Quotidiano - 8 Febbraio 2012

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ANNO VIII - N° 32 - MERCOLEDÌ 08 FEBBRAIO 2012 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 05 del 05/03/2005 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino A.I. Communication sede legale: via Gorizia, 42 - 86100 Campobasso - Tel. 0874.481034 - Fax 0874.494752 -Tel. Isernia 0865.414168 Ufficio Commerciale: Piazza della Vittoria, 5 - 86100 Campobasso - Tel. 0874.318092 - Fax 0874.413631 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail RedazioneIsernia: lagazzettaisernia@alice.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: A.I. Communication Sessano Del Molise (IS) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Eugenio Astore

L’Oscar del giorno lo assegniamo al presidente dell’Avis, Eugenio Astore. In queste ore di sofferenza per la sanità per la mancanza di sangue negli ospedali, è stato proprio la macchina dei volontari a mettersi in moto. Il presidente ha anche messo a disposizione il numero del proprio cellulare per quanti avessero difficoltà a portarsi in ospedale per donare il sangue. L’Oscar se lo è proprio meritato.

Il Tapiro del giorno a Sergio Sorella

Riaprire immediatamente le scuole: è a rischio un diritto costituzionale. Sergio Sorella della Flc Cgil lancia la sua filippica contro la chiusura degli istituti senza valutarne caso per caso la necessità. Evidentemente non si è accorto dei cittadini molisani isolati nelle campagne, dei beni di prima necessità a rischio esaurimento (gli alunni sarebbero costretti ad andare a scuola senza merenda!) e della necessità di limitare il traffico veicolare, per evitare tragedie. Di fronte ad un evento meteorologico straordinario ancora in corso, forse era il caso di pazientare, invece di dover esprimere una opinione a tutti i costi.

La questione Ancora una volta in campo sono chiamati gli amministratori che guidano i Comuni I più esposti alle critiche CAMPOBASSO

Compra un cane con assegno rubato: 46enne denunciato per truffa e ricettazione A PAG. 9

CAMPOBASSO

Restano intrappolati in auto Provvidenziale l’arrivo della Polstrada A PAG. 9

ISERNIA

Emergenza neve, Melogli scarica Castiello: “Io non ho mai attaccato l’Esercito” A PAG. 10


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2 08 febbraio 2012

La questione. Turni garantiti e strutture che non hanno registrato problemi

CAMPOBASSO. E' stato l'assessore regionale alla Sanità, Filoteo Di Sandro, che ha voluto sottolineare come la sanità pubblica abbia tenuto di fronte all’emergenza nonostante il maltempo abbia impedito a molti operatori degli ospedali di raggiungere il posto di lavoro. "I turni sono comunque stati garantiti - ha precisato l'Asrem spesso prelevando a domicilio il personale che non riusciva a muoversi da casa o grazie all’impegno di chi ha lavorato anche per 12 ore compensando così l’assenza di colleghi residenti in paesi troppo lontani e difficili da raggiungere". Una situazione critica si è registrata, invece, sul fronte delle scorte di sangue, ridotte a causa dell'impossibilità dei donatori a raggiungere i Centri trasfusionali per l'impercorribilità delle strade. L'Avis di Campobasso, per questo, ha lanciato un appello per la donazione del sangue per l'ospedale "Cardarelli" del capoluogo. Viste le condizioni atmosferiche, la stessa associazione comunica a quanti intendano donare sangue di qualsiasi gruppo, e che sono nell'impossibilità di raggiungere con il proprio mezzo la struttura ospedaliera di Tappino, che fino alle ore 11 di ogni giorno potranno telefonare al 335/1436383 per concordare l'ora ed essere accompagnati in ospedale con un mezzo dell'Avis. C’è anche un numero fisso 0874/ 418453 dove è possibile telefonare dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 16,30 alle ore 19,30. Anche sul fronte delle farmacie i problemi sono stati superati nonostante le difficoltà. "La mancanza di approvvigionamento quotidiano a causa delle difficoltà legate alla neve, non ha impedito alle farmacie di far fronte alle

Da rimarcare. I farmacisti sottolineano il lavoro svolto e il loro ruolo fondamentale

La sanità molisana regge l’urto della neve necessità dei cittadini poiché non applicano la logica commerciale e di mercato Day, by day, tipica della Grande Distribuzione Organizzata, preferendo sostenere costi aggiuntivi atti a garantire scorte sufficienti per alcuni giorni”. Ad affermarlo è una nota del Movimento spontaneo farmacisti italiani, sottolineando come le farmacie del Molise abbiano “espletato egregiamente la loro funzione di pubblica utilità dispensando i farmaci normalmente” nonostante “il massimo disagio dovuto alle avverse condizioni meteo” che hanno portato, “secondo quanto si legge, alla chiusura di tutti gli uffici pubblici, alla sospensione dei trasporti, alla chiusura di scuole, negozi e supermercati, spesso privi di generi di prima necessità per esaurimento scorte, e ai soccorsi nel caos per assoluta impreparazione”. Secondo l’Msfi, “queste situazioni critiche dimostrano, ancora una volta, quanto il farmaco non può ne deve entrare nella logica del mercato e dell’economia, così come grandi potentati commerciali vorrebbero. Presidente Monti, Sottosegretario Catricalà, Presidente Pitruzzella – conclude la nota del Movimento spontaneo farmacisti italiani siete proprio convinti che sia il caso di distruggere l’unico servizio al cittadino che funziona proprio perché non legato alle logiche di mercato?”.

Per il sangue negli ospedali l’appello dell’associazione dei volontari

Il fatto. Domani e sabato i giorni della protesta

In sciopero i medici di famiglia e le guardie mediche CAMPOBASSO. La Fimmg va avanti con lo sciopero contro le misure previste dalla prima finanziaria Monti sulle Casse previdenziali private, tra cui l'Enpam. “Prendiamo atto della posizione del Ministro del Lavoro Fornero, in occasione dell'incontro informale con il vicepresidente vicario dell'Enpam Alberto Oliveti. Accettare il criterio del saldo corrente (che considera come risorse utilizzabili non solo i contributi degli iscritti, ma anche i proventi del patrimonio) per mantenere in equilibrio ai sensi di legge il nostro Ente previdenziale, rappresenta un piccolo passo in avanti, peraltro già anticipato pubblicamente” dichiara il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, “ma sulla legge resta ancora scritto che gli enti devono garantire l’equilibrio tra entrate contributive e spesa per

Sotto accusa i tagli inferti dal governo e la chiusura al confronto prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di cinquanta anni”. “Il Ministro, purtroppo, sembra non voler considerare la concreta volontà di dialogo della categoria e preferisce portarci al confronto sul piano della forza, nonostante gli evidenti disagi che questo comporta per l'assistenza – aggiunge Milillo - . I medici non intendono accettare una imposizione, ingiusta, vessatoria e totalmente inutile per le finanze pubbliche, che ha l'unico risultato certo di compromettere le pensioni dei professionisti di tutte le età e di rendere necessario un carico contributivo molto elevato per le prossime generazioni, senza garanzia di prestazioni previdenziali adeguate. Lo sciopero programmato e le successive iniziative sindacali possono essere evitate solo nella prospettiva di una modifica della legge o di un atto interpretativo cogente che consenta a questo e ai prossimi governi di validare la possibilità per l'Enpam di usare il proprio patrimonio, anche se in condizioni particolari, in modo transitorio, non strutturale e comunque vigilato. Allo stato attuale riteniamo che non ci siano garanzie sufficienti per la tutela dei legittimi interessi previdenziali dei medici e per questo, nel rispetto delle competenze e a sostegno delle casse, andremo avanti nella nostra protesta, confermando i quattro giorni di sciopero a partire da giovedì 9 febbraio. Nella lettera aperta inviata al Governo e a tutti i parlamentari - chiude la Fimmg - sono illustrate le motivazioni a sostegno delle nostre ragioni".


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3 08 febbraio 2012

Ogni soldato impegnato a spalare la neve ci costerà 70 euro al giorno più vitto e alloggio

La richiesta

Ferrovie,Velardi deve farsi sentire da Trenitalia CAMPOBASSO. Il nostro non vuole essere un ritornello. Ci riferiamo alla questione ferrovie. Ancora ieri mattina il treno diretto a Roma è rimasto fermo a Pettoranello in attesa che un locomotore lo potesse trainare perchè, in quel tratto, la strada ferrata comincia ad inerpicarsi verso Carpinone e le ruote slittano per la presenza di neve sui binari. A questo si aggiunga che si è in presenza di mezzi logori e datati, come le Aln 663 che da anni corrono lungo la ferrovia molisana. I Minuetto, in queste circostanze, non possono viaggiare perchè rischiano di bloccarsi. Allora bisogna fare ricorso alle vecchie automotrici per poter consentire il rispetto delle corse. Solo che anche queste, dinanzi a particolare situazioni rischiano di fermarsi. Del resto, in Molise non sono più disponibili i locomotori a diesel per liberare i binari e trainare le automotrici e rendere più sicuro e certo il viaggio. Da Campobasso, infatti, è stato fatto sparire il deposito dei mezzi ed ora, per potere contare su un mezzo di locomozione capace di trainare i convogli, bisogna attenderne

La rete molisana lasciata nel completo abbandono l'arrivo da Napoli. Considerando i problemi che questo compartimento ha già per sè, figurarsi se può pensare al piccolo Molise. Tanto, che fa, si può attendere. Il caso di ieri mattina è solo la punta dell'iceberg del sistema ferroviario molisano alle prese con gli stessi problemi. I treni sono rimasti fermi già nelle giornate da venerdì a domenica. Poi le disfunzioni dovute allo slittamento delle ruote sulle rotaie. Allora il punto è chiaro: l'assessore regionale ai Trasporti, Luigi Velardi, deve farsi sentire presso la direzione di Trenitalia per quanto succede in regione. Non è possibile che un sistema possa andare in tilt in questa maniera e per assenza di mezzi. Altrettanto, bisogna pensare seriamente a rivedere quel tratto di ferrovia che mena verso Carpinone in direzione Isernia. Non si può far finta di ignorare il problema e trovarsi dinanzi al problema a cose fatte senza poter fare nulla. Quanto accaduto deve portare ad un'attenta riflessione e far trovare le dovute soluzioni. Tocca all'assessorato, ora, farsi sentire nelle dovute sedi e con un piano preciso.

L’Esercito presenta il conto CAMPOBASSO. L’intervento dell’ Esercito italiano non sarebbe gratuito. Le operazioni di soccorso dei militari sono ancora in corso nell’isernino e già monta la polemica: i primi cittadini che avevano chiesto aiuto, rischiano di vedersi recapitare nelle prossime settimane, una fattura per i servigi di uomini e mezzi delle forze armate nazionali. Si parla di “70 euro per ogni militare impegnato a spalare la neve”: questo il costo per il lavoro delle tute mimetiche, spedito dal ministero della Difesa nella nostra regione. Non ci sono conferme né smentite all’indiscrezione, pubblicata ieri dal portale Cronaca news. “Urbino – si legge in un articolo – sborserebbe 700 euro al giorno per 10 spalatori, a cui vanno aggiunte le spese per vitto e alloggio. Ad Ancona il sindaco dichiara di spendere 200 euro al giorno per i bobcat, 800 - 900 per una ruspa e poco meno di 100 euro a testa per ogni militare”. Un salasso per le nostre amministrazioni locali, innevata ma con i conti in rosso. Chi pagherà per loro? La Regione Molise? In questi casi, “il Regolamento di contabilità generale dello Stato, prevede che gli oneri

Le Forze armate in provincia di Isernia restano senza gasolio I sindaci affermano: “Carburante pagato dai cittadini”, ma l’Esercito smentisce categoricamente

finanziari connessi agli interventi per calamità, siano a carico della stessa autorità civile che li ha richiesti – si precisa dal Ministero – alla quale va inoltrata la relativa richiesta di rimborso a consuntivo”. Pertanto, una scappatoia ci sarebbe. Qualora venisse riconosciuto lo stato di emergenza infatti, arriverebbero pure le risorse statali, mezzo rimborso. Un assegno “comunque minimo rispetto alle reali spese sostenute”, si precisa sempre dal dicastero degli Interni. Ai costi ufficiali, si aggiungono tuttavia le voci accessorie. L’Ansa informa che a Conca Casale, in provincia di Isernia, il primo cittadino, Luciano Bucci, ha provveduto a rifornire i mezzi militari rimasti senza carburante: “In paese erano arrivati sei uomini con un mezzo spalaneve della Provincia e un fuoristrada dell’esercito, ma poco dopo entrambi i mezzi erano senza gasolio”, conferma il sindaco. Sul punto in ogni caso, fioccano le smentite dall’Esercito. Secondo i vertici delle Forza armata, “i mezzi sono stati riforniti di carburante con cedole in dotazione al reparto militare, presso una stazione di servizio di Venafro città. Nella circostanza e su richiesta dell’amministrazione di Conca Casale, i militari hanno effettuato con i mezzi in dotazione il trasporto di circa 400 litri di carburante da Venafro a Conca Casale per esigenze della stessa amministrazione comunale. Si esclude – conclude l’Esercito – qualsiasi introduzione di carburante nei veicoli militari con oneri per il suddetto Comune”. Cirano

Lente di ingrandimento di Odoardo Mazzola Chissà se il centrosinistra molisano si rende effettivamente conto delle conseguenze negative che sul piano politico e dell’immagine producono le azioni poste in essere dai suoi rappresentanti in Consiglio regionale. Prendiamo, ad esempio, la questione riguardante lo Zuccherificio del Molise che la scorsa settimana ha richiesto due sedute consiliari, giovedì 2 e sabato 4 febbraio. La Giunta regionale aveva predisposto una delibera ad hoc delineando una serie di soluzioni atte ad evitare il fallimento della società e a rilanciare l’intero settore saccarifero. Ora è del tutto legittimo che le soluzioni avanzate dal Governo regionale potessero non piacere ai consiglieri regionali di centrosinistra, come è del tutto pacifico che questi ultimi intendessero prospettare un percorso diverso. Ma quanto evidenziato da essi durante le due giornate di dibattito ha dato l’impressione che il loro modus agenti fosse motivato più dall’esigenza di frapporre ostruzione che dalla reale volontà di trovare una soluzione al caso. Nulla questio sulle eccezioni di carattere procedurale che hanno sollevato in aula circa il preventivo parere delle Commissioni, per-

Zuccherificio del Molise, centrosinistra boicottatore e pasticcione ché il Regolamento va rispettato. Ma una volta espletato questo adempimento, i consiglieri di minoranza non hanno concorso al raggiungimento dei due terzi necessario per l’iscrizione urgente della delibera all’ordine del giorno, costringendo così il Presidente Pietracupa a far slittare la prosecuzione dei lavori dal giovedì al sabato. Un dilazione, direte voi, utile anche ad indurre la minoranza a rivedere meglio la sua posizione nei confronti della delibera di Giunta alla luce delle prescrizioni indicate dalle Commissioni consiliari? Nemmeno per sogno, perché la mattina del sabato i consiglieri Chierchia, Di Pietro e Ciocca hanno chiesto improvvidamente l’ennesima sospensione dei lavori alla scopo di predisporre un provvedimento alternativo a quello del Governo regionale. Ora, ci si chiede, è mai possibile che dopo tutto il rumore che ha accompagnato la vicenda dello zuccherificio, dopo le varie conferenze stampa che il centrosinistra ha tenuto sull’argomento, dopo aver avuto una giornata intera – il venerdì Frattura e compagni siano arrivati in aula senza una proposta in tasca?

L’hanno tirata fuori nel pomeriggio e firmata in otto: di Laura Frattura, Tedeschi, Parpiglia, Di Pietro, Di Donato, Romano, Chierchia, Ciocca. Si è chiamato fuori il PD con i suoi consiglieri presenti in aula, Pietraroia e Totaro. Quattro i punti salienti che gli otto firmatari hanno portato all’attenzione dell’Assemblea: porre in essere tutte le procedure ad evidenza pubblica necessarie a perfezionare la cessione a terzi della partecipazione azionaria regionale; accertare la consistenza finanziaria della quota di partecipazione del socio privato e la destinazione dell'ultima anticipazione fatta dalla Regione all'azienda di 4 milioni di euro; dare mandato alla Giunta regionale di attivarsi presso lo Stato e l'Unione europea per il coinvolgimento nel garantire la continuità aziendale; preso atto della fallimentare situazione finanziaria e patrimoniale dello zuccherificio, nonché della fallimentare strategia di rilancio del settore agroalimentare, impegnare il Presidente della Regione a revocare la delega assessorile al patrimonio e alle società partecipate all'ing. Gianfranco Vitagliano quale artefice respon-

sabile politico ed istituzionale del predetto fallimento. Senza entrare nel merito delle suddette proposte, sulla cui efficacia o meno lasciamo il giudizio ai lettori, è doveroso fare, però, due considerazioni. La prima è di carattere procedurale. E’ del tutto anomalo, per non dire errato, impegnare il Presidente a revocare una delega assessorile attraverso un atto di deliberazione, quanto piuttosto facendo ricorso ad un apposita mozione o, tutt’al più, ad un ordine del giorno. Va detto, peraltro, che gli otto firmatari non sono dei pivelli, avendo avuto ciascuno di loro, tranne Frattura, esperienze politico-amministrative pregresse in altri Enti. Eppure, hanno pasticciato. La seconda considerazione, sicuramente più rilevante della prima, è di natura politica ed attiene ai rapporti interni alla minoranza di Palazzo Moffa, dove il caso zuccherificio ha dimostrato inequivocabilmente che non esiste né una leadership, né un leader capace di fare sintesi. Il capo dell’opposizione, Paolo di Laura Frattura, registri.


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4 08 febbraio 2012

Gli italiani sono fermi, come struttura mentale, al posto fisso, nella stessa città e magari accanto a mamma e papà, ma occorre fare un salto culturale Anna Maria Cancellieri, ministro degli Interni

I DATI Lavoratori precari per settore (2010) Valore Incidenza% assoluto sul totale degli occupati del settore

Alberghi e ristoranti Altri servizi pubblici e sociali Agricoltura, caccia e pesca Servizi alle imprese Istruzione, sanità Commercio Trasporti e comunicazioni Costruzioni Manifattura Pubblica amministrazione Intermediazione monetaria Energia

Il ritratto dell’atipico di Aldo Fabio Venditto Dopo la boutade del premier Mario Monti, anche il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, inciampa sul lavoro: “Gli italiani sono fermi, come struttura mentale, al posto fisso, nella stessa città e magari accanto a mamma e papà, ma occorre fare un salto culturale”. Un’affermazione probabilmente vera, sicuramente fuori luogo. Le nuove generazioni stanno caricandosi sulle spalle tutte il peso della flessibilità di cui il nostro paese ha bisogno, senza riconoscimenti economici né garanzie per il futuro. La prova sta in uno studio diffuso ieri dalla Cgia, l’Associazione delle artigiani e piccole imprese di Mestre, che ha pubblicato un vero e priori identikit del precario. Costui percepisce mediamente 836 euro al mese, solo nel 15% dei casi è laureato e spera, di norma, nella Pubblica amministrazione come principale datore di lavoro; nel 35,18% dei casi risiede in Meridione. Stando all’analisi realizzata dalla Cgia Mestre, i precari sarebbero riconducibili a quattro categorie tipo: i dipendenti a temine involontari, i dipendenti part time involontari, i collaboratori che presentano contemporaneamente tre vincoli di subordinazione: monocommittenza, utilizzo dei mezzi dell’azienda e imposizione dell’orario di lavoro e, infine, i liberi professionisti (le cosiddette Partite iva). “In termini assoluti – si legge nelle conclusioni – l’esercito dei precari è pari a 3.315.580 unità e la retribuzione netta mensile media tra i giovani con meno di 34 anni è di 836 euro. Questa paga sale a 927 euro mensili per i maschi e scende a 759 euro per le donne”, ma va sottolineato come gli importi escludano altre mensilità (tredicesima, quattordicesima, etc.) e le voci accessorie come i premi di produttività o le indennità per missioni. Sorprendono i rilevi relativi al titolo di studio, essendo i precari di norma semplici diplomati. Solo il 15,1% è in possesso di una laurea, mentre il grosso si

Chi sono, dove vivono, quanto guadagnano e soprattutto cosa fanno i nostri ragazzi divide tra un diploma di scuola media superiore (46%) e una licenza media inferiore (39%). Troppo poco per ambire, in un mercato competitivo e a tratti cinico, ad una posizione lavorativa gratificante e remunerativa. “Su un totale di oltre 3milioni e 300mila lavoratori senza un contratto di lavoro stabile – spiega Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA di Mestre – quasi il 40% non ha proseguito gli studi dopo aver terminato la scuola dell’obbligo. Questi precari con basso titolo di studio sono in questa fase di crisi economica quelli più a rischio. Nella stragrande maggioranza dei casi svolgono mansioni molto pesanti da un punto di vista fisico e sono occupati soprattutto nel settore alberghiero, in quello della ristorazione e nell’agricoltura”. Sarebbe opportuno rivedere i percorsi scolastici, per fornire risposte puntuali e utili ad avvicinare studenti ed imprese, attraverso un’attività formativa più prossima alle richieste professionali delle aziende locali. La soluzione sta dunque nei territori e, non a caso, la frammentazione del lavoro riguarda soprattutto il Mezzogiorno. Se oltre 1.108.000 i precari nel Meridione (pari al 35,18% del totale): le realtà più drammatiche sono quella calabrese (21,2%), quella sarda (20,4%), quella siciliana (19,9%) e quella pugliese (19,8%). In queste regioni, almeno un impiegato su cinque ha un contratto a scadenza o a progetto. Comunemente sono assunti nella scuola o nella sanità (515mila), nei servizi pubblici e in quelli sociali (477.299). Se poi includiamo anche i 119.000 circa che sono occupati direttamente nella Pubblica amministrazione (Stato, Regioni, Enti locali, etc.), il 34% del totale dei precari italiani è alle dipendenze del Pubblico (praticamente uno su tre). Gli altri settori che registrano una forte presenza di questi lavoratori atipici sono il commercio (436.842), i servizi alle imprese (414.672) e gli alberghi ed i ristoranti (337.379).

TOTALE

337.379 477.299 232.245 414.672 514.814 436.842 133.522 192.710 380.779 118.978 64.030 12.539

28,3% 27,1% 26,1% 16,9% 16,2% 12,9% 10,8% 10,0% 8,7% 8,4% 7,7% 6,8%

3.315.580

14,5%

Lavoratori precari per regione (2010) Valore Incidenza% assoluto sul totale degli occupati del settore

Calabria Sardegna Sicilia Puglia Umbria Basilicata Lazio Toscana Abruzzo Liguria Campania MOLISE Emilia Marche Piemonte Friuli Trentino Lombardia Veneto ITALIA

121.498 121.082 286.011 241.622 60.115 28.742 347.806 224.949 71.394 91.661 223.329 14.809 258.747 87.474 251.547 66.552 59.718 524.443 234.080

21,2% 20,4% 19,9% 19,8% 16,4% 15,5% 15,4% 14,5% 14,5% 14,4% 14,1% 13,7% 13,4% 13,3% 13,2% 13,1% 12,7% 12,3% 11,1%

3.315.580

14,5%

La scheda Senza diritti, ma oberati di doveri per conservare il proprio impiego. Di precari ce ne sono 3.315.580 in Italia e 14.809 in Molise. Di norma guadagnano 836 euro al mese e vivono al Sud, ma esiste una disparità economica tra uomini (927 euro) e donne (759 euro mensili), legata per lo più alla tipologia delle mansioni svolte.


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08 febbraio 2012

Ci sarà una sola struttura amministrativa che si occuperà della gestione delle aree produttive presenti sul territorio

Scasserra: un solo nucleo industriale per migliorare i servizi L’assessore illustra la proposta di riordino dei consorzi industriali Il provvedimento presto in Giunta

di Anna Maria Di Matteo CAMPOBASSO. Di riordino dei nuclei industriali si parla da anni, se non da sempre, ma la proposta era rimasta sempre sulla carta. Stavolta, però, la politica sembra voler far sul serio, anche sull’onda emotiva provocata dalla crisi in cui è precipitato il Paese. Tagliare, ridurre, razionalizzare gli enti, i consorzi industriali, in questo caso, per offrire anche servizi migliori alle aziende. La proposta di riordino, inserita all’interno della legge Finanziaria approvata dal Consiglio con il Bilancio, prevede la presenza di un solo nucleo industriale. Ma

le altre strutture presenti sul territorio non spariranno ma avranno funzioni differenti. La conferma arriva dall’assessore Michele Scasserra, che sostiene con forza la proposta. Assessore, a che punto è l’iter relativo al provvedimento? “Stiamo studiando la proposta da portare in Giunta e successivamente in Consiglio. Avevo anche convocato una riunione con i rappresentanti di categoria, ma il maltempo ha fatto saltare l’incontro. Comunque ci stiamo lavorando”. Pensa che il provvedimento possa incontrare delle resistenze? “Onestamente spero di no. Se ci saranno

I nuclei esistenti non spariranno ma avranno funzioni diverse Il presidio resterà sempre Miglioreremo l’assistenza agli insediamenti esistenti ed a quelli che arriveranno

problemi vedremo di affrontarli”. Come si articola la riforma? “La proposta è quella di un solo nucleo industriale, così come riportato in Finanziaria. Ci sarà un piano di gestione delle risorse. Si tratta di risorse professionalmente valide. Non è che possano mollare il presidio lì dove ci sono più aziende”. E quindi? “La proposta di un solo nucleo non significa che uno resta e gli altri vanno via. Significa che una sola struttura amministrativa si occuperà di governare le intere aree industriali. La gestione amministrativa è un conto, la parte tecnica di supporto ai singoli insediamento è altro. Non possiamo eliminarle, provocheremmo dei disservizi. Vogliamo rendere le procedure più snelle, vogliamo economizzare, ma non vogliamo togliere i servizi alle imprese”. Qual è l’obiettivo prioritario che il riordino si propone di raggiungere? “Puntiamo ad una razionalizzazione delle aree industriali, puntiamo ad una gestione che speriamo possa essere più snella e soprattutto uniforme su tutto il

territorio regionale”. Non è che anche questa volta, come è accaduto già in passato, il provvedimento resti solo sulla carta? “Io credo moltissimo su questa iniziativa e non da oggi. Poi valuteremo gli ostacoli che si dovessero incontrare e cercheremo di affrontarli”. Il primo passo verso l’approvazione della riforma sarà il confronti con le i rappresentanti delle categorie interessate… “Per forza. E’ un rapporto che dobbiamo rinverdire. In passato ci sono stati molti incontri ed io ero seduto dall’altra parte del tavolo. Oggi vediamo di incontrare chi mi ha sostituito e vedere se c’è ancora un interesse, se ci sono delle idee, se ci sono dei suggerimenti che sicuramente si riveleranno utili per trovare una soluzione condivisa”. Assessore, svesta per un attimo i panni dell’amministratore, del politico e vesta quelli dell’imprenditore quale è. Come vede la proposta? “Continuo a vederla come una proposta valida di razionalizzazione dell’amministrazione di un qualcosa che deve essere al servizio delle aree industriali. Il nucleo industriale non deve essere visto come una società ma un servizio sempre in fase di miglioramento, rivolto alle imprese esistenti e a quelle che arriveranno nel futuro. L’intenzione è quella di ridurre i costi delle imprese. Ridurre magari anche la burocrazia ma principalmente i costi dei servizi di cui le aziende beneficiano. Ma non è assolutamente giusto che paghino un’amministrazione pesante per ogni nucleo. I nuclei industriali sono tre ma attualmente ci sono molte più aree industriali rispetto al numero dei nuclei stessi. Noi pensiamo, invece ad una struttura che possa occuparsi della gestione di queste aree industriali”.


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08 febbraio 2012

L’azienda ha stabilito anche le modalità e l’ammontare dei rimborsi in base al ritardo accumulato

PPrimo iano

Neve, sospesa la Campobasso-Termoli CAMPOBASSO – Passi l’eccezionale ondata di maltempo, i disagi connessi e l’encomiabile lavoro per farvi fronte e garantire al meglio il servizio. Ma la scarsa (e in certi casi nulla) comunicazione di Trenitalia, attraverso i monitor della stazione di Roma Termini rispetto allo stato delle tratte molisane, proprio no. E questo la dice lunga sulla considerazione dell’azienda di trasporto rispetto al Molise e ai suoi pendolari. Ma questi sono “dettagli”. Nella giornata di lunedì – secondo la testimonianza di un lettore – da Campobasso è partito soltanto il treno delle 8:30 che è arrivato nella Capitale con ben 73 minuti di ritardo, di cui quasi 60 solo nel tratto tra il capoluogo di regione e Isernia. Senza contare che – stando al racconto del viaggiatore – al centralino dell’azienda non risponde nessuno e il numero verde di Trenitalia (800-892021) è costantemente (e comprensibilmente) intasato. L’unica a rispondere e a fornire informazioni, per quanto di sua competenza, è la Polizia Ferroviaria. Da un mare (Tirreno) all’altro (Adriatico),

cambia solo la tipologia del disagio. Nel viaggio da Milano a Campobasso, Trenitalia propone tre soluzioni sul suo sito: via Termoli, via Roma e via Napoli (tutti e tre con il Freccia rossa fino al cambio). Nel primo caso (salvo ritardi, imprevisti e quant’altro), occorrono 8 ore e 19 minuti; nel secondo, 7 ore e sei minuti e nel terzo 8 ore e 24 minuti. In media, un tempo di percorrenza che si avvicina a quello dell’automobile e un altro indizio della considerazione che Trenitalia ha del Molise. E allora, giunti a questo punto, deve essere la Regione a battere i pugni sul tavolo cercando di ottenere dall’azienda condizioni più vantaggiose (o almeno scongiurare l’oblio e l’isolamento) dal nuovo contratto di servizio per il 2012. Un primo segnale è giunto dal governatore, Michele Iorio che, nell’illustrare il bilancio di Previsione per l’anno in corso (approvato meno di un mese fa), ha minacciato di restituire la delega se Trenitalia non darà risposte in questo senso. E stavolta, sembra davvero che la misura sia colma.

La testimonianza di un lettore che lunedì ha raggiunto la Capitale in treno dal capoluogo con l’unica corsa disponibile che ha accumulato un ritardo di 73 minuti

Roma Termini, le tratte molisane scompaiono dai monitor Quasi impossibile avere informazioni sulle linee regionali, anche per il ‘mutismo’ del centralino dell’azienda. Solo la Polizia ferroviaria (per quanto possibile) ha cercato di tamponare la situazione CAMPOBASSO – Passi l’eccezionale ondata di maltempo, i disagi connessi e l’encomiabile lavoro per farvi fronte e garantire al meglio il servizio. Ma la scarsa (e in certi casi nulla) comunicazione di Trenitalia, attraverso i monitor della stazione di Roma Termini rispetto allo stato delle tratte molisane, proprio no. E questo la dice lunga sulla considerazione dell’azienda di trasporto rispetto al Molise e ai suoi pendolari. Ma questi sono “dettagli”. Nella giornata di lunedì – secondo la testimonianza di un lettore – da Campobasso è partito soltanto il treno delle 8:30 che è arrivato nella Capitale con ben 73 minuti di ritardo, di cui quasi 60 solo nel tratto tra il capoluogo di regione e Isernia. Senza contare che – stando al racconto del viaggiatore – al centralino dell’azienda non risponde nessuno e il numero verde di Trenitalia (800-892021) è costantemente (e comprensibilmente) intasato. L’unica a rispondere e a fornire informazioni, per quanto di sua competenza, è la Polizia Ferroviaria. Da un mare (Tirreno) all’altro (Adriatico), cambia solo la tipologia del disagio. Nel viaggio da Milano a Campobasso, Trenitalia propone tre soluzioni sul suo sito: via Termoli, via Roma e via Napoli (tutti e tre con il Freccia rossa fino al cambio). Nel primo caso (salvo ritardi, imprevisti e quant’altro), occorrono 8 ore e 19 minuti; nel secondo, 7 ore e sei minuti e nel terzo 8 ore e 24 minuti. In media, un tempo di percorrenza che si avvicina a quello dell’automobile e un altro indizio della considerazione che Trenitalia ha del Molise. E allora, giunti a questo punto, deve essere la Regione a battere i pugni sul tavolo cercando di ottenere dall’azienda condizioni più vantaggiose (o almeno scongiurare l’oblio e l’isolamento) dal nuovo contratto di servizio per il 2012. Un primo segnale è giunto dal governatore, Michele Iorio che, nell’illustrare il bilancio di Previsione per l’anno in corso (approvato meno di un mese fa), ha minacciato di restituire la delega se Trenitalia non darà risposte in questo senso. E stavolta, sembra davvero che la misura sia colma. Antonio Di Monaco


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Regione

08 febbraio 2012

Sorella (Flc Cgil) critica la chiusura indiscriminata delle scuole Pietrosimone (Cisl Pensionati): “Non ha la dimensione di ciò che sta accadendo” Ha addirittura scomodato la Costituzione, Sergio Sorella, per criticare la gestione dell’emergenza neve in Molise. Il segretario regionale della Flc Cgil, infatti, polemizza contro la indiscriminata, a suo dire, chiusura delle scuole, decisa senza verificare caso per caso se ve ne fosse a livello locale la necessità. Dunque il diritto all’istruzione, ne risulterebbe inevitabilmente violato. “Dopo l’emergenza - spiega Sorella - occorrerebbe attivarsi prioritariamente per riaprire le scuole, per consentire, con un sistema adeguato di trasporti, ai bambini ed ai ragazzi di poter frequentare le scuole della regione, per garantire che le strade siano libere e sgombre, per assicurare agli studenti molisani di poter andare a scuola in sicurezza. La chiusura ripetuta, e

spesso affrettata delle scuole, reiterata in per più giorni in molti luoghi della regione, al di là di motivazioni, sia di sicurezza che di organizzazione, sta determinando un’evidente sottovalutazione dell’importanza che il sistema d’istruzione ha per i nostri studenti”. Gli risponde per le rime Luigi Pietrosimone: “Chi non condivide le misure messe in campo da chi di competenza, per la sicurezza pubblica - commenta duramente il segretario regionale dei pensionati Cisl - o non ha la dimensione di ciò che sta accadendo o vuole trasformare anche questo evento eccezionale in un evento consueto di polemica”. Lungi dalla violazione di un diritto costituzionale, la sospensione delle attività didattiche, decretata dal governatore Iorio e

ordinata dai sindaci dei comuni molisani, riguarda seri motivi di sicurezza, non ultimo quello di limitare al massimo la circolazione veicolare, per scongiurare incidenti e tragedie e consentire di effettuare più velocemente le operazioni di sgombero. Pietrosimone, intervenendo per così dire ‘pro domo sua’, richiama la necessità di tutelare gli studenti e chi li accompagna a scuola, che nella maggior parte dei casi sono proprio i nonni. In ogni caso, ferma restando la garanzia accordata all’istruzione dal nostro ordinamento, gli eventi eccezionali di questi giorni hanno richiesto provvedimenti straordinari a tutela delle vita delle persone. In questi casi, come si suol dire, ‘meglio un asino vivo, che un dottore morto’.

Assindustria polemizza, ma dal Consorzio arriva una dura replica

Prestiti: se ne chiedono di più, ma se ne concedono meno

Il presidente Romano risponde alle lamentele del vicepresidente Di Giovanni sulla cattiva gestione dell’emergenza neve

I dati del Crif sulla provincia di Campobasso Accesso al credito più facile solo per chi ha un buon merito creditizio

Il presidente del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Campobasso - Bojano risponde per le rime ad Assindustria. Il caso è scoppiato in seguito alle lamentele degli industriali sull’impossibilità, da parte dei lavoratori, di raggiungere l’agglomerato. Il risultato sarebbe stato quello della produzione ferma. A fare da apripista alle polemiche il vice presidente regionale di Assindustria, Paolo Di Giovanni. A nome del Consorzio, il presidente, Antonio Romano, ha replicato alle accuse di mancanza di responsabilità, ribadendo che le criticità verificatesi sono state provocate dall’eccezionalità dell’evento meteorologico e non dall’inadeguatezza del piano predisposto. “Dopo le difficoltà iniziali - spiega Romano - l’evento è stato contrastato con la presenza costante, soprattutto nei giorni di sabato e domenica, dai mezzi sgombraneve. Lunedì mattina le strade all’interno dell’Agglomerato Industriale di Campobasso - Bojano erano tutte percorribili. Nel contempo è stato potenziato il servizio per affrontare le criticità che si preannunciano per i prossimi giorni”. In ogni caso, dalla struttura consortile sono giunte le scuse per i disagi provocati involontariamente alle aziende ed ai lavoratori.

CAMPOBASSO – La domanda di prestiti da parte delle famiglie della provincia del capoluogo è in leggera ripresa (+0,3%). La conferma arriva dalle rilevazioni del Crif, la società che gestisce il più importante sistema di informazioni creditizie operante in Italia. In calo, sempre secondo le stime, sono le erogazioni (-0,2%). Nello specifico il Crif certifica che nella provincia nei primi tre trimestri dell’anno passato si è verificata una lieve crescita della domanda di prestiti personali e finalizzati, nel loro aggregato, complessivamente pari a +0.3% in relazione al numero di finanziamenti richiesti. La dinamica rilevata in provincia trova conferma anche nei dati sulle richieste registrati a livello regionale (dove il calo è stato del +1.8%), in controtendenza con il dato a livello nazionale (3,7% in relazione al numero di finanziamenti richiesti). In dettaglio, a Campobasso il comparto dei prestiti finalizzati, ossia i finanziamenti destinati all’acquisto di beni e di servizi da

sempre trainata dall’acquisto di auto e moto, nel periodo di osservazione ha fatto segnare un +1.7%. La componente della domanda di prestiti personali, invece, fa segnare una lieve contrazione, -0,9% in relazione al numero di prestiti richiesti. Coerentemente rispetto al trend rilevato su scala nazionale (-2%) e regionale (-0.4%), il calo della domanda si accompagna ad una diminuzione delle erogazioni da parte degli Istituti di credito: il numero dei prestiti erogati nella provincia di Campobasso, infatti, è sceso di un -0.2% rispetto al corrispondente periodo 2010. In questo scenario, tra i fattori che hanno contribuito a sostenere l’erogazione del credito al consumo rispetto al calo della domanda indubbiamente ha giocato un ruolo chiave la buona referenza creditizia di chi ha richiesto il finanziamento. A conferma che la referenza creditizia è stato un motore trainante per l’erogazione del credito e non, come erroneamente alcuni pensano, un fattore di selezione.


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Campobasso

08 febbraio 2012

La disposizione del governatore ai benzinai per garantire la continuità dei servizi in tutto il Molise

Iorio ordina: “Scorte di benzina per i mezzi all’opera” Dalla Regione è giunto ieri l’appello più allarmante rivolto dal presidente ai benzinai: “Conservate una scorta di carburante per i mezzi d’emergenza”. Certo, da Palazzo si chiarisce che la situazione “è sottocontrollo” in tutta la regione. Tuttavia, la richiesta formulata dal governatore Michele Iorio dà il segno di quanto, comunque, la tensione ci sia nelle istituzioni ancor prima che tra i cittadini. Ovviare ad ogni imprevisto è cosa buona e giusta. E prima di tutto vanno salvaguardati gli aiuti, i mezzi di soccorso, gli spartineve, i trattori, i muletti, le ambulanze ed i veicoli della Protezione civile che in queste ore stanno affrontando la crisi con un servizio che, solo nel capoluogo di regione, è garantito quasi ventiquattr’ore su ventiquattro. Il pericolo è che le scorte di carburante possano venire a mancare se le condizioni meteo continuassero ad essere quelle attuali. E le previsioni meteo non sono delle più ottimistiche. Così, dopo il blocco dei tir che aveva creato non pochi disagi a tutto il Molise, giunge la neve a minare l’arrivo delle autobotti. Stessa cosa per quanto concerne i generi

alimentari. Nei supermercati di Campobasso, e di quasi tutti i grandi centri della regione, gli scaffali iniziano a svuotarsi. Scenario quasi da carestia al banco dei prodotti freschi, frutta e verdura in particolare. Mentre le file alle casse aumentano nei momenti di pausa concessi dalla perturbazione. La neve inizia a fare paura, mentre continua la serrata delle scuole anche per oggi e domani. Così ha disposto Iorio, in qualità di massimo responsabile della Protezione civile regionale. “E bene mantenere la chiusura degli edifici scolastici per ridurre al minimo la circolazione delle persone”, ha affermato il governatore aggiungendo che “la situazione è sotto controllo in tutta la regione, anche se esistono però condizioni di criticità per la circolazione e elementi difficili in specifici punti di vari comuni”. Questo è quanto. La regione si imbianca ma “si sta lavorando con impegno per cercare di non lasciare nessun cittadino solo. È comunque evidente che ci troviamo in una condizione molto difficile”. SG

Ora chiudono anche le strade Un’ordinanza provinciale sancisce la chiusura di dodici tratte Strade chiuse, tratti percorribili a stento. Neve e, ancora peggio, ghiaccio. Insomma, disagi in tutta la provincia di Campobasso sono stati registrati in questi giorni. Tanto da spingere l’amministrazione provinciale di Rosario De Matteis a fare uno screening accurato dei pericoli, delle difficoltà riscontrate nel percorrere le strade di competenza. Così, il presidente e l’assessore alla Viabilità, Luciano Di Biase, hanno deciso di chiudere al traffico alcune strade di collegamento. A partire da quella che collega difesa Grande con l’ospedale di Termoli, per continuare con la sp40 da San Martino a Ururi. Dodici tratte (puntualizzate dalla tabella in pagina, nda) che resteranno non carrabili per un lasso di tempo utile alla loro pulizia e messa in sicurezza.

Qui Campobasso: “Collaboriamo tutti” Da palazzo San Giorgio l’appello ai cittadini per la pulizia delle strade private Intanto scuole chiuse oggi e domani Nulla di nuovo sul fronte neve. Dalla mattinata di ieri i fiocchi hanno ripreso ad imbiancare le strade cittadine ed a rendere, così, più duro il lavoro dei mezzi spartineve. Eppure la mattinata era iniziata nel migliore dei modi. Strade quasi libere, o meglio, accessibili dopo che il ghiaccio di lunedì sera aveva reso Campobasso una vera e propria pista da pattinaggio artistico. Ci hanno pensato le nuove nevicate, però, a tagliare le gambe all’entusiasmo. Di tutti i cittadini tranne che degli studenti. Unici a festeggiare, gli alunni delle scuole cittadine hanno gioito alla notizia dell’ordinanza di chiusura dei plessi emessa ad inizio settimana dal sindaco Di Bartolomeo. Chiusura per oggi e domani. Poi si vedrà. Decisione persa secondo un ben preciso piano. Per aiutare i mezzi e gli spalatori, infatti, bisogna prima di tutto ridurre il traffico cittadino. E con le scuole chiuse l’obiettivo si raggiungerebbe. Quel che resterebbe da fare sarebbe solo invitare i cittadini a collaborare spostando di qualche metro la propria auto così da permettere agli spartineve di entrare in azione e liberare parcheggi, marciapiedi e cassonetti dell’immondizia. Già, perché ad aggravare la situazione sono i rifiuti sparsi per strada e i veicoli parcheggiati alla bene e meglio. Se per la sosta selvaggia c’è poco da fare - siamo in piena emergenza e la diminuzione di superficie utile consiglia di chiudere un occhio -, per quanto concerne i rifiuti la Sea ha parlato chiaro. “Teneteli in casa almeno per un paio di giorni”. Ed un nuovo sollecito, in tal senso, è giunto anche da palazzo San Giorgio. L’appello, ancora una volta, è rivolto ai cittadini. Specie ai proprietari di ville cui si chiede “collaborazione e senso civico”. In pratica: “Non chiamateci per ripulire le strade private. Fatelo da voi”. SG

Qui provincia: Scuole chiuse da Petrella a San Giuliano Anche la curia cancella il programma di visite. Intanto a Bojano vince la solidarietà Da Petrella a San Giuliano di Puglia, passando per Vinchiaturo, Bojano e Ripalimosani. L’ordinanza è stata emanata, seppure in modo differente. A quella promossa dalla Regione, nei giorni scorsi si sono aggiunte quelle dei sindaci dei paesi della provincia. A partire da Petrella Tifernina, lì dove il primo cittadini ha chiuso i plessi per oggi e domani. Stessa storia per San Giuliano di Pu-

glia, mentre a Ripalimosani, per ora, il blocco delle lezioni è relativo solo ad oggi. In difficoltà anche la curia di Campobasso e Bojano, costretta a disdire la visita pastorale di oggi a Vinchiaturo e la scuola politica prevista per venerdì. Esempi di solidarietà, in fine, a Bojano, lì dove Comune e ditte private hanno “collaborato per liberare le strade”, sottolinea Gianluca Caiazzo di Sel.


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Campobasso

08 febbraio 2012

Compra un cane con un assegno rubato: denunciato CAMPOBASSO - Roba ‘da cani’. Aveva pensato bene di raggirare un cacciatore del bolzanese, ma i suoi loschi piani sono stati prontamente scoperti dalla Polizia. Lui, un 46enne di Campobasso, è finito nei guai al termine delle indagini svolte dagli agenti: gli accertamenti portati a termine dalle autorità hanno infatti evidenziato come il molisano avesse acquistato dall’uomo un cane pagandolo con un assegno risultato rubato in provincia di Napoli. Per il molisano – il cui comporta-

mento è finito sotto la lente delle forze dell’ordine dopo che lo stesso animale era stato affidato ad un canile del capoluogo dal presunto impostore - è dunque scattata inevitabilmente la denuncia in stato di libertà per truffa e ricettazione. La bestiola, invece, nonostante le rigide temperature degli ultimi giorni verserebbe in buone condizioni di salute e non appena il maltempo concederà tregua verrà restituito al legittimo proprietario.

La neve intrappola tre automobilisti, interviene la Polstrada Conducenti bloccati all’interno delle vetture, autorità in azione anche nel capoluogo CAMPOBASSO - Sepolti all’interno delle proprie auto. La neve che copre finestrini e parabrezza, soffocando così sul nascere ogni possibilità di fuga da quelle vetture divenute nel giro di poche ore vere e proprie trappole per i malcapitati proprietari. Una situazione che si è materializzata ripetutamente nel giro di poche ore anche a Campobasso, presentandosi con facce e vittime nuove ogni volta. Stessi, identici, invece, i protagonisti: gli agenti della Polstrada hanno infatti dovuto faticare a lungo per trarre in salvo numerosi cittadini rimasti loro malgrado bloccati all’interno delle proprie macchine. Interventi provvidenziali, quelli guidati

dalla dirigente Daniela Salvemini – scesa direttamente in campo come parte attiva, oltre che coordinatrice, delle operazioni in questione - concretizzatisi sia in pieno centro cittadino (dove è stato soccorso un conducente rimasto fermo nei pressi di via Cavour ) che nelle aree periferiche. In seguito alle richieste d’aiuto giunte ai centralini, le squadre d’azione della Stradale hanno agito anche e soprattutto lungo le principali arterie provinciali su cui – a partire dalla serata di lunedì – si è abbattuta una tormenta di neve e vento che ha paralizzato lunghi tratti delle stesse arterie. Le autorità sono quindi intervenute in soccorso di diverse persone rimaste intrappolate in auto sulla statale 87, all’altezza di Matrice. Nonostante le avverse condizioni atmosferiche, gli agenti sono riusciti a salvate due automobilisti che da alcune ore stazionavano all’interno delle rispettive vetture letteralmente sommerse dalla neve. Nel corso delle operazioni, gli uomini della Polstrada hanno verificato – attraverso un’attenta perlustrazione condotta su appositi bobcat – che non ci fossero altri conducenti bloccati nella spessa coltre bianca: l’accertamento, quanto mai utile, ha infatti permesso di individuare altri automobilisti, ognuno dei quali ha beneficiato dell’intervento risolutore portato a termine dagli uomini di via Tiberio.

Truffa e ricettazione Raggiro ordito ai danni di un cacciatore, nei guai un campobassano

Emergenza gelo: a rischio soprattutto gli anziani L’improvvisa e gravissima ondata di gelo minaccia la salute degli anziani e dei bambini piccoli, soggetti normalmente deboli, e dei malati cronici. Dal reparto di geriatria dell’Asrem i consigli del dottor Cosimo Dentizzi per affrontare le temperature rigide. Il freddo intenso può provocare patologie acute da raffreddamento: oltre ai tradizionali geloni, il rischio è quello di ipotermia e lesioni gravi, anche mortali. Gli studi recenti evidenziano anche un sensibile effetto del freddo sulla riacutizzazione della sintomatologia nei soggetti affetti da alcune malattie reumatiche aumento del rischio di incidenti domestici, anche mortali, causati dal cattivo funzionamento o la scarsa manutenzione di impianti di riscaldamento ed elettrici (es. intossicazioni da monossido di carbonio, folgorazioni). “Gli anziani – spiega il dottor Dentizzi - sono più suscettibili agli effetti delle basse temperature per la diminuita risposta del sistema di termoregolazione e la ridotta percezione del freddo. Quelli con

L’Asrem consiglia di restare al caldo ed evitare l’isolamento deficit fisici o psichici, come ad esempio i malati di Alzheimer, sono più a rischio, perché non sono in grado di gestire correttamente il riscaldamento domestico e di adottare comportamenti adeguati”. Queste le cautele da adottare per evitare criticità: fare preventivamente scorte alimentari ed avere una quantità sufficiente di medicinali disponibili nella propria abitazione. Se si deve uscire coprirsi bene con un abbigliamento adeguato ed evitare di compiere sforzi eccessivi. In casa mantenere la temperatura non al disotto di 19 gradi e fare un'alimentazione ricca ed equilibrata e bere liquidi caldi. Se si vive soli, è buona norma dare spesso notizie a parenti, amici o vicini, per consentire, ove ve ne sia la necessità, di far intervenire i soccorsi.

AUGURI Oggi compie 100 anni la signora, Maria Ammaturo, madre dell'assessore regionale ai Trasporti, Luigi Velardi. Una donna esemplare e di altri tempi che è riuscita sempre a tenere insieme la famiglia e vivere le gioie e le soddisfazioni dei propri figli e nipoti. Cento anni passati attraverso la bufera della guerra e la rinascita del Molise. Alla signora Maria giungano gli auguri più sentiti del nostro editore, Ignazio Annunziata e dell'intera redazione de La Gazzetta del Molise.

En & En S.p.A. Richiesta di Pronuncia di compatibilità ambientale alla Regione Molise – Assessorato Regionale dell’Ambiente. La società En & En S.p.A., con sede legale in Belluno via I. Caffi n.15/C, ha presentato istanza di Valutazione di impatto ambientale relativamente ad un’opera appartenente all’Allegato B) comma 2) lettera e) “impianti industriali per la produzione di energia mediante lo sfruttamento del vento” della Legge Regionale 24 marzo 2000 n. 21, sita nel Comune di Montemitro, località Monte Roccile e Monte Baiardo in provincia di Campobasso. Trattasi di impianto eolico della potenza di 21 MW elettrici e prevede la posa di sette aereogeneratori di potenza unitaria pari a 3 MW e di una sottostazione MT/AT nel comune di Montemitro e la realizzazione di un elettrodotto in AT che interesserà i comuni di Montemitro, San Felice del Molise, Tavenna, Palata e Montecilfone dove si attesterà a una sottostazione, già predisposta da Terna, per il collegamento sulla linea AT “ Larino – Gissi “. Il progetto e lo studio di impatto ambientale rimarranno depositati presso gli uffici dell’Assessorato Regionale all’Ambiente per la pubblica consultazione e eventuali istanze, osservazioni o pareri da presentare, entro il termine di quarantacinque giorni, allo stesso ufficio dell’Assessorato Regionale all’Ambiente. En & En S.p.A.


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Isernia

8 mecoledì 2012

Il circolo Sel di Isernia contro l'amministrazione per il piano anti neve

Ad Isernia l’efficienza

va sotto zero Duro attacco del circolo isernino di Sel contro l'amministrazione Melogli, accusata di non aver fatto tutto il possibile per fronteggiare l'emergenza neve. Scrive il circolo Sel: “La neve caduta copiosamente negli ultimi giorni ha regalato alla città di Isernia un evento che verrà ricordato nel tempo. La collettività si è ritrovata proiettata in un’improvvisa setti-

mana bianca. Ma se ci discostiamo dalle sensazioni positive, notiamo subito come dinnanzi ad un evento atmosferico così rilevante, non vi sia stata adeguata risposta da parte delle autorità competenti. Nonostante un’allerta meteo avviata con un discreto anticipo e la comparsa dei primi “fiocchi”, l’amministrazione comunale ha deciso di non avviare per tempo la macchina de-

gli interventi. La situazione si è subito palesata nella sua gravità. Già nella serata di Mercoledì 1 Febbraio i primi tronchi spezzati bloccavano la viabilità di alcune strade, per essere rimossi solo durante la mattina del giorno successivo. Ciò che però, ha indignato più di ogni altra cosa gli abitanti è il passaggio a singhiozzo dei mezzi spalaneve che si sono visti (poco)

solo sulle arterie principali della città lasciando letteralmente sommersi dalla neve gli abitanti delle contrade. L’inefficienza nella gestione dell’emergenza è stata caratterizzata inoltre, dall’utilizzo di mezzi inadatti a situazioni del genere come semplici trattori e alcuni mezzi cingolati. Un’incapacità di gestione che ha poi portato alla rocambolesca situazione in cui le strade sono sgombrate (parzialmente) ed i marciapiedi colmi di neve o, peggio ancora, coperti da lastre di ghiaccio, creando così ulteriori disagi alla cittadinanza soprattutto alle persone anziane o con difficoltà motorie. Ma l’eccesso di inadeguatezza della direzione delle operazioni si è mostrato nella giornata di Domenica

5 Febbraio. Quando finalmente la neve ha smesso di cadere, si poteva recuperare nella pulizia del territorio ma purtroppo non è stata avviata alcuna massiccia operazione, bensì solo sporadici interventi. Questo non basta e non può bastare ad Isernia che, vogliamo ricordalo agli amministratori, è ancora un capoluogo di provincia. Sinistra Ecologia Libertà Isernia ringraziando tutti gli operatori ed i volontari per il lavoro svolto sottolinea la totale inefficienza e assenza di coordinamento strategico mostrata dal sindaco e da tutta l’amministrazione nel fronteggiare l’emergenza neve. Una città importante come Isernia non merita di essere trattata in questo modo da una classe dirigente che si è dimostrata non all’altezza della situazione e che è finita proprio come la temperatura degli ultimi giorni: “sotto zero”. Per fortuna la democrazia ci consente di poter scegliere e di poter cambiare le classi dirigenti, e a Maggio tutto questo i cittadini di Isernia se lo ricorderanno”.

Il quotidiano economico milanese dedica una pagina all'industriale

Ittierre, Antonio Bianchi sul Sole 24 Ore

Melogli si difende: non ho attaccato l'esercito Il sindaco sconfessa il comunicato stampa del comune Anche il Solo 24 Ore accende i suoi fari sulla nuova Ittierre. In un ampio articolo pubblicato dal quotidiano economico, si afferma che il rilancio dell’azienda tessile di Pettoranello di Molise supera ogni aspettativa. Già superato nel 2011 il piano dei ricavi. Oltre ogni piú rosea attesa, dopo i guai economici che ha attraversato, la Ittierre – braccio produttivo della It Holding – ha dimostrato che il potenziale produttivo non è stato intaccato, ma anzi, è piú che mai in fermento. “Abbiamo raggiunto con anticipo gli obiettivi che ci eravamo posti per il 2011 – spiega Antonio Bianchi presidente e amministratore delegato di Ittierre – il fatturato a 150 milioni ha superato le nostre attese e per il 2012 pensiamo di arrivare 230, grazie alle licenze che abbiamo siglato nel corso dell’anno. Il piano stilato al momento dell’acquisizione che, forse, saremo costretti a rivedere al rialzo, prevedeva infatti ricavi a 350 milioni in cinque anni.” L’azienda molisana dunque sembra essere tornata agli antichi fasti. “Non è stato semplice – ammette Bianchi – ma il merito è anche delle professionalità altissime che si trovano in Ittierre, che permettono all’azienda di posizionarsi nella nicchia dell’eccellenza. Anche per quanto riguarda i sindacati devo confessare di aver avuto qualche timore all'inizio, come accade sempre quando si affronta una nuova esperienza, ma devo dire che ogni paura si è rivelata

infondata perché ho trovato anche nel sindacato sia a livello aziendale che regionale – un alleato prezioso, anche quando si è trattato di affrontare sacrifici e ristrettezze. Da parte nostra abbiamo cercato di ridare fiducia nel futuro ai lavoratori, senza fare promesse che non potevamo mantenere”. Ed ora la Ittierre punta ad espandersi nel mercato asiatico. “Abbiamo investito e continueremo a investire nella distribuzione - continua il presidente – con l’apertura di nuovi show room e il consolidamento delle partnership commerciali, che comprendono crescita del network retail. Puntiamo molto sulle Hit Gallery – prosegue Bianchi – punti vendita che uniscono in un unico concept store le licenze prodotte da Ittierre. Attualmente ve ne sono 50 nel mondo, ma vorremmo aprirne altri, tenendo conto soprattutto dei mercati asiatici, già oggi traino del mercato del lusso.”

Anche il Solo 24 Ore accende i suoi fari sulla nuova Ittierre. In un ampio articolo pubblicato dal quotidiano economico, si afferma che il rilancio dell’azienda tessile di Pettoranello di Molise supera ogni aspettativa. Già superato nel 2011 il piano dei ricavi. Oltre ogni piú rosea attesa, dopo i guai economici che ha attraversato, la Ittierre – braccio produttivo della It Holding – ha dimostrato che il potenziale produttivo non è stato intaccato, ma anzi, è piú che mai in fermento. “Abbiamo raggiunto con anticipo gli obiettivi che ci eravamo posti per il 2011 – spiega Antonio Bianchi presidente e amministratore delegato di Ittierre – il fatturato a 150 milioni ha superato le nostre attese e per il 2012 pensiamo di arrivare 230, grazie alle licenze che abbiamo siglato nel corso dell’anno. Il piano stilato al momento dell’acquisizione che, forse, saremo costretti a rivedere al rialzo, prevedeva infatti ricavi a 350 milioni in cinque anni.” L’azienda molisana dunque sembra essere tornata agli antichi fasti. “Non è stato semplice – ammette Bianchi – ma il merito è anche delle professionalità altissime che si trovano in Ittierre, che permettono all’azienda di posizionarsi nella nicchia dell’eccellenza. Anche per quanto riguarda i sindacati devo confessare di aver avuto qualche timore all'inizio, come accade sempre quando si affronta una nuova esperienza, ma devo dire che ogni paura si è rivelata infondata perché ho trovato anche nel sindacato - sia a livello aziendale che regionale – un alleato prezioso, anche quando si è trattato di affrontare sacrifici e ristrettezze. Da parte nostra abbiamo cercato di ridare fiducia nel futuro ai lavoratori, senza fare promesse che non potevamo mantenere”. Ed ora la Ittierre punta ad espandersi nel mercato asiatico. “Abbiamo investito e continueremo a investire nella distribuzione - continua il presidente – con l’apertura di nuovi show room e il consolidamento delle partnership commerciali, che comprendono crescita del network retail. Puntiamo molto sulle Hit Gallery – prosegue Bianchi – punti vendita che uniscono in un unico concept store le licenze prodotte da Ittierre. Attualmente ve ne sono 50 nel mondo, ma vorremmo aprirne altri, tenendo conto soprattutto dei mercati asiatici, già oggi traino del mercato del lusso.”


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Isernia

08 febbraio 2012

Frazioni sempre isolate: solo l’impegno delle forze dell’ordine garantisce pane e medicinali

Filignano: sepolti e abbandonati sotto la neve FILIGNANO. Lorenzo Coia, Michel Rongione, Adriano Izzi e Alberto Verrecchia, consiglieri di minoranza del Comune di Filignano, a fronte delle eccezionali precipitazioni, lamentano “il permanere di situazioni di disagio tra i cittadini e diverse situazioni di abbandono e isolamento. Sono risultati assolutamente inadeguati i soccorsi e numerose frazioni restano isolate e con fasce di popolazione anziana e bisognevole di assistenza sanitaria. Il soccorso ad una bimba di tre mesi, il crollo di un capannone agricolo che dove erano ricoverati oltre 100 capi di bestiame, le forze dell’ordine che hanno assicurato l’approvvigionamento del pane fresco e dei medicinali di prima necessità sono il segnale di una grave situazione di sofferenza e di abbandono della popolazione. Le strade provinciali hanno avuto solo un primo intervento di pulizia ma con una sola

Protestano le minoranze: “Pulizia strade inefficiente, sindaco latitante e cittadini lasciati soli”

corsia disponibile e con cumuli di neve ai lati che ingombravano le vie di fuga. Le minoranze non ritengono utile sollevare polemiche sulla latitanza degli amministratori di maggioranza (con a capo il Sindaco unico responsabile quale autorità di protezione civile) ma invitano le autorità preposte e la protezione civile ad intervenire con maggiore efficacia nello sgombro neve, ricorrendo a mezzi con turbina, ripristinando la viabilità da e per le frazioni.Siamo consapevoli che la presenza di 13 frazioni in un paese di sole 700 anime richiede uno sforzo immenso per ripristinare la normalità, come siamo consapevoli della necessità di una maggiore sinergia tra Comune, Provincia e Protezione Civile. La gravità della situazione impone uno sforzo collettivo e straordinario e siamo consci che in questa occasione non mancherà la solidarietà dei cittadini”.

L’ente di via Berta è impegnato su tutto il territorio con 70 mezzi e 100 uomini

Mazzuto: “Sparacino taci, sto lavorando anche per te” Il presidente della Provincia respinge con forza le accuse del sindaco di Scapoli Paese pronto ad accogliere turisti e appassionati di sci di fondo

Capracotta esulta, le abbondanti nevicate hanno salvato la stagione invernale CAPRACOTTA. Le abbondanti nevicate di questi giorni se da un lato sono state causa di difficoltà, dall’altro rappresentano una vera e propria manna per la stagione invernale capracottese. Una coltre di neve che supera i due metri allungherà notevolmente la stagione invernale per la gioia degli appassionati dello sci di fondo e gli amanti della neve. “ Sono già tanti – dice il sindaco Antonio Monaco - coloro che hanno raggiunto Capracotta nelle ultime settimane, e lo spettacolo che si offre ai nostri occhi in questi giorni non potrà che attrarre tantissime altre presenze nella nostra località. Passata questa momentanea emergenza invitiamo tutti, già dai prossimi giorni, a raggiungere Capracotta per godere le bellezze della nostra località. L’abbondante nevicata va vista anche sotto questo aspetto perché rappresenta una boccata di ossigeno per l’economia dell’altissimo Molise, un aspetto quest’ultimo da non trascurare.

ISERNIA. Il presidente della Provincia di Isernia Luigi Mazzuto è furioso. Si sta facendo il “mazzo” per l’emergenza neve (è stato visto sugli spazzaneve, è stato visto anche all’opera con la pala), ma certe dichiarazioni lo lasciano interdetto: “Leggo con rammarico – afferma - quanto dichiarato alla stampa dal sindaco di Scapoli Renato Sparacino in merito agli interventi messi in campo dalla Provincia di Isernia per far fronte all’emergenza neve, “insufficienti” a suo dire. Ritengo sia vergognoso auspicare la chiusura delle Province proprio in un momento in cui si sta dimostrando la valenza di questi Enti nella gestione e nel coordinamento delle forze per fronteggiare sul territorio le criticità delle copiose nevicate delle ultime ore. Colgo l’occasione per ricordare al sindaco di Scapoli che proprio il suo comune è stato raggiunto in più occasioni dai mezzi e dagli uomini della Provincia di Isernia, destinando gli interventi non soltanto sulle arterie di competenza provinciale, ma addentrandosi nelle frazioni di Scapoli lungo le vie comunali. È facile in un momento di disagio per le nostre comunità scaricare le colpe della propria inefficienza amministrativa sugli altri. Ricordi il sindaco Sparacino l’intervento della turbina della Provincia di Isernia per raggiungere la frazione Pantano o ricordi il soccorso ad una donna infartuata la cui abitazione era del tutto isolata, a dimostrazione che dal Comune di Scapoli non erano state spiegate le dovute forze per far fronte alle richieste dei cittadini. Oppure ricordi la falsa richiesta di soccorso mediante la Protezione Civile ai mezzi provinciali per dare aiuto a due dializzati, in realtà mai esistiti. Un intervento questo che ha distratto le forze inutilmente. In un momento così difficile, io credo sia necessaria

l’azione, più che la polemica. Al sindaco di Scapoli vorrei ricordare come in molti piccoli centri di montagna della nostra provincia sono stati i sindaci per primi ad indossare i guanti e ad imbracciare una pala o hanno avuto la capacità di coinvolgere i cittadini in una azione virtuosa di cooperazione. È evidente che Sparacino pecca di tali doti amministrative: ha, infatti. dichiarato alla stampa di aver rischiato la vita “perché il cedimento del tetto del Municipio per il peso della neve a momenti lo avrebbe investito”. Credo che se Sparacino fosse stato fuori dalle calde stanze del Comune e si fosse reso concretamente utile, dando assistenza alla comunità, non avrebbe rischiato nulla. Infine, voglio ricordare che la Provincia di Isernia sta lavorando senza sosta da ormai quattro giorni con circa 70 mezzi e oltre 100 uomini sparsi su tutto il territorio provinciale per portare assistenza e per garantire la praticabilità delle strade. Al momento tutte le vie provinciali di accesso ai 52 comuni della provincia di Isernia sono percorribili. In molti casi, come nel Comune di Scapoli, gli interventi hanno riguardato anche arterie comunali. Le azioni sono state messe in campo in raccordo con tutte le altre forze dell’ordine e con la Protezione Civile. Attestati di apprezzamento sull’operosità dei nostri uomini sono arrivati da quanti in questi giorni senza sosta ci stanno affiancando per far fronte alle criticità e per garantire, soprattutto ai cittadini con maggiori difficoltà, assistenza e soccorso. Ringrazio, pertanto, quanti in queste ore con senso di profonda civiltà e con abnegazione stanno svolgendo un lavoro che va ben oltre le aspettative e le proprie mansioni. Passata l’emergenza, ci sarà il tempo per capire chi ha svolto il proprio dovere e chi no”.


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Termoli

08 febbraio 2012

Il sindaco di Montenero di Bisaccia chiude le scuole anche oggi

Ghiaccio e neve, Travaglini corre ai ripari per rimuoverli MONTENERO DI BISACCIA – Le avverse condizioni meteo hanno indotto il sindaco, Nicola Travaglini, a disporre anche per oggi la chiusura straordinaria e temporanea di tutte le scuole statali e non statali presenti sul territorio comunale, comprese le scuole dell’infanzia. Allo stesso tempo l’Amministrazione comunale comunica che sono state rimosse pericolose formazioni di ghiaccio e neve da alcuni tetti di edifici nei pressi dei quali è più assiduo il transito pedonale. Data la verosimile necessità di affrontare anche nei prossimi giorni lo stato di emergenza causato da precipitazioni nevose e dalla formazione di ghiaccio sulle principali vie di comunicazione, si è provveduto inoltre a rifornire i magazzini comunali di ulteriori quantità di sale. Infine viene ricordato che per qualunque comunicazione di emergenza è possibile contattare il responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale ai numeri: 0875.95.92.46 – 348.36.86.617. “Ringrazio i dipendenti comunali – ha affermato il Sindaco Travaglini – gli operai, i volontari della Protezione Civile e i privati che si stanno adoperando senza sosta per garantire la percorribilità delle principali strade del paese e per assicurare i servizi essenziali ai cittadini”.

Notizie in breve SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI – Il ghiaccio e il freddo polare hanno indotto il sindaco di San Giacomo degli Schiavoni, Rino Bucci, ha ordinare la chiusura delle scuole anche per oggi e domani. Le strutture interessate sono: la scuola elementare e materna “Benedetto Croce. SAN MARTINO IN PENSILIS – Il sindaco, Vittorio Facciolla, ha ritenuto opportuno disporre la chiusura delle scuole dell’Infanzia, Elementare e Mediai nelle giornate di oggi domani, non potendosi garantire né la presenza di personale docente ed ausiliario né la circolazione degli scuolabus comunali. LARINO - A causa del perdurante maltempo, il convegno "L’Agricoltura in Molise: Analisi di una

Intervento di Protezione Civile della Guardia Costiera

crisi e proposte", organizzato dall'Italia dei Valori Molise, previsto per venerdì 10 Febbraio all'Hotel Campitelli sarà rinviato a data da destinarsi. TERMOLI - Le pessime condizioni climatiche la serata di selezione del Cineclub Kimera è stata rinviata. Riprenderà regolarmente, tempo permettendo, lunedì prossimo, 13 Febbraio. CASTELMAURO - Un paziente bisognoso di cure essendo dializzato è stato soccorso da l’ambulanza del 118 per essere trasportato all’ospedale San Timoteo di Termoli. Il mezzo sanitario ha incontrato molte difficoltà per la strada ghiacciata ed è stato raggiunto e poi scortato da una pattuglia della Polizia Stradale.

PETACCIATO – Gli uomini della Guardia Costiera di Termoli, su segnalazione della Protezione Civile del Comune, sono intervenuti per liberare una famiglia rimasta bloccata nella propria abitazione dall’abbondante nevicata che ha interessato il centro del litorale. I militari sono intervenuti con il mezzo di servizio, ”Defender”, congiuntamente a due volontari della Protezione Civile. L’intervento, durato complessivamente due ore, ha consentito di liberare l’accesso dell’abitazione, del garage e parte della strada di accesso alla casa.

Sequestro di droga e denunce da parte dei carabinieri BASSO MOLISE – Oltre ai tantissimi interventi di soccorso alla gente ed agli automobilisti per causa delle abbondanti nevicate, i carabinieri hanno continuato nel loro servizio di prevenzione e repressione. Con il coordi-

namento del Comando provinciale a Casacalenda i militari della locale Stazione hanno denunciato a piede libero per il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità R.N., 48enne di Bonefro, sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora in Bonefro, invece sorpreso a girovagare nell’abitato di Casacalenda. A Termoli i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente un 18enne del luogo, il quale veniva controllato durante le ore notturne e trovato in possesso di 6 grammi hashish e 1 grammo marijuana, nonché materiale atto al confezionamento dello stupefacente rinve-

nuto presso la propria abitazione: sia la droga che il materiale è stato sequestrato. Infine a Campomarino i militari della locale Stazione, a conclusione delle indagini avviate a seguito della denuncia presentata dal titolare di un esercizio commerciale del posto che aveva subito un furto di generi alimentari (bottiglie di liquore ed altro) e 100 euro in denaro contante perpetrato la notte tra il 4 e il 5 Febbraio scorso, hanno denunciato per furto aggravato due giovani di Portocannone: un 19enne ed un 24enne. Gli inquirenti sono risaliti ai due attraverso la targa di una autovettura notata circolare subito dopo il furto. I giovani hanno ammesso le loro responsabilità e riconsegnavano la refurtiva per un ammontare di circa 350 euro.


Termoli

13 08 febbraio 2012

Da oltre trenta anni non si registrava una perturbazione di questa portata

Temoli stretta nella morsa della neve e gelo Il monito di Cosmo Tedeschi

Una carrellata di immagini testimonia il fascino della città rivierasca sotto la coltre bianca Non cessa l’emergenza neve e ghiaccio nella città adriatica e nel basso Molise. Anche ieri proprio a Termoli la neve è continuata a cadere creando non pochi problemi ad automobilisti e pedoni in città e specialmente nelle zone periferiche. Se nel primo pomeriggio la morsa del gelo siè allentata verso sera ha ripreso a nevicare. Comunque superata la crisi delle ore del mattino n la quasi totalità delle strade ghiacciate, l’intervento degli operai del Comune e della Protezione Civile ha reso le strade più percorribili. Dalle prime ore dell’alba ruspe e pale meccaniche, seguite dai spargisale, hanno dato la possibilità ai mezzi di circolare se pur muniti di catene o pneumatici da neve. Non da meno l’opera meritoria degli operatori ecologici che, messi a disposizione dalla società che gestisce la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, hanno liberato dal ghiaccio i marciapiedi del centro città. Qualche4 problema anche alla stazione ferroviaria dove sono stati all’opera i tecnici per controllare le linee elettriche che comandano gli scambi dei binari ed evitare che si bloccassero per il ghiaccio. Ormai si è al quinto giorno consecutivo di maltempo e quello che preoccupa maggiormente è che iniziato a scarseggiare le derrate alimentari nei supermercati, specialmente frutta e verdura. Ieri sono ancora rimasti ancorati in porto i pescherecci sia per la mancanza di carburante, sia per il mare agitato e il gran freddo. Tutte le scuole della città resteranno chiuse finoa domani, su disposizione del Presidente della Regione Michele Iorio, anche perché il bollettino della Protezione Civile del Molise annuncia ancora neve almeno fino ad oggi.

Zuccherificio: “Basta imposizioni, bisogna lavorare insieme”

“Zuccherificio, il governo regionale riconosca i propri errori e collabori con l’opposizione per salvare lo stabilimento”. È il commento del capogruppo dell’Italia dei Valori in consiglio regionale, Cosmo Tedeschi, sulla questione dello Zuccherificio del Molise. “Per ottenere un rilancio reale dell’azienda occorre, per prima cosa – evidenzia l’esponente dipietrista – ridare fiducia all’intero sistema, ovvero ai bieticoltori, alle banche, ai dipendenti. Successivamente è necessario portare avanti un progetto serio, chiaro, veritiero, ma soprattutto condiviso. La proposta deve essere partecipata ed approvata all’unanimità, non invece decisa da poche persone e da queste imposta a tutti gli altri. In questo modo, infatti, non si dà fiducia al sistema, bensì lo si mette ancor più in difficoltà. L’attuale piano di risanamento solleva infiniti dubbi e non si distingue affatto da quello che viene continuamente riproposto, oramai, da dieci anni a questa parte. E che si è già ampiamente dimostrato inadeguato e non risolutivo”. Ora, ribadisce Tedeschi, “la gestione dello Zuccherificio deve essere affidata a un soggetto credibile e pienamente bancabile, che possa vantare riconosciute capacità imprenditoriali. Questi sono soltanto alcuni dei punti chiave che, insieme ad altri studi di fattibilità ed approfondimenti economici, possono consentire il rilancio effettivo dello stabilimento saccarifero. Restando invece attaccati a tutti i costi alla vecchia strada, che prevede di gestire e controllare politicamente l’azienda, non si arriverà mai da nessuna parte”. Inoltre, sottolinea il capogruppo regionale, “è inaccettabile che la maggioranza risolva i propri problemi interni attraverso nomine politiche che riteniamo quanto di meno opportuno per una questione così delicata come quella dello Zuccherificio. L’affidamento di un’azienda in crisi andrebbe invece assegnato a manager o professionisti che abbiano già dimostrato, in passato, di essere in grado di risanare società in difficoltà. Basta con le nomine calate dall’alto”. Per tutti questi motivi, afferma il capogruppo dell’Italia dei Valori, “invitiamo il governo regionale a seguire anche le indicazioni della nostra coalizione, in modo da adottare all’unanimità le migliori soluzioni possibili nell’interesse esclusivo del futuro dello zuccherificio e nell’ottica della salvaguardia di tanti posti di lavoro”. Cosmo Tedeschi Capogruppo dell’Italia dei Valori In Consiglio regionale


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Sport

8 febbraio 2012

Lega Pro - Seconda Divisione Ieri è saltato l’allenamento: i rossoblù non riescono a raggiungere Campobasso La gara con l’Ebolitana sarà quasi certamente rinviata, stando alle attuali previsioni meteo

Il portiere Ioime ricoverato in ospedale per una bronchite

Il portiere Ioime

Il numero uno si sta sottoponendo ad accertamenti che possano scongiurare complicazioni Momento delicato anche per il Campobasso. Così come per la maggior parte della popolazione italiana. Ovviamente al cospetto di situazioni critiche, le faccende sportive passano di gran lunga in secondo piano. I rossoblù ieri non hanno ripreso gli allenamenti e molto probabilmente resteranno fermi anche oggi. Il problema maggiore riguarda il raggiungimento del capoluogo di regione da parte degli atleti che domenica sera avevano fatto ritorno nelle proprie abitazioni. Molti ancora non rientrano in sede e difficil-

mente riusciranno a farlo nella giornata odierna. Qualora il gruppo dovesse essere al completo, gli allenamenti si svolgeranno in una palestra al coperto. La gara di domenica contro l’Ebolitana resta, comunque, a forte rischio. Il regolamento impone alla squadra ospitante di sgombrare il campo dalla neve, qualora non si verifichino precipitazioni nelle 48 ore precedenti al match. Pertanto se venerdì nevicherà, così come previsto, la società non sarà obbligata a spalare il campo e il match sarà certa-

mente rinviato. In caso contrario, invece, bisognerà necessariamente liberare il rettangolo da gioco, altrimenti si incorrerebbe nella sconfitta a tavolino. Si era pensato anche di disputare il match in altra sede, ma questa ipotesi resta poco percorribile. Sarebbe, comunque, opportuno disputare la gara su un campo che possa permettere di giocare al calcio, visto che l’incontro sarà delicato. I molisani dovrebbero ospitare l’Ebolitana, nel primo di due scontri diretti. La domenica seguente si viag-

L’intervista

Cruz: “Anche senza Balistreri continueremo a lottare per la maglia” Domenica ha realizzato il suo terzo gol stagionale. Ancora una volta lontano dal Selva Piana. Sergio Cruz Pereira sta sorprendendo molti, perché in tanti non avrebbero scommesso un centesimo su di lui. E il brasiliano, nel post gara di Perugia, si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa: ‘Dopo il gol di domenica ho baciato la maglia per far capire ai tifosi che anche se un grande giocatore come Balistreri è andato via, ci siamo sempre noi che diamo il massimo per questa maglia e lotteremo fino alla fine per raggiungere la salvezza. Per quanto riguarda la gara con il Perugia, nonostante le tante difficoltà, l’avversario, la mancanza di allenamenti e le tante ore di pullman per raggiungere l’Umbria, abbiamo fornito una prova dignitosa. Sono contento per noi per la conquista del punto, utile tanto per la classifica, quanto per il morale.’ Adesso, però, come ripetuto anche ieri è giunto il momento di fare punti in casa perché la classifica resta deficitaria. ‘Purtroppo in casa facciamo fatica ha concluso Cruz – ma cercheremo di migliorarci anche sotto questo aspetto. Soprattutto perché in casa ci aspettano gli scontri diretti che dobbiamo necessariamente far nostri.’ RS

GIUDICE SPORTIVO gerà alla volta di Fondi. IOIME – E’ stato ricoverato nella serata di lunedì presso l’Ospedale Cardarelli il portiere rossoblù Raffaele Ioime. Il numero uno è alle prese con una pesante bronchite che ha reso necessario il ricovero presso il nosocomio del capoluogo di regione. Il portiere si sta sottoponendo in queste ore ad ulteriori accertamenti, ma la situazione dovrebbe volgere al meglio. Ovviamente formuliamo a Ioime i migliori auguri di una pronta guarigione. dim

2 GARE Calascibetta (Ebolitana) Fava (Paganese) 1 GARA Pucciarelli (Gavorrano) Scarpa (Paganese) Viscido (Campobasso) Esposito (Campobasso) Salvati (Arzanese) Manzo (Arzanese) Esposito (Neapolis M.) Papasidero (Catanzaro) Konate (Fondi) Ammende Fondi (€ 2.500) Arzanese (€ 1.000)

Macalli: “Dall’anno prossimo chi non paga sarà fuori dalla Lega Pro”

Un fiume in piena: è il presidente della Lega Pro Mario Macalli che è intervenuto lunedìsera ad Odeon Tv nel corso della trasmissione "C Siamo" condotta da Stefano Peduzzi e dedicata alla Prima e alla Seconda Divisione. Prima ha risposto seccamente a chi aveva proposto il rinvio del turno di campionato a causa del maltempo: "E' stata premiata la nostra volontà di non rinviare la giornata di campionato, la decisione è stata giusta. Prendiamo diritti da professionisti e bisogna anche dimostrare di esserlo. I club delle categorie inCruz mostra la maglia feriori si sono fermati, ma Serie A e B dopo il gol al Perugia hanno giocato. Pertanto era normale che anche noi della Lega Pro lo facessimo. I campi erano in geneGLI ARBITRI DELLA 27^ GIORNATA rale in buone condizioni grazie Aprilia-Celano Pierro di NoIa al lavoro effettuato dalle società, Arzanese-Perugia Fabbri di Ravenna io stesso in passato ho fatto gioCampobasso-Ebolitana Fanton di Lodi care le mie squadre in condiCatanzaro-Fano A.J. CeccareIIi di Rimini zioni anche peggiori. Ricordo Gavorrano-Isola Liri Casaluci di Lecce una trasferta da Crema ad AlesGiulianova-Aversa N. Fabbrini di Livorno sandria con oltre quaranta cenL’Aquila-Milazzo Adduci di Paola timetri di neve, eppure all'epoca Neapolis-Chieti BorrieIIo di Mantova giocammo senza problemi, non Paganese-Fondi Barbeno di Brescia vedo dunque perché non avrebV. Lamezia-Vibonese Intagliata di Siracusa bero dovuto farlo domenica le squadre".I
 nevitabile poi una doRiposa: Melfi

manda sulla riforma dei campionato che potrebbe essere messa in atto già dalla prossima estate: "Siamo stufi di questi campionato con tante penalizzazioni, purtroppo abbiamo a che fare spesso con dei presidenti-avventurieri che non hanno i soldi per pagare i giocatori e la penalizzazione diventa inevitabile. Vogliamo tutelare i tanti imprenditori per bene che fanno parte della nostra lega. Per l'anno prossimo le squadre iscritte dovranno versare subito le fidejussioni per tutta la stagione, altrimenti chi non è in grado di adempiere ai costi di un campionato non deve partecipare. Siamo stufi di vedere classifiche falcidiate dalle penalizzazioni". Il presidente Macalli


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Sport

8 febbraio 2012

Calcio serie D

Trivento, da ieri allenamenti in Campania La drammatica situazione che ha colpito il Molise in questi giorni sta portando delle gravi ripercussioni anche sul calcio e le previsioni per i prossimi giorni sono tutt’altro che confortanti. A causa delle forti precipitazioni nevose, che impediscono lo svolgimento delle regolari sedute di allenamento, l’Atletico Trivento è stato costretto ad “emigrare” e da ieri pomeriggio lavora in Campania. La squadra di mister Agovino è attesa domenica prossima dalla difficile trasferta di Teramo contro il San Nicolò e per questo dovrà prepararsi nel migliore dei modi all’appuntamento. Il team gialloblù si dividerà tra il Comunale di Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano; oggi e domani sono previste doppie sedute di

Lutto in casa gialloblù La redazione sportiva della Gazzetta del Molise si unisce al dolore che ha colpito il direttore generale dell’Atletico Trivento Marco Meo e a tutta la sua famiglia per la scomparsa dell’amato padre Riccardo.

allenamento con amichevole nel pomeriggio: avversaria di turno sarà quasi certamente il Savoia ma potrebbe essere anche l’Arzanese club di Lega Pro. Venerdì è in programma l’allenamento pomeridiano e sabato mattina, dopo la rifinitura, il team di Agovino partirà per l’Abruzzo, condizioni meteo permettendo, dal momento che nel week end sono previste nuove precipitazioni nevose. Al di là di quello che accadrà domenica e del possibile rinvio della gara, visto che a Teramo le condizioni meteo non sono certo delle migliori, l’allenatore dei trignini Massimo Agovino non ha voluto assolutamente spezzare ulteriormente il lavoro: “Ringrazio la società per questo ennesimo sforzo e per averci messo nelle condizioni di allenarci regolarmente. La squadra era ferma da cinque giorni, ha fatto più vacanze ora che nella settimana di Natale. A prescindere da un ipotetico rinvio della partita contro il San Nicolò i ragazzi hanno bisogno di allenarsi quotidianamente e con un determinato programma di lavoro per cui è stato necessario allontanarci dal Molise”. AP

Curiosità

Il Comunale di contrada Acquasantianni è ricoperto da un fitto manto di neve ed allora i gialloblù sono emigrati ad Ottaviano dove si prepareranno in vista della gara contro il San Nicolò Giovedì test amichevole con il Savoia o l’Arzanese

Figc Molise

Nuova sospensione dei campionati La finale di Coppa si gioca a Venafro

In questi giorni sul web circolano foto davvero particolari che raccontano, nei modi più svariati, come i molisani stanno vivendo l’eccezionale nevicata che si è abbattuta sulla nostra regione. Alla redazione sportiva della Gazzetta del Molise non è sfuggita una foto davvero singolare: in Piazza Fontana a Trivento un gruppo di volenterosi supporters gialloblù hanno realizzato un originalissimo igloo e, naturalmente, non poteva mancare un simpatico “omaggio” al presidente dell’Atletico Trivento Edoardo Falcione.

Il comitato regionale della Figc-Lnd fa sapere che, a seguito del perdurare dell’eccezionale ondata di freddo e gelo che ha investito l’Italia ed in particolare il Molise, dopo gli ultimi provvedimenti già adottati nello scorso fine settimana, ha disposto per sabato 11 e domenica 12 e lunedì 13 febbraio 2012 l’ulteriore sospensione di tutte le attività calcistiche in programma sul territorio regionale. La Figc Molise ha disposto, altresì, l’annullamento della sosta tecnica prevista per il 4 marzo 2012 e lo slittamento del calendario delle gare per tutti i campionati, con la ripresa dell’attività sabato 18 e domenica 19 febbraio, ripartendo dall’ultima giornata non disputata. Per quanto riguarda invece la finale di Coppa Italia tra le società Campobasso 1919 e Termoli Calcio 1920, viste le necessità di programmazione della fase nazionale della manifestazione, ha stabilito che la gara venga disputata domenica 12 febbraio 2012, alle ore 15, presso lo stadio “Marchese Del Prete” di Venafro, fatte salve eventuali problematiche legate al maltempo.

Basket Divisione Nazionale B

Mens Sana, nuovo rinvio del match contro il Bernalda Il maltempo condiziona anche il basket regionale. La gara tra la Italcom Call U2 Mens Sana Campobasso e la Cestistica Bernalda, già rinviata domenica scorsa ed il cui recupero era stato fissato per

domani, con inizio alle ore 19.30, visto il perdurare delle avverse condizioni meteo, su decisione del Settore Agonistico della FIP è stata ulteriormente rinviata a data da destinarsi. Probabile la data per il

recupero (così come per tutte le altre partite inserite nel quarto turno del girone di ritorno e non disputate) potrebbe essere il prossimo 15 marzo considerato che il campionato osserverà un turno di riposo per la

disputa delle finali di Coppa Italia. I biancoverdi, neve permettendo, dovrebbero ritornare sul parquet giovedì 16 febbraio nel turno infrasettimanale contro il Martina Franca.


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