ISTITUTO COMPRENSIVO SPEZZANO DELLA SILA CELICO
GIORNATA 27 GENNAIO
DELLA 2021
MEMORIA PAROLE E IMMAGINI
Il 27 gennaio si celebra il giorno della memoria. L'emergenza Covid non deve impedire la commemorazione di questa giornata. È importante ricordare gli orrori dell’olocausto, perché ancora oggi avvengono tanti episodi di odio, razzismo e offesa dei diritti umani. La follia nazista non è ancora svanita anzi sembra si stia rafforzando. Ritengo sia un dovere aiutare chi meno fortunato perché nato in una nazione in cui c’è guerra, fame e miseria. Bisogna sempre affermare il valore della vita umana senza discriminazione di genere, provenienza, cultura o religione.
Asia Sindaca del consiglio comunale dei ragazzi Spezzano della Sila
Chiara
Il rimorso Ero fiero di appartenere al terzo Reich. Ero giovane e facilmente impressionabile; pensavo di essere invincibile perché appartenevo a una razza superiore. Il mio lavoro? Il mio lavoro consisteva nel separare gli utili dagli inutili; i malati, i portatori di handicap, ivecchi e i bambini che andavano soppressi. Gli altri sfruttati fino all’osso. Diventai nazista perché ingannato da una falsa idea di Unità Nazionale. Bisogna sopprimere i gruppi sociali pericolosi per la salute della nazione, come gli ebrei, una razza geneticamente inferiore, che era diventata ormai padrona dell’economia tedesca. Fu la fame e la disperazione insieme all’astuzia del Führer a farmi diventare un mostro.
Asia
Marco
Paura Paura Corre come d’autunno nella foresta un cervo
Erika
Oreste
OMBRE Non ho nome non ho età , ascolto il vento stanco le grida e l’addio. Ho visto in un giorno solo mille persone a righe, correre veloci nel campo. Ho visto mille scheletri di carta e mani di vetro incapaci di abbracciare
Francesco
Desirè
LA PARTENZA Era una giornata come la altre quando Luigi e Abramo stavano giocando felicemente insieme per strada. Lui era un bambino Italiano mentre Abramo era un bambino ebreo. Ad un certo punto dei soldati nazisti presero Abramo e lo portarono con loro alla stazione ferroviaria dove lo fecero salire su un treno diretto ad un campo di concentramento. Luigi seguì l’amico fino alla stazione, rimase impietrito davanti a tutto quello che stava accadendo. Quando il treno partì gli corse dietro come se non volesse distaccarsi dall’amico non riuscendo ad immaginare che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrebbe visto. Ancora oggi Luigi, a distanza di numerosi anni, non riesce a dimenticare quella scena della partenza di Abramo.
Gianmarco
Mattine di maggio Era ancora difficile per Marie camminare tranquillamente per le strade. Vedeva tutte le persone e si sentiva una formica, nonostante fossero passati sette lunghi anni. Aveva 10 anni quando era riuscita, debole e spaventata, a scappare dal campo di concentramento. Aveva perso tutto, in quel campo. Ricordava ancora le urla di sua madre provenire dalla doccia. Sentiva ancora le parole di suo padre che le voleva far credere che andasse tutto bene, ma non andava per niente bene. E ora era rimasta sola e aveva ancora paura che da un momento all’altro potesse essere catturata di nuovo. Le sarebbe piaciuto semplicemente dimenticare, andare a spazzare i pavimenti in quell’hotel mediocre in cui lavorava e pensare solo a quello e a nient’altro. Esattamente quel giorno, sette anni fa, sua madre era andata via e poche ore dopo suo padre ebbe la stessa sorte. E lei era fuggita, portandosi sulle spalle il peso di non aver potuto fare niente per aiutare la sua famiglia. In quella luminosa mattina di maggio percorreva le strade di Parigi, sentendosi gli occhi di tutti puntati addosso.
Giulia
Francesca
Preferisco
Preferisco essere felice che triste, Preferisco che non ci sia il razzismo Preferisco che le persone non vengano bullizzate Preferisco non scherzare le persone perché se capitasse a me come mi sento? Preferisco pensare prima di dire cose alle persone Preferisco che il mondo dovrà un po’ cambiare perché ci sono persone che vivono male Luigi
Sofia
Morte Corre come d'inverno nel buio un leone Nadia
Maurizio
Si sentivano Si sentivano treni passare ogni ora Si sentivano grida di persone impaurite Si sentivano le urla dei soldati Si sentivano spari di fucili Si sentivano la puzza di gas e di bruciato, da cui non si poteva scappare Salvatore
Erica
Ricordi indelebili Vorrei parlarti di una storia, vorrei ricordarti un giorno, vorrei solo immaginare chi ha dovuto subire senza poter decidere. Vorrei ricordare di come in un posto non ci si chiamava piÚ per nome. Vorrei parlarti di una storia senza lieto fine, vorrei raccontare per non dimenticare dove uomini uccidevano uomini, vorrei ricordarti quanto tempo è passato e pure il ricordo è ancora segnato Simone
Francesca & Francesca
Visioni Vedevano uomini, donne e bambini Vedevano ghetti e le irrefrenabili lacrime Vedevano fili spinati e agghiaccianti prigioni Vedevano indifferenti soldati Vedevano amici andarsene e mai piĂš tornare Vedevano cuori spezzati da immutabili addii Vedevano fiori appassire appena cresciuti Vedevano tramonti di vita da cui non ci sarebbe piĂš stato un ritorno Simone
Preferisco Preferisco una casa, Preferisco del cibo, Preferisco il sorriso della famiglia, Preferisco la pura libertà , Preferisco l’odore della nonna al gas, Preferisco vivere al morire in un posto orribile, Preferisco le risate ai pianti, Preferisco lo zucchero filato a un fucile, Preferisco un caldo abbraccio allo stare rinchiusi Aurelian
Lucia
L'importanza della memoria Il 27 gennaio del 1945 è ricordato come il giorno della memoria, infatti tutti abbiamo il diritto e il dovere di ricordare questa data. Ricordare maggiormente che uomini, donne e bambini senza colpa sono stati torturati e portati alla morte. Questa giornata del ricordo non serve agli ebrei o a coloro che hanno subito le ingiustizie dei regimi dittatoriali, che non possono dimenticare, ma serve a noi e a tutte le persone che gli orrori della deportazione e delle sue conseguenze non hanno toccato in prima persona, per ricordarci ciò che stato e che non deve accadere piÚ. Federico
Simone
Tristezza cade come d'inverno sul prato la neve Iolanda
Salvatore
Preferisco un mondo colorato Preferisco non giudicare Preferisco essere uguali Preferisco amare e non odiare Preferisco confortare i deboli Pasquale
Sentivano‌ Sentivano le urla dei bambini innocenti Sentivano il rumore degli spari alla mattina Sentivano il suono di quelle rotaie che trasportavano famiglie innocenti Sentivano lento il passare del tempo Sentivano i suoni della morte dei loro cari Sentivano il buio calare nelle loro vite Miriam
Aurelio
Rami Questi rami sono scuri come la notte E sono tanti rami senza foglie Sono di buon umore Perché non danno fastidio a nessuno. Dietro questi rami c’è un cielo Blu come il mare d’inverno Una casa alta e bianca Come le nuvole di panna. Stano
Oscar
Un tranquillo giorno di scuola Era un tranquillo giorno di scuola e Adam era appena tornato con un suo compagno. Ad un tratto dei signori bussarono alla porta e presero Adam e il suo amico e li caricarono su un treno . Loro due continuavano a giocare ma ad un tratto Adam viene portato via da signori sconosciuti, mentre andava via diceva “ci rivedremo presto”. Ad Adam fecero una scritta sul braccio, lo portarono in una tenda molto malconcia. Ad un tratto entrò il suo adorato amico, si salutarono e mentre giocavano insieme un uomo li prese e li portò in un posto separandoli di nuovo. Non si sono visti più. Franco
Francesco
Loro Loro guardavano i loro cari andarsene come il vento Loro insegnavano ai propri figli canzoni per non pensare alla loro sorte Loro erano colpevoli per la loro religione Loro erano persone di cuore ma non lo erano le persone con cui dovevano stare Loro restavano immobili Loro venivano picchiati continuamente Loro lavoravano senza alcuna ricompensa Loro erano costretti a morire Michele
Davide
Dagli occhi di un bambino Volete sapere come sono morto? Una brutta storia. Tutto iniziò una fredda giornata d’inverno, la neve arrivava fino alle finestre. Qualcuno picchiò alla porta con impazienza, erano venuti a prenderci, non potevamo più abitare lì, ne andava della salute della nazione. Ci portarono alla stazione e ci fecero salire su un treno senza sedili, tutti ammucchiati. Scendemmo in un posto bruttissimo dove uomini cattivi urlavano in una lingua incomprensibile. Mi portarono via, strappandomi dalle braccia della mamma, dovevo fare la doccia. Io piangevo perché faceva freddo e non mi è mai piaciuto fare la doccia quando fa freddo. Uscì del fumo puzzolente, non riuscivo a respirare mi accovacciai a terra e mi addormentai. Christian
Matteo
Ormai trascinato via dal vento Loro erano impauriti Loro erano fragili Loro erano soli Loro sentivano quei feroci passi avvicinarsi Loro avevano una vita davanti Loro continuavano a lottare Loro si sentivano al buio Loro erano pezzi di carta accartocciati Che non potevano piĂš tornare come prima Ormai trascinati via dal vento Clarissa
Neri, Discriminati come La pecora nera Nel gregge.
Ebrei, Dimezzati come Una forma di pane
Razzisti, Crudeli come Un rettile a sangue freddo Giovanni