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Prologo – Chi ci guadagna? di Fabio Piccini

Prologo

Chi ci guadagna?

Coloro che nelle guerre ci guadagnano di più sono proprio quelli che non vedrete mai sul campo di battaglia. Naomi Klein

Ghiottoneria e pigrizia?

Ce lo hanno fatto credere per decenni. E ci siamo cascati tutti, senza eccezioni.

Ricordo una lezione di Endocrinologia – quando ero ancora un giovane studente di Medicina – nel corso della quale il professore, parlando dell’obesità, ci disse che “per quanto ne sappiamo oggi, le uniche ghiandole che hanno un ruolo, nella genesi dell’obesità, sono quelle salivari”.

Ghiottoneria e pigrizia, queste le uniche cause dell’obesità. Due peccati capitali. Una condanna senza appello.

La soluzione? Mangiare meno e muoversi di più. Era tutto qui.

E non avendo tante altre scelte, lo abbiamo creduto tutti. Anche noi giovani specializzandi che studiavamo i disturbi del comportamento alimentare. E che ci ritrovammo a dover apprendere le tecniche della psicologia del comportamento, per cercare di indurre questa folla crescente di “viziosi” a rientrare nei ranghi.

Erano gli anni Ottanta e in effetti l’obesità non era un problema così grave.

Di gente obesa se ne vedeva poca in giro e la sindrome metabolica non era ancora stata scoperta. Il diabete di tipo 2 all’epoca veniva definito “il diabete dell’anziano”, perché non era ancora stato diagnosticato nei trentenni.

Quindi, non c’era motivo di dubitare di ciò che ci veniva raccontato.

Ricordo il primo viaggio negli Stati Uniti, l’arrivo all’aereoporto di Chicago O’Hare e lo stupore nel vedere che in effetti era vero, da noi non si stava poi così male, il vero problema ce l’avevano gli americani.

Ci ho messo un bel po’ di tempo per capire la portata di ciò che stava per succedere.

Finché, quattro anni fa, gironzolando per un centro commerciale napoletano, fui colpito dalla consapevolezza che c’erano più obesi lì, in coda alle casse, che non a Chicago e mi venne il dubbio che forse ci stava davvero sfuggendo qualcosa di mano.

Fu così che decisi che era venuto il momento di rivedere le mie obsolete teorie in materia e di ricominciare a studiare questo argomento da capo e mi resi conto che avevo bisogno di un dottorato in Scienza della Nutrizione.

Ripartire dalla ricerca mi è stato utilissimo. Molto di quello che ho scoperto da lì in poi ho cercato di comunicarlo a tutti i curiosi che hanno avuto la pazienza di leggere i miei articoli e i miei libri.

E più cose scopro, più mi rendo conto che ve ne sono tante altre da scoprire. E da raccontare.

L’inverno metabolico

È stato imbattendomi per caso in un articolo sulle vie metaboliche che governano gli interruttori dello stato di letargo nei mammiferi ibernatori che mi è venuto in mente che potesse esistere un'associazione tra sindrome metabolica umana e animale.

Da lì è partita una ricerca che mi ha portato a imbattermi nei lavori di Richard J. Johnson (alla cui cortesia e disponibilità sono fortemente debitore) e della sua équipe all’Università del Colorado, che mi hanno indotto a riflettere sulle similitudini e le differenze esistenti tra questi due stati metabolici. Da qui all’intuizione dell’importanza di ripristinare un “inverno metabolico” per vincere l’obesità e le malattie a questa correlate il passo è stato breve.

E anche stavolta – come in tante altre occasioni nel corso di questi anni – mi sono reso conto che non stavo scoprendo segreti militari, ma concetti che, tutto sommato, erano sotto il naso di tutti e – presumo – ad alcuni ben noti. E mi chiedo perché tutto questo non sia stato divulgato fino ad ora.

Chi ci guadagna nel mantenere le persone all’oscuro di informazioni strategiche per la loro salute? Perché non dir loro la nuda verità? Perché non spiegare che la ghiottoneria e la pigrizia non sono le vere cause dell’obesità e di tutte le malattie del progresso che ne derivano? Perché specularci sopra? Quanto ci costa come specie, come popolo, come paese il fatto di lasciare la gente nell’ignoranza? Alla fine, paghiamo tutti per questi errori. Le risposte a queste domande arriveranno facilmente perché i veri colpevoli si sveleranno da soli. Basterà far caso a chi (e con quali argomentazioni) criticherà le mie affermazioni, che rappresentano acquisizioni scientifiche condivise dai più autorevoli gruppi di ricerca indipendenti del mondo. Ma che, fino ad ora, sono state secretate e tenute nascoste agli occhi dei consumatori.

Guida alla lettura

Perché una guida alla lettura invece di un’introduzione?

Perché questo libro ha la presunzione di spiegarvi come curare la sindrome metabolica e le principali malattie del progresso che da questa derivano mediante una serie di modifiche nutrizionali. Nel far questo, affronta argomenti diversissimi e spazia in campi che vanno dall’antropologia alla zoologia, alla fisiologia, alla biochimica, alle neuroscienze, alla nutrizione nel minor numero di pagine possibile.

Per questo motivo alcuni argomenti di pertinenza scientifica, che potrebbero apparire a qualcuno fin troppo sintetici, possono risultare eccessivamente tecnici per altri.

Da qui l’utilità di disporre di una guida che permetta a chiunque di soddisfare le proprie aspettative rispetto al testo e di reperire le informazioni che maggiormente gli interessano nella maniera più rapida possibile, a seconda che lo stia consultando per motivi personali, di curiosità intellettuale, di ricerca, o di studio.

Un saggio (a differenza di un romanzo) è costruito come una sorta di collage che può essere scomposto e ricomposto in molti modi diversi, a seconda degli interessi del lettore. L’ordine dato ai capitoli riflette il percorso che io suggerisco, ma questo non esclude che ciascun lettore possa decidere di seguirne uno diverso, sulla base delle proprie conoscenze pregresse, o delle finalità per cui si avvicina al testo.

Comincio pertanto col dire che il libro è diviso in due parti; i capitoli che contengono le istruzioni pratiche necessarie a mettere in atto eventuali cambiamenti sono il quinto, il sesto, il settimo e il nono della Prima Parte.

Se tutto quello che vi interessa è semplicemente capire ciò che è opportuno fare nel più breve tempo possibile, potete anche limitarvi a questi e ignorare tutto il resto. Oppure potrete leggere gli altri capitoli in un secondo tempo, per avere maggiori chiarimenti in merito alle strategie consigliate.

Se invece vi piace capire il perché delle cose, se siete quelli che da bambini smontavano i giocattoli per capire come facessero a funzionare, allora vi potrà interessare leggere anche i primi quattro capitoli della Prima Parte.

Se trovate che alcune di queste pagine siano troppo “scientifiche” per i vostri interessi, potete saltarle senza che questo comprometta la comprensione dei concetti chiave dei singoli capitoli.

Non è importante imparare la fisiologia dell’acido urico per capire perché l’uomo muore di una malattia che permette a un orso di vivere più a lungo, ma conoscerla può essere utile per apprezzare alcune sottigliezze.

Né serve sapere cosa siano le sirtuine per capire che per vivere più a lungo bisogna mangiare meno o meno spesso, ma comprendere i dettagli di come ciò accade può essere affascinante.

Il capitolo ottavo illustra alcune terapie farmacologiche attualmente in fase sperimentale e spiega cosa ci riserva il futuro.

Il nono spiega invece come approcciarsi al cambiamento.

La Seconda Parte del libro contiene una serie di ricette create dallo Chef Alessandro Circiello e suddivise sulla base del loro possibile utilizzo, che vi permetteranno di aggiungere creatività e sapore ai protocolli consigliati nella Prima Parte e di costruire un piano alimentare personalizzato.

In Appendice al libro sono contenute ulteriori informazioni e importanti concetti che non trovavano posto nei capitoli precedenti.

La conoscenza rende liberi. Liberi di scegliere come vivere, sia per quanto riguarda sé stessi che per quanto riguarda i propri cari.

Spero che questo testo aiuti ogni lettore a capire con maggior chiarezza perché ci ammaliamo di certe malattie e come sia possibile guarirne senza che siano necessari interventi medici o chirurgici.

Nel caso fossero necessarie ulteriori spiegazioni, sarò lieto di fornirle a coloro che mi scriveranno all’indirizzo: piccini@anoressia–bulimia.it

AVVERTENZA

Ogni informazione riportata nel testo è supportata dalla ricerca medica più aggiornata, ma non è detto che le strategie nutrizionali consigliate possano essere indicate per tutti i lettori. Coloro che sono portatori di malattie quali diabete, patologie epatiche o renali, malattie cardiovascolari, o altre malattie metaboliche, dovranno in ogni caso consultare il proprio medico di riferimento prima di attuare qualsiasi cambiamento nelle proprie abitudini nutrizionali, o nelle terapie mediche seguite. Questo libro ha infatti funzioni prevalentemente didattiche, non è un trattato di terapia medica, né può sostituirsi a un adeguato consulto medico.

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