PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1
PUGLIA Linea A.2 – PROGETTARE Miglioramento dei programmi, dei progetti e della performance
LABORATORIO “Smartpuglia” REPORT Incontro di autovalutazione “Smart Regional Innovation Meeting”
Tecnopolis / Valenzano – Bari 19 febbraio 2013 ore 9.00 – 17.30
INTRODUZIONE.................................................................................................................3 Iniziativa FARO Europa 2020.................................................................................................. 6
FASE 1 - AUTOVALUTAZIONI INDIVIDUALI, INTERPERSONALI E DELL’ATTITUDINE DEL TERRITORIO ALL’INNOVAZIONE ...........................................................................11 1.1 L’autovalutazione personale............................................................................................... 11 1.2 L’autovalutazione interpersonale.......................................................................................12 1.3 La valutazione dell’attitudine all’innovazione del territorio (Scala di North)......................14
FASE 2 - INNOVATION UNION: LA BUSSOLA DELL’INNOVAZIONE ........................... 17 POLITICHE DI RICERCA E INNOVAZIONE ( punti 1 e 2) .................................................... 18 INNOVAZIONE SOCIO TECNOLOGICA E PARTENARIATI (Punti 3 e 7) .............................21 RICERCA, INNOVAZIONE, INVESTIMENTI, IMPRENDITORIALITÀ E SEMPLIFICAZIONE (punti 4,8,9) .......................................................................................................................... 23 ECCELLENZA E COMPETENZE ( punti 5 e 6)...................................................................... 25 IL SETTORE PUBBLICO FATTORE D’INNOVAZIONE (10) ................................................. 27
FASE 3 - DALL’AUTOVALUTAZIONE AL MIGLIORAMENTO E INNOVAZIONE CONTINUI........................................................................................................................ 30 CONCLUSIONI..................................................................................................................33 IMPRESSIONI DEI PARTECIPANTI..................................................................................... 34
ALLEGATI .........................................................................................................................35 ALLEGATO A: ELENCO DEI PARTECIPANTI ..............................................................35 ALLEGATO B: PROGRAMMA ......................................................................................37 METODOLOGIE CO-CREATIVE DI DECISION MAKING E FACILITAZIONE ............39
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INTRODUZIONE Il progetto Capacity SUD, finanziato dal Programma Operativo Nazionale "Governance e Azioni di Sistema" (PON GAS), ha la finalità di migliorare la capacità istituzionale delle amministrazioni delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza supportandole nella programmazione di interventi che rispondano alle loro esigenze prioritarie e nel rafforzamento delle competenze necessarie per la loro efficace attuazione. La Capacità Istituzionale, Asse del Programma, oltre a fornire un supporto strategico per una gestione maggiormente efficiente dei Programmi Operativi, assume un rilievo fondamentale in prospettiva della programmazione comunitaria nel quadro di Europa 2020. La Linea A.2 di Capacity SUD, denominata PROGETTARE, propone attività di sviluppo delle capacità delle persone impegnate nelle Amministrazioni a progettare strategie della futura programmazione, interventi su politiche e servizi pubblici, azioni di miglioramento organizzativo e gestionale del ciclo delle politiche. Tali attività, nella Linea di Progetto, promuovono processi collaborativi, che includono nella progettazione diversi attori e si realizzano con metodologie partecipative. In particolare, PROGETTARE si articola in 2 azioni: sviluppo della cultura del PCM (Linea A.2.1 – Progettare le politiche) e Progetti mirati per il miglioramento del ciclo di programmazione e di gestione (Linea A.2.2 – Progettare lo sviluppo organizzativo). Formez PA nell’ambito della linea “Progettare le politiche ” ha organizzato, con La Regione Puglia, e precisamente con l’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione e il Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, lo “Smart Regional Innovation Meeting”, evento di confronto e riflessione condivisa con l’obiettivo di far emergere proposte concrete e utilizzabili da chi, all’interno della Regione, è chiamato a dare seguito alla programmazione della “Smart Specialization” prevista nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020.
IL LABORATORIO “SMARTPUGLIA” L’incontro di autovalutazione “Smart Regional Innovation Meeting” rappresenta quindi la terza tappa di un Laboratorio nel cui sviluppo le azioni innovative emerse contribuiranno a costruire le prospettive programmatiche della Regione Puglia, nella logica della integrazione delle politiche della “Smart Specialization” . Lo scenario di riferimento del Laboratorio è costituito in parte dalle politiche di innovazione realizzate finora, in parte dalle prospettive della nuova programmazione. L’idea forza che lo muove è quello dell’integrazione – tra gli attori delle politiche e le strutture organizzative che le realizzano – per acquisire strumenti per una progettazione di qualità.
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Le metodologie di progettazione partecipata che lo stanno caratterizzando serviranno a “mettere insieme” le voci dei vari attori: non solo quelle dell’amministrazione quindi ma anche quelle degli stakeholder dei territori, portatori di competenze che andranno ad arricchire strategie e policy design. Il Laboratorio, pertanto, sta seguendo nel suo sviluppo diverse fasi: eventi allargati, momenti di progettazione più ristretti, focus group, workshop, costruendo così il suo percorso con gli stessi partecipanti. L’incontro di autovalutazione si è tenuto presso la sede di Tecnopolis a Valenzano (Bari), il 19 febbraio 2013. Ha coinvolto 80 protagonisti dell’innovazione attuale e futura in Puglia: dirigenti e funzionari regionali coinvolti in azioni relative all’innovazione insieme al sistema regionale delle Agenzie e società in house, referenti e protagonisti del sistema universitario, dei distretti tecnologici e produttivi, organizzazioni sindacali, associazioni datoriali di categoria, Anci e Upi. Per l’elenco completo dei partecipanti vedi ALLEGATO A La giornata di lavoro si è posta i seguenti obiettivi:
Condivisione tra gli attori chiave dell’innovazione in Puglia un metodo di confronto basato sull'autovalutazione, con specifico riferimento ai dieci punti del programma Innovation Union.
Individuazione di criticità, azioni e priorità per rafforzare l’autovalutazione
Coinvolgimento, co-progettazione, empowerment attraverso l’applicazione di metodi e strumenti partecipativi, tecniche per la creatività e l’innovazione
Potenziamento e allargamento della comunità di pratica degli innovatori.
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L’introduzione di Elena Tropeano, Responsabile della Linea A.2 del progetto Capacity SUD “La giornata di oggi mira a concentrare le energie e chiarire gli obiettivi di una politica fondamentale come quella della Smart Specialization. Facendo riferimento al titolo del nostro progetto, intendiamo il termine Capacity come capacità diffusa d’integrazione, di produrre politiche che dialoghino tra loro, che si auto valutino (proprio come nella giornata di oggi) e che contribuiscano insieme allo sviluppo del territorio. Il secondo termine del titolo del progetto è “Sud”: un termine a cui tengo particolarmente. Si riferisce a un Sud che, come sappiamo, è sparito dal dibattito politico, istituzionale e culturale; se non ci fosse stato il Ministro Barca sarebbe sparito anche dall’azione di Governo. Il Ministro lo ha rilanciato positivamente, con grande operatività e impegno personale. Voi che rappresentate l’eccellenza di questo sud potete portare la vostra esperienza anche come elemento propositivo nei confronti delle altre amministrazioni. Quello che io cerco di fare è mettere a sistema l’innovazione di cui voi siete portatori, che consideriamo un esempio positivo e da migliorare – e oggi applicheremo una metodologia di valutazione condivisa come una modalità per realizzare questo miglioramento -, per un sud che o risorge coinvolgendo tutti gli attori , o non risorge. “
Il saluto di Adriana Agrimi, Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia “Alla proposta di trascorrere un’intera giornata insieme per tentare di costruire la strategia regionale per la Smart Specialization basata su ricerca e innovazione avete reagito con grande entusiasmo, dimostrando a tutto il sistema che avete grande volontà di protagonismo e, allo stesso tempo, di mettervi in discussione. L’autovalutazione - lo strumento che oggi vi proponiamo insieme ai colleghi del Formez - ci può dare la possibilità di capire dove siamo ma anche quanto manca all’obiettivo di sviluppo complessivo.”
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“SMART REGIONAL INNOVATION MEETING” SULL’AUTOVALUTAZIONE INNOVATION UNION Il workshop Puglia Smart Innovation sulla valutazione è stato facilitato da Paolo Martinez e Matteo Baronti della società FUTOUR e consulenti di Formez PA. Il workshop ha previsto sia sessioni di lavoro, analisi e approfondimento con il Mosaico Digitale di FUTOUR sia sessioni co-creative basate sul lavoro in gruppo con tecniche partecipative e di visualizzazione. L’incontro si è articolato in tre fasi: a) autovalutazioni individuali, interpersonali e dell’attitudine del territorio all’innovazione; b) autovalutazione Innovation Union con sessioni di brainstorming interattivo basate sul mosaico digitale e c) dall’autovalutazione al miglioramento continuo: lavori in gruppo di prototipazione veloce per elaborare proposte migliorative rispetto all’autovalutazione Innovation Union. “Innovation Union” è una delle sette iniziative FARO presentate dalla Commissione Europea nell'ambito della più ampia strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il programma, attraverso un vero e proprio decalogo, intende utilizzare gli interventi pubblici per stimolare il settore privato e rimuovere gli ostacoli che impediscono alle idee di raggiungere il mercato. Riportiamo il testo dell’allegato al Documento Innovation Union*, base di partenza del Laboratorio SmartPuglia di Capacity SUD. *Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio e al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni. Iniziativa FARO Europa 2020 L’Unione dell’innovazione ALLEGATO I Strumenti per l’autovalutazione: Caratteristiche salienti di sistemi efficaci di ricerca e di innovazione ai livelli nazionale e regionale. 1. Si considera che promuovere la ricerca e l’innovazione costituisca una modalità d’intervento essenziale e presentata come tale ai cittadini per sostenere la concorrenzialità e la creazione di posti di lavoro, affrontare le principali problematiche atte a ripercuotersi sulla società e migliorare la qualità della vita. •
L’intervento pubblico in tutti i contesti pertinenti, tra i quali l’istruzione e l’acquisizione di competenze, il funzionamento dei mercati di prodotti e servizi, i mercati finanziari, i mercati del lavoro, l’attività e il contesto imprenditoriali, la politica industriale, la coesione/pianificazione del territorio, le infrastrutture/TIC e la fiscalità, e più generalmente a tutti i livelli è concepito e realizzato in un quadro strategico coerente e integrato, incentrato sullo stimolo all’innovazione e sul rafforzamento della base di conoscenze.
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Laddove politiche e finanziamenti si concentrano su specifici obiettivi prioritari, questi riguardano sempre più spesso la ricerca di nuove soluzioni alle grandi problematiche atte a
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ripercuotersi sulla società, quali l’impiego efficiente delle risorse, il cambiamento climatico, la salute e l’invecchiamento, oltre che la valorizzazione dei vantaggi concorrenziali derivanti dalla scoperta di soluzioni a tali problematiche. 2. L’elaborazione e l’attuazione di politiche nel campo della ricerca e dell’innovazione sono pilotate ai massimi livelli politici e basate su una strategia pluriennale. Politiche e strumenti utilizzati mirano a sfruttare i punti di forza nazionali/regionali, attuali o nascenti, in un contesto UE (“specializzazione intelligente”). •
Una struttura centralizzata efficace e stabile, tipicamente gestita ai massimi livelli, definisce gli orientamenti operativi di massima su base pluriennale e ne assicura un’attuazione sostenuta e adeguatamente coordinata. Questa struttura si vale dell’appoggio di reti che riuniscono tutte le parti interessate quali imprese, autorità regionali e locali, assemblee parlamentari e cittadini, favorendo in tal modo una cultura dell’innovazione e instaurando un clima di fiducia reciproca tra il mondo della scienza e la società.
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Una strategia pluriennale definisce un numero limitato di obiettivi prioritari, previa analisi internazionale dei punti di forza e delle carenze a livello nazionale e regionale e delle occasioni emergenti (“specializzazione intelligente”), e stabilisce un quadro programmatico e finanziario prevedibile. Tale strategia tiene debitamente conto degli obiettivi prioritari fissati dall’UE, evitando così doppioni superflui e la frammentazione degli sforzi, e si adopera attivamente per sfruttare le possibilità di programmazione congiunta e di cooperazione transfrontaliera e l’effetto leva degli strumenti dell’UE. La cooperazione bilaterale con paesi terzi si basa su una strategia chiara ed è coordinata ove possibile con gli altri Stati membri dell’UE.
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Esiste già un efficace sistema di controllo e di verifica, che si avvale pienamente di indicatori di riuscita pratica, parametri di valutazione definiti a livello internazionale e strumenti di valutazione ex-post.
3. L’attuazione della politica dell’innovazione ha una portata che va al di là della ricerca tecnologica e delle sue applicazioni. •
Viene attivamente promosso un concetto più ampio d’innovazione, che comprenda l’innovazione nel campo dei servizi, miglioramenti dei processi e cambiamenti organizzativi, modelli aziendali, strategia commerciale, strategia di marca e design, non da ultimo per mezzo di un maggior numero di attività interdisciplinari cui partecipano gruppi di utilizzatori o di consumatori in quanto elementi importanti per un’innovazione aperta.
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Si elaborano in modo coerente politiche incentrate sull’offerta e sulla domanda, utilizzando la capacità di assorbimento del mercato unico e potenziandola.
4. Ricerca ed innovazione beneficiano d’investimenti pubblici adeguati e prevedibili, orientati in particolare ad incoraggiare gli investimenti privati. •
È generalmente riconosciuto che i finanziamenti pubblici svolgono un ruolo importante nel rendere disponibile un’infrastruttura delle conoscenze di elevata qualità e nello stimolare il
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mantenimento dell’eccellenza nell’istruzione e nella ricerca, in particolare garantendo l’accesso ad infrastrutture di ricerca di livello mondiale, rafforzando le capacità scientifiche e tecnologiche a livello regionale e sostenendo l’innovazione specialmente in periodi di recessione economica. Di conseguenza gli investimenti pubblici in istruzione, ricerca ed innovazione sono classificati per ordine di priorità e iscritti a bilancio nel quadro di piani pluriennali al fine di garantirne la prevedibilità e gli effetti a lungo termine, se necessario grazie anche al ricorso ai Fondi strutturali. •
I finanziamenti pubblici mirano a stimolare e potenziare gli investimenti del settore privato. Si stanno studiando e sperimentando modalità di finanziamento innovative (ad esempio partnership pubblico/privato) e incentivi tributari. Si stanno parimenti attuando riforme volte a tener conto dell’evoluzione in corso ed a garantire un rendimento ottimale del capitale investito.
5. L’eccellenza costituisce un criterio fondamentale per elaborare politiche nel campo della ricerca e dell’istruzione. •
I fondi per la ricerca vengono sempre più spesso assegnati avviene sempre più su base concorrenziale e vi sono validi motivi per perseguire l’equilibrio tra finanziamenti istituzionali e finanziamenti riferiti a specifici progetti. La valutazione degli istituti di ricerca si effettua in base a criteri riconosciuti a livello internazionale e i progetti sono selezionati in base alla qualità delle proposte e dei risultati previsti, con la possibilità di un esame esterno tra pari. I ricercatori beneficiano di finanziamenti che non tengono conto delle barriere esistenti tra paesi ed istituti. I risultati della ricerca finanziata con risorse pubbliche sono protetti e pubblicati in un modo tale da incoraggiarne l’impiego.
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Gli istituti d’insegnamento superiore e gli istituti di ricerca godono dell’autonomia necessaria per poter organizzare le loro attività nei settori dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione, applicare metodi di assunzione aperti e attingere ad altre fonti di finanziamento, quali donazioni filantropiche.
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L’inquadramento giuridico, finanziario e sociale delle carriere nella ricerca, dottorati compresi, offrono condizioni sufficientemente interessanti sia per gli uomini che per le donne in riferimento ai livelli internazionali, ed in particolare a quello statunitense. In questo ambito rientrano condizioni favorevoli ad un buon equilibrio tra vita privata e vita professionale nonché a sviluppo e formazione professionali. Sono previsti incentivi per attirare talenti di livello internazionale.
6. Il sistema educativo, formazione compresa, fornisce la combinazione appropriata di competenze. •
Esistono politiche e incentivi per garantire un numero sufficiente di diplomi del terzo ciclo in scienze, tecnologie, ingegneria e matematica così da garantire la disponibilità di una combinazione appropriata di competenze nella popolazione (grazie anche ad un sistema educativo e di formazione professionale valido) nel medio e lungo termine.
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I programmi d’istruzione e formazione sono concepiti per sviluppare la capacità delle persone di apprendere e di acquisire competenze trasversali quali il pensiero critico, la soluzione di problemi, la creatività, lo spirito di squadra, e capacità interculturali e di comunicazione. Si presta particolare attenzione alla necessità di colmare eventuali lacune nelle competenze importanti per l’innovazione. Lo spirito imprenditoriale occupa un posto di primo piano nei programmi d’istruzione e formazione, con un forte incoraggiamento alla costituzione di partnership tra l’istruzione formale e altri settori a tale scopo.
7. È fortemente incoraggiata la costituzione di partnership tra istituti di insegnamento superiore, centri di ricerca e imprese a livello regionale, nazionale e internazionale. •
Nella misura del possibile le attività di ricerca sono corredate di strumenti per sostenere la commercializzazione di idee innovative. Esistono politiche e strumenti, quali poli d’innovazione/della conoscenza, piattaforme per il trasferimento delle conoscenze e sistemi di voucher, per incoraggiare la cooperazione e lo scambio delle conoscenze e per creare un ambiente di lavoro più favorevole alle PMI.
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Ricercatori ed innovatori possono passare facilmente da un istituto pubblico a uno privato e viceversa. Le disposizioni in tema di titolarità dei diritti di proprietà intellettuale sono trasparenti ed esistono sistemi di scambio e di sostegno per facilitare il trasferimento delle conoscenze e la creazione di imprese nate dalla ricerca universitaria e attirare investitori (anche di capitali di ventura) e “business angels”.
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Non vi sono ostacoli alla costituzione ed al funzionamento di partnership e collaborazioni transfrontaliere.
8. Il contesto è favorevole agli investimenti privati in attività di R&S, allo spirito imprenditoriale e all’innovazione. •
Le politiche volte a promuovere l’innovazione, lo spirito imprenditoriale e la qualità dell’ambiente in cui operano le imprese sono strettamente correlate.
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Esistono condizioni favorevoli per stimolare la crescita di un vigoroso mercato dei capitali di ventura, specialmente per quanto riguarda gli investimenti d0imprese ai primi passi.
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Conformemente allo “Small business act”31 per l’Europa, le norme applicabili alla costituzione ed alla gestione di una nuova impresa sono semplici e concepite partendo dalla prospettiva delle PMI. Il quadro giuridico è trasparente e aggiornato. Le disposizioni sono applicate correttamente. I mercati sono dinamici e competitivi. La disponibilità ad assumere rischi è incoraggiata. La normativa in tema di fallimenti favorisce la riorganizzazione finanziaria delle imprese. Gli imprenditori che hanno fallito nella loro prima attività non vengono discriminati in alcun modo.
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Esiste un sistema efficiente, accessibile ed efficace di protezione della proprietà intellettuale, che stimola l’innovazione e mantiene gli incentivi all’investimento. Il mercato di prodotti e servizi innovativi è tenuto costantemente aggiornato grazie ad un efficace sistema di normazione.
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9. Gli aiuti pubblici a favore della ricerca e dell’innovazione nell’ambito delle imprese sono semplici, di agevole accesso e di alta qualità. •
A livello di UE esiste un numero limitato di regimi di sostegno mirati, chiaramente differenziati e di facile accesso che forniscono aiuti e rimediano a carenze chiaramente individuate del mercato in fatto di finanziamenti privati all’innovazione.
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Gli aiuti finanziari sono adeguati alle necessità delle imprese, in particolare delle PMI. Si dà risalto ai risultati ottenuti piuttosto che a mezzi di produzione e controlli. La burocrazia è ridotta al minimo, i criteri di selezione sono chiari e i termini di contrattazione e di pagamento sono i più brevi possibile. I regimi di finanziamento sono regolarmente oggetto di valutazioni e analisi parametriche comparate con analoghi regimi di altri paesi.
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I finanziamenti nazionali sono assegnati nel quadro di procedure di valutazione internazionali e incoraggiano la cooperazione transnazionale. Norme, procedure e calendari sono armonizzati per facilitare la partecipazione ai programmi dell’UE e la cooperazione con altri Stati membri.
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Vengono spesso concessi aiuti specifici a giovani società innovative per aiutarle a commercializzare rapidamente le loro idee e promuovere la loro internazionalizzazione.
10. Il settore pubblico è di per sé un fattore d’innovazione. •
Il settore pubblico fornisce incentivi per stimolare l’innovazione all’interno delle organizzazioni che ne fanno parte oltre che nell’offerta di servizi pubblici.
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Le autorità ricorrono attivamente ad appalti pubblici per impiegare soluzioni innovative atte a migliorare l’offerta di servizi pubblici. I bandi di gara sono basati su prestazioni specificate in funzione dei risultati ed i contratti vengono aggiudicati in base a criteri qualitativi che favoriscono le soluzioni innovative, quali l’analisi del ciclo di vita, piuttosto che in base al prezzo più basso. Si sfruttano anche le possibilità di aggiudicare congiuntamente gli appalti pubblici.
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Ove possibile i dati in possesso di enti pubblici sono forniti gratuitamente a titolo di materiale utile ai fini dell’innovazione.
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FASE 1 - AUTOVALUTAZIONI INDIVIDUALI, INTERPERSONALI E DELL’ATTITUDINE DEL TERRITORIO ALL’INNOVAZIONE Dopo l’introduzione ai contenuti della giornata, il workshop è entrato nel vivo, prendendo le mosse da un’autovalutazione il cui scopo era un progressivo avvicinamento ai temi centrali dell’innovazione. L’autovalutazione è stata articolata su tre quesiti corrispondenti ad altrettanti livelli percettivi: 1.1 La dimensione PERSONALE, intesa come il valore che ogni partecipante attribuisce a se
stesso in merito alla propria capacità di contribuire al processo di innovazione; 1.2 quella INTERPERSONALE, connessa alla percezione di quanto gli altri (in senso lato)
facilitino o ostacolino il contributo di cui sopra; 1.3 quella legata alla valutazione dell’innovatività del territorio di cui si fa parte.
La scala di valutazione prescelta, in valori da 1 a 7, è stata mantenuta per tutti i quesiti posti durante il workshop. La legenda esplicitata per ogni questionario era: 1 = inesistente, 2 = molto basso, 3 = basso, 4 = decente, 5 = buono, 6 = alto, 7 = molto alto 1.1 L’autovalutazione personale Il primo quesito sulla valutazione personale aveva lo scopo di fungere da “rompi-ghiaccio” per l’inizio dei valori, ma allo stesso tempo quello di consentire ad ogni partecipante di prendere contatto con le convinzioni sulla propria capacità di dare un contributo significativo al processo di innovazione. Sebbene risultati tendenzialmente alti fossero attesi, considerando la provenienza dell’audience e il generalizzato orientamento ai temi dell’innovazione e dello sviluppo, il primo questionario ha comunque fornito elementi di riflessione sulle possibili aree di miglioramento personale. Nella fattispecie il quesito è stato proposto in questa forma: Su una scala da 1 a 7, come valuto in me come individuo queste caratteristiche rispetto alla mia capacità di essere attore e promotore dell’innovazione?
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Competenze tecniche Apertura al cambiamento Capacità di confronto con realtà internazionali Visione strategica Proattività, iniziativa e coraggio Capacità di cogliere i segnali globali di cambiamento e le opportunità Capacità operativa di gestione dei progetti Orientamento alla sostenibilità sociale, ambientale ed economica
La tabella che segue raccoglie la sintesi di tutte le autovalutazioni individuali:
Completata la valutazione, i partecipanti sono stati invitati a scegliere un collega con cui scambiare il questionario appena compilato e condividerne contenuti ed interpretazione. 1.2 L’autovalutazione interpersonale Completato questo primo round, si è passati alla seconda domanda. Utilizzando come già detto la medesima scala, la richiesta di valutazione della dimensione interpersonale è stata così espressa: Come valuto queste caratteristiche nelle persone/enti/organizzazioni con cui mi interfaccio nell’ambito del mio ruolo, rispetto alla loro capacità di essere attori e promotori dell’innovazione?
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Le caratteristiche sono esattamente le stesse contenute nel primo quesito. È stato spiegato che l’oggetto della valutazione è rappresentato da tutte le persone, enti e organizzazioni appunto, con cui ognuno dei partecipanti viene sistematicamente in contatto nel normale svolgimento delle proprie mansioni, nell’adempimento del proprio ruolo. Qualcuno ha chiesto se non sarebbe stato più funzionale organizzare questa parte dell’intervista in più questionari che permettessero di valutare in maniera più precisa come ognuna delle parti coinvolte contribuisca al processo e al risultato finale. Il suo scopo tuttavia non era quello di esprimere un giudizio rispetto agli altri, giudizio per altro molto difficile da oggettivare, quanto piuttosto far emergere la percezione di quanto gl'intervistati si sentano in grado di esprimere le loro potenzialità nel contesto in cui operano. Nonostante il disorientamento iniziale legato alla non univocità dell’oggetto della valutazione, i risultati hanno evidenziato una notevole omogeneità nel ritenere che “gli altri” siano decisamente meno equipaggiati per favorire il processo di innovazione e sviluppo. Questi i risultati:
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Il grafico seguente mette maggiormente in evidenza il gap tra le due dimensioni (in blu la valutazione “Personale” e in rosso quella “Interpersonale”).
1.3 La valutazione dell’attitudine all’innovazione del territorio (Scala di North) Il terzo quesito introduttivo alle attività poi condotte attraverso il mosaico digitale verteva sulla percezione soggettiva di quanto la Puglia si ponga tra due estremi di “bassa” o “alta” attitudine all'innovazione. Il quesito si basa sulla scala dell’ignoranza sviluppata da Klaus North per analizzare le regioni intelligenti (smart) e ignoranti (stupid).
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I descrittori caratterizzanti i due estremi sono stati i seguenti: BASSA
ALTA
ATTITUDINE ALL'INNOVAZIONE
ATTITUDINE ALL'INNOVAZIONE
(IGNORANZA)
(INTELLIGENZA)
Chiusura
Apertura
Cecità
Visione
Followership
Leadership
Isolamento
Coesione
Autoreferenzialità
Apertura al confronto e modestia
Uso non etico del capitale intellettuale
Uso etico del capitale intellettuale
Regressione
Apprendimento
Individualismo
Connettività
Letargia
Iniziativa
Nessun Rischio
Sperimentazione
Per facilitare l’autovalutazione su ogni elemento della scala di North è stata posta una domanda per ciascuno dei 10 punti che la compongono. Nella medesima scala di valutazione da 1 a 7 il punteggio più basso e quello più alto corrispondono rispettivamente a minima e massima attitudine all'innovazione considerando la capacità del territorio di: 1. Cogliere nuove idee di tendenza e sviluppo (APERTURA)? 2. Sviluppare visioni e valori condivisi (VISIONE)? 3. Motivare e condurre con decisioni trasparenti e oneste verso obiettivi condivisi (LEADERSHIP)? 4. Colmare divari tra giovani e anziani, poveri e ricchi, locali e immigranti (COESIONE)? 5. Valutare i propri punti di forza, debolezza, i limiti e vincoli (APERTURA AL CONFRONTO E MODESTIA)? 6. Usare a pieno il capitale intellettuale in maniera sostenibile ed etica (USO ETICO DEL CAPITALE INTELLETTUALE)? 7. Trarre lezioni, innovare e cambiare (APPRENDIMENTO)? 8. Creare reti tra persone (comunità) e usare i poteri di connessione (reti interpersonali, sociali, internet) (CONNETTIVITA’)?
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9. Mobilizzare le persone e creare uno spirito di rinnovamento (INIZIATIVA)? 10. Sperimentare nuove soluzioni, dare libertĂ di gioco e consentire errori (SPERIMENTAZIONE)? Questi i risultati:
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FASE 2 - INNOVATION UNION: LA BUSSOLA DELL’INNOVAZIONE Nella seconda fase del workshop sono stati introdotti - attraverso una lettura ad alta voce - i 10 punti del programma Innovation Union (http://ec.europa.eu/research/innovationunion/index_en.cfm) da alcuni attori dell’innovazione regionale presenti ai lavori e autopropostisi come “volontari”, secondo un raggruppamento in cinque ambiti tematici. Su ciascun punto è stata poi data una valutazione dai partecipanti tutti e sulla base della valutazione, per ciascun ambito si è svolta una discussione facilitata con le tecniche del mosaico digitale, che stimolano la partecipazione attiva e l’espressione delle proprie opinioni. Si riportano le clusterizzazioni nelle quali sono stati raggruppati i 10 punti dell’Allegato 1 al Documento Innovation Union, con - fra parentesi- i punti che sono stati aggregati POLITICHE DI RICERCA E INNOVAZIONE (1+2) o
(1) Si considera che promuovere la ricerca e l'innovazione costituisca una modalità d’intervento essenziale e presentata come tale ai cittadini per sostenere la concorrenzialità e la creazione di posti di lavoro, affrontare le principali problematiche atte a ripercuotersi sulla società e migliorare la qualità della vita.
o
(2) L'elaborazione e l'attuazione di politiche nel campo della ricerca e dell’innovazione sono pilotate ai massimi livelli politici e basate su una strategia pluriennale. Politiche e strumenti utilizzati mirano a sfruttare i punti di forza nazionali/regionali, attuali o nascenti, in un contesto UE ("specializzazione intelligente").
INNOVAZIONE SOCIO TECNOLOGICA E PARTENARIATI (3+7) o
(3) L’attuazione della politica dell'innovazione ha una portata che va al di là della ricerca tecnologica e delle sue applicazioni.
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(7) È fortemente incoraggiata la costituzione di partnership tra istituti di insegnamento superiore, centri di ricerca e imprese a livello regionale, nazionale e internazionale.
RICERCA, INNOVAZIONE, INVESTIMENTI, IMPRENDITORIALITÀ E SEMPLIFICAZIONE (punti 4 -8- 9) o
(4) Ricerca ed innovazione beneficiano d’investimenti pubblici adeguati e prevedibili, orientati in particolare ad incoraggiare gli investimenti privati.
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(8) Il contesto è favorevole agli investimenti privati in attività di R&S, allo spirito imprenditoriale e all'innovazione.
o
(9) Gli aiuti pubblici a favore della ricerca e dell'innovazione nell’ambito delle imprese sono semplici, di agevole accesso e di alta qualità.
ECCELLENZA E COMPETENZE ( punti 5 e 6) o
(5) L'eccellenza costituisce un criterio fondamentale per elaborare politiche nel campo della ricerca e dell’istruzione.
o
(6) Il sistema educativo, formazione compresa, fornisce la combinazione appropriata di competenze.
IL SETTORE PUBBLICO FATTORE D’INNOVAZIONE (10) o
(10) Il settore pubblico è di per sé un fattore d'innovazione
L’autovalutazione dei dieci punti nel programma Innovation Union ha riportato i seguenti risultati.
POLITICHE DI RICERCA E INNOVAZIONE ( punti 1 e 2) Questo ambito tematico che raccoglieva i punti 1 e 2 del programma Innovation Union, è stato presentato da:
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Adriana Agrimi, Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia “I primi due punti ci propongono alcuni spunti di riflessione che voglio condividere con voi. La prima domanda riguarda l’essenzialita delle politiche dell’innovazione rispetto al sostegno dello sviluppo competitivo delle imprese e il contestuale apporto in termini di posti di lavoro. I soggetti presenti oggi compongono un quadro complessivo di cui ciascuno ha singolarmente una particolare consapevolezza, la quale e' bene si sviluppi diventando sempre più ampia, inclusiva, facendo dei singoli attori un sistema, che corrisponda anche con il sistema delle politiche regionali. In questo senso, volendo citare qualche buona pratica, il piano di lavoro del 2011 e' stato un passaggio importante che segnato la diversa modalità di percepire l'obiettivo che ha coinvolto diversi servizi. Un’esperienza che ha avviato questo modo di procedere, affrontando i problemi con macro obiettivi. Questo percorso mette insieme gli obiettivi della competitività con quelli sociali, obiettivi e sfide del cambiamento e della trasformazione della società. Quello della specializzazione intelligente e' un percorso che questa regione può affrontare puntando non esclusivamente sulle eccellenze, bensì affidandosi a sistemi che interagiscono tra di loro riconoscendo le proprie competenze e imparando ad agire in maniera sistemica. Perche si possa attuare questo percorso esistono oggi i presupposti. Alcuni dei soggetti presenti sono gli snodi di questo percorso; assieme a una capacità istituzionale potenziata noi potremo consegnare l'ownership di questa politica a una cittadinanza che speriamo più attiva.“ Annibale D'Elia, Dirigente dell’Ufficio Politiche Giovanili Regione Puglia “Sono onorato di esprimere questo intervento rappresentando il punto di vista della Regione. Ho pensato di interpretare questo contributo indicando cinque punti d'ispirazione. La prima ispirazione è la “centralità'” dell'innovazione: una innovazione che non e' soltanto quella tecnologica. Possiamo dire infatti che non esiste innovazione se non c'e' innovazione sociale o se non avviene un cambiamento di mentalità. Un buon modo per descrivere quello che facciamo e' “cercare di contribuire al cambiamento di mentalità'”. La seconda ispirazione e' la programmazione di medio e lungo periodo. Di questo aspetto siamo contenti perché ormai sono sette anni che la pratichiamo. Ciò dimostra che certe parole sono entrate nel senso comune di una generazione e anche il lavoro del cambiamento di mentalità non finisce mai, direi che il valore positivo dovrebbe tendere all'infinito. Il terzo punto e' che questo ragionamento sulla cultura e' anche un ragionamento sull’ecosistema. Risiede nella letteratura internazionale e anche nella legislazione nazionale che l'ecosistema sia tra le parole chiave dell’innovazione. L'innovazione non si compra, ma viene generata da un equilibrio. Esistono dunque dei punti di vista che legano l ecosistema e che favoriscono linnovazione e altri che la impediscono. Esistono infatti delle mentalità che non sono affatto amiche dell'innovazione, bensì della conservazione. Questo definisce la sfida che abbiamo di fronte. Il quarto punto e' il ruolo dei giovani, al quale tengo particolarmente. In questo i giovani rappresentano i nuovi sguardi che aiutano a riconoscere quali siano i propri problemi. L'ultimo punto e' molto presente nella letteratura europea e si collega all'idea che alcune delle cose maggiormente positive tra quelle che ci sono successe sono quelle inattese. Non tutto si può affidare alla programmazione. Rubando le parole a un esperto americano d'innovazione : “quando si coltiva l'innovazione alla vecchia maniera, si ara il campo e si semina, ma se si vuole fare innovazione in senso stretto si deve coltivare nella foresta pluviale, dove non sai cosa nascerà'”. Se sai già cosa nascerà non stai facendo innovazione, quindi hai bisogno di una dimensione di apertura e di sorpresa che è una componente ineliminabile. Inutile dire quale sia la centralità dei giovani in questi temi.“
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A seguire sono stati letti ad alta voce da due partecipanti “volontari” i punti Innovation Union di questo ambito, la relativa autovalutazione e le evidenze oggettive dell’autovalutazione (fattori positivi e negativi) (si riporta affianco a ciascun punto la media della valutazione risultata dalle votazioni)
(1) Si considera che promuovere la ricerca e l'innovazione costituisca una modalità d’intervento essenziale e presentata come tale ai cittadini per sostenere la concorrenzialità e la creazione di posti di lavoro, affrontare le principali problematiche atte a ripercuotersi sulla società e migliorare la qualità della vita. AUTOVALUTAZIONE 4,6
(2) L'elaborazione e l'attuazione di politiche nel campo della ricerca e dell’innovazione sono pilotate ai massimi livelli politici e basate su una strategia pluriennale. Politiche e strumenti utilizzati mirano a sfruttare i punti di forza nazionali/regionali, attuali o nascenti, in un contesto UE ("specializzazione intelligente"). AUTOVALUTAZIONE 4,8
Fattori POSITIVI per l’autovalutazione relativa a politiche di ricerca e innovazione (considerati insieme punti 1 e 2) • • • • • • • • • • • • •
c’è una visione strategica di insieme, per esempio nella Strategia Regionale sull’Innovazione centralità dell’innovazione nel discorso e nell’azione politica nella ricerca industriale sono stati attivati e realizzati il 90% degli interventi previsti dai programmi comunitari visione strategica delle azioni nel campo della ricerca industriale gli interventi realizzati sono stati sottoposti alla valutazione di organismi indipendenti coerenza e organicità degli interventi programmati l’innovazione declinata in diversi ambiti e non come tema verticale, innovazione trasversale impegno e buona volontà grande attenzione alle capacita espresse dal territori Comunicazione, Iniziative di premialità. le politiche regionali nascono da una visione strategica della innovazione pervasiva rispetto a tutti gli ambiti; le politiche europee stimolano positivamente l’intervento regionale sulla ricerca e innovazione c’è attenzione ai nuovi settori emergenti e non esclusivamente a quelli tradizionali e di punta nelle politiche regionali
Fattori NEGATIVI per l’autovalutazione relativa a politiche di ricerca e innovazione (considerati insieme punti 1 e 2) • •
a volte la politica si concentra di più sulla visibilità piuttosto che sui bisogni reali inadeguata capacità del livello politico di progettare strategie innovative rispondenti alla
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soluzione di problemi reali migliorare il messaggio servirebbe maggiore attenzione alla comunicazione rivolta alla cittadinanza, spesso non adeguatamente consapevole della direzione delle politiche regionali pensare di introdurre innovazioni solamente con gli strumenti della burocrazia senza preoccuparsi della mentalità del territorio scarsa capacita di comunicare e trasferire alla opinione pubblica una visione strategica e di insieme del sistema regionale della innovazione scarsa capacita di veicolare efficacemente i risultati conseguiti nel campo della ricerca e innovazione difficoltà del territorio di fare sistema mantenere l’attenzione costante sul innovazione poca attenzione all’ambiente Identificazione punti di forza inefficace. (meno meno) Lentezza azione amministrativa Eccesso burocrazia semplificazione iter amministrativo Qualità della progettazione dei partecipanti agli avvisi politica a lungo termine poco condivisa scollamento tra gli orientamenti dall’alto e il recepimento dal basso riduzione processi partecipativi autoreferenzialità poca diffusione consapevolezza ruolo guida capacita valorizzare forze positive ma non di migliorare quelle deboli poca coesione e dialogo tra diverse politiche
INNOVAZIONE SOCIO TECNOLOGICA E PARTENARIATI (Punti 3 e 7) Questo ambito tematico, che raccoglieva i punti 3 e 7 del programma Innovation Union, è stato presentato da Francesco Surico di Innova Puglia: “Parto da un punto che, nel sistema regionale, credo non tutti conoscano ma che penso sia l'elemento sostanziale su cui avviare una riflessione su quello che negli ultimi anni rimane da fare e su quello che nei prossimi dieci siamo tenuti ad assumere come processo di cambiamento. Noi siamo partiti da un paradigma che è molto diffuso, usato e abusato: le imprese per poter competere hanno bisogno di ricerca. Questo paradigma negli ultimi tre anni, almeno nel sud, è stato traslato: non ci sono più imprese ma imprenditori, non c'è ricerca ma ricercatori, non c'è mercato ma utilizzatori e utenti. Noi abbiamo iniziato immediatamente a tradurre il paradigma. Il Patto per l’occupazione ha avuto la centralità del lavoro tra gli strumenti agevolativi, per cui, in realtà, nelle politiche regionali non si sta partendo da zero. Oggi però dobbiamo innescare un meccanismo diverso: il coinvolgimento del territorio. Una recente iniziativa sull’ICT ci ha visti, seppur con qualche difficoltà iniziale, raccogliere il fabbisogno di tutta la Regione Puglia in maniera tale che oggi siamo in condizione di mapparlo. Abbiamo raccolto oltre 500 manifestazioni d’interesse da parte di soggetti rappresentativi che rappresentano le loro necessità in termini di ricerca e innovazione per l’area specifica dell’ICT. Questo ha portato a un modello che mira anche a mappare le eccellenze intese come offerta d’innovazione. Oggi abbiamo 150 laboratori di
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ricerca mappati e abbiamo già varato strumenti di aiuti agevolativi che cercano di intercettare i fabbisogni delle imprese che vogliono sperimentare. Posso dire che la Puglia ha diverse specializzazioni d’eccellenza; il problema sono le limitate opportunità che il sistema pubblico ha di valorizzare le risorse umane. Ci siamo proposti negli ultimi anni e ci stiamo proponendo anche con questo modello di tenere assieme le imprese, l’utenza e il sistema della ricerca. Penso a un’innovazione proiettata dall’alto verso il basso, intendendola non solo come tecnologia: l’innovazione è a prescindere dalla tecnologia. L’esperienza fatta con l’ICT, trasferita a tutti gli altri settori, portando al coinvolgimento di imprese, sindacati e parti di ricerca e sviluppo, unita agli altri settori dell’amministrazione regionale può sicuramente rispondere alle due tematiche di cui trattiamo. Quando andremo a parlare coi soggetti beneficiari per il processo d’innovazione e ricerca, inglobando anche il sistema di formazione superiore, ci saranno queste opportunità da cogliere, opportunità che a livello sperimentale stiamo già cogliendo. “ Seguono i punti Innovation Union di questo ambito, la relativa autovalutazione e le evidenze oggettive dell’autovalutazione (fattori positivi e negativi):
(3) L’attuazione della politica dell'innovazione ha una portata che va al di là della ricerca tecnologica e delle sue applicazioni. AUTOVALUTAZIONE 5,1
(7) È fortemente incoraggiata la costituzione di partnership tra istituti di insegnamento superiore, centri di ricerca e imprese a livello regionale, nazionale e internazionale. AUTOVALUTAZIONE 5,5
Fattori POSITIVI per l’autovalutazione relativa a innovazione socio tecnologica e partenariati (considerati insieme punti 3 e 7) • • • • • • • • • • • • • •
promozione forte di partenariati ampi stimolo del partenariato tra soggetti diversi Università più aperta al territorio promozione di partenariati regionali confronto costante con esperienze transnazionali politiche del lavoro innovative esperienze promosse in diversi segmenti di competenza innovazione come strumento di costruzione delle politiche riscontri effettivi (Innovabilia, Festival delle innovazioni, ecc) interazione tra università e centri di ricerca forte committment pubblico (+) per favorire l’integrazione progetti che consentono la realizzazione di reti tra le istituzioni e il partenariato (ILO2) partnership tra soggetti diversi e complementari come metodo di costruzione partecipata delle politiche valorizzazione dei ricercatori pugliesi e disincentivazione alla fuga dei cervelli
Fattori NEGATIVI per l’autovalutazione relativa a innovazione socio tecnologica e partenariati (considerati insieme punti 3 e7)
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poca capacità delle imprese di fare ricerca e di fare rete isolamento all’interno del sistema, quasi assediati le politiche sono positive ma manipolati forte consapevolezza nella PA e scarsa maturità del sistema scarsa promozione di partenariati internazionali un imbuto che porta tutto su un sistema economico vecchio debolezza della qualità del dialogo scarso livello di accompagnamento politico maggiore attenzione a partnership internazionali incapacità di ascolto dei bisogni del territorio incapacità di confrontarsi sul livello internazionale con un identità nazionale più coesa attuazione delle politiche di innovazione agisce dall’alto e non coinvolge il cambio di mentalità sul territorio passare dalla gara di appalto a meccanismi PPP (Partenariato Pubblico Privato) e P.F. (Project Financing) cioè partecipazione dei privati inefficacia e scarsa innovatività dei metodi di coinvolgimento del partenariato L’integrazione della ricerca e delle imprese deve essere accompagnata dal coinvolgimento nell’animazione delle associazioni di rappresentanza delle imprese capacità di ascolto ancora limitata difficoltà di attuare reali programmi integrati
RICERCA, INNOVAZIONE, INVESTIMENTI, IMPRENDITORIALITÀ E SEMPLIFICAZIONE (punti 4,8,9) Questo ambito tematico che raccoglieva i punti 4, 8 e 9 del programma Innovation Union, è stato presentato da Andrea Vernaleone di Puglia Sviluppo. “Le domande sono complesse ed è difficile rappresentare ciò che si fa in pochissimo tempo. Ciò che vorrei fare è di cercare di spostare la valutazione da un aspetto strettamente emozionale a uno un po’ più legato all’informazione, proponendo anche qualche numero. Per la prima domanda rispondo che la Regione Puglia, per i contratti di programma, ha 34 iniziative che hanno attivato della presente programmazione 965 milioni di investimenti privati sul territorio, di cui 157 sono di investimenti fatti da grandi imprese in temi di ricerca e sviluppo, per l’attivazione dei quali la Regione ha messo a disposizione 58 milioni. Per i Programmi Integrati di agevolazione il target si sposta dalle grandi imprese alle medie. Attualmente sono in corso 43 iniziative che hanno attirato investimenti sul territorio per 292 milioni di euro, 16 di cui sono per ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Per gli aiuti alle piccole imprese innovative la Regione mette a disposizione degli strumenti per facilitare la loro nascita. Ci sono state 36 progetti da nuove aziende con elevato potenziale innovativo e 21 progetti da parte di piccole imprese che già sono operative. Questi i dati che voglio dare per valutare se il contesto riesce a incentivare investimenti privati o meno. Parlando di contesto, il concetto d’innovazione permea trasversalmente tutta l’offerta di incentivi; il primo lavoro che noi abbiamo cercato di fare è di innovare anche il metodo con il quale gli incentivi sono erogati. In questo lo sforzo è stato notevole: intanto c’è una collaborazione con il partenariato, c’è una cabina di regia, un confronto diretto con le associazioni di categoria,
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con le imprese, con le organizzazioni sindacali, con il sistema delle università. Ci sono una serie di elementi sia per la fase di progettazione che di gestione degli strumenti. Un ulteriore aspetto è l’innovazione di processo attraverso cui gli strumenti si gestiscono: un esempio è un’offerta di microincentivi che sarà pubblicata a breve e che consentirà ai potenziali beneficiari di presentare la domanda di agevolazione direttamente da internet, semplicemente compilando un form. Un’ultima cosa è l’accesso agli aiuti, risulta difficile o facile? Ormai è consolidato che la Regione Puglia non disponga di un panorama infinito e parcellizzato d’incentivi che, invece, sono articolati secondo un criterio: la dimensione d’impresa. Le procedure d’accesso sono state notevolmente modificate e gli sforzi sono stati notevoli cercando di facilitare e rendere il processo trasparente. La maggior parte delle procedure sono negoziali, ci sono una serie di passaggi formali ma soprattutto c’è un approccio di collaborazione con chi vuole accedere agli strumenti per far risparmiare tempo e rendere l’amministrazione efficiente. “ Seguono i punti Innovation Union di questo ambito, la relativa autovalutazione e le evidenze oggettive dell’autovalutazione (fattori positivi e negativi):
(4) Ricerca ed innovazione beneficiano d’investimenti pubblici adeguati e prevedibili, orientati in particolare ad incoraggiare gli investimenti privati. AUTOVALUTAZIONE 5
(8) Il contesto è favorevole agli investimenti privati in attività di R&S, allo spirito imprenditoriale e all'innovazione. AUTOVALUTAZIONE 4,1
(9) Gli aiuti pubblici a favore della ricerca e dell'innovazione nell’ambito delle imprese sono semplici, di agevole accesso e di alta qualità. AUTOVALUTAZIONE 4,2
Fattori POSITIVI per l’autovalutazione relativa a ricerca, innovazione, investimenti e semplificazione (considerati insieme punti 4,8,9) • • •
sforzo dell’ente nella predisposizione di misure atte a limitare gli effetti negativi del contesto (vedi accesso al credito) punto di forza sta nell’accompagnamento alla premialità e accesso ai bandi i bandi sono fatti bene e accessibili
Fattori NEGATIVI per l’autovalutazione relativa a ricerca, innovazione, investimenti e semplificazione (considerati insieme punti 4,8,9) • • • • • •
(meno meno) Scarsa capacità di attrazione di investimenti privati (meno meno) è necessario un processo di semplificazione amministrativa (meno meno) Ci vorrebbe un sistema di regole chiare e predefinite le imprese vogliono sempre essere assistite tempi di erogazione dei fondi dimensione micro del sistema delle imprese private
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bandi complessi che necessitano di accompagnamento permanenza di farraginosità burocratica C’è una visione strategica di breve periodo necessità di miglioramento delle politiche industriali necessità di una maggiore facilità di accesso agli aiuti pubblici manca una politica a favore delle start-up ad alto potenziale di crescita modulistica di accesso pensata sul funzionario che la utilizza più che sul beneficiario attesa delle piccole imprese ad ottenere il sostegno pubblico prevedibile in cosa? manca una politica di attrazione di seed e venture capital con fondi pubblico-privati come accade in altre regioni manca una politica di attrazione delle imprese innovative da fuori che portino competenze e non solo capitali (meno meno) Non c’è un quadro chiaro della strategia e degli investimenti regionali sul tema dell’innovazione le rendicontazioni diventano sempre più complesse e quindi maggiore complessità gestionale nel sistema territoriale la visione dei settori della ricerca ancora un po’ troppo tradizionale manca una struttura di attrazione degli investimenti tipo Apulia Film Commission ma per l’innovazione l’accesso ai finanziamenti non è agevole l’età media degli imprenditori del settore è troppo alta il sistema delle fideiussioni su richiesta di anticipazione mancanza di uniformità della copertura degli incentivi nei settori coperti
ECCELLENZA E COMPETENZE ( punti 5 e 6) Questo ambito tematico che raccoglieva i punti 5 e 6 del programma Innovation Union, è stato presentato da Annamaria Monterisi di ARTI. “Anzitutto rimarco l’esigenza di fare massa critica di eccellenze e di competenze, non perché ciò abbia un valore in sé, ma perché è funzionale all’individuazione di azioni nell’ottica della smart specialization. In secondo luogo, altro punto critico emerso già questa mattina, c’è il capitale umano come chiave oggettiva dell’innovazione. Tenendo presente questi due elementi, vado ad analizzare quello che l’amministrazione regionale sta esprimendo negli ultimi anni. Quale è l’obiettivo di far consolidare e anche far rilevare le eccellenze esistenti?Gli obiettivi sono tanti: anzitutto quello del potenziamento della dotazione finanziaria alle strutture pubbliche dirigenti. Per la questione negli ultimi anni si è fatto decisamente qualcosa: possiamo citare il tentativo della Regione di supplire il Governo nazionale per lo strumento che ha consentito di contrastare la diminuzione del FFO delle università negli ultimi anni. Ha cercato anche di consolidare il sistema di valutazione del sistema universitario portandolo anche a conoscenza del Ministero. In altri obiettivi la Regione sta esprimendo un grande sforzo e mi riferisco in primo luogo all’esigenza di consolidare l’eccellenza consolidando le dotazioni infrastrutturali di ricerca e all’esigenza di realizzare un sistema che valuti le eccellenze per poterle premiare. L’amministrazione sta
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agendo attraverso politiche, azioni e azioni di sistema. Sono state create le basi anche tramite eccellenze infrastrutturali con una dotazione che, in Puglia, è di assoluta preminenza nel panorama nazionale e non solo, con eccellenze di personale qualificato: oltre 100 ricercatori che per anni sono stati a regime lavorando sull’innovazione. Per le azioni di sistema cito il progetto Io, che consente di far emergere eccellenze valutandole. Se è possibile che oggi la Puglia abbia un numero maggiore di brevetti internazionali delle università e di centri di ricerca rispetto a sette anni fa è perché esiste un sistema che valuta le progettualità. L’obiettivo è consolidare un rapporto che sia sano tra i fabbisogni di competenze del sistema imprenditoriale e la disponibilità di queste competenze sul territorio. A cascata questo porta a riflessioni sul rallentamento, e possibilmente sull’eliminazione, del brain drain e sul problema parallelo dell’importazione di competenze e di talenti. Quest’ultimo è un aspetto spesso sottaciuto ma per il quale ci sono effettivamente diverse cose che la Regione sta facendo. Tra le azioni di sistema, Innovazione per l’occupabilità è indirizzata a mappare i fabbisogni del sistema imprenditoriale, tracciare le linee del foresight tecnologico, cioè di ciò che la Regione può diventare in funzione di ciò che gli si chiede di diventare e, infine dare la possibilità di emergere alle competenze del campo manageriale, della nuova impresa creativa e innovativa che altrimenti avrebbero difficoltà a svilupparsi. Cito inoltre il fatto che il capitale umano della Regione Puglia si è fortemente potenziato anche grazie ad azioni più piccole come, ad esempio, le borse di ricerca e a “Ritorno al futuro”, le borse di alta formazione post lauream.” Seguono i punti Innovation Union di questo ambito, la relativa autovalutazione e le evidenze oggettive dell’autovalutazione (fattori positivi e negativi):
(5) L'eccellenza costituisce un criterio fondamentale per elaborare politiche nel campo della ricerca e dell’istruzione. AUTOVALUTAZIONE 5
(6) Il sistema educativo, formazione compresa, fornisce la combinazione appropriata di competenze. AUTOVALUTAZIONE 3,4
Fattori POSITIVI per l’autovalutazione relativa a eccellenza e competenze (considerati insieme punti 5 e 6) •
se non guardi al meglio non puoi ottenere risultati di qualità
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il contesto è consapevole che ricerca e innovazione passano attraverso l’eccellenza e un adeguato supporto
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la valutazione dei risultati della ricerca in termini di ricadute sui relativi ambiti di riferimento e finalizzata alla eccellenza
Fattori NEGATIVI per l’autovalutazione relativa a eccellenza e competenze (considerati insieme punti 5 e 6) •
(meno meno) la valutazione non è presente in tutte le politiche e le azioni regionali in
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materia di ricerca e innovazione (meno meno) spirito imprenditoriale non presente nei programmai di istruzione e formazione (meno meno) quando vi sono eccellenze in Puglia, queste non vengono largamente premiate pochi fondi nazionali per la ricerca quasi inesistenza di azioni di orientamento chiari riferimenti all’eccellenza ritorno al futuro non ha saputo privilegiare i percorsi eccellenti di formazione il sistema dell’istruzione e della formazione necessita di investimenti più consistenti il sistema educativo, formazione compresa, si guarda molto l ombelico si ha bisogno di ulteriore potenziamento nelle decisioni sulla tematica dottorandi la competenza non viene premiata in Puglia l’eccellenza è il punto di arrivo, ma c’è ancora molta strada da fare aziende spinte dai vantaggi economici e non da reali esigenze di R&S anche le eccellenze individuali e non solo quelle infrastrutturali dovrebbero essere adeguante educazione e formazione raramente in sistema ma spesso e lasciata all’iniziativa del singolo servono competenze specifiche sull’ict investimento sulle potenzialità scarso dialogo tra mondo della impresa e mondo accademico fate entrare persone nuove nelle università i programmi di istruzione e formazione dovranno essere adeguati ed allineati al contesto socio-lavorativo la connessione tra ambito umanistico e tecnologico il sistema universitario e basato su eccessiva teoria e poca pratica l’allineamento tra la formazione professionale e le competenze innovative richieste dal sistema di impresa deve essere migliorato procedure macchinose nell’individuazione e reclutamento dei ricercatori difficoltà nello spendere in tempo i fondi messi a disposizione
IL SETTORE PUBBLICO FATTORE D’INNOVAZIONE (10) Questo ambito tematico rappresentava il punto 10 del programma Innovation Union, è stato presentato da: Adriana Agrimi, Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia “Nel 2010 abbiamo usato questo strumento di autovalutazione delle politiche. Anche allora è stato un momento di riflessione; oggi la riflessione è stata decisamente più ampia e molto più ricca rispetto a un puro esercizio che si può fare nel proprio ufficio. Rispetto a questi esercizi volevo far notare che i partenariati regionali per l’innovazione, living lab, servizi per l’innovazione tecnologica, alleanze per l’innovazione etc sono nati dopo. Quindi, la modalità che oggi abbiamo condiviso tutti quanti rappresenterà sempre uno specchio nel quale guardarci e capire, anche tra qualche anno, se abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci siamo prefissati. Questo punto è rilevante per tantissimi motivi, anzitutto perché il settore pubblico
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produce innovazione anche con il suo comportamento, cioè non ha soltanto una finalità di promozione del capitale sociale ma anche di produzione del capitale civile. Far ricerca e innovazione, infatti, non significa soltanto fare politiche che producano bandi ma concepire tutti quanti assieme il proprio ruolo e la propria missione con un obiettivo comune.” Francesca Zampano, Dirigente dell’Ufficio Integrazione Socio Sanitaria “Con il mio intervento vorrei restituire un contributo basato sulla mia esperienza in materia di appalti pre-commerciali, che vuole essere anche un invito a entusiasmarsi per i non-luoghi dell’innovazione. L’argomento è stato una palestra d’innovazione, identificabile secondo il mio parere con i non-luoghi, nel senso che non esistevano procedure né prassi e non si immaginavano quali sarebbero potuti essere i risultati raggiungibili. Ciò ha spinto a sperimentare un nuovo sistema di lavoro partecipato in cui il risultato ottimale è stato conseguito attraverso l’integrazione di metodi e competenze anche molto diversi. Quali sono stati gli elementi di forte innovazione? Il primo aspetto è la proposta dell’appalto come risposta a un problema. Non solo si cerca di mettere a bando la soluzione del problema ma il problema stesso è individuato sulla base di metodologie di ascolto, di analisi e di incrocio. Inoltre, all’esito del bando si ottiene un combinato di soluzioni possibili. Le soluzioni passano attraverso un processo di servizi di ricerca, di sviluppo, di prototipazione fino all’industrializzazione, che non necessariamente deve essere d’interesse per l’appaltante. L’ultimo aspetto è il sistema delle regole che viene fortemente innovato, in quanto non predefinito, ma funzionale alla ricerca delle soluzioni.” Segue il punto Innovation Union trattato in questo ambito, la relativa autovalutazione e le evidenze oggettive dell’autovalutazione (fattori positivi e negativi):
(10) Il settore pubblico è di per sé un fattore d'innovazione. AUTOVALUTAZIONE 4,5
Fattori POSITIVI per l’autovalutazione relativa al settore pubblico come fattore d’innovazione (10) • • • • • • •
il settore pubblico declina l’innovazione in visione pratica e obiettiva sperimentazioni positive se il pubblico fa qualità anche il privato è spinto a fare lo stesso bene pubblicare open data ma chiedere al territorio che utilizzo intende farne necessità di condivisione maggiore e più innovativa SUAP il ruolo centrale del settore pubblico lo rende un fattore importantissimo di innovazione
Fattori NEGATIVI per l’autovalutazione relativa al settore pubblico come fattore d’innovazione (10) • •
(meno meno) sviluppo a macchia di leopardo (meno meno) bisogna definire gli indicatori per rendere efficaci e misurabili le politiche innovative
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di per se [non è un fattore di innovazione] il settore pubblico vive PER se manca capacità di promuovere l’innovazione interna forte scarto tra livello regionale e livelli territoriali la scarsa disponibilità all’innovazione del settore pubblico induce l’involuzione del territorio scarso dialogo tra le strutture dell’ente maggiore allineamento tra la spinta innovativa del settore pubblico e le istanze del sistema sociale e economico difficoltà di reperimento di dati aggregati incertezza sulla protezione della proprietà intellettuale (nel PCP) necessita di digitalizzare l’intero processo documentale bassa coesione tra vari enti pubblici il settore pubblico è scarsamente disponibile ad acquisire sistemi di innovazione tecnologica
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FASE 3 - DALL’AUTOVALUTAZIONE AL MIGLIORAMENTO E INNOVAZIONE CONTINUI La terza parte del workshop ha previsto attività di brainstorming e prototipazione veloce nei cinque gruppi tematici costruiti secondo i cinque ambiti tematici che raccoglievano i dieci punti dell’autovalutazione Innovation Union. Si trattava di proporre idee, soluzioni e programmi per il miglioramento delle strategie e delle politiche al fine di migliorare il punteggio nelle autovalutazioni. I cinque gruppi tematici erano i seguenti: A. B. C. D. E.
Politiche di ricerca e Innovazione (Punti IU 1+2) Innovazione socio tecnologica e partenariati (Punti IU 3+7) Ricerca, innovazione, investimenti, imprenditorialità e semplificazione (Punti IU 4+8+9) Eccellenza e competenze (Punti IU 5+6) Il settore pubblico fattore d’innovazione (10)
I gruppi di lavoro hanno lavorato seguendo questi step:
brainstorming individuale su idee e azioni per migliorare l’autovalutazione condivisione proposte ed elaborazione di un piano di azione con 5 punti elaborazione del poster di presentazione e selezione del portavoce presentazione del poster, discussione e integrazione in plenaria
A seguire, la descrizione delle idee e proposte emerse dai cinque gruppi di lavoro: Gruppo A. Politiche di ricerca e innovazione (1+2) Proposte e idee di miglioramento 1. “La Cecità” Saramago “ Arriva un momento in cui non si può fare altro che rischiare” 2. Community Regionale delle Smart Specialization che individui priorità, indicatori, programmazione strategica e policy come leva della domanda
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3. Semplificazione: tempi certi delle procedure, trasparenza e accessibilità 4. Valutazione dell’impatto delle politiche regionali costruita con metodi partecipativi 5. Presidio internazionale attraverso partecipazione alle piattaforme tecnologiche, alleanze europee industriali, promozione L’elemento trasversale della proposta di miglioramento è l’approccio multidisciplinare ed integrato delle visioni e azioni
Gruppo B. Innovazione socio tecnologica e partenariati (3+7) Elementi di miglioramento proposti: - Coltiviamo la creatività… - Meraviglioso giardino - Stimolare interesse comune - Leadership naturale - Strumenti di programmazione che impattano più aree della vita - Strumenti di monitoraggio in itinere! - Indicatori innovativi - Viaggio e scambio I punti chiave del manifesto 1. Integrazione politiche 2. Comunicazione efficace interna e esterna 3. Rispondenza ai fabbisogni 4. Investimenti sul capitale civile
Gruppo C. Ricerca, innovazione, investimenti, imprenditorialità e semplificazione (4+8+9) Proposte e idee di miglioramento 5. Azioni multidisciplinari, integrate e trasversali 6. Lavorare per obiettivi 7. Creare sistema di interconnessione tra le P.A. al fine di una massima semplificazione 8. Semplificazione dei controlli 9. Rafforzare le opportunità per i giovani di accesso all'innovazione e all'impresa 10.
Creare strumenti di seed capital per le nuove imprese innovative
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Gruppo D. Eccellenza e competenze (5+6). Elementi di miglioramento proposti: - sviluppare sistemi aperti disintermediati - condividere le risorse - curare le reti asimmetriche fra persone e networking internazionali - riconoscere le competenze informali - sviluppare strumenti per vedersi nel mondo del lavoro e fare colloquiare i sistemi - vedere cosa si muove e incontrare gli imprenditori - lavorare sulla domanda di conoscenza - consultare le imprese sul bisogno e curare la formazione sull’imprenditorialità del futuro - rendere stabili i percorsi di apprendimento su sistemi non convenzionali - in campo universitario: aiutare i dottorati a pensare il loro futuro, contro l’autoriproduzione del sistema universitario; riprogrammare le carriere e monitorare periodicamente le competenze con sistemi efficaci di valutazione - innestare le politiche nel percorso iniziare della formazione - promuovere una formazione senza limiti di età - curare la dimensione della mediocrità con la maieutica dentro la formazione, per l’emersione dell’eccellenza: operare nella dimensione media ed originaria delle capacità consuete - utilizzare lo strumento del racconto delle storie nelle scuole: creare fiducia con l’introduzione di elementi coesivi - chiedere agli studenti di salvare la scuola dalla narcolessia - aprire le porte e liberare energia I punti chiave del manifesto 1. lavorare su una visione condivisa 2. aprire una stagione di sperimentazione e non morire di governance 3. aprire le porte, con i fattori dell’imprenditorialità, dell’intraprendenza, della fiducia 4. liberare energie latenti: dalla mediocrità all’emersione dei talenti
Gruppo E. Il settore pubblico come fattore di innovazione (10). Proposte e idee di miglioramento 1. Diffusione dell’uso delle tecnologie come fattore di innovazione a. accesso all’ICT da tutti i livelli gerarchici dell’Amministrazione, che talvolta esclude alcune fasce di dipendenti b. accompagnare cittadini e amministratori locali all’uso delle tecnologie con percorsi di affiancamento
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c. cooperazione applicativa tra enti che integri i processi e crei una cultura e uso degli strumenti comuni 2. Organizzazione interna innovata dalle tecnologie (non semplice digitalizzazione delle vecchie procedute) a. Condivisione, a tutti i livelli, degli obiettivi strategici dell’Ente b. Superamento della rigidità delle gerarchie c. Promozione della tensione all’innovazione all’interno degli enti con scambi di esperienze (Erasmus per il “pubblico”), sviluppo, con diverse tipologie di interventi, della consapevolezza ruolo 3. Miglioramento del rapporto con il territorio attraverso: a. Linguaggio comprensibile b. Informazione qualificata c. Sollecitazione di una crescita della domanda qualificata e incrocio con offerta di servizi d. superamento dell’autoreferenzialità politica. Il punto-chiave del manifesto “ Uno scatto per il sistema pubblico: L’Amministrazione Sensibile”
CONCLUSIONI Elena Tropeano ha sottolineato il valore del lavoro della giornata come momento di elaborazione e condivisione impegnativo e denso di prospettive riconducendolo al processo complessivo di SmartPuglia, che prevede nella prossima fase l’approfondimento progettuale di alcuni aspetti di 5 macro-aree: Agenda Digitale; partnership pubblico-privato; investimenti in Ricerca e Sviluppo; indicatori per la valutazione, capitale umano. L’ identificazione delle tematiche specifiche sarà realizzata attraverso un focus integrato fra Regione e Agenzie e i Laboratori saranno realizzati con metodologie partecipative, in raccordo con lavoro desk e supporto di competenze specialistiche. L’esito della giornata e l’impegno manifestato dal pubblico presente hanno rafforzato le idee forza del progetto e i comuni obiettivi di Regione e Formez PA.
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IMPRESSIONI DEI PARTECIPANTI Nelle parole finali, sollecitate dal facilitatore, questa esperienza è stata per i partecipanti: • • • • • • • • • • • • • • • • • •
COSTRUTTIVA DI APERTURA INNOVATIVA PRODUTTIVA AUTOCRITICA DI CRESCITA COMUNE INCONTRO DI SENSIBILITA’ E INTELLIGENZA POSITIVA NON COMPIACENTE COMMUNITY CONFRONTO E INTEGRAZIONE DI ESPERIENZE ORA IL “CHE FARE?” DIVERTENTE COLLETTIVA INTERESSANTE SORPRENDENTE APERTA STIMOLANTE
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ALLEGATI ALLEGATO A: ELENCO DEI PARTECIPANTI
N. COGNOME NOME
UFFICIO/SETTORE
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Arti - Agenzia Regionale Per La Tecnologia E L'innovazione
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47
Addante Agrimi Albanese Alvisi Bartoli Battista Biancolillo Brandimarte Bratta Buono Campaniello Camposeo Candela Cavone Cervelli Chiarelli Clarizio Conte Conversano Corti Deleo D'Elia Deluzio Di Ceglie Di Ciano Fauzzi Genchi Germano Grasso Laporta Leonetti Liverini Longo Lospalluto Lovallo Mallardi Maroccia Martiri Mastrorilli Mastrorilli Matarrese Mono Monterisi Morgia Palmisano Panzarino Petronella
Francesco (Gianfranco) Adriana Giuseppe Marco Onofrio Giorgia Elisabetta Renata Rossella Olga Maria Luigia Annalisa Anna Maria Marianna Maria Rosaria Giuseppe Francesco Maria Piero Tiziana Francesca Annibale Maria Maria Vittoria Marco Anna Elisabetta Giovanna Claudia Gaetano Valentina Rosa Stefania Dario Salvatore Giovanni Palma Alessandra Maria Teresa Anna Maria Anna Maria Manuele Giuseppe Annamaria Antonella Fedora Vincenzo Anna Rita
Serv. Ricerca Industriale Ed Innovazione Ilo Tecnopois Serv. Programmazione Sociale E Intreg. Sociosanitaria Pianificazione Consulente Ufficio Integrazione Socio Sanitaria Task Force Aree Vaste Regione Puglia Innova Puglia Attrazione Investimenti Programmazione Sociale Ed Integrazione Socio-Sanitaria Innova Puglia Servizio Internazionalizzazione Confcommercio Servizio Ricerca Serv. Ricerca Industriale Confindustria Puglia Servizio Politiche Di Benessere Soc. E P.O Istituto Di Biomembrane E Bioenergetica Ufficio Politiche Giovanili Uff. Trasferimento Tecnologico Ufficio Ricerca Industriale E Innovazione Tecnologica Innova puglia Task Force Pari OpportunitĂ Servizio Internazionalizzazione Serv. Ricerca Industriale Ed Innovazione Innova Puglia Serv Ricerca Industriale E Innovazione Polit.Comunitarie Arem - Agenzia Regionale Mobilita' Confrartigianato Puglia Servizio Ricerca Industriale E Innovazione Area Ricerca E Relazioni Internazionali Servizio Ricerca Industriale E Innovazione Serv. Politiche Di Benessere Sociale E Pari Opp. Servizio Competitivita' Ufficio Incentivi P.M.I Programmazione Integrazione Sociosanitaria Programmazione Integraz. Sociosanitaria Dta Nucleo Di Valutazione Servizio Relazioni Estere E Comunicazione Cgil Puglia Attuazione Investimenti Abi Serv. Politiche Di Benessere Sociale E Pari Opp.
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48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73
Pinto Ragone Recchia Resta Ricco Sansonetti Saponaro Sasso Schino Scogniamillo Siciliano Siconolfi Spera Sunna Surico Svelto Tagliente Tanese Tapfer Trisorio Trovato Valerio Vasanelli Vernaleone Visaggio Zampano
Giovanna Maria Morena Daniela Luigi Roberto Sabrina Francesco Maria Giulia Giovanni Pietro Maria Rosaria Maria Cristina Francesco Maria Cosimo Maria Cristina Leanper Giuliana Michele Angela Lorenzo Andrea Giuseppe Francesca
Crc Puglia Attribuzione Investimenti Formazione Professionale Sett.Risorse Imm. Pianificazione Terr. Polit. Comunit Distretto Produttivo Puglia Creativa Innova Puglia Innova Puglia Assessorato mobilitĂ Distretto Bio Univ.Ba Area Valorizzazione Ricerca Istituto Microelettrico E Microsistemi Programmazione E Integrazione Servizio Ricerca Industriale E Innovazione Serv. Politiche Di Benessere Sociale E Pari Opp. Innova Puglia Distretto H-Bio Sicon Ilo-Madis Uttmatb Arti Dip.Ing. Elettrica E Dell'informazione Ass.Welfare - Serv. Benessere Socisle E Pari Opp. Universita' Del Salento Puglia Sviluppo Universta' Di Bari Ufficio Integrazione Socio Sanitaria
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ALLEGATO B: PROGRAMMA PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1
PUGLIA Linea A.2 – PROGETTARE Miglioramento dei programmi, dei progetti e della performance
Laboratorio “Smartpuglia” Incontro di autovalutazione “Smart Regional Innovation Meeting” Tecnopolis / Valenzano – Bari 19 febbraio 2013 ore 9.00 – 17.30 La Regione Puglia organizza, in collaborazione con Formez PA, nell’ambito del PON GAS “Capacity Sud” e della linea “Progettare”, un incontro di autovalutazione finalizzato al miglioramento di programmi, progetti e performance delle politiche regionali per l’Innovazione. Obiettivo della giornata è condividere tra gli attori chiave dell’innovazione in Puglia un metodo di confronto basato sull'autovalutazione, con specifico riferimento ai dieci punti del programma Innovation Union. Tale passaggio è imprescindibile per arrivare a disegnare in modo efficace la nuova programmazione secondo i criteri della Smart Specialization prevista nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020. Durante l’incontro, guidato da facilitatori e con l’applicazione di metodi e tecniche partecipative, verrà stimolata la discussione e lo scambio di esperienze: ciascun protagonista partecipante, esperto di processi e programmi di innovazione della Regione Puglia, potrà contribuire, a partire da un’idea condivisa di innovazione, a ricostruire i risultati raggiunti dalla politica regionale e a proiettarli negli sviluppi futuri. All’incontro parteciperanno i protagonisti dell’innovazione attuale e futura in Puglia: dirigenti e funzionari regionali coinvolti in azioni relative all’innovazione insieme al sistema regionale delle Agenzie e società in house, referenti e protagonisti del sistema universitario, dei distretti tecnologici e produttivi, organizzazioni sindacali, associazioni datoriali di categoria, Anci e Upi.
Programma 9.00 – 9.30
Registrazione dei partecipanti
9.30 – 10.00
Saluto e introduzione ai lavori Adriana Agrimi – Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione della Regione Puglia Elena Tropeano – Formez PA
10.00 – 17.30
Sessione partecipata a cura di: Paolo Martinez – FUTOUR- Consulente FormezPA Matteo Baronti – FUTOUR- Consulente FormezPA
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−
Autovalutazione. - Onestà intellettuale e miglioramento continuo - Regioni intelligenti e regioni ottuse - After Action Review
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Innovation Union: la bussola dell’innovazione o
Presentazione dei punti del decalogo da parte degli attori dell’innovazione regionale: - Regione Puglia - Innova Puglia - Puglia Sviluppo - ARTI
o
riflessione in gruppo sulla situazione attuale: brainstorming e autovalutazione
-
Dall’autovalutazione al miglioramento e innovazione continui - Lavori in gruppi tematici per proporre idee, soluzioni e programmi per il miglioramento delle politiche. - Presentazioni dei risultati. - Discussione e feedback
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Conclusioni e prossimi passi
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PROGETTAZIONE E COORDINAMENTO
Linea A.2 – PROGETTARE FormezPA http://capacitaistituzionale.formez.it/ capacitysud_progettare@formez.it
STAFF DI LINEA
Elena Tropeano
Responsabile di Linea
070 67956202
etropeano@formez.it
Donatella Spiga
Staff di progetto
070 67956246
dspiga@formez.it
TASK FORCE REGIONALE
Rosa Carlone
rosacarlone@tiscali.it
Fedele Congedo
fedelecongedo@gmail.com
Andrea Gelao
andrea.gelao@conetica.it
Nicola Recchia
nic.recchia@gmail.com
Ornella Cirilli
ornella.cirilli@hotmail.it
METODOLOGIE CO-CREATIVE DI DECISION MAKING E FACILITAZIONE
Paolo Martinez e Matteo Baronti Consulenti FormezPA e co-fondatori di: FUTOUR – Smart Meetings Facilitation
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