SVEZZAMENTO E PRIMA INFANZIA

Page 1

la salute in tavola. i consigli alimentari della fondazione UMBERTO veronesi. Speciale svezzamento e prima infanzia


la salute in tavola. i consigli alimentari della fondazione umberto veronesi. Speciale svezzamento e prima infanzia sommario perchè parliamo ancora di sana alimentazione

5

speciale svezzamento e prima infanzia

6

alle mamme vorrei dire...

7

I consigli alimentari della fondazione umberto Veronesi 8 Svezzamento e prima infanzia. cosa succede nella nutrizione di un bambino 10 prima di tutto parliamo di latte

13

svezzamento. i consigli alimentari della fondazione veronesi

15

3 buone regole per uno svezzamento in salute

17

prima infanzia: da 1 a 3 anni. i consigli alimentari della fondazione umberto veronesi

19

colazione super star

23

subito in tavola! le ricette di marco bianchi

25

le risposte scientifiche alle domande di tutti.

28

crescere bene e in salute. 10 consigli utili

36

approfondimenti

37

la fondazione umberto veronesi oggi

38


perchè parliamo ancora di sana alimentazione 5

4

■ Perché siamo un popolo di buongustai ma non tutti sono davvero esperti. ■ Perché moltissimi alimenti sono alleati preziosi della nostra salute. ■ Perché il cibo va usato bene: può farci vivere a lungo, diminuire il rischio di ammalarci oppure contribuire allo sviluppo di alcune gravi patologie. ■ Perché fare le scelte giuste a tavola fa bene a noi e a tutta la famiglia. ■ Perché siamo responsabili della salute dei nostri bambini fin dalla loro nascita. ■ Perché una sana alimentazione fa bene allo sviluppo e alla salute dei nostri bambini fin dai primi mesi della loro vita. ■ Perché la dieta mediterranea è ormai Patrimonio dell’Unesco ma non tutti la mettono in pratica. ■ Perché abbiamo accesso al cibo in modo facile e, non sempre, con la giusta consapevolezza. ■ Perché siamo responsabili di ciò di cui ci nutriamo, tutti i giorni, per tutta la vita. ■ Perché mangiare sano non significa penalizzare il gusto, anzi! ■ Perché se ne parla troppo e non sempre a ragion veduta. ■ Perché è il momento di ascoltare solo gli specialisti di alimentazione e seguire le loro indicazioni, frutto di tanti anni di ricerca medica e scientifica. E adesso, buona lettura!

Comitato scientifico GianVincenzo Zuccotti Professore Ordinario di Pediatria Università degli Studi di Milano Chiara Tonelli Professore Ordinario di Genetica Università degli Studi di Milano Elena Dogliotti Biologa Nutrizionista e divulgatrice della Fondazione Umberto Veronesi Oriella Venezia Ricercatrice sostenuta dalla Fondazione Umberto Veronesi nell’ambito della nutrizione

I Quaderni La salute in tavola sono redatti da Testi a cura di Antonella Gangeri con il supporto di Chiara Segré Supervisore Scientifico Fondazione Umberto Veronesi

ricette di Marco Bianchi Divulgatore Scientifico per Fondazione Umberto Veronesi


6

Alle mamme vorrei dire…

Speciale svezzamento e prima infanzia Perché è importante saperne di più.

Care mamme,

I bambini, soprattutto quando dipendono in tutto e per tutto da noi, sono il nostro primo pensiero: giorno dopo giorno, siamo responsabili della loro crescita sana, della loro educazione a una vita salutare, fatto che, nei primi anni di vita, è strettamente legato al rispetto costante delle regole della corretta alimentazione.

spesso vi sento parlare di svezzamento e di alimentazione nella prima infanzia con ansia e preoccupazione, soprattutto se state per affrontare questa esperienza per la prima volta. Non è inusuale sentire frasi come: “Dottore, come devo cominciare a svezzare mio figlio?”, oppure “Cosa devo preparargli? E se rifiuta?”…

Questo è particolarmente vero nel delicato momento dello svezzamento; si tratta di un passaggio molto importante per il bambino, che impara ad assaporare e apprezzare alimenti diversi, ma anche per la mamma, che si trova spesso ad affrontare mille incertezze.

Niente di male. Dubbi e preoccupazioni lecite! In questo percorso non siete sole: parlare di alimentazione fin dai primi giorni e mesi di vita è un compito fondamentale, anzi un dovere del pediatra. Quest’ultimo vi spiegherà il perché delle scelte alimentari che propone e vi guiderà verso la formazione di una solida coscienza alimentare, che si rivelerà uno strumento prezioso per il cammino futuro del vostro bambino.

Queste fasi di vita del bambino sono caratterizzate dalla continua scoperta del mondo, anche per quanto riguarda cibi e bevande: sono gli anni in cui si formano le abitudini che lo seguiranno da grande e che, con il tempo, saranno più difficili da cambiare. Imparare a nutrirsi con gusto, ma in modo sano, fin dai primi mesi deve diventare un fatto naturale, perché duri tutta la vita. Se così non accade, anche la salute dei bambini corre molteplici rischi. Da molti anni, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme che riguarda i giovanissimi: un’epidemia di sovrappeso e obesità ha colpito molti paesi occidentali e, purtroppo, anche l’Italia. Nel nostro paese questo problema, in grado di condizionare gravemente la salute anche in età adulta, riguarda un bambino su tre. Le colpe? Tante, un po’ di tutti: le porzioni eccessive, le scelte alimentari poco salutari, la scarsa attività sportiva, sostituita da TV e videogiochi. La buona notizia è che possiamo fare molto, a cominciare dalla tavola: vivere tutti in salute (già dalla primissima infanzia) è più facile di quanto si pensi!

Consigli essenziali? A mio parere almeno tre. Siate dirette: domande e dubbi in tema di alimentazione non sono mai inopportuni, parlate sempre con il vostro pediatra. Non utilizzate alimenti non salutari ma gustosi come premio: così rinforzate abitudini negative! Non abbattetevi di fronte alle opposizioni, ai capricci, ai pianti disperati di vostro figlio nei confronti dei nuovi sapori. La mamma deve essere sempre la “guida alimentare”! Ricordate che una corretta alimentazione nella prima infanzia garantisce ai vostri bambini gli apporti di calorie e nutrienti adeguati per un ottimale sviluppo dell’organismo, nonché delle sue capacità cognitive. Gianvincenzo Zuccotti Professore Ordinario di Pediatria Università degli Studi di Milano

7


8

i consigli alimentari della fondazione umberto veronesi Se ne dicono tante, quali saranno le indicazioni corrette? ■ Fino a che età è consigliabile continuare l’allattamento al seno? ■ Quando preparo il latte artificiale o le pappe, devo usare una tipologia particolare di acqua? ■ È vero che, durante lo svezzamento, è meglio introdurre un solo alimento alla volta e attendere alcuni giorni prima di proporre il successivo? ■ Gli omogeneizzati e i prodotti liofilizzati sono davvero sicuri? ■ Sono vegetariana, vorrei svezzare il mio bambino senza carne: corre il rischio di carenze nutrizionali? ■ Il mio bambino non vuole proprio mangiare le verdure: come faccio a introdurle nella sua alimentazione? ■ Mio figlio sta passando il periodo della dentizione: devo cambiare qualcosa nelle sue pappe? ■ Ho letto che noci e nocciole sono alimenti preziosi per la salute: il mio bambino non rischia di sviluppare allergie? ■ Mia figlia è golosa di merendine: quante calorie deve introdurre una bambina di 3 anni? ■ Il mio bambino non ha mai amato la frutta, nemmeno durante lo svezzamento: adesso, che ha più di un anno, posso sostituirla con il succo di frutta? ■ Siamo tutti un po’ cicciottelli in famiglia: sono certa che, mio figlio che oggi ha due anni ed è abbastanza in carne, crescendo perderà il peso in eccesso. Quanti dubbi assalgono le neomamme nel momento in cui il bambino acquisisce autonomia, anche dal punto di vista dell’alimentazione! Finché si tratta del proprio latte, tranne problematiche particolari, tutto è semplice e naturale. Quando, invece, dal latte si passa ai prodotti indicati per lo svezzamento e poi a nutrirlo con l’intera gamma di cibi, senza differenziare

9

i piatti in tavola tra grandi e piccini, domande e timori si moltiplicano all’infinito. Ascoltare i consigli di chi è vicino, amiche e conoscenti, è la soluzione apparentemente più facile, ma non sempre è possibile adattare l’esperienza fatta da un’altra mamma al proprio figlio. Nemmeno i tantissimi articoli sui giornali, le testimonianze sui blog, la voce di Internet possono fornire sempre le risposte che una mamma cerca, per scacciare le paure e sentirsi tranquilla. Per questo è giusto affidarsi al parere degli esperti in materia, i medici, i nutrizionisti, le cui indicazioni sono frutto di anni di studio e di osservazione “sul campo”. Solo il mondo scientifico, quindi, può garantire le indicazioni corrette e, nel caso, personalizzarle in base ai bisogni della mamma e del suo bambino.


10

svezzamento e prima infanzia. cosa succede nella nutrizione di un bambino

11

che sa “guidare” la mamma nelle migliori scelte alimentari per il suo bambino: i bambini non sono tutti uguali, il ritmo di crescita può essere diverso da bambino a bambino, e le modalità di svezzamento possono essere individualizzate sulla base delle specifiche necessità. È importante ricordare, anche, che l’inizio dello svezzamento non significa la fine dell’allattamento al seno, al contrario! Se disponibile, il latte materno continua a rappresentare il miglior tipo di latte da proporre anche durante lo svezzamento. La prima infanzia: alla scoperta del mondo, anche quello dei cibi

Lo svezzamento: che rivoluzione! Lo svezzamento rappresenta un momento molto importante nella vita del bambino: è il momento in cui inizia a conoscere un’alimentazione diversa da quella esclusivamente lattea, a sperimentare l’incontro con nuove consistenze e sapori. È un processo che inizia non prima del 6° mese e che procede gradualmente per tutto il primo anno di vita. Il latte cessa di essere l’alimento esclusivo perché, da solo, non basta a soddisfare tutte le esigenze nutrizionali del bambino; perché il suo apparato digerente è più maturo e in grado, quindi, di assimilare altri cibi oltre al latte; e, infine, perché lo sviluppo neuromuscolare è progredito e il bambino è capace di deglutire cibi più consistenti. Una corretta alimentazione nel periodo dello svezzamento è indispensabile sia per garantire una crescita e uno sviluppo ottimali, sia per “porre le basi” di corrette abitudini alimentari, da mantenere in futuro." Durante lo svezzamento è importante affidarsi ai consigli del pediatra

La scoperta di nuovi alimenti e sapori caratterizza la prima infanzia. L’attenzione alla corretta alimentazione è fondamentale per garantire gli apporti energetici e nutrizionali adeguati nelle diverse fasi della crescita e per prevenire patologie che possono avere gravi conseguenze come sovrappeso e obesità. Nei primi anni di vita è importante che la quota calorica quotidiana sia adeguata ai fabbisogni, che sia correttamente ripartita tra i diversi macronutrienti, e che la dieta giornaliera garantisca un sufficiente apporto di micronutrienti e oligoelementi. I macronutrienti sono rappresentati da proteine, carboidrati, grassi. Anche l’acqua può essere considerata tale essendo in assoluto l'elemento più importante per la vita. Per micronutrienti e oligoelementi s’intendono le molecole di cui il nostro organismo ha necessità per vivere in salute ma in quantità “micro”: nello specifico, quindi, minerali e vitamine. Una dieta bilanciata in questa fase della vita del bambino dovrebbe prevedere una ripartizione tra macronutrienti tale per cui i carboidrati dovrebbero rappresentare circa il 60% dell’energia giornaliera, le proteine circa il 10-15%. Per quanto riguarda i grassi, devono rappresentare il 35-40% da 1 a 3 anni (ricordando che i grassi saturi non devono superare il 10% del totale); dai 4 anni in poi i grassi devono costituire il 25-30% dell'energia giornaliera. Anche l’apporto di vitamine e minerali è importante per garantire un equilibrio nutrizionale ottimale: vitamine, calcio, ferro e zinco sono fondamentali e la dieta dovrebbe fornirne le quantità necessarie, secondo le esigenze specifiche di questa fascia d’età. Se si assicura al bambino un’alimentazione la più varia possibile, che comprenda tutti gli alimenti, diversificando spesso le proposte in tavola, nostro figlio potrà contare su adeguati apporti di macro e micronutrienti e scoprire un mondo alimentare ricco di sapori diversi.


12

nutrienti proteine carboidrati grassi fibra acqua micro - nutrienti vit. a e caroteni

vitamine del gruppo b vit. c o acido l-ascorbico

necessari per

forniti da

costruire, riparare e far funzionare il nostro corpo fornire energia di immediato utilizzo e mantenere costante le temperatura corporea fornire energia di riserva, costruire e far funzionare il nostro corpo

legumi e cereali, pesce, uova, latte e derivati, carni frutta, legumi e cereali, pasta, pane, riso, patate, miele, marmellate oli vegetali, frutta secca, alimenti di origine animale (da ridurre al minimo)

facilitare tutte le funzioni intestinali trasportare nutrienti, eliminare le scorie, regolare la temperatura del corpo, lubrificare

Tutti i vegetali: frutta, verdura, legumi e cereali integrali

necessari per regolare la funzione visiva. Combattere le infezioni, regolare lo sviluppo osseo metabolismo dei carboidrati, dei grassi e delle proteine. Funzionamento del sistema nervoso, formazione di globuli rossi fortificare il tessuto connettivo, proteggere dalle infezioni.

Acqua, spremute, latte, verdura, frutta forniti da Frutta e ortaggi di colore giallo-arancio (albicocche, meloni, zucche, carote, peperoni, etc.), latte, uova. Cereali integrali, germe di grano, lievito di birra, vegetali verdi, funghi, piselli, banane, pesce, molluschi, uova, latte, carne Ortaggi e frutta: pomodori, arance, limoni e agrumi in generale, kiwi, fragole, melone

vit. d o calciferolo

consentire la calcificazione delle ossa e dei denti.

Latte, salmone, tonno e tuorlo d’uovo

vit. e o tocoferolo

proteggere i tessuti dai processi di ossidazione

Olio extra-vergine di oliva, ortaggi verdi, uova, latte

vit. k

consentire la coagulazione del sangue e l'assorbimento del calcio

Vegetali a foglie verdi e della famiglia dei cavoli, latte

calcio, ferro, magnesio

formare il tessuto osseo, nervoso e muscolare

Ortaggi verdi, legumi e cereali integrali, latte e formaggi

ferro

trasportare l'ossigeno nel sangue

Ortaggi a foglia verde, pesce, latte, uova, carne

iodio

formare gli ormoni tiroidei

zinco

formare enzimi e insulina

Pesce, frutti di mare, acqua, sale iodato Pesce, frutti di mare, legumi, frutta secca, cereali, uova, carne

prima di tutto parliamo di latte Il latte materno è un prodotto della natura: per questo è destinato naturalmente a evolversi, dal punto di vista nutrizionale, in base alle necessità del bambino che cresce. Nei primi giorni non si tratta di latte vero e proprio ma di “colostro”, un siero giallastro ricco di proteine, sali minerali e anticorpi per proteggere il bambino nella prima fase della sua vita. Tramite il colostro, infatti, la madre trasmette le proprie difese immunitarie. Dal terzo giorno di allattamento, e per circa 2/3 settimane, il colostro diventa “latte di transizione”, che consente al bambino di abituarsi gradatamente a quello che diventerà poi il “latte maturo”, meno denso, più bianco, ricco di zuccheri e grassi. Il “latte maturo” o “definitivo” rappresenta un alimento completo fino allo svezzamento e potrà essere proposto fino a oltre l’anno di età. Tutti i pediatri e i nutrizionisti sono concordi nel favorire il più possibile l’assunzione di latte materno da parte del piccolo. I (buoni) motivi sono davvero tanti, sia per il bambino, sia per la mamma. Cominciando dal bambino, il latte materno: ■ è l’unico alimento naturale che contiene i nutrienti necessari e nelle giuste proporzioni; ■ contiene anticorpi e altri fattori protettivi; ■ è facilmente digeribile; ■ garantisce maggiore protezione nei confronti di patologie come la celiachia e le allergie; ■ può prevenire il diabete giovanile nei bambini geneticamente predisposti; ■ migliora la salute dentale; ■ riduce il rischio di sovrappeso e obesità. Allattare al seno è un “toccasana” anche per la mamma perché: ■ riduce il rischio d’insorgenza di tumori al seno, all’utero e all’ovaio; ■ fa circolare nell’organismo della mamma ormoni specifici, come prolattina e ossitocina, che riducono il senso di fatica; ■ abbatte il rischio di depressione post-partum; ■ consente una riduzione più celere delle dimensioni dell’utero; ■ è più pratico ed economico; ■ facilita lo smaltimento delle riserve di grasso in eccesso accumulate dalla mamma durante la gravidanza. In caso di assenza di latte materno o di quantità di latte insufficiente o

13


svezzamento. i consigli alimentari della fondazione umberto veronesi

14

scarsamente nutriente, vi sono due possibilità: ■ affidarsi alla banca del latte umano, latte donato da madri diverse e distribuito gratuitamente, dopo opportuno trattamento, ai bambini che ne hanno bisogno; ■ scegliere il latte artificiale, prodotto a partire dal latte vaccino, modificato nei suoi componenti ed integrato con nutrienti essenziali per adattarlo alle esigenze nutrizionali del bambino.

dai 6 agli 8 mesi. cominciare bene. Per educare il bambino ai 4 pasti, scansione che lo accompagnerà per molti anni, è bene che la mamma, fin dall'introduzione della prima pappa solida, abitui il bambino a questo ritmo, proponendo ogni giorno, e possibilmente allo stesso orario, colazione, pranzo, merenda e cena. Ore 7-8: latte materno o di proseguimento Ore 12: brodo e passato di verdure con: semolino di grano o crema di cereali misti all’inizio, poi pastina o chicchi di riso per bambini Ore 16: latte materno o di proseguimento con biscotti o yogurt o frutta gratuggiata/omogeneizzata Ore 20: Brodo e passato di verdure con: semolino in grano o crema di cereali misti o pastina formaggi freschi o Parmigiano un cucchiaino di olio di oliva extravergine frutta grattugiata/omogeneizzata dai 8 ai 12 mesi. proseguire bene. Si tratta di una fase di assestamento alimentare molto importante per il bambino. Se mangia volentieri si può provare a suddividere il pasto in diverse portate: es. pastina, purea di verdura con pesce e frutta. In caso contrario si può optare per il piatto unico per un tempo più lungo. Intorno agli 8 mesi si possono introdurre il tuorlo d’uovo cotto e il pomodoro. Con la pastasciutta il bimbo si abitua ai primi piatti “da grande”. Si può condire con olio extravergine di oliva e parmigiano oppure con ragù di carne bianca o pesce freschi o omogeneizzati. Dal 10° mese si può iniziare a proporre la carne triturata grossolanamente. Iniziano i contorni con puree di verdure e patate. omogeneizzati e liofilizzati: anche sì! È vero che le mamme che hanno tempo e voglia di cucinare possono preparare quotidianamente le pappe per i loro bambini, variando ogni giorno proposte e sapori. Vi sono, però, situazioni più complesse, come impegni lavorativi, un viaggio lontani da casa (e dalle proprie comodità), un imprevisto che ritarda il ritorno a casa della mamma, oppure la mancanza degli ingredienti necessari in dispensa, facilmente superabili grazie all’utilizzo di omogeneizzati e liofilizzati. Si tratta di alimenti (carne, pesce, verdura, frutta) sottoposti a frantumazione finissima, che li rende di facile ingestione e digestione. Gli omogeneizzati sono prodotti secondo normative molto severe: de-

15


3 buone regole per uno svezzamento in salute

16

vono essere cotti a vapore, confezionati in recipienti di vetro, sottovuoto e sterilizzati. Non contengono né conservanti né additivi, negli ingredienti non devono essere presenti pesticidi e ormoni; nitrati e micotossine devono essere a livelli molto bassi, nettamente inferiori ai limiti di legge per frutta e verdura fresche. I liofilizzati rappresentano un’alternativa agli omogeneizzati, con analoghe caratteristiche nutrizionali e una facile conservazione, grazie all’essiccamento finale del prodotto. I nutrizionisti, da tempo, sono tutti d’accordo: entrambe sono ottime soluzioni per soddisfare, in caso di necessità, un bambino affamato! fame sì, fame no. Le mamme (ma anche i papà, i nonni, gli zii, le tate e tutti coloro che sono chiamati ad accudire il nuovo nato) sono sempre preoccupate che non mangi abbastanza. Un tema aperto, sia in famiglia sia con il pediatra. Se un tempo vigeva la regola di “finire il piatto” oggi, fin da piccolissimi, i bambini devono essere educati ad ascoltare lo stomaco, assecondando quindi la sensazione di sazietà, più che la voglia di cibo e le insistenze di chi li nutre, e interrompere così il pasto, anziché terminare automaticamente un piatto magari troppo ricco e voluminoso. Anche in questo caso il pediatra ha sempre le risposte giuste, verificando le curve di crescita del bambino e valutando, insieme alla mamma, cosa fare nel caso in cui il bambino sia vorace o inappetente. Insegnare al proprio figlio a mangiare lentamente, masticando il giusto anziché inghiottire il boccone in pochi secondi, è una buona regola che dovrebbe essere adottata da tutti i componenti della famiglia. Non è nemmeno accettabile che il tempo della tavola si prolunghi all’infinito! I bambini svogliati e poco interessati al cibo si distraggono molto facilmente; per questo il momento del pasto deve essere gioioso e giocoso ma senza eccessive distrazioni: niente Tv accesa e niente giochi sul tavolo. Anche saltare un pasto o mangiare poco ogni tanto non è un dramma: il bambino avrà sicuramente più fame al momento del pasto successivo!

■ Vietato assaggiare i cibi in tavola (dopo il pasto del bambino). Quando i bambini cominciano a mangiare tutti gli alimenti possono finalmente partecipare alla tavola degli adulti. Tutto questo trasforma ogni pasto in un momento ancora più coinvolgente ed emozionante per la famiglia, con un’accortezza: assaggiare dal piatto di mamma o papà non deve essere un’abitudine e nemmeno costituire una seconda razione di cibo successiva al pasto del piccolo. ■ Zucchero e sale da limitare. Il rispetto del naturale gusto dei cibi ci aiuta a governare la quantità di zucchero e sale nei piatti dei bambini. La frutta è naturalmente dolce: per questo non è necessario aggiungere zucchero raffinato; anche il latte è naturalmente dolce, ed è gradevole assaporarlo rispettandone appieno il sapore al naturale. Pesce, formaggi, legumi, appartengono ai cibi salati: possiamo pensare di aggiungere alcune erbe aromatiche per esaltarne il sapore ed evitare di aggiungere il sale. Si tratta di una buona regola che le mamme tendono a rispettare i primissimi mesi di vita del bambino, dimenticandosene verso la fine dello svezzamento: è invece perfetta per sempre e per tutta la famiglia! ■ Rispettare le giuste porzioni. 20 grammi in più che cosa possono essere? Tanto, troppo, se si tratta di pastina cruda che, in cottura, aumenta di peso e di volume. Lo stesso vale per il riso, le pappe, le razioni di proteine, i biscottini… Rispettare le quantità, studiate per anni da nutrizionisti e ricercatori, significa rispettare i bisogni alimentari del bambino: vero è che tutti i bambini sono diversi ma, le indicazioni sono valide per la maggior parte dei bambini. Perché non seguirle?

17


PRIMA INFANZIA: DA 1 A 3 ANNI I CONSIGLI ALIMENTARI DELLA FONDAZIONE UMBERTO VERONESI

18

piramide prima fase dello svezzamento

al giorno 4 - 5 pasti

alla settimana 28 - 35 pasti

1 pappa + 3 - 4 poppate

7 pappe + 21 - 28 poppate

■ Frutta e verdura Devono essere presenti a ogni pasto: la frutta può essere utilizzata anche come spuntino durante il giorno, soprattutto nei mesi caldi. I bambini non amano la verdura: è importante invitarli a provare e cucinare le verdure in modo innovativo, saporito e divertente. ■ Carboidrati complessi Si consiglia di differenziare le tipologie di cereali già dalla prima infanzia; avena, farro, grano saraceno, segale, orzo, miglio, quinoa o riso e pasta integrali, che dovranno essere presenti a ogni pasto preferibilmente integrali. ■ Carboidrati semplici (zuccheri) Limitare al massimo il consumo di dolci, eventualmente solo durante la colazione del mattino oppure, talvolta, come merenda del pomeriggio. ■ Proteine L’introito proteico non dovrebbe superare il 15% (l’ideale è il 12%) dell’energia giornaliera totale: l’eccessivo carico proteico nei primi anni di vita è stato associato, infatti, a un rapido tasso di crescita che è correlato a un maggior rischio di sviluppare sovrappeso e obesità. Si consiglia di variare molto, tenendo conto delle preferenze dei bambini, insegnando loro ad apprezzare il pesce. Si consiglia anche di individuare una tipologia di legumi preferiti e consumarli in 3 pasti alla settimana uniti ai cereali.

piramide seconda fase dello svezzamento

al giorno 4 pasti

alla settimana 28 pasti

2 pappa + 2 poppate

14 pappe + 14 poppate

■ Grassi L’olio di extravergine di oliva è il condimento ideale: è buona regola non abbondare mai nella quantità (e questo vale per tutti i piatti della famiglia). Più in generale è bene privilegiare i grassi “buoni” e consumare il meno possibile quelli “cattivi” (tutti i dettagli nel paragrafo di approfondimento dedicato ai grassi.) ■ Bevande Ridurre il più possibile le bevande zuccherine che non siano succhi di frutta al naturale, cioè senza zuccheri aggiunti. Incoraggiare il consumo di acqua, fin dalla più tenera età.

19


21

20

Altre fonti di questo minerale sono i ceci, i fagioli, le verdure a foglia verde e quelle della famiglia del cavolo, il pane ai cereali, la crusca di frumento, la frutta secca in guscio (da proporre dopo i due anni, in assenza di particolari intolleranze o allergie specifiche!).

■ Frutta e verdura a volontà. Cinque porzioni di frutta e verdura al giorno di cinque colori diversi: ecco il segreto per una vita di benessere fin da piccolissimi! Blu-viola: melanzane, radicchio, frutti di bosco, prugne, uva rossa, fichi Verde: asparagi, broccoli, spinaci, kiwi, cetrioli Bianco: aglio, cipolle, finocchi, pere, mele Giallo-arancione: zucca, carote, agrumi, melone, peperoni, pesche Rosso: pomodori, ciliegie, fragole, arance rosse. ■ I legumi: perfetti per sostituire carne e pesce. I legumi sono una scelta alimentare completa e molto salutare già dai primissimi anni di vita; consumati in combinazione con i cereali possono sostituire tranquillamente la carne e il pesce, perché rappresentano una fonte molto importante di proteine vegetali, garantendo così al bambino l’apporto proteico necessario per crescere bene. Inoltre contengono fibre, che contribuiscono all’assorbimento lento dell’intestino e favoriscono le funzioni intestinali; sono ricchi di vitamine del gruppo B, fondamentali per il sistema nervoso e la formazione dei tessuti, e contengono anche ferro, calcio, magnesio, zinco e potassio. ■ Il latte: non strettamente necessario. Dopo tanti mesi di latte materno (o latte artificiale), alcune mamme sono convinte che solo il latte sia in grado fornire al bambino alcuni oligoelementi determinanti durante la crescita, come il calcio. Non è così: al compimento del primo anno, il latte non è più strettamente necessario nella dieta del bambino. Se il bambino dimostra di non gradirlo più, il fabbisogno di calcio può essere soddisfatto attraverso l’assunzione di derivati del latte, come formaggi e yogurt - e di molti vegetali.

■ I grassi non sono tutti uguali. I grassi si classificano sulla base della loro struttura chimica e, in virtù di queste differenze hanno funzioni ed effetti diversi sull'organismo. Esistono i grassi saturi, generalmente considerati "cattivi" se introdotti in eccesso, e i grassi insaturi ovvero quelli "buoni": • grassi saturi: contenuti principalmente nei prodotti di origine animale come carne, salumi e latticini, sono responsabili dell'accumulo di colesterolo nel sangue; • i grassi monoinsaturi: contenuti nell'olio extravergine di oliva, ma non solo, hanno funzione protettiva sull'apparato cardiovascolare; • i grassi polinsaturi: gli Omega-3 (contenuti ad esempio nel tonno, sgombro, sardina, aringa) e Omega-6 (ad esempio contenuti nell'olio di girasole) sono in grado di produrre effetti benefici sul cuore e sui vasi sanguigni. Attenzione ai grassi idrogenati (contenuti nei prodotti confezionati, nella margarina, nelle salse, etc.), il cui consumo abituale oggi è associato all'aumento del colesterolo. Attenzione anche ad alcuni tipi di grassi di origine vegetale, come l’olio di palma (molto diffuso ad esempio nei prodotti da forno confezionati, nelle merendine e nelle creme da spalmare), l’olio di cocco e di colza ricchi di grassi saturi Nella dieta dei bambini, quindi, le mamme devono preferire il consumo di grassi mono e polinsaturi rispetto a quelli saturi. ■ Acqua a volontà! I bambini hanno bisogno di bere, ancora di più degli adulti, durante tutto l’anno, compresi i mesi invernali. Anche per loro, fin da piccoli, i nutrizionisti e i pediatri consigliano l’assunzione di 1 litro e mezzo di acqua, quantità che può aumentare durante la stagione calda, se l’ambiente in cui soggiornano è molto riscaldato o se, giocando tanto e facendo attività, sudano molto. La bevanda più dissetante e salutare è, senza dubbio, l’acqua, sia gassata sia naturale, secondo il gusto del bambino: è possibile, talvolta, offrire un succo di frutta senza zuccheri aggiunti o una spremuta, che però vanno considerati al pari di una merenda. Per soddisfare il bisogno di liquidi è buona cosa abituare il bambino a consumare zuppe e minestre, insieme alla famiglia, e mangiare alimenti di origine vegetale. Frutta e verdura sono fonti preziosissime di acqua.


COLAZIONE SUPERSTAR

22

■ Squilibri nutrizionali: più facile di quanto si pensi. Partendo dal presupposto che gli errori di alimentazione sono comuni a moltissime mamme, e non rappresentano un segnale di scarso amore nei confronti dei loro bambini, è sempre bene non perdere il controllo della dieta dei piccoli, fatto che può accadere quando questi cominciano a scoprire i loro gusti e a volerli imporre alla mamma facendo i capricci.

Tutti i nutrizionisti sono d’accordo: la colazione non è un “optional” ma va considerato un pasto vero e proprio, a tutte le età. Secondo lo studio “OKkio alla salute” 2012, che ha analizzato la dieta di oltre 48.000 bambini di 8-9 anni in tutta Italia, un terzo dei bambini è sovrappeso o addirittura obeso: una delle motivazioni è connessa alla colazione, che circa il 40% dei bambini salta oppure consuma in modo sbagliato, perché sbilanciata in termini di carboidrati e proteine.

■ Attenzione all’eccesso di: • calorie totali • introito di proteine di origine animale • grassi saturi • zuccheri raffinati e sodio

La colazione è indispensabile per il rifornimento energetico e metabolico dell’organismo. Durante la notte il nostro corpo utilizza le sue riserve di zucchero: se questo non viene reintegrato, è facile che si verifichi un abbassamento della glicemia, che comporta maggiore stanchezza, scarsa concentrazione e persino sensazione generale di malessere. Una colazione adeguata, inoltre, permetterà al bambino di giungere all’ora di pranzo con il giusto appetito, consumando solo il giusto spuntino a metà mattina (un frutto, uno yogurt, un pacchetto di cracker integrali o di riso). La colazione ideale deve essere nutriente ma leggera, perché sia facilmente digeribile e fornisca, al contempo, tutta l’energia necessaria per trascorrere al meglio la mattinata. Molti bambini si rifiutano di mangiare appena svegli: è necessario infatti un po’ di tempo affinché l’organismo “si svegli del tutto” e che compaia quindi lo stimolo della fame.

■ Attenzione alle carenze di: • carboidrati complessi • fibre (cibi integrali, vegetali) • vitamine e minerali • frutta e verdura

È bene svegliare il bambino prima perché la colazione sia vissuta con gioia, magari insieme a tutta la famiglia, goduta e consumata con calma e non frettolosamente. ■ Alcuni esempi di colazione • Latte con 5 biscotti secchi • Latte con 3 fette biscottate con marmellata (preferendo quella senza zuccheri aggiunti) • Latte con una porzione di cereali o muesli • Yogurt con 2/3 biscotti secchi (meglio se integrali) e 1 frutto • Yogurt con banana o altro frutto, 3 fette biscottate o 3 biscotti secchi • Frullato di frutta mista di stagione con 4 biscotti integrali • Latte accompagnato da una fetta di pane spalmato con un velo di miele • Latte con una piccola fetta di torta casalinga senza creme (crostata, ciambella allo yogurt, etc.) Si può sostituire il latte vaccino con il latte vegetale, se gradito al bambino.

23


Subito in tavola! Le ricette di Marco Bianchi

24

■ Un “tema aperto”: la merenda.

Il pizzocchero rivisitato

La merenda dovrebbe costituire non più del 10% delle calorie giornaliere (circa 100, 120 calorie quindi), e deve tenere conto dell’attività fisica del bambino. Se, fin da piccolissimo, è introdotto all’attività sportiva oppure ha la possibilità di trascorrere il tempo libero all’aperto, sarà possibile scegliere una merenda leggermente più energetica. Tante le scelte a disposizione della mamma, che potrà alternerà tra: • 2 fette biscottate con un succo di frutta • 2 fette biscottate con 2 cucchiaini di marmellata • una banana di media grandezza • un piccolo panino con 1 cucchiaio di marmellata/un cucchiaio di miele/ 3 quadretti di cioccolato fondente (preferibilmente al 70%) • un frutto piccolo con 3 biscotti secchi • un frullato di frutta preparato con un bicchiere di latte e un frutto • una spremuta d’arancia con 3 biscotti • un vasetto di yogurt con 1 cucchiaio di cereali • un bicchiere di latte con 3 biscotti • un piccolo gelato • un vasetto di budino • una crostatina alla marmellata, meglio se fatta in casa

ingredienti per bambino 1 gambo di coste mezza patata 5 fagiolini surgelati 2 cucchiai di farina di grano saraceno per neonati

■ Eliminare invece: • pizzette • focaccine • torte farcite con creme • patatine fritte • snack confezionati salati • panini con salumi Questi alimenti sono troppo ricchi di calorie, di condimenti, troppo pesanti e ricchi di zuccheri o di sale: si rischia, quindi, che il bambino non avverta il giusto appetito all’ora di cena. Nel caso in cui il bambino preferisca il gusto salato al dolce anche a merenda, si consiglia di preparare un piccolo panino preferibilmente integrale o multicereale con formaggio magro, come ricotta o crescenza.

1 cucchiaino di crescenza 1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva

Cuocere a vapore tutti gli ingredienti rispettando i loro tempi di cottura e frullare. In base alla capacità di masticazione del bambino, si può preparare una crema piuttosto liscia o mantenere intatti alcuni piccoli pezzetti di patata, di fagiolini e di costa. Perché un prodotto surgelato? Per ricordare a tutte le mamme che rappresentano in mancanza del fresco un’ottima scelta e, talvolta, preservano addirittura maggiori proprietà nutritive rispetto al fresco conservato a lungo in frigorifero.

Risotto con broccoli e crema di sogliola ingredienti per bambino 4 cimette di broccolo 2 cucchiai di farina di Riso Venere per neonati oppure Riso Venere comune

50 g di sogliola 2 cucchiaini di olio extravergine d’oliva

Cuocere a vapore tutti gli ingredienti, rispettando i loro tempi di cottura e frullare. In base alla capacità di masticazione, si può preparare una crema piuttosto liscia o mantenere intatti alcuni piccoli pezzetti di broccolo e di pesce.

25


26

27

Crema di lenticchie e zucca ingredienti per 4 persone 250 g di lenticchie rosse decorticate (o lenticchie in scatola) 1⁄2 zucca mantovana 1 spicchio d’aglio 2 porri

5 cucchiai di olio extravergine di oliva 50 g di salsa di pomodoro noce moscata sale e pepe

Affetta i porri a rondelle sottilissime e rosolali nell’olio per 5 minuti. Aggiungi quindi lo spicchio d’aglio e la polpa di pomodoro. Nel frattempo scotta la zucca in acqua bollente circa 10 minuti: per cuocerla più in fretta, puoi tranquillamente tagliarla a tocchetti, dal momento che dovrà essere ridotta in purea. Una volta cotta la zucca, senza sgocciolarla eccessivamente, trasferiscila nella casseruola nella quale hai cotto i porri insieme all’aglio e la polpa di pomodoro. Aggiungi le lenticchie e 1 bicchiere d’acqua calda. Sala e cuoci a fiamma moderata, schiacciando il tutto con una forchetta. Aggiungi una spolverata di noce moscata e servi ben caldo. Lasagne arancioni ingredienti per 4 persone 400 g di lasagne integrali o di farro 300 g di carote 500 g di zucca

8 cucchiai di olio extravergine di oliva 1 cipolla sale e pepe

Trita grossolanamente le carote dopo averle pelate e mondate la zucca; cuoci in poca acqua salata, tenendo da parte circa 150 g di zucca. Nel frattempo stufa la cipolla tritata con un paio di cucchiai di acqua e aggiungi l’olio soltanto a cottura ultimata. Una volta che, saggiandole con la forchet-

ta, zucca e carote risulteranno morbide, spegni il fuoco e trasferisci tutto nella tazza del mixer, cipolla inclusa, aggiungendo, prima di frullare, il restante olio e un paio di cucchiai di acqua di cottura. Frulla e aggiusta di sale e pepe: ecco la crema arancione con la quale preparerai le lasagne. Taglia ora la zucca che hai tenuto da parte a fettine molto sottili; ti serviranno per guarnire l’ultimo strato delle lasagne. Disponi la crema sul primo velo di lasagne e prosegui alternando crema e pasta fino a terminare ponendo le ultime fettine di zucca e un filo d’olio. Cuoci per circa 20 minuti a 180 °C.


28

le risposte scientifiche alle domande di tutti

29

Fino a che età è consigliabile continuare l’allattamento al seno? Uno degli errori più comuni commessi dalle mamme sembra essere proprio quello di anticipare lo svezzamento, che dovrebbe essere effettuato preferibilmente a 6 mesi di vita, come indica la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità. È stato dimostrato che anche lo svezzamento precoce, nel corso del tempo, può avere effetto negativo sul peso del bambino e predisporlo al sovrappeso e all’obesità in età più adulta. Invece l’allattamento può continuare fino ai 12 mesi di vita: il latte materno è un alimento perfetto, anche se dopo il 6 mese va integrato con altre qualità di cibo. Quando preparo il latte artificiale o le pappe, devo usare una tipologia particolare di acqua? I bambini, nei primi mesi di vita, devono essere nutriti con un’acqua definita “minerale”, perché, per legge, si tratta di acqua microbiologicamente pura, proveniente da sorgenti indenni da inquinamento e con una quantità di minerali e oligoelementi rigorosamente “sotto controllo”. Inoltre, l’acqua utilizzata per diluire il latte artificiale deve contenere pochi minerali (quindi deve poter essere definita “oligominerale” o “leggermente mineralizzata”, ovvero registrare un residuo fisso tra i 50mg e i 150mg per litro). Deve quindi contenere una quantità contenuta di sodio, potassio e cloro, per evitare un eccessivo lavoro dei reni. Le acque oligominerali si trovano facilmente in commercio: recano sulle etichette le indicazioni utili per orientare correttamente la mamma nell’acquisto. È vero che, durante lo svezzamento, è meglio introdurre un solo alimento alla volta e attendere alcuni giorni prima di introdurre il successivo? È vero. Infatti le mamme non devo avere fretta, anche perché non tutti i bambini hanno la stessa reazione quando, nella loro dieta, sono introdotti nuovi alimenti oltre al latte. I più curiosi, ad esempio, hanno sicuramente già cominciato ad assaggiare, quando possibile, i piatti dei genitori a tavola. Altri si rifiutano categoricamente di provare altro cibo che non sia il latte. Bisogna aiutare i bambini a prendere confidenza con le novità, proponendo un alimento alla volta e aspettando alcuni giorni per comprendere se si abitua ai sapori e se ha eventuali reazioni di intolleranza. È bene non imporre i nuovi cibi con eccessiva insistenza, per non incorrere poi nella reazione contraria, ovvero nel rifiuto totale. Anche per i bambini che si dimostrano aperti alla prova, è meglio at-

tendere il momento giusto per introdurre determinati alimenti, perché l’intestino del bambino non è ancora pronto ad assimilarli, le difese immunitarie non sono adeguate e si rischia di incorrere in allergie o intolleranze. Gli omogeneizzati e i prodotti liofilizzati sono davvero sicuri? I prodotti in commercio destinati ai bambini devono sottostare a precise norme produttive di confezionamento ed etichettatura, fissate dal Decreto Legislativo n.111 del 27/01/92 e da una serie di Decreti Ministeriali. Il Ministero della Salute verifica il rispetto delle normative di legge e che gli stabilimenti e i processi produttivi posseggano tutti i requisiti di igiene e sicurezza. La frutta e la verdura indicate in etichetta come biologiche sono ottenute con tecniche di coltivazione che escludono l’uso di pesti-


31

30

cidi di sintesi. Attenzione, però, che la certificazione biologica garantisce il metodo di coltivazione ma non il prodotto finale: può esservi contaminazione attraverso l’inquinamento ambientale, ad esempio, per la presenza di contaminanti naturali (micotossine, nitrati) o di trattamenti con pesticidi effettuati su coltivazioni adiacenti a quelle biologiche. La legge impone che gli omogeneizzati, e quindi il contenuto del vasetto, sia privo di pesticidi e con livelli di micotossine e nitriti ben inferiori ai limiti fissati per gli alimenti freschi, proprio perché destinato ai bambini. Sono vegetariana, vorrei svezzare il mio bambino senza carne: corre il rischio di carenze nutrizionali? Numerosi studi scientifici evidenziano che un eccesso di proteine animali nella dieta di moltissimi bambini fin dalla più tenera età è ormai strettamente connesso a un accumulo di peso nel primo anno di vita, che può permanere anche durante la crescita. Per questo non vi è nulla di controindicato nel consentire alle mamme di pianificare lo svezzamento senza prevedere carne o pesce, e garantire comunque un apporto di proteine adeguato. Questo deriverà da altri alimenti ricchi di proteine come i legumi (piselli, lenticchie, ceci, fagioli), i formaggi (parmigiano reggiano, grana padano, crescenza o ricotta), le uova e i cereali, ad esempio la quinoa o il grano saraceno. L'alimentazione vegetariana, con l’eventuale inserimento di alcune porzioni di pesce, risulta una soluzione ottimale per contrastare la tendenza all’obesità infantile, vera e propria epidemia del terzo millennio, fornendo al bambino tutto ciò che è necessario per una crescita sana e corretta. Il mio bambino non vuole proprio mangiare le verdure: come faccio a introdurle nella sua alimentazione? Le verdure, come la frutta, sono alimenti indispensabili per la salute del bambino (ma anche degli adulti). Sono ricche di vitamine, sali minerali e fibre, nonché di acqua, di cui sono una fonte ricchissima. In sintesi, anche il bambino più “noioso” a tavola non può rinunciarvi. Le verdure sono tra i primi alimenti a essere inseriti nello svezzamento, ed è facile che i bambini li rifiutino, non conoscendone il sapore. È bene cominciare con le verdure di sapore più dolce, come la carota, la zucca, proseguendo poi con la zucchina, i fagiolini e la lattuga, tenendo conto che, anche per le verdure, vi è un calendario ben preciso da seguire, per evitare di inserire troppo presto verdure potenzialmen-

te allergizzanti come il pomodoro. Si può provare a trattare la verdura come un gioco, cucinandola insieme al bambino, raccontandone la bontà e le tante proprietà salutari, e sperimentare piatti che prevedono l’aggiunta di altri alimenti, come il formaggio, o provare a frullarle come condimento di pasta o risotti. Dal momento poi che l’esempio a tavola conta moltissimo, genitori e fratelli consumatori di verdura aiuteranno il più piccolo ad apprezzarne la bontà! Mio figlio sta passando il periodo della dentizione: devo cambiare qualcosa nelle sue pappe? La dentizione è un momento molto delicato nella vita del bambino, capace di condizionare molto anche la sua alimentazione. Il bambino è insofferente e dolorante, la digestione risulta più complessa, è facile


33

32

che gradisca maggiormente gli alimenti a temperatura ambiente o addirittura freddi piuttosto che quelli caldi. Il consiglio è preparare piatti leggeri ma gustosi, in modo tale da risvegliare l’appetito del bambino, di consistenza morbida, come passati, puree di verdura e di frutta, creme, pastine in brodo. In questa fase, inoltre, può consumare con maggior piacere alimenti che allevino il dolore alle gengive, come gelati, yogurt, ghiaccioli di frutta. Il latte è comunque un alimento davvero completo, capace di sostituire uno o più pasti. Ho letto che noci e nocciole sono alimenti preziosi per la salute: il mio bambino non rischia di sviluppare allergie? Le allergie alimentari colpiscono l’1-2% della popolazione adulta e il 3-7% dei bambini, anche se l’80-90% dei bambini supera l’ipersensibilità nei confronti dell’alimento al raggiungimento dei 3 anni. È più facile che un bambino risulti allergico se uno dei genitori soffre di allergia, oppure se il bambino è già allergico alle proteine del latte. Si consiglia, comunque, di inserire nella dieta del bambino la frutta secca, alimento perfetto da molti punti di vista, non prima dei 2 anni. E, in caso di dubbi, consultare il pediatra per consigli e suggerimenti.

SINTOMI DI REAZIONI ALLERGICHE AGLI ALIMENTI ■ Respiratori Naso che cola o congestione nasale Starnuti Asma (difficoltà a respirare) Tosse Respiro affannoso-sibilante ■ Cutanei Gonfiore di labbra, e/o bocca, lingua, faccia e/o gola (angioedema) Orticaria Eruzioni cutanee o rossori Prurito

Eczema ■ Gastrointestinali Crampi addominali Diarrea Nausea Vomito Coliche Gonfiore ■ Sistemici Shock anafilattico (grave shock generalizzato)

Mia figlia è golosa di merendine: quante calorie deve introdurre una bambina di 3 anni? Secondo lo Studio Nutrintake, condotto su 400 bambini dai 6 ai 36 mesi di Milano e Catania, con lo scopo di indagare le abitudini alimentari dei bambini dallo svezzamento alla prima infanzia, la dieta dei più piccoli risulta troppo ricca di proteine, sale, zuccheri e fornisce poco ferro. Gli zuccheri da limitare sono quelli raffinati, che abbondano invece in molti prodotti, tra cui quelli da forno. Il consiglio è abituare lentamente i bambini a un sapore dolce più naturale, come quello della frutta, diminuendo il consumo di merendine confezionate e, se possibile, preparare insieme dolcetti e torte casalinghe addolcite con pochi cucchiai di miele. Per quanto riguarda l’apporto calorico, ecco la tabella del fabbisogno energetico per bambino, suddiviso per età e sesso, in base alle indicazioni dei L.A.R.N (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti) della Società Italiana di Nutrizione Umana. Si tratta comunque di valori indicativi medi, da valutare insieme al pediatra di fiducia. età 2 3 4 5 6

maschi kcal/giorno 1085 - 1150 1250 - 1486 1322 - 1571 1397 - 1660 1478 - 1757

femmine kcal/giorno 1010 - 1070 1218 - 1448 1290 - 1534 1290 - 1534 1372 - 1631

www.sinu.it, LARN 2012

Il mio bambino non ha mai amato la frutta, nemmeno durante lo svezzamento: adesso, che ha più di un anno, posso sostituirla con il succo di frutta? Diciamo di sì, se il succo è rappresentato da un centrifugato di frutta o da un frullato preparato in casa utilizzando frutta fresca. Invece sono da evitare i succhi di frutta che non contengano esclusivamente il 100% di frutta. La frutta è praticamente il primo “dolce” consumato dai bambini: per farla apprezzare di più si può proporla in modo giocoso, trasformando i pezzettini del frutto in buffi disegni, oppure aggiungerla in buona quantità alle torte casalinghe preparate per la colazione del mattino. La frutta contiene vitamine e minerali davvero preziosi per la crescita del bambino, è un vero peccato perderne tutti i benefici!


35

34

Siamo tutti un po’ cicciottelli in famiglia: sono certa che, mio figlio, che oggi ha due anni ed è abbastanza in carne, crescendo perderà il peso in eccesso. I pediatri sono tutti d’accordo: il bambino utilizza il modello familiare per formulare e consolidare le proprie abitudini alimentari, per questo è importante che tutta in famiglia prevalga uno stile alimentare corretto. Mangiare in modo sano ed equilibrato tutti i giorni, evitando gli eccessi, rappresenta il buon esempio quotidiano, assimilato fin da piccolissimi: se genitori o fratelli maggiori amano le abbuffate, invece, aumenta il rischio anche per i più piccoli di sviluppare sovrappeso e obesità. Probabilmente è vero che il bambino perderà peso con l’età, passando nelle varie fasi della crescita, ma solo con l’aiuto amorevole della sua famiglia. I genitori, e tutti i suoi punti di riferimento importanti, dovrebbero insegnare al bambino fin da subito il corretto rapporto col cibo, che si basa su facili principi, validi tutta la vita: dovrà imparare a nutrirsi solo quando sente fame; a percepire il bisogno di un determinato alimento senza farsi condizionare dalla golosità; a interrompere il pasto quando avvertirà la sensazione di sazietà. Questi sono i segreti di un’alimentazione equilibrata, naturale e, quindi, anche salutare!


36

informarsi, approfondire, leggere

crescere bene e in salute. 10 consigli utili 1. Non usare il cibo come un premio: è un’abitudine che rischia di trasformarsi in chili di troppo (dillo anche ai nonni!). 2. Non forzare il bimbo a mangiare: fidati della sua capacità innata di autoregolarsi e prepara porzioni a misura di bambino e non di adulto. Se il bambino si appaga alla vista del piatto pieno, utilizza piatti dal diametro ridotto per non eccedere con le porzioni. 3. Dai il buon esempio consuma la prima colazione ogni mattina e abitua tuo figlio a fare altrettanto. 4. Ricorda di preparare e mangiare quotidianamente frutta e verdura, alimenti integrali, legumi: sono gli ingredienti principali di una dieta sana e salutare! 5. Preferisci le cotture al vapore e al forno, evita le fritture, le preparazioni troppo elaborate e condite. Non fanno bene a nessuno. 6. Evita che tuo figlio mangi fuori pasto: per verificare se ha un attacco di fame o solo voglia di cibo prima dell’ora stabilita proponigli una fetta di mela o una piccola carota. Se ha davvero fame, divorerà anche frutta e verdura! 7. Abitua il bimbo a dissetarsi con acqua e spremute, evita il più possibile le bevande zuccherate. 8. Spegni la TV durante i pasti per evitare che il tuo bambino (ma anche tutta la famiglia!) mangi in modo automatico. 9. Insegna al tuo bambino a mangiare senza fretta: si sazierà prima e mangerà il giusto. 10. Coltiva la buona abitudine al movimento e trasmettila ai tuoi figli: restare in forma (e in salute) diventerà ancora più facile e divertente!

Il portale di informazione curato da Fondazione Umberto Veronesi www.fondazioneveronesi.it

EFSA: Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare www.efsa.europa.eu/it

www.sinu.it/html/cnt//home.asp Società Italiana di Nutrizione Umana e LARN (livelli di assunzione dei nutrienti raccomandati, ottobre 2012)

La corretta alimentazione nella prima infanzia; le raccomandazione della ASL Pavia Regione Lombardia www.asl.pavia.it/corretta%20 alim%20infanzia.pdf

Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN). Tabelle di Composizione degli Alimenti, aggiornamento 2000, ˝INRAN 2000", EDRA

Nutrient intake in Italian infants and toddlers from North and South Italy: the Nutrintake 636 study Nutrients. 2014 Aug 8;6(8):3169-86 doi: 10.3390/nu6083169.

37


38

la fondazione umberto veronesi Il primo obiettivo della Fondazione Umberto Veronesi è, fin dalla sua nascita nel 2003, promuovere il progresso delle scienze, risorsa del benessere del singolo e della crescita etica, civile e sociale della collettività. Ma il progresso scientifico deve diventare anche patrimonio di tutti: per questo la Fondazione, oltre a dedicare energie e risorse a sostenere la Ricerca, si occupa in modo concreto di Divulgazione scientifica. Diffondere le buone regole che possono aiutare a vivere in salute, far conoscere a un pubblico sempre più ampio i corretti stili di vita, raccontare come gli obiettivi raggiunti in questi ultimi anni dalla Ricerca hanno cambiato in meglio la vita di moltissime persone, è il compito della Fondazione, che si concretizza ogni giorno nei tanti progetti dell’Area della Divulgazione. Tra questi, oltre alle pubblicazioni, anche l’organizzazione di conferenze di livello internazionale, di convegni sui temi più attuali della scienza, la progettazione di lezioni per gli studenti, di mostre, d’incontri con gli esperti, ai quali si aggiungono le numerose attività online sia sul portale della Fondazione, sia sui principali Social Network. modalità di donazione

39

"La salute in tavola". I consigli alimentari della Fondazione Umberto Veronesi Sono pubblicati e scaricabili dal sito www.fondazioneveronesi.it

■ Versamento Postale Intestato a Fondazione Umberto Veronesi c/c postale n.46950507 ■ On line con carta di credito Sul sito www.fondazioneveronesi.it ■ Versamento bancario Intestato a Fondazione Umberto Veronesi IBAN IT52 M 05696 01600 000012810X39 ■ 5xmille Scrivere il codice fiscale della Fondazione Umberto Veronesi 972 98 700 150 nella casella dedicata al "Finanziamento della Ricerca Scientifica e dell'Università" e apporre la firma. ■ Lascito testamentario Per informazioni telefonare al numero 02.76.01.81.87 interno 251

I contenuti pubblicati sugli opuscoli della collana “La salute in tavola”, dove non diversamente ed esplicitamente indicato, sono protetti dalla normativa vigente in materia di tutela del diritto d’autore, legge n. 633/1941 e successive modifiche ed integrazioni, e non possono essere replicati su altri siti web, mailing list, newsletter, riviste cartacee e cd rom o altri supporti non indicati, senza la preventiva autorizzazione della Fondazione Umberto Veronesi, qualsiasi sia la finalità di utilizzo. L’autorizzazione va chiesta per iscritto via posta elettronica e si intende accettata soltanto a seguito di un esplicito assenso scritto. L’eventuale mancanza di risposta da parte della Fondazione Umberto Veronesi non va in nessun caso interpretata come tacita autorizzazione. Progetto grafico e art direction Gloria Pedotti ■ Anno di stampa 2015


40

Fondazione Umberto Veronesi Piazza Velasca, 5 20122 Milano

Tel. +39 02 76 01 81 87 Fax +39 02 76 40 69 66 www.fondazioneveronesi.it info@fondazioneveronesi.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.