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REGIONE ATTUALITÀ
Domenica 20 Ottobre 2019 Corriere del Veneto
L’anniversario del referendum
22 OTTOBRE
Zaia: «Togliamo il galateo ai poliziotti e ridiamo loro il manganello». È bufera PrimadiluiFedrigaavevainvocato«repressioneconfermezza».DalM5SalPd:«Paroleinaccettabili»
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Zaia I cittadini devono potersi difendere senza finire alla sbarra Bisogna inasprire il codice penale, servono regole chiare Se c’è un posto di lavoro prima lo si dà a uno dei nostri poi agli altri
Come sempre, prima d’iniziare il suo intervento sul palco ha steso sul leggio la bandiera della Serenissima con la scritta su fondo blu: «Autonomia subito». E della riforma invocata dal Veneto ha ovviamente parlato, ricordando come martedì ricorrano i due anni del referendum che portò a votare 2,3 milioni di veneti. E però il discorso pronunciato dal governatore Luca Zaia ieri a Roma, nel corso della manifestazione «sull’orgoglio italiano» e «contro il governo delle poltrone» organizzata da Salvini e Meloni (con Berlusconi aggregato dell’ultim’ora) ha fatto discutere per tutt’altro motivo: «Dobbiamo togliere il galateo alle forze dell’ordine e riconsegnare loro il manganello» ha detto il governatore, al culmine di un discorso incentrato sulla sicurezza. Davanti ai tricolori sventolanti (in qualche caso con stemmi della Rsi) era stato il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ad esordire: «Oggi è il tempo della repressione con fermezza. Dobbiamo permettere alla forze dell’ordine di intervenire senza pura». Quindi Zaia ha voluto ribadire il concetto law and order: «Questa piazza chiede legalità e rispetto delle regole. Noi abbiamo la responsabilità di dire ai cittadini che esiste un governo possibile in cui i cittadini possano difendersi e non finire nel banco degli imputati se vengono aggrediti. Dobbiamo inasprire il codice penale perché in questo Paese è sempre più difficile andare in galera:
ROMA
servono regole chiare e se rompi le palle, in galera. E dobbiamo togliere il galateo alle forze dell’ordine e riconsegnare loro il manganello. Noi siamo dalla loro parte». Applauso. Lui si è schermito: «Non lo dico per strappare l’applauso alla piazza» (e ovviamente l’applauso è ripartito più forte di prima) «ma perché tutti abbiamo visto gli agenti insultati e aggrediti e vederli lì che tremano senza poter intervenire è scandaloso». Il governatore ha quindi dato una sua personale interpretazione della Costituzione, spiegando che lì «e non nello statuto della Lega» sarebbe scritto che «se c’è un posto di lavoro libero prima lo si dà a uno dei nostri e poi a uno di
A Roma Il governatore Luca Zaia ieri sul palco
fuori. Quanti italiani non arrivano alla fine del mese? Prima vengono loro, poi il resto del mondo». Le parole di Zaia, com’era prevedibile, hanno scatenato un putiferio. Era già successo a fine agosto, alla festa della Lega di Conselve, dove sempre alla presenza di Matteo Salvini il governatore aveva detto: «Voglio un popolo pancia a terra. Vi aspetto tutti in strada pronti a fare la rivoluzione. Le piazze devono essere piene». Chiosa la deputata del Pd Alessia Rotta: «Forse come accadde allora, domani sarà il giorno del pentimento e Zaia, dopo aver fomentato la piazza, ritarerà il suo pensiero sostenendo che parlava sì di manganelli, ma gandiani.
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Federico D’Incà Chi rappresenta le istituzioni deve misurare le parole e non fare propaganda
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Andrea Martella Lo Stato non può deporre in alcun modo a favore della becera violenza repressiva
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Le Regionali
Al Gran Teatro Geox di Padova Mille persone in platea per la convention del PdV (Bergamaschi)
Autogoverno,«linguanatìa» eunSerenissimoinplatea NasceilPartitodeiVeneti La standing ovation per Flavio Contin, uno dei Serenissimi che assaltò il campanile di San Marco l’8 maggio del 1997, seduto tra il pubblico a metà sala. La benedizione di don Floriano Pellegrini, «il prete del popolo veneto» arrivato dalla Val Zoldana, che sospira: «Qualcuno me la farà pagare? Pazienza».Gli interventi in veneto o meglio, «in łengua vèneta» (che Davide Lovat fa però polemicamente precedere da introduzioni in inglese e francese prima di passare «al dialetto senese», ossia l’italiano). Il motto «Par tèra, par mar: San Marco!» gridato dai mille arrivati da ogni parte del Veneto. E poi i baci stampati sulla bandiera col leone, gli applausi commossi
PADOVA
Ora, premesso che mi sfugge il collegamento tra gli italiani in difficoltà e il manganello da calare sulla testa, credo che le forze dell’ordine abbiano bisogno di ben altro che di essere incitate alla violenza: servono soldi per gli stipendi e gli equipaggiamenti». Parla invece di «democratura» il sottosegretario dem alla Presidenza del Consiglio Andrea Martella, secondo cui «le parole di Zaia sono molto gravi. Le istituzioni e lo Stato non possono deporre in alcun modo a favore della becera violenza repressiva per affermare i propri principi cardine». Un pensiero non dissimile da quello di Federico D’Incà, ministro Cinque Stelle per i Rapporti con il parlamento: «A chi dice che bisognerebbe togliere il galateo alle forze dell’ordine e restituire loro il manganello, ricordo che in uno Stato di diritto ci sono solidarietà e collaborazione tra Stato e cittadini. Chi rappresenta le istituzioni deve misurare le parole e non fare propaganda». Infine, dalla Regione, attacca Graziano Azzalin del Pd: «E questo sarebbe il volto moderato e rassicurante della Lega? A Roma Zaia ha rivelato ai tanti il suo vero volto, che conosciamo bene in Veneto, della prepotenza dei forti, della guerra ai più deboli. Le sue parole arrivano all’indomani dei sei agenti penitenziari arrestati per torture sui detenuti. Se questo è l’inizio della sua campagna elettorale, c’è poco da stare tranquilli...». Marco Bonet
per «gli amici catalani in galera» i cui volti campeggiano su una parete, i vessilli scozzesi e fiamminghi. Rischia d’essere la variabile impazzita delle prossime Regionali, questo Partito dei veneti nato ieri al Gran Teatro Geox di Padova, e di certo contribuirà a rendere meno monotona la corsa da strafavorito di Luca Zaia a Palazzo Balbi. Antonio Guadagnini, che della maggioranza Zaia fa parte oggi, e Giacomo Mirto, coordinatore di questa neonata formazione venetista, sono riusciti nell’impresa di mettere (quasi) tutti d’accordo e riunire sotto l'egida del «PdV» dieci tra partiti, movimenti e associazioni che fin qui hanno animato la variegata (e litigiosa) galassia
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Mirto La Lega è un partito nazionale non può difendere il Veneto
autonomista-indipendentista. «Siamo come le tessere di un mosaico - dice Lovat - da sole luccichiamo ma insieme formiamo un capolavoro». «Abbiamo tolto la maglia del club per indossare quella della nazionale» ribadisce Daniele Visentin. Si vedrà con quali risultati: nel 2015 le liste indipendentiste, sparpagliate tra vari candidati, catalizzarono complessivamente il 6,3% (Forza Italia non andò oltre il 6%); ora l’obiettivo dichiarato è il 5% e tre consiglieri a Palazzo Ferro Fini, anche se Guadagnini guarda già al 2025: «Stiamo gettando il seme per arrivare al governo della Regione nel post Zaia». Già, il governatore. Sul palco e in platea, dove gli argomenti
che più scaldano i cuori sono «l’autonomia negata» e il «referendum tradito», nei suoi confronti si registra una certa indulgenza. «Non è il nemico chiosa Alessio Morosin - si è speso dietro ai suoi capi, incapace di mettere il suo popolo davanti a tutto. Lasciamolo alla sua sorte». Solo Lucio Chiavegato ad un certo punto sbotta: «Luca Zaia che cazzo ci fai a Roma? Cosa fa il nostro gonfalone a Roma accanto alle bandiere di CasaPound? Perché ci prostituisci con la Meloni? Fòra l’Italia dal Veneto!». Applaudono con convinzione soprattutto i tanti leghisti delusi in platea. Ci sono pure gli ex deputati Paola Goisis, Emanuela Munerato, Corrado Callegari, l’ex assessore provincia-
le di Venezia Pierangelo Del Zotto, l’ex consigliere regionale Santino Bozza. Al Geox non ci sono esponenti della nuova «Lega per Salvini premier», evidentemente, come non ce ne so del Pd, nonostante tra i fondatori del Partito dei Veneti vi sia pure Sanca Veneta, la formazione degli indipendentisti di sinistra. Ci sono, invece, Manuel Brusco e Jacopo Berti del Movimento Cinque Stelle e quest’ultimo, con sprezzo del pericolo, accetta pure di fare un saluto dal palco. Renzo Fogliata, avvocato e cultore di storia veneta, è accolto come una star (potrebbe essere tra i frontman alle Regionali), così come Riccardo Szumski «el mariga de Santa Luthia de la Piave» con fascia marciana anziché tricolore. «No se pol far de manco», la celebre frase pronunciata da Sebastiano Venier a Lepanto, è lo slogan scelto per la discesa in campo; «l’autogoverno» l’obiettivo, con appello agli imprenditori a mettersi una mano sul cuore ed una sul portafogli. Il clima è euforico. Chissà che ne pensano i lighisti di ritorno dalla capitale. Ma. Bo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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REGIONE
DOMENICA 20 OTTOBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
La sfida a Roma
Il partito dei Veneti sfida Zaia: «Ha tradito» Guidate da Guadagnini e Morosin 10 sigle pronte per le regionali 2020: «Eroi i Serenissimi di S. Marco 1997, sì all’indipendenza» Albino Salmaso PADOVA. Nasce il partito dei Veneti e lancia la sfida a Luca Zaia per le regionali 2020: sarà ancora il suo esercito di riserva da schierare contro il ministro Boccia o diventerà una spina nel fianco del presidente della Lega, che non ha rivali in grado di sfrattarlo da Palazzo Balbi? L’obiettivo è ambizioso: i 10 movimenti della galassia indipendentista guidata da Guadagnini, Morosin e Mirto dicono di avere più voti di Forza Italia e forse ci vuol poco a superare Berlusconi in caduta libera. Il segnale però è netto: con la Lega nazional-sovranista di Salvini, il Veneto si sente orfano del marchio di fabbrica e torna a sventolare il leone alato con l’omaggio agli “eroi” del tanko e del campanile di San Marco a Venezia. Emanuela Munerato, deputata per 10 anni nella Lega che ha aderito alla pari di Callegari e Goisis al nuovo partito, fa scattare l’applauso ai 1500 del “palageox” quando legge i nomi del commando di maggio 1997: «I nostri eroi sono Gilberto Buson, Cristian Contin, Flavio Contin, Antonio Barison, Luca Peroni, Moreno Menini, Fausto Faccia e Andrea Viviani. Tutti in piedi, sono loro i padri dell’indipendenza, l’autonomia è una farsa. Bisogna lottare come in Catalogna e arrivare all’indipendenza». Sulle pareti ci sono i nomi degli attivisti di Barcellona finiti in carcere e il motto del nuovo partito arriva dalla battaglia di Lepanto: «No se pol far de manco” pronunciato dal doge Sebastiano Venier che partecipò in pantofole e spada in mano alla battaglia contro i turchi sulle galere veneziane. Per non sbiadire la memoria, Paola Goisis getta invece agli inferi Ludovico Manin, il doge che nel 1797 cedette Venezia a Napoleone. «Era un friulano, un traditore e pretese tre giorni di silenzio per scappare dalla vergogna», dice l’ex deputata di Este.
La storia si ripete, ricorda Ettore Beggiato: se nel 1980 a Padova è nata la Liga Veneta con Tramarin e Rocchetta poi aggregata ai lùmbard di Bossi, 40 anni dopo nasce il partito dei Veneti per rispondere al tradimento della Lega di Salvini, che nei suoi 14 mesi di governo non ha concesso l’autonomia. E sapete perché? «Tutta questione di schei, nel Sud le autostrade non si pagano e
Parte l’applauso per i protagonisti dell’assalto di Venezia Mirto coordinatore il buco della sanità lo saniamo noi con il residuo fiscale versato a Roma», dice l’ex deputato veneziano Corrado Callegari. In sala i leader dei movimenti con i manifesti, il programma e i simboli da lanciare nella sfida elettorale 2020. «Non credete ai sondaggi, possiamo diventare determinanti per il governo del Veneto e puntare alla maggioranza», dice il consigliere Antonio Guadagnini. Sarà davvero così? Se lo augura anche don Floriano Pellegrini, parroco della Val Zoldana, che benedice il nuovo partito con il segno della croce e la preghiera in latino. Poi una supplica: ho aperto il blog del popolo veneto ma vedo solo 2-3 visualizzazioni, datemi una mano voi, implora il sacerdote. E la linea politica? Il must dell’indipendenza divora l’autonomia con il pendolo che oscilla attorno alla Lega. Lucio Chiavegato strappa applausi quando saluta Flavio Contin e arringa Zaia. «Cosa ci fa con la nostra bandiera a Roma, è un traditore, schierato con la Meloni che non ci darà mai l’autonomia». Il vero stratega però è Alessio Morosin che inviata al realismo: noi vogliamo l’indipendenza, Zaia non è nemico, ha solo sbagliato ad accettare i diktat di Bossi e Salvini, ma sarà un nostro compagno di viaggio». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
mugugni e applausi al grillino
Berti (M5S) «La vostra voce dev’essere ascoltata» PADOVA. La mossa che non ti
aspetti. Se tutti invocano l’alleanza tra M5s e Pd alle regionali per mettere un po’ di pepe alla sfida con Zaia, Jacopo Berti cambia registro e si presenta al battesimo del partito dei Veneti. In sala con Manuel Brusco, il capogruppo grillino accetta di buon grado di portare il saluto alla folla e lo fa con Giacomo Mirto, segretario del movimento, che lo accompagna sul palco. C’è molta sorpresa, anzi sale qualche mugu-
Da sinistra Berti e Mirto sul palco
la kermesse
In 1500 pronti alla battaglia In alto il pubblico che ha partecipato alla nascita del partito dei veneti e qui sotto da sinistra: don Floriano Pellegrini, parroco della Val Zoldana; Gian Angelo Bellati di Longaronefiere e Lucio Contin, uno dei serenissimi.
Applausi in sala a Flavio Contin, che attende il processo bis a Rovigo «Con 7 mila euro abbiamo vinto l’asta del ministero della Giustizia»
«Lo Stato ora ci deve restituire il tanko dell’assalto a Venezia» L’INTERVISTA
I
l personaggio è lui, Flavio Contin, “serenissimo” della prima e seconda ora, in attesa di processo a Rovigo. I venetisti lo fermano per autografi e e selfie. Si è pentito dell’assalto al campanile del 1997? «No, affatto. Pronto a rifare
gno, ma poi parte un applauso di ospitalità. Essenziali le parole del leader grillino: «Dove c’è cuore e passione per la politica io ci sono sempre. Ho accettato l’invito non come politico ma come cittadino veneto e sono al vostro fianco. Morosin nel 2015 mi ha regalato un libro che lo letto con attenzione e ho trovato le ragioni della vostra battaglia. Giusto e sacrosanto che la nostra gente si faccia sentire, come avviene in questi giorni in Catalogna». Applausi più convinti. Poi la raffica di interventi di 3 minuti. Tra tutti quelli del sindaco di Santa Lucia di Piave Riccardo Szumski e di Silvia Nizzetto, assessore nella giunta Conte a Treviso: alleati della Lega ma indipendentisti. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
tutto, senza un attimo di paura, per la libertà del popolo veneto che vuole l’indipendenza da Roma. Da tutti i governi, anche da quello della Lega di Salvini». Nessun passo indietro, anche dopo il carcere? «Il carcere non mi ha spaventato, ne ho fatto un anno tra Padova, Treviso e Ferrara e debbo dire che mi è stato diffi-
cile convivere con veri delinquenti, i mafiosi del Sud che hanno le mani sporche di sangue. Io sono un rivoluzionario che insegue l’indipendenza del Veneto. Quando abbiamo progettato l’assalto al campanile di piazza San Marco sapevamo di andare incontro a una condanna e al carcere. Ma il motto no se pol far de manco è sempre valido».
fracasso (pd) al governatore
«Autonomia, il Consiglio non può essere ignorato» PADOVA. Insediata la nuova segreteria regionale, il Pd avvia la ricerca di un candidato civico e apre la guerra con Luca Zaia. Il tema è sempre quello: l’autonomia. «Ringraziamo il presidente per l’invito al suo punto stampa a due anni dal referendum ma, come cantavano i Nomadi, noi non ci saremo. Se ha delle novità il presidente venga in Consiglio Regionale, dove non riferisce sull’autonomia da oltre un
anno. Se non ha novità ci risparmi la passerella ad uso di stampa e tv. Mai una volta Zaia ha informato il Consiglio dello stato della trattativa con il governo precedente, e dei diversi punti controversi evidenziati anche da ministri della lega sulla proposta del Veneto, come sul tema dell’istruzione con il ministro (oggi ex) Bussetti», afferma Stefano Fracasso. «Abbiamo saputo dal Ministro che sul tavolo del prece-
Allora perché l’avete fatto se la sconfitta era sicura? «Per rispondere al traditore di Bossi che nel 1996 aveva dichiarato l’indipendenza bluff della Padania e noi qualche giorno prima avevamo proclamato la rinascita della Repubblica di Venezia». Che fine ha fatto il famoso tanko del blitz costruito in casa da voi “serenissimi” ? «Quello vero, famoso del maggio 1997 è stato messo all’asta e lo abbiamo comprato noi per 7 mila euro. Abbiamo battuto un privato e anche la polizia ma i carabinieri ce l’hanno sequestrato. Ora è nel deposito di Peschiera ma è nostro e lo Stato ce lo deve restituire: faremo causa civile per riaverlo a tutti i costi». — Al.Sal.
dente governo c’erano numerosissimi punti critici sulla bozza proposta dal Veneto. Mentre Zaia raccontava in Veneto che la regione aveva “fatto tutti i compiti a casa” anche i ministri della Lega segnavano con la matita rossa gli errori. Altro che tutto pronto e fatto, era tutto da fare. Per far procedere con l’autonomia non c’è bisogno di esibizioni ma di confronti sul merito e quindi l’unico appuntamento interessante di martedì 22 sarà l’incontro tra le delegazioni tecniche convocato dal ministro Boccia a Roma. Non saremo nemmeno sul ponte di Rialto con i venetisti, ripescare il referendum non serve a nulla, il tempo dell’autonomia a scatola chiusa è finito». —
REGIONE
DOMENICA 20 OTTOBRE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
indagine della cgia di mestre
Se fai l’imprenditore rischi ogni anno 122 controlli da 19 enti L’analisi sulle potenziali verifiche per le piccole imprese Sullo stesso adempimento vigilano anche sei autorità diverse
Nicola Brillo VENEZIA. A vigilare sulle prescrizioni antincendio in azienda in Italia sono competenti ben sei enti pubblici: dalle Usl all’Ispettorato nazionale del lavoro, e poi Inail, Vigili del fuoco, Nas e Noe e Polizia Municipale. A mettere in fila i titolari
dei controlli è stata la Cgia di Mestre: le Pim rischiano, potenzialmente, 122 controlli all’anno da parte di 19 enti pubblici diversi. Tra questi troviamo anche Inps, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Guardia di Finanza, , Camere di Commercio, Autorità garante della Privacy, Carabinieri forestali, Nas,
Noe, Siae, ed altri ancora. L’Ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro è l’area più presidiata: è interessata da 60 possibili controlli che possono essere effettuati da 11 enti ed istituti diversi. Poi c’è il fisco con 30 differenti controlli, da 6 agenzie e gli enti differenti. Per quanto riguarda la filiera dell’alimentare, infine, sempre nel
2018 gli interventi dei Nas presso le aziende di questo comparto sono stati 31.479 a cui si aggiunge l’attività ispettiva nel settore della ristorazione (pizzerie, trattorie, bar, gastronomie, fast food, etc.), che ha interessato 11.954 attività. «Con un coacervo di norme spesso incomprensibili e in parecchi casi in contraddizione fra loro» siostiene il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo «qualsiasi imprenditore, soprattutto se piccolo, corre il pericolo di non essere mai in regola con la legge. Per superare questa situazione è auspicabile la riduzione del quadro normativo generale, rendendo altresì più semplici e comprensibili le leggi, i decreti, le ordinanze, le circolari e i regolamenti attuativi. Altrimenti, la forte discrezionalità che tutt’oggi beneficiano coloro che sono chiamati ad eseguire le attività ispettive non verrà mai meno». La Cgia chiede, dove è possibile, sia incrementato il nu-
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mero dei controlli formali, cioè quelli eseguiti in remoto per via telematica. L’anno scorso (salvo sovrapposizioni), il fisco ha controllato 2,9 milioni di contribuenti, così suddivisi : 520.878 controlli strumentali dalla Guardia di Finanza, 404.355 accertamenti ordinari e parziali automatizzati dall’Agenzia delle Entrate, ulteriori 106.798 verifiche e controlli dalla Guardia di Finanza, ulteriori 31.798 verifiche, controlli e accesso ai documenti da parte dell’Agenzia delle Entrate. Oltre a queste iniziative, l’Agenzia delle Entrate ha trasmesso 1.901.138 lettere per l’attivazione della compliance (richieste di chiarimenti su irregolarità riscontrate o potenziali). «In linea generale agli uffici pubblici viene sempre più richiesta l’erogazione di servizi in tempi ragionevolmente brevi» afferma il segretario della Cgia, Renato Mason «Purtroppo, la presenza di tantissimi lacci e lacciuoli decisi da apparati centrali
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autoreferenti e lontani dal territorio, costituiscono il principale ostacolo contro il quale sono costretti a misurarsi i dipendenti pubblici. Il venir meno di tante norme potrebbe liberare tantissime energie e risorse nel Paese, aiutando le imprese e i cittadini a svincolarsi dagli ostacoli tesi da norme spesso indecifrabili, semplificando, allo stesso tempo, anche il lavoro di chi è co-
Zabeo: «Ridurre il quadro normativo perché c’è troppa discrezionalità» stretto ad applicarle e farle rispettare». In merito all’intervento degli Ispettori del lavoro, dei Carabinieri per la tutela del lavoro e del personale Inps ed Inail, invece, l’anno scorso l’attività di vigilanza ha interessato complessivamente 164.655 aziende. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
intesa tra regione e municipalitÀ
Il Veneto apre le porte Scambi e collaborazione con la cinese Chongqing VENEZIA. Il Veneto intensifica e rafforza i rapporti con la Cina. La Regione, rappresentata dall'assessore all'agricoltura Giuseppe Pan, ha sottoscritto un protocollo d’ intesa con la municipalità di Chongqing, la più popolosa ed estesa tra le quattro municipalità-metropoli autonome della Repubblica Popolare Cinese (36 milioni di abitanti e una superficie grande come l'Austria). Il protocollo di scambi e collaborazione, siglato per parte cinese dal vicesindaco della municipalità Lu Kehua, impegna i due contraenti a legami più solidi tra i rispettivi governi regionali e tra le rispettive istituzioni di ricerca ed istruzione e università, nel rispetto della loro autonomia e degli indirizzi di politica estera dei due Paesi. Interscambi e collaborazioni sono previste anche tra le rispettive organizzazioni economiche, la pubblica amministrazione, le istituzioni sco-
lastiche e formative nella scienza, nella tecnologia, nell'agricoltura, nel turismo, in materia economica e sociale, nonché della valorizzazione dei beni culturali e ambientali. «La municipalità di Chongqing, nel cuore della Cina centro-meridionale» commenta Pan «rappresenta per il Veneto e per Venezia un partner estremamente interessante: è uno dei due poli di arrivo della linea ferroviaria con l'Europa e ha un indice di crescita del Pil del 10 per cento, superiore alla media. Per il Veneto, che ha già avviato con questa metropoli e il suo circondario rapporti di collaborazione fieristica ed imprenditoriale, in particolare nell'agroalimentare, la nuova intesa potrà potenziare ulteriormente le relazioni, soprattutto negli ambiti privilegiati dello sviluppo tecnologico, dell'intelligenza artificiale e dell'automotive». —
oggi la marcia a veneZia
Mamme No Pfas in corteo «Bonificare la Miteni»
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VENEZIA. Mattinata di protesta a Venezia, con le mamme No Pfas pronte a marciare con i loro cartelli dalla stazione di Santa Lucia fino a palazzo Balbi, sede della giunta e poi fino al consiglio regionale. Una “passeggiata” per dire al presidente Luca Zaia che la questione Miteni resta gravissima perché la bonifica non è stata avviata. Domani a Vicenza si apre il processo a carico di Miteni e la Regione del Veneto ha incarica-
to l’avvocato Fabio Pinelli per la costituzione di parte civile nel processo penale per la vicenda Pfas. Sul banco degli imputati i vertici del Cda della Miteni nonché dell’International Chemical Investors S.E., proprietaria di tutte le quote della holding che controlla la società, oltre ai vertici di Fluoro Fine Chemicals Team della Mitsubishi Corporation, società controllante di diritto di Miteni fino al 2009. —
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Primo Piano
Domenica 20 Ottobre 2019 www.gazzettino.it
La manifestazione di Roma L’intervista Luca Zaia a mia non era assolutamente un’invocazione alla violenza, figuriamoci, sono un obiettore, credo nella non violenza. Ma i poliziotti devono essere messi nelle condizioni di agire se hanno bisogno di farlo». Il governatore del Veneto Luca Zaia è stato uno degli ultimi a intervenire sul palco della manifestazione del centrodestra in piazza San Giovanni a Roma. E il suo intervento sull’uso del manganello - «To- ` gliere il galateo alle forze dell’ordine e riconsegnare loro il manganello» - ha provocato un putiferio.
«L
«Conte II non è legittimato questa piazza lo dimostra»
Il governatore del Veneto: «È un segnale `«È una Pontida all’ennesima potenza che dovrebbe valutare anche Mattarella» Le elezioni sono sanificatorie per tutti»
Presidente Zaia, che significato ha avuto questa manifestazione? «Quando vedi tutta questa gente, una partecipazione trasversale sia dal punto di vista regionale che politico, capisci il governo Conte II non gode del consenso popolare, tanto è vero che Pd e M5s non vogliono andare a votare. Abbiamo un governo che non è legittimato dal popolo. E questo è un segnale che dovrebbe essere valutato anche dal presidente Mattarella». In che termini? «La Boschi, che è l’ago della bilancia della tenuta del governo, dichiara che il Pd è il partito delle tasse. È chiaro che non può durare così. Ma i grillini sanno che se vanno a votare vengono fortemente ridimensionati, il Pd ugualmente non è in grado di affrontare le elezioni. Se non è così, allora si vada al voto, le elezioni sarebbero sanificatorie per tutti, è dall’ultimo governo Berlusconi che non c’è più un premier che esce dalle urne». Che effetto le ha fatto rivedere il centrodestra unito in piazza? «A me ha fatto effetto la piazza. Io che ho visto tutte le Pontida, posso dire che questa è una Pontida all’ennesima potenza, specie in un momento in cui la politica è sempre più digitale. Qui siamo tornati al “materiale” vero e proprio, non siamo nella virtualità ma nella fisicità. Una piazza così o la riempi o non la riempi e il merito del centrodestra di nuovo unito è di Salvini. La piazza è solo sua. Questa è una manifestazione della Lega voluta da Salvini che ci ha messo la faccia per l’ennesima volta». Però Salvini, presentando Berlusconi, ha detto: questa piazza ci impone di lavorare insieme. Lei è favorevole al ritorno dell’alleanza di centrodestra? «Il mandato per decidere lo schema di gioco ce l’ha il segretario. Sono temi che affronterà Salvini».
«TOGLIERE IL GALATEO ALLE FORZE DELL’ORDINE E RICONSEGNARGLI IL MANGANELLO. SONO UN OBIETTORE, NON INVOCO LA VIOLENZA»
«IL MERITO DEL CENTRODESTRA DI NUOVO UNITO È SOLO DI SALVINI, LA FOLLA DI OGGI È SOLO SUA E DECIDE LUI LE ALLEANZE»
APPLAUDITO Luca Zaia ieri pomeriggio sul palco della manifestazione del centrodestra a Roma
Nel 2020 in Veneto lei riproporrà l’alleanza di centrodestra? «Parlerò della campagna elettorale a tempo debito».
Il Leone della Serenissima
Però Berlusconi ha detto: per vincere siamo tutti indispensabili. Concorda? «Io penso ci siano più verità. Da un lato il motto “da soli si fa prima, insieme si fa più strada”, dall’altro è anche vero che la politica corre sull’onda più delle leadership che delle casacche. La vera sfida sarà mixare le due condizioni».
VENEZIA Il Veneto battaglia da due anni per avere l’autonomia, ma a Roma la bandiera con il Leone di San Marco è identificata niente meno che con quella della Repubblica Serenissima. Come se la Rosa Camuna, simbolo e bandiera ufficiale della Regione Lombardia, avesse un sentore indipendentistico. Evidentemente, non tutti nella
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha chiesto una firma contro “l’inciucio”: mai
Le “sviste” sui vessilli regionali capitale sanno che il simbolo della Regione Veneto, così come appare nel gonfalone, è il leone marciano, con ali e vangelo. Tra le bandiere presenti ieri a Roma per la manifestazione del centrodestra, oltre ai tricolori e ai vessilli dei partiti c’erano anche quelle della Sardegna e della Repubblica di Pisa. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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col Pd, mai con il M5s. Lei firmerebbe? «Semmai spetta a Salvini, dico però che la Meloni sostiene cose a me ben note. Ad esempio, le Olimpiadi abbiamo sudato per portarcele a casa, oggi il premier Conte le cita a ogni piè sospinto come un grande risultato del governo e non è vero, è un risultato tutto nostro, tanto è vero che ce le siamo dovute pagare. E poi: sulla Tav quattordici mesi di discussioni ridicole, il tema delle Grandi Navi a Venezia irrisolto, sulla Pedemontana siamo stati letteralmente lasciati soli». La presenza di CasaPound in piazza le ha dato fastidio? «Sinceramente non li ho nean-
che visti, forse sarà stato un gruppetto da qualche parte. Se vengono in piazza ad ascoltare le idee della Meloni o quant’altro, ne prendo atto. Valuto invece se comincia a diventare una alleanza organica, ma non mi risulta che siamo alleati da nessuna parte». Durante il suo intervento ha detto che bisogna «togliere il galateo alle forze dell’ordine e riconsegnare il manganello». E per questo è stato duramente criticato. Il ministro Federico D’Incà (M5s) ha detto che “chi rappresenta le istituzioni deve misurare le parole e non fare propaganda», il sottosegretario Andrea Martella (Pd) ha detto che «le istituzioni e lo Stato non possono deporre in alcun modo a favore della becera violenza repressiva per affermare i propri principi cardine» e che «questa è democratura», una democrazia illiberale. Anche Chef Rubio l’ha contestata chiedendole se Aldovrandi «è morto di freddo». «Io sono obiettore di coscienza e credo nella non violenza. Il riferimento al manganello è un modo per dire che la polizia deve essere messa nelle condizioni di agire se ha bisogno di farlo. Vediamo dei video in rete di gente che sputa addosso agli agenti. Ma avete visto come si muove la polizia spagnola o quella tedesca, francese, inglese? Mica pettinano le bambole. Noi purtroppo paghiamo lo scotto di un brutto periodo storico del nostro paese che è il fascismo e oggi ogni volta che si dice che alla polizia devono essere dati più poteri si torna sempre al pensiero del Ventennio. Al giornalista dai la penna e il taccuino, al poliziotto gli darai la possibilità di difendersi o no? Ricordo che la sinistra aveva proposto di mettere le matricole sui caschi per identificarli nei filmati». Le sue parole però sono state intese come un’invocazione alla violenza. «Non è così, assolutamente. È, in maniera figurata, dire che se hanno il manganello devono poterlo utilizzare. L’ho detto perché abbiamo sempre più notizie di poliziotti, inermi, che si fanno offendere, spintonare, sputare addosso e che non si muovono perché hanno paura di passare dalla parte degli imputati. Il ministro D’Incà è contrario? Mandi avanti una proposta di legge per far togliere il manganello. E comunque è in buona compagnia con Chef Rubio. Vi ricordate, no, cosa aveva detto quando sono stati ammazzati i due poliziotti a Trieste». Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
XVIII
Primo Piano
Domenica 20 Ottobre 2019 www.gazzettino.it
La festa Unesco PIEVE DI SOLIGO Un patrimonio di architettura rurale da trasformare in offerta turistica. Casali, edifici per attrezzi, immobili rustici sparsi per le colline da catalogare e rigenerare: l’investitura Unesco parte da qui, dalla sfida urbanistica. Oggi durante il Convegno organizzato dalla Regione Veneto per le celebrazioni Unesco i 29 sindaci dell’area interessata dall’iscrizione a World Heritage firmeranno l’intesa per il nuovo disciplinare urbanistico previsto dalla legge regionale. Un passo che di fatto apre la via al nuovo piano di gestione del territorio. Per il presidente del Veneto Luca Zaia: «Sarà l’occasione fare il punto della situazione, ringraziare tutti quanti hanno lavorato per questo ambito traguardo che vede le colline del Prosecco inserite nella lista dei patrimoni dell’umanità e dare avvio ad un nuovo percorso identitario sotto l’egida dell’Unesco».
L’EVENTO Questa mattina alle 10, al Teatro Careni di Pieve di Soligo, sindaci, amministratori, produttori e cittadini dei Comuni dell’area delle Colline di Conegliano e Valdobbiadene verranno formal-
Casali, edifici e rustici patrimonio da tutelare ` Zaia: «La vera sfida sarà riqualificare Oggi il convegno della Regione i sindaci firmano il piano urbanistico gli immobili a destinazione turistica» `
mente investiti della responsabilità di essere diventati sito Unesco, l’ottavo del Veneto. «Avere la responsabilità e l’onore della gestione di un sito Unesco- commenta il Governatore- implica tutta una serie di attività, per cui è giusto fare il punto della situazione con i massimi esperti del settore, conoscere il Comitato scientifico che ha lavorato alla candidatura. Ora dovremo parlare di come sarà il futuro, di quale sarà il piano di gestione e di tutti
AL TIMONE Il presidente della Regione Luca Zaia oggi aprirà il convegno celebrativo per l’area Unesco
gli aspetti conseguenti: si preannuncia un grande lavoro, ma anche grandi soddisfazioni, perché stiamo parlando dell’unico paesaggio vitivinicolo tutelato dall’Unesco. Gli altri comprensori viticoli nel mondo hanno altre classificazioni: si pensi alla regione dello Champagne, iscritto nella lista mondiale per le maisons e le crayéres ma non per il paesaggio agrario, come invece è accaduto per le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene».
L’APPUNTAMENTO E’ AL TEATRO CARENI QUESTA MATTINA ALLE 10 CON GLI AMMINISTRATORI E LE CATEGORIE
IL TURISMO Gli stranieri arrivano sulle colline non da semplici turistici, ma con progetti immobiliari di ampio respiro. A Tarzo, unico comune della zona Unesco in cui il Comune ha previsto incentivi in solido per le nuove riqualificazioni, sono già state presentate 4 pratiche. «La novità più rilevante è un’altra- commenta il sindaco Vincenzo Sacchett- dal 7 luglio ad oggi abbiamo avuto tre acquisti, due da parte di tedeschi, uno di inglesi, di altrettanti rustici nei borghi storici. Un ottimo segnale». Valdobbiadene ha scelto di focalizzare l’attenzione sul recupero di piazza Marconi, cuore della città e delle colline. «Recentemente-spiega il sindaco Luciano Fregonese- abbiamo ottenuto 2 prestigiosi riconoscimenti dal Consiglio Nazionale degli archi-
MONDIALE Uno scorcio delle colline dell’area Docg patrimonio Unesco: oggi il convegno per celebrare il riconoscimento
Su Tarzo e Valdobbiadene le mire di inglesi e tedeschi tetti paesaggisti: per il percorso seguito per piazza Marconi e per il prontuario per la qualità architettonica in ambito rurale. In particolare questo secondo lavoro costituisce un profondo studio delle regole compositive del paesaggio che sono alla base dell’armonicità delle colline e delle borgate».
PER INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI
PRIMO CITTADINO Vincenzo Sacchet sindaco di Tarzo
Rimini, infine, nei giorni scorsi è stato presentato il primo piano definitivo di recupero di Villa Vendri, struttura acquisita da Kingham Leigh, hotel internazionale e sviluppatore di resort inglese, ha acquisito Villa Vendri. Oggi un’antica dimora in evidente declino, entro il 2022 un hotel da 75 stanze. Un progetto internazionale che attendeva proprio la ratifica Unesco per mettersi in moto, e che porterà nella valle del Soligo 100 nuovi posti di lavoro. Il recupero si stima oltre i 30 milioni di euro. «Ora che questo status prestigioso è stato attribuito al paesaggio unico e all’identità culturale della regione - spiega Kingham Leigh - i passi futuri per le colline del Prosecco comprendono lo sviluppo di una conservazione sostenibile del paesaggio e il sostegno alla crescita di un turismo di alto valore e a basso impatto per l’area». (ef)
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senta di stranieri che comprano in collina è ormai radicata, ora Valdobbiadene è diventata nuova possibile meta. «Sono decine gli stranieri ma altre decine gli italiani e i Valdobbiadenesi che si sono interessati a sistemare seconde case o ad acquistare nuove case esistenti per fare ricettività» conclude Fregonese. A
Un paesaggio viticolo che racchiude le bollicine superiori, il Prosecco d’eccellenza derivato dalla vendemmia eroica e che sta già incrementando in maniera esponenziale il numero dei visitatori. Per questo il tema che sarà determinante nelle azioni dei prossimi mesi è appunto quello urbanistico. Si tratta di gestire i flussi grazie ad uno sviluppo armonico del territorio. «Penso che l’iscrizione Unesco possa essere una grande opportunità anche per riqualificare l’intero territorio rurale. Ricordiamoci che la ‘core zone’ dei 12 comuni copre circa 9170 ettari. Come la ‘buffer zone’ (l’area ‘cuscinetto’ composta da altri tre comuni) è ricca di casolari e di piccoli edifici agricoli, punti appoggio per gli agricoltori di un tempo per l’alloggio di qualche capo di bestiame utile per la coltivazione o come deposito attrezzi per la lavorazione dei piccoli appezzamenti. La mia idea è sempre stata quella di non autorizzare nuove costruzioni per l’ospitalità turistica, ma di valorizzare quanto già esiste. La vera sfida urbanistica sarà catalogare tutti questi piccoli immobili rurali e permettere ai loro proprietari di riqualificarli con destinazione turistica. Ricordo che il turismo sarà una delle sfide future, sia sul fronte della sostenibilità e sia della gestione dei flussi». Turismo e tutela del paesaggio implicheranno essenzialmente lo stop a nuovi vigneti. Zaia è stato chiarissimo sul punto: non ci sarà nessuna nuova autorizzazione per far diventare Prosecco nuovi vitigni di Glera. Elena Filini
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Il prontuario per la qualità architettonica, nello specifico, è lo strumento concreto per il recupero delle borgate secondo le regole compositive del paesaggio. La strada intrapresa dall’amministrazione Fregonese sta quindi diventando case history per il nuovo corso urbanistico delle colline. E se a Conegliano la pre-
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XI
Mestre Favaro Marcon
Domenica 20 Ottobre 2019 www.gazzettino.it
“No alla separazione”, tre municipalità si schierano `I
presidenti presenti e passati di Favaro contro l’autonomia REFERENDUM MESTRE Fino ad oggi, in tutti
questi anni sin dal 1979 anno del primo referendum, la divisione di Mestre e Venezia è sempre stata un miraggio per i separatisti e un incubo per gli unionisti ma non ha prodotto alcun effetto pratico se non la spesa di ben 5 milioni di euro.
Lo ricordano i presidenti, presenti e passati, della Municipalità di Favaro Veneto che si dicono «assolutamente contrari alla separazione. Una posizione condivisa anche dai presidenti di Marghera Gianfranco Bettin e di Chirignago-Zelarino Gianluca Trabucco». La terraferma, insomma, sarebbe tutta per mantenere le due città unite se non fosse per il presidente di Mestre centro, Vincenzo Conte che, invece, sostiene la bontà della divisione, tra l’altro andando contro la linea del centrosinistra di cui fa parte.
Ivano Berto, Gabriele Scaramuzza, Ezio Ordigoni e l’attuale presidente di Favaro Marco Bellato sono per andare a votare “no” oppure per non recarsi alle urne come gesto di contrarietà al referendum come ha suggerito il sindaco Brugnaro. In ogni caso sono unionisti convinti, soprattutto per due ordini di motivi: «In primo luogo l’ennesimo referendum è un atto di ostinazione operato dai fautori del “sì”: una tornata elettorale che utilizzerà ancora una volta i soldi dei contribuenti, e, francamente, ci sembra insensata la sua ulteriore riproposizione dopo che per
ben altre quattro volte i cittadini si sono chiaramente espressi in maniera contraria». La seconda motivazione dei presidenti di Favaro è legata «all’incredibile convinzione che un Comune di soli 260 mila abitanti o poco più, sia costretto a dividersi per poter essere meglio governato. Come se per un amministratore pubblico i problemi che attanagliano Venezia siano talmente enormi da impedirgli di prestare la dovuta attenzione anche a quelli della Terraferma o viceversa». In un contesto veneto dove si guarda alle macroregioni e
PRIMARIE APERTE L’ex sindaco Ugo Bergamo con Mario Dalla Tor, ora approdato a “Italia viva” di Matteo Renzi
VENEZIA Inizia ad ampliarsi il
L’EX SINDACO Chiara la posizione di Bergamo: «Andare oltre Brugnaro - afferma il fondatore di “Venezia è tua” - è una sorta di imperativo categorico che richiede non solo impegno, ma anche una progettualità politica capace di coinvolgere, rappresentare e dare spazio a tutti i mondi vitali ancora presenti e operanti nel tessuto vivo della comunità veneziana e mestrina. La proposta di primarie formulata da Marco Caberlotto merita grande attenzione. “Venezia è Tua” la raccoglie con interesse e la rilancia. Il Pd abbia il coraggio di fare un passo indietro ma di assumere il ruolo di protagonista del cambiamento al governo della città rinunciando alla pur legittima tentazione di proporre in solitario il nome del candidato sindaco rivolgendosi invece a tutto quella vasta comunità veneziana e mestrina che non si riconosce nell’Amministrazione Brugnaro, per individuare insieme, senza arroganza o presunzione di autosufficienza, il candidato sindaco comune». «Più candidati - dice Bergamo - supportati ciascuno da un
MARCON
Fronte ampio, messaggio al Pd «Primarie nel centrosinistra» Ugo Bergamo: «Più candidati e decidere senza arroganza»
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congruo numero di firme, particolarmente radicati nel territorio e nella società civile, comunque con un comune essenziale progetto di città, possono essere un’ottima e utile opportunità».
PIU’ EUROPA Michele Scibelli, esponente veneziano di “Più Europa”, spiega: «Nell’interesse della città e nel tentativo di evitare la riconferma dell’attuale sindaco e della sua maggioranza, crediamo che a livello locale fatte salve le differenti (per ora) posizioni nazionali, tutte le forze alternative alla destra veneziana , seppur con storie e posizioni diverse, debbano fare fronte comune mettendo in piedi una coalizione che possa rappresentare sia i movimenti civici ,che le associazioni ed i partiti. Sono certo che il bacino elettorale che comprende il cosi detto centro sinistra sia maggioritario in città. Sono certo anche che sa-
remo i grado di fare sintesi e di preparare un programma che potrà essere condiviso da tutti. Non sarà facile ma sicuramente possibile. Spetterà all’azionista di maggioranza relativa della coalizione ( il Partito democratico) preparare il progetto di programma e tentare di fare sintesi . Questa e’ una responsabilità che il Pd deve prendersi». «Il candidato - prosegue Scibelli - potrà essere proposto dal Partito democratico ma dovrà trovare l’accordo di tutti. Noi non accetteremo mai un candidato che ci sia imposto. Il Partito
L’APPELLO DI “ITALIA VIVA” È GIÀ STATO ACCOLTO DALL’EX SINDACO, DA “PIÙ EUROPA” E DAL MOVIMENTO DI PZIZAROTTI
democratico deve velocemente presentare alle possibili forze alleate il suo progetto di governo iniziare i confronti ma soprattutto indicare su quale candidato intende convergere».
ITALIA IN COMUNE Sulla stessa linea Massimiliano Zane, coordinatore territoriale per Venezia di “Italia in Comune”. «Al nostro interno - afferma Zane -si ritrovano professionisti impegnati da tempo sui temi caratterizzanti l’indirizzo di intenti quali la cultura, il lavoro, la formazione e la tecnologia: realizzare nuove strategie di sviluppo e crescita delle opportunità e delle potenzialità del territorio veneziano. In questo senso partecipativo l’azione delle primarie condivise per noi è la prospettiva migliore per valorizzare tutte le nostre componenti come fronte progressista». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Vince la solidarietà al “Ciani live aid” di Zelarino Raccolti 30mila euro per la lotta contro il cancro SOLIDARIETÀ MESTRE Trentamila euro di fondi
donati e otto PlayStation per i bambini malati. Il bilancio della solidarietà dell’evento “Ciani Live Aid. Beat Time. Beat Cancer” è ricco. Gli organizzatori hanno donato tutto il ricavato dei 3 giorni di eventi andati in scena a Zelarino a fine agosto in memoria di Gianluca Ciani Pistolato, batterista morto a soli 44 anni. In municipio a Mestre il presidente dell’associazione Ciani4ever, Ro-
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Nuova palestra Lite in Consiglio sul debito pubblico
POLITICA fronte, nel centrosinistra, favorevoli a primarie di coalizione per designare il candidato sindaco che sfiderà Luigi Brugnaro nel 2020. L’appello lanciato nei giorni scorsi da Marco Caberlotto, leader di Generazione 90 e referente veneziano di Italia Viva, il partito dell’ex premier Matteo Renzi (cui è approdato l’ex senatore Ncd Mario Dalla Tor), ha trovato per ora accoglimento in “Venezia è tua” (il movimento dell’ex sindaco Ugo Bergamo), in “Più Europa” (movimento di Emma Bonino) e in “Italia in Comune” (il movimento di sindaci fondato dal primo cittadino di Parma Federico Pizzarrotti). Un fronte in crescita che manda un messaggio chiaro al Pd, con un invito a non pensare a una egemonia ma a una coalizione il più ampia possibile.
UNIONISTI Presidenti ed ex della Municipalità di Favaro
allo sviluppo della Città Metropolitana, per i presidenti la divisione del Comune di Venezia, insomma, «appare più un’opportunità per qualcuno con velleità politiche, che una iniziativa per dare certezze e un progetto di vita ai nostri giovani, alle famiglie, alla migliore tutela dell’anziano, ai cittadini. Perciò tutti noi siamo per mantenere unite le città di Venezia, da Favaro al Lido, da Pellestrina a Chirignago, da Malcontenta a Dese. E per non compiere scelte irreversibili che pagheranno inevitabilmente i nostri figli». (e.t.)
berto Pistolato, con Beatrice Ferraboschi del Consiglio direttivo e l’assessore Paola Mar hanno presentato i dati della prima edizione insieme a Piero Rosa Salva di Vela, i rappresentanti della squadra di wheelchair hockey Black Lions e la consigliera della Municipalità Luisa Rampazzo. Sono 7000 le persone che hanno partecipato alla manifestazione, portata avanti da 186 volontari che con il Comitato festeggiamenti Zelarino hanno preparato e distribuito 4000 piatti, e 6500 birre. Ad Avapo Mestre e Iov sono
stati donati due assegni da 15 mila euro ciascuno. Avapo li utilizzerà per l’acquisto di un automezzo attrezzato anche per persone con disabilità motoria e Iov per un ecografo portatile. Sono state regalate otto PlayStation che serviranno a intrattenere i giovani pazienti di Iov durante le terapie e un concentratore di ossigeno consegnato ad Avapo. Un assegno da 1000 euro è infine andato ai Black Lions Venezia. Pistolato ha già annunciato una seconda edizione: dal 28 al 30 agosto 2020. (m.fus.)
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Altro consiglio “scoppiettante” a Marcon. Il consiglio comunale di Marcon ha dato vita l’altra sera ad un’altra seduta dai toni piuttosto accesi. A “far saltare il banco” è stata l’idea, al momento tale perché ufficialmente non è stato ancora presentato un progetto, di costruire una palestra presso la scuola primaria Carducci di Gaggio, realizzata a suo tempo priva di questo spazio. Una palestra che verrebbe a costare all’incirca un milione e mezzo di euro che secondo il sindaco Matteo Romanello il Comune reperirebbe attraverso l’accensione di un mutuo di due milioni di euro, di cui 500mila euro da destinare al piano asfaltature comunale. «Di fatto non sarebbe un nuovo mutuo – spiega il sindaco – ma l’integrazione di quello di 2,5 milioni da contrarre per la realizzazione della nuova scuola primaria a Marcon. Un’operazione complessiva che porterebbe il montante debitorio a 4,5 milioni di euro, oltre all’utilizzo del precedente avanzo di amministrazione e ai 3 milioni del contributo regionale».
MUTUI PREGRESSI Alle rimostranze dell’opposizione per un ulteriore debito di due milioni in capo al Comune, Romanello ha controbattuto esibendo la lista dei mutui contratti dalle precedenti amministrazioni nel periodo compreso tra il 1978 e il 2001, «che costano alle casse comunali – ha detto – 512mila euro all’anno». «La palestra di Gaggio è una struttura che deve necessariamente essere realizzata – ha sottolineato il sindaco. Per farla abbiamo bisogno di soldi e chi sostiene che non si devono fare altri mutui
vuol dire che non ritiene utile che Gaggio abbia una palestra. Peraltro – ha aggiunto – il nuovo mutuo non inciderà più di tanto e, quindi, non ci sarà bisogno di aumentare le tasse e tanto meno di tagliare i servizi». A contestare Romanello ha pensato la consigliera del Gruppo Misto Margherita Lachin. «La maggioranza di centrodestra – ha risposto - ha votato un provvedimento con il quale verrà raddoppiato il debito del Comune. Un aggravio i cui effetti si vedranno maggiormente dal 2023 che porterà o ad un taglio dei servizi e delle manutenzioni o ad un aumento della tassazione. Ciò potrebbe provocare ad esempio una diminuzione degli sfalci del verde o un aumento della mensa scolastica. Ancora una volta – ha proseguito Lachin - come avvenuto alla fine degli anni 80 del secolo scorso, il centrodestra a Marcon si caratterizza per essere il partito dei debiti. Sulla nuova palestra della scuola di Gaggio siamo assolutamente d’accordo nel farla – ha voluto chiarire - anzi, come ho detto più volte, se il centrodestra fosse partito nel 2017 con l’ampliamento della scuola Carducci ora avremmo già la palestra, il centro anziani sarebbe rimasto tale e un mutuo da due milioni di euro in meno per la nuova scuola. C’è stato – ha concluso - un grave errore nella programmazione e le conseguenze le pagheranno i cittadini marconesi». Mauro De Lazzari
BOTTA E RISPOSTA SUL COSTO STIMATO DI DUE MILIONI PER LA NUOVA PALESTRA DI GAGGIO
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PRIMO PIANO
DOMENICA 20 OTTOBRE 2019 LA TRIBUNA
Lo scontro politico
«Subito elezioni e autonomia al Veneto» A Roma il grido dei 1.500 leghisti di Marca Pullmann, treno speciale e pulmini. La gioia del neocommissario Bof: mobilitazione straordinaria, grazie a tutti. Molti sindaci alla sfilata ROMA. «’Ndemo votar, xe ora».
Il grido del militante della Pedemontana è la sintesi di una piazza, della Lega e del centrodestra (allargatosi ieri fino a casa Pound). A S.Giovanni la Marca leghista ha portato non meno di 1500 persone. Il commissario provinciale Gianangelo Bof ha fatto i conti con il responsabile organizzativo Bepi Paolin: 600 sui 12 pullman, 400 sul treno speciale partito da Conegliano, e subito ribattezzato la tradotta (16 ore andata e ritorno, sulla vecchia linea ferroviaria) con tappe a Treviso, Mestre, Padova Monselice e Rovigo. E ancora, inattesi, non meno di 4-500 militanti e simpatizzanti che hanno caricato pulmini, van e auto proprie. E ci sono anche quelli dei...Frecciarossa («i vip», la battuta di tutti, con apprezzamento implicito a chi dei vertici, moltissimi sindaci, ha scelto la tradotta). «Voto subito e autonomia al Veneto», è stato l ’urlo dei 1500 leghisti trevigiani nella piazza romana, con centinaia di bandiere (nessuna concessione a spontaneità e inventiva, pochi gli striscioni). Un’ invasione che ha oscurato gli alleati, dai forzisti a Fratelli d’Italia (notati Borgia, Favaro e Freda) «Un fiume di gente, la Marca ha risposto in maniera straordinaria», diceva a fine manifestazione Bof, «ho visto gente che non è potuta nemmeno arrivare in piazza, gli accessi erano bloccati. Le nostre sezioni hanno lavorato in maniera encomiabile, non posso che ringraziare tutti per l’impegno: il risultato è quasi incredibile, pensavamo di arrivare a 800 persone, poi a mille, negli ultimi giorni c’è stato l’assalto ai posti disponibili. E chi non li h trovati si è organizzato». Entusiasmo alle stelle, e vessilli di San Marco a formare una sorta di maxi-vessillo del gruppo trevigiano, al momento del discorso « manganelli al-
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le forze dell’ordine e libertà di difesa» del governatore Luca Zaia, in versione “armaiola”. Applausi anche ai sindaci sfilati sul palco: oltre 30, ieri nella capitale. «Se qualcuno voleva vedere davvero cosa pensa il paese, è stato servito», è l’analisi dell’europarlamentare Toni Da Re, ultimo segretario nathional, «Una prova di forza grandissima nei confronti del un governo, un bagno di folla incredibile. Le immagini non mentono». La voglia di farsi vedere e “pesare” a Roma ha fatto rompere il codice di autodisciplina che pure il partito aveva imposto: bandiere e vessilli srotolati dai militanti già alla stazione, e lungo le strade che portavano in piazza San Giovanni (la disposizione era di farlo solo a destinazione). E cori e slogan come companatico. Il rientro previsto nel cuore delle notte (1,30 a Treviso, le 2 a Conegliano). « Missione compiuta», dicevano tutti in “ tradotta”. — A.P.
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Nomine, giunta e trasparenza I mal di pancia in maggioranza TREVISO. Mille tensioni, mal di pancia, mugugni. Covati a lungo nel partito (e in maggioranza), emergono puntualmente, dopo una lunga fase “carsica”. Quanto avviene nella Lega del capoluogo e ai suoi pezzi o aree nelle due liste alleate (la Conte e la Gentilini-Zaia), a distanza di un anno e mezzo dalla ri-presa della città, la dice lunga sulla fibrillazione interna. Uno che non le manda a dire è Giancar-
lo Gentilini, peraltro ancora osannato dal popolo, come hanno visto giunta e consiglieri alla cena dell’oca, martedì alle fiere di San Luca. Nel cortile di Ca’ Sugana, particolarmente risentito, lo “sceriffo” pochi giorni fa si è lasciato andare a uno sfogo udito chiaramente da mezzo municipio: «Cosa si è fatto in un anno e mezzo di giunta Conte? La gente me lo chiede e non so proprio cosa rispondere». Al-
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Dietro le Quinte in cittÀ
tra spia la riunione di maggioranza dei giorni scorsi, dove sono emersi diversi piccoli grandi casi. Su tutti, il rinnovato appello di diversi esponenti al sindaco e alla giunta per la mancata comunicazione interna. «Non possiamo venir a sapere le cose dai giornali», hanno detto in molti, big compresi. Ritornello che si ripete da inizio legislatura. E ancora, in diversi rimproverano alla giunta di essere poco
1) il “nucleo” del gruppo trevigiano con la maxi-bandiera di San Marco. 2) Riccardo Barbisan con alcuni militanti. 3) Toni Da Re “accerchiato” da militanti leghiste sulla “tradotta” verso Roma. 4) Il commissario Gianangelo Bof, con Bepi Paolin e Giancarlo Da Tos. 5 ) Roberto Bet con Bof e il segretario d sezione Caudio Boffo. 6) I sindaci Vettori, Serena, Villanova, Favero, Guizzo e Turato posano con Salvini. 7) Mario Conte con Alessandro Manera e l’on. Ingrid Bisa
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presenzialista: «Meno selfie e più contatti con la gente», ripetono in molti. Ma poi, c’è stato chi continua a lamentare nomine date agli “amici” e non a chi ha raccolto consensi. E chi rivendica un maggior coinvolgimento, come ad esempio Maurizio Franco, medico, che avrebbe voluto dire la sua al capogruppo ai Trecento Riccardo Barbisan sull’emendamento di quest’utlimo a favore delle politiche sanitarie di Zaia e della giunta veneta (Barbisan siede anche a palazzo Ferro-Fini). E ancora, per quanto non siamo in area Lega doc, un effervescente Vittorio Zanini ha ripetutamente sollecitato, a Toni Dotto presidente della commissione Welfare, la ripresentazione della
sua mozione di sostegno alla famiglia naturale. Dicendo sostanzialmente: «Oggi che la questione delle denatalità è diventata una emergenza nazionale». La mozione era stata bloccata a suo tempo sia per il passaggio durissimo contro l’aborto e quello dedicato alle famiglie non tradi-
La sfuriata di Gentilini «Cosa ha fatto in un anno e mezzo la giunta di Conte? Assai poco» zionali. Fin qui il gruppo consiliare, che compone una maggioranza “una a trina” con le due liste alleate. Ma anche nel parti-
to – attualmente commissariato e che vede Mauro Michielon timoniere – non mancano fermenti. Claudio Marian, storico militante, ha lasciato l’incarico di segretario organizzativo. E altri non riescono ancora a sintonizzarsi del tutto sulle scelte del sindaco Conte, sia per la giunta che per le controllate. «Ci sono quasi 100 militanti, alle cene siamo tanti, ma alle riunioni alla sede provinciale del K3 ci troviamo anche in 15-20», dice un veterano, «Non è proprio normale». E c’è già chi guarda avanti, alle non lontanissime regionali: se ci saranno tre liste, a sostegno di Zaia, c’è un posto in più per la città, oltre agli uscenti Barbisan e Caner? — A.P.
36 Provincia
L'ARENA
Domenica 20 Ottobre 2019
ACQUAINQUINATA. Intantooggi aVenezia manifestazione deicomitati edelle associazioniambientalisteper accelerarei tempidiintervento
Brevi
Senoncipenseràla proprietàdell’exMiteniprocederàla Regione Bottacin: «Ma il Governo deveaccogliere la nomina del commissario»
BUSSOLENGO OGGIA SANVITO INGRESSODEL PARROCO MARCOBOZZOLA Oggi, alla messa delle 10.30, nella chiesa di San Vito al Mantico, don Marco Bozzola farà l’ingresso come parroco dell’Unità pastorale di Bussolengo, assieme al coparroco don Andrea Spada. L.C.
Emergenza Pfas, ultimatum bonifica Luca Fiorin
Emergenza Pfas: Regione, Provincia di Vicenza e Comune di Trissino, dopo un incontro giovedì pomeriggio, hanno imposto alla proprietà dell’ex-Miteni, l’azienda chimica fallita un anno fa che secondo Arpav è la principale responsabile della contaminazione della falda da Pfas, di presentare i piani di bonifica entro il 31 dicembre. Tenendo conto dell’attuale situazione del sito produttivo, in cui non si lavora più, e delle ultime analisi sui pozzi della barriera idraulica, che non riesce a bloccare del tutto la diffusione degli inquinanti, Regione, Provincia e Comune hanno intimato alla proprietà dell’azienda di depositare l’aggiornamento del documento di analisi del rischio per i suoli e il progetto di bonifica delle acque di falda. Se dovesse decorrere il termine dei 31 dicembre senza nulla di fatto, interverranno, in sostituzione dei responsabili, gli stessi enti. I rappresentanti delle istituzioni, sempre giovedì, si sono incontrati con l’ultima proprietà e il curatore fallimentare di Miteni per parlare dei documenti che dovranno produrre. «Ora abbiamo una data certa per il progetto che permetterà l’avvio della bonifica», sottolinea Gianpaolo
le dell’inquinamento, ma l’iter è molto lungo e qui invece non c’è più tempo da perdere», conclude. Il tema della bonifica è ora diventato centrale nella questione Pfas. Fra le iniziative politiche, va ricordato che una settimana fa è stata presentata un’interrogazione sui tempi di avvio di questa operazione con prima firmataria la consigliera
Pd Anna Maria Bigon. Sempre per chiedere l’avvio della bonifica, le Mamme no Pfas, con la collaborazione di vari gruppi ambientalisti e civici, oggi faranno una manifestazione a Venezia. Intanto ci sono alcune novità per quanto riguarda il processo per avvelenamento delle acque e disastro innominato che prenderà il via lunedì 11 novembre
NEGRAR. Ilpuntosulle malattie infiammatoriecroniche intestinali el’attivitàdel Sacro Cuore
Troppediagnositardive, comesi combattonole«Mici» Formazioneperimedici dibase, lealternative all’endoscopia Nell’ambito dell’Ulss 9 Scaligera sono tremila i veronesi che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali (Mici) come malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa. Diventano 12 mila in Veneto e circa 150 mila in tutta Italia, con dati e studi che parlano di una crescita continua di queste patologie - sotto accusa fattori ambientali come alimentazione e inquinamento - ma anche di ritardi diagnostici diffusi e di esami radiologici ed endoscopici sempre più fondamentali nella cura. Rimanendo nella nostra provincia, duemila pazienti affetti da Mici vengono seguiti dall’Ibd Unit (Inflammatory Bowel Disease) dell’Irccs ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, di cui è responsabile il dottor Andrea Geccherle. Proprio la diagnostica endoscopica e radiologica è stata al centro del terzo focus annuale sulle malattie infiammatorie croniche dell’intestino, organizzato dall’Ibd Unit a Verona, all’hotel Leon d’Oro, e rivolto a radiologi, endoscopisti, gastroenterologi, chirurghi e anatomopatologi. In pratica a tutti gli specialisti coinvolti nella presa in carico e cura dei malati in una logica multi-
disciplinare. Al congresso si è parlato inoltre di complicanze con il dottor Janindra Warusavitarne del St. Mark’s Hospital di Londra e, con l’intervento di Susanna Jaghult del Karolinska Istitutet di Stoccolma, dell’Ibd nurse, un’infermiera che ha ricevuto una specifica formazione e diventa punto di riferimento del paziente. Il Centro Ibd di Negrar, rende noto l’ospedale, sarà uno dei primi in Italia ad avvalersi di questo tipo di figura con le prerogative previste dalla European Crohn Colitis Organisation (Ecco). «Nel nostro Centro, che conta una trentina di prime visite al mese, arrivano ancora troppe persone in fase avanzata di malattia», sottolinea la gastroenterologa Angela Variola, nella segreteria scientifica del convegno di Verona insieme ai chirurghi Giuliano Barugola e Nicola Cracco. «Dai dati raccolti dalla rete provinciale dedicata allo studio di queste patologie emerge che in media la diagnosi di morbo di Crohn arriva dopo uno o due anni e quella di rettocolite ulcerosa dopo 6 - 12 mesi. Questo riguarda in particolare i pazienti con meno di 50 anni per i quali, non essendo in un’età a rischio di tumore al colon ret-
L’ospedaleSacro Cuoredi Negrar
to, anche in presenza di diarrea persistente accompagnata da perdita di sangue vengono spesso procrastinati gli accertamenti o scelti percorsi fuorvianti come quello della valutazione proctologica semplice». Perciò, raccontano gli specialisti del Sacro Cuore Don Calabria, diventa importante da un lato che i medici di medicina generale siano formati
Maturitàeccellenti, 500euroinpremio Iniziativadel Bacino Imbrifero Montanodell’Adige(Bima) dellaProvinciadiVerona nel mondodella scuola.Il presidenteFrancoRancan eil cdahanno approvatoun bando diconcorsoper 87 borsedi studiodel valoredi500 euro ciascuna.Il contributosarà assegnatoagli studentidelle superiorichehannopreso alla maturitàunvoto non inferiore a90/100e che,nel contempo, proseguirannogli studi universitari.I partecipanti, inoltre,dovranno averela residenzadaalmeno due anni inunodei29 Comuniricadenti nell’ambitoterritorialedel Bima,unreddito Iseenon superiorea 25mila euroe possederegli altri requisiti previstinel regolamentodel concorso.Le domandedei concorrentidovranno pervenireperentoriamente entrole 12,30 del31ottobre
L’ingressodellaexMiteni:adesso l’area èda bonificare
Bottacin, assessore regionale all’Ambiente. «Come Regione abbiamo messo a disposizione tre milioni per questa attività, ma per agire rapidamente è fondamentale che il Governo accolga la richiesta del presidente Luca Zaia di nominare un commissario straordinario», rimarca Bottacin. «La legge prevede che a intervenire sia il responsabi-
Borsedistudio
a riconoscere all’esordio i sintomi della malattia e dall’altro che siano effettuati precocemente gli esami diagnostici più appropriati che permettono di studiare anche tratti non raggiungibili con la comune endoscopia. Esami utili alla diagnosi e anche determinanti per la scelta della migliore terapia medica o chirurgica nel corso dell’evoluzione della malattia. • C.M.
in tribunale a Vicenza. La prima è data dal fatto che il numero degli imputati potrebbe passare da 10 a 13, includendo anche tre manager giapponesi della penultima proprietà Miteni che faceva capo a Mitsubishi. La seconda dalla richiesta di costituzione di parte civile di 40 ex dipendenti dell’azienda, che hanno creato il comitato Pfas
2019,a mezzo diraccomandata conricevuta diritorno indirizzata alBacino imbrifero montano dell’AdigedellaProvincia di Veronavia Ca’ diCozzin. 41– 37124Verona;ovvero trasmesse viapecal seguenteindirizzo: bimadige.vr@pec.itcon documentazioneinformatopdf, indicandoobbligatoriamente nell’oggettodellae-mail «Domandaper borsadistudio – a.s.2018/2019». Lagraduatoria finalesarà pubblicatasul sitoistituzionale dell’enteindicativamenteentro il 31dicembre;i premi verranno consegnatiai vincitoridal presidentedelBacino Imbrifero Montanodell’AdigeFranco Rancanentro ilgennaio prossimo. Tuttala documentazioneè pubblicatasullahome page del sitointernetistituzionale: www.bimadige.vr.itPer informazioni:telefono045. 8344397.
Colmi e hanno espresso preoccupazione per la ventilata nomina a direttore dell’Istituto di medicina del lavoro dell’Università di Padova di Angelo Moretto. «Moretto ha lavorato per Miteni sostenendo tesi di non pericolosità dei Pfas e ora potrebbe vigilaree sulla salute dei lavoratori», dice il rappresentante sindacale Renato Volpiana. •
PESCANTINA. Lotteriabenefica delLions
All’Adigemarathon raccoltadifondi in aiuto dell’Emporio Sidà cosìuna manoalla rete diSonaeSommacampagna Adigemarathon e solidarietà: il Lions club Bussolengo Pescantina Sona propone per oggi, giornata degli appassionati di canoa, una lotteria benefica il cui ricavato andrà al Gruppo San Vincenzo della parrocchia di Sant’Anna a Lugagnano per l’ Emporio della solidarietà Sona Sommacampagna. «Gli Empori della solidarietà», spiega Emanuela Schiera dell’associazione San Vincenzo Lugagnano e capofila dell’Emporio, «sono un tentativo di cercare una soluzione dignitosa, senza cadere in un facile assistenzialismo e dimenticare il valore educativo della spesa quotidiana. Si tratta di un progetto sociale di rete che prevede un servizio di raccolta e distribuzione di generi di prima necessità, coordinato e gratuito, organizzato come un vero e proprio supermercato all’interno del quale persone e nuclei familiari in difficoltà, residenti sul territorio, possono reperire, in modo autonomo e secondo le loro esigenze, prodotti alimentari». «Il progetto coinvolge associazioni, istituzioni, enti e realtà del privato sociale,
aziende e comunità locale che si occupano a vario titolo di aiuto alimentare attraverso la raccolta e distribuzione di generi di prima necessità». Inaugurato il 22 settembre 2018 in via Nascimbeni 1 a Lugagnano di Sona, l’Emporio Sona - Sommacampagna è il settimo emporio del territorio veronese. Serve 88 famiglie delle sette parrocchie che insieme hanno favorito la nascita del market solidale insieme alle amministrazioni comunali di Sona e Sommacampagna, a gruppi, associazioni, enti impegnati in questo progetto di solidarietà sociale. Sottolinea Francesco Colucci, presidente del Lions club Bussolengo Pescantina Sona che ha fortemente voluto questa iniziativa: «La nostra associazione, da sempre svolge un ruolo di sostegno e di appoggio delle realtà sociali che fanno della solidarietà la loro missione». «I Lions sono in prima fila e colgono da sempre l’occasione dell’Adigemarathon che coinvolge le più belle realtà del volontariato del nostro territorio». • L.C.
ARCOLE LUIGIGREZZANA PARLADI GERIATRIA TRAFANTASIAERIGORE Domani alle 15, nella sala civica Monsignor Socche, interverrà all’università del tempo libero il geriatra Luigi Grezzana, per tenere la lezione su «Geriatria fra rigore, fantasia e genialità». La conferenza è promossa dall’amministrazione comunale. Z.M. COLOGNOLA «STORIEPERCREARE» LABORATORIOGRATUITO PERLEELEMENTARI Biblioteca Sandri, Comune e associazione Voci di carta organizzano martedì alle 16.30 in biblioteca il laboratorio gratuito di lettura «Storie per creare» rivolto ai bambini di seconda e terza elementare. Iscrizioni telefonando allo 045. 7650206. M.R. NEGRAR COSASAPERE DEICORRISPETTIVI TELEMATICI Corrispettivi telematici, cosa c’è da sapere? Su questo tema domani alle 20.45, a Villa Spinosa, Confcommercio e Comunepromuovono una serata aperta a commercianti, imprenditori e cittadini. Gli esperti spiegheranno il nuovo obbligo della memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi. C.M. BREONIO CUCINATIPICA ESCURSIONIEVISITE ALLAGROTTA DI FUMANE Oggi alla fiera del rosario cucina tipica, prodotti biologici della montagna veronese; dalle 10 alle 12.30 escursione sul monte Crocetta e sul Pastelletto. Alle 13.30 e alle 15 laboratori «Al ritmo della Grotta Grande», 15.30 visita guidata alla Grotta di Fumane. Info e prenotazioni 366. 2064398. G.G. MONTECCHIODI NEGRAR PERLA FESTA DEI MARONI MATERNAAPERTA OGGIPOMERIGGIO Oggi a Montecchio, per la sagra dei maroni, la materna sarà aperta nel pomeriggio: alle 15.30 le insegnanti terranno un laboratorio creativo ispirato alla natura, dalle 16.30 animazione con spettacolo di magia e trucca bimbi. C.M. NEGRAR OGGIINMUNICIPIO SIINAUGURANO IPERCORSI CICLABILI Oggi alle alle 15.30 in sala consiliare inaugurazione dei percorsi ciclabili di Valpolicella e Valdadige. Saranno presenti amministratori, tecnici, rappresentanti del Gal Baldo Lessinia. C.M.