5 giugno 2013

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ANNO IX - N° 5 - MERCOLEDÌ 05 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Nicola Cavaliere

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Nicola Cavaliere consigliere regionale del Pdl. Nel suo ultimo intervento ha sottolineato la negatività politica di arrivare al quinto assessore da parte di Frattura per correggere l'errore fatto di non avere inserito in Giunta l'esponente patricielliano. Perchè, oggi, bisogna ricorrere ad uno stratagemma per favorire un partito? E perchè il peso economico della scelta dovrà gravare sul bilancio regionale? Un interrogativo aperto che attende una risposta aperta da parte della maggioranza di centrosinistra.

Il Tapiro del giorno a Rosario De Matteis

Il Tapiro del giorno lo diamo a Rosario De Matteis presidente della Provincia di Campobasso. L'attività dell'ente è ferma da tempo e non si riesce a comprenderne il perchè. Non sappiamo se anche in questo caso si tratti di una mancanza di soldi così come accade al Comune di Campobasso. Se, cioè, anche in questo caso non ci sono soldi nemmeno per un gelato. Sta di fatto che l'attività langue e lo stesso Consiglio provinciale non ha più argomenti sui quali discutere. Si resta in attesa di cosa?

Il Campobasso nelle mani di Di Palma Alle 20 di ieri sera, dopo una lunga seduta davanti al notaio Giordano, è stato trovato l’accordo tra Capone e Di Palma, per la cessione del 51 per cento delle quote societarie. Il molisano che vive a Vicenza ha rilevato la maggioranza del Campobasso calcio: a Capone resta il 49 per cento del club che dovrebbe pian piano finire nelle mani del nuovo socio di riferimento. La trattativa è stata laboriosa: più volte si era temuto che potesse naufragare. Ci sono voluti i salutari interventi dei commercialisti e dei legali per ricomporre i pezzi. Un ruolo predominante è stato assunto dal notaio Giordano che ha dimostrato con i fatti di essere a buon diritto uno dei primi tifosi della squadra rossoblu, benchè lui venga da Salerno e da sempre tiene per i colori granata. Subito dopo viene il Campobasso che segue con passione da anni. Questa mattina, alle ore 10,30 conferenza stampa del nuovo padrone del lupo.

Giulio Di Palma


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05 giugno 2013

Esterna e si muove come fosse lui il presidente dell’esecutivo

L’attivismo di Petraroia ha aperto un fronte inatteso all’interno della giunta regionale L’interrogativo su chi sia davvero il presidente della giunta regionale si radica e si conferma ogni giorno di più Vice presidente o presidente della giunta regionale? L’interrogativo su Michele Petraroia si convalida di giorno in giorno sull’abbrivo delle iniziative che l’assessore prende e porta avanti, delle dichiarazioni che rilascia, delle teorie programmatiche che annuncia. Ne ha dette e fatte più lui di cose che il povero Frattura il quale - dicono coloro che gli stanno intorno - di politica ne mastica poco, tanto da essere letteralmente frastornato, quantunque teleguidato (dicono) dal senatore Roberto Ruta. Sta di fatto che Petraroia s’è ormai appaltato la comunicazione istituzionale, indifferente ad ogni forma di contenimento, spesso prevaricando ruoli (altri) e responsabilità (altre). Un attivismo frenetico, alimentato da una sorta di furia iconoclasta verso chi ha governato del centrodestra, e da una forma di ascetismo ideologico da guru di sinistra. Insomma, impazza a trecentosessanta gradi, investendo autorità, personaggi, istituzioni e rappresentanze locali, regionali e nazionali. Quest’ultime in bella fila, di recente, per essere edotte del fatto che il Molise boccheggia, la disoccupazione lievita a dismisura, la povertà bussa ad una infinità di porte. Sarebbe spettato di diritto, e per dovere, al presidente della giunta assumere una iniziativa del genere e rappresentarla ai massimi livelli governativi. Ma tant’è. L’interrogativo su chi sia davvero il presidente della giunta regionale si radica e si conferma giorno dietro giorno. Non spetta certo ad un assessore regionale, se non appositamente delegato, sollecitare il confronto presso la Presidenza del Consiglio con i Ministeri del Lavoro, dello Sviluppo Economico, dell’Economia e dell’Agricoltura su temi specifici di matrice assessorile ma di portata programmatica. Soprattutto se, come sembra, leggendo l’elenco degli argomenti proposti da Pietraroia da discutere a Roma, troviamo che il governo dovrebbe, secondo l’assessore, assegnare allo stabilimento Fiat di Termoli la produzione del nuovo motore. Una castroneria. Il governo sulla Fiat e sui programmi dell’industria automobilistica non mette lingua. Un merito, però, tra le non poche sfasature procedurali, comunque, l’assessore ce l’ha. L’aver predisposto schede riassuntive, di carattere analitico e statistico, sull’economia molisana, sul numero e la qualità dei disoccupati, sui cassaintegrati, dal chiaro sapore vincolante per chiunque chiamato a valutarle. In aggiunta a questo comparto che gli appartiene, per essere assessore alle politiche per l’occupazione, sul tavolo presidenziale e su quelli ministeriali, a Roma sono finiti la richiesta dello sblocco delle risorse per la ricostruzione post-sisma; lo sblocco dei fondi per la sanità prevedendo la stabilizzazione dei precari e superando il blocco del turn-over, e le vertenze Solagrital-Arena, dell’It Holding – Ittierre, dello Zuccherificio del Molise e del settore edilizio. Roba già posta in bella vista e discussa dal governo Iorio ai livelli possibili però aspramente criticata dall’allora Petraroia all’opposizione. Roba cui ora viene dato il crisma della novità, dell’impegno totalitario, e della originalità. Misteri della politica? No, capacità della mistificazione. Dardo

Quando la comunicazione istituzionale fa cilecca

Scarabeo si compiace dello scambio in atto con la Cina ma dimentica di indicare le imprese molisane che lo stanno attuando L’assessore regionale allo sviluppo economico, Massimiliano Scarabeo, si è apertamente compiaciuto della possibilità che tra il Molise e la Cina si possano creare canali di scambio intorno alla “green economy” (economia verde). Possibilità creata dal progetto “Cigex” sostenuto dal ministero per lo sviluppo economico, e dall’Agenzia per la promozione all’estero e per la internazionalizzazione delle imprese italiane. Un progetto ampio, in cui vengono affrontati in ottica bipolare (Cina-Italia) questioni che riguardano le fonti di energia rinnovabile, l’uso efficiente dell’energia, la mobilità sostenibile, la gestione e il

riciclo dei rifiuti, la gestione delle acque, le bonifiche ambientali, la bioedilizia, l’agroindustria biologica: un ventaglio di interessi in cui tra le due nazioni si vuole trovare un punto d’incontro di reciproca utilità sul piano della ricerca e dello sviluppo. In questo quadro di partner-ship sono coinvolti soprattutto gli imprenditori e i centri di ricerca che, come sottolinea l’assessore Scarabeo, possono avvalersi dello scambio di conoscenze, di esperienze e di ricerche, nonché di comuni percorsi di formazione. Sono circa cinquanta le imprese e le strutture di ricerca italiane coinvolte, che stanno spe-

rimentando l’efficacia e l’efficienza del progetto”Cigex” e – incredibile dictu – tra queste – come fa sapere con una punta d’orgoglio l’assessore Scarabeo – alcune molisane. Motivo per il quale ha esternato la sua soddisfazione e ha dato risalto al progetto. Peccato, però, che ci abbia tolto il piacere e la soddisfazione di conoscere il nome e l’attività delle imprese molisane coinvolte nel “Cigex” e negli scambi con la Cina. Più che la sua soddisfazione personale, all’opinione pubblica interessano gli operatori economici e la loro capacità di competere.


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La questione. Il Governatore ritiene superato il commissariamentoma dimentica il passato

Nel bordello della sanità molisana lite aperta tra Frattura e Rosato mente attivo) in termini perentori (a tratti violenti), non è un’azione di forza ma una larga ammissione di impotenza e di scarsa autorevolezza qui nel Molise e, soprattutto, a Roma, ai livelli governativi. Quando ha protestato Michele Iorio in qualità di presidente della giunta regionale e di commissario ad acta contro i soprusi e i diktat che venivano predisposti e fatti attuare dal governo dai propri pretoriani in veste di sub-commissari, molti (compreso Frattura) lo hanno delegittimato e deriso. Caso vuole che adesso sia Frattura a doversi difendere e difendere i processi amministrativi ed organizzativi che devono portare al ripianamento del buco finanziario e ad un’agibilità del servizio sanitario corrispondente ai bisogni della collettività locale. Purtroppo per lui e per noi molisani, come accenniamo, dal 21 marzo (data della nomina di commissario ad acta) lo va facendo nella maniera meno incisiva possibile nei confronti di RoAbbiamo letto con curiosità e sorpresa le estersato, senza alcuna chiamata in causa del nazioni del Presidente Frattura in merito alla quegoverno (che pure gli è amico), e con l’agstione commissariamento sanità. gravante di restare ancora vincolato alla geLa quale, qualora non se ne fosse accorto nesnerica formula accusatoria nei confronti di suno, è quanto mai disastrata e in preda alle prochi c’era prima. celle. Una situazione che dopo le dichiarazioni del Un modo bamboccesco di fare che non lo numero uno della regione fa pensare seriamente aiuta ad accumulare prestigio né a dimoche ci troviamo nuovamente dinanzi ad una “scastrare che sia in grado di svolgere proficuarade” di difficile soluzione che contrappone, tanto mente il compito cui è stato chiamato e per per cambiare, le forze politiche di una certa coloil quale viene retribuito. razione che, prima hanno brigato affinché arriDopo aver menato fendenti a Rosato e revasse in Molise il cosiddetto “tagliatore di teste” o clamato “A che titolo l’intera struttura com“castigamatti” e poi non hanno esitato a rinnemissariale (ovvero lui, Frattura- ndr) dogarne la paternità, giocando con i destini dei movrebbe interloquire con un sub-commissario, lisani, sempre più sconcertati, sempre più disonon più tale dal 31 dicembre scorso?”, non rientati. ha trovato di meglio che riservarsi di indiUna situazione che in queste ore è lievitata a dividuare le responsabilità dei singoli smisura e che fa sospettare che chi rivendica la (tranne le sue naturalmente –ndr) ad primo genitura ossia investitura a sub-commissaogni livello (ve lo immaginate duellare rio arrivata direttamente dalla Presidenza del Concon Letta e la Lorenzin - ndr), per evisiglio dei ministri, si sia accorto che forse il precetare che ancora una volta le consedente Piano Sanitario Regionale non era poi tanto guenze negative di attività svolte da errato. Un Piano, quello riveduto e scorretto, conaltri ricadano sugli incolpevoli citsentiteci questa battuta, che contiene delle “smatadini molisani (meno male che ci gliature” che hanno fatto sì che si scatenasse una siano degli incolpevoli in questo vera e propria “faida” interna nei palazzi del pobailamme! – ndr). Detto questo, tere. Faida fatta passare come lettura chiarificarestiamo tutti in attesa delle sue trice delle esigenze del territorio, senza sapere che taumaturgiche virtù commis“la correzione è peggiore della stampa”. Per non sariali, non appena avrà riapparire i “grilli parlanti” della situazione, la cosa solto le questioni che lo assilche ci lascia dubbiosi è che come mai dopo il pulano e lo rendono nervoso. tiferio quando era in carica il Presidente Iorio, ora regna il silenzio assoluto? Come mai nessuno, ripetiamo nessuno ha “battuto il ferro caldo” anche se sono state liberate risorse a favore della regione? Come mai ora ci accanisce su altri campi? Leggasi: Molise acque. Protezione civile, conti e bilanci degli anni precedenti. Domande che da uomini della strada che cercano risposte difficilmente avremo, perché siamo arrivati al punto del non ritorno. Un non ritorno che mette in imbarazzo tantissime “anime” che, forse, si rendono conto solo ora della portata della questione. Una questione che va ben oltre le scaramucce Il 27 marzo 2013 il presidente della Regione Molise nonché politiche e le chiacchiere da bar dello sport. Una commissario per la Sanità, Paolo di Laura Frattura ricevette questione che interessa l’intera collettività regionella sede di via Genova il commissario ad acta per l’attuazione nale che invece è costretta a leggere degli strali del Piano di rientro, Filippo Basso, e il subcommissario, Nicola che arrivano dai Piani alti del Palazzo. Strali e riRosato. "Si è trattato del primo incontro istituzionale - si legvendicazioni con toni forti e decisi che, sempre a geva nella nota dell'ufficio stampa - durante il quale è stato denostro modesto giudizio, non vorremo che maschelineato un piano di lavoro che la struttura commissariale e la rino altri problemi. Regione intendono portare avanti assieme in uno spirito di colI quali, visto la portata della questione che, è laborazione e condivisione". E ora questa condivisione che fine molto più grave di quanto s’immagina, continua a ha fatto? Ma a marzo 2013, Rosato non era già fuori tempo setenere aperta la piaga chiamata sanità regionale. condo quanto oggi scrive Frattura? Misteri della politica regioMassimo Dalla Torre nale.

La sanità molisana è finita a bordello e chi ne ha preso le redini, dopo anni di critiche e attacchi a tutte le forme di gestione (dirette e commissariali) del settore, è in chiara difficoltà nell’affermare il proprio ruolo e le proprie responsabilità di commissario ad acta incaricato di adottare i programmi operativi per gli anni 2012 e 2013. L’attacco di Frattura al sub-commissario Rosato (scaduto dal 31 dicembre 2012 ma straordinaria-

Il caso.

Sanità regionale: una ‘scarade’ di difficile soluzione

Ma due mesi fa il presidente non si era accorto che Rosato era già scaduto?


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La Cgil accusa la Giunta regionale per la mancata convocazione

"Scuola, calendario dannoso" CAMPOBASSO. Nei giorni scorsi è arrivato nelle scuole il calendario scolastico, approvato dalla giunta regionale del Molise, che fissa in 213 i giorni di lezione per il prossimo anno scolastico. Siamo la regione che apre le scuole prima di tutte le altre: il 9 settembre. Quella che interrompe per meno tempo durante le vacanze di Natale: si rientra il 3 gennaio. Una delle poche che non aggancia l’interruzione di Pasqua con il 25 aprile e che continua a considerare la scuola dell’infanzia una sorta di badante e la si tiene aperta fino al 28 giugno. "Stupisce, inoltre, che nel documento istruttorio si dica che sono stati convocati i sindacati della scuola. La FLC CGIL Molise non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito", è la denuncia del sindacato. "Se fossimo stati chiamati avremmo detto: il calendario scolastico condiziona il piano dei trasporti pubblici. Non si possono lasciare 13 giorni alle scuole per prevedere altre chiusure. In questo modo si mette in difficoltà il sistema dei trasporti pubblici. Le amministrazioni comunali non potranno far altro che

determinare disservizi in quanto le singole istituzioni avranno calendari difformi in maniera significativa. Dilatare il calendario scolastico quando ci sono norme che prevedono aperture per 200 giorni, determinerà adattamenti variegati da parte delle singole scuole, con ricadute organizzative per i genitori e per il personale della scuola. Il rientro il 3 gennaio dalla sospensione per il Natale è contrario a qualsiasi logica, trattandosi di un venerdì prossimo all’Epifania. Insistere nel differenziare la scuola dell’infanzia rispetto agli altri ordini e gradi non ci trova d’accordo perché essa merita identico trattamento e tale decisione genera anche problemi organizzativi e gestionali, considerato il personale in servizio ed il numero dei bambini frequentanti. Il Molise ha bisogno di una buona scuola pubblica di qualità. Non è il calendario scolastico dilatato che la garantisce. Anzi, vista la situazione, tale decisione determinerà ulteriori problemi organizzativi e gestionali con inevitabili ricadute sulla didattica".

Evitiamo gli steccati ideologici Caro Direttore, l’Italia, ormai purtroppo ci siamo abituati, è uno strano paese. Se una regione, un comune, hanno l’esigenza di riqualificare le aree verdi urbane, e ne affidano la gestione a chi all’ambiente ha dedicato la propria “mission”, come ad esempio il WWF, cosa succede? Succede che ne nasce un progetto, finanziato dall’ente pubblico (regione e comune, appunto), con fondi pubblici (cioè nostri), gestito da un soggetto privato (il WWF, appunto), e tutti plaudono a questa finalmente intelligente sinergia di pubblico e privato, a tutto vantaggio della qualità e di soldi finalmente ben spesi. Stiamo parlando, ad esempio, per non andare troppo lontano da noi, del progetto “Naturalmente in città”, finanziato dalla regione Molise, dai comuni di Campobasso e Termoli e gestito dal WWF . Ed in effetti, come non plaudire ad un’iniziativa del genere? In primo luogo, si tratta di un’evidente ed intelligente applicazione del “principio di sussidiarietà”, quel principio, lo ricordiamo, in base al quale se un ente più vicino ai cittadini è in grado di realizzare un’iniziativa rivolta a tutti, l’ente “superiore” deve non solo lasciarlo fare, ma sostenerlo finanziariamente e giuridicamente, evidentemente, s’intende, a condizione di controllare che il servizio venga effettivamente svolto secondo i parametri convenuti. In secondo luogo, la qualità del servizio ha in sé una garanzia in più, data dalla motivazione ideale positiva che muove il soggetto che si è assunto il servizio stesso: fatti salvi tutti i controlli del caso, chi meglio del WWF ci può garantire che l’ambiente sarà veramente curato e non sarà un pretesto per incassare soldi pubblici? Dove sta, allora, la stranezza italiana? Sta nel fatto, assolutamente sconcertante se lo guardiamo da questo punto di vista, che quando invece un comune che spende ogni anno 6.900 euro per ogni alunno delle scuole dell’infanzia comunali decide di continuare ad assegnare un finanziamento a soggetti non statali per erogare lo stesso servizio a un costo enormemente inferiore per il comune (600 euro annui a bambino), a parità di standard qualitativi e sotto il continuo controllo del comune stesso, cosa succede? Succede che viene indetto addirittura un referendum cittadino per cercare di bloccare questa iniziativa vir-

tuosa del comune, rialzando steccati ideologici che sono l’ultima cosa di cui l’Italia oggi ha bisogno. Stiamo parlando, come forse avrete capito, del recente referendum tenutosi a Bologna a proposito di un contributo di un milione di euro (sui circa 38 milioni spesi dal Comune di Bologna ogni anno per la scuola d’infanzia) che - in un sistema integrato di pubblico e privato in vigore ormai da 18 anni, che ha portato la città di Bologna ai vertici europei per la qualità e l’estensione del servizio - il Comune assegna alle scuole dell’infanzia paritarie, e che alcuni solerti “pseudodifensori” della Costituzione hanno pensato bene di mettere in discussione. Ora, a parte il già di per sé significativo risultato del referendum – che ha visto partecipare al voto un misero 28% degli aventi diritto, dei quali il 59% si è pronunciato contro il contributo alle scuole paritarie (il che vuol dire che solo il 16,8% dei bolognesi è contro il mantenimento del contributo) – alcune riflessioni sono necessarie: innanzitutto, come fa ben notare l’ex Ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni, membro autorevole del PD se su scala nazionale si abolisse il contributo alle scuole paritarie nel solo settore della scuola dell’infanzia, si avrebbe un “risparmio” di circa 350 milioni annui. Peccato che poi lo Stato dovrebbe spendere 7 miliardi – sì, avete capito bene! – 7 miliardi all’anno per garantire la scuola dell’infanzia a tutti quei bambini che non potrebbero più frequentare le scuole dell’infanzia paritarie; un bel risparmio per noi contribuenti, non c’è che dire!!!! Ciò significa, evidentemente, che chi, nel caso del referendum di Bologna come in tanti casi simili, parla di “risparmio per lo Stato in caso di eliminazione del contributo alle scuole paritarie” o non sa cosa sta dicendo, oppure mente sapendo di mentire (o ci è o ci fa, per dirla in modo un po’ più diretto), e tra le due ipotesi, francamente, non è semplice valutare quale sarebbe la più preoccupante. Fortunatamente, però – e quest’ultima considerazione fa ben sperare per il futuro della scuola in Italia – il referendum di Bologna ha rappresentato anche l’occasione per un dialogo sincero e pieno di buon senso tra autorevoli esponenti del mondo della scuola italiana, in cui varie voci di diversi schieramenti politici hanno provato a fare un po’ di chiarezza sulla situazione, mostrando come il sistema integrato tra scuole pubbliche e paritarie rappresenti una risorsa insosti-

tuibile per la scuola italiana: cito solo, perché mi sembrano particolarmente significative in questo caso, le voci che si sono levate all’interno delle forze politiche di sinistra, quali l’attuale Ministro dell’Istruzione Carrozza, l’ex Ministro dell’Istruzione Berlinguer, lo stesso sindaco di Bologna Merola e persino l’Assessore al Welfare e alle politiche sociali del Comune di Bologna Amelia Frascaroli, appoggiata alle ultime amministrative da Sel (formazione politica che pure si era schierata a favore del referendum), che ha parlato di un referendum “del tutto illogico e sbagliato”. Forse è il caso di dire – e di concludere – che in questo come in tanti altri casi, oltre ad una onestà intellettuale niente affatto scontata, per giudicare occorre innanzitutto conoscere, ed è significativo che chi è a contatto con la realtà della scuola e con i problemi delle famiglie nell’educazione dei figli non abbia alcun dubbio sulla validità di questo sistema integrato tra pubblico e paritario. E - tornando nel Molise da dove eravamo partiti - se è vero che per giudicare bisogna conoscere, e se è vero che non saranno certo gli steccati ideologici, ma l’incontro leale tra persone che hanno realmente a cuore il futuro delle giovani generazioni che potrà promuovere il bene della scuola italiana – e quindi quello dei nostri figli e della nostra società – mi permetto di segnalarvi un’occasione di conoscenza reciproca semplice e vicina a noi: si tratta del recital dal titolo “Madre Teresa di Calcutta - Una matita nelle mani di Dio”, che si terrà giovedì 6 giugno presso l’Auditorium “Giovanni Paolo II” della Parrocchia di Santa Maria degli Angeli, contrada Difesa Grande – Termoli, recital con cui la scuola primaria Campolieti di Termoli, una delle realtà più significative tra le scuole paritarie della nostra regione, chiude il suo anno scolastico e presenta il proprio progetto di sperimentazione musicale. Sarà l’occasione per toccare con mano come una passione ideale per il proprio compito educativo, da qualsiasi origine provenga, non può non dar vita a frutti di cui tutti possono godere, nel senso più autentico di quel “servizio pubblico” che tante volte purtroppo nell’accezione comune non evoca nulla di positivo. Mario Mascilongo Docente di scuola superiore Statale


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05 giugno 2013

Sul turismo mettiamo un punto fermo: vale o non vale? Se vale, basta con le chiacchiere. E sotto con la programmazione. Volendo, la nuova giunta regionale e il nuovo assessore regionale al turismo, hanno materiale su cui lavorare e su cui sviluppare una strategia che, una volta per tutte, metta il turismo al centro della crescita economica del Molise in sinergia con le risorse ambientali, paesaggistiche, culturali, tradizionali ed eno-gastromiche: validi ingredienti per una ragionevole e ragionata politica turistica. Ciò di cui la nuova giunta e il nuovo assessore al turismo possono disporre, sono i dati statistici, le analisi comparative, i rilievi, gli elementi e le notizie raccolti dall’Ente provinciale per il turismo di Campobasso su impulso del commissario straordinario, Nicola Magri. Essi dicono che il Molise deve ripartire dal basso, lentamente, con pazienza, con giudizio, e con applicazione, massimizzando le strutture ricettive esistenti (alberghiere ed extralberghiere, gli impianti ludici e sportivi), creandone altre più moderne, e valorizzando le risorse naturali che tutt’ora permettono di sostenere l’assunto "Molise, scrigno di bellezze inedite". A questo progetto non devono mancare i soggetti istituzionali e territoriali, le componenti associative di categoria (operative e gestionali) con un solo obiettivo, però: puntare sulla originalità e sulla qualità dell'offerta turistica per competere in un mercato selettivo in cui sopravvivono ed hanno prospettive di crescita unicamente le realtà di assoluta peculiarità, con strutture e servizi di prim’ordine.

Nuova giunta regionale e vecchi problemi Il Molise non è lontano da una rappresentazione di tal fatta. L’Ept è riuscito ad allestire una mappa degli impianti turistici ( alberghieri ed extra - alberghieri), delle associazioni e delle organizzazioni locali che si occupano di turismo, degli impianti e dei servizi balneari, delle valenze storiche, archeologiche, paesaggistiche, naturali, ambientali e culturali che intessono il territorio da Nord a Sud, da Ovest ad Est: mare e spiagge; lago e collina; oasi naturali e riserve di caccia; archeologia e castelli; fitness e salute; storia e culto e così via. Una realtà descritta in dettaglio, valutata nelle potenzialità, soppesata nella sostanzialità, analizzata nella qualità, affermata nella originalità. Volendo, la nuova giunta regionale e il nuovo assessore regionale al turismo hanno , quindi, materiale su cui lavorare e sviluppare una strategia turistica liberata finalmente dal pressappochismo, dal dilettantismo, e dalla limitatezza culturale di quanti hanno trattato finora la materia, fallendo. Solo avendo coscienza e conoscenza delle strutture di

cui il turismo molisano dispone e di come le utilizza, di ciò che ancora manca, del grado di professionalità espresso dai gestori, dell’analisi economica delle gestioni resa in termini statistici, sarà possibile impiantare una strategia turistica che abbia un senso pratico e una finalità certa. Diciamo questo per ribadire che non saranno, come non lo sono stati per il passato, i workshop a determinare ciò che davvero occorre al turismo per uscire dallo stato confusionale e di precarietà in cui attualmente si trova. I workshop sono stati e sarebbero di nuovo la dimostrazione di quanto sia stato inutile e sarebbe inutile perdersi nel mare delle chiacchiere degli imbonitori. Partire dalle certezze, anche se poche. Partire,quindi, dalla dotazione dell’Ept di Campobasso con la giusta volontà di affrontare e risolvere i problemi. Ultima notazione: fintanto la qualità, cui bisognerà tendere con tutte le forze, non sarà compagna del bello, il turismo molisano continuerà ad essere il cane che si morde la coda. Dardo

La UILTuCS Molise allarmata per la soppressione dei servizi di vigilanza armata presso molti uffici regionali.

“Dieci metronotte a rischio lavoro” CAMPOBASSO. La UILTUCS Molise, nella persona del Segretario Generale Pasquale Guarracino, è costretta a prendere atto di una delibera della Giunta regionale, la n. 224 del 25 maggio 2013, con la quale il Governo regionale, del tutto inaspettatamente, unilateralmente e senza consultare la parti sociali, sopprime il servizio di vigilanza armata presso molti uffici regionali e ne riduce le ore presso le sedi di Isernia. Una scelta inaccettabile in un momento di tale crisi per il mondo del lavoro, che deve essere contestata e contrastata, perchè come ovvia conseguenza ha la perdita dell'occupazione delle guardie giurate ivi impiegate, e ciò per mano di coloro che il lavoro devono promuoverlo o, quanto meno, conservarlo. La UILTuCS Molise, allarmata da tale presa di posizione, ha già provveduto a chiedere un incontro ai firmatari della delibera ed in particolare al Presidente Paolo di Laura Frattura ed agli Assessori Michele Petraroia e Massimiliano Scarabeo, oltre che al Presidente del Consiglio Regionale, Vincenzo Niro, ed attende una risposta in tempi brevissimi, auspicando che, nel frattempo, la delibera non venga messa in esecuzione, perchè ciò significherebbe che è proprio la Regione Molise a creare una perdita dell'occupazione nel suo territorio. Del resto, sostiene il sindacato, la delibera non è stata concordata nemmeno con le organizzazioni dei lavoratori e mette a repentaglio il lavoro soprattutto delle guardie giurate più giovani.

Il consigliere regionale Nunzia Lattanzio sulla giornata mondiale dei più piccoli.

“Una diversa cultura per i minori” CAMPOBASSO. Nell’agosto del 1982 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, “sconvolta dal grande numero di bambini palestinesi e libanesi innocenti vittime degli atti di aggressione”, assume la decisione di commemorare il 4 giugno di ogni anno la Giornata internazionale dell’infanzia vittima di violenza (Risoluzione ES-7/8). L’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, Javier Perez de Cuellar, a conferma di quanto fissato nel 1982, andrà ad evidenziare, durante l’esercizio del proprio mandato rappresentativo, la necessità di assicurare -così come sancito nella Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Bambini- a tutti i bambini, in ogni parte del Globo e senza alcuna distinzione, particolare protezione. "Da allora questa giornata è l’occasione per riconoscere in tutto il

mondo le sofferenze indotte ai bambini vittime di violenze psichiche, fisiche, sessuali e di ogni altro tipo", scrive il consigliere Nunzia Lattanzio. "La Regione Molise in linea con l’indirizzo delle Convenzioni internazionali in materia di tutela dei minori di età, con delibera n. 189 del 3 maggio 2013, ha recepito la bozza di protocollo d’intesa, formulata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Campobasso, ‘Per la realizzazione di interventi destinati allo sviluppo ed alla diffusione della cultura della legalità finalizzata alla protezione dei minori attraverso una più efficace ed efficiente collaborazione tra gli operatori della giustizia minorile e le professionalità di raccordo con la società civile’. Tra le finalità del progetto è prevista la individuazione di linguaggi, stru-

menti di consultazione e di comunicazione telematici che possano avvicinare il minore di età alle istituzioni, ivi inclusa quella Giudiziaria, ciò anche allo scopo di semplificare e di rendere più efficaci le iniziative a sostegno delle richieste di aiuto avanzate dallo stesso minore. Commemorare la Giornata mondiale in favore dei minori vittime di violenza è utile per ricordare al mondo adulto, ed in particolare a chi esercita funzioni politiche, i danni enormi causati ai bambini ed agli adolescenti attraverso la perpetrazione di forme varie di violenza. Sia nostro l’impegno - chiude Lattanzio - di infondere con determinazione una diversa cultura dei diritti dei minori di età, ricordando incessantemente quel mondo meraviglioso e ricco di emozioni spesso dimenticato e finanche violato".


6 05 giugno 2013

Campobasso

I 18 Frecciabianca in transito in Molise fermeranno tutti a Termoli Fino al 6 ottobre sulla Campobasso – Termoli lavori di potenziamento, treni sostituiti da bus

Al via al 9 giugno l’orario estivo di Trenitalia Sulla questioneTerminal

Prende il via domenica 9 giugno l’orario estivo di Trenitalia. Resterà in vigore fino al prossimo 14 dicembre 2013. Il nuovo orario vede confermati i 24 Frecciabianca quotidiani in servizio sulla direttrice adriatica: tutti i 18 che transitano in Molise fermeranno nella stazione di Termoli. La nuova programmazione vedrà arricchirsi il network delle Frecce con oltre 100 nuove fermate e altre stazioni servite da Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca. Al via anche il servizio viaggiatori nella nuova stazione AV sotterranea di Bologna e in quella di Reggio Emilia AV. Gli orari e le fermate dei treni che compongono la nuova offerta Trenitalia sono consultabili su trenitalia.com. A disposizione dei clienti, ogni mese, oltre un milione di biglietti economy e supereconomy con prezzi a partire da 9, 19 e 29 euro. Sul fronte del trasporto regionale, l’orario in vigore da domenica 9 giugno conferma nella sostanza il volume di treni locali attualmente in circolazione. In questo caso la programmazione dell’offerta e la determinazione delle tariffe non competono a Trenitalia, come accade invece per i cosiddetti “treni a mercato”, ossia per tutte le Frecce, ma spettano in-

vece, per legge, alla Regione, nella sua veste di committente dei servizi regionali su ferro. La principale novità riguarda l’istituzione di 4 nuovi treni sulla Campobasso – Isernia – Venafro - Caserta (in partenza dal capoluogo molisano alle 7,50 e alle 15,23 e da Caserta alle 8,11 e alle 13,32), che vanno ad integrare le 4 coppie di collegamenti già attivi tra Molise e Campania. Confermato anche l’incremento dei posti offerti nei periodi a maggior domanda (fine settimana e principali festività) sui treni della Campobasso – Roma, servita da 12 convogli al giorno. Come ogni anno, anche questa estate Rete Ferroviaria Italiana – la società dell’infrastruttura del Gruppo FS Italiane - effettuerà interventi di manutenzione e potenziamento tecnologico all’infrastruttura. La scelta del periodo di apertura dei cantieri è legata al sensibile calo del pendolarismo, e consente di concentrare i lavori evitando ripetute interruzioni nel corso dell’anno. In Molise, cantieri aperti sulla Campobasso – Termoli dal 9 giugno al 6 ottobre. Gli interventi di potenziamento tecnologico permetteranno di migliorare la regolarità della circolazione. Durante l’esecuzione dei lavori tutti i treni saranno sostituiti con autobus.

Il carcere di Campobasso e il suo degrado Egregia Signora Direttrice del Carcere ed Egregio Signor Prefetto di Campobasso, Con molto rammarico misto a rabbia segnaliamo lo stato di completo abbandono in cui versa l'area ormai adibita a parcheggio per i dipendenti della casa circondariale, ossia quella in cui ci sono le pensiline per la fermata degli autobus in via Cavour. Non si sa con quale autorità, è stato concesso ai dipendenti del carcere di togliere senza troppi problemi i blocchi di marmo per fare posto alle loro macchine, lasciando una voragine, ormai divenuta "centro di raccolta" per acqua e pattume, oltre che un serio pericolo per il cittadino. Il tutto perdura da mesi, sotto lo sguardo indifferente di Lei, Signora Direttrice, dei suoi collaboratori, e naturalmente anche di cittadini ed amministrazione comunale. L'intera area va totalmente ripensata e rimessa a nuovo, ma quella da noi segnalata è la zona che più simbolizza lo stato di degrado. Se poi a questo uniamo le pensiline da terzo mondo, abbiamo fatto bingo. Si invoca spesso la mancanza di fondi per giustificare l'assenza di interventi dovuti, però noi riteniamo -anche perché alcuni di noi hanno avuto esperienza di amministratori di beni pubblici- che tutto stia nella capacità gestionale di chi siede sul gradino più alto, che quindi diventa non solo o non tanto motivo di vanto se non di ostentazione, ma soprattutto di responsabilità. In altre parole: motivo di onere e non di onore. "Si deve fare la voce grossa per farsi ascoltare", diceva uno dei nostri nonni: ebbene, la faccia anche Lei presso il Ministero di Grazia e Giustizia, Signora

Direttrice, perché lo spettacolo che dà la Casa che è chiamata a dirigere non è assolutamente bello, né decoroso, né a misura di cittadino! Se poi aggiungiamo il fatto che il campobassano deve sopportare la presenza di un carcere in pieno centro, con tutto ciò che ne comporta, tiri un po' le somme... Visto che stiamo parlando di degrado, aggiungiamo naturalmente lo stato in cui versano le inferriate che circondano la casa e quello del marciapiede di Via Gazzani, che definire sconnesso è un'offesa all'aggettivo stesso, e che spesso maleodora perché i soliti sfaccendati hanno pensato bene di utilizzarlo come una latrina. Non è solo all'interno che il carcere deve funzionare, è anche all'esterno, a maggior ragione perché si inserisce in un contesto cittadino e non nelle solite periferie rurali, dove ormai si tende a situare le case circondariali. Chissà se questa nostra missiva arriverà nelle Sue mani, e chissà se qualcuno farà qualcosa... Ci risulta, per esempio, che delle numerose interpellanze al Comune sul tema del parcheggio selvaggio dei dipendenti del carcere, e il conseguente spazio sacrificato al pedone, che deve fare lo slalom per passare, nessuna sia stata ascoltata. Ci auguriamo che Lei non sia sorda, anche perché per rivestire il Suo ruolo bisogna avere una certa sensibilità ai temi legati al bene di tutti. Ci corregga se sbagliamo... Grazie per la cortese attenzione. Distinti saluti Luisella e Mario Di Girolamo Donatella e Dario Autieri Arianna e Marcello Di Biase

autobus, ci è giunta una lettera in redazione “Al tuo arrivo ti aspetterò al terminal di Campobasso”...anzi no, credo sia meglio di no! Indubbiamente giungere a Campobasso approdando al terminal non è proprio una bella idea e soprattutto un belvedere sia per la città che per i cittadini. Agli albori della sua costruzione, quando si iniziava a parlare di “terminal”, i campobassani sembravano addirittura orgogliosi del fatto che anche loro, come le grandi città, avevano un luogo, un posto riservato solo all’arrivo e alla partenza degli autobus di città e di linea. Sembrava una parola quasi di elitè, come dire “metropolitana di Campobasso”, ma ve la immaginate? Noi che i pullman li abbiamo sempre visti in fila indiana all’ex stadio Romagnoli o lungo Corso Bucci. Le foto e le aspettative che l’impianto di Via Gian Battista Vico avevano prospettato, rendevano i campobassani orgogliosi: finalmente una biglietteria, un bar, servizi igienici, sale d’attesa, scale mobili e una galleria di negozi. Sembrava essere tutto perfetto e non poter chiedere di più... ma le cose non sono andate proprio così e come dopo un bel sogno, all’improvviso ci siamo svegliati ed ecco dinanzi a noi una non proprio bella realtà.L’intera struttura non è stata mai aperta al pubblico e ciò che ne è rimasto è solo la biglietteria che cerca di offrire il meglio dei servizi, pur essendo costretta ad operare in spazi ridotti.Eppure il terminal resta un luogo frequentato ogni giorno, da tantissimi viaggiatori provenienti da ogni parte della regione che si recano in città per motivi diversi: scuola, lavoro, necessità personali. E cosa dire delle attese al freddo e alle intemperie soprattutto dei mesi invernali che si sa a Campobasso iniziano a settembre e terminano a maggio? Non poter contare su servizi igienici o su una sala d’attesa al caldo.Guardare il terminal è come guardare un mucchio di banconote che a poco a poco prendono fuoco lasciando a terra solo cenere e degrado. Ovunque c’è cattivo odore e la notte, di frequente, la struttura diviene un luogo di incontro per barboni e senzatetto che con qualche straccio vecchio e qualche cartone, trovano un posto dove poter dormire. Ma una città come la nostra non può assistere a tutto questo! E pensare che qualche tempo fa il problema terminal è di nuovo rimbalzato tra i “cervelloni” di Palazzo San Giorgio, ma questa volta non per discutere sull’adeguamento della struttura, ma per parlare di murales, di quell’arte che ha ricoperto gran parte delle mura che circoscrivono l’impianto...ma forse una cosa non è chiara: i cittadini e non solo quelli campobassani, ma i molisani in generale, meritano una struttura adeguata che possa rispondere alle loro necessità. Un impianto che esiste, per il quale tutti abbiamo creduto e dobbiamo continuare a fare, nella speranza che l’anno nuovo possa aprire gli occhi a quanti finora li hanno tenuti chiusi, ignorando i bisogni di tanti! Un gruppo di cittadini


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Campobasso

05 giugno 2013

Il caso. Le arterie cittadine presentano vistose crepe con gravi rischi per la sicurezza

Buche in centro e in periferia Strade come gruviera CAMPOBASSO. Strade dissestate con buche che mettono a rischio la circolazione dei mezzi. Che siano nuove o datate, importa poco: sono tante, troppe, aumentano di giorno in giorno e nonostante qualche intervento effettuato in emergenza e a macchia di leopardo, la situazione rimane sempre sul filo della voragine, o dentro o fuori. Buche e strade, un binomio purtroppo inscindibile. Il maltempo dei giorni scorsi ha peggiorato le condizioni del manto stradale di molte arterie comunali. Da troppi anni, infatti, si procede con rattoppi precari; ora è venuto il momento che un’amministrazione efficiente decida di dedicare maggiori risorse alla manutenzione

straordinaria stradale al fine di una soluzione definitiva e globale delle molte criticità oggi esistenti e costantemente peggiorate al primo maltempo. E' necessaria una riflessione sulla necessità di aumentare le risorse stanziate per le asfaltature straordinarie annuali. Inutile ricordare che una sola buca della strada, oltre ad un senso di inciviltà che trasmette, è essa stessa fonte inesauribile di incidenti e non soltanto per pedoni e motociclisti ma anche per automobilisti spesso costretti a vere e proprie gesta eroiche per evitarla con la conseguenza di generare, sovente a seguito di una sola manovra, tutte le premesse per un incidente stradale. Al contrario, lo stato di pressapochismo da parte di troppe Amministrazioni, che si sono succe-

Al momento non esistono in letteratura scientifica mondiale altre segnalazioni sull’utilizzo terapeutico di questa innovativa metodica

La Fondazione “Giovanni Paolo II”: primo centro ad utilizzare la Radiochirurgia con tecnica VMAT La radioterapia rappresenta un’economica e sicura modalità per il trattamento dei tumori. Ha un ruolo curativo, spesso in associazione ad altre metodiche (chirurgia, chemioterapia), ed un ruolo palliativo nei pazienti con malattia avanzata. Uno dei più recenti sviluppi nei trattamenti tecnologicamente avanzati è rappresentato dalla tecnica VMAT, che consente di ottenere un’estrema precisione nell’indirizzare lradiazioni sul tumore in tempi molto contenuti ciò favorisce sia il confort per il paziente sia la precisione del trattamento. Parallelamente la radioterapia è stata sempre più frequentemente impiegata con uno scopo innovativo: la radiochirurgia, intesa come la totale distruzione di un tumore o di una metastasi con una sola massiccia applicazione di radiazioni. L’argomento è stato affrontato nel corso del meeting “La Radiochirurgia” organizzato dalla Fondazione “Giovanni Paolo II” martedì 4 giugno 2013. L’Unita di Radioterapia della Fondazione “Giovanni Paolo II” di Campobasso, diretta dal professor Alessio Morganti, è stato il primo centro italiano ad utilizzare la tecnica VMAT, dopo un lungo periodo di implementazione e una serie di simulazioni curate dal fisico dottor Savino Cilla. Dal 2010 sono stati trattati con questa metodica oltre 200 pazienti; a differenza di quanto avvenuto altrove dove l’utilizzo di VMAT è limitato a singole patologie, a Campobasso la VMAT è stata utilizzata in diverse situazioni cliniche: tumori della prostata, del distretto testacollo, tumori ginecologici e cerebrali, e tumori del retto

e del pancreas. L’aspetto forse più innovativo dell’esperienza della Fondazione è rappresentato dall’uso di VMAT nella radiochirurgia. La tecnica VMAT si è rivelata ideale per questo tipo di trattamento perché consente di somministrare dosi molto elevate di radiazioni con grande precisione in pochissimo tempo. Ad oggi, sono stati trattati circa 60 pazienti, affetti nella maggior parte dei casi da tumori del polmone, del pancreas e della prostata. Non risultano nella letteratura scientifica mondiale altre esperienze di questo tipo, quindi, ad oggi, la Fondazione risulta il primo centro al mondo ad aver praticato questa innovativa metodica. I primi risultati dello studio scientifico, approvato dal Comitato Etico dell’Università Cattolica del S. Cuore e coordinato dal Dottor Francesco Deodato, sono stati pubblicati sulla rivista internazionale ONCOLOGY LETTERS. In particolare, la sperimentazione ha coinvolto 20 pazienti sottoposti a questo tipo di trattamento. In nessun caso sono stati osservati effetti collaterali rilevanti e si è assistito alla scomparsa del tumore nel 90 % dei casi alla valutazione mediante PET dopo terapia. La radiochirurgia mediante VMAT apre nuovi scenari nella cura dei tumori. Particolarmente interessante è la possibilità di distruggere le metastasi in diverse sedi. In caso di metastasi, infatti, la terapia si è tradizionalmente rivolta esclusivamente al prolungamento della sopravvivenza ed al controllo dei sintomi. La possibilità di distruggere in breve tempo diverse metastasi in sedi differenti potrebbe invece permettere un trattamento finalizzato alla guarigione.

dute, impegnate a “tappare” qua e là la disomogeneità del manto stradale o le buche vere e proprie con interventi tampone non ha risolto nulla se non la pura e vera emergenza e che palesa molto spesso la sua fragilità. Sulle stesse, è pur vero, sono manifesti gli effetti, distruttivi, dei lavori privati eseguiti su arterie di proprietà comunale. In quest’ottica sarebbe davvero utile varare una bozza di protocollo, da sottoscrivere congiuntamente tra comune, associazioni di categoria, sindacati, enti privati per prevedere un copione ben preciso da seguire, dal primo colpo di trapano all’ultima gittata di bitume, per evitare che territorio stradale, pubblico, paghi costi fin troppo alti per interventi altrui.

A fil di voce 5

Il talento di Leo Quartieri Una serata piena di gaiezza. Senza riserve. Ce l’ha regalata Leo Quartieri, musicista con i fiocchi della nostra città che possiede talenti e a volte neppure se ne accorge. Prendete lo spettacolo che va sotto il nome di “La Danza dei Misteri”: una gemma in musica, in ballo, in recita. Per palati fini, ma anche per gusti un po’ più grossolani. Doveva andare in scena, per strada, in via Milano, location assolutamente nuova per uno spettacolo all’aperto. Il freddo e la minaccia di un acquazzone l’hanno fatto trasferire al chiuso del Palaunimol. Ed è stato un bene: la gente non solo è stata comodamente seduta, ma ha potuto godersi al meglio tutto il buono che l’autore e gli esecutori ci hanno messo dentro. Il factotum è stato, appunto, Leo Quartieri. Un musicista raffinato che suona, scrive e fa orpelli con il suo fedele contrabbasso. In occasione del concerto teatro-danza dedicato alla sua città l’artista ha offerto il meglio: ha scritto musiche bellissime. Eseguite da un’orchestra coi fiocchi che ha privilegiato i fiati. Certo, sarebbe stato meglio che ad aver fruito del colto spettacolo fosse stato un pubblico più allargato, ma l’emergenza ha imposto il cambio di sede. E il mal tempo ha tenuto a casa tanta gente che, invece, avrebbe preferito esserci. Per gustarsi il bello e il buono di un’ora di musica e di recita di alto profilo. Di cui Campobasso deve sentirsi fiera. Se una volta per tutte si smettesse di fare gli esterofili si potrebbe privilegiare la produzione locale, mettendo insieme artisti di tutte le branche. Anche i pittori che nello spettacolo di Quartieri non sarebbero stati fuori posto. Visto che l’autore ha pensato alla musica, alla danza e al teatro non sarebbe uscito dai margini se avesse impreziosito la scena con qualche quadro di autore locale. (Pipò)



ANNO IX - N° 5 - MERCOLEDÌ 05 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA L’Oscar del giorno a Giovanni Muccio

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giovanni Muccio guida del movimento Il Guerriero Sannita. Dopo avere abbracciato la coalizione di centrosinistra si è visto messo da parte dal neo sindaco Brasiello e dai partiti della stessa proprio nel momento in cui bisognava fare il punto sui nomi da indicare in Giunta. Come dire, è meglio che facciamo tutto da noi. E così Giovanni Muccio ha preso carta e penna e non ha mancato di denunciare la sua estromissione dall'incontro sottolineando lo scarso garbo istituzionale mostrato nei suoi confronti.

Il Tapiro del giorno a Danilo Leva

Il Tapiro del giorno lo diamo a Danilo Leva segretario del Pd. Ora anche a Isernia il Partito democratico ce la sta mettendo tutta per avere il maggior numero di posti in Giunta. Così come ha fatto, del resto in Regione. Ancora una volta il Pd intende avere il massimo per cercare di avere il sopravvento sulle altre forze politiche che, pure, hanno sostenuto la corsa del sindaco Brasiello. Anche se si potrebbe avere la stessa situazione che si sta riscontrando in Regione. Con la speranza che non si debba scomodare il Parlamento per avere un posto in più in Giunta.

30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it



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Isernia Il fatto. Brasiello non potrà varare l'esecutivo senza le donne

Luigi Brasiello

05 giugno 2013

In Giunta le quote rosa ISERNIA. Quote rosa obbligatorie sia per la nuova giunta comunale di Isernia, che per quella di Venafro. Lo hanno sancito le ex commissarie prefettizie dei due comuni, Filippi e Ferri, entrambe con apposite variazioni dello Statuto comunale. Quindi non sarà più possibile varare esecutivi di genere solo maschile. Ma, ad onor del vero, sia Luigi Brasiello, che Antonio Sorbo, avevano già manifestato la loro intenzione di fare spazio alle donne nelle loro rispettive giunte. Addirittura Brasiello, in quella che probabilmente resterà solo un’intenzione, auspi-

A Civitanova la nuova casa canonica

cava un esecutivo tutto al femminile. Per Venafro, invece, stabilito che gli assessori saranno cinque, sono in corsa Alfredo Ricci, Angelamaria Tommasone, Marco Valvona, Maria Cifelli, Carlo Potena, Dario Ottaviano e Jessica Iannacone. Quattro uomini e tre donne. Cinque di loro saranno assessori, uno presidente del consiglio. Per Isernia, al contrario, si va verso una giunta a scartamento ridotto e al massimo risparmio. Ovvero, Brasiello ha già annunciato che non intende arrivare al numero massimo di assessori, nove, stabilito per legge. Si fermerà a cinque, massimo

sei, imponendo anche riduzioni alle indennità previste. Per la presidenza del consiglio possibile ogni sorpresa, come quella di una donna o, addirittura, l’offerta dello scranno più alto di Palazzo San Francesco a Giacomo D’Apollonio, avversario di Brasiello alle ultime elezioni. Quella del neo sindaco sarebbe un’apertura alle opposizioni, nel segno della massima collaborazione possibile per far ripartire Isernia. Ma, sulle intenzioni di Brasiello, c’è la spada di Damocle dei partiti che potrebbero imporre un candidato di bandiera, come Sposato o la D’Achille.

Giovanissimi agnonesi che si fanno e ci fanno onore.

Battesimo letterario per Noemi Pallotto

Una struttura non solo per il parroco ma anche per i ragazzi L’otto per mille nella nostra Diocesi di Trivento funziona e come – di questo avviso è la curia trignina, che così ha riportato sul proprio sito – i suoi frutti ricadono copiosi in tutte le Diocesi italiane e la nostra li utilizza lodevolmente per strutture necessarie e operative nel campo della socializzazione e della sistemazione dei parroci che possano risiedere stabilmente nella propria parrocchia. Eccone un esempio: la nuova casa canonica in Civitanova del Sannio, bella, accogliente, spaziosa e funzionale. In pochissimi anni si è passati dalla progettazione, alla realizzazione e all’inaugurazione che è avvenuta ad opera del Vescovo diocesano mons. Domenico Scotti il 19 maggio scorso, che nell’esortazione iniziale ha invitato a firmare per l’otto per mille in favore della Chiesa cattolica

Civitanova del Sannio

in quanto la Cei è particolarmente attenta e sensibile ai bisogni delle comunità periferiche, emarginate dai responsabili della politica nazionale e regionale, ma sempre nel cuore dei nostri amati pastori. Anche la stessa ubicazione nei pressi dei campetti comunali indica un’attenzione particolare finalizzata all’aggregazione dei ragazzi e dei giovani. Un grazie di cuore al nostro caro Vescovo, ai responsabili dell’Ufficio nazionale della Cei dell’ufficio nostro diocesano, al progettista e direttore dei lavori ing. Sergio Berardinelli, alla ditta Giacomo e Donato Scarano di Trivento, alle maestranze e a tutti coloro che vi hanno lavorato è stato rivolto al momento della apertura ufficiale, con grande soddisfazione e giusto apprezzamento da parte dei fedeli di Civitanova”.

Antonio Sorbo

“Respirazione bocca a bocca” il suo primo libro di narrativa

Alle nuove generazioni globalizzate non basta né può bastare esprimersi soltanto attraverso i nuovi network sociali più usati in internet come gli “e-book” oppure i “blog” personalizzati o come “facebook”, “twitter”, “youtube”, ecc. Anche per loro il fascino del libro di carta stampata resta ancora e sempre inalterato, nonostante la comunicazione multipla ma pressoché “volatile” delle onde magnetiche e del mondo virtuale. Così, sempre più giovani ricorrono alla scrittura più tradizionale del mondo, quella cartacea visibile, tattile ed odorosa delle pagine da sfogliare, gustare e rigustare senza altre mediazioni e ovunque se ne abbia voglia. Pure Noemi Pallotto di Agnone del Molise (22 anni appena compiuti, studentessa di lettere e filosofia in Perugia, aspirante giornalista), ha scelto il libro “in carta e ossa” (potremmo dire) per esprimere il proprio esordio letterario con “Respirazione bocca a bocca” una raccolta di quattro racconti legati tra di

loro da un nesso emozionale e filosofico che si muove tra amore di coppia e troppe domande esistenziali che il titolo stesso riporta alla “sopravvivenza” individuale e collettiva, quasi ad un tentativo di salvataggio estremo proprio “bocca a bocca”. Edito dal Gruppo Albatros Il filo di Roma nello scorso mese di aprile 2013, nella collana “Strade – Nuove voci”, il libro della Pallotto, in pratica, sciorina in 210 pagine il fior fiore delle scoperte e delle riflessioni di una giovanissima donna che si apre alla vita e alla società complessa, storica e globale. Lo fa con molta grazia e profondità attraverso personaggi solo formalmente di fantasia ma, si capisce, realmente esistenti nei labirinti sociali di una umanità sempre alle prese con una grande ed irrinunciabile brama di verità, seppur tra sogno e realtà. L’Università delle Generazioni di Agnone saluta entusiasticamente il “battesimo letterario” di Noemi Pallotto, che ha dedicato la sua brillante “opera prima” ai genitori Pietro e Filomena ed al fratello Matteo, come si conviene ad una ragazza di buona famiglia, mentre lo zio Angelo Pallotto (titolare di una fornitissima edicola vicino l’ospedale di Agnone) la festeggia comunicando questa “nascita letteraria” a tutte le persone più sensibili ai temi umanistici e sociali. E, in effetti, ci sono tanti motivi per esultare alla nascita di un libro, specialmente se di ottima fattura e di belle speranze. Domenico Lanciano


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Termoli

05 giugno 2013

Rapina alla gioielleria “Follie d’oro”, bottino da 400mila euro LITORALE - Ammonterebbe a circa 400mila euro, secondo le stime effettuate, il bottino della rapina compiuta lunedì pomeriggio nella gioielleria "Follie d’oro", nel centro commerciale Sannicola. I Carabinieri della Compagnia di Termoli, coordinati dal capitano Paolo Nichilo, proseguono nelle indagini, dopo aver ascoltato i testimoni che in quel momento si trovavano nel centro commerciale. Il “colpo” è stato messo a segno da tre uomini armati e con il volto coperto da maschere di Carnevale da Gorilla, i quali hanno fatto irruzione nel locale puntando una pistola contro la commessa e costringendo i due clienti presenti a stendersi sul pavimento. Dopo aver prelevato i preziosi, i malviventi si sono dileguati senza lasciare tracce: si pensa che all’esterno si trovasse un complice ad attenderli con una autovettura. I militari dell’arma ora stanno visionando i filmati delle telecamere a circuito chiuso posizionate all’esterno e interno del negozio.

L’amministrazione comunale troverà una sede alla Croce Rossa

Luigi Plescia sindaco di Ururi

URURI – Non si è fatta attendere la risposta del sindaco, Luigi Plesia, alla richiesta avanzata dal presidente del Comitato Provinciale di Campobasso della Croce Rossa Italiana, Giuseppe Alabastro, di mettere a disposizione dei volontari crocerossini ururesi una sede appropriata. Plescia ha assicurato che l’Amministrazione comunale è al lavoro per reperire una idonea sede alla Croce Rossa. Il primo cittadino rivolge la massima stima ai

volontari che, oltre alle emergenze, si adoperano in molteplici servizi per la cittadinanza: assistenza agli anziani, acquisto spesa e medicinali, sono presenti nelle varie iniziative a scopo benefico, senza tralasciare gli interventi in casi di calamità naturali come supporto tecnico e assistenza a chi ne avesse bisogno. Dunque Plesia e l’amministrazione tutta sono al lavoro per risolvere la richiesta avanzata nel più breve tempo possibile.

Riforma Politica comune della pesca: raggiunto un punto di equilibrio accettabile ROMA - “Il compromesso politico raggiunto sulla riforma della Politica comune della pesca (Pcp), è un punto di equilibrio accettabile tra le esigenze della pesca nazionale e i diktat comunitari” commenta così Massimo Coccia, presidente Federcoopesca- Confcooperative il via libera al testo che riformerà la futura politica comune della pesca, dopo un lungo confronto tra Consiglio, Commissione e Parlamento europeo. “Una riforma che era partita sotto i peggiori auspici viste le premesse di un testo tutto sbilanciato verso la tutela delle risorse e poco in sintonia con le modalità della pesca professionale, soprattutto quella del Mediterraneo - prosegue Coccia nell'evidenziare come ora invece - alcuni dei temi cari a chi opera nel Mediterraneo

siano stati recepiti”. La Federcoopesca sottolinea l’importanza di aver ottenuto un approccio più graduale sul divieto dei rigetti e sull’introduzione del principio di rendimento massimo sostenibile. Bene anche l’apertura verso il fermo biologico di pesca, considerato a tutti gli effetti una misura di gestione della risorsa. “Auspichiamo che le linee di indirizzo tracciate dal testo della riforma si rispecchino nel nuovo fondo europeo per il settore (Feamp) che dovrà sostenere adeguatamente i cambiamenti imposti dalla nuova Pcp. Rilanciamo inoltre, ancora una volta – conclude Coccia - l’indifferibile esigenza di un’efficiente macchina amministrativa che sappia far fronte alle nuove ed impegnative sfide imposte dal mutato quadro di riferimento".

336 pagine € 19,90

di Giuseppe Saluppo

Al via corso di operatore per disabili videolesi ed audiolesi TERMOLI - Si chiuderanno venerdì 7 giugno le iscrizioni al “Corso operatore per disabili videolesi e audiolesi”. Il Corso dal programma interdisciplinare, organizzato dall'associazione “Liberamente” presso la Confesercenti di Termoli, mira a fornire ai partecipanti le competenze necessarie per il sostegno, l’integrazione scolastica e il raggiungimento dell’autonomia del videoleso e dell’audioleso. E' rivolto a tutti coloro che si occupano di sociale e/o che semplicemente ne sono interessati e approfondirà in particolar modo la comunicazione nel mondo della cecità e della sordità. Il programma prevede un'ampio spazio dedicato al linguaggio Braille e alla LIS. Per informazioni ed iscrizioni: 0875702547 – 3775495497 - 3291052970

Centro di aiuto alla famiglia, tre giorni di incontri LITORALE - La scuola oggi rappresenta una delle agenzie educative più in crisi insieme alla famiglia. Il Centro di Aiuto alla Famiglia (C.d.A.F) organismo della Diocesi di Termoli-Larino, propone un percorso formativo da offrire alla scuola di ogni ordine e grado del territorio diocesano. Il percorso formativo è indicato per coppie e persone che lavorano nell'ambito delle relazioni familiari, nel sociale e nell'ambito scolastico e si terrà nella Cittadella della Carità in piazza Bisceglie. Relatore e coordinatore del percorso il professor Ezio Aceti, Spicoterapeuta dell’età evoluta. Per informazioni si può telefonare ai numeri 0875751376 Cell. 3338034888.

Dove acquistare il libro CAMPOBASSO - Via Normanno, 14 - presso La Gazze a del Molise dal Lunedì al Venerdì, ore 10.00 / 13.00 e 16.00 / 20.00 Presso il Bar del Terminal Presso le Edicole di: Piazza della Repubblica - Via Scardocchia - Via Lombardia ISERNIA - Piazza della Repubblica - presso l’Edicola della Stazione TERMOLI - Via M. Pagano, 46 - Libreria Dolce Stil Novo


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Termoli

05 giugno 2013

Raccolta differenziata: deciso l’incremento dei passaggi per il ritiro di plastica e secco residuo TERMOLI – La Giunta comunale ha approvato l’incremento, per il solo periodo estivo, della frequenza di raccolta per la frazione “plastica” e “secco residuo” dei Rifiuti Solidi Urbani. Per quanto concerne la frazione “plastica”, l’intensificazione della raccolta riguarderà le utenze domestiche e non domestiche dei lungomari nord e sud, nonché della Zona Centro, per le sole domeniche di Agosto, aumentando così i passaggi da una a due volte la settimana, ferma restando la regolare prestazione degli altri servizi da parte del Gestore del servizio di igiene urbana. Per quanto riguarda invece la frazione “secco residuo”, il potenziamento della raccolta riguarderà le utenze non domestiche del lungomare nord; in particolare la frequenza passerà da due a quattro volte la settimana nel periodo dal 15 giugno al 31 luglio, e a sette volte la settimana dall’1 al 31 agosto, ferma restando la regolare prestazione degli altri servizi da parte del Gestore. L’importo complessivo im-

Acqua bene comune: proposta di delibera in prima commissione

pegnato dal Comune per l’espletamento dei passaggi aggiuntivi, ammonta a circa 30.000 euro. “L’iniziativa – ha commentato il sindaco Di Brino – è stata assunta, coerentemente con le disponibilità di bilancio, nella consapevolezza di dover dare un servizio supplementare nel periodo più critico dell’anno per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. E’ noto infatti come i due tratti di lungomare,

nord e sud, oltre alla zona centro, siano caratterizzati da una notevole produzione di rifiuti che comporta disagio sia alle utenze commerciali che ai turisti che affollano queste zone. Questo impegno – conclude Di Brino – fa seguito a quello già predisposto per l’aumento della raccolta dell’umido per le utenze domestiche da due a quattro volte la settimana, nel periodo 15 giugno 15 settembre”.

Stabilimenri balneari, sono necessari interventi di sostegno Luigi Zappoine* LITORALE - Non inizia bene la stagione balneare, con il maltempo che continua ad insistere su tutta la penisola ed anche sulla costa molisana. Già nel mese di maggio, ma ora anche a giugno, il settore del turismo soprattutto quello balneare non è stato colpito meno di altri settori dalla crisi; una situazione complessa che si va ad aggiungere alla "crisi economica" più in generale. Il mancato avvio della stagione nei tempi normali, potrebbe mettere in seria difficoltà gli operatori del settore, anche. per questo, siamo dell'avviso che potrebbe rendersi necessario un intervento tempestivo della Regione Molise, per dare ossigeno agli "operatori della balneazione" molisana. Un intervento veloce ed efficiente della giunta regionale a sostegno dei titolari degli stabilimenti balneari per a fronte ai danni derivanti dai mancati introiti nel periodo di "maltempo fuori tempo". Sicuramente ci saranno anche contratti stagionali ridotti, con aggravamento della crisi occupazionale, e probabilmente, anche alcuni danni strutturali. Di sicuro vi è che il maltempo sta danneggiando la stagione degli stabilimenti balneari. E' un massacro anche perché ciò ha portato un problema occupazione non indifferente. D'altra parte, sappiamo che gli operatori degli stabilimenti balneari sono imprenditori seri e non si arrenderanno di

fronte alle avversità atmosferiche e, se il sole arriverà ,e gli stabilimenti saranno pronti ad accogliere i clienti. E' evidente che se dovesse "saltare" – sempre causa maltempo – anche tutto il mese di giugno, si potrà rendere necessario un intervento concreto della Regione Molise, prevedendosi un' azione di "risarcimento reale", magari attingendo le risorse direttamente dai fondi dell'imposta regionale che grava sugli stabilimenti balneari come una percentuale del canone demaniale marittimo. Questa è una delle strade che possono essere percorse e che noi ci sentiamo di poter proporre :il risarcimento, che, naturalmente, dovrà essere adeguata-

mente documentato e provato. Noi siamo convinti della sensibilità del Governo regionale che vorrà guardare anche a questo specifico settore del sistema produttivo locale e, ribadiamo, nel caso dovesse rendersi necessario, la Giunta valuterà e finanzierà un "Programma” straordinario di interventi economici strategici, per il riequilibrio dei bilanci degli stabilimenti balneari. Noi, per l'assolvimento del nostro ruolo, potremo farci portatori dei bisogni e delle necessità che i nostri associati ci rappresenteranno, assicurando l'attività di tutela e salvaguardia degli interessi della categoria. *Presidente di Confimpresa Molise

TERMOLI – Il presidente del Consiglio comunale Alberto Montano informa che è stata protocollata, da parte dell’assessore all’Ambiente e al Decoro urbano del Comune di Termoli, una proposta di delibera concernente la modifica dello Statuto comunale con la previsione della categoria giuridica del bene comune acqua fra i “principi generali” dello Statuto stesso. Montano ha trasmesso la proposta di delibera in Prima Commissione per le opportune valutazioni e al termine dei lavori di approfondimento da parte della Commissione, la proposta di delibera sarà inserita all’ordine del giorno del Consiglio comunale.

Compilazione questionario Tares: é sufficiente la comunicazione dei dati catastali TERMOLI – Al fine di evitare disguidi nella compilazione del questionario allegato alle cedole di pagamento della Tares, l’Amministrazione comunale informa la cittadinanza che è sufficiente comunicare i dati catastali desumibili dalla visura – foglio, particella, ecc. – precisando sin d’ora che nessuna sanzione sarà applicata in caso di omessa comunicazione. L’Ufficio Tributi del Comune di Termoli resta comunque a disposizione dell’utenza per qualsiasi altro chiarimento.

Nella scuola Brigida il convegno sulla corruzione in Molise TERMOLI - Domani alle ore 10 
presso l’Auditorium della Scuola “M.Brigida” di Termoli si terrà il convegno regionale sulla corruzione in Molise, organizzato dalla commissione regionale anticorruzione. Interverranno Ludovico Vaccaro, procuratore capo del tribunale di Larino, Vincenzo Musacchio, presidente della commissione regionale anticorruzione, il capitano della Guardia di Finanza Carmela Rinaldi, le psicologhe Maria Felicia Vizzarri e Maria Bizzarro. Saranno affrontati temi della corruzione in Molise, dei problemi e delle proposte di riforma, della difficoltà nelle indagini sulla lotta alla corruzione, e i profili psicologici del danno alle vittime della corruzione. Nel corso dell’incontro avverrà la premiazione del vincitore del premio "Sandro Pertini" "La corruzione è nemica della Repubblica".

Approvato progetto dei lavori di messa a norma palazzetti dello sport in contrada Mucchietti e piazza del Papai TERMOLI - La Giunta comunale ha approvato il progetto preliminare dei lavori di adeguamento funzionale e messa a norma dei due palazzetti dello sport di Termoli, nello specifico il “Pala Sabetta” in Contrada Mucchietti e il “Pala Airino” in Piazza Giovanni Paolo II, progetto predisposto dal settore Lavori Pubblici del Comune per un importo complessivo di 100.000 euro.

La Giunta ha inoltre predisposto l’invio della documentazione tecnico - amministrativa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, per l’ottenimento del finanziamento della somma individuata per gli interventi previsti. L’iniziativa, infatti, prende spunto dalle risorse messe a disposizione del Fondo per lo sviluppo e la ca-

pillare diffusione della pratica sportiva, destinato al finanziamento in conto capitale di progetti per la realizzazione di nuovi impianti sportivi, ovvero per la ristrutturazione, l’adeguamento funzionale e la messa a norma di impianti già in essere. “Gli interventi previsti per il Pala Sabetta ed il Pala Airino – afferma l’assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Sabella –

mirano ad un adeguamento funzionale complessivo delle due strutture, attraverso la riqualificazione di alcune pavimentazioni in gomma, di bagni e docce per gli atleti, e di altri significativi interventi. Spero che l’obiettivo del finanziamento sia raggiunto in tempi rapidi, in modo da poter programmare i lavori in un periodo di tempo ragionevolmente breve”.


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Sport

05 giugno 2013

La pesante crisi economica ha allontanato i grandi finanziatori.

Quando lo sport si alimentava con gli sponsor Scomparsi anche gli Enti che ormai non danno più neppure le coppe

Questione di crisi. Nera come la notte. Ecco perché gli sponsor privati sono sempre più lontani dallo sport. Anche il settore pubblico s’è squagliato. Per le stesse ragioni. Impensabile poter foraggiare questo o quella disciplina, questo o quel club in un momento in cui si perdono posti di lavoro e chi ce l’ha il lavoro, tante volte viene sottopagato o retribuito con imperdonabile ritardo. Così appaiono lontanissimi i giorni spensierati quando il Campobasso poteva fregiarsi delle magliette con la scritta La Molisana. E che dire del basket che ha avuto lo stesso privilegio, dopo aver viaggiato grazie alle dazioni di danaro da parte di Fornaro di Foreste Molisane. Sono stati munifici anche i venditori di auto. E’ il caso di ricordare ciò che ha fatto Molinaro per sostenere il Campobasso di Berardo. E via via altri industriali sono stati chiamati in gioco, dal settore del caffè a quello dei gelati. Persino agenzie

di viaggio, tipografie e altre attività minori non si sono tirate indietro. Oggi è tutto diverso. Le poche aziende ancora vive hanno il braccino corto. E non si può dare neppure torto. Per le ragioni che abbiamo appena riportato. L’ultimo munifico sponsor sportivo che ci viene in mente è stato Marco Pulitano che solo un paio di stagioni fa ha finanziato con i suoi assegni il Campobasso di Capone con circa 100 mila euro. Somma rispettabilissima. Che però non è stata reinvestita. Anche perché pure le aziende delle energie alternative, dopo momenti fulminanti, si sono trovare improvvisamente in difficoltà. Colpa del cambio della legge (vedi Monti) e delle autorità che si sono poste di traverso per la realizzazione di parchi eolici. Sui quali nel recente passato le società hanno tratto ragguardevoli profitti. Al punto da potersi spingere, come nel caso di Pulitano, nel mondo dello sport.

Il Campobasso di Molinari presenta lo sponsor ufficiale “La Molisana” con l’industriale Lillino Carlone

E’ stato appena presentato il 2° Memorial per il vecchio e caro capitano rossoblu.

Michele Scorrano, uomo tosto e capitano coraggioso del Campobasso più grande di sempre, sono quattro anni che ci ha lasciati. All’improvviso il suo cuore ha fatto il matto e lo ha mollato. Proprio di domenica, il giorno a lui più caro. Era andato a giocare a calcetto, sul campetto di Progna, a Ripalimosani. Si è sentito male e dopo poco è morto. Tra la costernazione dei familiari e dei tanti che gli hanno voluto bene. Perché Michele si è fatto veramente volere bene. Malgrado il carattere un po’ peloso Michele piaceva a quelli che sono capaci

Michele Scorrano in un contrasto con il milanista Incocciati

Scorrano verrà ricordato a Ururi L’organizzazione cade sulle spalle della Figc, dell’Agnone e di Raffaele Di Risio Dimenticata volutamente Campobasso che non ha onorato la sua memoria con la intitolazione dello stadio di Selva Piana, come era stato richiesto dai tifosi di tutto il Molise di apprezzare gli uomini, distinguendoli in due categorie: gli uomini veri e i quaquaraquà. E Scorrano, state pur certi, ha fatto

parte del primo gruppo. Molto più snello del secondo, massiccio come l’elenco telefonico di Londra. La morte di Michele, non certo per un modo di dire, ci ha lasciati un po’ più soli. Quando si perde un amico non è cosa da poco. E Michele è stato un vero amico, non solo di sport, ma anche di vita. Sulla scia emotiva della triste notizia ci fu chi non si fece scappare l’occasione per proporre di intitolare lo stadio di Selva Piana al nostro ex terzino. La notizia che verosimilmente partì dalle labbra di Franco Mancini fece presto a fare il giro di tutte le sacrestie. E non ci mise molto a ricevere le dovute benedizioni. Ma né a piedi né con l’ascensore è riuscita a penetrare nei piani alti del Palazzo. Dove, chissà perché, l’hanno ritenuta persino urticante. Così non sono servite le 2.500 firme raccolte da Raffaele Di Ri-

sio, tra i tifosi del capoluogo, né quelle ancora più numerose che sono arrivate da ogni centro del nostro Molise, in cui indistintamente, tutte le società che praticano calcio giovanile hanno firmato una lettera con la quale si richiedeva di ricordare Scorrano con l’intitolazione dello stadio. Dopo aver parlato e riparlato della cosa l’argomento è andato sgonfiandosi e al Comune hanno lasciato le cose come stavano. Per rispetto alla famiglia Romagnoli, verso la quale i raccoglitori di firme e gli stessi firmatari non intendevano minimante mancare di rispetto. Per ricordare il grande capitano è successo di ritrovarsi con un memorial ad Agnone, organizzato tra l’altro benissimo e un altro che andrà in scena domenica a Ururi, luogo natale dello sfortunato difensore rossoblu. A Campobasso nessuno si è mosso, forse anche per una questione di coerenza. Che vuol dire avercela

con gli attuali amministratori che si sono fatti passare addosso la cosa, senza degnarsi di dare una risposta a Di Risio, l’interfaccia del popolo sportivo. Anche a Ururi è stato Rocco Sabelli, vecchio amico di Scorrano, a organizzare il memorial. Sempre fiancheggiato dalla Figc regionale che con Di Cristinzi si è mostrata particolarmente sensibile. Per l’occasione scenderanno in campo, tra gli altri, gli ex rossoblu degli anni Ottanta, esattamente quelli dell’83, con Ciappi in porta e via via gli altri vecchi e cari compagni del capitano. Si tratta di ex, con la carta d’identità molto pesante, rimasti comunque nel giro, come allenatori di vario livello. Alcuni sono molisani come Maestripieri, Parpiglia, d’Ottavio, Pivotto, Caruso e Di Lena. Altri verranno da fuori. E sarà bello rivederli, essendo stati parte di noi. Nei migliori anni della nostra vita. (Pipò)


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Spettacolo

05 giugno 2013

Decentrare la cultura La Incas produzioni, intende spostare tutta la formazione al teatro Santo Stefano di Sepino CAMPOBASSO - L’associazione culturale Incas, trova nuovi spazi per produrre cultura, a Sepino, al teatro Santo Stefano. La Incas, al momento, è forse il gruppo teatrale che sfrutta più di tutti, le risorse attoriali del territorio, senza ‘importare’ professionalità ma dando valore al lavoro di chi, in Molise, senza sosta, studia per crescere artisticamente. Ne parliamo con il presidente, Roberto Faccenda. Parliamo di nuovi spazi, la Incas si è cimentata in allestimenti oltre che al Savoia, al teatro Santo Stefano di Sepino, mi sembra un traguardo vista la poca disponibiltà di altri luoghi deputati alla cultura. “La politica e la cultura non vanno quasi mai insieme in una direzione e purtroppo, per fare degli spettacoli degni di nota, devi contestualizzarli in spazi ben precisi come per esempio il teatro Savoia, il nostro gioiello. Purtroppo per fare uno spettacolo, devi avere in termini economici le spalle gosse, altrimenti ci rimetti. Noi credo, siamo una delle poche realtà locali che ha avuto il coraggio di prendere quattro volte il teatro Savoia in un unica stagione e, nonostante i nostri spettacoli siano andati molto bene in termini di affluenza, ci siamo andati sempre sotto. E ribadisco un concetto: noi non abbiamo preso 1

solo euro di contributo pubblico, ma solo l’aiuto di qualche sponsor”. In sintesi dunque, oltre al vostro sacrificio in nome della cultura, la richiesta sarebbe quantomeno di avere spazi a disposizione? “Quello che si dovrebbe fare è sdoganare spazi accessibili rendendoli fruibili alle tante realtà locali che ne hanno bisogno, come l'auditorium del liceo Classico, quello dell'ex Gil, che possono essere tranquillamente sfruttati”. Secondo te quale potrebbe essere il centro logistico della cultura in Molise? “Il teatro Savoia dovrebbe essere il centro strategico della cultura molisana, un luogo di incontri, di formazione di spettacoli. Dovrebbe essere di mattina per i laboratori e la sera per gli spettacoli, ma questo deve essere la routine e non com'è gestito adesso aperto 10/15 volte in un intera stagione”. A cosa ha portato il laboratorio tenuto a Sepino con Angelo Pisani? “Il laboratorio è stato fortemente voluto a Sepino proprio perchè a Campobasso non esiste uno spazio del genere per laboratori di questo tipo, poi il frutto di questo laboratorio è stato lo spettacolo Favelas, che abbiamo fatto al teatro Savoia, perchè volevamo dimostrare che solo con le nostre forze si

riesce a riempire la sala (due sere, più di 800 persone)”. Volete decentrare la formazione a Sepino perchè a Campobasso non c'è spazio? “Assolutamente si non c'è spazio per fare questo tipo di attività o c'è ma ha dei costi improponibili. Noi stiamo cercando di spostare tutto il settore formazione a Sepino perchè il comune ci ha messo a disposizione una struttura per organizzare queste iniziative”. A cosa state lavorando ora? “Stiamo tentando di portare Favelas sul litorale quest'estate, a Termoli e a Vasto, una piccola rassegna estiva a Sepino e ad Altilia, e abbiamo appena aperto una società che si occuperà essenzialmente di produzioni cinematografiche. Stiamo già lavorando ad un lungometraggio interamente girato in Molise che sarà la continuazione del corto Il viaggio, è una produzione nostra, una sitcom nei comuni del Molise dal titolo Il gusto perduto, con Daniela Terreri, Marco Caldoro, Teresa Musacchio e Francesco Vitale”. Ritenete di essere il gruppo artistico che finalmente, esalta le potenzialità artitiche del territorio, senza importare professionalità? “E’ uno dei nostri obiettivi, esaltare le eccellenze molisane, senza ‘comprare’ al di fuori della nostra regione. Per noi sarà sempre così”.

La terza silloge di Andrea Cacciavillani AGNONE - L’autore molisano (Agnone, 1970) ha pubbilcato (15 maggio) il libro “Minore di diesis”, nuova raccolta di poesie. Questa terza silloge, è la settima pubblicazione di Cacciavillani, dopo “Sogni a bassa risoluzione” del 2011. Nel suo curriculum, un passato da speaker su radio Kiss Kiss, e autore di testi per la band Tabula Osca. Mercoledì 12 giugno alle 19.00 a Nola, presso il Salone dei Medaglioni, Palazzo Vescovile, in via S. Felice, 29, presenterà la pubblicazione alla stampa.

Sistiana pubblica “Change”, il nuovo singolo

Sabato la Vertical session dj in piazza Prefettura CAMPOBASSO - Il primo esperimento regionale di una vertical session con dj, si terrà sabato in piazza Prefettura a partire dalle 21.30. L’evento sarà costituito da 6 set con altrettanti dj i quali, alternandosi ogni mezz’ora, proporranno musica dai balconi dell’ex hotel San Giorgio (lato cattedrale) in un gioco di luci che esalterà tutta la session.

Musica. Concerto di fine anno MILANO - Sistiana Lombardi, cantautrice, vlogger e blogger molisana, trapiantata per lavoro tra Milano e New York, ha pubblicato il suo nuovo singolo “Change”, visibile da qualche giorno nella rete. La vena compostiva di Sistiana, molto intimista sino ad ora, vira verso un pop brioso e allegro, molto radiofonico e facilmente assimilabile. “Change” è accompagnato da un video che la vede protagonista in abito da sposa. Molto attiva in internet, Sistiana ha un canale YouTube dal quale interagisce con i suoi fan, circa 50mila, è testimonial del brand Debby e il suo fido Moky è diventato la sua mascotte. La potete ascoltare anche su Radio MaliBoomBoom attraverso www.makiburum.it. Di lei vanno ricordate altre composizioni quali “One day”, “The storyteller” e “Love”, tutte quasi da ‘crooner’ d’altri tempi con la voce di Sistiana che si insinua delicatamente senza fragore. I suoi lavori sono tutti di respiro internazionale, la sua attività oltre che in America e a Madrid, la porta certamente ad avere una vena creativa che si discosta dall’appiattimento di cantatutori asserviti a chart per canzoni chewingum.

CAMPOBASSO - Tra le realtà scolastiche musicali, la “Thelonious Monk” ha un posto di rilievo nel panorama regionale. Attiva da anni nel campo propedeutico e d’insegnamento, la Monk ha attivi corsi annuali per tutti gli strumenti. Oggi, a partire dalle 16.30, nel giardino dell’ex Onmi, si terrà la festa che chiude l’anno accademico. Saranno presenti tutti gli allievi e gli insegnanti della scuola.



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