02/2020
Sostenere la ricerca è sostenere la vita
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, LO/MI - Numero 2 - Aprile 2020
Umberto Veronesi
RICERCA
NEWS IL GIORNALE DI CHI CREDE NELLA RICERCA
cure
Così le vostre donazioni diventano nuove
RICERCA
IN SALUTE
NOI & VOI
IL TUMORE DEL POLMONE SI BATTE SUL TEMPO
BANDO AL GLUTINE: PER CELIACI O PER TUTTI?
LE DELEGAZIONI SOSTENGONO I RICERCATORI
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NEWS 02/2020 IN QUESTO NUMERO
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RICERCA
06 RICERCA
Screening: il tumore del polmone si batte sul tempo «Vogliamo migliorare la diagnosi precoce del cancro al polmone», dice il ricercatore Pietro Bruschini. «Scovare in tempo la malattia è la prima chance per le persone più a rischio, come i forti fumatori»
Quanto investe in ricerca la Fondazione Veronesi
Nata nel 2003, oggi la nostra Fondazione arriva a promuovere il progresso della scienza con quasi 8 milioni di euro. Dagli inizi ha sostenuto 1762 ricercatori e 119 progetti pluriennali
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IN SALUTE
Primavera, è tempo di allergie
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Arrivano insieme alle margherite e alla bella stagione. Purtroppo sono in aumento ed è sconsigliabile la cura fai-da-te. Oggi anche il cipresso è un rischio “emergente”
SALUTE A TAVOLA
Gluten-free: per tutti o per pochi? Scelta necessaria per i celiaci, i prodotti senza glutine sono sempre più consumati anche da altri. Questione di salute o semplice moda?
NOI & VOI
Di Delegazione in Delegazione l’avanzata dei ricercatori I gruppi locali legati alla Fondazione ne sostengono le diverse finalità e iniziative. Alcuni hanno scelto di finanziare la ricerca di studiosi del loro territorio
SCIENZA E ETICA
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La protezione del “gregge” salva tutti La salute pubblica dipende dalla somma dei comportamenti di ciascuno di noi. Che cosa significa “gregge”
L’EDITORIALE di Paolo Veronesi
08-09 IN SALUTE
Nicotina: ragazzi, non fatevi prendere all’amo Conoscere i virus, apri il nostro Quaderno
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NOI & VOI
È l’ora del 5x1000: doni e non ti costa nulla La somma da devolvere al non profit viene detratta dalle tasse che si pagano allo stato. Qui una guida veloce e chiara su come usare questo strumento di grande utilità sociale. Per donare a Fondazione Veronesi il codice fiscale è 97298700150
20 Aziende per la ricerca 22 Eventi Presidente Paolo Veronesi Direttore Monica Ramaioli
via Solferino 19, 20121 Milano Tel. +39 02 76018187 - Fax +39 02 76406966 info@fondazioneveronesi.it - www.fondazioneveronesi.it
Cari sostenitori, quest’anno, a causa dell’emergenza legata alla pandemia da nuovo coronavirus, non abbiamo potuto stringere la mano personalmente alle donne e agli uomini di scienza che si sono aggiudicati una borsa di ricerca Fondazione Umberto Veronesi. Non abbiamo avuto il piacere di vedere il loro incontro con i sostenitori, le delegazioni e le tante aziende che condividono e rendono possibile questo impegno. Siamo però orgogliosi di presentare i 186 ricercatori sostenuti nel 2020 e il loro instancabile lavoro attraverso il Quaderno dei Grant, sfogliabile o scaricabile gratuitamente dal sito della Fondazione. Un risultato importante, che ci riempie di speranza. I campi di studio sono quelli di sempre, l’oncologia, la cardiologia, la lotta alle patologie croniche, le neuroscienze. Oggi però tutte le persone che stanno lottando contro queste malattie si trovano a vivere situazioni ancora più complesse a causa dell’epidemia di Covid-19. Per questo ci siamo rimboccati le maniche: grazie al lavoro della nostra supervisione scientifica e della redazione abbiamo realizzato in brevissimo tempo un Quaderno della collana “Libertà di sapere, libertà di scegliere” dedicato ai virus (a pagina 9 tutti i dettagli). Insieme agli aggiornamenti costanti sul Magazine online è un importante strumento per comprendere meglio l’attuale situazione di emergenza. Soprattutto, abbiamo risposto immediatamente con lo stanziamento di fondi utili all’acquisto di mascherine per il personale sanitario e ci impegniamo in un grande progetto avviato da Regione Lombardia per sostenere la ricerca di terapie, sistemi di diagnostica e di rilevazione del coronavirus. La ricerca non si ferma: solo così possiamo fronteggiare questa pandemia ed essere più preparati per le sfide future.
Buona lettura!
NEWS - Notiziario della Fondazione Umberto Veronesi - Periodicità trimestrale - Aut. Tribunale di Milano N° 265 del 13/04/2004 Fondazione Umberto Veronesi - Piazza Velasca 5, 20122 Milano Direttore responsabile: Serena Zoli - Redazione: Marco Annoni, Daniele Banfi, Donatella Barus, Agnese Collino, Fabio Di Todaro, Elena Dogliotti, Vera Martinella, Chiara Segré - Segreteria di redazione: Cecilia de’ Donato - Foto: Archivio FUV - Progetto grafico: Simone Scarsellini - Stampa: Società Generale dell’Immagine srl - Via Pomaro, 3 - 10136 Torino
Presidente
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Fondazione Umberto Veronesi
RICERCA
QUANTO INVESTE IN RICERCA LA FONDAZIONE VERONESI I NUMERI DAL 2003 A OGGI
Nata nel 2003, oggi la nostra Fondazione arriva a promuovere il progresso della scienza con quasi 8 milioni di euro. Dagli inizi ha sostenuto 1762 ricercatori e 119 progetti pluriennali Fabio Di Todaro
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I RICERCATORI SOSTENUTI DA FONDAZIONE UMBERTO VERONESI
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PROGETTI DI RICERCA PLURIENNALI E INTERNAZIONALI
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PROTOCOLLI DI CURA IN ONCOLOGIA PEDIATRICA (DAL 2014)
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onsapevole di quanto possa migliorare la qualità della vita di tutti, Fondazione Umberto Veronesi ogni anno sostiene la ricerca scientifica di eccellenza nel campo dell’oncologia, della cardiologia, delle neuroscienze e della nutrigenomica. Dal 2003, quando la Fondazione è nata, a oggi, nel dettaglio, sono state finanziate le attività di 1.762 ricercatori, oltre che 119 progetti di ricerca pluriennali e internazionali e 9 protocolli di cura in oncologia pediatrica (dal 2014). Numeri a cui occorre aggiungere il contributo erogato per le attività della Scuola Europea di Medicina Molecolare (Semm), che promuove la formazione e la ricerca in settori chiave della biomedicina: la genomica, la medicina molecolare, le nanotecnologie e la bioetica. Nel 2020, la cifra destinata alla ricerca sfiora quota 8 milioni di euro. Un investimento rilevante, grazie al quale è stato possibile garantire la copertura economica di 166 borse di ricerca e di 20 borse di formazione e specializzazione clinica (annuali), di 6 progetti di ricerca pluriennali, altrettanti protocolli di cura in oncologia pediatrica e 3 progetti internazionali. Oggi più che mai abbiamo bisogno del
continuo sostegno alla ricerca scientifica da parte del terzo settore, il cui contributo è sostanziale per il progresso del nostro Paese», dichiara Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Umberto Veronesi. La maggior parte delle risorse destinate al bando pubblico sono rivolte all’oncologia (120 borse). Ma c’è spazio anche per gli scienziati che portano avanti attività nell’ambito della cardiologia (11), delle neuroscienze (20) e della prevenzione delle malattie croniche attraverso gli stili di vita (15). «Siamo consapevoli delle grandi capacità dei ricercatori, in grado di parlare la lingua della medicina del futuro: orientata alla prevenzione e sempre più personalizzata», aggiunge Chiara Tonelli, presidente del Comitato scientifico. I ricercatori selezionati sono al lavoro in 58 tra università, ospedali e centri di ricerca presenti in 34 città italiane: da Bolzano a Palermo. Tre di loro, invece, stanno completando un’esperienza (semestrale) all’estero: si tratta di Valentina Cerrato (Università di Losanna, Svizzera), Fabrizia Noro (Università di Leuven, Belgio) e Bruno Sterlini (Weizmann Institute of Science, Rehovot, Israele).
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SCREENING: IL TUMORE DEL POLMONE SI BATTE SUL TEMPO «Vogliamo migliorare la diagnosi precoce del cancro al polmone», dice il ricercatore Pietro Bruschini. «Scovare in tempo la malattia è la prima chance per le persone più a rischio, come i forti fumatori»
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accento svela le origini romane e il tono di voce, malgrado gli sforzi, non riesce a mascherare la spossatezza e la tensione. Pietro Bruschini, 34 anni, chirurgo toracico in forze presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi), è come molti colleghi impegnato sul fronte dell’emergenza Covid-19. «Sono stanco, ma sono felice di poter parlare di un progetto a cui tengo molto». Il progetto in questione è la
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ricerca sulla prevenzione e lo screening per i danni del fumo, per il quale si è aggiudicato una borsa di ricerca Fondazione Umberto Veronesi, per il secondo anno consecutivo. «Con il nostro progetto vogliamo ottimizzare i programmi di screening per le malattie cardiopolmonari legate al fumo. Lo scopo è identificarle in fase precoce, utilizzando TC a basse dosi di radiazioni e marcatori molecolari». Lo studio coinvolge gli ospedali mi-
di Donatella Barus
lanesi Humanitas e San Raffaele e si rivolge a persone definite ad alto rischio per malattie pericolose come quelle cardiovascolari, la Bpco e i tumori del polmone. Di chi si tratta? «Soprattutto di forti fumatori, ex o attuali, che abbiano fumato per almeno 30 anni e abbiano almeno 55 anni d’età», risponde Bruschini. «Ma anche persone a rischio aumentato per altri motivi, come familiarità, patologie respiratorie con-
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GLOSSARIO TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA O TC SPIRALE È una tecnica diagnostica che permette di ricostruire l’immagine tridimensionale di una parte del corpo grazie all’uso di raggi X. BPCO BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA Malattia respiratoria caratterizzata dall’infiammazione cronica del tessuto polmonare e dalla progressiva riduzione della capacità respiratoria.
comitanti o l’esposizione a particolari sostanze, magari per lavoro. Sono uomini e donne esposti a malattie che si può sperare di curare bene solo se si scoprono presto». L’85-90 per cento dei tumori polmonari è attribuibile al fumo di sigaretta. Ecco perché la diagnosi precoce è fondamentale, spiega ancora Pietro Bruschini. «Il tumore del polmone dà segno di sé quasi sempre tardi. I sintomi (fra i più comuni la tosse stizzosa e persistente, sangue nell’espettorato, difficoltà a respirare, dolore puntiforme al torace) compaiono quando il nodulo è già grande. La scoperta di noduli piccoli e asintomatici è un’evenienza rara e fortuita, ad esempio mentre si fa una lastra al torace per altre ragioni. Ma proprio questi casi sono quelli che si possono curare meglio, con terapie meno invasive e meno costose. E soprattutto con probabilità di guarigione molto buone». Ormai sono numerosi gli studi in tutto il mondo che attestano che lo screening può ridurre la mortalità per tumore del polmone nelle persone ad alto rischio. Cosa succede alle persone coinvolte (gratuitamente) nello screening?
«Ai partecipanti vengono effettuati un prelievo di sangue, che servirà per studiare i marcatori molecolari, cioè molecole rintracciabili attraverso un’analisi del sangue, e una spirometria per valutare la capacità respiratoria. Un passaggio fondamentale è il colloquio con gli esperti del centro antifumo, perché questa è anche un’occasione preziosa per motivare a smettere di fumare, aiutare chi non ce la fa o chi teme di ricaderci. Successivamente viene eseguita una Tc a basso dosaggio, per verificare la presenza di noduli polmonari sospetti e valutare la calcificazione delle coronarie». Oggi la Tc spirale (versione attuale della “vecchia” Tac, Tomografia assiale computerizzata) è uno strumento essenziale per la diagnosi precoce delle malattie polmonari. «Permette di studiare il torace ottenendo immagini molto precise – spiega Bruschini – e sottoponendo la persona a una quantità davvero ridotta di radiazioni, paragonabile a quella di una lastra Rx al torace». Una delle preoccupazioni legate agli screening è la possibilità di portare a trattamenti non necessari. Non c’è il rischio di operare noduli benigni? «Oggi questo pericolo è molto basso, i casi sospetti sono valutati in team e, grazie alle conoscenze della morfologia dei noduli, riusciamo a distinguere quelli forse benigni». E in questo caso che si fa? «Il paziente entra in un programma di controlli, ad esempio ripetendo la Tc dopo uno, tre o sei mesi e dopo una terapia antibiotica per escludere cause infiammatorie. Negli altri casi si procede a una biopsia ed eventualmente all’intervento: se il paziente arriva in sala operatoria è perché ha già una diagnosi di tumore». E qual è la sua speranza quando entra in ospedale? «Di riuscire a curare meglio un cancro che ancora oggi ha una mortalità elevatissima. La prevenzione (non fumare, smettere se si fuma) e la diagnosi precoce sono gli unici strumenti che abbiamo». E che possono cambiare la vita della gente.
I NUMERI DEL TUMORE DEL POLMONE IN ITALIA SONO LA TERZA PATOLOGIA ONCOLOGICA PIÙ DIFFUSA IN ITALIA
42.500 NUOVE DIAGNOSI IN UN ANNO
29.500 NEGLI UOMINI
13.000 NELLE DONNE
SONO LA PRIMA CAUSA DI MORTE PER CANCRO CIRCA
34.000 VITTIME L’ANNO
24.000 NEGLI UOMINI
10.000 NELLE DONNE
(fonte: I numeri del cancro in Italia, rapporto Aiom-Airtum 2019)
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NICOTINA: RAGAZZI, NON FATEVI PRENDERE ALL’AMO
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Per il World No Tobacco Day 2020 l’impegno per la salute dei ragazzi per tutelarli dalle manipolazioni dell’industria del tabacco
giovani e giovanissimi consumatori sono da sempre un target strategico per l’industria del tabacco. Sono un bacino d’acquisto importante per il presente (oltre un terzo di Donatella Barus dei quindicenni dichiara di avere fumato nell’ultimo mese) e soprattutto per il futuro: stando alle statistiche, chi continuerà a fumare aumenterà il numero di sigarette e non penserà a smettere per alcuni decenni. Non a caso, quindi, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha deciso di dedicate la Giornata mondiale senza tabacco 2020, che si tiene il 31 maggio, alla protezione dei ragazzi dalle manipolazioni dell’industria. L’obiettivo è prevenire l’uso di tabacco e di nicotina, in tutte le sue modalità di consumo. Ci sono le prove, ricorda l’OMS, di «ricerche approfondite e approcci calcolati per attrarre nuove generazioni di utilizzatori di tabacco, dal design del prodotto alle campagne di marketing finalizzate a rimpiazzare con nuovi consumatori i milioni di persone che muoiono ogni anno per malattie causate dal fumo».
FONDAMENTALE AUMENTARE IL PREZZO DELLE SIGARETTE Un aumento significativo del prezzo del tabacco e della nicotina è la misura più efficace per ridurne l’uso, prevenire l’inizio del fumo e ridurre le ricadute in chi ha smesso. Diversi studi hanno dimostrato che la misura funziona soprattutto per gli adolescenti e i giovani.
AD OGNI AUMENTO DI PREZZO DEL 10% IL CONSUMO DI SIGARETTE CALA DEL 4%
(fonte: OMS)
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Per questo è importante che si prendano misure utili a difendere la salute dei ragazzi, in primo luogo garantendo loro le informazioni necessarie per compiere scelte consapevoli ed evitare di essere presi all’amo. Così l’industria del tabacco e della nicotina manipola i giovani - Aromi come ciliegia o chewing-gum: attraggono i più giovani e portano a sottovalutare i rischi per la salute - Design studiato, accattivante e familiare (prodotti che somigliano a chiavette USB, ad esempio) - Prodotti promossi come “meno dannosi” o “più puliti” rispetto alle sigarette, senza evidenti prove scientifiche - Influencer e celebrità che promuovono prodotti per uso di nicotina, contest sponsorizzati sui social media (Instagram) - Posizionamento dei punti vendita e dei distributori automatici in posti frequentati dai giovani - Marketing indiretto dei prodotti del tabacco in film, show televisivi e online - Pressioni legali ed economiche per indebolire i divieti che limitano la promozione e l’accesso dei minori alla nicotina. (fonte: OMS)
Le collane Libertà di sapere. Libertà di scegliere
Il fumo. Una dipendenza che mette a rischio la salute.
Il fumo. Una dipendenza che mette a rischio la salute. Scarica gratuitamente il quaderno in versione aggiornata. Inquadra il QR code oppure vai su www.fondazioneveronesi.it, area download.
IN SALUTE
CONOSCERE I VIRUS, APRI IL NOSTRO QUADERNO
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Un viaggio affascinante alla scoperta dei virus: vecchie e nuove minacce per la salute umana, ma anche, grazie alla ricerca, opportunità per terapie d’avanguardia
arrivo della pandemia da nuovo Coronavirus ha messo a durissima prova il nostro sistema sanitario ed economico, e ha sconvolto la quotidianità di tutti. L’arrivo di un nuovo virus, per il quale non abbiamo vaccini e cure di provata efficacia, di Donatella Barus ha portato a misure eccezionali per il contenimento del contagio, a scuole chiuse, negozi serrati e strade deserte. Questi eventi ripropongono con forza la necessità di conoscere il “nemico”: cosa sono i virus? Da dove arrivano? Come convivono con l’uomo? Cosa provoca un’epidemia su scala mondiale? Ecco perché Fondazione Umberto Veronesi ha deciso di pubblicare un quaderno dedicato della collana “Libertà di sapere, libertà di scegliere”. «Forse nel nostro mondo fatto di acqua pulita e cibo sicuro, di antibiotici e di vaccinazioni disponibili per tutti, ci eravamo dimenticati che le malattie infettive sono ancora uno dei grandi rischi per la salute globale» scrive Paolo Veronesi, presidente di Fondazione Veronesi, nella sua prefazione al volume. «Alle patologie dovute a infezio-
ni - continua - dobbiamo circa un quarto dei decessi nel mondo. Ci sono malattie antiche e mai completamente sconfitte dalla medicina, che ancora oggi flagellano soprattutto i paesi poveri; ci sono malattie quasi scomparse grazie ai vaccini; e poi ci sono le malattie portate da patogeni mai visti, come il Covid-19 e il nuovo virus Sars-CoV-2, o nuovo Coronavirus». Il quaderno è realizzato con il contributo scientifico di Giuseppe Ippolito, Direttore scientifico Istituto Nazionale Malattie Infettive (Inmi) Lazzaro Spallanzani di Roma. Che ricorda: «l’investimento in ricerca, soprattutto nei momenti di “pace”, quando non vi sono emergenze, è la migliore polizza assicurativa di cui disponiamo per fronteggiare il rischio dell’emersione di nuove epidemie su larga scala».
EMERGENZA COVID-19
Utilizza il bollettino allegato o le altre modalità di donazione per sostenere la ricerca
INDICE
Diritto di parola Tanti virus, tante domande I virus. Pochi conosciuti, molti sconosciuti
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Pandemie. Tra storia, attualità ed epidemiologia 15
La migliore arma è la prevenzione primaria: i vaccini
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Le terapie contro i virus: gli antivirali
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Virus: come possiamo proteggerci, ogni giorno
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Virus ed epidemie dalla A alla Z
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Da virus animali a virus umani: le zoonosi
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Vecchi nemici sempre attuali: morbillo, HIV, Herpes
Le risposte scientifiche alle domande di tutti
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Informarsi, approfondire, leggere
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Virus nuovi ed emergenti: influenza, coronavirus, Ebola
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Fondazione Umberto Veronesi
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Virus e cancro. Una correlazione sempre più stretta
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Il quaderno è scaricabile gratuitamente, previa registrazione, dal sito www.fondazioneveronesi.it, area download. Oppure usa il QR code qui sotto per accedere direttamente alla pagina.
COMITATO SCIENTIFICO CHE HA PARTECIPATO AL PROGETTO Giuseppe Ippolito Direttore Scientifico, Istituto Nazionale Malattie Infettive (INMI) Lazzaro Spallanzani, Roma Massimo Galbiati Ricercatore, Dipartimento di Bioscienze, Università degli Studi di Milano Chiara Tonelli Professore Ordinario di Genetica, Università degli Studi di Milano Paolo Veronesi Presidente Fondazione Umberto Veronesi
Fondazione Umberto Veronesi
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PRIMAVERA, È TEMPO DI ALLERGIE Arrivano insieme alle margherite e alla bella stagione. Purtroppo sono in aumento ed è sconsigliabile la cura fai-da-te. Oggi anche il cipresso è un rischio “emergente” di Fabio Di Todaro
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Fondazione Umberto Veronesi
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arrivo della primavera annuncia l’avvento della bella stagione, che però tale non è per tutti. Per chi soffre di allergie, infatti, questo è il periodo più difficile, complice l’innalzamento della concentrazione aerea di pollini. Un fenomeno accentuato negli ultimi anni, in cui si è riscontrato un progressivo aumento (e precocità) dei casi di pollinosi. In crescita, inoltre, risultano anche le allergie da pollini “minori”. A provocare le reazioni non sono soltanto le graminacee (dei campi) o la paritaria (in città). Ma anche ontano, betulla e nocciolo. Chi soffre di allergie deve poi temere, in questa stagione, il cipresso (considerato come “polline emergente”) e l’ambrosia. I sintomi più caratteristici delle allergie primaverili sono a carico delle mucose
delle vie respiratorie e degli occhi. Si va dalle manifestazioni nasali (starnuti, ostruzione nasale, secrezione acquosa, prurito) a quelle oculari (prurito, lacrimazione, fastidio alla luce, congiuntiva arrossata e gonfia). Ma a essere colpito è anche l’apparato respiratorio. Non a caso l’asma è il sintomo “classico” delle allergie di primavera, rilevabile in quasi il 40 per cento delle persone che ne soffrono: da solo o associato alle altre manifestazioni. Soltanto l’esito dei test cutanei, tuttavia, può comunicare con certezza la presenza di un’allergia. Il passaggio è necessario per mettere a punto la cura più indicata. Quando non è possibile evitare il contatto con l’allergene, si può ricorrere a una terapia sintomatica con farmaci
IN SALUTE
SE IL “NEMICO” SI NASCONDE A TAVOLA Indipendentemente dalle stagioni, in Italia ci sono (almeno) 2 milioni di persone che soffrono di un’allergia alimentare. Nel loro caso, la reazione del sistema immunitario si verifica dopo aver consumato un determinato cibo, percepito dall’organismo come nocivo. Anche una piccola quantità dell’alimento allergizzante può scatenare la reazione, che si può manifestare con problemi digestivi, orticaria, gonfiori. La gravità delle allergie varia da persona a persona e può andare da una lieve irritazione all’anafilassi (reazione allergica grave potenzialmente pericolosa per la vita). Tra le allergie alimentari più diffuse ci sono quelle ai crostacei, alla frutta a guscio, al pesce, alle uova e al latte. Alcune allergie alimentari, come quelle al latte e all’uovo, nel 90-95 per cento dei casi si risolvono entro i dieci anni. La frutta a guscio (noci, nocciole), le arachidi e il pesce sono, invece, allergeni più aggressivi. Salvo poche eccezioni, chi è allergico a questi alimenti rimarrà tale per tutta la vita. Anche in questo caso, per una diagnosi corretta, è fondamentale eseguire uno dei test validati (prick test, rast test, prick by prick). Il modo migliore per prevenire una reazione allergica è quello di conoscere - ed evitare - gli alimenti che ne sono alla base. È bene, quindi, leggere con attenzione le etichette degli alimenti e se si è già stati vittima di una reazione allergica grave, far sapere ad altri di cosa si soffre in modo che possano intervenire, nel caso in cui non si sia in grado di comunicare.
(antistaminici e cortisonici) in grado di alleviare i sintomi. Un vaccino per l’allergia? Qualcosa inizia a essere disponibile. Si parla di immunoterapia desensibilizzante per indicare il trattamento che “spegne” progressivamente la reazione anomala alla base dei fastidiosi sintomi allergici. Le allergie per cui questo approccio risulta possibile sono quelle causate dai pollini, dalle muffe, dal pelo di gatto e di cane e dal veleno di api e vespe. Al momento, però, soltanto l’immunoterapia per la graminacee risulta coperta dal Sistema Sanitario Nazionale in tutte le Regioni. L’indicazione a ricorrervi deve sempre giungere da uno specialista (allergologo), come soluzione quando i farmaci classici non sono in grado di alleviare i sintomi.
GLOSSARIO ALLERGENE L’allergene è una sostanza estranea all’organismo (antigene) che induce una risposta immunitaria. Da qui la produzione di un tipo di anticorpi (IgE) che reagiscono contro l’antigene stesso e danno vita alla reazione allergica. L’organismo può entrare a contatto con gli allergeni mediante ingestione, inalazione, iniezione o contatto diretto.
UN, DUE, TRE… UN DECALOGO CONTRO I POLLINI Ci sono alcune indicazioni che, seguite da parte delle persone allergiche, aiutano a tenere sotto controllo i fastidi tipici delle allergie di primavera. Ecco i consigli diffusi dall’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid)
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Limitare il tempo trascorso all’aperto nelle ore centrali della giornata (quando è più alta la concentrazione di pollini)
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Evitare di aprire le finestre nelle ore più calde della giornata
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Evitare di stare all’aperto dopo la pioggia (più facile per i piccoli pollini raggiungere le vie respiratorie)
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Consultare il “calendario dei pollini” può aiutare a calibrare il tempo che si può trascorrere all’aria aperta
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Viaggiare in auto tenendo i finestrini chiusi
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Fare la doccia e lavare i capelli quotidianamente
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Indossare mascherina e occhiali da sole durante le passeggiate in bicicletta e all’aria aperta
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Mettere da parte i tappeti e, se possibile, lavare frequentemente le tende in cui si depositano particelle allergizzanti
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Evitare i luoghi in cui è stata da poco falciata l’erba
assumere farmaci senza 10 Non il consiglio del medico. È da evitare il fai-da-te e occorre seguire scrupolosamente le indicazioni del dottore.
Fondazione Umberto Veronesi
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GLUTEN-FREE: PER T A cura di ELENA DOGLIOTTI, biologa nutrizionista, supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi
Scelta necessaria per i celiaci, i prodotti senza glutine sono sempre più consumati anche da altri. Questione di salute o una semplice moda?
IL PIATTO SANO PER I CELIACI Lo “Healthy eating plate”, ideato dai nutrizionisti dell’Università di Harvard, rappresenta in modo semplice ed efficace un’alimentazione salutare. Per la parte di cereali, il celiaco dovrà orientarsi su scelte naturalmente prive di glutine (riso, mais, grano saraceno, quinoa…). ½ FRUTTA E VERDURA ¼ PROTEINE ANIMALI O VEGETALI (LEGUMI) ¼ CEREALI (RISO, MAIS, GRANO SARACENO, QUINOA…)
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NEWS
Fondazione Umberto Veronesi
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na dieta priva di glutine è ad oggi l’unica opzione prevista e necessaria per le persone celiache. Niente pasta, pane e prodotti da forno, se non quelli appositamente preparati ed etichettati “gluten free” (liberi da glutine), niente alimenti impanati, addensanti e additivi a rischio, attenzione anche a cibi che di per sé non conterrebbero glutine, ma che potrebbero esserne contaminati. Perché tanta cautela? CELIACHIA, MA NON SOLO Assumere glutine per un celiaco vuol dire incorrere in problemi acuti e cronici dovuti allo stato infiammatorio intestina-
le e ad un processo di “autodistruzione” della parete interna di una porzione di intestino, il duodeno, che compromette l’assorbimento dei nutrienti. Altre condizioni ben specifiche possono avere vantaggi da una dieta senza glutine, ad esempio la sensibilità al glutine non celiaca, l’atassia del glutine e la dermatite erpetiforme. Si parla di benefici anche per la sindrome dell’intestino irritabile e le malattie infiammatorie dell’intestino come il morbo di Crohn: in questi casi però i dubbi degli scienziati sono ancora tanti e non ci sono certezze. PIU’ GLUTEN-FREE O PIU’ BUONI? Molto chiari sono invece i meccanismi per cui i celiaci dovrebbero stare lontani dal glutine. È un bisogno terapeutico che ha portato l’industria a studiare formulazioni “speciali”. Il problema però è che il glutine è importante per la consistenza e l’elasticità del prodotto finale (il pane senza glutine è fra i più difficili da realizzare). Rispetto al passato oggi aumentano le diagnosi di celiachia in età adulta, quindi i prodotti senza glutine sono spesso consumati da persone abituate alla struttura e al sapore dei prodotti tradizionali. Ecco
SALUTE IN TAVOLA
UTTI O PER POCHI? perché le aziende sono attente agli aspetti organolettici o sensoriali, oltre che di conservazione, talvolta trascurando quelli nutrizionali. COSA C’È NEI PRODOTTI “SENZA”? Un tempo gli alimenti senza glutine erano composti perlopiù da materie prime come mais, riso, soia, manioca e patate ed erano più ricchi di grassi, zuccheri e sodio. Alcuni studi hanno mostrato che certi pani senza glutine possono contenere il doppio dei grassi totali rispetto a quelli con glutine; alcune paste gluten-free sembrano avere più carboidrati e più sodio, con meno proteine e fibre alimentari. Infine spesso i prodotti tradizionali sono fortificati di folati, ferro, niacina, tiamina e riboflavina, quelli senza glutine no. DUBBI? LEGGI L’ETICHETTA Sono stati fatti molti sforzi per migliorare sul piano nutrizionale i prodotti senza glutine: materie prime di qualità, meno grassi e zuccheri semplici, più fibre, senza comprometterne la resa sensoriale. Crescono l’offerta e la possibilità di scelta, anche di cereali e pseudo-cereali
naturalmente privi di glutine che possono essere usati come materia prima per preparare in casa ricette “gluten-free”. E non dimentichiamo che tutti, celiaci e non, abbiamo a disposizione uno strumento utilissimo per scegliere i prodotti industriali: l’etichetta. E I MALATI PER MODA? Sempre più persone senza problemi di celiachia scelgono alimenti privi di glutine. Forse per la percezione (infondata) che una dieta gluten-free sia più sana e possa migliorare i sintomi gastrointestinali non specifici, complice anche la maggior disponibilità e il minor costo dei prodotti senza glutine. Ciò crea problemi? Non necessariamente: molte persone nel mondo seguono una dieta naturalmente priva o povera di glutine, come quella a base di riso di gran parte degli asiatici. Non sarebbe dunque una novità.Ma occorre sapere che se non si è celiaci non c’è motivo per escludere totalmente il glutine dalla propria dieta, se non quello di seguire una “moda” basata su supposizioni e non su evidenze scientifiche.
GLOSSARIO CELIACHIA È una enteropatia autoimmune, scatenata dall’assunzione di glutine nella dieta in persone geneticamente predisposte.
GLUTINE È un complesso proteico contenuto in alcuni cereali come frumento, orzo, segale e triticale (un ibrido tra grano e segale). Grazie alla sua funzione “collante” il glutine viene anche impiegato come additivo in altri prodotti.
TIMBALLINI DI RISO AL PESTO CON POMODORI Ingredienti • 320 g di riso integrale • 400 g di pomodori ciliegino • 1 spicchio di aglio • 4 cucchiai di olio EVO • 400 g di cimette di broccolo • 1 mazzetto di basilico fresco • 1 pizzico di sale Come si prepara Cuocete il riso integrale in una capiente casseruola piena di acqua leggermente salata: verificate le istruzioni sulla confezione, ma ci dovrebbero volere circa 30 minuti. Nel frattempo, lavate e tagliate i pomodori in 4 parti, quindi saltateli in padella con lo spicchio di aglio, un po’ di acqua e un cucchiaio di olio Evo. Mondate le cimette di broccolo e, quando mancano 8-10 minuti alla fine della cottura del riso, tuffatele nella casseruola. A cottura ultimata, con una schiumarola estraete le cimette, tenetene da parte 50 grammi e frullate le rimanenti insieme a 3 cucchiai di olio Evo e alle foglie di basilico. Scolate il riso e conditelo con il pesto ottenuto. Per un super impiattamento, potete procedere così: create al centro del piatto un timballino di riso, premendone bene una porzione in un coppapasta dai bordi alti 3-5 cm. Sfilate il coppapasta e decorate il riso con i pomodori saltati e le cimette tenute da parte. Da “Io mi voglio bene” di Marco Bianchi, ed. Mondadori
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È L’ORA DEL 5X1000: DONI E NON TI COSTA NULLA La somma da devolvere al non profit viene detratta dalle tasse che si pagano allo stato. Qui una guida veloce e chiara su come usare questo strumento di grande utilità sociale. Per donare a Fondazione Veronesi il codice fiscale è 97298700150
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a Fondazione Umberto Veronesi nasce nel 2003 con lo scopo fondamentale di promuovere il progresso della scienza. Due sono gli ambiti in cui perseguiamo la nostra missione: sostenere la ricerca scientifica, attraverso l’erogazione di borse di ricerca per medici e ricercatori, il finanziamento di progetti di alto profilo. Inoltre incentivare la corretta divulgazione scientifica affinché i risultati e le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti, attraverso il Magazine online, l’organizzazione di grandi conferenze con relatori internazionali, lo sviluppo di progetti per le scuole e la realizzazione di campagne di sensibilizzazione e pubblicazioni. L’erogazione delle borse di ricerca è possibile grazie alle vostre donazioni e attraverso il 5x1000, uno strumento che in questi anni ci ha permesso di sostenere 1.762 ricercatori e 119 progetti di ricerca. Ecco una guida pratica per conoscere di che cosa si tratta e perché a te, sostenitore, non costa nulla. Con la tua firma puoi cambiare il futuro di migliaia di persone!
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Fondazione Umberto Veronesi
CHE COS’È IL 5x1000? Il 5x1000 è la misura fiscale, introdotta nel 2006, che offre al contribuente la possibilità di destinare lo 0,5% delle imposte sul reddito delle persone fisiche pagate allo stato (imponibile Irpef) a sostegno di organizzazioni che svolgono attività socialmente rilevanti.
NOI & VOI
COME UTILIZZIAMO I FONDI CHE RACCOGLIAMO di Daniele Banfi
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IL 5x1000 È UNA DONAZIONE? Spesso si sente parlare di “donare” il 5x1000, ma non si tratta di una vera e propria donazione in quanto non comporta una spesa per il singolo cittadino. Il 5x1000 rappresenta una quota dell’Irpef, imposta che viene comunque versata dal cittadino allo Stato: da qui viene detratta la parte che si può destinare a enti socialmente rilevanti. Questo importo varia al variare del reddito.
CHI PUÒ DESTINARE IL 5x1000? Il 5 per mille può essere devoluto da tutti i cittadini che presentano la propria dichiarazione dei redditi tramite il modello 730, il Modello Redditi (ex modello Unico per le Persone Fisiche) e il Modello di Certificazione (ex Cud).
ETÀ MEDIA
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BORSE DI FORMAZIONE E SPECIALIZZAZIONE EXTRA BANDO
DA BANDO PUBBLICO
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PROGETTI DI RICERCA IN CORSO
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BORSE PER PROGETTI INTERNAZIONALI
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PROTOCOLLI DI CURA IN ONCOLOGIA PEDIATRICA
STRANIERI
di Medicina Molecolare
DOTTORANDI ISCRITTI
ALBANIA ARGENTINA BRASILE CILE CINA CROAZIA CUBA REPUBBLICA CECA FRANCIA GERMANIA GRECIA INDONESIA MADAGASCAR POLONIA RUSSIA SPAGNA STATI UNITI VENEZUELA
CENTRI DI RICERCA UNIVERSITÀ
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SEMM Scuola Europea
PROVENIENTI DA:
I NOSTRI RICERCATORI LAVORANO IN:
ISTITUTI DI RICERCA LE CITTÀ ITALIANE:
SE SCELGO DI DEVOLVERE IL 5x1000, LA SCELTA DELL’8x1000 È PRECLUSA?
AREE DI INVESTIMENTO
No, la scelta del 5x1000 è totalmente indipendente da quella dell’8x1000 (che si riferisce alle confessioni religiose). Si possono effettuare entrambe le scelte senza spese per il contribuente.
ONCOLOGIA
COME DESTINARE IL 5x1000 A FONDAZIONE UMBERTO VERONESI? Se presenti la dichiarazione dei redditi, firma nel riquadro dedicato al “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università” e inserisci il codice fiscale di Fondazione Umberto Veronesi (97298700150). Se non sei tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi puoi comunque destinare il 5x1000 a Fondazione Umberto Veronesi in questo modo: 1) compila la scheda dedicata fornita insieme al Cu, firmando nel riquadro dedicato al “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università” e indicando il codice fiscale della Fondazione 97298700150; 2) inserisci la scheda in una busta chiusa; 3) scrivi sulla busta “Destinazione del 5x1000 dell’IRPEF” insieme al tuo nome, cognome e codice fiscale; 4) consegna la busta a un ufficio postale, a uno sportello bancario, al CAF o al commercialista che si occuperanno di inviarlo all’agenzia delle entrate.
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BORSE DI RICERCA
BORSE DI RICERCA
NEL PROGETTO PINK IS GOOD SUI TUMORI FEMMINILI
NEL PROGETTO GOLD FOR KIDS SUI TUMORI PEDIATRICI
NEL PROGETTO SAM SUI TUMORI MASCHILI
SU ALTRI TUMORI
CARDIOLOGIA
NEUROSCIENZE
NUTRIGENOMICA E STILI DI VITA
BORSE DI RICERCA
BORSE DI RICERCA
BORSE DI RICERCA xMILLE
SOSTERREMO LA RICERCA PIÙ AVANZATA PER COMBATTERE IN MODO SEMPRE PIÙ MIRATO TUMORI, MALATTIE CARDIOVASCOLARI E NEURODEGENERATIVE
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I gruppi locali legati alla Fondazione ne sostengono le diverse finalità e iniziative. Alcuni hanno scelto di finanziare la ricerca di studiosi del loro territorio
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on l’obiettivo di contribuire a diffondere i propri valori in modo capillare su tutto il territorio italiano, la Fondazione ha istituito nelle principali città delegazioni di persone che operano a titolo volontario, organizzando iniziative di divulgazione e di sensibilizzazione; si impegnano inoltre a raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica. Le delegazioni portano avanti un lavoro fondamentale per la Fondazione: ne diffondono l’immagine sul territorio e promuovono l’acquisizione di nuovi sostenitori, sensibilizzandoli sull’utilità e la necessità di contribuire al finanziamento della ricerca scientifica. Oggi le delegazioni sono 30.
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DI DELEGAZIONE IN DELEGAZIONE L’AVANZATA DEI RICERCATORI
DOMODOSSOLA La delegazione di Domodossola, guidata da Dina Bona Gubetta, sostiene quest’anno il lavoro di Gianmaria Frigè che studia le potenzialità di biomarcatori molecolari immunologici del tumore al fine di definire un miglior approccio terapeutico nei pazienti.
BOLOGNA La delegazione di Bologna, guidata da Rita Magli, nasce nel 2014 ed è riuscita a sostenere il lavoro di sei ricercatori. Nel 2020 finanzia il progetto di ricerca di Claudia Zanna che è interessata ad approfondire i nuovi metodi di cura per il Parkinson.
a cura di Arianna Fumagalli e Francesca Muscella
NOVARA La delegazione di Novara è nata nel 2015 ed è guidata da Raffaella Drago. Ha già finanziato i progetti di studio di quattro ricercatori. Quest’anno è la volta di Francesca Pivari, che porta avanti uno studio sull’interazione tra alimentazione e composizione del microbiota intestinale nei pazienti con insufficienza renale cronica.
Ho conosciuto il Professore Umberto Veronesi quasi cinquant’anni fa e da quel momento ho voluto essere al suo fianco, perché credo fortemente nella necessità di sostenere la ricerca scientifica. Sono orgogliosa di aver potuto sostenere anche quest’anno uno dei ricercatori perché i malati possano avere maggiori possibilità di guarigione.
Sono davvero orgogliosa di poter annunciare che anche quest’anno abbiamo finanziato una ricercatrice, nata nella nostra città, e che lavora presso l’Università di Bologna. Ormai da sette anni, con costanza ed entusiasmo, perseguiamo gli obiettivi della Fondazione, nel sostegno della ricerca scientifica d’eccellenza. E ogni anno il risultato è per noi una grande emozione.
Sono molto felice che la delegazione di Novara abbia nuovamente raggiunto l’importante obiettivo di sostenere, per dodici mesi, il progetto di ricerca di un eccellente ricercatore come la dottoressa Francesca Pivari, originaria della nostra città. Questo risultato ci inorgoglisce e ci motiva sempre di più
DINA BONA GUBETTA
RITA MAGLI
RAFFAELLA DRAGO
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NOI & VOI
TERAMO La delegazione di Teramo, guidata da Anna Maria Ressa Camerino, è nata nel 2012 ed è stata particolarmente attiva nell’ambito della divulgazione scientifica organizzando molti incontri in città. Nel 2020, per il secondo anno consecutivo, la borsa di ricerca è stata vinta da Ester Sara Di Filippo, che sta portando avanti uno studio sulla progressiva perdita di massa e di forza muscolare chiamata sarcopenia, causata dall’invecchiamento.
Anche quest’anno, come abbiamo fatto nei sette anni di vita della nostra delegazione, consegneremo una borsa di ricerca a un giovane ricercatore abruzzese. E’ un traguardo che ci riempie di grande soddisfazione perché ottenuto esclusivamente con le donazioni dei cittadini di una piccola provincia com’è quella di Teramo. La sarcopenia, studiata dalla dottoressa Di Filippo, ha anche un notevole impatto socio-economico per l’aumento della popolazione anziana. ANNA MARIA RESSA CAMERINO
ROMA La delegazione di Roma, guidata da Matilde Salvo, è nata nel marzo 2010 ed è la prima delegazione di Fondazione Umberto Veronesi. In dieci anni è riuscita a sostenere 20 ricercatori locali negli ambiti dell’oncologia, della cardiologia e delle neuroscienze. Insieme, ha portato avanti iniziative di divulgazione scientifica per la cittadinanza e progetti scolastici per gli studenti. Nel 2020, ha finanziato la ricerca di Alessandro Bertucci, il cui studio mira allo sviluppo di sistemi biomolecolari artificiali nel campo della cosiddetta “oncologia di precisione”.
PESCARA La delegazione di Pescara, nata nel marzo 2019 e guidata da Gabriella Gallucci, si è dimostrata subito molto attiva organizzando molteplici eventi di raccolta fondi e di divulgazione scientifica tra la popolazione. In meno di un anno, infatti, è addirittura riuscita a sostenere un ricercatore originario del territorio per un intero anno di studi. Si tratta di Domenico Mattoscio, che porta avanti lo studio di nuove tecnologie farmacologiche per modificare l’attività di cellule che stimolano e supportano la crescita dei tumori femminili dipendenti da papilloma virus.
VIBO VALENTIA La delegazione di Vibo Valentia nasce nel 2015 ed è guidata da Mariano Piro. Nel 2020 la delegazione sostiene la ricerca della dottoressa Paola Avena su un tumore che è molto raro e aggressivo come quello del carcinoma adrenocorticale che interessa la ghiandola surrenale.
Le drammatiche vicende di questi mesi hanno ridato centralità alle conoscenze scientifiche facendo comprendere al paese che la ricerca è il principale strumento per il miglioramento della condizione dell’uomo. Gli studi del dottor Bertucci - che andiamo a premiare - affrontano nuovi orizzonti nell’“oncologia di precisione” e ci auguriamo che questo sia solo un primo passo per aprire nuove strade.
Siamo davvero soddisfatti del nostro operato. Moltissimi nella cittadinanza stanno dimostrando di credere, come noi, nell’importanza del sostegno alla ricerca scientifica e ci hanno permesso di finanziare per il 2020 un ricercatore abruzzese che studia presso l’Università degli Studi di Chieti-Pescara. È uno sprone ad andare avanti.
Sono orgoglioso di rappresentare la Fondazione nel mio territorio dove, in cinque anni di attività, abbiamo sostenuto cinque borse di ricerca grazie ai fondi raccolti attraverso un’importante iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi, dal nome “Uniti come una Pigna”, nata proprio nel 2015, con l’obiettivo di coinvolgere numerosi istituti scolastici, comuni limitrofi e cittadinanza perseguendo l’obiettivo di contribuire al sostegno della ricerca scientifica in ambito oncologico. Vorrei ringraziare tutte le persone e le realtà private e pubbliche che con entusiasmo e costanza promuovono e sostengono questa iniziativa ogni anno.
MATILDE SALVO
GABRIELLA GALLUCCI
MARIANO PIRO
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LA PROTEZIONE DEL “GREGGE” SALVA TUTTI di Marco Annoni
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SCIENZA E ETICA
L’
attuale epidemia di Coronavirus ha ricordato a tutti quanto la nostra salute individuale dipenda in molti casi dai comportamenti degli altri. In pochissimo tempo, molti di noi hanno dovuto modificare alcuni modi di agire che in passato hanno sempre dato per scontato (per esempio: lo starnutire non più nelle mani o nei fazzoletti di stoffa, ma nell’incavo del gomito). Abbiamo anche imparato a salutarci evitando contatti diretti, a lavarci le mani e a disinfettare con maggiore frequenza alcune superfici con le quali siamo sempre in contatto (come gli schermi dei cellulari). Il tutto al fine di provare a rallentare il contagio e - quindi - di proteggere le popolazioni più vulnerabili.
pio: i pazienti oncologici in terapia). Mantenere una robusta “immunità di gregge” è un bene per tutti, perché evita il diffondersi di malattie pericolose e permette di tutelare anche i più deboli. Pure in questo caso, però, raggiungere e mantenere la soglia critica dipende dalla responsabilità di tutti noi. Cioè, dalle scelte individuali che decidiamo di compiere rispetto alla salute sia nostra sia degli altri. Questo è vero, in primo luogo, per gli operatori sanitari. Se tutti abbiamo un dovere di contribuire per quanto ci è possibile alla salute pubblica adottando alcuni modi d’agire virtuosi, ciò deve essere valido soprattutto per chi si occupa della salute degli altri in modo professionale, come medici e infermieri. Perché ha poco
La salute pubblica dipende dalla somma dei comportamenti di ciascuno di noi Oltre che, aspetto non secondario, per non sottoporre il sistema sanitario a una pressione insostenibile. A prescindere da questa emergenza, però, esistono molti altri casi nei quali la salute pubblica dipende direttamente dalla responsabilità e, quindi, dai comportamenti dei singoli, più che dalle decisioni che vengono prese dall’alto della politica e delle istituzioni sanitarie. Questo è il caso, per esempio, delle influenze stagionali che ogni anno fanno periodicamente il giro del mondo, colpendo anche il nostro Paese. Naturalmente, molti dei comportamenti che abbiamo imparato ad adottare ultimamente saranno altrettanto validi e doverosi anche per contrastare il contagio delle normali forme influenzali. Lavarsi bene le mani o evitare di recarsi al lavoro, se sintomatici e in assenza di adeguate precauzioni, sono abitudini che si spera diventino sempre più comuni. Un altro caso simile, che non va dimenticato, è quello che riguarda le vaccinazioni e la cosiddetta “immunità di gruppo” (o “di gregge”). Questa espressione indica una forma di protezione indiretta che si verifica quando è stato vaccinato un numero sufficiente di persone in una popolazione così da tutelare anche chi non ha potuto sviluppare l’immunità (per esem-
senso curare le persone per una patologia se poi, allo stesso tempo, non ci si preoccupa di non infettarle con altre malattie per cui esiste un vaccino sicuro. Se è vero che nelle emergenze ci si scopre fragili, è anche vero che il rimedio più efficace a tale fragilità è spesso quello di reagire senza paura in modo coordinato, imparando a riconoscere che la salute pubblica non dipende solo dalle istituzioni, ma anche dalle nostre scelte personali.
GLOSSARIO IMMUNITÀ DI GREGGE È quel fenomeno per cui, una volta raggiunto un dato livello di copertura vaccinale (per la singola infezione) all’interno della popolazione, si possono considerare al sicuro anche le persone non vaccinate. Essere circondati da individui vaccinati - e dunque non in grado di trasmettere la malattia - è determinante per arrestare la diffusione di una patologia infettiva.
IL DOPPIO LEGAME SCIENZA E POLITICA Dalle scelte in materia di politiche energetiche alla gestione del dissesto idrogeologico, dalla salvaguardia della salute pubblica fino alla regolamentazione delle nuove biotecnologie, chi è chiamato a prendere decisioni politiche deve sempre più spesso affrontare scenari e domande che riguardano la scienza e la tecnologia. Senza un confronto serio e strutturato con ciò che la scienza ci permette di sapere e dire oggi sul mondo e su noi stessi, infatti, il rischio è di prendere decisioni sbagliate, sprecando risorse utili e, a volte, mettendo gli altri in pericolo. Ma quale rapporto deve sussistere tra il mondo della scienza e quello della politica? Per rispondere a questa domanda, l’ultimo numero di The Future of Science and Ethics, la rivista scientifica e gratuita a cura del Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi, ospita un focus dedicato alle diverse iniziative che, negli ultimi mesi, sono nate proprio con lo scopo di inaugurare una nuova fase di dialogo tra il mondo dei ricercatori e scienziati e quello dei decisori politici. L’approfondimento, composto di quattro articoli, ospita i contributi sia di esponenti di “Scienza in Parlamento”, l’iniziativa finalizzata a dotare anche il nostro Paese di un organo che possa redigere e fornire ai decisori report scientificamente accurati, sia del “Patto trasversale per la scienza”, altro progetto nato per sostenere il ruolo della scienza nella politica. Inoltre, il focus include anche un articolo dedicato a una delle poche strutture già presenti nel nostro paese e dedicata a favorire un’integrazione tra scienza e politica: il Servizio Studi del Senato. Perché, se è vero che la politica non può fare a meno della scienza, è anche vero che nemmeno la scienza può realizzare appieno le proprie potenzialità senza il supporto della politica.
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CI REGALI UN’ORA? MENTRE LAVORI FINANZI LA RICERCA
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Per maggiori informazioni visita il sito http://www.unora.org/ oppure scrivi a segreteria@unora.org
MONINI: L’IMPORTANZA DELL’OLIO EXTRAVERGINE PER LA PREVENZIONE Per supportare la ricerca nel campo della nutrigenomica (la scienza che studia la relazione tra il genoma, la dieta e le funzioni metaboliche), Olio Monini ha scelto di affiancare Fondazione Veronesi finanziando l’attività di un ricercatore (al lavoro nel 2021) impegnato a valutare gli effetti benefici sulla salute delle molecole contenute nell’olio extravergine d’oliva. L’attività e i risultati del lavoro saranno comunicati attraverso specifiche attività di divulgazione finalizzate a far conoscere ai consumatori benefici e proprietà nutrizionali dell’olio extravergine d’oliva.
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on l’inizio del nuovo anno Fondazione Umberto Veronesi è entrata a far parte della grande famiglia del Comitato Unora Onlus, organizzazione italiana impegnata nella promozione del Payroll Giving. Si tratta di un’iniziativa che apre nuovi canali di sostegno alla solidarietà in Italia e all’estero. È rivolto ai dipendenti di aziende pubbliche e private, e consiste in una donazione libera, trattenuta mensilmente dallo stipendio, a favore di cause sociali. Si può dare un’ora o più ore di lavoro. Un modo pratico e conveniente e che qualifica positivamente le attività di Responsabilità sociale delle imprese e delle istituzioni pubbliche perché diventa un sostegno continuativo e quantificabile alle organizzazioni non profit. Questo consente di programmare nel lungo periodo gli interventi di lotta contro la povertà e le malattie, per una maggiore efficacia nell’attuazione dei programmi. Oggi i dipendenti di enti ed aziende convenzionate con il Comitato Unora Onlus hanno la possibilità di sostenere Fondazione Umberto Veronesi contribuendo al finanziamento di una borsa di ricerca sul tumore al seno, che colpisce ogni anno 53.000 donne in Italia.
INSIEME CON COOP ALLEANZA 3.0 PER PROTEGGERE LA SALUTE DELL’OVAIO Coop Alleanza 3.0 al fianco di Fondazione Umberto Veronesi contro il tumore dell’ovaio. È stato infatti rinnovato il sostegno all’attività di Giulia Girolimetti, al lavoro all’Università degli Studi di Bologna nella ricerca di nuove terapie contro l’aggressiva neoplasia ginecologica. Il suo lavoro punta ad aumentare il bagaglio di conoscenze sui meccanismi di sviluppo del carcinoma ovarico, con l’obiettivo di cercare – successivamente - di mettere a punto terapie mirate, che non vadano a intaccare le cellule sane.
AZIENDE PER LA RICERCA
L’OREAL METTE IN CAMPO LE RUGHE CONTRO I TUMORI FEMMINILI
#DonaLeTueRughe a chi sogna di averle.
GABRIELLA, 44 ANNI.
Con la campagna “Dona le tue rughe”, attiva fino al 31 maggio, è possibile dare il proprio contributo alla ricerca scientifica contro il cancro. Per ogni prodotto di L’Oréal Paris acquistato nei punti vendita di supermercati e ipermercati di tutta Italia (Aliper, Bennet, Carrefour, Conad, Coop, Esselunga, Finiper, Il Gigante, Interspar, Iperal, Italmark e Mercatò), L’Oreal Paris devolverà 50 centesimi a favore di Fondazione Umberto Veronesi. Con la somma raccolta, l’obiettivo è quello di finanziare nel 2021 tre borse di ricerca per altrettanti ricercatori che hanno deciso di dedicare la propria vita allo studio e alla cura dei tumori femminili.
C H I L O T TA C O N T R O I L C A N C R O S P E R A D I A V E R E L E R U G H E C H E T U N O N V U O I .
Per ogni prodotto L’Oréal Paris acquistato verranno devoluti 0,50€* a Fondazione Umberto Veronesi nell’ambito del progetto #DonaLeTueRughe. *EROGAZIONE LIBERALE EFFETTUATA DA L’ORÉAL ITALIA S.P.A. CORRISPONDENTE A 0,50€ PER OGNI PRODOTTO L’ORÉAL PARIS AD ESCLUSIONE DEL MAKE-UP, ACQUISTATO NEI PUNTI VENDITA ADERENTI, FINO ALL’IMPORTO MASSIMO DI 100.000€. INIZIATIVA VALIDA DAL 15⁄02⁄2020 AL 31⁄05⁄2020. SCOPRI DI PIÙ SU WWW.LOREAL-PARIS.IT
CON LA FONDAZIONE MEDIOLANUM: “CURIAMO LA RICERCA” PER BAMBINI E RAGAZZI
CON «DONNE PER IL BENE» CITRUS COMBATTE PER IL BENE DELLE DONNE «D onne per il bene»: è il nome dell’iniziativa ideata da Citrus l’Orto Italiano e dall’Associazione Nazionale Donne dell’Ortofrutta per sostenere la ricerca scientifica di Fondazione Umberto Veronesi sui tumori femminili (Pink is good). Il progetto ha previsto la vendita (conclusa) di due box “limited edi-
tion” contenenti 1.1 chilogrammi di frutta e verdura di produzione delle filiere dell’Associazione Donne dell’Ortofrutta. Per ogni box venduta, 0.50 centesimi sono stati devoluti alla ricerca. Obiettivo: finanziare un anno di lavoro di una ricercatrice per la cura dei tumori femminili.
Dare una speranza in più ai bambini che si ammalano di cancro. «Curiamo la ricerca» - questo il titolo della campagna voluta da Fondazione Mediolanum Onlus per finanziare gli studi nell’ambito dell’oncologia pediatrica - ha dato i frutti sperati. Grazie a una serie di iniziative ed eventi sul territorio, la Fondazione Veronesi ha deciso di finanziare l’attività di due ricercatrici. Si tratta di Valeria Lucarini (Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma) e di Lorena Zubovic (Università di Trento) che stanno portando avanti l’attività di ricerca nel campo delle cure del neuroblastoma (Lucarini) e della diagnostica molecolare delle sindromi mielodisplastiche (Zubovic).
Fondazione Umberto Veronesi
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EVENTI
UNO STRANO SINTOMO? RAGAZZO, #FATTIVEDERE N el 2020 si è svolta la sesta edizione del progetto #fattivedere, che ha lo scopo di discutere di salute, diritti dei malati e corretti stili di vita con gli studenti delle scuole secondarie. Il ciclo di workshop cinematografici organizzati da Fondazione Umberto Veronesi, in collaborazione con la Commissione adolescenti dell’Aieop (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica), è iniziato il 28 gennaio a Novara per poi toccare altre 7 città: Modena, Torino, Pescara, Teramo, Roma, Como, Belluno. Sono invece stati rimandati a dopo l’estate gli ultimi due incontri, di Milano e Genova. Agli appuntamenti prendono parte i
Un’iniziativa che ha già coinvolto 13.000 giovani in 27 città
“INDUERIGHE” C’È TUTTO: DIARIO PER LA SCUOLA E STILE DI VITA SANO BY
IL DIARIO PERSONALIZZABILE A MISURA DI SCUOLA! QUEST’ANNO, CON L’ACQUISTO DEL DIARIO SOSTIENI LA RICERCA SCIENTIFICA DI
A SOLI
€3,24 (+IVA 22%)
inclusi trasporto e impaginazione!
Un diario scolastico unico per gli studenti “firmato” da Fondazione Umberto Veronesi. Si chiama Induerighe (http://www.induerighe.it/diario2021/) il prodotto sviluppato dall’agenzia Sgi per accompagnare i bambini durante il prossimo anno scolastico e “guidare” un percorso di crescita in salute. Acquistabile (costo: 3,24 euro+iva) dai dirigenti scolastici delle scuole primarie
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Fondazione Umberto Veronesi
e secondarie di primo grado dell’intera Penisola, il diario è stato realizzato con la collaborazione della nostra supervisione scientifica. Si tratta di uno strumento per la comunicazione tra scuola e famiglia e per l’organizzazione didattica, ma anche di un’opportunità per sensibilizzare i giovani sull’importanza di adottare corretti stili di vita e sul grande valore della ricerca scientifica (grazie alle schede informative). Parte del ricavato della vendita di Induerighe sarà devoluto a Fondazione Umberto Veronesi, per il sostegno alla ricerca scientifica. Una ragione in più per i dirigenti scolastici per mettere a disposizione di studenti e docenti questo nuovo “compagno di viaggio”. Per ordinare Induerighe: http://www.induerighe.it/contatti/
giornalisti di Fondazione e specialisti oncologi e psico-oncologi pediatrici. Dopo la proiezione del film Quel fantastico peggior anno della mia vita si svolge un dibattito con gli studenti in cui si presenta la campagna #fattivedere, dedicata ai ragazzi di età compresa fra i 14 e i 19 anni con lo scopo di incoraggiarli a rivolgersi a un medico qualora dovessero insorgere sintomi sospetti e ad adottare uno stile di vita sano. Dal 2015 sono stati coinvolti oltre 13.000 studenti in 27 città. Ai primi 8 incontri del 2020 hanno partecipato 2000 studenti di 25 scuole. Per rimanere aggiornati sulle date, consultare il sito fondazioneveronesi.it.
E LA SCIENZA HA SAPUTO DIVENTARE FESTIVAL.WEB Il coronavirus ha impedito tutte le iniziative culturali in presenza, ma la divulgazione scientifica italiana non si è fermata: dal 14 al 23 marzo si è svolto il primo Sciencewebfestival totalmente virtuale. L’iniziativa, nata dalla comunità dei divulgatori scientifici italiani, è un vero e proprio festival della scienza on line, trasmesso sui principali canali social: facebook, instagram e youtube, e con un denso palinsesto di seminari, laboratori, presentazioni di libri, quiz scientifici e rassegna stampa. Fondazione Veronesi ha partecipato con una diretta di Marco Annoni, bioeticista e ricercatore, dal titolo: Scelte difficili: come si può decidere chi curare e chi no in scenari di emergenza?
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BOLLETTINO POSTALE Intestato a Fondazione Umberto Veronesi Conto Corrente Postale numero: 46950507
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È facile e non ti costa nulla: basta inserire il codice fiscale di Fondazione Umberto Veronesi 97298700150 e apponi la tua firma nella casella “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’università” nella tua dichiarazione dei redditi.
BONIFICO BANCARIO Intestato a: Fondazione Umberto Veronesi IBAN: IT52M0569601600000012810X39 causale 2733 ON LINE CON CARTA DI CREDITO Sul sito www.fondazioneveronesi.it
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ATTRAVERSO UNA DONAZIONE IN MEMORIA Con una donazione in memoria potrai ricordare una persona cara. Se lo desideri, Fondazione Umberto Veronesi invierà una lettera che comunica il tuo gesto ai famigliari della persona che hai voluto ricordare. È anche possibile istituire una borsa in memoria di una persona cara coprendo l’intero importo della borsa. Per saperne di più: Visita il sito https://www.fondazioneveronesi.it/ come-aiutarci/privati/donazione-in-memoria Chiama l’Ufficio Donatori privati (02.76018187) Scrivi a donazioni@fondazioneveronesi.it
DEDUCIBILITÀ FISCALE Lo sai che le donazioni a Fondazione Umberto Veronesi ti permettono un risparmio fiscale? Effettua la tua donazione con uno dei sistemi di pagamento consentiti: versamento postale • bonifico bancario • carta di credito Inserisci l’importo nello spazio apposito sulla tua dichiarazione dei redditi allegando la ricevuta di versamento, oppure consegna quest’ultima al tuo commercialista o al CAF più vicino. Per le persone fisiche. La donazione è deducibile nel limite del 10% del reddito dichiarato e comunque nella misura massima di 70.000,00 euro annui. Art. 14 D.L. 35/2005 convertito in Legge n. 80/2005 (DPCM08\05\07 Ente n.61). Per le persone giuridiche. La donazione è INTERAMENTE DEDUCIBILE ai sensi e per gli effetti delle vigenti norme fiscali di cui all’art.1, comma 353 della legge 23 dicembre 2005, numero 266 (DPCM 08\05\07 Ente n. 77.
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CON UN LASCITO TESTAMENTARIO Disporre un lascito testamentario a favore di Fondazione Umberto Veronesi significa garantire ai migliori ricercatori italiani i fondi necessari per portare avanti i loro importanti studi, regalando un futuro di speranza a chi domani avrà bisogno di cure e sostegno. Per saperne di più: visita il sito lasciti.fondazioneveronesi.it e scarica la guida sui lasciti testamentari chiama il nostro Responsabile Lasciti Ferdinando Ricci (02.76018187) scrivi a lasciti@fondazioneveronesi.it
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