23 settembre 2014

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TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO

ANNO X - N° 192 - MARTEDÌ 23 SETTEMBRE 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero Tel.: 0874.1919119 Fax: 0874.49441 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Alfonso Mainelli

L'Oscar del giorno lo diamo a Alfonso Mainelli. L'indomito avvocato ambientalista è riuscito a coinvolgere sulla questione della Centrale a biomasse nell'area di Campochiaro i sindaci, la Provincia e la popolazione residente. In un Molise dove non sempre si parla e ci si confronta il merito di avere portato alla luce il problema anche perchè le autorizzazioni sono state rilasciate in assenza di controlli obbligatori su specifici inquinanti identificati dalle norme (PM 2,5, metalli e B(a)P e che la stessa ARPA Molise attesta che i predetti controlli non sono stati mai eseguiti.

Il Tapiro del giorno a Giancarlo Bregantini

Il Tapiro del giorno lo assegniamo a Giancarlo Bregantini. Il vescovo di Campobasso è intervenuto sempre in tante ed importanti questioni della vita e della società molisana. Sulla questione Biomasse, però, non ha fatto sentire la sua voce. Forse non ritiene l'argomento importante? Eppure si tratta di una questione che investe l'ambiente, il territorio e la salute dei cittadini. Anche le associazioni ne hanno reclamato un intervento ma, stranamente, è rimasto in silenzio anche dinanzi la sollevazione dei Comuni (tranne Vinchiaturo) dell'area del Matese. Perchè?

“Biomasse? Pericolose per la salute" L'oncologo della Lilt ritiene che le centrali potrebbero provocare il cancro. "Scelte frutto di faccendieri" Secondo Giuseppe Serravezza, oncologo e presidente provinciale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, parlare

ancora di centrali a biomasse non ha senso, anche perché l’Europa impone oggi degli standard, in materia di ambiente e salute, contrari all’idea delle biomasse stesse. “Le centrali a biomasse oltraggiano l’in-

telligenza delle persone”. Così il presidente della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Giuseppe Serravezza, chiosa su questo argomento di attualità. E sì che la Lilt da anni conduce campagne di sensibilizzazione e informazione su

tutto ciò che potrebbe nuocere alla nostra salute, su tutto ciò che potrebbe provocare il cancro (in particolare ai polmoni), un male da cui sempre più raramente si guarisce nonostante i progressi della scienza medica. Dottor Serravezza, quanto è più dannosa una grande centrale a biomasse rispetto a una piccola?... CONTINUA A PAGINA 2


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23 settembre 2014

Per l’esondazione del 2003 c’è gente che sta tribolando con la giustizia

Dove sono finiti i 15 milioni della messa in sicurezza del Biferno e il progetto? Siamo il Molise: la regione delle stranezze, della rilassatezza, della indifferenza, del “Panta rei” (tutto scorre), del menefreghismo assoluto, della memoria corta, degli insabbiamenti

Un Fiume, il Biferno, particolarmente caro al Molise e ai molisani dalle pagine impareggiabili di Francesco Iovine, a volte tumultuoso, avrebbe bisogno di essere messo in sicurezza. Necessità oggettivamente affermata dalla esondazione seguita a due giorni di pioggia incessante a cavallo del 24 e 25 gennaio 2003, che potrebbe ripetersi e rinnovare guai (alle persone) e danni (alle cose). Se però a tempo debito, ovvero nel momento in cui sono stati stanziati 15

milioni di euro per la messa in sicurezza del Biferno, quei soldi fossero statati spesi, ora certamente saremmo al riparo di nuovi eventuali guai e di nuovi eventuali danni e del timore di una “recidiva”. Ma siamo nel Molise: la regione delle stranezze. La regione della rilassatezza, della indifferenza, del “Panta rei” (tutto scorre), del menefreghismo assoluto, della memoria corta, degli insabbiamenti. Diversamente sarebbe la regione

deputata più delle altre a chiedere che fine hanno fatto e continuano a fare stanziamenti e finanziamenti pubblici di cui è stata e continua ad essere gratificata. Deputata, in questo caso, a seguire il percorso dei 15 milioni stanziati per la sicurezza del Biferno; del progetto redatto dalla struttura commissariale post alluvione, poi regalato all’assessorato ai Lavori pubblici della Regione, quindi vagliato dalla struttura tecnica (architetto Vitiello?) e dato in gestione al Consorzio industriale di

Termoli. Siamo intorno al 2006 e da quella data, del trasferimento del finanziamento e del progetto al Consorzio industriale di Termoli nessuno ha saputo più niente. Provvediamo noi, tapini dell’informazione, a chiedere se si hanno notizie e, soprattutto, dove sono finiti il finanziamento e il progetto della messa in sicurezza del Biferno. Una necessità che non ha perso vigore né attualità anche perché per i danni dell’esondazione del 2003 c’è gente che sta tribolando con la giustizia. Cui, di straforo, ci piace far sapere che se il Biferno dovesse ancora esondare, questa volta, ci sarebbero altri elementi da valutare e altri soggetti da chiamare in causa. Quelli, per dire, che hanno progettato la messa in sicurezza del Fiume, che hanno ottenuto il finanziamento di 15 milioni di euro, che il progetto lo hanno vagliato e successivamente dato in gestione (perché?) al Consorzio industriale di Termoli senza ancora venire a capo di nulla. Ma più e meglio della magistratura,

sul caso è opportuno si faccia viva la Regione Molise che di soldi ottenuti e non spesi è maestra di vita (milioni e milioni di euro dispersi nella nebbia lattiginosa che avvolge l’ente e le sue ramificazioni territoriali), che della sicurezza del Biferno è la diretta responsabile; che la messa in sicurezza del Fiume (progetto o non progetto; finanziamento o non finanziamento) ha l’obbligo di considerare. Si faccia viva dunque per chiedere dove sia il finanziamento e dove il progetto. Se quei 15 milioni sono appostatati in qualche bilancio, sono ancora spendibili, o sono salpati per altri lidi. Ad essere sinceri questa esigenza di chiarezza, di conoscenza dei fatti e delle eventuali responsabilità, appartiene (per dettato di legge) anche alla Procura della Corte dei Conti, che delle risorse pubbliche e della loro destinazione porta il peso della garanzia. Dovesse capitare di leggere il nostro giornale, ritenga questa nota come una cortese (dovuta) sollecitazione a intervenire. Dardo

L’intervento.

“Monaco ci è o ci fa”? di Domenico Di Lisa A volte mi rendo conto che interrogarsi se uno “ci è o ci fa” è inutile. Un tale “consigliere regionale” che porta il nome di Filippo Monaco, sulla Gazzetta del 17 settembre dichiara: è la prima volta che faccio il consigliere e ho già rinunciato al vitalizio. Purtroppo in Molise c’è gente, oggi al fianco degli indignati, che ha incassato e incassa il vitalizio dacchè poco più che cinquantenne, questa cosa è decisamente vergognosa. Chiarissimo il riferimento al sottoscritto, reo di condurre una battaglia per la riduzione dei costi della politica insieme a pochi cittadini che hanno il coraggio di esporsi e molti che, pur condividendola, non si manifestano, o lo fanno in silenzio ed in privato, perché ancora timorosi delle ritorsioni dei nuovi padroni. Ho sempre ritenuto e detto esplicitamente che il vitalizio è un privilegio, più che un diritto, e che questa

società è infarcita di privilegi elargiti dalla politica a spese della collettività, che passano per diritti. In questo modo la politica ha comprato il facile consenso, per decenni. Oggi ne paghiamo le conseguenze, ma ancora di più le pagano e le pagheranno i giovani ai quali è stato scippato il futuro. Il signor “ci è”, che sembra quel tale che alla domanda “dove vai?” risponde “porto pesce”, inopinatamente prova a fare lo gnorri. Fa finta di non sapere che nel marzo 2004, prima ancora che io maturassi il privilegio del vitalizio, presentai la proposta di legge per il dimezzamento delle indennità, l’abolizione del vitalizio, del premio di reinserimento e dell’articolo 7. La prima ed unica proposta in Italia. Ha la faccia tosta di dichiarare di aver rinunciato al vitalizio. Non ha rinunciato ad un bel nulla perché l’istituto del vitalizio per i neo consiglieri è stato abolito (art.12 L.R. n°2/2012). Per cui Monaco non percepirà il vitalizio

non avendo maturato alcun “diritto” . Il signor “ci è”, che insieme a me ha sottoscritto un formale e solenne impegno a battersi per dimezzare le indennità, è aduso ai voltafaccia. E fa finta di non sapere che il 9 novembre 2013 nella lettera aperta al Presidente Frattura scrissi: io e coloro che con me portano avanti la battaglia, che abbiamo definito “di civiltà” e “per la democrazia”, sappiamo perfettamente che i tagli che proponiamo non sono risolutivi dei problemi della Regione, ma rappresenterebbero un segnale importante. Dobbiamo rimettere in discussione tutti i privilegi, ridurre a livelli fisiologici le differenze retributive. Questo può farlo solo una politica pronta a dare l’esempio, rinunciando prioritariamente ai propri privilegi, che abbia l’autorevolezza per farlo. Forse siamo visionari ma coltiviamo la speranza che la nostra iniziativa diventi il punto di partenza di

un processo che possa puntare alla eliminazione dei privilegi anche dei parlamentari. Perciò Le formulo un invito o, se preferisce, una sfida. Porti in Consiglio regionale una proposta di legge che abroga i vitalizi degli ex consiglieri regionali, tra i quali c’è anche il mio. In Conferenza Stato-Regioni estenda la proposta a tutte le altre Regioni ed al Governo perché facciano la stessa cosa. Ho sempre ritenuto che la rinuncia individuale non rappresenti la soluzione al problema, che andava e va affrontato con legge, erga omnes. La rinuncia individuale è una forma di carità, non proprio vicina alla mia cultura. Mi rendo conto di aver perso ancora troppo tempo: lavare la testa………


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3 23 settembre 2014

Iorio e Federico sul piede di guerra e le associazioni del Matese si mobilitano per dire no allo scempio ambientale

La biomasse “di Frattura e soci” scatena la rivolta popolare e politica SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Per la pima volta approdano in Consiglio gli affari energetici del governatore: chiesto l’intervento di Bregantini per difendere “il creato” CAMPOBASSO. Il governatore Frattura potrebbe non essere presente in aula perché reduce da un intervento chirurgico all’anca. Il giorno 23 settembre 2014 sarà certamente una giornata storica perché per la prima volta in Consiglio regionale si discuterà degli affari energetici di Paolo di Laura Frattura. Sotto la lente d’ingrandimento delle opposizioni (centrodestra e militanti 5 stelle) finisce la centrale a biomasse a Campochiaro dell’architetto imprenditore sceso in politica. La società che vuole costruire la centrale non è più in capo a Paolo Frattura dal 30 gennaio 2012 quando, l’allora consigliere regionale di opposizione Frattura, ha regalato le sue quote societarie al marito dell’ingegnere Mogavero. Ma i protagonisti di questa storia sono e sono stati legati a doppio filo con l’attuale presidente del Molise. La società che deve costruire la centrale è la “Civitas srl” le cui quote societarie, dal 15 aprile 2013, sono per il 99,5% della “C&T” (già soci di Frattura in un’altra società finita sotto inchiesta: la Biocom), e il restante 0,5% dell’ingegner Luca Di Domenico, marito del capo di gabinetto del presidente del Molise. E le date, in questa storia, lasciano intravedere quasi un piano organizzato per realizzare “l’affare” energetico di quella che potrebbe essere una cor-

data imprenditoriale. A gennaio 2012 Frattura si libera delle sue quote societarie regalandole a Luca Di Domenico, a febbraio 2013 Frattura diventa presidente della Giunta regionale, l’8 aprile nomina Mariolga Mogavero suo capo di gabinetto, il 15 aprile 2013 la Mogavero viene nominata segretaria di giunta regionale e la C&T, nello stesso giorno,“s’impossessa” della maggioranza azionaria della società che deve costruire la centrale a biomasse mentre al socio fino allora unico, Di Domenico (marito del capo di gabinetto e della segretaria di Giunta) resta lo 0,5%. Anche l’organizzazione regionale, nel frattempo, subisce mutamenti. Dopo l’impasse in cui si è venuta a trovare la società Civitas a dicembre 2013, quando cioè il settore energia retto da Vecere non concesse l’autorizzazione, la Giunta decise di riorganizzare il personale dirigenziale nominando al vertice del settore l’ingegner Riccardo Tamburro. Il 23 giugno 2014 Tamburro, già coordinatore provinciale del movimento di Patriciello Rialzati Molise che governa con Frattura e il Pd, dà il via alla centrale a Campochiaro. Dopo pochi giorni lo stesso Tamburro viene spostato dal settore energia a quello sanitario. Impelagato nella vicenda finisce anche il geometra Marco D’Angelo che, oltre ad avere incarichi con

le società di Frattura (Le Torri, la Biocom, la Civitas, la C&T) ha ricevuto anche consulenze alla Regione per un importo di oltre 40mila euro come responsabile alla sicurezza degli uffici della Giunta regionale, la Protezione Civile e Molise Cultura (con quest’ultimo di cui non si conosce l’importo). A parte l’aspetto conflittuale, tra politica e imprenditoria, dei soggetti coinvolti in questa vicenda, c’è poi l’aspetto tecnico che più preoccupa le associazioni e i cittadini del Matese tanto da organizzare non solo un sit in di protesta dinanzi al Consiglio regionale, assistendo anche alla discussione, ma chiedendo anche l’intervento e il sostegno di monsignor Bregantini nel suo ruolo di “Arci Vescovo di Campobasso Bojano e di Rappresentante della Conferenza Episcopale Italiana per la difesa del Creato – con la speranza che Voglia esercitare la sua autorità spirituale, morale e civile per sostenere i Sindaci e le associazioni in questa battaglia in difesa dell’area del Matese. Proprio di recente, infatti, Bregantini aveva richiamato tutti, non da ultimo in occasione della visita del Papa a Campobasso, alla difesa della Terra, esortando “la chiesa locale ad un impegno concreto verso questi tre impegni: la coscienza di un impegno culturale; la denuncia davanti ai disastri; la rete di speranza nel futuro”.

"Le centrali a biomasse, sia grandi che piccole, comportano emissioni di gas inquinanti. Sappiamo che questi gas posseggono differenti sostanze cancerogene, come i più noti ossidi di carbonio e di azoto, ma anche idrocarburi aromatici, formaldeide e metalli pesanti. Naturalmente, più grande è l‘impianto, più forte è l’impatto sull’ambiente. Si tratta di nozioni acclarate, e che si parli ancora dell’eventualità di una centrale a biomasse mi amareggia, perché trovo sia una violenza alle persone, provocata da faccendieri che cercano di imporre impianti che loro dicono essere puliti, ma si tratta solo di furberie che oltraggiano l’intelligenza delle persone. La questione è anche grave dal punto di vista politico: il nostro territorio è già fortemente provato dall’inquinamento delle emissioni. Non è un caso se quotidianamente la Commissione Ambiente dall’Europa ci intima di ridurre le emissioni, e noi che facciamo? Ci inventiamo, invece, impianti che comporteranno nuove emissioni. Non c’è bisogno di grandi menti per comprendere un imbroglio che il Salento non può permettersi". Ma se si conoscono tutte questi dati, perché si continua a ipotizzare la costruzione di impianti a biomasse? "Si continua a ipotizzare centrali a biomasse perché prevale in ogni ambito, comprese le istituzioni, la logica degli affari, in cui ci sono dei faccendieri che la fanno da padrone. Non si capisce perché in Italia non si arriva a realizzare quello che, ormai, è un imperativo in tutta Europa. La differenziata spinta potrebbe essere una soluzione, ma viene ogni volta sabotata, perché arrivano le solite emergenze e dietro l’angolo c’è il solito faccendiere, ossia qualcuno furbo che è intervenuto anche a livello istituzionale con campagne di informazione, attraverso sistemi che anche la Magistratura conosce bene". Aldo Caffagnini (fonte www.ecograffi.it)

Il Pd e il funerale dell’unità Volevano festeggiare l’unità invece il segretario del Pd Molise, Micaela Fanelli, pare abbia rimediato un flop con annesso funerale della gestione del partito. Il pare si potrebbe anche eliminare. La renziana stavolta dovrà digerire un bel rospo. Non solo perché la disfatta di Ferrazzano ha evidenziato la sua non maggioranza all’interno del partito, ma anche perché pare sia stata scaricata (secondo indiscrezione) nel modus operandi anche dai suoi sostenitori , Frattura e Facciolla che alle primarie che l’hanno eletta al vertice. Le voci che si rincorrono parlano chiaro: il giochetto utilizzato a Riccia in occasione delle primarie non ha retto il bis. Su Ferrazzano, Laura Venittelli ha parlato chiaro, la Fanelli non aveva la maggioranza per l’approva-

Scarabeo e Venittelli mettono all’angolo Micaela Fanelli per l’occasione scaricata anche da Frattura e Facciolla zione delle modifiche statutarie e l’esclusione della minoranza del partito non gioca a favore di quella festa dell’unità messa in piedi dalla renziana. Si dice che persino Paolo e Vittorino (per gli amici) non hanno concordato con Micaela sulla “forzatura” dello Statuto. Ma qual’ era il problema principale? Sembra: eliminare la regola per cui non si possono avere più di due (o tre) candidature per enti locali e regione. Una regola che, se da un alto può piacere a chi ha velleità di governo legittime, dall’altro non è ben condivisa con chi ruoli istituzionali già li ricopre. Insomma, si ha la sensazione che Micaela Fanelli abbia provato a farsi spazio utilizzando il metodo

cinese, seduta in riva al fiume aspettando che passino i cadaveri. Della serie: prima o poi arriverà il mio turno. Vero è che il problema della (ri)ricandidatura è arginabile a livello locale: i primi eletti di turno possono tranquillamente cambiare partito o crearsi un movimento ad hoc. Ma è altrettanto vero che questo sarebbe il sogno della sindachessa per avere massimo campo libero nel Pd. Dunque, perché dargliela vinta? E soprattutto, a chi vuole fare le scarpe Micaela Fanelli? Perché delle due l’una: o è inadeguata politicamente come segretaria non riuscendo a mediate sulle istanze dei suoi fans e della minoranza

Pd, oppure sta tentando di comporre il puzzle per far fuori Frattura e puntare dritta alla presidenza della Giunta regionale. Anche perché, e questo lo dice la storia, Micaela Fanelli non è solita misurarsi sul proporzionale. Le sue candidature insegnano: o si piazza a capo di una “coalizione” che va avanti con i voti degli altri oppure non si candida. Di fatto oggi al Pd è iniziata la resa dei conti. Si ha la sensazione che il gruppo Ruta – Leva stia ricucendo i rapporti con Frattura accomunati dall’ipotesi di sbarazzarsi della Fanelli che all’interno del partito non ha più (perché esterni al partito) l’appoggio dei Patriciello’s boys che hanno partecipato alla vittoria della renziana.


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4 23 settembre 2014

Il sindacato torna a sottolineare i ritardi politici che mettono a rischio 90 posti di lavoro

"Formazione, gli errori della Regione" CAMPOBASSO. "Nei vari e numerosi tavoli di confronto con gli operatori della F.P. sulla questione “Sistema regionale di Orientamento permanente”, l’Assessore alla Formazione Professionale non fa altro che sottolineare che altre categorie di lavoratori nel Molise sono in analoga precaria situazione lavorativa, ritenendo, forse, che questa sia un’ammissibile giustificazione alla crisi del sistema di Formazione Professionale. Qui si vuol ricordare le responsabilità della Regione Molise nel rispetto della legge regionale n. 10/95, della L.R. n. 10/2006 e del CCNL della FP.Le uniche vere vittime di questa incresciosa situazione sono gli operatori che dal primo aprile 2014 stanno lavorando su un progetto con professionalità riconosciuta più volte ed in più occasioni anchedallo stesso Assessore; analoghi apprezzamenti son venuti da parte di tutta la maggioranza del Consiglio regionale (cfr Vice Presidente Cristiano

Di Pietro che ha letto l’ordine del giorno nell’ultima seduta del Consiglio) nonché di tutte “le opposizioni”.A noi sembra piuttosto che l’unica preoccupazione sia quella di ricordare pedissequamente che il progetto ha una scadenza semestrale ed è ormai vicina la deadline. Dal primo ottobre i 90 Operatori della FP, 90 famiglie, si troveranno senza lavoro e senza reddito. L’aggettivo ‘permanente’ nella Regione Molise è un inganno a cui la Politica dovrà rispondere anche perchè la programmazione votata nella seduta del Consiglio Regionale del 18 marzo prevedeva dapprima una progettazione, poi una sperimentazione del “Sistema regionale di Orientamento permanente” ed infine una messa a regime fino ad agganciare i finanziamenti del nuovo POR, tant’è che solo la prima parte del progetto doveva terminare a fine anno (e non a fine settembre). Nell’ultima seduta del Consiglio regionale l’Asses-

TERMOLI. Ufficialmente a riposo lo Zuccherificio del Molise e l’auspicio è che si tratti di un letargo solo stagionale, che arrivi all’estate prossima e non definitivo. Ma la situazione non è rosea, poiché alle criticità già esistenti, si sommano l’incertezza e i dubbi legati alle dimissioni in serie del management che ha gestito la Newco da luglio a pochi giorni fa. Insieme all’amministratore unico Fusco e all’ingegner Poltronieri, anche l’altro braccio destro, Di Nisi. Lo stesso Baranello aveva ceduto le cariche

sore Petraroia ha giustamente dichiarato che sul Fondo Sociale Europeo, il vecchio progetto Siro gestito da un consorzio di Enti, è costato 26.500.000,00 di euro. Non ha però specificato che si è raggiunto tale notevole importo perchè durante lo svolgimento dello stesso ai 91 operatori iscritti all’Albo regionale (tanti erano nel 2006, oggi purtroppo ridotti a 75 unità) sono stati aggiunti, a vario titolo, più di 130 unità di supporto. A conti fatti si può affermare che il progetto Siro è pesato sul FSE per il 25%. Sulla nuova programmazione 2015/2020, per il prosieguo del progetto “Sistema regionale di orientamento permanente”, il costo del personale si aggirerebbe intorno ai 13 milioni di euro per i 75 operatori iscritti all’Albo e 2,5 milioni per il personale di supporto, solo circa il 30% del nuovo POR e non più della metà del FSE come si potrebbe immaginare da una lettura approssimativa. Inoltre, bisogna ricordare che questo

progetto può essere inserito in più Obiettivi Tematici e che essendo gestito direttamente dalla Regione certamente i costi aggiuntivi saranno abbattuti. Sulla stampa dei giorni scorsi, più di una volta, si è parlato di “Cassa Integrazione” come risoluzione per superare i problemi di lavoro; sarebbe un grande errore proporla per gli operatori della FP. La Formazione Professionale rappresenta un sistema complesso ed articolato che va gestito con ocula-

tezza per evitare sprechi di denaro pubblico e attività inutili. La Formazione deve essere un valore, non un peso per la collettività. La Regione Molise, Ente delegato e responsabile della FP, è tenuta a dare i propri indirizzi e manifestare rapidamente le sue scelte programmatiche con valide ricadute sul territorio, per la valorizzazione delle risorse materiali, umane e lavorative del Molise. Certamente non avverrà mai aumentando il numero degli Enti accreditati!".

Chiusa la stagione estiva non ci sono certezze per il futuro

Zuccherificio, cala il silenzio dall’avvento di Fusco, per far risparmiare risorse alla società. “Dopo tutte queste dimissioni si è perso il filo della speranza e della continuità – ha rimarcato la Rsu della Flai-Cgil – con lo spegni-

mento della fabbrica, tutti i dipendenti stagionali e avventizi sono stati licenziati. Non ci sono programmi e non ci sono risposte da parte di nessuno. Mentre un’altra realtà industriale muore, la politica nel suo insieme ri-

mane nel solito silenzio”. Organizzazioni sindacali agro-alimentari e la stessa rappresentanza interna aziendale sono ancora in attesa di conoscere l’esito della richiesta di incontro urgente presentata alcune settimane fa.

Pur senza finanziamenti regionali esperienza positiva per la facoltà di Scienze Politiche

Summer school, ottima riuscita ISERNIA. Dal 16 al 19 settembre presso la sede UNIMOL di Isernia si è svolta la II° edizione della Summer School di Scienze Politiche. L’evento si inserisce in un'ottica progettuale volta ad internazionalizzare UNIMOL, ma anche come ulteriore ampliamento dell'offerta formativa rivolta agli studenti, infatti l’intenzione dell’Ateneo è quella di costituire ad Isernia un polo d’eccellenza per lo studio della scienza politica e dell’amministrazione, sul modello dell’Università degli Studi Europei di Fiesole. L’edizione 2014 ha visto, per la prima volta, l’istituzione del “Premio Isernia” rivolto ai migliori laureati magistrali sia UNIMOL che non UNIMOL. Il premio per la miglior tesi in ambito giuridico è stato assegnato alla dott.ssa Marta Mollicone ex studentessa LUISS, mentre il premio in ambito storico-politico è stato assegnato

alla dott.ssa Laura Quaranta ex studentessa UNIMOL. Quest’anno la Summer School non ha beneficiato di alcun finanziamento regionale, ma il tutto è stato organizzato grazie al finanziamento UNIMOL, di imprese private (Camp’Oro, Antica Dimora, osteria O’Pizzaiuolo , CioccoPapa) e grazie anche al contributo degli studenti partecipanti. Inoltre va sottolineato che gli ultimi dati di Almalaurea evidenziano come il corso di laurea in Scienze Politiche sia il più apprezzato dagli studenti all’interno dell’Ateneo, sia come qualità dell’insegnamento, che come qualità del rapporto docenti-studenti. Il dato che interessa di più è quello relativo all’inserimento nel mondo del lavoro, infatti il 70% degli studenti laureati ad Isernia riesce a trovare un posto di lavoro stabile nei tre anni successivi alla laurea. E la Regione Molise? Possibile che con tanti soldi assegnati alle varie sagre non abbia ritenuto sostenere la Summer School organizzata dalla facoltà di Scienze Politiche dell'Unimol a Isernia?


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5 23 settembre 2014

Interrogazione del consigliere Micone sulle carenze di “Molise Acque”

Azienda in castigo, in attesa di essere cannibalizzata dalla politica La Regione Molise: un colabrodo. In aperta concorrenza con l’Azienda speciale Molise Acque, delle cui deficienze organizzative e delle manchevolezze amministrative, ancora una volta, si occupa il consigliere regionale Salvatore Micone (sebbene in forma dubitativa), senza nulla togliere, per questo, alla gravità dello stato di fatto. Azienda che la Regione vuole annettere alle proprie manie di possesso, di dominio, di strumentalità, invece di tenerla in vita, come meriterebbe, con piena efficienza, data la delicatezza di ciò che si occupa: la gestione dell’acqua, la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche molisane. Che la Regione continua a tollerare vengano date alla Puglia e alla Campania a prezzo d’affezione. Un danno straordinario al bilancio regionale e uno spreco inammissibile di risorse naturali; un’ammissione di debolezza contrattuale accentuata dalla impalpabilità politico-amministrativa della presidenza e dell’esecutivo di Palazzo Vitale. Danno e spreco che si riescono a riparare nonostante abbiamo assunto proporzioni notevoli. Micone, seppure a volo d’uccello, nella sua interrogazione al Consiglio regionale ne fa una rapida

rassegna. E, preoccupato, chiede che gli venga data una spiegazione del perché “dalla fine del mese di aprile 2014, l’Azienda è priva di un Direttore Generale, organo al quale Statuto e Regolamento aziendali attribuiscono la fondamentale funzione di gestione amministrativa e finanziaria, non potendo, in base al principio della separazione dei poteri, quest’ultimo ruolo essere svolto in alcun modo dall’organo politico”. Spiegazione anche del perché il Collegio dei Revisori, a quanto pare scaduto, continui ad operare in assenza di nuovi componenti e di un atto di prorogatio delle funzioni. Spiegazione anche del fatto che la pianta organica dell’Azienda preveda 182 unità mentre in servizio se ne contano appena 69. E, infine, spiegazione del perché non si proceda alla sostituzione delle attuali pompe di sollevamento e alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica con la tecnica del “mini – idroelettrico”, che comporterebbero un investimento in termini occupazionali ed economici per la regione. Un solo perché, consigliere Micone, che dovrebbe conoscere: la Regione non sa amministrare.

Caro Frattura, la disperazione non ha colore di Giovanni Muccio* “Dalla disoccupazione ad una diversa occupazione. Siamo convinti che il reddito da sostegno non sia solo una forma di solidarietà, ma un baluardo di civiltà. Reputiamo di erogare un sussidio per sostenere giovani in cerca di prima occupazione, purché inseriti in percorsi di qualificazione o disoccupati non beneficiari dell’Aspi, momentaneamente in difficoltà. Non c’è giustizia se non si interviene tempestivamente, evitando la trasformazione del disagio in emergenza sociale. Con apposito emendamento alla legge finanziaria, abbiamo introdotto in Molise uno

strumento di Welfare avanzato che merita di essere implementato ed adeguatamente finanziato. Lo faremo”. Caro Paolo Di Laura Frattura, questo è uno dei tanti punti del nostro programma elettorale, presentato al Popolo molisano e sottoscritto anche dal Movimento Regionale del Guerriero Sannita. Purtroppo, a malincuore, devo constatare un’amara realtà: bei propositi sulla carta, ma, nella sostanza, non si è fatto nulla sul reddito minimo garantito. Dico ciò con tanta amarezza, rileggendo nel nostro programma: “non c’è giustizia se non si interviene tempestivamente”. L’ingiustizia è, quindi, tra noi ed in tutta coscienza, considerato che non si è proceduto

tempestivamente, che il disagio si è trasformato in emergenza sociale e che, oramai, sono migliaia e miglia le famiglie molisane nella più totale disperazione. Un disagio ed una disuguaglianza sociale, che per fortuna ci hanno pensato le donne del Centrodestra Fusco Perrella e Nunzia Lattanzio, certamente più sensibili degli uomini al grido di dolore che proviene dai ceti meno abbienti della nostra società, presentando una proposta di legge sul “reddito minimo di cittadinanza” ben articolata, il Guerriero Sannita a tal riguardo rivolge un plauso a tale iniziativa che la considera un atto di “Giustizia Sociale” e si augura che il nostro centrosinistra, si adoperi celermente ad approvarla, la disperazione non

ha colori politici caro Presidente Paolo Di Laura Frattura. E pensare che il nostro attuale Assessore alle politiche sociali Michele Petraroia, quando era all’opposizione, sul “reddito minimo di cittadinanza” è stato il più attivo nel Consiglio regionale a perorare la necessità di tale istituto, per andare incontro alle fasce più deboli, siamo onesti intellettualmente, ci siamo fatti sorpassare dalla sensibilità di donne del Centrodestra su un argomento che ha rappresentato solo a parole il nostro cavallo di battaglia. Ora tutti insieme bisogna passare ai fatti, la disperazione è tanta e le famiglie non possono più aspettare. * Il Guerriero Sannita

Due consulenze a Roma avute dal partito spiccano nel rapporto dell'Espresso

Sabrina De Camillis a 100mila l'euro l'anno CAMPOBASSO. E’ il caso della ex parlamentare molisana Sabrina De Camillis, che dopo aver avuto da Alfano una consulenza da 70mila euro all’anno se ne “guadagna” una seconda da 30mila euro, per fare cifra tonda, grazie all’amica Betarice Lorenzin, ministro alla Salute. E conquista un posto di primo piano sulla vetrina mediatica, ottenendo un capitoletto a lei dedicato sul settimanale Espresso, dove quella di De Camillis viene collocata tra le consulenze d’oro la cui finalità non è ben chiara. Lo storico cavallo di battaglia del ministro all’Interno Alfano, si legge sul giornale, è"Tagliare la spesa per finanziare il taglio delle tasse". «Eppure, a fronte di tanto rigore, il responsabile del Viminale si è mostrato assai generoso con l’ex deputata Pdl Sabrina De Camillis, prima dei non eletti al Senato in Molise. Salvata con un ruolo da sottosegretario nel governo Letta e

passata con Ncd dopo la scissione, l’ex parlamentare è rimasta di nuovo senza poltrona con l’arrivo di Renzi a Palazzo Chigi. E così Alfano, appena arrivato al Viminale, l’ha nominata consigliere per le politiche di coesione e per gli affari territoriali. Costo della consulenza: 70 mila euro l’anno, fino alla fine del mandato governativo». E non finisce qua, perché dopo appena un mese e mezzo «è arrivato un altro salvagente targato Ncd. Stavolta a lanciarlo è stato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che il 7 aprile l’ha nominata addirittura suo esperto "per le iniziative connesse alla riforma del Titolo V e per le attività di prevenzione, con particolare riferimento alla sicurezza alimentare e alle patologie croniche strettamente connesse con l’alimentazione". Il legame fra federalismo e cibi sani non è chiaro – spiega

L’Espresso - più comprensibile è invece l’emolumento: 30 mila euro. Insomma, finché durerà il governo, la De Camillis potrà contare su uno stipendio annuo da 100 mila euro lordi. Un po’ meno di quanto avrebbe percepito se fosse stata rieletta, ma pazienza».


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Campobasso

23 settembre 2014

Tari, i conti non tornano: le tariffe calcolate non coprono i costi, tutto da rifare Tari, i conti non tornano e l’amministrazione comunale è costretta a ricalcolare le tariffe . La relazione dei dirigenti è chiara: “L’errore ha comportato lo sviluppo di una tariffa variabile per le utenze domestiche inferiore a quella effettivamente dovuta; pertanto le tariffe, così come approvate, non consentono di produrre il gettito necessario alla integrale copertura dei costi”. Il Consiglio Comunale quindi dovrà modificare il piano finanziario e innalzare le tariffe Tari approvate lo scorso 3 settembre, di conseguenza, saranno anche posticipati i termini di pagamento della Tari : 30 ottobre 2014 (prima rata o rata unica), 30 novembre 2014 (seconda rata) e 30 gennaio 2015 (terza rata). “Il Consiglio Comunale ha approvato il piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani e le tariffe della Tari per l’anno 2014. Il piano - si legge nella relazione - è stato redatto sulla base dei dati finanziari forniti dal soggetto gestore del servizio, oltre che dalle strutture comunali interessate, e le voci di costo sono state imputate secondo le indicazioni riportate nelle linee guida elaborate dal MEF, in applicazione dei criteri definiti dal D.P.R. 158/99. Sulla base dei costi fissi e variabili complessivi, riportati nel piano finanziario approvato, sono state poi operate le ripartizioni tra utenze domestiche e non domestiche, utilizzando il foglio di calcolo elaborato dal MEF

L’errore comporta il posticipo dei termini di pagamento delle rate e fornito insieme alle linee guida. L’attribuzione percentuale dei quantitativi di rifiuti conferiti dalle due categorie di utenza, preliminare alla successiva ripartizione dei costi, come specificato dalla Circolare GAB/99/17879/108 del 7.10.1999, avviene moltiplicando la superficie totale dei locali occupati da ciascuna categoria di utenza non domestica per i rispettivi coefficienti di produttività di rifiuti; la quantità totale potenzialmente prodotta dalle utenze non domestiche si ottiene dalla sommatoria delle quantità potenziali relative alle singole categorie. Il quantitativo totale dei rifiuti da attribuire in percentuale alle utenze domestiche è ricavato per differenza tra la quantità complessiva di rifiuti e quella potenziale attribuita alle utenze non domestiche. Nella determinazione delle percentuali di rifiuti tra le due categorie non è stata correttamente riportata la formula di calcolo, con la conseguenza che è stata attribuita alle utenze non domestiche una percentuale (27,00%) minore di quella effettiva (35,60%) e, conseguentemente, alle utenze domestiche una percentuale (73,00%) maggiore di quella effettiva (64,40%). La ripartizione dei costi fissi e variabili tra le due categorie avviene sulla base delle suddette percentuali. Per il calcolo della tariffa occorre determinare la superficie totale delle singole

categorie di utenza e il numero di unità domestiche. Difatti la tariffa fissa, per entrambe le categorie, è data dal rapporto tra costo fisso e superficie totale; la tariffa variabile è data dal rapporto tra costo variabile e superficie totale per le utenze non domestiche, mentre per le utenze domestiche il rapporto è tra costo variabile e numero di unità domestiche. I dati relativi alle superfici complessive delle singole categorie ed al numero di unità sono quelli risultanti dalla elaborazione eseguita con il software di gestione della Tari. L’elaborazione non ha differenziato, all’interno delle utenze domestiche, quelle classificate come accessorio

Piano regolatore urbano della mobilità, arriva il metodo targato Cancellario-Pilone Il ruolo dei consiglieri di opposizione non è solo quello di vigilare sull’azione amministrativa ma consiste anche in un’attività propositiva che sia da stimolo per chi ha in mano le redini della città. Lo sanno bene gli esponenti di Democrazia Popolare Francesco Pilone e Marialaura Cancellario che hanno messo a punto delle linee generali per la stesura del Prum (Piano regolatore urbano della mobilità) con l’intento di sottoporlo, prima all’attenzione delle Commissioni e poi dell’intero Consiglio comunale. “Si tratta di un metodo di lavoro – ha precisato Pilone nel corso della conferenza stampa di presentazione – che offriamo all’amministrazione in carica mossi da uno spirito concretamente collaborativo”. “La necessità di una pianificazione globale della mobilità – ha spiegato Cancellario – scaturisce dall’esigenza di avere un programmazione degli interventi inerenti l’assetto infrastrutturale di Campobasso, sicuramente più coordinata, completa e attenta ai tanti fabbisogni del capoluogo. La consapevolezza che procedere attraverso interventi a macchia di leopardo sia del tutto errato soprattutto per una città capoluogo di regione che presenta afflussi giornalieri di veicoli e pedoni abbastanza consistenti, ci spinge a proporre soluzioni metodologiche che puntino a migliorare la mobilità dell’intero assetto urbano”. Anche se il Pum (Piano urbano della mobilità) è uno strumento di pianificazione previsto dalla legge non è obbligatorio ma i consiglieri Pilone e Cancellario ritengono che sia arrivato il momento di predisporre un piano di lavoro serio, concreto e scientifico, basato su dati certi e non su ipotesi fantasiose. Per questo i consiglieri hanno elaborato un opuscolo che contiene i punti salienti da cui partire per la stesura del Prum.“Il Piano - ha continuato Pilone - deve puntare essenzialmente a creare una forte collaborazione istituzionale, a garantire a Campobasso una strategia polivalente, a predisporre un insieme coerente di investimenti e innovazioni organizzativogestionali e a stabilire una strategia condivisa anche con altri livelli e soggetti istituzionali”. I consiglieri hanno individuato quattro macro fasi esecutive, due essenzialmente analitiche e due di elaborazione e messa a regime.“Le prime due consistono in un’analisi socio economica istituzionale da realizzare con il coinvolgimento di tutte quelle realtà associative, e non, indispensabili per creare un modello condiviso di sviluppo sostenibile e in un’analisi tecnico ambientale fondamentale per la stesura del Prum; per quanto riguarda , invece, le fasi di elaborazione e messa a regime – ha continuato Pilone – è possibile ipotizzare due passaggi

e cioè la stesura di documenti operativi strategici e una fase di messa a sistema che comprenda una fase di sperimentazione, una di monitoraggio per poi arrivare all’elaborazione di una carta dei servizi da distribuire a tutti i cittadini in cui il Comune dichiara i servizi erogate, le modalità e gli standard di qualità che intende garantire”. Quanto ai tempi, i consiglieri Pilone e Cancellario ipotizzano che le due macro fasi della proposta e cioè l’analisi economica interistituzionale e l’analisi tecnico ambientale impegnino un arco temporale non inferiore a dodici mesi mentre le successive fasi dovrebbero essere realizzate nell’arco di sei mesi. Le difficoltà emergono quando si fa riferimento ai costi. “Non v’è dubbio – ha evidenziato Pilone - che spesso le ripercussioni finanziarie dell’attuazione di determinati progetti sono sottovalutate e non sono quindi commisurate alle reali capacità finanziarie del Comune per questo è indispensabile prevedere dei canali di investimento necessari non solo all’elaborazione dell’intero Piano ma in maniera più consistente alla sua attuazione attraverso l’utilizzo dei progetti di finanza e dei finanziamenti europei; è indispensabile – ha concluso Pilone – far passare il messaggio che Campobasso, come città capoluogo di regione e centro direzionale per l’intero territorio molisano, ha bisogno di finanziamenti regionali e nazionali che benissimo possono essere drenati attraverso risorse previste per lo sviluppo della mobilità urbana”. TeMa

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dell’abitazione, con la conseguenza che il rapporto per la determinazione della quota variabile delle utenze domestiche è avvenuto tra il totale dei costi fissi ed il totale delle unità, comprese quelle accessorie, mentre a norma del regolamento la tariffa variabile per le utenze domestiche viene applicata solo sull’abitazione, non anche sugli accessori. L’errore ha comportato lo sviluppo di una tariffa variabile per le utenze domestiche inferiore a quella effettivamente dovuta; pertanto le tariffe, così come approvate, non consentono di produrre il gettito necessario alla integrale copertura dei costi, come richiesto invece dall’art. 1 comma 654 della L. 147/2013.

Per assicurare in via previsionale il rispetto dell’obbligo di copertura integrale è quindi necessario rideterminare le tariffe correggendo i due errori materiali che si sono verificati. L’articolato sistema di calcolo considera le categorie tassabili nel loro complesso, proprio al fine di assicurare la copertura integrale dei costi, con l’effetto che la modifica di un singolo dato si riflette sull’intero sistema tariffario, modificandolo globalmente. La correzione del dato relativo alla attribuzione dei costi tra utenze domestiche e non domestiche, comporta, in linea generale, una tendenziale diminuzione della tariffa, nella parte variabile e fissa, per le utenze domestiche e un correlativo aumento della tariffa, nella parte variabile e fissa, per le utenze non domestiche. Per le utenze domestiche la diminuzione tendenziale, generata dalla diversa ripartizione dei costi, viene però assorbita dall’aumento della parte variabile della tariffa, dovuto al minor numero di unità rispetto a quello originariamente considerato ai fini del calcolo. La necessità di modificare le tariffe per rispettare l’obbligo di copertura comporta l’impossibilità di elaborare i documenti di pagamento, da inviare ai contribuenti, in tempo utile per il rispetto della scadenza del 30 settembre 2014. Pertanto si rende opportuno posticipare le scadenze”.


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Isernia

23 settembre 2014

La nuova dirigenza del settore urbanistico a Palazzo san Giorgio conferma la dipendenza del Comune da fattori esterni condizionanti

Perché De Marco e non Giarrusso? L’ordine pare possa risalire, nel caso, alla presidenza della giunta regionale e ad uno dei più accorsati e noti studi legali del capoluogo che male avrebbero digerito di doversi confrontare con chi probabilmente in materia urbanistica e delle alchimie ne sa quanto loro, forse di più E’ tutta da decifrare (e commentare) la decisione del sindaco Antonio Battista di affidare la dirigenza del settore urbanistico, ad interim, a Vincenzo De Marco che della materia - in senso stretto - conosce a malapena l’abc. Peraltro va a fare compagnia all’assessore Bibiana Chierchia che da perfetta neofita si sta cimentando a prendere confidenza con ciò che resta in piedi del piano regolatore del 1972, del regolamento edilizio, e della pletora di soluzioni che le provengono dalla cosiddetta “urbanistica concertata” che, in soldoni, è la formula più utilizzata dagli speculatori quando hanno a che fare con un’amministrazione e una dirigenza deboli, indifesi, di fronte alle furbizie, agli espedienti, agli interessi e agli utilitarismi gestiti da centri di potere politico e legale che a Campobasso si possono oggettivamente far risalire, nel caso, alla presidenza della giunta regionale e ad uno dei più accorsati e noti studi legali del capoluogo. Con De Marco e Chierchia il gioco è fatto. Entrambi sono in fase di apprendistato, condizione, questa, che certo non li favorisce qualora chiamati ad affrontare questioni urbanistiche ed edilizie complesse, avendo a che fare con i volponi che dello sviluppo urbanistico di

Campobasso hanno ormai in pianta stabile l’appalto. Il potere politico di cui sopra, quello legale, e il fattore Z, di stampo imprenditoriale, sono anni che sostanzialmente gestiscono il territorio, le destinazioni delle aree, le concessioni edilizie, le deroghe, e gli appalti. Da anni, l’amministrazione non riesce prendere una decisione che la qualifichi padrona del destino e dello sviluppo del capoluogo. Procede sul filo delle contingenze, delle emergenze, delle interpretazioni e dei sofismi regolamentari spesso fatti risolvere ad arte dal Tribunale amministrativo regionale (Tar), per mascherare l’incapacità (o la complicità?) municipale. La vicenda ultima della Lottizzazione Parco dei Pini può essere ritenuta uno spaccato della soggezione in cui giacciono e permangono l’amministrazione e le strutture di Palazzo san Giorgio. Con De Marco alla dirigenza e Chierchia all’assessorato il campo urbanistico, per chi vuole, è tutto d’arare. Una situazione talmente evidente nella sua fragilità, da sembrare assurdo che il sindaco non se ne sia avveduto e che, anzi, abbia scelto di renderla ulteriormente a favore della speculazione e degli speculatori. Un Comune che non dispone di un numero adeguato di dirigenti

affidabili, collaudati, volitivi, determinati, è un comune in balìa degli eventi e delle evenienze. Al momento, e niente lascia pensare che le cose cambino in fretta, il Comune di Campobasso manca di un dirigente alle questioni legali, di un dirigente al Bilancio e alle Finanze, di un dirigente alla Polizia urbana e di un diri-

gente all’urbanistica dopo aver sciolto il contratto provvisorio con l’architetto Paola Lozzi. Il sindaco ha preferito Vincenzo De Marco che di urbanistica conosce a malapena l’abc, e non l’architetto Peppe Giarrusso, che della materia è un cultore, con una notevole esperienza alle spalle e un piglio manageriale di cui si sta giovando il settore Lavori pubblici di Palazzo san Giorgio e, di riflesso, l’amministrazione. Allora, perché De Marco e non Giarrusso? Una voce dal sen fuggita accredita che l’ordine sia venuto dal già accennato potere politico e legale, e dal fattore Z, che male avrebbero digerito di doversi confrontare con chi probabilmente in materia urbanistica e delle alchimie ne sa quanto loro, forse di più. Il veto discenderebbe anche dalla circostanza che vede Giarrusso in lite giudiziaria con Frattura e la Regione Molise. Un osso duro, insomma.Voce maliziosa o bene informata? L’arcano è nelle mani del sindaco che ha scelto De Marco e non Giarrusso. L’arcano è tutto inglobato nel sospetto che l’intera maggioranza comunale sia etero diretta. In parte da Frattura; in parte da Ruta. Dardo

I frutti della VII Convocazione Diocesana: nomine e incarichi diocesani

Riserva Moac e “Il Pentagramma”: riaprono le iscrizioni ai corsi di musica

Campobasso. “Giorni di benedizione” . L'arcivescovo Bregantini definisce così le tre giornate della VII Convocazione Diocesana 2014. Armonia e bellezza in un programma che ha evocato la visita del Santo Padre, motivo per ancorare il futuro sulle parole di questo uomo straordinario che ha lasciato "semi di speranza" nel Molise. Tra questi, ha sottolineato il presule, abbiamo scelto, seguendo le esortazioni del Pontefice il tema: "Cittadini e fratelli, profezia di un mondo nuovo". E' stato don Michele Tartaglia (biblista) ad illuminare e scuotere l'assemblea, partendo dall'analisi del racconto di Giuseppe venduto dai fratelli, per ricavarne le linee, estremamente attuali di un possibile modello attuativo della fraternità. IL nuovo mondo, ed è questa la sfida della Chiesa del terzo millennio, deve riaffermare il concetto di persona umana, all'interno della dimensione "politica" della cittadinanza e di quella "etica " della fraternità. Fratel Enzo Biemmi, partendo dalla Evangelii Gaudium, ha tracciato piste di riflessioni importanti per le comunità parrocchiali e quella diocesana. E' un cammino, sostiene Bregantini che è inclusivo e non certo esclusivo, con-

Riaperte da qualche giorno le iscrizioni ai corsi di musica dell’Associazione musicale “Il Pentagramma” di Bojano, opificio culturale e musicale gestito dai membri della Riserva Moac Patrizio Forte, Roberto Napoletano e Fabrizio Russo. La scuola di musica sita in via dei Frentani (la cui sede è diventata un vero e proprio luogo di ritrovo e di socializzazione) è pronta ancora una volta ad accogliere gli appassionati, giovani e meno giovani, che volessero intraprendere lo studio di uno strumento musicale o del canto. I corsi di musica sono tenuti da professionisti di rilievo nel panorama musicale molisano, tutti molto giovani e con un moderno linguaggio didattico. Come sempre, numerose le discipline in programma, che spaziano dalla musica classica a quella leggera, passando per vari generi e stili come il rock, il blues, la musica popolare e d’autore. Chitarra elettrica e classica, canto lirico e leggero, pianoforte e tastiere, fisarmonica, percussioni, sassofono, batteria, violino, flauto sono solo alcuni degli insegnamenti previsti. Il tutto corredato dalle lezioni di lettura ritmica e melodica, secondo un metodo approntato proprio da alcuni musicisti della Riserva Moac. Interessantissimi anche i corsi professionali di organetto e di tromba. Fari puntati anche sulle lezioni di laboratorio musicale, nelle quali si formeranno delle vere band che calcheranno i palchi dei locali molisani più prestigiosi. Confermata, come gli scorsi anni, la politica di sconti per chi completa l’iscrizione ai corsi entro e non oltre il 30 settembre: un piccolo gesto per venire incontro alle famiglie alle prese con questi difficili momenti di crisi economica, ma che non vogliono rinunciare ad una sana crescita culturale ed artistica dei propri figli. Per i soci saranno a disposizione le sale studio, un internet point, una disco-mediateca e particolari sconti per l’acquisto di strumenti musicali negli esercizi convenzionati e per le attività in programma durante tutto il corso dell’anno. “Il Pentagramma” da sempre si impegna nella rivitalizzazione dell’atmosfera culturale matesina e molisana anche con la realizzazione di eventi che possano unire le discipline artistiche più disparate. Oltre ai corsi di musica, sono previsti seminari, laboratori musicali, incontri, concerti, happening culturali con artisti di fama nazionale ed internazionale. “Questo ed altro ci aspetta, - affermano dal direttivo dell’associazione - nella convinzione che contribuire alla crescita culturale del nostro contesto sia fonte di benessere e di ispirazione per il futuro, oltre che una possibilità di miglioramento della qualità di vita soprattutto dei più giovani.” Per informazioni è possibile contattare il 347.3023863 oppure recarsi direttamente presso la sede dell’associazione, in via dei Frentani, a Bojano.

duce a vivere nella pienezza della comunità, segno distintivo dell'essere cristiano in un mondo in cui gelosia ed invidia - come nel caso di Giuseppe - vanno a dividere, ad insuperbire. E il vescovo si ferma a riflettere sui doni di grazia ricevuti nell'arcidiocesi: Campobasso “Città della Pace”, con il ricordo di Mons. Bologna e tanti altri doni della provvidenza che hanno segnato un anno fecondo di luce. Il sigillo di questi doni è stata la visita del Santo Padre, il 5 luglio,evento straordinario che deve essere, tuttavia trasformato in ordinario, rimeditato e attuato da tutti. Il simbolo tangibile è la mensa della Charitas che sintetizza le tre parole chiave del papa: gratuità, solidarietà e misericordia. La novità per questa Convocazione è l’esperienza di fraternità sacerdotale di don Rocco, don Adriano, don Josè e don Michele Socci che, spinti dalla proposta evangelica di "camminare due a due" sono il simbolo del cammino pastorale di questo anno. Una ultima parte della convocazione è stata dedicata alle nomine dei parroci e alle alternanze nei servizi pastorali. Fecondo il settore delle vocazioni, nucleo centrale della vita della Chiesa che dimostra l'impegno

e la preghiera costante delle comunità. Tra varie nomine e spostamenti diamo il benvenuto a don Peppino Cardegna all'Ufficio per le comunicazioni Sociali e all'Ufficio per le Migrazioni don Adriano Cifelli, un settore , dice il vescovo, "diventata aria esplosiva di vera periferia e di sofferta frontiera”. A simboleggiare il desiderio di unità vogliamo citare la nascita del coro diocesano, una iniziativa di spessore culturale e liturgico notevole, segno di vera fraternità. Alla guida invece della Scuola di Formazione socio – politico “ Beato G.Toniolo”, Antonio Chiatto. Sigillo della VII Convocazione i candidati all’Ostiariato (Luigi Iezzi e Romano Iezzi), Lettorato (Marco Ruffo) Accolitato (Franco Di Stasi e Domenico Mastromonaco) e Diaconato (12 ammessi) Tre giorni di riflessione, di preghiera e di progettualità, in una diocesi che, grazie all'intervento dello Spirito e alla sapiente guida del Pastore, è in costante fermento di gioia e ricchezza dei carismi che, amalgamati e armonizzati sono il segno distintivo di un cristianesimo militante all'interno di una società che, sempre più, ha bisogno di gesti tangibili che donino speranza.





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Isernia

23 settembre 2014

Provincia, due le liste presentate Tutto secondo copione per le elezioni del 12 ottobre tra i sindaci e i consiglieri Isernia. Sono state presentate entro mezzogiorno di ieri, lunedì 22 settembre, le due liste per le elezioni alla Provincia di Isernia che si terranno domenica 12 ottobre. Nessuna sorpresa dell’ultima ora, quantomeno per quanto riguarda i candidati presidenti che saranno il sindaco di Isernia Luigi Brasiello ed il vice sindaco di Venafro (e consigliere provinciale uscente) Alfredo Ricci. Qualche nome inatteso nelle liste. Con Brasiello, supportato dal centrosinistra, si candidano i sindaci Lorenzo Coia (Filignano), Francesco Lombardi (San Pietro Avellana), Giuseppe Di Pilla (Sant’Agapito) e Lidia Iocca (Civitanova del Sannio) ed i consiglieri comunali Placido Cacciavillani (Agnone, che è anche consigliere provinciale), Cristofaro Carrino (Frosolone, anche consigliere provinciale), Sergio Sardelli (Isernia), Mike Matticoli (Fornelli), Nicolino Colicchio (Cerro al Volturno), Sandro Miniscalco

(Rocchetta a Volturno) Schierati con Ricci i sindaci Luciano Bucci (Conca Casale) e Roberta Orlando (Montenero Valcocchiara), i consiglieri provinciali uscenti Romeo De Luca e Antonio Potena ed i consiglieri comunali Sonia De Toma (Isernia), Gelsomino De Vita (Agnone), Carmen Natale (Venafro), Francesco Peccia (vicesindaco di Cantalupo), Arnaldo Rossi (vicesindaco di Rionero Sannitico) e Antonio Caldararo (Pescolanciano). Il 12 ottobre dalle 8 alle 20, voteranno sindaci e consiglieri dei 52 comuni della provincia. Sono in tutto 556 aventi diritto, così suddivisi: 50 dei comuni più grandi (Isernia e Venafro), il cui voto avrà un peso pari a 7 unità; 13 di Agnone, che singolarmente contano di più (14,233); 13 di Frosolone, con voti procapite pari a 8,841; 480 degli altri 48 comuni, con voto pari a 0,729. Il totale dei voti è 885.

EXPO 2015… dalle statue dei “bronzi di Riace” alla statua in bronzo del “Guerriero Sannita” PIETRABBONDANTE. L’Amministrazione Comunale di Pietrabbondante vuole di proposito inserirsi nella polemica insorta fra i vertici italiani della cultura e della politica sull’opportunità o meno dello spostamento di opere d’arte per l’EXPO 2015. Come afferma il prof. Adriano La Regina, l’Area Archeologica di Pietrabbondante (III sec. a.C.) rappresenta il “luogo fulcro della religiosità e della politica del Sannio”. Attualmente con circa 25.000 presenze è l’attrazione turistico-culturale più importante dell’Alto Molise. Al patrimonio comunale e regionale appartiene anche la pregevolissima scultura del “Guerriero Sannita”, la cui copia troneggia nella piazza principale del paese. L’originale restaurato di essa, con i suoi 3 metri d’altezza e circa 8 quintali di bronzo, (ora in mostra nell’atrio del locale edificio scolastico) è stata realizzata nel 1922, in onore dei caduti della

ROCCAMANDOLFI. Rappresentanti istituzionali, parenti ed amici presenti nella sala del centro parrocchiale Don Pasquale Prioriello per ringraziare ed accogliere l’illustre conterraneo Joseph d’Andrea che andò via dalla sua terra a diciotto

Prima Guerra Mondiale, dall’artista Giuseppe Guastalla (1867-1952), Professore del Regio Istituto Superiore di Belle Arti di Roma. "La statua originale è stata già esposta presso il Museo delle Terme di Diocleziano a Roma in occasione dell’Anno dei Sanniti, ottenendo un rilevante successo d’immagine fra i visitatori. L’imponenza e la fierezza del monumento, poi, hanno dato alla statua stessa una popolarità tale da farla assurgere a vero e proprio simbolo dell’intera Regione Molise", così il sindaco di Pietrabbondante, Giovanni Tesone. In conclusione, per l’EXPO 2015 di Milano, il Comune di Pietrabbondante offre gratuitamente in mostra la statua originale del suo prezioso “Guerriero Sannita” in rappresentanza della Regione Molise. Siamo sicuri che un tale palcoscenico mondiale rappresenti una privilegiata e irripetibile vetrina per la valorizzazione turistica del Molise".

Rubato un chilo di oro dalla statua della Madonna Il furto è avvenuto nella chiesa di Sant'Antonio Abate ad Agnone Indagano i Carabinieri AGNONE. Una banda di ladri hanno rubato l’oro con il quale era ornata la statua della Madonna dell’Addolorata presente nella chiesa di Sant’Antonio Abate in pieno centro ad Agnone. È stato un furto studiato quello messo in atto dai malviventi che hanno aspettato la terza domenica di settembre entrare in azione, cioè quando la statua viene rivestita con tutti gli ori e approfittando di un funerale celebrato sabato si sono intrufolati nella chiesa e portando via oltre un chilo d’oro. Ad accorgersi del furto è stata una delle fedeli che si era recata in chiesa per pregare e notando che la statua non aveva più gli ornamenti ha avvertito immediatamente il parroco che ha fatto scattare una denuncia ai carabinieri. Questi ultimi hanno aperto un’inchiesta per risalire agli autori del furto ascoltando dei testimoni visto che tutto è avvenuto in pieno giorno e cercando delle possibili tracce lasciate dai malviventi.

Medaglia d’oro a D’Andrea Roccamandolfi ha voluto premiare il console onorario Usa anni per raggiungere il padre in America fino a diventare oggi, grazie alla sua carriera e all’impegno profuso per la Patria di

origine il Console Onorario. A volere fortemente questo incontro è stato il sindaco Giacomo Lombardi che ha

consegnato al suo compaesano un dipinto di Roccamandolfi. All’incontro sono intervenuti anche altre delle

maggiori cariche regionali tra cui il Presidente del Consiglio istituzionale molisano Vincenzo Niro che ha consegnato

a Joseph un prezioso testo di promozione territoriale e il Passaporto d’Oro che ha ribadito il valore simbolico del premio e della manifestazione, per omaggiare chi ha esaltato sempre le proprie origini in giro per il mondo.


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Termoli

23 settembre 2014

Il lice D’Ovidio sul podio Per la scuola di Larino il prestigioso riconoscimento con "l'Erasmus plus" Larino. Si chiama “Erasmus plus” ed è il nuovo programma dell’Unione europea a favore dell’istruzione, della formazione, dei giovani e dello sport. Si tratta di un piano di azioni innovative che ha visto primeggiare in Molise una sola scuola. Si tratta del Liceo “D’Ovidio” di Larino, impegnato da diversi anni per promuovere la cittadinanza europea attraverso progetti Comenius - Leonardo ed e-Twinning. Una linea tracciata dal preside, Paolo Santella, che ha comunicato entusiasta l’esito dell’ambiziosa selezione. Il primo progetto ha ottenuto un finanziamento di trentamila euro edè finalizzato alla mobilità dello staff della scuola, per la frequenza di corsi di formazione all’estero. Degli oltre mille presentati solo 100 sono stati finanziati (unico nel Molise). I primi due docenti in partenza ad ottobre saranno a Bruxelles per seguire un corso sul “coding” (programmazione al computer), il cui insegnamento è prospettato nel progetto di riforma “La

Uccellagione, denunciate due persone Con apposite gabbie e reti catturavano cardellini nei pressi di Montenero

buona scuola”. Il secondo progetto riguarda un partenariato strategico, basato sulla metodologia dello studio di caso, che andrà a potenziare l’offerta formativa della scuola negli ambiti delle priorità stabilite dalla Commissione Europea: imprenditorialità ed auto-imprenditorialità nel settore dei beni culturali e del turismo eco-sostenibile, lingue europee, utilizzo delle nuove tecnologie. Tra le 148 candidature ne sono

Dio nella storia, filosofia e scienza Il libro è stato presentato nella sala convegni La Vida di Termoli TERMOLI. Presso la Sala Convegni La Vida di Termoli si è tenuta la presentazione del libro “L’a-Dio nella Storia nella Filosofia nella Scienza” di Sante Biello. I lavori sono stati coordinati dal professor Giovanni Di Stasi già Presidente del Congresso del Consiglio d’Europa sottolineando l’importanza del dialogo interreligioso nella storia in generale e in quella contemporanea in modo particolare. Il dottor Sante Biello ha presentato il suo libro spiegando il titolo “a-Dio” e la maschera presente in copertina, quella maschera che molti filosofi e scienziati hanno dovuto indossare per poter pubblicare le proprie idee sotto falso nome evitando così il rogo o la censura. Molte figure storiche non hanno indossato nes-

suna maschera lottando per amore della verità ma incontrando la morte come Socrate, Ipazia, Bruno e tanti altri. Infine l’autore ha voluto indicare la maschera che più di ogni altra annulla la propria identità riferendosi ai gerarchi nazisti e a tutte quelle persone che seguono gli “assolutismi” commettendo crimini atroci. La professoressa Petronilla Di Giacobbe ha messo in rilievo i tanti aspetti della tragedia umana dell’Olocausto e l’importanza della memoria. Infine lo psichiatra Angelo Malinconico ha analizzato in modo magistrale il problema della teodicea prendendo in esame l’opera “Risposta a Giobbe” di Carl Gustav Jung. Una serata di grande interesse, un pubblico attento e numeroso.

state finanziate solo sedici, di cui solo cinque scuole: il D’Ovidio di Larino si è classificato con 96 punti su 100, con il suo progetto «The “ruins” of the past to power», con un finanziamento di 253mila euro (unico nel Molise). «Con l’approvazione di tutti e due i progetti Ka1 e Ka2 – ha evidenziato il dirigente Santella - l’Istituto Superiore di Larino è l’unica scuola in Italia ad aver conseguito questo risultato eccezionale e storico».

MONTENERO DI BISACCIA. Gli uomini del Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato, in servizio presso i Comandi Stazione di Petacciato Scalo e Termoli, durante l’ultimo fine settimana, nei comuni di Mafalda e Montenero di Bisaccia, hanno sorpreso due persone intente a praticare l’uccellagione mediante l’utilizzo di apposite reti e di gabbie per l’alloggiamento degli uccelli catturati, nello specifico cardellini “Carduelis carduelis”. L’attrezzatura è stata sequestrata e posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mentre le persone, di origine campana, responsabili dell’illecito sono state denunciate con proposta, alla Questura del capoluogo, di fogli di via obbligatori con divieto di ritorno nei comuni ove è stato consumato il reato. La pratica dell’uccellagione illegale viene effettuata per il mercato nero della ristorazione o per il commercio improprio degli animali catturati; i cardellini catturati, nel caso specifico, servivano per l’accoppiamento tra specie (incardellamento tra cardellino e canarino) per il miglioramento delle doti canore e per rendere più intenso il colore del piumaggio. A tal proposito Il Corpo Forestale dello Stato è sempre più impegnato, con servizi mirati, a far si che la legge venga rispettata a tutela dell’ambiente faunistico.

Differenziata, dal 29 il porta a porta A Montenero di Bisaccia tutto è pronto per il nuovo servizio rifiuti MONTENERO DI BISACCIA. L’Amministrazione comunale informa che lunedì 29 settembre parte a Montenero di Bisaccia il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti con il metodo “porta a porta“. In vista di questa nuova iniziativa, si informa che mercoledì 24 settembre alle ore 16, presso il Palazzetto dello Sport in via Don Sturzo, si terrà un’assemblea pubblica dedicata alla presentazione del servizio, alla quale tutti i cittadini sono invitati a partecipare. Da giovedì 25 settembre, inoltre, tutti coloro che risultassero sprovvisti dell’attrezzatura per la raccolta differenziata, non essendo stati trovati in casa al momento della consegna, potranno recarsi presso il Punto Informativo ubicato all’interno dell’Ex Comando dei Vigili Urbani, nei pressi della villa comunale in Piazza della Libertà, dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00. “Siamo orgogliosi – afferma il sindaco Nicola Travaglini – di aver raggiunto questo nuovo traguardo. Si tratta di un passaggio importante per il nostro paese che, finalmente, si ade-

gua agli standard di tutti gli altri comuni della nostra regione e del resto d’Italia e d’Europa. Siamo sicuri che la cittadinanza saprà riconoscere fin da subito le potenzialità del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti, anche perché dalla corretta gestione del porta a porta dipende la pulizia delle nostre strade e una migliore qualità dell’ambiente. Non va sottovalutata, inoltre, la possibilità di ottenere la Bandiera Blu, alla quale la nostra Amministrazione punta decisamente per il prossimo anno. Invito pertanto i cittadini a partecipare all’incontro pubblico che si terrà mercoledì 24 settembre presso il Palazzetto dello Sport, nel corso del quale saranno chiariti eventuali dubbi sul nuovo sistema di raccolta; invito inoltre a seguire, nei prossimi giorni, tutte le notizie inerenti il porta a porta sul nostro sito web istituzionale e sui mezzi di informazione locale, al fine di apprendere ogni novità utile allo scopo. Per qualunque altra informazione, si può contattare il numero 0875.53.89.81, o collegarsi al sito www.tekneko.com, o inviare una mail all’indirizzo unionebassobiferno@tekneko.com ”.


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Termoli

23 settembre 2014

Pescherecci tornano in mare TERMOLI. Da ieri i pescherecci molisani, sono tornati di nuovo in mare con la conclusione del fermo pesca, iniziato lo scorso 11 agosto. Tutti soddisfatti per il ritorno del pesce fresco sulle tavole degli italiani, che avranno meno rischi di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto straniero. L'associazione lamenta "la mancanza dell'obbligo dell'etichettatura d'origine", che permette "la possibilità di spacciare il pesce come nostrano, deprezzando di fatto il prodotto marchigiano". Un rischio favorito anche dal fatto che, dall'altra parte dell'Adriatico, le attività di pesca non si sono mai interrotte. La fine del fermo biologico, per Coldiretti Impresapesca rappresenta "anche un'opportunità per rilanciare i consumi di pesce che, secondo un'analisi su dati Ismea, nel primo semestre 2014 hanno registrato una sostanziale stagnazione degli acquisti, sia in quantità che in valore. Dalla mezzanotte, però, per fortuna, il cappio che ha legato le imbarcazioni da pesca alle bitte

Dopo il fermo pesca decretato l'11 agosto, si torna al pesce locale

sulle banchine del porto di Termoli è stato tolto, sciolte le cime che impedivano ai pescherecci di prendere il largo e così, dopo aver caricato le cassette a bordo, motori

rombanti alimentati a gasolio pronti per condurre la prima battuta ittica del nuovo corso. Atmosfera tranquilla, nulla di frizzante o eccitante, perché quello

dell’armatore, del capitano, del motorista e del mozzo sono mestieri duri, rischiosi, sotto molteplici profili.Ora l’attesa sarà tutta per il primo rientro, stasera al Mercato ittico,

dove domanda e offerta s’incroceranno con i commercianti pronti a spillare prezzi davvero risicati e i proprietari dei natanti a voler vendere a un prezzo ragionevole

Tari, scuole in vendita Argini Biferno, Addizionale Irpef e bilancio 2014: arriva il sì della commissione chi è negligente? Il movimento Cinque stelle torna sull'argomento dopo le dichiarazioni del Cosib TERMOLI. "La seguente lettera risponde alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Cosib, Dott. Luigi Mascio giovedì 18 settembre 2014 alle telecamere di TG3 Molise in riferimento ai lavori di Sistemazione Idraulica del Fiume Biferno", è quello che sostiene il Movimento Cinque stelle. "Il Presidente Mascio dichiara che i 15 Milioni di euro stanziati dal Ministero dell’Ambiente per la sistemazione degli argini del Fiume Biferno sono a disposizione della Regione Molise e che di concerto con quest’ultima il Cosib ha deciso di non essere più l’Ente Attuatore dei lavori in questione, dopo tutti questi anni e dopo che sono stati spesi ben 211.000 euro per un progetto che non ha portato a nessuna autorizzazione; precisa che il Cosib ha trasmesso il progetto esecutivo nel 2011 per la Valutazione di Impatto Ambientale e che lo stesso è visionabile da tutti i soggetti interessati. Ma il Presidente non chiarisce come mai, in tutti questi anni, non si è giunti all’autorizzazione del progetto e quindi alla realizzazione dei lavori a cui i fondi stanziati erano destinati. I pro-

cedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale hanno tempi garantiti per legge (150 giorni dalla presentazione dell’istanza per l’espressione del provvedimento di valutazione) e se questi tempi vengono disattesi a chi sono imputabili le colpe e le negligenze? al Cosib? alla Regione Molise? A entrambi? Il Cosib, ha la sua parte di Responsabilità per queste gravi inadempienze che mettono in pericolo la vita delle persone oltre che causare danni a beni pubblici e privati. Assieme alla Regione Molise in tutto questo tempo il Cosib non è stato in grado di utilizzare i 15 milioni di euro stanziati dal Ministero dell’Ambiente per la sistemazione degli argini del Biferno; non è stato in grado di mettere in sicurezza il nostro territorio. Il Presidente Mascio anziché impegnarsi a trovare soluzioni per superare questo immobilismo imbarazzante, pensa bene di lavarsene le mani rinunciando al ruolo di Ente Attuatore del progetto, con la speranza di cancellare questi anni di incosciente inettitudine". redter

TERMOLI. Approderà in aula a breve la prima sessione finanziaria dell’amministrazione Sbrocca. Nella seduta della seconda commissione permanente consultiva, proprio quella relativa a Finanze e

Bilancio, la fiscalità locale, come si chiama ora, la maggioranza di centrosinistra ha approvato cinque proposte di delibera che ora andranno trasmesse all’ufficio di presidenza del consiglio comunale.

Due riguardano l’ambito della nettezza urbana, con il piano finanziario 2014 e la determinazione della Tari. Una concerne l’addizionale Irpef. Approvate anche quella sul piano di cessione e valorizzazione del patrimonio immobiliare, con riferimento alle ipotesi su Schweitzer e Nautico e, infine, il bilancio previsionale 2014 con i collegati triennali canonico. Presenti Scurti e Di Giovine come membri effettivi, Di Francia in luogo di Casolino, Roberti e Di Brino.Solo l’ex sindaco non ha partecipato al voto, mentre il capogruppo di Fi per la minoranza ha votato contro su 4 proposte e su una si è astenut

Lotteria San Basso, i vincenti Effettuata l'estrazione ora i possessori dei biglietti potranno ritirare i premi TERMOLI. Come da programma, all’equinozio di autunno e a conclusione del Festival del Mare, del Gusto e del Tempo libero l’associazione Pro loco ha anche estratto i premi per la celebre Lotteria di San Basso. Eccoli: Natura del premio NR. ESTRATTI Visibile\Ritiro 1 CROCIERA 8 gg 7 notti; MEDITERRANEO Pax 2 9550 PRO LOCO 2 OROLOGIO DA POLSO “UNISEX” 11404 MARTINO GIOIELLI c.so Nazionale, 112 Termoli 3 OROLOGIO DA POLSO

“Donna” 9620 GOLD FANTASY via Sannitica 32 Termoli 4 MOTOPICCO Elettrico 8933 NEVIO FERRAMENTA via F.lli Brigida 125 Termoli 5 LUCIDATURA ESTERNA TOTALE AUTO 6437 CARROZZERIA MEALE via deiGelsi, 65 Termoli 6 KIT PRODOTTI COSMETICI EUCERIM 3635 FARMACIA CAPPELLA via Maratona 1/B Termoli 7 KIT CATENE AUTO 11132 IMBIMBO GOMME via delle Acacie, 7 Termoli 8 BUONA SPESA 1661 F.LLI D’ABRAMO Molo Sud Termoli 9 BUONA SPESA 18231 MOTO-

MANIA V.le dei Pini, 40/42 Termoli 10 KIT PUNTE IN VALIGETTA 2775 BRICO OK traversa di via Corsica, sn – Termoli 11 BUONO CARBURANTE PARI A EURO 30 9030 Distributore DOMMAR di Domezio Fortunato 12 ACCAPPATOIO 9017 MIRANDA via Corsica, 107 Termoli 13 TAGLIERE 12972 PRO LOCO Il Premio si potrà ritirare a partire dal 21settembre 2014 dalle ore 21 “dopo il sorteggio” e successivamente dalle ore 18.00 alle ore 19.00 presso la sede operativa della Pro Loco a Termoli, via Padova Snc. Info: nr.3402208261



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Opinioni

23 settembre 2014

Green day Molise 2014: obiettivo centrato Essere dei protagonisti green, pronti a prendersi cura del proprio territorio con azioni concrete a favore dell’ambiente, è questo lo spirito che contraddistingue Green Day Molise. L’obiettivo principale è stato quello di liberare dal degrado e dall’incuria le strade, le piazze e le aree verdi del territorio promuovendo tra l’altro una corretta gestione dei rifiuti. Ma Green Day Molise è anche un’occasione per riscoprire il legame con la natura e l’ambiente circostante. Un territorio quello molisano segnato dall’incuria e dal degrado dove la politica miope non ha saputo individuare le priorità ed i bisogni del territorio che ora cerca di rinascere grazie all’impegno dei suoi cittadini. La Protezione Civile di Campo-

Il Grande Cinema Italiano in Molise…. Il 20 settembre a Sepino, Giancarlo Santi, regista,Franoc NERO, attore, Luigi Ferrara Santamaria e Roberto Sbarigia, produttori, Gabriele Duma, attore , Giancarlo LODI, direttore di fotografia, Edoardo FIORILLO, Imprenditore TV, Emanuele SPATAFORA, Produttore sceneggiatore, organizzatore delle riprese del film : Il Grande Duello, Ludovico SUPPA, Collaboratore Rai , studioso di cinema, Paolo MARUSSIG, regista e produttore,il maestro Riccardo EBERSPACHER,autore di colonne sonore, personaggi che di fatto,hanno caratterizzato la nascita, la crescita ed il successo del Western all’Italiana e del film all’italiana in genere, protagonisti dell’incredibile incontro organizzato dalla Rete del Mediterraneo, di cui facente parte l’Associazione dei Borghi d’Eccellenza ,dal Comune di Sepino, dalla Qualitympresa, dall’Incas ,da Telemolise. Il Molise che riesce ad ospitare ed appassionare con i suoi monti , le colline , il suo mare, i suoi tesori e le sue incredibili ed uniche peculiarità. Un incontro che ha visto ospiti illustri del cinema internazionale e che ha fatto si che si gettassero le basi per una collaborazione fattiva al fine realizzare, proprio in Molise dei films quali, uno per tutti : La vita di San Pietro Celestino. Il Molise. Il vero Molise fatto

marino, il MoliGAV, l’Istituto Comprensivo di Petacciato, la Proloco di Montenero di Bisaccia, Ambiente Basso Molise e i tanti volontari ci hanno mostrato la parte più concreta del Molise, quella di una Regione bella e responsabile che non vuole restare immobile, che vuole valorizzare il territorio e combattere i rifiuti ed i nuovi barbari. Il protagonismo e la partecipazione civica possono dar avvio a quel cambiamento che tutti auspicano e che dimostra quanto l’unione delle persone possa davvero fare la differenza e cambiare il mondo. In tutti questi anni, grazie alla volontà di cittadini e volontari impegnati in azioni concrete per l’ambiente, abbiamo contribuito a rendere il basso Molise più pulito,

libero dai rifiuti e dal degrado, valorizzando e tutelando il territorio e promuovendo uno stile di vita ecosostenibile. Un grandissimo grazie

Incredibile successo per una manifestazione che ha avuto dell’incredibile…. di piccole entità come quella dei Borghi, che ha dato il meglio di se affascinando ed emozionando gli ospiti e che ha visto ospitare al meglio le decine di ospiti che hanno fatto e fanno grande il cinema italiano nel Mondo. Il fascino di una Altilia di Sepino splendente e piena di curiosi ed appassionati venuti da tutto il Molise e non solo, per incontrare il grande cinema italiano, ha lasciato il segno tanto da far promettere a tutti gli ospiti la concreta possibilità di un imminente ritorno per avviare sin da subito una produzione cinematografica per favorire un turismo sostenibile attraverso il cinema,e non solo vista la presenza anche di produttori TV. La sinergia e l’attenzione di gruppi di amici con un unico intento : il territorio come volano di sviluppo attraverso la condivisione di un progetto strategico e funzionale al territorio stesso.. L’intento dell’evento, quello di voler essere da sprone ma, sicuramente di più, anche grazie allo spessore degli ospiti, attori , registi e produttori sulla breccia dell’onda da anni e, che da anni emozionano con le loro propo-

ste, è perfettamente riuscito ed ha permesso di regalarci una due giorni indimenticabile che vuol essere sicuramente indice di attenzione e di promozione che renderebbe merito all’intero Molise ed a chi crede fermamente che il Molise debba essere salvaguardato della sua ancora integrità territoriale. Investitori privati che in Molise e del Molise vogliono costruire un set, già di per se naturale e pieno di fascino, come ribadito da Franco Nero , da Giancarlo Santi e dagli altri ospiti,per ridare ossigeno e visibilità, che la nostra terra indubbiamente merita. Unità e la specificità, questa la grande opportunità di riuscita e l’unica alternativa, servendosi di professionisti affermati, per dare quel tocco finale affinché il Molise sappia rendere, in termini di economia, quello che la natura gratuitamente ci offre : il Territorio, le parole di conforto del Presidente del Consiglio regionale, Vincenzo Niro che presente con sindaci e tantissima gente da tutto il Molise, ha voluto dare quel segno che forse un po’ tutti ci aspettavamo da tempo. Grande entusiasmo ha mostrato il senatore

Lo spaghetto quadrato sul podio del premio food match a Milano Un altro bel successo per il pastificio La Molisana che porta a casa un riconoscimento di prestigio. Nell'ambito della prima edizione del Premio Food, organizzato proprio dalla nota rivista di settore, lo Spaghetto Quadrato ha di nuovo fatto parlare di sé aggiudicandosi il premio. 171 i prodotti candidati, 86 le aziende,

va ai tanti volontari, ai comuni di Termoli, Campomarino, Montenero di Bisaccia, Petacciato e Guglionesi, ai tanti amministratori che

hanno partecipato, ai rifugiati e gli studenti ed allo sponsor della manifestazione la BCC Credito Cooperativo Sangro Teatino. L’attenzione all’ambiente, in tutti i suoi aspetti, - precisa il Presidente Lucchese - è parte essenziale della nostra identità ed ha come fondamento il senso civico dei cittadini e delle comunità, solo insieme si può realizzare un territorio più bello e sostenibile. Ambiente Basso Molise – continua Lucchese - vuole incidere sul contesto sociale e ambientale di questa Regione per salvaguardare la qualità della nostra vita. Quello che ci preme ricordare e che tutti noi saremo, sempre ed in ogni caso, artefici della tutela della nostra salute, del destino della nostra terra e del nostro futuro.

18 le categorie, tutte del food&beverage. Un confronto tra industria e distribuzione sulle nuove sfide che il settore alimentare si trova ad affrontare sia in Italia che all'estero. Il premio Food ha inteso proprio valorizzare i nuovi prodotti lanciati negli ultimi due anni nel retail o rilanciati con innovazioni di marke-

ting. <Sicuramente un'altra bella soddisfazione per la nostra azienda - ha sottolineato il direttore marketing, Rossella Ferro proprio con lo Spaghetto Quadrato che continua ad ottenere apprezzamento di cui siamo fieri. Un formato che è piaciuto per la sua tenacità e che si abbina a diverse tipologie di condimento>.

Roberto Ruta, che non smette mai di parlare del Molise nei palazzi di governo e che da sempre mostra vicinanza e determinazione nell’accogliere e fare proprie quelle manifestazioni e quei progetti che mirano alla promozione del ns stupendo territorio. Noi ci crediamo, la sinergia è l’arma vincente e, se si muove il grande cinema ………………. qualcosa bolle in pentola………, anzi, da oggi, fors,e quel qualcosa è i pronto ed è stato cucinato e convivialmente distribuito . E quindi, perché no, ripetere quello che nella giornata di lunedì presso lo splendido scena-

rio di Campitello di Sepino si è consumato …. Un bellissimo pranzo tutti insieme in onore del Molise, quello di tutti e quello che tutti vorremmo che sia……..Sviluppo, turismo, ambiente e….bella gente…………………………. Una chicca : Riccardo EBERSPACHER, uno dei più grandi compositori di musiche da film, affascinato dalla nostra terra e dalle bellezze di Altilia, si è fatto promotore per organizzare un evento proprio nel teatro del sito archeologico.

AZIENDA SANITARIA REGIONALE MOLISE Via U. Petrella 1, - Campobasso AVVISO DI GARA L’Azienda Sanitaria Regionale Molise rende noto che è stata indetta gara a procedura aperta, ai sensi del D.Lgs. n.163/06 e s.m.i per la fornitura in Service di Sistemi per l’effettuazione di indagini diagnostiche di Laboratorio, suddivisa in dieci lotti, per la durata di anni 6, rinnovabile per un ulteriore triennio, precisando che l'aggiudicazione avverrà per singolo lotto intero a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa, valutata secondo le modalità indicate nel Capitolato speciale di gara, ai sensi dell’art.83 del D.Lgs. n.163/06 e s.m.i. L’importo stimato a base di gara ammonta complessivamente ad € 40.455.000,00, iva esclusa. Le offerte, con l’allegata documentazione, compilate come prescritto dal Capitolato di gara, dovranno pervenire, pena l’esclusione, entro e non oltre le ore 12,00 del giorno 11/12/2014 all’Ufficio Protocollo della ASReM , Via Ugo Petrella n.1, 86100 Campobasso. Il testo integrale del bando di gara è stato spedito in data 09/09/2014 all’Ufficio della CEE e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Per ogni informazione in merito, le ditte interessate possono rivolgersi all’U.O.C. Patrimonio ed Economato – Tel. 0874-409647/638. Il Commissario Straordinario (Dott. Gaetano Fuiano) F.to



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