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T U R I S M O Tra bologna e modena golf e motori
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ANNO 2 • NUMERO 2 • gennaio/febbraio 2016
Ryder Cup 2022:
9 domande a...
Stefano Pitoni primo obiettivo il Challenge Tour
! a m o R è L’Olgiata GC si colora d’azzuro Un torneo di successo con vittoria italiana
Golf & Olimpiadi Le curiosità delle due prime apparizioni nel 1900 e nel 1904
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Sommario
Attualità 4 La Ryder Cup 2022 si disputerà a Roma
Il più grande evento golfistico mondiale sarà ospitato dal Marco Simone G&CC
9 domande a... 6 Stefano Pitoni, primo obiettivo Challenge Tour
Programmi e speranze del giovane pro reatino
Primo piano 8 EMC Golf Challenge colorato d’azzurro
All’Olgiata Golf Club una gara di grande impatto tecnico e mediatico con vittoria italiana
Story 14 “Lord Byron” la perfezione Byron Nelson detiene il record di vittorie in una stagione sul PGA Tour: 18
Eventi 12 Il golf torna alle Olimpiadi
Tutte le curiosità sulle prime due presenze nel 1900 e nel 1904
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Golf Travel 18 Tra Bologna
e Modena golf, gastronomia e turismo
Tante allettanti proposte per i golfisti itineranti
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Editoriale
Il sogno si è avverato La Ryder Cup del 2022 si disputerà a Roma. è un grande successo della FIG e del presidente Franco Chimenti che porterà innegabili notevoli benefici a tutto il movimento golfistico nazionale
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n sogno, che sembrava quasi irreale quando ha preso corpo la candidatura, in pochi mesi è diventato una splendida realtà: Roma ospiterà la Ryder Cup 2022. E’ un successo storico per la Federazione Italiana Golf che ha saputo ben lavorare sul piano politico, organizzativo e strutturale per presentare una candidatura italiana inattaccabile dalle nazioni concorrenti, Austria, Germania e Spagna. In particolare le ultime due avevano sicuramente le carte in regola, i tedeschi per la loro potenza economica, gli spagnoli per avere dalla loro l’esperienza organizzativa di una Ryder Cup di successo ospitata (Valderrama, 1997). Invece ha vinto l’Italia che ha saputo fornire tutte le garanzie necessarie, sicuramente migliori di quelle delle avversarie, e che probabilmente ha guadagnato punti nella considerazione della Commissione Ryder Cup Europe sia per la scelta del Marco Simone Golf & Country Club quale teatro di gara, percorso tecnico e dagli scorci panoramici unici sulla città, sia con lo spettacolare allestimento dell’Open d’Italia dove non c’è stata la minima sbavatura in ogni settore. Dall’organizzazione generale alla logistica, dagli eleganti Villaggi alla perfetta gestione di un pubblico record, fino alla comunicazione. Infaticabile il presidente federale Franco Chimenti, per tutto l’anno in prima linea e che ha saputo affidarsi e collaboratori di primo piano e di assoluto valore senza i quali l’impresa non avrebbe potuto aver esito. Determinare quanto la Ryder Cup 2022 darà in valore aggiunto al golf italiano è un esercizio piuttosto difficile, però sarà sicuramente tanto. E’ indubbio che ci sarà un effetto volano sotto l’aspetto promozionale e che, al termine di questi sei anni e qualche mese che ci separano dall’evento, sicuramente il numero dei golfisti italiani avrà una spinta verso l’alto. Non va inoltre dimenticato che la Ryder Cup, alla pari di tutte le grandi manifestazione mondiali, richiamerà tanti appassionati con un indotto economico di peso sia per Roma, che per tutta l’Italia. Tornando al Marco Simone Golf & Country Club, di proprietà della famiglia Biagiotti, ha ricevuto accurate visite ispettive dal parte della Commissione Ryder Cup Europe, naturalmente tutte superate a pieni voti visto l’esito. Saranno apportate delle modifiche al tracciato, come poi avviene per tutti i campi destinati ad accogliere la Ryder Cup, e questo lo renderà ancora più bello e competitivo di quanto già non lo sia. Il direttore editoriale
Mario Cappelli
ANNO 2 • NUMERO 2 gennaio/febbraio 2016
In copertina: Stefano Pitoni, emergente professionista reatino
Direttore Editoriale Mario Cappelli cappelli.m@tin.it Direttore Responsabile Patrizia Romana Rossi patriziaromanarossi@hotmail.com Redazione Via del Castello 36 02014 Cantalice (RI) Tel 331 2002516 direzionegolfmoderno@gmail.com redazionegolfmoderno@hotmail.com Editore RPN Style di Rossi Rosa Sas mail: rpnstyle@gmail.com Sede legale: Via Palombarese 427 00013 Fonte Nuova (RM) Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 142/2015 del 24 luglio Iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione il 8 ottobre 2015 con n° 25937 Pubblicità RPN Style di Rossi Rosa Sas mail: rpnstyle@gmail.com Tel 3331410102 Grafica e impaginazione Francesco Morini francescomorini.grafica@gmail.com Stampa Tipografia Fabri Via G. Garibaldi 107 02100 - Rieti (RI) Tel: 0746 482886 Rivista a distribuzione gratuita Copia omaggio
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attualitå
Un successo storico per il golf italiano La Commissione Ryder Cup Europe ha assegnato all’Italia l’organizzazione della 44ª edizione della Ryder Cup del 2022. La gara si svolgerà a Roma sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club
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arà Roma a ospitare la 44ª edizione della Ryder Cup del 2022. La decisione della Commissione Ryder Cup Europe ha premiato la candidatura dell’Italia, che ha presentato un progetto con il quale ha avuto ragione della concorrenza agguerrita di Austria, Germania e Spagna. Il terzo evento sportivo per importanza al mondo si svolgerà sul campo designato dalla Federazione Italiana Golf, il Marco Simone Golf & Country Club, circolo capitolino di proprietà della famiglia Biagiotti. Enorme la soddisfazione del Presidente di Coni Servizi e della FIG, Franco Chimenti, che ha detto: “Si apre una nuova era per il movimento golfistico italiano. L’assegnazione della Ryder Cup certifica l’ingresso dell’Italia nell’élite del golf mondiale. Abbiamo presentato un progetto estremamente solido grazie al sostegno del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e di otto ministeri. Possiamo contare, inoltre, su un pool di sponsor di grande prestigio: un’offerta pubblica e privata che assicura al golf italiano un futuro di grandi prospettive. Il nostro percorso è stato condiviso e supportato sin dal principio dal CONI e per questo voglio ringraziare il Presidente Giovanni Malagò. Abbiamo battuto la concorrenza di nazioni golfisticamente evolute e ciò deve riempirci d’orgoglio. Il fascino di Roma, la straordinaria capacità recettiva e l’innegabile appeal turistico hanno sicuramente giocato a nostro favore. A tutto ciò va aggiunta la vicinanza con il centro della città del Marco Simone Golf & Country Club, circolo con
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un percorso di grandi contenuti tecnici, il cui progetto di restyling ne valorizzerà le caratteristiche. La presenza della famiglia Biagiotti ha dato ancor più prestigio alla nostra candidatura, rappresentando al meglio il modello del made in Italy vincente”. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha sottolineato: “E’ una vittoria del sistema sportivo Italia, questo conferma che quando giochiamo insieme siamo praticamente imbattibili. Ed è anche un successo della nostra credibilità”. Grandi complimenti da Keith Pelley, CEO di European Tour: “Le mie congratulazioni vanno all’Italia, la cui corposa e ambiziosa candidatura ha consentito di diventare la sede ufficiale della Ryder Cup 2022. Non c’è dubbio che la Città Eterna rappresenterà una cornice meravigliosa per un così importante evento golfistico”. Le motivazioni che hanno spinto la Commissione Ryder Cup a scegliere Roma,
nelle parole di Richard Hills, Direttore del Bid Management Team di Ryder Cup Europe: “La candidatura italiana ci ha impressionato per la sua solidità dal punto di vista infrastrutturale, commerciale e di sostegno del Governo. I programmi di potenziamento e valorizzazione del percorso di gioco sono spettacolari, così come l’impegno allo sviluppo del golf nel Paese a tutti i livelli. Non vediamo l’ora di metterci al lavoro insieme con il team italiano per dare vita all’edizione 2022”. Laura Biagiotti, Presidente del Marco Simone Golf & Country Club, ha commentato: “Sono orgogliosa e felice, assieme a mia figlia Lavinia, di aver portato in Italia per la prima volta la Ryder Cup, manifestazione seguita da oltre due miliardi di telespettatori. Questa straordinaria opportunità si è potuta materializzare grazie all’immenso impegno e alla visione del Presidente Franco Chimenti e del Presidente del CONI, Giovanni Malagò”.
La Ryder Cup
Sopra da sinistra, Lavinia Biagiotti, Keith Pelley, Laura Biagiotti e Richard Hills; di fianco, Franco Chimenti con Pelley e Hills; sotto, un momento della visita ispettiva (foto Giorgio Maiozzi - Uthopia). In basso: la splendida veduta della Basilica di San Pietro dalla buca 17 del Marco Simone G&CC
La Ryder Cup, nata nel 1927, rinnova ogni due anni la sfida tra selezioni di dodici giocatori in rappresentanza di Europa e Stati Uniti. La competizione viene assegnata alternativamente a una città europea o americana. L’edizione del 1997 in Spagna e quella che si disputerà nel 2018 in Francia erano fino ad ora gli unici due casi in cui la Ryder Cup si è svolta nel vecchio continente al di fuori del Regno Unito. La diffusione capillare del golf nel mondo (61 milioni di praticanti in oltre 120 nazioni), sommata alla presenza in campo di golfisti tra i più forti in assoluto, fanno della Ryder Cup un appuntamento unico. Per esposizione mediatica e indotto, infatti, è il terzo evento sportivo al mondo dopo le Olimpiadi e la Coppa del Mondo di calcio. La Ryder Cup ha una grande forza attrattiva. Nell’ultima edizione ha richiamato circa 300.000 spettatori provenienti da 96 diverse nazioni con 192 Paesi collegati attraverso un network di 53 emittenti televisive per un totale di più di 500 milioni di case raggiunte per ciascun giorno di gara. Per l’Italia e per Roma ospitare un evento di tale prestigio costituisce un’opportunità unica. KPMG ha stimato che gli impatti economico-sociali derivanti dall’organizzazione della Ryder Cup 2022 e degli eventi connessi nel periodo 2016-2027 ammontano complessivamente a 500 milioni di euro.
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Stefano Pitoni, primo obiettivo il Challenge Tour Il giocatore reatino ha trascorso i primi due anni da professionista sull’Alps Tour con buoni esiti: ora è il momento del salto di qualità e di circuito
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ieti aveva due campi da golf, ora ne è rimasto uno, il Centro d’Italia che da parecchi anni calamita gli appassionati locali sulla collina di Castelfranco. Pochi per numeri assoluti, tanti se pensiamo al campione di una città in cui ancora si può vivere a misura d’uomo. E poi tre professionisti. Niente male, insomma. Due, Ulderico Albanesi e Alessio Olivo, si sono dedicati all’insegnamento, Stefano Pitoni, invece, ha scelto la difficile strada del tournament player. Da due anni è sull’Alps Tour. “Sono arrivato al golf per caso”, racconta il 25enne reatino. “Avevo dieci anni e durante i pomeriggi ogni tanto con i miei amici sospendevamo i nostri giochi e ci soffermavamo a guardare in televisione un cartone animato intitolato ‘Tutti in campo con Lotti”. Raccontava di un ragazzo che giovava a golf e iniziando praticamente da zero era poi divenuto un campione. Così per spirito di emulazione, io e altri miei compagni abbiano cominciato a frequentare il GC Centro d’Italia. Specie d’estate eravamo lì a goderci l’aspetto ludico della disciplina. Crescendo le cose sono cambiate: sono stato sempre più coinvolto e così ho visto nel golf una prospettiva per il futuro. La passione è cresciuta sempre di più ed è stata una molla importante. Peraltro quando una cosa ti piace, diventa tutto più semplice, ci si allena volentieri e nulla è di peso”. Una carriera da dilettante con qualche buon risultato, un successo nel Città di Milano, poi le prime esperienze nell’Alps Tour con alcune top ten che non sono male per un amateur. Sono stati questi risultati
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tra i pro a farti fare il passo? “Magari hanno contribuito, ma soprattutto è stata la conclusione naturale di un lungo percorso. Sono stato nel team azzurro dal 2008 al 2013 e ho potuto fare una lunga e buona esperienza internazionale. Dopo aver disputato i Campionati Europei Under 18 a squadre, alcuni British Amateur e tante altre gare di peso viene naturale cercare qualcosa di più stimolante. Sono passato quanto ho ritenuto che tra i dilettanti non avevo altro da provare o da sperimentare”. Hai cambiato categoria a 23 anni, non ti sembra di aver atteso un po’ troppo? In altre nazioni il salto avviene generalmente prima. “Forse ho allungato un po’ di più, ma il salto di categoria va fatto quando ti sen-
ti veramente pronto. A 21 anni non ero ancora sicuro del mio gioco e non avevo la certezza di potermi esprimere come occorreva tra i professionisti. Ho preferito attendere due anni in più e credo di aver scelto il momento giusto. La convinzione è arrivata anche grazie a quelle top ten conseguite nell’Alps Tour. Sono stati test determinanti: è un circuito molto diverso da quando era stato istituito. Il livello qualitativo si è notevolmente elevato ed è una bella palestra per salire ai livelli superiori.” Dalla nazionale dilettanti alla squadra professionisti... “Sì, il 2015 è stato il mio primo anno nel team azzurro e anche questo ha aggiunto qualcosa al mio bagaglio”. Come giudichi i primi due anni nel circuito?
“Sono state due stagioni molto diverse. Per la prima posso darmi un voto tra il sette e mezzo e l’8 perché ho tenuto una condotta molto regolare: ho superato dieci volte il taglio su quattordici gare e mi sono classificato per cinque volte tra i primi dieci. Per essere un debuttante è stato un inizio ampiamente positivo. Sono arrivato fino allo Stage 2 della Qualifying School, e, sebbene non sia poi riuscito ad andare avanti, è stato comunque un altro risultato buono. Nel secondo anno dal punto di vista della moneta ho guadagnato qualcosa in più, ma come regolarità ho lasciato a desiderare. In compenso mi sono classificato secondo all’Alps de Las Castillas, in Spagna, a un solo colpo dal vincitore, e ho fornito una grandissima prestazione. Il resto del cammino è stato discontinuo, in parte dovuto a qualche errore tecnico sullo swing e su altre cose su cui sto lavorando in questo periodo. In entrambe le stagioni c’è stato del buono e altro da rivedere. Nel 2014 ha prevalso la regolarità, ma nel 2015 sono stato a un soffio dalla vittoria”. L’anno comunque è finito con un
episodio alquanto sfortunato... Sì, sono stato costretto al ritiro allo Stage 1 della Qualifying School per mal di schiena quando a un giro dal termine ero al 14° posto e stavo giocando veramente bene. Ero particolarmente in fiducia, sentivo tutti i colpi, il gioco lungo funzionava e probabilmente sarei approdato allo Stage 2”. Hai subito un contraccolpo psicologico? In fondo è significato rimanere un altro anno nell’Alps Tour. “In realtà in quel momento ho perso le chance di scalare almeno un tour, ma non era poi detto che sarei riuscito ad arrivare fino alla finale e prendere una ‘carta’. Quindi può rimanere un po’ d’amaro in bocca per la sfortuna, ma nello sport l’infortunio ci sta. Magari se mi fosse accaduto in una gara normale non mi ci sarei soffermato più di tanto. In realtà la Qualifying School è l’obiettivo finale della stagione, la gara che aspetti e a cui pensi spesso durante l’anno e sulla quale imposti una parte del lavoro. Dal punto di vista morale la disavventura non mi ha lascia-
LA CARRIERA Stefano Pitoni è nato a Rieti il 25 aprile 1990. Da dilettante ha ottenuto buoni risultati tra i quali il secondo posto nel Campionato Match Play del 2009, il successo nel GP Città di Milano del 2013 e nello stesso anno il quinto posto in maglia azzurra nel Danish International e il sesto negli Internazionali di Svizzera. Ha disputato alcune gare professionistiche nell’Alps Tour e si è ben comportato nel Dolomiti Golf Open (settimo) e nel Montecchia Open (ottavo). Nel 2013 ha provato a prendere la ‘carta’ per l’European Tour, ma non ha superato lo Stage 1 della Qualifying School in Austria, ha poi ottenuto quella per l’Alps Tour con la 38ª posizione nella finale della Qualifying School. E’ passato al professionismo il 6 marzo 2014. Ha disputato una bella stagione 2014 nel suo circuito di competenza e, in particolare, ha colto cinque top ten: terzo nel Servizitalia Open, settimo nell’Open La Pinetina/Memorial G. Bordoni, ottavo nel Gosser Open, decimo nell’Asiago Open e nel Masters 13. Ha incrementato la money list anche nel Flory Van Donck Trophy (16°), nell’Alps de Andalucia (27°),
to strascichi: io sono un tipo abbastanza tranquillo, le cose negative me le faccio scivolare addosso e passo avanti. E’ il lato positivo del mio carattere”. Hai parlato di cose da rivedere... “Sto lavorando insieme al mio maestro Alessandro Trillini, che mi segue spesso e mi aiuta molto in campo, perché essendo giocatore mi da dei consigli importanti durante la gara. Stiamo lavorando parecchio sul gioco corto, dai cinquanta metri in avanti dove devo migliorare e di parecchio. Con i ferri, invece, le cose vanno nel modo giusto. Ho piena fiducia nel mio gioco lungo.” I tuoi obiettivi a breve scadenza? “Non faccio voli pindarici e voglio essere nella realtà, Il mio primo traguardo è di accedere al Challenge Tour. Spero di poterlo raggiungere a breve termine, perché è nelle mie corde. Quest’anno ho partecipato all’EMC Golf Challenge all’Olgiata. Ho superato il taglio e mi son reso conto che a quel livello posso competere. Certo non è un circuito facile, ci sono giocatori molto forti, ma sono convinto di poter fare qualcosa di buono”. Ti sei posto un limite di tempo per quanto riguarda le tue aspettative? “Non ci sto pensando attualmente. Gioco vivendo il presente, cerco di divertirmi e di lavorare sulle cose che non eseguo bene. Non mi sfiora l’idea di pensare ad altro se magari qualche stagione non fosse pari alle attese. Mi piace talmente il golf che non penso proprio di lasciarlo. O almeno ora la vedo così, poi tra un bel po’ di anni si vedrà”. P. R . R .
nell’Abruzzo Open (26°) e nell’Alps de Las Castillas (32°). Si è classificato 29° nell’ordine di merito del tour, conservando la ‘carta’, e quarto in quello dell’Italian Pro Tour. Nella Qualifying School dell’European Tour è terminato 18° nello Stage 1, ma si è poi fermato nello Stage 2 in Spagna. Ha chiuso l’anno con il 18° posto nel Campionato Nazionale Open. Nel 2015, ancora impegnato nell’Alps Tour, è stato piuttosto alterno. Dopo tre tagli subiti inizialmente, ha sfiorato il successo nell’Alps de Las Castillas, terminando al secondo posto, suo miglior risultato al momento. Ha concluso al settimo l’Abruzzo Open ed è andato a premio anche nell’Alps Tour Mont Garni (12°), nell’Israel Masters (12°), nel Servizitalia Open (33°) e nel Colli Berici Open (46°). E’ terminato 30° nella money list assicurandosi la ‘carta’ per il 2016. Ha disputato una gara nel Challenge Tour con buon esito (22° nell’EMC Challenge) e fuori dai circuiti ha ottenuto un bel settimo posto nel Campionato Nazionale Open. Ha partecipato allo Stage 1 della Qualifying School, ma dopo tre turni (14°), quando era in piena corsa per accedere allo Stage 2, si è dovuto fermare per un infortunio. Sesto nell’ordine di merito dell’Italian Pro Tour.
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primo piano
La premiazione della IBL Banca Pro Am: da sinistra, Mauro Guerrini, direttore del club, Francesco Ceccobelli, vice presidente, Mario Giordano, AD IBL Banca, Andrea Pischiutta, presidente Olgiata Golf Club
EMC Golf Challenge colorato d’azzurro l’olgiata golf club ha nuovamente ospitato l’evento che ha riscosso successo tecnico, mediatico e di pubblico
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EMC Golf Challenge, la gara più importante che si disputa nel Lazio e la seconda in campo nazionale dopo l’Open d’Italia, ha portato ancora una volta il grande golf sul percorso dell’Olgiata Golf Club dove nel tempo si sono svolte numerose gare di alto prestigio, come la World Cup, e sono transitati tanti campioni. Si è imposto Matteo Delpodio, il secondo italiano a vincere sul tracciato romano dopo Edoardo Molinari che nel 2009 iniziò con questo titolo la sua splendida corsa che lo portò a disputare l’anno dopo la Ryder Cup. Un torneo che si addice ai colori azzurri e nato sotto una buona stella, come ha sostenuto anche il presidente del circolo Andrea Pischiutta: “Inizialmente lo abbiamo chiamato Federation Cup, era quasi una scommessa e invece ha avuto
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immediato successo e le edizioni successive con nome diverso lo testimoniano ampiamente. Tra l’altro è stato anche fortunato come partecipazione se pensiamo che è stato frequentato da grandi giocatori quali oggi sono lo stesso Edoardo Molinari, Brooks Koepka e Nicolas Colsaerts, per citarne alcuni. Il percorso, quest’anno riconosciuto con il migliore della penisola, è stato recentemente ristrutturato con lavori importanti. E’ ideale per gare di altissimo livello e mi ha fatto molto piacere che, proprio in occasione di questo evento, i responsabili del circuito continentale abbiamo affidato completamente a noi la preparazione, cosa assolutamente inconsueta”. Delpodio, trentenne torinese cresciuto insieme ai fratelli Molinari nel Circolo Golf Torino, dopo un’ottima carriera da dilettante, ha fatto buona esperienza sull’Alps
Tour dove ha vinto quattro gare di cui tre nel 2010 (Peugeot Tour El Escorpion, Open International del Normandie, Masters 13), successi che gli hanno permesso anche di imporsi nella money list e di salire sul Challenge Tour. La quarta nel 2012 (Open Samanah). La pioggia ha costretto a qualche sospensione e a tappe forzate per recuperare i tempi, ma in tale contesto Delpodio ha saputo perfettamente adattarsi senza mai perdere la concentrazione e ha conquistato il primo titolo nel circuito con tre colpi di vantaggio sull’inglese Gary Boyd e cinque sui francesi Thomas Linard ed Edouard Dubois e sullo svedese Sebastian Soderberg. Da rilevare la bella prova di Filippo Bergamaschi, sesto in compagnia del portoghese Ricardo Gouveia campione uscente, e il buon piazzamento di Stefano Pitoni (22°). “Giocare in Italia - ha
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* Hanno diritto a frequentare solo il Campo
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Sopra, Matteo Delpodio e Filippo Bergamaschi. Sotto, Borja Virto e la premiazione del torneo. Da sinistra: Michele Liberato, presidente di EMC, Matteo Delpodio, Maurizio De Prosperis, in rappresentanza di ECR Group, e Andrea Pischiutta.
detto il vincitore - suscita una grandissima emozione, farlo all’Olgiata Golf Club così ben preparato e in un torneo perfettamente organizzato è qualcosa di sensazionale e vincere in tale contesto è un sogno”. Title Sponsor della manifestazione è stato per il secondo anno consecutivo EMC, leader mondiale nelle tecnologie al servizio dell’innovazione e nella gestione dell’informazione, la risorsa più importante per tutte le aziende. EMC si pone come partner di fiducia, offrendo alle organizzazioni soluzioni che consentono di massimizzare le nuove tendenze della tecnologia, come Big Data e Cloud Computing, che stanno trasformando le aziende ed il loro business, oltre ad affiancarli nel passaggio dalla seconda alla terza piattaforma, proponendo un approccio Software-Defined Enterprise. Marco Fanizzi, CEO di EMC Italia, ha spiegato l’intervento nel torneo: “Siamo
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convinti che esista un parallelismo tra le dinamiche del mondo del business e quello del golf. Il golf è uno sport in cui tutti i giocatori, di qualsiasi livello, devono necessariamente adattarsi a condizioni mutevoli, similmente a quanto accade oggi per i ruoli di management, alle prese con un mercato in continua evoluzione. Da sempre, come azienda, siamo molto legati allo sport e ai valori a esso associati. Lo sport è attività fisica, ma anche energia, lealtà, obiettivi misurabili, stimoli e rispetto per gli avversari. Sono linee guida che abbiamo nel nostro DNA”. Major sponsor IBL Banca, gruppo bancario italiano specializzato nel settore dei finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione, che è stata anche sponsor della IBL Banca Pro Am Invitational/Memorial Vincenzo Giordano. L’evento ha anticipato il torneo ed è stato
dedicato a Vincenzo Giordano, scomparso nel 2012, fondatore e per molti anni Presidente di IBL Banca. Ha vinto la squadra del professionista scozzese Scott Henry, con i dilettanti Alessio Gattamelata, Angelo Profeta e Tullio Foresta. Hanno dato il loro apporto anche Istituto per il Credito Sportivo, ECR Group, Moka Caffè e Acqua Fiuggi. La manifestazione ha avuto il patrocinio della Regione Lazio, che ha individuato nel torneo un veicolo promozionale di grande validità per il territorio con particolare riferimento al turismo golfistico. Importante ed efficace la collaborazione dell’Olgiata Golf Club e del Comitato Regionale FIG del Lazio, il cui presidente Carlo Scatena, che ha assistito a tutta la manifestazione, è sempre molto attento e sensibile alle tematiche golfistiche del Lazio. Rosa Rossi
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l'intervista
“Una stagione all’avanguardia” Carlo Scatena, presidente del Comitato Regionale Lazio della Federazione Italiana Golf, fa il punto sull’intensa attività svolta in campo agonistico e promozionale, che ha prodotto ottimi risultati
è
stata una stagione altamente positiva per il Comitato Regionale Lazio della Federazione Italiana Golf sotto ogni aspetto, dall’agonistico al promozionale. “Abbiamo avuto un incremento del 21% di Under 18 - ha detto il presidente Carlo Scatena, facendo il punto sulla stagione appena trascorsa - e questo è un dato molto significativo perché testimonia di come i giovanissimi si avvicinino sempre di più al golf. E’ aumentato sia il numero dei brevetti, da 147 a 151, sia la presenza degli atleti regionali nel ranking, con un incremento di circa il 10% nel settore maschile e in quello femminile”. Anche sul campo i ragazzi laziali si sono fatti valere: “Alessandra Fanali - ha continuato il presidente - ha vinto il titolo italiano cadette, Andreina Pupa D’Angelo quello baby e Maria Vittoria Corbi il Loretto Scottish Girls Under 14, importante evento giovanile in Scozia. La squadra dell’Olgiata Golf Club si è imposta nel torneo di Qualifica maschile e quella di Terre dei Consoli nella gara di Qualifica under 18. Inoltre il team della Regione ha primeggiato nel Trofeo CONI Festa della Gioventù e la selezione di Lazio-Abruzzo-Molise-Campania ha stabilito il record di successi conquistando per la quinta volta il titolo, su 14 edizioni, nel Trofeo Nazionale dell’Attività Giovanile-Memorial Giorgio Bordoni”. In sostanza Lazio all’avanguardia a livello nazionale. “In tutto questo va rilevando l’ottimo lavoro operato dal coach Alessandro Bandini e da Gianluca Baldasso, responsabile dell’attività giovanile. Naturalmente speriamo di ripeterci nel 2016. Sarà una lunga stagione che inizierà a febbraio e che si concluderà a novembre con un gran numero di gare”. Molto intensa anche l’attività promozionale. “Abbiamo partecipato a molteplici manifestazioni ufficiali iniziando con ‘Lo
Sport al Bioparco’ dove abbiamo montato il nostro gonfiabile con la presenza dei tecnici allenatori che hanno consentito l’approccio al golf a tante famiglie con notevole numero di bambini. Successivamente siamo stati presenti a ‘Lo Sport in famiglia’ al Laghetto dell’Eur, che ogni anno suscita maggior interesse nel pubblico, quindi alla ‘Festa Etica dello Sport- Giulio Onesti’, alla “Giornata Nazionale dello Sport’ all’Acquacetosa, e a Sport senza frontiere day”. Sono seguiti altri due appuntamenti importanti a luglio e a settembre. “In occasione della Festa dell’Unità a Roma, su incarico del presidente Franco Chimenti, ho avuto un incontro con Luca Di Bartolomei, responsabile del settore sport giovanile del PD, perché nell’ambito della stessa Festa è stata attrezzata un’area specifica per il golf. I nostri istruttori hanno fatto conoscere ancora una volta la disciplina a tante persone ed è stato un autentico successo. Si è svolta anche una Tavola Rotonda, in cui ho potuto sintetizzare l’importanza del golf in generale e in funzione del progetto scuola. A settembre abbiamo terminato la serie dei nostri interventi all’Università LU-
ISS in occasione della “Festa della matricola”, altro passo in avanti nel quadro della promozione negli istituti universitari”. I momenti in cui viene sollecitato il maggior interesse dei media e del pubblico sono legati ai grandi eventi sportivi internazionali. L’Open d’Italia disputato a Monza, con i quasi cinquantamila spettatori, è stato il top dell’anno, ma anche il Lazio ha avuto il suo evento clou all’Olgiata Golf Club che ha ospitato la seconda manifestazione nazionale per importanza, l’EMC Golf Challenge, legato al Challenge Tour europeo. “C’è stato un bel movimento di spettatori - ha sottolineato Scatena - e di interesse da parte di stampa e TV acuito anche dal successo di un italiano, Matteo Delpodio. Dobbiamo molto allo sponsor EMC, che ci ha permesso di proporre nuovamente il torneo. Il Comitato Regionale Lazio ha dato il suo apporto così come c’è stato l’intervento della Regione Lazio con la quale stiamo collaborando da tempo per lo sviluppo del connubio golf-turismo che ha sicuramente grandi prospettive sia per la qualità degli impianti che delle strutture logistiche, senza dimenticare i fascino assoluto di Roma”. Infine quello che rappresenta il fiore all’occhiello di una stagione vissuta sempre all’avanguardia. “Abbiamo fatto un accordo con il Convitto Nazionale, uno dei quatto licei sportivi del Lazio, per la costruzione e l’apertura di un campo pratica all’interno del loro complesso sportivo. In questo progetto, finalizzato a portare il golf come disciplina scolastica nell’ora di educazione fisica, abbiamo avuto l’importante sponsorizzazione dell’Istituto per il Credito Sportivo. I nostri istruttori saranno a disposizione per fornire ai professori di educazione fisica tutte le necessarie nozioni golfistiche in modo che possano poi trasmetterle agli studenti durante la loro normale attività scolastica. Contiamo di poter inaugurare il campo pratica tra fine primavera e inizio estate prossimi, ma l’obiettivo è quello di poter ripetere la stessa operazione con gli altri licei sportivi della capitale”. P. R . R .
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Tra pochi mesi il golf torna alle Olimpiadi Le curiosità legate alle uniche due presenze nel 1900 e nel 1904
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anca meno di un anno all’inizio dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016 dove tornerà di scena il golf a distanza di 112 anni dall’ultima apparizione a St. Louis, la seconda dopo il debutto a Parigi nel 1900. Era il 1904 e da quella data venne praticamente bandito. Poi gli sforzi per farlo riammettere e finalmente la decisione il 9 ottobre del 2009 quando il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ha dato parere positivo (63 voti favorevoli su 90). Nella delegazione chiamata a perorare la causa dell’International Golf Federation c’era anche Matteo Manassero, che a giugno aveva vinto il 114° Amateur Championship, insieme campioni del calibro dell’irlandese Padraig Harrington, della norvegese Suzann Pettersen e della statunitense Michelle Wie. In Brasile il torneo si svolgerà sulla distanza di 72 buche con formula stroke play e saranno assegnate, come per le altre specialità olimpiche, le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Gareggeranno 60 giocatori e altrettante giocatrici, ammessi in base all’Olympic Golf Ranking, formulato seguendo l’Official World Golf Ranking maschile e il Rolex Women’s World Golf Ranking femminile. Il periodo di qualificazione olimpica è iniziato il 14 luglio 2014 e terminerà l’11 luglio 2016. Le due classifiche, maschile e femminile, vengono aggiornate settimanalmente e sono consultabili sul sito dell’International Golf Federation (www.igfgolf.org) Alla data dell’11 luglio 2016 rientreranno nella competizione i primi 15 classificati nei due ranking con un massimo di 4 rappresentanti per nazione. Per arrivare ai 60 del field si procederà nella scelta tenendo presente che ogni nazione potrà avere fino a due rappresentanti a condizione che non abbia già più di due atleti fra i primi 15. E’ stato disposto, inoltre, che il Brasile, in qua-
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Il manifesto che annuncia i Giochi Olimpici del 1904 a St. Louis. La manifestazione fu un flop di partecipazione, poiché molte Federazioni rinunciarono a inviare i propri atleti scoraggiate dalla posizione geografica della città. Come era accaduto a Parigi, anche in questo caso i Giochi furono abbinati a una Esposizione divenendone una sorta di appendice male organizzata
lità di nazione ospitante, e ciascuno dei cinque continenti del movimento olimpico (Africa, America, Asia, Europa e Oceania) debba avere almeno un rappresentante (sia nella gara maschile che in quella femminile) se non già presente in virtù del posizionamento nei ranking. In chiave azzurra al momento avrebbero il biglietto per Rio de Janeiro Francesco Molinari (28° nell’OGR) tra gli uomini, Giulia Sergas (49ª) e Giulia Molinaro (53ª) tra le donne. Nel 1900 a Parigi, nella seconda Olimpiade dell’era moderna, l’oro maschile nel golf toccò allo statunitense Charles Sands e le altre due medaglie andarono ai britannici Walter Rutherford e David Donaldson Robertson. Sands, che era anche un tennista e che praticava altri sport, partecipò poi alle Olimpiadi del 1908 nella specialità della pallacorda. Nella gara femminile vinse l’americana Margaret Ives Abbott davanti alle connazionali Pauline Whittier e Daria Pratt. Curiosa la storia della Abbott, nata a Calcutta il 15 giugno 1878 e deceduta a Greenwich il 10 giugno 1955, che non seppe ma di aver vinto l’oro olimpico. L’edizione dei Giochi del 1900, infatti, si distinse per la pessima organizzazione delle competizioni, trasformate praticamente in attività collaterali dell’Esposizione Universale in corso quell’anno nella capitale francese. Margaret Ives Abbott si era trasferita a Parigi insieme alla madre, la scrittrice Mary Ives Abbott nel 1899 per studiare arte. Entrambe presero parte al torneo di golf l’anno successivo. Margaret chiuse in 47 colpi, prima di dieci concorrenti, e la ma-
A Rio de Janeiro inaugurato il percorso
dre ne assommò 65. Nessuna delle due, però, sapeva di aver partecipato alla gara olimpica. Solo nel 1990 ricerche storiche hanno permesso di ricostruire i programmi e i risultati di quella Olimpiade e a Margaret Ives Abbott fu assegnato il titolo postumo. Nel 1904 a St. Louis s’impose il canadese George Lyon, che precedette tre americani, Chandler Egan, argento, e Burt McKinnie e Francis Newton, entrambi gratificati con il bronzo. Fu la prima edizione in cui vennero consegnate effettivamente le medaglie, che a Parigi non erano previste. Lyon, nato il 27 luglio 1858 a Richmond Hill e deceduto a Toronto nel 1938, iniziò a praticare golf all’età di 38 anni. Vinse otto volte i campionati amatoriali canadesi e dieci volte i campionati Seniores della sua nazione. Nel 1908 fu semifinalista all’Amateur Championship. A St. Louis non si giocò il torneo femminile, ma si svolge la gara a squadre con successo del team statunitense composto da Robert Hunter, Chandler Egan, Kenneth Edwards, Clement Smoot, Walter Egan, Daniel Sawyer, Edward Cummins, Mason Phelps, Nathaniel Moore e Warren Wood. L’organizzazione dei Giochi fu ancora peggiore, se era possibile, che a Parigi. Infatti le
A sinistra, Margaret Ives Abbott non seppe mai di aver vinto le Olimpiadi di golf a Parigi. A destra, il canadese George Lyon durante la gara a St. Louis dove conquistò l’oro
Olimpiadi vennero abbinate ancora a una esposizione, la Louisiana Purchase Exposition, e le competizioni sportive divennero nuovamente un’appendice. Si dilungarono per cinque mesi e vi parteciparono solo 651 atleti, meno della metà di quanti ve ne furono a Parigi, poiché molte federazioni furono scoraggiate dalla posizione geografica di St. Louis. Sono ricordate anche come le Olimpiadi della Vergona per aver ospitato le cosiddette “Antropological Days”. Apparentemente dedicate alla diffusione della cultura di popoli esotici provenienti da ogni parte del globo, queste “Giornate Antropologiche” si rivelarono ben presto per quello che erano: una manifestazione del razzismo imperante dell’epoca, nelle quali pigmei, inuit, ainu, sioux e altri ancora venivano fatti gareggiare in pseudo-sport come la lotta nel fango o il lancio della palla contro un palo del telegrafo, tra le risate e il disprezzo di migliaia di persone.
è stato inaugurato ufficialmente nel mese di novembre il percorso di gioco che dall’11 al 20 agosto ospiterà i tornei di golf olimpici. Disegnato dall’americano Gil Hanse, il campo, che si estende per 970,000m², potrà accogliere 15.000 spettatori. Costruito (con investimenti privati) nella zona di Barra da Tijuca nelle vicinanze del villaggio olimpico, l’impianto verrà poi utilizzato come campo pubblico per favorire la diffusione del golf in Brasile. Paul Pacheco, presidente della Federazione Golf brasiliana ha descritto così il percorso di gara: “Si tratta di un tracciato molto impegnativo. La sua posizione aperta lo rende potenzialmente ventoso, aumentando così il coefficiente di difficoltà dei giocatori. Oltre a soddisfare i requisiti tecnici, offre spettacolari scenari sul mare e sui monti circostanti”. Il sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Praes, ha sottolineato come “il percorso di golf, dotato anche di due laghi, rappresenterà la più vasta area verde di tutta la città e ridarà vivibilità a una zona degradata”.
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“Lord Byron” la perfezione Byron Nelson fu chiamato così per i suoi modi estremamente gentili, ma in realtà sul campo era capace di sfoderare la massima cattiveria agonistica, duro e anche intimidatorio, sempre in senso sportivo, nei riguardi dei suoi avversari
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on esiste la perfezione nel golf, ma tutti sono d’accordo nel ritenere che Byron Nelson vi sia andato molto vicino. Probabilmente nel 1945, la sua stagione migliore nella quale vinse ben 18 tornei nell’US PGATour con una serie di undici titoli conquistati consecutivamente, ritenuto un record assoluto non soltanto nel golf, ma in tutti gli sport. Sempre in quell’anno si classificò anche sette volte secondo, inanellò in sequenza di diciannove giri sotto i 70 colpi, impresa affatto facile in un’epoca dove le attrezzature erano ben diverse da quelle odierne. La media colpi fu di 68,33 con un 67,45 per gli score dell’ultimo giro. Nelson è deceduto il 26 settembre 2006, all’età di 94 anni. Figlio di un coltivatore di cotone era nato il 4 febbraio del 1912 a Waxahachie, in Texas, nei pressi di Forth Worth. Nella stessa zona viveva anche il giovane Ben Hogan che Byron sconfisse in una gara riservata ai caddie nel 1927. Alto 1,84, dotato di lunghe braccia e grandi mani, Nelson ha raggiunto il top sviluppando
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Sopra, Byron Nelson in azione sul green. Nella pagina accanto un quartetto di grandi campioni. Da sinistra: in piedi Jimmy Demaret e Byron Nelson, seduti Bobby Jones e Ben Hogan
un’azione che viene considerata la base del swing moderno. Arrivò alla maturità golfistica nello stesso momento in cui nei bastoni da golf l’acciaio rimpiazzò l’hickory. Nelson comprese che usando i muscoli dei fianchi e delle gambe colpiva la pallina in maniera più forte ed efficace rispetto al vecchio metodo basato sull’uso dei polsi tipico dell’era hickory. Eseguiva lo swing in posizione più eretta e lungo la linea dove voleva mandare la pallina, usando un giro pieno della spalla con poco movimento del polso. Inoltre piegava le ginocchia mentre colpiva la palla. Le cose, comunque, non andarono subito nel verso giusto, perché a Nelson capitava di frequente di prendere la pallina con il tacco del bastone. Risolse il problema spostando il corpo in avanti. “A chi mi osservava - ebbe a spiegare - sembrava che io spostassi la testa indietro: il realtà era il corpo che si muoveva in avanti e più lo facevo più il gioco migliorava”. Nelson riteneva anche che una delle chiavi dei suoi successi fosse il suo sesto senso nel giudicare
Le 52 vittorie nel PGA Tour
bene le distanze. Fu chiamato “Lord Byron” per i suoi modi estremamente gentili, ma in realtà sul campo era capace di sfoderare la massima cattiveria agonistica, duro e anche intimidatorio, sempre in senso sportivo, nei riguardi dei suoi avversari. Ken Venturi, che fu suo allievo, ha sempre sostenuto che “si può sempre discutere su chi sia o sia stato il miglior giocatore, ma Byron è stato il più grande che abbia mai calcato i fairway”. In carriera Nelson ha vinto 52 tornei nell’US PGA Tour inclusi due Masters (1937, 1942), due USPGA Championship (1940,1945) e un US Open (1939). Ha infilato una striscia di 113 tagli superati consecutivamente, record che gli ha tolse Tiger Woods (142). Ha disputato due volte la Ryder Cup (1937-1947) con un record personale di tre vittorie e un pari nei match disputati, ed è stato capitano del team statunitense nel 1965. Sono stati tre successi. Ha primeggiato due volte nell’ordine di merito (1944-1945). Raggiunse i massimi livelli nel triennio 1944-1946, partecipando a 75 tornei con 35 vittorie e 16 secondi posti. In questo periodo solo una volta non si è
classificato tra i “top ten”, a Pensacola nel 1946 dove finì 13°. Alla fine di quella stagione, appena trentaquattrenne, decise di non giocare più a tempo pieno nel circuito, comunque ebbe ancora modo di imporsi nella Bing Crosby Pr-Am (1951) e nel French Open (1955). Passato professionista nel 1932 ha disputato gare, sia pure a ritmo sempre più ridotto dopo il 1946, fino al 1965. E’ stato l’idolo di Arnold Palmer che di lui disse: “Ha fatto delle cose nel circuito che sarà impossibile eguagliare ed emulare”. Uscito dalle scene si è ritirato a vivere nel suo ranch, tuttavia ha aiutato molti giovani giocatori a migliorare il proprio gioco come il già citato Ken Venturi e Tom Watson. E’ stato per molti anni commentatore di eventi golfistici per ABC Sport. Ha seguito sempre di persona il Byron Nelson Championship dove aspettava l’arrivo dei partecipanti all’ombra della club house. All’inizio del 2006 la Camera dei Deputati statunitense ha chiesto che gli fosse conferita la medaglia d’oro del Congresso per le sue storiche imprese.
1935 (1): New Jersey State Open 1936 (1): Metropolitan Open 1937 (2): The Masters, Belmont Country Club Match Play 1938 (2): Thomasville Open, Hollywood Open 1939 (4): Phoenix Open, North and South Open, U.S. Open, Western Open 1940 (3): Texas Open, Miami Open, PGA Championship 1941 (3): Greater Greensboto Open, Tom O’Shanter Open, Miami Open 1942 (3): Oakland Open, The Masters, Tom O’Shanter Open 1944 (8): San Francisco Victory Open, Knoxville War Bond Tournament, New York Red Cross Tourney, Tom O’Shanter Open, Nashville Open, Texas Victory Open, San Francisco Open, Minneapolis Four-Ball (con Harold “Jug” McSpaden) 1945 (18): Phoenix Open, Corpus Christi Open, New Orleans Open, Charlotte Open, Greater Greensboro Open, Durham Open, Atlanta Open, Montreal Open, Philadelphia Inquirer, Chicago Victory National Open, Tom O’Shanter Open, Canadian Open, Knoxville Invitational, Esmeralda Open, Seattle Open, Glen Garden Open, PGA Championship, Miami Four-Ball (con Harold “Jug” McSpaden) 1946 (6): Los Angeles Open, San Francisco Open, New Orleans Open, Houston Open, Columbus Invitational, Chicago Victory National Open 1951 (1): Bing Crosby Pro-Am Altri successi: French Open (1955) Award: Vardon Trophy (1939) Ryder Cup: due da giocatore vittorioso (19371947), una da capitano vittorioso (1965)
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il ricordo
Louise Suggs, un modello per il golf ideale In carriera ha ottenuto 61 titoli, comprensivi di 11 major. Tra le tredici fondatrici della LPGA americana, ne è stata presidente per tre volte
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errà ricordata sicuramente come una delle giocatrici più influenti nel mondo del golf femminile statunitense e non solo per le sue vittorie, ben 61 comprensive di undici in major. Louise Suggs, infatti, è stata una delle tredici socie fondatrici, nel 1950, della LPGA di cui ricoprì la carica di presidente per ben tre mandati. Ci ha lasciati da poco tempo, deceduta per cause naturali nella sua casa di Saratoga, in Florida. Nata il 7 settembre del 1923, ad Atlanta in Georgia, probabilmente un luogo per predestinati, aveva 92 anni. Pure se la LPGA ufficialmente è datata 1950, la storia vincente di Louise Suggs era cominciata nel 1946 e si è protratta ininterrottamente fino al 1962 con almeno un titolo l’anno. Si fece conoscere proprio nel 1946, quando era ancora dilettante, aprendo il palmares con due major dell’epoca, il Titleholders Championship e il Women’s Western Open, poi in coppia con un altro grandissimo, Ben Hogan, si impose nel Pro-Lady Victory National Championship. L’anno dopo, ancora da amateur portò a tre i major, confermandosi nel Women’s Western Open, e aggiungendovi anche l’US Womens Amateur, ossia l’equivalente major per dilettanti. Nel 1948 fece suo anche l’altro major per dilettanti, il British Amateur Championship che completò il ciclo prima di passare di categoria l’8 luglio. Nel 1949 i tornei del grande slam conquistati arrivarono a cinque, con il Western Open e con l’US Womens Open. E non aveva avversarie facili da battere in tali gare. In particolare si inchinarono Patty Berg, quattro volte seconda, e Babe Zaharias. Nata la LPGA non si esaurì, comunque, la sua vena, anche se presa da tanti impegni. In particolare nel 1953 fu prima nella money list, dopo aver do-
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minato in otto gare compreso il Women’s Western Open che si assicurò per la quarta e ultima volta. Completò il grande slam nel 1957 con il LPGA Championship, una delle sole sette donne fino a oggi capaci di compiere l’impresa, e nel 1959 andò a segno per l’undicesima volta in un major, portando a quattro anche i successi nel Titleholders Championship, mentre l’US Womens Open lo vinse due volte. L’ultima prodezza nel 1962 quando conquistò il titolo del St. Petersburg Open. La Suggs, al quale il famoso comico Bob Hope diede il soprannome di “Miss Sluggs” per la sua lunghezza dal tee, ha fatto da apripista in diverse occasioni. Fu una delle prime golfiste a trovare posto nella LPGA Tour Hall of Fame alla sua creazione nel 1967. Fu la prima donna ammessa alla Georgia Athletic Hall of Fame e dimostrò nel 1961 che le golfiste potevano competere con gli uomini vincendo una gara contro 24 professionisti compreso Sam Snead. Ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti tra i quali il Patty Berg Award (2000) per i contributi eccezionali dati per
la crescita del golf femminile e, nello stesso anno, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni della LPGA, è stata selezionata come una tra i 50 migliori giocatrici e maestri dell’Associazione. Nel 2007 ha ricevuto il prestigioso Bob Jones Award e nel 2008 il Wlliam D. Richardson Award, conferitogli dalla Golf Writers Association of America. Anche dopo aver concluso la carriera e rimasta sempre un personaggio forte e rappresentativo del golf. Per lei il Masters era un appuntamento fisso, seduta su una sedia davanti alla club house. Inoltre era una delle sette donne alla quale è stata concessa l’appartenenza al Royal & Ancient di St. Andrews dopo che è stato abrogato il veto di accesso alle donne in vigore per 260 anni. Infine Ben Hogan, nella prefazione fatta al libro della Suggs “Par golf for womens” ebbe a scrivere: “Se dovessi individuare nel mondo di oggi una donna come modello per qualsiasi altra donna che aspiri a forme di golf ideale, sarebbe solo la signorina Suggs”.
olf G moderno
da gennaio anche sul web
attualità, informazionE, VIAGGI e tutto quello che c’è da sapere sul mondo del golf
www.golfmoderno.it Golf moderno •
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GOLF TRAVEL
Tra Bologna e Modena 18 • Golf moderno
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golf, motori e gastronomia
a Regione Emilia Romagna prende il suo nome dalla Via Emilia, l’antica strada romana che collega il mare Adriatico alle grandi pianure del nord, correndo da Rimini a Piacenza: un territorio adagiato tra gli Appennini, il Po e il mare Adriatico, che ha conservato intatto nel tempo un ricco patrimonio di tradizioni, costumi e storia. Le radici etrusche, celtiche, romane, longobarde e bizantine rendono unica e al tempo stesso poliedrica la fisionomia culturale di questa terra. Bologna, Ferrara, Ravenna e tutte le altre città d’arte della regione sono mete rinomate del turismo culturale, luoghi la cui storia si respira negli atri dei palazzi signorili ed è raccontata dalle mura che definiscono la geometria delle città. Ma l’Emilia-Romagna è anche grande golf, eccellente gastronomia ed è la capitale dei motori. Lungo le 14 Strade dei Vini e dei Sapori, gli amanti dell’enogastronomia trovano oltre mille tappe fra aziende agricole, cantine, caseifici, prosciuttifici, agriturismi, botteghe artigianali e lungo la Via Emilia gli appassionati di motorismo possono conoscere da vicino i più grandi miti nati in questa Terra di Motori, dalla Ferrari alla Ducati, dalla Lamborghini alla Maserati. L’Emilia-Romagna è anche golf, tanto golf e di qualità, con 25 ottimi percorsi da campionato situati uno vicino all’altro, che possono accogliere i golfisti in ogni giorno dell’anno Un solo green fee per tutti i 25 tracciati, raggiungibili in pochi minuti di auto. Un percorso nuovo ogni giorno, una sfida interminabile ed affascinante. Tra i pacchetti uno dei più accattivanti è sicuramente quello che riguarda l’area di Bologna e Modena con alloggiamento in hotel bolognesi e quindi la possibilità di giocare su tre campi di diverse caratteristiche, ma tutti estremamente stimolanti.
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I percorsi Golf Club Le Fonti
Golf Club Bologna
è inserito nell’affascinante Valle del Sillaro caratterizzata da un microclima mite e salubre, contornata da dolci colline. In questo ambiente si trovano importanti e suggestivi impianti e strutture salutistiche e termali (le Terme di Castel San Pietro ed il villaggio della Salute Più) nelle quali ritrovare il proprio benessere psicofisico abbinato al gioco del golf. Il percorso di 6.480 metri, 18 buche par 72 risulta estremamente vario e divertente sia per i giocatori più abili che per i principianti. All’interno della club house si può trovare ristoro presso il qualificato ristorante che sviluppa con fantasia la vocazione enogastronomica del territorio abbinata ad una impareggiabile ospitalità. L’impianto golfistico, prospiciente agli stabilimenti termali e ai margini della città medievale, offre congiuntamente e in armonia con il territorio circostante, un’ampia opportunità di servizi enogastronomici, ricreativi, culturali, sportivi e musicali per soddisfare un soggiorno piacevole e da ricordare. Nel 2006 e nel 2007 il Golf Club Le Fonti è stato sede della Qualifying School del Ladies European Tour e negli anni 2009, 2010 e 2011 ha ospitato tornei dell’Alps Tour. Dal 2007 è accreditato come sede del Centro Tecnico Federale Femminile e al suo interno è inoltre attiva una sede della Blue Team Golf Academy.
Uno dei percorsi storici italiani, costruito nel 1959 e disegnato da Cotton & Harris, sorge su un terreno collinare di grande suggestione con bellissimi scorci panoramici che spaziano sulla collina circostante e sulla pianura. Il tracciato, costantemente aggiornato, ha ospitato più volte negli ultimi anni i Campionati Italiani Dilettanti oltre che numerose e qualificate gare per professionisti. La club house, sobria ed elegante, mirabilmente inserita nel paesaggio, costituisce il luogo ideale per gustare le raffinate proposte del ristorante del circolo più volte inserito fra i 10 migliori Ristoranti di Club italiani. La bella piscina, aperta da giugno a metà settembre, completa le proposte. Nel 2000 sono state apportate alcune modifiche al percorso da parte di Peter Alliss.
Modena Golf & Country Club Il Modena Golf & Country Club è situato in posizione strategica per essere raggiunto facilmente e velocemente da ogni direzione. Adagiato su un’area di oltre cento ettari e costruito seguendo il progetto del campione tedesco Bernhard Langer, assistito dall’architetto americano J. Jim Eng, di Boulder in Colorado, il percorso si pone, per le sue caratteristiche costruttive, fra i migliori d’Italia. Gli ampi green e tee, il disegno dei fairway, i cinque laghi artificiali ne fanno il tracciato ideale come sede per lo svolgimento di competizioni ad alto livello quali l’Open d’Italia, che ha celebrato su questo campo la sua 50a edizione. Il tracciato executive, l’ampio driving range e due campi da tennis completano le strutture sportive. Un ristorante nel quale gustare piatti raffinati o prelibatezze della cucina locale, un bar, due piscine, una sala biliardo, una palestra e le salette TV e per il gioco delle carte accolgono i giocatori ed i loro ospiti al termine delle “fatiche” golfistiche.
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“World Golf Awards”, Emilia Romagna Golf tra i premiati Emilia Romagna Golf, il Consorzio regionale che raggruppa i 25 campi da golf esistenti nel territorio, è stato riconosciuto come miglior Tour Operator italiano per l’incoming golfistico. E’ stato assegnato da parte dei principali operatori del turismo golfistico mondiale e da centinaia di migliaia di appassionati golfisti in più di 100 nazioni al termine di un lungo processo di votazione. Il premio è stato consegnato presso il Conrad Hotel di Quinta Do Lago in Algarve (Portogallo) nel corso della cerimonia dei “World Golf Awards” che, ogni anno, vengono attribuiti ai migliori operatori del turismo golfisti-
co internazionale. “E’ un riconoscimento - ha affermato il presidente di Apt Servizi Liviana Zanetti - molto importante per una Regione, l’Emilia Romagna che da quasi 20 anni ha saputo mettere insieme pubblico e privato in un progetto che viene unanimemente riconosciuto come il più organizzato e professionale nel settore del turismo golfistico nazionale”. L’Emilia Romagna - che fa parte del Progetto d’eccellenza nazionale “Italy Golf and More” - è attualmente l’unica regione italiana che sia riuscita a mettere in rete tutta la propria offerta golfistica regionale presentando pacchetti turistici ad hoc.
Gli alberghi E dopo il golf?
Andando a Bologna e a Modena oltre al golf non bisogna dimenticarsi di:
Savoia Hotel Regency Il Savoia Hotel Regency, 4 stelle S, è il punto d’incontro ideale per chi desidera il massimo dei comfort, in un ambiente raffinato, dove l’ospitalità rappresenta il segno distintivo che, da sempre, contraddistingue la famiglia Trombetti. L’hotel riprende lo stile delle ville del settecento, dove lo spazio ritorna ad essere l’elemento principale: tutto è stato pensato per garantire agli ospiti ampie zone relax e piacere, sia nelle aree interne che all’esterno. L’albergo si sviluppa su un’area di 10.000 mq, il corpo principale è a forma di “U” e fa da cornice ad una meravigliosa piscina all’aperto con vista sul lussureggiante parco. L’ampia e lussuosa hall, con seminato alla veneziana e lampadari di cristallo, si affaccia sul giardino pensile in stile liberty con fontane e palme. I due piani superiori dispongono di 72 camere doppie da 18 a 26 mq, con tutti i comfort. Le due torrette formano il terzo piano occupato esclusivamente da sei business-suite e due suite con idromassaggio, sauna e terrazzo solarium. Il roof garden situato all’ultimo piano dell’hotel é il luogo incantevole per un gustoso aperitivo, mentre il ristorante Garganelli delizia gli ospiti con i piatti della migliore tradizione bolognese. Il piano interrato dispone di un comodo ed ampio parcheggio privato e di un centro fitness. Il centro congressi è dotato delle più moderne tecnologie e attrezzature e propone diverse opzioni e grandi disponibilità di spazi. L’hotel è situato a pochi minuti dal centro di Bologna, è facilmente raggiungibile e si trova in comoda posizione per raggiungere in pochi minuti i campi da golf. Savoia Hotel Regency (4 stelle Superior - Bologna) 5 notti B&B + 4 green fee (Bologna, Le Fonti & Modena) Euro 430,00 (per persona in camera doppia)
• Visitare le bellezze della storica città universitaria di Bologna, passeggiare sotto ai 40 Km di portici, fare una meritata pausa shopping in Galleria Cavour, qualche acquisto gastronomico da Tamburini, in pieno centro, e infine godersi un meritato caffè nei tavolini della splendida Piazza Maggiore; • Esplorare la splendida collina bolognese e, partendo dal centro di Bologna, raggiungere la spettacolare Basilica di San Luca; • Assaggiare gli incredibili vini dell’Enoteca di Dozza e visitare la Rocca Sforzesca di Dozza nelle vicinanze di Bologna; • Visitare i musei della Ferrari (nella foto), della Lamborghini e della Ducati e il negozio della Ferrari a Maranello vicino a Modena; • Visitare una vineria o la fabbrica di un produttore di aceto balsamico nell’area di Modena.
Hotel Corona d’Oro Se amate l’atmosfera delle antiche dimore cariche di storia, dovete conoscere l’Hotel Corona d’Oro, quattro stelle, nato agli inizi del 1800 nello storico palazzo Azzoguidi, a due passi dal cuore di Bologna. Completamente ristrutturato nel 2004, l’Hotel Corona d’Oro offre un comfort elegante, adeguato alle aspettative degli ospiti più esigenti. Un raffinato e inusuale percorso attraverso gli stili architettonici, dal gotico al rinascimento, fino al magnifico liberty con camere e suite ospitali e silenziose, tutte di altissimo livello. L’albergo è dotato anche di sale per congressi, meeting, esposizioni, con accesso indipendente. La dimora “simbolo” della bella epoque a Bologna, soggiorno degli ospiti più illustri in città. Un’esperienza da non perdere. In posizione ideale per raggiungere i campi da golf di Bologna (15 km), Le Fonti (20 km) e Modena (35 km). Hotel Corona d’Oro (4 stelle Lusso – Bologna) 4 notti B&B + 3 green fee (Bologna, Le Fonti & Modena) Euro 435,00 (per persona in camera doppia)
Per informazioni, vendita e quotazione pacchetti turistici e prenotazioni alberghi e Tee Times: Emilia Romagna Golf c/o Cervia Turismo Via Evangelisti 4 48015 Cervia (Ravenna) Tel.: 0544.916280 / 72424 Fax: 0544.972911 E-mail: info@emiliaromagnagolf.com Web site: www.emiliaromagnagolf.com
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Golf e turismo, un tema d’attualita al Miglianico G&CC Il club abruzzese è molto attivo nell’organizzazione ed è divenuto tappa fissa di un torneo internazionale del circuito Alps Tour. è molto impegnato nel sociale e soprattutto nella promozione del territorio. tra le iniziative due interessanti convegni
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n legame solido, in forte crescita e con grandi potenzialità. Il convegno “Promozione del Territorio attraverso il turismo” ospitato dal Miglianico G&CC, ha dato indicazioni confortanti per il movimento golfistico italiano. Il meeting, promosso dal Presidente del circolo chietino, Mario Dragonetti, ha visto la partecipazione del Presidente di CONI Servizi e FIG Franco Chimenti, del Consigliere Federale Celso Lombardini, del consulente FIG per il turismo, Maurizio De Vito Piscicelli e, in rappresentanza delle Istituzioni locali: Lucrezio Paolini, Vice Presidente del Consiglio Regionale Abruzzo, e Fabio Adezio, Sindaco di Miglianico. Franco Chimenti, dopo essersi complimentato con lo staff del club per l’ottima organizzazione dell’Abruzzo Open, in svolgimento durante il Convegno, ha voluto sottolineare la vocazione turistica del nostro Paese e naturalmente della Regione. Poi si è soffermato sulla candidatura italiana per la Ryder Cup 2022 e infine ha ricordato la grande affluenza di spettatori, un numero che ha superato ogni record precedente e che “ha certificato l’entusiasmo degli italiani per il golf ”. Mario Dragonetti ha posto l’accento sulla compattezza dei circoli abruzzesi nel progetto comune di crescita. Un’unita d’in-
Nella foto, da sinistra: Maurizio De Vito Piscicelli, Celso Lombardini, Franco Chimenti, Mario Dragonetti, Fabio Adezio, Lucrezio Paolini
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tenti avvalorata dalla presenza in platea di numerosi presidenti di circoli corregionali. Dragonetti ha poi auspicato “un maggior sostegno da parte delle Istituzioni”. Un invito, al quale Lucrezio Paolini ha risposto con entusiasmo affermando che “La Regione vuole valorizzare le eccellenze locali, al fine di premiare gli sforzi compiuti dai golf club abruzzesi”. Fabio Adezio, si è detto onorato che “l’Alps Tour abbia scelto di tornare per il secondo anno consecutivo, a riprova del gradimento per la straordinaria ospitalità e accoglienza che caratterizza l’Abruzzo”. Il Consigliere FIG, Celso Lombardini, ha messo in evidenza: “la grande professionalità, unita alla splendida umanità, del Miglianico Golf & Country Club, il cui impegno per il sociale ha dato vita a due bellissime edizioni dell’Open d’Italia disabili”. Maurizio De Vito Piscicelli ha puntato l’attenzione sulla valorizzazione del prodotto golf: “Le bellezze dell’Abruzzo e la sua offerta turistica così variegata - ha aggiunto Piscicelli - vanno supportate da un lavoro corale, che metta il golf al centro del progetto. L’Italia è stata inserita nella top ten dei viaggiatori golfisti. Nel 2014 sono stati venduti ben 500.000 green fee ai turisti stranieri. Numeri importanti, che denotano il forte appeal del nostro Paese per i golfisti nel mondo. La FIG, al fianco di Italy Golf & More, si sta facendo promotrice di un messaggio unitario per proporre l’offerta golfistica nella sua totalità. L’opzione del tee time on line è un passo concreto dell’apertura verso l’estero.”
“Diverse abilità nello sport e nel turismo” - In precedenza, in occasione della disputa del 15° Open d’Italia per atleti diversamente abili, disputato sempre sul percorso del Miglianico G&CC e vinto dallo svedese Joakim Bjorkman davanti a Pier Federico Rocchetti, è stato allestito un convegno dal tema “Diverse abilità nello sport e nel turismo” a cui hanno partecipato Franco Zuccarini, Presidente Regionale Comitato Paralimpico, Lucrezio Paolini, Vicepresidente Consiglio Regionale, Fabio Adezio, Sindaco di Miglianico, Mario Dragonetti, presidente del circolo ospitante, Celso Lombardini, Consigliere Federale FIG e Francesca Vici, Vicesegretario Generale FIG. Moderatore, Paolo Sinibaldi. Presente Giovanni Paolo Risso, Consigliere Federale e referente per il settore paralimpico. Dal dibattito è emerso come lo sport per diversamente abili, nel caso specifico il golf, sia un ottimo volano per il turismo e, a Miglianico, credono molto in tale valenza e stanno portando avanti programmi nel concreto. Tra l’altro, durante gli interventi, più volte è stato ripetuto il concetto che il termine disabilità è forse un po’ forzato, in quanto specie nel golf il gap tra il normalmente abile e il diversamente abile è ridotto al massimo. Hanno preso la parola anche Roberta Borrone, vicepresidente Coni Abruzzo, Emilia De Matteo, Assessore Politiche Sociali Chieti, Piergiorgio Mammarella, Sindaco di Vacri, Giuliana Meucci, Associazione Orizzonte, Guglielma Corrado, Consigliere Comunale Francavilla al Mare, Sergio Di Sciascio (USSI).
Notiziario Perrino, Blanco Blanco e Croce nel Campionati PGAI • Andrea Perrino ha letteralmente dominato nel 39° PGAI Championship, ossia il Campionato dell’associazione dei professionisti, disputato sul percorso del Golf della Montecchia. Dopo una corsa di testa (203 colpi, -13) ha lasciato a ben sette colpi Cristiano Terragni e a otto lo statunitense Zeke Martinez, Corrado De Stefani e Andrea Maestroni, campione uscente, che ha fatto appello al suo orgoglio realizzando un 64, otto sotto par, miglior score di giornata con il quale ha recuperato 27 posizioni. Peraltro Maestroni ha ottenuto una ‘carta’ per il Challenge Tour a... tavolino. Infatti da settimo nell’ordine di merito dell’Alps Tour si è trovato nominalmente quinto poichè due dei giocatori che lo precedevano hanno ottenuto la ‘carta’ per l’European Tour alla Qualifying School lasciando il due posti a chi li seguiva. Ancora più distanziati Lorenzo Scotto e Andrea Zani, sesti a nove lunghezze, all’ottavo a dieci Federico Colombo, Luca Galliano ed Emmanuele Lattanzi e al 14°, a dodici, Costantino Rocca, sempre applaudito da chi ha assistito alla gara. Perrino, 31enne livornese professionista dal 2008, è al primo successo in questo Campionato per il quale ha ricevuto un assegno di 4.500 euro su un montepremi di 30.000 euro. Ha tirato più diritto che lungo (anche se il suo drive vale 250 metri), preciso dal tee quanto basta (con una media del 75 per cento), con un attacco al green che si è avvicinato al 90 per cento e un ottimo controllo della distanza; e poi 30.5 putt per giro in media nei tre round. Il colpo più bello? “Il ferro 5 alla buca 11, par 3 di 183 metri, nel giro finale a un passo dall’asta” ha detto Perrino. Dove migliorare? Nel gioco corto. “Lavorerò con un buon esercizio che mi ha consigliato Costantino Rocca” ha aggiunto. A volte qualche ripensamento sul piano tecnico paga, parole del vincitore: “Dopo alcune gare giocate sul Challenge Tour, dove tirare lungo è importante, avevo iniziato a cercare più distanza snaturando le mie caratteristiche. Sono entrato in crisi e ho fatto un passo indietro: con il coach Gianluca Pietrobono abbiamo lavorato
Andrea Perrino ha coronato una bella stagione con il primo successo nel Campionato della PGA Italiana
un anno per recuperare il meglio del mio swing più naturale”. All’attivo di Perrino tre titoli nell’Alps Tour: due ottenuti nel 2009, anno in cui ha vinto anche l’ordine di merito passando sul Challenge Tour, e uno in questa stagione (Memorial G. Bordoni). SENIOR - In precedenza si sono disputati sul percorso del Circolo Golf Ca’ Amata, a Castelfranco Veneto, il 27° Italian Senior PGA Championship e il 18° Italian Ladies PGA Championship dove sono andati a segno Lo spagnolo Manuel Blanco Blanco e Stefania Croce. Tra gli “over 50” Manuel Blanco Blanco (136, -6), maestro al GC Colli Berici, ha rimontato dal terzo posto e ha superato di due colpi lo statunitense Zeke Martinez, campione uscente e leader dopo un giro, agganciato al secondo posto da Costantino Rocca, autore del miglior score di giornata (66, -5) insufficiente però per compensare una partenza lenta. Al quarto posto Mauro Bianco, al quinto Ernest Kocs, al sesto Emanuele Bolognesi e al settimo Pietro Molteni. E’ stato costretto al ritiro Giuseppe Calì in vetta insieme a Martinez dopo 18 buche. Al vincitore è andato un assegno di 3.000 euro su un montepremi di 13.500 euro.
SoRPasso anche nel camPionato Ladies • Stefania Croce (137, -5), rinvenuta con un 67 (-4), miglior punteggio del turno, ha conquistato per la quarta volta il titolo Ladies, davanti alla tenace Margherita Rigon con un colpo in più, e a Giulia Sergas in ritardo di due, che sembrava aver ipotecato il successo dopo la leadership di partenza e i due colpi di vantaggio sulle due rivali che l’hanno sopravanzata. La Croce, che aveva fatto la tripletta dal 2008 al 2010, è stata gratificata con 2.300 euro su un montepremi di 5.500 euro. Il record di vittorie appartiene a Diana Luna con sette, assente in questa circostanza.
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Notiziario Marco Simone
I due vincitori, Daniele Bomarsi, del Golf Nazionale, e Alessia Mengoni, del GC Archi di Claudio, dopo la premiazione
Il Trofeo del Castello a Bomarsi e Mengoni • Daniele Bomarsi (Golf Nazionale) e Alessia Mengoni (Archi di Claudio) hanno ottenuto una brillante affermazione nel Trofeo Castello di Marco Simone, gara nazionale FIG disputata sull’impegnativo percorso del Marco Simone G&CC. L’evento ha richiamato ottimi concorrenti provenienti da tutta Italia che hanno dato vita a un confronto ricco di interessanti spunti tecnici ed agonistici. Nel torneo maschile si è posto subito in evidenza il giovanissimo Pietro Bovari (Ambrosiano) con un ottimo 68 (-4) unico a scendere sotto par, ma successivamente il figlio del maestro Antonello Bovari, neo presidente della PGA Italiana, ha lasciato strada a ragazzi più esperti. Nel secondo turno ha allungato decisamente Daniele Bomarsi con un 67 (-5), il quale ha iniziato il giro finale con una dote di tre colpi su Edoardo Vizzotto (Royal Park I Roveri) e su Edoardo Buzzi (Parco di
Fioranello
Interregionale Foursome agonismo e sorpassi
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Roma). Poteva affidarsi ad un controllo degli avversari e invece il 20enne portacolori del Golf Nazionale ha consolidato il primato con un 70 (-2), per un totale di 209 (-7),lasciando a cinque lunghezze Edoardo Vizzotto e a sei Dylan De Prosperis (Parco di Roma). In quarta posizione Jacopo Albertoni (Terre dei Consoli), Filippo Bernabè (Rivierasport) ed Edoardo Buzzi (Parco di Roma), in settima Mattia Giuseppin (Olgiata) e in ottava il tenace Pietro Bovari. Sicuramente buona la stagione di Daniele Bomarsi che si è imposto anche nel prestigioso Mattone d’Oro, nell’Oasi Classic ed è giunto secondo nel Campionato Regionale Laziale individuale. Nel torneo femminile Francesca Bartolini (Golf Nazionale) è stata la protagonista dei primi due giri condotti al vertice con buona autorità. Con sei colpi di vantaggio dopo 36
• Il percorso del Circolo del Golf Fioranello ha ospitato il Campionato Interregionale Foursome Lazio-Abruzzo Molise. Sia la gara maschile che quella femminile, entrambe disputate sulla distanza di 36 buche medal, sono state molto combattute e si sono concluse praticamente allo stesso modo, ossia con i vincitori che hanno sorpassato coloro che erano stati leader nella prima giornata. Nel torneo maschile Gabriele Ruffolo-Leonardo Cataldo, portacolori dell’Oasi, hanno concluso con 158 colpi (83 75) superando di misura
buche sulla 14enne Alessia Mengoni (Archi di Claudio) sembrava poter agevolmente controllare la situazione, invece ha accusato un inatteso cedimento, mentre la sua avversaria ha cambiato marcia e con un parziale di 75 (+3) ha avuto partita vinta (233, +17) con quattro colpi di margine. E’ stato un successo globale delle ragazze tesserate per gli Archi di Claudio che hanno occupato la terza piazza con Anna Gazzellone e la quinta con Flavia Minozzi, mentre la quarta è stata appannaggio di un’altra giovane del Golf Nazionale, Francesca Boccacani. Alla premiazione, oltre a Lavinia Biagiotti e ad Antonello Bovari, è intervenuto il presidente della Federazione Italiana Golf Franco Chimenti. Inevitabili i riferimenti alla candidatura italiana per ospitare la Ryder Cup 2022 nel circolo scelto quale teatro della sfida tra giocatori europei e statunitensi.
Gabriele Proietti (Appio Claudio)-Daniele Pacini (Terre dei Consoli). Sul podio anche Vincent D’Anzi-Edoardo Farina (Parco de’ Medici), dopo una bella volata per il terzo posto con Riccardo Brogelli (Castelgandolfo)-Matteo Sebastiani (Roma Acquasanta), al quinto Mario Moriconi-Filippo Lauretti (Parco di Roma), al sesto Tommaso Antoci-Giacomo Gazzellone (Archi di Claudio) e al settimo Antonello e Danilo Serafini (Latina). Nella gara femminile Alessia Mengoni (Archi di Claudio)-Francesca Pannone
(Fiuggi), dopo un bel primo turno al termine del quale erano in vetta, hanno ceduto nel secondo lasciando strada a Elena Verticchio-Andreina Pupa D’Angelo (Olgiata) che hanno prevalso con 160 (81 79) colpi, tre di vantaggio sulle avversarie. In terza posizione Benedetta Reina-Anna Gazzellone (Archi di Claudio), quindi Flavia Castorina-Flavia Minozzi (Archi di Claudio) e Ginevra Maria Zavagli Ricciarelli-Elena Curatolo (Parco di Roma). La premiazione ha concluso due belle giornate di golf perfettamente organizzate dal circolo ospitante.
Notiziario Parco di Roma
Buzzi e Rossini campioni regionali
• Cento concorrenti nelle due categorie hanno preso parte al Campionato Regionale Lazio Maschile e Femminile intitolato alla memoria del grande giocatore e maestro Ugo Grappasonni. L’evento, articolato sulla distanza di 36 buche con formula stroke play, si è disputato sul tracciato del Parco di Roma G&CC dove hanno vinto Edoardo Buzzi (Parco di Roma) e Sharon Rossini (Olgiata). Nel torneo maschile c’è stato grande equilibrio nel primo giro in cui si sono portati al comando Mattia Giuseppin (Olgiata), Daniele Bomarsi
(Golf Nazionale) e Nicola Usai (Parco di Roma) seguiti a un colpo da Lorenzo Fiorillo (Roma Acquasanta), Edoardo Buzzi e Giacomo Di Gennaro (Parco di Roma). Nel secondo turno è emerso Edoardo Buzzi (141 - 71 70) che con un 70 (-2), miglior score di giornata, ha lasciato alle sue spalle Daniele Bomarsi, secondo a tre colpi, ed Edoardo Schiavella (Castelgandolfo), terzo a quattro. In quarta posizione Lorenzo Fiorillo (Roma Acquasanta) e Giacomo Di Gennaro (Parco di Roma), in sesta Jacopo Albertoni (Terre dei Consoli), Gregorio
Alibrandi (Olgiata), Tommaso Schiavetti (Parco di Roma) e Nicola Usai. Nel torneo femminile Sharon Rossini ha fatto corsa di testa. Dopo un ottimo primo giro in 72 (par) ha effettuato il secondo in 81 (+9), ma il notevole divario di rendimento non le ha impedito di concludere vittoriosamente (153, +9) la sua volata davanti alla compagna di club Elena Verticchio (156, +12). Al terzo posto Laura Di Stefano (Parco di Roma), al quarto Francesca Boccacani (Golf Nazionale) e al quinto Morgane Peeters (Roma Acquasanta).
Golf Nazionale
Nel ricordo di Antonello Abis La premiazione di Dylan De Prosperis, portacolori dell’Olgiata Golf Club, uno dei migliori Under 14 laziali
• Al Golf Nazionale è stato ricordato il maestro Antonello Abis prematuramente scomparso alcuni anni addietro. E lo si è fatto nel migliore dei modi con una gara riservata agli Under 16, quei ragazzi a cui dedicava tante ore del suo insegnamento con passione e competenza. Due giorni di sole, una temperatura primaverile, le condizioni ideali per giocare a golf anche su un percorso molto tecnico e piuttosto difficile, specie il relazione all’età dei concorrenti. Trentasei le buche da completare e ragazzi, provenienti non solo dal Lazio, divisi in tre categorie maschili e altrettante femminili. Tra gli Under 16 ha prevalso Leonardo Agugiaro (Golf
Nazionale) che ha preceduto di due colpi Filippo Celli (Olgiata). Lo hanno accompagnato sul gradino più alto del podio Dylan De Prosperis (Olgiata) vincitore tra gli Under 14 davanti a Valerio Rossi (Golf Nazionale), e Riccardo Roberto (Roma Acquasanta) che si è imposto tra gli Under 12 con largo margine su Giulio Santiapichi (Olgiata). Nel torneo femminile sugli scudi le giovanissime dell’Appio Claudio che hanno ottenuto il primo e il secondo posto con Anna Gazzellone e con Melissa Passi tra le Under 16 e il primo con Alessia Mengoni tra le Under 14, la quale ha preceduto Francesca
Pannone (Fiuggi). Tra le Under 12 unica vittoria di una extra regionale, Matilde Angelini (Parco di Firenze), che ha relegato in seconda posizione Elena Curatolo (Parco di Roma). Nel corso della premiazione il presidente del club Giampiero Tasco ha messo in risalto i buoni risultati conseguiti dai contendenti su un percorso a giusta ragione tra i primi dieci in Italia, mentre il presidente del Comitato Regionale Lazio della FIG, Carlo Scatena, ha invitato i ragazzi a perseverare nel praticare il golf. Infine è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’attentato di Parigi.
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Notiziario Castelgandolfo
La compagine del Lazio-Abruzzo-MoliseCampania vincitrice in rimonta il XIV Trofeo Nazionale dell’Attività Giovanile. Il torneo è stato dedicato alla memoria di Giorgio Bordoni, responsabile tecnico delle squadre nazionali azzurre dal 1997 al 2005 che, sotto la sua guida, hanno ottenuto tanti importanti successi
Parata giovanile in memoria di Bordoni Sul percorso del Country Club Castelgandolfo il Lazio-Abruzzo-Molise-Campania ha vinto con 907 colpi (308 599) il Trofeo Nazionale dell’Attività Giovanile “Memorial Giorgio Bordoni”, giunto alla 14ª edizione e intitolato alla memoria del coach, scomparso all’età di 48 anni. artefice di importanti successi delle nazionali azzurre dal 1997 al 2005 come Responsabile Tecnico sia della compagine maschile sia di quella femminile. Vi hanno partecipato le rappresentative delle sette zone in cui è stata divisa convenzionalmente l’Italia. Le squadre erano composte da dieci giocatori: due ragazzi under 18, due under 16, due under 14, due under
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12 e due ragazze under 18. Nella prima giornata si è giocato con formula foursome, con quattro risultati su quelli delle cinque coppie in campo validi per la graduatoria, e nella seconda si sono disputati i singoli stroke play con otto score su dieci, dei quali era obbligatorio uno di un under 12, a fare classifica. Il Lazio-Abruzzo-Molise-Campania, che si è imposto per il secondo anno consecutivo e per la quinta volta in assoluto, record di vittorie, ha prevalso grazie alla superiorità palesata nei singoli e in tal modo ha potuto sorpassare il Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta (915), leader dopo i foursomes con sette colpi di vantaggio sui vincitori. Al terzo posto con
933 il Triveneto, al quarto con 942 la Lombardia, al quinto con 947 l’Emilia Romagna-Marche, al sesto con 958 Toscana-Umbria e al settimo con 1045 Sud e Isole. Questa la compagine vincitrice: Maria Vittoria Corbi, Alessandra Fanali, Gregorio Alibrandi, Jacopo Albertoni, Niccolò Capacchietti, Edoardo Schiavella, Valerio Rossi, Dylan De Prosperis, Filippo Reale, Flavio Tamburrini. Nell’albo d’oro, come detto, cinque vittorie per il Lazio, da solo o con altre regioni (2003-2004-2007-2014), quattro per la Lombardia (2005-20062009-2010), tre per il Piemonte/Liguria/Valle d’Aosta (2008-2012-2013) e due per il Triveneto (2002- 2011).
Notiziario Antognolla
In campo tutte le “Excellence” dell’Umbria • Sul percorso dell’Antognolla Golf si è svol-
ta la finale del “2° Umbria Golf in Excellence Challenge”, un circuito dai temi innovativi che ha collegato le “eccellenze” della Regione al gioco del golf. Si tratta di aziende che operano da protagoniste nel loro territorio per la specificità e altissima specializzazione delle proprie produzioni, ma anche per l’attenzione che dimostrano costantemente verso le esigenze sociali, ambientali e culturali della collettività nel rispetto dei “sistemi” in cui sono inserite. Imprese che hanno saputo creare, con piena consapevolezza, relazioni significative con il sistema socio-economico di riferimento e che, in moltissimi casi, hanno sviluppato una promozione internazionale del “made in Italy” realizzata mediante il successo delle proprie produzioni, di un’idea o di una iniziativa commerciale, affermando l’identità e l’immagine della Regione Umbria sui mercati internazionali. Il progetto di coniugare il mondo del golf alle “eccellenze” dell’Umbria è nato dalla convinzione che anche il golf può essere un veicolo di promozione per le aziende che esprimono la miglior qualità nel territorio, così come le stesse rappresentano un elemento di sviluppo e di traino allo stesso turismo golfistico. “Tali motivazioni - ha spiegato Gabriele Bigini, Direttore di Antognolla Golf - ci hanno convinto a sviluppare il progetto integrato che, muovendo da un circuito di golf presso i nostro impianto, esso stesso una eccellenza nel proprio mercato di riferimento, divenga una matrice ripetibile per gli anni successivi con lo scopo di contribuire allo sviluppo del turismo golfistico e alla scoperta delle specificità umbre”. Il circuito si è svolto in sei prove a tema (cachemire, ceramica, vino, arte, cioccolato, olio) e si è concluso con la finale a cui hanno avuto accesso tutti i qualificati. Il torneo è stato vinto da Bruno Ricciolini (primo netto assoluto e in seconda ca-
Alla premiazione sono intervenuti Massimo Nardi, per la Banca Euromobiliare, e Clara Pastorelli, Consigliere del Comune di Perugia, oltre ai rappresentanti di molte delle aziende che hanno partecipato all’iniziativa. Nel 2016 l’evento sarà arricchito in termini di partecipazione di aziende sponsor e avrà una maggiore visibilità nel panorama golfistico nazionale
tegoria) che si è guadagnato il diritto di apporre il proprio nome sul Challenge messo in palio dal maestro Fausto Minestrini. Il Challenge stesso diverrà proprietà di chi riuscirà ad assicurarselo per tre edizioni, anche in diversi anni. Da ricordare i vincitori delle altre categorie, Matteo Meloni (prima) e Claudia Protani (terza), e dei premi speciali: Paolo Marchetti (lordo), Gabriele Bigini (senior) e Alessandra Silvi (Ladies). Il circuito ha avuto il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Perugia, mentre Banca Euromobiliare e Fidelity sono stati i main sponsor dell’intera manifestazione.
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Notiziario Perugia
Chiusura in grande stile
Golf moderno
• La dodicesima edizione del Trofeo “il Conte” ha chiuso la stagione dal Golf Club Perugia. La giornata soleggiata ha favorito la partecipazione di oltre cento concorrenti, che si sono battuti in un clima amichevole dove però non è mancato l’agonismo per contendersi i numerosi e ricchi premi messi in palio dagli sponsor. Nell’occasione a Gianluca Munzi de “Il Conte”, da tanti anni ormai una presenza sicura ed apprezzata nel calendario del circolo, si è affiancato Roberto Pelliccia con “Carthusia”, i profumi di Capri. La gara si è disputata sulla distanza di 18 buche con formula stableford. Sono sfilati al tavolo della premiazione i vincitori delle tre categorie, nell’ordine Giuliano Bianchi, Mario Mattei e Svetlana Butkevich, che ha realizzato con 43 punti il miglior punteggio assoluto, i secondi classificati, Fabrizio Grugni, Andrea Romani e Damiano Gaggia e i terzi, Ettore Vannini, Fabio Dominici e Stefano Rellini. Si è assicurato il premio lordo Francesco Freddini, mentre Kvetoslava Mrazkova (nearest to the pin) ed Ettore Vannini (driving contest) hanno conquistato ai premi speciali. L’appuntamento è ora per la stagione 2016.
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Valvarusa
Verso la realizzazione del campo pratica • Il Valvarusa Golf Club ha ospitato il Trofeo CONI Molise in una splendida giornata di sole e in un clima primaverile che ha favorito il gioco. Su un percorso in ottime condizioni, dove si stanno peraltro effettuando in alcune zone dei lavori di miglioria, si è imposto Gianni Faccenda con 19 punti stableford sulle nove buche, che ha avuto la meglio su Carlo Potena e su Enrico Stabile (18). A seguire, nell’ordine, Antonio Maritano, Lello De Gennaro, Mau-
rizio Decini e, appaiati al settimo posto, Maurizio Rivellino, Carmine Roccia e Franco Aurecchia. Durante la premiazione, alla quale è intervenuto il Presidente del Comitato Regionale del CONI Guido Cavaliere, il Presidente del Valvarusa Golf Club Carlo Potena ha illustrato le iniziative in corso e le altre che verranno avviate a breve, che porteranno alla realizzazione del campo pratica con nuove strutture a servizio del percorso.
La sezione “Golf” del CUS Molise • è stata inaugurata la sezione “Golf” del CUS (Centro Universitario Sportivo) Molise presso il Varvarusa Golf Club di Filignano. Alla presenza del Magnifico Rettore dell’Università del Molise Gianmaria Palmieri, del Presidente del CUS Molise Maurizio Rivellino, del Presidente Comitato Regionale Molise del CONI Guido Cavaliere e del Sindaco di Filignano Lorenzo Coia, un buon numero di studenti universitari ha avuto la possibilità di conoscere il golf ed iniziare a praticarlo, sotto i preziosi consigli e suggerimenti del coach Alberto Verrecchia. Il Consiglio Direttivo del Varvarusa Golf Club, rappresentato dal Presidente Carlo Potena, ha accolto con piacere l’iniziativa del CUS Molise, mettendo a disposizione dei giovani studenti la propria struttura, consentendo così agli stessi di scoprire questo bellissimo sport, oltre che le bellezze naturali del luogo. In considerazione dell’ottima riuscita e dell’interesse suscitato nei giovani studenti, l’iniziativa verrà sicuramente seguita con molta attenzione.
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Notiziario Miglianico
Abruzzo Open: Cianchetti colpisce anche tra i pro • Luca Cianchetti è stato la vera rivelazione del 2015 azzurro. Ha conseguito tre successi di peso in campo internazionale ed è stato spesso tra i protagonisti in una stagione molto intensa. Nella sua categoria si è imposto nel South of England Open Amateur Championship in Inghilterra e nel Sotogrande International Young Talents Trophy in Spagna, ma l’impresa più prestigiosa l’ha compiuta nell’Abruzzo Open presented by Axa di Pescara, torneo dell’Alps Tour e inserito nel calendario dell’Italian Pro Tour, dove ha sconfitto i professionisti del terzo circuito continentale. La gara, alla seconda edizione, è il fiore dell’occhiello del Miglianico Golf & Country Club, che si sta distinguendo per la promozione effettuata attraverso manifestazioni di peso, ma anche per la particolare attenzione verso lo sviluppo del turismo golfistico nella Regione e nel sociale non solo con la realizzazione dell’Open d’Italia per atleti diversamente abili, ma anche con convegni dedicati. L’Abruzzo Open si colorato intensamete d’azzurro non solo per il successo di Cianchetti, ma anche per il secondo posto di Lorenzo Scotto, per il terzo di Raffaele Benatti, affiancato dall’olandese Jurrian Van der Vaart, dallo spagnolo Eduardo Larrañaga e dal francese Julien Gressier, e per il settimo di Valerio Pelliccia, Francesco Laporta, Stefano Pitoni, Cristiano Terragni e dell’altro amateur Guido Migliozzi. Nato a Modena il 22 settembre 1995 e tesserato per il Modena G&CC, Cianchetti, seguito dal coach Federico Bisazza, ha iniziato a praticare a 11 anni. Da circa tre stagioni veste la maglia azzurra. I suoi punti di riferimento golfistici sono Tiger Woods e Matteo Manassero. Ha impres-
Sopra, Luca Cianchetti; di fianco, la squadra vincitrice della Pro Am Memorial Pierpaolo e Valentina Timperio condotta dal professionista spagnolo Toni Ferrer
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Oltre che da Axa, l’Abruzzo Open è stato supportato anche da:Tagliati per il successo; Humangest; Ecosaves srl; Cantina Miglianico; Acqua minerale Santacroce; Energia Prima; Miglianico Golf & Country Club.
sionato gli addetti ai lavori la potenza del suo gioco lungo: “E’ stato tutto molto emozionante. Avevo scelto di giocare all’attacco - ha spiegato - e la mia tattica è stata premiata, grazie anche a un putter piuttosto caldo”. Cianchetti ha firmato l’ultima delle cinque vittorie italiane nell’Alps Tour 2015 dopo le affermazioni di Enrico Di Nitto (Alps Tour Colli Berici), Andrea Maestroni (Open de Saint-François Region Guadeloupe), Andrea Perrino (Memorial G. Bordoni) e Federico Maccario (Alps Tour Mont Garni/Flory van Donck Trophy). Il torneo è stato preceduto dalla Pro Am Memorial Pierpaolo e Valentina Timperio, vinta dal team condotto dallo spagnolo Toni Ferrer con gli amateur Alessandro Abrusca, Pardo Desiderio e Fernando Zannolli.
Notiziario
Dopo 14 anni Giulia Sergas esce dal LPGA Tour Giulia Sergas non sarà sul LPGA Tour nella stagione 2016 dove giocava ininterrottamente dal 2002. Dopo un 2015 condizionato in parte anche a un infortunio, la triestina non è riuscita a superare la Qualifying School e ha avuto solo una ‘carta’ per il Symetra Tour, il secondo circuito femminile statunitense, stessa sorte toccata anche a Silvia Cavalleri. Nel massimo tour americano ci sarà solamente Giulia Molinaro, che si è guadagnata l’accesso con la seconda posizione nella money list del Symetra Tour. Saranno sette gli italiani sull’European Tour, come era
già accaduto nel 2014, ma con qualche variante. Hanno mantenuto la posizione Francesco Molinari, Matteo Manassero e Renato Paratore, rimasto aggrappato al circuito con l’ultimo posto valido nella money list (110°). Sono stati promossi alla Qualifying School Francesco Laporta, Nino Bertasio, Nicolò Ravano, che sono subentrati a Marco Crespi, Alessandro Tadini e Andrea Pavan, mentre Edoardo Molinari è sostanzialmente rimasto nel tour, poiché ha recuperato la ‘carta’ perduta dopo un 2015 molto altalenante nell’esame di riparazione in Spagna.
Antonello Bovari nuovo presidente della PGA Italiana Si è tenuta presso il Palazzo del CONI di Milano, con l’importante partecipazione dei 109 professionisti, l’Assemblea della PGA Italiana per il rinnovo del Presidente e del Consiglio. Dei 399 voti disponibili (tra partecipanti, deleghe e votazione online), 280 sono state le preferenze accordate ad Antonello Bovari; 96 sono andate a Luigi Paolillo. Nato a Milano il 16 gennaio 1966, professionista e socio PGAI dal 1993, Antonello Bovari insegna da 17 anni presso il Golf Club Ambrosiano. E’ al secondo mandato quale rappresentante degli Atleti Professionisti presso il Comitato Regionale Lombardo, ed è entrato in Consiglio PGAI nel 2012. «Durante lo scambio di opinioni che ho avuto nell’ultimo periodo con tanti colleghi» ha dichiarato il nuovo Presidente «ho riscontrato come tutti abbiano a cuore la nostra Associazione. Vorrei dunque iniziare il mio lavoro recuperando e consolidando i valori sui quali PGA Italiana ha costruito i suoi 52 anni di storia, ovvero passione, competenza, professionalità e tradizione». Il nuovo Consiglio Direttivo è composto da Filippo Barbè, Gianluca Baruffaldi, Marco Maria Berio, Enrico Biffi, Alfredo Da Corte, Federica Dassù, Antonio Iurilli, Marco Luzzi e Gaetano Macciocchi.
Sul percorso del San Domenico Golf
I giornalisti golfisti italiani vincono il campionato europeo • La rappresentativa dei giornalisti golfisti italiani si è aggiudicata l’ottava edizione dell’European Masters of Golf-Playing Journalists che si è disputata sul percorso del San Domenico Golf a Savelletri di Fasano (BR). La compagine italiana ha concluso con lo score complessivo di 481 punti stableford al termine delle due giornate di gara, lasciando a nove punti la Germania (472), leader dopo il primo turno, e a dodici l’Austria (469). A seguire in graduatoria Repubblica Ceca (461), Svizzera e Francia (460), Svezia (456), Danimarca (411), Spagna (406), Belgio (405) e Olanda (388). Hanno fatto parte del team vincitore Beatrice D’Ascenzi, Andrea Ronchi, Prisca Taruffi, Dario Bartolini, Benito Russo, Stefano Balducci, Roberto Roversi, Silvia Audisio, Marco Bucarelli e Renato D’Argenio. Ha espresso la sua grande soddisfazione il capitano non giocatore Paolo Emilio Pacciani, che con questo successo completa un palmares di tutto rispetto, con tre vittorie e due secondi posti nelle ultime cinque edizioni del torneo, supportato nell’occasione da Banca Generali, Vontobel ed Errea. Tutte le squadre hanno alloggiato a Borgo Egnazia,, il prestigioso resort dove si è poi svolta la premiazione alla presenza di Marisa Melpignano, che ha consegnato un premio in ricordo del marito Sergio, fondatore e gran patron del complesso turistico pugliese, scomparso di recente.
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