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Sostenibilità, tecnologia ed emergenti. I temi su cui puntano gli ETF nella seconda metà dell’anno
SOSTENIBILITÀ, TECNOLOGIA ED EMERGENTI
ECCO I TEMI SU CUI PUNTANO GLI ETF PER LA SECONDA METÀ DELL’ANNO
Tassi in rialzo in Europa e Stati Uniti ma fermi in Cina e Giappone. Inflazione galoppante e rischio recessione, specie negli USA. Oltre alla guerra tra Russia e Ucraina i temi macro continuano a condizionare i portafogli. Per i protagonisti della gestione passiva però le opportunità non mancano.
La direzione che le classi di attivo prenderanno nella seconda metà del 2022 dipenderà in larga parte dalle decisioni delle banche centrali e dalla portata del restringimento delle politiche monetarie che attueranno.
Ma anche dalla possibilità che gli Stati
Uniti entrino in recessione, a seconda dell’andamento dell’inflazione.
Nelle ultime settimane i dati relativi all’aumento dei prezzi al consumo nel Paese hanno provocato un’impennata dei rendimenti obbligazionari e la svendita degli attivi di rischio, nel comparto azionario ma anche nelle criptovalute.
Come preparare i portafogli ai mesi di volatilità e incertezza che ci attendono? “Dopo una lunga stagione di protagonismo delle banche centrali, raccomandiamo un riassetto del portafoglio obbligazionario dove una progressiva riduzione del credito e dei titoli inflation linked, ormai alla fine della loro corsa, potrebbe fare spazio
SABRINA PRINCIPI
FRANCO ROSSETTI
HEAD OF ETF ITALY, INVESCO ANDREA SEMINO
SALVATORE CATALANO
DIRECTOR SALES PER L’ITALIA, VANECK
a strumenti governativi core”, chiarisce Andrea Semino, Product specialist ETFs/Index Funds di Credit Suisse Asset Management. “Questa asset class viene efficientemente replicata da strumenti indicizzati, sia fondi che ETF, che permettono all’investitore di concentrare la propria analisi sull’opportunità della chiamata sui bond senza dover gestire i flussi cedolari periodici”. Per Semino, poi, serve anche guardare con attenzione a Cina e Stati Uniti. “Raccomandiamo l’incremento degli investimenti azionari su questi mercati. I due Paesi, fisicamente lontani dal teatro di scontro in Ucraina, potrebbero essere, infatti, protagonisti di un rimbalzo nella seconda parte dell’anno”, spiega.
Gli strumenti indicizzati possono rapidamente coprire l’esposizione tattica a queste geografie, comprando sulle debolezze di mercato. “Nel caso dell’azionario statunitense (sia large che small cap), le statistiche indicano una relativa difficoltà per i gestori attivi nel battere il loro benchmark. I dati Morningstar dimostrano come la probabilità a priori di superare un indice ben diversificato sia del 1/3 a un anno e scenda sotto il 3% a 10 anni”.
RISCHIO RECESSIONE
Sul pericolo recessione USA prende la parola Sabrina Principi, head of Business Development ETF & Index Solutions – South Europe di BNP Paribas ETF. “Non ci aspettiamo una recessione, anche se siamo certa-
LE PREVISIONI DEGLI UTILI IN GIAPPONE PUNTANO A UNA CRESCITA DEL 14%, NEGLI STATI UNITI E IN EUROPA SONO FERME RISPETTIVAMENTE AL 9 E AL 4%
mente consapevoli del rischio. Definirlo un atterraggio morbido potrebbe essere troppo ottimistico, si tratterà infatti piuttosto di un difficile aggiustamento per i mercati. Dato l’attuale elevato livello di incertezza, temiamo che ci possa essere un ulteriore ribasso nel prossimo futuro”. Sul fronte Europa, prosegue Principi, “siamo preoccupati delle prospettive per le azioni europee, dove vediamo il rischio di revisioni negative degli utili a causa dell’aumento dei tassi di interesse e del rallentamento della crescita”.
Più opportunità, invece, in Giappone, dove la crescita degli utili è più forte rispetto ad altri mercati principali e la politica monetaria resta ancora accomodante. “Qui le previsioni sono per un aumento degli utili del 14% quest’anno rispetto al 9% negli Stati Uniti e solo al 4% in Europa” dice la manager. “La maggiore crescita degli utili è accompagnata da valutazioni interessanti. Il Giappone sembra trattare a valutazioni buone, ma ciò che riteniamo interessante è la combinazione di bassi rapporti prezzo-utile con una robusta crescita degli utili”. Focus, poi, anche sull’azionario difensivo. “Se la modalità di risk-off dovesse rimanere invariata, ci sarà ulteriore concentrazione sui titoli di alta qualità o con elevati dividendi”, spiega Salvatore Catalano, director Sales per l’Italia di VanEck.
“In particolar modo i secondi si sono mostrati capaci nel 2022 di assorbire parte dei forti cali in altri settori dell’azionario, anche se va ricordato che la performance passata non è garanzie di risultati futuri”. Per chi volesse puntare sull’alto dividendo, la raccomandazione di Catalano è quella perciò di analizzare attentamente l’indice sottostante.
TENDENZE DIFFUSE
La transizione energetica rimane poi un tema principale anche per il resto del 2022. “A questo tema colleghiamo da un lato il settore dell’idrogeno e dall’altro quelle delle terre rare e quello minerario globale”, afferma Catalano. “Quest’ultimo copre una doppia funzione in portafoglio: da un lato continua ad offrire una protezione all’inflazione e dall’altra si offre come esposizione alla transizione energetica sul lungo termine, in quanto le società estrattive avranno un ruolo decisivo nel fornire le materie principali per lo sviluppo future energie green”. Anche Franco Rossetti, head of ETF, Italy di Invesco, conferma il trend degli investimenti SRI. “La trasformazione sostenibile è un trend strutturale che ha il potenziale di investire per intero i modelli di business attuali esistenti e di nuova natura”.
Per questo non vanno persi di vista i temi tech. “La penetrazione di internet è aumentata in modo significativo nelle diverse aree del globo, soprattutto grazie ad un’infrastruttura in rapido miglioramento e a costi sempre più ridotti e la pandemia ha accelerato questo trend. Riteniamo che molti comportamenti online siano destinati a restare e continueranno a permanere nella nostra vita quotidiana. Tecnologia e digitalizzazione diventano così trend in continua evoluzione da mantenere monitorati con estrema attenzione nelle nostre scelte d’investimento”, ribadisce Rossetti. Pensiamo, ad esempio, al metaverso. Tutti temi lungimiranti che, però, almeno secondo Catalano, saranno più esposti al sentiment del mercato. “Una situazione macro più favorevole potrebbe riportare l’attenzione verso i titoli e i temi growth che hanno raggiunto delle valutazioni interessanti, anche se non possiamo stabilire con certezza che non ci saranno ulteriori cali. Pensiamo a settori come quelli del gaming, dei semiconduttori o gli asset digitali”, conclude.
ANDREA FAVERO Head of Digital Distribution, BlackRock Italia
La modernizzazione del mercato obbligazionario europeo: lo sviluppo dell’ecosistema degli ETF
All’inizio del 2020 il Covid-19 ha sconvolto i mercati finanziari, con un impatto sulle modalità di funzionamento degli ETF a reddito fisso: mentre la liquidità nei mercati sottostanti si è ridotta, i volumi di negoziazione degli ETF sono saliti ai massimi storici. In questo clima di volatilità, gli investitori si orientano verso l’utilizzo di panieri di obbligazioni, anziché sui singoli titoli.
Il numero crescente di investitori istituzionali che includono gli ETF nei loro portafogli ha reso necessario un rapido sviluppo dei sistemi di trading, progressi tecnologici che stanno favorendo la modernizzazione del mercato obbligazionario europeo.
Un fattore decisivo è stato il crescente ricorso alla negoziazione elettronica degli ETF, che ha portato maggiore automazione, più facile accesso e costi di esecuzione inferiori.
Inoltre, con l’introduzione della normativa MIFID II, diverse società di dati e analisi hanno iniziato ad aggregare i volumi di negoziazione sul mercato secondario includendo sedi di quotazione e negoziazione, offrendo un quadro molto più chiaro della liquidità totale degli ETF. Il portfolio trading è cresciuto significativamente in Europa grazie al miglioramento della tecnologia e delle capacità di determinazione dei prezzi.
Il futuro dell’ecosistema degli ETF Con la progressiva espansione del mercato degli ETF, la base investitori si diversifica, e si ha un più ampio utilizzo di ETF obbligazionari. I maggiori prestiti di quote di ETF aumenteranno poi ulteriormente la liquidità di questi strumenti domiciliati in Europa, offrendo agli investitori una fonte di rendimento aggiuntiva.
Inoltre, il mercato lending di ETF (o di quote di ETF) ha beneficiato dell’emergere di un repo market di ETF a reddito fisso, e un numero crescente di banche sta prezzando e negoziando ETF obbligazionari. Questo ha permesso agli investitori a reddito fisso di migliorare la propria performance negoziando i riacquisti di ETF direttamente con le banche anziché rivolgersi agli intermediari.
Con la progressiva modernizzazione del mercato obbligazionario, anche le tecniche utilizzate dai broker del reddito fisso per interagire con gli emittenti di ETF sul mercato primario devono essere modernizzate. Ad esempio, la piattaforma del mercato primario degli ETF obbligazionari di iShares ha migliorato la prevedibilità e la trasparenza del processo dei panieri personalizzati grazie allo sviluppo di migliori interfacce con i partecipanti autorizzati (PA), che consentono loro di presentare virtualmente proposte di basket personalizzati. Sono stati sviluppati algoritmi che applicano un quadro di riferimento rules and exposure e aiutano i PA nella selezione dei loro panieri.
La crescente adozione di ETF a reddito fisso e di altri prodotti indicizzati e basati sui portafogli, la crescita del trading elettronico, le funzionalità di pricing algoritmico e i notevoli miglioramenti tecnologici continuano a rivoluzionare il modo in cui gli investitori accedono ai mercati europei delle obbligazioni societarie. Gli ETF si sono dimostrati un potente strumento di diversificazione in un contesto in cui gli strumenti obbligazionari più tradizionali erano in difficoltà. La crescita dei prodotti indicizzati è un riconoscimento della necessità di liquidità e trasparenza. Riteniamo che gli ETF continueranno a svolgere un ruolo sempre più importante per gli investitori che desiderano accedere e navigare all’interno dei mercati obbligazionari.
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