Promozione valida dal 4 aprile al 4 giugno 2016
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Promo e news dal mondo Bio
LA SOSTENIBILE
LEGGEREZZA
DELL’ESSERE Primavera: poche e semplici regole per tornare in forma
I perché della scelta integrale
La spirale di Erbe Aromatiche
Fegato
L’aiuto viene dalle spezie
Metodi di cottura: A ogni stagione il suo
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Olio di Palma
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C’È CHI DICE NO
Occhi puntati sull’ingrediente più discusso: è possibile rinunciare all’olio di palma?
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il Consiglio
Macrobiotico Ripartire più leggeri
Cambio di stagione, cambio di marcia
Secondo i principi della macrobiotica, la stagione primaverile corrisponde all’energia dell’elemento Legno (o Albero): la Natura si rimette in moto, inizia a svegliarsi dal letargo invernale e così succede anche al nostro corpo. Per questo motivo, se vogliamo esserci di aiuto e sostegno, dobbiamo intraprendere una fase di pulizia dal ristagno e dall’accumulo invernale: il fegato, organo collegato all’energia del Legno, ce ne sarà grato! Il colore predominante è il verde e il gusto che meglio accompagna questo periodo è quello acido/aspro. Ad esempio, se non l’avete mai provato, usate l’agro di umeboshi nelle insalate o nelle verdure, che permette di evitare anche l’uso del sale. I metodi di cottura si fanno più leggeri, veloci e semplici (cuocere al vapore, scottare o saltare velocemente) e anche i condimenti si alleggeriscono. Sono indicati i cibi fermentati come i cavoli, il tempeh, le verdure a foglia verde, i germogli. I cereali più indicati sono l’orzo e la quinoa, l’amaranto e il riso a chicco lungo. È consigliabile ridurre drasticamente i grassi e gli zuccheri.
A braccetto con la primavera spesso arriva un senso di stanchezza e spossatezza che non ci fa godere appieno questa bella stagione. Ma possiamo fare qualcosa per contrastare il malessere e sentirci in equilibrio con la natura: alleggerire, disintossicare e drenare. Un consiglio per una sferzata di freschezza e di energia è quello di consumare succhi freschi di frutta e verdura di stagione, magari dopo aver fatto attività fisica all’aria aperta. Approfittiamo delle ultime barbabietole rosse, che sono depurative e rinfrescanti, rimineralizzanti e digestive. Gli spinaci, ottimi da aggiungere agli estratti, sono ricchi di vitamine e una buona fonte di magnesio, potassio, fibre e antiossidanti. Anche le carote sono rimineralizzanti e ricche di antiossidanti, proteggono le vie respiratorie, sono leggermente diuretiche e aiutano il fegato a liberarsi dalle tossine. Lo zenzero è un naturale antinfiammatorio, antinausea, tonico e digestivo, nonché valido alleato del sistema immunitario. Si può far bollire a fettine con dell’acqua e consumare come bevanda calda durante la giornata.
QUINOA
za. La quinoa inoltre contiene fibre e minerali, come fosforo, magnesio, ferro e zinco e ha proprietà energizzanti. Nel mondo esistono più di 400 varietà di quinoa, ma in commercio, nelle nostre zone, ne troviamo principalmente tre tipologie: nera, gialla e rossa, che differiscono solo per sfumature di sapore e di croccantezza del chicco. Si può consumare cotta, in insalata, nelle
√ Iniziamo la giornata con una buona colazione. √ Mettiamoci a tavola con calma e godiamoci questo momento in cui nutriamo anima e corpo. √ Iniziamo a fare un po’ di attività fisica, quella che più si addice alle nostre inclinazioni! √ Consumiamo tanti cereali integrali, in particolare l’orzo e la quinoa, e scegliamo il pane biologico e integrale. √ Iniziamo a eliminare le proteine di origine animale. √ Inseriamo nella nostra alimentazione i legumi, ricchi di proteine e nutrienti: impareremo tanti nuovi e gustosi modi per consumarli. √ Divertiamoci a preparare sfiziose insalate con frutta, verdura e frutta secca come noci, mandorle, uvetta. √ Prendiamo l’abitudine di utilizzare i cibi fermentati, come il miso (una corroborante zuppa calda). √ Limitiamo al massimo l’assunzione di zuccheri aggiunti e orientiamoci verso il dolce naturale come quello della frutta cotta o del malto di riso.
La spirale di
Un cereale per la Primavera La quinoa è uno pseudo-cereale antichissimo, molto nutriente e digeribile. Era considerata pianta sacra dagli Inca, che la chiamavano «madre di tutti i semi» e che la contivavano già più di 5.000 anni fa negli altipiani delle Ande. Questo piccolo chicco è ricco di proteine e di calcio ed è adatto all’alimentazione di tutti, soprattutto in questa stagione, per la sua freschezza e leggerez-
Cominciamo la bella stagione nel migliore dei modi, seguendo poche, semplici regole:
zuppe, come ripieno o come accompagnamento a delle verdure o germogliata. La quinoa è naturalmente priva di glutine.
Curiosità: anche le foglie sono commestibili e vengono preparate più o meno come gli spinaci (fanno parte della stessa famiglia botanica).
ERBE AROMATICHE La primavera è il momento giusto per uscire di casa e passare più tempo all’aria aperta. Cimentiamoci, allora, in questo bellissimo progetto e creiamo la nostra spirale di erbe aromatiche, ispirata ai principi della permacultura: ci permetterà di avere a portata di mano un piccolo ecosistema dove cresceranno più varietà di piante con diverse esigenze. Una spirale costruita in modo armonico avrà un diametro di almeno 2 metri, con il punto più alto di circa 80-100 cm. Per la costruzione possiamo usare pietre, mattoni, tufo: sulla cima e sul lato esposto al sole della spirale il caldo sarà più intenso, mentre il lato al riparo dal sole sarà più fresco e ombreggiato. Per facilitare
Primavera in tavola, il menù ideale Possiamo iniziare la giornata prendendo l’abitudine di bere il golden milk (vedi ricetta qui accanto); insieme possiamo mangiare una fetta di pane Senatore Cappelli tostato con sopra una salsa fatta con 1 cucchiaino di tahin, 1 punta di cucchiaino di purea di umeboshi e 1 cucchiaio di acqua. Per pranzo, scegliamo uno dei cereali più adatti in questa stagione: orzotto con asparagi e zafferano, cucinando l’orzo come un risotto, aggiungendo in cottura gli asparagi e verso la fine lo zafferano. Facile da preparare e gustoso! A metà pomeriggio una merenda leggera: mettiamo in una ciotola dello yogurt bianco di soia, una mela cotta pulita dal torsolo, del malto per dolcificare e della cannella. Per aprire allegramente la cena prepariamo un colorato hummus di barbabietola con crostini di pane integrale, frullando insieme i seguenti ingredienti fino ad ottenere una crema omogenea: 400 g di barbabietola cotta al vapore, 200 g di ceci cotti, 2 cucchiai di salsa tahin, 1 limone, 1 pizzico di sale, olio extravergine di oliva. Proseguiamo con una crema di ceci con cicoria saltata: facciamo un trito di aglio e rosmarino e lasciamolo dorare in padella con poco olio. Aggiungiamo quindi i ceci. Saltiamo in un’altra padella la cicoria con dell’aglio, poco olio e un filo d’acqua. Frulliamo i ceci, uniamo la verdura e insaporiamo a piacere con dello zenzero, pepe, peperoncino. Per accompagnare i pasti, consigliamo di bere tè bancha, poverissimo di teina e ricco di proprietà depuranti, alcalinizzanti e digestive. Buona primavera!
il disegno della spirale, piantare un palo nel centro dell’area preposta e con l’aiuto di una fune tracciare un cerchio e marcarlo con le pietre. Si passa quindi alla disposizione delle pietre o dei mattoni partendo dal basso e salendo fino all’altezza desiderata, riempiendo con terra, ghiaia, calcinacci per permettere all’acqua di filtrare agevolmente. Lo spazio per le piante tra le spirali dovrebbe essere tra i 30 e i 50 cm. Nel punto più alto della spirale è consigliabile utilizzare due terzi di terra e un terzo di sabbia, nella parte centrale solo terra e in basso terra e un compost molto nutriente. Come disporre le nostre piantine? Nella parte più alta e esposta al sole: timo, salvia, rosmarino. Al centro, un po’ più all’ombra: melissa, origano, malva, calendula, dragoncello, borragine In basso: erba cipollina, prezzemolo, aglio, aneto. Se poi volete migliorare ulteriormente il microclima, create un piccolo stagno ai piedi della spirale, scavando una piccola buca che poi verrà foderata con un apposito telo fermato ai bordi con delle pietre e riempita di acqua.
METODI DI
ALGA KOMBU
Liberiamoci delle tossine Quello delle alghe è un mondo ancora poco conosciuto, un ingrediente a torto ancora assente nella maggioranza delle cucine degli italiani. Questo perché siamo poco abituati a usarle e spesso non sappiamo nemmeno come. Sono invece molto interessanti, sia per il loro gusto che per le loro proprietà. Vediamo più da vicino le caratteristiche dell’alga kombu. È ricca di acido alginico, ottimo depurativo per l’intestino, nonché di
Ingredienti: - 100 g di farina di ceci - circa 200 ml di acqua - porri (o verdura di stagione a piacere) - 20 g di alghe kombu - sale, pepe, olio.
sali minerali, vitamine, clorofilla e amminoacidi, ed è ricchissima di iodio. Come le altre alghe, ha la capacità di alcalinizzare il nostro corpo e aiutare l’eliminazione di residui di metalli pesanti. L’utilizzo classico è quello nella cottura dei legumi, che ammorbidisce e rende più digeribili, ai quali passa molti sali minerali. Possiamo provarla in questa saporita frittata di ceci con verdure.
Preparazione: Si mettono le alghe in ammollo per circa 20 minuti e poi si cuociono in padella insieme ai porri, olio, sale e pepe. Si prepara una pastella con la farina di ceci, l’acqua e il sale e si versa nella padella con la verdura. Si cuoce prima da un lato e poi dall’altro fino a renderla leggermente dorata.
Nuova vita per Fegato e Cistifellea L’aiuto viene dalle spezie Il fegato e la cistifellea sono gli organi legati alla primavera, quindi in questo periodo hanno bisogno di più attenzione e di essere alleggeriti dalla pesantezza invernale. Il fegato elimina le tossine dal corpo, ma ha a che fare anche con le emozioni, specialmente con la rabbia. Un’energica attività fisica, magari svolta all’aria aperta, aiuta naturalmente l’energia del fegato; se poi aggiungiamo anche esercizi con movimenti lenti e meditazione, permetteremo uno scorrimento ininterrotto di energia, che non potrà che farci sentire meglio. Quando ci sediamo a tavola, poi, ricordiamoci delle verdure amare come radicchio, rucola, indivia, tarassaco, insieme ad asparagi, ravanelli e sedano. Per la frutta, man mano che diventano disponibili, mangiamo mirtilli, fragole e altri frutti di bosco. Utilizziamo spezie come curcuma, zenzero, pepe nero, chiodi di garofano, cardamomo. Proprio dalle spezie, arriva un valido aiuto per la salute del nostro fegato: il Golden Milk.
Golden Milk Il golden milk (latte d’oro) è una preziosa risorsa per questo periodo, una preparazione che ci giunge dalla tradizione ayurvedica e un ottimo rimedio naturale per depurare il fegato e purificare il sangue. È anche un antinfiammatorio, lenisce dolori articolari e muscolari, migliora la digestione, regola il metabolismo e protegge il sistema immunitario. Si prepara la pasta di curcuma, che si conserverà in un barattolo in frigorifero, in questo modo: portare a bollore, mescolando, una parte di curcuma e due parti di acqua fino a farle diventare una pasta densa (pochi minuti). Ogni volta che si vuol preparare il latte d’oro si mescola un quarto di cucchiaino della pasta di curcuma in una tazza di bevanda vegetale calda (avena, orzo, mandorla) con un cucchiaino di olio di mandorle e, se si vuole, si dolcifica con del malto. Se si aggiunge un pizzico di pepe nero aumenta l’assorbimento dei principi attivi. Il suggerimento è di consumare il golden milk una volta al giorno per un breve periodo di depurazione.
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COTTURA A ogni stagione il suo Cosa ci viene in mente pensando alla primavera che sta arrivando? Il vento fresco tra le giovani foglie degli alberi, l’aria frizzante che ci accarezza la pelle e ci dà una sferzata di energia, i cappotti che andranno a finire nell’armadio per lasciare il posto a vestiti più leggeri e freschi. Una vera e propria transizione, che noi possiamo agevolare, partendo dalla nostra cucina. Così come alleggeriamo il guardaroba, facciamolo anche con il metodo di cottura! In questa stagione sono controindicate le cotture troppo lunghe, quelle al forno e le fritture: risultano troppo pesanti. Via libera, invece, alla cottura al vapore, a bollire, scottare, saltare e ovviamente a un po’ di crudo. Le verdure a foglie, ad esempio, hanno bisogno solo di uno o due minuti di cottura, mentre quelle a radice devono cuocere un po’ più a lungo, ma nessuna tanto da perdere la fragranza e la consistenza. I cereali integrali dovrebbero venire cotti lentamente e molto bene, in poca acqua, così che alla fine della cottura la pentola risulti asciutta. Un consiglio per mantenere il più possibile inalterate le proprietà degli alimenti nelle cotture in padella: utilizzare sempre il coperchio! Questo permetterà di mantenere la giusta umidità e di non disperdere i succhi, e impedirà al cibo di bruciarsi a contatto con il fondo della padella. Togliere il coperchio solo all’ultimo, facendo asciugare l’acqua in eccesso.
Forno
Frittura
Vapore
Padella
Consigli di stagione in cucina: • Per depurarsi dalle tossine, dalle sostanze di scarto e dai grassi in eccesso, in questo periodo è particolarmente importante che l’organismo venga idratato a sufficienza. Sì allora a tisane e infusi come coadiuvanti per un corretto processo depurativo. • Un giusto approccio alla nuova stagione non può prescindere da una riduzione del sale, che come noto favorisce la ritenzione idrica. Per condire e dare sapore ai vostri piatti preferite erbe e spezie, più gusto e meno gonfiore.
Antica Saggezza Per tanti motivi può capitare di avere le unghie delle mani un po’ rovinate o indebolite, ma la saggezza popolare ci viene in aiuto anche in questo caso, con degli ingredienti semplici e facilmente reperibili: olio e limone. Mescoliamo bene 2 cucchiai di olio di oliva e 1 cucchiaio di succo di limone in una bacinella e immergiamo le dita delle mani per una decina di minuti, massaggiando in prossimità delle unghie. Meglio se si ripete più volte a settimana.
Districarsi tra i numeri Esistono vari tipi di farina, con diversi gradi di raffinazione: • Farina 00: è la più raffinata, priva di crusca e germe di grano. • Farina 0: è un po’ meno raffinata della precedente: contiene piccole quantità di crusca. • Farina 1: meno raffinata delle due precedenti, possiede una percentuale maggiore di crusca. • Farina 2: chiamata anche semi-integrale, perché ha subito una raffinazione minore e contiene una buona quantità di crusca. • Farina integrale: è quella che non ha subito alcun procedimento di raffinazione, quindi contiene tutta la crusca e il germe di grano che erano presenti nel chicco intero.
I perché della scelta integrale Integrale o non integrale? Questo è il problema! Un falso problema, in realtà, in quanto è sufficiente tornare alle origini per darsi una risposta. Ippocrate, padre della moderna medicina, sapeva già che la salute dell’uomo dipendeva anche dall’assumere o meno cereali integri. E non solo la salute fisica: è ormai evidente che ci sia una forte correlazione tra corpo fisico, mente e spirito. Possiamo riflettere sul fatto che mangiando cereali integrali entriamo in contatto diretto con le forze della natura: concentrati in quel piccolo chicco troviamo il calore del sole, il profumo dell’erba, la fertilità della terra; se chiudiamo gli occhi con le mani immerse tra i chicchi di grano possiamo sentire le nostre radici che affondano nella terra e avvertire dentro di noi l’energia dell’integrità.
Il cereale integrale contiene tutte e tre le parti del chicco: crusca, germe ed endosperma. La maggior parte delle sostanze nutritive si trova nel germe (ricco di vitamine del gruppo B, sali minerali e antiossidanti come la vitamina E) e nella crusca (ricca di fibre, vitamine del gruppo B e sali minerali). Con la raffinazione si scartano molti nutrienti e si impoverisce l’alimento, andando incontro a diverse conseguenze, tra le quali: - più alto indice glicemico, a causa dell’insufficienza di proteine e fibre, e quindi un più veloce assorbimento degli amidi; - digestione più lenta e rallentamento del transito intestinale; - introduzione di più calorie e meno nutrienti.
«Il chicco raffinato porta in sé un’emozione di separazione, di divisione, di solitudine, di sgomento, perchè è stato separato dalla sua stessa buccia». (Mantra Madre, Selene Calloni Williams)
Componenti
Farina Farina integrale 00 (100gr)
(100gr)
Proteine (g)
13,0
9,0
Sali Minerali (%)
2,2
0,5
Riconoscere il vero integrale
Vero integrale
Falso integrale
Calcio (mg)
50
14
Bene, ci siamo convinti che l’integrale sia la scelta migliore e decidiamo di acquistare un buon pane come quelli di una volta? Dobbiamo fare attenzione e verificare che quello che stiamo acquistando contenga farina veramente integrale e non farina raffinata con aggiunta di crusca. Come riconoscerlo?
Colore: scuro omogeneo
Colore: di base chiara in cui si evidenziano tanti puntini scuri
Fosforo (mg)
450
90
Magnesio (mg)
150
50
Peso: elevato peso specifico
Peso: simile al pane bianco
Vitamina B1 (mg)
0,6
0,1
Umidità: maggiore umidità
Umidità: tipica del pane bianco
Vitamina B2 (mg)
0,3
0,04
In etichetta: farina integrale
In etichetta: farina, cruschello (o crusca)
Vitamina B6 (mg)
0,7
0,2
Fonti: Michele Riefoli, “mangiar sano e naturale con alimenti vegetali integrali”
Olio di palma, c’è chi dice NO Metti un’area vasta quanto tutta la Toscana ridotta in fumo e cenere nell’arco di un paio di mesi. Siamo in Indonesia, estate 2015, due milioni di ettari di foresta distrutta per far spazio alla monocoltura della palma, un business planetario di proporzioni smisurate e dai contorni difficilmente circoscrivibili: industria alimentare, cosmetica, farmaceutica, fino al business zootecnico, agroenergetico e oltre, sfumando verso confini liquidi come la politica. Con la palma ci si fa di tutto, è versatile, resistente, a lunga durata e ad alta resa. L’industria non chiede di meglio. E il 90% di tutta la produzione viene da lì, dal Sudest asiatico, pochi controlli, manovalanza a basso costo e silenzi, interrotti solo dalla risonanza dei disastri. Ecco allora Greenpeace, WWF, l’eco di un’opinione pubblica risvegliata dal sensazionalismo e dal tam tam mediatico autogenerante che ha portato l’attenzione lì dove il vero governo mondiale, il capitale transnazionale dei numeri indecifrabili, non avrebbe mai voluto. Il botto è stato forte, il riverbero ha tolto il velo a una realtà ora nuda, e ha portato a fare i conti con l’insostenibilità di un sistema vissuto troppo a lungo all’ombra di se stesso e delle proprie palme. Nessuno si può più nascondere. Le grandi industrie, per reggere l’urto di una caduta d’immagine che nella società dello spettacolo conta
come nient’altro, ha scelto la via della regolamentazione, un ombrello di sostenibilità per continuare a utilizzare quell’insostituibile (?) grasso vegetale. La Rspo Roundtable on sustainable palm oil (Tavola rotonda sull’olio di palma sostenibile) è nata così, una certificazione che attualmente copre circa un quinto della produzione, ma sulla quale sono state già lanciate ombre di lassismo. L’accusa? Non essere sufficientemente rigida, giocare a favore delle corporations. E intanto gli incendi e la deforestazione continuano. Più rigida e restrittiva del Rspo resta la certificazione biologica e progetti interessanti come il Poig Palm oil innovation group, portato avanti da Organizzazioni non governative, ma al quale manca ancora una copertura integrale di tutta la filiera, dalla pianta al prodotto finale. Coltivazioni biologiche e sostenibili della palma esistono, sono poche ma esistono, non è la coltivazione in sé ad essere maligna, è la sua degenerazione, il suo diventare strumento al servizio del business globalizzato. Ma l’affaire olio di palma non finisce qui, non si limita alla sua coltivazione e alle ripercussioni sul pianeta e sul suo già precario equilibrio ambientale. Mettiamo, per assurdo, che per produrre l’imprescindibile (?) grasso vegetale non venga abbattuto nemmeno un albero della foresta malese
o indonesiana. Questo lo riporterebbe nel novero dei prodotti “buoni”? Per rispondere, bisogna capire di quale prodotto stiamo parlando. L’olio extra vergine di palma spremuto a freddo è un grasso vegetale di prima qualità, dal colore rosso acceso, ricco di carotenoidi. Ma quello che ritroviamo nelle ricette di prodotti industriali il più delle volte è un prodotto di scarto della raffinazione dell’olio di palma, incolore, inodore, privato di tutte le sue proprietà e con una spropositata quantità di grassi saturi, sul quale si è recentemente espresso anche l’Istituto Superiore di Sanità, consigliando una particolare attenzione nell’assunzione per i bambini da 3 a 10 anni, ovvero la fascia di età che consuma più merendine. Due prodotti differenti, due risposte differenti. Esiste un’alternativa? Esiste. Dire stop all’olio di palma. Punto. Alcuni, pochi in realtà, hanno scelto questa strada, massimalista, senza compromessi, per certi versi estrema. Una scelta di campo, un gesto forte che trascende il merito della disputa e si fa simbolo di una battaglia più ampia, più alta, etica, contro un insostenibile sistema di coltivazioni intensive e di monocolture tiranne. Perché in questo giallo, l’olio di palma non è l’assassino, è l’arma. E sostituire l’arma con un’altra arma non fermerebbe l’assassino.
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È una miniera di risorse: ricca di antiossidanti contro i radicali liberi, vitamine e minerali. Fonte di calcio, fibre che aiutano la digestione, contiene sostanze con proprietà antinfiammatorie e antibatteriche. È un’ottima fonte di energia.
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1) Setacciare la farina semintegrale con il lievito e aggiungere le carote, 2) 3)
lo zucchero e la farina di mandorle. In un altro recipiente, unire l’olio, l’acqua e il succo di arancia, mescolare e aggiungere alla farina. Mescolare bene e versare nello stampo, precedentemente unto e infarinato o foderato con carta da forno. Cuocere a 180° per circa 50 minuti.
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Riso Ribe Semi Integrale 1kg
€ 3,73 al pz (€/kg 3,73)
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Pesto alla Genovese Senza Aglio 130g
Ragù di Seitan 190g
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Bulgur Crudo 400g
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Miglio Bruno in Chicchi 400g
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Particolarmente ricco soprattutto acido silici di vitamine e minerali, co, che favorisce la rig enerazione dei tessuti delle ossa e dei muscoli, bellezza a capelli, denti e dona forza e e unghie.
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Cous Cous Integrale 4 Cereali 500g
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Ceci Lessati al Naturale 300g
Piselli Lessati al Naturale 300g
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Lenticchie Lessate al Pomodoro 300g
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Quinoa Mix 250g
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Fagioli Cannellini al Naturale 300g Fagioli Borlotti al Naturale 300g
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DAGLI ALTIPIANI ANDINI, IL PIU’ GRANDE TESORO DEL POPOLO INCA E “MADRE DI TUTTI I SEMI”: SUA MAESTA’ LA QUINOA.
CIAO RAGA, SONO JIMMY PACHINO E STO DA DIO: SOLE E FRISELLE, UN POMODORO NON CHIEDE DI MEGLIO. OH YEAH!
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Pane di grano duro Senatore Cappelli 400g
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GIRA PAGINA E SCOPRI LA RICETTA Friselle di grano Senatore Cappelli 300g
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Lupini Bianchi Integrali 400g
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Come si consuma? FACENDOLO GERMOGLIARE O MACINANDOLO PER OTTENERE UNA FARINA DA AGGIUNGERE A YOGURT, FRULLATI, IMPASTI DOLCI E SALATI
SEMI DI SEMI DILUPINO LUPINO I lupini sono legumi altamente energetici, con un buon contenuto proteico e di omega 3 e 6. Sono ricchi di fibre e facilmente digeribili. La preparazione dei lupini può spaventare per la sua lunghezza, ma l’aspetto positivo è che non è particolarmente impegnativa! Per eliminare il sapore amaro di questo legume, infatti, si prevede un tempo di ammollo molto lungo. La preparazione che vi proponiamo permette di avere un legume con molte proprietà nutritive da consumare durante i pasti, ma anche come spuntino o per un aperitivo tra amici. Bisogna mettere i lupini in ammollo per 6/7 giorni, cambiando l’acqua mattina e sera. Dopo averli scolati l’ultima volta, si cuociono per circa 1 ora in una pentola con dell’acqua, assaggiando per controllare la cottura. Sono pronti! Se non si consumano tutti subito, si prepara una salamoia facendo bollire 1,5 litri di acqua e 100 grammi di sale e si conservano in frigorifero in un barattolo coperti di salamoia fino a un mese.
Tutta la magia del cocco Olio extra vergine di cocco Estratto da noci di cocco bianche appena sgusciate e pressato a freddo, a temperature inferiori ai 38°C, e non deodorizzato. √ 90% di acidi grassi a catena media che rafforzano il sistema immunitario e accelerano il metabolismo √ Più energia, meno depositi di grasso √ Proprietà antibatteriche e antivirali √ Zero colesterolo √ Spalmabile √ Ideale per ogni tipo di cottura √ Altissimo punto di fumo Una voce tra il sole e la sabbia di un’estate al mare, «Cocco bello» urlato tra le sdraio e gli ombrelloni. È probabilmente questo il primo ricordo che ognuno di noi ha del cocco. Il gusto dolce e fresco, la scorza dura e il bianco morbido. Basterebbe questa memoria a consacrarne l’incantesimo, a distinguerlo tra mille altri frutti, ma la magia del cocco va oltre i ricordi mossi e salati di un bambino e arriva dritto al cuore di un dono inestimabile che la natura ci ha offerto. Dal cocco si ottengono prodotti così vari e versatili da non crederci, e tutti così incredibilmente ricchi di proprietà, da farci avvicinare all’idea di un demiurgo saggio e del suo progetto redatto col tratto lineare della perfezione.
Acqua di cocco Bevanda estratta dalle giovani noci di cocco, ancora verdi. Ipocalorica e superdissetante, è un disintossicante naturale e aiuta a regolarizzare l’intestino √ + Acido ialuronico √ + Potassio √ + Enzimi bioattivi √ Pochissimi grassi √ Elevato potere idratante √ Super alcalino
Zucchero di fiori di cocco Gula Java Zucchero non raffinato ricavato dai fiori di cocco dell’Isola di Giava, in Indonesia. Il nettare viene raccolto e immediatamente bollito per ricavarne il prezioso dolcificante. Del Gula Java Gandhi ha scritto: «È un modo per risolvere il problema della povertà […] la natura lo ha creato per impedirne la lavorazione in fabbrica: può essere prodotto solo là dove vivono le palme». √ Il più basso indice glicemico tra i dolcificanti √ Coltivazioni Bio e Fair √ + Antiossidanti √ Da utilizzare ovunque come alternativa a qualunque altro dolcificante Indice Glicemico (IG) Più l’IG è basso, più la glicemia rimane stabile
ORAC: 2200 (Capacità di Assorbimento dei Radicali Liberi) Indica la quantità di antiossidanti presenti negli alimenti.
Cosmesi
fai da te
Uno scrub tutto naturale
La parola d’ordine della primavera è «rinnovamento»: basta osservare il mondo che ci circonda per notare che tutto ricomincia a crescere, il verde delle piante fa rifiorire i paesaggi invernali, i primi, timidi fiori fanno capolino sugli alberi e sui prati, gli animali rinnovano le loro pellicce rendendole più adatte alla stagione che verrà. Anche noi partecipiamo al ritmo della natura e possiamo aiutare il rinnovamento della pelle del nostro viso – ma anche del corpo – con uno scrub tutto naturale.
Procedimento:
1 cucchiaio abbondante di ognuno dei seguenti ingredienti: - olio di cocco - olio di mandorle - sale fino - fiocchi di cocco (quelli che si usano per i dolci) - una punta di vaniglia Mescolare tutti gli ingredienti e utilizzare sulla pelle asciutta con dei piccoli movimenti circolari: leviga e idrata allo stesso tempo. Dopo aver lasciato agire qualche minuto, sciacquate con acqua tiepida e godetevi la vostra pelle liscia e profumata di cocco e vaniglia! Oppure richiedilo al tuo negoziante!
Scrub Vaniglia Amanprana, l’unica linea di biocosmesi con ingredienti interamente commestibili!
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Effegi Food
Le offerte sono valide fino ad esaurimento scorte. Le immagini ed i testi contenuti sono rappresentativi, fatto salvo errori ed omissioni di stampa. Rispetta l’ambiente, gettami nel contenitore della raccolta differenziata. Stampato con inchiostri vegetali, su carta di pura cellulosa ecologica ECF, certificato FSC.
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Le mille proprietà di un frutto incantato
Mille impegni, giornate sempre più frenetiche: da quanto tempo sappiamo che dovremmo rallentare, rilassarci e provare a vedere, a volte, il mondo con gli occhi di un bambino? La nostra mente e il nostro corpo, una volta liberi dagli inutili orpelli di cui ogni giorno li carichiamo, potrebbero stupirci e potremmo riscoprirci pronti a sorridere per poco, a meravigliarci per i piccoli spettacoli che la natura ci offre quotidianamente, a scoprire dentro di noi una spontanea e semplice felicità. Uno dei tanti piccoli passi da compiere è trovare un modo per rilassare la mente e non pensare ai problemi per un po’ e giocare con i mandala può essere un inizio, divertente e semplice da fare. I buddhisti tibetani sono stati i primi a usarli come strumento di meditazione e oggi sono usati anche in psicoterapia. Si tratta di disegnare figure geometriche o simboliche (fiori, stelle, farfalle) all’interno di uno o più cerchi e poi colorarli. Il cerchio è la base di questa tecnica: è una figura simbolica molto potente. Secondo la tradizione, i mandala sono realizzati con sabbie e petali colorati e rappresentano simbolicamente l’Universo: i monaci possono impiegare settimane per completarne uno, ma poco dopo il mandala verrà spazzato via, per imparare che nulla dura per sempre.
MANDALA