Articolo di Francesco Frigione e Loredana Romeo
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RIASSUNTO/ABSTRACT
L’Astrodramma è una nuova tecnica di gruppo in cui lo psicodramma analitico junghiano si fonde con la psicoastrologia per offrire ai partecipanti un’occasione conoscitiva e terapeutica molto impattante sul piano emotivo e in grado di ampliare la coscienza. Gli ideatori e conduttori narrano le linee guida di questo approccio sperimentale e tracciano un primo bilancio del lavoro compiuto.
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COS’È L’ASTRODRAMMA
L’Astrodramma rappresenta una nuova esperienza psicoterapeutica di gruppo in cui convergono lo psicodramma analitico junghiano e la pratica psicoastrologica. Ben combinare questi due approcci è stata, senza dubbio, una scommessa assai stimolante, ma anche complessa da realizzare. Abbiamo a lungo riflettuto sull’opportunità di lanciarci in questa avventura e sul modo di concretizzarla, sapendo che lo scopo prioritario della nostra azione sarebbe stato quello di contribuire all’evoluzione degli aderenti al gruppo, mettendoli in contatto più consapevole e partecipato con la propria dimensione in Ombra. Questo significava, dunque, mettere i membri del gruppo nella condizione di lavorare al confronto con l’Inconscio, nella sua forma immaginale e simbolica, e di sostenerli nel prendere dimestichezza con alcune delle proprie potenzialità latenti, confidando in esse. Ci è stato da subito chiaro, inoltre, che la connessione e l’interscambio tra le tecniche adoperate non avrebbe dovuto limitarsi a giustapporre quelle dei due approcci: piuttosto avrebbe dovuto
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combinarle in una nuova sintesi, per potenziarne, se possibile, l’efficacia terapeutica originaria.
Il primo passo è stato quello di configurare la procedura ed il setting terapeutico, di tradurre l’idea astratta in una prassi reale. Di conseguenza, abbiamo deciso di adoperare i simboli e le interpretazioni psicoastrologiche per stimolare e alimentare ulteriormente la spontaneità tipica delle rappresentazioni psicodrammatiche. In maniera collimante con le nostre più favorevoli attese, abbiamo assistito a un progressivo allinearsi nel gruppo degli aspetti cognitivi ed emotivi, attraverso un incessante rimando di spunti e di nuove acquisizioni.
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Ci siamo focalizzati in special modo sulle situazioni familiari / relazionali, come sulle tematiche legate all’identità psichica e agli orientamenti del carattere. Un importante aiuto, naturalmente, ce lo hanno in questo fornito i sogni, sempre in grado di aprire prospettive e di svellere le ottiche rigidamente sedimentate nell’Io. Dopo i primi incontri, abbiamo scoperto che per la fluidità del lavoro sarebbe stato più appropriato invertire l’ordine degli interventi, così come inizialmente lo avevamo stabilito. Dunque i giochi psicodrammatici hanno finito col precedere l’analisi psicoastrologica, con la quale abbiamo concluso ogni incontro. Gli input di quest’ultima hanno potuto viaggiare più in profondità, germogliando nel co-inconscio del gruppo, durante le due settimane che separavano gli incontri, meglio intercettando e innestandosi nella corrente di elaborazione degli psicodrammi. Il materiale psichico si è andato così incanalando con più decisione nelle rappresentazioni delle sessioni seguenti.
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Ma l’ostacolo più impegnativo è stata la modifica in corsa dell’approccio interattivo basato sulla presenza, con cui avevamo progettato il lavoro, per adattarci alle possibilità e ai limiti della tecnologia digitale a distanza. A questa siamo stati costretti, infatti, dalle norme di prevenzione al Covid 19. Abbiamo paventato davvero una perdita di efficacia dell’intervento, un suo insterilirsi, ma evidentemente la forza dei simboli e la plasticità delle tecniche psicodrammatiche, nonché la notevole capacità di adattamento dei partecipanti, ci ha consentito di favorire ugualmente in loro un’esperienza pregna di significato e di eventi trasformativi.
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Questa prima esperienza di Astrodramma ha constato di una sequenza di dodici incontri, di cui: il primo è stato dedicato alla familiarizzazione con il nuovo metodo; i dieci seguenti al rapporto tra i partecipanti e i contenuti psicologici simbolizzati dai Pianeti dell’astrologia; e l’ultimo a stilare un bilancio, da parte dei componenti del gruppo, dei motivi emersi durante l’intera esperienza e - da parte di noi conduttori – ad offrire una restituzione psicologica consuntiva del cammino intrapreso. Ogni sessione ha avuto cadenza quindicinale ed è durata di 2 ore e 30.
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LO PSICODRAMMA, LA PSICOASTROLOGIA E L’ASTRODRAMMA
Lo psicodramma, scoperto da Jacob Levi Moreno ai primi del ‘900, ha in realtà una storia remota, che affonda nei rituali terapeutici eseguiti nei santuari del dio della medicina Asclepio/Esculapio. Come ricorda Carl Gustav Jung, quelle che per i greci e i romani erano manifestazioni divine, nella società secolare moderna compaiono in forma di malattie e di sofferenza psichiche. La psicologia moderna interpreta quegli antichi fenomeni del sacro
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come attuali espressioni dell’Inconscio, bisognosi di comprensione e desiderosi di un’emersione dalla mera sfera sintomatica.
Di conseguenza, il passaggio dal “teatro” del corpo e delle fantasie psichiche alla scena psicodrammatica è particolarmente idoneo a esprimere i due momenti opposti e complementari del dionisiaco e dell’apollineo.
La tecnica psicodrammatica si è dimostrata tanto duttile e feconda da essere adottata, nel tempo, da svariati approcci teorici della psicologia, in 9
primis da quelli del profondo. La sua capacità di tradurre stati d’animo, fugaci impressioni, ricordi, situazioni problematiche, persino sintomi somatici, in rappresentazioni dotate di trama, sviluppo, e conclusione, e la capacità di moltiplicare i punti di vista, le percezioni e le letture dei singoli partecipanti grazie alla forza della condivisione e all’acquisizione di ruoli imprevisti ispirati dal co-inconscio gruppale - ha fatto sì che l’incontro tra psicologia analitica e psicodramma fosse ineludibile. La forza impattante delle emozioni ribollenti che occupano la scena psicodrammatica, grazie a un’azione libera e spontanea, imprevedibile e intuitiva, basata su un copione improvvisato, che parte dal protagonista del gioco, per allargarsi ai partecipanti scelti per interpretare i ruoli, fino agli altri astanti, che fungono da coro e da serbatoio di vissuti e ottiche, ebbene, tutto ciò fa dello psicodramma uno strumento formidabile per esprimere trasformativamente i processi latenti e inconsci. Lo scorrere disinibito e rivelatorio dell’immaginazione è la materia cardine dello psicodramma, né più né meno di come i sogni e le fantasie consce e inconsce, o la tecnica junghiana dell’immaginazione attiva, o la pratica del gioco della sabbia, sono la materia del lavoro analitico individuale.
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La convergenza dell’approccio junghiano e moreniano, dunque, ha allargato gli orizzonti teorici del primo – originariamente vincolato all’idea che la realtà del gruppo fagocitasse la soggettività individuale – e ha dato ancora più spessore individuativo alla gruppalità psicodrammatica.
Soggetto individuale e gruppo, in effetti, cooperano e sono al servizio l’uno dell’altro nello psicodramma analitico junghiano, alimentandosi reciprocamente di nuove esperienze e apprendimenti, di scoperte e soluzioni, nel segno della veridicità, ossia della radice più autentica della personalità di ciascun componente.
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Trasporre quest’approccio alla realtà online può apparire proibitivo, ma una certa familiarità con le tecniche consente di adoperarle anche in questo spazio bidimensionale. È così che nell’Astrodramma abbiamo mantenuto un’evoluzione abbastanza in linea con una sessione tipo di psicodramma, custodendo alcuni passaggi e tecniche chiave: Riscaldamento iniziale; Narrazione di un’esperienza individuale e sua rappresentazione in una Scena e Condivisione affettiva finale; Scelta dei personaggi e Assegnazione dei ruoli psicodrammatici, da parte del protagonista del gioco; Doppiaggio dei personaggi in scena; Inversione di ruolo tra personaggi (modalità particolarmente idonea a far sperimentare componenti misconosciute della psiche cosciente dei partecipanti).
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Centrale è stato, come dicevamo, il lavoro con i sogni e le fantasie, le immaginazioni personali ed archetipiche sottostanti alle problematiche relazionali e identitarie (orientamento della personalità, gusti, riconoscimento di un desiderio autentico, tensione alla realizzazione del Sé profondo). Molto abbiamo battuto sul rapporto con le varie forme della Creatività (psichica, intellettuale, artistica) e della vita comunitaria (studio, lavoro, amicizie, conoscenze, legami con la Psiche collettiva, la Legge, il Fato, il Destino e la Necessità).
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Quanto all’apporto fornito dalla matrice psicoastrologica all’Astrodramma, la prima cosa da dire è che ogni Segno ed ogni Pianeta (inseriti all’interno delle Case), hanno offerto importanti informazioni riguardo alle propensioni psichiche individuali, soprattutto grazie all’analisi degli Aspetti. Ecco più dettagliatamente come abbiamo cercato di proporre ai partecipanti tali informazioni pregnanti.
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Come tutti sanno, i Segni zodiacali sono 12: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci. Ognuno di essi rappresenta una capacità latente nella persona sin dalla nascita, una componente che per quella diventa importante conoscere, accettare e sviluppare, al fine di una migliore individuazione. L’Ariete contraddistingue la capacità di autoaffermazione; il Toro la capacità di godere; i Gemelli la capacità intellettuale e di comunicazione; il Cancro la capacità di percepire emozioni; Il Leone esprime la capacità di affermazione; la Vergine la capacità di osservazione e di analisi; la Bilancia la capacità di ben relazionarsi con gli altri; lo Scorpione la capacità di contattare le emozioni più profonde; il Sagittario la capacità di esplorare mondi sconosciuti; Il Capricorno la capacità di sostenere le responsabilità; l'Acquario la capacità di perseguire la libertà e l’emancipazione; e infine il segno dei Pesci la capacità di connettersi con le immagini dell’inconscio collettivo.
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I Pianeti, a loro volta, sono 10: Sole, Luna, Mercurio, Marte, Venere, Giove, Saturno, Nettuno, Urano e Plutone. Il Sole simboleggia il Padre, ovvero il grado di autocoscienza; la Luna, la Madre e il mondo delle emozioni; Venere, il mondo relazionale-affettivo; Mercurio, l’intelligenza, gli scambi intellettuali, la capacità di comunicare; Marte, la forza, il coraggio, l’erotismo e la sessualità; Giove, la “Grande Fortuna”, ossia la capacità di conseguire una visione spirituale dell’esistenza; Saturno, la capacità di strutturarsi psichicamente mediante il rapporto con l’autorità, le gerarchie e le regole; Nettuno, l’intuito e il rapporto fusionale con la realtà cosmica; Urano, la capacità di effettuare cambiamenti, talvolta anche drastici, e di perseguire il nuovo; ed infine Plutone, la capacità di affrontare le ombre e i misteri dell’inconscio personale, della morte e della trasformazione.
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Abbiamo cercato, pertanto, di sensibilizzare il gruppo al significato simbolico-allegorico dei Pianeti e delle Case e di indirizzarlo alla presa di coscienza di componenti parzialmente o totalmente inconsce dei suoi membri, affiorate per via della relazione concordante o discordante con i Pianeti. Abbiamo potuto evidenziare, in particolare alcuni Aspetti sfavorevoli che i Pianeti formano tra loro (Opposizione; Quadrato; Congiunzione negativa). Essi, nel linguaggio della psicologia junghiana, possono essere fatti corrispondere a “contenuti in Ombra” della personalità –à non ancora ben comunicanti col suo funzionamento cosciente. Si tratta di schemi che si ripetono puntualmente nella vita delle persone sotto forma di eventi, di accadimenti e di convinzioni inattaccabili, fin quando la coscienza non si relaziona ad essi, spezzando la ripetizione e reintegrandoli in un funzionamento più libero ed evoluto.
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Allo stesso tempo abbiamo anche sottolineato gli Aspetti favorevoli (Trigono; Sestile; Congiunzione positiva), ossia i punti di forza, di buon funzionamento della personalità, sovente già ben acquisiti dalla Coscienza.
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In questa esperienza di Astrodramma abbiamo visto che il Pianeta che ha fatto da collante simbolico del gruppo è stato Plutone. Gli aspetti che questo formava nelle carte natali dei partecipanti, infatti, raccontava della effettiva capacità del gruppo nel suo complesso di scavare nel profondo, di andare oltre la mera apparenza dei fatti, comprendendo i significati meno evidenti delle situazioni di vita. Non a caso, la maggior parte di loro aveva, per ragioni professionali o di protratto interesse esistenziale e culturale, una particolare sensibilità verso i moti dell’animo umano.
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Un ulteriore protagonista del cammino del primo gruppo è stato Marte. In alcuni membri questo Pianeta si è manifestato in Aspetto1 con Venere, evidenziando il prevalere dell’aggressività agita – e/o subìta, durante alcune fasi della vita - nell’esperienza amorosa. Quando, nella carta natale, ci imbattiamo in Venere dissonante con un Pianeta aggressivo come Marte, riteniamo che sia necessario lavorare sull’influenza emotiva esercitata nel soggetto adulto dalle figure di riferimento dell’infanzia. Probabilmente, infatti, nell’ambito familiare di origine, la persona ha vissuto dinamiche in cui
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“In aspetto” significa che tra alcuni Pianeti si trovano in una più stretta correlazione, la quale può risultare sia armonica che dissonante.
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dominava la bellicosità. Di conseguenza, nella vita affettiva adulta, la persona spesso ritrova (e riproduce) quelle dinamiche già note e inconsciamente interiorizzate. Almeno, fintanto che non riesce a trasformarle mediante un lavoro psicologico di analisi, comprensione e ristrutturazione emotiva delle molteplici sfaccettature legate a quell’aspetto disfunzionale.
CONCLUSIONI
L’Astrodramma ci appare come una pratica viva e feconda, che merita di essere ulteriormente sperimentata e sviluppata, grazie ad ampliamenti, approfondimenti e maturazioni dell’esperienza già intrapresa. Già nei prossimi giorni gli Autori di questo articolo faranno partire un nuovo gruppo di lavoro astrodrammatico.
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