Self developing story.

Page 1

Self developing story. aka: a weird nonsense project.



Self developing story.


che cos’è?


Quando?

Chi?

Self developing story nasce nel 2020, ad aprile, durante il lockdown e si conclude a giugno con il graduale “ritorno alla normalità”

60 persone. Chiunque abbia accettato la candiatura del contatto precedente. Lo stile del progetto ha favorito la partecipazione di numerosi creativi, professionisti e non.

Cosa? Un progetto di storytelling illustrato “autogesito” senza alcun vincolo su partecipanti, tecniche di interpretazione e tematiche trattate.

Perchè? Per strappare un’ora alla noia della quarantena a più persone possibili, creando una rete di collaborazione.

Come? In 1 ora massimo creare la propria tavola, composta di illustrazione e breve testo. Unico input per lo sviluppo di ogni pagina le guidelines del progetto e la tavola precedente alla propria. Dopidichè ogni partecipante ha potuto proporre liberamente un candidato.



Durante la quarantena ho trovato il tempo per sviluppare un’esperimento e seguirlo durante la sua evoluzione. Ne ho ideato l’immagine, le guidelines, la tavola numero 1 da cui inizia la storia e la tavola n60 che la conclude. La volontà di raccogliere il lavoro di ogni partecipante senza influenzarlo è stata fondamentale per ottenere contributi dallo stile assolutamente variegato. Il concetto più interessante è che seguendo queste regole il progetto ottiene la capacità di svilupparsi in autonomia senza che nessuno possa controllarlo nella sua totalità.

Il tempo limite di un’ora ha sicuramente influito sulla cura dei particolari nella realizzazione delle tavole ma è stato fondamentale per dar modo a Self developing story di svilupparsi velocemente e di mantenere uno stile improvvisato e “dadaista”. L’intento, sin dal principio, non è stato quello di ottenere un catalogo di pregiate illustrazioni, ma di valorizzare la creatività di ognuno, mettendo sullo stesso piano la capacità tecnica rapportata alla velocità di esecuzione e l’originalità dell’idea.



1


2


3


4


5


6


7


8


9


10


11


12


13


14


15


16


17


18


19


20


21


22


23


24


25


26


27


28


29


30


31


32


33


34


35


36


37


38


39


40


41


42


43


44


45


46


47


48


49


50


51


52


53


54


55


56


57


58


59


Con un fremito mi sveglio di botto, sono frastornato, occhi pesanti, bocca impastata e brividi di freddo. Mi sono addormentato sulla sdraio in poggiolo, di nuovo. Quei peperoni fritti erano una bomba, devo smetterla di mangiarli alla sera, neppure il varnelli ha smorzato il loro devastante potere onirico indigesto. Stavo sognando, ne sono certo, non ricordo bene cosa, so solo che era tutto molto complesso. L’unica cosa che ricordo è un grosso cerchio luminoso. Sono le 4, la gente dorme, è finita la quarantena e siamo tornati tutti alla nostra vita di merda, piena di sveglie di prima mattina, autobus da perdere, parcheggi per

cui litigare, appuntamenti da dimenticare. Il buio e il silenzio avvolgono tutto il quartiere, unica eccezione il grosso oblò della mansarda dei vicini, vi filtra una luce intensa e calda. Mi chiedo cosa stia combinando Gianni, si è trasferito qui qualche anno fa, è un pensionato schivo che si fa i fatti suoi. Lo conosco poco, mia madre dice che è uno stramboide, ogni volta che lo incrocio ci scambiamo un saluto, mi sorride, ma sotto sotto sento che entrambi siamo a disagio, senza neppure sapere il perché. Chissà forse si è addormentato davanti alla televisione. Me ne vado a letto.

60


the end.


credits.


Essendo un progetto collaborativo voglio ringraziare tutti i partecipanti, conoscenti e non. Hanno prestato un’ora del proprio tempo per mettersi in gioco e prendere parte allo sviluppo di una storia sgangherata e a tratti incomprensibile. Spero che ognuno di voi si sia divertito e sia soddisfatto di essere una tessera di questo mosaico. Nonostante apprezzi particolarmente l’ironia tragicomica e i vari e

inevitabili riferimenti alla situazione di quarantena, l’emento più interessante da osservare è l’enorme differenza nel approcciarsi liberamente alla narrazione di ogni partecipante. Nelle due pagine seguenti sono elencati in ordine di partecipazione tutti gli autori delle tavole. Un ringraziamento speciale ad Alessio con cui ho condiviso l’idea in fase di sviluppo e mi ha affiancato nella complicata gestione dei contatti.


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30

Francesco Bonvecchio Eugenio Digennaro Alessio Zanol Francesco Paco Gentilucci Annalisa Baldo Francesco Toller Chiara Benedetti Tommaso Spagnolli Domenico Digregorio Comai Davide Andrea Benesso Alessio Ciferri Ale666io Anna Berloffa Matteo Daldoss Silvia Gaudio Leonardo Accordini Camilla Granero Marco Frisinghelli Stefano Gaio Stefania Rossi Matteo Zuliani Denis Sassudelli Caterina Carraro Francesca Hueller e Ilenia Frison Elia Carollo Fabio Parisi Claudio Ruatti Giulia Giuma Mantovani Stefano Borgogno Anna Scanferla


31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60

Sara Stefli Francesca Benetello Felix LalĂš Sara Rossi Enrico Zendron Mila Manfrin Wafaa Amer Michela Larentis Benedetta Vialli Maria Martina Panella Luca Caderbe Alfredo Monzillo Chiara de Eccher Federica de Bona Giulia Agnoletto Thomas Menapace Acework design Federica Trenti Elisa Vinciguerra Elisa Vettori Francesco Battistello Elena Zanon Stefano Rossi Filippo Caon Giorgia Pallaoro Jacopo Riccardi Nadia Groff Adriana Barriobero Andrea Oberosler Matteo Pra Mio Francesco Bonvecchio


Self developing story.

Concept e Layout: Francesco Bonvecchio



Self developing story.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.