Web Magazine Komaros Sub n. 9

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NEWS Traversando il nostro mar sulla scia della tartaruga marina

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4

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6

di Alessandro Neri

I NOSTRI INCONTRI SUBACQUEI Dove meno te li aspetti di Federico Betti



PUNTI D’IMMERSIONI AL CONERO La Scalaccia

pag. 12

di Fabio Fiori

eccoci qui con l’inverno alle porte, e nel riporre le attrezzature spesso capita di ripensare alla stagione appena passata, ma anche a sognare posti dove andare a fare qualche tuffo non appena il tempo ce lo permetterà. Da questo numero iniziamo a parlare di tutti quegli animaletti che vivono nel Benthos e ci accompagnano per tutta l’immersione e che troppo spesso non vengono considerati. A tutti buona lettura….  WEB-MAGAZINE:

IMMERSIONI PARTICOLARI Il Cilento sommerso: Palinuro

pag. 14

di Fabio Barbieri

LE NOSTRE ATTIVITA’ Crociera Marea 2012 – Campagna per la protezione gorgonie e del corallo rosso

pag. 18

di Eva Turicchia

LE NOSTRE ATTIVITA’ Rapallo – Gita esami I gradi

pag. 26

di Alessandro Babbini

APPUNTI DI VIAGGIO Scalzi… viaggiare, fra gocce salate di Acquamarina

pag. 32

di Eva Turicchia

KOMAROS SUB ANCONA

Ottobre – Dicembre 2012 ANNO 2° numero 9 In copertina: foto di Marco Boncompagni LA REDAZIONE: Francesco Flores, Marco Boncompagni e Federico Betti

SEZIONE BIOLOGIA Benthos e i suoi abitanti: BAVOSE SEZIONE NUOTO Il Miglio del Passetto

pag. 46

di Fabio Fiori

SEZIONE PESCA IN APNEA Gare di Pesca in Apnea 2011/2012

pag. 58

di Fabio Fiori

GADGETS KOMAROS IN QUESTO NUMERO FOTO DI:

pag. 40

di Marco Boncompagni

pag. 68

è possibile tenersi informati sulle iniziative del club attraverso il gruppo KOMAROS FACEBOOK

Alessandro Neri, Francesco Flores, Federico Betti, Marco Boncompagni, Eva Turicchia, Alessandro Babbini, Andrea Polloni , Maurizio Perinetti Casoni

HANNO COLLABORATO: Federico Betti, Marco Boncompagni, Alessandro Neri, Fabio Fiori, Alessandro Babbini, Eva Turicchia, Fabio Barbieri Palinuro Sub Diving Center

A.S.D. Komaros Sub Ancona E’ vietata la riproduzione parziale o integrale dei contenuti e delle immagini presenti nel web-magazine

- Mole Vanvitelliana 60125 Ancona Tel 071/204558 cell 337/640879 -mail info@komaros.it - www.komaros.it



T Trra av ve errssa an nd do o iill n no ossttrro oM Ma arr S Su ulllla a sscciia ad de elllla a tta arrtta arru ug ga am ma arriin na a T Trra am me en na arrrra attiiv ve e di Alessandro Neri Si

è

svolto

nella

sala

dello

splendido

palazzo della Loggia dei Mercanti ad Ancona l’incontro, organizzato dalla Rete regionale per la conservazione della tartaruga marina , “Traversando il nostro mar, sulla scia della tartaruga marina”. L’evento, organizzato dalla

Regione

Marche

nell’ambito

del

Festival Adriatico Mediterraneo ha proposto un’accurata riflessione dei rapporti uomomare

in

ambito

ambientale,culturale,

sociale ed economico. Adriatico come Mare che unisce e divide il mondo

occidentale

ed

orientale,

mare

spesso definito piccolo e limitato dal punto di vista spaziale ma immenso e sconfinato per storia, cultura e tradizioni che vi sono confluite nel tempo. L’evento, coordinato dal Dirigente Servizio Ambiente della Regione Marche, Claudio Zabaglia ha soffermato l’attenzione sul significato comune che questo bacino d’acqua rappresenta per i milioni di persone affacciati alle sue coste, ma anche per la straordinaria, immensa moltitudine di altri esseri viventi che ospita nel suo grembo. All’evento ha preso parte anche l’assessore alla Difesa della costa, Paolo Eusebi. “Anche quest’anno “, ha detto Eusebi , “la Regione Marche ha organizzato iniziative per valorizzare l’ambiente marino in rapporto a un animale simbolo: la tartaruga marina, destinataria di particolare tutela da parte della Rete regionale di Enti e Associazioni appositamente costituitasi nel 2010. Scelta come specie tutelata dalla Comunità europea per la sua valenza nell’ecosistema marino. Le tartarughe marine sono le protagoniste di una storia millenaria nel Mare Nostrum, che da oltre 300 milioni di anni solcano verso tutte le direttrici secondo il loro ciclo biologico. Parallelamente possiamo accostare alle sue peregrinazioni, le traiettorie della civiltà umana nel promuovere commerci, sviluppare tecnologie, scambiare conoscenze, diffondere arte”. Lanfranco Giacchetti, Commissario straordinario dell’ente Parco del Conero, ha ribadito l’importanza del nostro territorio come punto focale di biodiversità e la primaria necessità di tutelare oltre alla terra ferma anche l’ambiente marino con la realizzazione dell’Area Marina Protetta del Conero. Occasione da concretizzare ancora di più visto che quest’anno il Parco del Conero è capofila della Rete di conservazione della tartaruga marina.


Tra i relatori il Biologo Marino Carlo Cerrano, docente di Zoologia presso l’Università Politecnica delle Marche,

ha soffermato il suo discorso sulla tutela della biodiversità per conservare gli ambienti

marini e le delicate reti trofiche che esistono, anche in fondali sabbiosi quali quelli dell’Adriatico, che troppo spesso l’impatto antropico danneggia irreparabilmente. Danno che ha fatto si che, ai giorni nostri, il tasso di estinzione è incrementato di 1000 volte rispetto al passato. Perfettamente in linea col tema il confronto tra drastico calo della biodiversità animale e vegetale e quella linguistica, considerando che il 50-90% delle lingue del mondo sparirà entro fine secolo con conseguente impoverimento culturale. E’ stata la volta poi del poeta Francesco Scarabicchi ed il saggista d’arte Rodolfo Bersaglia che hanno offerto una splendida panoramica dell’Adriatico come intricato tessuto tra presente e passato di arte, poesia e cultura spaziando da Saba al poeta locale Franco Scataglini, da Lotto a Giorgio di Matteo, artefice in buona parte dell’attuale Loggia dei Mercanti, sede dell’iniziativa. L’incontro si è concluso con l’intervento dell’Ambasciatore Fabio Pigliapoco, Segretario generale dell’Iniziativa Adriatico – Ionica, che ha ribadito l’importanza di Ancona come centro di cooperazione in Adriatico. Cooperazione rafforzata con la costituzione della Carta di Ancona a Maggio 2010 e la successiva istituzione della Macroregione Adriatica nel 2010. Sforzo comune dei paesi aderenti all’ IAI (Iniziativa Adriatico-Ionica) è la creazione di una macroregione capace di creare progresso e benessere, grazie alla difesa di un vulnerabile ecosistema marino che deve affrontare numerose sfide ambientali, oltre ad una crescente urbanizzazione.

Foto di Alessandro Neri




D DO OV VEE M MEEN NO O TTEE LLII A AS SPPEETTTTII di Federico Betti Agosto. Sole a picco. Caldo torrido. Una spiaggia di sabbia fine, piatta e chilometrica, come si trova solo lungo le coste italiane dell’Alto Adriatico. Una selva di ombrelloni e turisti sul bagnasciuga, un vociare assordante. In acqua bassa, bambini e bagnanti a perdita d’occhio saltano, nuotano, corrono. Non sembra avere tanto senso, l’idea di attraversare questo scenario con una bombola in spalla, attrezzati di tutto punto, entrare in acqua fra lo stupore dei presenti, sgonfiare il gav e rimanere con le pinne o la bombola che a tratti escono dalla superficie, tanto è vicino il fondo.

Foto di Federico Betti

Eppure proprio lì, in mezzo a quell’intrico di gambe, ad un metro di profondità, in un’acqua resa torbida dal movimento umano, basta avere un po’ d’occhio, di pazienza e di fortuna per vedere piano piano apparire uno, due, tre, e via così fino a quindici, venti splendidi esemplari di pesci ago adriatici, parenti strettissimi dei cavallucci marini, dalla forma curiosa e le livree di tanti colori. Lungo alcune spiagge italiane dell’Alto e Medio Adriatico, infatti, può essere localmente molto abbondante l’altrimenti raro Syngnathus taenionotus, detto appunto pesce ago adriatico, noto al di fuori di questo mare solo nel ristretto Bacino di Thau, una sorta di laguna al centro del Golfo del Leone, in Francia. I pesci ago, insieme ai cavallucci marini, appartengono alla famiglia Syngnathidae, che comprende circa 320 specie diffuse in mari tropicali e temperati; i pesci ago sono caratterizzati dall’avere un corpo lungo, serpentiforme, piuttosto rigido, e capo dotato di un evidente muso tubulare. In genere è presente una piccola coda rotondeggiante.

Come accade nel caso dei cavallucci marini, le uova fecondate sono incubate dal maschio in una speciale tasca ventrale fino al momento della schiusa. Mentre i cavallucci marini tendono a vivere attaccati ad organismi fissati al fondo, grazie all’uso della loro coda prensile, fra i pesci ago questa usanza è rara, e molti di essi preferiscono strisciare sul fondale o nuotare a poca distanza da esso, utilizzando allo scopo la coda ed i movimenti serpentiformi del proprio corpo. Le dieci specie di pesci ago presenti in Mediterraneo sono piuttosto simili tra loro, e per questo distinguerle ed identificarle non è compito facile; il pesce ago adriatico può raggiungere i 25 centimetri di lunghezza massima, ed è caratterizzato da un muso circa sette volte più lungo che alto e dall’assenza di una gobba sulla nuca, presente invece in molti suoi congeneri. Gli occhi sono relativamente grandi, la bocca è piccola, incisa quasi verticalmente. La colorazione è molto variabile: in genere oscilla fra il bruno ed il verde, spesso con una linea longitudinale scura, quasi nera, sui fianchi (da cui il nome inglese di dark-flank pipefish), ma si possono incontrare anche esemplari grigi, gialli e variamente macchiettati; ogni organismo è poi in grado di cambiare gradualmente colore nel tempo, per aumentare il proprio grado di mimetismo nell’ambiente in cui si trova a vivere. Syngnathus taenionotus, rispetto ai suoi parenti stretti, tende ad essere un migliore nuotatore, dal momento che raramente si posa sul fondo, preferendo rimanere in movimento a poca distanza da esso; talvolta è addirittura in grado di stazionare nei pressi della superficie, mimetizzandosi con alghe e foglie alla deriva. Tutti i signatidi, quindi cavallucci e pesci ago, si nutrono di crostacei ed altri piccoli invertebrati bentonici, che letteralmente risucchiano aprendo di scatto la piccola bocca posta all’estremità del lungo muso. Foto di Federico Betti


Il pesce ago adriatico è pesce tipico di fondali sabbiosi e fangosi, dove è in grado di mimetizzarsi alla perfezione, soprattutto fra alghe, anche staccatesi dal fondale, e foglie morte di piante marine, in particolare Zostera marina. E poiché questa specie vive dove meno te l’aspetti, oltre a sopportare lo stress causato dai bagnanti, a bassa profondità lungo coste all’apparenza prive di vita, Syngnathus taenionotus si può trovare anche nei pressi della superficie all’interno dei porti nordadriatici, ed in torbide lagune e foci salmastre, come l’area della Laguna Veneta; da questa sua abitudine gli viene il nome comune, meno diffuso, di pesce ago di laguna. Negli stessi ambienti frequentati da Syngnathus taenionotus è talvolta possibile incontrare anche altre specie di pesci ago mediterranei, benché la maggior parte di essi prediliga vivere al riparo di fronde di piante marine.

Come detto, il pesce ago adriatico è generalmente piuttosto raro lungo il suo ridotto areale di distribuzione, risultando comune solo in poche aree ristrette; per questo, esso è incluso nella lista rossa IUCN degli organismi minacciati di estinzione, con la dicitura EN, riservata a specie la cui popolazione è diminuita del 70% in dieci anni, o di cui il numero di individui riproduttivi è inferiore a 2500 esemplari o, ed è questo il caso del nostro Syngnathus taenionotus, il cui areale di distribuzione è inferiore ai 5000 Km2. Sicuramente i pesci ago adriatici sono un ottimo ed eclatante esempio di come il mare sia in grado di regalare incontri particolari ed emozioni forti anche negli ambienti più impensabili. Insomma, vale sempre la pena di mettere la testa sott’acqua, ovunque ci si trovi, certi che gli animali più belli compariranno proprio dove meno ce li si aspetta.

Foto di Federico Betti




LLA A ““ S SC CA ALLA AC CC CIIA A”” di Fabio Fiori Questo

punto

prende

il

stradello scende

di

immersione

nome

che, sul

dal

da

vecchio

Pietralacroce,

litorale

ove

sono

presenti alcune grotte costruite dai pescatori scorso,

all’inizio l’ultima

del parte

secolo dello

stradello, particolarmente scoscesa e franosa, ha dato il nome alla località. La riva è alta e rocciosa con scogli scolpiti dal mare e dal vento che formano un piccolo promontorio che divide due baie, a nord la baietta di Pietralacroce ed a sud “Campo del Mare”. L’immersione inizia davanti allo stradello della “scalaccia”, a poche decine di metri dalla battigia troviamo una secca parallela alla linea di costa, il punto più alto è ad una profondità di circa tre metri e scende poi, con una parete verticale, fino ad otto metri su un canale di sabbia e ghiaia. Alla base della secca si trovano alcuni scogli franati che

formano

alcune

tane

nelle

quali

trovano rifugio cefali, occhiate e saraghi di media taglia soprattutto fasciati (Diplodus vulgaris). Le tane sono quasi tutte aperte per cui i pesci sfilano dentro e fuori dall’una all’altra. Nelle parti più oscure delle

tane

sono

presenti

moltissimi

gamberetti bianchi e rossi. © © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O

Mentre la parte alta della secca è coperta da un fitto strato di cozze, le pareti verticali sono invece incrostate di spugne colorate ed abbellite dagli spirografi (Sabella spallanzani) e dai serpulidi (Serpula vermicularis).


Nel canale, alla base della secca, strisciano sempre molti murici di scoglio (Hexaplex trunculus), nel periodo di maggio/giugno li troveremo in grandi concentrazioni intenti a deporre le uova, che assomigliano ad una grossa spugna bianca. Attraversando il canale potremo poi nuotare verso il largo e dopo una ventina di metri troveremo un pendio roccioso che dagli otto metri risalirà fino a quattro metri circa di profondità per poi cadere, con una parete verticale, sul fondale sabbioso a dieci metri di profondità. © © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O

La parete è coperta da decine di spirografi (Sabella spallanzani) che aprono le loro corolle come bouquet di fiori, cogliendo il nutrimento portato dalla corrente che qui è spesso molto intensa.

Sulla parte più alta degli scogli nuotano spesso

branchi di cefali, occhiate e mormore, mentre branchi di boghe pascolano lungo la scogliera. Fatto un giro circolare degli scogli torneremo sui nostri passi riattraversando il canale di sabbia per tornare al punto di partenza.

© © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O



© © FFR RA AFFLLO O


IILL C CIILLEEN NTTO OS SO OM MM MEER RS SO O::

le gialle margherite di mare Parazoanthus

PPA ALLIIN NU UR RO O di Fabio Barbieri

axinellae e il solitario Leptopsammia pruvoti.

La differente morfologia costiera dell’area a mare del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in Campania, bene si presta alla pratica delle attività subacquee. Punta di diamante è lo sperone

calcareo

l’appoggio

di

di un

Capo centro

Palinuro.

Con

d’immersione

specializzato è possibile fare la conoscenza del tipico ambiente mediterraneo con facies a © © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O

La limpidezza dell’acqua di un blu intenso, facilita la visione d’assieme, rendendo tutto più suggestivo e favorisce l’incontro con i principali

rappresentanti

della

ittiofauna

mediterranea come le corvine Sciaena umbra, le cernie brune Epinephelus marginatus e © © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O

quelle dorate Epinephelus alexandrinus. La

corallo rosso Corallium rubrum e ventagli di vera chicca del panorama subacqueo di Capo gorgonie

viola

Paramuricea

clavata,

gialle, Palinuro sono comunque le ben 35 cavità

bianche Eunicella sp. Già dai primissimi metri sommerse dalla differente morfologia che incontriamo

i

madreporari,

parenti

degli rendono la zona uno delle pochissime aree di

organismi

che

costruiscono

le

barriere interesse

coralline:

tappeti

aranciati

di

speleomarino

in

Italia.

Da

Astroides sottolineare che la maggior parte di esse è

calcycularis, visitabile senza difficoltà anche da subacquei principianti che al pari degli esperti devono comunque affidarsi alla guida di

coloro che

conoscono a fondo questi ambienti. Caverne e grotte sommerse che rappresentano l’ultima frontiera del Sesto Continente, sono ambienti particolari. © © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O


incredibilmente emozionante lo stare sospesi a mezz’acqua in un luogo che migliaia di anni prima

era

all’asciutto.

Difficilmente

si

dimentica il turchese dei due ingressi e l’abbondanza della vita sulle pareti.

© © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O

Perla tra le perle la Grotta Azzurra di Capo Palinuro, un vero acquario sommerso la cui unicità nel panorama mondiale è data dalle enormi dimensioni, dalla morfologia a tunnel e dalla

presenza

di

sorgenti

sommerse © © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O

idrotermali la

cui acqua,

con temperatura

costante di 24°C, favorisce il proliferare dei batteri dello zolfo.

© © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O

In alcune zone come la famosa “Sala della Neve”, il fenomeno si manifesta sottoforma di un bianco e ovattato tappeto. L’immersione avviene in un ambiente irreale con acque opalescenti, fiocchi di “neve” e temperatura tropicale. La presenza di speleotemi sommersi quali stalattiti, stalagmiti e colonne, rende

© © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O




Piemontesi

C CR RO OC CIIEER RA AM MA AR REEA A 22001122

(Isola

di

Giannutri).

C Caam mppaaggnnaa ppeerr llaa pprrootteezziioonnee ddeellllee ggoorrggoonniiee ee ddeell ccoorraalllloo rroossssoo di Eva Turicchia Solcando il Mar Mediterraneo ne hanno vissute di avventure, talvolta anche turbolente, la Marea ed il suo equipaggio… e questa è la nostra. Il Kòmaros Sub Ancona in collaborazione con Reef Check Italia onlus e lo staff del Sub

Non sono

mancate le sorprese a

Tridente Pesaro ha organizzato la crociera

biologico in questa crociera! Presso lo Scoglio

subacquea tra il promontorio dell'Argentario e

dell'Argentarola si è assistito ad un evento

l'isola di Giannutri nei giorni 30 giugno e 01

circoscritto in poche settimane l'anno: la

luglio. In concomitanza al weekend subacqueo

riproduzione

è stata promossa la "Campagna di protezione

Paramuricea clavata.

delle gorgonie e del corallo rosso" di Reef

Durante l'immersione infatti, oltre a registrare

Check Italia onlus.

l'abbondanza ed il range batimetrico di uno

sessuale

livello

dell'ottocorallo

dei gorgonacei più famosi del Mediterraneo, si sono potute osservare le uova, di colore viola, che aderiscono alla colonia grazie ad una mucosa che ricopre la superficie esterna degli esemplari femminili.

© © FFR RAAFFLLO O

La prima giornata è stata scandita da tre immersioni:

la

prima

allo

Scoglio

dell'Argentarola (promontorio dell'Argentario), la seconda e la terza (notturna) alla Secca dei


Spesso il non conoscere fa passare inosservati

propria tana, Alicia mirabilia che la notte si

fenomeni di grande interesse, ma ora ognuno

estende in una elegante struttura colonnare,

dei subacquei presenti è in grado di segnalare

la lepre di mare (Aplysia spp.) che si muove

autonomamente l'evento riproduttivo, fornendo

su una piccola prateria di Caulerpa prolifera o

dati utili ed un contributo importante alla

la

ricerca scientifica. Lungo la parete inoltre non

completamente la propria conchiglia con il

sono mancati esemplari di Eunicella cavolinii,

mantello.

Eunicella

singularis

e

Corallium

ciprea

(Luria

spp.)

che

ricopre

rubrum;

tuttavia sono state avvistate anche specie ricoperte in parte o totalmente da mucillaggine.

Tra una giornata e l'altra il tempo scorre veloce, intervallando le immersioni con una presentazione sulla biologia degli ottocoralli, una festa a bordo ed i racconti di avventura del capitano. L'alba della domenica prende voce con i motori che solcano le onde per raggiungere altri due siti di immersione: Punta Secca a Giannutri e Secca del Corallo all'Argentario. L'immersione

in

notturna

a

Giannutri

ha

permesso di focalizzarsi sulla differenza fra specie

con

abitudini

diurne

e

quelle

con

abitudini notturne. Alcune specie infatti sono piĂš facili da osservare col buio, tra cui Palinurus elephas (aragosta) che deambula fuori dalla

Nella

prima

immersione,

una

imponente

parete verticale caratterizzata da spaccature, sono

stati

osservati

esemplari

tipici

del

coralligeno e si è campionato l'ottocorallo Maasella edwardsi. Le colonie di quest'ultimo sono di piccole dimensioni e di colore marrone


o

verde

scuro

le

E così tra risate, cestelli e cannucce colorate,

zooxantelle. I polipi hanno un visibile sclerite

sole ed immersioni è giunto al termine il

calcareo bianco alla base della corona dei

nostro weekend sopra e sotto il mare. Un

tentacoli. Questa è una specie target del

ringraziamento va a tutti i partecipanti per il

protocollo di monitoraggio ambientale costiero

loro entusiasmo e la curiosità di conoscere un

(MAC) ed è importante segnalarla perché la

mare che non smette mai di sorprenderci, a

presenza

rende

Francesco per l'organizzazione, l'allegria e la

suscettibile ai cambiamenti climatici nonché per

sua imitazione di un tedesco famoso, a Franco

conoscerne la distribuzione.

per la passione e le conoscenze che riesce a

Nella seconda immersione non è mancato il

trasmettere,

a

Corallium rubrum, tantissimi delicati esemplari

l'impeccabile

scelta

coloravano la parete di questa secca. Si sono

l'organizzazione degli "eventi collaterali" e a

ammirati nuovamente i gorgonacei e le uova di

tutto

P. clavata. Interessante è stata anche la

professionalità e gli ottimi pranzi e cene.

presenza abbondante di Cladocora caespitosa,

Eva Turicchia

madrepora coloniale inserita nell'Annesso II del

Coordinatrice dei Subacquei Volontari del Nord Adriatico

delle

protocollo ASPIM.

per

alghe

la

simbiosi

simbionti

con

la

Marco

l'equipaggio

e

delle

del

Samuele immersioni

Marea

per

per e

la


Polpessa – Octopus macropus

© © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O

Polpo – Octopus vulgaris

© © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O




© © AAnnddrreeaa PPoollloonnii



R RA APPA ALLLLO O –– G Giittaa eessaam mii II ggrraaddoo

poco a questo sport…..e devo dire che le

di Alessandro Babbini

aspettative non sono state tradite!! L'area marina protetta di Portofino è stata istituita

© © © AAAnnndddrrreeeaaaPPPooolllllo loonnniii

con

il

decreto

del

Ministero

dell'Ambiente del 26 aprile 1999 e comprende Nel week end dal 24 al 27 maggio 2012 sono

i Comuni di Camogli, Portofino e S.Margherita

stato a far visita all’Abyss diving center di

Ligure.

Rapallo con uno sparuto gruppetto di primi gradi del komaros Sub (Andrea, Silvia, Julia, Manuela

e

Claudia)

accompagnati

dall’

istruttrice Cristiana.

Ero già stato nella zona nel lontano 2003 con tanti amici del club, ma direi che nessuno di noi

era

rimasto

così

entusiasta

come

ora.Dall’immersione del “Faro” a quella della “Colombara” passando per la “secca della Carega” Per due di loro è stata anche l’occasione per svolgere gli esami in mare del corso di primo grado appena conclusosi.

e

per

“l’Altare”,tutte

sono

uno

spettacolo della natura: ricchissime di pesce, pareti

bellissime,

corallo

presente

già

25/27 mt e acqua veramente pulita e limpida.

Nella zona io e Cristiana eravamo già stati il settembre precedente ed eravamo rimasti così ben impressionati dalla ricchezza dei fondali, dalla limpidezza dell’acqua, dalla professionalità

© © © AAAnnndddrrreeeaaaPPPooolllllo loonnniii

del diving e anche dalla bellezza dei posti, che abbiamo deciso di ritornarci per far conoscere ed apprezzare questo paradiso della subacquea anche a dei neofiti che si sono avvicinati da

a

© © © AAAnnndddrrreeeaaaPPPooolllllo loonnniii


possiamo confermare, è quella del “Faro”….la più vicina partendo dal nostro diving di Rapallo!!! Due parole vale la pena di spenderle anche per

l’Abyss

Diving

Center

di

Rapallo:

struttura magnifica, comoda, dotata di ogni confort

(anche

l’armadietto

personale

gratuito), con due barche veloci ed adatte per i

sub

e

soprattutto

con

una

cordialità,

I nostri allievi in solo 20 mt d’acqua hanno precisione, simpatia e professionalità che in potuto ammirare dentici che arrivavano dal blu, giro non sempre si trovano!!! enormi cernie che passeggiavano sul fondo tra Ricordo con piacere un particolare momento una tana e l’altra, orate curiose, qualche in cui

Elena,

la

nostra

guida,

sempre

barracuda di passaggio, voli di corvine sospese sorridente e disponibile, con ancora la stagna nel

blu,

tranquille,

immobili,

per

nulla addosso

intimorite,

“palle di saraghi” a

perché

appena

rientrata

da

ridosso di un’immersione, si prestava a far provare alle

paretine a pochissimi metri di profondità, rami nostre “subacquee” di gorgonia con i polipi aperti, “vacchette di malate di S.S.L. (Shopping senza limiti) tutta mare” presenti in

buona

quantità……inoltre la collezione 2012 Abyss….

dalla barca anche un pesce Luna. Ancora mi chiedo come abbia fatto a non mandarci a quel paese!!! E poi ci sono stati loro, i nostri allievi: simpatici (……forse!!!) ed entusiasti sin dal primo giorno, puntuali, bravi (insomma…!) e preparati (ahahahah!!!): anche se purtroppo Manuela non è riuscita ad immergersi per problemi all’orecchio, gli altri sono sempre

© © AAlleebbaabb stati attenti alle parole degli istruttori e Per assurdo poi, l’immersione dove di norma è soprattutto di Cristiana, che con il suo D.D. presente più pesce in assoluto, e noi lo


(Debriefing Devastante!!!) , ha messo a dura

Il meglio pero’, come al solito, i “subbacquei”

prova la loro pazienza!!!

del komaros lo mostrano fuori dall’acqua: al ristorante, per esempio, dove mancava

da

affettare il cuoco e poi c’eravamo ”magnato tutto”…

o

con

la

vecchietta

dell’albergo,

sempre al centro dei nostri discorsi …. oppure a

Portofino,

durante

una

passeggiata

pomeridiana, dove nessun, e sottolineo nessun negozio è rimasto senza la visita di

© © AAlleebbaabb

alcuni di noi…..sono state acquistate anche palline di Natale decorate!!!!!

Complimenti poi a Silvia e a Claudia che hanno

Vacanze

e

posti

del

genere

non

si

sostenuto brillantemente la prova in mare

dimenticano tanto facilmente, speriamo di

dell’esame P1.

tornarci presto!!


© © AAlleebbaabb

© © AAnnddrreeaa PPoollloonnii




S Sccaallzzii… … vviiaaggggiiaarree,, ffrraa ggooccccee ssaallaattee ddii A Accqquuaam maarriinnaa

di Eva Turicchia

Storia di un luogo e di un tempo: Bangka-Indonesia, Settembre-2011 Il tepore del mattino e quel silenzio ovattato che accompagna l'alba svegliano dolcemente chi preferisce coricarsi all'aperto; gli occhi non faticano ad abituarsi a quella luce calda e dorata, sipario uniforme e placido in scena. La brezza è una mano che sfiora il mare, lo chiama disegnando basse onde finchè giunge fruscio fra le palme in un bisbigliato buongiorno. Ed il sole sta sorgendo con discontinui sorrisi che, in un adagio vivace di note pizzicate, si riflettono sullo specchio d'acqua invitando a farne parte per liberare un sogno senza cornice, per far scorrere il destino della notte; mentre un raggio luminoso col suo Io stretto al mare si immerge e nuota. Occhi stupiti ed indifesi fissano un attimo per sempre; ed è ora di alzarsi, bolle d’aria nel blu, viaggiare. Nasce così, come morbide e confuse vie di capelli allegramente arruffati, un giorno sull'isola di Bangka. Grazie

alle

borse

di

studio

offerte

da

Reef

Check

Italia

e

dall'Università Politecnica delle Marche, ho avuto la possibilità insieme ad altri 20 studenti di scoprire quest'isola del Nord Sulawesi, Indonesia, e i suoi fondali. Bangka si trova al centro di quello che viene definito Triangolo dei Coralli, tra il parco marino di Bunaken e lo stretto di Lembeh; tra sabbia corallina e sabbia vulcanica. La struttura che ci ha ospitati è il Coral Eye, gestita da quattro biologi marini, portabandiera -letterale- di un ideale, quello di veder realizzate le proprie passioni e farne vita. Sarebbe riduttivo definirla un resort su un’isola perché al suo interno ci sono sia uno spazio adibito alle attività di laboratorio con microscopi, stereomicroscopi e vetreria sia un altro con acquari per poter condurre esperimenti in situ. Nel reef di fronte, a qualche metro di profondità su un fondale sabbioso, è ubicata una piattaforma su cui si sta studiando la crescita di coralli molli e sviluppando un impianto per acquacoltura. Quindi il Coral Eye è

piuttosto

un

avamposto

di

biologia marina in Indonesia, un punto

di

riferimento

per

ricercatori e studenti desiderosi di approfondire le tematiche legate ai reef tropicali. Le attività in mare e a terra proposte nel viaggio istruzione si susseguivano coordinate dei

fino

dalla

docenti

a

sera

professionalità ed

alimentate

dall'entusiasmo degli studenti: la mattina immersioni scientifiche, il pomeriggio ricerche in laboratorio e la sera seminari. Tre sono stati i temi trattati in via teorica e sul campo: monitoraggio dello stato di salute del reef (protocollo Reef Check), sperimentazione di creme solari eco-compatibili e verifica


degli effetti dello stress ambientale sullo sviluppo di malattie nei coralli. Ogni giorno tre squadre hanno applicato il protocollo ecodiver tropici di Reef Check in immersione. Dal punto di vista pratico consiste nello stendere due cordelle metriche di 100m l'una a due diverse profondità. Entrambe sono idealmente suddivise in quattro transetti di 20m lungo i quali sono rilevati sia il tipo di substrato, per esempio se si tratta di roccia, sabbia, corallo duro; sia la densità di pesci e invertebrati tramite censimento visivo. Sei sono stati i siti monitorati nell'arco della settimana trascorsa a Bangka ed i dati saranno aggiunti al database di Reef Check e potranno essere consultati da chiunque ne

faccia

richiesta

(rcdata@reefcheck.org). Questi

dati

sono

importanti per tracciare un quadro dello stato del reef e per creare una baseline della zona. La baseline come dice la parola è una linea di riferimento, un punto di partenza per definire la qualità del reef al fine di poter

osservare

futuri

cambiamenti e studiarne le cause. L'ecosistema infatti non è statico, non è in equilibrio, ma è come una sfera che oscilla tra due creste; avviene un impatto e la sfera può cambiare cresta, e non necessariamente è un male, oppure oscillare e rimanere dov'è. Monitorare, raccogliere campioni e studiarli è per molti una perdita di tempo, un qualcosa che, essendo intangibile e lento, porterà poco o nulla. Come opinione, se motivata, va rispettata ma credo che l’impegno dimostrato da ognuno di noi durante quest’esperienza abbia contribuito non solo a fornire un censimento delle condizioni del reef di Bangka, ma anche a fare un passo, tra molti differenti, per conservare un ambiente ricchissimo di biodiversità. Per esempio, in questa zona, ed in altre parti dell’Indonesia, è illegale, ma ancora in atto, utilizzare dinamite e cianuro per la pesca. Questi generano sulla barriera un forte impatto, come abbiamo potuto notare di persona in immersione, che va a sommarsi agli effetti del riscaldamento globale e ad altri impatti antropici, quali l’uso di fertilizzanti ed il dilavamento che ne consegue, ed il disfarsi dei rifiuti, anche nocivi, in mare. Le immersioni sono state sfide positive: imparare a riconoscere e, in quel caleidoscopio che erroneamente è la tassonomia ad un primo sguardo, assegnare un nome alle varie specie di madreporari; un'avventura da condividere con i propri buddies: scovare un nudibranco, fermarsi ad osservare un microcosmo di qualche decimetro quadrato e ridere di quel muto scambio di battute "Dov'è la tua compagna d'immersione?" "non so, qui sopra!"; una crescita: la sera mentre ci si confrontava sulle osservazioni fatte scorrendo le foto e i ricordi, si imparava un nome, un


comportamento, un tratto, un tipo di competizione. Due sono le specie che mi hanno colpito tra tutte, ma ammetto che sul mio podio immaginario i “vincitori” sono molti di più: Odontodactylus scyllarus e Solenostomus paradoxus. La prima, il cui nome comune è “canocchia pavone” per il cangiante tegumento (strato di copertura esterno) rosso, verde, giallo e blu, è un crostaceo dell’ordine Stomatopodi. I suoi occhi peduncolati sono in grado vedere, grazie a sedici diversi tipi di fotorecettori, nella gamma dell'infrarosso e dell'ultravioletto e di polarizzare la luce. Sono divisi in due emisferi da una fascia centrale di varia ampiezza e detti composti cioè costituiti da unità cilindriche, fino a 10000, ciascuna delle quali è un occhio funzionale, chiamato ommatidio. Per ogni occhio sono visibili due macchie nere: sono gli ommatidi che guardando verso l'osservatore, colpiti da una luce laterale, appaiono neri. Gli occhi suddivisi in due parti garantiscono una visione stereoscopica per ciascuno, il che si traduce nel poter vedere da quattro punti distinti contemporaneamente. Ciò conferisce all’animale una straordinaria abilità nel valutare le distanze, facendone un efficentissimo e temibile predatore, territoriale ed aggressivo. La seconda specie è il “pesce fantasma ornato”, diffuso in tutto l’Indopacifico, appartente alla famiglia Solenostomidi. Esteta aggraziato del mimetismo, la sua livrea è un mosaico di colori: giallo, bianco, marrone, rosso, nero, arancio; adornata da appendici dermiche, di varia lunghezza, numero e sfumature. Non è in grado di cambiare colore rapidamente, ma nell’arco di una giornata si “fonde” con

l’ambiente

circostante,

rendendo

se

stesso

pressochè

invisibile

a

prede

e

predatori.

Generalmente lo si trova a testa in giù presso gorgonie, crinoidi e coralli molli; la sua bocca è allungata, simile a quella dei cavallucci marini o dei pesci ago (famiglia Singnatidi). Una volta vicino alla preda, estende i muscoli boccali e quando apre la mandibola, l’acqua è risucchiata all’interno della bocca e con essa ciò di cui si nutre, soprattutto piccoli crostacei e invertebrati. Vive spesso in coppia ed è la femmina, di dimensioni maggiori, che incuba le uova in un marsupio formato dalle pinne pelviche. Non so quante forme possa

assumere

il

prendersi-cura-del-mare, che

è

conoscerlo,

comprenderlo, raccontarlo…, ma a volte basta anche solo un gesto per viverlo: il piede nudo, dal ruvido pontile corre alla sabbia

e

dalla

sabbia

deciso, incontra l’oceano. Intanto il sole tramonta lasciando spazio alle stelle e alla luna che, sulle note di giovani cori e accordi nativi di chitarra, inseguono l’orizzonte divertite. Ed è notte, notte di parole e sabbia, di bevande passate di mano in mano e scale invisibili, di amache e prue arlecchine, di frutti mango o papaya e di caffè dolce o salato, di mute ed emozioni che ora fanno parte di noi.


C.O.N.I. - F.I.P.S.A.S. - C.M.A.S. Komaros Sub Ancona - Mole Vanvitelliana ANCONA Cari Soci, ecco il programma del corso di APNEA I Grado che si terrà da Lunedì 7 gennaio 2013, per 10 settimane. Le lezioni verranno tenute dagli istruttori Francesco Fiori, Alessandro Babbini e collaboratore Lorenzo Cioffi. Durante il corso vengono approfondite le conoscenze teoriche e pratiche sulla immersione in apnea, le norme comportamentali specifiche per la sicurezza in mare ed il primo soccorso.

Argomenti che verranno trattati: 

Attrezzature di base

Cenni di anatomia

Cenni di Fisica

Fisiologia per apneisti principianti

Emergenze e primo soccorso

Educazione all’ambiente e riconoscimento delle specie

PRESENTAZIONE CORSO: (verranno date tutte le informazioni dettagliate riguardanti il corso) Giovedì 20 Dicembre 2012 ore 19,30 c/o sede Komaros Sub INIZIO corso: Lunedì 7 Gennaio 2013 La quota Euro 240,00 (La quota comprende:Kit didattico, iscrizione al Komaros e alla FIPSAS per anno 2013 – uscite in mare) Strutture utilizzate: Pratica - Piscina di Ponterosso (Ancona) tutti i lunedì Pratica - Piscina Federico II ( JESI ) tutti i mercoledì Teoria - Sede sociale Komaros Sub Ancona

Per iscrizioni rivolgersi alla segreteria 071/204558 o info@komaros.it o contattare direttamente Fiori Francesco 347.12.13.099 o francescofiori1@alice.it




B BA AV VO OS SE E!! di Marco Boncompagni Animaletti che non rappresentano certamente “l’incontro

inaspettato”

dalle

nostre

parti

e

personalmente, per dirla tutta, fino a non molto tempo fa non le consideravo neanche grande ragione di interesse, se non che frequentando con la macchina fotografica i fondali tropicali, mi sono accorto che spesso mi ritrovavo a fotografarle. Così, come del resto mi è accaduto anche in altri casi, mi sono detto perché non osservare meglio quelle di casa; sono li a pochi passi e sono anche tante, possibile che siano tutte così insignificanti rispetto alle loro cugine dei mari caldi? Riconosco che immergersi alla ricerca di bavose può suscitare anche una certa ilarità, ma visto che siamo in epoca di outing, confesso di averlo fatto,

Parablennius rouxi

ricavandone

anche

le

mie

piccole

soddisfazioni fotografiche. Foto a parte, comunque, sono animali apparentemente timidi ma allo stesso tempo estremamente curiosi, e se gli si consente il giusto tempo possono regalare interazioni

divertenti

ed

interessanti. Vivono tipicamente nella zona di marea o poco più, alcune specie raggiungono anche una ventina

di

bavosa

ruggine

gattorugine)

centimetri

(vedi

Parablennius anche

se

Parablennius tentacularis

mediamente si aggirano sugli 8-10 centimetri. Il corpo è privo di squame e ricoperto di muco, di qui il nome comune non particolarmente nobile.


Dalle

nostre

parti

la

colorazione di fondo

risulta

spesso

scura

(con le dovute eccezioni, come

quella

della

bavosa bianca

Parablennius rouxi) con

Parablennius zvonimiri

tonalità che tendono al verde e al marrone; ciò non di meno, sopra questo sfondo spesso sono disegnate marezzature e trame di colori assai più sgargianti. Tipici della famiglia sono i “cornetti” sul capo (i

tentacoli

contribuiscono

cefalici)

che

spesso

con la livrea a determinare

la specie. Particolare

curioso,

sono

pesci

privi

di

vescica natatoria, ma d’altra parte passando la vita a “camminare” sul fondale, non se ne farebbero gran che. Sono classificati come blennidi, una delle numerose famiglie che popolano il grande ordine dei perciformi (al quale appartengono buona

parte

dei

pesci

che

possiamo

normalmente incontrare in immersione).

Salaria pavo


In

un’unica

immersione

al

“Trave” (mitico punto di

immersione

del

Conero,

per

coloro

che

non

lo

sapessero)

è

possibile incontrarne 5 o 6 specie diverse,

Parablennius incognitus

solitamente

raggruppate in clan più o meno numerosi e spesso affacciate da piccoli buchi o tane improvvisate come valve di molluschi. Personalmente ne ho

osservate

almeno 8 specie diverse

nella

nostra zona, ma ritengo che ce ne siano di più. Credo che per gli appassionati

di

fotosub siano un soggetto interessante

e

Parablennius gattorugine

assai “formativo”. Una sorta di palestra per allenare l’abitudine a cogliere l’attimo, cercare la giusta illuminazione e sfondo, il tutto in una condizione e posizione normalmente agevole. Quindi, buoni scatti!


C.O.N.I. - F.I.P.S.A.S. - C.M.A.S. Komaros Sub Ancona - Mole Vanvitelliana ANCONA Cari Soci, ecco il programma del corso di ARA II Grado che si terrà da Mercoledì 9 gennaio 2013, per 10 settimane. Le lezioni verranno tenute dagli istruttori Francesco Flores, Paolo Bontempi, Carlo Alberto Neri e Marco Boncompagni. Durante il corso vengono approfondite le conoscenze teoriche e pratiche, già acquisite nel corso di I grado d’immersione con Autorespiratore ad Aria (ARA), l’utilizzo e la gestione delle attrezzature ARA completa, programmazione dell’immersione ARA e le norme comportamentali specifiche per la sicurezza in immersione e il primo soccorso. Argomenti che verranno trattati: 

Principi e Leggi di fisica

Anatomia del corpo umano

Attrezzature e strumenti subacquei

Fisiopatologia dell’immersione con ARA

Programmazione, Tecnica d’immersione

Emergenze e primo soccorso

Educazione all’ambiente e osservazione biologica

PRESENTAZIONE CORSO: (verranno date tutte le informazioni dettagliate riguardanti il corso) Mercoledì 19 Dicembre 2012 ore 19,30 c/o sede Komaros Sub

INIZIO corso: Mercoledì 9 Gennaio 2013 c/o sede Komaros Sub La quota Euro 270,00 ( Immersioni escluse ) (La quota comprende:Kit didattico, iscrizione al Komaros e alla FIPSAS per anno 2013– utilizzo delle attrezzature ARA durante il corso, e nel week-end degli esami) Strutture utilizzate: Pratica - Piscina di Ponterosso (Ancona) tutti i venerdì Pratica - Piscina Federico II ( JESI ) tutti i mercoledì Teoria - Sede sociale Komaros Sub Ancona

Per iscrizioni rivolgersi alla segreteria 071/204558 o info@komaros.it o contattare direttamente Flores Francesco 360.487170 o floresfrancesco@libero.it






M Miig glliio o

d de ell

v ve en ntt’’a an nn nii

P Pa asssse etttto o d dii

n nu uo otto o

2 20 01 12 2 iin n

– –

Primo a toccare il tabellone d‘arrivo, dopo

m ma arre e

25’ e 32”, è stato Alessandro Luzzi, del

di Fabio Fiori

Pesaro Nuoto, seguito a breve distanza dal

Ancora una volta la Kòmaros Sub Ancona ha

giovane Yassine Mohamed Aouakili – 14

fatto le cose in grande. L’edizione del Miglio

anni – rappresentante della CNAT

del Passetto andata in scena ad Ancona - la

Città di Castello. Il terzo uomo è stato

ventesima targata Kòmaros – è stata un

Bernardo Sala, del Centro Nuoto Bastia

successo da ogni punto di vista.

Umbra, preceduto però di un soffio dalla

Ottima l’organizzazione che ha accolto i

vincitrice femminile, Valentina Babbi (San

nuotatori provenienti da tutto il centro-Italia.

Marino

Nuoto);

seconda

e

’99 di

terza

sono

giunte, rispettivamente, Chiara Gualtieri, compagna di squadra della vincitrice, e Giulia Toccacieli (Centro Nuoto Cortona). Paolo Gioacchini, giunto 11° assoluto, è stato il primo nuotatore anconetano al traguardo, aggiudicandosi in tal modo il Trofeo

“Marco

De

Cecco”.

Prima

anconetane, e quarta tra le donne,

delle la

sedicenne Giulia Franchi cui è andata la Un piccolo spettatore tra mamma e papà

targa del “Memorial Fabio Bolli”.

Come sempre cura molta cura è stata

Premi speciali sono andati a :

dedicata alla sicurezza in mare con un gran

Domenico

numero di imbarcazioni presenti lungo tutto

Moscalenco, atleti più anziani in gara.

il percorso, tre medici presenti sia lungo il

Antonio

Casolino

e

Julia

Brian Gasparoni e Sara Bechetti atleti più

percorso che all’arrivo, sub di assistenza in

giovani in gara.

acqua lungo gli ultimi metri del percorso.

Centro Nuoto Bastia, come società con il

Dopo l’arrivo un ricco ristoro ha rifocillato tutti

gli

pubblicate

atleti in

ed

assistenti,

tempo

reale

classifiche e

ricche

premiazioni a chiusura della manifestazione, all’ombra della pineta del Passetto. I 172 i nuotatori iscritti, divisi in due gruppi di partenza, hanno donato al pubblico un colpo d‘occhio come sempre spettacolare.

maggior numero di atleti partecipanti.


Un ringraziamento particolare a tutti gli Va segnalata, tra le iniziative della società

sponsores che hanno reso possibile la

organizzatrice,

manifestazione :

la

consegna

ad

ogni

nuotatore, nel ricco pacco gara, di una copia

Banca di Credito Cooperativo di Ancona,

del libro “Kòmaros Sub Ancona e il Miglio del

Carmar Sub Ancona, Angelini Medicinali,

Passetto

recentissima

Hotel

la

curatrice

Bellomo, Bonifazi Center Shop, Giampaoli

Donatella Paolozzi ha voluto raccontare una

Industria Dolciaria, G-Planet, Colorando di

breve storia del nuoto in mare nello sport

Mimotti,

anconetano.

Gambelli,

1993

pubblicazione

con

2012”, la

quale

Fortino

e

le

Napoleonico,

case

Leopardi

vinicole Dittajuti,

Poligrafica

:

Berluti, Moroder,

Moncaro, Piersanti, Cantina di Esanatoglia che hanno offerto i loro prodotti per la premiazione.










G Ga arre e

d dii

P Pe esscca a

iin n

A Ap pn ne ea a quattordici gommoni di assistenza, messi a

2 20 01 11 1/ /2 20 01 12 2 di Fabio Fiori

disposizione dalle società partecipanti alla

Grande successo delle due gare primaverili di

manifestazione.

pesca in apnea, svolte sui fondali anconetani: il

Dopo molti giorni di tempo brutto con mare

“16° Trofeo Ancona Yacht Club” domenica 20

mosso e torbido, cui erano seguiti due giorni

maggio Memorial

ed

il

“28°

Celestino

TROFEO Molinari”

FIPSAS–

di calma, lo svolgimento della gara sembrava

domenica

27

in dubbio, il bollettino meteo annunciava un nuovo peggioramento per la notte tra sabato

maggio. Con

queste

due

gare

si

concludeva

il

e domenica con forti venti da sud/est.

campionato zonale 2011/2012 e si decidevano i

Fortunatamente la perturbazione era più lenta

titoli regionali individuali e per società, oltre a

del previsto, domenica mattina il cielo era

stabilire i nominativi degli atleti qualificati per

coperto ma il mare era quasi calmo, anche se

le finali nazionali.

la temperatura esterna era ancora fredda per

Domenica 20 maggio si è svolta ad Ancona la

la stagione e la temperatura dell’acqua era di

sedicesima edizione del “ Trofeo Ancona Yacht

soli 16 gradi.

Club” di pesca in apnea.

I pesci erano ovunque scarsi, gli atleti che

Ottima come sempre l’organizzazione della

hanno scelto la zona centrale e meridionale

società sportiva “ANCONA YACHT CLUB” che si

del campo di gara hanno trovato alcuni piccoli

è avvalso della collaborazione tecnica e della

branchi di cefali, molto nervosi e difficili da

assistenza dei sommozzatori del Kòmaros Sub

catturare, chi ha optato per l’estremità nord

Ancona.

del campo gara, dopo una lunga nuotata non

Ben trentotto i concorrenti provenienti da

ha visto premiata la grande fatica fatta

Marche e Romagna presenti e che, alle

perché secche e tane erano deserte.

9,35, si sono tuffati al centro del campo di

Il pesarese Giunta ed il falconarese D’Angelo

gara a sud della località di Pietralacroce.

(tesserato con la squadra di Marotta), che si erano fermati al centro del campo di gara, individuavano una zona di tane con vari cefali che nuotavano nervosamente da un anfratto all’altro. Giunta riusciva ad arpionare un grosso cefalo di un chilo e trecento grammi che risulterà la preda più grossa della giornata. Nel frattempo D’Angelo che si era fermato

Numerosi i mezzi di assistenza predisposti dalla

proprio a fianco della barca giuria riusciva a

organizzazione, con a bordo un medico e sei

catturare nei primi minuti un paio di cefali in

sommozzatori attrezzati per il soccorso messi a

tana.

disposizione

immersione

Il pesarese Campeggi e gli anconetani Cioffi,

federale del Kòmaros Sub di Ancona. Tre

Fiori, Palazzetti e Tarsetti avevano scelto

gommoni veloci a disposizione del giudice di

invece di battere la zona sud del campo di

gara

gara. Campeggi, Cioffi e Palazzetti operavano

e

della

della

scuola

direzione

di

di

gara,

inoltre


sulle secche più al largo mentre Fiori e Tarsetti optavano per il sotto costa. Cioffi e Palazzetti catturavano un paio di cefali a testa pescando al largo dove l’acqua risultava ancora torbida. Al termine delle quattro ore di gara lo scirocco iniziava a soffiare con forza ed iniziava anche a piovere, giusto in tempo per raccogliere i carnieri

sulla

velocemente

barca al

giuria

Porto

e

rientrare

Turistico

MARINA

DORICA. Il giudice di gara Michele Chiappa, coadiuvato dal vice giudice Gianluca Santarelli, sbrigava in mezz’ora le formalità, molti pesci dei carnieri di Curzi, Fiori e Iacovelli venivano scartati per pochi grammi e le loro speranze di salire sul podio restavano deluse. Veniva quindi stilata la classifica che vedeva solo 14 atleti classificati:

CLASSIFICA

ATLETI

SOCIETA'

TOTALE PREDE

TOTALE PUNTI

1

D'ANGELO SALVATORE

CLUB APNEA DELFINO Marotta

5

4.398

2

GIUNTA FRANCESCO

SUB TRIDENTE PESARO

2

2.578

3

CIOFFI LORENZO

KOMAROS SUB ANCONA

2

1.724

4

PALAZZETTI DANIO

KOMAROS SUB ANCONA

2

1.488

5

MANFRINI MARCO

CLUB APNEA DELFINO Marotta

1

998

6

MANCINI MATTEO

CENTRO SUB PESARO

1

968

7

FORTUNATI FABRIZIO

KOMAROS SUB ANCONA

1

918

8

BANINI DANILO

SUB TRIDENTE PESARO

1

902

9

SEMPRUCCI UMBERTO

CENTRO SUB PESARO

1

874

10

CURZI ANDREA

MONSUB JESI

1

868

11

SAITTA LUIGI

KOMAROS SUB ANCONA

1

866

12

SANTONI MATTEO

KOMAROS SUB ANCONA

1

862

13

MASSANELLI ADALBERTO

CENTRO SUB PESARO

1

860

14

GABELLINI PIERLUIGI

GIANNERI RICCIONE

1

850


La classifica per società ha visto prevalere il

di pesca proprio al centro del campo di gara,

KOMAROS SUB ANCONA con punti 49, secondo

sulle secche presenti davanti al Passetto.

il CLUB APNEA DELFINO MAROTTA con punti

Era presente una corrente fortissima da nord

36, terzo il CENTRO SUB PESARO con punti 35,

verso sud e l’acqua era più fredda del previsto

quarto il SUB TRIDENTE PESARO con punti 33,

per la stagione, scarsissimi i pesci all’aspetto,

quinto il MONSUB JESI con punti 13 e sesto il

gli atleti più esperti e conoscitori del fondale

SUB GIAN NERI RICCIONE con punti 9.

si dedicavano quindi alla ricerca in tana

La domenica successiva, 27 maggio, si è svolta

ricavandone delle notevoli soddisfazioni.

infine la ventottesima edizione del “Trofeo

Il

FIPSAS-2°

di

Palazzetti, catturava infatti nei primi minuti

pesca in apnea, gara intitolata al ricordo di

una bella spigola di due chili, a pochi metri di

Celestino Molinari, dirigente della Federazione,

distanza Salvatore D’angelo del Delfino di

istruttore di immersione, giudice di gara ed

Marotta infilava anch’egli una spigola di oltre

instancabile organizzatore di manifestazioni,

un chilo, mentre chi si ostinava nella tecnica

scomparso

dell’aspetto non otteneva risultati.

Memorial

Celestino

prematuramente

Molinari”

per

un

male

portacolori

del

Komaros

Sub,

Danio

implacabile.

Alcuni atleti si dirigevano, nuotando contro

La gara si è svolta con un tempo finalmente

corrente, verso l’estremità nord del campo di

stabile dopo le perturbazioni delle precedenti

gara

settimane, il maestrale aveva increspato un

interessanti, tra questi lo jesino Curzi, leader

poco il mare ma la forte corrente da nord

provvisorio della classifica regionale ed il

aveva reso l’acqua limpidissima, anche se

pesarese Trebbi più volte campione regionale

ancora fredda per la stagione.

ma

Ben

quaranta

i

concorrenti

presenti

alla

nella

ancora

speranza

a

secco

di

di

trovare

punti

in

prede

questa

stagione. I loro sforzi non erano ricambiati dei pinnuti, nella zona erano infatti presenti molti

partenza. Ottima

l’organizzazione

unitesi

in un pool per

delle questa

associazioni importante

cefali ma di piccola taglia ed al limite del peso minimo fissato in 250 grammi.

occasione.

Altri atleti sceglievano di scorrere con il favore

La Lega Navale Italiana di Ancona metteva a

della corrente verso sud ma anche questa

disposizione la base logistica ed i propri scali di

strategia

alaggio presso il porto turistico di Marina

presenti molti cefali ma di taglia piccola,

Dorica, il Monsub di Jesi garantiva un pasto

molte delle prede catturate venivano scartate.

caldo

Nella zona centrale del campo gara invece il

agli

atleti

ed

al

personale,

mentre

Barbotti e Cioffi, il pesarese Campeggi ed il

giuria e l’assistenza, con a bordo medico e sub

romagnolo Gabellini mettevano nel carniere

di

vari cefali di buona pezzatura.

gommoni

gli

zona

cinque mezzi veloci per la direzione di gara, la

quattordici

presente,

nella

pesce

mentre

più

sbagliata,

Kòmaros Sub ed Ancona Yacht Club fornivano

soccorso

era

risulterà

anconetani

trasportavano ed assistevano gli atleti.

Nella seconda metà di gara l’anconetano

La gara iniziava alle ore 9,20 al centro del

Danio Palazzetti rimpinguava il suo carniere

campo di gara davanti al “Passetto” di Ancona.

con una grossa corvina ed un bel cefalo

La maggior parte degli atleti, iniziavano l’azione

ipotecando la vittoria che sembrava non


potergli sfuggire visto la taglia delle sue prede.

3° Mirco Barbotti (Kòmaros Sub Ancona) con

Nello scorcio finale della gara però il compagno

cinque cefali – punti 3.576

di squadra Lorenzo Cioffi con una serie di

4° Roberto Campeggi (Sub Tridente Pesaro)

aspetti lunghissimi sulle secche più al largo

con tre cefali – punti 2.222

della zona riusciva a mettere in carniere un

5° Pierluigi Gabellini (Sub Gian Neri Riccione)

altro cefalo ed una spigola di oltre due chili.

con due cefali – punti 1.962

Alla fine Cioffi superava Palazzetti per soli

6° Giulio Riga (Sub Tridente Pesaro) con due

quattro

cefali – punti 1.862

grammi

e

si

aggiudicava

il

titolo

regionale.

Salvatore

D’Angelo

(Apnea

Delfino

La classifica finale della giornata era pertanto:

Marotta) con una spigola – punti 1.740

1° Lorenzo Cioffi (Kòmaros Sub Ancona) con

8° Giacomo Tarsetti (Kòmaros Sub Ancona)

una spigola, e tre cefali punti 4.934

con due cefali – punti 1.692

2° Danio Palazzetti (Kòmaros Sub Ancona) con

La classifica finale del campionato regionale

una spigola, una corvina ed un cefalo punti

2012 risultava perciò :

4.930 PIAZ. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

ATLETI CIOFFI LORENZO PALAZZETTI DANIO CAMPEGGI ROBERTO CURZI ANDREA IACOVELLI GIANFRANCO GABELLINI PIERLUIGI GIUNTA FRANCESCO BARBOTTI MIRCO D'ANGELO SALVATORE DELLA MARTIRE MATTEO

SOCIETA' KOMAROS SUB ANCONA KOMAROS SUB ANCONA SUB TRIDENTE PESARO MONSUB JESI GIAN NERI RICCIONE GIAN NERI RICCIONE SUB TRIDENTE PESARO KOMAROS SUB ANCONA DELFINO MAROTTA SUB TRIDENTE PESARO

PUNTEGGIO FINALE 58 55 52 42 42 39 38 36 35 32

Grazie a questi risultati il Kòmaros Sub Ancona conquistava quindi il titolo regionale per società.



© © FFR RA AFFLLO O


© © R A O © FFFR RA AFFFLLLO O


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© © FFR RAAFFLLO O

© © FFR RAAFFLLO O




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