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Il Surrealismo in mostra a Milano con i capolavori di Magritte, Dalì e Man Ray

Molto più che un semplice movimento artistico, il Surrealismo è un atteggiamento, un modo alternativo di essere, di pensare e di concepire il mondo.

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E’ su questo concetto fondamentale si sviluppa la mostra inaugurata dal Mudec di Milano il 22 marzo e che resterà aperta fino al 30 luglio. “Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo.

Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen” ospita 180 opere, tra dipinti, sculture, disegni, documenti e manufatti provenienti da uno dei più celebri centri espositivo dei Paesi Bassi, in dialogo con alcune opere della collezione permanente del Museo delle Culture.

Il Surrealismo

Il primo dicembre 1924, con la pubblicazione della raccolta “Poisson Soluble”, André Breton diede via ufficialmente a una delle avanguardie che più di tutte hanno segnato il XX: il Surrealismo. Il movimento, che raccoglierà sotto il suo ampio cappello artisti come René Magritte, Man Ray, Marcel Duchamp, Salvador Dalì, Max Ernst e molti altri, si poneva come obiettivo quello di indagare la psiche umana al di là dei limiti della logica e della ragione, di esplorare la realtà oltre i suoi confini fisici per attingere alla sua vera essenza: la surrealtà, appunto. La critica alla razionalità cosciente, l’esplorazione delle potenzialità dell’inconscio, il dialogo tra sonno e veglia e quello tra realtà esperienziale e onirica, la messa in relazione di immagini collegate più dall’intuizione che dalla logica, la liberazione dell’individuo tanto dalle costrizioni della ragione quanto da quelle politiche sono le grandi tematiche affrontate dal movimento.

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