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laboratorio “Piano di sviluppo Rurale verso Europa 2020: valutare e programmare in modo collaborativo” Approccio LEADER e ruolo dei GAL nello sviluppo rurale partecipativo 20 giugno 2014– Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e Agroalimentari - palermo
REPORT Laboratorio Piano di sviluppo Rurale verso Europa 2020: valutare e programmare in modo collaborativo Workshop Approccio LEADER e ruolo dei GAL nello sviluppo rurale partecipativo 20 giugno 2014 - Palermo vedi la scheda dell’evento su EventiPA all’indirizzo http://eventipa.formez.it/node/23699
SOMMARIO Premessa ........................................................................................................................................ 1 1 – Il documento ............................................................................................................................. 2 2 – Analisi SWOT ed esame delle singole misure ............................................................................. 7 3 – Lo strumento CLLD .................................................................................................................. 36 I partecipanti................................................................................................................................. 39
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Premessa Capacity SUD è un progetto realizzato da Formez PA su incarico del Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP) e finanziato dal Programma Operativo Nazionale "Governance e Azioni di Sistema" (PON GAS). Il progetto ha la finalità di migliorare la capacità istituzionale delle amministrazioni delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza supportandole nella programmazione di interventi che rispondano alle loro esigenze prioritarie e nel rafforzamento delle competenze necessarie per la loro efficace attuazione. La Capacità Istituzionale, Asse E del Programma, oltre a fornire un supporto strategico per una gestione maggiormente efficiente dei Programmi Operativi, assume un rilievo fondamentale in prospettiva della programmazione comunitaria nel quadro di Europa 2020. La linea PROGETTARE di Capacity SUD si pone l’obiettivo di sviluppare le competenze delle amministrazioni pubbliche per realizzare politiche di qualità e attuare un miglioramento organizzativo e gestionale. Le iniziative aiutano le persone impegnate nelle amministrazioni a disegnare strategie per la programmazione europea 2014-2020, a progettare nuovi interventi, a realizzare azioni efficaci all’interno delle organizzazioni partendo da obiettivi condivisi e da risultati attesi. Ogni attività si fonda su processi collaborativi che includono diversi attori e che si realizzano con metodologie partecipative. Il lavoro viene co-progettato con le amministrazioni in base alle loro specificità e calibrato in corso d’opera a seconda delle esigenze che emergono e dei contributi che lo arricchiscono.
Guarda il video della linea PROGETTARE
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1 – Il documento Il presente documento rappresenta una sintesi dell’incontro di lavoro svoltosi Il 20 giugno 2014, presso l’Assessorato dell’Agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana, inerente l’approccio LEDAER e il ruolo dei GAL nell’ambito dello sviluppo locale. L’ambito all’interno del quale è stato realizzato l’incontro è quello della “Governance e Organizzazione di un sistema territoriale di sviluppo (ITI, Aree Interne, Leader, CLLD) e laboratori regionali e/o interregionali”, con particolare attenzione ai temi della “Governance interna”, della complementarietà con gli altri fondi e della “Governance per lo sviluppo locale”. Il lavoro, che è stato gestito con la metodologia Metaplan®, ha sviluppato i seguenti argomenti e strumenti: 1.
Approccio LEADER (ruolo dei GAL nella programmazione 2007-2013 e ruolo nella prossima programmazione 2014-2020)
2.
CLLD (strumento inserito nella programmazione 2014-2020) e il contributo che questo può concretamente fornire al miglioramento delle politiche di sviluppo.
Il Laboratorio ha avuto l’obiettivo di contribuire alla costruzione in maniera partecipata ad una struttura di governance capace di rilevare in modo sistematico i fabbisogni di sviluppo dei territori e di analizzarli. L’incontro è stato organizzato in una giornata di lavoro dalle ore 9.00 alle 16.00 con una breve pausa pranzo in cui è stato offerto ai presenti un light lunch. La giornata che ha coinvolto oltre all’Area Programmazione del Dipartimento Agricoltura anche i rappresentanti di ca. 17 strutture GAL del territorio siciliano, è stata aperta con una breve presentazione del programma della giornata ed una breve introduzione di metodo da parte del facilitatore ed è proseguita con una breve presentazione dei partecipanti. I contenuti affrontati possono essere così riassunti: • Esame e proposta dei Punti di Forza e Debolezza dell’analisi SWOT, aggiornata al mese di aprile 2014, rispetto alla Priorità 6; • Esame delle misure più rappresentative per i partecipanti della programmazione 20072013 e identificazione dei punti di forza e delle azioni migliorative; •
Esame dei fabbisogni nell’ambito della Priorità 6 ed identificazione di proposte concrete;
•
Presentazione del nuovo strumento CLLD per la programmazione 2014-2020.
Contestualmente alla loro presentazione, prima di entrare nello specifico della fase tecnica del laboratorio, è stato chiesto ai partecipanti di individuare la misura/intervento che ha funzionato meglio nella Programmazione 2007-2013 e quella che invece si sarebbe potuto migliorare. Da una prima analisi è emerso sinteticamente che le misure cha hanno meglio funzionato sono state le 312 e 313, ma sono state anche quelle da migliorare in alcuni loro aspetti.
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2 – Analisi SWOT ed esame delle singole misure Prima di procedere con l’esame delle singole misure, si è proceduto con una rilettura dell’analisi SWOT e dell’elenco dei fabbisogni, estrapolati dal documento completo rivisto dal valutatore nel mese di aprile 2014, e finalizzati al tema del Workshop “approccio leader e ruolo dei GAL nello sviluppo rurale partecipativo”. Nello specifico, si è presa in considerazione la Priorità 6 e l’articolazione nelle sue 3 focus area: Priorità 6: Adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali: a. Favorire la diversificazione, la creazione di nuove e piccole imprese e l’occupazione; b. Stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali; c. Promuovere l’accessibilità, l’uso e la qualità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle zone rurali. Tra i punti di forza, in particolare il punto 21(F) “Aree rurali con ampia presenza di centri storici e villaggi rurali”, si evidenzia un punto di debolezza ad esso collegato, riguardante il problema dello spopolamento di queste aree e si propone come possibile ipotesi di soluzione, l’integrazione con altri settori, primo tra tutti quello del turismo, al fine di: • Valorizzare il patrimonio; • Incentivare piccoli interventi nei centri storici.
Inoltre si identifica un ulteriore punto di forza relativo al “Patrimonio Culturale” e cioè la costituzione del Registro delle Eredità immateriali: REI ( a livello regionale) e dei REIL (a livello locale) ( http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/info/news/REI/index.html)
Tra i punti di debolezza, si focalizza l’attenzione sui punti: • 30 (D)”difficoltà di accesso al credito, assenza di strumenti di ingegneria finanziaria, mancata riforma del sistema dei confidi”. Su questo punto si concorda che si tratta di un vero e proprio “divieto” di accesso al credito, le cui cause principali si annovera la scarsa credibilità da parte delle banche sul progetto presentato. La proposta di soluzione che si suggerisce è la possibilità di intervenire attraverso un’azione di rete (ad es. la stipulazione di una convenzione). • 34 (D)”debolezza nella capacità di governance della PA ed eccessiva burocratizzazione” nell’ambito della quale si segnala una inadeguatezza delle competenze da parte degli operatori locali. I due grafici qui di seguito riportati illustrano quanto sopra esposto: in blu : debolezze, in verde: forze.
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Si procede, quindi, con l’analisi dei punti di forza e criticità e degli spunti migliorativi riguardanti le alcune delle misure prese in esame. In particolare: • • • •
Misura 312 (foto 6 e 7) Misura 313 (foto 6) Misura 413 (foto 7) Misura 421 (foto 7)
Comune a tutto il PSR, la criticità legata al ritardo nell’avvio della Programmazione 2007-2013. Altro elemento sui cui tutti i partecipanti hanno concordato è stato il concetto di Demarcazione e la condivisione che l’Approccio LEADER deve essere aggiuntivo e non sostitutivo, come previsto nel PSR. Tale osservazione è un suggerimento valido per fare meglio funzionare le misure del PSR. A tal proposito si precisa che dovrebbe esserci: • Demarcazione con gli altri Fondi; • Demarcazione tra Assi del PSR; • Demarcazione degli interventi finanziati dalla Regione attraverso i GAL. Ne caso di Demarcazione con gli altri fondi, si sottolineano i seguenti punti importanti, anche al fine di rispondere in maniera quanto più adeguata all’analisi del PSL: • Necessità d’integrazione tra fondi; • I GAL dovrebbero potere agire secondo criteri propri. Per quanto riguarda invece la Demarcazione tra Assi del PSR ( in particolare tra l’Asse 1 e l’Asse 3), vengono posti in evidenza: • La necessità di negoziare sui criteri di selezione tra GAL e Regione; • I GAL dovrebbero potere agire secondo una logica plurifondo; • I GAL dovrebbero essere il tramite tra la Regione e il Territorio; • La necessità di integrazione tra i Fondi. Infine, per quanto concerne la Demarcazione degli interventi finanziati dalla Regione attraverso i GAL, si suggerisce che gli interventi siano complementari e NON concorrenti, poiché si ribadisce che l’approccio LEADER dovrebbe dare valore aggiunto nei territori. Tra i punti di forza, si sottolinea che spesso i GAL hanno svolto ruolo e funzione di vera e propria AGENZIA di SVILUPPO. Tra i punti di debolezza comuni alle misure 312 e 313, si evidenzia: • la tempistica relativa alla partecipazione agli eventi di valorizzazione, che sono stati previsti solo a fine programmazione: la proposta è quella invece di indirizzare tali fondi all’inizio della programmazione; • errori procedurali nella presentazione dei progetti che ne hanno causato la bocciatura. Da qui le proposte di innalzare le capacità dei tecnici sulle procedure (es. corso di autoistruzione sull’esempio dell’ISTAT) e consentire l’accesso al SIAN solo dopo un percorso formativo (“leggero accreditamento”). 12
Per quanto riguarda la Misura 312, “ Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese”, essa mira a contribuire alla diversificazione dell’economia delle zone rurali, creando e sviluppando attività economiche, attraverso la creazione e il rafforzamento di microimprese in settori extra-agricoli, quali quello dell’agroalimentare, dell’artigianato, del commercio e dei servizi, fortemente collegati alla produzione primaria e al territorio. La tabella qui di seguito riassume i principali elementi scaturiti dalla discussione sulle misure 312 e 313 ed illustrate nei grafici n.7 e 8 e nelle foto 6 e 7: Tabella sintetica Misura 312 Azione
Debolezze (nella foto in Blu)
A Trasformazione e commercializzazione artigianale dei prodotti tipici non compresi nell’Allegato I del Trattato.
1. Problema interno al PSR: Il prodotto in uscita non può esser contenuto nell’allegato 1 (né agricolo né di prima trasformazione) 2. Non è stato concesso l’Approccio LEADER 3. Non è stato finanziato nulla sulle aziende agricole, al fine di creare diversificazione verso attività exta-agricole. Mancanza di coordinamento tra Bando e Territorio Le aziende non hanno partecipato per mancanza di autorizzazioni (es. BANDI sugli impianti a biomassa: deserti)
(Trasformazione e commercializzazione dei Prodotti tipici)
B Produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili
Forza (nella foto in verde)
C Incentivazione di microimprese nel settore dei servizi strettamente collegati alle finalità delle misure 312 e 313. (Ha funzionato bene nelle aree di maggiore vocazione turistica) D
In merito al punto 3) si propongono investimenti per la creazione di relazioni
Grande presenza di aree naturali e patrimonio enogastronomico e prodotti locali
Non trattata
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Proposte
Per quanto riguarda la Misura 313 “Incentivazione di attività turistiche”, di seguito la tabella riassuntiva dei punti illustrati nel grafico n. 7 e nelle foto 6 e 7:
Azione A Infrastrutture su piccola scala per lo sviluppo degli itinerari rurali B Servizi per la fruizione degli itinerari rurali.
Tabella sintetica Misura 313 Debolezze Forza (nella foto in Blu) (nella foto in verde)
1. Azione molto attenzionata poiché finanziata al 100% 2. Proliferazione di itinerari nelle aree GAL
1. I GAL per le operazioni a regia, ha funzionato molto bene 2. I GAL hanno fato molto con interventi a progettazione integrata
Proposte/note
• I GAL decidono la gestione: alcuni hanno optato per un partenariato in luogo di regia • Per il punto 1 debolezza: necessità di operare con approccio plurifondo. Lo strumento non si può attivare se tutte le parti no sono d’accordo (ADG FESR e FSE) • Per il punto 2 debolezza: Necessità di evidenziare criteri premianti collegati al PSL
Elemento comune per entrambe le azioni A e B della misura 313 è la non adeguata chiarezza in alcune schede di misura: si invita a renderle più chiare ed inequivocabili e meglio specificare a chi sono rivolte.
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Per quanto riguarda la Misura 413 “Attuazione di strategie di sviluppo locale – Qualità della vita/diversificazione”, essa contribuisce al raggiungimento degli obiettivi specifici dell'Asse 3 e sostiene i partenariati locali funzionali all'attuazione di strategie di sviluppo rurale condivise (E' prevista l'attivazione, con approccio Leader). La misura mira a promuovere lo sviluppo del potenziale turistico delle zone rurali, la valorizzazione del patrimonio immobiliare rurale, naturalistico, culturale, storico architettonico, lo sviluppo di canali di commercializzazione dei prodotti locali, la promozione delle produzioni tipiche e lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, anche attraverso programmi d'area in una logica di gestione integrata del territorio. L’indicazione che emerge dalla discussione è che la misura 413, trattandosi di azioni aggiuntive, è da ritenersi una misura di collegamento tra le diverse azioni. In questo senso si potrebbe definire azione integrativa di raccordo, da impiegare per azioni immateriali di rete di valore aggiunto. Inoltre, è stato ribadito che i progetti d’intervento proposti dai GAL devono essere sinergici e/o complementari a quelli ritenuti prioritari dalla Regione. La tabella qui di seguito riassume i principali elementi scaturiti dalla discussione sulla misura ed illustrate nelle foto 7:
Tabella sintetica Misura 413 Azione A Infrastrutture su piccola scala per lo sviluppo degli itinerari rurali B Servizi per la fruizione degli itinerari rurali.
Debolezze (nella foto in Blu) 1. Mancanza di chiarezza causata da assenza di regole nell’azione aggiuntiva; 2. Azioni immateriali non contemplate dal bando; 3. Eccessivo livello di controlli intermedi con tempi inadeguati e livelli di competenza discutibili; 4. Assenza di coordinamento tra i diversi soggetti che effettuano i controlli; 5. Difficoltà di assistenza funzionale dei beneficiari da parte dei CAA (Centri di Assistenza Agricola); 6. Debolezza assoluta: AGEA.
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Proposte/osservazioni Per quanto concerne il punto 2: si registra un cambiamento di rotta nella nuova programmazione. Nella precedente, infatti, sono stati realizzati molti interventi immateriali, nella nuova la tendenza è di invertire la proporzione a 80% azioni materiali e 20% azioni immateriali. Per quanto concerne il punto 5: si suggerisce di implementare le competenze dei funzionari dei CAA.
Infine, si è passati all’esame della Misura 421 "Cooperazione interterritoriale, interregionale, transnazionale" (Foto 7) Questa misura, che mira alla valorizzazione delle esperienze di sviluppo e gestione del territorio rurale, alla diffusione di buone prassi e la loro trasferibilità, attraverso azioni e progetti di cooperazione interterritoriale e/o transnazionale, di valenza strategica a livello regionale, prevede il coinvolgimento di un adeguato numero di GAL. L’azione comune proposta dovrebbe essere in grado di costituire un valore aggiunto nei diversi ambiti previsti attraverso la definizione di: • nuovi modelli organizzativi, • nuove produzioni, • nuove offerte di servizi, • percorsi di incontro, sinergie, confronto e scambio di esperienze tra i diversi territori rurali.
In questa ottica, gli elementi di riflessione hanno riguardato principalmente il circuito finanziario dei progetti (punti di debolezza evidenziati con i cartoncini blu nella foto n.7). Infatti, tali iniziative dovrebbero essere finanziate attraverso i fondi propri dei GAL (Beneficiari della Misura), dal momento che il PSR non prevede anticipazioni per le attività immateriali, per poi ricevere in conto capitale fino al 100% delle spese ammesse. Poiché i GAL non possiedono fondi propri diventa problematico l’accesso alla Misura. La proposta che emerge dalla discussione, sarebbe quella di attivare, attraverso una motivazione a supporto, un’intermediazione tramite il Dipartimento Agricoltura con la Commissione Europea per affrontare questo aspetto.
Infine tra i punti di criticità comuni alle misure 413 e 421, vengono rappresentate: • mancanza di competenze e interesse da parte degli Enti locali; • la percezione del valore dei GAL: o dal lato politico, essi vengono considerati come una risorsa; o dal lato tecnico, invece, vengono considerati come un “peso”.
Il grafico qui di seguito riportato, illustra quanto sopra esposto (grafico n. 9)
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La seconda parte del workshop viene dedicata a: • l’esame, eventuale integrazione dei fabbisogni ed individuazione di azioni, legate alla priorità 6 (Focus 6.a, 6.b e 6.c); • introduzione e panoramica sul nuovo strumento per l’approccio LEADER denominato “Sviluppo locale di tipo partecipativo” (CLLD) Con la tabella, qui di seguito riportata, si rappresentano sinteticamente i risultati dell’esame e integrazione dei fabbisogni legati alla priorità 6 “adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali” (Foto n. 8,9 e 10; grafici da n. 9 an. 14)
Tabella sintetica dei Fabbisogni legati alla priorità 6 “Adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali” FOCUS
FABBISOGNI
AZIONI Regione 6.a Incentivare la Diversificazione aziende Favorire la creazione, l’avvio e lo verso attività extra agricole: 1. Agriturismo diversificazi sviluppo di attività one, la economiche extra2. Ospitalità diffusa creazione di agricole, in particolare (paese albergo) nuove per giovani e donne Agricoltura sociale: (strettamente piccole attivata attraverso la collegato con la imprese e cooperazione territoriale, l’occupazio priorità 2.b) dovrebbe attivarsi con la ne nuova programmazione
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GAL
Integrazione tra FSE e FEASR 1. Adoperarsi per l’inclusione e l’integrazione degli immigrati (intesi anche come fattore di “ringiovanimento del territorio”) 2. Finanziamenti alle imprese rurali (paesi spopolati con più del 30% di ultrasessantacinquen ni) 1. Utilizzo e valorizzazione dei beni confiscati 2. Social market (rafforzamento del rapporto tra città e campagna per consentire un buon prezzo di vendita dei prodotti)
1.
Interazione tra il settore turistico, artigianato, istruzione e terzo settore; 2. Filiere e reti in un ottica di valorizzazione del territorio. (beni culturali per la gestione e valorizzazione di siti e beni ambientali). Mancanza di servizi essenziali
6.b stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali
Sostenere azioni di sistema per la valorizzazione turistica del patrimonio ambientale, storico e culturale delle aree rurali
Necessità di azioni che favoriscano la permanenza nei territori dei residenti e dei locali (es. agrinido). Realizzazione di impianti Accanto alla produzione per la produzione di energia si propone anche la diffusione e la vendita (es. colonnine ricarica auto elettrica). Andrebbero comunque definiti meglio i campi di azione (es. mini idro elettrico) Valorizzazione anche del patrimonio subacqueo (potrebbe essere competenza dei GAC?) Allestimenti temporanei e permanenti per promuovere prodotti dell’area fuori dal territorio. (va verificato se tale proposta sia da realizzare attraverso la cooperazione anziché il LEADER). Su questo punto inoltre si evidenzia che se l’obiettivo è l’attrattiva del territorio, allora l’azione andrebbe realizzata fuori dal territorio stesso. Valorizzazione delle risorse Sostegno alle reti naturali, attraverso PSR ma territoriali di soggetti che 23
anche POR Valorizzazione dei sistemi produttivi integrati (agricolo, turistico, artistico etc) Strategie innovative fondate sul territorio Confronto con altre realtà territoriali Cooperazione interterritoriale e internazionale
Migliorare le infrastrutture e i servizi alla popolazione nell’ambito di strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo
operano per la valorizzazione dei beni (es. rete museale)
Realizzazione di attività promozionali (se si può inserire Promozione!) anche attraverso la produzione di film (es: Basilicata coast to coast; il Master Chef dei GAL)
Incentivazione di un approccio partecipativo “dal basso” Costruzione di partenariati pubblico-privati Rafforzamento reti locali
1. Costruzione di consorzi 2. Rafforzamento della rete dei GAL 3. Azioni di rafforzamento dei GAL come Agenzie di sviluppo Moneta alternativa Migliorare la viabilità secondaria (sentieristica) Azioni orientate a migliorare i servizi essenziali (es. centri di aggregazione, per giovani e meno giovani) Azioni di sensibilizzazione sui beni e sistemi locali per la comunità, per accrescere il senso di identità
(Ad oggi la Regione si rifà ad In assenza di un un rappresentante dei GAL ASSOGAL, si propone di che non li rappresenta) costituire un coordinamento al fine di
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creare un’azione di rete in grado di interloquire con la Regione.
6.c
Incentivare l’uso delle Promuover tecnologie dell’informazione e e l’accessibilit della comunicazione à, l’uso e la nelle zone rurali qualità delle tecnologie dell’inform azione e della comunicazi one (TIC) nelle zone rurali
Passaggio dalla Banda larga alla Banda Ultra Larga
Completamento della banda larga
Disponibilità di servizi on line
1. Sistema di paniere di prodotti tipici dei GAL; 2. Portale che mette in rete i diversi GAL: portale unico ed uniforme implementato dai GAL; 3. Carta dei Servizi.
Completamento delle infrastrutture digitali 1. Accrescimento delle competenze sulle ICT; 2. Progetti pilota per il trasferimento delle competenze.
TRASVERSA LE
Rafforzare il sistema infrastrutturale e logistico che influenza la competitività e la sostenibilità di imprese e territori
1. Piattaforme logistiche e commerciali
Migliorare la Integrazione tra Fondi Governance istituzionale, l’efficacia della programmazione e la razionalizzazione delle procedure
1. GAL come organismi intermedi
2. Vetrine promozionali
2. Procedure condivise e concertate 3. Procedure snelle Incremento delle competenze Specifiche. Inoltre si fa presente che: e risorse dedicate all’animazione costituiscono solo il 10%, importo troppo esiguo
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per garantire un’animazione territoriale adeguata! Infine si ribadisce che l’animazione territoriale è il fulcro dell’azione LEADER.
I grafici n. 10, 11, 12, 13 e 14 e le foto a seguire rappresentano quanto sopra sintetizzato ed emerso durante il workshop.
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3 – Lo strumento CLLD L’ultima parte del laboratorio svoltosi nel pomeriggio, è stata dedicata alla discussione e la condivisione del nuovo strumento di Sviluppo locale di tipo partecipativo (CLLD). A partire dal documento “Accordo di Partenariato” nazionale per la programmazione 2014-2020, si è proceduto alla definizione di questo nuovo strumento per lo sviluppo locale integrato che vede centrale il ruolo dei GAL e la definizione di Piani di Azione Locale adeguati. In particolare, come illustrato nel grafico n. 15 e nella foto n. 11, e sintetizzato nella relativa scheda grafica, premesso che nel PSR Sicilia ancora non è stata ancora decisa la declinazione definitiva degli ambiti tematici di intervento ma che emerge un forte indirizzo di concentrazione, le indicazioni che emergono a tal proposito si riferiscono principalmente sull’aspetto legato ai fondi e possono essere così riassunte: • I fondi essi dovrebbero essere adeguati e tarati sul massimo anziché sul minimo; • Si ribadiscono i livelli di contributo per ciascun fondo: o FEASR: 12 M o FESR: 5 M o FSE: 5 M • Infine si auspica la possibilità di plurifondo all’interno dei PAL. L’incontro termina alle ore 16.00.
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I partecipanti N.
NOME
COGNOME
Ente
1
MARIO
ALESSI
ASSOCIAZIONE SVILUPPO RURALE – Sevizio Rurale
2
MARIA TERESA
AMATA
GAL NEBRODI PLUS- AG DI SVILUPPO - Segreteria
3
LUIGI
AMATO
GAL GOLFO DI CASTELLAMARE
4
GAETANA
BORRUSO
ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA MEDITERRANEA – Servizio IV
5
SERGIO
CAMPANELLA
GAL ELORO – Ufficio coordinamento
6
GAETANO
CIMO'
ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA MEDITERRANEA – Dip. Agricoltura Area Programmazione
7
DARIO
COSTANZO
GAL ISC MADONIE
8
SANTI
D'ALESSANDRO
ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA MEDITERRANEA – Attuazione P.S.L APPROCCIO LEADER
9
GIUSEPPE
DI FALCO
GAL SICILIA CENTRO MERIDIONALE
10 FABRIZIO
DI GIROLAMO
AGRICONSULTING S.P.A
11 SEBASTIANO
DI MAURO
AGENZIA GAL MAIBLEI - Direzione
12 ANDREA
FERRARELLA
GAL GOLFO DI CASTELLAMARE - RAP
13 GIOVANNI
FICANI
AGRICONSULTING S.P.A
14 FAUST
FIORINI
GAL ELORO – Animazione socio-economica
15 GIOVANNI
GALIZIA
ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA MEDITERRANEA
16 MARGHERITA
GAUDIANO
GAL SICANI – Ufficio di Piano
17 ALESSANDRO
LA GRASSA
GAL ELIMOS
18 ALESSANDRA
LIBASSI
ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA MEDITERRANEA – Servizio IV
19 ROCCO
LIMA
GAL ELIMOS – Sviluppo Locale
20 ANNA
LOMBARDO
GAL PELORITANI TERRE DEI RITI E DELLE BELLEZZA
21 MARIASTELLA
MANGIAROTTI
Libero Professionista
22 FRANCESCO
MARINO
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA
23 AMBROGIO
MISTRANGELO
GAL TERRE DEL NISSENO
24 BIAGIO
PETRALIA
GAL TERRE DELL'ETNA E DELL'ALCANTARA
25 CLAUDIO
PETTA
GAL KALAT - Comunicazione
26 ANNAMARIA
PILERI
ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA MEDITERRANEA - D. Agricoltura Area Programmazione
BATTISTA
GIUSEPPE
39
27 SALVATORE
PITROLA
GAL SCM
28 BENEDETTO
PIZZO
ASSESSORATO AGRICOLTURA, SVILUPPO RURALE E PESCA MEDITERRANEA - V.O.23 COOPERAZIONE LEADER
29 FRANCESCO
ROSSI
GAL TERRE NORMANNE
30 GAETANO
SARDINA
GAL METROPOLI EST – Animazione e cooperazione
31 ROBERTO
SAUERBORN
GAL REGIONE SICILIA
32 ANTONINO
SCORZA
GAL NEBRODI PLUS- AG DI SVILUPPO –Coordinamento
33 CLAUDIA
TAMBUZZO
GAL SCM SICILIA CENTRO MERIDIONALE
34 OLINDO
TERRANA
GAL SICILIA CENTRO MERIDIONALE
35 PAOLO
TERRANA
GAL SMC
36 SALVATORE
TOSI
GAL METROPOLI EST – Sviluppo Locale
37 GIUSEPPE
VETRANO
GAL SICANI – Sviluppo Locale
38 BARTOLO
VIENNA
DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE Cooperazione Territoriale
sfoglia il set di foto dell’evento all’indirizzo https://www.flickr.com/photos/a2progettare/sets/72157647433896292/
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Riferimenti STAFF DI LINEA Elena Tropeano Emma Maxia
responsabile di Linea staff di progetto
070 67956202 070 67956265
TASK FORCE SICILIA Valeria D’Angelo
valeria.dangelo@hotmail.it
Angela Clemente
angela.clemente@tiscali.it
Giuseppe Glaviano
peppeglaviano@gmail.com
Di Gangi Giovanna
gdigangi@libero.it
0
etropeano@formez.it emmamaxia@gmail.com
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