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SAN PROCOPIO 1

TORRE DELL’OROLOGIO

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CHIESA DI MARIA SS ADDOLORATA (o DEGLI AFFLITTI)

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CHIESA DI SAN PROCOPIO

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CHIESA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

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CONVENTO BASILIANO (ruderi)

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VILLA RURALE DE LEO

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VILLA RURALE (ruderi)

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CASE RURALI DE LEO

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PIAZZA IV NOVEMBRE

10 FIUMARA SéVINA 11 ulivi secolari


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SAN PROCOPIO 1 - TORRE DELL’OROLOGIO

TORRE CIVICA DELL’OROLOGIO Di fattura recente, la torre segna il tempo nel tranquillo paese di San Procopio. Essa presenta una base quadrata, due aperture (il portone e la finestra sovrastante) con arco a sesto acuto, quattro aperture circolari (due delle quali ospitano gli orologi) ed una merlatura sul perimetro della sommità. In cima alla torre è visibile la campana che scandisce i rintocchi e sopra di essa una banderuola segnavento.

Paesaggio urbano Patrimonio culturale Categoria architettura fortificata Tipologia torre Livello di accessibilità ottimo Livello di percezione sufficiente Stato di conservazione ottimo

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SAN PROCOPIO 2 - CHIESA DI MARIA SS ADDOLORATA (o DEGLI AFFLITTI)

Chiesa di Maria santissima addolorata o chiesa della madonna degli Afflitti La chiesa, situata su un poggio, è stata ripetutamente danneggiata dai terremoti. La tradizione, tramandata oralmente dal popolo, narra che sia stata costruita per volere della Madonna comparsa in sogno ad un contadino del luogo, indicandogli il luogo in cui erigerla. Nel 1966 è stata ristrutturata per volontà del colonnello Francesco Borgia con il contributo manuale ed economico di tutto il popolo di San Procopio e degli emigrati (una breve raccolta fotografica dei tempi è in mostra nella sagrestia della chiesa). All’interno della chiesa, la statua raffigurante la Madonna Addolorata, comunemente detta “Baroncina”, sovrasta l’altare. Un colonnato in legno dipinto attornia l’altare, sul quale prende posto un’antica lampada ad olio. Una leggenda popolare narra che la notte prima del terremoto del 1908 la lampada gocciolasse olio, ma rimanesse sempre piena. Il giorno del terremoto le persone rimaste in chiesa, ivi presenti per le celebrazioni liturgiche, si salvarono, mentre quelle corse fuori rimasero uccise dal crollo della facciata. Nella navata destra, sul tabernacolo, è collocato un crocifisso ligneo di pregiato valore artistico, che la tradizione popolare attribuisce ad un garibaldino, e dietro di esso un dipinto raffigurante la Vergine Maria e San Giovanni ai piedi della Croce. Durante i lavori di restauro, sotto la pavimentazione dell’edificio è stato rinvenuto un ossario. Un tempo era presente una Confraternita di fedeli di Maria Santissima Addolorata, della quale si conserva tuttora lo stendardo. 242

Paesaggio urbano Patrimonio culturale Categoria architettura religiosa Tipologia chiesa Livello di accessibilità ottimo Livello di percezione sufficiente Stato di conservazione buono


SAN PROCOPIO 3 - CHIESA DI SAN PROCOPIO

Chiesa di SAN PROCOPIO La chiesa è stata realizzata nel 1935 e ristrutturata nel 2001. La facciata presenta linee semplici ed essenziali, costituita da un corpo centrale a capanna, più alto rispetto ai laterali. Il portone principale è collocato in posizione centrale ed è preceduto da un piccolo protiro costituito da due colonne che sorreggono un arco a tutto sesto sul quale si imposta la piccola copertura a due spioventi. Tre aperture alte e strette, con mosaici in vetro ed arco a tutto sesto, sovrastano il protiro. A sinistra il campanile sovrasta la chiesa; la copertura riprende lo stile del corpo centrale dell’edificio. L’interno della chiesa presenta tre navate, una principale e due secondarie laterali. L’altare maggiore ospita la statua della Madonna Immacolata; le altre raffigurano San Biagio, Santa Rita, il Sacro Cuore di Gesù e San Procopio. In particolare, la statua di San Biagio veniva trasportata dai bambini nel giorno della festa del Santo, il 3 febbraio, da qui all’obelisco sito in piazza IV Novembre, comunemente chiamata “la villa”; in questa stessa piazza sorgeva la chiesa Matrice prima del devastante terremoto del 1783. La tradizione si ripete ancora oggi portando in processione, il 2 febbraio, una statua di minori dimensioni, popolarmente chiamata “San Biageju”, che viene collocata in una teca di vetro in piazza IV Novembre.

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Paesaggio urbano Patrimonio culturale Categoria architettura religiosa Tipologia chiesa Livello di accessibilità ottimo Livello di percezione sufficiente Stato di conservazione ottimo

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SAN PROCOPIO 4 - CHIESA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

Chiesa della Madonna del rosario Di origine ottocentesca, la chiesa è stata ristrutturata nel 1997 grazie all’impegno del sig. Giuseppe Anile e l’aiuto dei residenti e degli emigrati. Presenta una facciata molto semplice con dettagli in mattoni ed un frontone a campana. Sulla sinistra si erge la torre campanaria e l’interno è costituito da un’unica navata. Grazie ai lavori di restauro, sono stati salvaguardati i dipinti che rivestivano il soffitto, risalenti alla fine dell’Ottocento e ai primi anni del Novecento; oggi sono esposti sulle pareti laterali della chiesa. Sull’altare sono collocate le statue della Madonna del Rosario (al centro), della Madonna del Carmelo e di San Rocco. Di particolarissimo pregio, la statua detta “Madonna de Jesu”, in marmo bianco di Carrara, esposta sulla sinistra. L’opera risale al 1532, presenta una base scolpita in bassorilievo ed è stata attribuita allo scultore carrarese Giovan Battista Mazzolo, forse allievo di Antonello Gagini.

Paesaggio urbano Patrimonio culturale Categoria architettura religiosa Tipologia chiesa Livello di accessibilità ottimo Livello di percezione mediocre Stato di conservazione ottimo

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SAN PROCOPIO 5 - CONVENTO BASILIANO (ruderi)

RUDERI DEL CONVENTO BASILIANO Nella località popolarmente chiamata “Chianu du Signuri”, dove sorgeva il primo centro abitato di San Procopio, si trovano i resti del convento basiliano, risalente con probabilità al XII secolo, epoca in cui proprio i monaci basiliani importarono il culto di San Procopio. Oggi restano in piedi solo alcuni locali del convento, mentre la maggior parte dei resti è in forma di ruderi. L’edificio ricade in una proprietà privata.

Paesaggio rurale Patrimonio culturale Categoria architettura religiosa Tipologia convento Livello di accessibilità mediocre Livello di percezione mediocre Stato di conservazione pessimo

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SAN PROCOPIO 6 - VILLA RURALE DE LEO

VILLA RURALE DE LEO La casa di villeggiatura bifamiliare della famiglia De Leo è situata nel cuore di un vasto uliveto, con l’ingresso principale rivolto ad ovest. L’edificio è costituito da un piano inferiore di ridotte dimensioni, probabilmente adibito a ricovero attrezzi o per la conservazione delle derrate, e da un piano superiore a scopi abitativi. La pianta è a ferro di cavallo; gli ingressi centrali sono costituiti da due portoni protetti da un piccolo portico ai quali si accede per mezzo di una breve scalinata. Gli intonaci sono dicromatici e gli infissi sono costituiti da persiane in legno. Nelle vicinanze un secondo edificio è adibito a ricovero attrezzi.

Paesaggio rurale Patrimonio culturale Categoria architettura residenziale Tipologia villa Livello di accessibilità mediocre Livello di percezione mediocre Stato di conservazione ottimo

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SAN PROCOPIO 7 - VILLA RURALE (ruderi)

VILLA RURALE La struttura risale probabilmente agli Anni Quaranta, secondo le testimonianze locali e secondo quanto confermato da un’iscrizione visibile su una parete esterna. Situata nel cuore di un vasto uliveto ed accessibile grazie ad una stradina poderale a pochi metri dalla strada principale, è probabile che fosse stata costruita a scopi residenziali/di villeggiatura. I muri sono in mattoni pieni a vista, con travi ed architravi in cemento armato; il tetto, quasi interamente crollato, era retto da travi in legno e coperto da coppi; la costruzione si articola in diversi elementi, alcuni a base quadrata/rettangolare, altri a base ottagonale. Quasi tutte le aperture si presentano ed arco a tutto sesto, mentre alcune sono rettangolari, facendo supporre un tentativo di restauro in tempi successivi alla prima costruzione.

Paesaggio rurale Patrimonio culturale Categoria architettura residenziale Tipologia villa Livello di accessibilitĂ mediocre Livello di percezione sufficiente Stato di conservazione pessimo

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SAN PROCOPIO 8 - CASE RURALI DE LEO

CASE RURALI DE LEO Piccolo complesso rurale composto da due edifici: uno più antico in pietra, negli ultimi tempi utilizzato come ricovero attrezzi e per gli animali, l’altro relativamente più recente in mattoni, un tempo unica postazione telefonica per le famiglie della contrada. Gli edifici ospitavano i coloni che curavano la proprietà della famiglia De Leo. Nel patio sono presenti olmi e querce di notevoli dimensioni. La memoria popolare tramanda il racconto che tali alberi fossero stati piantati ai tempi del feudalesimo per liberare le donne di San Procopio dallo jus primae noctis, ovvero il diritto del signore feudale di trascorrere la prima notte di nozze con le spose del suo feudo. Il popolo sanprocopiese si ribellò a questa legge ingiusta ed il feudatario concesse l’abrogazione di tale diritto se, piantati degli olmi e delle querce, questi avessero attecchito (si riteneva infatti difficile, visto il microclima del luogo e le caratteristiche del terreno). Le piante attecchirono e le donne di San Procopio furono libere da tale legge.

Paesaggio rurale Patrimonio culturale Categoria architettura rurale Tipologia casale Livello di accessibilità mediocre Livello di percezione sufficiente Stato di conservazione pessimo

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SAN PROCOPIO 9 - PIAZZA IV NOVEMBRE

PIAZZA IV NOVEMBRE - PUNTO PANORAMICO Comunemente chiamata dagli abitanti “la villa”, la piazza è uno dei punti di ritrovo degli abitanti, nonché punto panoramico da cui si scorgono i vasti uliveti di San Procopio. Da notare la presenza di una fontana pubblica di acqua potabile ed una teca, nella quale viene riposta la statua di “San Biageju” nel giorno della festa di San Biagio (3 febbraio), ed attorno alla quale per 8 giorni i devoti compiono tre giri in senso antiorario per ottenere le grazie del Santo. Non molto distante, in una stradina attigua, ci sono i resti della “Fontana della Minestra”, così chiamata un tempo dagli abitanti perché da essa sgorgava acqua non potabile, utilizzata solo per cucinare.

Paesaggio urbano Patrimonio naturale Categoria punto panoramico Tipologia puntuale Livello di accessibilità ottimo Livello di percezione mediocre

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SAN PROCOPIO 10 - fiumara sévinA

fiumara Sévina A 300 metri dal paese è possibile intraprendere un percorso naturalistico lungo la fiumara del Sévina. Più a valle, dal ponte della strada provinciale è possibile ammirare il corso d’acqua.

Paesaggio rurale Patrimonio naturale Categoria emergenza naturale Tipologia fiumara Livello di accessibilità buono Livello di percezione buono

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SAN PROCOPIO 11 - ULIVI SECOLARI

ulivi secolari Tutto il paese di San Procopio è immerso in vastissimi uliveti secolari, con sesti di impianto ampi fino a 20 metri. La maggior parte di essi furono piantati nell’Ottocento per produrre olio lampante per i paesi del Nord Europa. Laddove la loro crescita non è stata governata dalle potature, le piante hanno conservato il loro habitus naturale, formando veri e propri boschi. Nella proprietà Sicari di San Procopio si notano due ulivi dalle forme molto particolari: un ulivo dal tronco cavo ed uno dal tronco rotondo e non tortile come è solito; quest’ultimo produce anche una drupa più rotonda rispetto alle altre piante, e per questo nel paese si conosce la pianta come “u rutundeju”. Dalla proprietà si gode di un panorama unico: si può apprezzare un tratto della vallata del torrente Torbido e si scorgono i centri di San Procopio, Melicuccà e Sant’Anna.

Paesaggio rurale Patrimonio naturale Categoria emergenza naturale Tipologia areale Livello di accessibilità mediocre Livello di percezione sufficiente

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