Porfolio

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PORTFOLIO

Francesco Lovison Architetto studio@francescolovison.it +39 389 8484778 www.francescolovison.it


Chi progetta sa di aver raggiunto la perfezione non quando non ha pi첫 nulla da aggiungere ma quando non gli resta pi첫 niente da togliere. (Antoine de Saint-Exupery)


Indice In fase di sviluppo Ristrutturazione e riqualificazione energetica Patronato del Buon Pastore Padova

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Ultimi progetti

Gadaland Advendutre Hotel Decorazioni di facciata

Restauro edificio Ex Scuola elementare Cervignano del Friuli

Restauro Facciate Palazzo Gallarate

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Progetti didaddici

LABORATORIO INTEGRATO 1-2

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MEDIA ENVIRONMENT

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LABORATORIO INTEGRATO 3

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TESI DI LAUREA

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TEORIA E PROGETTO DI PONTI

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Parrocchia del Buon Pastore

Ristrutturazione e riqualificazione energetica sottochiesa e patronato Padova. Arch. Francesco Lovison Arch. Gloria Schiavon Ing. Luigi Tommasi

Mi piace pensare agli spazi di aggregazione come uno degli ingranaggi fondamentali della società, sono spazi in cui la condivisione e il dialogo possono diventare il seme per il progresso. É il caso di questo progetto, nato dal dialogo con la comunità ed il loro desiderio di ridare un’anima agli ambienti della struttura lasciati per anni in stato di abbandono e di riorganizzare gli spazi in uso, in un progetto unitario volto ad ospitare le nuove iniziative. Ricevere una richiesta di commissione da una comunità attraverso un disegno che nella sua caoticità è chiara espressione di un sentito obiettivo comune è per me sempre una grande emozione.


Gardaland Adventure Hotel

Realizzazione delle decorazioni architettoniche esterne Castelnuovo del Garda. Arch. Francesco Lovison Impresa Eleni Srl

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Manca ormai poco all’inaugurazione del nuovo Gardaland Adventure Hotel, l’ampliamento della già operativa struttura ricettiva del famoso parco divertimenti. L’hotel è composto da tre edifici indipendenti che ospitano rispettivamente le diverse tipologie di camere, le aree di ristoro ed infine il corpo centrale adibito ad uffici e reception, tra di loro collegati da un ampio percorso coperto. Per la realizzazione e la fornitura delle decorazioni esterne dell’intero complesso, l’impresa di costruzioni si è affidata alla pluriennale esperienza ed alla qualità della ditta Eleni di Padova che si avvale della ormai consolidata collaborazione con il mio studio per affrontare progetti di particolare complessità. La sinergia tra impresa e professionista ci permette infatti di affiancare la clientela durante la fase di definizione degli esecutivi offrendo una consulenza specializzata rivolta all’ottimizzazione di tutto il flusso produttivo. Data la complessità del cantiere, la documentazione grafica delle decorazioni esterne ricevuta era ancora in fase preliminare. Chiaro il risultato complessivo che dovevamo rispettare, abbiamo iniziato con il suddividere per complessità le varie decorazioni, in modo da poter procedere con la produzione degli elementi semplici e contestualmente approfondire tramite mirati sopralluoghi in cantiere i particolari più complessi. Ed è proprio in questi casi che la versatilità degli articoli Eleni, realizzati in polistirene espanso trattato con

intonaco fibrato per esterni, ha permesso di realizzare con soddisfazione anche per la direzione lavori, le imponenti colonne del corpo camere. Si pensi che tali colonne con una altezza di circa nove metri e con un diametro di circa un metro, sono state applicate successivamente, sopra al cappotto dell’involucro edilizio. L’ingegnerizzazione di questo tipo di decorazioni prodotte con materiale dalle caratteristiche isolanti elevate, si sviluppa anche tenendo presente che, oltre alla loro funzione principale di decorare, contribuisce ad incrementare l’azione coibente dell’involucro, sopratutto in posizioni critiche come spigoli e imbotti finestre, diventando fondamentali per eliminare tutti i ponti termici. In questa struttura le lavorazioni più particolari le troviamo nel corpo ristorante, dove la sfilata di colonne apparentemente tutte uguali, hanno messo alla prova la nostra abilità di problem-solving. Questi elementi infatti, a seconda della loro posizione nel prospetto, oltre al fine estetico dovevano assolvere a funzioni tecnicamente differenti. Nel portico retrostante per esempio, si dovevano utilizzare per incapsulare la struttura portante, trasformando così pilastri in calcestruzzo da 30×30 in colonne circolari dal diametro di circa 55 cm, abbellite da un capitello di importanti dimensioni, avente un diametro di circa un metro.


Su alcune di queste doveva essere previsto uno scasso interno per il passaggio del pluviale, che ha obbligato l’aumento del diametro di tutti i fusti, modificando di conseguenza tutte le proporzioni della composizione dei prospetti. Lo sviluppo dei disegni esecutivi doveva tenere in considerazione anche un aspetto fondamentale: la semplicità di applicazione. Tutti gli elementi sono stati studiati ad hoc in base ai problemi specifici della posizione a cui erano destinati, come i capitelli delle colonne di passaggio tra il corpo ristorante ed il percorso coperto. Per risolvere questo nodo sono state proposte diverse opzioni ed assieme al cliente è stata poi scelta quella che ottimizzava la posa in opera e che soddisfava il progetto iniziale richiesto dalla direzione lavori

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Portare a termine con successo cantieri di questa complessità è sempre una grande soddisfazione, soprattutto per il carico di esperienza che solo le grandi sfide possono lasciare. 3

1- Corpo ristorante 2- Percorsi coperti 3- Corpo camere 4- Reception

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Gallarate - Ristrutturazione edificio storico P.zza S. Lorenzo Riproduzione delle decorazioni esterne orginali P.zza San Lorenzo Gallarate. Arch. Francesco Lovison Impresa Eleni Srl

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La palazzina risale agli inizi del Novecento, costruita però sui resti di una antica casa feudale, di cui rimangono pochi, ultimi resti delle pertinenze nel cortile retrostante. Era l’antica casa feudale della famiglia Castelbarco Albani Visconti, feudatari della Contea di Gallarate. La palazzina novecentesca, costruita sull’ isolato della “casa feudale”, affaccia sulla composita piazza San Lorenzo: fin dagli anni Trenta la piazza è divenuta uno spazio costantemente riplasmato da edifici moderni, a partire dalla costruzione della Casa del Balilla di Paolo Mezzanotte, oggi biblioteca, per arrivare al palazzo a torre di Mario Botta. Il progetto del proprietario della “palazzina Liberty” prevede la demolizione, la creazione di parcheggi sotterranei e la ricostruzione della palazzina conforme all’ originale. 2

Dopo una ventina di giorni dal rilievo, è iniziata la posa dei primi particolari, quelli più semplici come i cornicioni sotto gronda con i modiglioni ed i marcapiani, sulla facciata di piazza San Lorenzo e via Cavour.

Il decoro sotto i balconi ha dato del filo da torcere, in quanto le putrelle che sorreggono il balcone e che dovevamo nascondere sembravano sempre più grandi tanto da pensare che il decoro non ci sarebbe mai stato. Ma la direzione tecnica del cantiere ed i tecnici di Eleni Decor hanno elaborato una soluzione, che poi si è rivelata vincente per questo caso.

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I fregi originali sono stati spediti in azienda per essere sottoposti ad un processo di scansione 3D, che avrebbe garantito la riproduzione fedele, attraverso una fresa meccanica, su di un blocco di polistirolo, rivestito successivamente con un manto di intonaco fibrato che lo rende leggero, resistente e adatto per l’impiego in edilizia da esterno come la ristrutturazione edilizia o la ricostruzione in questo caso.

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Foto storica di piazza S. Lorenzo Gallarate, del 1954 intitolata “L’America è qui” Modiglioni con scasso per struttura e marcapiano Sotto terrazzi con scasso per incapsulamento putrella strutturale Riproduzione fedele pannello in basso rilievo Riproduzione fedele pannello sopra porta in bassorilievo Risultato scansione 3d putto originale Riproduzione fedele putto in basso rilevo Facciata completata

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Ristrutturazione EX Scuola elementare Cervignano del Friuli Riproduzione delle decorazioni esterne orginali Centro storico di Cervignano del Friuli. Arch. Francesco Lovison Impresa Eleni Srl

Progettata dall’architetto cervignanese Giuseppe D’Agostinis ed inaugurata il 12 Dicembre 1908, la scuola prevedeva solo due piani, poiché la struttura non soddisfava le esigenze iniziali venne aggiunto il terzo piano nel 1914, diventando come la conosciamo oggi. Fu chiusa definitivamente verso la metà degli anni 80 ed il luogo più importante per la formazione culturale, sociale e morale dei cittadini cervignanesi, venne abbandonato a se stesso. Il destino della scuola sembrava dunque quello di essere demolito, invece il 21 Novembre 2006 la Soprintendenza ai Monumenti del Friuli Venezia Giulia pone il vincolo sul palazzo. Risale cosi, al 2006 la prima proposta di recupero del complesso.

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L’edificio, seppure in uno stato di degrado avanzato, mostra ancora dettagli degni di ammirazione, come le decorazioni delle finestre, diverse a seconda del piano e della posizione, secondo forme e stili che fondono l’architettura austriaca (es. finestre piano terra) con quella italiana (es. finestre a timpano triangolare).

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L’avanzato stato di degrado del complesso ha reso obbligatorio un intervento di messa in sicurezza e consolidamento delle strutture, con conseguente demolizione di tutte le parti decorative originali, anch’esse deteriorate. Il progetto prevedeva quindi l’applicazione di nuovi elementi decorativi che riproducessero fedelmente le forme originali, secondo le specifiche, imposte dal vincolo.


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Il rilievo delle decorazioni esterne, in particolare, ha portato alla redazione di dettagliate tavole esecutive di ogni singolo elemento, cosĂŹ da garantirne la perfetta riproduzione, in linea con le richieste della Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici.

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Foto storica Ex Scuola Elementare – Cervignano del Friuli 1914 Fasi di rilievo Disegno esecutivo portale Disegno 3d di studio sopra finestra curvo Dettaglio sopra finestra realizzato Elementi decorativi applicati e verniciati secondo le indicazioni della soprintendenza.


Laboratorio integrato 1-2

“Biblioteca del bicentenario” Rosario, Argentina. Professore: A. Dal Fabbro, M. Milan, P. Zennaro, L. Borsoi

Questo progetto nasce da un concorso pubblicato nel 2011 per la realizzazione della biblioteca centrale di Rosario, la città Argentina più popolosa della provincia di Santa Fè. Il progetto si articola in una forma a “forbice” che riprende l’inclinazione del reticolo urbano del centro storico che incontra quello del reticolo urbano della città moderna. Elemento di spicco per funzione e per forma sono le sale studio e di ricerca, più intime e silenziose, racchiuse in un elemento dall’aspetto monolitico, cubico.

1- Esploso copertura 2- Plastico

Due edifici di forma rettangolare sono il cuore della biblioteca, risiedono infatti uffici, sale lettura, emeroteca, sale esposizioni, area gioco per bambini, zone di ristorazione.

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Chiude la “forbice” l’auditorium, composto da due sale gradonate utilizzabili separatamente o contemporaneamente per garantire flessibilità d’uso e posti a sedere per piccoli e grandi spettatori. La biblioteca è fornita di un grande parcheggio interrato con accessi al grande prato esterno che fa da contorno a tutto il complesso bibliotecario.

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PLASTICO - Vista Zenitale

PLASTICO - Scorcio copertura

Sezione tecnologica

PLASTICO - Dettaglio andamento copertura

Planivolumetria area di progetto

PLASTICO - Cubo vista zenitale - Cubo vista spaccato


Laboratorio integrato 3

“Piazza coperta” Padova, Italia. Professore: D. Bolla, P. Barizza, F. Trovò, M. M. Borgherini

Il tema di questo laboratorio è la progettazione di una piazza coperta. La piazza Rabin, detta anche “piazza dell’Ex foro Boario” tutt’oggi ospita un parcheggio di proprietà del comune di Padova. Nel corso degli ultimi anni sono stati fatti dei progetti di riqualificazione, però bloccati dalla presenza di un’area archeologica. L’intervento che vado a proporre cerca di inglobare e valorizzare I reperti archeologici del “convento delle monache benedettine” rendendo questo luogo, non più un semplice luogo di passaggio, ma anche un momento di interesse culturale e ricreativo all’interno di una zona di Padova ricca di turismo. Il progetto prevede due corpi di fabbrica, il primo adibito ad esposizione e protezione dei reperti archeologici, il secondo adibito a centro culturale ricreativo, ristorazione, commerciale; tra questi due elementi il grande spazio leggermente interrato coperto da una leggera copertura traslucida sorretta da una foresta di pilastri che crano giochi di luce suggestivi e pattern diversi durante le ore del giorno. Le forme affusolate e le coperture verdi vogliono diventare luoghi dinamici che si aggiungono agli splendidi spazi del magnifico Prato della Valle per arricchire l’esperienza del visitatore o dello stesso cittadino che vuole vivere la sua città.

1- Planimetria


PLASTICO - Zenitale copertura

ANALISI - Analisi FEM struttura della copertura.

SCHIZZO - Copertura e sistema pilastri

PLASTICO - Variazione viste laterali


- Vista dal Percorso Fra i muri di fondazione del Monastero della Misericordia.

- Uffici - Archivio - esposizione reperti mobili “Monastero della Misericordia” - Reperti Archeologii Sotto il piano di calpestio della piazza coperti da uno strato di vetro strutturale.

- Ingresso fabbricato

- Saletta esposizione - multimedia

- Punti di vista della “promenade” archeologica

- Schizzo di studio del rapporto tra gli scavi archeologici e il nuovo intervento

- Vista assonomentica “promenade” archeologica

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LABORATORIO INTEGRATO 3 | A.A. 2011-2012

Composizione Arch. : Domenico Bolla

Restauro: Francesco Trovò

Rappresentazione: Maria Malvina Borgherini

Strutture: Pierantonio Barizza

Studente: Francesco Lovison matricola: 272410

Reperti Archeologici - RELAZIONI CON IL PROGETTO


Teoria e progetto di Ponti.

“Ponte Manetti (Leopoldo II)” Poggio a Caiano - Prato, Italia Professori: C. Airong, R. Emanuele, Z. Alberto.

RENDER

Il ponte Leopoldo II, costruito nel 1833 dall’ingegnere Alessandro Manetti, a Poggio Caiano sul fiume Ombrone Pistoiese, si tratta di uno dei primi ponti sospeso costruito in Italia. Durante la seconda guerra mondiale sono andate distrutte due “pigne” d’ancoraggio dei cavi, il tavolato di legno ed i cavi stessi. Nel corso del 2011 la Provincia di Prato, in collaborazione con i Comuni di Prato e Poggio Caiano, ha indetto un concorso di progettazione per la ricostruzione del ponte dal titolo “Ponte del Manetti: ponte ciclo-pedonale nella sede del “ponte Leopoldo II”. PLASTICO - Fotografia modello.

Il concorso ha visto la presentazione di 128 progetti.

2- PLASTICO - Vista zenitale.


MEDIA ENVIRONMENT

“Ciclo di seminari ” Mantova - Italia. Organizzato da: Politecnico di Milano, UdR (Unità di ricerca Color&Light in Architecture)

I cinque incontri organizzati dal Politecnico di Milano in collaborazione con UdR (Unità di ricerca Color&Light in Architecture) di Venezia hanno avuto l’obiettivo di stimolare una riflessione critica, supportata da approfondimenti tecnici e sperimentali, sul tema dell’ innovazione tecnologica e sostenibile applicata all’involucro edilizio e allo spazio urbano, con una particolare attenzione all’impiego del colore, della luce e dei nuovi media di comunicazione nel processo progettuale e per la valorizzazione dei beni culturali. I seminari, a carattere monografico, hanno analizzato gli aspetti progettuali e applicativi dei nuovi sistemi tecnologici multimediali già in uso o in fase di implementazione, valutandone le potenzialità di impiego nel contesto di interventi per la riqualificazione fruitiva, la comunicazione e la valorizzazione dell’ambiente costruito. I partecipanti sono stati chiamati a lavorare in gruppo su due casi studio, di quello prescelto, con il supporto dei docenti, ci si doveva confrontare ed applicare i principi e le conoscenze acquisite in un elaborato composto da due tavole formato A2 contenenti il progetto dal concept al dettaglio costruttivo. Il caso studio scelto consisteva in una operazione di overcladding di un capannone della azienda d’ANCAP, lider nazionale nella produzione di porcellane made in Italy. L’azienda è localizzata in un’area di interesse naturalistico nel comune di

Sommacampagna in provincia di Verona, confinante con la linea ferroviaria Venezia-Milano e molto vicina all’autostrada A4, due arterie di collegamento di grande afflusso. Lo stabilimento, attualmente, si presenta come un comune prefrabbricato che risale alla fine del 1900, considerando il contesto paesaggistico e strategico in cui è inserito assolutamente non valorizzato. L’operazione di rivestimento dell’attuale capannone che abbiamo proposto, oltre a migliorare l’aspetto esterno dell’intero complesso mira a diventare un vero e proprio segno nel territorio e primo rappresentante dell’attività. La struttura è composta da una sequenza di onde che nascono dal piano di campagna (nel lato fronte strada) e si concludono sospese nel vuoto, proiettate verso il cielo in sintonia con il processo di valorizzazione di un materiale in natura povero e reso unico e di grande suggestione dalla mano dell’uomo. Il progetto presentato è stato selezionato dagli organizzatori per la pubblicazione di “Screencity-International Academic Journal 01” Knemesi Publisher alle pagine 108-109.



New Fair for Venice - “PORTO MARGHERA” “Tesi di laurea” Porto Marghera - Italia. Relatore: Correlatore:

Docente Armando Dal Fabbro - aspetti compositivi. Ing. Luca Boaretto - aspetti strutturali.

La mia tesi vuole affrontare la fattibilità di una nuova area fieristica che si relazioni con un area residenziale e servizi correlati. Quando si pensa al concetto di fiera si pensa subito ad un luogo dove esporre i propri prodotti al fine di venderli e farli conoscere o andare a informarsi sulle novità del mercato. Per evitare che questi luoghi siano vivi solo durante le esposizioni e rimangano grandi quartieri vuoti nel resto dell’anno ho voluto indagare ad un layout di fiera innovativo che punta ad un miglioramento della qualità di vita della città. sempre più sentita soprattutto dopo il decreto legge 95 del 6 Luglio 2012 La configurazione proposta vuodi revisione della spesa pubblica che le affrontare il difficle tema della porterà alla fusione delle province, realzione tra lo spazio pubblico e lo ma anche grazie alle nuove infraspazio privato nella ricerca di ottimiz- strutture già realizzate per la viabilità zare al meglo gli spazi per la società autostradale e i progetti in corso d’odiventando un vero e proprio centro pera per le linee ferroviarie TAV che di incontro per qualsiasi occasione porterà Venezia in posizione strateeconomica e soprattutto sociale. gica per il collegamento con l’Europa L’area oggetto di studi si dell’Est (Corridoio 5 Lisbona- Kiev), colloca a margine della laguna di oltre al sistema aeroportuale e porVenezia in particolare nell’area indu- tuale già esistente ed operativo. striale Nord di Porto Marghera. L’area industriale, nell’ultimo decen- Questa zona, demograficamente e nio, è stata al centro del dibattito geograficamente, si presta ad ospipolitico, sociale ed economico del tare un grande polo fieristico, che capoluogo per la pianificazione di un ha come obiettivo la valorizzazione territorio in fase di trasformazione, delle province del Veneto, e funge che per la sua posizione presenta da cerniera tra l’industria nazionale delle fragilità, causate dalle intense e il mercato internazionale. Infatti il produzioni industriali non sempre sistema fieristico si conferma, in uno salubri sviluppatesi soprattutto nella scenario di competizione globale, seconda metà del ventesimo secolo. un’opportunità strategica per le Queste devono trovare una corretta aziende italiane per conquistare i regolamentazione tenuto conto che mercati internazionali con l’eccellenviene a trovarsi in un’area centrale za del Made in Italy e i settori tecnocon vocazione metropolitana. logici avanzati presenti in regione. Infatti questa realtà metropolitana è Il valore aggiunto delle fiere è quello

di supportare lo sviluppo territoriale delle città che ospitano i quartieri espositivi,creando sinergie con gli indotti economici locali e favorendo in questo modo lo sviluppo e l’ottimizzazione delle infrastrutture. Un altro aspetto molto importante è che Venezia ha un forte rapporto economico e culturale con il turismo grazie al patrimonio storico-artistico e all’ ambiente naturalistico costituito dalla Laguna e dal sistema fluviale collegato. La centralità dell’area rende possibile in un raggio limitato di vistare oltre al capoluogo anche le città storiche come Padova, Treviso, e Vicenza e il Parco delle Dolomiti o il delta del Po. Per questi motivi il tema che abbiamo voluto proporre è quello di un “nuovo quartiere fieristico” che si estenderà su un’area di circa 50ha adiacente all’attuale polo scientifico del Vega e ai futuri Vega 2, Vega 3, Vega 4, in divenire e sarà attrezzato e strutturato in modo tale da diventare parte integrante alla vita quotidia-


na del cittadino e della città stessa. Venezia è attualmente priva di un luogo in grado di soddisfare a pieno le esigenze sopraelencate, e pertanto è auspicabile che diventi un polo magnetico in grado di attrarre molti eventi fieristici. Attualmente è presente “Expo Venice” s.p.a., società protagonista degli eventi fieristici a Venezia, che non dispone di un adeguato quartiere fieristico e per sopperire a questa mancanza valorizza diverse aree di Venezia tra cui: l’area Marittima, l’ Arsenale, il Parco San Giuliano, il Lido, Mestre e Vega parco scientifico tecnologico. La manifestazione fieristica più importante che si svolge a Venezia è il “Salone Nautico”, che si svolge dal 2011 all’interno del parco San Giuliano. Originariamente aveva luogo nella stazione marittima di Venezia partendo da una dimensione locale di mercato ma in poche edizioni ha raggiunto un rango nazionale ed internazionale in continua crescita. Questo evento necessita di una continuità espositiva tra terra e acqua, questo motivo spinse il trasferimento negli ultimi anni al parco San Giuliano tuttavia questa localizzazione non è soddisfacente in quanto mancando di adeguate strutture coperte, la fiera è sistematicamente a rischio in caso di condizioni atmosferiche avverse. Essendo che il territorio veneziano non possiede una struttura adeguata per organizzare grandi manifestazioni, il calendario del 2013 è ridotto a sei eventi a differenza del nuovo quartiere fieristico di Milano che ha in programma già 150 appuntamenti tra cui molte esposizioni internazionali. Le prime analisi urbanistiche ci hanno portato a considerare un territorio molto ampio. L’area da noi individuata si pone fra la terraferma e la laguna lungo la gronda lagunare, inoltre l’area che abbiamo scelto è in un punto strategico sia per la vicinanza agli assi viari che portano a Venezia e all’aeroporto Marco Polo sia per la vicinanza al Parco San Giuliano e al Forte Marghera. Con questi elementi chiave il sito

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Panoramiche area di progetto allo stato di fatto.

STATO DI FATTO - Edifici industriali lotto EX. AGRIMONT

STATO DI FATTO - vista panoramica ingresso canale

STATO DI FATTO - vista panoramica lungo canale - zona centrale dell’area progetto

STATO DI FATTO - Vista panoramica lungo canale vista verso SUD

STATO DI FATTO Attività dismesse ed in uso, attuali. Complessi EX Agrimont

Complessi Pilkington Terminal Rinfuse Marghera (TRM)

FinTitan STATO DI FATTO - Vista panoramica da Vega

LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICA

LIONE

VALLADOLID

LISBONA

NOVARA

MONTPELLIER

SARAGOZZA

UZGOROD NIMES

MADRID

KIEV

VERONA TORINO

TRIESTE MILANO

VENEZIA

Università IUAV di Venezia - A.A. 2011/2012 Corso di Laurea Magistrale in Architettura della Costruzione Relatore: docente Armando Dal Fabbro Correlatori: Architetto Patrizio M. Martinelli Ing. Luca Boaretto Studenti: Bortoletto Davide Lovison Francesco

LUBIANA

BUDAPEST

BARCELLONA

CORRIDIO V - LISBONA KIEV Arteria a rete multimodale, appartiene ad uno dei grandi assi ferroviari ed autostradali che l'Unione Europea si è impegnata a realizzare e connetterà adeguatamente Lisbona a Kiev assegnando all'Italia un ruolo strategico rispetto al processo di integrazione verso quei Paesi che dal 1° maggio 2004 sono entrati a far parte dell'Unione Europea.

deve essere collegato adeguando e integrando la viabilità stradale e rafforzando la rete tramviaria di Mestre-Venezia che attualmente è in fase di realizzazione. Grazie alla rete tramviaria è possibile delocalizzare il parcheggio principale in un area esterna che possa supportare il traffico automobilistico per non incrementarene il peso sul sistema viario esistente.

Dallo studio del Piano Guida dell’architetto Antonio Di Mambro, progettista del Parco San Giuliano, proponiamo di contestualizzare il nostro progetto tramite l’estensione del verde, articolato come verde boschivo e verde attrezzato, e integrando così il progetto “Il Bosco Di Mestre” che attualmente si ferma al Parco, ipotizzando un possibile collegamento ciclo-pedonale che funge da tessuto connettivo anche per il Forte Marghera creando cosi un percorso storico naturalistico. Il secondo passo è stato quello di definire un masterplan per il quartiere fieristico definendo alcuni punti saldi: tra questi creare una connessione diretta tra l’interno della città e il suo waterfront, per non produrre discontinuità spaziali nel tessuto urbano. Il nostro obiettivo è quello di rendere fruibile l’intera area diventando punto di aggregazione sociale attraverso interventi di cucitura tra tessuto urbano esistente (città di Mestre e di Marghera) e la parte residenziale inserita nel polo fieristi-

co, mediante la rete viaria di vario livello (stradale,tramviaria e navale) per favorire una facile accessibilità all’area di progetto ed inserire al di là della fiera funzioni quali, attrazioni espositive minori, culturali, sportive, ricettive il tutto con una attenzione particolare dal punto di vista ambientale utilizzando aree verdi piantumate e cortine ripariali. Tutto questo porta ad una riqualificazione a scala urbana ma soprattutto ad una razionalizzazione della distribuzione degli spazi fieristici sia per la fruizione dei locali espositivi legati all’attività fieristica e congressuale e sia per creare ampi spazi destinati ad ospitare manifestazioni di carattere artistico e sportivo, in generale, per trasformare il quartiere fieristico in un polo catalizzatore per l’intera città. Nello specifico il nostro progetto cerca di mantenere alcune identità di questo luogo con la ristrutturazione degli edifici industriali dell’ex Agrimont che si caratterizzano da una successione di strutture ad arco parabolico che al momento

del sopraluogo ci hanno subito colpito per la loro forma molto particolare e rara nell’architettura industriale. Questi edifici faranno da portale d’ingresso sia a nord che a sud, organizzati e rivisitati nella qualità architettonica in modo da mantenere la riconoscibilità, infatti rimangono le uniche preesistenze che intendiamo conservare e si collocano nell’area con una distanza di circa mille metri e sono entrambi orientati nel medesimo verso.

Di seguito un estratto delle tavole di progetto della tesi.


SEZIONE PROSPETTICA C-C scala 1:200

SEZIONE D-D scala 1:500

SEZIONE PROSPETTICA E-E scala 1:100

SEZIONE G-G scala 1:500

SEZIONE F-F scala 1:500

C D F-G C

E

D F-G E

UniversitĂ IUAV di Venezia - A.A. 2011/2012 Corso di Laurea Magistrale in Architettura della Costruzione Relatore: docente Armando Dal Fabbro Correlatori: Architetto Patrizio M. Martinelli Ing. Luca Boaretto Studenti: Bortoletto Davide Lovison Francesco

SCHEMA COMPOSITIVO MODULO FIERA





Foto Plastico - Dettaglio Fase di costruzione modello copertura

Foto Plastico - Dettaglio Sezione Padiglione

Foto Plastico - Dettaglio Sezione Padiglione

Foto Plastico - Dettaglio PORTALE ingresso principale padiglione.

Foto Plastico - Dettaglio copertura reticolare spaziale

Foto Plastico - Dettaglio andamento copertura reticolare




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