Le collane di Fondazione Umberto Veronesi La salute in tavola
Speciale bambini e adolescenti Alimentazione durante oncologicheterapie
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Indicendice
Perchè parlare di alimentazione durante le terapie oncologiche del bambino e dell'adolescente Speciale alimentazione durante le terapie oncologiche di bambini e adolescenti
Ai genitori dei piccoli pazienti vorrei dire...
Alimentare un bambino durante le terapie oncologiche. Mille dubbi Tumore infantile e dell’adolescente. Un nemico da combattere, prima di tutto con le terapie adeguate.
Curare la leucemia con il trapianto di cellule staminali e le cellule T ingegnerizzate
I consigli alimentari di Fondazione Umberto Veronesi
L’alimentazione più corretta durante la terapia Indicazioni alimentari in caso di particolari disagi
Subito a tavola! Le ricette di Marco Bianchi
Gargano Ricercatore
Milano
Tonelli Presidente Comitato Scientifico
Veronesi Professore Ordinario di
degli Studi di Milano
Masetti Onco-ematologo pediatra IRCCS Azienda
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Le risposte scientifiche alle domande di tutti 10 consigli per nutrirsi bene durante la terapia Informarsi, approfondire,leggere Fondazione Umberto Veronesi Comitato scientifico Elena Dogliotti Biologa Nutrizionista Supervisore Scientifico Fondazione Umberto Veronesi Giuliana
Sanitario Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di
Chiara
Fondazione Umberto
Genetica Università
Riccardo
Ospedaliero-Universitaria di Bologna
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Perchè parlare di alimentazione durante le terapie oncologiche del bambino e dell'adolescente
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti
Perché́ la scienza ha scoperto che molti alimenti sono preziosi alleati, qualsiasi sia lo stato di salute e a qualsiasi età.
Perché́ scegliere i cibi giusti prima, durante e dopo la terapia, migliora la qualità della vita e rende più forte il giovane paziente. Perché mantenere un adeguato stato nutrizionale e ridurre la perdita di peso migliora la sopravvivenza dei giovani pazienti
Perché́ il cibo può̀ aiutare il bambino a diminuire gli effetti collaterali delle terapie
Perché attraverso il cibo si può influire in maniera benefica sulla flora batterica intestinale riducendo le complicanze dovute ai trattamenti oncologici.
Perché́ l’alimentazione non è un fatto di “semplice sopravvivenza”, ma comporta una dimensione sociale e psicologica che non deve mai mancare da bambini e da ragazzi, anche durante la malattia.
Perché́ la cura di qualsiasi patologia deve essere programmata a tutto tondo, comprendendo quindi anche l’alimentazione. E adesso, buona lettura!
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La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Affrontare una malattia oncologica e il suo percorso di cura è una sfida impegnativa, ancora di più quando a sostenerla è un bambino o un ragazzo, pur assistito amorevolmente dai suoi cari e da équipe di specialisti sempre più attente ai suoi bisogni. Oltre alle tante comprensibili difficoltà, anche un gesto naturale ed essenziale, soprattutto durante la crescita, come alimentarsi può costituire un problema.
Quando ci si ammala di tumore, si possono avere alterazioni del metabolismo e dell’apparato gastrointestinale e, di conseguenza, perdita di peso e difficoltà di nutrizione, debilitando così un organismo già messo alla prova. Anche le terapie, soprattutto la chemioterapia, comportano effetti collaterali che solitamente rendono meno piacevole alimentarsi: alcune cure possono alterare il sapore dei cibi, anche di quelli più graditi, disorientando il piccolo paziente e, di conseguenza, i suoi genitori. I farmaci chemioterapici spesso causano nausea e vomito che limitano notevolmente l’appetito. Molte terapie causano anche un danno alle mucose, chiamato mucosite, effetto collaterale che rende difficoltosa la masticazione e la deglutizione. Inoltre, una serie di eventi che avvengono durante tutto il percorso di cura impattano negativamente sull’insieme dei batteri che vivono nel nostro intestino, il cosiddetto microbiota intestinale. Si è osservato come una configurazione del nostro microbiota definita “eubiotica” possa ridurre l’incidenza di effetti collaterali durante i trattamenti. Questo assetto è caratterizzato da una maggiore diversità di batteri e dalla pre-
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti senza di specie favorevoli produttrici di molecole benefiche per l’organismo dei piccoli pazienti, in particolare nelle fasi più complesse dei trattamenti. L’alterazione dell’alimentazione riveste un ruolo primario nella perdita dell’eubiosi, e quindi la nutrizione rappresenta un importante alleato per mantenere il più sano possibile il microbiota dei nostri bambini. Questo quaderno si pone l’obiettivo di essere una breve guida per aiutare i giovani malati a non perdere il piacere di alimentarsi bene e avere un aiuto in più alla lotta al tumore. È dedicato ai genitori che si trovano ad affrontare questa drammatica esperienza a fianco dei loro figli, per orientarli nella scelta dei cibi più idonei durante le terapie, suggerire loro gli accorgimenti da adottare per eliminare o attenuare eventuali disturbi che compromettono l’appetito e il desiderio stesso degli alimenti.
Oggi la maggior parte dei tumori di bambini e adolescenti è superabile grazie a cure mediche sempre più mirate ed efficaci: in questo l’alimentazione gioca un ruolo importante, perché è ormai certo che si tratta di un prezioso alleato a nostra disposizione nella battaglia contro la malattia.
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La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Ai genitori dei piccoli pazienti vorrei dire...
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Care Amiche, cari Amici
le indicazioni che troverete in questo quaderno per l’alimentazione del bambino e dell’adolescente che si trova ad affrontare una battaglia contro il tumore vogliono rappresentare un punto di riferimento, una guida per tutti i genitori che affrontano la gestione alimentare del proprio figlio in questa fase così delicata. Sarà vostro compito trasmettere una sana e corretta alimentazione, aiutare a distinguere tra cibi buoni e sani e cibi che, invece, vanno consumati con moderazione o riservati a momenti speciali. Ricordate che per il bambino sono molto importanti gli esempi: siamo il loro modello di comportamento, quindi è fondamentale che tutta la famiglia consumi gli stessi cibi, incoraggiando il bambino a trovare l’aspetto positivo di queste nuove pietanze.
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Giuliana Gargano Ricercatore Sanitario Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
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Alimentare un bambino durante le terapie oncologiche. Mille dubbi
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• Il mio bambino sta perdendo peso durante le cure. Devo preparare cibi grassi?
• Cosa posso cucinare al mio bambino quando ha la nausea?
• Mia figlia ha difficoltà a masticare e a deglutire, quindi devo preparare solo piatti di consistenza morbida che non sono molto allettanti e appetitosi
• Il mio bambino non mangia più come prima perché dice che i pasti che preparo non hanno più lo stesso sapore
• Cosa devo fare quando è inappetente? Devo insistere?
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti
• Sono un po’ preoccupata per mio figlio, che è in terapia ma è anche un appassionato di sport. Deve smettere per non affaticarsi e non consumare energie?
• È vero che in terapia è bene evitare alcuni cibi come le carni rosse e i latticini?
• A causa della malattia e delle cure mia figlia si sente un po’ debole: posso darle degli integratori vitaminici?
• È vero che gli Omega-3 sono importanti per combattere i tumori? Come posso darli al mio bambino che non mangia il pesce volentieri?
• Ogni tanto vorrei poter concedere al mio bambino qualche golosità in più. Posso preparare una torta o dei dolcetti?
• Da quando è in cura mia figlia ha molto più appetito di prima. È giusto? Devo fare qualcosa?
Le malattie importanti, come i tumori, non dovrebbero mai colpire un bambino. Invece questo accade, purtroppo, anche se le percentuali di guarigione, grazie ai progressi della medicina e della scienza, sono passate dal 20% degli anni Settanta al 70% dei nostri giorni, e possono arrivare fino al 90% come per alcune leucemie.
Quando un bambino si ammala di tumore questo dramma colpisce l’intera famiglia: cambia tutto perché, com’è giusto che
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti sia, ci si concentra sul percorso di cura del piccolo paziente. I genitori passano dall’ansia alla speranza senza soluzione di continuità: spesso si sentono frustrati e impotenti di fronte a questo evento, invece hanno un ruolo importantissimo nel supportare il loro bambino. Ed è proprio nella preparazione e somministrazione del cibo, oltre all’amore sconfinato e alla presenza costante e affettuosa, che possono contribuire molto al lavoro degli specialisti e dei pediatri. Ormai la scienza ha dimostrato che l’alimentazione è parte integrante della terapia oncologica: a fianco degli oncologi operano i nutrizionisti, che hanno il compito di creare una dieta ad hoc perché il bambino o il giovane sia nutrito in modo corretto, selezionando gli alimenti più indicati ancora prima di iniziare le terapie. Il progresso della scienza ha dimostrato che l’alimentazione è una risorsa fondamentale per superare al meglio la malattia. Per questo è importante che i genitori, e tutti coloro che si occupano del percorso di salute del bambino, seguano le indicazioni alimentari degli esperti che, oggi più che mai, si prendono cura in toto della qualità di vita dei pazienti, non concentrandosi più esclusivamente sugli aspetti di terapia farmacologica.
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La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti
Tumore infantile e dell’adolescente. Un nemico da combattere con le terapie adeguate
La tipologia di tumore più diffusa in età infantile è la leucemia, che costituisce circa il 33% dei casi: seguono i tumori del sistema nervoso centrale (23%), i linfomi (15%), il neuroblastoma (7%), i tumori renali (5%), i sarcomi dei tessuti molli (7%) e i sarcomi ossei (4%). Una percentuale molto contenuta di giovani pazienti si ammala di tumori rari, come il retinoblastoma, l’epatoblastoma o i tumori a cellule germinali.
La percentuale di giovanissimi guariti ormai è molto elevata, supera infatti il 70% dei casi, garantita dagli straordinari passi avanti compiuti dalla ricerca scientifica. Per alcune tipologie di leucemie il tasso di cura può raggiungere anche l’80%, rappresentando ad oggi uno dei successi più importanti della medicina moderna. La malattia viene curata in modo differente in base alla tipologia di tumore: in generale, come per gli adulti, le terapie più utilizzate sono la chemioterapia, la radioterapia, le terapie mirate e, nel caso specifico della leucemia, il trapianto di cellule staminali, prelevate dal midollo osseo oppure dal sangue e le tecniche di immunoterapia.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Il tumore infantile e dell’adolescente è, fortunatamente, un evento raro. Ogni anno in Italia si ammalano, infatti, circa 1.500 bambini tra 0 e 14 anni e circa 800-1000 adolescenti, dai 15 ai 18 anni.
La chemioterapia
Il termine “chemioterapia” nasce nel XX secolo per indicare l’uso di sostanze chimiche sintetiche utilizzate per distruggere gli agenti delle malattie infettive: la pratica si è ampliata comprendendo anche come “agenti invasori” dell’organismo le cellule
Dai primi studi clinici ad oggi, la chemioterapia oncologica ha compiuto molti passi in avanti e ha influenzato la vita di milioni di persone, garantendo la guarigione di un numero sempre più elevato di malati e, in generale, una migliore qualità di vita dopo una diagnosi di tumore.
Questo trattamento terapeutico ha lo scopo di distruggere le cellule tumorali. Il meccanismo di azione della chemioterapia è semplice: impedire la divisione delle cellule maligne e causarne la morte.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti tumorali, tanto che oggi, nel linguaggio comune, la parola chemioterapia è associata praticamente solo alla cura dei tumori. La chemioterapia oncologica (questo è il modo più corretto e completo per definirla) si è sviluppata a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo, dall’osservazione che alcune molecole chimiche erano in grado di uccidere le cellule in attiva crescita. I primi studi furono portati avanti dal medico americano Sidney Farber, oggi considerato tra i padri fondatori della chemioterapia, proprio per la cura delle leucemie infantili, contro cui la medicina all’epoca era inerme.
La maggior parte dei farmaci chemioterapici colpisce i meccanismi alla base della moltiplicazione cellulare, come la duplicazione del DNA: saranno le cellule che si dividono di più, come appunto quelle tumorali, a essere maggiormente danneggiati dal chemioterapico.
I farmaci chemioterapici entrano nel sangue e raggiungono le cellule malate ma, purtroppo, in molti casi non sono in grado di distinguere tra cellula tumorale e cellula sana: ecco perché
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti i chemioterapici spesso compromettono le normali funzioni di alcune cellule sane, in particolare quelle dei tessuti che si riproducono velocemente come la pelle, i bulbi piliferi, le mucose del cavo orale e del tratto gastro-intestinale, il midollo osseo. Questa è la causa principale degli effetti collaterali associati alla chemioterapia che possono comprendere perdita dei capelli, carenza di ferro nel sangue con conseguente anemia, nausea, vomito, diarrea, infiammazioni alla bocca e a tutto il tratto gastrointestinale che rendono più complesso e doloroso nutrirsi. Tali effetti tendono a diminuire e sparire con il tempo alla conclusione dei trattamenti.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti La radioterapia
La radioterapia, detta anche terapia radiante, è un trattamento che sfrutta l’azione delle radiazioni ionizzanti sulle cellule, solitamente i raggi X, a scopo terapeutico anziché diagnostico.
Le radiazioni ionizzanti interagiscono con le molecole e con le strutture delle cellule, andando a interferire sempre con la replicazione cellulare ed è maggiormente efficace nella fase di divisione della cellula, più frequente proprio nelle cellule tumorali. Con le moderne apparecchiature, si riesce e indirizzare le radiazioni in maniera molto precisa per colpire e distruggere direttamente le cellule tumorali, cercando di risparmiare quelle sane.
Tuttavia, si possono ugualmente verificare alcuni effetti collaterali a danno dei tessuti sani adiacenti alla zona irradiata. Questi sono solitamente più contenuti rispetto ai chemioterapici e, nella maggioranza dei casi, il danno è temporaneo ed è riparato dalle cellule stesse nel corso di pochi mesi dal termine del trattamento radiante.
Le “target therapy” o terapie mirate
Si tratta di terapie farmacologiche, sviluppatesi negli ultimi vent’anni, che agiscono in maniera selettiva su alcuni processi cellulari legati allo sviluppo, alla crescita della cellula tumorale e alla formazione di metastasi. Le terapie mirate tracciano la strada per una medicina personalizzata, in base alle caratteristiche molecolari del tumore.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Sono quindi farmaci creati per distruggere alcuni tipi di cellule tumorali senza danneggiare in modo rilevante le cellule sane e, per questo, hanno maggiore selettività e minore tossicità rispetto a tutte le terapie utilizzabili, come la chemioterapia. Il capostipite è senz’altro l’Imanitib (glivec®) che colpisce l’enzima Abl ed è usato per trattare alcune forme di leucemia dove è presente una forma anomala e sempre attiva dell’enzima, il cosidetto bcr-abl. A partire da questo primo farmaco si sono poi sviluppati tanti altri che trovano applicazioni in diversi tipi di tumori sia per i bambini sia per gli adulti, per esempio per leucemie che presentano una mutazione di un gene chiamato FLT3, o per il trattamento di alcuni sottotipi di linfoma resistente o recidivato. Questi farmaci, seppure di buona efficacia, hanno trovato talvolta minor impiego nei pazienti pediatrici rispetto agli adulti, soprattutto per problemi di palatabilità e farmacocinetica. L’immunoterapia con anticorpi monoclonali L’immunoterapia con anticorpi monoclonali rappresenta uno degli approcci terapeutici più innovativi della moderna oncologia. Questa tecnica consiste nell’utilizzo di anticorpi monoclonali che hanno la capacità di colpire selettivamente cellule malate in maniera diretta o di ripristinare la naturale ‘sorveglianza’ del sistema immunitario nei confronti delle cellule tumorali. Questi farmaci, in modo simile a quanto accade per le “target therapy”, hanno la capacità di agire in maniera molto precisa contro un bersaglio molecolare migliorando l’efficacia della cura e “risparmiando” l’utilizzo di chemioterapia conven-
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti zionale. Talvolta agiscono da veicoli per farmaci o tossine consentendo così il rilascio di agenti terapeutici nel punto esatto dove la cella tumorale sta proliferando. Un esempio di questa tipologia d’azione è il Gemtuzumab-Ozogamicina o l’Inotuzumab-Ozogamicina che vengono impiegati nel trattamento di alcune forme di leucemia. Altri anticorpi fungono da “ponte” tra la cellula malata ed il sistema immunitario come il Blinatumomab che ha rivoluzionato il trattamento della leucemia linfoblastica, oppure ripristinano la naturale “sorveglianza” delle cellule immunitarie contro il tumore come in Nivolumab usato in alcuni tipi di linfoma, oltre che in molti altri tumori. Quest’ultimo meccanismo d’azione è valso il premio Nobel per la Medicina nel 2018 al Prof. J. P. Allison.
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Curare la leucemia con il trapianto di cellule staminali e le cellule T ingegnerizzate
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Il trapianto di cellule staminali è una delle tecniche più utilizzate per la cura dei bambini che soffrono d’immunodeficienze severe, di rare malattie genetiche e di tumori del sangue. Le criticità connesse solitamente a questa tecnica, rappresentate principalmente dalla difficoltà di trovare un donatore perfettamente compatibile, ad esempio un fratello, oggi sembrano essere in fase di superamento grazie a un gruppo di ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma che ha presentato i risultati di una recente sperimentazione, pubblicati sulla rivista scientifica Blood. Il team di ricercatori ha messo a punto un’innovativa manipolazione delle cellule staminali che consente anche ai genitori di offrirsi come donatori senza far correre al proprio figlio il rischio di infezioni anche letali nei primissimi mesi dopo il trapianto, rischio che è sempre stato molto elevato anche in caso di compatibilità al 50%.
I ricercatori guidati dal Professor Franco Locatelli hanno individuato una tecnica che consente di eliminare le cellule responsabili dello sviluppo delle complicanze, lasciando invece elevate quantità di cellule capaci di proteggere il bambino da gravi infezioni dopo il trapianto. La probabilità di cura definitiva raggiunge così il 90%, praticamente identica a quella prevista con il trapianto di midollo tra fratelli. Una nota di speranza per curare con successo i giovani pazienti affetti da leucemia non solo in Italia ma in tutto il mondo. Parallelamente al trapianto, si è di recente sviluppata una tecnica sperimentale in grado di ‘ingegnerizzare’ i linfociti del paziente, un tipo particolare di cellule del sistema immunitario, in modo da attivarli specificatamente contro alcuni target presenti nelle cellule
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti tumorali. Queste cellule, chiamate Chimeric Antigen Receptor T-cells e meglio note come CAR-T, sono state il frutto di studi cui hanno partecipato diversi ricercatori italiani ed hanno permesso di trattare in maniera molto efficace alcune forme resistenti di leucemia. Se da un lato il progresso della ricerca sulle terapie per i tumori pediatrici ha migliorato l’effetto dei trattamenti sulla malattia, dall’altro gli effetti collaterali provocati hanno richiesto la necessità di un maggior supporto alle funzioni fisiologiche del bambino che le riceve. Le terapie, anche le più recenti, possono creare problemi allo stato nutrizionale del bambino e avere un effetto dannoso sul microbiota intestinale. Questo rende necessario supportare l’alimentazione durante tutto il corso della terapia e durante tutta la convalescenza del bambino.
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Il microbiota intestinale durante le terapie oncologiche
Come accennato, con il termine microbiota intestinale intendiamo l’insieme di tutti i batteri, virus e funghi che abitano il nostro intestino da quando siamo nati. Si tratta di un numero di batteri che è stato stimato essere superiore al numero di cellule nel nostro organismo con un peso complessivo di circa 200 grammi! Nonostante questi numeri, per molti anni il microbiota è stato considerato compagno inerte, o quasi, a cui veniva attribuito un ruolo marginale nella salute dell’individuo. Negli ultimi anni, grazie anche all’avvento di nuove tecniche di indagine, sono emerse numerose evidenze sul suo ruolo cruciale in diversi processi fisiologici e patologici non solo intestinali ma di tutto il nostro organismo. Ad esempio, il microbiota intestinale influenza il nostro sistema immunitario, le nostre funzioni cognitive, la nostra capacità di assorbire alcuni alimenti e di produrre vitamine. Queste scoperte si sono estese anche nell’ambito oncologico, dove è stato dimostrato come una configurazione definita “eubiotica”, cioè caratterizzata da una maggiore diversità di batteri e dalla presenza di specie ‘buone’, è associata a minori complicanze durante le terapie oncologiche e, soprattutto, durante il trapianto di cellule staminali emopoietiche. Questo è anche in parte dovuto alla
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti produzione da parte dei batteri di sostanze benefiche in grado di ridurre l’infiammazione. I farmaci utilizzati per trattare le patologie oncologiche e le complicanze hanno purtroppo un effetto dannoso sul microbiota intestinale. Per questo sono in fase di studio numerosi approcci volti a modulare in senso protettivo il microbiota per migliorare i risultati delle terapie e del trapianto. Tra questi vi è l’utilizzo di probiotici e la maggiore attenzione alla dieta durante le terapie. Una ulteriore tecnica di modulazione è il trapianto di feci da un donatore sano che permette di ‘ricostruire’ un microbiota sano nei pazienti in cui questo è stato danneggiato dalle terapie. Questa nuova frontiera appare come una metodica efficace e sicura, e sono attualmente in corso diversi studi nella popolazione pediatrica.
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I consigli alimentari di Fondazione Umberto Veronesi
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti I medici e i nutrizionisti ormai sanno che sottoporre il giovane paziente a una dieta specifica prima dell’inizio delle terapie e durante il trattamento può aiutare ad attenuare o risolvere i disturbi che purtroppo accompagnano spesso l’assunzione dei farmaci antitumorali.
Prepararsi alla terapia. Anche la nutrizione è importante! L’alimentazione è utilissima per aiutare l’organismo, in particolare l’intestino, a prepararsi alla chemioterapia. Per garantire il corretto funzionamento dell’intestino è bene che il bambino consumi: → fibre, in particolare attraverso i cibi integrali, la verdura e la frutta; le fibre hanno un effetto benefico sul microbiota intestinale e sulla mucosa. → liquidi, bevendo le quantità adatte all’età del bambino. Dai dodici anni si consiglia di bere circa 1,5 litri di acqua al giorno, che possono diventare di più durante la stagione calda.
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Pratiche igienico-sanitarie per l’alimentazione nei piccoli pazienti immunocompromessi
Le fasi più intense di terapia, e in particolare il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche, possono compromettere il sistema immunitario e abbassare le difese nei confronti dei microorganismi. Per questo motivo, è importante utilizzare pratiche di gestione del cibo sicure per ridurre il rischio di infezioni trasmesse con gli alimenti:
→ Lavarsi bene le mani prima e dopo aver preparato il cibo ed averlo mangiato.
→ Non condividere il cibo con altre persone.
→ Evitare di mangiare pasti comprati da rivenditori di cui non vi sia la sicurezza delle pratiche igienico-sanitarie adottate.
→ Pulire e disinfettare adeguatamente le verdure crude e la frutta.
→ Tutto ciò che viene usato per cucinare deve essere attentamente pulito e disinfettato.
→ Evitare uova crude e cuocere bene la carne.
→ Usare solo latte e formaggi pastorizzati.
→ Separare attentamente cibi cotti e cibi crudi.
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→ Mangiare subito il cibo cotto (regola del cuoci e mangia).
→ Mantenere il cibo a < 4 °C o > 60°C per ridurre la crescita batterica.
→ Metti subito in frigo il cibo che hai preparato.
→ Non tenere avanzi in frigo per più di tre giorni.
→ Mangiare a tavola e non su altre superfici (letto, divano, per terra).
Cibi considerati a basso rischio sono: la verdura fresca ben lavata, la verdura cotta, la carne ben cotta, uova ben conservate e cotte, pesce in scatola, latte pastorizzato ben conservato e derivati. Sono da considerarsi ad alto rischio invece verdure fresche non lavate, carni, pesce e uova poco cotte, cibi pronti non riscaldati, latte non pastorizzato e derivati.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Alimenti e preparazioni consigliate prima di affrontare le terapie
→ Fiocchi di avena/riso integrale (o riso integrale soffiato) con uvetta sultanina a colazione con bevande vegetali non zuccherate rese più gustose con 1 cucchiaino di orzo solubile o di cacao amaro.
→ Riso integrale durante il pranzo o la cena con verdure di stagione. Cominciare, per chi non è abituato a consumare cibo integrale, con un riso semi-integrale. Importante è ricordare che i cereali integrali vanno masticati molto per limitare il gonfiore addominale ma sono utili perché contengono fibre e sostanze ad azione antinfiammatoria).
→ Pasta di semola di grano duro con verdure di stagione.
→ Creme di legumi passate (inizialmente meglio passarle con il passaverdura) e, successivamente, anche legumi interi: aiutano a tenere libero l’intestino e a nutrire la flora batterica. È bene iniziare con dosi modeste: 20 g secchi o 50 lessati e arrivare a un massimo di 40 g secchi o 80 lessati.
→ Pesce, meglio se azzurro, perché contiene acidi grassi omega-3 ad azione antinfiammatoria e immunostimolante; preferire sgombro, sardine, alici, ma anche trota salmonata, salmone selvaggio, orata, spigola, pesci rosati e, in generale, tutti i pesci con le pinne di preferibilmente di piccole dimensioni.
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→ Frutta secca e semi non salati, che possono essere utilizzati come snack, condimento o nelle preparazioni dei dolci.
→ Verdure e frutta di stagione;
→ Pane di grano duro, di farina di segale, meglio se a lievitazione naturale. Per chi già abituato ai cereali integrali va benissimo anche un pane fatto con farina di grano tenero integrale.
→ Cibi fermentati: yogurt bianchi naturali, Kefir, e miso, un condimento derivante dalla soia.
Ecco un esempio di proposte per i pasti principali Colazione Porridge fatto con una bevanda vegetale da cereali senza zuccheri aggiunti (bevande di avena, kamut, farro, riso ecc) fiocchi di avena, uvetta sultanina e mandorle (anche in scaglie). Muesli integrale senza zucchero, con frutta secca ed essiccata e bevande vegetali non zuccherate o latte a basso contenuto di grassi o tè. Il muesli può anche essere consumato all’interno di uno yogurt bianco naturale. Pane di grano duro o di farina di segale o di farina di grano tenero integrale con marmellate senza zuccheri aggiunti, e un bicchiere latte a basso
Cena
Si può scegliere di preparare un piatto di cereali e legumi oppure pesce, ad esempio il tortino di alici o lo sgombro al cartoccio con contorno di verdure crude e cotte (eccetto le patate). Il pesce può essere consumato tre volte a settimana (porzione fino a 150 g), le uova max due a settimana, la carne (preferibilmente bianca) tre volte a settimana (porzione tra gli 80 e i 100 gr). Formaggi meglio a basso contenuto di grassi, non più di tre volte a settimana. Tutte le pietanze vanno accompagnate dalla verdura preferita dal bambino tra quelle previste nella dieta.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti contenuto di grassi o tè. Un frutto e una manciatina di frutta secca possono essere aggiunti se la colazione è poco abbondante. Pranzo Pasta di grano duro o riso con verdure di stagione e legumi. Contorno di verdure di stagione crude e cotte.
La frutta (250-400 gr al giorno) meglio consumata intera con la buccia poiché in questo modo mantiene la componente di fibre benefica per il microbiota intestinale. Può essere anche consumata come snack lontano dai pasti.
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Preparare il piccolo paziente alla terapia. Lo stress può togliere l’appetito.
Secondo uno studio dell’Istituto Nazionale del Cancro di Kiev, il 70% dei bambini malati di tumore soffre di depressione, una percentuale che rappresenta il doppio rispetto agli adulti, pari infatti a circa il 35%. Questo fatto, oltre a dimostrare l’importanza di un supporto psicologico attivo a fianco di giovani pazienti e familiari, influisce molto sull’alimentazione. La presenza eventuale del dolore, la diminuzione del senso di benessere, i timori causati dall’incognita sul trattamento della patologia causano stress emotivo che riduce il senso di piacere connesso solitamente al cibo. Invece è importante che il piccolo paziente reagisca, si nutra in modo sufficiente per combattere la malattia, resistere alle terapie, continuare a crescere come i coetanei in salute. Per questo i momenti del pasto devono contenere “la giusta dose” di allegria, di piacevolezza e di normalità, elementi molto rassicuranti per tutti, per il malato e per i familiari. Non si tratta di un percorso facile: mantenere le buone abitudini di sempre, ovvero consumare tutti insieme i pasti, possibilmente con il piccolo malato seduto a tavola, aiuta il bambino a mangiare di più e con maggior gusto, già durante la prima fase, quella forse più difficile, della malattia.
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L’alimentazione più corretta durante la terapia
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Si è parlato in precedenza degli effetti negativi a seguito della somministrazione dei chemioterapici e degli effetti collaterali associati ad essa, rappresentati soprattutto da infiammazioni della mucosa (ad esempio mucositi della bocca) e vomito. Effetti collaterali che possono penalizzare la corretta alimentazione del bambino e di conseguenza alterare lo stato nutrizionale. Questo ci fa capire quanto sia importante, soprattutto in questo momento di cura, una corretta valutazione dello stato nutrizionale del bambino, per prevenire e/o correggere i deficit causati dalla malattia e dalle terapie e garantire una crescita adeguata. Sempre più studi inoltre vanno ad indagare il ruolo emergente del microbiota intestinale nel modulare la risposta, l'efficacia e la tossicità di diverse terapie contro il cancro.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti L’importanza dello stato nutrizionale
Il cancro pediatrico e dell’adolescenza comprende un gruppo eterogeneo di diagnosi. La prognosi e la pianificazione terapeutica differiscono a seconda della localizzazione del tumore, del tipo istologico, della natura, del comportamento biologico e dell'età di incidenza. Queste differenze influenzano anche lo stato nutrizionale: alcuni pazienti, infatti, presentano una perdita di peso al momento della diagnosi, quindi sono più a rischio di malnutrizione per difetto durante il trattamento antitumorale.
Da lungo tempo ci sono evidenze che suggeriscono come lo stato nutrizionale rappresenti un fattore di rischio modificabile in grado di influenzare la sopravvivenza e la risposta alle terapie anche nei bambini e nei ragazzi. Situazioni non ottimali alla diagnosi (condizioni sia di sottopeso che di sovrappeso) o successive variazioni nel tessuto magro e nella massa grassa influenzano il volume di distribuzione della chemioterapia e il metabolismo, modificando la cinetica dei farmaci idrofili e/o lipofili, ovvero quanto i farmaci vengono assorbiti, rimangono in circolazione, arrivano nei distretti di interesse e vengono eliminati. Gli studi che esaminino le fluttuazioni dello stato nutrizionale alla diagnosi e durante le terapie sono pochissimi. Nella leucemia pediatrica le variazioni dello stato nutrizionale durante la terapia sono un fattore prognostico più importante del peso alla sola diagnosi. Sempre di più emerge la necessità di monitorare questo parametro, correggendo le indicazioni nutrizionali per le esigenze di ogni singolo paziente, dalla diagnosi fino a tutto il ciclo di terapia (e idealmente anche oltre).
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Valutazione dello stato nutrizionale
Il calcolo per determinare lo stato nutrizionale nei bambini è più complesso della classica formula dell’indice di massa corporea dell’adulto, ovvero peso in kg fratto altezza in metri al quadrato (IMC=kg/m2). Nei bambini l'IMC è infatti molto più variabile in base a sesso ed età, perciò per verificare se il bambino o la bambina sono normopeso si utilizzano delle tabelle basate su quelle di crescita, che sono divise in percentili. Si calcola l'IMC come per gli adulti e poi si incrocia il dato con l'età del bambino. Se l'incrocio cade fra il 25° e il 75° percentile il bambino è normopeso, tra il 75° e il 95° sovrappeso, oltre è a rischio obesità. Nel caso dei pazienti oncologici, oltre al rapido calcolo dell’indice di massa corporea con peso e altezza, è opportuno, al momento della diagnosi, effettuare un'anamnesi alimentare, misurare circonferenza toracica, circonferenza brachiale, circonferenza vita, circonferenza fianchi e calcolare il rapporto circonferenza vita/fianchi e il rapporto circonferenza vita/altezza. È utile anche rilevare quattro misure plicometriche: plica tricipitale, plica bicipitale, plica sottoscapolare e sovrailiaca. Sotto i tre anni è da rilevare anche la circonferenza cranica. Vi sono anche diversi esami del sangue (albuminemia, prealbuminemia, transferrina) e indagini strumentali per stabili-
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti re lo stato di nutrizione, quali la valutazione della densità minerale ossea e la radiografia della mano non dominante per la determinazione dell'età scheletrica. Queste indagini andranno ripetute a scadenze definite durante tutto il programma di terapia, in modo da poter indirizzare al meglio ragazzi e genitori per le scelte alimentari. Anche per i bambini e gli adolescenti è inoltre importante l’inquadramento psicologico, affinché il cibo ed il rapporto con esso rimanga sempre qualcosa di positivo e che apporti vantaggi per la salute.
Ecco alcune regole generali che i medici e i nutrizionisti raccomandano ai genitori dei giovani pazienti in terapia e in buono stato nutrizionale.
→ Invitare il bambino a masticare molto bene e lentamente.
→ Offrire pasti leggeri e frequenti.
→ Non preoccuparsi se dopo la terapia il bambino avverte nausea e non ha fame: non forzare mai il bambino a mangiare una quantità maggiore di quanto può ingerire in quel momento.
→ Evitare di somministrare troppi liquidi in prossimità e durante i pasti.
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→ Evitare sempre i cibi grassi, troppo salati, piccanti, troppo caldi o molto secchi. Alimenti da preferire
→ Pasta di semola di grano duro o cereali in chicco semi-integrali o integrali (se il bambino è già abituato) molto cotti, eventualmente un riso bianco con il chicco allungato tipo basmati. Nel caso i farmaci provochino un’intolleranza al glutine, è bene sostituire il grano, l’orzo, la segale e il farro con il riso semi-integrale o integrale ben cotto e il miglio. Nel caso di mucosite i cereali integrali vanno consumati esclusivamente sotto forma di crema ossia cotti con molta acqua, portati oltre cottura e passati con un passa-verdura per trattenere il grosso della fibra.
→ Creme di legumi o, se tollerati, legumi interi ben cotti. Se presente mucosite solo passati.
→ Frutta secca e semi non salati. La frutta secca può essere consumata sotto forma di creme non zuccherate se presente mucosite.
→ Pesce, meglio se azzurro, per l’elevato contenuto di grassi Omega-3 ad azione anti-infiammatoria.
→ Olio extravergine di oliva come condimento
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→ Verdure di stagione. Se presente mucosite meglio verdure cotte ed eventualmente le verdi passate con il passa-verdura.
→ Pane di semola di grano duro. Alimenti da limitare fortemente o eliminare
→ Carni rosse conservate e salumi
→ Zuccheri e cibi a base di farine raffinate o altri amidi ad alto indice glicemico, come patate e mais. Cibi ricchi in zuccheri semplici riducono la diversità della flora intestinale e contribuiscono ad alzare la glicemia.
Nel caso di mucositi con comparsa di diarrea sono da sconsigliare anche il latte vaccino (a meno che non sia senza lattosio) e i formaggi freschi. Può essere invece consigliato consumare yogurt o latte fermentato tipo Kefir quale importante probiotico e come bevanda preferire le bevande vegetali non zuccherate.
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Bere liquidi è ideale per eliminare più velocemente gli effetti delle terapie!
Ci sono bambini che sembrano non vivere senza bere latte. Invece, purtroppo, il latte vaccino può essere un problema durante i trattamenti oncologici, questo perché la chemioterapia può danneggiare l’intestino e, di conseguenza, rendere molto più complessa la digestione del lattosio. Questo a sua volta favorisce la crescita di specie batteriche intestinali che danneggiano le mucose e aumentano l’infiammazione. La proposta di bere bevande vegetali non zuccherate o utilizzare un latte senza lattosio viene di aiuto in questo particolare momento. Una volta terminate le cure, sarebbe opportuno che i genitori consultassero un nutrizionista per concordare l’alimentazione migliore per la sua crescita. Bere, invece, è indispensabile per eliminare attraverso le urine le sostanze tossiche e l’acido urico che si forma dalla distruzione delle cellule. Bere liquidi aiuta a prevenire gli effetti tossici dei farmaci su reni e vescica. Cosa può bere un bambino, soprattutto quando soffre di nausea e vomito? Acqua in bottiglia, tè verde (preferire la qualità Bancha) e tisane da selezionare in base ai gusti personali. Meglio consumare liquidi a temperatura ambiente (né troppo caldi né troppo freddi), lontano dai pasti, e a piccoli sorsi.
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La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Indicazioni alimentari in caso di particolari disagi
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Come anticipato, non sono purtroppo rari effetti collaterali sgradevoli e importanti nel corso delle terapie oncologiche: alterazioni del gusto, infiammazioni, forti nausee e vomito o problemi intestinali gravi (stipsi o diarrea) che possono rendere davvero complicato nutrirsi, ancora di più per un bambino. Qui proponiamo alcuni accorgimenti che possono dare una mano ai genitori per far superare ai piccoli pazienti i momenti di difficoltà legati al cibo durante le terapie.
Calo dell’appetito o alterazioni del gusto Consumare acqua lontano dai pasti, bere poco a tavola e, se l’acqua da sensazioni sgradevoli al palato, provare a sostitu-
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti irla con tisane ai semi di finocchio o anice stellato. Invitare il bambino a masticare bene e lentamente il cibo per facilitare la digestione. Un altro consiglio riguarda l’utilizzo di posate di plastica (anziché di metallo) e barattoli di vetro per conservare i cibi, piccoli stratagemmi che consentono di ridurre il gusto metallico che molti pazienti in cura lamentano.
Infiammazione delle mucose In caso di uno stato infiammatorio sia del cavo orale sia dell’intestino è preferibile consumare: pasta di grano duro non integrale, crema di cereali integrali, crema di legumi, pesce, verdura cotta, frutta meglio in purea (comunque senza buccia), frutta secca solo in crema, olio extravergine di oliva. Vanno evitati invece carni rosse e conservate, fritti, snack salati, grassi, formaggi grassi, dolciumi, cioccolato, pizza e farine raffinate, prodotti integrali cotti al forno, cibi speziati o duri, bevande zuccherate e frizzanti, bevande contenenti caffeina, agrumi. Diarrea
Se sopravviene questo disturbo è bene che il bambino mangi poco e spesso e beva di frequente. È consigliato bere lentamente acqua minerale naturale, tisane e tè deteinati senza aggiunta di dolcificanti e mantenuti a temperatura ambiente. Se necessario, nell’acqua si possono aggiungere sali minerali (sempre dopo consulto medico).
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Fra gli alimenti, sono da preferire quelli ricchi di sodio e/o potassio; utili le albicocche secche e l’uvetta sultanina scottate e spezzettate da aggiungere a uno yogurt non zuccherato; il pesce (meglio se azzurro), carni bianche, yogurt bianco da latte o da soia non zuccherati, Kefir. Sono sconsigliati lo zucchero e i prodotti industriali raffinati, il latte o alimenti che lo contengono (gelati, frappè, panna acida), i formaggi freschi, le carni rosse conservate e i salumi, bevande a base di cola e contenenti caffeina e teina, cioccolato, alimenti molto speziati, fritti e dolci.
Stipsi
La stipsi può essere causata dai farmaci chemioterapici e antidolorifici o da insufficiente attività fisica. Se il giovanissimo soffrisse di stipsi, si consiglia di farlo bere molto soprattutto acqua e tisana alla malva (preferibilmente lontano dai pasti) o mangiare prugne. Privilegiare i prodotti fermentati, come il kefir, i legumi, verdure e frutta meglio se cotta. Invitare il giovane paziente a masticare a lungo per favorire la digestione e, se possibile, continuare a muoversi e fare attività fisica quotidianamente. Il movimento, infatti, stimola la peristalsi dell’intestino. Un buon rimedio è rappresentato dall’acqua di cottura delle prugne e da una bevanda a base di mela e agar agar che si prepara in modo molto semplice: basta sciogliere in mezzo bicchiere di succo di mela non zuccherato un cucchiaio raso di agar-agar a scaglie; mettere sul fuoco fino al primo bollore, lasciare raffreddare e far bere tutte le sere prima di andare a dormire.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Nausea e vomito
Purtroppo, accade spesso: per questo è bene frazionare i pasti del bambino in 5-6 spuntini affinché lo stomaco non resti mai vuoto e far masticare lentamente il cibo, che deve essere servito sempre a temperatura ambiente. Offrire soprattutto cibi salati e asciutti (ad esempio pane di semola di grano duro leggermente tostato con aggiunta di olio extravergine di olive e/o patè di olive). Lo zenzero può essere usato come rimedio per ridurre la nausea, anche se l’effetto è soggettivo e il piccante non è indicato per i bambini più piccoli e se vi sono lesioni in bocca. Evitare di preparare fritti o cibi caratterizzati da un forte odore, cereali cotti al forno, cibi e bevande dolci (è noto che il dolce aumenta la sensazione di nausea) e proteine animali. Limitare i liquidi durante i pasti, facendo bere invece a piccoli sorsi una tisana di zenzero, se gradita e tollerata.
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La nutrizione durante le fasi più intense della terapia
Nelle fasi più intense di terapia, è frequente che i piccoli pazienti siano ricoverati per periodi variabili in ospedale. Durante il ricovero, i medici potrebbero proporre ai bambini vari supporti nutrizionali per aiutarli a mantenere un introito calorico adeguato e ridurre il danno al microbiota intestinale. In particolare, i cicli di terapia più impegnativi provocano un’infiammazione delle mucose del tratto gastrointestinale nota come mucosite, che causa fatica a deglutire, nausea, diarrea e alterato assorbimento intestinale. Per aiutare i piccoli pazienti nell’alimentazione, che anche in ospedale riveste un’importante funzione psicologica, possono essere utilizzati in prima battuta i consigli riportati nelle altre sezioni di questo Quaderno. Quando invece l’introito calorico è ridotto e la deglutizione faticosa, i medici possono proporre dei drink nutrizionali ad alto contenuto calorico. Nei momenti in cui la mucosite è particolarmente importante, come ad esempio durante il trapianto di cellule staminali emopoietiche, è possibile che siano necessari supporti nutrizionali più intensi.
Quando il bambino non riesce più ad alimentarsi per bocca, ma il tratto gastrointestinale non è affetto da particolari patologie, è indicato l’uso del sondino naso-gastrico
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti per somministrare nutrizione enterale. In caso invece vi siano problematiche a livello intestinale che impediscono l’assorbimento del cibo, si somministrano i nutrienti tramite un catetere venoso centrale con una procedura nota come nutrizione parenterale. Alcuni studi hanno mostrato come l’uso della nutrizione enterale, quando possibile, riduca le complicanze legate al trapianto mantenendo una configurazione protettiva del microbiota intestinale.
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La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Subito
in tavola!
Le ricette di Marco Bianchi
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I bambini sanno riconoscere sempre un piatto buono e saporito, anche quando stanno affrontando la malattia. Per proporre ai giovanissimi in cura cibi salutari ma anche capaci di stimolare l’appetito, ecco tre ricette perfette per tutti, grandi e piccini!
Melaccio
Tutto il dolce della frutta senza zuccheri aggiunti
Ingredienti
• 800 g di Mele
• 2 manciate di uvetta in ammollo in succo di mela
• 250 g di yogurt di soia bianco o al limone
• 1 bustina di lievito
• 90 g di farina di farro
• 90 g di farina integrale
• 80 g di noci
• 50 g di mandorle
• 50 g olio di mais
• succo di limone
Metti in ammollo l’uvetta in succo di mela per circa 20 minuti; nel frattempo taglia le mele a cubetti e irrorale di succo di limone. Passa nel mixer le mandorle e le noci e tritale grossolanamente: basteranno pochi secondi alla massima velocità. Riunisci tutti gli ingredienti in una ciotola avendo accortezza di strizzare l’uvetta in ammollo (un po’ di liquido farà solo
Polpettine croccanti di quinoa Un piatto appetitoso e salutare! Ingredienti • 320 g di quinoa • 1 ciuffo di prezzemolo • 1 cipolla • 1 zucchina • olio extravergine di oliva • 200 g di farina di mais integrale • sale • pepe
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti bene al nostro impasto ma non portiamo tutto con noi!). Mescola bene e quindi inforna in una teglia rivestita con carta da forno per circa 1 ora a 180°. L’impasto risulterà piuttosto denso: una volta cotta la torta resterà molto umida, per questo si conserva bene in frigorifero. Se piace, è possibile aromatizzarla con cannella.
Lessa la quinoa in acqua leggermente salata dopo averla risciacquata sotto l’acqua corrente per circa 5 minuti. Una volta scolata, lasciala raffreddare a temperatura ambiente. Riduci a piccoli dadini la zucchina e unisci al trito di prezzemolo e cipolla. Passa al minipimer circa metà quinoa lessata così da renderla più “manipolabile”. Incorpora olio EVO, zucchina, prezzemolo e cipolla.
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Lavora con le mani e forma le polpette, da passare poi nella farina di mais integrale.
Se necessario, aggiungi un paio di cucchiai di acqua tiepida. Cuoci in forno a 220°C fino a doratura, riponendo le polpettine sulla teglia rivestita con carta oleata. Ci vorranno circa 20 minuti. Servile tiepide!
Burger zucca e salmone Un burger ricco di Omega-3 da leccarsi i baffi!
Ingredienti
• 500 g di zucca mantovana
• 250 g di filetti di salmone pescato o in alternativa alici
• 2 cucchiai di salsa di soia
• 4 cucchiai di pane di semola di grano duro raffermo e grattugiato
• 5 cucchiai di olio extravergine di oliva
• 3 cucchiai di sesamo
Pulisci la zucca e lessala in pochissima acqua salata. Una volta cotta, passa al passaverdure e raccogli la purea. Lascia raffreddare: nel frattempo salta in padella i filetti di salmone con un paio di cucchiai di salsa di soia e due cucchiai di acqua. Sminuzza il salmone, quindi aggiungi la purea di zucca, il pane di semola di grano duro e mescola bene per amalgamare il tutto. Trasferisci il composto in una pirofila rivestita con carta da forno, cospargi di sesamo e inforna per 30-40 minuti a 200 °C.
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Le risposte scientifiche alle domande di tutti
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Il mio bambino sta perdendo peso durante le cure. Devo preparare cibi grassi? La perdita di peso è un fatto abbastanza comune quando ci si sottopone a cure importanti come la chemioterapia e la radioterapia: accade, infatti, a una percentuale di pazienti che varia dal 30 all’80%, anche quando si tratta di piccoli pazienti. Questo dipende da molti fattori. Le cure possono causare nausea, vomito, sensazioni fisiche alterate. Lo stress psicologico dovuto alla malattia, lo scarso appetito, la diminuzione del movimento, che invece lo attiverebbe, portano il bambino a una perdita di peso involontaria. Invece è fondamentale che il piccolo paziente sia in grado di reagire meglio alla malattia anche grazie all’aiuto prezioso dell’alimentazione. La malnutrizione può interferire con la terapia oncologica e causare anche una riduzione generale delle funzioni fisiche, immunitarie e mentali dell’organismo. Come agire? Non è necessario far consumare al tuo bambino una quantità eccessiva di cibo o alimenti troppo ricchi in grassi specialmente saturi. Le proteine possono derivare dalla carne (secondo le indicazioni date sopra) ma anche da legumi, pesce, uova e latticini. Il condimento migliore per tutti, non solo per chi è ammalato, come sempre è l’olio extravergine d’oliva, da utilizzare in abbondanza. E puoi anche inserire altri cibi ricchi di grassi “buoni” come esempio la frutta secca intera o come crema senza zucchero aggiunto, i semi oleaginosi, il tahin (burro di sesamo). Utiliz-
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti za il latte e i latticini a basso contenuto di grassi secondo le indicazioni date e fai attenzione agli zuccheri, in special modo quelli nei prodotti industriali raffinati, che possono favorire infiammazione. Non costringere mai il tuo bambino a mangiare quando non sta bene: fagli capire il ruolo vitale che hanno i cibi nella sua vita, più che mai in questa situazione difficile; fatti raccontare cosa gradisce e cosa no e cercate di preparare insieme i piatti che preferisce. Così, sedersi a tavola tornerà, almeno in parte, piacevole come una vota!
Cosa posso cucinare al mio bambino quando ha la nausea?
Purtroppo la nausea è uno degli effetti collaterali più comuni tra i giovanissimi curati con la chemioterapia. Se la nausea non consente al tuo bambino di nutrirsi a sufficienza, sarà il pediatra o l’oncologo a prescrivere farmaci antiemetici o antinausea. Ma è possibile aiutarlo a prevenire quella sensazione, che può impedirgli di mangiare un pasto completo, adottando alcuni accorgimenti. Ad esempio, offrigli piccole quantità di cibo in modo continuativo, in modo tale che non abbia mai lo stomaco completamente vuoto; i cibi più adatti sono quelli secchi (di consistenza non eccessivamente dura, per non infiammare le pareti della bocca), come gallette di riso integrali, pane leggermente tostato, ad esempio, perfette tra un pasto e l’altro e quelli freddi, che sembrano essere più tollerati rispetto a quelli caldi. Anche bere, con la nausea, può non essere facile: è pos-
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sibile che il tuo bambino gradisca le bevande gassate, il cui consumo va distribuito durante la giornata (bevendo poco invece durante i pasti) per non dilatare lo stomaco e alterare la sensazione di fame.E ricorda che bere durante la malattia è davvero necessario!
Mia figlia ha difficoltà a masticare e a deglutire, quindi devo preparare solo piatti di consistenza morbida che non sono molto allettanti e appetitosi
Le mucose sono molto “provate” dai farmaci della chemioterapia. I cibi morbidi possono essere arricchiti però con nuovi sapori, privilegiando l’introduzione di spezie, che hanno la capacità di rendere più profumata e gradevole al palato ogni portata.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Scegli le erbe che piacciono di più, prova a proporre a tutta la famiglia i piatti che cucini per il tuo bambino: sono buonissimi anche se di consistenza meno consueta! Provate insieme le creme di legumi, le vellutate a base di cereali integrali, i frullati (se nella sua dieta è consentito il consumo di frutta), le crepes, gli sformati, la polenta: si tratta di categorie di cibi che possono davvero piacere a tutti. Puoi anche aggiungere altri aromi, come lo zenzero (se tollerato), la menta, ma ti raccomandiamo di evitare le spezie troppo piccanti, che possono aggravare eventuali irritazioni alle pareti della bocca. Ricorda anche di limitare il sale e, in generale, i cibi salati o conservati sotto sale. Tutto questo comunque passerà al termine della terapia e sarà facile per tuo figlio ritrovare poi tutto il piacere della tavola!
Il mio bambino non mangia più come prima perché dice che i pasti che preparo non hanno più lo stesso sapore È vero: alcune tipologie di chemioterapia alterano la percezione del gusto e dell’odorato. I sapori dei cibi che ha sempre amato possono apparire sgradevoli oppure amari; alcuni odori, come quelli della carne cotta, dell’aglio, della cipolla possono causare nausea. Tutto questo è dovuto a molteplici cause tra cui, in primis, la chemioterapia, ma anche la diminuzione di alcuni oligoelementi che regolano la percezione del gusto o la salivazione, che può essere ridotta rispetto al solito.
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Per ovviare al sapore sgradevole in bocca che molti pazienti anche piccoli come il tuo bambino dichiarano di sentire è possibile sostituire le posate di metallo con quelle di plastica e utilizzare contenitori o recipienti di vetro per la cottura.
Cosa devo fare quando è inappetente? Devo insistere?
Meglio di no, prima che s’innervosisca e tenda poi a vivere il momento del pasto con ansia. Prepara piccole porzioni di cibo, invitandolo a finirle: se un piatto abbondante può preoccuparlo, è meglio trasformare la sua alimentazione in una serie di gradevoli spuntini.
Preparare i pasti, cucinare, scegliere gli ingredienti insieme può aiutarlo a superare una naturale inappetenza, dovuta alla mancanza di movimento e una forma di depressione, anche leggera, che capita spesso a chi si ammala.
In qualsiasi caso chiedi consiglio al pediatra, che potrà rassicurarti e, se all’inappetenza si dovesse associare un calo di peso importante, prescrivere integratori alimentari ipercalorici oggi in commercio in tante buone varietà di sapori (cioccolato, vaniglia, fragola, etc.). L’appetito comunque tornerà quello di un tempo, una volta terminate le terapie.
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Sono un po’ preoccupata per mio figlio, che è in terapia ma è anche un appassionato di sport. Deve smettere per non affaticarsi e non consumare energie? No! È stato dimostrato che l’attività motoria, moderata e comunque monitorata dal medico che ha in cura tuo figlio, incrementa i livelli di energia, aiuta a mantenere i muscoli tonici, sollecita l’appetito, aumenta il buon umore. Ovviamente la pratica fisica dovrà essere concordata con il pediatra e non dovrà mai essere eccessiva ma, se possibile, è bene che non la interrompa per non rinunciare al benessere fisico e psicologico che da sempre è associato allo sport. Anche se non è in forma, può camminare di buon passo, meglio se tutti i giorni, andare in bicicletta, nuotare lentamente, e praticare tutti gli esercizi classici della ginnastica generale. Perché non cogliere l’occasione e fare attività tutti insieme in famiglia?
È vero che in terapia è meglio evitare alcuni cibi come le carni rosse e i latticini?
Certamente il suggerimento è di limitare fortemente il consumo delle carni conservate e di non esagerare con il consumo di carni rosse anche se spesso accade che, in conseguenza del tumore e delle stesse terapie, insorga l’anemia, una diminuzione dell’emoglobina nel sangue ai livelli inferiori a quelli stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Consumare troppa carne rossa facilita da una parte lo sviluppo di
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti una flora batterica intestinale meno protettiva e dall’altra le carni soprattutto conservate contengono sostanze che favoriscono l’infiammazione. Consumare dunque la carne come da indicazione e alternarla con proteine vegetali (legumi) e pesce può essere un aiuto. Per reintegrare il ferro e combattere gli stati anemici puoi aiutarti anche con altri alimenti, tra cui i legumi, le verdure a foglia verde, la soia, il germe di grano, la frutta secca, l’avena, l’orzo: in qualsiasi caso chiedi consiglio al medico curante. Latte vaccino e latticini sono certamente da evitare se vi sono in corso stati infiammatori intestinali provocati da enteriti da raggi e da chemioterapici poiché il danno all’intestino tenue può provocare importanti diarree: è possibile, invece, consumare yogurt bianchi naturali e kefir. Ricordati che per aumentare l'assorbimento del ferro da fonti vegetali è necessario consumarvi insieme vitamina C: una spruzzatina di limone sulla verdura è quello che ci vuole.
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A causa della malattia e delle cure mia figlia si sente un po’ debole: posso darle degli integratori vitaminici?
La debolezza è facile quando si assumono farmaci che incidono sullo stato generale di salute come quelli chemioterapici. Accade persino che l’organismo s’indebolisca a tal punto da incorrere nella sindrome patologica detta fatigue.
La soluzione non sempre è rappresentata dagli integratori vitaminici. Prima di tutto è bene che tuo figlio segua una dieta varia, ricca di frutta e ortaggi, perché la prima fonte di vitamine e minerali è data dalla natura. Sarà il pediatra a comprendere, in base ai risultati delle analisi di tuo figlio, se mancano nutrienti che, per causa di forza maggiore, non possono essere integrati con l’alimentazione.
Attenzione poi che le vitamine, se assunte in eccesso, favoriscono la crescita cellulare, quindi anche quella delle cellule tumorali.
Le terapie “fai da te” sono assolutamente sconsigliate!
È vero che gli omega-3 sono importanti per combattere i tumori? Come posso darli a mio figlio che non mangia il pesce volentieri?
Gli Omega-3 sono acidi grassi buoni che hanno molti pregi nella dieta quotidiana dei bambini, anche durante la terapia oncologica. Possono contrastare l’infiammazione, aiutano a prevenire la perdita di peso e di appetito ma non vi è oggi alcuna certezza che possano realmente aiutare l’organismo a
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti combattere il tumore, anche se alcuni studi hanno evidenziato come gli Omega-3 possiedano potere anti-infiammatorio e antiossidante riducendo gli effetti avversi delle terapie nei pazienti adulti. Consumare pesce è sempre un’ottima scelta per tuo figlio, sia perché il pesce è più digeribile, ha una consistenza più morbida e gradevole anche in caso d’infiammazioni delle mucose, sia perché si tratta di proteine animali con tanti pregi e praticamente nessun difetto. Se non gradisce il sapore del pesce puoi “mascherarlo” cucinandolo con verdure e spezie, creando sformati, polpette e tortini morbidi e appetitosi, che sicuramente vinceranno le sue resistenze e conquisteranno tutti i tuoi familiari.
Ogni tanto vorrei poter concedere al mio bambino qualche golosità in più. Posso preparare una torta o dei dolcetti? Certo! Anche perché uno dei rischi che corrono i piccoli malati è perdere peso, ma non tutti i dessert possono essere consumati con leggerezza da chi sta seguendo una terapia antitumorale meglio evitare, infatti, i prodotti industriali raffinati ricchi in grassi e zuccheri e preferire il dolce della frutta. Ottimi i sorbetti e le creme fatte con farina di riso integrale e uvetta sultanina se ha difficoltà a masticare e deglutire. Attenzione al cioccolato, che alcuni pazienti trovano anche particolarmente sgradevole; se invece tuo figlio dimostra di gradirlo, meglio il fondente amaro. Puoi provare anche a scioglierlo con un pochino di bevanda di riso e preparare una crema da spalmare
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti sul pane. Ottimi i frullati e le spremute, che sono gli alimenti dolci più sani e naturali (quando è possibile consumarne). Attenzione anche alle farine raffinate, che alzano la glicemia. Buonissime le crepes di grano saraceno e farina di castagne, optando per cotture che non richiedano l’uso eccessivo di oli e grassi.
Da quando è in cura mia figlia ha molto più appetito di prima. È giusto? Devo fare qualcosa? Spesso i bambini che si sono ammalati di leucemia, e che quindi sono curati anche con farmaci a base di cortisone, sentono il bisogno di nutrirsi più spesso degli altri e prendono peso. I cortisonici trattengono l’acqua, fanno aumentare l’appetito e spingono l’organismo ad accumulare grasso. A questo si aggiunge il fatto che i giovani pazienti non sempre possono fare attività fisica come prima di ammalarsi: accade così che alcuni bambini ingrassino in modo costante.
Per evitare tutto questo, e le difficoltà psicologiche connesse al cambiamento fisico del bambino, basta cambiare dieta: meglio frazionare i pasti distribuendo le quantità in piccole porzioni, aumentare la quantità di fibre, e diminuire quella di carboidrati semplici. Grazie a questi accorgimenti è possibile contenere il peso in eccesso che comunque, tenderà a tornare normale al termine delle cure.
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10 consigli per nustrirsi bene durante la terapia
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Seguire il decorso di malattia di un giovanissimo colpito da tumore non è facile, da tutti i punti di vista. È importante considerare l’alimentazione, e tutto ciò che può contribuire al benessere generale del paziente, una risorsa da utilizzare al meglio perché un periodo così difficile per il piccolo malato e la sua famiglia sia superato con successo, giorno dopo giorno. Questi rappresentano alcuni consigli generali sul tema della nutrizione (ma non solo) che devono essere comunque valutati e possono essere modificati dal medico curante in base allo stato di salute del bambino.
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1 → Le terapie farmacologiche solitamente rischiano di alterare il gusto dei cibi preferiti dal bambino: per questo i nutrizionisti sconsigliano di proporre questi alimenti in caso di nausea o vomito persistenti, perché non si sviluppi un disgusto che rischia di permanere anche dopo la guarigione.
2 → L’igiene orale è fondamentale per tenere sotto controllo le mucositi e le infiammazioni del cavo orale, conseguenza molto comune di alcune particolari cure: anche se i bambini non amano lavarsi i denti regolarmente ed effettuare risciacqui, è bene coltivare questa buona abitudine, facendo attenzione a usare spazzolini morbidi, che preservino le pareti della bocca, rese purtroppo più fragili e delicate.
3 → Le terapie contro il tumore possono scatenare conseguenze opposte, dal rifiuto del cibo all’aumento smodato dell’appetito: è giusto assecondare le sensazioni del paziente e, al contempo, stimolare con alimenti familiari e graditi l’inappetente e frenare i voraci. Come? Promuovendo il gioco e la distrazione: spesso si combatte la noia, lo stress e la forzata inattività con un consumo eccessivo di cibo. Basta poco per concentrarsi su attività più piacevoli (e meno caloriche!).
4 → Tutti i bambini, anche quelli che si ammalano di tumore, tranne in casi particolari, sono attratti dal sapore dolce: i nutrizionisti raccomandano però di evitare l’uso dello zucchero raffinato, che altera il microbiota intestinale e provoca infiammazione, sostituendolo con il dolce naturale della frutta.
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5 → Se il piccolo paziente non ha fame non sempre è il caso di preoccuparsi: l’appetito che caratterizza i bambini in fase di crescita tornerà al termine delle cure. Se l’inappetenza persiste, è bene chiedere consiglio al medico o consultare un nutrizionista esperto.
6 → Quando il bambino non soffre eccessivamente di nausea o vomito è buona abitudine coinvolgerlo nella preparazione dei piatti facendosi aiutare in cucina (o nello spazio attrezzato dell’ospedale a disposizione dei genitori, se presente): è un modo facile e piacevole di rendere il momento della tavola gioioso come un tempo.
7 → Ci sono cibi che risultano particolarmente sgraditi durante le terapie farmacologiche: uno di questi è la carne rossa, che può essere sostituita serenamente da altre fonti di proteine come le carni bianche, il pesce o i legumi.
8 → Per la salute del piccolo paziente è indispensabile rispettare alcune regole igieniche di conservazione e preparazione dei cibi, soprattutto nel caso di tumori che deprimono fortemente il sistema immunitario. Meglio scegliere alimenti di cui si possa verificare con certezza la provenienza, per essere sicuri che abbiano subito un trattamento che garantisca la loro salubrità; cuocere bene gli alimenti e consumarli subito dopo la cottura; conservare con cura gli alimenti cotti ed evitare il più possibile il contatto tra alimenti cotti e crudi. In ultimo, meglio evitare di somministrare ai bambini cibi crudi che possono essere contaminati da germi e batteri.
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9 → Se è necessario, in caso di malassorbimento o di difficoltà di nutrizione, si può pensare di integrare l’alimentazione del bambino con supplementi calorici e integratori alimentari. Sarà comunque il medico a valutare e consigliare questa opportunità.
10 → Tutte le volte che è possibile, si consiglia di far sedere il bambino a tavola e somministrare i pasti insieme alla famiglia. È un segno importante di “normalità” che fa bene al paziente, ai genitori, ai fratelli e a tutti gli altri familiari.
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e adolescenti fondazioneveronesi.it Portale di
Veronesi I
infantili, a cura di
www.liberidicrescere.it/i-tumori-infantili Il Codice europeo contro il Cancro https://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/ Leardini D., Muratore E., Zama D., Prete A., Pession A., Masetti R. “Il ruolo del microbiota intestinale nella modulazione immunitaria”. Medico e Bambino pagine elettroniche 2020; https://www.medicoebambino.com/?id=IPS2006_10.html Microbiota. L’amico invisibile per il tuo benessere a tutte le età. A cura di Silvia di Maio e Federico Mereta Nutrition for the person With Cancer during Treatment: A guide for patients and Families, American Cancer Society In inglese World Cancer Research Fund, American Institute for Cancer Research (2007) Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer: a global perspective.
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Fondazione Umberto
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Paolo D’Angelo,
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti AICR, Washington. In inglese
CREA Linee guida per una sana alimentazione 2018 Istitutotumori.mi.it
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La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Fondazione Umberto Veronesi
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Nata nel 2003 su iniziativa del Professor Umberto Veronesi, Fondazione Umberto Veronesi ETS si occupa di sostenere la ricerca scientifica di eccellenza attraverso l’erogazione di finanziamenti a medici e ricercatori qualificati e meritevoli, negli ambiti dell’oncologia, della cardiologia e delle neuroscienze. Al contempo, si impegna a promuovere campagne di prevenzione, di educazione alla salute e all’adozione di corretti stili di vita, affinché i risultati e le scoperte della scienza diventino patrimonio di tutti. Le attività di Fondazione rinnovano ogni giorno la visione del suo fondatore Umberto Veronesi, un medico che ha dedicato la propria vita a sviluppare conoscenze scientifiche innovative per metterle al servizio del benessere dei propri pazienti e della società in cui viviamo.
La salute in tavolaAlimentazione durante terapie oncologiche Speciale bambini e adolescenti Modalità di donazione • Bollettino Postale Intestato a Fondazione Umberto Veronesi ETS c/c postale n.46950507 • Online sul sito fondazioneveronesi.it • Bonifico bancario Intestato a Fondazione Umberto Veronesi ETS IBAN IT52 M 05696 01600 000012810X39 • 5xMILLE Scrivere il codice fiscale di Fondazione Umberto Veronesi 972 98 700 150 nella casella dedicata al "Finanziamento della Ricerca Scientifica e dell'Università" e apporre la firma. • Lascito testamentario Per informazioni lasciti@fondazioneveronesi.it 02.76.01.81.87 �
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“La salute in tavola”.
I consigli alimentari di Fondazione Umberto Veronesi sono pubblicati e scaricabili dal sito www.fondazioneveronesi.it
TESTI A CURA
Antonella
e Riccardo Masetti onco-ematologo pediatra IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna con il supporto di Davide Leardini e Edoardo Muratore Specializzandi in oncologia pediatrica UO Pediatria-IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e Patrizia Pasanisi Dir. Medico, s.c. Epidemiologia e Prevenzione, Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano
I contenuti pubblicati sugli opuscoli della collana “La salute in tavola”, dove non diversamente ed esplicitamente indicato, sono protetti dalla normativa vigente in materia di tutela del diritto d’autore, legge n. 633/1941 e successive modifiche ed integrazioni, e non possono essere replicati su altri siti web, mailing list, newsletter, riviste cartacee e cd rom o altri supporti non indicati, senza la preventiva autorizzazione di Fondazione Umberto Veronesi, qualsiasi sia la finalità di utilizzo. L’autorizzazione va chiesta per iscritto via posta elettronica e si intende accettata soltanto a seguito di un esplicito assenso scritto. L’eventuale mancanza di risposta da parte di Fondazione Umberto Veronesi non va in nessun caso interpretata come tacita autorizzazione.
DI
Gangeri
RICETTE DI Marco Bianchi Divulgatore Scientifico Fondazione Umberto Veronesi PROGETTO GRAFICO E ART DIRECTION Gloria Pedotti
Edizione 2022