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Marco Galliani (Cassa Centrale Banca

EQUITY ITALIA

“Siamo positivi sul mercato domestico, sulle large cap e soprattutto sulle PMI che potranno maggiormente beneficiae degli investimenti legati al PNRR”

Marco Galliani

RESPONSABILE SERVIZIO WEALTH MANAGEMENT, CASSA CENTRALE BANCA “PUNTIAMO SU EQUITY (ANCHE ITALIANO) E TITOLI INFLATION LINKED”

L’esperto spiega quali sono i settori e i temi attraenti nel processo di selezione del Gruppo bancario.

L’ inflazione(o meglio la stagflazione)da una parte, la guerra in Ucraina dall’altra. Non è un buon momento per i mercati. Ma se c’è un punto nel quale i professionisti del settore concordano è che l’azionario continua ad essere l’asset class del momento. “Le azioni sono una delle poche grandi classi di investimento che può offrire dei rendimenti reali positivi”, dice subito Marco Galliani, responsabile Servizio Wealth Management di Cassa Centrale Banca. La view di breve periodo, però, è più cauta “vista la fase di volatilità che stiamo vivendo conseguente al contesto geopolitico che si è drammaticamente aggravato”, continua. L’esperto della fund selection, nell’ambito delle gestioni di portafoglio del gruppo bancario, consiglia di restare sui mercati sviluppati: “i mercati azionari dei Paesi sviluppati, Stati Uniti in primis, continuano ad essere quelli con il miglior rapporto rischio-rendimento”, dice. Secondo Galliani, infatti, i Paesi emergenti, forniscono sempre una buona diversificazi ne, ma il loro peso in portafoglio deve essere molto contenuto. Sui settori, invece, crescita e fondamentali sono i cardini principali. “Nel processo di analisi e selezione preferiamo le aziende che presentano valutazioni ragionevoli, mentre fra i settori economici sono da privilegiare quelli che potranno beneficiaredi trend di crescita strutturale”, spiega. “La digitalizzazione ne è un esempio: le società esposte ai settori dei semiconduttori, dei software e dell’automazione industriale sono quelle meglio posizionate in questo senso, non senza dimenticare le realtà capaci di adattare le proprie attività e la propria offerta ai nuovi modelli di consumo di beni e servizi. Siamo invece molto prudenti sui settori su cui non abbiamo adeguata visibilità, ad esempio il settore immobiliare cinese”. Così, guardando ai prodotti, la selezione degli strumenti porta ad un rinnovato interesse per gli investimenti in aziende con fondamentali solidi. “Gli aspetti sostanziali della nostra costruzione di portafoglio hanno ricevuto un’importante conferma sia dalla fase critica della pandemia sia dalle fasi di recupero”, spiega l’esperto. “La preferenza per strumenti attivi nei nostri processi di selezione ha sempre dato valore. Così anche la propensione per strumenti direzionali, che permette di avere sempre il controllo delle esposizioni effettive e del rischio: la trasparenza e il monitoraggio degli strumenti selezionati è stata di fondamentale importanza. Infine,la rotazione di settori e di stili sul mercato azionario è stata un fenomeno di grande rilievo, che ha ovviamente influitosulla fund selection”.

POSIZIONI CORE DI PORTAFOGLIO

Se l’equity, dunque, è l’asset class privilegiata all’interno dei portafogli, non manca certo l’interesse per il mercato italiano. Galliani spiega come il riposizionamento più consistente fatto lo scorso anno sia stato proprio sull’azionario del Belpaese, a lungo sottopesato. “Siamo positivi sul mercato domestico, sulle large cap e soprattutto sulle PMI che potranno maggiormente beneficiaredegli investimenti legati al PNRR. Crediamo inoltre che i PIR saranno un ulteriore e forte elemento di supporto”, afferma. Sull’obbligazionario, invece Cassa Centrale Banca ha puntato in modo particolare sui titoli inflationlinked, anche a copertura di rischi di infl zione superiore alle attese di mercato.

ADEGUATI PRESIDI ESG

Sullo sfondo restano sempre le tematiche ESG, ormai imprescindibili per qualsiasi analista. “È assodato il rapporto tra i fattori di sostenibilità e la qualità degli investimenti, la riduzione dei rischi complessivi e soprattutto, in molti casi, il ritorno in termini di performance”, dice Galliani. “Nel nostro processo di investimento abbiamo integrato presidi finalizzatia valutare i rischi e i principali effetti negativi sui fattori di sostenibilità e questo ha consentito a Cassa Centrale Banca di classificarele linee di gestioni patrimoniali offerte come prodotti finanziariche promuovono, tra le altre, caratteristiche ambientali o sociali. Nel dettaglio sono stati adottati criteri di esclusione o limitazione di strumenti finanziar di emittenti operanti in settori critici e di strumenti di emittenti che non presentino un adeguato profiloESG. Anche grazie anche ai presidi ESG, allo scoppiare della guerra in Ucraina i nostri portafogli non avevano nessuna esposizione diretta ai governativi russi, ad esempio”.

Una nota di riguardo nella selezione dei fondi va anche agli investimenti tematici. Una tendenza che, come spiega lo stesso esperto, è destinata a continuare. “Puntiamo sui fondi nei quali il gestore possa sovrappesare o sottopesare i trend in cui crede. Siamo molto cauti invece sui fondi che puntano su temi troppo specificie sui fondi tematici passivi, ribadendo l’importanza di una approfondita analisi dei processi di investimento”, conclude.

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