Cesare Rimini

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L’OPINIONE

FAMIGLIA

FIORI D’ARANCIO IN VIA D’ESTINZIONE I divorzi e le separazioni stanno aumentando. Cesare Rimini, noto matrimonialista, scandaglia le ragioni di questo fenomeno. E ne spiega le conseguenze. Emotive ed economiche di Francesca Divella

D A destra, Cesare Rimini, 75 anni, avvocato, giornalista e scrittore italiano. È specializzato in cause matrimoniali

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Dall’ultimo rapporto Istat sullo stato di matrimoni e separazioni in Italia, dal 1995 al 2005, risulta purtroppo confermato un trend negativo: i divorzi nel nostro Paese sono in continuo aumento, con un 74% in più negli ultimi dieci anni. Vale a dire che su, mille matrimoni celebrati durante l'anno, 272 si sono sciolti e 151 sono finiti con un divorzio. Fiori d’arancio addio? Considerando l’età media del matrimonio quando entra in crisi, cioè soli 14 anni, certamente sarebbe possibile affermarlo. Una delle cause “profane” della disaffezione al sacro vincolo potrebbe essere rintracciata nei cambiamenti che hanno travolto la società negli ultimi anni. I ruoli tra coniugi sono cambiati, spesso invertendosi. La donna è sempre meno disposta a vestire i panni della casalinga più o meno disperata. Ma lavora, e spesso desidera realizzarsi anche, o soprattutto, fuori dalle mura domestiche. La stessa concezione del matrimonio è stata come desacralizzata. Sono, infatti, aumentate le aspettative rispetto al partner, al quale si chiede stima, fiducia, complicità. E quando queste vengono meno, addio. Si trasformano in avvocato, tribunale, alimenti. «Un tempo vi erano matrimoni fondati su una grande

sopportazione – spiega Cesare Rimini, uno dei matrimonialisti italiani più famosi –, soprattutto da parte della donna. In atre parole, l’uomo faceva quello che voleva e la moglie doveva sopportare con pazienza». Avvocato, quali sono le cause più frequenti che fanno finire un matrimonio?

«Credo che le cause tipiche, ossia la classica sbandata per un altro, il disaccordo sull’educazione dei figli, il differente rapporto con il denaro, siano sempre l’ultimo anello che fa saltare la catena. Il primo anello che si rompe è quello dell’intesa, cioè della valenza chimica che tiene insieme due elementi. Se questa valenza si logora nascono tutte le ragioni per le quali si crede che fallisca un matrimonio, ma probabilmente

il matrimonio è già fallito a monte». Sono più le donne o gli uomini a chiedere il divorzio? «Prima di tutto bisogna stare attenti a utilizzare la parola divorzio, perché in Italia il divorzio è la seconda fase di una crisi. Prima è chiesta la separazione e solo dopo tre anni si può parlare di divorzio. Certamente oggi le donne hanno più coraggio se devono “buttare il cuore al di là dell’ostacolo”. Una volta erano meno indipendenti economicamente e la società giudicava la donna separata come una donna di seconda categoria. Tutto questo è in gran parte cambiato e, per questo, il numero dei divorzi è in aumento». Dal sacro al profano. Quanto costa oggi un divorzio? «Sia la separazione che il divorzio hanno costi assolutamente diversi se nascono da un accordo o da una causa. La causa ha costi sicuramente maggiori, però è vero che ci sono dei divorzi e delle separazioni ricche che costano in proporzione degli interessi che sono in gioco. Molto dipende poi dai tempi che occorrono per risolvere gli accordi». Tutto ciò, secondo lei, ha incentivato l’uso degli accordi prematrimoniali? «Gli accordi prematrimoniali in Italia non ci sono. Nel mio li-


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