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Giuseppe Patara (Credit Suisse Italy

Investire nel futuro è una scelta naturale

Giuseppe Patara

FUND SELECTOR E PORTFOLIO MANAGER, CREDIT SUISSE ITALY

INFLAZIONE CRESCENTE MA SOTTO IL CONTROLLO DELLE BANCHE CENTRALI

L’infl azione è destinta ad essere più alta rispetto agli ultimi anni, ma non salirà a livelli estremi.

ampia liquidità disponibile e la scarsa, se L’ non penalizzante, remunerazione offerta dalle forme tradizionali d’investimenti di breve termine (come fondi monetari e obbligazioni a breve termine) sono fattori destinati probabilmente a durare ancora a lungo.

“In questo scenario, suggeriamo agli investitori di individuare la quota strategica di asset class rischiose (mercati azionari) compatibile con il proprio pro lo di rischio e restare investiti anche nelle fasi più volatili o di discesa, mitigando se possibile la maggiore volatilità con strumenti di copertura (in derivati) o utilizzando asset class con pro lo maggiormente asimmetrico rispetto all’andamento dei mercati rischiosi, come le convertibili”, spiega Giuseppe Patara, CFA, fund selector e portfolio manager di Credit Suisse Italy. “Non riteniamo invece sia corretto investire la liquidità cercando extra rendimento nelle obbligazioni con scadenze più lunghe, o esponendosi alle aree dell’obbligazionario con peggiore merito creditizio (gli high yield)”.

ATTENTI A INFLAZIONE E VOLATILITÀ

Secondo Credit Suisse, l’inflazione è destinata ad essere più alta rispetto agli ultimi anni, ma non salirà a livelli estremi e resterà nel medio periodo sotto il controllo delle Banche centrali. Probabilmente i numeri più alti di inflazione li stiamo già vedendo in questi mesi, ma la volatilità di queste rilevazioni, rispetto al recente FIXED INCOME

“Su tutti i segmenti tradizionali dell’obbligazionario si raccomanda ancora di mantenere una duration breve”

passato quando le sorprese erano sempre al ribasso, è destinata a rimanere alta.

“A livelli di aree di investimento di conseguenza ci aspettiamo che le asset class reali che si aggiustano più direttamente all’andamento dei prezzi, come azionario e materie prime, siano destinata a fare meglio di quelle nominali, come le obbligazioni”, spiega. “Più che cercare soluzioni di breve periodo per investimenti legati alle  uttuazioni dell’in azione, puntiamo quindi ad un’asset allocation diversi cata che strategicamente sia indirizzata verso aree cicliche e che si adattano a livello di in azione prevalente”.

Su tutti i segmenti tradizionali dell’obbligazionario si raccomanda ancora di mantenere una duration breve. Il livello attuale dei tassi di interesse sulle scadenze medio-lunghe non compensa il rischio di vedere una progressiva riduzione delle politiche monetarie di stimolo attivate negli ultimi anni. Allo stesso tempo, se dovesse esserci un nuovo rallentamento del ciclo economico, un ulteriore stimolo sul lato  scale porterebbe ad un risultato simile: “maggiori de cit di bilancio da ri nanziare tramite nuove emissioni, portando inevitabilmente i tassi a salire. I titoli governativi sono quindi in un equilibrio molto precario e pensiamo che i minimi di rendimento siano già alle nostre spalle”.

AZIONARIO CINESE AL VAGLIO

Dal punto di vista strategico, è evidente come l’azionario cinese debba avere spazio in un portafoglio globale azionario diversi cato, “dopo un 2020 di ottima performance assoluta e relativa rispetto agli altri indici globali”. Eppure “da inizio 2021 alcuni segnali ci hanno reso progressivamente più cauti e continuiamo ad attendere prima di riportare in sovrappeso quest’area. Lo stimolo al credito da parte del governo, quest’anno, ha iniziato a ridursi già dal primo trimestre e non dà segnali di ripresa, mentre la progressiva e rinnovata nuovo politica di intervento diretto dal punto di vista regolamentare su diversi settori (dall’educazione e tutoring online, al gaming, al  ntech,  no più di recente al settore siderurgico) mostrano come il governo cinese voglia direttamente intervenire nell’economia e imporre le proprie regole anche alle società straniere operanti in Cina”. Patara conclude: “pensiamo quindi che gli investitori internazionali debbano avere maggiore cautela nella selezione dei titoli e temi su mercato locale, preferire gestori attivi e attendere maggiore chiarezza prima di aumentare l’esposizione”.

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