FRANCESCO STECCANELLA
TESI DI DOTTORATO DI RICERCA:
CAPE TOWN
PRAGMATISMO METROPOLITANO POST APARTHEID CAPE TOWN, PRAGMATISMO METROPOLITANO POST APARTHEID STRATEGIE URBANE PER SUPERARE LA SEGREGAZIONE
La poliedrica e decadente successione ininterrotta di baracche realizzate con qualsiasi materiale di recupero alla fine rende il tutto omogeneo. Quello che traspare da questo fondo uniforme è la vitalità della popolazione, la dignitosa miseria e la voglia di riscatto che nonostante tutto sopravvive speranzosa nell’aiuto salvifico della giovane democrazia. Non bastano due giornate per esplorare Khayelitsha, si cerca quindi di percorrerne i margini, dall’interno si intravedono quei valori naturalistici esposti nel piano: le dune, le riserve boschive, l’oceano indiano e la sua costa, sono separati dai soliti recinti; sembrano lontani tanto sono in contrasto con la realtà della baraccopoli, ma alla fine si omogeneizzano grazie alla medesima natura organica. Si capisce che appartengono a questi luoghi, la natura imponente ha una dimensione africana e si intuisce la validità dei potenziali di sviluppo e delle risorse che avvolgono Khayelitsha. Si decide quindi di cambiare prospettiva: la realtà delle baraccopoli effettivamente generano una dimensione così uniforme e inattaccabile da scoraggiare ogni tipo di intervento. La si osserva dall’esterno, la si traguarda dalla costa, dalla spiaggia, dalle fasce naturalistiche e dalle dune e si scopre che la spianata della baraccopoli è in buona parte circondata da queste risorse fondamentali. Da questa prospettiva la questione assume un nuovo risvolto, la metabolizzazione di queste spazi pregiati, la tangenza delle direttrici stradali e l’asta ferroviaria che già si insinua nei territori. Queste forze devono trovare la capacità di entrare in Khayelitsha perché se è vero che la genesi della Township, la segregazione e l’apartheid hanno costruito recinti di contenimento e mura di separazione, il futuro, la sopravvivenza e lo sviluppo di Khayelitsha dipenderà dagli stretti legami che si riusciranno ad instaurare. Devono avere la forza di entrare nella città tuttora democraticamente segregata. La viabilità primaria e anche quella di scorrimento devono poterla attraversare, la costa con le sue spiagge devono poter interagire con la popolazione, le aree boschive e le dune devono abbattere i recinti ed integrarsi nelle Township. Questo nuovo punto di vista pone le basi dell’ipotesi d’intervento, modello che non intende produrre un piano particolareggiato, ma ricerca delle strategie d’intervento reimpiegabili in altre realtà simili presenti nel territorio sudafricano. Non si cerca di produrre piani particolareggiati, non è questo l’obiettivo della tesi; le analisi storiche, sociali, urbanistiche e la raccolta documentale che ha permesso di redigere i precedenti capitoli non devono servire ad inventare una nuova città, a produrre masterplan futuribili e di difficile utopica attuazione e verifica. Si cerca di definire quegli assunti che assumono il giusto approfondimento culturale per generare regole da applicare caso per caso.
STRATEGIE URBANE
PER SUPERARE LA SEGREGAZIONE
Dottorando: Francesco Steccanella Relatrice: prof.ssa Christina Conti Correlatore: prof. Alberto Pratelli Università degli Studi di Udine Corso di Dottorato di Ricerca in Ingegneria Civile e Ambientale e Architettura Ciclo XXII - Anno Accademico 2010-2011