Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/MI - Numero 3 - Luglio 2022
Il giornale di chi crede nella ricerca
LUGLIO | N. 3 ANNO 2022
Con Loretta, in sella per la ricerca SCIENZA ED ETICA
RICERCA
SALUTE IN TAVOLA
Il “diritto all’oblio” per chi è guarito dal tumore
2.700.000 limoni per finanziare ben 8 ricercatori
“Amici per la pelle” preparando anche pranzo e cena
5xMille alla ricerca sui tumori
HO SCELTO la ricerca perché mi ha salvato la vita. Ho scelto Fondazione Umberto Veronesi.
Manuel sostiene Fondazione Umberto Veronesi perché sa che la ricerca è l’unico strumento per arrivare a risultati concreti nella lotta ai tumori. Scegli anche tu, destina il tuo 5xMille.
5xMille a Fondazione Veronesi II | Fondazione Umberto Veronesi
CODICE FISCALE Nella casella: “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università” 5xmille.fondazioneveronesi.it
News
Da giovane, durante le lunghe notti di guardia in ospedale o quando sollevavo la testa dal microscopio perché gli occhi mi bruciavano, me lo domandavo: qual è il senso di tutto ciò? Non ho mai smesso di pormela, quella domanda, e ho continuato a ritenere che la risposta migliore fosse: pensare, non smettere di cercare le risposte più difficili. Queste erano le risposte alla sofferenza e al male. Umberto Veronesi
Umberto Veronesi ha dedicato la vita alla ricerca medica e alla cura dei pazienti malati di cancro; nel 2003 ha creato e presieduto la Fondazione che porta il suo nome e che oggi persegue gli stessi obiettivi, per un futuro di salute per tutti.
Fondazione Umberto Veronesi | 1
In questo numero
News
LUGLIO N° 3 ANNO 2022
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2.700.000 limoni per la ricerca
Le retine di limoni sono state vendute da “Citrus l’Orto Italiano” ricavando per Fondazione Veronesi 240.000 € a sostegno di 8 ricercatori.
RICERCA
Loretta, in sella per la ricerca Ha perso due sorelle per tumore al seno poi si è ammalata a sua volta. La Pavan ha reagito dedicandosi al ciclismo.
Così celebriamo la ricerca Il 12 maggio nell’aula magna dell’Università di Milano la consegna di 114 finanziamenti ai ricercatori. 2 | Fondazione Umberto Veronesi
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News
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SCIENZA ED ETICA con Marco Annoni
Donare fa bene a tutti (soprattutto a chi dona)
18
SALUTE A TAVOLA con Elena Dogliotti
Amici per la pelle, anche a tavola
16 IN SALUTE
Fumo: che cosa stiamo facendo per difenderci?
20 NOI E VOI
Le nostre cene di raccolta fondi per sostenere la ricerca
22 EVENTI
23 SCUOLA
24
PINK AMBASSADOR 2022
Intervista con Mike Morrissey, capo dell’Organizzazione europea sul cancro
Melanoma: un alfabeto per salvarsi la pelle
26 AZIENDE
Fondazione Umberto Veronesi | 3
Presidente Paolo Veronesi | Direttore Monica Ramaioli
COME CONTATTARCI Fondazione Umberto Veronesi ETS* via Solferino 19, 20121 Milano www.fondazioneveronesi.it info@fondazioneveronesi.it +39 02 76018187 Fondazione Umberto Veronesi (sede di Roma) info.roma@fondazioneveronesi.it 06 42272010 Redazione redazione@fondazioneveronesi.it Ufficio Stampa Elisa Invernizzi
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Direttore responsabile Serena Zoli Redazione Marco Annoni Daniele Banfi Donatella Barus Elena Dogliotti Caterina Fazion Segreteria di redazione Cecilia de’ Donato Art direction e impaginazione Eva Scaini, Bianca Milani Foto Roberta Baria, Marco Lorenzo Curatolo, Nanni Fontana, Archivio FUV Stampa Società Generale dell’Immagine s.r.l. Via Pomaro, 3 - 10136 Torino
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IL MAGAZINE ONLINE: NOTIZIE SEMPRE NUOVE DA SEGUIRE PER AVER CURA DELLA PROPRIA SALUTE www.fondazioneveronesi.it/magazine 4 | Fondazione Umberto Veronesi
News Il giornale di chi crede nella ricerca LUGLIO | N°3 ANNO 2022 Periodicità trimestrale - Aut. Tribunale di Milano N° 265 - del 13/04/2004 Fondazione Umberto Veronesi ETS Via Solferino 19, 20121 Milano
News
L’editoriale
DI PAOLO VERONESI
Il tumore non ferma la vita: prima e dopo le cure si può vivere a pieno anche correndo o macinando chilometri con la bicicletta Cari amici, oggi parlare di tumore non è più un tabù. La conoscenza è la prima arma che abbiamo a disposizione per prevenire e affrontare la malattia. Grazie alla ricerca sappiamo che le probabilità di sviluppare un tumore dipendono da molti fattori. I tumori non sono tutti uguali e i fattori scatenanti sono molteplici. Alcuni possono essere controllati, altri sono scritti all’interno del nostro Dna. I primi rientrano all’interno di quella grande categoria di comportamenti noti con il termine di “stili di vita”. Oggi sappiamo con certezza che una sana e corretta alimentazione e un’attività fisica costante possono ridurre notevolmente le probabilità di sviluppare un tumore. Per contro, sedentarietà, eccessivo consumo di alimenti di origine animale, zuccheri, alcol e l’abitudine al fumo sono associati ad un aumentato rischio. I secondi - e mi riferisco ai fattori genetici - sono un qualcosa in continua evoluzione.
Sappiamo ormai da diversi anni che possedere alcune mutazioni, come quelle nei geni Brca, aumenta le probabilità di sviluppare un tumore al seno e non solo. Grazie alla ricerca stanno emergendo anche altri geni associati a questo aumentato rischio. Conoscerli può aiutarci notevolmente a “tarare” la cosiddetta prevenzione secondaria. Nella lotta al cancro sappiamo che prima si diagnostica la malattia e maggiori sono le probabilità di guarigione. Questi che vi ho raccontato sono tutti concetti racchiusi nella storia di copertina di questo numero della newsletter. La protagonista è Loretta Pavan con il suo progetto “In sella per la ricerca”: 1.300 Km in bici per raccogliere fondi per la ricerca contro il tumore al seno, malattia che ha cambiato profondamente Loretta e tutta la sua famiglia. Sempre in tema di ricerca contro i tumori femminili, nelle pagine interne troverete il racconto delle Pink Ambassador, donne, runner e ambasciatrici di un messaggio forte e importante: la malattia non ferma la vita, durante e dopo le cure si può vivere a pieno, anche grazie al movimento e alla corsa. Quest’anno saranno 270 le “Pink Ambassador” coinvolte in 20 città italiane. Nella pagina dedicata al progetto troverete anche le informazioni per partecipare alla prossima Pittarosso Pink Parade di domenica 16 ottobre 2022.
Gli stili di vita corretti difendono la salute da malattie anche molto rischiose
Buona lettura!
Fondazione Umberto Veronesi | 5
RICERCA
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News
L
CAPO NORD
4.200 Km 20 giorni
oretta, in sella per la ricerca Ha perso due sorelle per tumore al seno poi si è ammalata a sua volta. La Pavan ha reagito dedicandosi al ciclismo. Con tour sempre più lunghi in Italia e in Europa e sempre raccogliendo fondi per terapie oncologiche sempre più efficaci
E
PARIGI-BREST-PARIGI
1.200 Km 78 ore
PINEROLO-BARCELLONA-PINEROLO
1.600 Km 145 ore
di Serena Zoli
siste una cura contro il tumore e i brutti pensieri ad esso legati che viaggi sulle due ruote della bicicletta? Nei testi sacri non c’è, ma nella vita di Loretta Pavan è pratica quotidiana. Chilometri e chilometri a centinaia, pedalata dopo pedalata, per mete lontane in Italia e in tutta Europa, col vento nei capelli e l’entusiasmo nel cuore. «Ho iniziato con amici - racconta -, ma ben presto ho cominciato ad apprezzare anche le pedalate in solitaria, soprattutto quando salgo sul mio amato Monte Grappa. In questi momenti libero la mente e riesco ad allontanare i ricordi del tumore e della
RICERCA
morte prematura delle mie sorelle». I brutti ricordi sono parecchi. Nel 2006 Loretta, che di anni oggi ne ha 61, si ammala di tumore al seno e c’è molto da temere perché per la stessa malattia sono morte due sue sorelle a 9 mesi di distanza l’una dall’altra. Lasciando un figlio ciascuna: di 3 e di 15 anni. Loretta li ha accolti come
Fare da mamma a due nipoti rimasti orfani
figli suoi da crescere, ma ecco anche lei comincia a girare per ospedali, cure, ricoveri, e nel contempo fa una vita sempre di corsa con il suo lavoro di imprenditrice orafa. «Ho finito le cure e dopo un periodo di profonda riflessione e insistenza da parte dei medici – racconta Loretta Pavan - ho deciso di lasciare la vita frenetica di prima e dedicare del tempo a me stessa. Praticamente non ero mai salita in sella prima, anzi la mia giornata iniziava e finiva con un tacco 12. Devo ringraziare per sempre gli amici che mi hanno spronata a provare le due ruote: ho iniziato pedalando per pochissimi Km vicino Fondazione Umberto Veronesi | 7
PARTENZA
ARRIVO
VICENZA PADOVA
TORINO
1.300 Km
PARMA
ALESSANDRIA GENOVA
BOLOGNA
di pedalate per raccogliere fondi In sella per la ricerca: 1.300 Km in bici raccogliendo fondi. Ecco il “regalo” di Loretta Pavan alla Fondazione Umberto Veronesi a sostegno di uno studio sul tumore al seno metastatico condotta dal dottor Jean Piero Margaria presso l’Università di Torino. Dieci giorni in bicicletta toccando tutti i maggiori Ospedali del Nord Italia, tra il 7 e il 17 maggio, dal San Bortolo di Vicenza a Torino, Alessandria, Genova, Parma, Bologna, Padova, con rientro a Vicenza. Stavolta diversi sostenitori e Pink Ambassador si sono uniti a Loretta nella super-pedalata al grido di “Mai mollare, ce la possiamo fare”.
a casa ed ora mi trovo ad affrontare centinaia di km al giorno». Tra le sue imprese ne enumeriamo alcune: Parigi-Brest-Parigi, 1.200 km, in 78 ore. Pinerolo-Barcellona-Pinerolo, 1.600 Km in 145 ore. Capo Nord, 4.200 Km in 20 giorni. E a queste sue escursioni del tutto gratuite, fatte per l’amore di andare, ha cominciato ad abbinare la raccolta di fondi a scopo benefico: grazie anche al suo contributo, Vicenza, la sua città, ha due nuovi ambulatori nel settore oncologico. E i volontari di “Amici del 5°piano” ricevono un sostegno. Poi Loretta si è impegnata a favore di Fondazione Veronesi per una “corsa” di 1.300 Km toccando sei ospedali tra il 7 e il 17 maggio. Ne parliamo nel riquadro qui sopra. Una delle sue ultime imprese l’ha intitolata “Un sogno per la testa”: 10.000 Km in 60 giorni, accompagnata stavolta da un camper dove 8 | Fondazione Umberto Veronesi
Partecipa anche tu alla campagna di raccolta fondi di Loretta: scopri come inquadrando questo QR Code
poter riposare alcune ore (altrimenti pioggia sulle Alpi, 45° gradi in Sardegna, le forature e i crampi senza alcun riparo…). E oggi che i nipoti li ha cresciuti (Alberto 25 e Stefano 37 anni) qual è il suo sogno per la testa? «Potrà sembrare banale, ma il mio sogno è e rimarrà sempre conservare la salute per me e i miei cari. Quando affronti un percorso oncologico e riesci ad uscirne ringrazi ogni giorno di essere vivo e stare bene. In merito alla mia passione, invece, posso dire che mi piacerebbe raggiungere Stefano che vive in Australia e girarla tutta in bici... Chissà, magari ci riuscirò a breve!».
Il mio sogno? Pedalare per tutta l’Australia dove vive Stefano
News
RICERCA
APPROFONDIMENTO TUMORE AL SENO: LE FORME EREDITARIE di Daniele Banfi
Geni BRCA1 e BRCA2
10% circa i tumori al seno in cui è presente una mutazione nei geni BRCA 60-70%
donne con mutazione BRCA che svilupperanno un tumore (a seno e/o ovaio)
Mutazioni in alcuni geni possono aumentare le probabilità di sviluppare la malattia. Un rischio che c’è anche, seppur in maniera minore, per il tumore all’ovaio. Ecco quali sono e come comportarsi
A
lla base dello sviluppo di un tumore al seno vi sono diversi fattori. Mentre alcuni sono modificabili attraverso lo stile di vita, altri sono presenti sin dalla nascita e non si possono modificare in alcun modo. Ed è questo il caso di alcune particolari mutazioni dei geni Brca1 e Brca2. Chi le possiede - il caso più famoso riguarda l’attrice statunitense Angelina Jolie - ha maggiori probabilità (ci sono tra il 60 e 70%) di sviluppare un tumore del seno e delle ovaie. Ad oggi si calcola che il 10 per cento dei casi totali di tumore al seno origini da difetti nei geni Brca. Ciò accade perché questi geni mutati portano alla produzione di proteine che hanno una capacità di riparare i danni al Dna con un’efficienza nettamente inferiore rispetto a quelle prodotte in assenza di mutazione. Ecco perché, proprio per l’incapacità di riparare il Dna, le cellule accumulano più mutazioni che possono portare alla trasformazione tumorale. Attenzione però alle facili interpretazioni: ereditare una mutazione significa soltanto essere maggiormente esposti al rischio di sviluppare la malattia.
Quando il test?
Sapere se si è portatori di una mutazione predisponente è importante per intraprendere un percorso di prevenzione personalizzato. Il test generalmente viene effettuato nelle donne al di sotto dei 35 anni quando si registrano almeno tre casi in famiglia di tumore al seno e all’ovaio tra madre, zie o sorelle. Ma la ricerca delle mutazioni di Brca non è questione soltanto di diagnosi precoce. Il test andrebbe effettuato anche dopo la diagnosi di tumore - in particolare quello all’ovaio - poiché
la conoscenza della positività o meno è utile nella scelta di quali terapie utilizzare. Non solo: conoscere l’eventuale positività può essere di aiuto per allargare l’analisi al resto della famiglia.
E se si è positive?
In caso di positività sono due le strade che si possono seguire. La prima è quella di intensificare i controlli. Accanto a mammografia ed ecografia è fortemente consigliata anche una risonanza magnetica Glossario annuale. La seconda strada è quella di procedere con la mastectoBRCA mia radicale e talvolta È l’acronimo di BReast CAncer gene, gene del cancro al seno. Individuato appunto nel tumore al seno, negli anni si è scoperto che anche altri tumori posanche con la rimoziosono essere influenzati dalle sue mutazioni. ne delle ovaie. In ogni È il caso del tumore dell’ovaio, del pancreas e della prostata. La ricerca negli caso è indispensabile ultimi tempi ha anche individuato altri geni le cui mutazioni predispongono, non solo il counseling seppur in maniera minore, al tumore al seno. È questo il caso delle mutazioni genetico, ma anche nei geni Palp2. quello psicologico. Fondazione Umberto Veronesi | 9
C
osì celebriamo la ricerca Il 12 maggio nell’aula magna dell’Università di Milano la consegna di 114 finanziamenti ai ricercatori con la partecipazione di autorità in presenza e in video. Un’atmosfera di vivo interesse di Donatella Barus
A
nche quest’anno Fondazione Umberto Veronesi ha celebrato la ricerca scientifica d’eccellenza con la cerimonia di consegna dei finanziamenti assegnati ai migliori candidati selezionati nel campo dell’oncologia, della prevenzione e stili di vita. L’evento, il 12 maggio nell’aula magna dell’Università di Milano, è stato anche l’occasione per applaudire il lavoro e i risultati di ricercatrici e ricercatori di altissimo livello, nonché l’impegno civile di tanti sostenitori. La cerimonia, condotta dal giornalista Fulvio Giuliani, ha visto la presenza di Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Umberto Veronesi e Chiara Tonelli, presidente del Comitato
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Scientifico di Fondazione Veronesi, la vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti, la vicesindaco e assessora all’Istruzione del Comune di Milano Anna Scavuzzo, Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità del Ministero della Salute, Maurizio Dallocchio, professore ordinario di Finanza Aziendale dell’Università Bocconi di Milano. Hanno inoltre partecipato con contributi video il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, l’onorevole Laura Boldrini e Gianluca Vialli, capo delegazione della Nazionale Italiana di Calcio e paziente oncologico.
News
RICERCA
2022
:
i numeri dell’impegno di Fondazione per la ricerca
114
i finanziamenti per ricercatori post-dottorato
24
finanziamenti di formazione e specializzazione
18
progetti di ricerca
2
progetti internazionali
4
protocolli di cura in oncologia pediatrica sostegno alla Scuola Europea di Medicina Molecolare (Semm)
Da Mattarella a Vialli, plauso e incitamento
La Fondazione Veronesi ha il merito di avere compreso appieno il ruolo della scienza quale ponte fra culture diverse che, attraverso l’utilizzo di un linguaggio universale, riesce a rendere compatibili mondi altrimenti inconciliabili, gettando le basi per un dialogo pacificatore e sancendo l’estraneità a ogni forma di intolleranza. Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Ai ricercatori dico: “forza e coraggio ragazzi, buon lavoro, abbiamo bisogno di voi”. E saluto anche i miei “colleghi” malati di cancro: “dai andiamo avanti, testa alta, petto in fuori, con grande dignità e grande ottimismo, perché la ricerca va avanti” Gianluca Vialli, capo delegazione della Nazionale Italiana di Calcio e paziente oncologico
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Le retine di limoni sono state vendute da “Citrus l’Orto Italiano” ricavando per Fondazione Veronesi 240.000 € a sostegno di 8 ricercatori. Ambito degli studi: la nutrigenomica di Serena Zoli
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uardate la foto in alto. Che effetto fa? Straordinario, vero, come la cifra scritta nell’assegno tenuto in mano dal professor Paolo Veronesi, presidente della Fondazione Umberto Veronesi, e da Marianna Palella, ceo e founder di “Citrus l’Orto Italiano”: 240.000 euro. Ed è straordinario poter dire che questa somma corrisponde a quasi 3 milioni di limoni (2.700.000 per l’esattezza) o, contata in un altro modo,
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.700.000 limoni per la ricerca a 600.000 retine degli stessi agrumi vendute. Sono tutti dati della sesta edizione e del grande successo de “I limoni per la ricerca”, l’iniziativa dell’aprile scorso in partnership esclusiva con l’azienda “Citrus l’Orto Italiano” che ha donato parte del ricavato alla Fondazione Umberto Veronesi per sostenere l’attività di otto ricercatori: sono stati scelti nell’ambito degli studi sulla nutrigenomica (v. riquadro in alto a destra)
e, più in generale, sulla prevenzione. Sia i consumatori sia i più numerosi supermercati che hanno accettato di accogliere questa promozione speciale di vendita di limoni dimostrano crescente sensibilità verso la ricerca scientifica. «“I limoni per la ricerca” è un progetto che vede come prezioso partner l’azienda italiana Citrus, che con grande dedizione durante questi anni ha creduto fortemente nell’importanza
News
RICERCA
Nutrigenomica: la scienza che studia il rapporto cibo e geni
Le edizioni precedenti
Misteriosa e preziosa nutrigenomica. Cosa indica questo nome particolarmente oscuro della scienza? A spezzare la parola in due già si ha un’indicazione: nutri, dunque nutrimento, quello che si mangia, e genomica, riferimento ai geni e alla loro scienza. Ed ecco profilarsi il significato di nutrigenomica: lo studio dell’interazione tra cibo e patrimonio genetico, ovvero come le molecole che introduciamo con la dieta influenzano i nostri geni e, dunque, la nostra salute. La nutrigenomica va, allora, di pari passo con la prevenzione, soprattutto delle malattie croniche cardiovascolari, cerebrovascolari e dei tumori. Alcune cifre divulgate dall’Organizzazione mondiale della Sanità: circa 2 miliardi gli adulti obesi o in sovrappeso nel mondo; 1 su 3 i bambini di 8-9 anni obesi o in sovrappeso; 15 al minuto i decessi per il fumo nel mondo; oltre 200 le malattie collegate all’alcol; fino all’80 per cento i casi di ictus, cardiopatie e diabete evitabili con un corretto stile di vita.
dal 19 al 30 Aprile Raccolti 90 mila euro Adottati 3 ricercatori
Fondazione Veronesi ha scelto di sostenere ricercatori che studieranno i meccanismi attraverso cui i fitonutrienti possono contrastare l’infiammazione, i tumori e lo stress metabolico, anche attraverso la modulazione del microbiota intestinale spiega la professoressa Chiara Tonelli, ordinaria di Genetica all’Università di Milano e presidente del Comitato scientifico di Fondazione Veronesi.
di sostenere la ricerca scientifica e la corretta divulgazione a beneficio di tutti noi», afferma Monica Ramaioli, direttore generale di Fondazione Umberto Veronesi. «È vero, “I limoni per la ricerca” è un progetto sempre più apprezzato. Lo dimostra la crescente partecipazione della grande distribuzione organizzata, sia come punti di vendita coinvolti (+20 per cento), sia come numero di insegne. E, mai come quest’anno, in tutte le regioni d’Italia - spiega Marianna Palella, a capo di “Citrus l’Orto Italiano”. – Da parte sua, Citrus ha
aumentato gli investimenti per amplificare la visibilità del progetto e, nel segno della trasparenza che contraddistingue tutti i nostri impegni, usciremo sui più importanti quotidiani per raccontare ai consumatori quanto è stato raccolto». Oltre che dalla disponibilità delle numerose insegne di supermercati aderenti, il successo dei preziosi limoni è stato reso possibile anche dalla collaborazione delle aziende che hanno fornito il packaging (SormaGroup) e che si sono occupate della logistica (Vignali Trasporti).
2017
2018
dal 4 al 28 Aprile Raccolti 150 mila euro Adottati 5 ricercatori
2019
dal 3 al 16 Marzo Raccolti 210 mila euro Adottati 7 ricercatori
2020
dal 15 al 30 Aprile Raccolti 240 mila euro Adottati 8 ricercatori
2021
dal 10 al 28 Febbraio Raccolti 210 mila euro Adottati 7 ricercatori
2022 600.000
retine vendute
240.000 € raccolti
8 ricercatori finanziati
Fondazione Umberto Veronesi | 13
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SCIENZA ED ETICA
con Marco Annoni
onare fa bene a tutti (soprattutto a chi dona) O gni giorno, miliardi di persone compiono un’infinità di piccoli o grandi gesti di altruismo, sacrificando qualcosa di proprio – energie, tempo o denaro – per aiutare gli altri. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma, se improvvisamente l’altruismo scomparisse, le nostre vite sarebbero molto diverse e di certo peggiori. Questo è evidente anche solo se consideriamo l’ambito della salute e della ricerca biomedica. Senza i donatori di sangue, ad esempio, sarebbe impossibile eseguire trasfusioni e operazioni salva-vita. Senza i donatori di organi e midollo osseo ogni anno migliaia di persone non potrebbero continuare a vivere dopo un incidente o una grave malattia. Senza i volontari per le sperimentazioni cliniche la ricerca biomedica rallenterebbe fino quasi a fermarsi. Infine, senza le donazioni di chi finanzia la ricerca scientifica verrebbe a mancare un elemento fondamentale per il progresso della conoscenza. Negli ultimi decenni sono stati condotti molti esperimenti per comprendere meglio quali effetti ha l’altruismo sulla vita delle persone. I risultati di queste ricerche sono per certi versi sorprendenti. In media, chi dona risulta essere, infatti, più felice e più in salute. Ad esempio, un recente studio ha esaminato la correlazione tra donazioni e felicità in 136 paesi. In 120 di questi 136 paesi è stata trovata una correlazione positiva tra felicità e donazioni in beneficenza, senza grandi
14 | Fondazione Umberto Veronesi
Molti studi sono stati dedicati all’altruismo. Per scoprire che è un collante fondamentale della comunità, ma che arreca felicità anche a chi è generoso
differenze tra paesi ricchi o poveri. Considerati nel loro insieme, questi risultati suggeriscono una conclusione importante, e cioè che la sensazione di felicità e calore – da alcuni chiamata “warm glow” – associata al donare potrebbe essere una caratteristica universale della psicologia umana. In modo simile, diverse ricerche hanno dimostrato benefici analoghi per chi è impegnato in attività sociali, come il volontariato. Una serie crescente di studi e revisioni sistematiche (un tipo di indagini che serve per sintetizzare i risultati di molti altri studi) ha evidenziato una relazione diretta tra volontariato, felicità e salute. Uno dei risultati più interessanti emersi è che i benefici del volontariato sembrano cambiare nel corso della
Harvard consiglia: se vuoi essere felice fa’ il volontario
vita ed essere in parte diversi per i giovani e per le persone adulte. I benefici sembrano essere più evidenti per le persone in età avanzata. Nell’ultimo “terzo della vita” praticare volontariato può aiutare a mantenere o ampliare la rete delle relazioni personali e a dare “senso” alla propria vita, prevenendo l’isolamento sociale e il suo impatto negativo per la salute, il benessere e la longevità. Ecco perché, in un recente blog online dell’Università di Harvard dedicato alla salute e alla felicità si raccomanda di iniziare a fare volontariato. Nel loro insieme, questi studi sulla nuova scienza dell’altruismo suggeriscono una conclusione comune importante, e cioè che “fare del bene fa bene”, anche a chi questo bene lo fa. Donare alla ricerca, diventare donatori di sangue, organi e tessuti, o impegnarsi nel volontariato sono tutti modi non solo di aiutare gli altri, ma anche di costruirsi una vita più etica e felice. “Chi aiuta gli altri aiuta se stesso”, scriveva già Seneca. Oggi, grazie alla scienza, possiamo dargli ragione.
News
Già Seneca diceva: chi aiuta gli altri aiuta anche se stesso
SCIENZA ED ETICA
Marco Annoni Coordinatore del Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi
Il “diritto all’oblio” per chi ha sconfitto il tumore
O
gni anno il tasso di persone guarite da una patologia oncologica pediatrica sale, in media, del 3 per cento. È un’ottima notizia, che dimostra quanti progressi la ricerca scientifica riesca a fare per chi si trova ad affrontare la grave malattia da piccolo. Oggi si stima che in Europa siano fino a 500.000 le persone guarite da un tumore che li aveva colpiti in età pediatrica, di cui ben 50.000 solo in Italia. Ma per questi ex bambini, una volta adulti, il fatto di essere stati dei pazienti oncologici può avere ripercussioni su altri ambiti della loro esistenza. Perché resta traccia nei documenti clinici della patologia e perché, ad esempio le assicurazioni, possono chiedere nei questionari se uno è stato malato e le prove. Questo per dire che si possono rischiare vari tipi di discriminazioni, dalla possibilità di ottenere un mutuo o un’assicurazione sanitaria, alle difficoltà nell’adottare un figlio perché, agli occhi della burocrazia, si è considerato un “soggetto a rischio” nonostante gli anni trascorsi dalla guarigione.
Il rischio di una “notorietà” dannosa è oggi ancora più accentuata dalla tendenza a rendere pubblica la propria storia, magari condividendo informazioni sui social che poi potrebbero essere difficili da eliminare. Per questo motivo, in diversi paesi, è in corso una discussione molto accesa su quello che è stato definito “il diritto all’oblio”, e cioè sul diritto a non essere discriminati nel corso della propria vita solo perché nel passato si è stati dei pazienti oncologici, magari in età pediatrica. In questo contesto, il Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi ha deciso di organizzare un gruppo di lavoro dedicato a questo tema così importante e ancora poco conosciuto, con un duplice obbiettivo. Primo, informare le persone riguardo al dibattito in corso e ai propri diritti. Secondo, offrire ai legislatori delle raccomandazioni di indirizzo per riuscire, nel più breve tempo possibile, a introdurre anche nel nostro paese una legge che tuteli in modo esplicito gli ex-pazienti oncologici che desiderano essere “dimenticati” sotto questo profilo.
In Italia 50.000 sono guariti dal cancro nell’infanzia
Fondazione Umberto Veronesi | 15
IN SALUTE
Fumo: che cosa stiamo facendo per difenderci? di Donatella Barus
I
l fumo di tabacco è la prima causa evitabile di tumori. Ne abbiamo parlato con Mike Morrissey, Chief Executive Officer di European Cancer Organisation (Eco), federazione non-profit di organizzazioni impegnate nella lotta ai tumori, fra cui Fondazione Umberto Veronesi. Quanto pesa il tabacco sui tumori in Europa? «Il fumo contribuisce al 20% di tutti i tumori e alla metà di tutti i tumori prevenibili, il che si traduce in circa 750.000 casi di cancro evitabili in Europa ogni anno». Che cosa si sta facendo per contenere i danni del fumo? «La Commissione Europea, con il Piano europeo per la lotta contro il cancro, ha fissato l’obiettivo “generazione senza fumo”: arrivare al 2040
Intervista con Mike Morrissey, a capo di Eco (European Cancer Organisation): «L’Italia è senza progressi da alcuni anni. La tassazione è una leva molto efficace contro il tabacco»
con meno del 5% dei fumatori (oggi siamo al 25%). Servono campagne per sensibilizzare chi non fuma ancora, e sostegno per chiunque voglia smettere di fumare». In che modo la tassazione del tabacco può aiutare? «Si stima che in Europa si potrebbero evitare 1,65 milioni di casi di cancro ai polmoni in 20 anni grazie alle politiche di controllo del tabacco. La tassazione del tabacco è uno strumento efficace: un aumento del 10% del prezzo può portare a una diminuzione del 4-5% della domanda di sigarette». A che punto è l’Italia? «È chiaro che la tassazione deve far parte di strategie più ampie. Tra i Paesi leader figurano il Regno Unito, la Francia, l’Irlanda e l’Islanda, e tutti
Una mostra sull’ombra scura del tabacco Si chiama “Bitter Leaves”, foglie amare, il reportage del fotografo Rocco Rorandelli, al centro della mostra che il 31 maggio Moncler ha voluto organizzare, in collaborazione con Fondazione Umberto Veronesi, per offrire ai suoi dipendenti una panoramica sull’impatto del tabacco e della sua industria, per promuovere una visione del fumo critica e consapevole.
16 | Fondazione Umberto Veronesi
utilizzano il prezzo del tabacco come leva politica fondamentale. L’Italia da alcuni anni non ha compiuto progressi significativi». Che cosa ostacola le politiche efficaci? «Sono necessarie volontà politica e determinazione. L’Europa potrebbe diventare un faro per il resto del mondo, mostrando ciò che si può ottenere. Grazie al lavoro pionieristico di organizzazioni come Fondazione Umberto Veronesi in materia di lotta al fumo, il messaggio sarà sempre più ascoltato e recepito in Italia e altrove: non si può rallentare. Lo dobbiamo alla salute dei nostri cittadini, ai nostri servizi sanitari e alla nostra lotta comune contro il cancro».
Per un’Europa no smoking Sui temi delle politiche di controllo del tabacco, il 20 maggio Fondazione Umberto Veronesi, insieme a European Cancer Organisation (Eco), ha organizzato l’evento “Tabacco, salute e sostenibilità. Strategie per un’Europa libera dal fumo”. L’incontro, trasmesso in streaming sui canali Eco e in diretta su Corriere.it, ha visto la partecipazione di protagonisti del mondo scientifico e delle istituzioni italiane ed europee: Roberto Speranza, Letizia Moratti, Lamberto Bertolè, Joachim Schüz, Dolors Montserrat, Alessandra Moretti, Giulia Veronesi, Giovanni Fattore, Giovanni Apolone, Mike Morrissey.
News
IN SALUTE
Melanoma: un alfabeto per salvarsi la pelle A, B, C, D, E. L’alfabeto della prevenzione
di Daniele Banfi
Con A,B,C,D,E un sistema facilitato per distinguere neo semplice o pericoloso. Un tumore temibile che solo di recente la ricerca riesce a contrastare
Come distinguere un neo comune e benigno da uno che sta degenerando in melanoma? Un buon modo per ricordare le cose a cui fare attenzione durante l’auto-esame della pelle è quello di usare le prime 5 lettere dell’alfabeto. Sono infatti le iniziali delle caratteristiche principali che contraddistinguono i nei maligni.
U
no dei tumori più semplici da diagnosticare è il melanoma cutaneo. Mentre tutte le altre neoplasie crescono all’interno del corpo, i melanomi - essendo tipici della pelle - possono essere osservati senza l’ausilio di particolari strumenti. Tutto parte dall’osservazione del nostro corpo. Intervenire il prima possibile, quando il tumore non si è esteso in altri tessuti, è di fondamentale importanza: sebbene negli ultimi anni le cure per il melanoma metastatico abbiano fatto passi avanti da gigante, rimuoverlo quando è ancora localizzato significa eliminare alla radice il rischio di complicanze. Per capire quando rivolgersi al medico può essere utile un controllo regolare della nostra pelle tenendo bene a mente la semplice regola dell’A-B-C-D-E. Scopri di cosa si tratta nello schema a lato.
La cura con farmaci in evoluzione Prima del 2011, anno in cui è stato approvato il primo immunoterapico della storia (ipilimumab), l’aspettativa di vita media per un melanoma metastatico era di soli 9 mesi dalla diagnosi. Oggi lo scenario si è completamente ribaltato e il melanoma può essere trasformato in malattia cronica. I dati ad oggi disponibili ci dicono che a 10 anni di distanza dalla diagnosi è vivo il 20 per cento dei pazienti trattati con ipilimumab. Per estendere ancora di più gli effetti dell’immunoterapia nel controllo della malattia, da tempo gli oncologi stanno sperimentando l’utilizzo di diverse combinazioni di farmaci. Con l’ultima combinazione di farmaci sviluppati (ipilimumab più nivolumab) i dati presentati al recente congresso ASCO sono ancora più confortanti: la metà delle persone è viva a 7 anni e mezzo dalla diagnosi.
A. Asimmetria
La maggior parte dei melanomi ha una forma irregolare; i nei benigni invece sono in genere tondeggianti.
B. Bordi
I margini dei melanomi in fase iniziale sono spesso irregolari e frastagliati. I nei benigni hanno bordi regolari.
C. Colore
I nei benigni hanno una stessa tonalità di colore, in genere marrone. Se un neo è caratterizzato da varie sfumature di colore è probabile che abbia subito cambiamenti in direzione tumorale.
D. Dimensione
I nei benigni sono di solito piccoli, non più di mezzo centimetro di diametro. I melanomi invece tendono a essere più grandi.
E. Evoluzione
I nei sono stabili nella forma e nelle dimensioni. Quando una macchia o un neo continuano a crescere diventano invece sospetti.
Tra i fattori di rischio occhio ai raggi Uv Le possibilità di sviluppare un melanoma dipendono da diversi fattori che comprendono quelli genetici e ambientali. Il più importante fattore di rischio è identificato nell’esposizione ai raggi Uv, in rapporto alle dosi assorbite, al tipo di esposizione (intermittente più che cronica) e all’età (a maggior rischio i bambini e gli adolescenti). Proteggere la pelle attraverso l’utilizzo di creme solari e un’esposizione controllata alla luce solare è il miglior modo per ridurre il rischio di sviluppare la malattia.
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SALUTE IN TAVOLA
con Elena Dogliotti
Protezione dai raggi Uv, idratazione e riposo sono essenziali. Tuttavia la cura dell’epidermide passa anche dall’alimentazione
mici per la pelle, L anche a tavola
a maggior parte di noi nasce con una pelle sana ed elastica. Poi, sia pure con differenze dovute alla genetica, sopraggiungono fattori che lasciano il segno: l’età, l’esposizione ai raggi Uv, il fumo, l’alcol, la mancanza di riposo, lo stress. E l’alimentazione: cosa ne sappiamo? Anche ciò che mangiamo può fare la differenza. La pelle, infatti, è un tessuto ad alto potenziale proliferativo, che necessita di un adeguato apporto di nutrienti. Il suo stato generale è il risultato combinato di idratazione, contenuto di sebo e acidità superficiale. Vediamo quali sono i principali “amici per la pelle” nella nostra dieta: ACQUA: pura o in bevande e alimenti, è indispensabile all’idratazione e fondamentale in una dieta sana. VITAMINA A: il β-carotene negli alimenti vegetali viene convertito in vitamina A nella pelle, ne influenza
Cosa dice la scienza? Frutta & verdura
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• Uva estratto - proantocianidine • Mango intero - β-carotene, vit C, flavonoidi, mangiferina • Melone estratto - proantocianidine • Pomodoro concentrato o estratto - β-carotene, vit C, flavonoidi, mangiferina • Arancia estratto - vit C, β-carotene • Melograno succo - licopene
News
SALUTE IN TAVOLA
Elena Dogliotti Biologa nutrizionista, supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi
Prova questa ricettina!
Ricca insalata con pere e noci INGREDIENTI
PREPARAZIONE
300 g di indivia
Mondate l’indivia, eliminando le foglie esterne, quindi affettatela a rondelle sottili. Lavate bene le pere e tagliatele a dadini (senza sbucciarle). Tritate finemente l’origano e spezzettate le noci con le mani. Siete pronti per assemblare il piatto: unite indivia e valeriana in una ciotola, cospargete con l’origano fresco, aggiungete le noci, i dadini di pera e condite con un filo d’olio extravergine di oliva, l’aceto balsamico, una spruzzata di pepe nero e, per chi non potesse farne a meno, un pizzico di sale. Se doveste sentire la mancanza di carboidrati, vi suggerisco di gustare questa insalata con una calda e croccante fetta di pane di segale tostato: l’insieme dei sapori è una bomba.
2-3 pere Williams origano fresco 20 noci 5 cucchiai di olio Evo 2 cucchiai di aceto balsamico 100 g di valeriana pepe nero e pochissimo sale
Tratto da “Io mi voglio bene” di Marco Bianchi, ed Mondadori
lo spessore e il colore, la funzione delle ghiandole sebacee, la crescita dei capelli e delle unghie. VITAMINA C: favorisce la formazione della barriera epidermica e del collagene; protegge le cellule dall’ossidazione contrastando l’invecchiamento e promuove la riparazione dei danni indotti da radiazioni Uv o altri fattori ambientali. VITAMINA E: sintetizzata esclusivamente dalle piante, viene assunta con il cibo. Contribuisce alle difese antiossidanti della pelle, mostra anche proprietà fotoprotettive, rassodanti e idratanti utili a migliorare elasticità, struttura e morbidezza.
MINERALI: sono micronutrienti essenziali che non possono essere sintetizzati nell’uomo, quindi devono essere ottenuti dal cibo: calcio, fosforo, potassio, sodio e magnesio, iodio, zolfo, zinco, ferro, cloro, cobalto, rame, manganese, molibdeno e selenio. Una loro carenza ha un effetto negativo sulla salute umana, anche sulla pelle. ACIDI GRASSI INSATURI: gli acidi grassi omega-3 e omega-6, importanti per la prevenzione di malattie cardiovascolari, fanno bene anche alla pelle. Una loro carenza può portare a secchezza, desquamazione, flaccidità, maggiore suscettibilità alle irritazioni e guarigione più lenta. Si
Ecco una sintesi degli effetti di alcuni alimenti sulla salute della pelle documentati da studi clinici Bevande ricche di polifenoli
Noci e legumi • Mandorle intere α -tocoferolo, acidi grassi insaturi • Soia estratto isoflavone
• Tè verde estratto catechine • Caffè estratto polifenoli • Cacao bevanda lavonoli, catechine Da “Plant-Based Foods for Skin Health: A Narrative Review”, Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics, 2022
trovano soprattutto negli oli vegetali ottenuti da semi, frutta (olive, avocado), noci e germogli, nel pesce azzurro e nel salmone. POLIFENOLI: sono composti diffusi nel mondo delle piante, accelerano la naturale rigenerazione dell’epidermide, stabilizzando i capillari, migliorando la microcircolazione e l’elasticità e proteggendo dai fattori esterni dannosi, compresi i raggi Uv. Si trovano in melograno, more, mirtilli, prugne, ciliegie, fragole, lamponi, uva, mele, pesche, albicocche, nettarine e pere, nei semi di lino e di soia, in castagne, noci, nocciole, noci pecan e mandorle, olive nere e verdi, carciofi, cicoria rossa e verde, cipolle, spinaci, broccoli, asparagi, lattuga, tè verde. CAROTENOIDI: sono pigmenti che conferiscono un colore giallo, rosso o arancione a fiori, frutti o foglie. Presenti nei frutti come mango, meloni, agrumi, pomodori e verdure come peperoni rossi e cavoli a foglia verde scuro, stimolano la produzione di collagene ed elastina, migliorano il filtraggio Uv e mostrano effetti antinfiammatori. Hanno dimostrato di migliorare l’elasticità, l’idratazione e la consistenza della pelle. Fondazione Umberto Veronesi | 19
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DELEGAZIONI
e nostre cene di raccolta fondi per sostenere la ricerca
A Torino, Brescia e Teramo le Delegazioni hanno organizzato serate per mangiare insieme e assistere ad eventi allo scopo di ottenere finanziamenti per la ricerca sui tumori di bambini e adolescenti di Caterina Fazion
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e delegazioni di Torino, Brescia e Teramo hanno rinnovato il loro grande impegno per portare avanti gli obiettivi di Fondazione Umberto Veronesi, organizzando, durante il mese di maggio, cene con eventi speciali per raccogliere fondi a sostegno della ricerca. • La Delegazione di Torino, guidata da Adele Artom, ha organizzato presso La Centrale Nuvola Lavazza, una nuova edizione della cena a sostegno del progetto Gold for Kids per l’oncologia pediatrica. Quanto raccolto permetterà di avviare il «Registro di trattamento con Car-T», ossia una banca dati utile a individuare rapidamente le cure più efficaci per i bambini e gli adolescenti affetti da tumori del sangue. Gli oltre 200 partecipanti hanno potuto effettuare una visita al Museo e alla Basilica presso la Nuvola, e assistere a un’esibizione del Circo Flic. • La delegazione di Brescia, sotto la guida di Raffaella Franzoni, ha organizzato la sua prima Charity Dinner presso Villa Baiana, in Franciacorta. I fondi raccolti, anche in questo caso,
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saranno devoluti al progetto per l’oncologia pediatrica Gold for Kids. La serata, condotta da Andrea Lombardi di Teletutto, ha ospitato l’esibizione del gruppo musicale “Goodvibes Live Music”. Inoltre, gli ospiti hanno potuto partecipare a una lotteria con ricchi premi per continuare a contribuire alla ricerca. Si ringraziano per la serata Citrus, Gulliver, Confagricoltura e tutte le realtà che hanno generosamente donato i premi per la lotteria. • La Delegazione di Teramo, guidata da Anna Maria Ressa Camerino, insieme con l’Istituto di Istruzione Su-
periore Di Poppa Rozzi di Teramo, ha organizzato uno Special Event presso la sede dell’Istituto. La serata, allietata da performances musicali, ha permesso di raccogliere fondi che finanzieranno un ricercatore abruzzese. La borsa di ricerca verrà assegnata a chi, l’anno prossimo, risulterà vincitore del bando internazionale che Fondazione Veronesi emana annualmente per sostenere i progetti di alto profilo scientifico negli ambiti di oncologia, cardiologia e neuroscienze. Lo slogan scelto per la serata, “Grazie alla ricerca la vita rifiorisce”, intendeva sottolineare l’abbinamento tra le speranze donate dalla ricerca e un menù primaverile ricco di sapori e di colori.
News
Da Bergamo a Foggia tornei di burraco e tennis per invitare a donare
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ei mesi di aprile e maggio, le Delegazioni hanno organizzato numerosi eventi sportivi e ludici a sostegno della ricerca. • La Delegazione di Bergamo, guidata da Marta Savona, ha organizzato un “Torneo di Tennis-Doppio misto” presso il Tennis Club Città dei Mille. Un evento dalla grande partecipazione di pubblico, giunto alla seconda edizione, il cui ricavato andrà a sostegno del progetto Gold for Kids per l’oncologia pediatrica. Inoltre, ha promosso una “Passeggiata tra le bellezze e le bontà di Nasolino” insieme all’accompagnatore di media montagna e fotografo Matteo Zanga. I fondi raccolti saranno destinati al finanziamento di un ricercatore locale.
• La delegazione di Viareggio, guidata da Marina Gridelli, in collaborazione con Teresita Wellness Club, ha organizzato un torneo di burraco. I fondi raccolti andranno a Pink is Good, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi dedicato ai tumori femminili. • La delegazione di Bologna, responsabile Rita Magli, ha organizzato un torneo di burraco con merenda country presso la Tenuta Ca’ Selvatica a Valsamoggia. • La Delegazione di Foggia, guidata da Rosalba Perricone, ha organizzato presso Parco Città, una lotteria con ricchi premi. I fondi raccolti contribuiranno al finanziamento di un ricercatore locale.
NOI E VOI
Le Delegazioni si occupano di diffondere la mission di Fondazione Veronesi a livello locale, organizzando e promuovendo iniziative di raccolta fondi e campagne di sensibilizzazione sui temi della salute.
Inquadra il QR code e scopri dove sono attive
Idee per vivere a lungo, soprattutto bene Fondazione Umberto Veronesi ha organizzato un ciclo di cinque incontri di divulgazione scientifica dal titolo “Longevità e corretti stili di vita”, insieme alle delegazioni di Arezzo, Avellino, Novara, Firenze e Verona. Durante questi appuntamenti sono stati sollevati alcuni importanti quesiti: cosa vuol dire longevità? Perché si invecchia e si muore? E, soprattutto, possiamo fare qualcosa per aggiungere vita agli anni, e non semplicemente anni alla vita? A queste e altre domande hanno cercato di rispondere le autrici dei volumi I segreti dei centenari e Una dieta per ogni età: Chiara Segré, Agnese Collino ed Elena Dogliotti, membri della Supervisione Scientifica di Fondazione Veronesi. Insieme hanno accompagnato i partecipanti nella scoperta delle scelte più salutari che ogni giorno possiamo fare per favorire una vita lunga, e soprattutto sana. I libri, ricchi di informazioni utili su prevenzione, genetica ed epigenetica, screening, dieta, movimento, sonno e stress, trasmettono l’importanza di sgombrare il campo da notizie false o esagerate, ricordandoci che, in fondo, l’equilibrio in ogni cosa è forse il nostro principale alleato.
“I segreti dei centenari” di Agnese Collino e Chiara Segré editore Sperling&Kupfer, 241 pagine “Una dieta per ogni età” di Elena Dogliotti editore Sperling&Kupfer, 240 pagine
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EVENTI
La Fondazione Veronesi ha preso parte al Cicap Fest con proposte & giochi di contenuto e di divertimento per indovinare e preparare il futuro: a tavola, nella pandemia, per la salute
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ondazione Umberto Veronesi, da sempre grande promotrice dell’adozione di sani e corretti stili di vita, è felice di poter sostenere la ricerca anche grazie all’attività sportiva. Per il terzo anno consecutivo confermiamo la partnership con il Golf Tour organizzato da Mario Mele & Partners, prestigioso circuito golfistico. Presso ciascuno dei circoli coinvolti tra Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto e Lazio, i partecipanti potranno aderire a una lotteria ricca di bellissimi premi il cui ricavato sarà devoluto interamente a Fondazione, a sostegno della ricerca scientifica. Altro evento sportivo, in questo caso un’escursione di trekking a sostegno dell’oncologia pediatrica, si è svolto lo scorso 15 maggio sulle colline toscane fra Sant’Angelo e Poggio alle Mura. L’iniziativa è stata organizzata da Franco e Mariella Martini, genitori di Pietro, mancato nel 2012 a soli 23 anni a causa di un neuroblastoma. Da allora, insieme agli amici più cari di Pietro, Simone e Andrea, i genitori hanno iniziato a organizzare
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A tutto Festival col “mondo che verrà”
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nche quest’anno Fondazione Umberto Veronesi protagonista al Cicap Fest 2022 svoltosi a Padova dal 3 al 5 giugno. Durante l’evento, dal titolo “La scienza del mondo che verrà”, si sono discussi gli aspetti sociali, politici e culturali della scienza, necessari a preparare la società agli sviluppi scientifici e a orientare la scienza in una direzione che sia compatibile con ciò che i cittadini desiderano per il proprio futuro. Fondazione ha con “Vinci contro il fumo!” una escape room digitale dedicata al tabacco e a nuovi device del fumo; “Pandemia – Scrivi la tua sto-
ria” un gioco per imparare a gestire una situazione complessa come una pandemia; “La pandemia dei dati: orientarsi nel sovraccarico informativo” in cui si è analizzato il ruolo dell’informazione durante il Covid-19; “Il cibo del mondo che verrà”, un’occasione per parlare di produzione sostenibile per il benessere animale e la possibilità di prevenire le malattie a tavola; infine “Riusciremo a identificare precocemente i tumori?” per discutere dell’importanza della diagnosi precoce.
Dal golf al trekking in pista per la ricerca varie attività a sostegno della ricerca nel campo dell’oncologia pediatrica. I partecipanti, circa un’ottantina, a fronte di una donazione hanno potuto visitare le Cantine Banfi e consumare
Infaticabili i genitori e amici di Pietro
un pic-nic nel parco di Castello Banfi a Poggio alle Mura. Sono stati raccolti 2.000 euro, interamente devoluti per il protocollo di cura sul neuroblastoma ad alto rischio.
News
NOI E VOI
SCUOLA
Anche webgame ed escape room per portare la scienza a scuola
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ondividere con i giovani i valori della scienza è essenziale, perché significa aiutarli a maturare una consapevolezza e una visione critica e libera sui temi più rilevanti della nostra quotidianità. Ed è per questo che sin dalla sua nascita Fondazione Umberto Veronesi è presente con numerose iniziative nelle scuole, organizzando laboratori e mostre educative che affrontano i temi più attuali in ambito di salute e prevenzione, dai vaccini alla salute pubblica, dall’inquinamento atmosferico fino all’etica della ricerca, con un approccio rigoroso, ludico, inclusivo e partecipativo. Iniziative nate grazie alla collaborazione quin-
quennale con il Ministero dell’Istruzione. Le attività promosse in questi ultimi anni hanno visto una forte spinta verso il digitale: all’incontro con i nostri divulgatori, elemento distintivo di tutte le nostre proposte, si sono aggiunti format più innovativi come webinar, sondaggi live, giochi, quiz, interazioni digitali, fino a webgame ed escape room. L’evoluzione è stata sicuramente accelerata dalla pandemia del 2020, ma va comunque incontro all’uso sempre più frequente del web e dei device anche nella didattica. Un approccio premiante che lo scorso anno ci ha permesso di coinvolgere più del doppio degli studenti rispetto al 2018.
Un uso sempre più digitale negli interventi della Fondazione tra i banchi. Raddoppiati gli studenti rispetto al 2018. Continua la collaborazione col Ministero
Dall’etica della ricerca ai sondaggi live e ai quiz
I progetti in classe Scopri tutti i progetti dedicati alla scuola al sito www.scuola.fondazioneveronesi.it
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Escape Room Fumo e altre stories Pandemia Io Vivo Sano - Inquinamento e salute Io Vivo Sano - Prevenzione e Vaccini Io Vivo Sano - Alimentazione e Movimento #fattivedere A scuola di scienza ed etica Science for Peace and Health Ricercatori in classe
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PINK AMBASSADOR 2022
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orrere per la ricerca Tornano i superteam delle Pink Ambassador, che in tutta Italia corrono per promuovere la prevenzione e per sostenere la ricerca di Donatella Barus
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nche nel 2022 riparte l’avventura delle Pink Ambassador di Fondazione Umberto Veronesi, donne, runner e ambasciatrici di un messaggio forte e importante: la malattia non ferma la vita, durante e dopo le cure si può vivere a pieno, anche grazie al movimento e alla corsa. Due gli obiettivi perseguiti, con il pensiero rivolto a tutte le donne: promuovere l’importanza della prevenzione e raccogliere fondi a favore della ricerca scientifica sui tumori femminili. Chi sono le Pink Ambassador? Sono donne operate per un tumore al seno, all’utero o all’ovaio che accettano una nuova sfida: allenarsi con tenacia per alcuni mesi con l’obiettivo di arrivare a correre 21 chilometri, ovvero la
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distanza di una mezza maratona. Fra loro, donne già allenate e altre meno, comunque disposte ad impegnarsi per superare piccoli e grandi limiti fisici ed emotivi, ciascuna a propria misura. Il progetto, nato a Milano nel 2014, oggi è attivo in tutta Italia. Gli allenamenti naturalmente sono seguiti da uno staff tecnico preparato, costituito da allenatori, nutrizionisti e psicologi attento alle specifiche necessità fisiologiche e psicologiche di persone in cura o che hanno magari finito le terapie da poco. Con la forza del gruppo, il sostegno degli esperti che sono al loro fianco, con l’affetto dei tanti amici e sostenitori che le seguono anche attraverso i canali social, queste donne straordinarie non perdono un alle-
namento, corrono, apprendono nuovi modi per conoscere il proprio corpo e ricavarne beneficio, imparano a comprendere e governare emozioni spesso difficili da esternare o condividere. Partecipano ad eventi podistici a livello nazionale e ci saranno al grande appuntamento della PittaRosso Pink Parade previsto a Milano ad ottobre (vedi pagina a fianco). Ma non è tutto. L’impegno delle Pink Ambassador si fa estremamente concreto con le instancabili attività di raccolta fondi a favore della ricerca scientifica sui tumori femminili. In team o individualmente hanno lanciato iniziative online e sul territorio che nel 2021 hanno permesso di raccogliere ben 112.000 euro.
News
270
Pink Ambassador in 20 città italiane
NOI E VOI
Pink Ambassador 2022
All’appello per il reclutamento hanno risposto in tantissime e quest’anno sono ben 270 le Pink Ambassador che si allenano in 20 città dal nord al sud della penisola: Milano, Monza, Varese, Como, Bergamo, Torino, Trento, Verona, Venezia, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Perugia, Roma, Napoli, Bari, Taranto, Catania, Palermo, Cagliari.
Aiutiamo la ricerca. Insieme
Vuoi conoscere le nostre Pink Ambassador e aiutarle a raggiungere i loro obiettivi?
Visita il sito insieme.fondazioneveronesi.it/ project/pink-ambassador-2a021/
Tutti al via per la PittaRosso Pink Parade 2022! Quando? Domenica 16 ottobre 2022
Torna la grande onda rosa a sostegno della ricerca. PittaRosso e Fondazione Umberto Veronesi insieme per finanziare la ricerca sui tumori femminili e promuovere la prevenzione.
Dove? A Milano e in tutta Italia
Come si partecipa? • A Milano: camminata o corsa di 5 km nel parco e attraverso le vie del centro • In modalità diffusa con un percorso a scelta, ovunque ci si trovi e si voglia, svolgendo l’attività fisica preferita e… condividendo le foto con maglietta, pettorale e l’hashtag #PPP2022 sul gruppo Facebook dell’evento. Come ci si iscrive? • Tramite il sito: www.pittarossopinkparade.it (dalla seconda metà di luglio) • Nei negozi PittaRosso di tutta Italia.
I primi 15.000 iscritti riceveranno il ricco Pink Kit (a domicilio o da ritirare presso i punti vendita), che comprende: • • • • •
t-shirt ufficiale dell’evento zaino ufficiale dell’evento pettorale di partecipazione omaggi e prodotti degli sponsor buoni sconto/voucher digitali offerti dagli sponsor • materiale informativo sui temi della salute al femminile e sulla prevenzione.
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Bennet finanzia uno studio sulle cellule tumorali dette “dormienti”
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ennet finanzia una borsa annuale per la ricercatrice Patrizia Romani, assegnata grazie ad un bando pubblico da Fondazione Umberto Veronesi, con una donazione di 33.000 euro. I fondi sono stati raccolti attraverso la possibilità dei clienti del centro commerciale di regalare punti della carta fedeltà Bennet Club per iniziative benefiche. La dottoressa Romani lavorerà all’Università di Padova, occupandosi di analizzare “il meccanismo di attivazione delle cellule tumorali dormienti per sviluppare nuove terapie efficaci contro le recidive di tumore al seno”. La cifra è parte di una somma più ampia, 50.000 euro, raccolta da Bennet nel corso del 2021. I 17.000 euro residui contribuiranno al sostegno parziale di un altro progetto di ricerca promosso da Fondazione Veronesi, già attivo
presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. Lo studio ha il titolo: “Cellule tumorali circolanti (Ctc) e malattia in fase iniziale: prevenire le metastasi nel tumore al seno e al polmone”. «Collaboriamo con Fondazione Umberto Veronesi da molti anni», dichiara Adriano De Zordi, amministratore delegato di Bennet (foto). «Considero questo contributo alla ricerca scientifica, su un tema che ci tocca tutti come la ricerca oncologica, uno dei nostri più validi e concreti esempi di attenzione verso le persone. È una scelta che riguarda la società nel suo insieme ed è il modo che Bennet predilige per essere parte attiva della
Prénatal «Cure migliori per i bambini: sono il nostro futuro»
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È una scelta che riguarda la società nel suo insieme Adriano De Zordi, amministratore delegato di Bennet
comunità». Bennet nasce negli anni ’60 e conta 73 ipermercati e superstore in tutto il Nord Italia.
rénatal sostiene Gold for Kids, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi dedicato all’oncologia pediatrica. I bambini e il loro futuro, questo il filo conduttore che li unisce. La collaborazione si struttura con il finanziamento integrale, da parte dell’azienda, di una borsa di ricerca assegnata alla dottoressa Marta Colletti, ricercatrice presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma (foto). Obiettivo del progetto è lo studio delle cellule mesenchimali stromali (Msc) presenti nel midollo osseo di pazienti affetti da neuroblastoma (il più comune tumore solido extra-cranico in età pediatrica) per identificare specifiche molecole che possano favorire le metastasi. «Gold for Kids è un progetto che, mettendo in primo piano la cura dei bambini, tocca inevitabilmente le corde più intime della mission e dei valori di Prénatal - iconico brand del portafoglio di Prénatal Retail Group - che desidera accompagnare ogni momento del percorso di crescita dei più piccoli e delle loro famiglie. Siamo orgogliosi di poter essere al fianco di Fondazione Umberto Veronesi e di sostenere l’impegno della ricerca nella consapevolezza che i bambini sono il nostro futuro», commenta Amedeo Giustini, ceo Prénatal Retail Group.
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AZIENDE
Autogrill, la macedonia di frutta fa bene all’organismo e sostiene la ricerca
È
partita la prima edizione de “La macedonia per la ricerca”, il progetto di Fondazione Umberto Veronesi realizzato in partnership esclusiva con Autogrill, che finanzia il lavoro di medici e ricercatori che dedicano la propria vita alla ricerca scientifica. Dal 1° al 31 luglio ecco la confezione di macedonia di frutta da 200 grammi in vendita nei ristoranti e locali di Autogrill collocati su tutto il territorio italiano e parte del ricavato sarà devoluto a Fondazione Veronesi per finanziare eccellenti ricercatori e ricercatrici che lavorano nel campo della nutrigenomica, ossia la scienza che studia le relazioni tra patrimonio genetico e cibo. L’obiettivo è verificare come le molecole che introduciamo con la dieta influenzino i nostri geni e quindi la nostra salute, sia positivamente che negativamente. La nutrigenomica va di pari passo quindi con la prevenzione, soprattutto delle ma-
lattie croniche cardiovascolari, cerebrovascolari e soprattutto dei tumori, responsabili dei tre quarti delle morti nei paesi sviluppati. Consumare frutta è un’abitudine importante per un’alimentazione sana, varia ed equilibrata. Le Linee Guida suggeriscono infatti di consumarne dalle 2 alle 3 porzioni al giorno e la macedonia è un’ottima soluzione che unisce praticità e gusto, soprattutto se si è in viaggio.
Biotecnologia per tre ricercatori
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na realtà importante nella sanità fiorentina e toscana è la Fondazione Biagioni Borgogni onlus. Quale scopo principale ha quello di diffondere e di promuovere attività di ricerca in campo oncologico e di cura e assistenza di pazienti oncologici, anche in fase avanzata. In questo ambito, dal 2017 si è avvicinata alla Fondazione Veronesi per sostenerne la ricerca. Nel 2022 sono “firmate” Biagioni Borgogni tre borse di ricerca per tre studiosi: Luigi Ippolito, Manuela Leri, Andrea Marranci (foto).
Luigi Ippolito, nato a Polla (Salerno) nel 1989, si è laureato in Biotecnologie mediche presso l’Università di Siena dove ha poi conseguito il PhD in Biochimica e Biologia molecolare. Il suo progetto di ricerca, che svilupperà all’Università di Firenze, verte sullo studio dell’acido lattico e del collagene nelle metastasi del carcinoma prostatico. Anche Manuela Leri, nata a Montevarchi (Arezzo) nel 1986, svilupperà la sua ricerca all’Università di Firenze, dove si è laureata in Biotecnologie mediche e farmaceutiche e ha ot-
tenuto il PhD in Scienze biomediche, Biochimica e Biologia applicata. Il suo studio mira a prevenire e rallentare la malattia di Alzheimer con i polifenoli dell’olio extravergine di oliva. Andrea Marranci, nato a Bagni a Ripoli (Firenze) nel 1987, si è laureato in Biotecnologie molecolari e industriali all’Università di Pisa e ha conseguito il PhD a Siena. Attualmente sviluppa una ricerca all’Università degli Studi di Pisa sull’analisi molecolare di cellule tumorali circolanti nell’osteosarcoma. Fondazione Umberto Veronesi | 27
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