Web_Magazine_Komaros_Sub_n_7

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NEWS Pulau Bangka, un paradiso che non può attendere

pag.

3

di Gianfranco Rossi

PUNTI D’IMMERSIONI AL CONERO La Terza Secca del Passetto

pag. 12

di Fabio Fiori

IMMERSIONI PARTICOLARI Isla Diving e le immersioni a Pan di Zucchero

 in questo numero proponiamo oltre alle consuete rubriche e le nuove iniziative dell’associazione anche un paio di libri che abbiamo trovato interessanti. Il primo del Dott. Alessandro De Maddalena “ La Baia degli Squali Volanti “ ed il secondo del Dott. Ginafranco Rossi “ Le scogliere coralline ”. Inoltre aderiamo alla campagna di sensibilizzazione “salviamo la barriera corallina di Pulau Bangka” chi condivide questa campagna potrà firmare la petizione cliccando sul link riportato in fondo all’articolo “Pulua Bangka, un paradiso che non può attendere”

pag. 14

di Ornella Girosi

ATTREZZATURA Sott’acqua……ma caldi

pag. 22

di Adriano & Rocco

I NOSTRI SOCI RACCONTANO La laguna di Truk

pag. 24

di Marco Boncompagni

SEZIONE BIOLOGIA La competizione delle donzelle

pag. 36

di Federico Betti

A tutti buona lettura…. 

WEB-MAGAZINE: KOMAROS SUB ANCONA Aprile - Giugno 2012

I NOSTRI PROGRAMMI Itinerari subacquei e Prossimi corsi ARCHEOLOGIA SUBACQUEA I trasporti marittimi nell’antichità LA CERAMICA –prima parte

pag. 38

pag. 43

di Giuseppe Barbone

ARCHEOLOGIA SUBACQUEA La Villa Dei Pisoni - Baia

pag. 47

di Giuseppe Capuozzo

ANNO 2° numero 7 In copertina: foto di Federico Betti

LA REDAZIONE: Francesco Flores, Marco Boncompagni e Federico Betti

SEZIONE NUOTO Calendario gare 2012 – Risultati prime gare stagionali

pag. 48

di Lorenzo Burattini e Roberto Pelliccia

SEZIONE PESCA IN APNEA Calendario Gare Pesca Sub 2011-2012

pag. 57

di Fabio Fiori

GADGETS KOMAROS

pag. 58

FIOCCO AZZURRO A CASA FLORES IN QUESTO NUMERO FOTO DI: Francesco Flores, Federico Betti, Marco Boncompagni, Marco Bonfitto, Foto concesse da Isla Diving e da Reef Check Italia Onlus

HANNO COLLABORATO: Federico Betti, Marco Boncompagni, Ornella Girosi Giuseppe Barbone, Arch. Giuseppe Capuozzo, Gianfranco Rossi, Fabio Fiori, Adriano Bonifazi, Rocco Abbatista e Lorenzo Burattini e Roberto Pelliccia

è possibile tenersi informati sulle iniziative del club attraverso il gruppo KOMAROS FACEBOOK

GERTA & FRANCESCO annunciano l’arrivo di MATTEO E’ vietata la riproduzione parziale o integrale dei contenuti e delle immagini presenti nel web-magazine

A.S.D. Komaros Sub Ancona - Mole Vanvitelliana 60125 Ancona Tel 071/204558 cell 337/640879 -mail info@komaros.it - www.komaros.it


PPU ULLA AU UB BA AN NG GK KA A,, U UN N PPA AR RA AD DIIS SO OC CH HEE N NO ON N PPU UÒ ÒA ATTTTEEN ND DEER REE di Gianfranco Rossi L'isola di Bangka è una località al centro del celebre "Triangolo dei coralli". Numerose attività antropiche unitamente

al

riscaldamento

in

atto

del

pianeta,

minacciano la sua sopravvivenza. Resoconto di una spedizione di Reef Check Italia e dell'Università Politecnica delle Marche mirata ad offrire un contributo alla protezione e conservazione dell'Isola. Pulau Bangka è un'isola situata nel Nord Sulawesi (Indonesia). Pare che non più lontano di mille anni fa Bangka giacesse ad oltre mille metri nelle profondità marine.

Questa

giovane isola

è situata

al centro

dell'area a maggior tasso di biodiversità marina del pianeta dove massimo è il numero di specie di coralli costruttori dei reef corallini. Grazie alla sua collocazione geografica, situata fra il noto Parco Marino di Bunaken e la celebre località di Lembeh, Bangka riassume parzialmente le caratteristiche di entrambi, presentando siti d'immersione caratterizzati da vaste formazioni coralline alternati alle tipiche distese di sabbia scura popolate dai ricercatissimi "critters" del limitrofo stretto di Lembeh. Come

in

dell'Indonesia

molte

altre

la

pressione

parti qui

esercitata dall'uomo è molto elevata, in particolare a causa delle numerose attività di pesca che ancora oggi includono tecniche come l'uso della dinamite e del cianuro, ad impatto altamente

distruttivo.

Lo

sfruttamento dei territori da parte di grandi compagnie minerarie, provenienti in particolare da Australia, Brasile e Cina, alla ricerca di risorse minerali, ha già creato in varie parti del Sulawesi gravi danni alle locali foreste tropicali.


Questo sfruttamento ha causato ovunque un incremento di inondazioni e smottamenti con gravi conseguenze sui fragili ecosistemi dei reef corallini e dei mangrovieti di queste aree e tutto ciò non sembra

risparmiare

in

un

prossimo futuro neanche quelli di Pulau Bangka. In questa zona 4 ragazzi italiani hanno deciso di realizzare uno dei sogni della loro vita avviando un'attività

ambiziosa

quanto

importante

e

cioè

ospitare

ricercatori

e

studenti

per

studiare sul campo le preziose risorse che i reef corallini offrono all'umanità intera. Questo

progetto

è

stato

positivamente

testato dalla spedizione che Reef Check Italia e l'Università Politecnica delle Marche hanno organizzato insieme per offrire ad un gruppo di studenti la possibilità di seguire sul campo corsi specifici sulla biodiversità marina delle scogliere coralline unitamente a quelli su problematiche bleaching,

come

le

l'acidificazione

il

malattie degli

fenomeno dei

oceani.

coralli

Il

del e

collaudato

protocollo Reef Check ha infine consentito agli

studenti

di

apprendere

le

principali

tecniche di monitoraggio del reef attraverso immersioni

quotidiane

valutazione

del

tipo

di

mirate

ad

ricoprimento

una del

substrato unitamente a visual census di pesci e invertebrati.


L'integrazione fra le numerose attività proposte è stata eccellente sia per la fattiva ed entusiasta partecipazione

degli

studenti

che

per

la

impeccabile organizzazione fornita da tutto lo staff del centro di ricerca "Coral Eye", che ha ospitato

quasi

il

doppio

delle

persone

normalmente previste senza che vi siano stati inconvenienti di qualsiasi genere. I monitoraggi effettuati rappresentano una prima ed unica valutazione ad oggi disponibile sullo stato di salute dei reef corallini di Bangka, una "baseline" che sarà particolarmente utile se nel tempo proseguiranno in quest'area le attività intraprese. Diverse organizzazioni, provenienti da qualsiasi parte del pianeta, potrebbero portare avanti in futuro una costante attività di monitoraggio abbinando la formazione di giovani studenti ad un continuo controllo delle condizioni di questi minacciati ecosistemi, fornendo informazioni utili per una gestione sostenibile dei relativi territori. I dati raccolti durante i monitoraggi effettuati nel corso della spedizione saranno presto aggiunti al database globale di Reef Check e potranno essere liberamente consultati da chiunque ne faccia richiesta a rcdata@reefcheck.org Sostieni anche tu la protesta dei contadini del Sulawesi (Indonesia) contro le attività minerarie che stanno distruggendo la foresta tropicale mettendo a rischio le loro stesse vite. Sottoscrivi la lettera, diretta al presidente dell'Indonesia Yudhoyono, al seguente indirizzo: https://www.rainforest-rescue.org/mailalert/758/farmers-protest-in-sulawesi-mining-is-destroying-our-lives



© ©M MA AR RC CO OB BO ON NFFIITTTTO O


Ciao, a fine 2010 abbiamo pensato come Komaros Sub Ancona di creare un Web Magazine. L'idea era quella di realizzare qualcosa che non fosse soltanto una semplice raccolta di foto e racconti delle attività svolte dalla nostra Associazione, ma un modo di far parlare delle Immersioni al Conero e degli incontri subacquei che si possono fare proprio sotto casa nostra, giusto per sfatare il luogo comune imperante secondo cui “qui l’acqua è torbida e non si vede niente…. e anche se l'acqua fosse limpida, non ci sarebbe nulla da vedere”. Abbiamo deciso di dare una cadenza trimestrale alle uscite e siamo riusciti a tenere il ritmo con non pochi sforzi per tutto il 2011 ( ciccando sulle immagini si aprono i web magazine ). Abbiamo anche cominciato ad avere le prime soddisfazioni in termini di ritorni dai lettori (ad ogni uscita riceviamo feed back di lettura da oltre 250 persone e diversi commenti) anche per questo motivo abbiamo deciso di continuare per il 2012 e di arricchire anche un pochino gli argomenti trattati. A proposito di argomenti trattati, fino ad oggi nel Web Magazine oltre a riportare cronache delle attività svolte e programmi futuri del Komaros Sub Ancona, come accennato in apertura, abbiamo anche cercato di richiamare interesse su altri argomenti. Per questo pubblichiamo delle rubriche dedicate.

I NOSTRI INCONTRI SUBACQUEI © AAFFLLO ©FFR Rfatti Oin rubrica che da spazio a chiunque lo desideri per raccontare "incontri" immersione, descrivendo organismi marini che si vedono dalle nostre parti in maniera frequente come il granchio facchino (Dromia personata) o meno frequente come il Dondice (Dondice banyulensis) o il cavalluccio marino (Hyppocampus spp.)

PUNTI D’IMMERSIONI AL CONERO rubrica curata dal biologo marino Federico Betti, che di volta in volta descrive i vari punti di immersione del Conero sotto l'aspetto dell'habitat e degli avvistamenti possibili

FOTOSUB rubrica curata da Marco Boncompagni, appassionato fotosub, che tratta argomenti che vanno dalla tecnica di scatto alla descrizione di apparecchi e materiali utilizzabili. SEZIONE BIOLOGIA anche questa rubrica è curata da Federico Betti, e descrive e ricorda gli appuntamenti ai nostri seminari sul tema, oltre ad approfondire anche questioni specifiche.


SEZIONE ARA una rubrica curata a più mani, per trattare argomenti tecnici fisiologici, dando anche visibilità delle novità che emergono convegni, seminari, o articoli pubblicati sulla stampa specializzata.

e in

Recentemente abbiamo anche inserito IMMERSIONI PARTICOLARI e qui finalmente arriviamo alla ragione di questa mail dopo il lungo prologo. L'idea nasce dallo scambio con due diving, con i quali abbiamo avuto dei rapporti di collaborazione recentemente. In pratica si tratta di far raccontare e descrivere un punto di immersione famoso di una determinata area d'Italia, da chi lavora sul campo. Abbiamo iniziato con la Tonnara di Carloforte e Lo Scoglietto di Portoferraio, grazie all'aiuto di Paolo Tealdo dell'Isla Diving Center e Claudia Scali dell'Enfola Diving Center e l'esperienza è stata assolutamente positiva. Riteniamo giusto chiarire sin da subito però, che l'iniziativa non vuole essere la solita pubblicità al Diving mascherata da articolo giornalistico e quindi per fugare ogni dubbio, non si pretende alcun ritorno economico diretto od indiretto dalla cosa. Di contro il Diving avrà la sua visibilità solo attraverso la firma di chiusura dell'articolo, per cui il tono dovrà essere tale da non enfatizzare l'organizzazione di chi scrive, ma esclusivamente la bellezza e/o le particolarità del punto di immersione. Riteniamo questa un iniziativa oltre che interessante anche mutuamente utile per la nostra Associazione e per il Diving, per questo abbiamo deciso di coinvolgere quelle strutture con le quali a vario titolo abbiamo avuto a che fare in passato e ci hanno dato sensazione di preparazione, serietà e professionalità. Se ritenete interessante la cosa e volete partecipare, sentiamoci per mettere a punto i particolari. Grazie dell'attenzione qualunque sarà la Vs. decisione. Un saluto dalla redazione del WEB MAGAZINE KOMAROS Francesco Flores, Marco Boncompagni, Federico Betti




LLA A TTEER RZ ZA AS SEEC CC CA AD DEELL PPA AS SS SEETTTTO O di Fabio Fiori Circa due chilometri a sud del Porto di Ancona si incontra la baia del “Passetto”, la storica spiaggia degli anconetani, qui sotto la rupe sono visibili decine di “grotte” scavate dai vecchi pescatori anconetani fin dal secolo scorso e nelle quali erano custodite le barche e le attrezzature per la piccola pesca costiera. Oggi sono frequentate per la maggior parte da pensionati ed offrono rifugio alle barche

da

diporto

e

per

la

pesca

sportiva. Sulla rupe si stagliano la scalinata che, dal monumento ai caduti, scende fino al mare

e

l’ascensore

che,

durante

la

stagione estiva, trasporta i bagnanti alla spiaggia. Partendo da riva si incontrano tre secche che corrono da nord/ovest a sud/est quasi parallele alla linea di costa. La

più

bella,

per

gli

amanti

delle

immersioni, è la più esterna che viene denominata “Terza Secca”. La roccia si alza da un fondale sabbioso di dieci metri di profondità ed è particolarmente frastagliata e ricca di anfratti. Vi abbondano molluschi e crostacei di varie specie, le tane e le gronde della secca sono incrostate di spugne di vari colori, di serpulidi e tunicati. Innumerevoli i gamberi sia bianchi che rossi, mentre sulla parte alta della secca nuotano costantemente branchi di occhiate, salpe e bobe. L’immersione parte dalla boa posta davanti alla scalinata del Passetto e che segnala la targa in bronzo dedicata ai “caduti del mare” deposta oltre trenta anni fa sul fondale per iniziativa del primo

club

anconetano

subacqueo

(Centro

Attività

Subacquee). Partendo

da

questo

punto

e

risalendo la secca verso nord si incontra, dopo poche decine di metri, una profonda gronda che crea

un

anfratto

oscuro,

abitualmente abitato da saraghi © ©FFR RAAFFLLO O

e

piccole

corvine,

facendo

attenzione lungo le pareti è


frequente trovare qualche granchio facchino (Dromia personata). Scendendo sulla base esterna della secca si trovano, appoggiati sul fondo, vari lastroni di roccia che creano tane molto basse e profonde con il fondo di sabbia, che ospitano gronghi, astici e grossi granchi pelosi (eriphia spinifrons). Percorrendo verso sud la base della secca che termina sulla sabbia, noteremo moltissimi granchi nuotatori (Portunus holsatus) e triglie (Mullus surmeletus) che pascolano tra i detriti. Presenti in gran quantità anche i murici

di

trunculus),

scoglio sia

(Hexaplex seminascosti

nella sabbia, che intenti a cibarsi di cozze staccate dagli scogli, nel periodo

di

troveremo

maggio/giugno in

li

grandi

concentrazioni intenti a deporre le uova, che assomigliano ad una grossa spugna bianca. Dopo aver percorso per un centinaio di

© ©FFR RAAFFLLO O

metri verso sud, il lato esterno della secca, possiamo tornare sui nostri passi risalendo sulla parte alta della secca che è coperta da un fitto strato di cozze alternate a ciuffi di attinie tra le quali trovano rifugio piccoli granchi (Inachus phalangium) e bavose di molte specie, mentre attorno a noi vedremo nuotare branchi di boghe e di occhiate.L’immersione termina alla boa di partenza.

© ©FFR RAAFFLLO O


D A T I

I M M E R S I O N E

Difficoltà

Facile “ Grotta dei contrabbandieri “

Profondità

18 mt

Periodo ottimale

Tutto l’anno

Temperatura H2O

18° a 24° C. (dipende dal periodo)

Visibilità

Ottima Spugne, Madrepore, Crostacei (Aragoste, Granchi facchino, Magnoselle) Gronchi, Murene e Gamberi Standard – Torcia -Macchina fotografica

Organismi Attrezzatura



IIS SLLA AD DIIV VIIN NG G EE LLEE IIM MM MEER RS SIIO ON NII A A

costa sarda dove, ai pendii della ex zona

PPA AN ND DII Z ZU UC CC CH HEER RO O

mineraria di Nebida e Masua, di fronte alla

di Ornella Girosi

L'Isola di San Pietro, situata lungo la costa sud

miniera a picco sul mare di Porto Flavia, si

occidentale della Sardegna, nell'arcipelago del

trova il più alto faraglione d'Europa “Pan di

Sulcis, è di origine vulcanica e geologicamente

zucchero”. Questo scoglio calcareo che si erge

molto antica. Ciò ha reso la sua morfologia

ripido sul mare di 133 mt. , è monumento

costiera e subacquea molto movimentata e,

naturale e deve il suo nome alla sua forma ed

quindi, la conformazione dei suoi fondali varia

al suo colore bianco. Sicuramente questo

molto a seconda della zona dell'isola che si

tratto

esplora. Inoltre vanta una posizione geografica

paesaggistiche

che la vede aperta al Mediterraneo occidentale;

un'intera

ciò garanzia di cristallino

con

di

costa

così

ricco

merita

di

meraviglie

un'escursione

di

giornata.

un mare sempre limpido, costanti

correnti

ricche

di

nutrimenti che permettono alla sua micro fauna e flora bentonica di essere molto floride. Operando a Carloforte , unico centro abitato sull'isola,

come

possiamo

diving

center

affermare

che

i

dal

1996,

tanti

siti

d'immersione sono ognuno diverso dall'altro, ed ognuno interessante ed unico per la sua particolarità. La costa nord e nord occidentale dell'isola offre scogliere

rocciose

alte

e

frastagliate,

presentando una morfologia subacquea ripida, con

cadute

Spaccature,

verticali, anfratti

canaloni si

e

secche.

susseguono

e

si

alternano alle numerose grotte sia subacquee che semi emerse. La costa meridionale dell'isola offre invece un

Dal porto di Carloforte dista circa 40' di

profilo più dolce, dove spesso i fondali rocciosi

navigazione in gommone e fin da lontano si

finiscono su di un sedimento sabbioso non

può scorgere il faraglione e l'alta falesia alle

molto profondo, ma non per questo meno

sue spalle, geologicamente tra le più antiche

interessante. Panettoni e colonne rocciose che

d'Europa.

si ergono dal fondo creano incredibili paesaggi

scoglio navigando sotto i suoi due archi

sommersi e, l'incredibile varietà ed abbondanza

naturali, ma i siti d'immersione interessanti

di

per

micro

fauna

entusiasmare

gli

e

flora

non

appassionati

può di

che

macro

fotografia. Spingendoci

i

E'

possibile

subacquei

circumnavigare

sono

lungo

la

lo

parete

retrostante. Qui si aprono nella falesia diverse grotte di notevole interesse. In particolare

un

po'

più

lontano,

molto

suggestive sono le immersioni lungo la limitrofa

possiamo

citare

la

“grotta

dei

contrabbandieri” che attraversa la scogliera.


Si

comincia

l'immersione

partendo

dall'ingresso dietro il Pan di zucchero a circa 13 mt. di profondità su di un franata di scogli che spesso nasconde aragoste ed altri pesci da scoglio. Sulla sinistra dell'ingresso della grotta c'è

un

interessante

sifone

verticale

da

esplorare. La grotta poi si presenta come un lungo tunnel (circa 15-20 mt.) di forma triangolare con © ©FFR RAAFFLLO O

l'angolo acuto molto alto e la base più ampia su di un fondale di sabbia compatta. Le pareti

di mare diventa non più nitida, per effetto di

della grotta sono ricche di madrepore e spugne

un

di vario tipo e forme. Molteplici anche le

dell'acqua di mare e una sorgente di acqua

spaccature e i buchi dove si nascondono

dolce..........levandosi l'erogatore a volte la si

tantissime specie ittiche, da gronghi a scorfani,

può bere rimanendo in acqua. Raggiunta la

aragoste e granchi. La grotta termina dall'altra

bolla

parte della parete di roccia dove si fuoriesce da

continuare l'immersione procedendo in fila

un'apertura a circa 5 mt., ideale per la sosta di

indiana in un cunicolo sommerso che avanza

sicurezza.

orizzontalmente nella roccia, dove si incontra

forte

un

termoclino

d'aria

i

ambiente

limpidissima

creato

più

esperti

surreale

dall'incontro

possono

creato

acqua cristallina

poi

dalla

e la

roccia

calcarea bianca, modellata dal mare con incredibile forma. Si esce poi dalla grotta tornando indietro ed uscendo da un'apertura a circa 8 mt. di profondità....attenzione alle orecchie per la compensazione! Ma ne vale la pena!

La

passeggiata in barca prosegue verso nord e la © ©FFR RAAFFLLO O

Costeggiando poi verso nord, poco distante ci si può immergere in un lungo canalone creato dalle

ripide

profondità

pareti massima

della di

scogliera 19

ad

una

mt..Trascorso

quest'ultimo, il percorso diventa poi molto articolato ed affascinante: grossi massi adagiati sul fondo creano dei passaggi e degli archi molto

divertenti

e

suggestivi.

Si

termina

l'immersione in una grotta che si sviluppa in obliquo verso l'alto, fino a raggiungere la superficie in una ampia bolla d'aria. Qui l'acqua

costa

verticale,

ricca

spaccature e grotte,

di

guglie

rocciose,

continua ad affascinare

il visitatore fino a giungere alla baia di Canal Grande. grotta,

Qui

troviamo

chiamata

dai

un'altra locali

incredibile

“grotta

delle

spigole” anche se sarebbe più appropriato chiamarla grotta delle cere per la purezza ed il colore bianco delle notevoli stalattiti e stalagmiti che si trovano al suo interno. L'immersione è estremamente facile e alla portata

di

tutti.

Dopo

aver

nuotato

esternamente alla grotta su di un fondale


© ©FFR RAAFFLLO O

Oltrepassata la volta si emerge all'interno in una ampia cavità dove la grotta si sviluppa in tutto il suo splendore; si possono di fatti ammirare stalattiti e stalagmiti di notevole bellezza. Volendo si può esplorare la parte emersa della grotta levandosi l'attrezzatura e proseguendo a piedi in un tunnel che avanza nella roccia. Si trovano le tipiche forme di vita degli ambienti poco illuminati, gamberetti, mustele...etc.. In tutte queste immersioni incredibili sono i giochi di luce, che creano

roccioso e movimentato di massimo 17 mt. Si entra al suo interno passando sotto un arco sommerso ad una profondità di circa 8 mt. Qui il fondale è di sabbia chiara che riflettendo la luce crea un'atmosfera fiabesca e surreale.

scenografie naturali a dir poco fantastiche.


© ©FFR RA AFFLLO O




S Sootttt’’aaccqquuaa… …… …… …… …… …m maa ccaallddii !!!!!! di Adriano & Rocco Giornate che si allungano, la temperatura che aumenta, le nevicate invernali che ormai sembrano un lontano ricordo, ma soprattutto la voglia di mare, che cresce sempre di più, sono gli ingredienti che ci porteranno, al più presto, a mettere la testa sott’acqua. Qui, però, si pone un bel problema. Bisogna sempre ricordare che, a causa del rimescolamento delle acque e di altri fenomeni naturali, il mese di marzo presenta la temperatura dell’acqua più bassa dell’anno. Ad ogni modo tale condizione non ci deve demoralizzare in quanto si hanno svariate soluzioni per rendere termicamente confortevoli le nostre immersioni. A tal proposito, questo mese, parliamo di mute, cercando di capire come ci isolano e quale modello sia il più indicato per le nostre esigenze. Ma come fanno? Sembrerà banale parlare di questo argomento, ma in realtà dietro la protezione termica di una muta si celano concetti per nulla semplici della termofluidodinamica. E’ chiaro che in questa sede cercheremo solo di capire a grandi linee le modalità attraverso le quali una muta riesce ad isolarci dal freddo. MUTE UMIDE Le mute umide, da come è intuibile dal nome, permettono un minimo ingresso di acqua, che va a creare un film tra la nostra pelle e il neoprene. Tale strato viene

scaldato dal nostro corpo e grazie alla sua elevata

capacità

riesce

termica

a

mantenerci,

per

un

periodo

di

tempo

relativamente lungo, ad una temperatura ottimale. E’ chiaro che la muta sarà tanto più confortevole quanta meno acqua entrerà, motivo per il quale bisogna scegliere mute che calzino quasi perfettamente il nostro corpo. Meno acqua entra, meno energia dobbiamo sprecare per riscaldarla e più confortevole sarà la nostra immersione. MUTE SEMISTAGNE Sono un ibrido tra le umide e le stagne in quanto presentano un principio di funzionamento uguale alle prime ed una cerniera identica alle seconde. Alla cerniera si aggiungono anche tenute stagne a polsi e caviglie, in modo da ridurre ulteriormente il quantitativo di acqua entrante. MUTE STAGNE Le

mute

confezionate (neoprene

stagne con

possono diversi

precompresso,

essere materiali

trilaminato,

etc.) e non permettono l’ingresso di acqua grazie ad una cerniera stagna e a tenute fatte ad hoc in prossimità di polsi e caviglie. Tale struttura assicura che tra il nostro corpo e la muta si interponga uno strato di aria che garantirà il corretto isolamento termico. E’ chiaro che, essendo l’aria un gas, è soggetta a compressione, quindi bisogna compensare l’aumento di pressione esterna, durante la discesa, con l’immissione di nuova aria attraverso un valvola di carico collegata alla bombola da una frusta. Viceversa durante la risalita si deve permettere all'aria di uscire tramite la valvola di scarico posta sul braccio, evitando così la pericolosissima “pallonata” .


CONSIGLI PER L’ACQUISTO Innanzitutto dobbiamo avere le idee chiare circa la stagione in cui vogliamo immergerci. Per il periodo più freddo, diciamo tra ottobre e marzo, non c’è dubbio che la muta ideale sia quella stagna (parliamo di Mar Mediterraneo ndr). Oggi esistono ottime mute stagne in neoprene precompresso assolutamente confortevoli sia in termini di vestibilità che di coibentazione. Le stesse sono anche molto robuste grazie ad inserti in vari materiali, tra i quali il kevlar, che vengono collocati nei punti soggetti a maggiore usura, ovvero su ginocchia e spalle. In genere, ma non è una regola, le mute stagne confezionate con materiali come il trilaminato sono utilizzate maggiormente in ambito professionistico. Per i mesi primaverili, estivi ed autunnali sono molto adatte le mute umide e semistagne. E’ bene dedicare particolare attenzione alla scelta di questo componente tecnico. Provare più mute nel camerino di un negozio non è simpatico, soprattutto se la temperatura è alta, ma è necessario fare varie prove per comprendere al meglio quale tra i tanti modelli si addica maggiormente al nostro corpo. Differenti modelli di vari fabbricatori presentano tagli diversi, che si diversificano per poter soddisfare tutte le tipologie di corporatura. Un consiglio utile è quello di non arrivare all’acquisto con pregiudizi dettati da amici e conoscenti. La muta, una volta indossata, per i motivi precedentemente trattati, deve aderire bene al corpo onde evitare che rimangano spazi vuoti che verrano riempiti dall'acqua durante l'immersione. Tuttavia non deve essere nemmeno eccessivamente stretta al fine di evitare vasocostrizione ed una difficoltosa vestizione. Nel caso dell'acquisto di una prima muta è normale cercare di scegliere una tipologia, come la umida 5+5 o una semistagne di elevato spessore, nella speranza che possa soddisfare le nostre esigenze per immersioni effettuate in diverse stagioni dell'anno. E' bene, però, cercare di non esasperare tale concetto in quanto con una sola muta è veramente molto difficile riuscire ad immergersi tutto l'anno. In questa sede non si è preso in considerazione un fattore importante soprattuto per il pubblico femminile: la scelta del colore, in quanto per affrontare tale argomento non basterebbe tutte le pagine del magazine. USO E MANUTENZIONE Iniziamo dalle mute stagne, che necessitano di maggiore attenzione. E’ bene tenere la nostra muta appesa a specifiche grucce in un luogo asciutto. Per la conservazione, durante lunghi periodi, sarebbe indicato utilizzare del talco minerale e non del borotalco in quanto quest’ultimo contiene un eccipiente profumato che, diventando acido, alla lunga potrebbe bruciare le tenute. Con una buona frequenza si deve trattare la cerniera con cere dedicate, consiglio valido anche per le semistagne. Per la manutenzione delle valvole è consigliabile sciacquare il tutto con acqua dolce con aggiunta di disincrostante per macchina da caffè in rapporto 1:5 (disincrostante-acqua) per circa 2-3 ore. Durante i trasporti la piegatura va eseguita effettuando un arrotolamento della muta senza creare brusche pieghe. Per le mute umide e semistagne ricordiamoci sempre, prima di indossarle, di risvoltare

polsi

e

caviglie,

consigliabile risciacquare la

così muta

eviteremo

di

danneggiarle.

ad ogni utilizzo

E'

sempre

con acqua dolce e

disinfettante, qualora lo si avesse. Prima dello svernamento si potrebbero aggiungere all'acqua di lavaggio ammorbidenti adatti. Anche in questo caso è più indicato conservare la muta appesa mediante una gruccia.




La laguna di Chuuk (come è stata ribattezzata dopo

aver

raggiunto

l’indipendenza)

è

parte

integrante dell’omonimo Stato. Stato che appartiene anche alla regione geografica della Micronesia e all’arcipelago delle isole Caroline. Dal 1978 Chuuk insieme a Yap, Pohnpei e Kosrae, compone gli Stati Federati della Micronesia, questo dopo che dalla sua scoperta nel 1527 da parte dei Portoghesi, negli anni è stato colonizzato dalla Spagna, venduto alla Germania, amministrato dal Giappone e infine (con Palau le Marianne e le Marshall) controllato dagli Stati Uniti fino appunto al ’78, quando è diventato uno Stato indipendente di una Repubblica Federale. La laguna è formata da un reef esterno lungo approssimativamente 200 kilometri, che contiene 6 isole maggiori abitate e molte altre minori. All’interno di questa, che per i Giapponesi era durante

la

seconda

guerra

mondiale

la

più

importante base navale dopo la madre patria, tra il 17 e 18 febbraio del ’44 gli americani con "Operation

Hailstone"

colarono

a

picco

una

sessantina di navi. Oggi 20 di loro costituiscono un patrimonio che forse è il più importante luogo al mondo per il wreck diving. Come recita il testo riportato sul diploma che al diving consegnano a fine esperienza, “…the ultimate wreck diving paradise…”. Se programmate un viaggio a Truk, vi consiglio di leggere “La Laguna di Truk” di E. Cappelletti edito da

Longanesi;

l’autore

racconta

sua

la

avventura

esplorativa dei relitti della laguna agli inizi degli

anni

quando

’70,

ancora

situazione

la

turistica

attuale era ben lungi dal

divenire.

Nel

raccontare

la

sua

storia,

racconta

anche con dovizia di particolari

quanto

accaduto nei giorni dell’attacco che ha provocato un tale cimitero di navi, ne spiega alcuni retroscena e fa anche un’accurata descrizione dei vari relitti.


Se siete amanti dei relitti Truk è un posto da non perdere, ma probabilmente è anche un posto di cui avete già sentito parlare, in questo caso sappiate che non si tratta di una fama immeritata. Pur

senza

attrazione

provare per

particolare

questo

tipo

di

immersioni, confesso di essere rimasto affascinato. Le navi hanno conservato un aspetto incredibilmente integro per la loro età e sono quasi sempre in perfetto assetto di navigazione e conservano un gran numero di reperti (nonostante la lunga opera di bonifica e “asportazione” subita). I relitti sono immersi in acque quasi sempre limpide e prive di correnti apprezzabili e sono ricoperti e circondati di una tale ricchezza di vita che a volte si rimane basiti non solo per le dimensioni di certe concrezioni, ma anche per gli sgargianti colori. Sin qui i lati positivi, ora il lato (almeno dal mio punto di vista) non positivo, le profondità non sono sempre da subacquea tecnica, ma spesso sono di tutto rispetto e quindi l’uscita di curva diventa quasi una regola, arrivando a segnare a volte anche svariati minuti di deco. In effetti sarebbe da prendere in seria considerazione l’utilizzo in fase decompressiva di aria arricchita di ossigeno, per accorciare certe attese e migliorare i parametri di sicurezza. Nel mio caso tutte le nostre immersioni sono state effettuate con bombole da 12 litri caricate con aria e la cosa qualche limite lo ha comportato. Tra gli altri segnalo in particolare i relitti della Nippo Maru e della Fujikawa

Maru,

particolarmente

non impegnativi

(anche se non adatti secondo me a subacquei agli inizi) ma assai spettacolari ed interessanti sotto molti punti di vista. Il Truk Blue Lagoon Resort, dove ho pernottato, è una struttura di un certo livello se paragonata a ciò che si vede lungo la strada tra l’aeroporto e il resort, ma di livello medio se paragonata a quello che si trova in giro per il mondo.


Comunque assai funzionale con camere spaziose

e

comode,

discretamente

conservate, ben pulite e dotate di tutti i confort necessari. Il resort dispone di un’ampia zona verde sul mare con aree relax, un patio ed un bar all’aperto. C’è anche un ristorante che serve pietanze dal gusto occidentale di buona qualità e a prezzi che non approfittano di una quasi totale assenza di concorrenza nei dintorni. Il

resort

come

accennato

e

come

comprensibile dal nome si affaccia sulla laguna in ottima posizione, regalando scorci molto affascinanti sia dalle vetrate delle camere che dal ristorante. Strategica la possibilità di fare snorkeling praticamente davanti al terrazzino della camera, ma ancor più comoda la collocazione del Blue Lagoon Dive Shop a due passi dalle camere. Si tratta del primo diving nato a Truk nei lontani anni ’70, fondato da quel Kimiuo Aisek, da tutti considerato come l’ideatore del business della subacquea in questo posto. Ancora oggi l’impresa è diretta dalla famiglia Aisek, nella persona del figlio di Kimiuo, Gradvin. Anche per il diving, nessun lusso o sfarzo, organizzazione sobria ed essenziale, ma assai funzionale. Numero contenuto di sub per guida e disponibilità (a nolo) di attrezzatura per la subacquea tecnica. Si possono richiedere “bibo” e ricariche con arricchimento d’ossigeno fino al 100%, con bombole dai 3 fino ai 18 litri. Le barche sono in legno spinte da fuoribordo e dotate di ampia area coperta, utile non solo per il sole inclemente, ma anche per l’altrettanto inclemente pioggia che da queste parti non si fa mai desiderare; non sono velocissime, ma i punti di immersione non sono lontani. A bordo è sempre presente un grosso termos con acqua fresca per bere e il barcaiolo preleva l’attrezzatura prima di salire (comodità che personalmente trovo sempre molto gradita).


A titolo di cronaca, Gradvin Aisek ha tenuto a precisare in un breve scambio, che Truk non è

solo

relitti.

rappresentano

Ovviamente

l’attrazione

questi

principale

e

la

ragione della fama nel mondo, ma al limite della laguna c’è un reef vivo e pulsante, dove è

possibile

fare

fantastici

incontri

in

immersione; ho anche rimediato un invito a tornare

per

visitarlo,

ma

a

spese

mie

purtroppo…… Per raggiungere questo remoto angolo di Oceano

Pacifico,

sono

partito

da

Roma,

cambiando a Dubai, Manila e Guam, prima di toccare il suolo dell’aeroporto internazionale di Chuuk. Ora questa cosa di per se sarebbe già estenuante, ma gli USA, sovrani sul suolo della minuscola Guam, hanno pensato bene di trasformare questa simpatica isola ed in particolare il suo aeroporto, in un “incubo da controllo di sicurezza”. Siamo tutti consapevoli di quanto è accaduto e sta accadendo nel mondo, ma forse vale la pena di sottolineare che nel nostro caso non siamo mai usciti dalla parte internazionale dell’aeroporto ed eravamo in transito per una destinazione diversa dagli USA. Bisogna comunque ammettere che dopo il “controllone” alla discesa dall’aereo e prima di quello alla risalita, ci si può stupire nel passeggiare in una galleria popolata di negozi di griffe d’alta moda degna di via Condotti a Roma. Per altro, le autorità dell’immigrazione di Manila e di Chuuk, per non fare figuracce con i colleghi di Guam, ci mettono tutto lo zelo possibile per farti capire cosa ti aspetta, praticando a loro volta una discreta serie di verifiche ivi compresa quella dell’interno delle scarpe fatta a mano (!?). Guam è suolo americano a tutti gli effetti, prima di partire bisogna o munirsi

di

visto,

semplicemente

o

(se

molto il

più

tipo

di

passaporto lo consente) effettuare via telematica la procedura ESTA. Riguardo

il

bagaglio,

argomento

assai sensibile per i sub soprattutto se sono fotografi, è da notare che Emirates (con la quale ho raggiunto


Manila) attualmente consente in economy 7 kg in cabina e 30 in stiva, mentre Continental (unica compagnia disponibile per volare in Micronesia ad oggi) consente 18 kg in cabina e 23 in stiva. Potrebbe pertanto

presentarsi

la

necessitĂ

(onde

evitare di pagare supplementi) di effettuare un trasbordo da un bagaglio all’altro una volta

arrivati

a

Manila

(dove

si

deve

comunque ritirare il bagaglio e rifare il check-in).

Tra

l’altro

nel

mio

caso

la

Continental si è dimostrata particolarmente fiscale.



LLaa B Baaiiaa ddeeggllii ssqquuaallii vvoollaannttii

Dentro di me, nelle settimane che seguirono, qualsiasi cosa stessi facendo, continuai a pensare senza tregua a quel mare di piombo, quel cielo coperto dalle spesse nubi, il volo degli uccelli che si radunavano veloci e il grido che risuonava alto nell’aria… «Predation!»

LL’’aauuttoorree Alessandro De Maddalena è uno dei maggiori esperti di squali del mondo. È il curatore della Banca Dati Italiana Squalo Bianco, membro fondatore del Gruppo Mediterraneo di Ricerca sugli Squali e Investigatore Regionale del Global

Shark

Attack

File.

È

autore

di

numerose pubblicazioni sugli squali: 17 libri, oltre 30 articoli di ricerca e oltre 70 articoli divulgativi. E' inoltre illustratore scientifico e fotografo. Ha tenuto numerosi seminari, corsi e conferenze per università, musei di Storia Naturale e circoli subacquei in tutta Italia. Dal

In corrispondenza della punta sud-occidentale dell’Africa si trova False Bay, un posto molto speciale dove la fauna selvatica si raduna in massa attirando molti predatori marini, primo fra tutti il grande squalo bianco. Per pochi fortunati esiste l’opportunità di vivere un’esperienza unica: immergersi in una gabbia e vedere questi animali da vicino, accompagnati da tre dei maggiori specialisti di squali al mondo, Alessandro De Maddalena, Chris Fallows e Monique Fallows. Questo libro è l’appassionante resoconto, giorno per giorno, di una delle spedizioni che questi tre naturalisti hanno condotto a Settembre 2010. Un'esperienza vissuta dai protagonisti come una rinascita in un mondo vergine, un’avventura in una dimensione di sogno. La False Bay è la maggiore area di predazione dello squalo bianco al mondo. Qui, nelle acque intorno a Seal Island, che sono dimora di una colonia di circa sessantamila otarie, gli squali bianchi danno una caccia assidua ai piccoli di otaria, cogliendoli di sorpresa alle prime luci dell'alba, spiccando alti balzi fuor d'acqua. La narrazione include informazioni sulla biologia degli squali bianchi e spiega come debbano essere condotte le attività di osservazione di questi predatori al fine di non influire negativamente sul loro comportamento e sull'ambiente nel quale vivono. La presentazione è di Chris Fallows.

Autore: Alessandro De Maddalena Editore: Magenes

2010 tiene un corso sulla biologia, ecologia ed etologia

degli

squali

organizzato

in

collaborazione con Apex Shark Expeditions di Chris e Monique Fallows a Simon's Town, Sud Africa. Foto: Alessandro De Maddalena nella gabbia antisqualo al largo di Cape Point, Sudafrica (© Gaspare Schillaci).


LLee ssccoogglliieerree ccoorraalllliinnee Le

scogliere coralline costituiscono uno dei paesaggi naturali più spettacolari della Terra: ogni anno milioni di turisti si recano nelle località tropicali attratti dalle limpide acque e dagli incantevoli scenari tipici di questi ecosistemi. Queste costruzioni di origine biologica occupano meno dello 0,2% della superficie degli oceani ma ospitano più di un quarto delle specie marine conosciute. I reef corallini di oggi esistevano già milioni di anni fa. L’attuale facilità di accesso a questi ambienti ha contribuito negli anni recenti ad aumentarne notevolmente sia le conoscenze scientifiche che quelle legate alle attività del turismo di massa. Le considerazioni di scienziati e ricercatori su questi habitat erano inizialmente osservazioni ottenute da riscontri fatti in superficie. Le generazioni attuali sono certamente ben più privilegiate; la disponibilità degli autorespiratori ad aria, o anche la semplice attività di snorkeling, consentono infatti oggi, ad un enorme numero di persone di avventurarsi essi stessi in un mondo per certi aspetti ancora inesplorato.

Il fatto di essere le aree del pianeta a maggior tasso di biodiversità le rende anche le più sensibili alle attuali minacce rappresentate dai cambiamenti climatici e dagli impatti antropici in atto Negli ultimi decenni si sta assistendo globalmente ad un degrado di questi habitat ad un ritmo che non ha precedenti. La combinazione di livelli di pesca eccessivamente elevati, un crescente sviluppo costiero, inquinamento e cambiamenti climatici stanno portando ad un loro rapido declino quasi ovunque. J. Veron, uno dei più famosi scienziati delle scogliere coralline, autore della rinomata opera “Corals of the world”, in una presentazione fatta alla Royal Society di Londra ha affermato che entro il 2050 gran parte delle scogliere coralline del pianeta rischiano di scomparire. Sembra quindi che le generazioni che hanno avuto la fortuna di conoscere più da vicino questo straordinario mondo, potrebbero essere anche fra le ultime a goderne.

Una conoscenza più approfondita non ha solo lo scopo di far apprezzare il più possibile questi ambienti, ma anche quello di contribuire alla loro protezione e salvaguardia per le generazioni future.

LL’’aauuttoorree Gianfranco

Rossi:

istruttore

subacqueo,

biologo marino, co-fondatore di Reef Check Italia Onlus: un’ associazione dedicata alla protezione

e

conservazione

del

Mediterraneo e delle scogliere coralline.

Mar




LLA AC CO OM MPPEETTIIZ ZIIO ON NEE D DEELLLLEE D DO ON NZ ZEELLLLEE di Federico Betti

Nuotando

Da diversi decenni, poi, è presente nel Mar Mediterraneo una specie piuttosto affine a

fra

gli

scogli

sommersi

del

Mediterraneo, fin dai primi metri di profondità,

questa,

Thalassoma

pavo,

detta

donzella

pavonina.

è frequente l’incontro con Coris julis, un pesce della famiglia dei Labridi endemico del nostro mare, popolarmente chiamato “donzella”. Si tratta di un animale di dimensioni mediopiccole,

potendo

raggiungere

una

taglia

massima di circa venticinque centimetri, dalla forma affusolata e sinuosa, con il muso fine e prominente

ed

un’unica

pinna

dorsale

nastriforme che ne corona il dorso. Una delle caratteristiche estremo

principali

dimorfismo

della

sessuale,

specie

è

un

tale

che

in

Thalassoma pavo maschio

Foto di Federico Betti

origine esemplari maschili e femminili di Coris

T. pavo è originaria delle coste tropicali

julis furono classificati come specie diverse: il

dell’Atlantico

maschio,

ha

penetrata in Mediterraneo e si è stabilita nella

colorazione di fondo sfumata dal bruno al

sua porzione più meridionale, dove le acque

biancastro,

hanno temperature più alte, vicine a quelle

di

dimensioni

con

una

maggiori,

evidente

banda

orientale,

ma

da

tempo

è

longitudinale arancione acceso dal muso alla

del suo luogo d’origine.

coda, mentre la femmina è bruna o rossiccia,

Si tratta di un bel pesce, di forma simile a

con il ventre giallastro.

Coris julis, benché meno allungato, con una colorazione vivace; anche in questa specie è presente un dimorfismo sessuale piuttosto accentuato, ma entrambe le livree, maschile e femminile, sono basate principalmente su toni di verde ed azzurro, e sul capo sono sempre presenti caratteristiche strisce azzurre.

Entrambe le specie di donzelle presenti in Mediterraneo vivono di preferenza in ambienti rocciosi o fra le fronde delle praterie di Posidonia oceanica, dove nuotano in piccoli Coris julis maschio

Foto di Federico Betti

gruppi, dalla superficie fino a poche decine di di un animale proteroginico: gli

metri di profondità. In particolare, Coris julis

individui maturano come femmine e poi, nel

si trova generalmente fra la superficie ed una

corso della vita, subiscono inversione sessuale,

cinquantina di metri di profondità, mentre

diventando maschi.

Thalassoma pavo vive fra la superficie ed i

Si tratta

trenta metri.


Avendo

abitudini

simili,

sua antagonista, e soprattutto nelle zone in

un’anatomia corporea affine, e condividendo gli

cui gli areali di distribuzione si sovrappongono

stessi habitat, le due donzelle sono da subito

l’aumentata presenza di questa specie ha

entrate

la

costretto la donzella comune, più resistente

donzella pavonina poco abbondante e relegata

alle basse temperature, ad abbandonare le

in una minima porzione del Mar Mediterraneo,

acque superficiali a vantaggio della donzella

la convivenza fra le due specie non ha fino ad

pavonina, che ha colonizzato i primi metri di

oggi costituito un reale problema.

profondità.

in

di

vita

competizione,

piuttosto

ma

essendo

Nelle

acque

che

meridionali

bagnano

della

le

nostra

coste

più

penisola,

l’abbondanza di Thalassoma pavo negli ultimi anni è incrementata al punto da costringere Coris julis ad abbandonare i primi cinque metri della colonna d’acqua, relegandosi più in profondità, ed il progressivo aumento di temperatura delle acque più settentrionali sta proponendo l’inizio di questo fenomeno anche nel

resto

del

Mar

Mediterraneo,

dove

l’autoctona donzella sta cedendo rapidamente Thalassoma pavo femmina

Foto di Federico Betti

il passo all’avanzata della donzella pavonina.

In questi ultimi anni, però, il riscaldamento globale

ha

temperatura

portato media

ad

un

aumento

superficiale

del

della nostro

mare, ad una maggior durata del periodo caldo, e ad una prolungata persistenza del termoclino estivo, ossia della netta suddivisione fra le acque calde superficiali e quelle fredde più profonde.

Thalassoma pavo ha quindi trovato condizioni ambientali favorevoli al suo sviluppo ed alla sua diffusione anche in acque più settentrionali, dove

di

conseguenza

è

improvvisamente

aumentata la competizione con la già presente Coris julis.

Gli effetti iniziano ad essere evidenti: oggi la donzella pavonina è presente lungo tutte le coste settentrionali del Mediterraneo, benché con abbondanze ancora inferiori rispetto alla

Coris julis femmina

Foto di Federico Bet


© ©FFR RAAFFLLO O

© ©FFR RAAFFLLO O


© ©FFR RAAFFLLO O

© ©FFR RAAFFLLO O




C.O.N.I. - F.I.P.S.A.S. - C.M.A.S.

Komaros Sub Ancona -

Mole Vanvitelliana ANCONA

tel. 071/204558 cell. 337/640879 e-mail info@komaros.it

Cari Soci, ecco il programma del corso di ARA I Grado che si terrà da Lunedì 16 Aprile 2012, per 7 settimane. Le lezioni verranno tenute dagli istruttori Marco Ammassari e Francesco Del Monte. Obiettivo del corso: Il corso vuole fornire all’allievo le conoscenze teoriche e pratiche di base dell’immersione con Autorespiratore ad Aria (ARA), utilizzo e la gestione delle attrezzature ARA, delle tecniche di base dell’immersione ARA e le norme comportamentali per la sicurezza in immersione e il primo soccorso. Argomenti che verranno trattati:  Presentazione del corso – attrezzatura di base 

Cenni di fisica

Attrezzatura ARA

Cenni di Anatomia e Fisiologia

Tecnica di immersione 1 e 2

Emergenze e primo soccorso

Educazione all’ambiente e osservazione biologica

Presentazione Corso: Lunedì 2 Aprile 2012 ore 19,30 c/o sede del Komaros Sub (Mole Vanvitelliana) INIZIO corso: Lunedì 16 Aprile 2012 c/o piscina Ponterosso (Ancona) dalle ore 19,30 alle 20,30 La quota Euro 340,00 (La quota comprende:Kit didattico, iscrizione al Komaros per anno 2012 e alla FIPSAS – utilizzo delle attrezzature ARA durante il corso, e nel week-end degli esami; n.3 immersioni sottocosta di cui due da terra e una da gommone ) Strutture utilizzate: Pratica - Piscina di Ponterosso (Ancona) tutti i lunedì dalle ore 19,30 alle 20,30 Piscina di Federico II (Jesi) tutti i mercoledì dalle ore 21,30 alle 22,30 Teoria - Sede sociale Komaros Sub Ancona tutti i mercoledì alle 19,30 P.S: le informazioni dettagliate del corso verranno date il giorno della presentazione (orari piscina sono da intendersi indicativi)

Per iscrizioni rivolgersi alla segreteria 071/204558 337/640879 o info@komaros.it o a Marco Ammassari 349/66.14.162 o marcoammassari@libero.it


“Un Mare di Storia”, è l’evocativo titolo di una iniziativa culturale promossa e organizzata dal Komaros

Sub

Ancona,

con

il

patrocinio

del

Comune di Ancona e l’appoggio dello Yacht Club Ancona:

tre

conversazioni

sul

tema

dell’archeologia marina sui fondali della costa anconitana, a cura di Giuseppe Barbone. Il

relatore,

già

responsabile

del

settore

archeologico del Centro Attività Subacquee e poi del Komaros Sub, associazioni doriche delle quali è stato co-fondatore, ha condotto ricerche e prospezioni,

in

Soprintendenza Marche,

fin

stretto per dal

i

collegamento Beni

1967-68,

con

Archeologici

la

delle

localizzando

e

recuperando (non potendone garantire la sicura conservazione sul fondale) numerosi reperti litici, fittili e metallici relativi a relitti romani ed attrezzature connesse con le attività della navigazione antica e della pesca. I reperti sono in massima parte conservati nel Museo Archeologico Nazionale delle Marche. Le conversazioni si sono tenute nei giorni 6, 12 e 20 Maggio p.v., presso la Sala Riunioni gentilmente messa a disposizione dallo Yacht Club Ancona, a Marina Dorica, e hanno riguardato i temi della navigazione nell’antichità, delle navi e dei porti, con particolare evidenza per il porto di Ancona, delle attrezzature di bordo e dei carichi, specificamente delle forme di ancoraggio, delle anfore da trasporto e della ceramica.


II ttrraassppoorrttii m maarriittttiim mii n neellll’’aan nttiicch hiittàà:: LLaa C – ppaarrttee Ceerraam miiccaa – pprriim maa di Giuseppe Barbone

resistente al fuoco; B) ceramiche da mensa e da

dispensa;

C)

ceramiche

preparazione dei cibi.

per

la

All’interno di ogni

La produzione di vasellame, cioè la creazione di

gruppo si opera una suddivisione per forme e

oggetti di argilla cotta, è una delle arti più

tipi : olle, pentole, tegami piatti, coppe,

antiche e diffuse. Nei vasi di ceramica ( dal

bicchieri, brocche, bacili ecc. CERAMICA FINE DA MENSA

greco keramos, argilla) si poteva conservare ogni sorta di prodotto, sia liquido che solido; vi

Ceramica campana a vernice nera.

si poteva preparare e cuocere il cibo, come

La definizione viene usata per indicare un

pure

della

gruppo di produzioni a vernice nera diffuse

fabbricazione di vasellame, in alcuni centri del

tra il IV e il I se. a. C. in tutto il bacino

Mediterraneo, come ad esempio nella penisola

occidentale

greca, risale al 6000 a. C. circa. Soltanto molti

all’archeologo

millenni più tardi, con l’inizio del Bronzo Medio,

dell’archeologia subacquea, la definizione, lo

sempre in area egea (2000 a. C. circa), in Italia

studio fondamentale e la prima classificazione

assai più tardi, nell’età del Ferro, i vasai

tipologica di questa ceramica; il nome è

iniziarono ad usare regolarmente il tornio,

puramente convenzionale, in quanto ceramica

un’innovazione radicale della tecnologia, che

a

permetteva

caratteristiche non solo in Campania (anche

mangiare

sofisticata

una

e

bere.

L’arte

lavorazione

dell’argilla.

E’

molto

ritenuto

più assai

se

vernice

del

Nino

nera

questa

Mediterraneo. Lamboglia,

fu

prodotta

regione

ha

Si

deve

pioniere

con

varie

prodotto

commercializzato

ed

probabile che il vasellame del Neolitico e del

abbondantemente

la

Bronzo fosse prodotto in casa e per la casa, e

Campana A), ma anche nel Lazio, in Etruria,

realizzato ed usato dalle donne.

in Puglia, in Sicilia ecc. Tra la fine del III e gli è

inizi del II sec. a. C. tutta una serie di

l’indistruttibilità della ceramica a far sì che essa

produzioni di ceramiche a vernice nera di tipo

sia in assoluto il manufatto antico più diffuso e

artigianale, localizzabili in Lazio, Etruria e

frequente

mediterraneo,

Campania, vengono quasi improvvisamente e

strettamente collegato alla produzione e alla

in modo massiccio sostituiti sui grandi mercati

commercializzazione

capitale

dai tre gruppi di ceramica a vernice nera

cioè

le

denominati Campana A, B e C. Intorno al 200

derrate alimentari, di cui le ceramiche sono

a.C. con la Campana A si assiste ad una vera

spesso merci d’accompagno (come è il caso, ad

e propria svolta nella produzione e diffusione

esempio, della cosiddetta ceramica campana

della ceramica a vernice nera; la Campana A (

A), stivate nelle navi assieme ai contenitori dei

due officine sono state individuate a Napoli)

prodotti alimentari ( le anfore). Gli archeologi

aveva una produzione standardizzata mirata

distinguono convenzionalmente, nello studio

ad un consumo di massa e a una intensa

della ceramica, tra la “ceramica fine da mensa”

commercializzazione. In quattro relitti di età

e la “ceramica comune”, cioè la ceramica d’uso,

repubblicana,

suddivise in gruppi funzionali: A) ceramiche da

Albenga, Giannutri, Grand Congluè presso

cucina(o grezze), dall’impasto grossolano, più

Marsiglia , Estartit, quantità considerevoli di

E’

necessario

importanza

nel

sottolineare

mondo

di

nell’economia

merci

che

di

antica,

accuratamente

studiati,


Campana A sono state trovate in associazione

ornato da figure a rilievo. Oggi si sa che ,

con anfore Dressel 1, che esportavano in

oltre ad Arezzo ( che produsse la sigillata

questo periodo vino campano. Per la Campana

detta appunto aretina, in maggior quantità e

A si associava il trasporto a quello delle anfore,

della migliore qualità ), la terra sigillata fu

con costi praticamente nulli, e le officine

prodotta un po’ in tutto l’Impero: così la

privilegiavano

sigillata italica si distingue da quella

le

forme

aperte,

facilmente

gallica,

impilabili e quindi con minore ingombro nei

ispanica, africana. L’interesse suscitato da

carichi.

questa

La

produzione

è

estremamente

classe

fabbricanti. I vasi di terra sigillata sono

e due soli motivi decorativi caratteristici: 4

realizzati con argilla molto fine, modellati al

palmette o foglie disposte a croce, oppure una

tornio e poi verniciati per immersione. La

rosetta centrale.

vernice, ricca di ferro, con la cottura nei forni

Nel corso del I sec. a. C. la Campana A entra in

vetrificava come una pellicola impermeabile di

crisi e si ha il boom economico della cosiddetta

colore rosso brillante. Per i vasi decorati si

Campana B, una produzione localizzabile in

eseguiva prima un vaso-matrice, sulle cui

Etruria( officine di Volterra, Arezzo, Bolsena),

pareti si imprimevano i motivi decorativi in

che utilizza argilla molto depurata e chiara ed

negativo mediante punzoni, e poi si applicava

ha

riflessi

all’interno della matrice un sottile strato di

metallici. Infine, tra 150 e 50 a. C. , viene

argilla che aderiva alle pareti e riempiva gli

prodotta la Campana C, a pasta grigia e vernice

incavi lasciati dai punzoni. La produzione della

nera opaca, di qualità scadente, con officine

sigillata italica si estende fino alla metà del II

localizzabili

sec.

nella

Sicilia

con

orientale,

forse

a

con

i

nomi

sua

data per immersione, forme realizzate al tornio

nero-bluastra

bolli

nella

decorazione

vernice

nei

sta

standardizzata : argilla a pasta rossa, vernice

una

e

ceramica

dei

d. C., ma il momento di maggior

Siracusa. Ebbe una discreta diffusione verso la

diffusione e successo è compreso tra gli anni

Spagna e l’Africa settentrionale.

30 del I sec. a. C. e gli anni 30 del I sec. d.C.

In conclusione, le ceramiche a vernice nera

( in età augustea- tiberiana), e la produzione

prodotte nel II e I secolo a. C. sono le

raggiunge proporzioni enormi. I vasi aretini

ceramiche

che

sono per lo più vasi da mensa. Si conoscono

nel

assai bene i centri di produzione più famosi,

della

come la bottega di ATEIUS ad Arezzo, che

ne segna

aveva una filiale anche a Lione, e quella di

semifini

risultano Mediterraneo

prodotte

maggiormente prima

della

in

Italia

diffuse produzione

cosiddetta SIGILLATA ITALICA, che la fine.

NAEVIUS a Pozzuoli. Agli inizi del II sec. d. C. TERRA SIGILLATA

la produzione di sigillata in Italia cessa,

Con il termine di terra sigillata viene indicata

soppiantata dalla concorrenza della ceramica

una classe di ceramica fine da mensa, rivestita

prodotta

di una vernice rossa brillante, prodotta dall’Età

dominerà i mercati fino alla fine dell’antichità.

repubblicana tarda alla tarda Età imperiale in tutto il mondo romano. Spesso presenta una decorazione a rilievo: il termine deriva dal latino sigillatus, che significa appunto sbalzato,

in

Africa

settentrionale,

che



quando

LLaa V Viillllaa d deeii PPiisso on nii – –B Baaiiaa

indagini

dalla

parte

Est

dell’insenatura di Baia si spostarono nella

dell’ Arch. Giuseppe Capuozzo

parte Alla fine degli anni 80 venne individuata una fistula plumbea con il bollo di Lucio Pisone, che determinò l'appartenenza del complesso edilizio sommerso, alla profondità di 5 mt nei pressi di Punta Epitaffio, alla potente e ricca famiglia dei Pisoni. La

le

Ovest

con

il

preciso

obiettivo

individuare il limite costiero dell’antico lago Lucrino2. Tali indagini hanno permesso di individuare un poderoso lastricato in Basoli vesuviani (larga da 5 a 8 m) il cui tracciato, a partire dalla Villa dei Pisoni verso Puteoli, si può

villa

costruita

nel

I

secolo

a.c.

e

seguire per circa 420 m. Una simile gettata con relativa scogliera di

successivamente espropriata in seguito ad un complotto contro l’Imperatore Nerone cui la famiglia dei Pisoni partecipò,

attraverso un

percorso sommerso guidato, consiste in un ampio giardino circondato da un portico di cui sono evidenti le strutture murarie a colonne con i basamenti ancora intatti e da corridoi. Lungo un lato del giardino vi è il complesso termale, dal lato opposto vi sono una serie di stanze di servizio che conducono ai vivai di cui sono evidenti i passaggi per gli impianti di

protezione,

dalla

parte

opposta

dell’insenatura, partendo dal lato occidentale del canale di accesso al Portus Iulius, si può seguire per circa 440 m. La via Herculanea, indicata come la strada su cui Ercole conduceva i suoi buoi da cui Boualia e quindi Baia, tracciato viario antico sommerso simile in tutto alle strade visibili nel tessuto urbano dell’area archeologica di Pompei.

ricambio idrico direttamente collegati al mare. L’intero

complesso

passò direttamente

nei

possessi del demanio imperiale. L’intera struttura a pianta rettangolare occupa una superficie complessiva di mt. 120 x 160. Nel recente lavoro di restauro sono state ripulite

le

parti

murarie

e

i

pavimenti

a

mosaico. La Via Herculanea - tra Baia e Pozzuoli Indagine sistematiche sull’ipotetico tracciato della Via Herculanea, citata e descritta dalle fonti1, sono state effettuate a partire dal 1998, Le immagini di Villa dei Pisoni e del Ninfeo sono disponibili al Link: 1

di

http://www.centrosubcampiflegrei.it

Strabone e Diodoro Siculo descrivono la via Herculanea come

una via lunga circa otto stadi (1500m circa) e larga a sufficienza per il passaggio di carri. La via correva sempre secondo i due storici su un istmo che divideva il lago Lucrino dal mare (Strabo, V, 4. 6; Diod. Sic. Bibl.. h, IV, 22). Per un discussione sulle fonti cfr. PAGANO 1983 – 1984, pp. 119 - 120

2

SCOGNAMIGLIO 2001, pp. 47 - 49, SCOGNAMIGLIO 2002, pp. 52 - 55


© ©FFR RAAFFLLO O



LL’’eessoorrddiioo ssttaaggiioonnee nnuuoottoo ee ccaalleennddaarriioo ggaarree 22001122 di Roberto Pelliccia & Lorenzo Burattini Esordio stagionale per la squadra di nuoto del Komaros Sub Ancona, che al 10° Trofeo Città di Ravenna dello scorso 14 gennaio ha fatto sentire la propria presenza. Pur non al completo, con solo 9 nuotatori presenti, la squadra si è classificata al 44° posto finale su un lotto di 86 squadre partecipanti.

Da segnalare, in particolare, il primo posto di Giulia Fati Pozzodivalle nei 100 dorso, all’esordio nelle gare del circuito Master dopo un brillante passato agonistico. Prima gara, e ottimo risultato, anche per Michela Giacchetti, neo-acquisto della società: il tempo realizzato nei 200 stile libero lascia ben sperare per le gare a venire.

Proprio alle prossime gare sono rivolte le attenzioni dei nuotatori Komaros. Li attende infatti l’importante impegno dei Campionati Regionali, in programma a Senigallia il 12 febbraio. Questa volta la squadra si presenterà al completo e sarà certamente in grado di cogliere importanti risultati. Di seguito i risultati conseguiti dai nuotatori Komaros a Ravenna:

200 SL FATI POZZO DI VALLE GIULIA GIACCHETTI MICHELA GREGORIO MATTEO BOLOGNINI GIULIANO VECCHIETTI FRANCESCO BUCCOLINI ANDREA PAOLINELLI FABRIZIO PELLICCIA ROBERTO

KOMAROS KOMAROS KOMAROS KOMAROS KOMAROS KOMAROS KOMAROS KOMAROS

SUB SUB SUB SUB SUB SUB SUB SUB

ANCONA ANCONA ANCONA ANCONA ANCONA ANCONA ANCONA ANCONA

2'50"10 2'52"69 2'39"69 2'44"26 2'33"00 2'54"73 2'44"94 3'09"65

KOMAROS SUB ANCONA KOMAROS SUB ANCONA

1'20"03 1'27"18

100 DO FATI POZZO DI VALLE GIULIA VALLESI PAOLO

50 SL GREGORIO MATTEO BOLOGNINI GIULIANO VALLESI PAOLO PAOLINELLI FABRIZIO

KOMAROS KOMAROS KOMAROS KOMAROS

SUB SUB SUB SUB

ANCONA ANCONA ANCONA ANCONA

0'32"32 0'32"35 0'29"85 0'30"98

KOMAROS SUB ANCONA KOMAROS SUB ANCONA KOMAROS SUB ANCONA

0'48"57 0'39"28 0'42"89

50 RA GIACCHETTI MICHELA VECCHIETTI FRANCESCO BUCCOLINI ANDREA


Il calendario Master poi prevede i seguenti probabili e abituali appuntamenti:

10-11 Marzo 11° Trofeo Repubblica di San Marino

17-18 Marzo

  

4° Meeting Rocca Roveresca a Senigallia

1 Aprile 16° Meeting Masters Day a Fano 21-22 Aprile

5° Trofeo R. Pinacoli di Gualdo Tadino

6 Maggio 6° Trofeo Città di Bastia a Bastia Umbra

12-13 Maggio 6° Trofeo San Marino

19-20 Maggio 8° Trofeo Abruzzo Master a Pescara

Mentre dal 3 al 17 giugno a Riccione si svolgeranno la 14esima edizione dei Campionati Mondiali di Nuoto Master 2012. Questo il programma ufficiale e le date dei Mondiali che si terranno a Riccione

10 giugno: 800 stile;

11 giugno: 200 dorso, 100 stile, 100 rana;

12 giugno: 400 misti, 200 stile, 50 delfino;

13 giugno: 50 stile, 200 misti, 100 delfino, 50 rana;

14 giugno: tutte le staffette;

15 giugno: 200 rana, 100 dorso, 200 delfino;

16 giugno: 50 dorso, 400 stile;

17 giugno: 3 km acque libere.

Ma di questo argomento e dell’ormai consueta gara del “Miglio del Passetto” 2012 il 14 Luglio prossimo (giunta ormai alla ventesima edizione) gara che conclude la stagione natatoria in vasca e da inizio alle competizioni estive in mare, ne parleremo nei prossimi articoli sempre sintonizzati su questo ormai consueto web-magazine.



IIll K Koom maarrooss aaii C Caam mppiioonnaattii R Reeggiioonnaallii di Lorenzo Burattini Ottima prestazione per la “Kòmaros Sub Ancona” ai Campionati Regionali Master svoltasi presso l’ormai consueta piscina “Le Saline” di Senigallia la scorsa domenica 26 febbraio 2012. La manifestazione organizzata da Adriakos Nuoto ha inaugurato la stagione natatoria 2011 della squadra. Dopo il modesto avvio nel debutto delle attività dello scorso dicembre 2011 a Riccione,gli atleti della Kòmaros guidati dai Mister Pelliccia-Pinat han saputo rendersi ancora una volta protagonisti giungendo ottavi nella classifica finale a squadre e conquistando ben 9 primati regionali nelle varie specialità, ottimi anche gli otto piazzamenti al secondo posto e di rilievo anche l’unico terzo posto. Ecco i nominativi i tempi e le specialità dei sei Campioni regionali tre dei quali in tutte e due le specialità in cui hanno gareggiato.

CAMPIONI REGIONALI 2012 STILE 400 Stile Libero 50 Rana 50 Rana 100 Rana 100 Rana 100 Rana 100 Rana 50 Dorso 200 Rana

NOMINATIVO DOTTORI GABRIELE MARIA PINAT GIOVANNI MARIA NICOLETTI BRUNO PINAT GIOVANNI MARIA NICOLETTI BRUNO PELLICCIA ROBERTO DOTTORI GABRIELE MARIA MANFRINI ERCOLANO BURATTINI LORENZO

MASTER MASTER 60

TEMPO 6'47"80

MASTER 55 MASTER 65 MASTER 55 MASTER 65 MASTER 50 MASTER 60

0'43"45 0'58"22 1'36"29 2'11"49 3'01"30 3'07"15

MASTER 50 MASTER 40

0'39"97 3'56"51

Oltre a brillare con l’oro ci sono stati anche 8 Secondi Posti d’argento

CAMPIONI REGIONALI 2012 STILE 400 Stile Libero 400 Stile Libero 50 Rana 50 Rana 100 Rana 100 Rana 100 Dorso 50 Stile Libero

NOMINATIVO VECCHIETTI FRANCESCO

MASTER MASTER 35

TEMPO 5'21"39

PELLICCIA ROBERTO

MASTER 50

6'29"80

MONINA MAURIZIO MARINELLI MAURIZIO MONINA MAURIZIO MARINELLI MAURIZIO BOLOGNINI GIULIANO GIOACCHINI PAOLO

MASTER 55 MASTER 60 MASTER 55 MASTER 60 MASTER 30 MASTER 35

0'46"35 0'52"16 1'43"18 1'56"58 1'21"70 0'27"98

2 MAR-011039 1981 BOLOGNINI GIULIANO 2 MAR-002238 1974 GIOACCHINI PAOLO

MASTER 30 MASTER 35

1'21"70 686,78 10'32"25 805,43

Unico Terzo Posto glorioso per uno degli atleti più costanti in allenamento e più voglioso di successi in vasca.

CAMPIONI REGIONALI 2012 STILE 50 Dorso

NOMINATIVO GIACALONE RICCARDO

MASTER MASTER 50

TEMPO 0'55"25

Infine riporto tutti i partecipanti con i relativi tempi di arrivo nelle varie specialità in cui hanno partecipato: 400 Stile 1 oro e 2 Argenti 2 4 2 1

MAR-002376 MAR-014153 MAR-000158 MAR-011535

1973 1963 1958 1951

VECCHIETTI FRANCESCO MASTER 35 5'21"39 757,80 PALLESCA FABIO MASTER 45 7'17"87 578,64 PELLICCIA ROBERTO MASTER 50 6'29"80 678,19 DOTTORI GABRIELE MARIA MASTER 60 6'47"80 702,57


50 Rana 2 Ori 2 Argenti 6 MAR-010021 1970 BURATTINI LORENZO 5 MAR-019771 1963 BUCCOLINI ANDREA 10 MAR-014153 1963 PALLESCA FABIO 7 MAR-011291 1960 GIACALONE RICCARDO 1 MAR-000156 1955 PINAT GIOVANNI MARIA 2 MAR-010024 1953 MONINA MAURIZIO 2 MAR-000212 1952 MARINELLI MAURIZIO 1 MAR-015225 1945 NICOLETTI BRUNO

MASTER 40 MASTER 45 MASTER 45 MASTER 50 MASTER 55 MASTER 55 MASTER 60 MASTER 65

0'44"96 648,35 0'42"74 707,30 0'47"19 640,60 0'53"78 580,14 0'43"45 750,75 0'46"35 703,78 0'52"16 654,33 0'58"22 606,84

100 Rana 4 Ori 2 Argenti 1 MAR-000156 1955 PINAT GIOVANNI MARIA 2 MAR-010024 1953 MONINA MAURIZIO 2 MAR-000212 1952 MARINELLI MAURIZIO 1 MAR-015225 1945 NICOLETTI BRUNO 4 MAR-019771 1963 BUCCOLINI ANDREA 1 MAR-000158 1958 PELLICCIA ROBERTO 1 MAR-011535 1951 DOTTORI GABRIELE MARIA

MASTER 55 MASTER 55 MASTER 60 MASTER 65 MASTER 45 MASTER 50 MASTER 60

1'36"29 1'43"18 1'56"58 2'11"49 2'43"68 3'01"30 3'07"15

752,21 701,98 654,14 607,73 720,49 676,83 712,10

50 Dorso 1 Oro 1 Bronzo 1 MAR-002267 1958 MANFRINI ERCOLANO 3 MAR-011291 1960 GIACALONE RICCARDO

MASTER 50 MASTER 50

0'39"97 723,29 0'55"25 523,26

200 Rana 1 Oro 1 Argento 1 MAR-010021 1970 BURATTINI LORENZO 2 MAR-002267 1958 MANFRINI ERCOLANO

MASTER 40 MASTER 50

3'56"51 607,20 0'35"53 751,20

MASTER 35

1'20"58 720,03

MASTER 35 MASTER 35 MASTER 40 MASTER 45

0'27"98 0'29"35 0'35"40 0'28"88

100MI 5 MAR-007783 1973 VALLESI PAOLO 50 Stile 4 MAR-002238 1974 GIOACCHINI PAOLO 7 MAR-007783 1973 VALLESI PAOLO 16 MAR-011947 1968 MERCANTI ANDREA 6 MAR-012453 1966 CALBUCCI MARCO

819,87 781,60 669,49 834,83

100 Dorso 1 Argento 2 MAR-011039 1981 BOLOGNINI GIULIANO

MASTER 30

1'21"70 686,78

100SL 11 MAR-011039 1981 BOLOGNINI GIULIANO

MASTER 30

1'09"33 726,09

800SL 1 Argento 2 MAR-002238 1974 GIOACCHINI PAOLO

MASTER 35

10'32"25 805,43


Classifica di Società 1 MAR-013981 TEAM MARCHE MASTER 2 MAR-000531 AS PESARO NUOTO 3 MAR-000403 POOL N SAMBENEDETTE 4 MAR-000068 VELA NUOTO ANCONA 5 MAR-021591 CONERO WELLNESS SSD 6 MAR-008579 FANUM FORTUNAE ASD 7 MAR-000465 IL GRILLO 8 MAR-000150 KOMAROS SUB ANCONA 9 MAR-000566 POLISP. PIAN DEL BR 10 MAR-000045 MARCHE NUOTO 11 MAR-000329 CO.GE.SE. S.BENEDETT 12 MAR-000407 DELPHINIA S.BENEDET 13 MAR-000117 OSIMO NUOTO 14 MAR-000393 G.S. SAMB 87 A.S.D. 15 MAR-000233 ADRIAKOS NUOTO ASD 16 MAR-000146 SENIGALLIA NUOTO A. 17 VEN-004655 SPORT MANAGEMENT SR 18 MAR-012503 NUOTO MONTEFELTRO 19 MAR-015305 MACERATA SPORTING C 20 ABR-000184 ASD CLUB L'AQUILA NU 21 EMI-001426 POL COMUNALE RICCIO 22 MAR-000223 A.S. NANDI ARS LORET 23 EMI-001457 NUOTO CLUB 2000

Punti 82278,34 64 Atleti Punti 62878,13 53 Atleti Punti 47360,15 39 Atleti Punti 37364,72 31 Atleti Punti 27376,71 28 Atleti Punti 26453,64 23 Atleti Punti 24767,76 24 Atleti Punti 23721,09 22 Atleti Punti 20585,33 27 Atleti Punti 18805,63 20 Atleti Punti 18283,98 14 Atleti Punti 17280,89 15 Atleti Punti 17133,51 21 Atleti Punti 16664,08 14 Atleti Punti 16025,45 15 Atleti Punti 15648,01 18 Atleti Punti 10168,55 8 Atleti Punti 8006,65 13 Atleti Punti 7678,22 6 Atleti Punti 3299,67 1 Atleta Punti 1567,15 2 Atleti Punti 1437,82 1 Atleta Punti 1326,29 1 Atleta

L’unico rammarico Ancora una volta è stata l’assenza della Componente femminile che avremo modo di vedere nelle prossime gare.


1 11 1°° T Trro offe eo od dii n nu uo otto om ma asstte err R Re ep pu ub bb blliicca ad dii S Sa an nM Ma arriin no o di Roberto Pelliccia Lo scorso 10 marzo la Komaros Sub Ancona ha preso parte all'11° Trofeo di nuoto master Repubblica di San Marino disputatosi nella splendida vasca di 50mt dell'impianto sanmarinese La squadra, composta da 9 nuotatori, si è classificata 17a su 81 società partecipanti, confermando i buoni risultati evidenziati nel corso dei Campionati Regionali di Senigallia. Della squadra facevano parte i seguenti atleti: Rebecca Nicoletti, Francesca Fidei, Michela Giacchetti, Paolo Gioacchini, Bruno Nicoletti, Ercolano Manfrini, Gabriele Dottori, Matteo Ciandrini e Roberto Pelliccia. Grande soddisfazione, in particolare, per gli ottimi risultati realizzati dalle tre ragazze, già competitive fin dal loro esordio stagionale. Questi i singoli risultati conseguiti nella manifestazione: 400 SL GIOACCHINI PAOLO DOTTORI GABRIELE MARIA

5'06"91 7'03"43

2° 5°

50 SL NICOLETTI REBECCA FIDEI FRANCESCA CIANDRINI MATTEO PELLICCIA ROBERTO NICOLETTI BRUNO

38"17 43"94 37"70 34"28 48"47

7° 14° 38° 10° 3°

45"37

1'44"05

1'15"06 1'36"84 1'25"53

6° 3° 2°

35"65

50 DO NICOLETTI REBECCA 100RA PELLICCIA ROBERTO 100SL GIACCHETTI MICHELA FIDEI FRANCESCA DOTTORI GABRIELE MARIA 50FA MANFRINI ERCOLANO 50RA CIANDRINI MATTEO NICOLETTI BRUNO 200MS GIACCHETTI MICHELA

48"63 57"79

3'15"30

11° 2°


CALENDARIO GARE PESCA IN APNEA

data

luogo

campo gara

manifestazione

22/04/2012

Pesaro

Litorale a Nord di Fiorenzuola

TROFEO SUB TRIDENTE – Memorial "S. CARACCHINI"

06/05/2012

Pesaro

Litorale di Pesaro fino a Fiorenzuola

22° Coppa Città di Pesaro

13/05/2012

Ancona

Passetto di Ancona

28° Trofeo FIPSAS - 2° Memorial Celestino Molinari

20/05/2011

Ancona

Pietralacroce-Trave

16° Trofeo Ancona Yacht Club

Komaros Sub Ancona -

Squadra agonistica di Pesca in Apnea




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