francesca liantonio
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Sono Francesca Liantonio - 25 anni - pugliese di nascita e milanese d’adozione. La passione per la grafica, per la lettura/ scrittura e per l’arte mi ha aperto l’universo della curatela, scoprendo come questa appartenga ad ogni forma e ambito di progetto - arricchendolo e completandolo. Dedicarmi a tutto questo per me non è soltanto un lavoro ma il mio “modus vivendi”.
BLAH BLAH BLAH* *le parole valgono progetto di tesi / giornale di ricerca concept | testi | illustrazioni graphic & visual design
https://issuu.com/francescaliantonio/docs/francescaliantonio_blah_blah_blah_le_parole_ valgono
fine|fake art in eve ryday life progetto di tesi / indie magazine concept | graphic design | editing impaginazione | fotografia | testi
https://issuu.com/francescaliantonio/docs/francesca_liantonio_fine_fake
cultural activities manager // Studio Marco Piva co-curatela evento testi | graphic design
https://www.salonenautico.venezia.it/eventi/convegno-waterfronts-le-declinazioni-dellacqua/
ogni donna è una ribelle libro d’artista graphic desing | impaginazione | illustrazione testi | stampa | rilegatura
https://issuu.com/francescaliantonio/docs/francescaliantonio_ogni_donna_una_ribelle
https://vimeo.com/741218922
ricordo di un anniver sario editing | collage 10 stampe Van Dyke Brown
somewhere a l on g th e l ines exhibition flyer graphic desing | impaginazione | illustrazione
S O M E W H E R E A LO N G T H E L I N E S 21 FEB 2020
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1. Emma Moriconi
Dis/connecting structures; installazione (acrilicico su tessuto).
2. Emanuele Cantò
Because we also are what we have lost; installazione (lightbox, visori per diapositive).
3. Salvatore Cristofaro
8
5. Lucrezia Costa
Atémnein; installazione (tubi di filtraggio).
6. Serena Certini
Tetraedri rizomatici; installazione (acrilico su tela).
7. Silvia Ontario
Paradiso; installazione (fiori e specchi).
Io, popolo DOI; libro d’artista.
8. Domenico Greco
4. Salvatore Cristofaro, Micol Califano, Emanuele Cantò, Chen Nuo, Serena Certini, Jiaj He, Ziyun Huang, Francesca Liantonio, Tonia Paladini
9. Tonia Paladini
Padiglione; installazione (materiali vari). RETICOLO CON MATERIALI DI RICERCA
Come addormentarsi e incontrare nuove persone alle feste del subconscio; installazione (due sedute di cartone e feltro). Ritratti generazionali; video e stampe.
- RACHELE ADDA NICOLA BACCHETTI RICCARDO BERNARDI VA L E N T I N A B O N S I G N O R E Z A N G H I M I C O L C A L I FA N O E M A N U E L E C A N T Ò S O F I A C A P R I O G L I O N U O C H E N LU C R E Z I A C O S TA S A LVAT O R E C R I S T O FA R O A N N A D E L T O R C H I O G I U L I A F R E Z Z AT O I VA N G E R VA S O N I D O M E N I C O G R E G O J I AY I H E M I N G H E Z I Y U N H U A N G WA N Q I J I A N G C H U C I L I F R A N C E S C A L I A N T O N I O E M M A M O R I C O N I S I LV I A O N TA R I O T O N I A PA L A D I N I R U I F E N G Z H A O -
S O M E W H E R E A LO N G T H E L I N E S Anti-radice e anti-albero, il rizoma è una struttura biologica orizzontale, priva di centro e non gerarchica: rappresenta una modalità di pensare la superficie in maniera alternativa. In Somewhere Along the Lines le diverse linee espositive si organizzano in un sistema spaziale reticolare e policentrico. Nel tentativo di ristabilire un’assenza gerarchica tra uomo e natura, le strategie del display creano una condizione rizomatica di patterns multidirezionali in contrasto con la conformazione ad albero dell’archivio occidentale. Spazi possibili. Accolgono il visitatore in una dimensione che riflette sul rapporto ormai asimmetrico tra uomo e natura, conseguenza di uno sfruttamento costante ed invasivo. L’esposizione propone un diverso punto di vista volto a ripristinare l’equilibrio dimenticato suggerendo nuovi ambienti e connessioni che, attraverso strutture biomorfe di matrice vegetale e organica, integrano i differenti linguaggi pittorici, installativi e spaziali.
1.
L’installazione è composta da più tessuti dipinti con forme astratte, collegati per creare una struttura dinamica all’ingresso dell’esposizione. In connessione con il modello rizomatico, in cui non esiste un centro stabile, una gerarchia, o una sequenza lineare, la struttura propone un metodo alternativo per percepire e relazionarsi con lo spazio. Nel contenuto estetico delle illustrazioni non c’è né un punto di partenza né di fine, ma i vari aspetti della struttura si uniscono per creare un oggetto unico.
7.
Derivante dal persiano pairidaeza, la parola paradiso significa parco, giardino recinto. Questa associazione evoca una visione idilliaca, a cui si ricollega l’immagine del fiore, una forma viva ma inevitabilmente destinata ad appassire. Nel lavoro, questa dialoga con una superficie specchiante frammentata, immobile e inanime, la quale restituisce un’immagine nuova e fittizia del fiore stesso.
6.
Immaginando il tetraedro come la forma basica delle strutture rizomatiche, il lavoro è costituito da sei parti l’una indipendente dall’altra, che si configurano come una composizione interconnessa, modulare e potenzialmente in continuo sviluppo.
8.
Un esperimento che consiste nel tentativo di agevolare le persone ad avere una conversazione spontanea, semplice, rilassata nonostante ciò avvenga in uno spazio poco predisposto a questo. Due semplici sedute diventano infatti strumento per la coesione sociale e la relazione pubblica.
3.
Otto capitoli raccontano gli IO, un’antica tribù appartenente al popolo DOI, ormai scomparsa. Gli stretti legami che intercorrevano con le popolazioni locali, infatti, fecero sì che con il passare dei secoli la cultura IO si mescolasse alle altre, causando la perdita della loro identità originaria. Oggi tutto ciò che conosciamo degli IO è raccolto in questo enigmatico testo, scritto con la lingua del popolo stesso, tutt’ora intraducibile.
2.
L’opera è costituita da un Lightbox con al disopra una diapositiva, accompagnato da due visori fruibili manualmente. Il titolo dell’opera viene da una dedica presente nei titoli di coda di Amores Perros di A.G.Inarritu. L’obbiettivo è quello di prendere consapevolezza sulla impossibilità di agire su ciò che scompare intorno a noi. Riflessione sul processo e sul fallimento dello stesso, nella dimensione della mancanza.
4.
Il termine deriva dal latino papilionem, accusativo di papilio, che significa farfalla. La sua creazione nasce dall’idea di proporre processi di interazione tra persone in una dimensione di collettività. Il padiglione è dunque aperto al dialogo senza gerarchie e tenta di eliminare l’incomunicabilità, non omologando le differenze linguistiche bensì riducendole ad una dimensione simbolica.
5. 9.
Ritratti generazionali vuole rievocare la forma ancestrale del territorio salentino, oggi profondamente modificato. Soggetto principale della riflessione sono gli alberi secolari di olivo, un tempo sacri agli antichi Greci ma oggi colpiti dal batterio Xylella. Ciò ha modificato sia la geografia dello spazio, ora arido e desolato, sia il rapporto umano con le campagne salentine, per molti secoli luogo di ritrovo e condivisione.
Atémnein nasce dalla volontà di immaginare un mondo nuovo, nel quale la città tipo si sviluppa secondo il modello rizomatico, ovvero con nuclei collegati ad altri e senza la presenza di spigoli o linee spezzate. L’installazione, che riprende la visione dell’architetto Nader Khalili, neutralizza un angolo all’interno della stanza e, allo stesso tempo, abbraccia lo spettatore, il quale attraverso un supporto audio può ascoltare come Atémnein sia nata.
walk-in studio festival racconti del festival
https://walkinstudio.it/author/12502/liantonio/
dall’essere al vero illustrazione di copertina Kimerik Editrice
Living Corriere della Sera studio di una rivista fotografia | editing | impaginazione | testi
https://issuu.com/francescaliantonio/docs/francescaliantonio_living_corrieredellasera
it’s me 8-bit style animation la mia storia pixelata
https://vimeo.com/740397420
Centre Pompidou
- STUFF SUBSTANCE SPACE -
MON 26 FEBRUARY -2018-
stuff substa n c e spac e exhibition flyer concept | graphic desing | impaginazione
Information and Booking www.centrepompidou.fr Place Georges Pompidou, 75004 Paris
ROBERT MORRIS EVA HESSE LYNDA BENGLIS BARRY LE VA JOSEPH BEUYS
SUN 26 AUGUST -2018-
classic jazz rock fotoritocco
san benedetto I love you Lattine Sleek Thè NABA gruppo vincitore 2018
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EDUCATION 110
Arti Visive e Studi Curatoriali // NABA biennio 2019 - 2021
110
Graphic Design & Art Direction // NABA triennio 2015 - 2019
LANGUAGE SKILLS IT
Madrelingua
EN
Level B1
SKILLS Ps
Ai
Id
Ae
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FRANCESCA LIANTONIO
thank you!
the end