in copertina / on the cover Trittico, 2004 - dettaglio / detail
progetto editoriale / editorial project Forma Edizioni srl, Poggibonsi, Italy redazione@formaedizioni.it www.formaedizioni.it realizzazione editoriale / editorial production Archea Associati coordinamento editoriale e redazionale / publishing and editorial coordination Laura Andreini redazione / editorial staff Valentina Muscedra Maria Giulia Caliri grafica / graphic design Elisa Balducci Sara Castelluccio Vitoria Muzi Mauro Sampaolesi relazioni esterne / public relations Vittoria Bacci fotolitografia e stampa / photolithography and printing Forma Edizioni srl, Poggibonsi, Italy traduzioni / translations Giuseppe de Donno Katherine Fay Julia MacGibbon Sabina Zambon fotografie / photos Andrea Bosio pp. 12-13, 73, 75, 76-77, 79, 98-99, 100-101 Ernesta Caviola pp. 25, 102 Franz Prati pp. 6-7
© 2012 Forma Edizioni srl, Poggibonsi, Italy nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore / all rights reserved, no part of this publication may be reproduced in any form or by any means without the prior permission in writing of the publisher. ISBN: 978-88-96780-36-7
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luciana rattazzi 8 l’artificio della visione the artefice of vision Eleonora Burlando 15 luciana rattazzi biografia “vera” luciana rattazzi “true” biography Luciana Rattazzi 18 come se da qui si andasse soltanto via as if all you can do here is leave Franz Prati 26 due o tre cose che so di lei two or three things i know about her Eugenio Bonaccorsi 34 i misteri dell’acqua the weights of water Alessandro Valenti 36 il mare d’inverno winter sea Guglielmo Bilancioni 40 l’eternità dell’infinito the eternity of the infinite Francesco Moschini 46 orizzonti 70 nuvole 80 mari 92 onde 103 biografia biography
foto Franz Prati
come se da qui si andasse soltanto via “Chi non conosce l’amore felice dica pure che in nessun luogo esiste l’amore felice. Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire”. /Wislawa Szymborska
La prima scena è questa. Genova settembre 1978, Festa Nazionale dell’Unità. Entusiasmi dimenticati, partecipazione commossa. Bandiere orgogliosamente sventolanti. Febbrile attesa per il discorso di chiusura del compagno Enrico Berlinguer. Puro comunismo emotivo nella sua forma più avvolgente. Chiamato da Roma ad allestire una delle mostre più impegnative della manifestazione, sul teatro di Bertolt Brecht in Italia, appena approdato alla Fiera del Mare vengo introdotto in una riunione di vertice tenuta dal gruppo dirigente dell’organizzazione. Discussioni animate. Molto fumo. Tanti baffi. Anche i miei. Concitazione vociante. Un certo spaesamento. Una creatura luminosa, slanciata, leggera e imprevedibile nella seducente naturalezza dei movimenti, entra da sinistra e attraversa la sala. Due parole con l’autorevole presidente della riunione, scompare sulla destra con lo stesso portamento ormai inconfondibile. Una polo bianca, un paio di jeans, dei sandali. Grandi occhi, sotto la frangia e capelli portati lunghi, all’epoca. L’ultima scena è questa. Trentatre anni dopo, ancora Genova, giugno 2011, un sanatorio primo novecento, affacciato in alto sul mare. Pazienti silenziosi deambulanti per le corsie. Camici bianchi. Molta luce. Forse troppa, nell’atmosfera vagamente Thomasmanniana. Siamo insieme, sulla porta della sua stanza di degente condannata. Deve andare in bagno, mi sorride. Ha una vestaglia rossa adesso, lunga fino ai piedi, morbida e molto elegante. Si volta di schiena e percorre, in tutta la sua lunghezza, l’ampio corridoio con il suo portamento dolcemente ondeggiante, così naturalmente femminile. Ha due alternative alla fine del percorso. Esce verso sinistra, questa volta, e scompare. Senza girarsi, per uno sguardo o un saluto. Ho pensato: ecco, è così che se ne andrà, tra poco o forse è proprio in questo momento che ha cominciato a lasciarci. Tra queste due soglie quante sono state, invece, le strade che, negli anni, abbiamo attraversato, quante le case abitate e quante le cose trovate e quelle, generosamente 18
as if all you can do here is leave “Let the people who never find true love keep saying that there’s no such thing. Their faith will make it easier for them to live and die.” /Wislawa Szymborska
This is the first scene. Genoa, September 1978, National Festival of the Communist Daily L’Unità. Forgotten enthusiasm, intense participation. Flags proudly waving. Feverish expectation for the closing speech of party leader Enrico Berlinguer. Pure exciting Communism in its most all-encompassing form. Called from Rome to prepare one of the most important events of the festival, an exhibition on the theater of Bertolt Brecht in Italy, I had just arrived at the Fair of the Sea grounds and was introduced to a meeting of a large group of executives in the organization. Everybody talking at once, everybody smoking like chimneys. Everybody wearing a mustache, me included. Clamor of agitated voices. I confess feeling a little out of my depth. A creature of light, tall, slim, diaphanous and unpredictable in the seductive naturalness of her movements, enters from the left and crosses the hall. Two words to the chairman of the meeting and she disappears out the right with the same light, unmistakable step. A white polo shirt, a pair of jeans, sandals. Big eyes under bangs and hair worn long, at the time. This is the last scene. Thirty-three years later, also in Genoa, June 2011, a sanatorium built in the early 20th century, overlooking the sea from a great height. Silent patients wander about the wards. White coats. bright lights. Perhaps a little too bright, they create a vaguely Thomas Mannian atmosphere. We are together, at the door to the room of the condemned patient. She has to go to the bathroom, she smiles. she is wearing a full length red robe, that covers her feet, very soft and elegant. She turns her back and walks the length of the hallway with her gently rolling gait, so naturally feminine. She has two alternatives at the end of the hall. She goes out toward the left, this time, and disappears. Without turning to look back or wave. I thought: there, that is how she will go, before long, or perhaps it was just in that instant that she began to leave us. Between these two thresholds how many roads there have been, through the years, 19
“Luciana aveva il passo lieve e gli occhi di mia madre” / “Luciana has the same light step and eyes as my mother” Massimo Scolari, 4 settembre 2003 Malga Klammbach, San Candido (BZ)
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senza titolo | 2004 fusaggine su tela / willow stick on canvas cm 35x35
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senza titolo | 2004 fusaggine su tela / willow stick on canvas cm 35x35
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senza titolo n.5-12 | 2008 tecnica mista su cartoncino / mixed technique on stiff paper cm 16,5x9,5
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senza titolo n.1-12 | 2006 tecnica mista su cartoncino / mixed technique on stiff paper cm 9,5x16,5
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senza titolo n.4-6 | 2005 tecnica mista su cartoncino / mixed technique on stiff paper cm 13x37
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trittico | 2004 fusaggine su tela applicata su legno / willow stick on canvas applied to wood cm 23x23 23x79 23x23
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biografia 1954 nasce a Genova 1973 inizia gli studi in Ar-
Rattazzi”, edizioni Motta 2003 parallelamente
“In the beginning there was the product” in Mi-
chitettura a Genova, e successivamente si iscri-
alle altre attività, inizia a scrivere racconti 2004
lan 1996 organizes the exhibition “The Human
ve alla Facoltà di Lettere 1979 incontra Franz
tiene la personale “a_mare” presso lo Spa-
Weaknesses of Stainless Steel Design” at Cen-
Prati 1980 si trasferisce con lui a Roma e do-
zio della Volta a Genova 2005 inizia a realizza-
tro Cardarelli in Rome 1997 organizes the exhi-
po poco si stabiliscono in un casale della cam-
re opere con tecnica mista 2006 nell’ambito del
bition and publication “Mario Ridolfi; the poet-
pagna romana dove inizia il loro sodalizio 1985
concorso a inviti per il Complesso interparroc-
ics of detail” at the IUAV / organizes and designs
espongono alla IV Mostra della Biennale di Ar-
chiale a Baragalla, Reggio Emilia, si occupa,
the graphics for the exhibition “Cesare Zavatti-
chitettura di Venezia 1986 tornano a Roma do-
con Danilo Trogu, del progetto artistico / realiz-
ni, a life on display” at Palazzo delle Esposizioni
ve trasferiscono lo studio 1987 sposa Franz Pra-
za i disegni per un’edizione limitata di prodotti
in Rome 1999 organizes and designs the graph-
ti / insegna per dodici anni all’Istituto Europeo
per Danesi Caffè 2008 realizza, con Franz Prati,
ics of the exhibition “MAC / ESPACE – Concrete
di Design diretto da Francesco Moschini 1991
l’opera “Duchamp e le ante antonelliane”, con
Art Movement in Italy and France” at the Roman
espongono alla V Mostra della Biennale di Archi-
tecnica mista 2009 tiene la personale “a_mare”
Aquarium in Rome / they build “The most beau-
tettura di Venezia / vincono il concorso interna-
presso lo spazio Vetrina a Calvi dell’Umbria (TR)
tiful house in the world” 2000 returns to Genoa
zionale “La casa più bella del mondo” a Reggio
2012 scompare prematuramente.
with Franz Prati and they move the business
Emilia 1994 iniziano il sodalizio professionale con Ariella Zattera / cura la mostra “Sulla Pie-
there / teaches for three years at the Master in
biography
tra di Roma”, presso AAM a Roma 1995 cura la
Architecture directed by Brunetto de Battè 2001 she begins to draw with charcoal pencils and
mostra e il progetto complessivo di “In principio
1954 born in Genoa 1973 begins her studies
willow charcoal, for works on canvas and pa-
era il prodotto”, a Milano 1996 cura la mostra
in Architecture at Genoa, and later switches to
perboard / publication of the monograph “Franz
“Le umane debolezze dell’inossidabile design”,
Literature 1979 meets Franz Prati 1980 moves
Prati, Luciana Rattazzi”, by Motta 2003 parallel
presso il Centro Cardarelli a Roma 1997 cura la
with him to Rome and a few months later they
to her activity as designer and artist, she begins
mostra e la pubblicazione “Mario Ridolfi; la po-
move into a farmhouse in the Roman country-
to write short stories 2004 holds her first per-
etica del dettaglio”, presso lo IUAV di Venezia /
side where their professional partnership be-
sonal exhibition “a_mare” at Spazio della Volta
organizza e cura la grafica della mostra “Cesare
gins 1985 they exhibit at the 4th Biennale of Ar-
in Genoa 2005 begins experimenting with draw-
Zavattini, una vita in mostra” presso il Palazzo
chitecture in Venice 1986 they return to Rome
ings of seascapes using mixed technique 2006
delle Esposizioni a Roma 1999 organizza e cura
where they open a studio of architecture 1987
participating in the competition by invitation for
la grafica della mostra “MAC / ESPACE – Movi-
marries Franz Prati / teaches for twelve years
the design of the new interparish complex at
mento Arte Concreta in Italia e in Francia” pres-
at the European Institute of Design in Rome, di-
Baragalla, Reggio Emilia, she works on the art
so l’Acquario Romano a Roma / realizzano “La
rected by Francesco Moschini 1991 they exhib-
project with Danilo Trogu / produces a series of
casa più bella del mondo” 2000 ritorna a Geno-
it at the 5th Biennale of Architecture in Venice
drawings for a limited edition of products linked
va con Franz Prati e qui trasferiscono la propria
/ they win the international competition “The
to the Danesi coffee roasting trademark 2008
attività / insegna per tre anni al Master in Archi-
most beautiful house in the world” in Reggio
produces, with Franz Prati, the work “Duchamp
tettura per lo spettacolo diretto da Brunetto de
Emilia 1994 their professional collaboration
e le ante antonelliane” (Duchamp and Antonel-
Batté 2001 inizia a disegnare con carboni e pol-
with Ariella Zattera begins / organizes the exhi-
li’s doors), with mixed technique 2009 hold her
vere di fusaggine, per opere su tela e cartoncino
bition “On Roman Stone” at AAM in Rome 1995
personal exhibition “a_mare” at the Vetrina in
2001 esce la monografia “Franz Prati, Luciana
organizes the exhibition and complete project of
Calvi dell’Umbria (TR) 2012 dies suddenly.
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