RATING FUNDSPEOPLE
RATING FUNDSPEOPLE 2023
LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS
NORMATIVA ESG
A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA
INTERVISTE
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM)
MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
STRATEGIE
FONDI TEMATICI
COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ
CONSISTENTE NEL 2023
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I
FONDI NON HANNO CERTO
BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023.
INTERVISTE
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM)
MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
BUSINESS
RATING FUNDSPEOPLE 2023
LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS SRI
NORMATIVA ESG
A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA
STRATEGIE
FONDI TEMATICI
COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL RATING FUNDSPEOPLE 2023.
NUMERO 72 APRILE 2023
Un evento ideato e organizzato da Un evento ideato e organizzato da con il supporto di Iscriviti su salonedelrisparmio.com IL RISPARMIO OLTRE LA CRISI 16-17-18 Maggio, Milano Allianz MiCo Gate 16, Via Gattamelata | Gate 2, Via Eginardo Accompagnare l’investitore verso scelte consapevoli
EDI TO RIA LE N
IL RITORNO DEI BOND
essun rammarico: finalmente il 2022 è alle spalle. Per risparmiatori e investitori, si sa, è stato un anno di record inquietanti, il peggiore dalla crisi del 2008 per i mercati azionari, il peggiore in assoluto per i mercati obbligazionari. Il riassestamento avvenuto nei bond, dato il cambio di rotta delle banche centrali, ha causato le maggiori perdite degli ultimi cinquant’anni. Ma è stato anche l’anno in cui per la prima volta sia le azioni che le obbligazioni hanno perso più del 15 per cento.
Se si può trarre un aspetto positivo, è che il calo dei prezzi ha aumentato la redditività di un mercato che, per la prima volta da decenni, torna ad avere la capacità di svolgere il suo ruolo tradizionale nei portafogli degli investitori: diversificare e generare reddito.
LA MAGGIOR
PARTE DEI GESTORI CONCORDA SULLA STESSA LINEA: QUESTO SARÀ L'ANNO
DELLE OBBLIGAZIONI. OCCORRE SOLO SCEGLIERE CON CAUTELA I SEGMENTI SU CUI OPERARE.
La maggior parte dei gestori concorda sulla stessa linea: questo sarà l’anno dei bond. Ma è davvero così? I rischi di recessione, l’inflazione, la politica di rialzo dei tassi, senza dimenticare il conflitto ancora in atto in Ucraina e la crisi energetica, mostrano come l’incertezza continuerà a dominare. Troppe incognite rendono difficile fare previsioni. Il destino dei bond, sebbene tornati alla ribalta, è serrato d’altronde a doppia mandata allo scenario globale. Dalla grande depressione al Covid, i rendimenti dei bond hanno attraversato vari paradigmi, dovuti spesso alle politiche monetarie delle banche centrali. A volte alla crisi energetica e del petrolio, (come ad esempio negli anni Settanta).
Di recente, con l’inflazione al di sotto degli obiettivi, i banchieri centrali hanno portato i tassi d’interesse a livelli bassi. Talmente bassi da essere definiti “innaturali”. Per questo, sebbene adesso siano aumentati (e in costante crescita), una rapida revisione della storia rivela che non sono poi così elevati. Piuttosto, sono appena tornati a livelli più vicini alla norma. Le condizioni suggeriscono che i rendimenti potrebbero rimanere intorno ai livelli attuali nei prossimi mesi, mentre a lungo termine è probabile un certo calo, data la crescita economica e l’inflazione in fase di moderazione. I tassi si trovano, dunque, in prossimità di un picco. In ogni caso, un momento di acquisto strategico per i bond. Occorre solo scegliere con cautela i segmenti su cui operare. I fondamentali del credito investment grade sono solidi e anche l’high yield europeo offre opportunità
SILVIA RAGUSA Editor Italy
I gestori sembrano ottimisti: i fattori negativi che hanno schiacciato il reddito fisso negli ultimi tempi (bassi rendimenti, forte crescita, inflazione alle stelle, rialzi dei tassi di Fed e Bce e le preoccupazioni per l’approvvigionamento energetico) si stanno trasformando in opportunità. Una volta superato il timore legato ai rialzi dei tassi, il mercato obbligazionario presenterà rendimenti e spread ai massimi. Insomma, rendimenti più elevati e lo spettro di una recessione potrebbero favorire le obbligazioni, che da sempre, per i risparmiatori (soprattutto italiani), sono sinonimo di stabilità e reddito. Ma anche di protezione.
APRILE I FUNDSPEOPLE 3
72 I APRILE
4 FUNDSPEOPLE I APRILE 44 TENDENZE 28 IN PRIMO PIANO Le società con la gamma più consistente nel 2023 34 BUSINESS Rating FundsPeople 2023. La premiazione dei fondi plus 40 CONSULENZA Fee o commissioni. Da che parte stare? 44 GESTIONE Infrastrutture, uno scudo efficace contro inflazione e volatilità 48 ISTITUZIONALE Il 2022 dei fondi pensione: un anno complicato 52 FINTECH L’IA nell’asset management: opportunità in efficienza e rendimento 56 SRI Normativa ESG, a che punto siamo in Europa 60 ALTERNATIVI Liquid alternative, sfide e opportunità 64 GESTIONE PASSIVA Gli ETF blockbuster in Italia del 2023 68 LEGALE Family office: un’unica denominazione per molteplici realtà INTERVISTE 70 GURU Angus Muirhead (Credit Suisse AM) 74 GESTORE ITALIANO Francesco Castelli (Banor Capital) 76 FUND SELECTOR Denis Manzi (Banca di San Marino) 78 DEPOSITARIO Marco Mosca (SGSS) 80 PERSONAGGIO Alberto Agazzi (Generali Real Estate SGR) 82 IN CINQUE MINUTI Michael Dicks (PGIM Wadhwani) ANALISI 84 COMPARATIVA La quiete dopo la tempesta 90 FIXED INCOME Addio all’ultimo bazooka della politica monetaria 94 STRATEGIE Fondi tematici: come sono cambiate le preferenze in un contesto di inflazione elevata e rialzi dei tassi OUT OF OFFICE 98 ESPERIENZE L’olio di oliva a Campestri, from cost to profit 70 76 78 82 IN DI CE 72 I APRILE 2023
MARCO MOSSETTI Senior Portfolio Manager, Credit Suisse Asset Management
L’ambiente dei tassi d’interesse è destinato a rimanere volatile
Le banche centrali di tutto il mondo stanno aumentando aggressivamente i tassi per frenare i livelli di inflazione più alti mai visti negli ultimi decenni, inasprendo le condizioni finanziarie e aumentando la volatilità del mercato. Tuttavia, per gli investitori, il futuro potrebbe essere ancora più incerto a causa delle divergenti traiettorie intraprese dalle maggiori economie mondiali.
Le banche centrali, a eccezione di quella cinese, hanno alzato aggressivamente i tassi d’interesse portandoli ai livelli più alti della storia recente. L’inflazione, che per quasi un decennio dopo la crisi finanziaria del 2008 si era mantenuta su livelli molto bassi, è schizzata su livelli record e ha costretto le banche centrali ad attuare un ciclo di stretta monetaria che per dimensioni e velocità non trova precedenti negli ultimi 50 anni. Le complicazioni nella catena di approvvigionamento, una ripresa accelerata del mercato del lavoro e la guerra in Europa hanno indotto pressioni inflazionistiche globali che appaiono ora più persistenti di quanto si fosse immaginato inizialmente. La buona notizia è che siamo ormai giunti alle fasi finali della stretta monetaria, anche se la situazione non è omogenea con potenziali divergenze sui tassi nei prossimi trimestri. In Cina, ad esempio, il mix di crescita moderata, disoccupazione ancora elevata e inflazione sotto gli obiettivi ci induce a prevedere una politica monetaria
Questa è una comunicazione di marketing.
SOLO PER INVESTITORI PROFESSIONALI
Disclaimer
accomodante nel 2023, in netto contrasto con quanto avviene nel mondo occidentale.
PER LA FED LA STRADA SEMBRA TRACCIATA
Il ciclo economico negli Stati Uniti fino ad ora è rimasto sorprendentemente forte. L’ultimo rapporto sul PIL ha mostrato una crescita superiore alle attese e anche le aspettative di crescita sono migliorate, tanto che l’ultimo World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale (FMI) ha presentato previsioni di crescita aggiornate.
Il mercato del lavoro, in particolare, è rimasto un notevole fattore di sostegno: nonostante alcuni settori sotto pressione abbiano annunciato tagli, il tasso di disoccupazione negli USA rimane il più basso degli ultimi decenni.
Questo in parte spiega il motivo per cui l’inflazione dopo aver raggiunto il suo picco nel 2022 sta scendendo molto lentamente: nonostante le pressioni provenienti da costi dell’energia e altre materie
prime siano nettamente diminuite, l’inflazione dei servizi al netto dell’energia, i cui effetti tendono a persistere, sta correndo a un ritmo più del doppio e rispetto al periodo pre-COVID.
Di conseguenza, il percorso dei tassi per la Federal Reserve sembra definito: la Fed alzerà ancora i tassi, ma poi quest’estate si fermerà in attesa di un rientro dell’inflazione. Sebbene il percorso sia stretto, la Fed sembra in grado di fornire un “atterraggio morbido”, dopotutto.
LA BCE SI TROVA IN UNA SITUAZIONE PIÙ DIFFICILE E INCERTA
La combinazione di un tasso d’inflazione ancora molto elevato e un’economia che, grazie al calo dei costi dell’energia e la ripresa della domanda cinese, è destinata a rimanere relativamente forte rende il compito della Banca Centrale Europea particolarmente arduo.
Sebbene il ritmo annuo sia diminuito negli ultimi mesi, l’inflazione sta correndo più velocemente che negli Stati Uniti ed è molto più vicina al 9% rispetto all’obiettivo del 2% della Bce. Di conseguenza, la probabilità di tassi d’interesse più alti nel tempo è relativamente elevata nell’area dell’euro, una notevole differenza dopo anni di politica dei tassi da zero a negativi adottata dopo la Grande Crisi Finanziaria. Il ciclo di rialzi dei tassi in Europa si estenderà al terzo trimetre dell’anno.
Ove questi materiali contengano affermazioni relative al futuro, queste hanno natura previsionale, sono soggette a rischi e incertezze e non sono garanzia di risultati/performance futuri. Pubblicità di natura finanziaria. Ogni investimento è soggetto alle dinamiche del mercato dei capitali e non è mai assicurata la realizzazione di profitti. Il valore finale dell’investimento può essere quindi anche inferiore rispetto al suo valore iniziale”
Credit Suisse Italy S.p.A. è una banca autorizzata dalla Banca d’Italia e vigilata dalla CONSOB per lo svolgimento di servizi di investimento in Italia. La sede legale
di Credit Suisse Italy S.p.A. è Via Santa Margherita 3, 20122 Milano
CON TRI BU TI DI
ERRATA CORRIGE:
Nella sezione Smart Consensus della rivista di febbraio diverse affermazioni sono state erroneamente attribuite ad Aron Pataki, co-manager del BNY Mellon Global Real Return Fund.
NOTA DI REDAZIONE
FIRME DEL MESE
72 I APRILE 2023
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6 FUNDSPEOPLE I APRILE MARIA DILORENZO, ANTONELLO MOTRONI Area Economia e finanza, Mefop Il 2022 dei fondi pensione: un anno complicato 48 BELÉN RODRÍGUEZ ZULAICA Responsabile Prodotto, Node L’AI e l’asset management, opportunità in efficienza e rendimento 52
sfide
opportunità 60
BARBANTI SILVA
un’unica denominazione per molteplici realtà 68
BUCELLI
Gestioni
di oliva
Campestri,
cost to profit 98
STEVE NOVAKOVIC Managing Director, CAIA Liquid alternative,
e
PAOLO
Partner De Berti Jacchia Family office in Italia:
ALESSANDRO
Responsabile
Patrimoniali, Soprarno SGR L’olio
a
from
LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DI QUEST’OPERA CON QUALSIASI MEZZO È VIETATA SENZA IL CONSENSO SCRITTO DI PRIMER DECIL.
Liberare il vero potenziale della Cina
Dopo due anni difficili, grazie all’allentamento delle politiche zero-Covid alla fine del 2022, c’è ora tutto il potenziale per la Cina di andare incontro a un rimbalzo economico, al quale si aggiungerà a nostro avviso un trend di crescita strutturale di lungo termine. Crediamo che le aziende cinesi continueranno sulla via dell’innovazione e che la Cina, come sottolinea il nostro Research Institute, sia sulla buona strada per superare gli Stati Uniti e diventare la più grande economia del mondo in poco più di un decennio.
ALCUNI DRIVER DA NON PERDERE
I driver a supporto del mercato azionario cinese per il 2023 si possano riassumere con un acronimo: OIC, dove la O sta per Opposite, la I per Innovation e la C per Cheap. Perché Opposite? Perché la Cina è l’unica grande economia a livello globale che sta godendo di una politica monetaria e fiscale accomodante trovandosi in un contesto caratterizzato da inflazione moderata e iniezione di denaro nel sistema, in totale controtendenza rispetto a molte altre economie globali. Innovation si riferisce alla spinta all’innovazione, un pilastro dell’economia cinese destinato a rimanere, messo di recente in cima alle priorità dal governo di Pechino dopo lo scorso XX Congresso del PCC. Cheap riguarda le valutazioni. Nonostante il recente rally, continuiamo a vedere convenienza nel prezzo a cui sono scambiati i titoli cinesi.
Il mercato onshore delle A-shares scambia a un rapporto P/E di 12,8 ovvero del 16% in meno rispetto alla
media quindicennale; e a un P/B di 1,9, al disotto del 10% della media quindicennale. Per quanto riguarda l’equity onshore, un altro aspetto a favore, è la bassa correlazione con il mercato azionario globale, il che ne amplifica il potenziale di diversificazione all’interno del portafoglio.
TEMI DI CRESCITA STRUTTURALE
Esistono inoltre solide ragioni per guardare alla crescita della Cina anche in un’ottica di lungo periodo. A questo proposito abrdn ha deciso, con una campagna in corso tutta dedicata alle ragioni per investire in Cina, di porre l’accento su cinque temi d’investimento: Aspirazioni, Digital, Green, Salute, Benessere. Quella dei consumi sarà la grande storia della Cina dei prossimi anni e diventerà uno dei più importanti pilastri della crescita del PIL, non solo per tutto il 2023 ma anche per il prossimo futuro. La clas-
Policy makers globally are committing to a greener and lower carbon world and China is in the driver’s seat. Investments in renewable energy, batteries, electric vehicles, and related infrastructure all have a bright future. ‘Grid parity’ will be gamechanging
Fast increasing disposable incomes are driving demand for healthcare products and services. The opportunity set is diverse. Our holdings include a leading hospital, a medical equipment maker, a contract research provider, drug and supplement producers
se media si sta espandendo enormemente e ci aspettiamo che questo trend continui per i prossimi anni. Prevediamo che, tra il 2020 e il 2050, il mercato dei consumi cinese crescerà del 400% (dati abrdn al 31/12/2022).
Per quanto riguarda il digitale, troviamo molto valore sia nell’hardware che nel software. Nel primo caso, in special modo nei semiconduttori. Anche il tema green sarà strategico poiché la Cina intende posizionarsi come green leader mondiale, soprattutto attraverso le due direttive dell’elettrificazione dei veicoli, che continuerà a lungo, e dello sviluppo delle rinnovabili, in particolare dell’eolico e del solare, trainate da importanti investimenti statali. Infine salute e benessere, che riguardano sia la crescente capacità di spesa della classe media che l’invecchiamento della popolazione, con una conseguente impennata dei servizi sanitari, finanziari e assicurativi.
Growing prosperity means structural growth for consumer finance, investment services and insurance
Riprendendo il tema delle valutazioni, anche in riferimento ai singoli temi sopra descritti troviamo aziende di alta qualità scambiate a sconto, soprattutto rispetto alle previsioni di crescita:
IN CONCLUSIONE…
Alla luce di quanto detto e nonostante il recente rally, rimaniamo convinti che vi sia ancora una finestra importante per entrare nel mercato cinese. Le valutazioni azionarie appaiono ancora al di sotto della media a tre anni. La ripresa sarà duratura e partendo da livelli bassi ci sarà molto spazio per trarre valore dal percorso di crescita di lungo periodo che la Cina si accinge a intraprendere. Sul lato delle tensioni geopolitiche con gli Stati Uniti riteniamo che la questione sia da tenere sotto controllo, ma non crediamo che per il 2023 la Cina abbia interesse ad alimentare una condizione di instabilità.
NICHOLAS YEO, Head of Equities China, abrdn
Rising
consumption
travel,
beverage,
consumer electronics Increasing
bright future for plays on cybersecurity, cloud. software-as-service and smart homes
Source: abrdn, 31 December 2022. Investment themes and respective weightings are subject to change
affluence is leading to fast growth in premium
in areas including
food and
and
connectivity amid the widespread adoption of technology means a
Health
Weight:
Weight: 15.5% Weight: 11.9% Weight:
Weight:
Aspiration Digital Green
Wealth
33.8%
12.6%
15.4%
EL EN CO
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HEAD OF ITALY DAVIDE PASIMENI davide.pasimeni@fundspeople.com
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* NOTA DI REDAZIONE Numero chiuso e stampato il 22 marzo 2023.
8 FUNDSPEOPLE I APRILE ABC 21Shares 17, 65 abrdn 7, 84, 89 Acatis 14 AcomeA SGR 17 Agora 17 AIMA 60 Allianz Global Investors 14, 16, 17 Amundi 17, 36, 51, 94 Anima Holding 17 Arca Fondi SGR 17 AXA IM 17, 65, 90 Banca Cassa Centrale 17 Banca del Fucino 12 Banca Finnat Euramerica 17 Banca Patrimoni Sella &C 46 Banca Profilo 17 Banco di San Marino 76 Banor Capital 74 Banque de Louxembourg 14, 84 Bcc Risparmio & Previdenza 46 BlackRock IM 17, 65 BNP Paribas AM 17, 94 BNY Mellon IM 14, 17 CAIA 60 Candriam 17, 58 Capital Group 17, 90 Carmignac 12 Comgest 17 Consultinvest 17 Credit Suisse AM 5, 17, 70 Credito Emiliano 17 DEF De Berti Jacchia 68 DNCA Finance 17 DPAM 9, 17 DWS 12, 14 Edmond de Rothschild AM 17 Euregio Plus 17 Eurizon Capital 17 Excellence Consulnting 42 Fidelity International 17, 32 Fideuram AM SGR 17, 46 Finanziaria Internazionale 17 Flossbach von Storch 14, 17 Franklin Templeton Investments 17, 45, 65 GHI GAM 12 Generali Real Estate SGR 80 Global X 94 Goldman Sachs AM 14, 84 Groupama AM 17 Gruppo Azimut 17 Gruppo Banca Intermobiliare 17 Gruppo Banco BPM 17 Gruppo BPER Banca 17 Gruppo Ceresio Italia 17 Gruppo Deutsche Bank 17 Gruppo Ersel 17 Gruppo Generali 17 Gruppo Mediobanca 17 Gruppo Mediolanum 12, 17 Gruppo Montepaschi 17 Hedge Invest SGR 17 HSBC AM 17 ICCREA 17 Invesco 17, 65 JKL J.P. Morgan IM 14, 17 Janus Henderson Investors 14, 30 Jupiter 84 Kairos Partners 17 La Francaise 12 Legal & General IM 31, 42, 65 MN M&G Investments 14, 17, 36, 43 Mainstreet Partners 56 Man Group 36 Medvida Partners 12 Mefop 48 MFS IM 17, 84 Morgan Stanley IM 17 Natixis IM 17, 97 Neuberger Berman 17, 84 NN IP 17 Node 52 Nordea AM 17, 36 OPQ Orefici 17 Ossiam (Natixis IM) 65 PGIM 82 Pictet AM 17, 65, 90 Plenisfer SGR 12 Poste Italiane 17 RST Raiffeisen CM 17 RAM Active Investments 17 Refinitiv Lipper 64 Robeco 17 Schroders 17, 55, 94 Sella SGR 17 Smart Bank 12 Societe Generale SS 78 Soprarno SGR 17, 98 State Street Global Advisors 17, 65 Sycomore AM 12 T. Rowe Price 47 Tendercapital 17 UWXYZ UBP 17 UBS AM 17, 65 Vanguard 43, 65, 66 Vontobel AM 17 Wellington Management 17 Wisdom Tree 94 Zenit 17 Zitiello Associati 56
INDICE DELLE SOCIETÀ 72 I APRILE 2023
IL NUOVO KLONDIKE
Investire nella corsa all’oro dell’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale (IA) è destinata a rivoluzionare diversi settori e a creare un valore immenso nel prossimo decennio. Con la rapida crescita di chatbot alimentati dall’IA come ChatGPT e la crescente domanda di potenza di calcolo e di chip per semiconduttori, le aziende di vari settori si contendono una fetta della torta. Ma quali di esse ne usciranno vincitrici?
Secondo Bill Gates, l’intelligenza artificiale sarà l’elemento più importante di questo decennio, tanto quanto il PC e Internet. L’ultima volta aveva ragione quando, nel 1995, aveva definito Internet un’onda anomala quindi anche oggi ci sentiamo di dargli fiducia.
A soli cinque giorni dal lancio, avvenuto alla fine di novembre 2022, ChatGPT ha già raggiunto 1 milione di utenti, registrando la più rapida crescita della base di utenti di tutti i tempi. A gennaio, ChatGPT ha raggiunto i 100 milioni di utenti. Si tratta di uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale che utilizza algoritmi avanzati di apprendimento automatico per generare risposte simili a quelle umane all’interno di un discorso con l’obiettivo di ottimizzare la conversazione e facilitare l’utilizzo da parte degli utenti. Questa tecnologia vanta attualmente una stima di 600 milioni di visitatori mensili del sito web. Non c’è dubbio quindi che l’IA consentirà grandi aumenti di produttività per gli sviluppatori di software, i progettisti, i designer creativi ecc.
Come investitori, è fondamentale identificare chi catturerà il valo -
re creato, quali aziende ne beneficeranno maggiormente? Secondo noi esistono tre potenziali grandi vincitori.
In primo luogo, i fornitori di infrastrutture cloud, come Microsoft, Amazon e Alphabet, stanno fornendo la potenza di calcolo e lo storage necessari alle aziende che stanno passando all’era dell’IA. Microsoft ha visto raddoppiare i propri ricavi da intelligenza artificiale ogni trimestre, per cinque trimestri consecutivi. Nvidia ha appena annunciato la sua offerta di “AI-as-a-service”: il cloud Nvidia DGX (in collaborazione con i fornitori di cloud) un supercomputer accessibile attraverso il browser, che dovrebbe rendere l’IA più accessibile a un’ampia gamma di aziende.
In secondo luogo, anche le grandi aziende di software con capacità di IA all’avanguardia ne trarranno vantaggio. Potranno infatti consolidare ulteriormente i propri mercati di riferimento, grazie all’accesso a grandi insiemi di dati. Per fare un esempio, l’intelligenza artificiale ha cambiato le carte in tavola per le aziende di cybersicurezza come Crowdstrike. Il cloud e l’IA consen-
tono di rilevare le violazioni della sicurezza e di adottare misure correttive in tempo reale. I clienti probabilmente graviteranno verso il fornitore con la rete maggiore (cioè con il miglior set di dati) e le capacità più avanzate.
In terzo luogo, non ci può essere una “corsa all’oro” dell’intelligenza artificiale senza i necessari picconi e pale per scovare le pepite. Il che ci porta al ruolo delle aziende di semiconduttori che potrebbero rivelarsi il modo migliore per trarre profitto da questa tendenza. L’intelligenza artificiale ha infatti bisogno di un’enorme potenza di calcolo. Servono quindi i chip migliori, e ne servono molti.
L’addestramento dei modelli di IA avviene su chip GPU, in genere prodotti da Nvidia, ma AMD è un concorrente. In generale siamo convinti che l’IA darà impulso a molte aziende lungo la catena del valore dei semiconduttori, dalle società di software di progettazione (ad esempio, Synopys), ai partner di outsourcing (ad esempio, TSMC) e ai fornitori di apparecchiature per semiconduttori (ad esempio, ASML, ASMI, BESI, ecc.). Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha recentemente dichiarato che l’elaborazione dell’intelligenza artificiale ha subito un’accelerazione di un milione di volte nell’ultimo decennio. Grazie a nuovi chip, interconnessioni e algoritmi, Nvidia spera di accelerare l’IA di un altro milione di volte nei prossimi dieci anni.
Informazioni importanti Degroof Petercam Asset Management SA/NV l rue Guimard 18, 1040 Brussels, Belgium l RPM/RPR Brussels l TVA BE 0886 223 276 l Comunicazione di marketing. Questa non è una ricerca sugli investimenti. Investire comporta dei rischi. I risultati passati non sono garanzia di performance futura. DRIES DURY
FUND MANAGER DPAM
SOCIETÀ
10 FUNDSPEOPLE I APRILE PANORAMA I PIÙ CLICCATI
Flora Dishnica Pictet Asset Management
Epsilon Associati SGR
Federico Imbert Credit Suisse Anima SGR
Antonio Pace Fondo Italiano d’Investimento SGR
BlackRock IM
Federica Giuliani Fideuram Asset Management SGR Cordusio SIM
Massimo Sabatini J. Safra Sarasin Sustainable AM Fondazione CRC
Fabio Innocenzi Banca Finint
Amundi
AM
Azimut
Luca Ferrarese Gruppo Banca Sella
SGR
Allfunds
Carlo De Luca Gamma Capital Markets
Davide Scutti Banca del Fucino
Eurizon Capital SGR
Cinven PROFESSIONISTI
Domenico Fretti Quaestio Capital Management SGR
Schroder International Selection Fund Global Sustainable Growth C Accumulation USD Amundi Index Solutions Amundi Index MSCI North America IE-C M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund A EUR Acc Nordea 1 Global Climate and Environment Fund BI EUR Amundi Funds Global Multi-Asset Conservative M2 EUR (C) Robeco Global Consumer Trends D € Eurizon Azioni Energia E Materie Prime Zurich Dynamic Bond Fund ZI1 EUR Acc Morgan Stanley Investment Funds Global Brands Fund A (USD) Schroder International Selection Fund Global Climate Change Equity A Accumulation EUR PRODOTTI Profili più visitati su www. fundspeople. com/it dal 15/02/2023 al 16/03/2023. IT
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Il valore degli investimenti e il reddito che ne deriva possono sia aumentare che diminuire ed è possible perdere una parte o la totalità dell’investimento iniziale. L’offerta è effettuata esclusivamente mediante Prospetto infomativo, unitamente al documento contenente le informazioni chiave KID.
Per l’Italia: l’elenco completo degli Agenti per i pagamenti e dei Distributori è disponibile sul sito web dedicato Una sintesi dei diritti degli azionisti dei fondi è disponibile in italiano all’indirizzo https://www.capitalgroup.com/eu/investor-rights/ Questo materiale è emesso da Capital International Management Company Sàrl (“CIMC”). © 2023 Capital Group
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Smart Bank rafforza la sua struttura con Stefano Raggi che ricoprirà il ruolo di chief administrative officer (CAO).
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La Française ha annunciato l’arrivo di Guillaume Cadiou come amministratore delegato e membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo.
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Banca del Fucino rafforza il team di fund selection con Davide Scutti che entra come fund anaylist da Banca Finnat.
bit.ly/42flqh7
Plenisfer SGR nomina Marco Mencini alla guida del team di ricerca.
Carmignac rafforza l’offerta nell’ambito cross-asset e in quello obbligazionario. Christophe Moulin è nuovo vice responsabile del team cross-asset.
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Sycomore AM annuncia il suo nuovo amministratore delegato. Si tratta di Denis Panel che ha assunto le sue funzioni il 3 aprile.
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Medvida Partners nomina Francesco Fiumanò in qualità di direttore generale e Country manager per l’Italia
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DA NON PERDERE tutte le nuove nomine su fundspeople.com/it
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Banca Mediolanum nomina Lorenzo Agresti come manager di riferimento per l’ulteriore sviluppo del segmento della protezione assicurativa.
DWS nomina Andrea Mottarelli nuovo Country head per la sede in Italia.
GAM Investments nomina Chris Longworth, entrato nel 2010, nel ruolo di head of GAM Systematic.
6/03/23 01/03/23 13/03/23 8/03/23 23/02/23 21/02/23 7/03/23 7/03/23 16/03/23 14/03/23
12 FUNDSPEOPLE I APRILE FEBBRAIO MARZO PANORAMA MOVIMENTI NELL’INDUSTRIA
Comunicazione di marketing. Ad uso esclusivo di investitori qualificati.
ESPERTI NELLA GESTIONE DEL CREDITO
Scopri di più sul nostro approccio orientato alla ricerca del valore, affidato a un team di gestione consolidato tra i più numerosi in Europa in materia di ricerca fondamentale del credito e ristrutturazione del debito.
M&G European Credit Investment Fund
M&G Total Return Credit Investment Fund
M&G European High Yield Credit Investment Fund
Capitale a rischio
Il presente documento è concepito a uso esclusivo di investitori qualificati. Non destinato alla distribuzione ad altri soggetti o entità, che non devono basarsi sulle informazioni in esso contenute. Queste informazioni non costituiscono un’offerta o una sollecitazione di offerta per l’acquisto di azioni di investimento di uno dei Fondi qui citati. Gli acquisti relativi a un Fondo devono basarsi sul Prospetto Informativo corrente. Copie gratuite degli Atti Costitutivi, dei Prospetti Informativi, dei Documenti contenenti le Informazioni Chiave (KID) e delle Relazioni annuali e semestrali sono disponibili presso M&G Luxembourg S.A. Tali documenti sono disponibili anche sul sito: www.mandg.com/investments/professionalinvestor/it-it. Prima della sottoscrizione gli investitori devono leggere il Documento contenente le Informazioni chiave e il Prospetto informativo, al cui interno sono illustrati i rischi di investimento associati a questi fondi e che descrivono i diritti degli investitori. Le informazioni qui contenute non sostituiscono una consulenza indipendente in materia di investimenti. M&G Luxembourg S.A. può decidere di terminare gli accordi presi per la commercializzazione in base al nuovo processo di revoca della notifica della direttiva sulla distribuzione transfrontaliera. Informazioni sulla gestione dei reclami sono disponibili in italiano presso www.mandg.com/investments/professional-investor/it-it/complaints-dealing-process. Questa attività di marketing è pubblicata da M&G Luxembourg S.A. Sede legale: 16, boulevard Royal, L-2449, Luxembourg. FEB 23 / 906601
L’INIZIO D’ANNO DEL NUOVO PORTAFOGLIO SMART CONSENSUS
Non sappiamo ancora che impatto avrà una recessione sui mercati finanziari, né se effettivamente si verificherà o se addirittura è già in corso. I gestori del portafoglio Smart Consensus cominciano l’anno all’insegna della cautela, anche nelle asset class più volatili.
Igestori dei fondi multi-asset inclusi nel nostro portafoglio Smart Consensus cominciano a individuare opportunità di investimento più interessanti. L’inizio del 2023 ha portato con sé occasioni che hanno fatto scendere la liquidità dei portafogli intorno ai minimi degli ultimi due anni, a quota 9,23 per cento.
Queste opportunità sembrano concentrate in particolare sui mercati azionari e nel mese di gennaio il peso dell’asset class nel portafoglio di consenso è aumentato di 2,61 punti percentuali.
Janus Henderson Balanced Fund
PIMCO GIS Income Fund
Bilanciati moderati
Bilanciati moderati
Guy Wagner, Chief Investment Officer di Banque de Luxembourg Investments (BLI), spiega che “il segmento azionario è sostenuto dagli elevati rendimenti offerti e dalla previsione di risul-
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
Lo strumento di ricerca di fondi disponibile sul sito FundsPeople permette di consultare i criteri soddisfatti da ogni fondo dotato di rating in ciascuno dei tre Paesi. PORTAFOGLIO SMART CONSENSUS FUNDSPEOPLE FONDO CATEGORIA MORNINGSTAR BL Global Flexible EUR Bilanciati flessibili BNY Mellon Global Real Return Fund (EUR) Bilanciati flessibili DWS Concept Kaldemorgen Bilanciati flessibili Flossbach von Storch Multiple Opportunities II Bilanciati flessibili M&G (Lux) Dynamic Allocation Fund Bilanciati flessibili Acatis Value Event Fonds Bilanciati moderati Allianz Income and Growth Bilanciati moderati Goldman Sachs Global Multi-Asset Income Portfolio Bilanciati moderati
14 FUNDSPEOPLE I APRILE
PANORAMA SMART CONSENSUS
di Diogo Verde
tati trimestrali in crescita”. Ma il gestore di uno dei fondi inclusi nel portafoglio Smart Consensus individua una serie di rischi a lungo termine. “Uno scenario di discesa dei tassi di interesse appare sempre meno probabile, le politiche che promuovono l’interesse nazionale anziché la cooperazione internazionale creano importanti rischi economici e geopolitici e, non da ultimo, la piramide delle età sta raggiungendo un punto tale da minacciare seriamente i livelli di risparmio disponibili. Per tutti questi motivi, le valutazioni aziendali dovrebbero andare incontro a un calo e diventerà più difficile ottenere rendimenti interessanti attraverso i soli investimenti passivi”, aggiunge l’esperto.
Nonostante i forti rialzi degli ultimi mesi, la componente obbligazionaria del portafoglio è diminuita a inizio anno e oggi rappresenta in media il 34,13% dell’universo di investimento del portafoglio. David Copsey, vice president del team Multi-Asset Solutions di Goldman Sachs AM, crede che sarà possibile “affrontare la potenziale volatilità in arrivo sul mercato del credito effettuando un’attenta selezione degli emittenti”. Sottolinea inoltre che negli ultimi mesi ha rafforzato l’esposizione all’obbligazionario emergente, poiché a suo giudizio “è diminuita la preoccupazione circa l’impatto della situazione cinese su questo segmento”.
EUROPA, PROTAGONISTA
Cominciando dall’asset class che costituisce la maggiore esposizione del portafoglio, osserviamo che l’interesse nei confronti delle società del Vecchio Continente è nettamente aumentato nel quarto trimestre 2022. La quota totale di azioni europee detenuta dai fondi inclusi nel nostro portafoglio Smart Consensus è quindi salita al 32,87% (al 31 gennaio). David Copsey illustra il posizionamento del suo fondo nella regio-
DISTRIBUZIONE PER ASSET DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA
DISTRIBUZIONE PER SETTORE 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G 2022 2023 2021 F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G 2022 2023 2021 F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G 2022 2023 2021 F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G 2022 2023 2021 OBBLIGAZIONI
CORPORATE GOVERNMENT CASH ALTRO 48,72 34,13 9,23 7,92 32,87 31,73 52,87 26,83 5,02 29,86 9,24 11,58
AZIONI LIQUIDITÀ E OBBLIGAZIONI A BREVE TERMINE ALTRI (VALUTE, ALTERNATIVI E IMMOBILIARI)
EUROPA
(INCLUDE IL REGNO UNITO) NORD AMERICA (USA E CANADA) EMERGENTI (INCLUDE PAESI ASIATICI SVILUPPATI) GIAPPONE E AUSTRALASIA
APRILE I FUNDSPEOPLE 15
IL PORTAFOGLIO DI
“Abbiamo orientato il portafoglio a favore di azioni con alto rendimento da dividendi attentamente selezionate su scala globale”
IL TEMPO COME ASSET CLASS
azionisti”. Dall’altro, gli stessi tagli dei costi possono anche “aprire la porta a potenziali operazioni di fusione e acquisizione, che darebbero impulso ai prezzi delle società quotate”.
“È poco probabile che i titoli di alta qualità riescano a offrire rendimenti reali positivi a medio termine, alla luce dei livelli elevati dell’inflazione”
ne: “Abbiamo assunto alcune posizioni tattiche nel settore del gas e del petrolio della zona euro perché siamo fiduciosi che i rigorosi controlli sui costi attuati dalle aziende e la stabilità dei ricavi permetteranno di generare rendimenti interessanti”. Gli Stati Uniti registrano invece la tendenza opposta: in base agli ultimi quattro mesi di dati disponibili, l’esposizione del portafoglio alle società quotate sul mercato americano è scesa dal 56,51% al 52,87 per cento.
È importante segnalare anche due dinamiche che secondo Guy Wagner potrebbero verificarsi all’interno del comparto azionario. Da un lato, “i tagli dei costi possono offrire alle aziende l’opportunità di utilizzare una parte dei ricavi per riacquistare azioni proprie o aumentare il dividendo versato agli
CORPORATE BOND
L’obbligazionario è una delle asset class che più attirano l’attenzione degli investitori, contribuendo a rafforzare l’idea che il reddito fisso ha fatto ritorno. I team di gestione devono destreggiarsi tra i rialzi dei tassi e le continue sorprese provenienti dai principali indicatori economici per cercare di individuare le migliori categorie di debito in cui investire. Innanzitutto, spicca la notevole riduzione dell’esposizione alla liquidità e agli strumenti equivalenti. Dopo aver toccato il livello più basso degli ultimi due anni a fine 2022, il peso del segmento è tornato ad aumentare a inizio 2023 e oggi si attesta al 29,86% per cento.
Dal canto suo, l’allocazione in obbligazioni aziendali registra un aumento progressivo da qualche anno a questa parte e questo mese ha raggiunto un massimo a quota 31,73 per cento. Nonostante questa dinamica favorevole, secondo Wagner “è poco probabile che i titoli di alta qualità riescano a offrire rendimenti reali positivi a medio termine, alla luce dei livelli elevati dell’inflazione”.
Il tempo per noi di AllianzGI è una componente essenziale del percorso di investimento: nella relazione investitore/ consulente/società prodotto è fondamentale assegnare alla variabile tempo la stessa dignità associata alle principali asset class. Gestire la variabile tempo significa aiutare gli investitori a individuare valori e obiettivi di vita a cui ancorare i propri investimenti, a dispetto degli alti e bassi dei mercati, evitando lo “stress da performance” e accompagnandoli nella ricerca delle soluzioni più adatte per proteggere e far crescere il proprio capitale rispetto ai vari orizzonti, dal breve al lungo termine. Una prospettiva di ampio respiro che, partendo dalla volatilità nel breve periodo, arriva sino ai grandi trend secolari che segnano l’evoluzione dello scenario economico e sociale a livello mondiale. E proprio parlando di trend secolari, AllianzGI è un innovatore sul mercato nell’offerta di fondi azionari tematici, tra cui Allianz Thematica, Allianz Global Artificial Intelligence, Allianz Cyber Security, Allianz Metaverse e Allianz Pet and Animal Wellbeing, che per generare valore hanno bisogno del giusto orizzonte temporale e di modalità di investimento, come ad esempio i piani di accumulo, in grado di ridurre rischi e volatilità frazionando gli acquisti su periodi di tempo sufficientemente ampi.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
STRATEGIE FONDI TEMATICI
SONO
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
COME
CAMBIATE LE PREFERENZE
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
FILIPPO BATTISTINI Head of Business Development Retail Wholesale Italy, AllianzGI
GUY WAGNER Chief Investment Officer, Banque de Luxembourg Investments (BLI)
L’OBBLIGAZIONARIO È UNA DELLE ASSET CLASS CHE PIÙ ATTIRANO L’ATTENZIONE DEGLI INVESTITORI PANORAMA SMART CONSENSUS 16 FUNDSPEOPLE I APRILE
DAVID COPSEY Vice president, Multi-Asset Solutions, Goldman Sachs AM
https://bit.ly/3KnGnzM
Nella sezione di Analysis, con lo strumento ‘Cerca un fondo’ , sul sito FundsPeople è possibile visionare il ranking completo dei prodotti con Rating FundsPeople 2023
SCOPRI I FONDI CON RATING
In un mercato come il nostro, con più di 35 mila fondi registrati per la commercializzazione, la grande sfida è filtrare l’intero universo per trovare i prodotti che si adattano ai portafogli. Per aiutarvi, FundsPeople rende noti i fondi con il Rating FundsPeople 2023 Solo 620 prodotti si distinguono per uno o più dei seguenti tre criteri:
Preferiti dagli analisti. Sono fondi che accumulano un minimo di cinque voti nel sondaggio annuale condotto in Italia, Spagna e Portogallo, rivolto ad analisti e selezionatori di fondi, su prodotti che, a loro avviso, eccellono per le loro caratteristiche uniche. Ci sono 27 prodotti che ottengono il Rating in questo modo.
Blockbuster. Sono i fondi più venduti sul mercato. Si tratta di prodotti che, al 31 dicembre 2022, hanno un patrimonio in Italia maggiore o uguale a 200 milioni di euro. Inoltre, per i prodotti locali teniamo conto anche del dato relativo alla raccolta accumulata negli ultimi tre anni, che deve superare il 25% del portafoglio a fine 2022. Sono 489 i fondi esteri e 81 quelli italiani che superano questo filtro. In totale, 570 prodotti registrati in Italia hanno ottenuto questo Rating.
Consistenti. Il team di analisi di Funds People ha sviluppato una nuova metodologia di calcolo del pilastro quantitativo del Rating FundsPeople
Da un calcolo basato sull’universo di fondi registrati in Italia passiamo a un calcolo effettuato su una base geogra-
fica più ampia: quella dei fondi registrati in tutti i Paesi della zona euro. Chiamiamola Evoluzione numero
1. Entrano così nella nostra analisi comparativa gli oltre 18 mila fondi di investimento disponibili nella regione che soddisfano i nostri criteri a livello di track record e patrimonio gestito minimo di 10 milioni di euro al 31 dicembre 2022. Per il resto, la metodologia mantiene la sua struttura molecolare, classificando i veicoli di investimento che hanno ottenuto il miglior posizionamento rispetto ai peer in termini di rendimento e rischio in euro (deviazione standard) negli ultimi cinque anni.
In pratica, confrontiamo ogni fondo con tutti i prodotti della zona euro inclusi nella sua categoria Morningstar in base a due scorecard. Nella prima analizziamo i dati di rendimento e volatilità su periodi cumulativi di tre e cinque anni; nella seconda analizziamo le cifre per ciascuno degli ultimi cinque anni. In entrambi i casi, il rendimento e la volatilità hanno un
peso rispettivamente del 65% e del 35 per cento. Ogni scorecard stabilisce la posizione relativa del fondo nella categoria di appartenenza e ci permette di assegnare il Rating ai fondi che hanno ottenuto il miglior punteggio per entrambe le scorecard. Ed è qui che passiamo all’Evoluzione numero 2: se prima consideravamo in modo statico i fondi posizionati nel primo quintile di ogni scorecard, adesso abbiamo stabilito come obiettivo quello di premiare almeno il 10% dell’offerta di fondi europei. In questo modo il primo quintile diventa dinamico.
Sono circa 1.800 i fondi consistenti europei, in base ai nostri criteri. Quelli registrati in Italia, che quindi hanno ottenuto il Rating FundsPeople 2023 secondo il parametro quantitativo, sono 620.
Nel complesso, in Italia contiamo 1.129 fondi di investimento con Rating FundsPeople 2023. Tra questi, solo cinque soddisfano contemporaneamente i tre criteri e si aggiudicano così il Rating FundsPeople+.
FONDI CON RATING FUNDSPEOPLE+ 2023
Sono prodotti che hanno il favore degli analisti, sono consistenti e si distinguono per sottoscrizioni sul mercato italiano.
FONDO CATEGORIA Amundi Funds Global Multi Asset Conservative Bilanciati Prudenti M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund Azionari Settore Infrastrutture Man Funds VI plc Man GLG Alpha Select Alternative Alternativi Azionario Market Neutral Nordea 1 European Covered Bond Opportunities Fund Obbligazionari Corporate EUR Nordea 1 Global Climate and Environment Fund Azionari Settore Ecologia Fonte: FundsPeople e Morningstar.
APRILE I FUNDSPEOPLE 17 PANORAMA BAROMETRO
MAPPA DELLA GESTIONE ITALIANA
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE SOCIETÀ PAT. GESTITO FONDI APERTI GESTIONI DI PORTAF. RETAIL GESTIONI DI PORTAF. ISTITUZIONALI RACCOLTA NETTA GRUPPO GENERALI 396.016 90.473 7.377 298.165 577 EURIZON (GRUPPO INTESA SANPAOLO) 307.435 176.749 10.749 119.937 -2.692,00 ANIMA HOLDING 166.199 74.312 1.037 90.849 -69,10 GRUPPO POSTE ITALIANE 95.923 3.069 0 92.854 526,3 FIDEURAM (GRUPPO INTESA SANPAOLO) 91.601 41.803 39.191 10.607 367,60 GRUPPO MEDIOLANUM 58.836 56.444 770 1.622 356,8 ARCA 32.810 29.008 0 3.802 165,9 CREDITO EMILIANO 19.194 12.413 6.000 781 -54,5 GRUPPO CASSA CENTRALE BANCA 10.583 0 6.230 4.353 75 GRUPPO MEDIOBANCA 10.472 4.568 5.249 654 16,2 ICCREA 10.025 3.052 2.500 4.474 83,2 SELLA 9.891 3.217 4.219 2.455 56,4 GRUPPO MONTEPASCHI (**) 5.663 0 3.135 2.529 115,8 GRUPPO BPER BANCA 5.437 408 4.780 249 30,4 GRUPPO ERSEL 5.023 3.023 2.001 0 -11,2 KAIROS PARTNERS 4.420 2.656 1.764 0 8,1 GRUPPO BANCO BPM 3.285 0 2.464 821 0,7 GRUPPO BANCA IFIGEST 2.751 708 2.044 0 -2,9 ACOMEA 1.794 1.682 37 75 -7,1 GRUPPO BANCA INTERMOBILIARE* 1.086 728 262 96 ND CONSULTINVEST 1.085 894 166 24 3,4 BANCA PROFILO 959 65 827 67 -8,3 BANCA FINNAT EURAMERICA 810 247 362 201 3,9 EUREGIO PLUS 593 337 0 256 -5,7 FINANZIARIA INTERNAZIONALE 417 91 0 325 -101,7 GRUPPO CERESIO ITALIA 384 384 0 0 0 ZENIT (PFM) (§) 159 133 26 0 -3,8 OREFICI 132 132 0 0 -0,1 AGORA 62 59 3 0 0 TOTALE 1.243.044 506.655 101.193 635.196 -570
Fonte: elaborazione propria sui dati Assogestioni ordinati per patrimonio gestito al netto dei fondi di gruppo. * Dati di patrimonio non aggiornati. § Raccolta netta parziale. ^ Raccolta netta parziale. Patrimonio parziale o parzialmente aggiornato. ** Gruppo non associato. IN ITALIA DATI IN MILIONI DI EURO GENNAIO 2023 IL BAROMETRO SOCIETÀ PATRIMONIO IN ITALIA AMUNDI 212.366 BLACKROCK IM (*) 86.555 ALLIANZ 46.558 J.P. MORGAN AM 44.130 AXA IM 41.069 PICTET AM 40.857 MORGAN STANLEY IM 39.558 FIDELITY INTERNATIONAL 37.000 INVESCO 28.144 GRUPPO DEUTSCHE BANK 27.918 BNP PARIBAS AM 26.140 SCHRODERS 24.143 UBS AM 21.500 M&G INVESTMENTS 16.988 FRANKLIN TEMPLETON INVESTMENTS 12.698 NORDEA AM 12.000 VONTOBEL AM 10.079 GROUPAMA AM 8.300 WELLINGTON MANAGEMENT 8.195 CANDRIAM 8.096 CREDIT SUISSE AM 7.770 SOCIETÀ PATRIMONIO IN ITALIA STATE STREET GLOBAL ADVISORS 6.500 RAIFFEISEN CM 6.320 ROBECO 6.130 NEUBERGER BERMAN 5.830 NATIXIS IM 4.200 HSBC AM 3.931 TENDERCAPITAL 3.800 DNCA FINANCE 3.605 BNY MELLON IM (*) 3.306 MFS IM 3.027 NN IP 2.800 RAM ACTIVE INVESTMENTS 2.200 DPAM 2.000 CAPITAL GROUP 1.900 UBP 1.800 EDMOND DE ROTHSCHILD AM 1.360 21SHARES 1.000 PATRIZIA 1.000 FLOSSBACH VON STORCH 860 COMGEST 750 TOTALE CLUB DEI 500 822.383
FUNDSPEOPLE
GLOBALI CON PIÙ DI
MILIONI DI EURO GESTITI DA ASSET MANAGER INTERNAZIONALI IN ITALIA
RANKING
GRUPPI
500
Italia,
dicembre 2022. CLUB DEI 500 18 FUNDSPEOPLE I APRILE PANORAMA BAROMETRO
Fonte: Piattaforme di distribuzione e Assogestioni. Dati di società di gestione internazionali che operano in
in milioni di euro, a fine
EVOLUZIONE DI
E RACCOLTA FONDI APERTI
DIRITTO ITALIANO GRUPPI ESTERI GRUPPI ITALIANI DIRITTO ESTERO 1.300.000 1.200.000 1.100.000 1.000.000 900.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 -5.000 -10.000 -15.000 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 2018 2019 2020 2021 2017 2022 TOTALE GRUPPI ESTERI GRUPPI ITALIANI PATRIMONIO RACCOLTA 24.467 510.804 380.731 154.803 PATRIMONIO
PATRIMONIO
ITALIA Fonte: Fonte: FONDI APERTI Dati al 31 dicembre 2022. 2.472 615 2.322 724 RACCOLTA Tutti i dati in milioni di euro. GEN-23 OBBLIGAZIONARI AZIONARI FLESSIBILI BILANCIATI MONETARI HEDGE OBBLIGAZIONARI AZIONARI FLESSIBILI BILANCIATI MONETARI HEDGE 366.709 609 1739 -1672 -625 -687 -6 344.283 202.520 144.041 42.778 1.442 PATRIMONIO GESTITO IN FONDI APERTI RACCOLTA NETTA IN FONDI APERTI Fonte: Dati in milioni di euro al 31 gennaio 2023. Dati in milioni di euro al 31 gennaio 2023. DIC-22 375 1392 -669 -342 402 -18 APRILE I FUNDSPEOPLE 19
IN
Fonte: Assoreti. Sono inclusi i fondi speculativi e fondi chiusi. Dati consistenze patrimoniali al 31 dicembre 2022, in milioni di euro.
* Sono inclusi fondi e SICAV, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali. Dati al 31 dicembre 2022, in milioni di euro.
** Il dato si riferisce al numero di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede con portafoglio > 0. Dati al 31 gennaio 2023.
***Nel mese di dicembre 2022 fusione per incorporazione di Sanpaolo Invest Sim S.p.A. in Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking
S.p.A ENTITÀ CONSISTENZE PATRIMONIALI TOTALE RACCOLTA NETTA* CONSULENTI FINANZIARI ABILITATI ALL'O.F.S.** TOTALE PATRIMONIO FONDI E SICAV GESTIONI PATRIMONIALI PRODOTTI ASSICURATIVI/ PREVIDENZIALI FIDEURAM - INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM) 86.660 27.372 28.585 30.701 19 4.890 INTESA SANPAOLO PRIVATE BANKING S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM)*** 74.467 27.585 18.786 28.095 -30 1.083 BANCA MEDIOLANUM S.p.A. (GRUPPO MEDIOLANUM) 64.333 31.675 965 31.692 315 4.365 BANCA GENERALI S.p.A. (GRUPPO BANCA GENERALI) 54.573 20.509 8.594 25.469 -89 2.219 ALLIANZ BANK FINANCIAL ADVISORS S.p.A. (GRUPPO ALLIANZ BANK) 49.336 15.513 730 33.092 225 2.179 FINECOBANK S.p.A. (GRUPPO FINECOBANK) 49.290 32.080 318 16.892 639 2.923 AZIMUT CAPITAL MANAGEMENT (GRUPPO AZIMUT) nd nd nd nd nd nd CREDEM S.p.A. (GRUPPO CREDITO EMILIANO - CREDEM) 16.003 8.405 2.986 4.611 -49 744 DEUTSCHE BANK S.p.A. - DB FINANCIAL ADVISORS (GRUPPO DEUTSCHE BANK) nd nd nd nd nd nd BANCA EUROMOBILIARE S.p.A. (GRUPPO CREDITO EMILIANO - CREDEM) 7.989 4.106 1.890 1.992 -27 394 BNL - BNP PARIBAS - Life Banker (GRUPPO BNP PARIBAS) 6.127 3.139 166 2.821 20 638 IW PRIVATE INVESTMENTS SIM S.p.A. (GRUPPO FIDEURAM) (1) 5.259 3.846 298 1.113 -18 550 BANCA WIDIBA S.p.A. (GRUPPO MONTE DEI PASCHI DI SIENA) 4.761 3.209 230 1.321 11 547 CHEBANCA! S.p.A. (GRUPPO MEDIOBANCA) 4.739 3.290 136 1.312 34 542 CONSULTINVEST INVESTIMENTI SIM S.p.A. (GRUPPO CONSULTINVEST) 1.989 1.226 181 580 1 394 TOTALE 425.526 181.955 63.865 179.691 1.051 21.468 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0 3.000 2.000 1.000 0 -1.000 -2.000 -3.000 PATRIMONIO RACCOLTA EVOLUZIONE DI PATRIMONIO
RACCOLTA
DELLE RETI DI CONSULENZA IN ITALIA Fonte: TOTALE DIRITTO ESTERO DIRITTO ITALIANO Fonte: Assoreti. Dati al 31 dicembre 2022. (1) Non includono i fondi di fondi e i fondi speculativi. RISPARMIO GESTITO - DATI RETI DI CONSULENZA 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 2018 2019 2017 2020 2021 2022
BAROMETRO 20 FUNDSPEOPLE I APRILE
E
FONDI
PANORAMA
Idrogeno
CPR Invest - Hydrogen, un’opportunità da cogliere per creare valore investendo nell’ecosistema dell’idrogeno:
dà accesso a un mercato innovativo e ad alto potenziale;
si stima che l’idrogeno coprirà circa il 17% dell’intero fabbisogno energetico entro il 2050**;
l’idrogeno potrebbe avere un ruolo determinante per la riduzione delle emissioni di gas serra.
amundi.it
*Fonte: IPE “Top 500 Asset Managers” pubblicato a giugno 2022, sulla base delle masse in gestione al 31/12/2021.
**ETC (Energy Transition Commission), “Making the Hydrogen Economy Possible”, aprile 2021.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
Questa è una comunicazione di marketing. Si prega di consultare il Prospetto e il KID prima di prendere una decisione di investimento. La presente comunicazione contiene informazioni inerenti a CPR Invest – Hydrogen, comparto della SICAV CPR Invest (di seguito il “Comparto”), autorizzato in Lussemburgo, sottoposto alla vigilanza della Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) ed o erto in Italia in conformità alle applicabili disposizioni di legge tempo per tempo vigenti. I potenziali investitori devono esaminare se i rischi annessi all’investimento nel Comparto siano appropriati alla loro situazione. In caso di dubbi, si raccomanda di consultare un consulente finanziario. Il Comparto non o re alcuna garanzia di rendimento. L’investimento comporta dei rischi. I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri e non vi è garanzia di ottenere uguali rendimenti per il futuro. Il presente documento non rappresenta un’o erta a comprare né una sollecitazione a vendere. Esso non è rivolto a nessuna “U.S. Person” come defi nita nel Securities Act del 1933 e nel prospetto. Prima dell’adesione leggere il KID, che il proponente l’investimento deve consegnare prima della sottoscrizione, e il Prospetto disponibile gratuitamente in lingua italiana sul sito internet www.amundi.it. Una sintesi delle informazioni sui diritti degli investitori e sui meccanismi di ricorso collettivo è reperibile in lingua inglese sul sito internet www.amundi.com. La società di gestione può decidere di ritirare la notifi ca delle disposizioni adottate per la commercializzazione di quote se del caso anche in relazione a categorie di azioni in uno Stato membro rispetto alle quali aveva precedentemente e ettuato una notifi ca. Informazioni aggiornate a febbraio 2023. |
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I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023
Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.
MS INVF Global Brands Fund
MS INVF Global Opportunity Fund
BGF World Healthscience Fund
JPM China A-Share Opportunities Fund
BGF Sustainable Energy Fund
CPR Invest Global Disruptive Opps
BGF World Technology Fund
Nordea 1 - Global Climate and Envir Fd
MS INVF Asia Opportunity Fund
M&G (Lux) Global Listed Infras Fd
JPM Global Healthcare Fund
JPM Global Focus Fund
JPM US Select Equity Fund
MS INVF US Advantage Fund
JPM US Value Fund
Invesco Global Consumer Trends Fund
JPM Emerging Markets Equity Fund
M&G (Lux) Glb Dividend Fd
Amundi Fds Global Ecology ESG
CPR Invest Climate Action
Allianz Global Artificial Intelligence
BGF Future of Transport Fund
Amundi Sviluppo Italia
JPM China Fund
MS INVF Global Infrastructure Fund
BGF Next Generation Technology Fund
Amundi Fds Pioneer US Equity Fdmtl Gr
JPM US Technology Fund
Invesco Sust Pan Eurp Struct Eq Fd
BGF Continental European Flexible Fund
Capital Group New Perspective Fund (LUX)
JPM Europe Equity Plus Fund
CPR Invest Hydrogen
JPM US Select Equity Plus Fund
JPM America Equity Fund
CPR Invest Food For Generations
Amundi Fds Global Equity Sustainable Inc
MS INVF Europe Opportunity Fund
MS INVF Global Quality Fund
BGF Circular Economy Fund
Amundi Fds Euroland Equity
Fidelity Global Technology Fund
Pictet-Robotics
Vontobel Global Equity
FF- Global Dividend Fund
Fidelity China Consumer Fund
Fidelity China Consumer Fund
Pictet - Global Environmental Opps
Pictet-Global Megatrend Selection
Pictet-Water
Schroder ISF Global Climate Change Eq
Goldman Sachs Global CORE® Equity Ptf
JPM Emerging Markets Opportunities Fund
BNP Paribas Disruptive Technology
BGF World Gold Fund
BNP Paribas Climate Impact
BNP Paribas Aqua
BNP Paribas Global Environment
CPR Invest Global Resources
MS INVF US Growth Fund
Amundi Fds Emerging Markets Equity Focus
JPM Thematics Genetic Therapies
BGF World Mining Fund
JPM Global Dividend Fund
BNP Paribas Aqua
KBI Global Sust Infras Fd
Amundi Fds European Equity Value
CPR Invest MedTech Allianz Europe Equity Growth
Amundi Fds US Pioneer Fund
Invesco Japanese Equity Advantage Fund
Candriam Eqs L Oncology Impact
Candriam Sustainable Eq Em Mkts
Allianz Thematica
Invesco Asian Equity
Wellington US Research Equity Fund
Robeco Global Consumer Trends
BGF European Equity Income Fund
JPM Global Select Equity Fund
Nordea 1 - Global Stable Equity Fund
BNPP E MSCI USA SRI S-Sr PAB 5% Cpd
MS INVF Global Brands Equity Income Fund
BGF Emerging Markets Fund
CPR Invest Global Lifestyles
Allianz Global Sustainability
BGF World Energy Fund
BGF World Financials Fund
Carmignac Investissement
BNP Paribas Energy Transition
Amundi Fds European Equity ESG Improvers
UBAM 30 Global Leaders Equity
BNP Paribas Smart Food
Candriam Eqs L Emerging Markets
BGF European Special Situations Fund
RobecoSAM Smart Energy Equities
BNP Paribas Health Care Innovators
JPM Greater China Fund
BNP Paribas Euro Equity
DNCA Invest Beyond Global Leaders
JPM Pacific Equity Fund
CPR Invest Megatrends
Allianz Pet and Animal Wellbeing
BNP Paribas Consumer Innovators
Lazard European Alternative Fund
JPM Europe Select Equity Fund
BNY Mellon Dynamic U.S. Equity Fund
JPM Europe Dynamic Technologies Fund
Invesco Euro Equity Fund
MS INVF Global Insight Fund
Amundi Azionario Val Eurp a dist
Amundi Azionario Val Eurp a dist
Allianz Azioni Italia All Stars
Tendercapital Secular Euro
Fidelity Sustainable Water & Waste Fund
Eleva Eleva Abs Ret Eurp
UBS (Lux) ES Long Term Themes (USD)
abrdn China A Share Sus Equity Fund
Eleva Eleva European Sel
Franklin Technology Fund
Fundsmith SICAV - Fundsmith Equity Fund
Pictet-SmartCity
Pictet-Digital
Fidelity Sustainable Consumer Brands
Pictet-Clean Energy Transition
Vontobel US Equity
Pictet-Security
GS Europe CORE® Equity Portfolio
Pictet-Quest Europe Sustainable Eq
Schroder ISF Greater China
Fidelity Emerging Markets Fund
Fidelity America Fund
Guinness Global Equity Income
Fidelity World FAM Fund
StocksPLUS™ Fund
Janus Henderson Global Life Sciences Fd
CPR Invest Social Impact
Amundi Funds Sustainable Top Eurp Plyrs
Amundi Fds Pioneer US Equity Research
MS INVF Emerging Leaders Equity Fund
BNP Paribas Sustainable Glbl Low Vol Eq
Amundi Fds New Silk Road
JPM Japan Equity Fund
Invesco Greater China Equity Fund
JPM Europe Strategic Growth Fund
RobecoSAM Sustainable Water Equities
Invesco Pan European Equity Fund
BGF European Value Fund
BlackRock Advantage US Equity Fund
Amundi Azionario America
Carmignac Pf Long-Short European Eq
Allianz Oriental Income
Amundi Fds Pioneer Global Equity
Amundi Dividendo Italia
Amundi Fds China Equity
Schroder ISF Global Energy Transition
Threadneedle (Lux) Global Smaller Coms
RAM (Lux) Sys Emg Mkts Equities
Schroder ISF Global Sustainable Growth
Vontobel mtx Sustainable Emerg Mkts Ldrs
Pictet Corto Europe Long Short
Pictet - Global Thematic Opportunities
Redwheel Global Emerging Markets
T. Rowe Price Global Focused Gr Eq Fd
Mirabaud - Sustainable Global Focus
Franklin Biotechnology Discovery Fund
Janus Henderson Horizon Euroland Fund
Fidelity Pacific Fund
Fidelity Sustainable Global Health Care
UBAM Swiss Equity
AB Low Volatility Equity
Pictet-Quest Global Sustainable Equities
Franklin US Opportunities Fund
AB Select Absolute Alpha
AB Select US Equity
Pictet-Premium Brands
Pictet-Biotech
UBS (Lux) EF China Opportunity (USD)
UBS (Lux) EF Greater China (USD)
Vontobel Clean Technology
Pictet-Nutrition
UBS (Lux) ES USA Growth (USD)
Pictet-Timber
Schroder ISF Global Dividend Maximiser
Vontobel Emerging Markets Equity
Schroder ISF Global Emerging Mkt Opports
Janus Henderson Hrzn Pan Eurp Abs Ret Fd
Schroder ISF China Opportunities
MFS Meridian Global Equity Fund
Janus Henderson AbsRet Fd
Pictet-Health
Schroder ISF Emerging Asia
RAM (Lux) Sys European Equities
Janus Henderson Pan European Fund
Schroder ISF Asian Opportunities
Schroder ISF EURO Equity
MFS Meridian European Value Fund
Schroder ISF US Large Cap
AB International Health Care
Threadneedle (Lux) Global Focus
MFS Meridian European Research Fund
Templeton Emerging Markets Fund
Comgest Growth Europe
Man GLG Japan CoreAlpha Equity
Comgest Growth Japan
DPAM B Equities World Sust
Raiffeisen-Nachhaltigkeit-Aktien
BGF European Focus Fund
BSF Systematic ESG World Equity Fund
BGF US Flexible Equity Fund
BGF US Basic Value Fund
Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione.
01 EQUITY
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 PANORAMA BAROMETRO 22 FUNDSPEOPLE I APRILE
MULTI-ASSET / ALTERNATIVE
I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023
Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.
Invesco Pan European High Income Fund
M&G (Lux) Optimal Income Fd
JPM Global Income Fund
BGF ESG Multi-Asset Fund
Amundi Fds Global Multi-Asset Cnsrv MS INVF Global Balanced Risk Control FOF
Amundi Elite Multi Asset Flexible
Amundi Elite Multi Asset Flexible BGF Global Allocation Fund
Nordea 1 - Stable Return Fund
Carmignac Patrimoine
JPM Global Balanced Fund
Amundi Obb Più a distribuzione
Amundi Elite Thematic Multi Asset
Amundi Elite Thematic Multi Asset
Amundi Risparmio Italia
Invesco Global Income Fund
JPM Global Macro Opportunities Fund
DNCA Invest Eurose
Nordea 1 - Alpha 10 MA Fund
M&G (Lux) Dynamic Allocation Fund
Nordea 1 - Alpha 15 MA Fund
Amundi Fds Multi-Asset Sustainable Fut
Progetto Azione Energy Transition
Progetto Azione Energy Transition
JPM Global Income Conservative Fund
CPR Invest Smart Trends
Allianz Income and Growth
Allianz Dynamic Multi Asset Strat SRI 15
ASI Progetto AzioneInfrstrttrSostenibili
ASI Progetto AzioneInfrstrttrSostenibili
BNP Paribas Sustainable Multi-Asset Bal
Allianz Dynamic Multi Asset Strat SRI 50
Amundi Fds Absolute Return Multi-Stgy
Invesco Balanced-Risk Allocation Fund
Allianz Capital Plus
ASI Progetto Azione Infrst Sstnb (II)
ASI Progetto Azione Infrst Sstnb (II)
First Eagle Amundi Income Builder Fund
First Eagle Amundi International Fund
M&G (Lux) Income Allocation Fund
Progetto Azione Connectivity Revolution
Progetto Azione Connectivity Revolution
BGF Global Multi-Asset Income Fund
ASI Progetto Azione New Lifestyles
ASI Progetto Azione New Lifestyles
Amundi Bilanciato Più
Amundi Bilanciato Più
BNP Paribas Sustainable Multi-Asset Sty
BGF ESG Global Conservative Income Fund
Franklin ESG-Focused Balanced Fund
DWS Concept Kaldemorgen
Fidelity Global Multi Asset Income Fund
Pictet-Multi Asset Global Opportunities
PIMCO GIS Dynamic Multi-Asset Fund
Janus Henderson Balanced Fund
Thesis Juniper Fund
Raiffeisen Nachhaltigkeit Diversified
ASI Progetto Azione Circular Economy
ASI Progetto Azione Circular Economy
Amundi Funds Multi-Asset Real Return
Progetto Azione Energy Transition (II)
Progetto Azione Energy Transition (II)
JPM Global Multi Strategy Income Fund
Amundi Fds Global Multi-Asset
Amundi Target Controllo
Capital Group Global Allocation Fd (LUX)
Amundi Fds Euro Multi-Asset Target Inc
FvS Multiple Opportunities II
Amundi Fds Multi-Strategy Growth
MS INVF Global Balanced Fund
Amundi Inv Multi-Asset Teodorico
Allianz Strategy 50
M&G (Lux) Sustainable Allocation Fund
ASI Progetto Azione Intlgz Atfcl
ASI Progetto Azione Intlgz Atfcl
BSF Global Event Driven Fund
BNP Paribas Sustainable Multi-Asset Gr
Amundi Primo Investimento
Amundi Fds Pioneer Income Opportunities
Carmignac Pf Patrimoine
BNY Mellon Global Real Return Fd (EUR)
BSF European Select Strategies Fund
BSF European Absolute Return Fund
ASI Progetto Azione Brand Vincenti (II)
ASI Progetto Azione Brand Vincenti (II)
Amundi ESG Selection Conservativo
BNL Assetto Dinamico
Progetto Azione Connectivity Revolt (II)
Progetto Azione Connectivity Revolt (II)
JPM Total Emerging Markets Income Fund
ASI Progetto Azione New Lifestyles (II)
ASI Progetto Azione New Lifestyles (II)
ASI Progetto Azione Medical Innovation
Amundi ESG Selection Bilanciato
MFS Meridian Prudent Capital Fund
Exane Funds 2 Exane Pleiade Fund
Man AHL TargetRisk Fund
Man GLG Event Driven Alternative Fund
PIMCO GIS Global Core Asst Allc
Amundi Valore Italia PIR
ASI Progetto Azione Sociale(II)
ASI Progetto Azione Sociale(II)
ASI Bilanciato Percorso Attivo
ASI Bilanciato Percorso Attivo
Allianz MultiPartner - Multi20
Allianz MultiPartner - Multi20
BSF Dynamic Diversified Growth Fund
ASI Progetto Azione Brand Vincenti
ASI Progetto Azione Brand Vincenti
Franklin Income Fund
Schroder ISF Global Multi-Asset Income
RAM (Lux) Sys L/S European Equities
MFS Meridian Prudent Wealth Fund
Jupiter Merian Global Equity AbsoluteRet
Man GLG Alpha Select Alternative
Raiffeisen-Nachhaltigkeit-Mix
Dachfonds Südtirol
BGF China Bond Fund
BNP Paribas Enhanced Bd 6M
Allianz European Bond RC
JPM EU Government Bond Fund
BSF Fixed Income Credit Strategies Fund
BGF Fixed Income Global Opportunities Fd
Amundi Elite Income Bond
Amundi Elite Income Bond
BGF Euro Short Duration Bond Fund
Amundi SF Divers Shrt-Term Bd
MS INVF Euro Strategic Bond Fund
BGF Euro Corporate Bond Fund
Amundi Fds Strategic Bond
BGF Euro Bond Fund
M&G (Lux) Glb Fl Rt HY Fd
Carmignac Portfolio Sécurité
Amundi Fds Emerging Markets Bond
Amundi Obbl Paesi Emerg a dist
Amundi Fds Global Subordinated Bond
Invesco Belt and Road Debt
Nordea 1 - European High Yield Bond Fund
Nordea 1 - European Financial Debt Fund
JPM Global Corporate Bond Fund
Allianz Euro Credit SRI
AXAWF Global Inflation Short Dur Bds
Templeton Global Bond Fund
BlueBay Investment Grade Euro Govt Bd Fd
Fidelity Euro Short Term Bond Fund
GS Global Fixed Income Plus Port (Hdg)
Schroder ISF EURO Corporate Bond
Muzinich Enhancedyield Short-Term Fund
PIMCO Obbligazionario Prudente Fund
PIMCO GIS Income Fund
PIMCO GIS Diversified Income Fund
PIMCO GIS Global Real Return Fund
PIMCO GIS Global Bond Fund
JPM Income Fund
MS INVF Euro Corporate Bond Fund
Amundi Obbligazi Italia Breve Termine
Amundi Fds Pioneer Strategic Income
Robeco Financial Institutions Bonds
Robeco Global Credits
FvS Bond Opportunities
BNP Paribas Sustainable Enhanced Bd 12M
Lazard Credit Fi SRI
BNP Paribas Euro Government Bd
CamGestion Obliflexible
JPM Global Government Bond Fund
Amundi Fds Euro Corporate Bond
MS INVF Short Maturity Euro Bond Fund
BNY Mellon Rspnb Hrzns Euro Corp Bd Fd
Candriam Sustainable Bond Glbl Hi Yld
M&G (Lux) Glb Macro Bd Fd
Robeco High Yield Bonds
JPM Global High Yield Bond Fund
Wellington Global Bond Fund
Amundi Sentiero Sostenibile
Nordea 1 - European Covered Bond Op
Tendercapital Bond Two Steps
EdR SICAV Financial Bonds
Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione.
Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani.
02
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 03 FIXED INCOME Carmignac Sécurité Amundi Fds Global Aggregate Bond MS INVF Global Fixed Income Opps Fd Invesco Global Total Return EUR Bond Fd Invesco Euro Corporate Bond Fund Nordea 1 - European Covered Bond Fund JPM Global Bond Opportunities Fund Nordea 1 - Low Duration Eur Cov Bnd Fund DNCA Invest Alpha Bonds
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 PANORAMA BAROMETRO 24 FUNDSPEOPLE I APRILE
PANORAMA BAROMETRO
I FONDI INTERNAZIONALI BLOCKBUSTER IN ITALIA NEL 2023
Per rientrare nella categoria Blockbuster, i prodotti internazionali devono raggiungere i 200 milioni di euro di patrimonio distribuito nel mercato italiano. Fonte: Società di gestione e diverse piattaforme di distribuzione.
M&G (Lux) Em Mkts Bd Fd
UBAM Global High Yield Solution
Capital Group Global High Inc Opps (LUX)
Nordea 1 - European Cross Credit Fund
Capital Group Euro Bond Fund (LUX)
Invesco Euro Short Term Bond Fund
MS INVF Global Bond Fund
Invesco Euro Bond Fund
JPM Flexible Credit Fund
Carmignac Portfolio Flexible Bond
BGF Global High Yield Bond Fund
Nordea 1 - Flexible Fixed Income Fund
Carmignac Pf Global Bond
BNP Paribas Euro Short Term Corp Bd Opps
Aperture Credit Opportunities Fund
Fidelity European High Yield Fund
Vontobel Emerging Markets Debt
Templeton Global Total Return Fund
Pictet-Emerging Local Currency Debt
Fidelity Emerging Market Debt Fund
GS Emerging Markets Debt Portfolio
AXAWF Global High Yield Bonds
Schroder ISF Global Inflation Linked Bd
BlueBay Investment Grade Bond Fund
Schroder ISF EURO Government Bond
Schroder ISF EURO Bond
Pictet-Global Emerging Debt Fund
Lemanik SICAV Active Short Term Credit
Fidelity Global Bond Fund
PIMCO GIS Global Bond ESG Fund
Zurich Dynamic Bond Fund
PIMCO GIS Global Investment Grd Crdt Fd
PIMCO GIS Capital Securities Fund
PIMCO GIS Euro Income Bond Fund
PIMCO GIS Total Return Bond Fund
PIMCO GIS Global High Yield Bond Fund
Invesco India Bond
Amundi Fds Euro Aggregate Bond
Candriam Bds Global High Yield
JPM Managed Reserves Fund
Amundi Fds Pioneer US Bond
Amundi Fds Optimal Yield Short Term
Amundi Obbl Euro a distribuzione
Invesco Global Investment Grd Corp Bd Fd
Amundi Fds Emerging Markets S/T Bd
Tendercapital Glb Bd Shrt Dur Fd
Candriam Bds Euro High Yield
FCH BlueBay Investment Grd Euro Aggt Bd
BNP Paribas Green Bond
JPM Emerging Markets Local Ccy Dbt Fd
Allianz US Short Duration High Income Bd
Lazard Capital Fi SRI
JPM Europe High Yield Bond Fund
Carmignac Portfolio Credit
MS INVF European HY Bd Fd
BNP Paribas Euro Corp Bd
BNP Paribas Nordic Sustainable Evolution
BGF Global Inflation Linked Bond Fund
BGF Global Government Bond Fund
Amundi Funds Absolute Return Glb Opps Bd
Amundi Fds Global Corporate Bond
RobecoSAM Euro SDG Credits
Invesco Emerging Markets Local Debt Fund
Threadneedle (Lux) European Strategic Bd
RAM Mediobanca Strata UCITS Credit
RAM (Lux) Tactical Glb Bd Total Return
UBS (Lux) BS China Fixed Income (RMB)
Tikehau Short Duration Fund
Fundspeople.com, un’offerta completa di servizi
Schroder ISF Strategic Credit
Vontobel TwentyFour Strategic Income Fd
UBS (Lux) Bd SICAV Short Dur Hi Yld Sust
UBS (Lux) BS Global Dynamic (USD)
Pictet-Chinese Local Currency Debt
EdRF Bond Allocation
Franklin European Total Return Fund
Fidelity US High Yield Fund
Schroder ISF EURO Credit Conviction
Mirabaud Sustainable Global Strat Bd Fd
Pictet-EUR Short Term Corporate Bonds
Fidelity Global Inflation-linked Bond Fd
DPAM L Bonds Emerging Markets Sust
Schroder ISF EURO High Yield
Janus Henderson Horizon Euro HY Bd Fd
Jupiter Dynamic Bond
Pictet-EUR Short Term High Yield
NN (L) US Credit
Pictet - Global Sustainable Credit
Janus Henderson Horizon Euro Corp Bd Fd
Fidelity Global Short Duration Income Fd
Pictet-EUR Short Mid-Term Bonds
HSBC GIF Euro High Yield Bond
Schroder ISF Global Corporate Bond
Pictet-USD Government Bonds
MFS Meridian Emerging Markets Debt Fund
UBS (Lux) BF Euro High Yield (EUR)
Man GLG High Yield Opportunities
Neuberger Berman Short Dur Em Mkt Dbt Fd
Neuberger Berman Em Mkt Dbt Hard Ccy Fd
La Française Sub Debt
BGF Emerging Markets Bond Fund
Vi presentiamo fundspeople.com, una piattaforma che raccoglie tutta l’offerta di servizi che sotto il brand FundsPeople, evolving together racchiude la nostra cultura, basata in sei aree strategiche: News, Community, Events, Analysis, Learning y Data.
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Informazione giornaliera sull’industria del risparmio gestito, in formato scritto e audiovisivo.
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Fondi con più di 1,6 miliardi di asset in capo ai clienti italiani. Fonte: dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione. I fondi appartenenti al gruppo Fixed Income includono anche i prodotti convertibili.
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Community 03 FIXED INCOME
400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 400 800 1.200 1.600 ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
26 FUNDSPEOPLE I APRILE
Investire nella lotta per la vita
Con 10 milioni di vittime nel 2020, il cancro si attesta tra le principali cause di morte. Dalle biotecnologie alla ricerca, dal settore farmaceutico a quello dell’intelligenza artificiale, sono moltissime le organizzazioni impegnate nella lotta al cancro e nel miglioramento della vita di chi ne è affetto.
Siate parte anche voi del progresso: investendo nel fondo Candriam Equities L Oncology Impact potete promuovere l’innovazione in ambito oncologico incrementando i vostri risparmi. Candriam dona inoltre il 10%* delle commissioni di gestione a favore degli istituti di ricerca contro il cancro. Investiamo nella lotta per la vita.
INVESTING FOR TOMORROW
* Importo massimo della donazione annuale. “Oncology Impact” è un comparto della SICAV “Candriam Equities L”, di diritto lussemburghese e gestito da Candriam Luxembourg. L’obiettivo del fondo è ottenere una crescita del capitale investendo nelle azioni di società che operano nel campo dell’oncologia (studio, diagnosi, cura, ecc. del cancro), le cui sedi e/o attività principali sono presenti in tutto il mondo. Consigliamo agli investitori desiderosi di comprendere adeguatamente il profilo di rischio del fondo di leggere attentamente il prospetto del fondo e la descrizione dei rischi sottostanti: rischio di perdita del capitale, rischio azionario, rischio valutario, rischio connesso ai derivati, rischio di concentrazione, rischio di liquidità, rischio dei paesi emergenti, rischio di fattori esterni e rischio di controparte. Il valore dell’investimento potrebbe diminuire a causa in primo luogo dell’esposizione del fondo ai rischi indicati nel prospetto del fondo e nel documento contenente le informazioni chiave per gli investitori (Key Investor Information Document). Questo documento è fornito unicamente a scopo informativo, non costituisce un’offerta di acquisto né di vendita di strumenti finanziari, non rappresenta un consiglio di investimento né conferma alcuna transazione, salvo ove espressamente concordato. Candriam consiglia in ogni caso agli investitori di consultare, attraverso il sito web www.candriam.com, il documento informativo chiave, il prospetto informativo e tutte le informazioni rilevanti prima di investire in uno dei nostri fondi, incluso il valore patrimoniale netto (“NAV”) dei fondi. Queste informazioni sono disponibili in inglese o nelle lingue nazionali per ciascun paese in cui la commercializzazione del fondo è approvata.
LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023
Dopo diversi anni in cui i fondi non hanno certo brillato per la loro consistenza, e dopo uno degli anni meno consistenti della storia (se non il meno consistente in assoluto), scopriamo quali case di gestione si distinguono in positivo in Italia secondo il Rating FundsPeople 2023.
Ogni anno che passa finisce per essere un anno di rottura rispetto a quelli precedenti. Ad esempio, nel 2016 la sorpresa della Brexit ha condizionato l’andamento dei mercati. Nel 2018 è stato il turno delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, mentre il 2020 sarà ricordato per un evento storico che ha avuto enormi ricadute sui mercati: la pandemia di Covid-19. Ma nessuno di questi colpi di scena ha avuto un impatto così negativo sulla performance dei fondi di investimento come la guerra in Ucraina e il cocktail di inflazione, crescita e bassa disoccupazione che ci ha portato dove siamo oggi. Ben pochi
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
(PGIM WADHWANI)
28 FUNDSPEOPLE I APRILE
TENDENZE IN PRIMO PIANO
di Miguel Rêgo e Greta Bisello
portafogli sono rimasti immuni a questo mix esplosivo e la consistenza in termini di rischio e rendimento, calcolata secondo il modello che costituisce uno dei tre pilastri del Rating FundsPeople, ne ha risentito notevolmente.
Se la metodologia quantitativa del Rating FundsPeople fosse rimasta statica, oggi troveremmo una percentuale molto più esigua di fondi nei primi percentili in termini sia di rischio che di rendimento. Tuttavia, allargando il peer group di riferimento utilizzato per il calcolo a tutti i fondi registrati nella zona euro, abbiamo stabilito come obiettivo del pilastro quantitativo quello di premiare il 10% dell’offerta di fondi europei, ottenendo così percentuali simili per l’offerta registrata in ciascuno dei tre Paesi.
In base a questo calcolo, i fondi registrati in Italia che hanno ricevuto il Rating FundsPeople 2023 secondo il pilastro quantitativo sono 620 e fanno capo a quasi 200 società di gestione. È su questi asset manager che verte la nostra analisi.
Per stilare la classifica delle case con l’offerta più consistente nel 2023 in Italia, prendiamo in considerazione il numero di fondi di ogni società che hanno ottenuto il Rating FundsPeople 2023 secondo il parametro quantitativo in percentuale alla loro offerta in Italia che soddisfa i criteri stabiliti per far parte dell’universo di calcolo: un track record rischio-rendimento minimo di tre anni e un patrimonio in gestione pari ad almeno 10 milioni di euro al 31 dicembre 2022. Ricordiamo che sono esclusi dal calcolo i fondi indicizzati, i fondi del mercato monetario, i fondi obbligazionari a brevissimo termine, a scadenza fissa o con data obiettivo, nonché le SICAV con domicilio italiano.
LE SOCIETÀ PIÙ GRANDI
Abbiamo suddiviso gli asset manager in base alle dimensioni dell’offerta di fondi registrati in Italia che soddisfano questi criteri. Non possiamo utilizzare gli stessi parametri per giudicare una casa con un’offerta completa o più ampia e una
SOCIETÀ DI GESTIONE CON UNA GAMMA DISPONIBILE PIÙ AMPIA (35 FONDI O PIÙ)
Fonte: Elaborazione propria dai dati Morningstar Direct. Per fondi totali si intende il numero di fondi registrati nel Paese che soddisfano i criteri storici, di dimensione e categoria per far parte dell’universo considerato nel calcolo del pilastro della consistenza del Rating FundsPeople. Le società di gestione sono suddivise in base al numero di fondi con i criteri necessari che costituiscono l’offerta registrata nel Paese. Dati di patrimonio in milioni di euro.
SOCIETÀ FONDI CONSISTENTI AUM NEI FONDI CONSISTENTI TOTALE DEI FONDI AUM NEL TOTALE DEI FONDI FONDI CONSISTENTI / TOTALE DEI FONDI AUM CONSISTENTI / AUM TOTALI Janus Henderson 12 4.260 46 30.996 26% 14% Wellington Management 12 7.420 48 34.296 25% 22% M&G 13 16.936 59 54.407 22% 31% Candriam 10 7.652 50 34.791 20% 22% Lazard 7 3.761 38 19.767 18% 19% Union Investment 9 19.225 55 88.116 16% 22% JPMorgan AM 18 24.004 113 178.442 16% 13% Columbia Threadneedle 8 3.638 56 17.995 14% 20% Fidelity International 14 20.448 99 117.939 14% 17% Neuberger Berman 5 6.723 39 24.903 13% 27% Goldman Sachs 8 5.744 64 46.662 13% 12% Russell Investments 5 651 40 11.577 13% 6% T. Rowe Price 5 721 40 16.571 13% 4% BlackRock 14 12.594 119 167.503 12% 8% NN IP 10 5.047 85 38.809 12% 13% Nordea AM 8 17.112 71 71.740 11% 24% DWS 14 5.135 132 106.475 11% 5% Pictet AM 7 11.253 67 92.086 10% 12% Robeco 6 4.121 58 58.827 10% 7% Schroders 13 21.224 126 104.701 10% 20% PIMCO 5 2.581 50 143.947 10% 2% BNY Mellon IM 4 1.909 40 12.890 10% 15% Raiffeisen 5 7.107 54 20.346 9% 35% Credit Suisse AM 6 1.435 65 27.179 9% 5% Morgan Stanley IM 5 1.633 59 66.233 8% 2% Generali 4 3.459 50 22.327 8% 15% Lombard Odier 4 843 50 16.928 8% 5% Degroof Petercam AM 4 6.331 51 29.503 8% 21% Amundi 18 9.638 241 107.772 7% 9% Vontobel 4 243 55 37.361 7% 1% AllianceBernstein 3 9.620 45 65.322 7% 15% Franklin Templeton 7 5.497 112 67.882 6% 8% Fideuram 6 1.097 97 33.884 6% 3% UBS AM 8 2.960 134 61.930 6% 5% Ninety One 2 1.281 39 25.826 5% 5% Fineco Asset Management DAC 4 133 80 16.495 5% 1% GAM 4 3.125 80 22.155 5% 14% Euromobiliare 2 214 41 9.475 5% 2% Allianz Global Investors 6 4.587 126 110.481 5% 4% AXA IM 4 1.549 86 45.632 5% 3% Invesco 3 5.545 74 37.832 4% 15% abrdn 2 322 53 24.951 4% 1% Eurizon 14 4.342 403 130.973 3% 3% Natixis 2 4.696 62 25.814 3% 18% BNP Paribas AM 5 4.527 163 75.300 3% 6% Azimut 2 1.922 73 17.049 3% 11% Anima 3 1.468 121 45.447 2% 3% Arca 1 357 48 21.993 2% 2% UBP 1 1.444 52 13.321 2% 11% BG 1 184 66 15.472 2% 1% HSBC 1 569 67 28.804 1% 2%
APRILE I FUNDSPEOPLE 29
SOCIETÀ DI GESTIONE CON UNA GAMMA DISPONIBILE DI MEDIA DIMENSIONE (PIÙ DI 10 FONDI E MENO DI 35)
Fonte: Elaborazione propria dai dati Morningstar Direct. Per fondi totali si intende il numero di fondi registrati nel Paese che soddisfano i criteri storici, di dimensione e categoria per far parte dell’universo preso in considerazione nel calcolo del pilastro della consistenza del Rating FundsPeople. Le società di gestione sono suddivise in base al numero di fondi con criteri necessari che costituiscono l’offerta registrata nel Paese. Dati di patrimonio in milioni di euro.
società con un’offerta più concentrata o, a maggior ragione, una boutique di investimento. Anche se alcune società di gestione non rientrano in queste definizioni, si tratta del criterio più oggettivo che possiamo applicare per suddividere l’universo degli asset manager analizzati in questo articolo. Partendo dalle case più grandi, si distingue su tutte Janus Henderson. Tra i suoi 46 fondi, conta 12 prodotti (26%) che hanno ottenuto il Rating FundsPeople secondo il criterio della consistenza, pur non essendo quella con il maggior patrimonio investito in fondi consistenti sul totale dell’offerta considerata, con una quota del 14 per cento. La società registra risultati particolarmente brillanti nel comparto azionario, dato che solo uno dei suoi 12 fondi è multi-asset. Per quanto riguarda
lo spaccato degli investimenti, diversi prodotti sono specializzati in azioni del settore immobiliare, oltre a una strategia tematica e a un fondo di azioni giapponesi. Solo uno dei 12 fondi ha ottenuto contemporaneamente il riconoscimento di consistente e blockbuster in base al Rating FundsPeople 2023.
Al secondo posto nel ranking si attesta Wellington Management, con il 22% dell’offerta giudicato consistente, seguita da M&G con il 23 per cento.
SOCIETÀ MEDIE
Passando alle case di gestione con un’offerta di medie dimensioni (tra 10 e 35 fondi nel peer group di riferimento), spicca al primo posto Legal & General. Dei suoi 14 prodotti, sei hanno ottenuto il Rating FundsPeople 2023 per la
consistenza, pari al 43% dell’offerta presa in considerazione. Non è l’asset manager meglio posizionato in termini di patrimonio gestito in strategie consistenti, con una quota del 42%, ma non è neanche uno dei peggiori. I fondi a reddito fisso si distinguono in modo particolare, com’è logico dato che la società è specializzata in questo settore. Tra i sei fondi consistenti della casa, solo uno è bilanciato. Al secondo posto si colloca BlueBay AM, seguita in terza posizione da PGIM con il 36 per cento.
ELEMENTI CHIAVE
Come si diceva prima, tra le società più grandi spicca Janus Henderson Investors. “Gli elementi chiave del DNA del nostro team di investimento sono i seguenti: seguire la liquidità, evitare
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO
IN EUROPA INTERVISTE
SIAMO
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
SOCIETÀ FONDI CONSISTENTI AUM IN FONDI CONSISTENTI TOTALE DEI FONDI AUM NEL TOTALE DEI FONDI FONDI CONSISTENTI / TOTALE DEI FONDI AUM CONSISTENTI / AUM TOTALI Legal & General 6 3.407 14 8.114 43% 42% BlueBay 10 9.548 27 19.987 37% 48% PGIM 9 955 25 5.885 36% 16% Polar Capital 5 4.751 17 14.232 29% 33% Evli 3 341 11 4.468 27% 8% Jupiter AM 8 1.589 31 13.910 26% 11% First Sentier Investors 7 5.037 28 17.363 25% 29% Nomura 5 2.885 20 8.486 25% 34% State Street 4 992 16 2.771 25% 36% Banque de Luxembourg Investments 5 2.614 22 10.498 23% 25% Comgest 3 4.299 16 11.070 19% 39% Crédit Mutuel Alliance Fédérale 3 1.236 16 5.863 19% 21% Man Group 5 4.839 27 14.187 19% 34% IFM Independent Fund Management 2 56 11 973 18% 6% Pharus 4 189 24 865 17% 22% DJE Kapital 2 296 12 6.050 17% 5% Artemis 2 452 13 5.270 15% 9% Carmignac 4 3.660 27 28.502 15% 13% Erste 4 994 28 5.355 14% 19% Hermes Fund Managers 2 1.436 14 13.591 14% 11% Lemanik 4 297 30 2.595 13% 11% Allspring 2 288 15 2.623 13% 11% Baillie Gifford 2 59 15 7.949 13% 1% Muzinich 2 1.362 15 19.558 13% 7% Notz Stucki 2 456 16 1.722 13% 26% Capital Group 3 1.095 25 23.839 12% 5% Carne 3 1.858 26 9.751 12% 19% DNCA Finance 3 1.958 27 19.755 11% 10% SOCIETÀ FONDI CONSISTENTI AUM IN FONDI CONSISTENTI TOTALE DEI FONDI AUM NEL TOTALE DEI FONDI FONDI CONSISTENTI / TOTALE DEI FONDI AUM CONSISTENTI / AUM TOTALI KBA Consulting 2 1.779 18 6.150 11% 29% Liontrust 2 1.119 18 10.358 11% 11% NATAM Management Company SA 1 33 11 817 9% 4% ODDO BHF 3 2.743 34 12.965 9% 21% Aviva 2 1.398 23 27.868 9% 5% Kairos 1 18 12 1.986 8% 1% Manulife 1 28 12 1.206 8% 2% AcomeA 1 26 13 1.541 8% 2% Ashmore 1 22 13 4.494 8% 0% PineBridge 1 183 13 3.117 8% 6% Zest 1 60 13 405 8% 15% Groupama 2 1.142 28 9.938 7% 11% KBC 1 2.474 14 4.428 7% 56% J. Safra Sarasin 2 555 30 5.496 7% 10% Eastspring Investments 1 108 16 13.922 6% 1% Adepa 1 308 17 1.128 6% 27% Barings 1 3.810 17 17.646 6% 22% CA (Credit Agricole) 1 85 18 2.438 6% 3% New Capital UCITS Fund 1 197 18 4.539 6% 4% Ofi Invest 1 67 18 3.629 6% 2% Mediobanca 1 26 19 1.752 5% 2% Sella 1 71 20 1.443 5% 5% LGT 1 782 21 7.719 5% 10% MultiConcept 1 195 22 5.176 5% 4% CPR Asset Management 1 1.017 23 14.999 4% 7% Waystone 1 800 24 5.591 4% 14% Rothschild & Co 1 276 25 8.249 4% 3% BancoPosta Fondi 1 28 32 7.703 3% 0% Swisscanto 1 2.084 32 8.939 3% 23%
30 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE IN PRIMO PIANO
SOCIETÀ DI GESTIONE CON UNA GAMMA DISPONIBILE PIÙ PICCOLA (10 FONDI O MENO)
Fonte: Elaborazione propria dai Morningstar Direct. Per fondi totali si intende il numero di fondi registrati nel Paese che soddisfano i criteri storici, di dimensione e categoria per far parte dell’universo preso in considerazione nel calcolo del pilastro della consistenza del Rating FundsPeople. Le società di gestione sono suddivise in base al numero di fondi con i criteri necessari che costituiscono l’offerta registrata nel Paese. Dati di patrimonio in milioni di euro.
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SOCIETÀ FONDI CONSISTENTI AUM IN FONDI CONSISTENTI TOTALE DEI FONDI AUM NEL TOTALE DEI FONDI FONDI CONSISTENTI / TOTALE DEI FONDI AUM CONSISTENTI / AUM TOTALI Aperture 4 2.056 4 2.056 100% 100% SCOR 3 1.892 3 1.892 100% 100% Shenkman Capital 3 109 3 109 100% 100% Acatis 1 6.254 1 6.254 100% 100% BTG Pactual 1 80 1 80 100% 100% Corum Butler 1 801 1 801 100% 100% Fuchs 1 385 1 385 100% 100% Graham Capital Management 1 1.132 1 1.132 100% 100% Green Effects 1 173 1 173 100% 100% Impax 1 699 1 699 100% 100% Northern Trust 1 937 1 937 100% 100% Northill Global Fund Managers 1 77 1 77 100% 100% Prescient (Ireland) 1 63 1 63 100% 100% PRO BTP 1 212 1 212 100% 100% Royal London 1 3.440 1 3.440 100% 100% Ruffer 1 6.384 1 6.384 100% 100% UTI International 1 1.016 1 1.016 100% 100% Varenne Capital Partners 1 1.491 1 1.491 100% 100% Syquant Capital 3 1.924 4 2.663 75% 72% AXXION 2 774 3 816 67% 95% Seilern 2 2.075 3 2.139 67% 97% Vanguard 2 1.049 3 2.082 67% 50% Artisan Partners 3 1.386 5 4.221 60% 33% Quaestio 5 623 9 2.362 56% 26% Eleva Capital 2 5.102 4 9.110 50% 56% ETHENEA 2 432 4 2.474 50% 17% Aditya Birla Sun Life 1 10 2 176 50% 6% Brown Brothers Harriman 1 775 2 1.015 50% 76% IFP Investment Management 1 53 2 89 50% 60% IVO 1 106 2 616 50% 17% March AM 1 18 2 419 50% 4% SPARX 1 224 2 1.254 50% 18% Charlemagne Capital 3 672 7 941 43% 71% Heptagon 4 2.780 10 4.723 40% 59% Colchester 2 62 5 4.070 40% 2% Eaton Vance 2 503 5 1.029 40% 49% Nikko AM 2 650 5 720 40% 90% Odey Asset Management 2 670 5 985 40% 68% Algebris Investments 2 8.870 6 10.721 33% 83% Berenberg Bank 2 745 6 2.020 33% 37% TT International 2 156 6 1.379 33% 11% Ampega 1 749 3 874 33% 86% Bradesco 1 73 3 289 33% 25% Bridge Fund 1 1.521 3 3.320 33% 46% CapitalatWork 1 222 3 2.787 33% 8% SOCIETÀ FONDI CONSISTENTI AUM IN FONDI CONSISTENTI TOTALE DEI FONDI AUM NEL TOTALE DEI FONDI FONDI CONSISTENTI / TOTALE DEI FONDI AUM CONSISTENTI / AUM TOTALI Gemway Assets 1 100 3 1.177 33% 9% Global Evolution 1 1.834 3 1.938 33% 95% KEPLER-Fonds 1 55 3 198 33% 28% PWM 1 470 3 700 33% 67% Swedbank 1 2.192 3 3.579 33% 61% Matthews Asia 3 636 10 1.686 30% 38% Alma Capital 2 1.086 7 1.666 29% 65% Oaktree 2 129 7 1.947 29% 7% William Blair 2 85 7 1.451 29% 6% Mirae Asset 2 420 8 1.582 25% 27% Payden & Rygel 2 582 8 3.194 25% 18% Guinness 1 3.502 4 4.632 25% 76% IPConcept 1 34 4 157 25% 22% La Banque Postale 1 286 4 3.115 25% 9% lackstone Credit Systematic Strategies 1 1.912 4 2.558 25% 75% LFIS 1 60 4 288 25% 21% Mandarine Gestion 1 235 4 1.191 25% 20% OpenCapital 1 17 4 79 25% 21% Tikehau Investment Management 1 261 4 3.223 25% 8% AEGON 2 736 9 6.285 22% 12% Mercer Global Investments 2 1.477 10 8.499 20% 17% Principal 2 127 10 6.493 20% 2% RAM Active Investments 2 619 10 1.269 20% 49% RBC 1 574 5 3.202 20% 18% Amiral Gestion 1 215 6 1.523 17% 14% Anaxis 1 226 6 580 17% 39% Banor 1 150 6 440 17% 34% Exane 1 119 6 3.203 17% 4% Fisher Investments 1 293 6 1.215 17% 24% Belgrave 1 154 7 472 14% 33% Brown Advisory 1 2.948 7 7.155 14% 41% J O Hambro 1 228 7 3.169 14% 7% Kempen 1 191 7 3.297 14% 6% Macquarie 1 23 7 1.481 14% 2% Nuveen 1 17 7 682 14% 2% Pensplan 1 20 7 326 14% 6% RWC 1 98 7 2.322 14% 4% ABN AMRO 1 754 8 4.390 13% 17% AQR 1 264 8 3.016 13% 9% MainFirst 1 42 8 1.336 13% 3% Societe Generale 1 61 8 755 13% 8% Dimensional 1 1.103 9 11.210 11% 10% Flossbach von Storch 1 150 10 23.747 10% 1% Lumyna 1 695 10 7.427 10% 9%
APRILE I FUNDSPEOPLE 31
“L’ATTENZIONE PER LE ATTIVITÀ CHE GENERANO LIQUIDITÀ, COMBINATA CON UN’AMPIA MA NON ECCESSIVA LEVA DI BILANCIO, HA RESO NEL TEMPO UN BUON SERVIZIO A NOI E AI NOSTRI INVESTITORI”
JOHN BENNETT JANUS HENDERSON INVESTORS
ANCORA OPPORTUNITÀ PER GLI INVESTITORI CONTRARIAN
“LO STILE DI GESTIONE ATTIVA SI FONDA SU UNA FILOSOFIA GUIDATA DA UN APPROCCIO
HIGH CONVICTION E SU GRUPPI DI RICERCA
ED ENGAGEMENT CHE UNISCONO UN APPROCCIO MACRO E MICRO ATTRAVERSO
LA LENTE ESG”
GIANCARLO SANDRIN
LGIM
una leva finanziaria eccessiva, credere nel cambiamento, credere nei cicli, darsi tempo (se i clienti lo desiderano), essere pronti a sbagliare. Non si tratta ovviamente di un elenco esaustivo”, commenta John Bennett, director of European Equities di Janus Henderson Investors. L’esperto e il team ritengono che: “L’investimento non deve mai essere una religione. Chi ha avuto modo di conoscerci sa che è per questo che ci rifiutiamo categoricamente di diventare gestori che seguono in maniera inflessibile uno “stile”: un approccio particolarmente appropriato nell’attuale situazione di crescita contro valore”. Per Bennett risulta vitale, per rendere un buon servizio agli investitori, l’attenzione per le attività che generano liquidità, combinata con un’ampia, ma non eccessiva, leva di bilancio.
Tra le società medie, invece, in prima posizione si posiziona Legal & General. “Da un lato l’approccio di LGIM è quello di condividere tra i diversi team le view sui temi e i fattori macro che guidano le differenti asset class, dall’altro il rigore nel seguire una metodologia che punta a creare valore rispetto al benchmark, dedicando particolare attenzione all’analisi e gestione del rischio”, spiega Giancarlo Sandrin, Italy and Spain Country head di LGIM.
Inoltre, l’esperto sottolinea che lo stile di gestione attiva della società si fonda su alcuni pilastri, come una filosofia guidata da un approccio high conviction – con l’obiettivo di generare alpha in maniera sostenibile nel lungo termine anche in contesti di mercato non favorevoli – e su gruppi di ricerca ed engagement che uniscono approccio macro e micro attraverso una lente ESG. “Sulle nostre strategie attive, non vogliamo aggiungere rischio ai portafogli facendo eccessive scommesse fuori benchmark o concentrando troppo i rischi. Siamo inoltre rigorosi nel tagliare le posizioni che si muovono in direzione opposta a quanto previsto”, commenta.
LE PIÙ PICCOLE
Infine, tra le 89 case di gestione più piccole il confronto risulta meno informativo. Molte hanno beneficiato dei buoni risultati ottenuti negli ultimi anni dai pochi fondi in cui si specializzano e nessuna si distingue in modo particolare. Ottenere risultati consistenti è senza dubbio una delle sfide più grandi per gli investitori. Le condizioni di mercato cambiano velocemente e, soprattutto, in modo imprevedibile. Alcuni di questi asset manager, tuttavia, contano su gestori che hanno superato questa sfida.
Continuo a vedere molte interessanti opportunità ‘contrarian’ sul mercato, cioè legate a quelle aziende che hanno registrato una performance insufficiente, o che sono in qualche modo sfavorite, ma per le quali esiste una prospettiva realistica di inversione di tendenza. L’obiettivo è investire in queste aziende in anticipo, prima che il consensus cambi. FAST Global Fund è una strategia globale long/short contrarian value, in cui la selezione dei titoli si basa su un solido approccio bottom up. Sul fronte long investo in titoli legati a situazioni speciali sfavorevoli, valutati non adeguatamente per ragioni strutturali o cicliche. Elaboro una tesi di investimento che si concentra sulla potenziale inversione di tendenza, solitamente guidata da fattori specifici dell’azienda piuttosto che dai mercati. Le posizioni short sono aziende con problematiche strutturali, titoli ciclici in cui i fondamentali del ciclo iniziano a cedere e società con problemi di corporate governance. Su queste posizioni è importante l’analisi dei fondamentali. Guardando al 2023, la maggiore volatilità dovrebbe favorire la strategia, poiché cerco di individuare idee idiosincratiche. Mi aspetto che la fine del regime “free money” faccia sì che la selezione dei titoli si concentri maggiormente sui fondamentali.
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
DMITRY SOLOMAKHIN gestore del FAST Global Fund di Fidelity International
32 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE IN PRIMO PIANO
ALTI STANDARD SEMPRE IN CRESCITA
Le sfide dei tuoi investimenti non si fermano mai, quindi nemmeno noi lo faremo
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Capitale a rischio. Il valore degli investimenti e il reddito che ne deriva possono crescere così come diminuire, e non sono garantiti. Gli investitori potrebbero non rientrare in possesso dell’importo inizialmente investito.
Messaggio Promozionale: Prima dell’adesione leggere il Prospetto e il PRIIPs KID disponibili su www.ishares.com/it, che contengono una sintesi dei diritti degli investitori. Informativa di Legge. Pubblicato da BlackRock (Netherlands) B.V. BlackRock (Netherlands) B.V. è autorizzata e disciplinata dall'Autorità per i mercati finanziari olandese. Sede legale: Amstelplein 1, 1096 HA, Amsterdam - Tel.: 020 – 549 5200 - Tel.: 31-20-549-5200. Iscrizione al Registro delle Imprese n. 17068311. A tutela dell'utente le telefonate potranno essere registrate. Per informazioni sui diritti degli investitori e su come presentare reclami, visitare https://www.blackrock.com/corporate/compliance/investor-right disponibile in italiano. © 2023 BlackRock, Inc. Tutti I diritti riservati. 2661375
RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS
Consegnati, a Milano, i premi alle cinque strategie che si sono distinte all’interno del novero complessivo dei fondi con Rating FundsPeople, che conta ben 1.129 prodotti.
Un riconoscimento all’eccellenza nella gestione. Si è svolta a Milano la premiazione dei fondi di investimento che hanno ottenuto il Rating FundsPeople+ 2023. La consegna è avvenuta per mano del team di Analisi di FundsPeople, basato a Lisbona. Sono cinque i fondi di investimento che vantano il Rating FundsPeople+ 2023 e che sono stati capaci di distinguersi in un anno come il 2022 di non semplice navigazione per il contesto di mercato sfidante.
UNA CINQUINA AL TOP
Per rendere l’idea dell’esclusività di questo riconoscimento, le cinque strategie si sono distinte all’interno del novero complessivo dei fondi con Rating FundsPeople, che conta 1.129 fondi. I fondi con Rating FundsPeople+ soddisfano contemporaneamente tutti e tre i criteri alla base del calcolo del rating: preferiti dagli analisi, con oltre 200 milioni di euro raccolti tra gli in-
vestitori in Italia e infine sono fondi che si caratterizzano per i numeri solidi in ambito rischio rendimento. I cinque fondi che lo hanno ottenuto sono: Amundi Funds Global Multi-Asset Conservative, M&G (Lux) Investment Funds 1 M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund, Man Funds VI plc-Man GLG Alpha Select Alternative, Nordea 1 European Covered Bond Opportunities Fund e Nordea 1 Global Climate and Environment Fund.
LA PAROLA AI GESTORI
Abbiamo chiesto ai gestori dei fondi quali sono le caratteristiche e i “segreti” alla base del successo delle loro strategie e come queste si sono evolute nel tempo.
“L’Amundi Funds Global Multi Asset Conservative è un fondo bilanciato conservativo lanciato nel 2013 senza un vero e proprio benchmark di riferimento che determina l’elevatissima flessibilità allocativa del prodotto”, spiega Francesco Sandrini, head of Multi-Asset Strategies di Amundi. Non solo, la
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
STRATEGIE
di Greta Bisello
34 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE BUSINESS
strategia si basa su un rigoroso processo di selezione delle obbligazioni e delle azioni, che viene effettuato da un team di gestione fortemente specializzato. “Il successo della strategia, che ci ha permesso di navigare in questi anni di elevata incertezza, si basa sulla combinazione di scelte allocative top-down, basate su fattori macroeconomici, di politica economica, con scelte bottom-up, basate sui fondamentali delle società (profittabilità, margini); la presenza di diversi “motori” di performance, ci consente di assumere progressivamente un rischio maggiore quando abbiamo forti convinzioni e visibilità, mentre ci focalizziamo di più sulla diversificazione quando il contesto è meno certo o leggibile”, prosegue.
C’è poi l’M&G (Lux) Global Listed Infrastructure che guarda, come suggerisce il nome, alle infrastrutture quotate. “Queste possiedono buone caratteristiche difensive, insieme alla capacità di offrire protezione dall’inflazione grazie ai ricavi indicizzati e all’attrattiva di
flussi di cassa affidabili e in crescita”, sottolinea Alex Araujo, gestore della strategia. Si tratta di una tipologia di investimento a lungo termine, poiché i trend della transizione ecologica e della digitalizzazione, due su tutti, a detta del gestore non faranno che accelerare nei prossimi anni, creando nuove opportunità di investimento nel segmento delle infrastrutture quotate. “Inoltre, se prendiamo in considerazione il 2022, siamo rimasti attivi nella gestione del portafoglio, riducendo i titoli che hanno registrato le performance maggiori, mentre abbiamo incrementato i titoli i cui prezzi sono stati più deboli, ma per i quali riteniamo che l’investment case resti intatto”, aggiunge.
Continuare a perfezionarsi rimanendo fedeli al processo fondamentale di gestione del fondo. È questa l’idea di Charles Long e di Nick Judge che gestiscono il Man GLG Alpha Select Alternative. “Un fondo long-short market neutral che si concentra sull’azionario large cap del Regno Unito.
FONDI CON
FUNSPEOPLE+ SODDISFANO I TRE CRITERI ALLA BASE DEL CALCOLO: PREFERITI, BLOCKBUSTER E CONSISTENTI
I
RATING
I responsabili dell’Italia delle società che, con i loro fondi, si sono aggiudicati il Rating FundsPeople+ 2023, ritirano il premio in un incontro a Milano.
APRILE I FUNDSPEOPLE 35
Mira a generare alfa costante attraverso posizioni long e short e rendimenti non correlati alle classi di attivo tradizionali e alternative”, spiegano. Per raggiungere questo obiettivo, i gestori combinano l’analisi fondamentale con un approccio tematico top-down per identificare i titoli non correttamente prezzati, aggiungendo ulteriore valore attraverso il trading attivo e l’uso di derivati. “Questo approccio multidisciplinare è stato la chiave del successo del fondo. L’elemento più importante è la selezione fondamentale dei titoli, con cui il team genera la propria view sulla strategia, l’allocazione del capi-
tale e la redditività di ogni società, con una forte attenzione alla solidità del bilancio e al flusso di cassa, un aspetto spesso trascurato dal mercato”, commentano i due.
Guardando agli ultimi anni, spiegano che: “Abbiamo aggiunto ampie serie di dati alla nostra analisi, che integrano il lavoro fondamentale svolto dal team e che possono dare maggiore convinzione alle posizioni del fondo. Allo stesso modo abbiamo fatto un uso più esteso dell’analisi contabile entro il nostro approccio fondamentale, che ha contribuito ad aumentare l’alfa soprattutto sul lato corto del portafoglio”. Da inizio
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD
MICHAEL
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
(CREDIT SUISSE AM)
DICKS (PGIM WADHWANI)
Miguel Rêgo, Global Head of Analysis di FundsPeople con Fabio Caiani di Nordea AM.
Miguel Rêgo, Global Head of Analysis di FundsPeople con Matteo Cianfoni di Man Group.
Miguel Rêgo, Global Head of Analysis di FundsPeople con Antonio Volpe di Amundi SGR.
Miguel Rêgo, Global Head of Analysis di FundsPeople con Andrea Orsi di M&G Investments.
36 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE BUSINESS
anno, sono molti gli investitori pronti ad affermare che sia tornata la stagione dei bond. “Dalla nostra tradizionale strategia di covered bond, abbassiamo la duration a circa un anno e raddoppiamo l’esposizione allo spread offrendo maggiore flessibilità”, spiega Henrik Stille, Lead Portfolio manager delle strategie European Covered Bond di Nordea AM.
Il motore principale della strategia sono gli spread, con un’esposizione ampliata e un’elevata convinzione per un maggiore potenziale alfa. Secondo l’esperto, gli spread dei covered bond hanno una caratteristica molto resiliente: l’aumento di questa esposizione fa ben sperare per la diversificazione senza aggiungere ulteriore volatilità. “Ecco perché questa strategia è adatta agli investitori che cercano asset di alta qualità, bassa sensibilità ai tassi di interesse e accesso a una gestione attiva esperta e comprovata e alla generazione storica di alpha nell’universo dei covered bond”, aggiunge.
Nonostante, come noto, le attuali prospettive a breve termine siano difficili, Thomas Sørensen e Henning Padberg che cogestiscono il Nordea 1 Global Climate and Environmental Fund ritengono che gli investitori nel settore del clima e dell’ambiente siano ben posizionati per trarre vantaggio nel lungo periodo. “La nostra selezione attiva ha aiutato il nostro fondo a sovraperformare i mercati azionari nel terzo trimestre. La performance è stata ottenuta soprattutto dai settori industriale e informatico”, spiegano. Dal punto di vista dei fattori, dicono i due professionisti, nel terzo trimestre sono stati privilegiati i titoli a basso rischio, a bassa leva e a basso beta, che hanno fornito un’ancora di salvezza ai settori più difensivi del portafoglio e al portafoglio in generale. Infine, tra le partecipazioni principali, la società è attiva soprattutto nei settori dell’industria e dei materiali.
“UNA TIPOLOGIA DI INVESTIMENTO A LUNGO TERMINE, I TREND SU CUI SI BASA NON FARANNO CHE ACCELERARE NEI PROSSIMI ANNI, CREANDO NUOVE OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO NEL SEGMENTO DELLE INFRASTRUTTURE QUOTATE” ALEX ARAUJO M&G INVESTMENTS
“IL SUCCESSO DELLA STRATEGIA, CHE CI HA PERMESSO DI NAVIGARE IN QUESTI ANNI DI ELEVATA INCERTEZZA, SI BASA SULLA COMBINAZIONE DI SCELTE ALLOCATIVE TOP-DOWN E BOTTOM-UP”
FRANCESCO SANDRINI AMUNDI
“VEDIAMO UN AUMENTO STRUTTURALE NELL’ADOZIONE DI MOLTE SOLUZIONI CLIMATICHE GLOBALI IN GRADO DI AGGIUNGERE DEI VANTAGGI ECONOMICI E AMBIENTALI PER GLI UTENTI FINALI” THOMAS SØRENSEN HENNING PADBERG NORDEA AM
“L’ELEMENTO PIÙ IMPORTANTE È LA SELEZIONE FONDAMENTALE DEI TITOLI, CON CUI GENERIAMO LA VIEW SULLA STRATEGIA, L’ALLOCAZIONE DEL CAPITALE E LA REDDITIVITÀ DI OGNI SOCIETÀ, CON UNA FORTE ATTENZIONE ALLA SOLIDITÀ DEL BILANCIO E AL FLUSSO DI CASSA”
CHARLES LONG NICK JUDGE MAN GROUP
“GLI SPREAD DEI COVERED BOND HANNO UNA CARATTERISTICA MOLTO RESILIENTE E L’AUMENTO DI QUESTA ESPOSIZIONE FA BEN SPERARE PER LA DIVERSIFICAZIONE SENZA AGGIUNGERE ULTERIORE VOLATILITÀ”
HENRIK STILLE NORDEA AM
APRILE I FUNDSPEOPLE 37
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DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE FEE O COMMISSIONI DA CHE PARTE STARE? Continua in seno all’industria la discussione sul possibile stop alle retrocessioni per i consulenti finanziari nell’ambito della Retail Investment Strategy dell’Unione europea. Ma sia il modello di remunerazione basato su una fee che quello sulle commissioni hanno dei pro e contro. 40 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE CONSULENZA di Filippo Luini
Trasparenza Costi
REGNO UNITO E ITALIA, MODELLI A CONFRONTO
• Pagamento diretto di una parcella per la consulenza consente al cliente di valutare il rapporto qualità/ prezzo del servizio ricevuto.
Conflitto di interesse
• Remunerazione diretta consulenza dovrebbe ridurre Il conflitto di interesse nelle raccomandazioni di investimento.
• Clienti pagano al consulente, in media, l’1,9%: Consulenza: 0,8% + prodotti: 1,1% (2020) – USA: 300 dollari per ora per consulente senior;
• Costo prodotti diminuito rispetto antecedente introduzione RDR, ma non vi è una evidenza di riduzione dei costi totali a carico del cliente a causa aumento commissioni di consulenza;
• Oltre 70% dei clienti ritiene costo della consulenza sia congrua (72% sia nel 2017 che nel 2020).
(Fonte FCA)
Prosegue il dibattito nell’industria sulla possibile abolizione delle commissioni di retrocessione. Se quanto prospettato dalla Commissaria europea ai Servizi finanziari Mairead McGuinness nell’ambito del disegno della nuova proposta legislativa EU Retail Investment Strategy andasse in porto, il modello di remunerazione dei consulenti finanziari potrebbe cambiare. E di molto. Per i Paesi europei, tra cui l’Italia, dove vige il modello ‘commission only’ scatterebbe l’obbligo di passare a quello ‘fee only’, già adottato in Olanda e Regno Unito. Una trasformazione sostanziale i cui impatti non si farebbero sentire solo
• 40% dei clienti ritiene che il consulente sia pagato solo dalla banca, mentre 15% ritiene svolga un servizio gratuito (2021); (Fonte: Consob)
• Banche obbligate da MiFID 2 a pubblicare rendiconto dei costi con dettaglio delle spese del cliente per consulenza e prodotti.
• Remunerazione consulente basata sulle commissioni retrocesse al distributore comporta un potenziale conflitto di interesse nel raccomandare prodotti di investimento più costosi per il cliente;
• Appartenenza consulenti a gruppi bancari o assicurativi espone clienti al rischio che vengano preferiti prodotti finanziari e assicurativi del gruppo.
• Indisponibilità di dati istituzionali su costo medio totale (consulenza + prodotti) per il cliente;
• Commissioni di gestione sui fondi più elevate in Europa, anche se il trend degli ultimi anni è di decrescita. Nel 2022 è stato rilevato un TER del 2,05% per fondi azionari e 1,19% per obbligazionari;
• Costo totale dei clienti talvolta influenzato anche da commissioni di performance.
(Fonte: ESMA)
sui consulenti, ma sull’intera filiera del risparmio gestito, con impatti ipotizzabili anche sui servizi erogati dalle reti di distribuzione e sul mercato dei fondi di investimento.
FEE O COMMISSIONI?
Il piano di vietare le retrocessioni rientra negli sforzi che l’Unione Europea sta compiendo per abbattere i costi dei servizi rivolti agli investitori retail. Secondo i detrattori del modello ‘commission only’, questo comporterebbe dei costi finali più alti per il cliente, basandosi su di un potenziale conflitto di interesse nel raccomandare i prodotti di investimento che generano commissioni maggiori. Al contrario
IL DIVIETO DI RETROCESSIONI DELL’UE PUNTA A RIDURRE I COSTI DEGLI STRUMENTI FINANZIARI ED EVENTUALI CONFLITTI DI INTERESSE
MODELLO FEE ONLY (UK) • COSTO CONSULENZA ESPLICITO • PRESENTE IN UK, OLANDA E USA MODELLO COMMISSION ONLY (ITALIA) • COSTO CONSULENZA IMPLICITO • PRESENTE IN ITALIA, GERMANIA, SPAGNA, FRANCIA
Costi per il cliente
APRILE I FUNDSPEOPLE 41
Fonte: Excellence Consulting.
“I DUE MODELLI HANNO ENTRAMBI PREGI E DIFETTI A SECONDA DEI DIVERSI PAESI” MAURIZIO PRIMANNI EXCELLENCE CONSULTING
“IL PROBLEMA NON SONO LE RETROCESSIONI DI PER SÉ, MA LA MANCANZA DI TRASPARENZA SUI COSTI” GIANCARLO SANDRIN LGIM
“IL MERCATO SPINGE PER UNA RIDUZIONE DEI COSTI DEI FONDI CHE IN ITALIA SONO TRA I PIÙ ALTI AL MONDO” SIMONE ROSTI VANGUARD
il pagamento di una fee (una parcella) renderebbe il costo della consulenza esplicito, con il beneficio di una maggiore trasparenza. Ma nella pratica non esistono il bianco e il nero ed entrambi i modelli hanno pro e contro. È quanto si evince da un recente studio di Excellence Consulting che li ha messi a confronto, focalizzandosi in più sulle specificità dei contesti in cui si vanno a inserire, con un paragone tra Italia e Regno Unito. “La nostra analisi ci fa capire che i due modelli hanno entrambi pregi e difetti e che essi si attagliano più o meno bene ai diversi Paesi”, afferma Maurizio Primanni, CEO di Excellence Consulting. La ricchezza media pro-capite, il numero di clienti private vs. clienti lower affluent e mass o la disponibilità dei clienti a pagare per servizi di consulenza di un Paese, al di là di posizioni aprioristiche, secondo Primanni, possono influire sull’efficacia dei modelli che, anche se paragonati per costi e trasparenza, ognuno ha i suoi vantaggi.
ADVICE GAP
Altro aspetto centrale della questione è che il modello basato sul pagamento di una parcella al consulente favorirebbe l’allargamento dell’advice gap, ovvero del numero di cittadini che non
riescono ad accedere alla consulenza. In assenza delle commissioni di retrocessione infatti, per gli stessi intermediari finanziari smetterebbe di esser conveniente erogare i servizi ai clienti con risorse limitate, con la consulenza finanziaria che diventerebbe un servizio appannaggio dei clienti facoltosi. Giancarlo Sandrin, Italy & Spain country head di LGIM, concorda con i molti commenti provenienti dalle reti, secondo cui il divieto delle retrocessioni potrebbe ridurre il numero di clienti serviti nel mercato di massa.
Tuttavia, il nodo cruciale del problema starebbe nella facilità di comprensione del costo di un prodotto. “Il problema principale non risiede di per sé nelle retrocessioni, ma nella mancanza di trasparenza sui costi applicati alla clientela”, afferma Sandrin. Inoltre, esiste un aspetto di percezione. “La consulenza nel passato è stata venduta, in molti casi, come un servizio accessorio al prodotto finanziario, il cui costo era incluso nel costo del prodotto, ma non sempre esplicitato in modo chiaro, e quindi non valorizzato adeguatamente”, analizza Sandrin. Il responsabile per l’Italia e Sud Europa di Vanguard, Simone Rosti, pone l’accento su un altro risvolto del problema: il fatto che in pratica un advice gap
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG
A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
SUI MODELLI DI REMUNERAZIONE INFLUISCONO RICCHEZZA, TIPOLOGIE DI CLIENTELA E LA DISPONIBILITÀ DI PAGARE LA CONSULENZA
42 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE CONSULENZA
UN RISCHIO DEL PASSAGGIO A UN MODELLO ‘FEE ONLY’ È LA DIMINUZIONE DEL
in Italia esista già. “C’è tutta una serie di clienti privati che per motivi diversi non viene servita”, afferma Rosti. “In caso di rimozione delle retrocessioni e aumento delle fee di consulenza c’è la possibilità che alcuni clienti privati passino al fai da te. Ma ritenere che solo tramite un modello basato sulle commissioni si possano raggiungere tutte le tipologie di clienti è già smentito nei fatti”, dice Rosti.
Il professionista di Vanguard richiama alla mente l’esperienza analoga dello stop alle retrocessioni in Italia nel servizio di gestioni patrimoniali individuali (GPF), coinciso con l’entrata in vigore della Direttiva MiFID nel 2007. Un cambiamento che non ha decretato la fine di questi strumenti, ma li ha rinnovati rendendoli nel tempo di successo: “La normativa ha permesso di sanare il conflitto di interessi nella scelta degli strumenti finanziari da inserire in questi contenitori, rendendoli maggiormente trasparenti ed efficienti”, spiega.
TRASPARENZA E COSTI
Tornando a oggi e alle retrocessioni per la consulenza, quello che manca secondo Sandrin è uno slancio nella produzione di una rendicontazione immediata e trasparente. “È verosi-
mile che, alla luce delle ultime riunioni del FISMA (la direzione generale della stabilità finanziaria e dei servizi finanziari della Commissione europea), le retrocessioni possano non essere bandite. Ma rimane probabile una richiesta di maggiore trasparenza o coerenza nel recepimento delle stesse”, spiega. “Se si vietassero le retrocessioni, ci sarebbero due conseguenze: da un lato, si ridurrebbe l’architettura aperta per i clienti retail o ‘lower affluent’, con un riposizionamento su prodotti della casa, di tipo multi-asset costruiti su profili di rischio-rendimento specifici; dall’altro, si aprirebbe maggiormente la strada agli ETF per i segmenti di clientela con servizi di consulenza più evoluti”, dice.
“In ogni caso, soprattutto per i clienti al dettaglio, sarebbe necessario un forte ricorso alla tecnologia”, osserva. Ma indipendentemente da quando e come verrà recepita una possibile nuova regolamentazione, secondo Rosti l’indicazione che ne deriva è che il mercato spinge per una svolta sui costi dei fondi investimento, nella direzione di una loro riduzione. “Tanto più che l’Italia, assieme a Taiwan, è il Paese in cui sono i più alti al mondo, come messo in luce da una recente ricerca di Morningstar”, conclude.
AZIONARIO GIAPPONESE, INTERESSANTE PER IL DECENNIO A VENIRE
Crediamo che le azioni giapponesi continuino a rappresentare un’interessante opportunità di investimento sul lungo termine. La normalizzazione delle politiche monetarie riflette fondamentali economici più sani e dovrebbe fornire un contesto favorevole al comparto equity. Le prospettive più rosee per prezzi e salari confermano questo ottimismo. Le aziende nipponiche sono sostenute da una crescita strutturale degli utili, che ci aspettiamo continui nel 2023 grazie alle riforme di corporate governance e alle politiche di “self-help” che hanno posto l’attenzione su redditività e efficienza dei bilanci, a beneficio di una crescita dei margini di profitto. In particolare questo si applica alle imprese più piccole, poco seguite dagli analisti e quindi tendenzialmente più trascurate dal mercato.
Guardando avanti, ci aspettiamo un altro decennio di forte crescita degli utili e dividendi a doppia cifra, nonché 2-3 punti percentuali di buyback annuali. Anche al netto di un rialzo da valutazioni basse, è verosimile che il Giappone generi rendimenti composti mid-teen. Se a tutto ciò aggiungiamo l’alfa derivato dalla selezione dei titoli in un mercato scarsamente coperto, rimaniamo positivi sulle opportunità che il Paese offre su un orizzonte lungo.
NUMERO DEI CLIENTI
NEL MERCATO DI MASSA. IN ITALIA UN ADVICE GAP ESISTE GIÀ
SERVITI
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
CARL VINE Gestore di M&G (Lux) Japan Smaller Companies Fund e M&G (Lux) Japan Fund
APRILE I FUNDSPEOPLE 43
INFRASTRUTTURE, UNO SCUDO EFFICACE CONTRO INFLAZIONE E VOLATILITÀ
Gli investimenti nelle infrastrutture spaziano dalle reti elettriche e di dati, alle condutture del gas; dagli acquedotti, alle reti stradali e ferroviarie. Si tratta di opere essenziali indipendentemente dalla situazione del mercato, ma nei momenti di elevata inflazione offrono anche una copertura contro il rapido aumento dei prezzi.
Il 2023 si prospetta ancora come un anno di forte volatilità sui mercati azionari, derivante da uno scenario di incertezza dovuto al cambiamento di rotta delle politiche monetarie e alla persistenza di un’inflazione al di sopra del suo livello obiettivo. Per fare solo un esempio che riguarda l’Italia, l’Istat ha comunicato che a febbraio 2023 l’inflazione ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile e del 9,1% su base annua, mentre il consensus indicava un incremento dell’8,8%. Ci troviamo quindi in un contesto in cui, almeno quest’ulti-
ma, sembra essere destinata a rimanere elevata ancora per diversi mesi. In un simile scenario è caccia aperta alle strategie che possano proteggere il portafoglio. Una delle più tradizionali è quella offerta dalle infrastrutture quotate, grazie alla loro bassa correlazione con i mercati finanziari e la loro relativa stabilità dei rendimenti.
DIVERSIFICAZIONE
In un ambiente macro economico sfidante e dalle prospettive incerte, la giusta scelta di diversificazione in portafoglio può fare la differenza.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT
AM) MICHAEL DICKS
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
SUISSE
(PGIM WADHWANI)
44 FUNDSPEOPLE I APRILE di Francesca Conti TENDENZE GESTIONE
“In questo contesto di incertezza sui mercati finanziari e inflazione ancora a livelli importanti restiamo convinti che l’investimento in infrastrutture quotate rappresenti una buona soluzione per diversificare il portafoglio e proteggersi dal rischio inflattivo”, spiega Daniele Diotti, Sales Manager, Franklin Templeton. Il vantaggio delle società di infrastrutture “è evidente analizzando la voce delle entrate. Guardando alla revenue line di queste società, infatti, spesso i contratti di concessione e dei pedaggi di autostrade, aeroporti sono collegate al livello
di inflazione più un premio e sono aggiornati trimestralmente o semestralmente, quindi all’aumentare del livello di inflazione registrato nel sistema aumenterà il costo che l’utente deve pagare per accedere all’infrastruttura, come il pedaggio autostradale o la tassa aeroportuale e di conseguenza aumentano i ricavi”, continua Diotti.
DECORRELAZIONE
La stabilità e prevedibilità dei rendimenti delle infrastrutture quotate rappresenta un incentivo al suo inserimento in portafoglio. Ne è
INVESTIRE IN INFRASTUTTURE QUOTATE È UNA BUONA SOLUZIONE PER DIVERSIFICARE E PROTEGGERSI DAL RISCHIO INFLATTIVO
APRILE I FUNDSPEOPLE 45
ANNA BERTELLI GESTORE SENIOR TEAM MULTIMANAGER BANCA PATRIMONI SELLA
“Il comparto delle infrastrutture può contribuire alla diversificazione e offrire decorrelazione”
ANDREA PUCCINI RESPONSABILE GESTIONE PRODOTTI AZIONARI FIDEURAM AM SGR
“In regimi inflattivi superiori al 2,5% l’extra rendimento fornito da questa asset class è estremamente elevato”
MASSIMO RICATTI PORTFOLIO MANAGER MULTIMANAGER DIVISION BCC RISPARMIO E PREVIDENZA
“Le infrastrutture per noi rappresentano un tema chiave, oltre che uno scudo verso i picchi inflattivi”
I RENDIMENTI STABILI E PREVEDIBILI DEL COMPARTO POSSONO RAPPRESENTARE UN INCENTIVO ALL’INSERIMENTO IN PORTAFOGLIO
convinta Anna Bertelli, gestore senior del team multimanager di Banca Patrimoni Sella. La diversificazione “all’interno dei portafogli è sempre più fondamentale, non solo per asset class, ma per area geografica, per stile e per settore”, sottolinea Bertelli. “Secondo noi il comparto delle infrastrutture può contribui -
re a questa diversificazione e offrire decorrelazione in determinate fasi di mercato. Le società di infrastrutture solitamente operano in regime di monopolio o comunque sono regolate da contratti pubblici pluriennali, con possibilità di rivedere i costi o di trasferirli sull’utente finale”, continua l’esperta. “In più sono caratterizzate
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
ANGUS
MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
46 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE GESTIONE
za. In questo senso “le infrastrutture per noi rappresentano un tema chiave, oltre che uno scudo verso i picchi inflattivi. Il comparto è esposto a stili di investimento diversi da quelli tradizionalmente perseguiti dagli investimenti tematici e presenta flussi di cassa prevedibili e stabili”, sostiene Ricatti. In un contesto in cui le politiche monetarie “sono diventate più restrittive, questo rappresenta sicuramente un fattore positivo, anche considerando l’incertezza dei mercati in cui probabilmente ci troveremo per tutto il 2023”.
STRATEGIA TEMATICA
DANIELE DIOTTI
SALES MANAGER
FRANKLIN TEMPLETON INVESTMENTS
da dividendi in crescita, flussi di cassa stabili e prevedibili e da una crescita dei ricavi legata all’inflazione”.
UNO SCUDO INFLATTIVO
Diversificare quest’anno sarà ancor di più una prerogativa per investitori e fund selector. “Quando costruiamo un portafoglio il nostro obiettivo è avere la più grande diversificazione dal punto di vista settoriale, di stile e di bias di investimento verso determinati trend”, evidenzia Massimo Ricatti, portfolio manager, multimanager division di BCC Risparmio e Previden-
L’approccio alle infrastrutture come parte di una strategia tematica caratterizza anche lo stile di Fideuram AM SGR. “Per noi gli investimenti in infrastrutture quotate fanno parte dell’universo degli investimenti tematici”, commenta infatti Andrea Puccini, responsabile Gestione Prodotti Azionari della società. “Chiaramente all’interno del panorama di temi le infrastrutture globali assumono un carattere difensivo, sia per business model che danno una visibilità molto elevata sui flussi di cassa, sia anche perché essendo monopoli naturali hanno dei beta di mercato molto più contenuti”, prosegue Puccini, sottolineando che l’inflazione “costituisce un fattore essenziale nella costruzione di portafoglio. Storicamente le evidenze storiche indicano che per regimi inflattivi superiori al 2,5% l’extra rendimento fornito da questa asset class è estremamente elevato, mentre diventa più contenuto per regimi inflattivi più bassi. Inoltre la possibilità di aumentare i prezzi all’aumentare dell’inflazione è un meccanismo estremamente importante che aiuta nello sfruttare gli effetti negativi dell’inflazione”.
VALUE FAVORITO DA TASSI ELEVATI E INFLAZIONE
Anche se in questo momento il contesto è incerto per l’azionario globale, nel complesso credo che le prospettive per il Value investing siano migliorate, grazie anche all’evoluzione delle politiche monetarie in risposta a pandemia e conflitto in Ucraina e all’introduzione di misure di ‘helicopter money’, che sostengono le spese dei consumatori. Nel prossimo futuro, infatti, ci aspettiamo un’inflazione più elevata accompagnata da tassi di interesse più alti, uno scenario favorevole per i titoli Value. Inoltre, se l’agenda politica continuerà a concentrarsi sulla riduzione delle disuguaglianze e sullo stimolo ai consumi, allora potremmo aspettarci una crescita onnipresente. Ci stiamo concentrando in particolare sulle aziende attive nei settori tradizionali della ‘old economy’, che potrebbero beneficiare dei trend di lungo periodo, come la cosiddetta ‘agenda verde’. L’80% delle emissioni di anidride carbonica deriva da settori come energia, materiali, utility, trasporti e industria, che costituiscono una parte preponderante dell’indice Value. Ci saranno quindi vincitori e vinti in questi settori ed è proprio qui che la gestione attiva può fare la differenza.
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
SEBASTIEN MALLET Gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV - Global Value Equiy
“Riteniamo rappresenti una buona soluzione per diversificare il portafoglio e proteggersi dal rischio inflattivo”
APRILE I FUNDSPEOPLE 47
IL 2022 DEI FONDI PENSIONE
UN ANNO COMPLICATO
Nonostante la crescita in termini di adesione e di contribuzione al sistema, il drastico calo dei mercati azionari e il rialzo dei tassi di interesse hanno impattato prepotentemente sui rendimenti dei fondi pensionistici, facendo registrare risultati fortemente negativi.
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48 FUNDSPEOPLE I APRILE
TENDENZE ISTITUZIONALE
di Maria Dilorenzo e Antonello Motroni
LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA
• Le posizioni in essere si riferiscono al numero di rapporti di partecipazione complessivamente aperti presso forme pensionistiche complementari.
• Per i fondi pensione preesistenti, i dati di dicembre 2022 non sono ancora disponibili e sono tenuti stabili rispetto a quelli di settembre 2022.
Per i PIP “vecchi”, i dati del 2022 sono tenuti stabili rispetto a quelli della fine del 2021.
• Sono escluse le duplicazioni dovute agli iscritti che aderiscono contemporaneamente a PIP “vecchi” e “nuovi”.
Fonte: Mefop.
Afine 2022 le posizioni in essere presso fondi di previdenza complementari hanno raggiunto i 10,3 milioni, in crescita del 5,8% rispetto all’anno precedente. I fondi pensione negoziali (Fpn) sono le forme che maggiormente hanno contribuito al risultato, principalmente in virtù dell’apporto derivante dalle adesioni contrattuali, adottate ad oggi da un importante numero di fondi. Tali adesioni, ove previste dalla contrattazione collettiva, consentono l’iscrizione automatica dei nuovi assunti e il versamento di un contributo minimo da parte del datore di lavoro. Una spinta all’aumento del-
le posizioni in essere è motivata anche dall’accordo tra il Fondo Perseo Sirio e Aran sull’adesione silente dei neoassunti che ha previsto l’iscrizione al fondo tramite “silenzio-assenso” per i dipendenti pubblici dei settori delle funzioni centrali, locali e sanità, e ha contribuito ad una crescita del sistema attraverso l’adesione di circa 80.000 neoassunti del pubblico impiego. A seguire, in ordine di crescita delle posizioni in essere, i Fondi pensione aperti (Fpa, 6,1%), i Fondi pensione preesistenti (Fpp, 4%) e i Piani individuali di previdenza “nuovi” (Pip nuovi, 2,3%).
I dati patrimoniali, al contrario di quelli relativi alle adesioni, hanno
LE
NEI FONDI DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE SONO AUMENTATE DEL 5,8 PER CENTO
NUMERO DI POSIZIONI IN ESSERE (dati provvisori di fine periodo) DIC 2022 SET 2022 GIU 2022 MAR 2022 DIC 2021 VAR.% DIC22/ DIC21 FONDI PENSIONE NEGOZIALI 3.806.098 3.734.828 3.651.234 3.515.941 3.457.302 10,1 di cui: lavoratori dipendenti 3.551.270 3.480.132 3.396.531 3.261.135 3.202.518 10,9 FONDI PENSIONE APERTI 1.841.707 1.806.331 1.788.274 1.764.658 1.735.459 6,1 di cui: lavoratori dipendenti 1.027.809 1.007.081 994.698 978.315 958.518 7,2 PIP “NUOVI” 3.697.215 3.651.517 3.637.382 3.625.792 3.613.307 2,3 di cui: lavoratori dipendenti 2.339.189 2.313.484 2.302.274 2.291.790 2.279.807 2,6 FONDI PENSIONE PREESISTENTI 674.000 674.820 671.378 658.045 648.370 4,0 di cui: lavoratori dipendenti 516.000 516.920 516.232 513.565 511.630 0,9 PIP “VECCHI” 321.000 321.000 321.000 321.000 321.879 di cui: lavoratori dipendenti 113.000 113.000 113.000 113.000 113.295 TOTALE NUMERO POSIZIONI IN ESSERE 10.297.650 10.146.126 10.026.898 9.843.066 9.733.947 5,8 di cui: lavoratori dipendenti 7.522.669 7.406.018 7.298.136 7.133.206 7.041.169 6,8
POSIZIONI
APRILE I FUNDSPEOPLE 49
TENDENZE ISTITUZIONALE
LA PREVIDENZA COMPLEMENTARE IN ITALIA RISORSE DESTINATE ALLE PRESTAZIONI
• Le risorse complessivamente destinate alle prestazioni comprendono: l’attivo netto destinato alle prestazioni (ANDP) per i fondi negoziali e aperti e per i fondi preesistenti dotati di soggettività giuridica; i patrimoni di destinazione oppure le riserve matematiche per fondi preesistenti privi di soggettività giuridica; le riserve matematiche costituite a favore degli iscritti presso le imprese di assicurazione per i fondi preesistenti gestiti tramite polizze assicurative; le riserve matematiche per i PIP di tipo tradizionale (ramo I) e il valore delle quote in essere per PIP di tipo unit linked.
• Per fondi pensione preesistenti, dati di dicembre 2022 non sono ancora disponibili e sono tenuti stabili rispetto a quelli di settembre 2022.
Per PIP “vecchi”, i dati del 2022 sono tenuti stabili rispetto a quelli della fine del 2021.
Fonte: Mefop.
I DATI PATRIMONIALI HANNO REGISTRATO UN CALO RISPETTO AL DICEMBRE 2021, CHIUDENDO L’ANNO CON 205,6 MILIONI DI EURO
registrato un importante calo rispetto al dicembre del 2021, chiudendo l’anno con 205,6 milioni di euro, in riduzione del 3,6% rispetto al 2021. Tali risultati sono motivati dalle generalizzate perdite in conto capitale legate all’andamento dei mercati finanziari. I dati della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) registrano un costante calo nell’attivo netto destinato alle prestazioni (Andp) di tutte le forme pensionistiche, con una lieve ripresa nel corso dell’ultimo trimestre. Nonostante il suddetto incremento delle adesioni, i Fpn sono quelli che hanno registrato il maggior decremento di patrimonio rispetto a dicembre 2021 (-6,5%), seguono i Fpa (-3,2%). Tra i fondi dei quali si dispone del dato aggiornato i Pip “nuovi” sono le uniche forme ad aver registrato un incremento nell’Andp. Il dato relativo alla contribuzione da parte degli iscritti risulta positivo e in crescita per tutte le forme, al set-
tore sono confluiti circa 13,9 milioni di euro dei quali 6,1 milioni da Fpn (+4,5% rispetto al 2021), 2,8 milioni da Fpa (+7,8%) e circa 5 milioni da Pip “nuovi” (+2%). Tale andamento positivo conferma l’esclusivo legame tra i risultati legati alla gestione finanziaria e il suddetto decremento del patrimonio registrato nel sistema, confermando la continua crescita dello stesso in termini di iscritti e contribuzione.
RENDIMENTI IN PERDITA
Dopo anni di rialzi la redditività degli investimenti ha subito una battuta d’arresto a causa delle dinamiche geopolitiche internazionali. L’invasione russa in Ucraina che ha scatenato una serie di sanzioni economiche reciproche tra le principali economie sviluppate e la Russia che ha avuto un impatto molto importante sui prezzi del gas naturale rispetto al quale la dipendenza dei paesi dell’UE dalle
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CHE PUNTO
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A
SIAMO
EUROPA INTERVISTE
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
(dati provvisori di fine periodo; importi in milioni di euro) DIC 2022 SET 2022 GIU 2022 MAR 2022 DIC 2021 VAR.% DIC22/ DIC21 Fondi pensione negoziali 61.103 59.969 60.756 63.683 65.322 -6,5 Fondi pensione aperti 28.047 26.696 27.044 28.434 28.966 -3,2 PIP “NUOVI” 45.112 43.843 43.666 43.902 43.989 2,6 Fondi pensione preesistenti 64.000 63.959 64.548 66.655 67.636 PIP “VECCHI” 7.300 7.300 7.300 7.300 7.337 TOTALE RISORSE DESTINATE ALLE PRESTAZIONI 205.563 201.767 203.315 209.974 213.251 -3,6
50 FUNDSPEOPLE I APRILE
RENDIMENTI NETTI
importazioni russe era significativa. Lo shock energetico ha innescato una spirale inflattiva che ha spinto le banche centrali ad accelerare il percorso di chiusura dei programmi di quantitative easing e a rialzare più volte i tassi. Ulteriori aumenti sono attesi anche nel 2023 per riportare l’inflazione entro i limiti previsti. La contrazione delle attività economiche ha impattato notevolmente anche l’andamento dei mercati azionari, con picchi di volatilità significativi.
Le conseguenze per i rendimenti sono state negative, per tutte le forme pensionistiche e per tutte le tipologie di comparti. I Fpn, in media, hanno conseguito una perdita del -9,8%, con perdite particolarmente accentuate per le linee a maggiore componente equity (-11,7%). Le cose non sono andate meglio peri Fpa che, in media, hanno fatto registrare una perdita pari a -10,7%, anche in questo caso più accentuata
per i comparti azionari (-12,5%). Rendimenti particolarmente negativi sono stati conseguiti anche dai Pip per quanto riguarda i fondi interni (-11,5%).
Da segnalare le pesanti perdite dei comparti garantiti (-6,1% per i Fp negoziali; -7,2% per i Fp aperti), particolarmente investiti in titoli di stato in ragione della garanzia la cui previsione comporta inoltre fees particolarmente elevate (discorso diverso vale per le linee garantite per le quali la gestione si è avviata nel 2022).
Il fondo pensione, tuttavia, dovendo far fronte a obbligazioni di lungo periodo, va valutato in tale ottica più che in quella di breve termine. L’orizzonte decennale da evidenza di una situazione positiva, per tutte le tipologie di fondi (+2,2% per i Fp negoziali, +2,5% per i Fp aperti, +2% per le gestioni separate e +2,9% per le Unit linked) e per tutti i profili di rischio-rendimento.
ECONOMIA CIRCOLARE: SCELTA DI SVILUPPO SOSTENIBILE
Fin dal XVIII secolo e dagli albori dell’era industriale, il progresso tecnico si è basato sullo sfruttamento delle risorse naturali come se fossero illimitate. Tuttavia, quest’epoca potrebbe davvero volgere al termine. La crisi climatica ha generato un crescente consenso sulla necessità di modificare il nostro atteggiamento nei confronti dello sviluppo economico. Poiché si tratta di un nuovo approccio al modo in cui i beni sono progettati, prodotti e consumati, l’economia circolare viene sempre più considerata un’autentica alternativa. Per sostenere la transizione da un’economia lineare a una circolare, Amundi e CPR AM hanno lanciato CPR Invest - Circular Economy, un fondo azionario tematico globale gestito attivamente che copre l’intero ecosistema circolare durante il ciclo di vita di un prodotto. Il fondo mira pertanto a sostenere il necessario sviluppo di modelli economici più adatti a rispondere alle questioni ambientali, come il riscaldamento globale, la scarsità di risorse naturali e la perdita di biodiversità.
L’universo d’investimento può essere suddiviso in quattro segmenti: forniture circolari, industria circolare, consumo responsabile e recupero delle risorse.
LO SCORSO ANNO I RENDIMENTI SONO STATI NEGATIVI PER TUTTE LE FORME PENSIONISTICHE E PER TUTTE LE TIPOLOGIE DI COMPARTI
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
PAOLO PROLI Head of Retail Division & Executive Board Member, Amundi SGR
31.12.2021 31.12.2022 1 ANNO 31.12.2012 31.12.2022 10 ANNI FONDI PENSIONE NEGOZIALI -9,8 2,2 Garantito -6,1 0,7 Obbligazionario puro -3,5 0,0 Obbligazionario misto -10,3 2,4 Bilanciato -10,5 2,7 Azionario -11,7 4,7 FONDI PENSIONE APERTI -10,7 2,5 Garantito -7,2 0,3 Obbligazionario puro -10,9 0,2 Obbligazionario misto -7,6 1,2 Bilanciato -11,5 2,9 Azionario -12,5 4,9 PIP “NUOVI” Garantito 1,1 2,0 Obbligazionario puro -11,5 2,9 Obbligazionario misto -5,2 -0,2 Bilanciato -12,3 1,7 Azionario -13,2 4,7
APRILE I FUNDSPEOPLE 51
Fonte: Covip, La previdenza complementare. Principali dati statistici dicembre 2022.
Belén Rodríguez Zulaica
L’IA
NELL’ASSET MANAGEMENT OPPORTUNITÀ IN EFFICIENZA E RENDIMENTO
L’industria del risparmio gestito deve adattarsi ai cambiamenti tecnologici dirompenti. L’Intelligenza Artificiale è una di quelle rivoluzioni che è arrivata per restare e fare la differenza.
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52 FUNDSPEOPLE I APRILE
TENDENZE FINTECH
di
ESEMPIO DI APPLICAZIONE PRATICA. ANALISI CON L’IA DEI FATTORI DI IMPATTO SULLA PERFORMANCE MENSILE DI AMAZON: TOP 10
Doppo essere stata nominata parola dell’anno nel 2022, e dopo il lancio di uno strumento rivoluzionario come ChatGPT, l’intelligenza artificiale (IA) è finalmente sulla bocca di tutti. Professionisti che provengono dai contesti operativi e settoriali più diversi si interessano a questa tecnologia e cercano di capire come adoperarla per
semplificare le loro attività quotidiane. Nel mondo degli investimenti, l’IA può dare risposta a numerose sfide. La scarsa generazione di alfa degli ultimi anni, aggravata dalle turbolenze del mercato, e il volume sempre maggiore di dati disponibili erodono il vantaggio competitivo delle società di gestione, perché inducono i clienti a chiedere più trasparenza e a cercare soluzioni di investimento più efficienti sotto il
CH MONTHLY MONEY SUPPLY M2 % DIFF 60 DAYS BACK GOOGLE CLLOSE % DIFFERENCE 120D BACK USD EUR MA% DIFFERENCE T1 40 - T0 60 BOND 2 YEAR DIFFERENCE 10 DAYS BACK EBAY VOLUME SMA EM SHANGAI SHIPPING INDEX MA% DIFFERENCE T1 20 - T0 40 GLOBAL ECONOMIC SURPRISE MA% DIFF T1 60 - T0 90 GOOGLE VOLUME MA% DIFF T1 40 - T0 60 EBAY VOLUME MA% DIFF T1 90 - T0 120 US ECONOMIC SURPRISE MA% DIFF T1 3 - T0 40 Fonte: Node. NEGATIVO POSITIVO APRILE I FUNDSPEOPLE 53
profilo dei costi. L’IA non sostituisce gli analisti finanziari e di mercato, ma integra le loro capacità e competenze. L’intelligenza aumentata arricchisce le facoltà umane con la potenza dell’IA, creando una sinergia che amplifica le capacità di analisi e rafforza i processi decisionali. I gestori possono utilizzare le informazioni fornite dall’IA per prendere decisioni consapevoli basate su dati precisi e aggiornati in tempo reale. Nel campo dell’analisi, questa tecnologia permette di studiare grandi quantitativi di dati ed eliminare i pregiudizi, identificare gli schemi poco evidenti e ridurre notevolmente
il tempo effettivo di analisi. Sul fronte della gestione del rischio, consente di calcolare in che modo le variazioni dei fattori di mercato, come ad esempio i rialzi dei tassi di interesse, possono influenzare l’andamento delle azioni di determinate società, aiutando così a stabilire la direzione da seguire e a proteggere il capitale.
Nell’ambito della gestione degli investimenti, l’IA può contribuire al posizionamento del portafoglio e a migliorare i processi di costruzione tradizionali, creando portafogli con una migliore performance out-of-sample rispetto a quelli che attuano tecniche
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
ANGUS MUIRHEAD
(CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
ESEMPIO DI PREVISIONI CON L’IA DEI RENDIMENTI MENSILI NEL SETTORE BANCARIO STATUNITENSE 20% 15% 10% 5% 0% -5% -10% -15% -20% -25% -30% Fonte: Node. 2021 2022 2023 54 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE FINTECH
PRIVATE EQUITY, GUARDARE ALLE PMI EUROPEE
ARTIFICIALE
VANTAGGI
più tradizionali. Avvicinare l’industria dell’asset management all’intelligenza artificiale significa guidare le case di gestione lungo la strada dell’innovazione e l’impiego delle ultime tecnologie: in un’economia sempre più digitalizzata, solo gli operatori che hanno accesso ai migliori dati riusciranno a muoversi con successo nel mercato. L’IA integra le capacità degli analisti mettendo a disposizione, tra le altre cose, modelli personalizzati di analisi di singoli asset addestrati in base a una serie di variabili macroeconomiche e di mercato. Inoltre, l’interpretabilità dei fattori alla base delle previsioni di rendimento apporta trasparenza al processo decisionale, permettendo agli analisti di adattare di conseguenza la propria strategia di investimento.
Prendendo a esempio il settore bancario, che negli ultimi giorni è finito nell’occhio del ciclone, alcuni modelli di IA avevano rivisto al ribasso le stime di crescita del comparto già a metà febbraio, alla luce di vari fattori tra cui i rendimenti dei Treasury a 10
e soprattutto a 2 anni, il forte aumento dei volumi negoziati l’anno scorso, la stabilizzazione del divario tra i dati macro e il consenso degli analisti e la svalutazione del dollaro rispetto ad altre valute come l’euro e lo yuan, dopo i massimi toccati nel 2022.
Il settore degli investimenti deve adattarsi ai cambiamenti dirompenti sul piano tecnologico e, chiaramente, l’intelligenza artificiale è una delle innovazioni che plasmeranno il nostro futuro. L’IA ha il potenziale di generare enormi vantaggi per le attività di analisi, dalla capacità di elaborare grandi quantitativi di dati in poco tempo e identificare schemi e tendenze fino all’automazione di compiti e all’interpretazione di fattori, aiutando gli analisti a prendere decisioni più precise e informate. I gestori che faranno propria questa tecnologia imparando a sfruttarla appieno beneficeranno del valore aggiunto che apporta al loro processo di investimento, ai margini e al grado di soddisfazione e fidelizzazione dei clienti a lungo termine.
Gli investimenti nel private equity sono in crescita in tutta Europa, grazie anche ai cambiamenti normativi che hanno permesso una maggiore accessibilità. Nell’ambito dei buyout, al momento stiamo guardando con maggiore interesse alle opportunità più piccole. In genere hanno una natura meno ciclica e, inoltre, i dati mostrano che gli anni di recessione sono stati i migliori per investire in queste strategie. In Europa beneficiamo di un mercato frammentato che offre la possibilità di sfruttare le inefficienze dei prezzi per le piccole e medie imprese, spesso guidate da famiglie e singoli imprenditori, e di creare valore attraverso miglioramenti trasformativi, investendo e affiancando gestori specializzati. Le PMI possono avere un maggiore potenziale di miglioramento operativo, che può favorire gli aumenti di valutazione, via via che la qualità dei flussi di cassa migliora. Alla luce del crescente interesse per i mercati privati, abbiamo lanciato il fondo Schroders
Capital Private Equity ELTIF 2023, articolo 8 della SFDR, che si concentra proprio sulle operazioni di buyout con focus su PMI e investimenti growth, principalmente in Europa. L’ELTIF apre la strategia a un pubblico più ampio, allargando così l’accesso ai private asset, con un fondo progettato sulla base delle esigenze degli investitori individuali.
L’INTELLIGENZA
PUÒ GENERARE ENORMI
PER LE ATTIVITÀ DI ANALISI, AIUTANDO GLI ANALISTI A PRENDERE DECISIONI PIÙ PRECISE E INFORMATE
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
RICHARD DAMMING Co-Head of Private Equity Investments, Europe, Schroders
APRILE I FUNDSPEOPLE 55
NORMATIVA
A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA ESG
verrà.
Il 10 marzo 2023 la normativa europea centrale per i mercati finanziari, Sustainable Financial Disclosure Regulation (SFDR - Regolamento UE 2019/2088) ha compiuto due anni dalla sua applicazione. E sempre a marzo di quest’anno l’Action Plan europeo ha raggiunto la soglia del primo lustro. Cinque anni in cui, da un nucleo di direttrici normative, la finanza europea (in generale) e italiana (nel dettaglio) hanno definito il perimetro d’azione dell’investimento che verrà.
Sì perché quello determinato dalle normative in campo sostenibile è un nuovo modo di intendere la finanza, con un intervento capillare e strutturale.
La materia è ampia, per cui FundsPeople ha ritenuto opportuno individuare a che punto è la normativa, cer-
cando di mettere insieme i principali passaggi a oggi, e focalizzandosi sui temi che riguardano già da vicino gli asset manager e, nello specifico, quali le conseguenze delle specifiche relative a SFDR in parallelo agli elementi di base per il framework della finanza sostenibile introdotti dall’“Action plan on financing sustainable growth” del marzo 2018 e implementati tre anni dopo, dal pacchetto “Strategy for financing the transition to a sustainable economy” di luglio 2021 (che a sua volta ha integrato il Green Deal Europeo i cui lavori sono iniziati nel 2019 e che mira alla neutralità climatica dell’Europa entro il 2050).
Tra le azioni individuate dall’Action Plan 2018 (espresse in un “decalogo”), si sviluppano tre elementi di base: una
Tassonomia delle attività sostenibili; un framework in materia di disclosure per le imprese finanziarie (Sustainable Finance Disclosure Regulation, SFDR) e non finanziarie (Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD), e strumenti di investimento, quali benchmark, norme e label (in questo ambito rientrano gli indici EU Climate Transition, oltre che le normative inerenti a uno standard europeo sui Green Bond). In particolare, in questa sede i principali atti legislativi sotto la lente sono il Regolamento (UE) 2019/2088 (SFDR), integrato dal Regolamento (UE) 2020/852 (Tassonomia).
NOVITÀ NORMATIVE
Un altro passaggio epocale per la finanza è individuabile nell’entrata in vigore della normativa di II livello SFDR il 1°
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
A partire dall’Action plan on financing sustainable growth del 2018, in cinque anni, da un nucleo di direttrici normative, per la finanza europea (in generale) e italiana (nel dettaglio) si è definito il perimetro d’azione dell’investimento che
56 FUNDSPEOPLE I APRILE
TENDENZE SRI di Raffaela Ulgheri
Strumento
Ambito di applicazione
Informativa
Stato
I PASSAGGI PRINCIPALI
Direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilità (CSRD)
Tutte le imprese di grandi dimensioni dell’Unione e tutte le imprese quotate (eccetto le microimprese quotate)
Comunicazione sulla base delle norme formali d’informativa e soggetta a revisione esterna
Regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari (SFRD)
Operatori del mercato finanziario che offrono prodotti di investimento e consulenti finanziari
Informativa a livello di entità e di prodotto relativa ai rischi per la sostenibilità e ai principali impatti negativi
Regolamento Tassonomia
Operatori del mercato finanziario; tutte le imprese soggette alla direttiva relativa alla comunicazione societaria sulla sostenibilita
Fatturato, spese in conto capitale e spese operative nell’anno di riferimento, derivanti dai prodotti o dalle attività associate alla tassonomia
Applicabile dal 5 gennaio 2023 Applicabile dal 10 marzo 2021 Applicabile da gennaio 2022
gennaio 2023. Per comprendere la centralità di questa data è opportuno fare un passo indietro, al 6 aprile 2022, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Regolamento delegato (UE) 2022/1288 della Commissione, che integra SFDR con le nuove norme tecniche di regolamentazione (RTS) elaborate dalle ESAs (EBA, EIOPA, ESMA) specificando: “i dettagli del contenuto e della presentazione delle informazioni relative al principio ‘non arrecare un danno significativo’ (DNSH); contenuto, metodologie e presentazione delle informazioni relative agli indicatori di sostenibilità e agli effetti negativi per la sostenibilità; nonché il contenuto e la presentazione delle informazioni relative alla promozione delle caratteristiche ambientali o sociali e degli obiettivi di investimento sostenibile nei documenti precontrattuali, sui siti web e nelle relazioni periodiche”.
Per gli operatori finanziari, fornire informazioni relativamente ai rischi di sostenibilità e ai Principali impatti avversi (PAI) è uno degli obblighi più impegnativi previsti da SFDR, questi ultimi devono essere divulgati: a livello di entità, con un PAI statement sul sito web; e a livello di prodotto nella documentazione precontrattuale (indicazioni che, come noto, hanno portato a una importante riclassificazione dei fondi articolo 9 in articolo 8 SFDR negli ultimi mesi).
A partire dal 30 giugno 2023 le imprese finanziarie dovranno effettuare la disclosure relativamente al 2022. Con l’entrata in vigore delle regole di attuazione (RTS) “vi sono indicazioni di dettaglio volte a chiarire come ciascun soggetto vigilato debba valutare l’impatto delle proprie decisioni di investimento o di consulenza sui fattori ESG, nonché a fornire agli investitori schemi di trasparenza uniformi per i prodotti finanziari che promuovono (light green) o hanno come obiettivo (dark green) fattori ESG”, specifica Luca Zitiello, managing partner di Zitiello Associati interrogato sul punto da FundsPeople . “Le sfide – prosegue l’esperto – sono l’uniformità e la funzionalità in termini di trasparenza: le nuove regole devono consentire di conoscere l’effettivo approccio ESG da parte degli operatori finanziari, di comparare tra loro i prodotti con ambizioni ESG e di porre un argine al diffuso fenomeno del greenwashing”.
L’introduzione delle “preferenze di sostenibilità” dei clienti, rimarca il legale “può avere potenzialmente un impatto molto forte, nel lungo periodo, sul perimetro dei prodotti distribuibili e di quelli effettivamente distribuiti, in quanto viene toccato il tema dell’adeguatezza degli investimenti. Quegli intermediari che al
“CON L’ENTRATA IN VIGORE DELLE REGOLE DI ATTUAZIONE
VI SONO INDICAZIONI
DI DETTAGLIO VOLTE A CHIARIRE COME CIASCUN
SOGGETTO VIGILATO
DEBBA VALUTARE L’IMPATTO DELLE PROPRIE DECISIONI
DI INVESTIMENTO O DI CONSULENZA SUI FATTORI ESG, NONCHÉ A FORNIRE
AGLI INVESTITORI SCHEMI DI TRASPARENZA UNIFORMI PER I PRODOTTI FINANZIARI CHE PROMUOVONO (LIGHT GREEN) O HANNO COME OBIETTIVO (DARK GREEN)
FATTORI ESG”
LUCA ZITIELLO
ZITIELLO ASSOCIATI
Fonte: “Strategy for financing the transition to a sustainable economy”, Commissione UE, luglio 2021, elaborazione propria.
APRILE I FUNDSPEOPLE 57
BILANCERANNO
SEMPRE PIÙ INVASIVE DELLA REGOLAMENTAZIONE, SPECIE DAL PUNTO DI VISTA DELLE DISCLOSURE E DELLA TRASPARENZA DATI, CON LE ESIGENZE COMMERCIALI DI GESTIRE E LANCIARE PRODOTTI SOSTENIBILI SENZA ESSERE ACCUSATI DI ‘GREENWASHING”
SIMONE GALLO MAINSTREET PARTNERS
momento dispongono di pochi prodotti con caratteristiche o obiettivi sostenibili, per non richiedere ai clienti sempre più sensibili ai temi ESG di effettuare frequenti adattamenti del proprio profilo, saranno spinti a integrare la propria offerta con una più ampia gamma di prodotti ESG compliant”. Secondo Simone Gallo, managing director di Mainstreet Partners, “le modifiche alla SFDR continuano a essere un punto focale per l’industria finanziaria grazie anche ai continui aggiornamenti normativi”, in quanto la normativa “ha creato una rivoluzione”, rendendo le comunicazioni “una priorità”. Gallo indica, tuttavia, una serie di vulnerabilità da risolvere “la mancanza di affidabilità di alcuni indicatori (solo la metà degli indicatori obbligatori ha una copertura solida), la mancanza di dati per altri (ad esempio, il divario retributivo di genere) e la definizione vaga di cosa significhi considerare i PAI (riportarli su base ex-post o impattare effettivamente sul processo di inve -
stimento), costituiscono certamente sfide complesse che a nostro avviso necessitano di ulteriori chiarimenti e implementazioni”.
ATTESE PER IL 2023
Nel resto dell’anno dunque, “osserveremo come gli asset manager bilanceranno le richieste sempre più invasive della regolamentazione, specie dal punto di vista delle disclosure e della trasparenza dati, con le esigenze commerciali di gestire e lanciare prodotti sostenibili senza essere accusati di ‘greenwashing’”, afferma Gallo.
Le attese sono per “un miglioramento della quantità e della qualità dei dati sulle tematiche EET (European ESG Template, il metodo standardizzato per lo scambio di dati ESG, ndr.), tassonomia e sui PAI, specie grazie a una migliore disponibilità di dati reali che vengono direttamente dalle società senza ricorrere a stime”. Gallo auspica, a questo proposito, “un maggiore sforzo a livello industria per garantire una migliore affidabilità degli indicatori e una copertura più ampia dei dati. Inoltre, ci auguriamo che venga stabilita una descrizione più chiara di cosa possa essere definito ‘investimento sostenibile’, così da poter migliorare la comparazione della percentuale di investimenti sostenibili a disposizione degli investitori.
Attualmente, infatti, è necessario non solo considerare la percentuale ma, più importante ancora, analizzare come l’asset manager definisce un investimento sostenibile. Tale esercizio è particolarmente complesso e richiede delle esigenze approfondite da parte degli analisti. In generale – conclude Gallo –, riteniamo che la continua evoluzione delle tematiche EET richiederà un costante sforzo di collaborazione tra i vari attori del mercato per garantire un approccio sempre più sostenibile e responsabile agli investimenti”.
HIGH YIELD: TANTE OPPORTUNITÀ MA OCCORRE CAUTELA
Dopo un decennio di rendimenti ridotti e valutazioni deboli, il carry è tornato in tutti i mercati del reddito fisso e l’high yield ne è uno dei principali beneficiari. La componente carry sembra performare molto bene, raggiungendo livelli record negli ultimi mesi e creando numerose opportunità. Tuttavia, per sfruttarle occorrono grande selettività e cautela. Lo scenario macro è pieno di incertezze, mentre le banche centrali continuano con i rialzi dei tassi e i messaggi da falco. I megatrend (come deglobalizzazione, digitalizzazione e decarbonizzazione) provocano sconvolgimenti nei modelli di business delle aziende e probabilmente porteranno a una maggiore dispersione. Infine, un minor sostegno fiscale e monetario comporta maggiore stress per i mercati, sempre più esposti al rischio idiosincratico.
In Candriam ci concentriamo sul rischio, in un mercato che alterna fasi di esuberanza e di risk-off. Sottolineiamo l’importanza della ricerca fondamentale (che integri fattori ESG) e del bond picking, in un contesto di maggiore dispersione e turbolenza tra gli emittenti societari. Infine, è necessaria una gestione molto attiva per ottenere rendimenti superiori corretti per il rischio nei mercati high yield, che offrono molte opportunità, ma presentano anche rischi.
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
NICOLAS JULLIEN, CFA, Head of High Yield & Credit Arbitrage, Candriam
“NEL 2023 OSSERVEREMO COME GLI ASSET MANAGER
LE RICHIESTE
58 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE SRI
LIQUID ALTERNATIVE SFIDE E OPPORTUNITÀ
Uno studio congiunto di CAIA e AIMA mette in luce i fattori da tenere in considerazione prima di effettuare un investimento e i benefici al portafoglio di questo tipo di strategie.
Per decenni, gli investimenti alternativi si sono prevalentemente concentrati sui grandi investitori istituzionali e sugli individui con un patrimonio netto elevato. Con l’avvento e la successiva crescita delle strategie alternative liquide, gli investitori individuali hanno avuto sempre più accesso all’universo degli alternativi. Le alternative liquide sono veicoli quotati in borsa che impiegano strategie d’investimento progettate per emulare esposizioni e profili di strategie d’investimento alternative come gli hedge fund o gli investimenti nei mercati privati (tipicamente orientati al settore immobiliare o alle materie
prime). Oggi il mercato di questa tipologia di strumenti supera i 1.000 miliardi di dollari, e gran parte del capitale si concentra su strategie di tipo hedge fund, seguite da strategie immobiliari e su materie prime.
I FATTORI CHIAVE
Ma per gli investitori interessati all’allocazione nelle liquid alts, ci sono diversi fattori da tenere presenti prima di effettuare un investimento. Il primo è la regolamentazione: le liquid alts sono altamente regolamentate e comportano restrizioni per quanto riguarda i tipi di investimenti che possono effettuare, le dimensioni e la liquidità delle posizioni e altri fattori. Il secondo è la
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
di Steve Novakovic
60 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE ALTERNATIVI
liquidità: mentre le attività sottostanti tendono a essere altamente liquide, il fondo stesso potrebbe non esserlo sempre, poiché il gestore ha il diritto di limitare i rimborsi al 10% del valore del fondo. Il terzo fattore è la trasparenza. Infatti, sebbene il gestore sia tenuto a comunicare le partecipazioni alle autorità di regolamentazione, non lo è a condividere tali informazioni con gli investitori del fondo. Vi è poi l’aspetto della leva finanziaria. Nonostante le liquid alts utilizzino una leva finanziaria di gran lunga inferiore a molti altri fondi alternativi, gli investitori dovrebbero comunque essere consapevoli dell’entità della leva finanziaria utilizzata nella strategia. Se da un lato la leva aumenta il rischio, dall’altro la relativa mancanza di leva può significare che il fondo non sarà in grado di emulare pienamente il rendimento della strategia target.
OCCHIO AI COSTI
Un altro elemento da considerare è quello delle commissioni e delle spese. Oltre alle tradizionali commissioni di gestione, i fondi liquid alts spesso applicano commissioni basate su incentivi, in genere tra il 10-20% della sovraperformance. Inoltre, data la complessità della struttura e della strategia, questi fondi accumulano maggiori spese operative rispetto ai fondi tradizionali. Queste spese vengono in genere trasferite agli investitori del fondo, con un impatto negativo sul rendimento. Vi è anche il fattore dei rendimenti storici: come evidenziato dal grafico 1, i fondi UCITS e i fondi comuni di investimento alternativi non riescono a ottenere rendimenti in linea con la loro strategia di hedge fund comparabile per lunghi periodi di tempo. Negli ultimi 10 anni, infatti, i rendimenti sono stati inferiori del 50% o quasi al 90% rispetto alla strategia target.
Attenzione deve essere riservata anche al rischio storico. Mentre i rendimenti dei fondi liquid alts sono
1. RENDIMENTI ANNUALIZZATI A DIECI ANNI DEI FONDI ALTERNATIVI LIQUIDI
2. VOLATILITÀ ANNUALIZZATA A CINQUE ANNI DEI FONDI ALTERNATIVI LIQUIDI
Fonte: CAIA, dati al 31.12.2022. Nota: dati relativi agli alternative mutal funds per le strategie evet driven non disponibili.
9,0% 8,0% 7,0% 6,0% 5,0% 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% HEDGE FUNDS UCITS ALTERNATIVE MUTUAL FUNDS STRATEGIE EQUITY STRATEGIE EVENT DRIVEN STRATEGIE RELATIVE VALUE STRATEGIE MACRO
evet driven non disponibili. 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% HEDGE FUNDS UCITS ALTERNATIVE MUTUAL FUNDS STRATEGIE EQUITY STRATEGIE EVENT DRIVEN STRATEGIE RELATIVE VALUE STRATEGIE MACRO APRILE I FUNDSPEOPLE 61
Fonte: CAIA, dati al 31.12.2022. Nota: dati relativi agli alternative mutal funds per le strategie
costantemente più bassi, il profilo di rischio dei fondi liquid alts varia notevolmente tra le varie strategie. In due delle quattro strategie descritte nel grafico 2, la volatilità dei fondi liquid alts è superiore a quella dei loro omologhi hedge fund.
TRACK RECORD LIMITATO
Infine, di grande rilevanza è la durata del track record. Sebbene l’universo delle liquid alts esistesse già negli anni ‘90, la maggior parte della crescita degli asset si è verificata nell’ultimo decennio. Malgrado la varietà di nuove opzioni e fondi a disposizione sia uno sviluppo
3. PORTAFOGLIO CON E SENZA LIQUID ALTS
positivo, l’implicazione è che i fondi più recenti hanno un track record limitato. Le performance passate non sono una garanzia di risultati futuri, ma possono essere utili per comprendere il rischio potenziale e il rendimento di una determinata strategia o fondo. La brevità degli antecedenti rende tali esercizi più impegnativi, se non addirittura inutili.
I BENEFICI
Nonostante queste criticità, rimangono validi motivi per aggiungere le liquid alts a un portafoglio. In particolare, i vantaggi si riscontrano in termini di diversificazione. Come illustrato nel grafico 3, un’allocazione del 20% ai fondi UCITS riduce il rischio del portafoglio, misurato sia come volatilità che come drawdown, con un impatto minimo sul rendimento complessivi. Come per tutti i dati sulla performance degli investimenti, le cifre precedenti illustrano tutti i rendimenti medi. Gli investitori possono mettere a frutto la loro esperienza nell’individuare fondi di qualità superiore che hanno il potenziale per superare le medie di mercato e migliorare ulteriormente i rendimenti.
DUE DILIGENCE
Un solido processo di due diligence è essenziale, non solo per ridurre i rischi, ma anche nel tentativo di individuare gestori competenti. Tale processo per
i fondi liquid alts presenta molte analogie con quello dei gestori di fondi comuni tradizionali, ma vi sono ulteriori domande che gli investitori dovrebbero esaminare. Oltre a rivedere i rischi discussi in precedenza, le seguenti domande sono da esplorare:
1) Il gestore del fondo ha gestito in precedenza attività con una strategia simile?
2) Per quanto tempo il gestore ha supervisionato un fondo con una strategia simile?
3) In che misura il gestore ha fornito servizi agli investitori?
4) Come sono variati i rendimenti e i rischi del fondo in vari scenari e rispetto alla strategia target?
5) Quali sono le principali differenze tra la versione liquid alts della strategia e la strategia di riferimento?
6) Come si prevede che tali differenze influiscano sulla performance relativa? Con il crescente interesse dei privati per gli investimenti alternativi, le liquid alts svolgeranno un ruolo importante nel soddisfare tale allocazione. Gli investitori devono essere consapevoli dei rischi e delle sfide e capire come la performance possa variare rispetto alla strategia di riferimento. Nonostante la deviazione storica dei rendimenti, le liquid alts aggiungono ancora valore al tradizionale portafoglio 60/40 grazie a un rischio inferiore.
MALGRADO ALCUNE CRITICITÀ I MOTIVI PER PUNTARE SULLE LIQUID ALTERNATIVE SONO VALIDI. I VANTAGGI MAGGIORI SONO LA DIVERSIFICAZIONE E LA RIDUZIONE DEL RISCHIO DEL PORTAFOGLIO
GLOBALE 60/40 50% AZIONARIO GLOBALE, 30% FIXED INCOME GLOBALE E 20% UCITS LIQUID ALTS RELATIVE VALUE EVENT DRIVEN MACRO EQUITY HEDGE Rendimento 7,6% 7,4% 7,4% 7,3% 7,4% 8,1% Standard Deviation 11,2% 9,8% 9,7% 9,7% 9,5% 11,0% Drawdown -35,9% -31,7% -31,4% -31,0% -31,0% -34,7%
Fonte: CAIA, periodo dei dati 2008-2020.
62 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE ALTERNATIVI
Goldman Sachs Asset Management fornisce ai clienti di tutto il mondo una partnership dedicata e orientata alla performance di lungo termine, tramite un’ampia offerta che spazia dagli investimenti tradizionali a quelli alternativi.
Your Performance, Our Priority.
Come principale area d’investimento in Goldman Sachs, forniamo servizi d’investimento e di consulenza per le principali istituzioni mondiali, consulenti finanziari ed investitori privati, avvalendoci della nostra profonda rete globale e di analisi specialistiche, in ogni regione e mercato. I nostri asset in supervisione (AUS) a livello globale superano i 2.000 miliardi di dollari.1
1. Fonte: Goldman Sachs Asset Management al 31 dicembre 2022. Gli asset in supervisione (AUS) comprendono il patrimonio gestito e gli altri asset dei clienti su cui Goldman Sachs non ha piena discrezionalità. Il presente materiale è una promozione finanziaria distribuita da Goldman Sachs Bank Europe SE, anche per il tramite delle sue filiali autorizzate (“GSBE”). GSBE è un istituto di credito costituito in Germania ed è soggetta, nell’ambito del Meccanismo di vigilanza unico stabilito fra gli Stati membri dell’Unione Europea la cui valuta ufficiale è l’Euro, alla vigilanza prudenziale diretta della Banca Centrale Europea e, in altri ambiti, alla vigilanza dell’Autorità di Vigilanza Finanziaria Federale tedesca (Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufischt, BaFin) e della Deutsche Bundesbank. Goldman Sachs Asset Management si avvale delle risorse di Goldman Sachs & Co ed è soggetta a vincoli, legali interni e di carattere normativo. Riservatezza: Nessuna parte di questo materiale può, senza il previo consenso scritto di Goldman Sachs Asset Management, essere (i) riprodotta, fotocopiata o duplicata, in qualsiasi forma, con qualsiasi mezzo, o (ii) distribuita a qualsiasi persona che non sia un dipendente, un funzionario, un amministratore o un agente autorizzato del destinatario. © 2023 Goldman Sachs. Tutti i diritti riservati. Compliance code: 310812-OTU-1762062
gsamfunds.it
GLI ETF BLOCKBUSTER IN ITALIA DEL 2023
Quali sono stati i prodotti a gestione passiva di maggiore successo degli ultimi mesi? Quali provider vantano le masse più consistenti? Per la prima volta FundsPeople stila la classifica degli ETF e dei fondi indicizzati con il patrimonio maggiore in capo ai clienti italiani.
Col termine blockbuster in FundsPeople definiamo quei prodotti che vantano un volume di asset significativo. Per superare questo criterio, com’è noto, un fondo, che sia internazionale o italiano, deve avere un patrimonio minimo nel nostro mercato di 200 milioni di euro. Per la prima volta, quest’anno abbiamo applicato questi criteri anche a fondi indicizzati ed ETF.
L’industria della gestione passiva dopo anni di rincorsa verso la sua controparte attiva ha ormai consolidato il suo ruolo all’interno dei portafogli. Grazie alle caratteristiche di trasparenza, flessibilità e bassi costi che garantiscono, gli ETF hanno conquistato le preferenze di clientela retail
prima e istituzionale poi, anche in un periodo turbolento come quello che i mercati hanno vissuto l’anno passato. Secondo i dati Refinitiv Lipper, infatti, nel 2022, mentre i fondi comuni di investimento hanno registrato deflussi per 244,3 miliardi di euro, gli ETF hanno mantenuta dritta la barra del timone, registrando invece afflussi per 80,2 miliardi di euro. Superando anche i flussi, seppure positivi, registrati verso i fondi comuni di investimento indicizzati passivi, fermi a 12,8 miliardi di euro. Questi dati confermano la caratteristica resilienza degli ETF, già osservata in simili contesti di mercato complessi e volatili.
Per queste ragioni ci siamo chiesti quali siano stati i prodotti a gestione passiva di maggiore successo degli
ultimi mesi. Di seguito, la lista degli ETF e fondi indicizzati blockbuster internazionali che superano i 200 milioni di euro di patrimonio in Italia. Ne risultano 45 prodotti, di 12 diversi emittenti. Invesco è primo per patrimonio con l’Invesco S&P 500 Ucits ETF, l’Invesco Physical Gold ETC e l’Invesco MSCI World Ucits ETF (i prodotti in classifica sono in totale sei). “Essere all’avanguardia nel campo degli ETF”, commenta Fabrizio Arusa, senior relationship manager e ETF Specialist di Invesco, “significa guidare il cambiamento nelle aree che stanno più a cuore agli investitori, dalle soluzioni di tipo ambientale, sociale e di governance (ESG) alle esposizioni core e innovative come l’oro e le materie prime più in generale”.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
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MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
64 FUNDSPEOPLE I APRILE
TENDENZE
di Livia Caivano
GESTIONE PASSIVA
GLI ETF BLOCKBUSTER IN ITALIA DEL 2023
ETF e fondi indicizzati con almeno 200 milioni di euro di asset in capo ai clienti italiani. Dati frutto di elaborazione propria del team di Analisi FundsPeople, svolta attraverso diverse piattaforme di distribuzione e società di gestione a fine dicembre 2022.
FONDO ISIN PATRIMONIO IT (EURO) SOCIETÀ INVESCO S&P 500 UCITS ETF IE00B3YCGJ38 1.936.350.000 Invesco INVESCO PHYSICAL GOLD ETC IE00B579F325 1.529.320.000 Invesco INVESCO MSCI WORLD UCITS ETF IE00B60SX394 754.200.000 Invesco SSGA GLOBAL TREASURY BOND INDEX LU0438093345 500.000.000 State Street Global Advisors INVESCO EQQQ NASDAQ-100 UCITS ETF IE0032077012 339.970.000 Invesco INVESCO BLOOMBERG COMMODITY UCITS ETF IE00BD6FTQ80 314.730.000 Invesco Ossiam ESG Low Carbon Shiller Barclays CAPE® US Sector UCITS ETF 1A/A (EUR) IE00BF92LV92 309.000.000 Ossiam (Natixis IM) Pictet USA Index-R EUR LU0474966248 250.000.000 Pictet AM Vanguard Global Stock Index Fund IE00B03HD209 250.000.000 Vanguard Vanguard Eurozone Inflation-Linked Bond Index Fund IE00B04GQR24 250.000.000 Vanguard ZURICH INVEST US EQUITY INDEX IE00BFM70Q94 250.000.000 Zurich AXA IM US ENHANCED INDEX EQUITY QI IE0033609615 250.000.000 AXA IM INVESCO S&P 500 ESG UCITS ETF IE00BKS7L097 224.700.000 Invesco ABTC 21Shares Bitcoin ETP CH0454664001 200.000.000 21Shares AETH 21Shares Ethereum ETP CH0454664027 200.000.000 21Shares ABNB 21Shares Binance BNB ETP CH0496454155 200.000.000 21Shares HODL 21Shares Crypto Basket Index ETP CH0445689208 200.000.000 21Shares FTICAV-Franklin Euro Short Maturity UCITS ETF IE00BFWXDY69 200.000.000 Franklin Templeton Investments L&G GLOBAL ROBO AND AUTO UCITS ETF IE00BMW3QX54 200.000.000 Legal & General IM L&G HYDROGEN ECONOMY UCITS ETF IE00BMYDM794 200.000.000 Legal & General IM L&G BATTERY VALUE-CHAIN UCITS ETF IE00BF0M2Z96 200.000.000 Legal & General IM L&G CYBER SECURITY UCITS ETF IE00BYPLS672 200.000.000 Legal & General IM State Street Europe Screened Index Equity Fund LU1159236337 200.000.000 State Street Global Advisors State Street US Screened Index Equity Fund LU1159236840 200.000.000 State Street Global Advisors State Street Global Treasury 1-10 Year Bond Index Fund LU2008207115 200.000.000 State Street Global Advisors UBS (Irl) ETF plc MSCI USA Value UCITS ETF (USD) A-dis IE00B78JSG98 200.000.000 UBS AM UBS (Irl) ETF plc MSCI ACWI Socially Responsible UCITS ETF (hedged to EUR) A-acc IE00BDR55927 200.000.000 UBS AM UBS (Irl) ETF plc S&P 500 ESG UCITS ETF (USD) A-acc IE00BHXMHL11 200.000.000 UBS AM UBS (Irl) ETF plc S&P 500 ESG UCITS ETF (hedged to EUR) A-acc IE00BHXMHQ65 200.000.000 UBS AM UBS (Irl) ETF plc Factor MSCI USA Prime Value UCITS ETF (USD) A-dis IE00BX7RR706 200.000.000 UBS AM UBS (Irl) ETF plc Factor MSCI USA Quality UCITS ETF (USD) A-dis IE00BX7RRJ27 200.000.000 UBS AM UBS (Irl) Fund Solutions plc MSCI ACWI SF UCITS ETF (USD) A-acc IE00BYM11H29 200.000.000 UBS AM UBS (Irl) Fund Solutions plc MSCI ACWI SF UCITS ETF (hedged to EUR) A-acc IE00BYM11K57 200.000.000 UBS AM UBS (Lux) Fund Solutions MSCI EMU UCITS ETF (EUR) A-acc LU0950668870 200.000.000 UBS AM UBS (Lux) Fund Solutions Bloomberg EUR Treasury 1-10 UCITS ETF (EUR) A-dis LU0969639128 200.000.000 UBS AM UBS (Lux) Fund Solutions MSCI Switzerland 20/35 UCITS ETF (CHF) A-acc LU0977261329 200.000.000 UBS AM UBS (Lux) Fund Solutions Bloomberg US Liquid Corp. 1-5 Year UCITS ETF (hedged to EUR) A-acc LU1048315243 200.000.000 UBS AM UBS (Lux) Fund Solutions Bloomberg US Liquid Corporates UCITS ETF (hedged to EUR) A-acc LU1048317025 200.000.000 UBS AM UBS (Lux) Fund Solutions J.P. Morgan USD EM IG ESG Diversified Bond UCITS ETF (USD) A-acc LU1974695790 200.000.000 UBS AM UBS (Lux) Fund Solutions J.P. Morgan USD EM IG ESG Diver. Bond UCITS ETF (hedged to EUR) A-acc LU1974696418 200.000.000 UBS AM VANGUARD S&P 500 UCITS ETF IE00BFMXXD54 200.000.000 Vanguard VANGUARD FTSE EMERGING MARKETS UCITS ETF IE00BK5BR733 200.000.000 Vanguard VANGUARD FTSE ALL-WORLD UCITS ETF IE00BK5BQT80 200.000.000 Vanguard VANGUARD FTSE ALL-WORLD HIGH
ETF IE00B8GKDB10 200.000.000 Vanguard VANGUARD EUROZONE GOVERNMENT UCITS ETF IE00BH04GL39 200.000.000 Vanguard
DIVIDEND YIELD UCITS
APRILE I FUNDSPEOPLE 65
“INVESCO ETF È STATO SEMPRE LEADER NELLE SOLUZIONI AZIONARIE US E CORE COSÌ COME S&P 500, MSCI WORLD E NASSAQ 100. IN TERMINI DI REPLICA, SIAMO SEMPRE STATI AGNOSTICI ANDANDO AD INDIVIDUARE LE MIGLIORI SOLUZIONI IN RELAZIONE AL TIPO DI MERCATO SOTTOSTANTE. QUESTO HA PORTATO I NOSTRI PRINCIPALI PRODOTTI CORE A RAGGIUNGERE UNA MASSA CRITICA INTERESSANTE OFFRENDO AL CONTEMPO AI NOSTRI CLIENTI UNA METODOLOGIA DI REPLICA EFFICIENTE MINIMIZZANDO LA TRACKING ERROR RISPETTO AL MERCATO SOTTOSTANTE. TUTTO QUESTO SENZA TRALASCIARE IL FATTORE LIQUIDITÀ”
FABRIZIO ARUSA INVESCO
HANNO
I primi prodotti passivi in classifica, in fatto di patrimonio, replicano due indici “classici”, l’S&P 500 e il MSCI World ma anche l’andamento delle quotazioni dell’oro fisico. Prosegue
Arusa: “Invesco ETF è stato sempre leader nelle soluzioni azionarie US e Core così come S&P 500, MSCI World e Nassaq 100. In termini di replica, siamo sempre stati agnostici andando ad individuare le migliori soluzioni in relazione al tipo di mercato sottostante. Questo ha portato i nostri principali prodotti Core a raggiungere una massa critica interessante offrendo al contempo ai nostri clienti una metodologia di replica efficiente mini-
mizzando la tracking error rispetto al mercato sottostante. Tutto questo senza tralasciare il fattore liquidità”.
UBS AM è invece primo per numero di prodotti blockbuster in Italia, poiché compare con 15 diversi ETF. State Street Global Advisors appare con un fondo indicizzato, in quarta posizione per patrimonio, il SSGA Global Treasury Bond Index, ma ne vede quattro in totale nella classifica generale. L’indice che viene replicato più volte è l’S&P 500 ESG, a conferma di un altro trend, quello della sostenibilità. Compaiono poi criptovalute e temi di investimento specifici, ma a farla da padrone è sempre l’azionario.
Dopo la crisi dello scorso anno riteniamo che le prospettive per i mercati del debito dei paesi emergenti siano più rosee e che vi siano i presupposti per nuove opportunità attive per chi investe in fondi obbligazionari dei mercati emergenti. Con la Federal Reserve probabilmente vicina alla fine del ciclo di stretta monetaria, le aspettative di crescita dei mercati emergenti ampiamente migliori rispetto ai paesi del G7, grazie ai fondamentali stabili, e il possibile rimbalzo dell’economia cinese, nel debito emergente si aprono opportunità di valore relativo per la gestione attiva, soprattutto nelle obbligazioni in valuta locale. Con l’indebolimento dell’economia statunitense, siamo invece più cauti circa le prospettive di alcuni settori del mercato high-yield. I prezzi del credito dei mercati emergenti hanno già iniziato a tener conto delle prospettive più promettenti, con un rendimento dell’8,1% nel quarto trimestre del 2022. Benché i fattori tecnici siano già stati favorevoli, dobbiamo ancora assistere al ritorno degli investimenti verso la classe di attivi dopo un 2022 molto debole. Se gli investimenti dovessero tornare ad essere quelli che ci aspettiamo - e a condizione che la Fed sia in grado di organizzare un “atterraggio morbido” - il debito dei mercati emergenti ha tutte le carte in regola per far registrare una performance molto solida nel 2023.
MILIARDI
NEL 2022 GLI ETF
MANTENUTA DRITTA LA BARRA DEL TIMONE, REGISTRANDO AFFLUSSI PER 80,2
DI EURO GESTIONE ATTIVA PER IL DEBITO DEI MERCATI EMERGENTI
NICK EISINGER
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
Co-head of Emerging Markets Active Fixed Income, Vanguard
66 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE GESTIONE PASSIVA
FAMILY OFFICE IN ITALIA UN’UNICA DENOMINAZIONE PER MOLTEPLICI REALTÀ
Negli ultimi anni c’è stata una crescita rilevante dei FO. L’utilizzo di un’unica denominazione per attività e soggetti diversi potrebbe confondere il pubblico dei potenziali clienti. L’attuale impianto normativo è adeguato?
Pur essendo presenti da decenni, da qualche anno hanno destato interesse e assunto rilevanza anche in Italia i family office (FO), alcuni dei quali sono stati protagonisti di importanti operazioni di private equity e di club deal. Come risulta da alcuni studi recenti, i FO gestiscono una parte considerevole di ricchezza e hanno un ruolo rilevante nel nostro tessuto imprenditoriale. Ciononostante, a differenza di altri Paesi, questi non hanno una specifica regolamentazione né limiti all’utilizzo della denominazione, diversamente da altri operatori (come le banche) dove l’uso illegittimo del nome è sanzionato. Questo può ingenerare confusione in quanto sotto il nome di family office è ricondotta una pluralità di soggetti
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD
AM) MICHAEL
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
(CREDIT SUISSE
DICKS (PGIM WADHWANI)
68 FUNDSPEOPLE I APRILE TENDENZE LEGALE di Paolo Barbanti Silva
eterogenei; ciò che li unifica, e che costituisce la loro attività “caratteristica”
è la gestione di patrimoni di famiglie abbienti, spesso connesse a imprese o a seguito della loro cessione dopo un ricambio generazionale; questo comporta in capo ai gestori notevoli responsabilità verso le famiglie senza che vi sia, tuttavia, una regolamentazione specifica.
STRUTTURE DIVERSE
Se cerchiamo di comprendere i diversi volti dei FO, questi si ripartiscono principalmente tra single family office (SFO), dedicati a un’unica famiglia, e multi family office (MFO), i quali prestano i loro servizi a più famiglie. Mentre i SFO hanno strutture snelle, a volte riconducibili a holding di partecipazioni, ai MFO sono riconducibili realtà molto diverse tra loro. Si possono avere MFO non regolamentati né vigilati, che di fatto svolgono la stessa attività dei SFO ma che, rivolgendosi al pubblico (pur trattandosi di un pubblico selezionato in quanto abbiente), sono dotati di una struttura più complessa.
Vi sono invece MFO che, prestando servizi finanziari nei confronti del pubblico, hanno assunto la veste di soggetti regolamentati, sottoposti alla vigilanza di autorità quali la Banca d’Italia; non è quindi difficile individuare operatori del settore che si propongono come MFO e che sono autorizzati come SIM, come società di consulenza finanziaria o come banche. In questo ambito, anzi, un’attività molto simile a quella dei FO (se non sovrapponibile) è quella svolta dagli uffici di private banking delle banche con la differenza che la clientela comprende anche soggetti e famiglie non necessariamente di provenienza imprenditoriale e con patrimoni più ridotti.
Dal punto di vista regolamentare, è importante rilevare come alcune del-
le attività svolte dai FO sono attività riservate a soggetti vigilati; rientrano, infatti, tra i “servizi e attività di investimento”, riservati a SIM, banche e SGR (art. 18 TUF), la “gestione di portafogli” (ossia “la gestione, su base discrezionale e individualizzata, di portafogli di investimento che includono uno o più strumenti finanziari e nell’ambito di un mandato conferito dai clienti”, art. 1, comma 5-quinquies TUF) e la “consulenza in materia di investimenti” (ossia “la prestazione di raccomandazioni personalizzate a un cliente, dietro sua richiesta o per iniziativa del prestatore del servizio, riguardo a una o più operazioni relative a strumenti finanziari”, art. 1, comma 5-septies TUF); quest’ultima attività può essere svolta anche dai consulenti finanziari autonomi e dalle società di consulenza finanziaria (artt. 18-bis e 18-ter TUF). Non c’è bisogno di precisare che lo svolgimento di tali attività da parte di soggetti non autorizzati costituisce attività abusiva soggetta a sanzioni.
È invece utile rilevare che, in ambito bancario, rientra tra le cosiddette “attività ammesse al mutuo riconoscimento” anche la “gestione o consulenza nella gestione di patrimoni” (art. 1, comma 2, lettera f), TUB); tale attività, identificabile con quella del private banking, può essere svolta dalle banche ma non si tratta di attività riservata a soggetti vigilati. La chiave di lettura normativa è che i FO svolgono, in favore di famiglie abbienti, la specifica attività di “gestione o consulenza nella gestione di patrimoni” che può essere svolta liberamente; tuttavia, quando tale attività acquista il contenuto della “gestione di portafogli” (ossia, di strumenti finanziari) o della “consulenza in materia di investimenti” (sempre relativa a strumenti finanziari), questa costituisce attività riservata che può essere
svolta solo da soggetti abilitati. In tal caso, se il FO non vuole acquisire la veste di intermediario autorizzato (come invece è accaduto ad alcuni FO storici divenuti SIM o banche), deve rivolgersi a intermediari autorizzati affinché sia fornito il servizio. In questo senso, l’attività dei FO può essere ricondotta alle “professioni non organizzate in ordini o collegi” di cui alla l. n. 4/2013, che ha riordinato il settore; è quindi utile ricordare che, ai sensi dell’art. 1, comma 3, di tale legge, chi esercita l’attività è tenuto nei rapporti scritti con il cliente a fare riferimento alla legge stessa in quanto, diversamente, potrebbe essere sanzionato per pratica commerciale scorretta.
UNA NORMA DA ADEGUARE
In conclusione, è difficile valutare se l’attuale impianto normativo sia adeguato; è tuttavia da considerare che negli ultimi anni vi è stata una crescita rilevante del numero e dell’attività dei FO e l’utilizzo di un’unica denominazione per attività (alcune delle quali riservate) e soggetti diversi potrebbe confondere il pubblico dei potenziali clienti (spesso titolari di ingenti patrimoni).
Infine, il recente caso americano di Archegos Capital Management (verso il quale Credit Suisse era esposto in modo rilevante, e sul quale si vedano le interessanti note di stabilità finanziaria di Banca d’Italia n. 26/2021) oltre al fatto che gli investimenti dei FO non comprendono più solamente lasciti “tradizionali” ma si sono ampliati a settori più rischiosi come il private equity (senza considerare eventuali allocazioni in asset innovativi come le criptovalute), potrebbe far riflettere anche in ambito italiano e comunitario se una specifica normativa possa fornire maggiore protezione a chi si rivolge a un family office.
APRILE I FUNDSPEOPLE 69
Per contrastare
riscaldamento
accelerare il processo di transizione green. Inoltre, lo
del conflitto in Ucraina e i recenti eventi geopolitici hanno portato in primo piano la necessità per i Paesi di rendersi indipendenti sul fronte del fabbisogno dell’energia. Secondo Angus Muirhead , le energie rinnovabili rappresentano il modo più economico per raggiungere il duplice obiettivo di mitigare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza energetica.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE INTERVISTE GURU
RAP T REN PAR T NER ANGUS MUIRHEAD, HEAD OF EQUITIES, CREDIT SUISSE AM di Filippo Luini 70 FUNDSPEOPLE I APRILE
il
globale risulta ormai indispensabile
scoppio
APRILE I FUNDSPEOPLE 71
Accelerare la transizione energetica è ormai imprescindibile. Il riscaldamento globale impone all’umanità uno sforzo immediato per limitare le emissioni di carbonio. Ma sebbene la meta sia chiara, il cammino è ancora lungo. Inoltre, gli eventi geopolitici dell’ultimo anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina, hanno evidenziato per i Paesi la necessità di una maggiore sicurezza energetica, in cui le energie pulite giocano un ruolo chiave. “Riteniamo che la transizione energetica sia oggi a un punto di svolta e che le energie rinnovabili siano il modo più economico per raggiungere il duplice obiettivo di mitigare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza energetica”, afferma Angus Muirhead, head of Equities di Credit Suisse Asset Management. “La transizione globale è sempre più guidata dalla consapevolezza che le emissioni globali di gas serra devono essere portate a zero per combattere il cambiamento climatico. Poiché i combustibili fossili sono la principale fonte di emissioni di carbonio, il loro utilizzo è limitato dall’Accordo di Parigi del 2015 per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C”, spiega.
LE SFIDE
Secondo l’esperto di Credit Suisse AM il sistema energetico globale, così come lo conosciamo, sta affrontando diverse problematicità. La prima è legata all’andamento demografico, per il consumo di energia che aumenta con la crescita della popolazione e lo sviluppo delle economie. La seconda è che questa crescente domanda di energia si scontra con anni di investimenti insufficienti nell’approvvigionamento di energia tradizionale e rinnovabile. Il terzo problema è conseguenza dei recenti eventi in Russia e Ucraina, che hanno portato in primo piano il tema della sicurezza energetica. “Hanno evidenziato ancora una volta che gli eventi geopolitici possono far salire il prezzo dell’energia e la necessità di investire nella sicurezza e nell’autosufficienza energetica”, spiega l’head of Equities. Infine, vi è la sfida cruciale di arginare il cambiamento climatico. “I danni causati all’ecosi-
TRANSIZIONE ENERGETICA
“Nonostante investimenti globali di oltre 1 trilione di dollari nel 2022, la spesa deve essere almeno triplicata”
stema del pianeta e i costi stanno diventando insostenibili”, dice. “Tuttavia, la consapevolezza dei consumatori, dei produttori e dei governi sta aumentando rapidamente, inducendo cambiamenti nei comportamenti, nelle politiche e nelle normative governative”, osserva.
EUROPA GREEN
Nell’ottica di favorire la transizione verde, la Commissione europea ha recentemente presentato il Green Deal Industrial Plan (GDIP) e il Net Zero Industry Act (NZIA). Con queste iniziative, l’Europa prova a tenere il passo degli Stati Uniti, con i massici stimoli economici per la transizione energetica previsti dall’Inflation Reduction Act (IRA), e della Cina, per il suo programma di trasformazione verde. “L’Ue sta cercando di accelerare la diffusione delle rinnovabili e il processo di autorizzazione per l’energia eolica e solare”, afferma Muirhead. “Nonostante l’impatto economico aggregato non sia ancora chiaro, un vincitore del GDIP è l’industria verde europea. Anche se il piano non comporterà nuove spese, l’Ue reindirizzerà i fondi esistenti verso il settore delle tecnologie pulite. Inoltre, ha il potenziale per mobilitare rapidamente gli investimenti privati attraverso processi di approvazione e aiuti di Stato più snelli”, analizza.
LE OPPORTUNITÀ
Secondo Credit Suisse AM sono tre i driver strutturali che guideranno la transizione green. Il primo è la decarbonizzazione attraverso l’elettrificazione. “Invece di guidare auto a benzina, guideremo veicoli elettrici; invece di riscaldare le nostre case e/o cucinare con il gas, aumenterà la penetrazione delle pompe di calore e cucineremo con l’elettricità”, dice Muirhead. “Per soddisfare questa maggiore domanda di elettricità attraverso l’energia pulita è necessario investire in energie rinnovabili in grado di soddisfare un aumento di 20 volte della produzione di energia elettrica a basse emissioni di carbonio”, spiega. Il secondo trend è la decentralizzazione delle reti elettriche. “Con l’immissione in rete di una maggiore quantità di energia rinnovabile intermittente,
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE INTERVISTE GURU
ANGUS MUIRHEAD
(CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
72 FUNDSPEOPLE I APRILE
DECARBONIZZAZIONE, DECENTRALIZZAZIONE DEI SISTEMI ENERGETICI E SCARSITÀ DI MATERIALI CRITICI
saranno necessari investimenti nella capacità di stoccaggio delle batterie in rete per immagazzinare l’elettricità generata dall’energia eolica e solare”, dice. “Secondo le previsioni dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), con un consumo di elettricità più che raddoppiato e una domanda di elettricità incrementale soddisfatta dalle fonti rinnovabili, gli investimenti nella rete elettrica sono destinati a triplicare nel 2020-2040”, osserva. Infine vi è il trend dei colli di bottiglia nei materiali critici. “Dovremo investire in materiali critici come ingredienti metallici o chimici per le batterie, rame per i cavi elettrici, terre rare per produrre magneti permanenti per i veicoli elettrici e turbine eoliche offshore”, commenta. “Si prevede che la domanda totale di minerali triplicherà entro il 2040 e che quella di minerali utilizzati nei veicoli elettrici e nei sistemi di stoccaggio delle batterie aumenterà di oltre 28 volte nello stesso arco di tempo”, spiega. Per investire nella
transizione energetica Credit Suisse AM ha recentemente lanciato Credit Suisse (Lux) Energy Evolution Equity Fund. “Come tutti i nostri fondi azionari tematici, si concentra sulle cosiddette società ‘pure-play’, con almeno il 50% dei ricavi da prodotti e soluzioni che consentono la transizione dai combustibili fossili all’energia pulita”, dice Muirhead. “Il fondo investe in aziende che operano lungo l’intera catena del valore dell’energia e che sono ben posizionate per beneficiare dei driver di crescita a lungo termine che abbiamo identificato”, aggiunge. “Nonostante gli investimenti globali nella transizione energetica ammontino a 1,11 trilioni di dollari nel 2022, la spesa deve essere almeno triplicata per raggiungere gli obiettivi simultanei di combattere il cambiamento climatico, garantire la sicurezza energetica e soddisfare la crescente domanda di energia a prezzi accessibili dovuta all’aumento della popolazione”, conclude.
SONO I DRIVER STRUTTURALI DELLA TRANSIZIONE GREEN
APRILE I FUNDSPEOPLE 73
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE 74 FUNDSPEOPLE I APRILE di Raffaela Ulgheri
ITALIANO
INTERVISTE GESTORE
Francesco Castelli
RESPONSABILE FIXED INCOME, BANOR CAPITAL
“UN FONDO MID-YIELD CON DURATION INFERIORE AI TRE ANNI”
Il Banor SICAV Euro Bond Absolute Return, che ha ottenuto Rating
FundsPeople 2023, è un prodotto articolo 8 focalizzato sul mercato del credito europeo.
Una filosofia di investimento sorretta dall’analisi bottom up e portata avanti da un team di 15 professionisti. Da qui lo screening delle migliori opportunità di investimento europee si declina in un paniere di oltre 300 nomi, e nel momento della definizione di un prodotto sul reddito fisso il focus è chiaro: “Tradurre una parte di questa analisi in una ricerca dei migliori rendimenti nello spazio dei corporate bond e degli high yield”. Francesco Castelli, responsabile del Fixed Income in Banor Capital definisce la struttura portante del Banor SICAV Euro Bond Absolute Return, fondo articolo 8 SFDR, focalizzato sul mercato del credito europeo, che ha ottenuto Rating FundsPeople 2023. Dal 2016 Castelli è portfolio manager del comparto insieme a Tommaso Mariotti, che lo gestisce dal lancio, avvenuto nel 2009. Sono due gli elementi centrali nella strategia del fondo: duration e rischio emittenti. “L’analisi condotta dal nostro team si posiziona a metà tra emissioni corporate e high yield” afferma l’esperto che indica come si tratti, appunto, di un fondo mid-yield e con “un posizionamento abbastanza preciso in termini di duration: sempre inferiore ai tre anni”.
A questi elementi strutturali si sommano poi quelli che Castelli definisce i “tre pilastri” su cui la strategia va a ricercare extra-rendimenti nell’ambito di una gestione attiva: “La parte dei subordinati finanziari; quella dei subordina-
ti industriali (i cosiddetti ibridi industriali); e la parte high yield”. In questo caso il riferimento va agli emittenti industriali con merito di credito inferiore alla tripla B. “Il nostro ufficio studi analizza il singolo emittente in maniera approfondita, in modo da evitare per quanto possibile rischio di fallimento e volatilità dello spread”. Perché una strategia a bassa duration? “Perché il nostro è un lavoro di analisti bottom up in generale e di credito nel declinato del fondo. Siamo lì per catturare gli spread”. E il discorso duration si mantiene costante malgrado il 2022 difficile per i mercati in generale, e ancor più complesso per il credito nel particolare. “Una strategia di credito come la nostra a duration contenuta lo scorso anno ha sofferto molto. Ma la decisione interna è rimanere fedeli a questo tipo di investimento”. Scelta motivata anche da un punto di vista tattico, in quanto “in questo momento se si guarda alle curve di rendimento, il punto più alto della curva dei governativi è a due o tre anni, ed è anche il punto in cui si guadagna meglio sui corporate”.
Il fondo, poi, è “spesso usato come ‘mattoncino’ nell’ambito di un’asset allocation più ampia”. Di conseguenza, “ciò che offriamo è la nostra abilità di selezionare i nomi in un contesto di rischio di credito tutto sommato controllato (il rating medio delle società è sempre tra doppia e tripla B). È un prodotto meno aggressivo di un fondo high yield ma più di un classico fondo corporate. Il tutto senza prendere il rischio di duration o, comunque, prendendone il meno possibile”.
IL TEMA ESG
Un elemento centrale nella costruzione del Banor SICAV Euro Bond Absolute Return è poi l’impostazione ESG. E questo emerge anche dal rating MSCI doppia A per un fondo mid-yield. “Nel mondo high yield, tradizionalmente, i rating sono inferiori perché la qualità dei titoli è minore, e c’è meno attenzione soprattutto alla governance”. Eurobond è stato il primo prodotto della gamma Banor ad aver “svelato” linee guida ESG prima che si definisse una normativa a livello UE (nel 2017). “Ovviamente il wording, ossia come la politica di investimento è applicata, è molto cambiato dopo SFDR e con il nuovo round di implementazione”, specifica Castelli che insiste su un dettaglio: “Nella nostra gestione abbiamo sposato il principio della materialità. Si guarda agli indicatori di bilancio e all’impatto che questi avranno sulla vita dell’azienda, o sulla vita dell’emittente quando è governativo (c’è materialità anche lì)”. Come si è arrivati dunque a questa impostazione? “Iniziando con quelle che un tempo si chiamavano ‘gestioni etiche’ – conclude Castelli –. Alcuni tra i nostri principali clienti istituzionali sono istituzioni religiose. Sono loro ad averci in qualche modo ‘ispirato’ prima che si concretizzasse la spinta a direzione europea sul settore”.
APRILE I FUNDSPEOPLE 75
“CERCHIAMO STRATEGIE PIÙ SEMPLICI ”
In un mondo sempre più complesso e veloce, il CIO predilige “fondi attivi ma non troppo attivi”, con benchmark ben definiti e che lavorano su classi di investimento pure e possibilmente liquide.
Per Denis Manzi, Chief Investment Officer in Banca di San Marino, c’è poco da fare: il mondo è sempre più veloce e complesso. Una frase che sintetizza la situazione attuale sul fronte macroeconomico, geopolitico e soprattutto sui mercati finanziari. “Se i decenni precedenti erano stati caratterizzati da periodi di crisi abbastanza radi, intervallati da lunghi momenti di sostanziale tranquillità, i primi tre anni del nuovo decennio hanno visto in sequenza una pandemia gravissima, lo scoppio di una guerra nel mezzo dell’Europa ed il secondo più grande fallimento bancario negli USA per grandezza degli attivi (quello di Silicon Valley Bank), oltre alla crisi di Credit Suisse”, commenta Manzi. Secondo l’esperto, in fondo, se la digitalizzazione e l’iper-connessione ha contribuito a migliorare un po’ l’esistenza di tutti, dall’altro lato con dei semplici click si può innescare in poche ore una delle più grandi fughe dei depositanti mai vista prima: “sono ben lontani i tempi in cui John Pierpont Morgan, per rallentare la fuga dei
LIQUIDITÀ IN PORTAFOGLIO
“Può offrire quel porto sicuro, dando un rendimento non elevato ma positivo, cosa che invece risultava una chimera negli ultimi anni”
depositanti che nel 1907 portò al fallimento di diverse banche, diede ordine ai cassieri di rallentare il ritmo con cui contavano i soldi richiesti dai depositanti”, racconta.
RITORNO AL PORTAFOGLIO BILANCIATO?
Dopo anni di bonanza monetaria, ci troviamo a virare verso una politica monetaria restrittiva. “La conseguenza è stato un bagno di umiltà per il mondo della gestione finanziaria, specialmente per coloro che si erano fatti prendere la mano dalla frenesia speculativa, ma anche le strategie più semplici e collaudate hanno sofferto particolarmente. In effetti, il 2022 si è rivelato l’anno peggiore dagli anni ’30 del 900 per un classico portafoglio bilanciato, con risultati non distanti da un -20%. È sempre facile parlare con il senno di poi, ma con valutazioni estremamente elevate sugli attivi più volatili e tassi di interesse al lumicino, i rendimenti attesi erano matematicamente bassi”. La buona notizia, per il CIO, però è che nel 2023 la situazione sembra migliore. “È lecito attendersi come un’allocazione tradizionale bilanciata tra azioni ed obbligazioni potrebbe tornare ad offrire quello che nella normalità dei fatti dovrebbe offrire, ovvero un andamento decorrelato tra le due componenti di portafoglio, in grado quindi di fornire rendimenti attesi interessanti con una volatilità contenuta. Livelli dei tassi di interesse ai valori attuali, infatti, dovrebbero permettere all’asset class obbligazionaria (soprattutto la componente governativa con merito di credito medio-alto) di fungere da cuscinetto e soprattutto regalare un andamento poco correlato alla (normale) volatilità dei mercati azionari, con un carry che, da un punto di vista nominale, non appare disdicevole”.
Sul credito Manzi si dice abbastanza positivo sulla componente investment grade, mentre rimane più scettico sugli high, yield, che potrebbero risentire in maniere più importante di questo continuo rialzo dei tassi d’interesse. Da non sottovalutare anche la liquidità: “ora è in grado di offrire quel porto sicuro per cui viene solitamente inserita nei portafogli, dando chiaramente un rendimento non elevato ma comunque positivo, cosa che invece risultava una chimera negli ultimi anni, a causa dei tassi di interesse negativi in area euro”, spiega. Volatilità sarà invece la parola d’ordine sull’azionario, asset class sulla quale il direttore
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
CHIEF INVESTMENT OFFICER, BANCA DI SAN MARINO
Denis Manzi
76 FUNDSPEOPLE I APRILE
INTERVISTE FUND SELECTOR
di Silvia Ragusa
investimenti della Banca di San Marino vede più spazio per il value che per il growth, almeno sino quando i tassi di interesse non entreranno in un trend discendente.
FONDI ATTIVI, MA NON TROPPO ATTIVI
Per quanto riguarda il processo di manager selection, per Manzi è importante avere la consapevolezza che non esiste una ricetta miracolosa per guadagnare sempre senza perdere mai: “non bisogna farsi influenzare dalle mode passeggere”, dice.
“Quello che fa veramente la differenza è l’implementazione e la messa in atto di un processo di selezione rigoroso, ben definito, strutturato e soprattutto consistente nel tempo”. Un mondo più complesso non significa infatti dovere per forza
cercare strategie finanziarie più complesse ma anzi, il più delle volte, è la semplicità a pagare. “In effetti, per i portafogli gestiti, prediligiamo, come mi piace dire, i fondi attivi ma non troppo attivi, con benchmark ben definiti e che lavorano su classi di investimento pure e possibilmente liquide. Crediamo infatti siano più trasparenti e soprattutto ci permettono, anche in ottica di una corretta gestione del rischio, di sapere in qualunque momento a quali fattori di rischio siamo esposti ed in quale misura. Il gestore deve essere impegnato a creare alpha ma senza prendersi troppa libertà di manovra, al contrario invece della filosofia di investimento più tipica delle strategie flessibili, multi-asset, absolute return, ecc. che sono invece soluzioni dove si sposa un po’ il team di gestione, sia nel bene che nel male”, conclude il manager.
APRILE I FUNDSPEOPLE 77
Marco Mosca
HEAD OF COVERAGE, MARKETING & SOLUTIONS
SOCIETE GENERALE SECURITIES SERVICES IN ITALIA
LA “DOPPIA SFIDA” ESG DELLE BANCHE DEPOSITARIE
Il settore si confronta con una normativa ESG in fase di definizione e, all’opposto, con le richieste degli investitori previdenziali che in larga parte hanno già ben chiare le proprie esigenze.
La banca depositaria si trova a gestire due input differenti in ambito ESG: quello di una normativa in fase di definizione e, all’opposto, quello degli investitori previdenziali che in larga parte hanno già ben chiare le proprie esigenze. Il punto è centrale per comprendere non soltanto la proposta degli operatori ai propri interlocutori, ma anche la richiesta di “posizionamento” che arriva dal mercato stesso. Marco Mosca, Head of Coverage, Marketing & Solutions di Societe Generale Securities Services in Italia, traccia una linea di demarcazione tra le due spinte e sottolinea la complementare urgenza di una più attenta classificazione dei dati ESG. Un primo passaggio è legato alla regolamentazione, con l’entrata in vigore, il 1° gennaio 2023, della normativa di II livello SFDR. In base agli standard tecnici di regolamentazione, entro giugno gli operatori finanziari sono obbligati a effettuare la prima disclosure periodica in materia. Entro la fine dell’anno, inoltre, si attende lo schema definitivo dell’altro importante “braccio” dell’impianto UE: la Tassonomia. L’accelerazione è palpabile, dunque, sul fronte dei doveri a cui devono assolvere gli operatori finanziari. E la depositaria vede aprirsi, “oltre ai controlli relativi ai limiti di investimento, una serie di ‘richieste’ in ambito servizi accessori e, naturalmente, altri servizi a valore aggiunto in tema ESG che si candida a offrire”, sostiene Mosca. Qui entra in gioco la richiesta di “posizionamento” del depositario sul settore, stimolata in particolare dal mondo degli investitori previdenziali. “Questa accelerazione – afferma l’esperto –, porta a rispondere, velocemente e pragmaticamente, alla complessità dei princìpi ESG
in quanto tali e, al tempo stesso, all’approccio che il regolatore vorrà declinare all’interno del mondo istituzionale da un punto di vista concreto”. Il manager sottolinea come questi due aspetti siano trattati su tavoli separati: “Il primo con una connotazione di natura più operativa, legata alla gestione dei dati, mentre la parte regulation è un tema di posizionamento e di industry”.
I DUE CAMPI D’AZIONE
Sulla regulation il campo si allarga all’orizzonte europeo e ai contesti in cui SGSS gioca un ruolo di primo piano, ossia in Italia, Francia e Lussemburgo, oltre che all’interno dell’European Trustee and Depositary Forum (ETDF). “Oggi vediamo una Francia più posizionata sulla figura del depositario come funzione di controllo”, afferma Mosca, indicando il Paese come più orientato sull’integrazione dei servizi ESG nella sua attività ordinaria, mentre il Lussemburgo spinge più sui servizi a valore aggiunto. L’Italia, per contro, non ha ancora una posizione netta in materia, “puntando al momento, in base a quanto emerge dai tavoli di lavoro dell’ABI, su un impegno relativo alla documentazione contrattuale piuttosto che sulla declinazione normativa della Commissione”. Un tema che accomuna un po’ tutti i Paesi “è l’approccio di due diligence, che vede la scelta tra applicazione del controllo ‘tout court’ e verifica dell’approccio nella parte iniziale, con monitoraggi periodici”. Il tema centrale, come SGSS rimane quello di “estrarre valore dai singoli posizionamenti nazionali e, con il supporto dei gruppi di lavoro internazionali, dialogare con il regolatore per arrivare a un approccio che sia gestibile e applicabile”.
La gestione del dato ESG sconta, per parte sua, la presenza di diverse fonti e metodi di acquisizione del dato stesso. “L’approvvigionamento avviene spesso tramite questionari alle società, con un conseguente margine di soggettività molto elevato e il rischio di ottenere valori non omogenei”. Il fattore chiave, rimarca Mosca, “è creare un database in cui far confluire il maggior numero di informazioni e operare un ‘data scrubbing’ per ottenere un dato più consistente”. Il Gruppo da questo punto può contare su una profonda esperienza (“grazie a soluzioni avanzate nel post trading e nel middle office”) e ha scelto di posizionarsi sui servizi da cui poi è possibile estrarre la reportistica necessaria ai fini SFDR. “Ci stiamo anche posizionando sul tema della Tassonomia e dei PAI, tutti argomenti di reporting che possono essere estratti dalla parte di front office”. Un ulteriore elemento chiave, emerso dal dialogo con gli investitori previdenziali, è legato alla presenza di diversi soggetti come i gestori delegati o gli advisor. Come si inserisce il depositario in questo contesto? “Sicuramente sulla parte regolatoria e con servizi a valore aggiunto da elaborare” afferma Mosca. Tuttavia, secondo il manager, affidarsi al depositario ha “un fattore di successo in più”, in quanto è un naturale “normalizzatore di complessità, ed è il punto di riferimento per tutte le informazioni necessarie a monitorare l’andamento ESG di un portafoglio”.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG
A
CHE
PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
78 FUNDSPEOPLE I APRILE
INTERVISTE BANCA DEPOSITARIA
di Raffaela Ulgheri
GESTIONE DEL DATO
“Occorre creare un database in cui far confluire il maggior numero di informazioni e operare un ‘data scrubbing’ per ottenere un dato più consistente”
APRILE I FUNDSPEOPLE 79
di Silvia Ragusa
Alberto Agazzi
liquidità e forti dinamiche di leasing sottostanti. “In termini di strategie abbiamo sia prodotti di real estate equity sia di debito. L’equity è sicuramente il nostro core business. Copriamo quattro aree specifiche: uffici, residenziale, logistica e retail, diviso per profilo di rischio. Poi abbiamo l’attività di debito con due prodotti specifici”, afferma l’AD.
Trentanove miliardi di AuM, 350 professionisti. Generali Real Estate è tra i principali gestori immobiliari al mondo, e tramite la SGR gestisce una serie di fondi immobiliari paneuropei dagli hub di Milano e Parigi.
L’anno del riposizionamento, questo. Il prossimo sarà con tutta probabilità quello della ripresa. In fondo, come spiega Alberto Agazzi, amministratore delegato di Generali Real Estate SGR, il real estate è un’asset class resistente. “Viviamo un momento di trasformazione legato alla fine del ciclo che abbiamo conosciuto negli ultimi dieci anni. Assistiamo ad un rallentamento dei volumi delle transazioni. Ci sono ancora ottimi fondamentali ma ci confrontiamo con un mercato che chiede più performance. Il tema è capire quanto durerà questa fase di tassi alti”, spiega. In una situazione in continua evoluzione, d’altronde, fare pronostici è quantomeno azzardato. Non è una questione di mancanza di liquidità ma per il manager il settore avrà bisogno di più tempo per risalire la china: “nel breve periodo i valori scenderanno, ma il real estate è di per sé un settore sostenibile a lungo termine”.
LA FORZA DEI TEAM LOCALI
Con circa 39 miliardi di asset in gestione (18 dei quali in fondi di natura sia italiana che paneuropea dalla SGR), Generali Real Estate è una dei principali gestori immobiliari al mondo. Il modello di business integrato copre l’intero ambito delle attività di asset management e l’intera catena del valore immobiliare. Una serie di veicoli di investimento cross-border mira a creare valore a lungo termine per gli investitori investendo in asset caratterizzati da buona posizione, elevata
Con una squadra di oltre 350 persone e hub a Milano e Parigi, nel modello di GRE i team locali fanno la differenza. “Dal Portogallo alla Francia, dal Regno Unito alla Germania, dalla Repubblica Ceca alla Finlandia, siamo presenti in tutta Europa e nei Paesi nordici. Questi team sfruttano la loro conoscenza dei mercati specifici per fornire consulenza sulla gestione del portafoglio sugli investimenti immobiliari diretti e per garantire la qualità dell’intera gamma di servizi di asset, property e project management per asset immobiliari a livello locale”. La conoscenza dei mercati locali è poi arricchita grazie al modello di business integrato tra mercati e funzioni, dall’expertise a livello europeo di funzioni aziendali specializzate, che supportano e coordinano i team locali nell’esecuzione di una serie di strategie transfrontaliere. “Il nostro modello è focalizzato su asset class che riteniamo relativamente liquide. Non investiamo in settori troppo piccoli o che non siano sui mercati primari. Abbiamo un ranking di città dove già abbiamo investito e dove cerchiamo di crescere con l’allocazione di risorse. La nostra è una strategia di lungo periodo, stabile ma non statica. Lavoriamo molto sul portafoglio, abbiamo un volume di transazione che ogni anno muove fino a 2 miliardi, segno della nostra dinamicità di gestione”, afferma Agazzi. Non è un caso, dunque, che la clientela sia tipicamente istituzionale, dalle compagnie di assicurazioni ai fondi pensioni e family office.
IMMOBILI SEMPRE PIÙ GREEN
Gestire e investire in immobili significa anche fare i conti con l’ondata di requisiti sulla sostenibilità che arriva dall’Ue. “Negli ultimi anni abbiamo visto una forte accelerazione da parte del regolatore”, dice Agazzi, “è il mercato stesso che si sta muovendo in quella direzione. Abbiamo elaborato una nostra strategia che prevede già il raggiungimento degli obiettivi net zero carbon. Circa il 75% dei nostri fondi è già articolo 8 secondo la SFDR. Ritengo che nel nostro Dna ci sia una grande apertura agli investimenti rivolti alla transizione energetica. In questo senso stiamo tarando i nostri piani di investimento”. L’obiettivo è fondamentale: arrivare nel 2040 ad avere un patrimonio immobiliare completamente decarbonizzato. “C’è ancora molta confusione e il rischio di greenwhasing è sempre dietro l’angolo. La nuova tassonomia è in corso di decodificazione. Ci sono tutta una serie di elementi che si incrociano a vari livelli, senza contare il fatto che alcune normative sono solo europee. E se investi in paesi extra Ue? Al mondo ci sono oltre 200 certificazioni di sostenibilità. Servirebbe uno standard univoco. Ma sono ottimista, ci arriveremo”, conclude il manager.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG
A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
AMMINISTRATORE DELEGATO, GENERALI REAL ESTATE SGR
“IL NOSTRO BUSINESS SUL REAL ESTATE? STABILE MA NON STATICO”
80 FUNDSPEOPLE I APRILE INTERVISTE PERSONAGGIO
PRODOTTI
“L’equity è sicuramente il nostro core business. Copriamo quattro aree specifiche: uffici, residenziale, logistica e retail. Poi abbiamo l’attività di debito con due fondi”
APRILE I FUNDSPEOPLE 81
AGILITÀ DELLA STRATEGIA
“La nostra capacità di passare molto rapidamente da long a short e viceversa ha portato a dividendi reali”
COME SFRUTTARE
OGNI
TIPO DI
CONDIZIONE MACRO ECONOMICA, ANCHE LA PIÙ AVVERSA
L’obiettivo è trovare delle opportunità di investimento nonostante il sentiment negativo di molti investitori, offrendo ai clienti rendimenti più alti rispetto alla media e all’anno precedente.
L’aggressiva stretta monetaria, l’azione altalenante nella curva dei rendimenti e i rally del mercato ribassista dal 2022 hanno innescato un sentiment negativo per molti investitori. Tuttavia non è così per Michael Dicks, Chief economist e Deputy head of Research di PGIM Wadhwani, affiliata di PGIM, che li definisce “straordinarie opportunità” poiché hanno permesso al suo team, composto da esperti in economia, econometria, intelligenza artificiale, di offrire ai clienti rendimenti più alti rispetto alla media e all’anno precedente.
Infatti, “a differenza delle strategie long-only che dipendono in gran parte dal sentiment ottimista degli investitori per avere successo, la strategia PGIM Wadhwani Keynes Systematic Absolute Return Fund è progettata per offrire risultati indipendentemente dal sentiment prevalente”,
spiega il veterano del settore da oltre 38 anni. Secondo l’esperto, l’elemento chiave nella gestione del rischio di un portafoglio rimane la capacità di essere agili. Per questo indica questa strategia con una storia di rendimenti dalla metà del 2015 e che mira a un rendimento della liquidità più il 5% con una volatilità del 7% e un information ratio vicino a 1. Come noto, gran parte della volatilità degli ultimi anni è stata determinata dalle banche centrali rimaste “dietro la curva” ritenendo transitori gli alti livelli di inflazione. “Prima ripida e poi di nuovo piatta, la curva dei rendimenti ha offerto al fondo l’opportunità di capitalizzare sulla situazione attraverso il trading di valore relativo nell’obbligazionario”, commenta Dicks.
Invece, per l’azionario, la strategia ha mantenuto posizioni corte (un delta azionario negativo) per gran parte del tempo dalla primavera in poi. E, anche in questo caso, torna il concetto di agilità. “La nostra capacità di passare molto rapidamente da long a short e viceversa ha portato a dividendi reali”, spiega Dicks. Con una prospettiva macro globale, il team opera all’interno di un universo d’investimento composto da 70 asset tra azioni, reddito fisso e valute.
Come detto in precedenza, nel 2022 il fondo ha sostenuto gli investitori tradizionali, “poiché i cali correlati di azioni e obbligazioni hanno portato a risultati dolorosi per gli approcci long-only. La storia dimostra che le tendenze di questo tipo possono persistere per periodi prolungati, dunque correlazioni elevate potrebbero essere fonte di frustrazione per gli investitori long-only nei prossimi anni”, sottolinea l’esperto.
È bene ricordare che, sebbene in evoluzione, le incognite sui mercati persistono. Un esempio per tutti la guerra in Ucraina. “Abbiamo implementato nuove strategie basate sul giudizio di esperti esterni sui rischi di guerra nel giro di poche settimane che hanno aiutato a ottenere dei rendimenti il giorno dell’invasione”, conclude.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
CHIEF ECONOMIST E DEPUTY HEAD OF RESEARCH, PGIM WADHWANI (AFFILIATA DI PGIM)
Michael Dicks
82 FUNDSPEOPLE I APRILE
INTERVISTE IN CINQUE MINUTI
di Greta Bisello
APRILE I FUNDSPEOPLE 83
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
Dopo le pesanti perdite subite nel 2022, il reddito fisso emergente ha messo a segno un forte recupero. Tutti i fattori che l’anno scorso hanno penalizzato l’asset class sembrano ora giocare a suo favore, ma questo segmento del mercato non è comunque esente da rischi.
Il 2022 è stato un anno storico per il reddito fisso emergente, ma in negativo. Le emissioni in valuta locale hanno registrato una performance in euro di -13,8% in base all’indice JP Morgan GBI-EM Global Diversified. Quelle in valuta estera hanno fatto ancora peggio, con un rendimento in euro di -17,7% in base all’indice JP Morgan EMBI Global Diversified. È stato un anno molto complicato per i gestori di fondi obbligazionari emergenti. “Nei miei trent’anni di esperienza nel mondo dell’asset management non ricordo un altro anno così impegnativo”, riconosce Damien Buchet, portfolio manager del Finisterre Un-
ABERDEEN
SICAV
FRONTIER MARKETS BOND FUND
BL BOND EMERGING MARKETS SUSTAINABLE
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE 0,90 15,59 -2,45 4,11 -14,97 3,93 20,74 -4,47 10,08 -10,64 1,11 10,46 -3,52 4,73 -2,07
SACHS
MARKETS DEBT PORTFOLIO
GOLDMAN
EMERGING
STANDARD
I
2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023
Fonte: Morningstar Direct. Dati in valuta base al 28 febbraio 2023. Dati di patrimonio in milioni di euro. SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: ABRDN BAN. LUXEMB. INV. GOLDMAN SACHS AM 25 SETTEMBRE 2013 16 NOVEMBRE 2015 14 NOVEMBRE 2005 US DOLLAR US DOLLAR US DOLLAR 330,97 48,43 3.163,05 LU0963865240 LU1305479401 LU0234573003 -2,57 1,25 -5,76 -1,82 -1,14 -5,56 3,62 3,09 0,19 RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: 84 FUNDSPEOPLE I APRILE ANALISI COMPARATIVA
1 2 3 1 2 3 1 2 3
di Óscar R. Graña
constrained Emerging Markets Fixed Income. Il motivo principale è che è stato pressoché impossibile anticipare il susseguirsi di eventi inaspettati che hanno colpito duramente il mercato: la guerra in Ucraina, il rincaro delle materie prime, il forte apprezzamento del dollaro, la risalita dell’inflazione, i rialzi dei tassi aggressivi da parte delle banche centrali, i lockdown in Cina... Tutti questi imprevisti hanno spaventato gli investitori, che hanno battuto in ritirata. “Le obbligazioni emergenti hanno subìto deflussi per 80 miliardi di dollari. Oggi il peso dell’asset class nei portafogli degli investitori istituzionali globali è di appena l’1-2%, contro una media storica del 3-5 per cento. Non
c’è più nessuno che investe in questo segmento”, afferma. La buona notizia è che dopo la tempesta sta tornando la calma. Sul finire dell’anno scorso ha avuto inizio un recupero del mercato obbligazionario che continua a consolidarsi. Tutti i fattori che nel 2022 hanno penalizzato l’asset class sembrano ora giocare a suo favore. Il potenziale residuo di ulteriore rialzo del dollaro e dei tassi di interesse negli Stati Uniti si riduce sempre di più. E il contesto macro è diventato più positivo. “L’inflazione americana sta rallentando ed esiste la possibilità che l’economia compia un atterraggio morbido”, sottolinea Mary-Therese Barton. Secondo l’head of Emerging Markets Debt di Pictet
AM, l’attuale contesto favorisce i Paesi emergenti. “In America Latina, Europa orientale, Medio Oriente e Africa, il ciclo di rialzi dei tassi di interesse si trova in fase avanzata o al picco”, indica. Senza dimenticare l’impatto che avrà la riapertura della Cina sul turismo, sul commercio e sulle esportazioni di metalli, principalmente a vantaggio di Europa orientale, Cile, Perù, Malaysia e Thailandia. “Le prospettive del debito emergente sono nettamente migliorate con la fine della politica zero Covid cinese e il rinnovato sostegno di Pechino al settore immobiliare”, precisa Alejandro Arévalo, portfolio manager del team fixed income di Jupiter AM. Un altro aspetto importante è
JUPITER GLOBAL EMERGING MARKETS SHORT DURATION BOND
MFS MERIDIAN FUNDS EMERGING MARKETS DEBT FUND
NEUBERGER BERMAN SHORT DURATION EMERG. MARKET DEBT FUND
-2,40 12,16 -3,13 7,58 1,32 9,28 -4,50 7,59 -1,00 1,93 15,39 -1,79 4,38 -10,34 2,41
2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 4 5 6 5 6 4 5 6 SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: SOCIETÀ: LANCIO: VALUTA: PATRIMONIO: ISIN: JUPITER AM MFS IM NEUBERGER BERMAN 5 SETTEMBRE 2017 1 OTTOBRE 2002 31 OTTOBRE 2013 US DOLLAR US DOLLAR US DOLLAR 254,39 2.207,23 4.713,00 LU1640602683 LU0125948280 IE00BDZRXT69 3,06 -1,97 3,56 0,43 -3,09 0,12 4,59 2,03 3,96 RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: RENDIMENTI 1 ANNO: RENDIMENTI 3 ANNI: RENDIMENTI 5 ANNI: APRILE I FUNDSPEOPLE 85
ABERDEEN STANDARD SICAV I FRONTIER MARKETS BOND FUND
BL BOND EMERGING MARKETS SUSTAINABLE
GOLDMAN SACHS EMERGING MARKETS DEBT PORTFOLIO
MERCATI DI FRONTIERA
Il fondo investe in obbligazioni emesse da società, governi o altri organismi di Paesi dei mercati di frontiera. Grazie all’approccio di investimento privo di vincoli, il portafoglio registra rendimenti più elevati e una correlazione più bassa con altre asset class. Il gestore si concentra sulle occasioni di valore relativo ponderando sistematicamente i fattori di rischio e rendimento e cerca di identificare gli investimenti con il profilo più appetibile. A questo fine utilizza la piattaforma proprietaria Quantum, che permette di integrare la gestione del rischio nel processo di investimento e costruzione del portafoglio, oltre all’analisi ESG. Il portafoglio è gestito in termini di rendimento totale e non rispetto a un benchmark attivo, ma cerca comunque di sovraperformare l’indice generale dei mercati emergenti di 200 punti base l’anno. Il fondo investe in obbligazioni sovrane dei mercati di frontiera in valuta forte, ma dispone anche della flessibilità necessaria per assumere posizioni in corporate bond in valuta forte e titoli in valuta locale, senza coprire il rischio di cambio.
FOCUS SOSTENIBILITÀ
Questo fondo di Banque de Luxembourg Investments offre un’esposizione moderata al rischio legato alle obbligazioni dei mercati emergenti, poiché i gestori prestano particolare attenzione alla riduzione del rischio. Il portafoglio è composto principalmente da titoli di emittenti con prospettive di rating stabili o in miglioramento. Detiene soprattutto bond denominati in dollari, con investimenti opportunistici in emissioni in valuta locale. Una delle caratteristiche essenziali della strategia è che unisce vari approcci di investimento sostenibile e responsabile ottimizzando l’esposizione sovrana in base ai rating ESG proprietari o effettuando investimenti in obbligazioni a impatto collegate agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG). Nel 2022 il fondo ha mantenuto un posizionamento più qualitativo e difensivo rispetto al mercato e ha quindi mostrato una maggiore tenuta alle avversità. Ad esempio, l’indice presenta un’esposizione all’high yield del 50% circa, mentre il portafoglio ha una quota di appena il 25% in questo segmento.
UN FONDO CON CINQUE PILASTRI
Il portafoglio del fondo è investito in titoli a reddito fisso di varie tipologie di emittenti dei Paesi emergenti. L’obiettivo è sovraperformare il JP Morgan EMBI Diversified Index dell’1,52% l’anno su base lorda, con un tracking error del 2-3% l’anno. La filosofia di investimento poggia su cinque pilastri fondamentali: gestione attiva; focus sull’analisi strutturata per cogliere opportunità in modo disciplinato e ripetibile; orizzonte di investimento a lungo termine; utilizzo di tecnologie avanzate per controllare il rischio di portafoglio su base sistematica; e prospettive diverse apportate da altri team di gestione interni per ottenere una visione più completa dei temi macro più ampi. In questo momento il fondo sottopesa le obbligazioni investment grade e sovrappesa le emissioni con rating BB. I gestori sono cautamente ottimisti sul debito sovrano dei mercati emergenti e positivi nei confronti del credito, poiché gli indici di solvibilità appaiono robusti e i costi di servizio del debito dovrebbero restare sotto controllo nel prossimo futuro.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG
CHE PUNTO
IN
A
SIAMO
EUROPA
INTERVISTE
ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE
FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
GESTORE KEVIN DALY GESTORE JEAN-PHILIPPE DONGE
GESTORI ANGUS BELL E BENJAMIM TROMBLEY
86 FUNDSPEOPLE I APRILE ANALISI COMPARATIVA
GESTORE ALEJANDRO ARÉVALO
EMERGENTI A RISCHIO CONTENUTO
I gestori di Jupiter AM si propongono di offrire una strategia caratterizzata dai tassi di rendimento e di crescita tipici delle obbligazioni dei mercati emergenti a fronte però di un profilo di rischio globale contenuto, con un livello di volatilità più moderato e oscillazioni meno brusche per gli investitori. Il fondo ha una bassa esposizione strutturale ai tassi di interesse, con una duration globale intorno a 2,2 anni. In termini di merito di credito, il portafoglio presenta un leggero orientamento a favore dei titoli di più alta qualità del segmento high yield, con un rating medio pari a BB. Tuttavia, negli ultimi mesi ha aumentato gradualmente l’esposizione ai titoli di fascia investment grade e ridotto la quota di obbligazioni high yield, raggiungendo una più alta qualità complessiva. Il team di gestione si concentra sull’analisi fondamentale, ritenuta essenziale per ottenere un rendimento sul capitale investito ed evitare i default. Inoltre, non assume posizioni concentrate.
SELEZIONE E DIVERSIFICAZIONE
L’obiettivo di investimento del fondo è sovraperformare l’indice JPMorgan Emerging Markets Bond Global Diversified in un ciclo di mercato completo. Secondo il team di gestione, il modo migliore per ottenere un rendimento corretto per il rischio positivo e stabile è sfruttare le inefficienze del mercato mediante l’analisi fondamentale di qualità superiore, la ricerca di valore su scala globale e l’enfasi sulla riduzione del rischio. Il portafoglio si concentra in particolare sul debito sovrano e quasi sovrano in dollari, ma può effettuare investimenti occasionali in corporate bond e obbligazioni in valuta locale. Attua uno stile di investimento orientato al valore e una gestione del rischio di carattere prudenziale. I gestori cercano di ottenere rendimenti superiori mediante un’attenta selezione dei Paesi e dei titoli (puntando sulla generazione di alfa e non sul beta) e mantengono un’ampia diversificazione con una preferenza per i titoli liquidi, per rimanere flessibili e reagire prontamente al mutare delle condizioni di mercato.
BUY AND HOLD
Questo fondo investe in un portafoglio aggregato di obbligazioni emergenti investment grade in valuta forte con duration breve. È gestito da una squadra di 41 professionisti che si dedicano al reddito fisso dal 1998. Il prodotto è una combinazione di bond societari e sovrani con una duration media di circa due anni e un rating medio di qualità investment grade (a ponderazione lineare). Il team di gestione non utilizza derivati per coprire l’esposizione del portafoglio (tassi di interesse/CDS), poiché la sua filosofia di investimento incentrata sulla selezione bottom-up mira principalmente a incassare le cedole delle obbligazioni detenute e a mantenere le posizioni fino alla scadenza. Il portafoglio è quindi essenzialmente una strategia buy and hold con un tasso di rotazione piuttosto basso nel corso del tempo. In linea con il suo profilo storico, oggi il fondo presenta un’esposizione equilibrata tra titoli di credito (47%) e debito sovrano o quasi sovrano (47%).
GESTORI BART VAN DER MADE E JENNIFER GORGOLL FILOSOFIA
GESTORI WARD BROWN E NEERAJ ARORA
MFS MERIDIAN FUNDS EMERGING MARKETS DEBT FUND
NEUBERGER BERMAN SHORT DURATION EMER. MARKET DEBT FUND
APRILE I FUNDSPEOPLE 87
JUPITER GLOBAL EMERGING MARKETS SHORT DURATION BOND
il rischio politico. I gestori confermano che le cose stanno cambiando in questo ambito, in particolare in America Latina. “Molti governi sono consapevoli che una crisi del debito sovrano non li aiuterebbe ad attuare i propri programmi. Hanno imparato le lezioni del passato”, sostiene Buchet. Nella pratica, i rating creditizi delle società dei mercati emergenti sono limitati dal merito di credito del Paese in cui hanno sede e al massimo lo superano di uno o due livelli. “Negli ultimi anni le tendenze dei rating delle aziende dei mercati emergenti sono state complessivamente negative, ma questa dinamica è riconducibile più ai downgrade del debito sovrano che ai declassamenti dei corporate bond motivati dall’ana
lisi dei fondamentali societari”, spiega Kathy Collins, investment director di abrdn per le obbligazioni societarie emergenti. Secondo l’esperta, le revisioni al ribasso dei rating guidate da quelle dei titoli governativi locali possono generare opportunità legate a errori di valutazione.
Tutti questi fattori hanno dato impulso agli investimenti nell’asset class, tanto che i fondi obbligazionari emergenti hanno registrato la raccolta più elevata dal 2021, e il consenso tra le case di gestione è che il segmento metta a segno un risultato positivo nel 2023. Malgrado il miglioramento delle prospettive, c’è chi consiglia di non farsi trasportare dall’entusiasmo. “Le valutazioni delle obbligazioni sovrane
e societarie dei mercati emergenti non sono basse come sembrano. Le valute locali e i rendimenti di mercato appaiono potenzialmente più interessanti, ma con qualche caveat”, avverte Ward Brown, gestore dell’MFS Emerging Markets Debt.
Secondo l’esperto, le divise emergenti continueranno a beneficiare delle attese di deprezzamento del dollaro, a fronte della graduale moderazione della stretta monetaria della Fed e della possibilità concreta di un atterraggio morbido dell’economia. Ritiene inoltre che i rendimenti sui mercati emergenti possano scendere sulla scia dell’andamento dei Treasury e del recente miglioramento o allentamento delle condizioni finan -
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE 1 2 3 5 10 15 20 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 1 2 3 5 10 15 20 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 1 2 3 5 10 15 20 -6 -5 -4 -3 -2 -1 0 1 2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 475,63 478,68 464,21 321,86 45,14 44,26 48,78 48,17 48,43 330,97 6.962,86 5.465,40 4.089,43 2.936,85 3.163,05 ABERDEEN STANDARD SICAV I FRONTIER MARKETS BOND FUND BL BOND EMERGING MARKETS SUSTAINABLE GOLDMAN SACHS EMERGING MARKETS DEBT PORTFOLIO 88 FUNDSPEOPLE I APRILE ANALISI COMPARATIVA
ABERDEEN STANDARD SICAV I FRONTIER MARKETS BOND FUND BL BOND EMERGING MARKETS SUSTAINABLE GOLDMAN SACHS EMERGING MARKETS DEBT PORTFOLIO JUPITER GLOBAL EMERGING MARKETS SHORT DURATION BOND MFS MERIDIAN FUNDS EMERGING MARKETS DEBT FUND NEUBERGER BERMAN SHORT DURATION EMERGING MARKET DEBT FUND TOTAL RET. ANN. 3 YR (MO-END) B. CURRENCY -1,82 -1,14 -5,56 0,43 -3,09 0,12 STD DEV 3 YR (MO-END) RISK CURRENCY 16,18 5,66 15,39 8,72 13,03 7,57 MAX DRAWDOWN 3YR BASE CURRENCY -26,57 -13,46 -28,54 -14,66 -25,00 -12,07 SHARPE RATIO 3 YR (MO-END) RISK CURRENCY -0,34 -0,86 -0,60 -0,38 -0,52 -0,48 ALPHA 3YR BASE CURRENCY 3,32 -0,82 -0,31 1,81 0,64 1,14 BETA 3YR BASE CURRENCY 1,08 0,40 1,13 0,57 0,96 0,52 Fonte: Morningstar Direct. Dati in valuta base al 28 febbraio 2023. Dati di patrimonio in milioni di euro. Fonte: Morningstar Direct. Dati al 28 febbraio 2023.
-
4 5 6 4 5 6 4 5 6 4 5 6 4 5 6 4 5 6
ziarie sui mercati locali. “Tuttavia, eventuali indizi più chiari di una recessione negli Stati Uniti finirebbero per penalizzare tutti gli asset rischiosi, comprese le valute emergenti e i tassi locali nei Paesi a più alto rischio, perché i premi al rischio salirebbero”, avvisa.
Tutti fattori da soppesare prima di investire in un’asset class in cui i rischi
sono diminuiti, ma non scomparsi. “La combinazione di valutazioni e rendimenti appetibili in buona parte del segmento potrebbe giocare a favore delle obbligazioni emergenti nel 2023. Ma la continua incertezza economica e geopolitica impone un approccio più prudente e diversificato”, riassume Jeremy Cunningham, investment director di Capital Group.
Criterio di selezione: fondi inclusi nella categoria Morningstar Obbligazionari Paesi Emergenti EUR con Rating FundsPeople in Italia, Spagna e Portogallo con maggiori masse gestite. Alcuni prodotti menzionati nella selezione potrebbero non essere registrati in Italia. Le informazioni sugli OICR e altri strumenti inclusi nella rivista di FundsPeople sono presentate a puro scopo informativo e illustrativo e non devono in alcun modo essere interpretate come un’offerta di vendita o una raccomandazione di investimento. Le informazioni non costituiscono un’informazione completa degli OICR o degli strumenti finanziari alla vendita nel mercato italiano.
COP28, IL CENTRALE RUOLO DELLA FINANZA E IL FUTURO DEL PIANETA
La finanza è al centro della transizione verso lo zero netto e ha la grande opportunità di contribuire a un cambiamento importante che aiuti
a preservare il pianeta e costruire un mondo più resiliente. Ma l’obiettivo non può essere raggiunto dal solo settore finanziario: è fondamentale che trovi supporto in politiche credibili da parte dei governi per allocare capitale nella misura e nei tempi necessari a raggiungere lo zero netto entro il 2050. Per raggiungere questo obiettivo sarebbe necessario ridurre le emissioni del 50% entro il 2030, ma secondo le stime gli attuali impegni assunti dai Paesi potrebbero invece portare a un aumento del 10% delle emissioni e a un riscaldamento di 2,4°C. Esiste dunque un forte disallineamento tra le azioni politiche e ciò che ci si aspetta da investitori e
aziende.
La COP27 non ha centrato l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature entro 1,5°C. Sarà diverso per la COP28 che si svolgerà a Dubai a fine 2023? In quell’occasione governi e istituzioni dovranno impegnarsi in modo più concreto a garantire il riconoscimento di finanziamenti per rendere possibile l’adattamento agli impatti fisici del cambiamento climatico. Parallelamente il settore finanziario dovrà continuare a dare il buon esempio, impegnandosi a portare avanti gli impegni presi negli investimenti e proseguire con un business responsabile.
2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 2019 2020 2021 2022 2023 149,44 197,92 282,19 5.249,13 5.044,40 6.097,93 4.799,57 2.962,59 2.565,31 4.713,00 206,72 2.804,45 2.004,89 254,39 2.207,23 MFS MERIDIAN
EMERGING MARKETS DEBT FUND NEUBERGER BERMAN SHORT DURATION EMER. MARKET DEBT FUND JUPITER GLOBAL EMERGING MARKETS SHORT DURATION BOND
FUNDS
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
MATTEO BUONOMINI Head of Italy Distribution, abrdn
APRILE I FUNDSPEOPLE 89
ADDIO ALL’ULTIMO BAZOOKA DELLA POLITICA MONETARIA
Avvicendamento al timone della Bank of Japan. Il nuovo governatore, Kazuo Ueda, deve affrontare la sfida di guidare un cambiamento graduale verso la normalizzazione dei tassi di interesse dopo vent’anni di politica monetaria ultra accomodante.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
(PGIM WADHWANI)
Montserrat Formoso 90 FUNDSPEOPLE I APRILE ANALISI FIXED INCOME
di
IL 2% COME OBIETTIVO PER L’EVOLUZIONE DEI PREZZI
L’avvicendamento ai vertici della Bank of Japan (BoJ) è ormai alle porte. Haruhiko Kuroda, al timone della banca centrale giapponese dal 2013, passerà il testimone a Kazuo Ueda, economista e professore (come Bernanke) nonché ex membro del consiglio di politica monetaria della BoJ. La scelta del prossimo governatore non è dettata da considerazioni legate all’età: il successore del 78enne Kuroda è un giovane di 71 anni, in un Paese in cui la speranza di vita raggiunge gli 85.
Con l’uscita di scena dell’attuale governatore ad aprile si apre una finestra di opportunità per avviare un cambiamento della politica monetaria, come richiesto dai mercati. Aspettiamo quindi di sapere se Ueda metterà
fine alla politica di controllo della curva dei rendimenti (yield curve control o YCC).
La banca centrale nipponica ha introdotto questo meccanismo a settembre 2016 per cercare di far salire l’inflazione e guidarla verso il tasso obiettivo del 2%. “L’eccessiva crescita del denaro in Giappone ha avuto una dinamica molto simile a quella osservata negli Stati Uniti e nella zona euro, con un picco durante la pandemia che è già in via di correzione. Ma l’entità è stata ben diversa”, avverte Gilles Moëc, chief economist di AXA IM: “Malgrado la politica monetaria ultra espansiva, la crescita della base monetaria tra i picchi è stata particolarmente lenta nel Paese del Sol Levante, con una media dell’1,4% su base annua tra il 2010
“L’ENTITÀ E LA VELOCITÀ DEGLI INTERVENTI DI NORMALIZZAZIONE DELLA POLITICA MONETARIA DELLA BOJ DIPENDERANNO DALL’INFLAZIONE USA E DALLE PRESSIONI SALARIALI IN GIAPPONE” JEREMY CUNNINGHAM
CAPITAL GROUP
5% 4% 3% 2% 1% 0% -1% -2% -3% GENI1990 FEBI1994 MARI1998 APRI2002 MAGI2006 GIUI2010 LUGI2014 AGOI2018 SETI2022
Dati al 30 novembre 2022. Fonte: Bloomberg. APRILE I FUNDSPEOPLE 91
L’inflazione si attesta sui livelli più alti da diversi decenni
ATTESA DI UN CAMBIAMENTO DELLA POLITICA MONETARIA
e il 2019 contro il 2% dell’Eurozona e il 3,4% degli USA”.
A dicembre 2022 Kuroda ha colto i mercati di sorpresa annunciando una flessibilizzazione della politica di controllo della curva dei rendimenti, con un ampliamento della fascia target per il JGB decennale da +/-25 a +/-50 pb. In realtà si è trattato solo di una modifica di modesta entità, perché la BoJ “continua a intervenire con forza per mantenere il controllo del mercato obbligazionario”, spiega Jeremy Cunningham, investor director di Capital Group.
“Di fatto, la banca centrale ha incrementato gli acquisti mensili di debito pubblico da 7,3 a 9 miliardi di yen” per difendere il nuovo intervallo. “Per cercare di mantenere uno stretto controllo sui rendimenti a fronte dei continui rialzi dei tassi di interesse in altre
economie sviluppate, la BoJ si è vista costretta ad acquistare obbligazioni giapponesi su vasta scala, iniettando ingente liquidità nel sistema finanziario”, sostiene Luca Paolini, chief strategist di Pictet AM.
Katrin Löhken, economista di DWS, sottolinea che nei soli mesi di gennaio e febbraio il volume degli acquisti di debito pubblico ha superato il totale degli acquisti del 2022, facendo schizzare a livelli proibitivi lo strumento di controllo della curva dei rendimenti e causando un peggioramento delle condizioni del mercato finanziario, anziché un miglioramento. A suo avviso, questo sviluppo indica che i mercati finanziari non credono nella continuità della misura.
L’inflazione in Giappone si attesta sui livelli più alti da diversi decenni. “In
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG
A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
0,50 0,45 0,40 0,35 0,30 0,25 0,20 SETI2022 OTTI2022 NOVI2022 DICI2022
IN
I governativi giapponesi hanno registrato un forte aumento dei prezzi dopo la modifica della politica di controllo della curva dei rendimenti dei titoli a 10 anni a dicembre 2022.
A DICEMBRE 2022 KURODA HA COLTO I MERCATI DI SORPRESA ANNUNCIANDO UNA FLESSIBILIZZAZIONE DELLA POLITICA DI CONTROLLO DELLA CURVA DEI RENDIMENTI 92 FUNDSPEOPLE I APRILE ANALISI FIXED INCOME
Dati al 31 dicembre 2022. Fonte: Bloomberg.
LIBERI
IN LINEA CON LE CONDIZIONI ECONOMICHE, IL RENDIMENTO DEL DECENNALE
SAREBBE PIÙ ALTO DI 1-1,5 PUNTI
PERCENTUALI”
GILLES MOËC AXA IM
AVEVA PARLATO
DELLA NECESSITÀ
DI UNA STRATEGIA DI USCITA
“LA BOJ SI È VISTA COSTRETTA A EFFETTUARE ACQUISTI MASSICCI DI OBBLIGAZIONI, INIETTANDO INGENTE LIQUIDITÀ NEL SISTEMA FINANZIARIO”
LUCA PAOLINI
PICTET AM
questo contesto, le pressioni sulla BoJ continuano ad aumentare”, argomenta Moëc. “L’istituto si trova dinanzi a un dilemma: può difendere a tutti i costi la sua politica di controllo della curva, il che significa sostanzialmente perdere il controllo del bilancio, o accettare un deprezzamento valutario per dare sostegno all’inflazione”. Paolini ricorda che nel 2022 lo yen ha registrato il maggior indebolimento contro il dollaro da 36 anni a questa parte.
Secondo Cunningham, “l’entità e la velocità degli interventi di normalizzazione della politica monetaria della BoJ dipenderanno da vari fattori, tra cui in particolare l’inflazione USA, che se fosse più persistente del previsto danneggerebbe lo yen, e le pressioni salariali in Giappone”.
L’inflazione è tornata, “ma resta notevolmente più bassa che negli Stati
Uniti e in Europa”, precisa Moëc. La banca centrale vuole quindi avere la certezza che non si tratti di uno shock dell’offerta transitorio, ma che si produca un cambiamento strutturale e l’inflazione venga trasmessa all’economia attraverso gli stipendi.
STRATEGIA DI USCITA
La direzione che prenderà la BoJ è un’incognita. Già qualche mese fa Kuroda aveva anticipato la sua posizione al riguardo, riconoscendo la necessità di “preparare la strategia di uscita”. La successione alla carica di governatore potrebbe essere l’occasione giusta, anche se non si prevede che vengano prese decisioni affrettate per porre fine all’attuale politica. La banca centrale possiede più della metà del debito pubblico nazionale e la maggior parte degli strumenti dei fondi quotati in borsa.
Come sottolinea Moëc, se non fosse per gli interventi della BoJ, ovvero se i tassi di interesse fossero liberi di fluttuare in linea con le condizioni economiche, il rendimento del decennale sarebbe più alto di 1-1,5 punti percentuali. “Anche senza tenere conto del rischio di una reazione eccessiva sul piano tecnico, un aumento così significativo farebbe tornare i rendimenti su livelli che non vengono toccati da più di 15 anni”, afferma. In questo caso, gli investitori giapponesi che hanno dovuto cercare di generare rendimenti all’estero probabilmente riporterebbero capitali in patria, danneggiando le obbligazioni globali ma dando impulso allo yen.
Secondo il chief economist di AXA IM, la banca centrale deve decidere come vorrà operare una volta conclusa l’attuale politica di controllo della curva, in particolare su due fronti: cosa fare con il tasso di interesse ufficiale e se consentire o no la libera fluttuazione dei titoli a più lunga scadenza. “La BoJ potrebbe essere tentata di ricorrere a un moderato quantitative easing discrezionale, nell’intento di guidare il mercato obbligazionario evitando reazioni esagerate, ma senza indicare un obiettivo esplicito”, ipotizza. Tuttavia, “potrebbero trascorrere parecchi mesi prima che vengano sciolti questi nodi”.
“SE I TASSI DI INTERESSE FOSSERO
DI FLUTTUARE
LA DIREZIONE CHE PRENDERÀ LA BOJ È UN’INCOGNITA. MESI FA KURODA
APRILE I FUNDSPEOPLE 93
FONDI TEMATICI
COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE IN UN CONTESTO DI INFLAZIONE
ELEVATA E RIALZI DEI TASSI
Nel 2022 le strategie tematiche sono state colpite da pesanti fughe di capitali, con un calo delle masse gestite del 26% in Europa, ma non sono mancate le eccezioni.
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI) STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE 94 FUNDSPEOPLE I APRILE ANALISI STRATEGIE di Ana Palomares
Gli investimenti tematici non sono più una specialità di nicchia offerta da pochi asset manager, ma fanno ormai parte a pieno titolo della gamma di prodotti della maggior parte delle società di gestione. Nell’ultimo anno, però, la loro crescita è stata frenata dall’andamento negativo dei mercati e dal cambio di rotta delle banche centrali, che in breve tempo hanno portato i tassi da zero al 3% in Europa e a quasi il 5% negli Stati Uniti.
“Il 2022 è stato un anno difficile per le strategie tematiche, perché numerosi
fattori hanno concorso a destabilizzare i mercati. L’aumento dell’inflazione, l’aggravarsi dei rischi geopolitici e le prospettive economiche incerte hanno pesato sulle valutazioni di numerose aziende potenzialmente in grado di beneficiare delle principali tendenze di lungo periodo”, conferma Guy Davies, CIO di Equities di BNP Paribas AM. A maggior ragione se pensiamo che, come sottolinea Vafa Ahmadi, head of Global Thematic Equities di CPR Asset Management, la controllata di Amundi specializzata in investimenti tematici, “le strategie tematiche sono
EVOLUZIONE
INVESTIMENTI TEMATICI
EUROPA 350.000 300 .000 250.000 200.000 150.000 100.000 50 .000 0 6.000 6.800 10.600 30.300 46.800 38.200 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% AUM (MILIONI DI $) QUOTA DEL MERCATO DEGLI ETF SUI TEMATICI 2017 2018 2019 2020 2021 2022
DEGLI
IN
ETF FONDI QUOTA DEL MERCATO DEGLI ETF 71.500 76.800 112.300 7.8% 8.1% 8.6% 12.3% 13.5% 12.2% 215.900 335.000 245.200 APRILE I FUNDSPEOPLE 95
Fonte: Wisdom tree, Morningstar, Bloomberg. Dati al 31 dicembre 2022, basati sulla classificazione interna che Wisdom Tree fa sui fondi tematici.
FLUSSI DI ENTRATA E USCITA REGISTRATI NEL 2022
sostanzialmente orientate alla crescita e hanno risentito dei rialzi dei tassi”.
Stando ai dati di WisdomTree, il mercato europeo degli investimenti tematici ha chiuso il 2022 a quota 283,4 miliardi di dollari, in calo del 26% rispetto all’anno precedente. Una simile contrazione è in gran parte riconducibile al contesto di mercato, soprattutto alla luce dell’andamento negativo di uno dei settori di punta delle strategie tematiche: la tecnologia. Ma ha influito anche la brusca flessione degli afflussi netti registrati da questi prodotti. Se-
condo i dati della società, nel 2022 gli investimenti tematici europei hanno raccolto 13,1 miliardi di dollari, una cifra positiva ma lontana anni luce dai 108,3 miliardi del 2021.
Ad ogni modo, gli esperti consigliano di non fare di tutta l’erba un fascio, perché gli investimenti tematici comprendono tante strategie diverse e alcune di queste sono particolarmente adatte in un contesto di mercato come quello attuale, contraddistinto da inflazione elevata e tassi in salita. “È importante ricordare che ogni tema di investimento
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE ANGUS
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS
(PGIM WADHWANI)
TOP 5 BOTTOM 5
SETTORI ETF con più sottoscrizioni e rimborsi netti
SETTORI FONDI con più sottoscrizioni e rimborsi netti
PRODUZIONE DI ENERGIA SOSTENIBILE ACCUMULO DI ENERGIA SOSTENIBILE CYBERSECURITY TECNOLOGIA SALUTE UGUAGLIANZA, INCLUSIONE & DIVERSITÀ DIGITALIZZAZIONE MEDICA AGRICOLTURA PIATTAFORME & MERCATI DIGITALI SEMICONDUTTORI ROBOTICA & AUTOMATIZZAZIONE 1.600 900 800 700 400 -150 -160 -170 -170 TOP 5 BOTTOM 5 PRODUZIONE DI ENERGIA SOSTENIBILE UGUGAGLIANZA, INCLUSIONE & DIVERSITÀ GESTIONE DELLE RISORSE SOSTENIBILI ROBOTICA & AUTOMATIZZAZIONE ALIMENTAZIONE SOSTENIBILE DIGITALIZAZZIONE MEDICA INTELLIGENZA ARTIFICIALE & BIG DATA TECNOLOGIA SALUTE AGRICOLTURA FINTECH & DIGITALIZZAZIONE FINANZIARIA 2.300 1.800 1.200 1.100 700 -600 -600 -600 -800 -1.100 -800 96 FUNDSPEOPLE I APRILE
STRATEGIE
Fonte: Wisdom tree, Morningstar, Bloomberg. Dati in milioni di dollari al 31 dicembre 2022, basati sulla classificazione interna che Wisdom Tree fa sui fondi tematici.
ANALISI
“PIÙ I PRODOTTI TEMATICI SI DIFFONDONO TRA GLI INVESTITORI, PIÙ SI TRASFORMANO DA COMPONENTI SATELLITE A ELEMENTI CORE DEI PORTAFOGLI. L’ASSET ALLOCATION TEMATICA È ORMAI IL PASSO SUCCESSIVO NELLO SVILUPPO DEGLI INVESTIMENTI TEMATICI” VAFA AHMADI
AMUNDI
ha caratteristiche specifiche e non tutti reagiscono allo stesso modo all’inasprimento monetario. Anche all’interno di una stessa tematica, gli sviluppi sul piano economico hanno impatti differenti sulle singole opportunità di investimento”, precisa Leonardo Fernández, head of Intermediary Channel di Schroders.
MENO TECH, PIÙ ENERGIA
Tra queste strategie figura quella incentrata sulla transizione energetica, che in un anno di prezzi del petrolio alle stelle ha acquisito sempre più importanza nei portafogli degli investitori. In base ai dati WisdomTree su prodotti a gestione attiva ed ETF, infatti, gli investimenti nella generazione di energia sostenibile hanno totalizzato i maggiori afflussi netti a quota 4 miliardi di dollari, pari a un terzo della raccolta totale dei fondi tematici. Ai primi posti della classifica dei rimborsi troviamo invece fintech e digitalizzazione nonché robotica e automazione (si veda il grafico). Senza dimenticare i temi più brillanti del 2022 includono una componente ESG, che è sempre più richiesta dagli investitori. “Gli investimenti tematici collegati al megatrend della transizione energetica non vanno persi di vista”, è il consiglio di WisdomTree.
“Se due anni fa gli investitori tendevano ad associare gli investimenti tematici esclusivamente alle tecnologie dirompenti, i cambiamenti sociali e demografici, di pari passo con quelli am-
bientali, hanno fatto emergere altri temi che negli ultimi tempi sono diventati sempre più popolari”, spiega Chandler Nichols, product specialist di Global X. E fa l’esempio del 2022, “quando i timori legati alla crisi energetica in corso in Europa hanno dato forte impulso alla domanda di tecnologie per la generazione di energie pulite da utilizzare come fonti alternative di combustibili”.
DA TATTICI A CORE
Oltre alla modifica delle preferenze relative a un determinato tema, cominciano a cambiare anche gli approcci, che diventano sempre più versatili e globali, nonché il ruolo svolto dalle strategie tematiche all’interno dei portafogli. “Più i prodotti tematici si diffondono tra gli investitori, più si trasformano da componenti satellite a elementi core dei portafogli. L’asset allocation tematica è ormai il passo successivo nello sviluppo degli investimenti tematici”, sostiene Vafa Ahmadi.
In effetti, se c’è un fattore che accomuna tutti gli approcci con etichetta tematica è l’orizzonte di investimento a più lungo termine, che induce a prenderli in considerazione in ottica strategica più che tattica. “I veri investimenti tematici non sono opportunistici. Molti temi in cui valutiamo di investire sono multigenerazionali: non riguardano solo la vita degli investitori di oggi, ma anche quella dei loro figli e nipoti”, conclude Guy Davies.
INVESTIRE IN OTTICA DI LUNGO PERIODO
In qualsiasi contesto di mercato, le distorsioni comportamentali, come la tendenza ad assumere un’ottica di breve termine, possono portare a reagire in modo eccessivo alle notizie, positive e negative. Il conseguente errato pricing degli asset crea potenziali opportunità di investimento long e short a livello globale, per i gestori attivi, con un’ottica di lungo termine e focalizzati sulle valutazioni. Il team Growth Equity Strategies di Loomis Sayles, guidato dal CIO e fondatore Aziz Hamzaogullari, ha un unico motore di alfa per le proprie 5 strategie, tra cui Global Growth Equity e Long/Short Growth Equity. Con quasi $52 miliardi in gestione cerca di investire in quelle poche società di alta qualità con vantaggi competitivi sostenibili che generano una crescita duratura e redditizia, ma solo quando sono trattate con uno sconto significativo rispetto alla stima del valore intrinseco. La ricerca proprietaria produce un book di investimenti di aziende selezionate negli USA e a livello globale. Inoltre, la loro analisi di aziende di alta qualità e a crescita secolare di lungo periodo mette anche in luce nomi di bassa qualità e strutturalmente carenti, che possono rappresentare opportunità di shorting quando vengono scambiate a un premio significativo rispetto al loro valore intrinseco.
L’OPINIONE DI RAP T REN PAR T NER
HOLLIE C. BRIGGS, Growth Equity Strategies Sakorum Funds, Global Head of Product Management Loomis Sayles (Natixis IM)
APRILE I FUNDSPEOPLE 97
L’OLIO DI OLIVA A CAMPESTRI FROM COST TO PROFIT
Dall’amicizia con il fondatore di Villa Campestri ho potuto apprezzare le eccellenze dell’olio sul piano internazionale, con uno sguardo nuovo sulle questioni di sostenibilità ambientale ed economica.
Fra le olivete del Mugello, dove si incrocia il sentiero degli Dei con quello degli Etruschi, non lontano dalla scuola di Barbiana di Don Lorenzo
Milani, si può avere la fortuna di soggiornare a Villa Campestri, dove si insegna una originale teoria del valore, non tanto di natura finanziaria bensì
centrata sul rispetto della vita e della natura, che ha a che fare con la cultura dell’olio di oliva, inteso nella sua massima eccellenza.
Nel mio caso la fortuna ha coinciso con la conoscenza e poi l’amicizia con il fondatore di Villa Campestri, Paolo Pasquali. Grazie a Paolo, che purtroppo ci ha lasciati per Covid prima che i vaccini fossero disponibili, ho potuto
apprezzare le eccellenze dell’olio sul piano internazionale, con uno sguardo nuovo sulle questioni di sostenibilità ambientale ed economica. Quella per l’olio alla fine è diventata una passione, ormai parte del mio DNA.
L’olio è quanto di più prezioso ci sia nella nostra dieta mediterranea, è la matrice stessa, il collante che tiene in piedi quello che gli americani han-
DOPO DIVERSI ANNI IN CUI I FONDI NON HANNO CERTO BRILLATO PER LA LORO CONSISTENZA, E DOPO UNO DEGLI ANNI MENO CONSISTENTI DELLA STORIA (SE NON IL MENO CONSISTENTE IN ASSOLUTO), SCOPRIAMO QUALI CASE DI GESTIONE SI DISTINGUONO IN POSITIVO IN ITALIA SECONDO IL FUNDSPEOPLE 2023. LE SOCIETÀ CON LA GAMMA PIÙ CONSISTENTE NEL 2023 RATING FUNDSPEOPLE RATING FUNDSPEOPLE 2023 LA PREMIAZIONE DEI FONDI PLUS NORMATIVA ESG A CHE PUNTO SIAMO IN EUROPA INTERVISTE
STRATEGIE FONDI TEMATICI COME SONO CAMBIATE LE PREFERENZE
ANGUS
MUIRHEAD (CREDIT SUISSE AM) MICHAEL DICKS (PGIM WADHWANI)
98 FUNDSPEOPLE I APRILE OUT OF OFFICE ESPERIENZE
di Alessandro Bucelli
no definito come piramide alimentare e che per i nostri nonni è semplice costume; al tempo stesso è oggetto di grandi frodi e noncuranze generali, con una legislazione in Italia che certo non tiene conto di standard qualitativi minimi elevati. Il risultato è spesso un fallimento del mercato: supermercati che vendono un prodotto che può avere il prezzo di 4/5 euro al litro quando in realtà sappiamo che il costo minimo di produzione di un extra vergine oggi non può essere inferiore ai 10 euro, olivete abbandonate e persone (soprattutto i più giovani) inconsapevoli persino del gusto rancido che spesso gli propinano nei ristoranti.
L’ORO VERDE
A Villa Campestri si spendono le energie per ribaltare tutto ciò e ridefinire in senso positivo il valore dell’olio, con in mente un semplice obiettivo: passare “from cost to profit” per i produttori e ridurre le asimmetrie informative per i consumatori. L’idea di fondo è quella di capire quali sono le criticità naturali della materia prima e usare le migliori tecnologie
L’OLIO È QUANTO DI PIÙ PREZIOSO CI SIA NELLA NOSTRA DIETA MEDITERRANEA, È LA MATRICE STESSA,
per superarle: se aria, luce e temperatura sono nemici naturali dell’olio che ne portano a un graduale decadimento organolettico, il modello che si persegue punta a preservare l’olio da questi nemici naturali, in modo da avere un prodotto di qualità a distanza di mesi dalla raccolta. Un’altra grande lezione è che l’olio di oliva “è” mentre il vino si “fa”: questa differenza concettuale porta a rispettare la natura in quanto tale e a ricercare i diversi profili sensoriali degli oli per capire come questi interagiscono con la matrice alimentare, piuttosto che scadere in uno stantio “il mio olio è il migliore”. Questo significa aprirsi alla conoscenza di produzioni anche molto diverse da quella italiana o toscana, in modo da arricchire l’esperienza del consumatore.
Allora perché l’oro verde non riscuote il successo meritato? Forse perché è apollineo, è razionale, invece del vino che è fonte di hybris, quindi più entusiasmante, più immediato. Ha quindi bisogno di uno spazio di riflessione per essere apprezzato. Magari il tempo di una camminata fra gli olivi
o persone in grado di avvicinarci a un mondo tanto semplice nella sua essenza quanto complesso nella sua declinazione alimentare. Eppure, una sua valorizzazione avrebbe conseguenze positive per la nostra salute, per la campagna, per la nostra storia.
Nel caso di Villa Campestri il termine valorizzazione non è parola astratta ma si declina sul piano economico in una proposta commerciale che ha portato a un modello dove i prezzi degli oli proposti, come diversi profili sensoriali, sono diventati un multiplo del costo di produzione, appunto “from cost to profit”. Un vero business case di value investing, nel senso letterale della parola, di riconoscere un valore a ciò che il mercato non riesce a dare! Certo, stiamo parlando di poche gocce di alta qualità rispetto a un mercato che vede i grandi volumi d’olio trasportati ancora con le petroliere; a ogni modo è una sfida che vale la pena perseguire, come eredi di un patrimonio culturale che coincide con la storia “lenta” del nostro passato. Sono duemila anni che l’olio aspetta il posto che merita, che questa sia la volta buona?
QUELLO
AMERICANI
APRILE I FUNDSPEOPLE 99
IL COLLANTE CHE TIENE IN PIEDI
CHE GLI
HANNO DEFINITO COME PIRAMIDE ALIMENTARE”