Sarò una stella. E la tua danza qual è?

Page 1


Sarò una stella

E la tua danza qual è?

Universale d’Avventure e d’Osservazioni

Sarò una stella

Si ringraziano Élisabeth Platel, direttrice della Scuola di ballo dell’Opéra di Parigi, e i responsabili dello sviluppo e di tutti gli altri dipartimenti dell’Opéra per la loro esperta correzione di bozze e i preziosi consigli durante la lavorazione di questo libro. E, sempre, Ada d’Adamo, ballerina, scrittrice, editor insostituibile.

Elizabeth Barféty

Sarò una stella. E la tua danza qual è?

disegni di Magalie Foutrier

traduzione dal francese di Camilla Diez

della stessa serie:

Amiche e rivali

Perfetta… o quasi

Sfide in famiglia

Piccola ribelle

La più timida spicca il volo

A tutti i costi

ISBN 979-12-221-0836-0

La tournée in Giappone

Prima, o niente!

Intrigo all’Opéra

La nuova arrivata

L’inchino

Un passo di lato

Prima edizione italiana febbraio 2025

ristampa 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0

anno 2029 2028 2027 2026 2025

© 2025 Carlo Gallucci editore srl - Roma

Titolo dell’edizione originale francese:

20, allée de la Danse. Le défi

© 2020 Éditions Nathan, Sejer - Parigi, Francia

Gallucci e il logo sono marchi registrati

Se non riesci a procurarti un nostro titolo in libreria, ordinalo su:

galluccieditore.com

Il sogno americano

Sotto i riflettori

La festa della scuola

Un incontro inatteso

L’incredibile pirouette

Il marchio FSC® garantisce che questo volume è realizzato con carta proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile e da altre fonti controllate, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. L’FSC® (Forest Stewardship Council®) è una Organizzazione non governativa internazionale, indipendente e senza scopo di lucro, che include tra i suoi membri gruppi ambientalisti e sociali, proprietari forestali, industrie che lavorano e commerciano il legno, scienziati e tecnici che operano insieme per migliorare la gestione delle foreste in tutto il mondo. Per maggiori informazioni vai su https://ic.fsc.org/en e https://it.fsc.org/it-it

Tutti i diritti riservati. Senza il consenso scritto dell’editore nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma e da qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, né fotocopiata, registrata o trattata da sistemi di memorizzazione e recupero delle informazioni.

Sarò una stella

E la tua danza qual è?

Elizabeth Barféty

disegni di Magalie Foutrier traduzione dal francese di Camilla Diez

«Ahi ahi ahi…»

Jamal è a letto, con il viso contratto da una smorfia. Il semplice fatto di stirarsi appena sveglio gli ha ricordato che è pieno di dolori. “Dura già da alcune settimane… Fauché è passato alla velocità superiore” si dice scostando la coperta. “Immagino che l’anno prossimo sarà ancora peggio!”

Il ragazzo è allievo alla Scuola di ballo dell’Opéra di Parigi, è un “topoli-

no” 1, come si dice nell’ambiente. È in quinta divisione, ossia al secondo anno, e il signor Fauché è il suo insegnante di danza classica. Lo vede almeno un’ora e mezza al giorno, nel primo pomeriggio, dopo una mattinata dedicata alle lezioni scolastiche. Jamal è in prima media, e vorrebbe tanto poter trascorrere tutto il tempo solo a danzare. Ma la signorina

Pita, la direttrice della Scuola, è categorica: i ballerini devono avere un’educazione completa!

Jamal adora tutte le lezioni che si svolgono dopo il pranzo: prima c’è la lezione di danza classica e poi una lezione complementare, come espressione musicale o danza barocca. A volte, a questo pro1 I piccoli allievi della Scuola di ballo dell’Opéra vengono chiamati affettuosamente petits rats, “topolini”.

gramma già molto denso vengono ad aggiungersi delle prove. Quindi non è raro che il ragazzo abbia dolori ovunque nel fine settimana… Eppure non cambierebbe vita per niente al mondo!

Un’occhiata verso il letto di sopra gli conferma che Amel, la sorellina, si è già alzata. È anche vero che sono le undici passate, come scopre sorpreso guardando la sveglia sul comodino. “Per questo muoio di fame!” pensa stropicciandosi gli occhi.

Apre la porta della camera e parte alla ricerca di qualcosa da mettersi sotto i denti. Ma attenzione: sua madre non deve coglierlo in flagrante! Non sopporta che il figlio spilucchi lontano dai pasti. “Ma ho dodici anni, sono in piena crescita!” si difende interiormente

Jamal. “E poi sono uno sportivo di alto livello!”

È talmente assorto nella conversazione con se stesso da non notare che il fratello maggiore, Karim, è seduto sul divano del salotto. E non è solo: c’è anche Michael, il suo amico di sempre, che da due anni è educatore in un centro del quartiere.

«Che bel pigiamino!» esclama quest’ultimo ridendo.

Jamal abbassa gli occhi verso i pantaloni azzurri coperti di piccole teste di volpe. A lui piace… ma non al punto da farlo ammirare ai visitatori!

«Ciao» butta lì con voce roca.

Non ci pensa nemmeno ad apparire imbarazzato!

«Mamma c’è?» aggiunge gettando un’occhiata verso la cucina.

«È andata in farmacia con Amel» risponde il fratello. «E papà è in negozio».

Il giovane ballerino annuisce. Il padre ha un negozio di biciclette e trascorre lì la maggior parte del tempo, compresi i fine settimana.

Impaziente di rovistare nel frigorifero, Jamal si precipita in cucina. Qualche istante dopo manda giù un’enorme fetta di pane con un bel pezzo di formaggio, ascoltando con orecchio distratto la conversazione che gli arriva dal salotto. Da quanto capisce, Michael parla di un progetto a cui sta lavorando per i giovani del quartiere.

«È una specie di laboratorio, giusto?» domanda Karim.

«Sì, esatto» conferma l’educatore. «Per fargli scoprire cose nuove durante le va-

canze di Pasqua. E per farli ritornare al Centro giovani in seguito. Capisci?» «Fico. Cosa avete in programma?»

«Stiamo riflettendo su dei workshop» spiega l’amico. «Vogliamo una cosa diversa da quelle proposte di solito. Se abiti a Nanterre, non significa che puoi dedicarti solo allo slam, ai graffiti o al teatro d’improvvisazione…»

Jamal sorride mentre elimina accuratamente tutte le tracce del suo passaggio in cucina. Lui li conosce bene, i pregiudizi su cosa si può o non si può fare quando si vive nel suo quartiere. Se sei un maschio, per esempio, non balli. Oppure balli qualche tipo di urban dance: hip hop, break dance… Sicuramente non la danza classica!

Dopo che è entrato nella Scuola è per-

fino stato perseguitato da un gruppetto di bulli che volevano fargli passare la voglia di danzare… Fortunatamente il fratello è intervenuto per proteggerlo! Non tutti hanno questa fortuna. Ma quel ricordo gli ha fatto venire un’idea…

«Per il momento cerchiamo di organizzare un’iniziazione al disegno dei manga e abbiamo pensato a un coro» racconta Michael.

Di ritorno in salotto, Jamal si piazza davanti ai due amici.

«E la danza?» chiede.

L’educatore fa una smorfietta.

«È già stato proposto» risponde.

«Da quando Romain è andato a insegnare da un’altra parte, l’anno scorso, non ci sono più state lezioni di hip hop»

risponde il ragazzo. «O forse parli del risveglio corporeo per la fascia 4-8 anni? Mica è danza, quella!»

«Se lo dici tu» ribatte Michael, divertito. «In ogni caso voglio delle attività miste. Non con i maschi da una parte e le femmine dall’altra, come al solito…»

«Ah, perché pensi ancora che la danza sia per le femmine?» reagisce Jamal, un po’ infastidito.

«Tanto sono gli adolescenti a scegliere i workshop» gli fa osservare Karim.

«Credi che io a quattordici anni avrei potuto scegliere la danza come attività? Davvero?»

«Non lo sapremo mai, visto che nessuno te lo ha proposto!» ribatte prontamente Jamal. «E tu credi che io avrei scoperto la mia passione se non fossi

andato a visitare la Scuola di ballo in gita con la classe? E poi hai detto che dovevano conoscere cose nuove! Se ci si basa soltanto sui soliti stereotipi, a che serve?»

Jamal è offeso che Karim non lo sostenga. Ma le sue domande a valanga, e l’aggressività che le accompagna, cominciano a innervosire il fratello, che gli dice:

«Smettila con i tuoi bei discorsi! Nessuno ti dà più fastidio per la danza, no? Allora finiscila di provocare. Non vorrai mica che ce ne andiamo in giro in tutù nella nostra zona!»

L’educatore alza le mani per placare i due fratelli.

«Basta, non c’è bisogno di litigare!» gli dice ridendo. «So che per te è im-

portante, Jamal. È solo che non è adatto, tutto qui…»

«Penso comunque che dovresti rifletterci» si ostina il topolino. «Potremmo creare un workshop di scoperta della danza, non soltanto classica. Abbiamo una fortuna pazzesca ad avere una delle scuole più prestigiose proprio qui accanto. Sarebbe un peccato non approfittarne»

«Un punto per te» riconosce l’educatore grattandosi la barba. «Senti, ascolta… mi sta bene proporre qualcosa. Ma soltanto se la tua scuola è d’accordo nel sostenerci. Deal?»

Battendo il cinque a Jamal, Michael abbozza un sorriso. Il giovane ballerino è scettico. “È sicuro che la Scuola non accetterà” analizza tra sé e sé. “Vuole soltanto sbarazzarsi di me”.

«Va bene» conferma tuttavia Jamal. «Ne parlo alla Scuola in settimana».

L’educatore gli lancia uno sguardo sorpreso, poi precisa:

«Ti avverto, dovrai darmi una risposta per il prossimo fine settimana, altrimenti c’è troppo poco tempo per organizzare tutto»

«Ma non stavate ancora cercando delle idee?» interviene Karim.

«Sì, be’, facciamo tra quindici giorni»

bofonchia l’amico, offeso per essere stato colto in fallo.

Mentre Jamal promette una risposta entro i tempi, la porta dell’appartamento si apre sulla madre, Malika, e la sorella, Amel. Michael si alza per salutarle, poi batte il cinque a Karim.

«Vi lascio in famiglia! Ci vediamo!»

«Sei ancora in pigiama, youlidi 2?» dice Malika al figlio. «Corri a vestirti, che tra poco mangiamo».

Il giovane ballerino annuisce.

Si cambia velocemente in camera sua.

Vuole elaborare un piano al più presto. Non sa perché, ma questa storia del workshop gli sta a cuore. Fino a cinque minuti prima non sapeva nulla del progetto, e adesso non riesce a pensare ad altro!

Tuttavia il compito si preannuncia difficile: come ottenere il sostegno della Scuola per un workshop che per il momento non ha alcun contenuto?

“In cosa mi sono imbarcato ancora una volta?” si chiede Jamal sedendo -

2 In arabo “figlio mio”.

si alla scrivania per buttare giù le prime idee su un blocco, in duplice copia. “Domani ne parlo alla banda” decide subito. Perché a Scuola Jamal non ha soltanto trovato la sua passione. Si è anche fatto degli amici. Amici veri, di quelli su cui si può contare, cui si può dire tutto. Sono sei topolini inseparabili fin dal loro arrivo. C’è un altro maschio, Niky, un biondino un po’ secchione, la cui famiglia abita a Parigi e lavora nell’ambiente della danza. Non esattamente il genere di persona con cui Jamal avrebbe immaginato di andare d’accordo, prima. Ma nonostante le differenze, adesso i due ballerini sono grandi amici. E ci sono quattro ragazze: la dolce Maina, la timida Sofia, poi Constance, la seria,

e Zoe, la burlona del gruppo. Del resto, architettare piani è un po’ la specialità di quest’ultima.

«A tavola!»

Jamal posa la penna, con il sorriso sulle labbra. Il semplice fatto di pensare alla banda lo rende ottimista. I suoi amici avranno sicuramente delle idee. Farà vedere a Michael e a tutti quelli che la pensano come lui che si sbagliano!

Stampato per conto di Carlo Gallucci editore srl presso Puntoweb srl (Ariccia, Roma) nel mese di gennaio 2025

A passo di danza, le storie di piccole grandi amicizie

Jamal sogna di organizzare un workshop per far scoprire la danza ai giovani del suo quartiere. E non solo quella classica: potranno cimentarsi anche nei balli contemporanei, nell’hip hop, nel tango e persino nel Bollywood! Per superare i pregiudizi, però, Jamal dovrà convincere un bel po’ di persone… compresi i suoi stessi amici.

I racconti della Scuola di ballo in collaborazione con l’Opéra National de Paris

Inquadra il QR code e scopri tutti i volumi della serie:

Consigliato dai 9 ai 99 anni

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.