Promozione valida dal 18 gennaio al 26 marzo 2016
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Promo e news dal mondo Bio
ALLA RICERCA DELL’EQUILIBRIO PERDUTO Il momento giusto per rigenerarsi Fegato, pelle, intestino: come disintossicarsi?
Frutta e verdura di stagione:
quale scegliere?
Il consiglio macrobiotico
per restare in forma
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Buone pratiche quotidiane
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il Consiglio
Macrobiotico Riso integrale & Gomasio La cucina macrobiotica è di per sé equilibrata e disintossicante. Per questo, ci si avvicina a essa spesso per motivi di salute o perché si ricerca uno stile alimentare sano e completo. Il tratto che contraddistingue la macrobiotica è che non prende in considerazione solo l’aspetto nutritivo del cibo, ma anche quello energetico. Lo Yin e lo Yang sono le due energie che caratterizzano l’universo e tutto ciò che esso racchiude, noi compresi. Più queste energie sono in equilibrio, più riusciremo a mantenere uno stato di buona salute. Quando si parla di Yin pensiamo alla leggerezza, alla fluidità, alla dolcezza, all’espansione; lo Yang è invece più pesante, contratto, forte. Ci vuole equilibrio tra queste due energie, anche nel nostro piatto. Come spesso accade, il segreto per ritrovare l’equilibrio perduto sta nel tornare alla semplicità delle cose. E qui scopriamo che l’alimento per eccellenza che può aiutarci a ripulire il nostro organismo e la nostra mente da scorie e tossine è il riso integrale: un alimento in perfetto equilibrio tra Yin e Yang. Quindi, se vogliamo mettere a riposo il nostro organismo e ripulirlo dagli eccessi, scegliamo un riso integrale condito con del gomasio. Il gomasio si trova in vendita oppure si prepara facendo tostare i semi di sesamo con una piccolissima parte di sale e poi pestandoli.
NUOVO ANNO, NUOVO INIZIO Cominciamo da fegato, pelle e intestino
Appena concluse le festività natalizie, ci rendiamo puntualmente
permette di assimilare importanti sostanze nutritive. Gli alimenti
conto di aver esagerato. Ci siamo goduti i ricchi pranzi e abbiamo
ricchi di fibre ci vengono in aiuto. Quindi ricordiamoci innanzitutto
passato il tempo con amici e parenti intervallando chiacchiere e
di preferire alimenti integrali. Ottime fonti di fibre sono: legumi,
tartine a ritmo sostenuto! Adesso sentiamo la necessità di far riposare
cereali, semi. Evitare cibi raffinati e troppo lavorati, carboidrati
e rilassare anche il nostro organismo. La disintossicazione consiste
complessi, farine bianche e grassi animali. Preferire l’aceto di mele
nell’eliminazione delle tossine: fegato, intestino e pelle hanno un
a quello di vino. La pelle, infine, è lo specchio della salute interna. I
ruolo importante in questo processo. L’aiuto fondamentale per
cibi che la nutrono e la coccolano sono, ad esempio, la frutta secca
depurare il fegato viene in primo luogo dall’acqua, ma ricordiamoci
(mandorle, noci, nocciole) ricca di vitamina E, ma anche frutta e
anche di preferire i cibi amari come la cicoria e i carciofi; anche il
verdura fresca e di stagione, che possiamo gustare sotto forma di
succo di limone e la mela sono indicati. Sarebbe buona abitudine
invitanti succhi o estratti freschi. Va posta attenzione al consumo
rimanere leggeri nella seconda parte della giornata. Mantenere pulito
di zuccheri, soprattutto raffinati, e cibi confezionati. Inoltre, fumo
l’intestino è essenziale perché esso diventa sede di fermentazione
e alcool sono nemici di una pelle idratata e fresca. Tisane a base di
e tossine che, tramite il flusso sanguigno, possono intossicare l’in-
tarassaco aiutano il processo di purificazione interna, visibile poi
tero organismo. In più, un buon funzionamento dell’intestino ci
anche sulla pelle.
Feng Shui Facciamo spazio nella mente Che cos’è il Feng shui? Si tratta di una disciplina cinese secondo la quale, grazie ad alcune pratiche, si riesce a creare o a mantenere un fluido flusso di energia, Ch’i, che ci aiuta a vivere in armonia. È una tradizione molto antica e complessa, da cui però possiamo prendere alcuni spunti per iniziare a ripulire dalle energie negative anche
GRANO SARACENO Un valido alleato per l’inverno Si chiama «grano» ma non è un cereale, è un seme di una pianta poligonacea della stessa famiglia del rabarbaro. Viene dalle fredde regioni asiatiche che separano India e Cina, e racchiude in sé tutto il calore e l’energia necessarie a bilanciare la natura della sua terra di origine. Il nome ce lo hanno portato i guerrieri saraceni. È il Grano saraceno, un alleato su cui contare per la stagione invernale, perché con le sue 350
calorie per etto è nutriente ed energizzante e aumenta la resistenza alla fatica; perché rinforza i reni, il sistema digerente ed escretore, assorbendo l’umidità e l’acidità stagnante; perché funziona contro reumatismi, artrosi e problemi di articolazione. E in più è ricco di flavonoidi e contribuisce a ridurre il colesterolo cattivo. Ma il grano saraceno ha un’altra caratteristica che lo rende unico, qualcosa di simile a una
garanzia: per sua natura, non se ne può forzare la produzione con i fertilizzanti, che andrebbero ad aumentare il fogliame rubando spazio ed energia al seme che resterebbe piccolissimo. Il Grano Saraceno può essere utilizzato sotto forma di farina, in percentuale con altre macine o in chicchi, da lavare in acqua fredda e cuocere successivamente per 30 minuti circa in acqua a bollore.
Purificare la pelle, la ricetta fai da te Vogliamo aiutare la nostra pelle a risplendere in tutta la sua naturale bellezza? Gli stravizi sono i primi nemici del benessere della pelle e la rendono opaca, spenta e piena di imperfezioni. Oltre a porre attenzione all’alimentazione e a errate abitudini e stili di vita, possiamo agire direttamente su di essa. Una facile maschera purificante si può fare semplicemente con della farina di ceci e dell’acqua. Ecco come fare: versare tre cucchiai di farina di ceci in una ciotola, aggiungendo acqua quanto basta per ottenere una consistenza cremosa e adatta a essere spalmata. Aggiungere un cucchiaino di succo di limone e applicare la maschera sul viso. Lasciar agire 10 minuti e sciacquare con acqua tiepida.
la nostra abitazione e ritrovare il naturale equilibrio. Dato che parliamo di «ripulire» il nostro organismo dopo gli eccessi, facciamo lo stesso con l’ambiente in cui viviamo e sperimentiamo la tecnica chiamata decluttering, letteralmente «fare spazio». Tutti gli oggetti o i vestiti che non utilizzate da diversi mesi, evidentemente non vi servono più! Buttate via solo le cose realmente non più utilizzabili: il resto vendetelo a un mercatino dell’usato o donatelo a un ente di beneficienza. Fate spazio! E anche la vostra mente sarà più libera e disporrà di più energia!
Depurarsi naturalmente Arance, Kiwi, Topinambur, Mele: l’aiuto viene dalle piante Il consumo abituale di frutta e verdura freschi, di stagione e
minerali e di vitamina C e povero di calorie. Originario del continente
biologici è la miglior prevenzione da mettere in atto per preservare
americano, vanta proprietà diuretiche ed è ricco di potassio. Le sue
un buono stato di salute. Alcuni degli alimenti che ci vengono
caratteristiche lo rendono utile a tenere sotto controllo il livello
in aiuto per ripulire il nostro organismo sono le arance, i kiwi, i
di colesterolo e a disintossicare il fegato. Si consuma sia crudo,
topinambur e le mele. La mela ha proprietà disintossicanti, grazie
in insalata, che cotto in diversi modi. Non è necessario togliere la
all’acido malico, all’acido tartarico, magnesio, zinco e vitamina C.
buccia del tubero prima del consumo, ma è sufficiente spazzolarlo
La pectina naturalmente presente aiuta a proteggere le arterie e
per togliere eventuali residui di terra. Notoriamente le arance e i
mantenere nella norma i livelli del colesterolo. La varietà Gala è tra
kiwi sono frutti ricchi di vitamina C e quindi utili per affrontare la
le più facilmente digeribili. Le Stayman e le Granny sono quelle che
stagione invernale. Le arance, che d’inverno ci portano in tavola
hanno maggiori proprietà depurative. È uno dei frutti più versatili,
il colore del Sole, hanno anche un effetto disintossicante. Quindi,
da consumare sia crudo che cotto, nella versione dolce e salata.
non ci resta che gustarcele così come sono o bere tante succose e
Alcune idee: nei frullati di frutta, a pezzi nella macedonia, a piccole
dolci spremute. I kiwi contengono anche potassio e vitamina K e ci
fettine o grattugiata nelle insalate, cotta in forno cosparsa con
aiutano a tenere sotto controllo il colesterolo e depurare l’organismo,
un po’ di malto. Il topinambur è un ortaggio molto ricco di sali
nonché a incrementare l’assorbimento del ferro.
FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE:
quale scegliere
Anche in inverno la terra ci regala prodotti incredibili, profumati e ricchi di colori. Accanto a ortaggi reperibili tutto l’anno, come patate, cipolle e aglio, è importante consumare ciò che la natura ci offre in una determinata stagione. Quindi è bene scegliere sempre frutta e verdura certificata bio o demeter e sempre fresca e di stagione, a garanzia di un prodotto con tutte le proprietà e i valori nutrizionali integri. Diffida dall’apparenza di frutti e ortaggi perfetti solo nell’aspetto, fidati della natura. In questa stagione trovi:
KICHAREE Il «cibo degli dei» della tradizione Ayurveda L’Ayurveda è un’antichissima tradizione indiana che si traduce in
Preparazione:
«conoscenza della vita» ed è oggi diffusa in tutto il mondo. Essa riguarda
Mettiamo due cucchiai di olio di sesamo in una padella con dello
la salute in ogni suo aspetto, quindi non solo la cura di malattie, ma
zenzero tritato e un pizzico di semi di cumino. Aggiungiamo 50
l’equilibrio mentale, la vitalità fisica, gli aspetti ambientali, le abitudini
grammi di fagioli mung (precedentemente tenuti in ammollo),
alimentari. Il cibo ha un vero e proprio valore terapeutico. Per aiutare la
100 grammi di riso basmati e circa 750 ml di acqua.
purificazione e l’eliminazione delle tossine accumulate nel nostro organismo
Lasciamo cuocere per 20 minuti e aggiungiamo un pizzico di
sono previste tante pratiche e numerosi buoni consigli. Un piatto facile
curcuma e di coriandolo, dei broccoli o altra verdura di stagione
da preparare e che può essere facilmente inserito nelle nostre abitudini
e un pizzico di sale.
quotidiane è il Kicharee, conosciuto anche come «cibo degli dei». Esso
Mescoliamo e lasciamo cuocere per altri 30 minuti circa con il
racchiude tutti e sei i sapori previsti dall’Ayurveda: dolce, acido, salato,
coperchio, fino a cottura ultimata. Alla fine spruzziamo un po’ di
piccante/pungente, amaro, astringente.
limone e cospargiamo con dei semi di sesamo tostati.
verdura
Barbabietola rossa Bietola Broccoli Carciofo Cardo Carote Cavoli vari Cavolo verza Cavolini di Bruxelles Cavolfiore Cicoria
Cime di rapa Fagioli Finocchio Porro Radicchio Rapa Sedano Spinaci Topinambur Zucca
Arance Cachi Kiwi Mandarancio Mandarino
Melagrana Mele Pere Pompelmo
frutta
Antica Saggezza
... il rimedio dei nonni
Per una digestione difficile o dopo giornate in cui si è mangiato pesante, i nonni usavano fare un infuso con due tazze di acqua, due o tre foglie di alloro e la buccia di mezzo limone. Facendolo bollire, si riduce della metà, si filtra e si beve ancora caldo. L’alloro favorisce la digestione e la pulizia intestinale.
Se una mattina d’inverno una bevanda verde… È inverno. Ti svegli, fa freddo. Hai bisogno di energie per affrontare la giornata, hai bisogno di tutti i nutrienti che frutta e verdura possono darti. Fitochimici, antiossidanti, clorofilla, enzimi e vitamine che il tuo corpo richiede. Ecco un piccolo segreto per cominciare la giornata alla grande. Per scaldarti prepara un bicchiere di acqua tiepida con succo di limone e un pizzico di cardamomo. Adesso è il momento di dare al tuo organismo le energie di cui ha bisogno. È il momento del succo vivo, preparato con l’estrattore a lenta rotazione, idealmente servito a temperatura ambiente. Quali ingredienti? Utilizza le verdure che la stagione fredda ci dona, come cavoli, spinaci, bietole, cavoli, finocchi; sceglile bio o Demeter. E
UNA GIORNATA DOPO LE FESTE Cronaca di un’alimentazione equilibrata
aggiungi ingredienti che donano calore al succo, quali zenzero,
Se riusciamo, apriamo la giornata con un bel bicchiere di acqua tiepida,
risotto al radicchio rosso. Una volta lessato il riso, si cuoce il radicchio
pepe, cardamomo, cannella, noce moscata, curcuma, pepe o
che aiuta a disintossicare e pulire l’organismo. Per colazione iniziamo
affettato fine in padella con poco olio e una piccola cipolla tritata. Si
chiodi di garofano, tutte spezie che contribuiscono ad aumentare
con un delizioso porridge: mettiamo in un pentolino 3 cucchiai colmi
mescola il riso insieme al radicchio, si fa insaporire e si può mantecare con
il potenziale termogenico del corpo.
di fiocchi di avena piccoli e un bicchiere di bevanda di avena. Lasciamo
un cucchiaio di tahin chiaro (crema di semi di sesamo). Per lo spuntino
raggiungere il bollore e, dopo pochi minuti, togliamo dal fuoco. Aggiun-
di metà pomeriggio, possiamo spezzare la fame con un fresco e gioioso
giamo un cucchiaio di semi di lino macinati, 1 cucchiaio di semi oleosi
estratto fresco a piacere, senza dimenticare lo zenzero, che aiuta tutto
(girasole, zucca, sesamo, noci, mandorle), 1 banana tagliata a pezzi (o
il tratto gastrointestinale e anche il sistema immunitario. Concludiamo
1/2 pera, 1/2 tazza di acqua di cocco, 1
altro frutto a piacere) e dolcifichiamo con malto di riso. Ha un basso
la giornata con una cena che appaga il palato con la dolcezza della
manciata di spinaci, 3 gambi di sedano.
indice glicemico per mantenere a lungo i livelli di energia, vitamine,
zucca e la bontà dei ceci: zuppa di zucca e ceci. Cuociamo la zucca con
Adesso aggiungi 1 cucchiaino di cannella
fibre, potassio, antiossidanti, proteine. Una ricca colazione ci permette
una cipolla e lessiamo i ceci. Frulliamo tutto, lasciando da parte un po’
in polvere e 1 cucchiaino di cardamomo.
di affrontare con energia la giornata e di non avere troppa fame ai pasti
di ceci interi, e mettiamo in un tegame con un rametto di rosmarino e
successivi. Utilizziamo ingredienti bio, un gesto d’amore per la nostra salute
un cucchiaino di curcuma. Lasciamo insaporire a fuoco basso. Alla fine
e per l’ambiente. Per lo spuntino a metà mattina possiamo prendere
aggiungiamo i ceci interi e, a piacere, dei piccoli crostini di pane integrale.
3 gambi di sedano, una mela, 1/2
una manciata di frutta secca tipo mandorle, noci, nocciole o uvetta. Un
Durante la giornata, ricordiamoci di bere acqua naturale e, se vogliamo,
finocchio, 1/2 mazzetto cavolo, 1 limone,
pranzo energetico, ma molto digeribile e leggero è costituito da un bel
tisane calde a base di tarassaco, menta, curcuma, ortica.
Ecco due ricette sane ed equilibrate:
¼ di zenzero. Guarnire con bacche di goji, scaglie di fave di cacao e polline.
Estrattore di succo vivo
Non basta chiamarsi estrattore...
Succhi, bevande, gelati, barrette raw, omogeneizzati, «latte vegetale», tofu
Di estrattori se ne trovano in giro di ogni tipo, marca e prezzo. Al primo sguardo possono sembrare tutti uguali, ma non è così, mai come in questo caso è importante saper scegliere. Come fare? Ecco alcuni consigli, cosa controllare prima dell’acquisto:
√ 59 giri/minuto √ Estrazione a freddo √ Principi attivi √ BPA free √ 3 filtri + tofu kit
• Tipo di motore: controllare sia di tipo «AC a induzione» piuttosto che un tipo di motore di vecchia
Richiedilo al tuo negoziante!
peso del pacco. Se è leggero, lascia perdere: un estrattore «vero» non pesa meno di 8 kg.
generazione «DC». • Velocità di rotazione: optare sempre per estrattori con velocità di rotazione inferiore a 70 giri al minuto. • Materiali: verificare che lo spremitore e i filtri siano privi di bisfenolo A (BPA), dannoso per la salute. • Rumore del motore: deve essere inferiore a 50 dB. • Sicurezza: sistema di arresto del motore in caso di forzatura • Potenza: i migliori sviluppano 150w Un altro piccolo e semplice trucco per capire che tipo di estrattore hai davanti è quello di controllare il
Il botanico e il bambino. Ovvero della serendipità australe Si racconta che il ragazzo ne assaggiò una e Walter Hill sbiancò. Era il 1858 e il botanico britannico si trovava di fronte alla bellezza verde di un albero strano, dalla forma a cespuglio, con grappoli di sfere perfette penzolanti. Chiese al giovane aiutante di prendere uno di quei frutti e di aprirlo, ma la cosa si rivelò più difficile di quanto poteva sembrare, il guscio era duro, dannatamente duro. Intorno a loro il Queensland, un’Australia possente e selvaggia. Stavano catalogando esemplari di piante sconosciute e quella pianta colpì il botanico Walter Hill per i suoi frutti rotondi, perfetti. Provò con tutta la sua forza e alla fine il ragazzo ci riuscì, schiacciò la noce con una pietra appuntita sopra un’altra pietra. L’interno era bianco, candido, profumava di buono. Dopo quella fatica pensò di meritarsi un premio, prese la noce con due dita e l’addentò, un
piccolo morso prima, poi il resto. Non si sa per quale motivo, ma era convinzione comune e condivisa tra i coloni britannici che quel frutto fosse velenoso, per questo Walter Hill sbiancò e pensò di vedere di lì a poco il giovane aiutante perdere i sensi e magari lasciarci le penne. Non andò così, il ragazzo fece sì una faccia sorpresa, ma per dire che non aveva mai assaggiato una cosa così buona e si mise a schiacciare un’altra noce e un’altra ancora e alla terza il perplesso botanico Walter Hill si convinse ad assaggiarla. Si racconta che passarono il resto della giornata a sgusciare e mangiare quelle noci che non avevano nome. Il botanico Walter Hill, a pancia piena, decise di chiamarle Macadamia, in onore del suo amico scienziato John McAdam. Sulla via del ritorno si portò dietro una noce e piantò il seme di macadamia nel giardino botanico di Bri-
sbane, del quale era direttore. Sono passati più di 150 anni, del botanico Walter Hill è rimasta una foto negli annali, del giovane neanche quella, ma ancora oggi quell’albero è lì, come questa storia, a raccontarci la scoperta delle noci Macadamia, chiamate così in onore dell’amico John McAdam che non ebbe mai la fortuna di assaggiare le noci che portano il suo nome, vittima di un incidente in nave di ritorno dalla Nuova Zelanda. Prima di chiamarsi queste noci erano conosciute dagli aborigeni come Kindal Kindal. I nativi australiani ne facevano un largo uso in inverno, per la ricchezza di grassi e per il potere calorico. L’olio estratto dalle noci era utilizzato anche a protezione della pelle e, unito a ocra e argilla, si usava per decorare il corpo con i simboli delle tribù. Millenni prima che il botanico Walter Hill ne schiacciasse una.
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Per le crêpes: amalgamare tutti gli ingredienti e far riposare in frigorifero per almeno mezz’ora. Versare in una padella antiaderente e cuocere qualche minuto da entrambi i lati. Mettere da parte. Per il ripieno: sbucciare lo spicchio d’aglio e far rosolare in padella con poco olio. Spazzolare bene i topinambur, tagliarli a fettine fine e metterli a cuocere nella padella con l’aglio. Aggiungere mezzo bicchiere d’acqua e lasciar cuocere finché si ammorbidiscono. Aggiustare di sale e pepe. Aggiungere la panna, la curcuma e un po’ di noce moscata. Lasciare pochi minuti e togliere dal fuoco. Riempire le crêpes con il ripieno di topinambur. Buon Appetito!
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- 300 g circa di seitan tagliato a fettine sottili
Mettere il seitan tagliato a fettine in una ciotola insieme agli
Per la marinatura: - succo di 1 limone - shoyu - olio extravergine di oliva
ingredienti per la marinatura e lasciare almeno mezz’ora.
Per la salsa: - 250 g di ceci lessati - 50 g di bevanda di soia al naturale - 30 g di capperi - 1 cucchiaio di senape dolce - succo di ½ limone
Decorare a piacere con capperi o prezzemolo.
Frullare insieme tutti gli ingredienti per la salsa fino a ottenere una crema omogenea. Adagiare le fettine di seitan in un vassoio e cospargere con un generoso strato di salsa.
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Salviamo il mare
con la bottiglia di vetro Eco Respekt
Accadrà mai che la nostra frenetica società consumistica si fermi un attimo per prendere in considerazione il fatto che ogni giorno l’ambiente, l’aria, i mari, i pesci, gli uccelli e gli altri animali marini vengono avvelenati sempre di più dalla plastica? E che la conseguenza di tutto ciò non è altro che l’avvelenamento di quello che mangiamo e quindi del nostro stesso avvelenamento, e dell’avvelenamento delle generazioni future? In Europa cinquanta miliardi di bottiglie di plastica vengono buttate nella spazzatura. E la plastica crea cinque volte più gas serra di una bottiglia di vetro. Le bottiglie di plastica ciò che contengono (specialmente nei climi più caldi o se le bevande non sono fredde) e contribuiscono all’aumento dei rifiuti. Il 50% di una bottiglia di plastica è riciclabile. Vi sembra tanto? Non lo è! Una bottiglia di plastica riciclata non potrà più diventare un’altra bottiglia. Ogni volta che viene riciclata, la plastica si degrada e finirà presto in discarica o in un inceneritore, dove la metà delle bottiglie di plastica riciclate viene bruciata inquinando l’aria che respiriamo. La plastica inoltre non è un materiale adatto a entrare in contatto con gli alimenti. Qualsiasi siano le opinioni che potrete ascoltare, quando bevete da un contenitore di plastica minuscole particelle di plastica entrano nel vostro corpo. E per di più, una bottiglia di plastica non si può mai lavare adeguatamente (con il rischio della proliferazione di microbi e muffe). La bottiglia Eko Respekt di Amanprana è di vetro. Il vetro è una materia pulita, riutilizzabile, igienica, totalmente riciclabile, inodore e innocua dal punto di vista ambientale, in più ha una forma a vortice in prossimità della bocca della bottiglia, per restituire energia, memoria e vitalità all’acqua, come se stesse uscendo direttamente dalla fonte. Il vetro è inerte, cioè non si mescola con quello che beviamo. In più, tutti i ricavati delle vendite della bottiglia Eko Respekt di Amanprana sono devoluti dall’azienda belga all’iniziativa «Salviamo il mare». Un mondo migliore comincia da noi. Cominciamo dal vetro.
www.effegifood.com Le offerte sono valide fino ad esaurimento scorte. Le immagini ed i testi contenuti sono rappresentativi, fatto salvo errori ed omissioni di stampa. Rispetta l’ambiente, gettami nel contenitore della raccolta differenziata. Stampato con inchiostri vegetali, su carta di pura cellulosa ecologica ECF, certificato FSC.
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sono un prodotto chimico a base di monomeri e plastificanti. Non sono biodegradabili, non sono inodore, contaminano