MARTA LAUDANI E MARCO ROMANELLI per un moderno continuo

Page 1


TOP TEN collana diretta da EDITORS OF COLLECTION Carlo Vannicola progetto editoriale editorial project Forma Edizioni srl, Firenze, Italy redazione@ formaedizioni.it www.formaedizioni.it realizzazione editoriale editorial production Archea Associati coordinamento editoriale e redazionale publishing and editorial coordination Laura Andreini COMITATO SCIENTIFICO Scientific Committee Giampiero Bosoni Medardo Chiapponi Vanni Pasca Maria Benedetta Spadolini redazione editorial staff Valentina Muscedra Maria Giulia Caliri

grafica graphic design Silvia Agozzino Elisa Balducci Sara Castelluccio Vitoria Muzi Mauro Sampaolesi fotolitografia e stampa photolithography and printing Forma Edizioni srl, Firenze, Italy traduzioni translations Miriam Hurley fotografie photos Andrea Basile Gionata Xerra Tiziano Rossi Dario Tassa courtesy of: Azzurra Ceramica Bosa Driade Fiam Glas Italia Karboxx Nodus Valsecchi 1918

in copertina / on the cover Lanterna, schizzo - L&R

© 2014 Forma Edizioni srl, Firenze, Italy nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l’autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell’editore / all rights reserved, no part of this publication may be reproduced in any form or by any means without the prior permission in writing of the publisher. ISBN: 978-88-96780-63-3


/ INDICE summary

09 Addizioni e sintesi Addition and synthesis Carlo Vannicola 13 Nuovi Maestri New Masters Beppe Finessi 17 Un millimetro di cambiamento A millimeter of change Lisa Ponti 19 Per un moderno continuo For an ongoing modernity Vincenzo Cristallo

29 1/ OLTRE/PASSARE PUSHING/PAST Acqua Colonna 35 2/ TRAS/FORMARE CHANGING/SHAPE Foglia, Grande foglia Stone of Glass, Stones 41 3/ AD/DOMESTICARE MAKING/HOME Leo 45 4/ IN/CALZARE FOLLOWING/ON Lanterna Together 51 5/ DI/SEGNARE DRAWING/ON Von Erlach Sherazade

57 6/ IN/TAVOLARE TABLING/IT Trame Saint Tropez 63 7/ MANI/POLARE HANDLING/IT Mediterraneo Leon Battista 71 8/ CON/SOLIDARE SHORING/UP Lisa Ninfea 77 9/ RI/CAVARE EXTRACTING/FROM Jamil Frame 83 10/ DE/TERMINARE DETERMINING/THE WAY Fleur Turn me!

89 Biografia Biography 90 Regesto opere Projects list



Marta Laudani e Marco Romanelli in un ritratto di Andrea Basile Marta Laudani and Marco Romanelli in a photo by Andrea Basile

/


Charity Box per ‘Emergency Project for Japan’, raccolta fondi a favore delle vittime del terremoto del 2011 Charity Box for the “Emergency Project for Japan”, a fundraising to the help victims of the 2011 earthquake

/


/ Nuovi Maestri New Masters Beppe Finessi

In questo nostro mondo dell’architettura e del design, in cui tutto viene programmaticamente incrociato, ci sono autori che con intelligenza, curiosità e acume si sono caricati sulle spalle il peso, ma ancor prima il piacere, di riprendere la strada già battuta da alcuni grandi dell’architettura del Novecento, quei Gio Ponti – per primo e da gigante – Ettore Sottsass, Vittorio Gregotti e Alessandro Mendini che avevano visto nella riflessione critica il miglior modo di parlare progettualmente al mondo, e nella pratica progettuale il modo più coerente per ribadire le proprie posizioni teoriche: architetti che in modi diversi avevano provato a incrociare il pensiero con il fare, la critica con la pratica, la ricerca con la professione, e così l’editoria con il design. Un gruppo di poche, pochissime figure, che emergono sul finire degli Ottanta e di cui fanno parte, anzi ne sono protagonisti, Marta Laudani e Marco Romanelli, che singolarmente o insieme, da più di trent’anni, combattono una battaglia “civile” – silenziosa ma tenace, misurata ma affilata, elegante ma coraggiosa – per dimostrare che la teoria e la ricerca possono, anzi debbono, corroborare la pratica professionale più pura, e che nel fare “architettura” non esistono ambiti disciplinari meno significativi, anzi, e che alcuni, come l’architettura degli interni, possono diventare la migliore palestra possibile per chi voglia sperimentare davvero, mescolando l’arredamento con l’arte, la fotografia con le arti applicate, la composizione architettonica più pura con il design dell’oggetto.

In our architecture and design world, where everything is deliberately cross-pollinated, there are creators whose intelligence, curiosity and acumen have taken on the burden (and even more the pleasure) of following the paths already beaten by some the greats of 20th-century architecture, like Gio Ponti (looming largest of all) and Ettore Sottsass, Vittorio Gregotti and Alessandro Mendini who saw critical thought as the best way to speak design to the world and saw design practice as the most consistent way to confirm their theoretical positions. These are architects who in different ways tried to cross thinking and doing, criticism with practice, research with profession, and publishing with design. A very, very small group emerged in the late 1980s. Part of the group, indeed key players in it, are Marta Laudani and Marco Romanelli, who on their own and together have been waging a “civil” battle for over thirty years. The battle is quiet, but tenacious, measured yet sharp, elegant yet courageous, to show that theory and research can, and indeed must, corroborate the purest professional practice. They prove that in making “architecture” there are no realms of the discipline that are less important than others. Indeed, some areas, like interior architecture can become the best possible training grounds for those seeking to truly experiment, mixing furniture with art, photography with applied arts, and the purest architectural composition with object design. To see this, suffice to read some of the many, many (thousands) of pages of criticism


La lampada Fiore (O luce, 2007), in vetro pyrex e metallo cromato, nelle diverse varianti a parete The Fiore Lamp (O Luce, 2007), Pyrex glass and chromed metal, in different wall-mounted versions

/


/ per un moderno continuo For an ongoing modernity Vincenzo Cristallo

Non vi sono modelli ma solo esempi per come può essere svolto un lavoro a più mani. In questo caso, nel caso di Marta Laudani e Marco Romanelli, l’impressione è quella di osservare punti in comune e differenze nell’autonomia e nella combinazione retorica dei colori primari. Ma la vera originalità che contrassegna quest’esperienza che continua da un quarto di secolo, è la condizione spazio temporale nella quale si svolge: ideano, progettano e materializzano i loro prodotti con aziende e artigiani tra un’andata e un ritorno che va da Roma (Laudani) a Milano (Romanelli). Siamo di fronte ad una reale geografia del progetto che attraversa buona parte dell’Italia ma che azzera le distanze attraverso una mobilità di pensiero che corre lungo vettori tecnologici vecchi e nuovi. Conta, insomma, la sintesi dei comuni obiettivi. Il valore di ciò che fanno è nel risultato e nei tempi in cui si è elaborato. A questo proposito è necessario richiamare il loro primo oggetto, il tavolo Trame, nato nel 1988 senza età, racchiuso com’è nell’elementare addizione di un telaio di acciaio e di un piano di vetro trasparente tagliato virtualmente da fili metallici posti al di sotto. Tuttavia, la vera ragione per cui questo prodotto va menzionato, sta nell’essere in anticipo sui tempi e in quella sorta di “punto di vista” espresso con un linguaggio nitido e coriaceo, contro una cultura manieristica, divisa tra gli opposti del postmoderno e del minimalismo, allora imperante. Prima ancora, e mai interrottisi fino ad oggi, hanno esercitato il mestiere del progettista

They give us examples rather than models of how work can be done as a pair. In this case, that of Marta Laudani and Marco Romanelli, the impression is of observing people who, like primary colors, have points in common and differences in their autonomy and combination. The real originality that marks their career spanning a quarter century is the space-time situation in which they work. They conceive, design and make their products with companies and artisans on an endless round trip from Rome (Laudani) and Milan (Romanelli). Here we have a design geography that crosses much of Italy and erases the distances through a mobility of thought that runs along old and new technological lines. The synthesis of shared objectives matters. The value of what they do is in the result and in the periods when it was developed. We can’t but mention their first work, the Trame table, made in 1988 and ageless from the start. It takes shape in the simple addition of a steel frame and a transparent glass pane conceptually cut by the metal wires arranged beneath it. The best reason for mentioning Trame is that it was ahead of its time. It has a point of view expressed with a clean, hard language, against a Mannerist style, divided between the opposite forces of post-modernism and minimalism that reigned at the time. Even before that (and to this day) they exercised the profession of designer in the realms of interior architecture and exhibit design. This needs underscoring because interiors have played such



/

Da un vecchio repertorio di canali di gronda, nasce l’ispirazione per la collana Acqua An old compendium of drain pipe was the inspiration for the Acqua necklace

1/ OLTRE/ PASSARE PUSHING/ PAST

“Oltrepassare” è una dichiarazione e “passare oltre” è una constatazione. Nell’evidente simmetria di questi termini c’è molto di quella cultura del progetto italiano che è sempre stato moderno senza necessità di dichiararlo, che non ha dovuto attendere le industrie per esistere, ne tantomeno essere necessariamente assoggettato ad un artigianato povero o colto, ad un arte applicata o concettuale, ad un processo tecnologico nuovo o vecchio. Insomma si tratta di cultura civile, affidata anche alle più eclettiche ispirazioni. Una cultura, come ha dichiarato Tomàs Maldonado, che si è mostrata esclusiva perché nata nella diversità e sostenuta dalle differenze. E non solo perché sono sempre state tante le sue declinazioni nel mondo reale della produzione e del consumo, ma perché il design italiano non si è mai qualificato nella ricerca di un valore assoluto, né tantomeno nel presunto monopolio di una dimensione teorica applicabile ovunque. Pushing past is a declaration of intent; surpassing is a statement of fact. The apparent symmetry of these two ideas encapsulates a great deal of Italian design culture, which has always been modern without having to proclaim it. It never waited for industry to exist, nor is it necessarily beholden to craft, whether humble or sophisticated, to applied or conceptual art, or to a technological process, new or old. Our design culture is a civic culture that draws on highly eclectic inspirations. Tomàs Maldonado called it a culture that has shown itself unique because it was born of diversity and underpinned by differences. This is both because of its diverse expressions in the real world of production and consumption and because Italian design has never looked for an absolute value to describe itself nor claimed a monopoly on a theory to be applied everywhere.

P. 30 ACQUA / Collana - NECKLACE / Valadier (Franchi argentieri) P. 32 COLONNA / VASI SOVRAPPONIBILI - STACKABLE VASES / Laboratorio Pesaro

29


Acqua Intorno al collo una canna sezionata di argento smerigliato: rigida, ma contemporaneamente flessibile. In essa corrono/scorrono infinite, sottili catene d’argento. Acqua è quindi un gioiello come composizione di gioielli. Un progetto elaborato partendo da un lato dalla disponibilità di funzionali semi-lavorati, dall’altro dalla certezza che le suggestioni progettuali debbono essere cercate negli ambiti più lontani e disparati: qui l’acqua che cola nelle gronde, giù dai tetti.

tipo di oggetto COLLANA anno 2004 azienda VALADIER, REALIZZAZIONE FRANCHI ARGENTIERI materiali ARGENTO 925 dimensioni 17x54 cm

Acqua OBJECT NECKLACE YEAR 2004 COMPANY VALADIER, PRODUCTION FRANCHI ARGENTIERI MATERIAL 925 SILVER SIZE 17x54 cm

A sectioned rod of frosted steel hangs around the neck, rigid and flexible at once. Infinite thin silver chains run (flow) through it. Acqua is a piece of jewelry and a jewelry composition in one. The design was developed from the availability of semi-finished products as well as the certainty that design ideas should be sought in distant, disparate realms. The inspiration here was water running through drain pipes from roofs.

30

Le sottili catene d’argento scorrono come acqua

La canna d’argento flessibile, di spessore 4/10 e diametro 8 mm, contiene catene in argento modello Veneziana

The flexible silver rod, 4/10 thick and 8 mm in diameter, contains silver chains, Veneziana model

1/ 2/

The thin silver chains flow like water

1/


2/

31


Colonna

Colonna

Come le colonne, un tempo, erano composte da rocchi sovrapposti, come le opere di Brancusi crescevano nell’aria combinando moduli geometrici, come la scultura africana si concretizzava in misteriosi totem verticali, così Colonna nasce dall’intuizione della sovrapposizione. Due elementi semplici giocano, alternativamente, il ruolo della base e quello del coronamento: colonna e capitello, stelo e fiore. Due vasi in uno, quindi: di fronte ad un mazzo di fiori a gambo lungo si disporrà l’elemento cilindrico su quello sferico, di fronte ad un mazzo di fiori a gambo corto il contrario e, nel caso insperato di due mazzi, si avranno a disposizione due vasi.

Like columns of the past, made of stacked rocks, like Brancusi’s works that rose in the air by combining geometric modules, like African sculptures that took the form of mysterious vertical totems, Colonna, meaning “column” in Italian, came out of the urge to stack. Two simple elements take turns playing the role of base and that of top. Column and capital; stem and flower. They are two vases in one. For a bouquet of long-stemmed flowers, put the cylindrical piece on top of the spherical one. For a bouquet of short-stemmed flowers reverse them. And should you be lucky enough to have two bouquets, you’ll have two vases.

1/

32

Technical drawings, stacking options

Prove di sovrapposizione

1/

2/

tipo di oggetto VASI SOVRAPPONIBILI anno 2005 azienda LABORATORIO PESARO materiali GRES FINE PORCELLANATO dimensioni 19x27 cm - 22x14.5 cm

-

OBJECT STACK ABLE VASES YEAR 2005 COMPANY LABORATORIO PESARO MATERIAL PORCELAIN STONEWARE SIZE 19x27 cm - 22x14.5 cm


33

The tall and short vase side by side or stacked

Il vaso alto e quello basso accostati o sovrapposti

3/

Infinite vertical modularity is theoretically possible

Una componibilità verticale infinita è teoricamente possibile

2/

3/



/

La genesi della voluta per i candelieri Von Erlach Origins of curl of the Von Erlach candleholders

5/ DI/ SEGNARE DRAWING/ ON

È stato Bruno Munari a negare la favola dell’artista divo che produce solo capolavori, promuovendo l’idea di un’arte che non può restare estranea ai problemi della vita. L’artefice di questa missione, colui che concretamente può praticare un modello d’arte a servizio di tutti è, secondo Munari, il designer. Il suo interrogarsi sui bisogni e sul senso delle cose, scriveva Munari, è in grado di ristabilire i contatti tra arte, e pubblico “tra arte intesa in senso vivo e pubblico vivo”, evitando che vi sia un’arte staccata dalla vita, vale a dire “cose belle da guardare e cose brutte da usare”. In che modo? Se l’arte è presente in ogni oggetto e ogni oggetto è fatto ad arte, ogni oggetto sarà dunque un esempio di arte. Ed è per questo che il compito del designer – riteneva Munari in un lontano ma vicino 1966 – è capitale per la percezione dell’arte. Da questa esortazione scaturisce che chi usa un oggetto progettato da un designer (anche due) può percepire in quelle forme la presenza di un artista (anche due) che per lui ha lavorato. Bruno Munari rejected the fairy tale of diva artists who make only masterpieces. He upheld the idea that art cannot live outside of everyday problems. Munari considered designers the ones who can best take on this mission and practice a model of art that is of service to everyone. He wrote that designers’ investigation of needs and the meaning of things can re-establish contact between art and the public, “between art in a living sense and a living public”, stopping art from being detached from life, making “things that are nice to look at and not nice to use”. How so? If art is in every object and every object is a work of art, every object becomes an example of art. Munari wrote in the distant (but so close) 1966 that this is why the work of designers is essential for the perception of art. This exhortation gives rise to the idea that those who use an object designed by a designer (or two) can perceive in its form an artist (or two) who worked for them.

P. 52 von erlach / candeliere - CANDLEHOLDER / driade P. 54 sherazade / tappeto - RUG / driade

51


Saint Tropez La quotidianità serena del servizio Saint Tropez racchiude in realtà un importante tema tipologico. L’intento progettuale è infatti consistito nella rilettura di quelle proporzioni che una secolare consuetudine artigianale ha imposto come archetipiche per i piatti. Da tutto ciò discende “un silenzio volumetrico” assimilabile a certe apparecchiature che compaiono nei quadri di Casorati o di Morandi. Essenziale poi lo studio cromatico: si è arrivati a definire dodici colori (dall’azzurro polvere al rosa cipria al verde militare), colori bassi, opachi, ma mai spenti, che paiono conservare qualcosa dei pigmenti e degli ossidi con cui sono stati creati. La composizione sempre variabile dei diversi pezzi nei vari colori porta ad una infinita e imprevedibile partecipazione al progetto da parte dell’utente.

tipo di oggetto SERVIZIO DI PIATTI anno 2002 azienda LABORATORIO PESARO materiali GRES dimensioni VArie

Saint Tropez

2/

60

Technical drawing of plates

1/

Disegno tecnico dei piatti

The calm everyday quality of the Saint Tropez dinnerware contains an important idea about tipology. The design intent reinterprets the proportions that age-old craft habits have determined be archetypical plates. This all comes to “silent volumes” that can be compared to certain devices that appear in Casorati and Morandi’s paintings. The colors are fundamental. Twelve colors were defined (including powder blue, old rose and military green) that are subtle and matte, but never lifeless, seeming to keep something of the pigments and oxides with which they were made. The composition is always variable with different pieces in different colors sparking their owners’ infinite, unpredictable participation in the design.

1/

OBJECT DISH SET YEAR 2002 COMPANY LABORATORIO PESARO MATERIAL STONEWARE SIZE VARIOUS


61

The twelve colors of the set’s pieces allow for infinite combinations

I dodici colori con cui sono realizzati i pezzi del servizio consentono infinite possibilitĂ combinatorie

Una pila di piatti piani e fondi

A stack of flat and soup plates

2/

3/

3/



89

/

Marta Laudani e Marco Romanelli, architetti, collaborano dal 1988 negli studi associati di Roma e Milano. Hanno progettato per Arflex, Azzurra, Bosa, Dorelan, Driade, Fiam, Fontana Arte, Glas, Nodus, O luce, Salviati, Valsecchi 1918, Up&Up. Per l’architettura e l’exhibit design vanno ricordati il progetto del recupero del Museo della Civiltà Romana a Roma del 2001 e le mostre “Intorno alla fotografia” all’Association JV&BD di Milano e al MAN di Nuoro nel 1998/99; “Gio Ponti: a World” al Design Museum di Londra, al NAI di Rotterdam e alla Triennale di Milano nel 2002-2003; “Gioiello italiano contemporaneo” a palazzo Valmarana di Vicenza, nel 2008. Al lavoro di progettazione, pubblicato sulle più importanti riviste internazionali, si è sempre affiancata una costante riflessione critica che Marta Laudani ha sviluppato con insegnamenti presso la facoltà di Architettura della Sapienza di Roma e Marco Romanelli come redattore delle riviste Domus (1986-1994) e Abitare (1995-2007). Hanno inoltre scritto su Gio Ponti, Carlo Scarpa, Bruno Munari, Gino Sarfatti. Nel 2004 hanno partecipato alla Biennale di Venezia nella sezione “Notizie dall’interno”; nel 2010 la Triennale di Milano ha dedicato loro una mostra monografica e nel 2011 hanno vinto il Compasso d’Oro per un’esperienza di progettazione collettiva con artigiani sardi.

Marta Laudani e Marco Romanelli nello studio di Milano Marta Laudani and Marco Romanelli in their studio in Milan

Since 1988 Marta Laudani and Marco Romanelli, architects, have worked in studios in Rome and Milan. They have designed for Arflex, Azzurra, Bosa, Dorelan, Driade, Fiam, Fontana Arte, Glas, Nodus, O luce, Salviati, Valsecchi 1918 and Up&Up. Notable among their work in architecture and exhibit design are the renovation of the Museum of Roman Civilization in Rome in 2001 and the exhibitions “Intorno alla Fotografia” at the Association JV&BD in Milan and the MAN in Nuoro in 1998/99; “Gio Ponti: a World” at the Design Museum in London, the NAI in Rotterdam and the Triennale di Milano in 2002-2003; “Gioiello Italiano Contemporaneo” a Palazzo Valmarana in Vicenza in 2008. Their design work has been published in leading international journals. It has always been accompanied by an ongoing exploration of theory, which Marta Laudani has pursued by teaching at the Faculty of Architecture at La Sapienza University of Rome, and Marco Romanelli has pursued as an editor for Domus (1986-1994) and Abitare (1995-2007) They have also written about Gio Ponti, Carlo Scarpa, Bruno Munari and Gino Sarfatti. In 2004 they took part in the Venice Biennale in the “News from Inside” section; in 2010 the Milan Triennale dedicated a solo exhibition to them; in 2011 they won the Compasso d’Oro for a design project with Sardinian artisans.

/ BIOGRAFIA BIOGRAphy


ISBN 978-88-96780-63-3

9 788896 780633

Vincenzo Cristallo

MARTA LAUDANI E MARCO ROMANELLI

marta LAUDANI E marco ROMANELLI

/per un moderno continuo - For an ongoing modernity “Nel quadro di questo racconto non si ostenta mai nulla, si presenta semmai, con quella modestia di chi sa, di chi ha esperienza, ma non deve proclamarla ogni volta”. “In the context of this story, nothing is ever flaunted. Rather it is presented with the modesty of those who know, those who have experience and don’t need to proclaim it every day.” euro 18,00


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.