Il suolo: risorsa e minaccia

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Il suolo: risorsa e minaccia Fiorenzo Fumanti ISPRA

L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


IL SUOLO Il suolo è un corpo naturale che ricopre le parti emerse della superfice terrestre e rappresenta il supporto di tutta l'attività biotica all'interno degli ecosistemi terrestri. Esso deriva da complessi e continui fenomeni di interazione tra aria, acqua, substrato geologico, organismi viventi, attività umane. L'energia e la materia incorporate al suo interno vengono trasformate, tramite un laboratorio biologico straordinariamente differenziato e non ancora totalmente compreso, composto da una grande varietà di organismi, in forme utili a sostenere la vita.

Il suolo è pertanto un corpo vivente in continuo divenire in cui si esplicano i cicli biogeochimici necessari per il mantenimento degli esseri viventi sulla superficie del pianeta. L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


“Il suolo è uno dei beni preziosi dell’umanità. Consente la vita dei vegetali, degli animali e dell’uomo sulla superficie della Terra” Consiglio d’Europa, 1972 Il suolo è un corpo estremamente complesso che svolge una serie di funzioni produttive, protettive ed ecologiche che lo pongono al centro degli equilibri ambientali: ü Produzione di biomassa ü Serbatoio di carbonio ü Filtro biologico e regolazione dei flussi idrici ü Riserva genetica ü Supporto fisico alle attività umane ü Conservazione del patrimonio culturale

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LA PRODUZIONE DI BIOMASSA

Il suolo rappresenta il serbatoio d’acqua, la riserva di elementi nutritivi ed il supporto fisco per la crescita della vegetazione. vegetazione. La produzione agricola, la silvicoltura e la catena alimentare dipendono interamente dal suolo suolo.. Il suolo è anche fonte di fibre tessili e di risorse energetiche rinnovabili (legname, biogas, biodisel ecc.. ecc ..))

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HABITAT BIOLOGICO E RISERVA GENICA Il suolo è un laboratorio biologico straordinariamente popolato e diversificato Gli organismi edafici ("edaphon") contribuiscono attivamente a numerosi servizi critici per l'ecosistema quali: •la formazione del suolo; •la decomposizione della sostanza organica e di conseguenza la disponibilità di elementi nutritivi; •la fissazione dell'azoto e il sequestro di carbonio; •la soppressione o l’induzione di parassiti e malattie delle piante •la bonifica, tramite processi biologici (bioremediation) dei suoli contaminati e degradati

“L’aratro è una delle invenzioni più antiche e più preziose dell’uomo, ma molto prima che fosse introdotta il suolo era in realtà arato regolarmente dai lombrichi e non smetterà mai di esserlo. E’ lecito dubitare che esistano molti altri animali il cui ruolo, nella storia del globo, abbia avuto un’importanza pari a quella di queste creature d’organizzazione così inferiore” L’agricoltura e la difesa del suolo: unaCharles funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011 Darwin, 1881


LA SOSTANZA ORGANICA E IL SERBATOIO DI CARBONIO La sostanza organica favorisce l’aggregazione e la stabilità delle particelle del terreno; si lega in modo efficace con numerose sostanze, migliorando la fertilità del suolo e la sua capacità tampone; migliora l’attività microbica e la disponibilità per le piante di elementi nutritivi come azoto e fosforo. Il suolo è il più importante serbatoio terrestre di carbonio ed è direttamente influenzabile dall’azione umana UE 70 mil. t CO stock 2 mil. t/y emissioni

Nel suolo agiscono contemporaneamente i processi di cattura e liberazione. Parte del carbonio contenuto nei tessuti di piante e animali morti viene ossidato ritornando come CO2 nell’atmosfera ed in parte segue i processi di fissazione della SO fino ad entrare a far parte della frazione stabile del suolo.

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FUNZIONE PROTETTIVA - FILTRO E CAPACITÀ TAMPONE Filtro

Tampone

Il suolo svolge una importante funzione protettiva, tramite le proprie capacità meccaniche di filtrazione, chimicochimico-fisiche di tamponamento e microbiologiche e biochimica di trasformazione, rappresentando una barriera, che permette di mitigare gli effetti delle sostanze inquinanti e di ostacolarne il passaggio nelle acque sotterranee o nella catena alimentare. Meno conosciuta, ma altrettanto importante per gli equilibri ambientali, è la funzione di regolazione dei flussi idrologici tramite la quale viene controllato il deflusso delle acque superficiali limitando l’erosione dei suoli ed il rischio di inondazione.

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Suolo in condizioni naturali Trattiene, in funzione delle proprie caratteristiche, una notevole quantità delle acque di precipitazione atmosferica contribuendo a regolare il deflusso superficiale

Ambiente antropizzato • superfici impermeabilizzate • riduzione della vegetazione • asportazione degli orizzonti ricchi in sostanza organica • fenomeni di compattazione diminuzione della evapotraspirazione e della capacità di assorbimento delle acque da parte del suolo, incremento dello scorrimento superficiale con aumento dei fenomeni erosivi e trasporto nei collettori naturali di grandi quantità di sedimento. L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


BENE CULTURALE Il suolo è parte integrante del paesaggio e conserva la memoria della nostra evoluzione culturale. culturale. Contiene e protegge testimonianze paleogeografiche, paleoclimatiche, paleontologiche ed archeologiche

Carta di prima approssimazione dei principali suoli di interesse culturale, sovrapposti alla carta delle Soil Region. (CRA/ABP – CNCP) L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


LA DEGRADAZIONE DEL SUOLO Le funzioni del suolo possono essere seriamente compromesse da una serie di fenomeni, derivanti in gran parte dalle azioni antropiche, sino a giungere all’ultimo stadio della degradazione (desertificazione)

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LA CONTAMINAZIONE PUNTUALE Ha origine da fonti note ed interessa areali delimitati (siti contaminati) caratterizzati dalla presenza di attività antropiche inquinanti (industrie, miniere,discariche ecc..). Problematica comune a tutti i paesi industrializzati. In Italia sono presenti 57 siti contaminati di interesse nazionale (SIN) in cui le operazioni di bonifica sono coordinate direttamente dal MATTM che si avvale, per le istruttorie, anche di ISPRA. Esistono inoltre più di 15.000 siti potenzialmente contaminati, di cui più di 4.000 da bonificare di competenza regionale. L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


LA CONTAMINAZIONE DIFFUSA Può interessare aree molto vaste ed ha origine dalla massiva introduzione di inquinanti da sorgenti diffuse sul territorio (attività industriali, traffico veicolare, agricoltura, rifiuti). Manca un quadro nazionale omogeneo ma problemi di varia entità sono segnalati in quasi tutte le regioni. Le attività industriali e civili determinano il rilascio nei suoli di metalli pesanti (Pb, Cd, As, Cr, Hg), di composti organici (IPA, diossine, furani ecc..) e di sostanze acidificanti. Le pratiche agricole intensive determinano eccessi di elementi nutritivi (azoto, fosforo), accumuli di metalli pesanti e diffusione di sostanze biocide. I metalli pesanti possono derivare anche dal substrato pedogenetico. Necessario definire il contenuto naturale (valore di fondo)

Alcuni rimedi: incremento agricoltura biologica, riduzione fertilizzanti e fitofarmaci, limitazione emissioni L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


LA SALINIZZAZIONE Accumulo di sali solubili nel suolo che pregiudica la sua qualità fisica e biologica Cause: - Naturali - Antropiche (sovrasfruttamento falde per usi civili ed agricoli)

Principali effetti: - Drastica riduzione della biodiversità e della fertilità - Aumento dei fenomeni erosivi

Fonte: Università Palermo

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LA COMPATTAZIONE Compressione delle particelle del suolo in un volume minore a seguito della riduzione degli spazi esistenti tra le particelle stesse.

E’ un fenomeno che altera profondamente la porosità del suolo e con essa le sue normali proprietà idrologiche fino ad essere concausa dei grandi eventi alluvionali. Alcune possibili risposte: macchine agricole meno pesanti e cingolate nel passaggio su suoli bagnati; metodi alternativi alle tradizionali arature che impediscano la formazione della suola d’aratura; inerbimento degli interfilari. L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


Diminuzione del Contenuto in Carbonio Organico La perdita di CO è una delle maggiori problematiche in grado di compromettere la funzionalità dei suoli.

80% dei suoli italiani contenuto in Carbonio Organico inferiore al 2%.

Esempi di rimedi: Rotazioni colturali, sovescio, ammendanti (es. letame, compost ecc.), mantenimento copertura vegetale…

Alcune cause: - Deforestazione e conversione in terreni arabili - Pratiche agricole intensive - Modeste restituzioni di residui colturali - Lavorazioni troppo profonde Conseguenze: - Diminuzione della funzione protettiva - Aumento della compattazione e dell’erosione - Riduzione di elementi nutritivi per le piante e della biodiversità - Riduzione della fertilità

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L’IMPERMEABILIZZAZIONE Determinato dalla copertura del territorio con materiali “impermeabili” che inibiscono parzialmente o totalmente le possibilità del suolo di esplicare le proprie funzioni vitali. I valori più elevati in Lombardia, Veneto e Campania, con concentrazioni maggiori in corrispondenza delle aree urbane e lungo i principali assi stradali.

6,34 5,30

5,50

IGM (1946-1960)

2,38

Ortofoto AIMA (1994) IT2000 CGR (1998-2000) Ortofoto MATTM-PCN (2005-2007)

3.135 kmq persi nel periodo 19942006 (VdA 3262). 100ha al giorno nel periodo 1999-2006. Al 2006 6,34%, 19.290 kmq (Puglia 19350)

Principali effetti: - Riduzione della infiltrazione delle acque - Impedimento o limitazione delle funzioni ecologiche del suolo - Frammentazione degli habitat

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Evoluzione dell’urbanizzazione nell’area napoletana: consumo di suolo + pericolosità vulcanica

Di Gennaro et al. 2009

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L’EROSIONE IDRICA L’erosione è un fenomeno naturale che consiste nella perdita dello strato più superficiale del terreno, a causa dell'azione delle precipitazioni meteoriche. L'erosione ha assunto proporzioni preoccupanti specialmente nelle aree di collina, con effetti economici rilevanti soprattutto nelle aree con colture di pregio. Alcune risposte: Buone pratiche agricole ü Lavorazioni secondo le curve di livello ü Utilizzo di organi lavoranti che non generino superfici compattate nel suolo (suola d’aratura) üMantenimento e incremento dei terrazzamenti, sistemazioni idraulicoagrarie, drenaggi, inerbimenti, limitazione dei livellamenti.

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L’erosione idrica in Italia Circa il 30% dei suoli ha valori di perdita di suolo > 10 t/ha/y

Elaborazioni nazionali, dati approssimati, risultati diversi con modelli diversi

Elaborazioni regionali, dati di dettaglio, risultati più coerenti con la situazione reale Progetto SIAS: elaborazione di un modello nazionale tramite l’armonizzazione dei dati regionali

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LE FRANE E IL SUOLO IL SUOLO, DA RISORSA A MINACCIA

SUOLO MINACCIATO Le frane rappresentano una diretta minaccia per il suolo poiché ne determinano una perdita netta oppure impongono forti limitazioni al suo utilizzo, fino all’abbandono.

SUOLO MINACCIA Ben più importante, nell’attuale contesto socio-economico, è la minaccia che il suolo stesso rappresenta per l’ambiente antropico nel momento in cui, saturato dalle acque di infiltrazione, viene mobilizzato lungo i versanti con elevate velocità di movimento (Earth flows, soil slips, flowslides, colate rapide di fango e detrito). Tali movimenti si verificano in occasione di eventi pluviometrici di forte intensità (es. Versilia 1996), generalmente concentrati in areali ristretti, soprattutto quando preceduti da un periodo di piogge prolungate determinanti elevati valori di umidità del suolo (es. Sarno 1998) e spesso favoriti da fattori di origine antropica (es. tagli stradali, sbancamenti, mancanza di adeguate misure di regimentazione delle acque). L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


Progetto IFFI Nell’ambito del Progetto IFFI, coordinato da ISPRA e realizzato dalle regioni, sono state censite circa 460.000 frane, con una superficie complessiva di 19.700 km2 (6,5% del territorio)

35% delle frane rappresentato da movimenti delle coltri superficiali, il 15% da colate rapide ad elevato potere distruttivo, in gran parte innescate all’interno delle coperture pedologiche o all’interfaccia suolo-substrato.

www.sinanet.apat.it/progettoiffi consultazione online della cartografia del Progetto IFFI

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23-24/10/1910

25/10/2011 L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


Mobilitazione degli andosuoli presenti sopra il massiccio carbonatico a seguito di precipitazioni eccezionali. Diverse colate rapide colpiscono l’abitato. Oltre 150 vittime e decine di dispersi su 2165 persone in totale 200 abitazioni circa distrutte Tombatura, acquedotto ed illuminazione distrutti Gran parte dell’abitato sommerso dal fango (Corso Federici, 5 m) Epidemia di colera Distruzione dell’economia, forte emigrazione L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


Profilo di un Andosuolo campano (Costiera Amalfitana)

ORIZZONTE VITRICO sup. Costituito da ceneri, minerali primari, vetro vulcanico e materia organica. Granulometria sabbiosa e limososabbiosa. Tipicamente incoerente ORIZZONTE VITRICO prof. Maggiore grado di alterazione. Incremento contenuto limoso e di minerali argillosi di alterazione

2-2.5 m

ORIZZONTE POMICEO. Pomici in matrice sabbioso-limosa. Tipicamente incoerente. Grado di alterazione crescente con la profondità.

ORIZZONTE ALLOFANICO. Contiene allofane tra il 5 e il 15%. Argille sovraconsolidate con elevato grado di ritenzione idrica. Proprietà tissotropiche

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ANDOSUOLI (Molli (Molli--Vitric Andosols, PachiPachi-Vitric Andosols, MolliMolli-Eutrisilic Andosols) DEI RILIEVI CARBONATICI PERIVESUVIANI ELEVATA PROPENSIONE ALL’INSTABILITA’ CARATTERISTICHE MINERALOGICHE E CHIMICO-- FISICHE CHIMICO PROPRIETA’ ANDICHE: (a) elevato contenuto in minerali a basso ordine cristallino (allofane o imogolite) (b) struttura fine e porosa (c) bassa densità apparente (d) elevata capacità di ritenzione idrica alla saturazione (e) elevata capacità di scambio ionico (f) elevata quantità di sostanza organica negli strati più superficiali TIXOTROPIA: capacità di un suolo a liquefarsi quando sottoposto a sollecitazioni meccaniche (pressioni e/o vibrazioni) a causa dell’espulsione dell’acqua intraparticellare.

ANISOTROPIA DEGLI ORIZZONTI Forte variabilità del profilo verticale dei suoli ⇒ anisotropia verticale delle proprietà chimicofisiche, idrologiche, di resistenza degli orizzonti (Orizzonte Allofanico, Orizzonte Vitrico, Orizzonti Pomicei) ⇒ le superfici di contatto tra orizzonti diversi rappresentano piani di minore resistenza a rottura ⇒piano di potenziale innesco dei dissesti Variabilità verticale e laterale degli spessori e degli orizzonti

IDROLOGIA DEI SUOLI L’ orizzonte allofanico ha una conducibilità idraulica trascurabile rispetto ai sovrastanti orizzonti vitrici e agli strati pomicei ⇒flusso idrico confinato parallelo alla stratificazione ⇒incremento forze di filtrazione ⇒ sovrapressioni alla base degli orizzonti vitrici ⇒ liquefazione e instabilità Sorgenti al contatto tra copertura e substrato ⇒fenomeni di piping della copertura in condizioni meteoriche estreme

CARATTERISTICHE MORFOLOGICO-MORFOLOGICO STRUTTURALI DEL SUBSTRATO Versanti con profilo rettilineo, da acclivi (pendenza tra 45H e 60H) a molto acclivi (pendenza > 60H) Impluvi stretti e profondi nella parte settentrionale del bacino, concavi e profondi in quella meridionale Presenza diffusa di cornici strutturali, pareti rocciose subverticali (0.5<h<10 m) che interrompono la continuità verticale della copertura pedologica Notevoli spessori delle coperture anche su elevate pendenze (> 50H-60H)

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Sarno, Siano, Bracigliano, Quindici (SA, AV) – 5/6 Maggio 1998 Suoli su depositi di ceneri e pomici da ricaduta dell’eruzione del 79 d.C. e piÚ antiche, ricoprenti un substrato calcareodolomitico

140 movimenti franosi, 40 colate rapide di fango, 178 abitazioni distrutte, 159 vittime.


Comune di Sarno scenari 1956 e 1998

Gran parte delle aree colpite edificate post 1956 con occupazione anche delle aree ad elevata pericolosità ubicate in prossimità dello sbocco dei valloni, storicamente già interessati da fenomeni analoghi.

frane ‘98 (rosso) su urbanizzato ‘56

Nel periodo tra il 1956 e il 1998 l’urbanizzato è incrementato di circa il 500%, mentre il rischio da frana è aumentato del 900%

frane su urbanizzato 1998 (verde)

1956

1998

∆%

0,875

5,292

505

0,029

0,289

897

2

Urbanizzato (Km ) Urbanizzato interessato da frane 2

evento 1998 (Km )

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Cervinara (AV) – 16 Dicembre 1999 Diverse colate rapide per mobilitazione dei suoli vulcanici. Area di innesco della frana principale localizzata in corrispondenza di un taglio stradale per uso forestale. 6 vittime

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Isola d’Ischia (NA) – 30 Aprile 2006, 10 Novembre 2009 2006 - nel settore sud sud--orientale dell’isola, quattro colate rapide di fango e detrito si staccano dal versante nord del Monte Vezzi in località I Pilastri, distruggendo un’abitazione e causando 4 vittime. vittime. 2009 - alcune frane si innescano dai costoni sovrastanti Piazza Bagni, causando una vittima. vittima.

Monte Vezzi, 2006

Casamicciola, 2009

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Provincia di Messina, 1 ottobre 2009 Evento meteorico estremamente intenso nella fascia ionica messinese (oltre 200 mm in 24 ore). Tra il 15 e il 30 settembre pioggia cumulata di 300 mm. Precipitazioni pari al 59% della media annuale (DPC Reg. Sic.). Oltre 400 frane per mobilitazione dei suoli saturi che evolvendo in colate rapide di fango e detrito investono i centri abitati, in cui gli impluvi naturali sono tombati, causando 31 vittime e 6 dispersi.

Giampilieri (ME)

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Merano (BZ) - 12 Aprile 2010 Frana superficiale a movimento estremamente rapido investe la linea ferroviaria Malles–Merano, determinando il deragliamento di un treno e causando 9 morti, 3 dispersi e 27 feriti. La frana sembra essere stata causata da una perdita idrica di un impianto di irrigazione a monte della linea ferroviaria con conseguente fluidificazione dei suoli.

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ATRANI (SA) - 9 settembre 2010 ØIntense precipitazioni nel bacino del torrente Dragone: 146 mm di pioggia cumulata nelle 24 ore con 70 mm tra le 18 e le 19 (Ravello). ØDiverse colate rapide di fango/detrito ØAree di innesco localizzate in corrispondenza di fenomeni di erosione concentrata dei suoli vulcanici, determinate dall’immissione puntuale delle acque meteoriche convogliate dalla viabilità pedonale montana. ØLe colate, confluite nel torrente Dragone, investono Atrani causando una vittima ed ingenti danni. Il fenomeno si era già verificato nel 1910, 1924, 1954, 1984, 1987 e nel 2005.

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Mitigazione del rischio da frana Non solo risposta post evento ma azione congiunta di previsione e prevenzione. Previsione: Ø Censimento e continuo aggiornamento delle informazioni sui fenomeni franosi Monitoraggio dei movimenti con reti strumentali a terra e da satellite Ø Individuazione delle zone di territorio suscettibili al dissesto da frana con particolare attenzione alle caratteristiche chimico-fisiche dei suoli. Prevenzione: Ø Pianificazione territoriale, con adozione di misure di salvaguardia e applicazione di vincoli di disciplina d’uso del territorio Ø Pianificazione di protezione civile con redazione di piani di allerta e emergenza Ø Programmazione e realizzazione di interventi strutturali e non strutturali (es. delocalizzazioni) di difesa del suolo Ø Manutenzione del territorio, compresa la rete viaria agro-silvo-pastorale sia carrozzabile che pedonale. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha finanziato dal 1998 ad oggi, ai sensi del D.L. 180/98 (Decreto Sarno) e leggi collegate, 3.216 interventi urgenti per la riduzione del rischio geologico ed idraulico per un totale di 2,5 miliardi di euro. L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


MITIGAZIONE DEL RISCHIO E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

Mappa dello stato di attuazione dei PAI 2010


Nei PAI (Piani stralcio per l Assetto Idrogeologico) vengono individuati piĂš di 11.000 interventi riconosciuti come necessari alla sistemazione complessiva dei bacini, per un fabbisogno di circa 44 miliardi di euro. Di questi, circa 11 miliardi sono necessari per mettere in sicurezza le aree a piĂš elevato rischio idrogeologico. La cifra comprende le opere e la manutenzione del territorio, ma non valuta i costi indiretti degli interventi non strutturali. Non comprende inoltre gli interventi di manutenzione straordinaria sul patrimonio delle opere di difesa esistenti, per le quali la normativa prevede che le Regioni provvedano alla ricognizione sullo stato di conservazione ai fini della verifica della reale efficacia a contrastare i fenomeni. i soli finanziamenti del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, per la messa in sicurezza del territorio da frane ed alluvioni ammontano ad circa 3 Miliardi di Euro dal 1999 al 2010, per circa 3500 interventi (Progetto Rendis)

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MONITORAGGIO ISPRA DEGLI INTERVENTI URGENTI DI DIFESA DEL SUOLO (D.L.180/98)

Tipologia dissesto Alluvione

N° interventi

Finanziamenti € (milioni)

561

556

1.224

811

Incendi

26

13

Misto

79

125

Valanga

32

24

Dissesto costiero

11

38

n.d.

1.529

1.244

Totale

3.462

2.812

Frana

Totale Interventi

3.462

Totale Lotti

4.026

Lotti con informazioni progettuali

1.889

Lotti con tecniche di ingegneria naturalistica

542


LA DESERTIFICAZIONE Rappresenta la fase finale del degrado dei suoli, è caratterizzata dalla perdita dello strato superficiale del suolo e da una drastica diminuzione della fertilità.

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Il sovrasfruttamento, la gestione non sostenibile delle risorse del suolo e le condizioni climatiche interagiscono nell’accentuare la vulnerabilità ambientale alla desertificazione non solo nelle aree aride, semi aride e subumide secche del globo, ma anche in aree soggette a inquinamento chimico, salinizzazione ed esaurimento di falde idriche oltre che a condizioni di inefficienza nella gestione del suolo.

AEA e ETC-LUSI L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


Sotto la terra che calpestiamo ci sono gli occhi di sette generazioni che ci guardano, pronte a venire al mondo. Per questo i nostri passi devono essere leggeri (anonimo Indiano)

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PRINCIPALI RISPOSTE Suolo Oltre alla normativa nazionale (D.Lgs. 152/06) è da sottolineare, a livello europeo, la: Proposta di Direttiva Quadro per la Protezione del Suolo (SFD - Soil Framework Directive), COM(2006) 232 – approvata dal Parlamento Europeo in prima lettura a Novembre 2007 La Direttiva prevede l’individuazione delle aree a rischio di degradazione (erosione, salinizzazione ecc..), l’inventario dei siti contaminati e la predisposizione delle opportune misure di mitigazione o bonifica Politica Agricola Comune (PAC; Regolamento UE 1782/03 e 1783/03). Il sostegno alle aziende agricole è subordinato al rispetto dei Criteri di Gestione Obbligatoria (CGO) e al mantenimento della terra in Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA). L’agricoltura e la difesa del suolo: una funzione strategica di interesse collettivo – Roma 1 dicembre 2011


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