ANNO IX - N° 9 - DOMENICA 9 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel. e Fax 0874.698012 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Michele Scorrano
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Michele Scorrano indimenticato capitano del Campobasso calcio. Oggi la sua figura sarà ricordata ad Ururi, suo paese natale, con una giornata interamente dedicata allo sport amato: il calcio. Ad onorarne la memoria, l'undici del suo paese con la rappresentativa Allievi e giovanissimi. Quindi quanti hanno giocato con Michele negli anni d'oro del Campobasso in serie B e quelli di D e C. Un momento per ricordare chi ha amato il calcio e lo ha vissuto con passione e dedizione.
Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla
Il Tapiro del giorno lo diamo all'assessore regionale all'Agricoltura, Vittorino Facciolla. Eletto alla Regione avrebbe dovuto lasciare il posto da sindaco di San Martino in Pensilis fin da subito proprio per evitare di restare con un piede in un due scarpe. Anzi, se lo avesse fatto prima della sua stessa elezione, il Comune oggi avrebbe visto già il nuovo sindaco con le elezioni fissate al 26 maggio. Ha atteso, invece, la certezza dell'assessorato per, poi, attendere l'ultimissimo momento e lasciare in piedi l'amministrazione.
REGIONE
Per bonificare le aree con l’amianto solo 200mila euro A PAG. 2
REGIONE
L’olivicoltura va salvaguardata L’appello all’assessore A PAG. 5
CAMPOBASSO
Autosufficienza, una graduatoria rimasta al palo A PAG. 7
TAaglio lto
2 9 giugno 2013
L’amianto nel Molise c’è, e andrebbe rimosso, ma con 200mila euro non si va da nessuna parte La sentenza della Corte d’Appello di Torino che ha condannato a18 anni di carcere per disastro doloso permanente e per omissione dolosa di cautele antinfortunistiche il patron di Eternit, dovrebbe essere un deterrente particolarmente efficace La recente sentenza emessa dalla Corte d’Apello di Torino contro il magnate svizzero della impresa che produce Eternit, Stephan Schmidheiny, condannandolo a18 anni di carcere per disastro doloso permanente e per omissione dolosa di cautele antinfortunistiche, è stata segnalata e commentata con grande clamore della stampa nazionale e internazionale. Di fatto ha rimesso al centro del dibattito civile ed economico la pericolosità delle polveri di amianto quali causa del mesotelioma, un cancro tra i più radicali e incurabile. Quella sentenza, riteniamo debba di nuovo riaprire il dibattito in sede regionale sulla necessità di ripulire il territorio dai depositi contenenti amianto. A porsi il problema con una certa insistenza e incidenza sono stati gli Ecodemocratici che, com’è noto, fanno capo all’assessore (vice)presidente della giunta regionale, Michele Pietraroia. A loro parere, per ripulire il territorio dai depositi di materiali che contengono o producono polveri di amianto in maniera sistematica e capillare è necessario mettere in atto un piano specifico e reperire le risorse necessarie. Parere condivisibile, in quanto i 200mila euro destinati a sanificare il territorio dall’amianto sono largamente insufficienti considerato il numero delle circostanze che richiedono un intervento. Gli Ecodemocratici, nella loro riflessione sulla esiguità e insufficienza dello stanziamento regionale, citano i casi di maggiore consistenza e pericolosità alle porte di Campobasso (financo nel piazzale della Stazione ferroviaria) e a Campomarino. Per ripulire quei siti, altro che 200mila euro! Quindi il problema del reperimento delle risorse fi-
nanziarie è impellente e va affrontato avendo coscienza della pericolosità dell’amianto (scientificamente provata) e, quindi, del possibile addebito di responsabilità penale a carico di coloro che hanno il dovere di rimuoverlo. La sentenza della Corte d’Appello di Torino dovrebbe essere un deterrente particolarmente efficace sotto questo profilo. La faccenda pertanto assume valutazioni oltre quella strettamente finanziaria sollevata dagli Ecodem. Va ad investire la tutela della salute pubblica già di per sé costantemente a rischio per via degli inquinanti che ammorbano l’aria, il suolo e l’acqua. Ripulire il territorio dall’amianto è un’operazione indifferibile. Che, tra l’altro, per la sua complessità, ha un costo notevole. Con 200mila euro è velleitario pensare di riuscire a sanificare una o più situazioni tra quelle di maggiore impatto ambientale. Gli Ecodem ne hanno indicate diverse (l’ex-capannone Fasolino al bivio di Campodipietra: una bomba ecologica; lo stabile dell’ex-colonia di Campomarino; l’ex-porcilaia di Contrada Selvapiana a Campobasso e una serie di stabili e palazzi, tra cui uffici pubblici e ospedali), ma sul territorio si nasconde una miriade di altre piccole e grandi preoccupazioni collegabili al mancato risanamento del materiale conosciuto col nome Eternit. Che evoca, appunto, ab aeterno, la possibilità di infiltrarsi nei polmoni e nel sangue della gente, una volta ri-
dotto in polvere dal trascorrere del tempo e dall’esposizione alle intemperie. Con questa premessa carica di preoccupazione gli Ecodem Piera Liberanome, Elisabetta Brunetti, Anna Pellecchia, Antonio Di Genova e Maria Antonietta Conti, prima delle elezioni per il rinnovo del consiglio e della giunta regionali, hanno interessato l’allora presidente della Commissione Ambiente della Regione Molise perché presentasse un emendamento al capitolo n. 36696 del Bilancio 2013, che riguarda specificatamente la bonifica dei siti inquinati. Non conosciamo l’esito della loro richiesta. Sappiamo, però, che ora hanno dalla loro parte il (vice)presidente della Giunta regionale. E dovrebbe essere tutt’altra musica. Dardo
La nota. La Uil richiama l’attenzione su un problema non più rinviabile
La politica affronti i temi dell’occupazione L’attuale situazione di crisi economica e produttiva della Regione Molise, impone una seria riflessione a tutte le forze sociali che non possono assistere impassibili al degrado della nostra Regione. Il momento attuale è fondamentale poiché rappresenta forse l’ultima occasione per dare al Molise quella svolta che, gli interventi degli ultimi anni non sono stati in grado di innescare. Il nuovo esecutivo regionale, pur trovando un territorio in una situazione economico sociale di estrema gravità, appare attardato sulla risoluzione politico/istituzionale del V° assessore. I primi atti del neo esecutivo sembrano favorire una inversione di tendenza rispetto al recente passato, volendo riportare il dialogo con le forze sociali basato sul metodo del confronto concertativo. I primi interventi sembrano andare nella giusta direzione coinvolgendo il tessuto sociale di questo territorio ma, bisogna a mio avviso allargare l’orizzonte e soprattutto dare maggiore concretezza alle enunciazioni sin ora sen-
tite. In Molise sono molteplici le vertenze aperte nel mondo del lavoro e non si può concentrare l’attenzione solo sulle maggiori, il Molise è terra di piccole e medie imprese, di botteghe artigiane, commerciali e imprese di servizi alle quali occorre guardare con maggiore attenzione, perché sono poi le piccole imprese che rappresentano il tessuto produttivo molisano. A mio avviso necessitano una rivisitazione le norme che hanno permesso la proliferazione della grande distribuzione organizzata che nella corsa alla concorrenza hanno e stanno distruggendo proprio quel tessuto di piccole imprese. Sono convinto, che l’individuazione di obiettivi di sviluppo in condivisione con il partenariato socio economico possa tracciare un percorso in grado di consentire una programmazione effettivamente unitaria dell’intero ammontare delle risorse disponibili nei prossimi anni per la nostra Regione. La nostra regione si trova nella condizione di dover programmare la spesa dei fondi comunitari per conseguire
obiettivi ai quali il nostro territorio sicuramente deve tendere, affrontando la sfida della crescita e dello sviluppo puntando sull’innovazione, la ricerca, e delle risorse del territorio favorendo le imprese in grado di garantire occupazione stabile attraverso la sottoscrizione di contratti di assunzione a tempo indeterminato, sia di giovani in cerca di prima occupazione, sia di soggetti svantaggiati a rischio di esclusione sociale. La strategia avviata attraverso il coinvolgimento e la concertazione, a mio avviso, è l’unica in grado di garantire la possibilità al Molise di rialzare la testa ed avviare un cammino verso l’autosufficienza, ma bisogna attuarla con convinzione e nell’immediatezza, giorno dopo giorno diventando a rischio i posti di lavoro nei servizi alle imprese, nelle Esattorie 70 sono i posti a rischio e proprio la Regione Molise delibera la soppressione del servizio di vigilanza nelle proprie sedi mettendo a rischio altri 10/12 posti, l’edilizia regionale è oramai allo stremo anche se la boccata di ossigeno in arrivo per la ripresa della ricostru-
zione potrebbe creare una tregua, sempre che siano le imprese molisane ad eseguire i lavori, scopriamo inoltre che tra le società partecipate interamente dall’ Ente Regione, una non era neanche nota, nella quale i lavoratori non percepiscono lo stipendio da anni, dalla Regione Molise però tranne qualche eccezione nessuno risponde, il settore UIL del commercio e turismo è ancora in attesa di essere ascoltato dalla II° Commissione e solo il Presidente del Consiglio sembra aver compreso la gravità dei lavoratori della società Korai partecipata al 100% della quale però sembra nessuno se ne fosse accorto prima d’ora. Per uscire dalla crisi, bisogna guardare oltre la crisi, senza piangerci addosso, bisogna svegliarsi, utilizzando le risorse disponibili e valorizzando le vocazioni locali per quelle progettualità che, attraverso la concertazione e con il grande lavoro svolto dal sindacato erano già state individuate per favorire la crescita del Molise, ma bisogna fare presto! di Giuseppe Minicucci* *Segretario Uil
TAaglio lto
3 9 giugno 2013
Trasporti, una politica del nulla La disfatta del sistema generato dall'assenza di una programmazione
Il punto.
Quando il politico ignora la politica di Giuseppe Di Iorio
CAMPOBASSO. La disfatta in corso del sistema del trasporto pubblico in Molise è una delle poche cose che destano ancora meraviglia in una regione oramai avvezza alla cattiva gestione del territorio, all’assenza di programmazione e alla mancanza di priorità nelle cose da fare a fronte di una congiuntura economica sfavorevole. Se ne sarà accorto l'assessore Nagni? Da politica-simbolo dell’efficienza programmatoria dell’ente regionale, il trasporto pubblico si è quasi d’improvviso trasformato, senza una spiegazione plausibile che non si nasconda dietro la coperta troppo corta della crisi, in un groviglio insolubile: riduzione delle corse, soppressione di linee ritenute “non essenziali”, cronica carenza di manutenzione dei mezzi, di blocco di tutti i progetti, alcuni già finanziati, e persino dell’arresto insensato di cantieri già pienamente in corso.Con una illogica distinzione da tutte le altre regioni italiane, ma anche da tutte le altre nazioni europee, in Molise si è ritenuto sensato provare a riequilibrare i bilanci e i rendiconti in rosso agendo sul trasporto pubblico, come se si trattasse di un accessorio utile, ma non indispensabile. Il Rapporto della Fondazione Cittalia, tanto per citare una fonte indipendente, mette in evidenza come il rafforzare la mobilità di tipo pubblico sarebbe una delle poche cose da fare in tempo di crisi, quando diventa necessario razionalizzare le risorse e ridurre i costi e le pressioni sulla società. Come, inevitabilmente, rileva Cittalia, infatti, il trasporto pubblico ha ricadute dirette sull’accessibilità ai servizi pubblici urbani, sulla qualità dell’ambiente, sull’efficienza e la competitività delle aree urbane, sulla qualità della vita dei cittadini, dei lavoratori, delle fasce più deboli. I costi sociali, in termini economici e ambientali, di una
sua irrazionale riduzione, soprattutto nelle fasi di crisi, ricadranno sulla collettività in misura amplificata e sempre meno sostenibile. L'assenza di programmazione e l'attuale confusione generata da chi è salito al potere in regione, sta trasferendo direttamente sui cittadini e sui pendolari, non solo il costo più elevato in termini economici per l’aumento costante delle tariffe, ma soprattutto il disagio e le difficoltà di ritrovarsi, quasi d’improvviso, in un territorio meno interconnesso, frammentato, dove persino il percorso casa-lavoro non pare più garantito. Un risultato sbalorditivo e in gran parte legato non tanto alla difficile congiuntura economica, quanto molto di più a politiche regionali mediocri e finalizzate, di concerto con il governo centrale, a non spendere danaro, per ora, in attesa di tempi migliori. Per anni abbiamo esportato nel mondo l’immagine positiva della rivoluzione dei trasporti, delle metropolitane dell’arte, dei sistemi integrati ferro-gomma-mare. Un progetto che, oltre al risultato più visibile della riqualificazione urbana, si proponeva di ridare logica, come si legge nei documenti ufficiali, alla mobilità nelle sue diverse componenti, cresciute quasi esclusivamente per logiche settoriali, attraverso la definizione di un sistema di servizio unitario per l’intera regione, integrato, attrattivo per qualità e livelli di servizio, accessibile dal territorio nella sua interezza e, quindi, competitivo con il mezzo di trasporto individuale. Di tutto ciò, nelle inedite e poco comprensibili azioni dell’attuale governo regionale è rimasta ben poca traccia, sostituito da non si sa bene quali altre priorità, da quali altre politiche strutturali di rilancio dell’economia, da quali altre forme di sviluppo del territorio. Insomma, dal nulla.
CAMPOBASSO. La politica di oggi è pragmatica e superficiale allo stesso tempo. A prima vista quest'affermazione può sembrare un paradosso, una contraddizione; invece crediamo che questo accostamento sia veritiero. Bisognerebbe, invece, che la politica riuscisse a risolvere questioni importanti in modo apparentemente efficiente e veloce. Il politico è pragmatico e allo stesso tempo superficiale perché, troppo spesso non vede oltre, questo lo fa peccare di manchevole e dispersiva conoscenza del fenomeno. Il caso del dibattito iniziato e, poi, stoppato sulla questione sanità ne è una testimonianza. I politici troppo spesso trascurano una parte essenziale delle dinamiche umane, ovvero quella riflessiva, che garantisce alle proprie azioni maggior consapevolezza e coscienza, che li porta ad individuare le ripercussioni future, oltre che quelle immediate. E l'intervento del commissario Filippo Basso produce, proprio, ripercussioni future negative. La verità è che troppo spesso la responsabilità di gestire un'istituzione, spesso non è sentita da chi porta questo fardello. Lo scopo principale dei politici odierni è quello di arrivare primi, sedersi sul trono, vincere; raggiunto il loro obiettivo, la maggior parte delle volte il loro compito sembra essere terminato, quando in verità dovrebbe essere appena iniziato. I politici di oggi non ascoltano i pareri contrastanti, rispondono alle accuse confutandole tramite argomentazioni infondate o poco credibili, indice di un inconsapevolezza di fondo rispetto al ruolo che coprono e alle manovre che compiono; gli "omini incravattati" risolvono i problemi che si presentano in modo veloce e sbrigativo, dimenticando che, invece, è proprio dalla tensione ideale e progettuale che nasce qualcosa di buono per i cittadini. Ed ancora la questione del Piano sanitario lo dimostra. Inoltre oggi i politici si scagliano sui problemi che li toccano di persona, prima che su quelli che interessano la popolazione, ma come biasimarli, d'altronde l’egoismo nell’uomo è innato e ognuno pensa prima a se che agli altri. Peccato che la differenza tra il semplice individuo e il politico c'è ed è enorme, siccome il secondo è responsabile del primo; quindi un politico che non riesce a mettere l’egoismo in disparte e a guardare la sua persona all’interno di un contesto sociale; non deve essere tale.
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TAaglio lto
9 giugno 2013
L'assurdo è che il sistema di consegna viene giudicato improduttivo
Per le Poste i postini sono da dismettere CAMPOBASSO. Una stranezza ancora per le Poste in Molise. Due giorni di corso a Isernia per i portalettere molisani per spiegare che a rischiare il posto sono soprattutto i “veri” postini, cioè quelli che lavorano nella divisione Recapito. La situazione aziendale non presenta, in questo campo, buoni risultati. E' quanto comunicato ai diretti interessati dai responsabili dell'azienda. I ricavi, infatti, sono cresciuti
per i servizi finanziari e assicurativi, trainati dalle buone performance di Bancoposta e Postepay, mentre hanno registrato una flessione del 5% per quanto riguarda i servizi postali. A finire nel mirino del piano “Interventi Servizi Postali – impatti previsti per il 2012”, sono stati, quindi, proprio i portalettere che rischiano grosso. L’azienda sta denunciando un esubero e tutto lascia presagire che si tratti dell’anticipo di un progetto più ampio. La nostra sensazione è che non si stiano operando tagli per migliorare la situazione, ma per continuare nell’opera di indebolimento del settore Recapito, che sembra sempre più un asset di cui Poste vuole fare a meno. Così come ha previsto di tagliare quattro uffici postali e ridurre ad aperture a singhiozzo altri 23 sportelli sul territorio.
Eppure Poste non è una banca, ma un soggetto di fatto monopolista nel settore del recapito. In secondo luogo, l’azienda è titolare di un servizio universale. Il Recapito registra da tempo una contrazione dei volumi, è risaputo: ma, ad esempio, la logistica sta conoscendo un grande sviluppo, anche grazie alla diffusione del commercio elettronico. Se l’azienda riuscisse a immaginare un progetto di integrazione verticale tra queste due realtà, creerebbe un settore in cui non avrebbe grandi concorrenti. Ma questo significherebbe fare le Poste, non le banche. Mentre da qualche tempo l'azienda ha dimenticato il territorio preferendo seguire un'altra strada diversa dalla sua vera mission. E questo sta comportando la distruzione di un sistema faticosamente costruito nel tempo grazie, soprattutto, ai tanti risparmi della nostra gente che Poste fa finta di ignorare.
Sbloccati i decreti di Cassa integrazione Al momento saranno 700 i lavoratori beneficiari a fronte di 4.200 richieste CAMPOBASSO. A seguito dei colloqui intercorsi con il Ministro Giovannini e con il Direttore Generale del Ministero, è stata superata la posizione dell'Ispettorato Regionale del Lavoro che non procedeva alla firma dei decreti di concessione della cassa integrazione in deroga per il periodo gennaio-aprile 2013, in assenza di esplicita autorizzazione nazionale. Superato questo primo ostacolo, la Direzione Regionale del Lavoro definirà le istruttorie in giacenza e trasmetterà i decreti alle competenti sedi INPS per avviare la liquidazione del trattamento in favore dei 700 lavoratori interessati. Contestualmente per il 12 giugno riprenderà il confronto a Roma tra gli Assessori Regionali al Lavoro ed il Sottosegretario On. Carlo Dell'Aringa, e saranno esaminati insieme alla strut-
ture tecniche ministeriali e regionali, i criteri di riparto del miliardo di euro stanziato dal Governo per gli ammortizzatori sociali in deroga. Al Molise occorrono 33 milioni di euro per garantire il sostegno al reddito a 4.200 lavoratori, secondo le stime di ITALIA LAVORO, e la situazione di crisi in cui versa la regione, portata all'attenzione del Governo, deve spingere il Ministero del Lavoro a prevedere un'assegnazione superiore ai criteri ordinari calcolati in base al numero degli abitanti. A tal proposito, il Vice-Presidente della Giunta invita le diverse rappresentanze parlamentari, istituzionali, economiche e sociali, ad adoperarsi ciascuno per le proprie competenze, nei confronti del Governo a tutela delle legittime spettanze del nostro territorio.
La festa dei 50 anni della Regione L'ufficio di presidenza del Consiglio ha approntato le relative iniziative CAMPOBASSO. In una riunione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale sono stati definiti indirizzi e modalità di programmazione degli eventi per la celebrazione dei 50 anni dell’istituzione della Regione Molise: in particolare si è stabilito che l’intero programma degli eventi sarà sottoposto al vaglio di una Commissione scientifica, che sarà prossimamente nominata dalla Presidenza del Consiglio. E’ stata inoltre decisa l’assegnazione di 6 borse di studio, di cui si faranno carico personalmente i singoli componenti dell’Ufficio di Presidenza, riservate agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado e agli studenti delle secondarie di secondo grado, con il concorso dal titolo “Conoscere il Molise attraverso la storia, la cultura, la lingua e le tradizioni”. “L’istituzione della Regione Molise rappresenta il momento più alto ed importante della nostra storia – ha dichiarato il presidente del Consiglio, Vincenzo Niro –, il punto culminante di un processo di affermazione dell’identità di un popolo, che ha visto impegnate le più belle intelligenze e le più alte personalità della nostra Terra molisana”.“Come Istituzione regionale – ha concluso Niro – abbiamo sentito il dovere di dare risalto a questa ricorrenza, un dovere soprattutto nei confronti dei più giovani, che mai come in questo momento storico, hanno bisogno di avere punti di riferimento certi e di alto valore etico e civile”.
TAaglio lto
5 9 giugno 2013
Appunto per il nuovo assessore regionale all’agricoltura
A quando una legge regionale che prevede un registro degli olivi secolari e monumentali? Quello degli olivi secolari, con Venafro, Pozzilli, Portocannone, i territori più rappresentativi di questo spettacolo del tempo, dell’ambiente e del paesaggio, è uno straordinario patrimonio Nonostante le aziende sono allo stremo, troppi lavori non ripartono
Edilizia, la crisi non muove le opere ferme
Solo rispettando i nostri patriarchi e i nostri giganti, straordinari testimoni del tempo e del territorio, possiamo costruire il futuro dell’olivicoltura molisana e nazionale. È questo il messaggio che, anche in rappresentanza dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, ho voluto lanciare in occasione della bella iniziativa di Portocannone promossa e perfettamente organizzata da Giovanni Muricchio per conto della locale cooperativa olivicoltori e dell’Arsiam. E’ giunto il tempo di individuare, catalogare e organizzare questo straordinario patrimonio di olivi secolari per evitare l’estirpazione selvaggia di questi monumenti, soprattutto oggi che incalza una campagna di promozione, voluta e sostenuta dalle multinazionali spagnole, della coltivazione superintensiva dell’oliveto con due sole o tre varietà, tutte spagnole. Una campagna che mette a rischio la nostra olivicoltura, in particolare quella delle aree interne, e, ancor più, la sua ricca biodiversità con le 18 varietà autoctone registrate nel Molise e più di 500 in Italia. Olivi secolari veri e propri monumenti diffusi nella regione che, se salvaguardati, tutelati e valorizzati sono in grado di ridare dignità e vigore a una coltivazione che si estende per oltre 6 mila ettari di superficie e raccoglie, soprattutto nel Basso Molise, più di 2 milioni di piante, di cui 1/3 varietà “Gentile di Larino” che, non da oggi, fa onore al Molise con la qualità e le peculiarità del suo olio. Dare all’olivicoltura molisana e ai suoi oli ricavati dalle 18 varietà autoctone nuove opportunità di valore aggiunto attraverso la qualità. Un valore inestimabile che è una certezza di vita nel futuro. Le città dell’olio, che con gli altri paesi del Mediterraneo, sta portando avanti la richiesta del riconoscimento del paesaggio olivicolo quale patrimonio dell’umanità, si sentono impegnate a presentare le candidature di questi paesaggi e, anche, un progetto per la difesa, tutela e valorizzazione del ricco patrimonio di olivi secolari dal Molise. C’è bisogno di una legge regionale che prevede: un “registro degli olivi secolari e monumentali” nel quale riportare gli
olivi che, anche in esemplari isolati, per età, forma, dimensioni, rarità, valenza varietale, culturale, storica e geografica, sono tanta parte del patrimonio di biodiversità olivicola e, quindi, del paesaggio, dell’ambiente, testimoni importanti del territorio regionale; le forme di salvaguardia, tutela e valorizzazione di questi monumenti anche attraverso forme di incentivazioni per i possessori e i coltivatori degli stessi. C’è bisogno di predisporre un programma di iniziative teso a far conoscere e vivere questo patrimonio storico-culturale oltre che paesaggistico-ambientale. Un programma da gestire insieme con gli olivicoltori, creando un movimento che punta non solo a tutelare un patrimonio, che altrimenti rischia di sparire, ma a organizzare e spendere questo patrimonio per dare all’olivicoltore un’opportunità di attività e di reddito. Un valore aggiunto ottenuto con la risorsa “tempo”, un bene che, proprio nel momento in cui è poco considerato, più che mai appartiene a noi e, soprattutto, alle nuove generazioni che hanno la possibilità di viverlo più di noi che continuiamo a trattare il tempo come un prodotto qualsiasi da consumare e sprecare. I patriarchi e i giganti di Portocannone potrebbero raccontare le novità portate dai pastori nel loro andare e tornare (trac-tur) lungo i tratturi; i suoni dei diversi campanelli al collo degli animali; le speranze degli uomini dal monte al piano e viceversa; l’arrivo, secoli fa, di uomini e donne in fuga dall’altra sponda dell’Adriatico e, poi, i canti delle donne e degli uomini sulle scale al momento della raccolta; il profumo dei frantoi e, soprattutto, dei camini davanti ai quali si raccontavano storie mentre si consumavano coppette, peperoni fritti, pezzi di salsicce o di ventricina, tocchi di pampanella e pane unto. Piante senza tempo che – ci piace ripeterlo è ricchezza produttiva, ambientale, paesaggistica, e, anche, storica e culturale, fortemente legata alle tradizioni e, come tale, testimone autorevole di un territorio e del tempo. Pasquale Di Lena
CAMPOBASSO. Che fine ha fatto il lotto 0 della Isernia-Castel di Sangro? E' solo uno degli interrogativi che cadono nel pieno della crisi economica e finanziaria del settore delle costruzioni. Ma altre opere pubbliche restano ferme. Nella sola Campobasso si contano la Tangenziale nord e lo svincolo del Terminal mentre sembra proprio che, questa volta, potrà essere ultimata la fondovalle del Rivolo anche se insiste una frana, forse, sottovalutata e la necessità di realizzare gli svincoli di entrata e uscita a Selva Piana. E ancora, i tratti della Statale 87, della variante di Bonefro, della Castellelce, del collegamento dei centri interni del Fortore con la superstrada per Foggia. Senza parlare, ancora, dell'interporto di Termoli caduto nel dimenticatoio. Solo rimettendo in moto questi cantieri sarebbe possibile dare nuova linfa all'agonizzante settore edile e, in particolare, di quello delle opere infrastrutturali. Senza considerare, ancora, la necessità di rivedere gli impegni per il settore delle ferrovie. Manca una linea diretta in Molise da Termoli a Venafro proprio mentre altri territori pensano al raddoppio delle proprie linee. Una ferrovia strategica passante per il Biferno capace di restituire vitalità a un territorio rimasto al palo in termini di collegamenti veloci. Proprio le difficoltà del momento dovrebbero portare tutte le forze politiche ad impegnarsi in tal senso, a pensare a un Molise diverso e possibile, naturalmente, con l'oculatezza della spesa ma facendo fruttare al meglio le risorse disponibili. Del resto, continuiamo a parlare di opere progettate e poste in cantiere da tempo tanto che la maggior parte di queste hanno necessità di ulteriori fondi per essere adeguate alle nuove normative in materia di sicurezza. Di nuove, purtroppo, nemmeno l'ombra. Nessun ente più ha pensato a progettare, a pensare ad un sistema di rete capace di migliorare le comunicazioni interne ed esterne. Partendo, anche, dal sistema ferroviario caduto nel completo dimenticatoio proprio nel momento in cui l'Unione europea guarda con favorevole attenzione allo sviluppo di nuove linee. Proprio la drammaticità del momento dovrebbe spingere, invece, a riflettere e pensare su cosa e come farla, su quali investimenti porre in essere e dove reperire i necessari fondi. Solo così sarà possibile disegnare una prospettiva di sviluppo.
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Campobasso
9 giugno 2013
Il punto.
La Foce dimenticata ed abbandonata
CAMPOBASSO. Sono le foto che vi proponiamo a testimoniare l'evidente abbandono dell'area della Foce a Campobasso. Un degrado che sta interessando una delle zone un tempo più belle del capoluogo. Quella che un tempo era destinata alla gita fuori porta e, per un periodo della storia, ai campi elioterapici della Gil. Poi, lentamente, ha conosciuto un lungo abbandono. Negli ultimi anni, un intervento assai discutibile per qualcosa come 200mila
euro, da parte dell'amministrazione provinciale di Campobasso guidata da Nicola D'Ascanio, assessore ai Lavori pubblici Nicola Cavaliere, fu possibile realizzare alcuni lavori alla Foce per cercare di restituirle un tono. I lavori furono consegnati lo scorso anno al Comune ma anche quella bruttura in cemento realizzata è rimasta chiusa. Così tutto è rimasto nell'abbandono più totale. Eppure si tratta di un'area cara ai
campobassani e che ha sempre rappresentato un vero e proprio polmone verde buono prima, per dare vita alla colonia elioterapica e, poi, per le gite fuori porta. Un laghetto, uno spazio per la tradizionale gita e il bosco attraverso il quale potere raggiungere l'altro versante fino a monte Vairano. Negli ultimi, però, al centro dell'area è stata posta una vasca di raccolta dell'acqua che, di fatto, impedisce l'uso dello spazio in piano. Quindi, il perfezionamento di una rete sentieristica con la sistemazione di apposite staccionate di protezione, la sistemazione dell’area umida avifaunistica, e un fabbricato di servizio completo delle pertinenze necessarie. Interventi assai discutibili, sotto certi aspetti, se si escludono quelli relativi al sentiero. Anche se proprio su questo, al pietrisco fanno bella mostra pezzi di asfalto. Una bruttura, però, l'edificio realizzato che, tra l'altro, da anni ha conosciuto solamente l'attività di vandali che lo hanno distrutto più volte. Ma non sarebbe stato meglio ristrutturare l'antico chioschetto dove era possibile vendere un gelato, una bibita fre-
Gli aiuti di Stato , le scelte CAMPOBASSO. Presso l'aula magna della la facoltà di Giurisprudenza di Campobasso si svolge il convegno "aiuti di stato, diritto antitrust e giudici italiani". L importante convegno, di caratura nazionale ed internazionale, su un progetto diretto dal prostro Lorenzo Pace - docente di diritto europeo presso l università del Molise -, affronta il delicato tema della disciplina degli aiuti di stato, delle controversie in materia e del diritto della concorrenza. Tantissimi i relatori intervenuti che, sotto il patrocinio, tra l altro, Dell Ordine degli Avvocati, dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, della Regione, della Scuola Superiore della Magistratura, della Commissione Europea e del Training of National Judges in EU Competition Law, oltre ad arricchire un dibattito in costante evoluzione, hanno manifestato grande stupore per le bellezze del Molise. L apertura dei lavori, dopo i saluti di rito, e' stata fatta dal Presidente del Tribunale di Campobasso, Ottavio Abate, che si è' alternato a nomi di rilievo quali il prof. Cannizzaro dell'Università la Sapienza, April Pelin della Commissione Europea, il prof. Francesco Bestagno della Cattolica di Milano, Serena Stella dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato, e tanti avvocati, magistrati e professori provenienti da tutta Italia. Una delle sessioni più importanti, dedicata al risarcimento del danno concorrente, e' stata aperta con il saluto del Vice Presidente della Regione Michele Petraroia e presieduta dall'avv. Alberta De Lisio, diret-
tore dell'Avvocatura Regionale. Il Vicepresidente, nell'esprimere interesse e apprezzamento per l'importante evento, ha sottolineato la delicatezza del tema degli aiuti di stato anche relativamente all'importanza che rivestono per lo sviluppo dei territori soprattutto del Mezzogiorno, e ha esaltato il ruolo svolto dall'Avvocatura Regionale che in questi anni ha sempre mantenuto costante l impegno e il raccordo con le autorità in materia ed in particolare con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Corte dei Conti. Quindi ha ceduto la parola all'avv. de Lisio sottolineando come l'aver affidato la presidenza dei lavori al dirigente regionale sia stato da parte degli organizzatori un rara de attestato di stima per il lavoro svolto. La De Lisio e' intervenuta sul tema degli aiuti di stato a finalità regionale che "hanno lo scopo di stimolare gli investimenti, creare posti di lavoro e insediamenti di nuovi stabilimenti -ha detto- ma sono aiuti che di regola devono essere concessi nel contesto di un regime di aiuti multi settoriale che sia parte integrante di una strategia di sviluppo regionale". Molto apprezzata, oltre che la sua relazione, anche il garbo e l'autorevolezza con cui ha presieduto i lavori. " Non perdiamo mai di vista la Carta Italiana degli aiuti di Stato a finalità regionale -ha concluso la De Lisio- e le novità introdotte dalla legge 234/2012 che è' nata per rispondere alla necessità di adeguare la precedente legislazione in materia alle innovazioni e semplificazioni del Trattato di Lisbona".
sca o semplicemente un pezzo di pizza? Invece no, si è preferito innalzare il solito locale in cemento che impedisce, di fatto, l'uso stesso dello spazio. Una sorta di barriera con il verde che è alle spalle dello stesso manufatto. Certo, ormai il danno è fatto e almeno potrebbe essere utilizzato per attirare quanti intendono godere del fresco della zona o per una semplice bevuta di quell'acqua fresca che esce ancora dalle cannelle della fontana. Invece niente di tutto questo. Solo abbandono e tanta tristezza per un'area che rappresentava un vanto per la città e che, con i soldi pure stanziati dalla Provincia, avrebbe potuto conoscere un intervento meno invasino e, sicuramente, più rispettoso dell'ambiente e della stessa sua storia. Nessun disegno nostalgico di quello che la Foce è stata. Ma, certamente, nemmeno quello scempio oggi dinanzi agli occhi di noi tutti che grida vendetta. Per abbandono e per la negazione della storia stessa.
La lettera.
Autosufficienza, che fine hanno fatto le domande? Egregio Signor Sindaco, mi chiamo Berardo Pietro Filippo nato a Duronia e residente a Campobasso in via Sicilia,174. Nel giugno del 2009 ho presentato, al comune di Campobasso, domanda per l’assegnazione di un contributo biennale di 400 euro mensili in base al bando di non autosufficienza pubblicato nello stesso anno. Sono trascorsi ormai quasi quattro anni e ne io e ne altri di mia conoscenza sanno che fine hanno fatto tali domande. In allegato a questa lettera invio quello che ha risposto la dirigente Melfi al giornale la Gazzetta del Molise in data 8 Luglio 2011. In questo articolo la dirigente Melfi afferma che “ nel 2010 si è passati a alla liquidazione dei beneficiari e che la graduatoria non è stata pubblicata per ragioni di privacy e che era compito dei Sindaci comunicare l’esito alle famiglie ammesse al contributo.” Chiedo a lei, mio Sindaco, se non pubblicare la graduatoria per motivi di privacy è normale quando si amministrano soldi pubblici? Non so il motivo per cui sono stato escluso e ne il posto che occupo in graduatoria , per saperlo devo rivolgermi alla magistratura? Chiedo a lei di far luce su questa faccenda che interessa non solo il sottoscritto. Spero vivamente di ricevere una risposta non in politichese.
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Campobasso Dal 2004 l’Ente regionale per lo sviluppo agricolo del Molise (Ersam) è un ente in liquidazione, nelle mani di un commissario liquidatore. Ce ne deve essere di roba da liquidare e di nodi da sciogliere se il processo di liquidazione dura da tanto tempo e non accenna a finire! Dall’Ersam (in liquidazione) è nata l’Arsiam, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura nel Molise. Il passaggio da Ente ad Agenzia ha fatto sì che solo una parte delle competenze siano state trasferire; altre, invece, come abbiamo fatto cenno, appartengono alle cose da liquidare e ai nodi da sciogliere. La curiosità ci ha spinto a conoscere quali sono le cose da liquidare e quali sono i nodi da sciogliere. Le cose sono innumerevoli (beni, servizi, debiti, pendenze giudiziarie eccetera); i nodi altrettanto, e tutti collegati alla partecipazione azionaria dell’Ersam allo Zuccherificio del Molise, alla Solagrital, alla Gam, all’Oleificio di Larino, al Consorzio industriale di Termoli, per citare le sigle più note. Non ci vuole molto a comprendere che la faccenda è tutt’altro che semplice e piana. Le sigle di cui sopra costituiscono lo zoccolo duro della politica industriale della Regione Molise, di cui l’Ersam nella circostanza è il braccio operativo. E niente lascia prevedere che da que-
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L’Ersam è tutto, tranne un ente in liquidazione
sto groviglio di cointeressenze ne possa uscire agevolmente. Tutt’altro, visto che la partecipazione alla Gam come socio di riferimento comporterà una lunga e complessa gestione dei problemi della Solagrital e come collocarla sul mercato. Gestione anche delle problemati-
che industriali legate alla Zuccherificio e all’Oleificio e al Consorzio di Termoli. Gestione, quindi, non solo liquidazione. Che se pure dovesse arrivare, non è errato immaginarla da qui ad un bel numero di anni. D’altronde ne sono già passati 8 e non siamo nemmeno a metà
Nei ranghi alti della politica regionale nessuno ha inteso affrontare alle radici la questione per capire cosa ci sia davvero da liquidare, liquidandola, e cosa invece lo impedisce
del cammino. La stranezza è nell’equivoco dei termini (gestione liquidazione) e nel fatto che nessuno nei ranghi alti della politica regionale abbia fin qui inteso affrontare alle radici la questione per capire cosa ci sia davvero da liquidare (iquidandola) e cosa invece contiene, comporta, e determina la partecipazione dell’Ersam (in liquidazione!) alle maggiori società a prevalente, se non a totale, capitale pubblico (Solagrital), in stato di conclamata difficoltà. Un equivoco che sta rendendo ulteriormente complicata e complessa la vita al commissario liquidatore, col rischio, per lui, di vedersi coinvolto e chiamato in causa, suo malgrado, dalle complicazioni delle società partecipate sopra indicate a stare sul mercato. La solitudine dei commissari liquidatori è prover-
biale. E’ tutta racchiusa nella carica e nel novero delle responsabilità che gli competono. Crediamo pertanto che l’attenzione posta sul destino dell’Ersam valga a togliere il commissario dall’isolamento in cui si trova dal 2004 e a dargli un punto d’appoggio in questa sua lunga e travagliata attraversata politicoamministrativa dal cui esito, diciamolo, dipende il destino delle società partecipate, dei capitali investiti, e delle maestranze occupate. Un Ersam pienamente coinvolto in fatti gestionali, al quale sarà oggettivamente difficoltoso dare spazio alle pratiche della liquidazione. A proposito di liquidazioni, è il caso di richiamare anche l’attenzione sui tempi lunghi con cui si vanno liquidando le 10 Comunità montane. E domandarsi perché. Dardo
Campobasso e il degrado
Tumore al seno, casi in aumento
Degrado vuol dire servizi inadeguati, decadenza complessiva dell’arredo urbano, crisi dei luoghi e dei meccanismi della socializzazione tradizionale e, soprattutto, sensazione che nello spazio pubblico non ci siano più regole. Ovvero, chi è, o si sente, più forte possa fare ciò che vuole: ubriacarsi, sporcare, schiamazzare, occupare strade e marciapiedi, minacciare e attaccare briga. Più che una domanda di “sicurezza” in senso forte, la condizione di degrado sollecita piuttosto il bisogno, anche simbolico, di avvertire che nella città – rappresentazione primaria della vita collettiva – viga ancora un ordine complessivo e un’autorità capace di farlo rispettare. (La Polizia municipale sulle strade rappresenterebbe la possibilità strategica per un continuo capillare contatto tra la cittadinanza e l’autorità comunale, un modo essenziale per far sentire la presenza di ordine). Che, per caso, siamo a Campobasso? (Dardo)
Alla Fondazione “Giovanni Paolo II” meeting sulla Salute della Donna Il tumore al seno colpisce 1 donna su dieci nell'arco della vita. È il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne: si stima che in Italia nel prossimo anno saranno diagnosticati 46600 nuovi casi di tumore maligno (di cui 46300 donne e 300 uomini). È la prima causa di morte per tumore nel sesso femminile, con un tasso del 17% di tutti i decessi per causa oncologica. Si registra un aumento preoccupante dell’incidenza del tumore al seno del 13,8% negli ultimi sei anni; particolarmente allarmanti i dati relativi alle donne tra i 25 e i 44 anni per le quali si calcola un incremento del 28,6%. Questo il dato contenuto nell’indagine conoscitiva sulle malattie degenerative, condotta dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato (luglio 2011), che evidenzia anche che questa popolazione è attualmente esclusa da qualsiasi campagna di screening, anche per le donne con elevato rischio familiare. La diagnosi precoce rappresenta un'arma fondamentale nella lotta contro il tumore al seno: permette infatti di aumentare notevolmente le probabilità di guarigione delle pazienti . Di questa patologia se ne è parlato sabato 8 giugno nel corso del convegno “"Breast Unit: un percorso integrato per la SALUTE DELLA DONNA" organizzato dalla della Fondazione “Giovanni Paolo II”. “La Fondazione promuove costantemente l’aggiornamento professionale degli operatori sanitari a beneficio anche dei professionisti del territorio che hanno l’opportunità
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di partecipare a corsi di alta formazione nella propria città” ha affermato il Direttore Generale, dottor Gianfranco Rastelli, introducendo i lavori. Il professor Camillo Cavicchioni, Direttore del Dipartimento di Oncologia, del Centro Integrato di Senologia e coordinatore scientifico dell’evento, ha ringraziato il professor Luigi Cataliotti, Presidente e Direttore Scientifico dell’ Associazione no profit European Cancer Care Certification e Coordinatore del Comitato Direttivo di Senonetwork Italia, per la sua presenza a Campobasso “è un onore per noi” ha aggiunto il professore “ ascoltare oggi uno dei più grandi esperti di senologia in campo internazionale, che ai aiuterà ad perfezionare ulteriormente il nostro Centro Integrato di Senologia, unico nel Molise” “È stato dimostrato che la cura del tumore al seno in Centri di Senologia multidisciplinari “Breast Unit” aumenta la percentuale di sopravvivenza delle pazienti (18%)” ha sottolineato il professor Cataliotti nella sua “Lectio Magistralis” “senza peraltro considerare i benefici psicologici derivati da una migliore qualità di vita delle pazienti stesse e garantisce un utilizzo più razionale ed efficace delle risorse. Le Breast Unit” ha aggiunto il luminare “sono dei team multidisciplinari all'interno dei quali si trovano tutte le specialità mediche, tecniche e infermieristiche che in qualche modo interagiscono nella prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione del carcinoma mammario con le maggiori competenze specifiche e in assoluta coordinazione”.
CAMPOBASSO-NAPOLI
CAMPOBASSO-TERMOLI-PESCARA
ANNO IX - N° 9 - DOMENICA 9 GIUGNO 2013 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA L’Oscar del giorno ad Andrea Di Lucente
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Andrea Di Lucente assessore alla Provincia di Isernia. Ha avuto il coraggio, dinanzi al rischio che i giovani professioni dell'Agenzia Sfide possano andare a casa, di sottolineare come l'attuale maggioranza alla Regione si stia dimenticando di loro. Eppure, quando era all'opposizione si era impegnata, a parole, sulla questione. Ora, invece, che potrebbe assumere le relative decisioni non fa più nulla. Così ha ritenuto di richiamare l'attenzione di quanti ricoprono incarichi assessorili di intervenire.
Il Tapiro del giorno a Michele Petraroia
Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. All'opposizione ha sempre caldeggiato la necessità di assumere decisioni in merito alle problematiche del lavoro. Ora, ricoprendo l'incarico di assessore al Lavoro non riesce a mettere nero su bianco sulle questioni ancora aperte. Continua ad esternare come se stesse ancora all'opposizione e non già, invece, nella stanza dei bottoni dove i provvedimenti vanno presi e non c'è la necessità di fare un giro di parole come quando stava all'opposizione. Anzi, a forza di parlare sembra quasi il presidente della Regione.
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Isernia
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“Agenzia Sfide, i ritardi della Regione” ISERNIA. Basta con le chiacchiere, è ora di passare ai fatti”. Così Andrea Di Lucente, assessore ai Rifiuti della Provincia di Isernia, commenta l’immobilismo dei vertici regionali nei confronti dei 21 collaboratori
A denunciare il mancato versamento dei fondi alla struttura, l'assessore Di Lucente
dell’Agenzia di sviluppo locale ‘Sfide’. “Quando ero direttore generale dell’Agenzia – dichiara Di Lucente – sulla questione non era mancato l’interessamento da parte degli allora consiglieri di minoranza Michele Petraroia e Cristiano Di Pietro, che avevano promosso una serie di audizioni nelle competenti commissioni regionali. Entrambi avevano fatto un gran parlare, ottenendo una forte risonanza mediatica in merito ai loro interventi. A distanza di mesi, però, la parti si sono ribaltate. E, ora che si tratta di assumere decisioni nei confronti dei lavoratori, per lo più giovani, la vicenda sembra non interessare più nessuno, nel governo regionale. Perché questo?”. Di Lucente ricorda come siano stato bloccati, “inspiegabilmente”, qualcosa
come 300mila euro di fondi regionali, da destinare proprio all’Agenzia ‘Sfide’. Senza questi finanziamenti, “i collaboratori – prosegue l’assessore provinciale – continueranno a non percepire lo stipendio, cosa che accade ormai da nove-dieci mesi a questa parte. Dove sono, adesso, Di Pietro e Petraroia? Auspico che non si facciano disparità di trattamento verso alcun lavoratore, tanto più nei confronti dei precari di ‘Sfide’, che continuano a prestare servizio nell’incertezza più assoluta, di proroga in proroga e senza soldi nonostante l’impegno profuso e l’esperienza maturata. So bene che tante sono le difficoltà occupazionali presenti in Regione – ha concluso Di Lucente - ma nemmeno si può pensare solo ai grossi poli industriali”.
A Capracotta attivato l'ordinativo informatico per semplificare le attività.
o t a z z i t a m r o f n i e n u m o C n U ISERNIA. Nel quadro della semplificazione delle attività della Pubblica Amministrazione, il Comune di Capracotta ha attivato quello che viene definito l’Ordinativo Informatico Locale. Ma di cosa si tratta? Gli ordinativi di pagamento e di incasso avvengano tutti in via telematica attraverso flussi di dati inviati alla Tesoreria unica degli Enti Locali. Fino a qualche tempo fa ogni Comune gestiva singolarmente la propria Tesoreria affidando la gestione delle proprie risorse ad un Istituto di Credito. Con l’abolizione delle Tesorerie comunali e con l’introduzione della Tesoreria unica nazionale, tantissime amministrazioni comunali hanno riscontrato il disinteresse del sistema bancario a rispondere agli avvisi di gara, tanto è vero che moltissime indizioni di gare vanno costantemente deserte. Nel passato le amministrazioni comunali riuscivano ad ottenere condizioni di favore da parte delle banche gestori della Tesoreria, ma oggi confluendo tutte le risorse nella Tesoreria unica, gli istituti di credito pongono condizioni molto onerose per le PA. In questo quadro in continua evoluzione prende piede l’uso innovativo dell’in-
formatica e più in generale dell’ICT (Information and Communication Technology), che contribuisce alla creazione di valore sia per i cittadini che per le imprese. Ed è proprio in questa direzione che si è mosso il Consiglio Nazionale per l’Informatica della Pubblica Amministrazione (CNIPA), che opera presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ha la missione di fornire supporto alla Pubblica Amministrazione. Nello specifico, la sua applicazione permette la gestione e la trasmissione al Tesoriere del Comune degli ordinativi di spesa ed incasso, applicando le tecnologie di firma digitale, sgravando così l’Ente dai compiti di archiviazione, salvataggio e di tutte le altre incombenze stabilite per legge in materia di archiviazione e trattamento dei dati. Un passo in avanti non da poco, quindi, compiuto subito anche dal Comune di Capracotta che sta partecipando concretamente al processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione avviando, già da maggio scorso, la fase di sperimentazione che terminerà il prossimo mese di settembre. L’Ente trasmette al Tesoriere ordinativi informatici mediante
via telematica, sottoscritti digitalmente. Ciò ha immediati effetti positivi che si possono riassumere nella riduzione dell’onere della gestione documentale e dei tempi di esecuzione delle operazioni bancarie, ma anche nella razionalizzazione del sistema contabile e nel miglioramento dei servizi offerti ai cittadini, oltre che nella maggiore certezza nelle riscossioni. Con questo sistema si ottengono diversi vantaggi. Il primo, nell’interesse del bilancio comunale che non deve sostenere più alcun onere per l’emissione degli ordinativi di pagamento e di incasso. Poi c’è il grosso vantaggio dell’esecuzione e dell’accreditamento quasi immediato dei pagamenti a favore dei creditori dell’Ente, senza dimenticare il controllo diretto delle operazioni e della loro archiviazione. “Un passo in avanti molto significativo verso il miglioramento dei servizi a favore de cittadini – commenta il Sindaco Antonio Monaco, che ringrazia la responsabile del servizio finanziario del Comune di Capracotta, la dott.ssa Ionata – per aver voluto celermente attivare questo servizio innovativo delle attività amministrative del nostro Comune”.
“Caschi ai cacciatori per la sicurezza” L'assessore Taccone replica alle accuse di sperpero di denaro CAMPOBASSO. In merito al titolo dell’articolo “Caccia, Mazzuto pensa ai caschi’ e al sottotitolo ‘Nonostante crisi economica e soppressione dell’ente il presidente non bada a spese’ l’assessore alla Caccia, Gino Taccone, precisa quanto segue: “L’acquisto di alcuni copricapo fosforescenti e, quindi, ad elevata visibilità si è reso necessario per garantire la sicurezza dei cacciatori ed evitare così infortuni. Del resto, dal calendario venatorio 20132014 che è in corso di approvazione, si evince l’obbligo di indossare abbigliamento ad elevata visibilità. I fondi utilizzati per il loro acquisto sono, invece, quelli specificatamente destinati all’attività venatoria e non altri. Per cui l’affermazione che “il presidente non bada a spese” è fuori luogo, trattandosi, tra l’altro, di un provvedimento atto a garantire la sicurezza in un’attività che risulta essere molto praticata nel territorio della provincia di Isernia”.
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Termoli
9 giugno 2013
Rifinanziati gli ammortizzatori sociali in deroga, la pesca resta fuori TERMOLI - Il Governo ha dato attuazione ieri al decreto legge 54/2013 che ha stanziato 780 milioni di euro per il rifinanziamento della Cassa Integrazione Straordinaria in deroga. “Il settore della pesca, che non beneficia direttamente di tale stanziamento - dichiara Luigi Giannini direttore Federpesca -, attende tuttora l’erogazione delle giornate di cassa integrazione di gran parte del 2012 e del primo semestre 2013 e le risorse assegnate dalla Legge di Stabilità appaiono purtroppo già ampiamente insufficienti. Il decreto varato ieri dai Ministri dell’Economia e da quello del Lavoro poteva essere un’ottima occasione per soddisfare anche le garanzie sociali dei lavoratori della pesca, che non sono e non devono essere trattati come lavoratori di serie B rispetto agli altri comparti produttivi. Basterebbero somme tutto sommato modeste – conclude giannini -, rispetto all’intervento approvato dal Governo, parliamo di 15-20 milioni: ci adopereremo in ogni modo, affinché nell’iter di conversione del decreto legge sia possibile recuperare al settore ittico quell’attenzione che è venuta meno in questa prima fase”.
In breve.
Interruzione linea ferroviaria Campobasso–Termoli: sostituzione con autobus TERMOLI – L’Amministrazione comunale informa la cittadinanza che Trenitalia, Gruppo Ferrovie dello Stato, ha comunicato l’interruzione del traffico sulla linea ferroviaria Campobasso – Termoli a partire dal 9 giugno e fino al 6 ottobre. Tutti i treni saranno sostituiti con appositi autobus, i quali effettueranno il servizio viaggiatori, di norma, nel piazzale antistante le stazioni. Gli orari degli autobus sostitutivi sono riportati nell’Orario Ufficiale “In Treno – Tutt’Italia” e resi noti tramite il canale internet delle Ferrovie dello Stato.
Il gruppo consiliare “Fratelli d’Italia” eprime il proprio riconoscimento a Nazario Malerba TERMOLI – Il gruppo consiliare Fratelli d’Italia esprime il proprio riconoscimento per il lavoro svolto dal consigliere Nazario Malerba nel corso della sua permanenza all’interno del Consiglio comunale. A lui si rinnovano gli auguri più sinceri per il prosieguo della sua carriera professionale e per il percorso di vita che lo ha portato a svolgere il proprio lavoro lontano da Termoli.
336 pagine € 19,90
di Giuseppe Saluppo
Pesca, in “mare senza rete”: raccolta firme Cgil TERMOLI - In “mare senza rete” è il titolo della campagna lanciata dalla Flai-Cgil iniziata ieri e che coinvolge le marinerie di Ancona, Anzio, Cagliari, Chioggia, Crotone, Mola di Bari, Pescara, Rimini, Sciacca, Termoli, Torre del Greco, Trieste e Viareggio. La Flai-Cgil ha avviato una raccolta di firme , da presentare al Presidente della Repubblica e ai Presidenti di Camera e Senato, affinché si adoperino presso i ministeri di competenza, al fine di emanare i decreti di armonizzazione per l’applicazione del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro alla specificità del settore pesca. La pesca rappresenta una tra le attività più rischiose e pericolose, i lavoratori sono sottoposti ad attività usuranti, l’attuazione nella sua interezza del Testo Unico permetterebbe il riconoscimento delle malattie professionali e la possibilità di effettuare una giusta prevenzione. La Flai-Cgil Molise ieri, nei pressi dell’imbarco per le Isole Tremiti, ha allestito un gazebo per la raccolta firme, per sostenere questa iniziativa. Una battaglia affinché i lavoratori della pesca non siano dimenticati e abbiano pari dignità insieme agli altri.
Artisti pugliesi espongono nella galleria civica TERMOLI - “Incontri d’Arte”è il titolo di una nostra organizzata dall’Associazione culturale “Piccole Arti” di Foggia, che si terrà sabato 8 giugno alle 18 nella galleria civica di piazza S.Antonio. Sono 16 artisti pugliai che esporranno cinque dipinti ciascuno. “Gli artisti protagonisti – ha detto la dottoressa Sabrina Vasciaveo, che curerà la presentazione dell’inaugurazione - con le loro opere testimoniano l’amore per l’arte e la cultura in senso lato, senza la quale non può essere pensabile una maggiore crescita morale e civile di qualunque popolazione”. La mostra collettiva sarà aperta al pubblico da sabato 8 a venerdì 14 giugno dalle ore 10 alle 13, e dalle ore 17 alle ore
I Linguaggi della violenza e la cultura dell'incontro TERMOLI - Vent'anni fa in una società opulenta dei 2/3 l'emarginazione era il principale problema, oggi è la violenza che si estrinseca in diverse modalità: contro le donne, i minori, gli impoveriti, nei conflitti familiari, locali ed interna-
zionali. Svuotati da un mercato omnicomprensivo che oggi non garantisce più il falso benessere economico, diventiamo possessivi ed ossessivi con chi riteniamo sia "inferiore" o ci appartiene o con noi stessi. Cosa ci sta succedendo? Di
questo si parlerà nella parrocchia del Sacro Cuore il 21 giugno alle ore 9,30 con Felice Di Lernia, Antropologo del centro studi della coop Oasi 2, e don Antonio Di Lalla che tratterà il tema "Non suicidatevi, ribellatevi!"
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Termoli
9 giugno 2013
Consiglio comunale: approvata delibera che fissa le scadenze versamento Tares per l’anno 2013 MONTENERO DI BISACCIA - Il Consiglio comunale nella sua ultima seduta ha approvato, oltre alla sdemanializzazione ed alienazione di un relitto stradale, la delibera che fissa le scadenze per il versamento del Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi (Tares). L’Assise civica ha stabilito che il versamento del tributo per l’anno 2013 sarà effettuato in tre rate, con scadenze al 30 ottobre, 30 novembre e 30 dicembre. E’ stato previsto inoltre che il pagamento delle prime due rate in acconto sia effettuato in misura pari a quanto dovuto a titolo di tassa smaltimento rifiuti solidi urbani, di cui al D.Lgs. n. 507/1993 per l’anno 2012, ad eccezione dell’addizionale ex E.c.a. Per le nuove occupazioni che decorrono dall’1 gennaio 2013, l’importo delle corrispondenti rate di cui al periodo precedente è determinato tenendo conto delle tariffe relative alla Tarsu in vigore nel 2012; l’ultima rata sarà determinata applicando
le tariffe deliberate per l’anno 2013 per il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi e detraendo l’importo delle prime due rate; contestualmente alla stessa, il contribuente sarà tenuto al versamento della maggiorazione di cui all’art. 14, comma 13, del D.L. 201/2011. E’ stato stabilito che il versamento delle prime due rate, fatta eccezione per l’ultima, dovrà avvenire con le modalità già utilizzate per la Tarsu nell’anno 2012, ossia tramite conto corrente postale, previo invio da parte del Comune di apposito avviso di pagamento al contribuente, contenente i modelli precompilati. Il versamento dell’ultima rata del tributo dovrà avvenire esclusivamente a mezzo modello F24 o tramite bollettino postale intestato a “Pagamento Tares”. In apertura di Consiglio, il presidente Domenico Porfido ha dato notizia di una comunicazione fatta pervenire all’ufficio di presidenza, con la quale il consigliere comunale Donato Paride
Lotta alla corruzione, convegno per gli studenti TERMOLI - Si è discusso della lotta alla corruzione nell’incontro per sensibilizzare le nuove generazioni che si è tenuto nell’auditorium della scuola media Brigida. All’incontro hanno presenziato il Procuratore capo della Repubblica di Larino, Ludovico Vaccaro; Vincenzo Musacchio, Presidente della Commissione regionale Anticorruzione; Carmela Rinaldi,
Capitano della Guardia di Finanza di Termoli; Maria Felicia Vizzarri e Maria Bizzarro, psicologhe del progetto messo a punto dalla Commissione regione anticorruzione a sostegno delle vittime della corruzione. Tra il folto pubblico presente, anche l’assessore alla Cultura del comune di Termoli Michele Cocomazzi; il comandante la Compagnia carabi-
nieri di Termoli, capitano Paolo Nichillo; il comandante della Capitaneria di Porto Claudio Manganiello e la dirigente del Commissariato della città adriatica Maria Santoli. Nel suo intervento il Procuratore ha fatto riferimento alla “corruzione” nella pubblica amministrazione sottolineando come anche il dissesto economico sia in parte dovuto alla corruzione. Il dottor Vaccaro ha anche specificato che molte aziende estere rinunciano ad investire in Italia per non trovarsi a fare i conti con la corruzione che potrebbe incidere sul costo degli investimenti. A conclusione dei lavori sono stati premiati i vincitori del Premio “Sandro Pertini 2013: La corruzione è nemica della Repubblica”, che ha visto gli studenti cimentarsi nel rappresentare con un disegno la corruzione e la lotta al radicato fenomeno.
Gruppo di preghiera Padre Pio in pellegrinaggio a Canneto TRIVENTO – Le responsabili del gruppo di preghiera Padre Pio, dopo quello di Pietrelcina hanno organizzato un pellegrinaggio al Santuario della Madonna Santa Maria del Canneto a Roccavivara, dove si è unito ad altri gruppi provenienti da paesi della diocesi e dal Molise. “Quest’anno – ha detto il padre spirituale del gruppo di preghiera triventino - il momento di preghiera che stiamo per vivere avviene il 26 maggio; ricordate che Padre Pio è nato il 25 maggio 1887 e fu battezzato il giorno
dopo, cioè il 26 maggio nella chiesa parrocchiale di Sant’Anna: ricorrono, oggi, 126 anni. In questo momento pensiamo al nostro battesimo e rinnoviamo le promesse fatte in quel giorno”. Poi, restando accostato all’immagine di Padre Pio, il padre spirituale ha continuato: “Penso che tutti voi siete stati a Pietrelcina. Tutti ricorderete che Padre Pio era molto legato al suo paese natale. Quando qualcuno di Pietrelcina andava a San Giovanni Rotondo, Padre Pio, tra l’altro, diceva: “Salutatemi la morgia!”.
In quella stanzetta angusta, aveva trascorso momenti molto forti di preghiera, di studio, di penitenza, superando le tentazioni che il demonio gli poneva”. Dopo l’adorazione è stata officiata la solenne concelebrazione presieduta da monsignor Domenico Scotti, vescovo di Trivento. Durante l’omelia il presule ha detto che “La fede è una forza che trasforma le persone. Fa crescere il seme della vita nascosta nelle persone, nascosta come fuoco sotto le ceneri dell’osservanza, senza vita”.
Benedetto annuncia di voler uscire dal gruppo consiliare di maggioranza “Moderati di Centro”, per aderire al neocostituito gruppo dell’Italia dei Valori, al quale hanno aderito anche i consiglieri di minoranza Antonio D’Aulerio e Michelino Borgia. “Con l’approvazione delle scadenze per i versamenti Tares – ha commentato il sindaco Nicola Travaglini – abbiamo dato seguito a quanto previsto dalla Legge italiana, cercando comunque di non creare confusione nei cittadini e dando il giusto respiro agli stessi con la previsione di un’adeguata rateizzazione. Per quanto concerne il passaggio del consigliere Benedetto al gruppo di minoranza dell’Italia dei Valori – conclude il primo cittadino – gli rivolgo un in bocca al lupo, sperando che questa nuova collocazione politica possa dargli nuove soddisfazioni, trovando anche lo spazio di essere utile alla comunità”.
In breve.
Questione trasporti, ripristinate altre corse per la zona del basso Molise
TERMOLI - L’Assessorato Regionale ai Trasporti comunica la riattivazione di altre corse che interessano la zona del Basso Molise. Stati infatti ripristinati i collegamenti tra Petacciato e San Salvo che andranno a coprire tutti i turni di lavoro dell’azienda SIV e, al contempo, della tratta Termoli - Zona Industriale, Larino, Casacalenda, Bifernina (Bivio di Lupara), Campobasso.
Festa di fine anno alla scuola dell'Infanzia di Via Cina a Termoli TERMOLI - Martedi, 11 giugno alle ore 17, gli alunni della scuola dell'Infanzia del 3° Circolo "Giovanni Paolo II" di Via Cina, presentano il saggio di fine anno dal titolo "I colori delle emozioni". Come di consueto, a conclusione del progetto didattico, anche quest'anno l'impegno e l'entusiasmo dei bambini hanno reso possibile la manifestazione. Il filo conduttore di questo viaggio alla scoperta dei sentimenti e delle emozioni vissute nel quotidiano, è stato il racconto "Sei folletti nel mio cuore". In situazioni concrete e percorsi motivanti, i bambini si renderanno interpreti consapevoli delle proprie ed altrui emozioni, esternandole con le espressioni del volto o con particolari di esso quali la bocca, gli occhi o i gesti. L'obiettivo è quello di educarli sin da piccoli a contenere e a dominare le emozioni per evitare eccessi o paure infondate. A tale scopo i piccoli canteranno la gioia, la rabbia, la tristezza e la paura, associando agli atteggiamenti del corpo il ritmo musicale. Le insegnanti formulano un in bocca al lupo ai bambini e ringraziano i genitori per la gentile collaborazione.
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Sport
9 giugno 2013
Intervista a Raffaele Di Risio nello Scorrano day.
“Un giorno ad memoriam per Michele nella sua Ururi” Raffale Di Risio è stato uno degli amici più affidabili di Michele Scorrano. Il centrocampista e il terzino, per certi versi, erano fatti della stessa pasta. Entrambi sono arrivati dalla provincia: Michele da Ururi, Raffaele da Baranello. Tutti e due sono diventati in fretta adulti, avendo stretto forte i pugni per affermarsi nel mondo dorato del pallone che molto promette, ma poco mantiene. Avevano fame di successo e di un conto in banca i due ragazzi molisani che erano identici anche nel ruolo: sul principio iniziarono da centravanti, scelta quasi obbligata che viene fatta per gratificare il più forte del paese. E Michele e Raffaele sono stati i migliori di Ururi e Baranello. Dopo di loro, neanche a dirlo, nessuno è riuscito neppure a sfiorare i loro allori. Di Risio è un uomo tosto, come lo è stato Raffaele. Dire che si veste di sani principi è poco: è quasi un ostinato. Se si mette una cosa in testa non gliela toglie nessuno. Per questo ha voluto tenersi lontano dal capo-
Il capitano se potesse direbbe di lasciar perdere: a lui certe cose non sarebbero piaciute
luogo per onorare la memoria dell’amico scomparso. Raffaele è fatto così, e ora cercheremo di farci spiegare perché. -Scusa Di Risio perché si ad Agnone e Ururi e no a Campobasso? “Non vorrei cominciare con le polemiche. Voglio dire semplicemente che in quei due centri si sono create le premesse, mentre nel capoluogo no”. -Questa sembra una di quelle risposte imbalsamate che non fanno onore né alla schiettezza di Di Risio, né alla memoria del “capitano”. “Ebbene, sarò più chiaro: nella nostra città non hanno rispettato la memoria di Michele”. -Spiegati meglio.
“Quattro anni fa, dopo l’improvvisa scomparsa del mio compagno di squadra ci fu un coro a favore dell’iniziativa di intitolargli lo stadio. Poi, un po’ alla volta, non si è dato seguito a quella proposta”. Quindi? “Mi sono perorato di raccogliere 2.500 firme di tifosi rossoblù e di tutti i presidenti regionali delle società del settore giovanile che muovono qualcosa come circa 10.000 ragazzi. Ho preso il tutto e l’ho inviato al sindaco e all’assessore allo sport”. -E che è successo? “Esattamente niente: non si sono degnati neppure di rispondermi. Ignorando in questo modo la richiesta di migliaia di persone. Che non volevano di certo cambiare le regole, ma solo cercare un percorso legale per l’intitolazione dell’impianto. A Lanciano hanno chiamato lo stadio Guido Biondi in pochi mesi, tanto per fare un paragone”. -Ma dal Palazzo si sono giustificati esibendo una vecchia delibera della giunta Litterio, degli anni Ottanta, che sanciva di chiamare il nuovo manufatto Giovanni Romagnoli. “Le cose non stanno proprio così. Quel documento era una semplice lettera che Litterio scrisse ai famigliari di Romagnoli, non certo una delibera che è ben altra cosa. E poi non sta scritto da nessuna parte che non si potesse fare un’altra votazione per annullare una vecchia delibera e farne un’altra”. -Ci sono altre forze sociali che la pensano in altra maniera e anche qualche autorevole collega non è d’accordo. “Rispetto le loro posizioni. Ma io resto dell’opinione che la memoria del nostro capitano andava onorata in un’altra maniera. Dando per le meno una spiegazione plausibile ai tifosi, non certo a Di Risio”. -Veniamo al memorial di oggi, che si
Mai a Campobasso sinchè ci saranno questi amministratori che non hanno voluto intitolargli lo stadio gioca a Ururi. Di cosa si tratta? “Di un vero e proprio Scorrano day. Una giornata in cui si giocherà ad oltranza, cominciando con i giovanissimi, per chiudere con la partita che vedrà in campo una selezione del Campobasso del 1983, contro una squadra in cui ci sarà anche l’ingegner Rocco Sabelli, uno degli organizzatori tanto di questa 2^ edizione che di quella disputata ad Agnone” -Chi altro ha concorso in chiave organizzativa? “La Figc regionale, con a capo il presidente Piero Di Cristinzi che è stato l’anima anche dell’altra iniziativa. Ha svolto la sua brava parte anche Telemolise che ha preso a cuore la commemorazione”. Quanti rossoblù “datati” scenderanno in campo? “Quasi tutti quelli che hanno formato il nostro organico: da Ciappi a Tacchi, tanto per intenderci”. (pipò)
Continuano le polemiche dopo le decisioni di Di Palma di non riconfermare gli uomini della salvezza.
I tifosi rivogliono Vullo Musi lunghi anche per l’arrivo di Recchi che vuol cambiare anche i pezzi forti dello scorso campionato Ha sbagliato pronostico chi pensava che una volta tornato in Irpinia Capone per il Campobasso si sarebbero schiusi i giorni della serenità. L’arrivo di Di Palma solo nelle prime ore ha scosso un po’ l’ambiente sopito. Ma da quando il vicentino ha presentato il nuovo direttore sportivo sono cominciati i primi mal di pancia. Il nome di Recchi non è andato giù ai più. Colpa del curriculum del dirigente, non certo per partito preso. Sul web si è prontamente scatenata una sorta di gara a chi ha potuto svelare il maggior numero di altarini. Così abbiamo letto cose che sono molto distanti da ciò che il nuovo direttore aveva di-
chiarato nel corso della sua presentazione, avvenuta nella sede ricavata sotto la tribuna centrale dello stadio. Recchi, tanto per non rimanere nel vago, si era fatto forte di un quadriennio di fuoco, passato a Cesena, dove sarebbe stato il direttore sportivo che ha preparato ben tre promozioni, lanciando giovani di valore quali Parolo e Giaccherini. Sul web, invece, sono arrivate puntuali le precisazioni che affermano che Recchi è stato a Cesena un solo anno, con un compito molto più modesto di direttore sportivo. Faceva il talent scout. Ovvero lo scopritore di giovani calciatori. E questo non esclude che sia toccato proprio a lui aver messo
gli occhi sui due celebri giocatori che abbiamo appena ricordato. Non sino mancati fatti che hanno ricordato alcuni scivoloni dello stesso Recchi prima a Novara e poi a Trieste; neppure ad Ancona le cose sarebbero andate a puntino. Come a voler dire che le cadute sono state più degli scatti. Ragion per cui ci si è chiesto se fosse proprio il caso di scegliere un uomo così. Dopo aver licenziato, a mezzo stampa, Michele Ciccone che nelle due puntate campobassane, avvenute a distanza di oltre dieci anni l’una dall’altra, ha fatto parlare i fatti. Nel primo campionato formò con Berardo lo squadrone che si fece sfuggire
la promozione solo per un punto. Nel campionato appena finito sappiamo bene quale autentico miracolo abbia fatto tanto lui che il tecnico Vullo. Messo subito in discussione dallo stesso Recchi che sembra
intenzionato a lasciarlo a casa, per portarsi un allenatore a lui fidato. Si sono fatti i nomi di Orsi e Domenicani, entrambi con troppe bocciature sul libretto. (pi.pò)