4 minute read
Cercare le migliori opportunità nell’high yield
DIEGO CEREDA Head of Fixed Income Mediobanca SGR
CERCARE LE MIGLIORI OPPORTUNITÀ NELL’HIGH YIELD
La crisi legata alla pandemia ha influito profondamente sul settore obbligazionario in Europa. Anche i bond high yield hanno sofferto, ma possono rappresentare un rifugio nel contesto attuale. È necessario, però, selezionare attentamente le emittenti.
In un contesto caratterizzato da inflazione in crescita, rallentamento della Cina e guerra in corso, gli investitori prudenti cercano soluzioni in cui veicolare la propria liquidità. Uno scenario che potrebbe favorire l’obbligazionario high yield. “I fondamentali di credito per gli emittenti europei rimangono solidi, e non crediamo che si profili un ciclo di default all’orizzonte”, commenta Konstantin Leidman, fund manager, di Wellington Management. L’esperto prevede una crescita in Europa positiva per il 2022, intorno al 2,5 per cento. “Riteniamo che l’Europa si trovi solo in una fase di rallentamento, che non porterà a una recessione”, gli fa eco Diego Cereda, head of Fixed Income di Mediobanca SGR. “In questo contesto, sarei cauto nell’investire in settori ciclici, dato che abbiamo visto che il contesto economico per l’industria manifatturiera sta rallentando in Europa”, aggiunge Francesco Rossi, lead portfolio manager di Euromobiliare Advisory SIM.
l’asset class corporate potrà performare, avendo valutazioni interessanti”.
LA SCELTA DEI SETTORI
La ricerca di rendimenti rimane l’obiettivo primario, e con il ritorno all’inflazione alcuni settori presentano migliori prospettive di altri, tra cui l’immobiliare, in particolare tedesco e scandinavo e, sul breve, le utilities e il settore finanziario. “Tendiamo a preferire i settori come le telecomunicazioni, meno sensibili alla pressione inflazionistica, o a sottopesare, ad esempio, i settori industriali che al contrario sono più sensibili”, commenta Filippo Valvona, fund selector, fund research and manager selection di Amundi. “Nel settore automobilistico ci sono titoli di breve durata da guardare con attenzione. In un orizzonte di medio termine
OCCHIO AGLI IBRIDI
E se a livello geografico ci può essere una certa prudenza nei confronti dei Paesi dell’Est Europa, a causa dell’elevato rischio geopolitico che sta influenzando i business delle aziende, dal punto di vista della classe suscitano interesse i bond subordinati o gli ibridi che, secondo Cristian Grigatti, CFA, head of Portfolio Management Multi Manager di Fideuram Investimenti SGR, “possono essere una buona soluzione se si vogliono cercare rendimenti interessanti investen-
I FONDAMENTALI DI CREDITO PER GLI EMITTENTI EUROPEI RIMANGONO SOLIDI E PER IL 2022 SI PREVEDE UNA CRESCITA INTORNO AL 2,5% IN EUROPA
I commenti sono riferiti al contesto del 25 maggio 2022.
do in business con un discreto livello di robustezza, e quindi di base meno esposti al rischio default”. L’esperto avverte tuttavia che “anche questi strumenti, in caso di incremento generale dell’avversione al rischio, fanno registrare un andamento molto correlato a quello delle emissioni high yield standard”.
EMITTENTI COMPETITIVE
Rimane comunque necessario valutare attentamente i modelli di business delle aziende, svolgendo un’analisi approfondita alla ricerca di società che offrono vantaggi competitivi e ritorni sostenibili. “Per identificare le migliori aziende high convinction occorre un’analisi completa e dettagliata che riesca a cogliere diversi fattori, tra cui pricing power, capacità di rifinanziamento, valutazione e sentiment”, sottolinea mento a scadenza interessante, sia in grado di assorbire gli eventi di stress, molto frequenti nel mondo high yield, e quindi di contenere la volatilità”, osserva Grigatti. “Il nostro lavoro quotidiano è guardare ogni azienda su base individuale e cercare di identificare vantaggi competitivi sostenibili, che consentono di mantenere i margini. Quando arriva molta capacità in un qualsiasi settore, di solito i rendimenti si deteriorano. Lo abbiamo visto per i Paesi produttori di petrolio, ad esempio, e lo stesso vale per le energie rinnovabili. Disporre di un team stabile ed esperto di analisti del credito e azionario con una profonda competenza settoriale – conclude Leidman – ci consente di distinguere tra le aziende che hanno vantaggi competitivi sostenibili e quelle che non li hanno”.
Cereda. “Dovremmo chiederci quali sono le aziende con vantaggi competitivi in questo scenario, in particolare con una bassa sensibilità alla pressione sui margini determinata dagli alti costi dell’energia, quelle che performano grazie al proprio modello di business, a una maggiore marginalità, a una minore sensibilità rispetto alla domanda. E poi ancora, grazie a una minore necessità finanziaria, soprattutto nel brevissimo periodo” aggiunge Rossi. Senza trascurare i criteri di sostenibilità: “Spesso l’azienda che ha un vantaggio competitivo ha incorporati nel suo DNA i criteri ESG”, commenta Valvona.
MANTENERE I MARGINI
Naturalmente, il ruolo del gestore rimane fondamentale. “È importante che il gestore, partendo da un rendi-