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07-10-2021 24/26 1/3
salute
seno
Èpresidente della Fondazione Chnherto Veronesi e direttore della divisione Senologia Chirurgica dell'Istituto Europeo di Oncologia (leo) di Milano.
TORNIAMO A FARE
prevenzione Che il tumore spaventi è normale. Che si saltino i controlli per la paura no. Questo è il mese per recuperare il tempo perduto. Un super oncologo ci spiega cosa fare
ue notizie. Una buona e una cattiva. Da quale cominciamo? Partiamo dalla peggiore: a causa del Covid nei prossimi anni potrebbero aumentare i casi di tumore al seno, o saranno di più quelli scoperti in fase avanzata. E quella positiva? Grazie alla ricerca e alla prevenzione il male femminile per eccellenza è sempre più curabile. Per approfondire questi due aspetti abbiamo parlato con il professor Paolo Veronesi, presidente della Fondazione voluta da suo padre Umberto e direttore della Divisione Senologia Chirurgica dell'leo di Milano.
D
Molte hanno pensato di sostituire i controlli con l'autopalpazione... Ogni donna conosce bene il proprio seno e la sua mano spesso è affidabile quando avverte qualcosa di strano. E giusto quindi fare un'autopalpazione regolare, ma questa può aiutare a trovare un nodulo non a capire che cosa sia, e poi non sco tutto. Prima dei 30 anni il tumore è un'eccezione, quindi se non c'è familiari con questa malattia, può bastare l'autopalpazione, ma in caso si senta qualcosa di strano o si abbia un sintomo sospetto (ndr. vedi asterisco a lato) è bene andare subito da un senologo.
Si può fare il check-up al seno da! proprio ginecologo? No, a meno che il ginecologo sia anche esperto in senologia è meglio rivolgersi sempre a un senologo. Anche l'ecografia al seno fatta dal ginecologo può dare risultati deludenti, perché la sonda che si usa per la ginecologia ha una frequenza più bassa di quella specifica per la mammella. Quando conviene fare l'eco e quando la mammografia? Se non c'è familiarità con il tumore o altri fattori che aumentano il rischio di ammalarsi è bene iniziare a fare un'ecografia al seno dai 30-35 anni, mentre la mammografia si può cominciare a farla dai 40 anni, sempre ogni anno. In molti casi servono entrambe e vale la pena effettuarle nella stessa seduta o a breve tempo di distanza, per dare modo al radiologo di poter leggere i due referti in modo "integrato".
CHIO A QUESTI ... GNALI! Se si trova un nodulo, se un capezzolo si ritrae, se si nota una crosticina, se compare una secrezione, se si trova il reggiseno sporco, se un seno sembra più duro, se... Andiamo da un senologo, meglio un controllo in più che uno in meno!
—›SE UN TUMORE VIENE SCOPERTO QUANDO È SOLO UNA MICROCALCIFICAZIONE LE POSSIBILITÀ DI GUARIRE 24 viversaniebelli
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Perché c'è la possibilità che nei prossimi anni i casi di tumore crescano più del previsto? Perché a causa della pandemia la maggior parte delle donne non ha fatto i controlli di routine che faceva prima. Non solo, ma molte hanno rimandato anche l'intervento o le cure necessarie per paura di contrarre il Covid-19 andando in ospedale. Se questo timore poteva essere condiviso nelle prime settimane dello scoppio dell'epidemia, poi non ha più avuto senso. Le Breast Unit da mesi sono più che sicure, così come gli altri ambulatori dove fare ecografia o mammografia. Ma intanto per più di un anno non si è fatta prevenzione...
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Perché a volte servono entrambe?
I NIIERI
Perché ci sono alcune mammelle che hanno un tessuto ghiandolare molto denso, di conseguenza con la mammografia risultano "radiopache", cioè gli eventuali noduli non si riescono a distinguere. Mentre l'ecografia li evidenzia. Questi casi sono i peggiori da gestire, perché la mammografia potrebbe dare un esito negativo, ma di fatto non si è sicuri che lo sia fino in fondo, per questo il referto della mammografia va integrato con quello dell'ecografia.
II tumore al seno è il più diffuso fra le donne. Ogni anno in Italia sono 55.000 le nuove diagnosi. La sopravvivenza dopo 5 anni è dell'87%, che arriva al 95% se la diagnosi è molto precoce e al 98% se la diagnosi è preclinica, cioè prima che la malattia si manifesti.
Ma allora non basterebbe fare solo l'ecografia? No, perché quest'ultimo esame, se da un lato ci permette di visualizzare gli eventuali noduli dall'altro, per esempio, non permette di scoprire eventuali microcalcificazioni, che, invece, la mammografia evidenzia molto bene.
Che cosa sono le microcalcificazioni? Possono essere il primo segnale di un tumore, spesso ancora "in situ" quindi guaribile al 100%. Scoperto un focolaio di microcalcificazioni, possiamo effettuare un prelievo con sonda Vabb (Vacuum Assisted Breast Biopsy), che permetterà di avere una diagnosi certa circa la natura delle microcalcificazioni. Sempre con la sonda viene lasciata nella sede delle microcalcificazioni rimosse un repere metallico (una specie di clip). Se l'esame istologico denota la presenza di cellule tumorali prima dell'intervento chirurgico possiamo iniettare in corrispondenza della clip un tracciante radioattivo, che guida il chirurgo, consentendogli di effettuare l'asportazione dell'area interessata nel modo meno invasivo possibile.
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Per chi si cura nelle Breast dei nostri ospedali, cioè nei t certificati e specializzati nel diagnosi e nella chirurgia del tumore al seno, le prospettive di sopravvivenza sono fra le più alte al mondo. Per fortuna!
SONO DEL 100 PER CENTO
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v~lllte , ., SONO SEMPRE TROPPE Le "piccole" percentuali di casi non curabili si traducono in mamme che non vedranno crescere i figli, ragazze che lo resteranno per sempre, nonne che non saranno più nonne. In media, ogni anno r . ``3italiane non sopravvivono al tumore al seno, molte sarebbero ancora qua se lo avessero scoperto prima.
Sul sito della Fondazione Veron_ è possibile iscriversi alla newslette che si riceverà gratuitamente. Per essere sempre aggiornati sulla ricerca.
-~ NELLE DONNE UN TUMORE MALIGNO SU TRE COLPISCE PROPRIO IL SENO
Qual è l'errore più grande che fanno le donne nella prevenzione? Avere paura. Il rifiuto psicologico a sottoporsi ai controlli è ancora molto diffuso: lo dimostra anche il fatto che ancora tante signore che ricevono l'invito a partecipare agli screening gratuiti non vanno a fare la mammografia, offerta gratuitamente nel nostro Paese ogni due anni a tutte le donne dai 50 ai 69 anni.
/ ... E lo sbaglio più frequente quando si scopre "qualcosa"? Di nuovo: farsi bloccare dalla paura. Capita ancora che alcune donne,se sentono un nodulo, non lo dicono neppure al marito... così noi vediamo arrivare casi di tumore avanzatissimo, molto più invasivo e difficile da curare. Molte tacciono per timore della chemioterapia, ma non sanno che se fossero andate subito in un centro certificato, la chemio molto probabilmente non l'avrebbero dovuta fare, perché nei tumori in fase iniziale nella maggior parte dei casi non è più necessaria.
La diagnosi è rosa La ncerca va avanti... anche grazie a noi prevenzione del tumore al seno e sono molte
Ottobre è il mese rosa, perché è dedicato alla
le associazioni che offrono consulti gratuiti Quest'anno lo studio Pink verrà ampliato *Pink, cioè rosa in inglese, è anche il titolo con un'indagine nutrizionale (per valutare di uno studio che dal 2018 viene finanziato nuove correlazioni tra stile di vita e rischio di dalla Fondazione Umberto Veronesi per specifiche forme di tumore), con la creazione indagare le migliori forme di diagnostica per di una biobanca di imaging per la ricerca il tumore al seno, personalizzandole in base epidemiologica e clinica, e con un'analisi alle caratteristiche di ogni donna, al suo delle radiazioni impiegate, per una profilo di rischio, tenendo conto dei valutazione costi/benefici. parametri clinici, della familiarità e dello *Per saperne di più o per partecipare si uò visitare il sito: stile di vita. *Lo studio coinvolge 15 centri in Italia, con l'obiettivo di reclutare 50.000 donne in cinque anni. Le prime analisi parziali In arrivo raccolte su 22.848 pazienti e 175 tumori UNA NUOVA CURA identificati mostrano che l'integrazione della mammografia con altre modalità di L'immunoterapia è una terapia che consente alle nostre difese naturali diagnostica per immagini ha permesso di di agire sul tumore. aumentare del 35,5% l'accuratezza * Di solito, il nostro sistema diagnostica. immunitario non io riconosce e quindi le cellule tumorali si possono diffondere indisturbate nell'organismo. * Adesso, grazie alla ricerca, si sono messi a punto dei farmaci che smascherano le cellule tumorali, permettendo al nostro sistema di difesa di riconoscerle e di attaccarle. CIF I farmaci immunoterapici danno già buoni risultati per altri tipi di tumore; finalmente si è riusciti a metterne a punto alcuni che funzionano anche per il seno, e nonostante siano ancora in fase sperimentale i dati raccolti fanno sperare che presto avremo anche quest'arma in più dalla parte delle donne. ■
1 Anche i medici sbagliano a volte
nella prevenzione? Certo, l'errore più comune è sottovalutare ciò che si ha di fronte. Un nodulo va comunque indagato e va sempre considerata l'età della donna e la sua storia familiare prima di fare una diagnosi certa. Per esempio,se un nodulo compare a 45 anni, anche se dall'ecografia mi sembra benigno non devo sottovalutarlo, ma devo verificare sempre la sua natura con la biopsia. 26 viversaniebelli
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