Una classe da paura

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La IIA presenta

UN MINUTO DI PAURA short horror stories


Teresa presenta

IL VELO BIANCO

Era una gelida serata d’inverno. Una bufera si concentrava sulla Denshire Road dove un ragazzino teneva stretto il suo cappotto. Si chiamava Luke ed aveva molta paura. Così decise di ripararsi in una casa abbandonata lì vicino. Quando sarebbe finita la tempesta sarebbe tornato a casa. Un tempo si diceva che quella casa fosse indemoniata, ma Luke non ci aveva mai creduto. Visitò tutte le stanze tranne una. La porta di quest’ultima era spalancata e sopra vi era scritto: I SEE YOU, I HATE YOU, COME TO ME, I DEAD YOU! In fondo vi era un qualcosa bianco. A Luke sembrava fosse un lenzuolo. Ma non lo era. Aveva degli occhi rossi come il sangue e lo spazio tra il pavimento pieno di polvere e i suoi piedi era di circa cinque centimetri. No, non era un velo ma qualcosa di più. La bufera finì ma Luke non tornò a casa.


Mattia presenta

Un bel gioco dura poco Era una bellissima giornata e Igino era nella sua stanza che giocava alla playstation. Ad un tratto gli venne un’ idea, questa idea era che voleva chiamare il suo amico Antonio per giocare con lui alla playstation. Antonio arrivò, entrò dalla porta, si sedette sul divano e si misero tutti e due a giocare ala playstation. Ad Antonio venne sete, allora Igino si alzò e andò nella cucina e prese un bicchiere di cocacola. Quando Igino ritornò di nuovo nel soggiorno tutto ad un tratto si spensero le luci, quando la luce ritornò Antonio era sparito. Allora Igino uscì fuori per cercarlo, ma non lo trovò. Decise di rientrare, ma si accorse che la porta si era chiusa da sola. Mentre Igino stava cercando di aprire la porta si girò e vide una sagoma tutta nera che aveva in mano un coltello che lo uccise. Era Antonio!


Francesco presenta

La prova

“Mattia, ti metto alla prova, vediamo se supererai la tua paura,OK?” disse Francesco al suo amico.“Lo vedi quel palazzo abbandonato? Devi salire all'ultimo piano e mi devi salutare dalla finestra”. Mattia disse di sì e andò verso la porta d’ingresso. Dopo un po’ di tempo Mattia uscì dalla finestra e salutò Francesco ma subito dopo si sentì un urlo agghiacciante come quello di una bambina, Francesco vide il suo amico uscite di corsa dalla casa e arrivato davanti alla porta si


Marika presenta

Occhi bianchi “Ciao Marco” “Ciao Lucy” Era mezzanotte e Lucy e Marco erano ancora svegli per i rumori della pioggia che mettevano loro paura e non riuscivano a dormire!! “Che fai?” “Niente tu?!” “Sono nel letto, sai provo a dormire!!” Ad un tratto Lucy sentì un grido molto acuto provenire dal suo giardino… Curiosa si affacciò dalla finestra... all'inizio non vide praticamente niente ma poi focalizzò meglio e vide una bambina con occhi bianchi e un sorriso inquietante. La guardava come se volesse ucciderla! “Marco fuori dal mio giardino c’è una bambina con un sorriso inquietante. Oh mio Dio è entrata!!” “Lucy non perdere altro tempo nasconditi!” “Ok sono nel mio armadio… Marco la bambina sta cantando Lucy voglio giocare con te “Aspetta chiamo la polizia” “Ok” “Lucy...Lucy…” Lucy non rispondeva… Ad un tratto arrivò un messaggio a Marco da uno sconosciuto che diceva:” Hey Marco ora vengo da te così giochiamo insieme” Così occhi bianchi andò dalla sua prossima vittima...


Federica presenta

Una brutta caduta “Veloce! Siamo in ritardo, suor Luisa è già partita!” “Senti, ci troviamo dopo al Convento di San Matteo.” “Va bene,allora a dopo.” Così, la prima suora inizia a incamminarsi, mentre la seconda suora di nome Dina restò in camera. Erano le 18:50 e alle 19:00 iniziava la riunione di tutti i conventi della zona. La strada era di 1 km e per percorrerla, ovviamente a piedi, ci volevano circa 15-20 minuti, ma la suora decise di prendere una scorciatoia dove sarebbe arrivata in 5 minuti, nonostante la strada sterrata andò di lì. La terra era piena di sassi e circondata da erba alta. Nessuno sapeva cosa c’era lì perché nessuno c’era mai andato, ma sapevano, grazie ad un documento l’esistenza di essa. La suora inciampò sopra una pietrina e scivolò in un burrone, quando la fermò di botto un lampione. Allora la suora disse “Un lampione? Cosa ci fa qui?” Quando udì una voce tetra e terrificante, “Cos’è successo, bella signora? E’ per caso caduta?” “Oh, sono scivolata! Ma lei chi è?” “Il mio nome è…è...è…è Giuseppe”. “Signor Giuseppe sono la suora Dina”. “Vuole entrare dentro per riprendersi dalla caduta?” disse Giuseppe. “Oh, con piacere”, disse la suora Dina. Così i due si accomodarono ad un tavolino e bevvero una tazza di the. “La porto in una stanza così le faccio vedere il mio caminetto”. Così i due entrarono in una stanza con un muro rosso fuoco e con un enorme fuoco che occupava il 90% dell’area e tutto intorno era circondato da quadri rappresentanti un diavolo. La suora essendo cattolica rimase sconvolta. Quando il signor Giuseppe, che aveva detto di andare in bagno, tornò, aveva un viso rosso come un pomodoro delle unghie lunghissime, delle orecchie di 10 cm a forma di corna e una grande mannaia in mano. Il signore disse gridando “Il mondo è nostro, il mondo è dei demoni, non delle suore.” La suora non ebbe nemmeno il tempo di urlare che il demone le ficcò la mannaia nella schiena e la fece cadere nel fuoco.


Francesco presenta

La bambina fantasma Samantha era una bambina che adorava la musica così tanto che la praticava in una piccola scuola vicino casa sua. La piccola Samantha era felice perché oggi c’era la sua lezione del suo strumento preferito. Arrivata a scuola il professore disse a Samantha “devo andare un attimo in macchina“. Samantha sentì un rumore cupo e incuriosita andò a controllare. Ad un tratto la luce se ne andò e la piccola prese subito paura. Ad un certo punto vide una strana figura nelle scale che le disse “ Vieni da me”! La bambina scappò e vide una scritta piena di sangue con “ COME TO ME” scappò dalle scale e inciampò sbattendo la testa e morì. E’ per questo che la chiamarono “LA BAMBINA FANTASMA”!


Antonietta presenta

Il mostro e Milly Era una giornata estiva una ragazzina dai capelli lunghi biondi, che si chiamava Milly, abitava in un castello grande tutto viola e pieno di protezioni.Un giorno decise di andarsi a fare una passeggiata nel bosco, iniziò a camminare quando ad un tratto vide un cartello con su scritto:”SEGUIMI”. Milly non aveva paura di niente nonostante stesse calando la notte, andò lo stesso. Proseguì per quel cartello, arrivò in un posto pauroso. Era tutto pieno di ragnatele e pipistrelli sentì anche delle voci e delle urla terrificanti. Milly continua sempre il cammino, anche se iniziò ad avere molta paura. Ad un certo punto si sentì afferrare per un braccio, appena si girò vide un mostro tutto peloso, grande, con la bava alla bocca, dei lunghi artigli che gli spuntavano dalle braccia e dei denti aguzzi tutti gialli e puzzolenti. Milly si trovò per fortuna un coltello nella tasca, glielo conficcò in mezzo agli occhi e scappò. Il cuore gli batteva all'impazzata e Milly inciampò anche tre o quattro volte in dei ferri ferendosi al volto. Stanca del troppo correre, si sedette su un grande masso per riposarsi, il mostro che non era morto ma solo ferito, andò da dietro, l'afferrò dal collo e la strozzo’.Da quel giorno il castello in cui abitava la ragazza, diventò disabilitato e maledetto.


Alessandro presenta

Anabelle... dietro di te Mamma, stai tornando?’ scrisse Anji. La mamma rispose: "No, sono ancora a lavoro, perché?’ ‘Sento strani rumori, e una voce che dice: sto venendo!’. La mamma molto preoccupata rispose: ‘chiuditi nella tua stanza, copri con un lenzuolo lo specchio, e non uscire, sto chiamando la polizia!’ ‘NO MAMMA!! vado a vedere’, rispose Anji. ‘MAMMA!!!’ , scrisse Anji alla sua mamma. “Cosa?,cosa c'è��? , rispose la mamma. ‘I cassetti si aprono da soli e si sentono risatine inquietanti” , disse Anji . ‘ Non ti preoccupare, la polizia sta arrivando’ ‘NO mamma! Voglio sapere la verità’. La mamma rispose desolata ‘Ok, ricordi quella bambola che volevi a 4 anni?, la comprammo e la nascondemmo in un armadio, da quel momento iniziarono a succedere cose molto strane, tuo padre la ruppe. Il giorno dopo lo spirito della bambola uccise tuo padre, e ora, è qui!’ ‘Non mi avevi mai detto che papà era morto così!’ scrisse Anji con aria delusa. ‘Oramai è tutto passato… e non rispondere se la bambola ti contatta’. Scrisse la madre. Dieci minuti dopo. ‘Ciao Anji, sono la bambola Anabelle, i tuoi non mi hanno mai consegnata a te! Ora sono qui per giocare insieme a te!!’ Scrisse lo spirito della bambola contattando Anji su wathsapp. Trenta minuti dopo: ‘Anji, sono partita per tornare a casa, tu stai bene?’ ‘Sì mamma. Sto giocando con Anabelle.’


Adele presenta

Ti stavo aspettando L'anziano signor Steve decide per il suo anniversario di matrimonio di andare a trovare sua moglie defunta circa dodici anni fa. Arrivato al cimitero cerca la lapide con su scritto :"Qui riposa in pace Luisa Bianco".Trovata la lapide vede una sagoma che lo segue e una voce che gli sussurra: "Tua moglie ti sta aspettando". Allora il Signor Steve si preoccupa e prende la strada per ritornare a casa ma qui all'improvviso inciampa, cade e muore. Infine vede la moglie che gli dice:"Ecco,ti stavo aspettando finalmente sei arrivato".


Laura presenta

Claire I genitori di Marc acquistano una nuova casa in montagna,il bambino è molto contento perché la casa è grande e può finalmente avere una stanza tutta sua dove poter giocare e ospitare gli amici. Prima di trasferirsi effettuano dei lavori di restauro perché la casa è stata chiusa per tanti anni. Dopo alcuni mesi finalmente si trasferiscono. Quello che la famiglia di Marc non sa è che in quella casa tantissimi anni prima è morta una bambina di nome Claire cadendo dalle scale. Per i primi tempi è tutto tranquillo ma una notte Marc sente degli strani rumori provenienti dalle scale.Il bambino pensa di aver sognato e si rimette a dormire. La notte seguente Marc oltre ai rumori sente il pianto e la voce di una bambina che dice: <<Vai via dalla mia casa!>>. Il bambino spaventato va dai genitori ma loro gli dicono che è stato solo un brutto sogno. Da quella notte per la paura Marc dorme con la luce accesa. Un giorno mentre Marc è a casa da solo risente quei rumori che provengono dalla soffitta, facendosi coraggio sale in soffitta. Improvvisamente appare una bambina con gli occhi rossi e il viso insanguinato, lei ha un’ascia in mano. La bambina è Claire che gli va incontro dicendogli con tono minaccioso di andare via da quella casa. Un brivido percorre la schiena di Marc, che sentendosi in pericolo comincia ad urlare ma, nessuno lo sente. Indietreggiando verso la finestra inciampa su una scatola e precipita dalla finestra aperta. Quando i suoi genitori rientrano trovano il corpo di Marc a terra senza vita. Decidono di non vivere più in quella casa e non sanno che la morte del loro figlio è stata causata dal fantasma Claire.


Sara presenta

L'ultimo grido Era un giorno estivo, una famiglia di Spezzano Sila la famiglia Castell andò in vacanza a Toronto in Canada . i loro due figli sono usciti di sera a vedere le strade di Toronto di notte. Quando fu ora di tornare a casa hanno preso la via sbagliata e si sono trovati in una in una strada cupa, viscida e con rumori strani di persone che stavano per morire e persone ubriache e loro volevano tornare indietro ma non trovarono piÚ la via di uscita . Allora i ragazzi si misero a correre ed ad urlare. Ad un certo punto trovarono delle stalactiti bianchissime come il latte. Sentirono dei rumori ma loro pensavano di essere in una strada sbagliata ma invece erano le zanne di un mostro che li azzannò e li uccise.


Mariacarmela presenta

Ginevra la bambola Lisa era una bambina molto carina, aveva gli occhi azzurri, i capelli che tendevano al rosso e delle lentiggini sul viso. La piccola quando usciva con la madre passava sempre davanti ad un negozio di giocattoli e ogni volta rimaneva incantata dalla bellezza di una bambola che era in vetrina. Per lei era bellissima, aveva un vestito rosa come quello delle principesse, gli occhi verdi, i capelli biondi e si chiamava Ginevra. Lisa desiderava tanto avere quella bambola. La mattina del suo compleanno i genitori le fecero una sorpresa. Quando si svegliò trovò davanti al letto una scatola tutta colorata, la aprì e trovò Ginevra. Molto felice ringraziò i suoi genitori e passò tutta la giornata giocando con la bambola. Quella notte Lisa parlò con Ginevra sotto le coperte ma all' improvviso si sentì un urlo provenire dalla sua camera. La mamma si precipitò nella stanza accese la luce e vide Ginevra con gli occhi rossi, un brutto ghigno e un coltello in mano. Lisa era stesa sul pavimento in un lago di sangue. La mamma si avvicinò alla piccola piangendo ma, la luce si spense e si udì un forte urlo.


Valentina presenta

LA DONNA DAGLI OCCHI CUPI La ragazza era stesa nel suo letto spaventata e immobilizzata da quei passi che continuavano ad avvicinarsi, il suo cuore batteva all'impazzata, tanto da pensare che da un momento all'altro sarebbe potuta svenire. La porta si spalancò e a fare la sua entrata fu una donna con un vestito bianco ricoperto da chiazze di sangue, aveva lo sguardo cupo e gli occhi neri. Rimase lì, ferma, mentre continuava a fissarla e più la ragazza si perdeva in quello sguardo, più la sua paura cresceva. All'improvviso si svegliò nel bel mezzo della notte e si ritrovò nel suo letto, in quel momento capì che era stato solo un incubo. Così decise di scendere in cucina per prendere un bicchiere d'acqua per calmarsi e fu in quel momento che ebbe uno strano presentimento, infatti qualcuno le toccò la spalla facendola rabbrividire, si girò di scatto e in quel momento si trovò di fronte ad una donna. Era lei. La signora dallo sguardo cupo.


Gianna presenta

JENNYFER Era sera tardi e Wendy e sua sorella Cindy erano sotto le coperte del letto dei loro genitori, con la luce spenta. Avevano solo una torcia quasi completamente scarica. C'era l’atmosfera perfetta, per aggiungere un pizzico di terrore in più alla storia che stavano leggendo. Amavano le storie spaventose, amavano leggerle al buio e insieme. Quell’inquietante storia parlava di una ragazzina di nome Jennyfer. Aveva solo dieci anni, quando si ammalò gravemente e morì dopo mesi di atroci sofferenze. Ai suoi tempi, erano i primi anni del 1800, non si conoscevano cure per la sua malattia. Arrivò la mezzanotte e le due sorelline andarono a letto. Wendy non riusciva a dormire, pensava a quella storia che aveva letto poco tempo prima. Era strano che ne fosse rimasta terrorizzata, non si spaventava facilmente, di solito. Provò a chiudere gli occhi, ma niente, e appena li riaprì vide per pochi istanti Jennyfer davanti al suo letto, che la fissava con i suoi occhi tutti neri. Da essi colava del sangue del medesimo colore, sembrava pece. Wendy urlò, e subito sua madre andò nella sua camera “-Cosa ti succede,tesoro?!”- Disse. “-Nulla,s-solo u-un brutto sogno”- Balbettò la ragazza. Riprovò ad addormentarsi, ma stavolta sentì un respiro affannoso sul suo viso, e un qualcosa di freddo sul suo collo. “- Sarà di nuovo la mia immaginazione”- Pensò. Ma si sbagliava. Era Jennyfer, e aveva un coltello.


Ludovico presenta

Il peluche

Sono Luca vi racconterò della mia vita. Quando avevo 3 anni avevo un peluche chiamato Ratha,era il mio migliore amico, quando ero con lui sentivo che tutto andasse bene,nelle notti tempestose lo abbracciavo e mi sentivo meglio. Dopo i miei sette anni,i miei genitori mi dissero che era il momento di gettare Ratha, io dissi di no ma poi mi convinsero a passare gli ultimi 3 giorni con lui e accettai. Un giorno notai che era sparito il manico di un coltello e l’altro giorno la lama e l’ultima sera sentii qualcuno prendere qualcosa, era Ratha che mi voleva uccidere e allora scappai in cucina presi un coltello, uccisi Ratha e fui salvo. Ero felice di aver dato retta ai miei genitori di dover gettar Ratha.


Antonio presenta

L’ultimo Halloween

Era Halloween e come ogni anno Antonio andava alle tante feste in maschera in giro nei paesi . Le conosceva tutte tranne una nuova organizzato dal Doc. FRANK STEIN, un uomo sempre felice ma alcune volte molto inquietante. Allora Antonio prese il suo costume da contadino zombie e andò. La festa si svolgeva nella grande casa quasi simile a un castello. Entrò e trovò il dottore vestito da mostro. FU L ‘ ULTIMA COSA CHE VIDE ANTONIO


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