S P E C I A L E
L’EVOLUZIONE DELLA BANCA DEPOSITARIA IN ITALIA L'INSERTO DI BANCA DEPOSITARIA 2020 È DISTRIBUITO CON LA RIVISTA FUNDSPEOPLE NOVEMBRE 2020
L’EVOLUZIONE DELLA BANCA DEPOSITARIA IN ITALIA UN RUOLO DI SECURITIES SERVICES PROVIDER PIÙ AMPIO IN GRADO DI RISPONDERE A TUTTE LE ESIGENZE DELLA CLIENTELA, IN CUI TECNOLOGIA E DIGITALIZZAZIONE HANNO UNA FUNZIONE CENTRALE.
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BANCA
DEPOSITARIA Un ruolo di securities services provider più ampio in grado di rispondere a tutte le esigenze della clientela, in cui tecnologia e digitalizzazione hanno una funzione centrale.
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UN RAPPORTO SIMBIOTICO CON LA PROPRIA CLIENTELA CHE DIVENTI UNA VERA PARTNERSHIP DI LUNGO TERMINE
’attuale contesto di mercato caratterizzato da bassi tassi di interesse, inflazione contenuta e una regolamentazione sempre più stringente ha lanciato nuove sfide per il settore dell’asset management, che si è ritrovato a fare i conti con una forte compressione dei margini, nuovi prodotti e tecnologie dirompenti. Questo ha portato SGR e investitori istituzionali a rivedere i propri modelli di business e a lavorare in un rapporto di partnership più stretto con il mondo delle banche depositarie. Di conseguenza anche il ruolo di queste ultime si è dovuto adeguare, evolvendosi il suo in securities services provider più ampi in grado di rispondere alle esigenze specifiche dei propri clienti.
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Con l’obiettivo di indagare su questa profonda evoluzione, FundsPeople ha deciso di lanciare il suo primo evento dedicato interamente alle banche depositarie, per porre al centro di un’analisi quei servizi spesso poco visibili, ma di vitale importanza per tutta l’industria del risparmio gestito. Per farlo abbiamo chiesto l’intervento delle figure apicali delle principali banche depositarie operanti in Italia, che in una tavola rotonda, moderata da Alessandro Viviani, partner e fondatore di Parva Consulting ed esperto in tale ambito, hanno saputo dar voce a questa trasformazione in atto. Andrea Cattaneo, direttore generale di BNP Paribas Securities Services; Giorgio Solcia, managing director di CACEIS Bank, Italy Branch; Mau-
rizio Tacchella, director, Depositary Bank & Controls BU di DEPObank; Andrea Cecchini, country head Italy di RBC Investor & Treasury Services; Marco Mosca, managing director, head of Coverage, Marketing and Solutions di Societe Generale Securities Services e Denis Dollaku, country head di State Street Italia si sono confrontati sulle principali sfide che hanno dovuto affrontare nel corso del lockdown a causa della pandemia da Covid-19 e su come soddisfare al meglio i bisogni della clientela.
PARTNERSHIP A LUNGO TERMINE Al fine di accompagnare il cliente verso una trasformazione digitale e di aiutarlo ad affrontare tutte le sfide che l’attuale contesto di mercato NOVEMBRE I FUNDSPEOPLE 3
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IL DATA MANAGEMENT DIVENTA UN ‘MUST HAVE’ PER LE BANCHE DEPOSITARIE E IL PUNTO DI FORZA PER UNA RELAZIONE A LUNGO TERMINE pone davanti è necessario creare un rapporto simbiotico tra banche depositarie e SGR o investitori istituzionali. Come si traduce tale obiettivo? Ampliando il perimetro d’offerta. Il primo passo verso una partenership duratura è la gestione dei dati, che diventa un ‘must have’ per i player depositari. “Dobbiamo favorire un accesso ai dati in maniera semplice, dinamica e user friendly”, ha commentato Marco Mosca di Societe Generale Securities Services. Il data management diventa quindi un servizio aggiuntivo per gli asset manager. “Il vero vantaggio competitivo sarà quello di fornire dati che rispondano es4 FUNDSPEOPLE I NOVEMBRE
attamente alle loro esigenze”, aggiunge Andrea Cecchini di RBC Investor & Treasury Services. La risposta sarà quindi “asset intelligence attraverso piattaforme integrate con dati preorganizzati che facciano da centro di controllo unificato”, sottolinea Denis Dollaku di State Street Italia. Dunque, tecnologia e digitalizzazione sono i veri protagonisti di questo percorso evolutivo incessante. “Ciò deve portare a piattaforme che in real time diano tutte le informazioni riguardo sottoscrittori e portafogli in maniera efficiente e tempestiva”, conclude Maurizio Tacchella di DEPObank. Di conseguenza, in quest’ottica
il data management può diventare un mezzo per l’avvio di politiche commerciali e distributive mirate.
NUOVI PRODOTTI Il contesto macroeconomico costringe gli investitori a guardare a nuove classi di attivo, quali ad esempio i private asset e i fondi alternativi, ma apre le porte anche a nuovi trend di mercato, come la ricerca di un mondo sostenibile, in cui l’integrazione dei fattori ESG sia all’ordine del giorno. L’abbondanza di liquidità e la necessità di fonti di rendimento stabili nel tempo hanno favorito anche la nascita di strumenti come i PIR alternativi, sostenuti inoltre dai
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SUPPORTARE IL CLIENTE NELLA CREAZIONE DI VALORE CON SERVIZI SEMPRE PIÙ CUSTOMIZZATI benefici fiscali, che richiedono strutture apposite per il lancio e la gestione. Le banche depositarie, per essere un partner stabile nel supporto operativo degli alternativi, devono “garantire modelli integrati di depositario e outsourcing globale”, suggerisce Giorgio Solcia di CACEIS Bank, Italy Branch.
CREARE VALORE La creazione di valore oggi è sempre più collegata al concetto di sostenibilità, diversity e inclusion, valori che poco a poco si stanno inglobando nel settore dell’asset management, sia a
livello aziendale che di processi di investimento. Tali tematiche impattano sempre più la gestione dei prodotti e dei servizi, e portano di conseguenza ad ampliare l’offerta oltre qualcosa che sia strettamente legato alla tradizione delle depositarie. “Ciò si allarga al concetto di company engagement, che raggruppi una serie di tematiche trasversali con l’obiettivo sfidante di renderle concrete a beneficio dei clienti”, conclude Andrea Cattaneo di BNP Paribas Securities Services. La depositaria, come soggetto terzo con funzioni primariamente di controllo per il bene degli investitori finali e
del mercato nel suo insieme, è oggi un operatore altamente specializzato che fornisce un ampio spettro di servizi ad alto valore aggiunto. “La selezione del corretto fornitore, o meglio partner, e la condivisione delle priorità strategiche, permettono quindi alla SGR di perseguire i propri obiettivi al meglio, sapendo che il proprio partner ne ha visibilità ed è quindi a sua volta ingaggiato sugli stessi. La depositaria allo stesso modo può focalizzare i propri investimenti e sviluppi in modo coerente, ad esempio attraverso il livello di standardizzazione/customizzazione di processi e soluzioni, focus su qualità del servizio vs. costo dello stesso, ampiezza vs. focalizzazione del supporto alla SGR”, dichiara Alessandro Viviani di Parva Consulting. Secondo l’esperto, le SGR possono quindi perseguire e raggiungere il successo usando la propria depositaria come un fornitore, ma hanno anche l’opzione di costruire un diverso rapporto con la stessa depositaria e fare leva sulla relazione collaborativa con questo partner per perseguire obiettivi più sfidanti o per mitigare i rischi di insuccesso del proprio percorso di sviluppo. NOVEMBRE I FUNDSPEOPLE 7
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UN’UNIONE DI ECCELLENZE PER AFFRONTARE LA VELOCITÀ DEL CAMBIAMENTO R
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HEAD OF TERRITORY MANAGEMENT, BNP PARIBAS SECURITIES SERVICES
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Alessandro Gioffreda TNE
BNP Paribas Securities Services e Allfunds hanno firmato un accordo strategico con numeri e prospettive importanti. Genesi, obiettivi e dettagli dell’operazione spiegati da Alessandro Gioffreda, head of Territory Management della banca custode.
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accordo strategico tra BNP Paribas Securities Services e Allfunds visto dalla prospettiva di BNP Paribas Securities Services ha come obiettivo più immediato e visibile quello di combinare due eccellenze nei rispettivi settori al fine di creare un’offerta innovativa e value creative per i clienti con un time-to-market immediato. Guardando alle piattaforme per la distribuzione fondi, “Il mercato business to business in Europa ha raggiunto i 2,4 miliardi di euro nel 2017 e si stima possa raddoppiare i volumi entro i prossimi 12 mesi. Un comparto in crescita perché risponde ad esigenze di velocità ed efficienza sempre maggiori da parte degli operatori”, premette Alessandro Gioffreda, head of Territory Management di BNP Paribas Securities Services, prima di entrare nei dettagli della partnership di recente costituzione.
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COMMON VALUE PROPOSITION Data analytics, esperienza digitale e studio di soluzioni blockchain per automatizzare tutta una serie di flussi che oggi sono operati ancora manualmente sono alcuni dei primari servizi a valore aggiunto su cui BNP Paribas Securities Services e Allfunds lavoreranno congiuntamente per ampliare l’offerta nei confronti della clientela.
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TIME TO MARKET L’asset class fondi è per BNP Paribas Securities Services di estrema rilevanza, con quasi 1.000 miliardi di euro in custodia ripartiti tra un’ampia tipologia di clientela. “Il
nostro servizio su questo comparto è sempre stato all’avanguardia ma principalmente focalizzato sull’order ruoting. In un mondo che sta diventando sempre più competitivo e che presenta ancora forti manualità e richiede di operare con una miriade di controparti abbiamo maturato la convinzione che fosse necessario ampliare i nostri orizzonti nell’interesse del business e dei nostri clienti”, rivela Gioffreda. Da qui una doppia esigenza: allargare la value proposition con un’offerta sempre più completa e farlo nel modo più veloce ed efficiente possibile. “Sviluppare una piattaforma proprietaria - spiega in merito alla genesi dell’operazione - è stata un’opzione presa in considerazione inizialmente, ma le nostre analisi ci hanno portato a stimare tra i 5 e i 10 anni il tempo necessario per creare da zero un prodotto comparabile con alcune delle migliori soluzioni presenti sul mercato”. Nelle valutazioni di BNP Paribas Securities Services, Allfunds si è rivelata la piattaforma di distribuzione più all’avanguardia in termini di completezza del prodotto, presenza sul mercato, con oltre 2.000 fund house per un totale di oltre 100.000 fondi di investimento, e in compliance con il quadro regolamentare. “Decisiva - dichiara l’head of Territory Management della società - è stata l’unità di vedute sui servizi a valore aggiunto su cui lavorare per ampliare l’offerta nei confronti della clientela, con riferimento in particolare a data analytics, esperienza digitale e studio di soluzioni blockchain per automatizzare tutta una serie di flussi che oggi sono operati ancora manualmente”.
ALLEANZA STRATEGICA Una visione strategica unitaria di lungo termine che ha portato a siglare una partnership per effetto della quale BNP Paribas Securities Services ha visto la cessione del business di banca corrispondente in Italia a Allfunds con cui si è impegnata nella creazione di una common value proposition nei confronti dei clienti istituzionali su scala internazionale. I clienti di BNP Paribas Securities Services potranno, infatti, usufruire di una serie di servizi a valore aggiunto della wealthtech che avrà di contro la possibilità di fare leva sull’operatività della banca in oltre 90 mercati. “Siamo pronti ad avviare iniziative congiunte in tutti i Paesi in cui possediamo strutture commerciali territoriali in grado di facilitare il dialogo con le controparti”, afferma Gioffreda che spiega come questa operazione sia necessaria per spiegare nel dettaglio i vantaggi di questa unione. “L’integrazione con la piattaforma tecnologica di Allfunds porterà ad una mutualizzazione di piattaforme e infrastrutture per operare nel mondo del dealing dei fondi di investimento. Ci consentirà di far evolvere ulteriormente il nostro ruolo di collegamento fra la parte buy-si-
ALLO STUDIO INSIEME AD ALLFUNDS UNO ONE-STOP-SHOP DEDICATO ALLA CREAZIONE, GESTIONE E DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI ASSICURATIVI UNIT-LINKED
de e la parte sell-side. Questo approccio è perfettamente in linea con uno dei pilastri del nostro piano strategico, che ci vede come ‘platforms aggregators’ in ogni anello della catena del valore”.
COME ANTICIPARE I TREND “Siamo un player globale, riconosciuto e scelto per la propria scala e la propria solidità, ma non siamo disposti ad abbandonare il nostro tratto distintivo costituito dalla presenza locale. Crediamo molto nella vicinanza ai clienti come metodo per conoscere in profondità le loro esigenze. È questo l’elemento da cui partire per orientare la nostra attività in cerca delle migliori soluzioni per anticipare i trend dell’industria”, sottolinea Gioffreda. Uno di questi è certamente rappresentato dal cambiamento conseguente alla rivoluzione tecnologica. Un cambiamento contrassegnato dalla rapidità, anche relativa all’evoluzione dei bisogni dei clienti. “L’ampiezza dei servizi che offriamo e la volontà di mantenere sempre al massimo il livello qualitativo impongono una crescita tanto per linee interne, con sviluppo di soluzioni proprietarie, tanto attraverso accordi, in modo particolare nei casi in cui questi ci permettono di offrire, in maniera pressoché immediata, ai nostri clienti un set di servizi in grado di migliorare l’operatività, l’efficienza e la qualità complessiva del lavoro”, aggiunge il manager riferendosi alla partnership strategica con Allfunds. Guardando al futuro, due sono i progetti che vedranno le due entità unite per lavorare a soluzioni innovative che riguardano il mondo della distribuzione. Il primo è lo sviluppo della tecnologia blockchain per la sua applicazione al comparto della fund distribution ed il secondo guarda al mondo assicurativo ed in particolare alle unit-linked. “Si tratta di un prodotto in rapida espansione per cui abbiamo in programma di creare uno one-stop-shop dedicato che sia in grado di riunire tutti gli strumenti necessari per la loro creazione, gestione e distribuzione”. NOVEMBRE I FUNDSPEOPLE 11
L’EVOLUZIONE DELLA BANCA DEPOSITARIA DEPOSITARIO “SOLID & INNOVATIVE” Più tecnologia, concentrazione dei player e pressione sui margini spingono al massimo la ricerca di efficienza. Solidità e innovazione sono le parole d’ordine di CACEIS per affrontare le sfide del futuro.
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DA PROVIDER A PARTNER LA BANCA DEPOSITARIA CAMBIA PELLE P
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Elena Giordano AR
HEAD OF BUSINESS DEVELOPMENT, CACEIS
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Le necessità di efficienza e riduzione dei costi che interessano il mondo della gestione impongono un cambio di passo il cui nodo nevralgico è l’integrazione di set di soluzioni tecnologiche all’avanguardia sull’intera catena del valore.
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l momento è adesso. La condizione di straordinarietà imposta dalla pandemia da Covid-19 risulta contrassegnata da un’apparente contraddizione che unisce due estremi. Da un lato la lentezza associata alle misure di lockdown di varia entità e natura diffuse su scala globale, e dall’altro l’accelerazione di tendenze che riguardano vari ambiti del business in molteplici settori. Il mondo della gestione del risparmio e più in generale della finanza non fa eccezione. Più tecnologia, concentrazione dei player, pressione sui margini e ricerca della massima efficienza sono i bisogni che accomunano tutti gli attori della catena del valore e chi, come la banca depositaria, si trova in una posizione centrale di collegamento tra differenti entità ha tanto il compito quanto l’opportunità di favorire il cambiamento, trasformandosi a sua volta. È per questo motivo che Elena Giordano, head of Business Development di CACEIS, società del Gruppo Crédit Agricole, non nasconde la necessità di una netta evoluzione. “Le SGR si confrontano costantemente con una riduzione dei margini, a fronte della quale ricercano e richiedono una revisione dei costi al ribasso, cercando al contempo di rendere i processi più efficienti. Quello che CACEIS può fare per sostenere questo tipo di clientela si riassume nell’evoluzione del suo ruolo da provider a partner. Da un lato, consentendo ai propri clienti l’accesso ad un sistema integrato front-to-back che ottimizzai flussi operativi riducendo i costi globali dell’intera catena del valore legata alla gestione e, dall’altro, estendendo i servizi alle SGR offrendo loro un outsourcing completo in quei segmenti di mercato, come nel caso dei private asset, ove l’esternalizzazione delle funzioni amministrative inizia ad essere un’opzione sempre più richiesta”.
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CONTINUITÀ Il passaggio da fornitore a partner è da considerarsi “un avanzamento naturale insito nel DNA di CACEIS che nasce come provider di tipo one-stop-shop capace di offrire soluzioni integrate e modulabili”, afferma Giordano citan14 FUNDSPEOPLE I NOVEMBRE
do una delle caratteristiche distintive della società di asset servicing del Gruppo Crédit Agricole. “La nostra ambizione - prosegue - è quella di continuare a innovare verso livelli superiori di servizio e condividere la nostra esperienza di provider di riferimento globale per gli asset manager e gli asset owner. Per questo insieme ad Amundi, primo asset manager europeo in termini di masse gestite e tra i primi 10 a livello mondiale ed anch’essa parte del Gruppo Crédit Agricole, abbiamo elaborato un’offerta innovativa front-to-back in grado di integrare le attività di execution-to-custody tipiche del depositario con il ciclo di vita originato dalla gestione del portafoglio. Amundi Leading Technologies & Operations (ALTO), piattaforma di gestione di Amundi, e l’offerta execution-to-custody di CACEIS costituiscono la soluzione chiavi in mano con un grado di adattabilità elevato per tutti i tipi di investitori. Nello specifico, l’operatività tipica di un gestore, come analisi del portafoglio, controlli di compliance pre-negoziazione, esecuzione degli ordini, si integrano perfettamente con i servizi di middle e back-office di CACEIS, tra cui l’elaborazione delle operazioni, position-keeping e reporting. Con una piattaforma SaaS front-to-back integrata e cross-asset, CACEIS è quindi in grado di offrire un’unica soluzione di outsourcing che copre l’intera catena di valore su tutte le principali asset class e nel pieno rispetto di tutti i requisiti normativi, a fronte di costi operativi ridotti grazie all’architettura completamente integrata”. Una peculiare caratteristica dell’offerta di CACEIS è rappresentata dalla modularità. I clienti possono, infatti, scegliere sia l’opzione front-to-middle-to-back, sia specifici segmenti a seconda delle proprie esigenze (servizi di middle e back office forniti da CACEIS, fruibili in maniera immediata in modalità plug-in). Un set di soluzioni, sottolinea la manager, che costituisce un supporto decisivo agli attori dell’universo della gestione del risparmio. “A fronte di un mercato estremamente mutevole ed altamente competitivo che genera costantemente nuovi obblighi a livello normativo e insieme nuove opportunità di business - spiega Giordano - risulta necessario affidarsi a partner capaci di sviluppare da solide
SOLUZIONI INNOVATIVE PER AFFRONTARE LA COMPLESSITÀ ANCHE IN UN MERCATO SOFISTICATO COME QUELLO DEI FONDI CHIUSI
fondamenta una crescita con soluzione di continuità nella capacità di supporto dei clienti, liberandoli dalla necessità di occuparsi di tutto ciò che non è core business e offrendo loro la possibilità di razionalizzare il numero dei provider su cui fare affidamento”.
LIBERARE LE OPPORTUNITÀ Un’operazione tanto più rilevante e a valore aggiunto se riferita ad una asset class ad alto grado di complessità ma dal sostenuto tasso di crescita oggi al centro dell’interesse degli investitori per il suo potenziale di diversificazione e rendimento. “Il mercato dei fondi chiusi - dichiara Giordano relativamente ai mercati privati - ha mostrato una forte resilienza a fronte del recente periodo di emergenza sanitaria che abbiamo vissuto, confermando il trend positivo di crescita degli ultimi anni. CACEIS - entra nel dettaglio la head of Business Development della società - grazie ad un bagaglio di competenze incontestabile nel settore vanta ad oggi una quota di mercato pari al 20% circa nel segmento dei fondi chiusi di diritto italiano, affermandosi inoltre come leader di mercato in qualità di depositario per le SICAF”. Anche in questa categoria sofisticata CACEIS è stata in grado di creare e consolidare il modello one-stop-shop. “Con una business line Private Equity, Real Estate & Securitisation (PERES) dedicata e trasversale a tutte le funzioni in ogni succursale CACEIS nel mondo, i nostri clienti possono beneficiare di una rete di supporto a tutto tondo che li può sostenere nella loro crescita a livello internazionale, grazie allo sviluppo di conoscenze specifiche legate alle pratiche di ciascun mercato da un lato e, dall’altro, alla condivisione di processi e informazioni”, specifica nel dettaglio Giordano. “Per quanto riguarda la succursale italiana, a partire dal 2015, anno di lancio del servizio di calcolo NAV in outsourcing, CACEIS ha via via incrementato l’offerta fino ad arrivare ad un full outsourcing PERES che abbraccia tanto i servizi tradizionali quanto quelli ad alto valore aggiunto, personalizzabili per venire incontro alle esigenze di ogni cliente”, conclude. NOVEMBRE I FUNDSPEOPLE 15
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ABBRACCIARE IL FUTURO DIGITALE AR
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DIRETTORE DELLA BU DEPOSITARY BANKS & CONTROLS, DEPOBANK
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Maurizio Tacchella TNE
La pandemia causata da Covid-19 ha accelerato la rivoluzione tecnologica in ogni settore. Come gli asset e secutiries servicer possono supportare gli attori del settore finanziario nell’affrontare le sfide all’orizzonte, nell’intervista a Maurizio Tacchella, direttore della BU Depositary Banks & Controls di DEPObank.
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L’EVOLUZIONE DELLA BANCA DEPOSITARIA DEPOSITARIO PIANI STRATEGICI Specializzazione, esperienza e competenza come cardini per la creazione di valore per tutti gli attori del sistema finanziario. Un obiettivo da raggiungere attraverso la partecipazione, con un ruolo da protagonisti, alla rivoluzione digitale in atto.
li investimenti in digitalizzazione ricoprono un ruolo primario nel piano strategico 2019-2023 messo a punto da DEPObank. Un aspetto considerato centrale, non solo in ottica di continuità del business, particolarmente rilevante a seguito della pandemia da Covid-19, ma soprattutto per raggiungere l’obiettivo di continuare a “creare valore aggiunto per i propri clienti e per l’intero ecosistema finanziario attraverso specializzazione, esperienza e competenza”. “Nell’ottica della digitalizzazione, sicuramente l’emergenza che stiamo vivendo, pur con gli impatti che abbiamo visto, non ci ha colto impreparati grazie a un articolato lavoro di simulazione che abbiamo svolto nel corso degli anni nell’ottica della continuità operativa. Almeno una volta l’anno, infatti, svolgiamo delle prove di disaster recovery che hanno rappresentato il punto di partenza per attrezzarci in tempi brevi per fare fronte all’emergenza. Ci siamo messi nelle condizioni di svolgere tutte le nostre attività da remoto con una efficiente organizzazione del lavoro, mediante l’utilizzo di accessi web e di strumenti quali la firma digitale. La quasi totalità dei colleghi è stata messa nelle condizioni di svolgere la propria attività in modalità di smartworking praticamente da subito”, afferma Maurizio Tacchella, direttore della BU Depositary Banks & Controls di DEPObank, relativamente a come è stata affrontata la più acuta fase di lockdown del primo semestre 2020.
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INNOVAZIONE TECNOLOGICA Un punto di partenza per percorrere con sempre maggiore forza la strada della rivoluzione digitale come primaria via per lo sviluppo del business e di nuove soluzioni innovative da condividere con la clientela. “Per quanto riguarda lo sviluppo dei nostri servizi, sul finire dello scorso anno abbiamo avviato dei progetti di digitalizzazione, fra cui quello relativo al look through automatizzato che permette un ulteriore affinamento dei controlli sugli strumenti in cui sono investiti i fondi pen18 FUNDSPEOPLE I NOVEMBRE
sione, e la revisione dell’applicativo di reporting per il monitoraggio dei portafogli, che contiene diverse informazioni necessarie a questa categoria di investitori per i loro adempimenti”, spiega Tacchella. “Vista la numerosità della nostra clientela, abbiamo a disposizione un’elevata mole di dati e di informazioni che ci permettono di fornire degli adeguati strumenti di supporto, ad esempio rispetto al posizionamento nel mercato dei portafogli. Stiamo quindi attuando delle nuove soluzioni per arricchire l’offerta dei nostri servizi”, aggiunge con riferimento alle possibilità conseguenti allo sfruttamento dell’ampio campo che va sotto il nome di Big Data.
CAMMINO CONDIVISO Il concetto di supporto con focus sulle esigenze degli attori della catena del valore è guida nello sviluppo delle soluzioni digitali in atto. In modo particolare con riferimento ai bisogni degli asset manager, primari partner di ogni asset e securities servicer. “Anche per le società di gestione del risparmio - rivela il direttore della BU Depositary Banks & Controls di DEPObank - le sfide principali vanno a impattare sul contesto digitale e tecnologico. Tutti i nostri clienti hanno messo a piano degli importanti investimenti legati alla tecnologia: ritengo pertanto che per DEPObank sia assolutamente necessario condividere questi piani in modo da integrarli all’interno della gamma dei propri servizi”. Un esempio di progetto di integrazione implementato da DEPObank riguarda il ruolo di transfer agent. “Siamo partiti da uno stimolo proveniente da nostri importanti clienti che ci hanno chiesto di sviluppare con loro delle evoluzioni tecnologiche su piattaforme che, per essere rese operative, necessitano di informazioni relative ai sottoscrittori, sia di tipo generale che di tipo anagrafico. Dobbiamo quindi cogliere queste situazioni come delle opportunità che ci vengono proposte, perché il soddisfare le esigenze dei nostri clienti rappresenta una duplice opportunità: l’ulteriore fidelizzazione del cliente asset manager, ma anche
AL FIANCO DI ASSET MANAGER E ASSET OWNER NEL PERCORSO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA
l’occasione per individuare efficientamenti operativi che permettano di mitigare una marginalità che, in questi ultimi anni, è stata in costante diminuzione”, sottolinea.
ALLARGARE LA VISIONE L’intera area dei servizi finanziari è investita dalla spinta tecnologica. Influiscono tanto aspetti di business, quanto normativi e comportamentali. “Il processo innescato dall’introduzione della Direttiva europea sui pagamenti
digitali, che è entrata definitivamente in vigore a settembre dello scorso anno - dichiara sul punto Tacchella - ci ha incentivato a investire nella creazione di nuove interfacce, mediante l’evoluzione della nostra piattaforma di corporate banking in modalità PSD 2 compliant. A fronte di queste novità, si è resa necessaria l’introduzione di un meccanismo di controllo delle transazioni in tempo reale che permette di rilevare e bloccare gli eventuali tentativi di accesso all’interno del processo, e ciò avviene in modo completamente trasparente e sicuro. La possibilità di identificare in modo univoco il soggetto titolare della transazione fornita dalla tokenizzazione rappresenta senza dubbio una nuova frontiera per le banche e porta grandi benefici per i clienti in termini di fruibilità. Tutta questa fase è passata attraverso l’implementazione di ulteriori presidi informativi per aumentare la sicurezza degli applicativi, sia a uso interno che quelli utilizzati dai nostri clienti”, commenta nel dettaglio. “Come già evidenziato, la digitalizzazione è anche uno dei punti cardine del nostro piano industriale e fornisce molti spunti per affinare i servizi e di crearne di nuovi”, conclude il manager. NOVEMBRE I FUNDSPEOPLE 19
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MERCATI PRIVATI
UNA SPINTA PER L’ECONOMIA REALE E PER IL SETTORE FINANZIARIO P
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Andrea Cecchini TNE AR
COUNTRY HEAD ITALY, RBC INVESTOR & TREASURY SERVICES
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RBC Investor & Treasury Services, divisione di banca depositaria di Royal Bank of Canada, guarda all’evoluzione degli investimenti nei private market come una tra le principali linee di sviluppo del business in Italia. Le motivazioni, nell’intervista ad Andrea Cecchini, country head della società nel nostro Paese.
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L’EVOLUZIONE DELLA BANCA DEPOSITARIA DEPOSITARIO DIMENSIONE GLOBALE RBC Investor & Treasury Services ha 4.500 dipendenti distribuiti in sedi presenti in 16 Paesi, in particolare Nord America, Europa e Asia. Gli asset under custody superano i 4.000 miliardi di dollari statunitensi con offerta di servizi in 87 mercati.
ual è il trend più interessante dell’industria italiana dei fondi di investimento per il prossimo futuro? Per Andrea Cecchini, country head Italy di RBC Investor & Treasury Services, divisione di banca depositaria di Royal Bank of Canada, non ci sono esitazioni nell’indicare lo sviluppo degli strumenti per investire in economia reale come il principale elemento di interesse nell’evoluzione del settore. “Rispetto ad altri Paesi europei, questo segmento in Italia è ancora agli inizi, tuttavia fattori di mercato e interventi del regolatore potranno favorire un forte sviluppo del comparto nei prossimi anni”, afferma.
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FATTORI CONVERGENTI Il riferimento diretto è alla recente introduzione dei PIR alternativi grazie al ‘Decreto Rilancio’ del 19 maggio 2020, che, nel più ampio contesto delle misure di contrasto alla crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19, favorisce l’investimento in economia reale attraverso la garanzia di un vantaggio fiscale per quei risparmiatori che investono in modo continuato in strumenti che finanziano le attività con stabile organizzazione sul territorio italiano. Un forte elemento di novità cha ha portato RBC ad attivare ingenti investimenti per essere vicina ai propri clienti nello sfruttare questa possibilità. A rafforzare tale convinzione, oltre ai cambi normativi, è l’analisi del contesto specifico. “L’economia italiana - fa notare l’esperto - è formata da piccole e medie imprese il cui valore aggiunto è pari al 68% dell’intero sistema produttivo. Le aziende italiane sono ancora molto dipendenti dal sistema bancario, per una quota pari a circa il 60%, e in particolare le PMI hanno registrato crescenti difficoltà nell’ottenere credito attraverso i canonici canali bancari”, aggiunge. Terzo elemento è costituito dall’interesse degli investitori, in primis istituzionali ma sempre di più anche retail, attratti dal potenziale di diversificazione e rendimento associato questa tipologia di esposizione. Interesse che si traduce in una netta crescita del comparto che negli 22 FUNDSPEOPLE I NOVEMBRE
ultimi anni ha riguardato tutte le sue declinazioni. Dalle infrastrutture al private equity, dal debito privato ai fondi di direct lending. “L’industria italiana degli investimenti in economia reale non è ancora pienamente sviluppata e il ruolo dei fondi che investono nei mercati privati è ancora limitato”, fa notare però Cecchini per sottolineare il potenziale di crescita ancora inespresso.
OPERARE AL FIANCO DEI CLIENTI “RBC Investor & Treasury Services ha 4.500 dipendenti distribuiti in 16 Paesi, in particolare Nord America, Europa e Asia. Gli asset under custody superano i 4.000 miliardi di dollari statunitensi con offerta di servizi in 87 mercati. La nostra divisione sui mercati privati amministra oltre 1.485 fondi a livello globale”. Numeri riportati dal country head Italy della società per sottolineare tanto la rilevanza internazionale quanto la solidità dell’expertise in un comparto che richiede un alto grado di specializzazione. “Gli ultimi cinque anni sono stati contrassegnati da costanti e ingenti investimenti per sviluppare la nostra piattaforma e costruire l’offerta in chiave digitale, migliorando il modello di servizio grazie alla scala globale del Gruppo. La divisione Private Capital ha beneficiato in modo significativo dei più ampi investimenti tecnologici di RBC, per fornire soluzioni innovative ai nostri clienti sull’asset class dei mercati privati. Nell’ultimo anno, abbiamo continuato speditamente lo sviluppo di RBC One, ecosistema online che fornisce ai clienti un unico punto di accesso ai prodotti, ai servizi e agli strumenti di analisi dati, dando l’opportunità di una più profonda comprensione delle dinamiche di investimento e mettendo a disposizione un servizio di reportistica approfondito e immediatamente accessibile, oltre a controlli e processi consolidati”, specifica nel dettaglio. “Abbiamo lavorato per automatizzare una serie di operazioni svolte in precedenza manualmente, riducendo così il rischio operativo e aumentando precisione ed efficienza. Nonostante le attuali condizioni globali di emergenza determinate dalla pandemia da Covid-19, RBC ha gestito con successo sia il lancio di nuovi fondi di
LE CASE DI GESTIONE AFFRONTANO LA SIDA DELL’EFFICIENZA. CRESCE L’IMPORTANZA DELL’ASSET E SECURITIES SERVICER investimento sia le sfide operative che hanno interessato i propri clienti. Ciò include l’implementazione di un sistema di autenticazione e firma interamente digitalizzato e il supporto con l’intero set di corporate services accessibile da remoto”, aggiunge.
CONCENTRARSI SUL CORE BUSINESS “Il nostro compito è quello di aiutare i nostri clienti che operano nei mercati privati ad adattarsi all’evoluzione del contesto tecnologico e a mitigare il rischio finanziario, operativo e reputazionale perché possano concentrarsi in modo esclusivo su quello che è il loro core business, ovvero
la ricerca delle migliori opportunità di investimento e la loro gestione”. Un ruolo, quello descritto da Cecchini, costruito nel tempo da RBC Investor & Treasury Services, la cui attività nell’universo dei fondi che investono in private market è iniziata oltre 30 anni fa. “Siamo stati tra i primi ricorda a titolo di esempio significativo della competenza acquisita nel corso del tempo - ad essere pienamente allineati alla direttiva AIFMD. La nostra expertise unita alla forza finanziaria di una banca globale con uno dei bilanci più solidi del settore, ci consente di adottare un approccio collaborativo e pratico, in cui le esigenze del cliente si trovano al centro”, conclude. NOVEMBRE I FUNDSPEOPLE 23
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IL RUOLO DEL SECURITIES SERVICES PROVIDER NEL
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I criteri ESG assumono sempre maggiore importanza nell’attività di asset manager e asset owner e in generale nel mondo finanziario. Il securities services provider svolge un compito primario nella catena del valore connettendo tutti i soggetti coinvolti. Roberto Pecora, chief executive officer di Societe Generale Securities Services per l’Italia, spiega come giocare al meglio questo ruolo fondamentale.
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CHIEF EXECUTIVE OFFICER, SOCIETE GENERALE SECURITIES SERVICES PER L’ITALIA
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Roberto Pecora
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L’EVOLUZIONE DELLA BANCA DEPOSITARIA DEPOSITARIO IMPEGNO CONCRETO Société Générale, insieme ad altre 130 banche, è uno dei fondatori dei Principles for Responsible Banking e nel 2019 è stata premiata da Robeco SAM come banca numero uno a livello mondiale per rispetto dei fattori ambientali, classificandosi inoltre sesta su 175 nel ranking overall che include tutte le metriche di sostenibilità. In Italia, SGSS è partner storico del Forum per la Finanza Sostenibile.
attenzione ai criteri ESG rappresenta un passo necessario che riguarda gli aspetti della nostra vita sociale ed economica. Il mondo degli investimenti, della gestione patrimoniale e più in generale della finanza, sta assumendo un ruolo sempre più centrale in questo processo con numeri in netta crescita, come dimostrato dal rapporto Morningstar European Sustainable Fund Flows, che certifica il lancio in Europa di 213 nuovi prodotti ESG nel solo primo semestre 2020. Il totale dei fondi attivi e ETF sostenibili a disposizione degli investitori europei sale così a 2.703, per un totale di masse in gestione pari a 774 miliardi di euro. “Aspetti sociali, climatici e relativi alla responsabilità delle aziende nei confronti dei contesti in cui operano sono oggi mainstream anche nello sviluppo dei modelli di business di asset manager e asset owner, come testimoniato dai nostri colloqui in ambito sia nazionale che internazionale”, afferma Roberto Pecora, chief executive officer di Societe Generale Securities Services per l’Italia. La pandemia da Covid-19 ha accelerato tale trend, spingendo inoltre politica e regolatori, in particolare europei, ad entrare in una nuova fase del cammino verso la sostenibilità.
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IL QUADRO NORMATIVO Obiettivo primario dell’azione normativa è definire un quadro di riferimento europeo comune per la valutazione del rispetto dei criteri ambientali, sociali e di governance. “Tra i pilastri fondamentali di questa evoluzione dobbiamo certamente sottolineare la consultazione della Commissione Europea avviata ad inizio 2018 con l’obiettivo di creare una tassonomia comune all’interno dell’Unione”, spiega Pecora, secondo cui una maggiore chiarezza sarà centrale per entrare nell’era della finanza green. Le implementazioni dei regolamenti relativi alla Tassonomia prodotti da ESMA nel corso del 2020 rappresentano in questo senso già un importante risultato, andando a stabilire parametri su questioni centrali per la definizione di sostenibilità climatica, come documentazione finanziaria, rating, benchmark, emissione di green bond, reportistica e indicazioni sui prodotti retail. “Come secu26 FUNDSPEOPLE I NOVEMBRE
rities services provider partecipiamo ai panel di banche che lavorano alla redazione del rulebook sulla tassonomia ESG”, fa notare il manager.
INTEGRAZIONE VERTICALE “Parliamo di una dinamica determinante per l’intero settore finanziario. Le valutazioni ESG sono infatti nel cuore delle scelte strategiche dei nostri clienti. Il ruolo del securities service provider è molto importante per la capacità di contribuire ai servizi di valore aggiunto sulle parti reporting, rating, scelte di allocazione, analisi di portafoglio, toccando sia pre-trade che post-trade. Anche gli aspetti di risk e performance analysis sono strettamente connessi alle valutazioni di sostenibilità”, afferma il CEO. È il posizionamento stesso dell’entità banca depositaria a determinarne la centralità, da cui deriva il compito e l’opportunità di fornire supporto completo ad asset manager e asset owner con taglio verticale sull’intera catena del valore per l’integrazione delle valutazioni ESG. Nel dettaglio, Societe Generale Securities Services può contare su un Tool ESG Analytics & Reporting, sul quale gli specialisti della banca lavorano fin dal 2016. “Il servizio di analisi e reportistica che offriamo ai nostri clienti sfrutta un database che include più di 8.000 aziende, 300.000 set di dati e considera oltre 70 diverse metriche ESG. Oltre a una view generale a livello di portafoglio, offre un’analisi dettagliata per singole società e settori, con un’attenzione specifica all’intensità di CO2. È inoltre disponibile l’Executive Summary, un report che offre una panoramica dei portafogli con un gran numero di indicatori ESG, tra cui le modifiche ai rating ESG e un confronto con gli standard internazionali. Le informazioni fornite dal nostro tool assumono una sempre maggiore centralità dato il grande peso attribuito ai fattori ESG nel piano Next Generation EU approvato a luglio 2020 da parte dell’Unione Europea”, specifica Pecora.
VISIONE ALLARGATA Ampiezza e modularità del servizio offerto e personalizzazione sono le ulteriori sfide individuate dal CEO per continuare ad innovare nel securities services. Queste coinvol-
LE VALUTAZIONI ESG SONO ORMAI NEL CUORE DELLE SCELTE STRATEGICHE, TANTO DEI SECURITIES & ASSET SERVICERS QUANTO DEI CLIENTI gono in modo primario anche l’utilizzo sempre maggiore delle valutazioni ESG da parte degli attori del risparmio gestito. “Il supporto nel post-trade con risk e performance analysis è una delle aree su cui lavoriamo per fornire anche una personalizzazione per tipologia di investitori. L’ampliamento dell’ESG Executive Summary, ad esempio, è già in corso e permetterà di includere un’analisi del portafoglio relativa alle emissioni di CO2 e un reporting ESG Pension Scheme basato sulle specifiche dello stress test IORP II dell’EIOPA, importante nel segmento previdenziale/assicurativo”, dichiara. Questo è solo un esempio di come dal lato dell’offerta di asset manager e asset owner sia previsto un importante allineamento in cui il securities service provider svolgerà un ruolo utile essendo il soggetto meglio posizionato per fornire servizi in linea con le normative vigenti e grazie alla ca-
pacità di portare chiarezza in una mole molto significativa di dati che richiedono soluzioni tecnologiche avanzate per essere organizzati e sfruttati. Operazione quest’ultima che avverrà sempre più attraverso dinamiche di outsourcing per ragioni di efficientamento della macchina operativa. “La nostra offerta in ambito ESG ha le sue radici nelle azioni concrete che portiamo avanti come divisione e Gruppo”. Societe Generale è stata infatti premiata nel 2019 da Robeco SAM come banca numero uno a livello mondiale per rispetto dei fattori ambientali, classificandosi inoltre sesta su 175 nel ranking overall che include tutte le metriche di sostenibilità. “In tema di diversity, infine, in Societe Generale Securities Services rinnoviamo ogni giorno il nostro impegno, in particolare per gli aspetti legati alla parità di genere, all’internazionalità dei team e all’inclusione”, conclude Pecora. NOVEMBRE I FUNDSPEOPLE 27
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Il mercato sta attraversando una fase di cambiamento radicale e duratura. Anche la banca depositaria evolve diventando custode di dati oltre che di strumenti ďŹ nanziari. Quali sono oggi le chiavi del successo, secondo Denis Dollaku, country head Italy di State Street Global Services.
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L’EVOLUZIONE DELLA BANCA DEPOSITARIA DEPOSITARIO I MERCATI RESISTONO ALLO STRESS “A partire da fine 2019 gli investitori avevano già attivato strategie di riduzione dei rischi e di flight to quality, a causa delle tensioni tra Stati Uniti e Cina e delle prime notizie del virus. È evidente che durante la crisi da Covid la fiducia degli investitori istituzionali si sia ridotta, con un contestuale aumento dei livelli di liquidità. Tuttavia non abbiamo visto panico da parte di questi investitori”.
l ritmo dell’innovazione digitale continua ad accelerare e, in un contesto in cui è sempre più difficile differenziarsi dal resto del mercato e trovare spazio per crescere, è necessario poter accedere in tempo reale a strumenti concreti di asset intelligence che possano offrire un vantaggio decisivo”. Sicurezza, allineamento alla regolamentazione e soprattutto sfide poste dai mercati, alle prese con tassi di interesse costantemente in territorio negativo e conseguenze della pandemia da Covid-19, sono le sfide individuate da State Street Global Services nel panorama attuale. “Grandi istituzioni, asset manager, asset owner, assicurazioni, wealth manager hanno oggi bisogno di accelerare l’esternalizzazione delle attività non-core per focalizzarsi completamente sulla ricerca di alpha”. È a partire da questa necessità che Denis Dollaku, country head Italy di State Street Global Services, descrive la trasformazione del modello classico di banca depositaria che deve passare dall’essere prevalentemente un custode di strumenti finanziari ad essere anche custode di dati, per essere in grado di rispondere alle esigenze degli operatori del settore finanziario.
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LA TECNOLOGIA AL CENTRO “Nel 2019 abbiamo deciso di migliorare e aggiornare la nostra infrastruttura informatica per essere più efficienti, soddisfare le crescenti necessità in tema di sicurezza dei clienti e quelle poste dalla regolamentazione”, spiega Dollaku. “Un servizio clienti di elevata qualità è il cuore della nostra strategia di digitalizzazione. Per questo cerchiamo di individuare in modo intelligente le aree e le modalità con cui impiegare la tecnologia, utilizzandola per creare un tipo di innovazione sempre più orientata al cliente”. All’interno dell’offerta di servizi di State Street Global Services, tale innovazione si concretizza nella piattaforma State Street Alpha, costruita con la finalità di riunire strumenti, risorse, e insight per favorire la gestione dell’intero processo di investimento, automatizzando i flussi di lavoro e snellendo le operazioni. Una piattaforma di investment 30 FUNDSPEOPLE I NOVEMBRE
servicing completamente aperta e integrata, a supporto della generazione di valore grazie ad una tecnologia moderna, operazioni semplificate e un ampio ecosistema di servizi. “Continuiamo a studiare le modalità di utilizzo delle tecnologie emergenti, come machine learning, cognitive computing, intelligenza artificiale e robotica, per trainare l’innovazione e trasformare i dati in insight”, afferma Dollaku per sottolineare come il contesto attuale sia caratterizzato da sfide continue da affrontare in ottica di partnership dai vari attori dell’universo finanziario. L’acquisizione nel 2018 di Charles River Development, tra le principali piattaforme globali di front office, e la recente partnership strategica con SimCorp per l’outsourcing front-to-back degli investimenti per le compagnie assicurative dell’area EMEA, sono due esempi di operazioni societarie messe in atto da State Street che testimoniano la velocità del cambiamento e la necessità di investire in innovazione tecnologica per continuare a mantenere una posizione rilevante in un mondo dominato dai dati.
TRANSIZIONE SOSTENIBILE Ad ampliarsi è anche lo spettro delle tematiche che richiedono di essere monitorate. L’analisi condotta da State Street Associates, dal titolo Corporate Resilience and Response During Covid-19, mostra un ulteriore aumento dell’interesse per gli investimenti a sostegno di una transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. In quest’ottica, la crisi innescata dal Covid-19 ha contribuito a orientare maggiormente gli investimenti ESG verso l’obiettivo di realizzare una transizione equa e trasparente. “Da anni siamo estremamente attenti a questi aspetti - chiarisce il country head Italy di State Street Global Services - e recentemente abbiamo creato un tool proprietario, R-Factor, per aiutare gestori e aziende a valutare il rispetto dei principi ESG con l’obiettivo di offrire a tutti gli stakeholder un livello di disclosure sempre più elevato. Però, si può fare di più. Come industry dobbiamo garantire che il modo in cui investiamo sia in linea con un futuro più sostenibile e inclusivo”.
AUMENTA L’ORIENTAMENTO VERSO GLI INVESTIMENTI SOTENIBILI. PRONTI A CONTRIBUIRE A UNA TRANSIZIONE EQUA E TRASPARENTE Un compito particolarmente rilevante alla luce del momento cruciale del dibattito sulla svolta ecologica, in particolare nel Vecchio Continente. “I governi europei si stanno impegnando seriamente per realizzare il Green New Deal. Il governo francese, per esempio, ha presentato un piano da 100 miliardi di euro basato sull’ecologia e la creazione di posti di lavoro per i giovani, mentre il primo green bond emesso dalla Germania ha raccolto 6,5 miliardi di euro al servizio di progetti ecocompatibili”, fa notare il manager.
VISIONE GLOBALE “Quest’anno festeggiamo i 10 anni dall’acquisizione dei servizi transazionali di Intesa Sanpaolo in Italia e il 50esimo anniversario della nostra presenza nell’area EMEA. Dall’apertura della prima sede in Europa nel 1970, a Monaco, abbiamo costruito una forte presenza nella regione, ampliando la gamma dei nostri servizi per soddisfare le
esigenze in continua evoluzione dei nostri clienti. Ne è prova la recente decisione di espandere la nostra presenza in Medio Oriente con una nuova sede in Arabia Saudita, per sostenere l’ambiziosa crescita della regione e rafforzare l’attuale offerta di servizi per le istituzioni finanziarie e gli investitori istituzionali in Medio Oriente”. Una dimensione globale che guarda alle sfide degli investitori che si declinano oggi in modo particolare nella risposta alla crisi economica conseguente alla pandemia e, in relazione agli strumenti di investimento, nella gestione della liquidità in un momento caratterizzato da una forte pressione sui mercati accompagnata da picchi di volatilità. “La nostra capacità di innovare, sfidare le regole e sfruttare appieno la forza della nostra presenza globale sarà un fattore chiave del nostro successo. Continuiamo a impegnarci per essere un partner indispensabile per i nostri clienti e un’organizzazione altamente performante”, conclude Dollaku. NOVEMBRE I FUNDSPEOPLE 31
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