ANNO VIII - N° 170 - DOMENICA 22 LUGLIO 2012 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 05 del 05/03/2005 - Direttore Responsabile: Franco Boccia - Direttore Editoriale: Diana Esposito Blob di A. Piccirillo sede legale: via Veneto, 113 - 80054 Gragnano (NA) Tel. 0874.438918 - Fax 0874.318087 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Centro Offset Meridionale srl Caserta Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita
GIORNALE SATIRICO
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L’Oscar del giorno a Nicola Manocchio
L'Oscar del giorno lo assegniamo al sindaco di Fossalto, Nicola Manocchio, che da tempo sta cercando di portare all'attenzione di tutti la disperata situazione della scuola del suo paese. Realizzata per potere assicurare tranquillità a chi la frequenta, di antisismico non ha praticamente nulla. Per questo, ci ha provato ancora ieri a denunciare la situazione nella speranza che il caso possa scoppiare per assicurare una scuola vera al paese. Ci sarà un giudice a Berlino?
Il Tapiro del giorno ai sindacati
Il Tapiro del giorno lo diamo ai sindacati. Nel mentre il problema lavoro si fa sempre più pesante, le imprese non riescono a leggere strategie possibili per il futuro, le sigle sindacali si cimentano in virtuosismi come quelli di difesa dei premi di produzione dei dirigenti. Ma anche accettando i 29 licenziamenti allo Zuccherificio pure in mancanza di un quadro preciso di riferimento su come e in che maniera individuare chi dovrà andare via. La difesa delle sole posizioni forti non dovrebbe essere bagaglio di sindacati veri.
REGIONE
I consiglieri non più 30 ma 21 Lo sostiene anche la Corte Costituzionale A PAG. 5
POLITICA
La riduzione delle Province ripropone il caso Molise Domani la protesta A PAG. 14
CAMPOBASSO
La chiesa di San Giorgio riprodotta su di una moneta da 5 euro A PAG. 11
TAaglio lto
2 22 luglio 2012
Denunciato il cinico tempismo con cui le Forze sociali si sono schierate a favore dei dirigenti regionali oggetto di migliaia di euro di produttività
Il segretario regionale di Rc, Italo Di Sabato; il segretario regionale del Pdci e il consigliere regionale della Federazione delle sinistra, Salvatore Ciocca, uniti contro i sindacati che “con tempismo e cinismo” sono intervenuti in difesa della dirigenza regionale che nei giorni scorsi ha incassato un importo pari al 60 per cento del cosiddetto premio di produttività (“che, in quanto a soldoni, dicono i tre della sinistra, s'avvicinano al guadagno annuo di un lavoratore di questa regione”). Nel bel mezzo dell’estate molisana infarcita di problemi economici, di crisi economiche, di episodi di disagio civile, di situazioni al limite della sopravvivenza e di una lunga serie di fatti di cronaca che denunciano la progressiva deriva verso la povertà di ampie fasce sociali, la Regione Molise ha versato somme da 10 a 15 mila euro ai propri dirigenti giustificate dall’applicazione di un apposito provvedimento di legge che dovrebbe premiare, tra i dirigenti, solamente coloro che sono nella condizione di dimostrare che il proprio operato abbia procurato un sostanziale vantaggio all’amministrazione e alla collettività. Un provvedimento, invece, la cui applicazione corrisponde unicamente all’aggiunta di un sostanziale e
Silenzio assoluto, invece, sulle vicende dello Zuccherificio, della Solagrital, della Fiat e delle centinaia di vertenze aperte dai lavoratori delle piccole imprese molisane
Di Sabato, Macoretta e Ciocca hanno rotto il tabù dell’intangibilità del sindacato sostanzioso irrobustimento degli emolumenti. Un provvedimento discriminatorio, la cui “produttività” è nel generale risentimento delle altre categorie lavorative e, soprattutto, della società civile ormai strastufa delle parzialità, dei vantaggi, del mantenimento di privilegi urticanti del buon senso comune e della giustizia sociale, soprattutto in una conclamata crisi economica. Il concetto di equità annunciato dal governo Monti al suo insediamento
Hit Parade, trasmissione radiofonica che ebbe un largo larghissimo seguito per almeno una ventina d'anni nel nostro Paese. Una trasmissione capace di assurgere a fenomeno, fino a generare numerosi tentativi di applicazione dei propri meccanismi, per tacere dei tentativi di imitazione. Oggi, e per ogni settimana, un disco accompagnerà uno dei protagonisti di questa rubrica.
Il leitmotiv. La voglia di convocare il Consiglio regionale sembra portare Pietracupa a cantare “Tornerò” dei Santo California
viene quotidianamente disatteso, irriso, devastato da situazioni come questa generata dalla Regione Molise che, tra le Regioni italiane, è la più sovraccarica di provvedimenti che vanno a incidere e a pesare sul reddito dei cittadini (tasse, imposte, addizionali e via dicendo) per turare le falle dell’economia locale. A dispetto di questa generalizzata condizione di disagio collettivo è venuto fuori il premio di produttività in favore di gente che porta a casa da
CAMPOBASSO. E' stato il presidente del Consiglio regionale, Mario Pietracupa, a lanciare l'idea di sedute consiliari a raffica per svolgere ordini del giorno mai chiusi. La legge regionale, non si sa fino a che punto in piedi, assegna solo la possibilità di adottare atti indifferibili. Sta di fatto che, al contrario, sembra emergere in molti consiglieri la nostalgia delle sedute di Consiglio regionale nonostante ben poco il materiale prodotto. Sembra, così, che il presidente del Consiglio faccia riecheggiare la canzone dei Santo California "Tornerò" nei corridoi di palazzo Moffa. "Rivedo ancora il treno allontanarsi (dopo la sentenza del Tar) e tu (aula del Consiglio regionale), che asciughi quella lacrima - tornerò com'è possibile un anno senza te. Adesso scrivi (per il ricorso) aspettami (convocherò la seduta), il tempo passerà, un anno non è un secolo - tornerò, com'è difficile restare senza te (Consiglio regionale).
Sei sei la vita mia quanta nostalgia senza te tornerò, tornerò (a presiedere il Consiglio)". Ora si resta in attesa di capire come si andranno a svolgere i lavori del Consiglio regionale, quali gli argomenti che dovranno essere
150 a 200mila (e oltre) euro l’anno che i sindacati hanno inteso difendere rompendo la consegna del silenzio - come sottolineano Di Sabato, Macoretta e Ciocca - “nei casi spinosi dello zuccherificio, della Solagrital, della Fiat e delle centinaia di vertenze aperte dai lavoratori delle piccole imprese molisane dalla costa all’entroterra”. Gente di cui il cittadino è all’oscuro in che cosa si sostanzi il merito e il diritto per cui debbano essere ulteriormente ristorati. Non bastassero i premi di produttività, la Regione Molise è anche titolare della cosiddetta Legge Quadro. Altro provvedimento discriminatorio; altra condizione premiale ad libitum di una parte del personale in assenza di qualsivoglia giustificazione se non quella di essere stata inclusa in un determinato livello funzionale a seguito di decisioni e di scelte di pura essenza e marca clientelare, complici i sindacati. La dura presa di posizione di una parte della sinistra nei confronti del sindacato, un tempo intoccabile tabù, dovrebbe aprire gli occhi al potere politico e amministrativo che non vede e non s’accorge del livello di esasperazione cui è giunta la parte più cospicua della società civile. Dardo
esaminati, quali le risposte che saranno date ai cittadini e al mondo delle imprese. Interrogativi aperti proprio mentre nei corridoi riecheggiano le note di "Tornerò" dei Santo California.
TAaglio lto
3 22 luglio 2012
“Sacrifici, ma non a senso unico Tagli ai medici e non ai dirigenti” CAMPOBASSO. "Sacrifici sì, ma non a senso unico, dopo la riduzione del 20% a carico dei medici del territorio (medici di famiglia, pediatri e guardie mediche) ora è giunto il momento di tagliare i costi della politica e della macchina amministrativa". Questa la richiesta avanzata da Ernesto La Vecchia, dirigente nazionale dello Smi, alla regione Molise. Pesa, e non poco, infatti, la recente pubblicazione della delibera con la quale la Regione ha provveduto ad elargire i premi di produttività ai propri dirigenti. Qualcosa come 800mila euro cifra che rappresenta il 60 percento della somma da erogare come competenza per il 2011. Poi, ci sarà il pagamento del restante 40 percento. A queste cifre, poi, fanno riscontro quelle che continuano a girare a livello di Consiglio regionale che stridono, fortemente, con i tagli imposti sugli stipendi di altre categorie. Come quella, per l'appunto, medica. "Con la nostra decisione – spiega – abbiamo dimostrato ancora una volta la nostra disponibilità nella lotta contro questa dura situazione di crisi economica. I cittadini, nonostante ciò, continueranno, grazie a noi, ad avere un servizio sul territorio di grande livello professionale". A pesare, per intanto, il taglio agli
La lettera denuncia è dello Smi La Vecchia: “A noi reciso il 20% dello stipendio, agli amministrativi tutto resta come prima”
emolumenti fin qui erogati ai sanitari. "I medici vedranno decurtati i propri compensi del 20% – continua il dirigente nazionale Smi - con un risparmio prevedibile di circa 1 milione di euro. A fronte di questo sacrificio chiediamo, però, che anche in altri settori si facciano i dovuti tagli, a partire dalla Politica e dagli stipendi dei consiglieri, degli assessori e dei burocrati e consulenti della regione. Altrimenti tutto ciò risulterà essere un provvedimento inutile oltre che ingiusto e iniquo". A non essere digerito, infatti, è quanto registrato nell'erogazione dei premi di produttività ai dirigenti ma anche al mantenimento di numeri e soldi relativi alla classe politica regionale. "È opportuno dare l’esempio – conclude Crudele, segretario regionale S.M.I.- altrimenti questo intervento del governo regionale rischia di essere l’ennesimo gioco di prestigio della “casta”: togliere ai lavoratori per preservare i propri privilegi". Un appello, quello del Sindacato medici, che segue le denunce fatte anche da quanti operano nella continuità assistenziale con i loro già magri stipendi che si sono ridotti ulteriormente. Sarebbe il caso, a questo punto, di ridisegnare l'ossatura del sistema burocratico e politico e renderlo morigerato rispetto ai tempi che viviamo.
Il nuovo caso. Il 16 luglio è stata firmata la delibera per l’erogazione dei fondi di produttività
Dirigenza sanitaria, premi per oltre un milione e mezzo CAMPOBASSO. Come se non bastasse, ora ci sono i pagamenti dei premi anche ai dirigenti dell'Asrem. "Dopo il "tesoretto" dei dirigenti regionali, ecco quello dei colleghi dell'Asrem che stanno per intascare il premio per il "trattamento economico connesso agli incarichi dirigenziali dell'area Pta" del 2011 e anche la prima tranche di quello del 2012. Un milione e 700mila euro circa: 836mila 123,40 per il 2011 e 862mila 444,72 per il 2012". E' questo il commento del consigliere regionale, Salvatore Ciocca.
Il provvedimento numero 307 dell'Asrem è datato 16 luglio e stride in maniera evidente con la pesantissima pressione fiscale. "Tartassati e presi in giro - prosegue Ciocca - imposizione fiscale da capogiro, ticket elevati sulle prestazioni, lunghissime liste d'attesa, servizi sanitari ormai da cercare con il lanternino, ospedali prima ristrutturati e poi chiusi, primariati da elargire a parenti e amici anche se non se ne ravvisava il bisogno, fondi per lo sviluppo che dovrebbero essere utilizzati per ripianare il debito che le politiche
dissennate del presidente hanno creato.... ma le indennità per incarico in struttura complessa e le retribuzioni di posizione non si toccano". Le polemiche che sono state registrate a seguito della pubblicazione della graduatoria di pagamento, hanno portato i sindacati a difendere il provvedimento perchè in linea con il contratto. Per questo, il consigliere Ciocca torna a sottolineare la portata di quell'intervento. "Nell'attesa che i sindacati replichino con la solita nota nella quale ricordano che le premialità sono previste
dalla normativa vigente, chiedo ufficialmente al manager Percopo di conoscere - per la trasparenza degli atti - i nomi dei fortunatissimi che potranno mettere insieme "pranzo e cena" per i prossimi anni alla faccia di chi è costretto a rimandare gli esami medici perché non può permettersi il ticket, degli operai della Fiom ai quali viene decurtato lo stipendio, dei lavoratori dello Zuccherificio e della Solagrital per i quali s'addensa l'ombra minacciosa del licenziamento, delle centinaia di operai che fanno i conti con la mobilità
e delle migliaia di giovani disoccupati". E' pur vero che i premi sono previsti da quella sciagurata riforma che fece capo all'onorevole Bassanini. In qualche altra parte d'Italia, però, le stesse somme sono state girate ad altri scopi. "Mi piace segnalare quanto è avvenuto al Comune di Genova dove il premio di risultato 2012 dei dirigenti, circa 1 milione e 800mila euro, è stato destinato ai minori a rischio, per azioni di sostegno a bambini e adolescenti. Quando si vuole - chiude Ciocca tutto è possibile".
TAaglio lto
4 22 luglio 2012
In marcia verso il Molise
I rappresentanti istituzionali di quattordici comuni del foggiano daranno vita ad una manifestazione per abbandonare la Capitanata Di mezzo c’è anche l’invaso di Occhito con i suoi 300 milioni di metri cubi di acqua: una possibile fonte di introito per le nostre finanze rimaneggiate CAMPOBASSO. Vogliono abbandonare la Puglia – “una regione matrigna” – e abbracciare il Molise. Hanno già predisposto un referendum ed ora scaldano i motori per una vera e propria marcia in programma mercoledì 25 luglio. Tra qualche giorno, amministratori e semplici cittadini si ritroveranno all’altezza del ponte Tredici archi, sulla statale 17, per chiedere di superare gli attuali confini e dar vita al progetto Moldaunia: Lucera, Biccari, Pietramontecorvino, Castelnuovo della Daunia, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Motta Montecorvino, Volturino, Alberona, Roseto, Volturara Appula, San Marco la Catola, Celenza Valfortore e Carlantino, invocano a gran voce “l'avvio di un iter di studi, analisi e confronti tra le parti finalizzato a verificare la fattibilità di un concreto passaggio al Molise”. Se poi – anche solo per rispetto istituzionale – all’iniziativa aderisce anche il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, allora la faccenda diventa seria. “Le decisioni inique e direttamente o indirettamente prese dal governo regionale
Controcanto.
Niente Puglia meglio il Sannio CAMPOBASSO.“Il Governo Monti ha sancito la cancellazione della Provincia di Benevento e Isernia che non rientrano nel criterio dei 350mila abitanti.Al Sannio è stato dato il benservito senza alcun preavviso con buona pace dei nostri parlamentari che, nei giorni scorsi, si erano spesi in lettere e letterine e nelle solite conferenze stampa ed oggi nelle lacrime di coccodrillo”. Così in una nota polemica Luigi Bocchino (nella foto), consigliere comunale di Benevento che rilancia l’ipotesi Molisannio. È ora, continua l’esponente campano,“di rompere gli indugi e deliberare subito l'indizione del referendum per l'adesione di Benevento al Molise, per la Regione Molisannio e la nuova Provincia dei Sanniti”.
Luigi Bocchino: “Creiamo la nuova Provincia dei Sanniti” Il fatto è che il mito dei Sanniti suggerisce la ribellione a Roma, il trionfo (momentaneo) delle Forche caudine, ma anche un’economia povera, pastorale che costrinse non pochi uomini ad offrire i propri servigi come mercenari per gli odiati eserciti nemici. La loro storia ha fine nel 292 a.C. con la definitiva sconfitta subita dall’esercito romano. Rivangare quindi una storia vecchia di due millenni, superata dalle istituzioni moderne, è anacronistico, quantomeno discutibile. Per giunta, chi vuol entrare in Molise lo fa spesso per frustrazione, essendo un territorio marginale per peso politico ed economico: ma siamo sicuri che più debolezze non siano una semplice sommatoria di inefficienze costose? Fin quando il Governo non ci obbligherà, noi molisani preferiamo restarcene da soli. Piccoli, magari poco incisivi, ma almeno autonomi.
e, per quanto di competenza in modo trasversale, anche dai rappresentanti provinciali in seno al Parlamento regionale – spiegano dal Comitato promotore – ci lasciano un territorio dissestato, quotidianamente privato di servizi e diritti fondamentali, dalla mobilità all’istruzione alla sicurezza, da ultimo la salute, con l’ultima vergognosa decisione che chiude l’ospedale di Lucera. Il dato vergognoso, raccapricciante è che, rispetto a un taglio complessivo di 73 posti letto nella provincia di Foggia, 68 si tagliano a Lucera e 5 nei rimanenti ospedali di San Severo, Cerignola e Manfredonia, nonostante il nosocomio della città sveva sia certificato, con dati oggettivi, il migliore tra i quattro relativamente a tutti gli indicatori analizzati. I cittadini di Lucera e dei Monti Dauni – si legge ancora in una nota – non sono più disposti a tollerare le discriminazioni e l'abbandono subiti da anni. A partire dalla cerimonia simbolica di mercoledì
prossimo smetteranno di inseguire e rincorrere gli arroganti governanti della Puglia e della Capitanata e concentreranno le loro energie per rendere concreto, rapido e serio il processo di annessione alla Regione Molise”. La Sanità ha quindi innescato la diatriba che, a onor del vero, si trascina da tempo immemore. L’entroterra pugliese soffre la cronica assenza di finanziamenti e attenzioni da parte delle istituzioni baresi o foggiane, al punto da far registrare – in alcuni frangenti – limiti tangibili alla distribuzione e alla capillarità dei servizi. Infrastrutture stradali in primis, poi reti internet e, più in generale, un disinteresse derivante da una condizione lontananza dalla aree urbane più popolose ed economicamente benestanti. L’unico motivo di interesse per il Molise è legato all’invaso di Occhito. Se i 14 Comuni lasciassero la Puglia, il lago artificiale con i suoi 300 milioni di metri cubi di acqua trattenuti dall’omonima diga, arricchirebbe la già florida offerta idrica della nostra Regione, offrendoci un’ulteriore fonte di introito derivante dall’erogazione dell’oro blu. Pensiamoci.
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5 22 luglio 2012
La questione. Era stata la manovra Tremonti a prevedere tagli per i Consigli regionali
CAMPOBASSO. Con la manovra dell'estate 2011 targata Tremonti, il legislatore statale ha cercato di porre un freno alle spese delle regioni legate al numero e agli emolumenti dei consiglieri, disponendo, con l’articolo 14, comma 1, lettere a) e b) della manovra 2011, i quali fissano un limite al numero dei consiglieri e degli assessori, rapportato agli abitanti, consentendo, però, alle Regioni di fissare entro i margini stabiliti dalla legge nazionale di definire esattamente la composizione dei consigli e delle giunte regionali. La lettera c), sempre dell’articolo 14, comma 1, ha invece disposto un 'tetto' all’ammontare degli emolumenti dei consiglieri, prevedendo che essi non possano essere superiori a quelli previsti per i parlamentari. Anche in questo caso, si tratta di un 'limite complessivo', spiega la Corte costituzionale, che lascia alle Regioni un autonomo margine di scelta. Infine, le disposizioni di cui alle lettere d) ed f) dell’articolo 14, comma 1, hanno inteso contenere la spesa pubblica ponendo al trattamento economico dei consiglieri regionali il limite dell’effettiva partecipazione ai lavori del Consiglio, e stabilendo che il loro trattamento previdenziale debba essere di tipo contributivo. Alle regioni
Il fatto. Si contraggono le possibilità di candidatura per i singoli Potrebbe crescere la qualità CAMPOBASSO. In Molise, con la riduzione del 30 per cento si passerebbe infatti da 30 a 21 consiglieri, compreso il presidente. Di questi 17 complessivamente verrebbero eletti sul proporzionale e 3 nel maggioritario. In caso di vittoria, uno schieramento avrebbe diritto a 13 consiglieri su 21 di cui 9 eletti nelle due circoscrizioni proporzionali, 3 nel listino maggioritario più il presidente. Gli altri 8 spetterebbero alla minoranza. Attualmente per le elezioni si vota, per la scelta dei consiglieri candidati nel proporzionale, in due circoscrizioni provinciali,
Il fatto. La Corte costituzionale ha ribadito la bontà del provvedimento del governo
“Possono essere ridotti consiglieri e costi” a statuto ordinario, tuttavia, queste misure di riduzione della spesa e, in parte, anche di equiparazione del regime pensionistico dei consiglieri regionali a quello dei normali lavoratori, non erano andate giù. Nonostante il delicatissimo momento economico. E così si sono rivolte alla Consulta, eccependo l’illegittimità costituzionale delle norme citate, in quanto a vario titolo assunte come lesive della loro autonomia. Secondo la Consulta, la norma impugnata tende a far rispettare il principio del rapporto fra elettori/eletti: "La disposizione censurata, fissando un rapporto tra il numero degli abitanti e quello dei consiglieri, e
quindi tra elettori ed eletti (nonché tra abitanti, consiglieri e assessori), mira a garantire proprio il principio in base al quale tutti i cittadini hanno il diritto di essere egualmente rappresentati. In assenza di criteri posti dal legislatore statale, che regolino la composizione degli organi regionali, può verificarsi – come avviene attualmente in alcune Regioni, sia nell’ambito dei Consigli che delle Giunte regionali – una marcata diseguaglianza nel rapporto elettori-eletti (e in quello elettoriassessori): i seggi (nel Consiglio e nella Giunta) sono ragguagliati in misura differente alla popolazione e, quindi, il valore del voto degli
elettori (e quello di scelta degli assessori) risulta diversamente ponderato da Regione a Regione [...] Questa Corte ha già chiarito che «il principio di eguaglianza, affermato dall’art. 48, si ricollega a quello più ampio affermato dall’art. 3», sicchè «quando nelle elezioni di secondo grado l’elettorato attivo è attribuito ad un cittadino eletto dal popolo in sua rappresentanza, non contrasta col principio di eguaglianza, ma anzi vi si conforma, la norma che faccia conto del numero di elettori che gli conferirono il proprio voto, e con esso la propria fiducia» (sentenza n. 96 del 1968). Principio analogo vale per gli assessori (Corte Cost. cit.)".
In Molise da 30 a 21 eletti Si rivedono le strategie quella di Campobasso (che elegge 17 consiglieri regionali) e quella di Isernia (a cui ne spettano 7). Gli altri sei compreso il presidente vengono di norma eletti nel maggioritario e rappresentano il premio di maggioranza. La Consulta ha dichiarato legittima anche la previsione della riduzione degli assessori che non possono essere più di un quinto dei consiglieri, cioè 4. Ed è da verificare, a questo punto, se possano essere esterni o, come
ipotizzato dallo stesso governo, tutti eletti eliminando o escludendo l'incompatibilità tra i due incarichi. Sta di fatto che la decisione assunta dalla Consulta determinerà un cambio nelle strategie politiche delle coalizioni alla luce dei consiglieri da eleggere. Si tratta di dieci componenti l'assise in meno e, questo passaggio, non risulterà di certo indolore. Sta di fatto, però, che finalmente si potrà puntare sulla qualità di quanti da mettere in lista e
tale passaggio potrebbe determinare lavori consiliari più snelli e, soprattutto, più equilibrati. Al di là dei costi contenuti, che pure è fatto positivo, va sottolineato l'aspetto di una crescita qualitativa complessiva della macchina politica che, finalmente, potrebbe giovare a quel disegno strategico di una nuova fisionomia da dare alla Regione per vincere la sfida del mantenimento dell'autonomia e della propria identità.
I perché delle Regioni ricorrenti al decreto I ricorsi alla Corte Costituzionale avverso il decreto Tremonti, erano stati promossi dalla Regione Lazio, dalla Regione autonoma Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste, dalla Regione Basilicata, dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol, dalle Regioni Emilia-Romagna,Veneto, Umbria, dalla Provincia autonoma di Bolzano, dalle Regioni Campania, Lombardia, Calabria, dalla Regione autonoma della Sardegna e dalla Regione Veneto. Le disposizioni censurate riguardano il numero dei consiglieri e degli assessori regionali, nonché l’indennità e il trattamento previdenziale dei consiglieri, e prevedono, altresì, l’istituzione, da parte delle Regioni, di un Collegio dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell’ente. riduzione a decorrere dal 1° gennaio 2012, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 3 del decreto-legge 25 gennaio 2010, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 marzo 2010, n.42, degli emolumenti e delle utilità, comunque denominati, previsti in favore dei consiglieri regionali entro il limite dell’indennità massima spettante ai membri del Parlamento, così come rideterminata ai sensi dell’articolo 13 del presente decreto.
21 Il numero dei consiglieri regionali compreso il presidente in base alla riduzione del 30%
17 Eletti con il proporzionale
3 Eletti con il maggioritario
7
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22 luglio 2012
Le due Province avranno un ruolo importante ma il via libera spetterà al Consiglio regionale
Scuola, è l’ora degli accorpamenti De Bernardo: vanno evitate a tutti i costi le pluriclassi di Anna Di Matteo CAMPOBASSO. La Quarta Commissione consiliare è alle prese con la spinosa questione del dimensionamento scolastico. Un argomento che da sempre è terreno di scontro anche politico ma che va affrontato con decisione per dare risposte concrete al territorio. Il presidente della Commissione competente, Lucio De Bernardo, illustra a che punto sono i lavori e la tempistica per l’approvazione del piano. Presidente, il tema è di quelli particolarmente importanti, trattandosi di istruzione. La Commissione da lei presieduta a che punto è per quanto riguarda l’impostazione del piano? “Abbiamo già convocato una prima riunione nel corso della quale è stata esaminata l’impostazione precedente. La Provincia di Campobasso aveva presentato ricorso al Tar che ha annullato quanto deliberato e deciso dal Consiglio regionale in precedenza”. Cosa diceva la sentenza del Tar? Perché ha accolto il ricorso della Provincia? “In sostanza il Tar stabiliva con precisione quali erano le prerogative, le competenze della Regione, disponendo che venissero nuovamente convocate le Province affinché esprimessero il loro parere a riguardo”. Quindi in Commissione siete partiti da questo assunto… “Sì, ne abbiamo discusso alla presenza del responsabile regionale del settore, dopodichè, unitamente ai commissari abbiamo deciso di audire i presidenti delle due Province ed il dirigente scolastico Montaquila”. Cosa è venuto fuori da questa audizione? “E’ emerso che il piano, inviato a marzo, non era attuale rispetto alla programmazione dell’anno 2012-2013. Per cui è stato deciso di rinviare nuovamente alle Province il documento che dovrebbe tornare alla Regione entro il 30 settembre prossimo, con l’impegno, da parte nostra, di
Il presidente della Quarta commissione illustra il lavoro fin qui svolto sul piano di dimensionamento approvarlo entro la fine di questo anno”. Come sarà strutturato il nuovo piano di dimensionamento? “Secondo la sentenza del Tar ci sono parametri che in precedenza non erano stati presi in considerazione. Mi riferisco ai 400 alunni per le zone montane, per le zone a minoranza linguistica ed i 600 per i grossi agglomerati. In più, con la sentenza della Corte Costituzionale, che pure è intervenuta sull’argomento, potrebbero essere recuperate delle autonomie per alcuni istituti scolastici. Quindi bisognava dare una nuova impostazione che tenesse conto di questi nuovi indicatori in modo da approvare un piano che fosse quanto più rispondente alle esigenze reali del territorio”. Ci sono state polemiche sull’impostazione del piano che ora state rivedendo. “Sì, ma era il frutto comunque di un lavoro fatto dalle Province con la collaborazione della Conferenza dei sindaci. Probabilmente avrebbe penalizzato qualche istituto ma non siamo entrati nel dettaglio delle singole situazioni. Ci siamo limitati ad occuparci delle linee generali ritenendo doveroso approvare un piano che fosse rispondente alle reali esigenze”. Si parla di accorpamenti. Secondo quali criteri? “Si procederà tenendo conto di quelle che sono le direttive nazionali”. Per quanto la tempistica, come si muoverà la Regione? “Come detto, le Province dovranno inviarci il piano entro il 30 settembre. La Giunta e la Commissione avranno tutti gli elementi utili per poter discutere. Se ci saranno variazioni che vorremmo eventualmente apportare, a differenza di quanto fatto in precedenza, saranno comunque sottoposte all’attenzione delle
La Regione dovrà comunque garantire ai paesi collegamenti efficienti con i centri maggiori
due Province, perché spetta a loro stabilire alcuni dei criteri”. Come giudica l’impostazione di questo piano? “E’ in linea con quanto prevede la spending review, quindi chiaramente ci saranno degli accorpamenti, tenendo però conto dei riferimenti ben precisi. Io vorrei evitare le discrezionalità che caratterizzano generalmente la politica. Vorrei attenermi più ad un aspetto sostanzialmente tecnico. Ci sono dei parametri da rispettare. Bisogna evitare a tutti i costi le pluriclassi”. Ma questa impostazione va supportata anche dai servizi, con il potenziamento, ad esempio dei trasporti. Non crede? “Ovviamente deve essere così. Sarà necessario migliorare i collegamenti tra i paesi ed i centri maggiori. Quindi bisognerà fare, parallelamente, una programmazione con l’assessorato regionale ai Trasporti e con i Comuni . La Regione dovrà assegnare risorse per evitare che proprio i centri minori, quelli che già sono alle prese con l’isolamento, soffrano maggiormente gli effetti dei tagli. Questo discorso vale per la
scuola, ma vale anche per tutti gli altri servizi essenziali, a prescindere dal micro campanilismo che c’è, bisognerà offrire sull’altro piatto della bilancia un qualcosa che eviti ai cittadini di patire pesanti disagi”. No sarà facile, lei se ne sta già rendendo conto. “Non sarà facile, infatti. Ma la politica deve lavorare a tuttotondo, non a compartimenti stagni. Non bisogna focalizzare l’attenzione solo sulla scuola. Ci sono molti altri problemi da affrontare in altrettanti settori”. Il piano prevede anche il passaggio in Consiglio regionale, giusto? “Sì, certo. L’approvazione definitiva, il via libera spetta al Consiglio”. Ed è proprio in Aula che si prevedono i maggiori problemi, tanto per ricollegarci ai ‘micro campanilismi’ a cui faceva riferimento il presidente della Commissione De Bernardo. I Comuni sono bacini elettorali. E mai, come in questo momento di campagna elettorale ormai avviata, sarà indispensabile per la politica garantirsi il consenso degli elettori anche attraverso il mantenimento di istituti scolastici, magari frequentati da uno sparuto numero di alunni. Altro che spending review!
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Regione
22 luglio 2012
Il caso. Il sindaco di Fossalto torna sulla tribolata questione della scuola del paese
“Ma esisterà un giudice a Berlino?” FOSSALTO. Ancora è stato il sindaco di Fossalto, Nicola Manocchio a richiamare l’attenzione sulla vicenda della scuola del paese chiusa per inagibilità nonostante i 400mila euro spesi dalla precedente amministrazione per l’adeguamento sismico dell’edificio che ospitava la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola media. "Per denunciare come, dopo aver speso quasi 500.000,00 €, fondi post sisma, qualcuno ha ritenuto di lasciare i ferri delle nuove armature dei pilastri infissi, per pochi cm nella terra e non nelle strutture di fondazioni. Per quanto i riguarda condurrò, in ogni sede e luogo, la battaglia affinché venga accertata la verità e puniti i responsabili. Dopo San Giuliano e l'Aquila è inaccettabile assistere ad uno
scandalo di questa postata. Consegnerò ai parlamentari una contabilità lavori che dal mio punto di vista è truffaldina e rivelerò, in diretta, un'altra porcheria". Sulla scorta delle interrogazioni parlamentari presentate da Di Pietro sulla vicenda, interessata da indagini e procedimenti giudiziari, il primo cittadino, per l’occasione, è tornato con un sopralluogo alla presenza degli organi di informazione, affinché tutti possano prendere atto di come realmente siano stati svolti i lavori. Nel 2009, con il cambio dell’amministrazione comunale di Fossalto, il neo eletto sindaco Nicola Manocchio, appurava a seguito di una verifica da lui sollecitata che, non solo, i lavori adeguamento sismico realizzati durante la precedente amministrazione non avevano permesso di aumentare il grado di sicurezza dello stabile nei riguardi di un sisma di forte intensità ma, addirittura, avevano posto in essere condizioni di pericolosità maggiori rispetto alla situazione preesistente. Da qui, la chiusura della scuola e l’avvio di iniziative giudiziarie. “Le responsabilità su questo scandalo vanno chiarite – ha dichiarato il sindaco di Fossalto – ed occorre ristabilire la verità su quanto è accaduto”.
L’interrogazione.
Il fatto è finito in Parlamento Di Pietro: “Bisogna attendere un’altra San Giuliano?” FOSSALTO. "In Molise, nonostante il tragico precedente della scuola di San Giuliano di Puglia, crollata durante il terremoto del 2002 con la conseguente morte di 27 bambini e una maestra, c’è una scuola che può disintegrarsi in caso di sisma". E’ quanto denunciava a fine maggio, Antonio Di Pietro, dopo aver effettuato un sopralluogo nell’istituto che si trova a Fossalto in occasione di una manifestazione organizzata per richiamare l’attenzione sulla vicenda. Nell’istituto in questione sono stati effettuati lavori di l’adeguamento sismico per 400 mila euro, ma nonostante ciò la scuola è chiusa perché inagibile. I lavori a quanto pare non solo non hanno permesso di aumentare la sicurezza dello stabile, ma addirittura avrebbero peggiorato la pericolosità dell’edificio. “A seguito del terremoto del 2002 – disse il leader Idv dopo aver effettuato il sopralluogo – si è proceduto per questa scuola ad adeguamento sismico, ma come abbiamo potuto appurare l’adeguamento non solo non è stato completato, ma non è neppure a norma con la conseguenza che, in caso di forte scossa sismica, esiste un pericolo di crollo dell’intero edificio. Torniamo a denunciare pubblicamente una situazione gravissima – aggiunse Di Pietro – per scuotere le coscienze e per dare una scossa a chi deve occuparsi di questa faccenda. L’impressione è che siamo di fronte ad un’amministrazione pubblica cornuta e mazziata: cornuta perché ha pagato un’opera
che non è stata realizzata a dovere e mazziata perché ora il paese si ritrova senza scuola. Ci sono diverse responsabilità – sottolineò Di Pietro – la prima é quella penale e va verificata perché per poter fare quello che è stato fatto qualcuno ha dovuto scrivere cose diverse da quello che sono in realtà; chi doveva lavorare bene ha lavorato male e chi doveva vigilare non ha vigilato. Poi ci sono responsabilità, non meno gravi, contabili e amministrative. L’Italia dei Valori è impegnata su più fronti affinché siano accertate responsabilità e affinché la scuola possa tornare ad essere agibile per i cittadini di Fossalto”.
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Campobasso
22 luglio 2012
La volontà popolare non ha più cittadinanza a Campobasso La richiesta di ripristinare la fermata urbana della Seac a Corso Bucci e quella di eliminare le rotatorie e le canalizzazioni del traffico automobilistico sono destinate a cadere nel nulla Una messe di firme (oltre 400) è stata apposta in calce alla richiesta di ripristino della fermata Seac a Corso Bucci, all’altezza del supermercato Di Mauro. Una fermata storica per un’utenza altrettanto consolidata, che a quella fermata univa il carattere della centralità alla comodità di accedervi. La volontà popolare, che interpreta i propri bisogni e li trasferisce agli amministratori di Palazzo san Giorgio, pare non abbia più cittadinanza. Il regresso sul piano democratico e nei rapporti tra chi amministra, a Campobasso, e chi è amministrato, è progressivo e inarrestabile. Ormai le distanze tra il popolo e il Palazzo sono incolmabili. Gli amministratori chiusi nella
loro autarchia; gli amministrati rassegnati a subire, quantunque di tanto in tanto, come nel caso dei firmatari del ripristino della fermata a Corso Bucci, tentano di reagire. Senza speranza, però, di cavare il ragno dal buco. In modo palese, quasi irridente, da tempo immemore subiscono gli automobilisti alle prese con le strisce pedonali rialzate e le micro rotonde (roba da impallidire di fronte alle immagini Tv che trasmettono il tour de France e fanno vedere le splendide rotonde stradali). Purtroppo, dovranno subire anche per l’avvenire, per mano di un genio (di tanto in tanto qualcuno fuoriesce dall’anonimato) che s’è messo a disegnare le carreggiate stradali,
Gli amministratori chiusi nella loro autarchia; gli amministrati rassegnati a subire
gli incroci, gli svincoli e le intersezioni. Il meglio di sé lo ha dato nella canalizzazione del traffico antistante il liceo classico “Pagano” con dei birilli flessibili che hanno già fatto una brutta fine; il bis lo sta concedendo all’incrocio di Via Cavour con Via Mazzini e, dicono, non è finita. Cioè, il genio non si limiterà ad aver creato un imbuto che procurerà l’imbottigliamento del traffico e code interminabili su Via Cavour, che a loro volta determineranno code e imbottigliamenti anche all’altezza della stazione ferroviaria e di Via Veneto (con annesse madonne di chi si troverà alla guida), utilizzando quella sorta di birilli flessibili (destinati peraltro ad a essere trinciati in men che non si dica). Pare, infatti, che sia intenzionato a mantenere la canalizzazione usando il travertino. Ciò che sta accadendo in città ha qualcosa di stupefacente. Mai nessuno prima d’ora aveva impiegato tutto l’impiegabile per Campobasso così malridotta e male amministrata. Il lato oscuro di tanta pervicace inutile determinazione - dicono - non è soltanto farina del sacco municipale. Per le strisce pedonali rialzate nei punti più impensati e realizzate nel modo più incoerente possibile, pare sia stata determinante la volontà di alcuni magistrati che hanno gradito questi presunti “rallentatori del traffico” nelle adiacenze delle proprie abitazioni; per la canalizzazione di Via Cavour pare sia altrettanto determinante la volontà di uno o più tra gli alti in grado dell’adiacente caserma dei carabinieri. Stentiamo a crederlo, anzi ci rifiutiamo di crederlo, ma intanto la deriva di una città manomessa nei suo stilemi urbanistici, imbruttita nell’estetica (soprattutto stradale), involgarita nelle sue manifestazioni esteriori, fatta a pezzi nelle sue antiche prerogative di “città giardino” di chiara impronta borghese, pare non debba avere fine. Dardo
Il fatto. Denunciato un anziano
Brucia le stoppie e in fiamme vanno sei ettari di bosco CAMPOBASSO. Un anziano di 81 anni anni è stato denunciato a piede libero dal comando di stazione forestale di San Giuliano del Sannio. T. G., pensionato di Cercemaggiore, è il responsabile di un incendio che ha interessato la localita' 'Fontana Feudo' agro di Gildone, dove sono andati a fuoco circa 6 ettari di superficie, di cui ettari 2 di incolto ed ettari 4 di bosco. Per dirimere l'incendio e' stato necessario l'intervento della squadra antincendi boschivi di Riccia, di un elicottero operativo della Regione Molise e del personale del comando stazione corpo forestale dello stato. L'incendio, divampato nel pomeriggio, e' stato innescato da un fuoco acceso, incautamente in condizioni di forte caldo e periodo di assoluto divieto di accensioni, per bruciare un cumulo di residui vegetali che l'anziano ottantunenne aveva accumulato a seguito della ripulitura del proprio terreno. Il responsabile dell'incendio su incalzanti interrogatori ed a fronte della ricostruzione fatta dagli agenti relativamente all'origine ed alle cause dell'incendio non ha potuto fare altro che confessare l'accaduto ovvero la sua colpevolezza. Il pronto intervento di personale e mezzi antincendio, richiesto proprio dall'anziana persona a cui il fuoco era sfuggito al controllo, ha comunque consentito di limitare l'area percorsa dalle fiamme.
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10 22 luglio 2012
Campobasso
Terminal degli autobus, nemmeno il quadro partenze Il fatto. Aumentano le denunce
Consumatori sul piede di guerra
CAMPOBASSO. Non poche polemiche, ancora una volta, sulla questione Terminal degli autobus a Campobasso. A parte, ormai, l'aria di abbandono che si respira nell'area, resta la confusione. Possibile, che non ci sia nemmeno un quadro sinottico in grado di mettere a disposizione degli utenti orari e arrivi e, perchè no, in quale marciapiede? Può sembrare una banalità, ma non è così. In uno stato civile è proprio l'informazione che nasce dai dati a rendere degno di tale nome l'appartenenza a una comunità. Invece, tutti a chiedere dove è possibile prendere il pullman per una destinazione o dove arriva quello proveniente da altra. Un rincorrersi di domande in attesa di risposte. E per fortuna che c'è, almeno, il bar aperto che consente lo scambio di preziose informazioni nonchè garantire
Tanto caos e disagi per quanti usufruiscono dell’area per prendere il pullman l'altrettanto civile utilizzo del bagno. Sono anni che ci si trova dinanzi a scene come quelle descritte ma da altrettanto tempo nessuno mai si è peritato di prendere il toro per le corna. Ovvero, di capire come è possibile risolvere in via definitiva il contenzioso in atto che impedisce l'utilizzo
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pieno della struttura. Campobasso, eppure, è capoluogo di regione e, per questo, è crocevia di scambi ed ha necessità assoluta di garantire i giusti e dovuti collegamenti. Il vivere civile, se si vuole, imporrebbe di potere utilizzare al meglio la struttura e, non di secondaria importanza, la sistemazione esterna dello stesso Terminal. Nei periodi scolastici i ragazzi sono costretti a vere e proprie gimkane tra le auto per cercare di raggiungere i rispettivi istituti. Senza parlare, poi, quando piove. A nessun, in questi anni, è venuto in mente di cercare di dare un volto civile alle aree esterne dell'autostazione. Finanche il percorso pedonale è lì nella sua immobilità ad attendere non si sa quale miracolo. Che triste spettacolo per un capoluogo di regione che non riesce a dare servizi a quanti si portano al suo interno. Che triste spettacolo quello che si offre dinanzi a chi pensa di trovare servizi e qualità della vita e, al contrario, si imbatte in un caos senza precedenti. La vicenda Terminal, purtroppo, è l'emblema della città di Campobasso.
CAMPOBASSO. Ogni giorno centinaia di cittadini denunciano alle Associazioni dei Consumatori truffe o gravi disservizi nel mercato dell’energia e del gas. A riportare la questione in cronaca, le associazioni dei consumatori: Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoconsum, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori. Sono stati oltre 120.000 i reclami presentati alle Associazioni dei Consumatori e allo sportello di Acquirente Unico relativamente ai disservizi ed alle truffe che vedono coinvolte quasi tutte le società di vendita di elettricità e gas nel 2011. L’avvio del 2012 conferma questo trend. Contratti attivati con firme apocrife, con firme contraffatte e falsificate, causati dall’affidamento delle campagne acquisti a promotori esterni, che agiscono verso i cittadini con aggressività e, molte volte, con pratiche commerciali scorrette, ma non solo errori “seriali” di fatturazione, mancate letture e conguagli stratosferici in bolletta assieme alle doppie fatturazioni, non riconoscimento dei recessi effettuati entro i termini, mancata attivazione del Bonus energia e gas agli aventi diritto, e tanti altri guai. È una situazione insostenibile che sta ostacolando fortemente la concorrenza nel nuovo mercato dell’energia, rendendola poco credibile. Buona parte delle aziende dell’energia e del gas, sorde a tutte le denunce rivolte nei loro confronti in questi anni stanno incrinando le relazioni con le Associazioni dei Consumatori. "È necessario che le aziende diano segnali in tempi rapidissimi di un cambio di rotta e facciano pulizia nei confronti di quelle agenzie a cui si affidano per procacciare contratti che rovinano la reputazione delle aziende stesse e del mercato. Per questo abbiamo chiesto all’AEEG (che a giorni adotterà un provvedimento) di introdurre, un nuovo sistema che preveda l’erogazione di una forma di indennizzo o compensazione a favore dei clienti vittime di un contratto truffa. Infatti, solo con un deterrente economico a carico delle aziende di vendita si può disincentivare tali pratiche. Per far cessare il fenomeno delle pratiche commerciali scorrette o ingannevoli abbiamo proposto all’Autorità (oltre a misure preventive e ripristinatorie e con veloce rientro senza oneri per le vittime dei contratti truffa), di adottare delle misure obbligatorie per tutti gli operatori che si avvalgono di agenti promotori o di telemarketing con l'invio di una lettera di benvenuto a cui deve seguire una necessaria conferma scritta, di adesione, da parte del cliente". Per offrire maggiore assistenza ai cittadini le Associazioni dei Consumatori hanno messo a disposizione una rete di 45 sportelli e un n° verde 800 821212 con il Progetto Energia: “Diritti a Viva Voce”.
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Campobasso
22 luglio 2012
Coniata ed emessa dalla Zecca dell’Istituto Poligrafico dello Stato una moneta d’argento da 5 euro.
Il Castello e la Chiesa romanica di san Giorgio sono nel novero delle grandi opere d’arte d’Italia Un grazie a Gino Marotta che ha voluto regalare alla città natale, oltre al prestigio della sua arte e della sua fama mondiale di pittore e scultore, quest’ulteriore testimonianza d’affetto Una moneta d’argento da 5 euro, coniata ed emessa dalla Zecca dell'Istituto Poligrafico dello Stato, sul dritto raffigura il castello Monforte, sul rovescio la lunetta di epoca medioevale tratta dal portale della chiesa di San Giorgio, ornata da foglie, grappoli d’uva e da altre rappresentazioni vegetali, con al centro l’agnello mistico. Nella parte superiore, ad arco, la scritta Italia delle Arti 2012; alla base dell’opera, la scritta Campobasso. Le impronte, eseguite in conformità delle suddette descrizioni, saranno riprodotte in piombo e depositate presso l'Archivio Centrale di Stato. Siamo nell’Olimpo del collezionismo artisticonumismatico; siamo nella storia dell’arte italiana; lo dobbiamo a Gino Marotta che ha voluto regalare alla sua città natale, oltre al prestigio della sua arte e della sua fama mondiale di pittore e scultore, quest’ulteriore testimonianza d’affetto. Si deve a lui, all’alta considerazione di cui gode nel mondo culturale italiano, l’autorizzazione alla Zecca da parte dell’Istituto Poligrafico dello Stato a coniare e ad emettere monete d'argento da 5 euro, della Serie «Italia delle Arti - Campobasso» da cedere, in appositi contenitori, ad enti, associazioni e privati italiani o stranieri. Un successo senza pari per ciò che la storia ha sedimentato a Campobasso, che gli esperti e i cultori delle speciali emissioni della Zecca ritengono sia arriso meritatamente al capoluogo del Molise e al Molise tutto. Il Castello Monforte e la lunetta del portale della Chiesa di San Giorgio appartengono ormai alle opere d’arte rappresentative dell’Italia nel mondo. Siamo, come si può intuire, dinanzi ad una testimonianza cui hanno aspirato ed aspirano i maggiori monumenti d’arte, non sempre in grado di raggiungere l’obiettivo. L’intervento di Marotta è stato determinante nell’indurre la Commissione Permanente Tecnico-Artistica che presiede al programma di emissioni numismatiche il conio e l’emissione della moneta d'argento. Solo per inciso vogliamo ricordare, in quanto direttamente coinvolti nella vicenda, la tribolazione di Marotta nel reperire la documentazione grafica e fotografica del Castello e della Chiesa di San Giorgio, poi risolta, non senza ulteriore fatica, però, dalla disponibilità del presidente dell’Amministrazione Provinciale a fornirle. Ora che il Castello e la Chiesa romanica di san Giorgio sono nel novero delle grandi opere d’arte d’Italia, vogliamo sperare che gli enti territoriali del Mo-
lise (Regione, Provincia, Comune capoluogo e Soprintendenza ai Beni culturali), sappiano reggere a questa responsabilità. Ovvero, sappiano dedicare a questi due monumenti tutta l’attenzione e la cura necessarie per essere e rimanere degni del rango raggiunto. Ad iniziare dalla cancellazione degli stupidi graffiti che deturpano la purezza delle linee architettoniche. A.Cu.
La polemica.
Il Comune di Petrella replica a ‘Chi’ “La Messa alla Rai non è stata una sfilata” PETRELLA. Ed è polemica tra il giornale "Chi" e i responsabili del Comune di Petrella Tifernina, in merito ad un servizio sulla Santa Messa trasmessa proprio dalla chiesa di San Giorgio Martire del paese alle porte di Campobasso pubblicato sul settimanale diretto da Alfonso Signorini. Nel pezzo, infatti, si metteva in luce l'aspetto 'pettinato' del paese nel corso della cerimonia. Piccata la risposta dell'amministrazione comunale Egregio sign. Direttore Alfonso Signorini Abbiamo letto con molta attenzione, quale cittadini del piccolo centro molisano cui fa cenno, il suo articolo “La Messa della domenica in televisione, specchio del paese”. Precisando che il Maresciallo non era in alto uniforme e che non c’era il comandante dei Vigili del Fuoco, ma il vigile urbano in divisa assolutamente di ordinanza e dubitando fortemente che le signore fos-
sero tutte fresche di “messe in pieghe” (è più facile che abbiano le messa in piega le persone che frequenta Lei ) non abbiamo trovato al termine dell’articolo una sua conclusione e considerazione se cioè questi italiani da lei descritti fossero lo specchio positivo e negativo del Paese. Certo le messe che si tengono nel “santuario di Arcore” con tanto di “suore”, queste si imbellettate e tanta messa in piega e purtroppo con Crocifissi non sappiamo dove posizionati e inquadrati, sicuramente appagano il suo spirito di indagine e di approfondimento socio-culturale; siamo sicuri che tali “santuari” da credente come asserisce essere sono i luoghi di culto dove preferisce andare. Lei sicuramente apprezza di più il devoto e pio “Silvio” quando si avvicina alla Comunione!! (Sorvoliamo pietosamente chi abbia più cotonatura e cerone tra quest’ultimo e le “pie” donne del paese molisano). Lei è il re del gossip, di sederi, di tette e di quant’altro anatomicamente rilevante; continui a fare e scrivere di questo e lasci stare argomenti che stonano con il giornale che lei dirige; dal suo articolo non traspare nulla del bel gioiello di arte romanica che è la Chiesa di San Giorgio M. di Petrella, né dell’omelia, del Vescovo, sul lavoro precario e sul lavoro come mezzo per l'elevazione della dignità dell'uomo, da tutto questo è chiaro che l’architettura, il sociale, il lavoro precario non le interessano! A proposito, come è la sua domenica? Le porta la pastorelle alla mamma, alla suocera o a qualche familiare che le è particolarmente caro?"
ANNO VIII - N째 170 - DOMENICA 22 LUGLIO 2012 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
ISERNIA
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14 22 luglio 2012
I rappresentanti degli amministratori provinciali chiedono di ripensare i tagli coinvolgendo da subito i territori
Isernia
L’Upi dichiara guerra ai ragionieri di Roma
Il Coordinamento delle Province italiane non ci sta e in una nota esprime preoccupazione per i tagli annunciati dal Governo Monti. “Osserviamo innanzitutto che come sostenuto dal presidente Castiglione nella relazione all'Assemblea Nazionale scorsa, la nostra richiesta di attivare un percorso coerente con le norme costituzionali è stata palesemente disattesa – si legge – in quanto nel decreto legge numero 95 sono evidenti clamorose violazioni della norma costituzionale. Inoltre, l'Upi aveva chiesto l'elezione diretta degli Organi provinciali e il ritiro del declassamento delle Province ad Organi di secondo livello, mentre il decreto legge conferma la linea della elezione indiretta”. Tra tecnici e amministratori provinciali è ormai muro contro muro. Nonostante i rappresentanti delle Province abbiano dichiarato piena disponibilità a sostenere un processo di accorpamento degli enti, infatti, chiedono il rispetto dei singoli territori, delle vocazioni e delle storie. “Ora – attaccano nel documento redatto di recente a Benevento – appare evidente che i criteri dettati dal Governo sono l'esatta negazione di quanto richiesto. Abbiamo sostenuto che il processo di riordino delle Province non può essere fatto contro i territori, ma deve essere governato dagli stessi; è bene evidente che questo decreto non coinvolge in alcun modo le Province nel processo avviato di cancellazione ed accorpamento delle Province e del sistema dei servizi ad esse collegato”.Eliminate gli enti senza nemmeno consultarci è il lamento unanime, la cui ovvia conseguenza è “il totale dissenso e la contrarietà in riferimento agli emendamenti all'articolo 17 del decreto legge numero 95 del 2012” da parte dell'Unione delle Province che invita il premier Monti a riaprire i termini della riforma, riportandola in Parlamento. “L'Upi è pronta a farsi promotrice di un Tavolo di confronto istituzionale nel quale siano coinvolti anche i rappresentanti delle Province che hanno aderito alla manifestazione odierna in Benevento e che – tagliano corto gli amministratori locali –hanno approvato il documento sottoscritto e si sono costituiti in Comitato permanente”. Anche loro in difesa dell’esistente e delle loro poltrone.
ocumento Il testo integrale del d sottoscritto il 20 luglio alla Rocca dei Rettori
No o t n e m la o g n a r t s “ allo finanziario”
I Presidenti e i rappresentanti delle Province riuniti nella sede della Provincia di Benevento, alla Rocca dei Rettori, il giorno 20 luglio 2012, per l’esame dell’art. 17 del Decreto Legge n. 95 del 2012 (“Spending Review”), approvano il seguente Documento: “Avanziamo a tutti i senatori ed ai deputati, ai capigruppo dei partiti del Senato e della Camera, ai Presidenti di Camera e Senato la richiesta di stralcio dell’art. 17 per palesi fattori di incostituzionalità e per la insussistenza delle motivazioni di necessità ed urgenza. Chiediamo, in via subordinata, che l’art.17 venga riportato ad una dimensione di provvedimento di spesa e che pertanto individuati gli obiettivi di carattere economico da raggiungere, sia affidata agli enti locali ed alle Regioni l’iniziativa dell’adozione degli interventi da attuare per raggiungere tali obiettivi, anche attraverso la revisione dell’assetto e della organizzazione territoriale delle Province e dei Comuni. Chiediamo ancora e in particolare, che venga cancellata dal Decreto legge n. 95 del 2012 la delega al Governo per la definizione dei criteri di riordino territoriale delle Province; Chiediamo di essere ricevuti con ogni possibile sollecitudine dalle forze politiche e dai Relatori del decreto legge n. 95 al Senato e alla Camera. Chiediamo all’UPI che sia immediatamente denunciata la incostituzionalità dell’art.17 del Decreto Monti e che sia sospesa ogni disponibilità a collaborare col Governo Monti sulla riorganizzazione e il riassetto delle Province, perché il Decreto non ha accolto alcuna delle fondamentali richieste avanzate
dall’UPI (dalle funzioni delle Province al coinvolgimento delle stesse nei processi di riorganizzazione, dall’elezione diretta degli organi provinciali all’assetto delle Aree Metropolitane). Denunciamo in particolare il tentativo portato avanti con questo Decreto, in continuità col Decreto “Salva Italia”, anche con gli insopportabili tagli imposti alle Province, di svuotare e cancellare il ruolo delle Province anche attraverso il loro “strangolamento” finanziario.Chiediamo ai Governatori delle nostre Regioni di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale l’art.17 del Decreto Monti per palese incostituzionalità. Annunciamo di esserci costituiti in Comitato Permanente dei Presidenti delle Province al fine di seguire l'evolversi della discussione parlamentare del Decreto legge e per l'assunzione di tutti i conseguenti provvedimenti fossero necessari”.
Isernia
15 22 luglio 2012
La mannaia di Super Mario Monti.
Resteranno solo 43 Province Sono 64 su 107 gli enti da accorpare A Isernia la cittadinanza è in tumulto CAMPOBASSO. Forse non siamo al tramonto dei campanili, ma l’accelerazione del Governo sul taglio delle Province è una chiaro indirizzo politico: nessuna marcia indietro. La delibera approvata nella tarda serata di venerdì dal Cdm prevede, infatti, in base ai nuovi criteri basati sugli abitanti e sulla superficie territoriale, una nuova geografia del Paese che non rappresenta un semplice accorpamento di enti, ma un vero e proprio riordino.Saranno 64 su 107 le Province da accorpare, di cui 50 in Regioni a Statuto ordinario e 14 in Regioni a statuto speciale. Le Province salve sarebbero, al momento, 43 sulle 107 odierne. La buona notizia è che questa cartina, elaborata dai Consigli delle autonomie locali, dovrà poi essere approvata dalle Regioni entro il primo gennaio 2014. Difficile capire cosa accadrà e come verranno giudicate le singole situazioni: Parma, Piacenza, Modena e Reggio Emilia, per esempio, potrebbero far parte di una sorta di Provincia del buon gusto, capace di riunire tutte le migliori Indicazioni geografiche protette (Igp) del Paese, dal parmigiano al prosciutto, all’aceto. Mentre in Toscana potremmo avere una Provincia dei Gran vini con Siena, Arezzo e Grosseto, accanto a quella Marinara di Massa, Lucca, Livorno e Pisa, cercando però di far assopire i tradizionali rancori stracittadini. Più facile sarà riunire Viterbo e Rieti in una Provincia della Tuscia Sabina e Latina insieme a Frosinone in quella ciociara. Teramo, Pescara e Chieti potrebbero rientrare nella ‘Provincia Adriatica’, escludendo L’Aquila, mentre Savona e Imperia si potrebbero costituire in Provincia di Ponente. Che dire poi della Provincia della Regione Molise, dove la soppressione dell’ente di via Berta trasformerebbe i confini regionali in provinciali: non sarebbe stato meglio cassare del tutto l’istituzione, trasferendo i poteri al livello amministrativo più alto o più basso?
L’appuntamento.
ra, dei lla storia, della cultu de sa fe di la r pe to ISERNIA. Il Comita e della Regione Provincia di Isernia lla de ia m no to au ll’ confini e de r domani, 23 stazione di piazza pe ife an m a un o iat nc Molise ha annu caso di della Repubblica. In za az pi in 19 e or lle luglio, a partire da rium unque, ma all’Audito m co à rr te si ne zio pioggia la manifesta Unità d’Italia.
Le parti sociali annunciano che saranno in piazza domani al fianco di Emilio Izzo e del governatore Michele Iorio
Il niet di Cgil, Cisl e Uil: “Dramma licenziamenti” Alla luce della revisione della spesa, considerata la drammaticità della situazione economico sociale, che coinvolge sia la Regione Molise che tutto il territorio nazionale, (da un punto di vista socio economico), la parti sociali ritengono quanto mai necessaria una presa di posizione forte a salvaguardia di quanto negli anni è stato conquistato. Il continuo disgregare gli apparati pubblici, i quali rappresentano oggi l’unico baluardo dell’economia, non trova logica nella manovra perpetrata dal governo quale unica somma di attività di ragioneria; non si è tenuto conto che dietro la chiusura di un ente non vi è solo il dramma del licenziamento o mobilità varie, ma vi è l’impoverimento dell’intero tessuto sociale circostanziato con danni irreversibili nei confronti dei cittadini tutti. Inevitabile tra l’altro, la conseguente eliminazione di una serie di altre realtà pubbliche quali, tanto per citarne alcune, prefettura e questura di Isernia, Agenzia delle Entrate sede di Larino.
E’ impensabile che le sorti dell’economia italiana siano fondate sul risparmio di qualche decina di euro (tutte da dimostrare) in capo agli enti che si vogliono chiudere, senza voler guardare i veri sprechi che si continuano a perpetrare da parte di taluni. I sindacati fortemente motivati e uniti non si daranno per vinti e si attiveranno a sostegno e a salvaguardia dell’intera regione ancora prima della provincia di Isernia invitando, per quanto di propria competenza enti, autorità e cittadini a mobilitazioni contro la “cancellazione” di un territorio storicamente indipendente per cultura. Le tre organizzazioni, comunicano altresì di aderire con convinzione e condivisione degli obiettivi al neonato Comitato per la difesa della storia, della cultura, dei confini e della autonomia della Provincia di Isernia e della Regione Molise, portando il contributo con la propria presenza alla manifestazione indetta dal Comitato medesimo prevista per il giorno 23 luglio in piazza stazione di Isernia.
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Termoli
22 luglio 2012
L’operazione. I malviventi sono riusciti a fuggire
Anfiteatro romano di Larino: ma quali battaglie navali?
Tre chili di droga sequestrati dalla Polizia TERMOLI. Nella scorsa notte personale del Commissariato di pubblica sicurezza di Termoli, lungo il litorale Termoli-Campomarino, ha intercettato l'attività di un gruppo di malviventi chiaramente intenti in attività di traffico di droga. Gli operatori del Commissariato hanno scorto in prossimità del litorale molisano alcune persone che, avvicinatesi alla spiaggia a bordo di un gommone, stavano sbarcando a terra alcuni involucri. Ad attenderli c'erano i loro complici giunti a bordo di una autovettura di grossa cilin-
drata e parcheggiata nello sterrato. Vistisi scoperti, i malfattori si davano a precipitosa fuga allontanandosi rispettivamente verso il mare aperto e via terra. Il personale operante si portava immediatamente sul posto accertando, all'esito di una accurata ricerca di tracce utili a risalire agli autori, la presenza di un panetto di marijuana, parte del carico probabilmente perso dai malviventi nella fasi concitate per doversi guadagnare rapidamente la via di fuga. Lo stupefacente recuperato, del peso di circa tre chili, è stato sequestrato. Proseguono le attività di indagine.
Castelmauro festeggia il ritorno dei suoi emigranti Ieri sera , in Piazza Herstal la pro-loco di Castelmauro per il quarto anno consecutivo ha organizzato una serata di festa per salutare il rientro dei numerosi emigranti castelmauresi. Il sindaco Angelo STICCA : "Ringrazio la pro-loco per aver voluto insieme all'Amministrazione Comunale onorare e salutare i nostri emigranti dedicando loro una serata di festa e per ritrovarsi tutti insieme dopo un anno. Castelmauro è stato uno dei Comuni più interessati dall'emigrazione quando negli anni sessanta tantissimi Castelmauresi furono costretti a lasciare la loro terra in cerca di una vita migliore per loro, ma soprattutto per i loro figli. Naturalmente anche tantissimi altri Comuni, soprattutto del centro sud furono interessati da questo fenomeno. Nel dopoguerra in Italia regnava miseria e povertà e oggi grazie proprio ai nostri emigranti che, senza un'adeguata istruzione, senza sapere cosa avrebbero trovato oltre frontiera hanno avuto il coraggio di lasciare la propria terra, che possiamo competere con i più grandi Paesi Europei e mondiali.
Il mondo dell'emigrazione ha reso possibile l'incontro tra i popoli , le culture , le nazioni che oggi condividono il progetto di integrazione in tutto il mondo. Credo che l'emigrante con la sua cultura, la sua esperienza di vita sia una una risorsa di cui Castelmauro non può fare a meno. Mi piacerebbe un maggior coinvolgimento dei nostri emigranti anche nella vita politica e amministrativa del nostro Comune. Non possiamo dimenticare le tante tragedie nelle fabbriche , nelle miniere ove persero la vita tanti emigranti italiani, e tanti subirono le conseguenze di un lavoro duro e faticoso, nello sforzo di riscattare proprio attraverso un durissimo lavoro quotidiano le condizioni di miseria in cui l'Italia si era venuta a trovare dopo la fine della seconda guerra mondiale. La memoria di quegli eroi del lavoro , costituisce l'esempio dell'impegno e del sacrificio grazie ai quali si è potuto ricostruire dalle macerie del dopo guerra una società più giusta. Saluto e ringrazio tutti gli emigranti Castelmauresi sparsi per il mondo. I Castelmauresi residenti vi portano nel cuore".
Giovedì 19 luglio scorso alle ore 13,50 è andata in onda su RAI 2, nell’ambito del telegiornale la rubrica “SI VIAGGIARE “ condotta da Silvia VACCAREZZA, ad un certo punto fra le altre località della nostra penisola italiana che valeva la pena di visitare viene proposta Termoli , con tutte le sue attrattive turistiche e gastronomiche e il suo entroterra ovvero la nostra Larino . Via Leone.Largo delle Rose, mosaici di Villa Zappone,l’Anfiteatro ,la Basilica Cattedrale e l’olio extravergine di oliva, un ventaglio completo ,sintetico e convincente del patrimonio storico, artistico e agricolo del nostro territorio . Meno convincente mi è sembrata l’intervista rilasciata ,al microfono di Laura Calfapietra , dell’Avv. Fausi Khalifh Jannucci quando parlando dell’anfiteatro , costruito nella stessa epoca del colosseo che poteva contenere 15mila spettatori , disse che ivi si svolgevano anche le battaglie navali. Niente di più falso, in quanto per riempire l’arena di acqua c’era bisogno di acqua in abbondanza ,ed in alcuni casi per fare ciò venivano deviati i corsi dei fiumi. Nell’antica Larino apparte l’esistenza di molte sorgenti e di innumerevoli pozzi non mi sembra che vi fossero queste condizioni pertanto mi dispiace per il noto professionista ma non si può esemplificare in questo modo. In realtà l’intervistato si è rifatto alle ipotesi , di vecchi storiografi locali come il Tria e il Magliano che, alla luce degli scavi archeologici recenti e di studi del settore ci confermano essere inconsistenti e ormai superate e che le così dette “naumachie” in antico erano molto rare e si tenevano solo in alcune circostanze e località che avevano acqua in abbondanza, e con l’impiego di molte risorse umane e militari. Parliamo è ovvio di spazi molto più grandi ed estesi , dove venivano rievocate delle scene di battaglie navali , in onore degli imperatori e di altre autorità dello stato, in un contesto architettonico che non può essere paragonato al nostro piccolo anfiteatro le cui dimensioni dell’arena (asse minore per asse maggiore) si aggirano intorno a 40x60 m di lunghezza. Detto questo non me ne vorrà l’amico ma, la puntualizzazione era dovuta per ristabilire una certa verità storica la quale nonostante le fonti va sempre contestualizzata ,attualizzata e valorizzata. Dr.Napoleone Stelluti Storiografo locale
ANNO VIII - N° 170 - DOMENICA 22 LUGLIO 2012 - DISTRIBUZIONE GRATUITA
SPORT
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Nuoto, si è chiusa una stagione positiva per il team dell’Emmedue
Sport e solidarietà, ‘Vivere da Campione’ fa tappa oggi a Campobasso
Con la partecipazione ai campionati Italiani di nuoto Masters , tenutisi a Bari dal 9 al 15 luglio, è terminata la lunga stagione agonistica degli atleti della squadra di nuoto master dell’Emmedue di Campobasso. Anche nel capoluogo pugliese, dopo i risultati ottenuti ai campionati del mondo di Riccione dello scorso giugno , vi è stata ulteriore conferma della crescita dei nuotatori campobassani in termini di riscontri cronometrici. Sette gli atleti del team biancazzurro scesi in vasca a Bari, allenati dai Mister Paolo Di Lullo ed Elisabetta Chiarolla, che hanno ottenuto ben 3924.540 punti piazzandosi al 118° posto su 227 squadre partecipanti. Al termine di questo evento nazionale, c’è stato il rompete le righe per la corrente stagione agonistica, durante la quale il fenomeno Master si è definitivamente imposto anche a Campobasso, nel panorama delle discipline sportive del modernissimo centro Emmedue. A PAG. 22
Il portabandiera di questa iniziativa è Aldo Maranzina che corre con una protesi all’anca e percorrerà ben 6.000 kilometri attraversando tutta l’Italia Questa mattina, alle ore 11,00 circa, sul piazzale del Castello Monforte, l'Amministrazione comunale accoglierà il tour “Vivere da Campioni" che, attraverso l'atleta Aldo Maranzina che ha 65 anni e corre con una protesi all'anca, diffonde un messaggio di pace, impegno sociale e sport. Si tratta di una iniziativa unica, la maratona in solitaria più lunga per km e durata, mai tentata nel mondo, percorre l'intera penisola italiana. Lo scopo dell’evento sportivo è dare una risposta concreta a tutte le famiglie ed imprenditori d’Italia, affinché possano avere, attraverso i partner della stessa, uno strumento a basso costo ed alta professionalità in grado di difenderli da questi continuati attacchi da parte di Equitalia, banche, assicurazioni. A PAG. 22
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Sport
22 luglio 2012
Calcio serie D
Il Termoli ingaggia Francesco Bonanno L’esterno classe 1990 proviene dal Neapolis dove ha disputato le ultime quattro stagioni Calcio mercato in pieno fermento in casa Termoli. La società ha messo a segno un altro colpo importante per quanto riguarda il pacchetto degli under: il team del presidente Nicola Cesare ha ingaggiato il calciatore Francesco Bonanno per la stagione 2012/2013. Esterno destro, classe '90, proviene da quattro stagioni ad alti livelli con la maglia del Neapolis. Già titolare da juniores nella stagione 2008/09, è stato tra i
protagonisti della cavalcata trionfale in Serie D nella stagione 2009/10 con 33 presenze e ben 12 reti. Rimane quindi a Mugnano anche in II Divisione con 31 presenze ed 8 reti e la scorsa stagione con 33 presenze e 4 reti. Bonanno inoltre è stato convocato per due stagioni consecutive nella Rappresentativa di Serie D e la scorsa stagione in quella di Lega Pro. Altro colpo di mercato
quindi per il D.S. Pino De Filippis che è riuscito a portare in giallorosso il giovane centrocampista. Bonanno infatti è stato indicato dagli addetti ai lavori come uno dei maggiori talenti del girone C della II divisione della scorsa stagione sia per le sue qualità che per le sue caratteristiche offensive doti che, rapportate alla sua giovane età, han fatto sì che fino ad ora sia stato sui taccuini di numerosi osservatori.
Fise Molise.
A Staffoli di scena oggi il campionato di Reining Fise Molise Gimkana Western.
Conclusa la prima tappa del campionato regionale
Prenderà il via questo pomeriggio, a partire dalle ore 16.00, la seconda tappa del campionato regionale di reining organizzata dallo Staffoli Horses. Nello splendido scenario naturalistico di Staffoli saranno ben 40 i binomi, provenienti da Campania, Lazio e Molise, che si sfideranno per tentare di conquistare la vittoria di tappa. Numerosa e qualificata la selezione regionale che, senza dubbio, farà divertire e non poco il pubblico che deciderà di trascorrere un pomeriggio all’insegna del reining.
Naomi Fedele su Sirio, Greta Gison su Iraq, Chiara Piccoli su Kikka, Alessandro De Girolamo su Step Win Cody Mr. Sono questi i vincitori, nelle singole categorie, della prima tappa del campionato regionale di Gimkana Western andata in scena a Colletorto. Sotto l’attenta guida de I Cavalieri Angioini, organizzatori della tappa, i migliori specialisti regionali hanno dato vita ad una intensa giornata di gare che ha entusiasmato non poco sia il pubblico presente sia i familiari e tifosi che facevano sentire il proprio supporto e calore dal perimetro dei vari recinti. La seconda prova si svolgerà il prossimo 26 agosto in quel di Campomarino nel centro ippico de I cavalieri della Foce.
Bonanno Francesco
Golf.
Oggi ad Isernia il “Gran Lousiana” Domenica di gare all’Isernia Golf Club, dove è in programma il “Gran Lousiana” Dibojano Trophy.Il torneo di Pitch&Putt si svolge nella formula Lousiana a coppie, dove i giocatori della stessa squadra eseguono il tee-shot e poi giocano i successivi colpi utilizzando la palla meglio piazzata tra le due. Per la classifica, saranno premiati i seguenti giocatori: I Lordo (miglior punteggio senza defalcare l’handicap),I e II Netto (migliori due punteggi al netto dell’handicap) Previsto anche lo special prize denominato “Nearest to the pin”, attribuito al giocatore che piazzerà il colpo più vicino alla buca n° 8. Il torneo è organizzato in collaborazione con la Dibojano srl, azienda leader nel settore lattiero caseario, che offrirà il tradizionale buffet di fine gara.
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Sport
22 luglio 2012
Sport e solidarietà
“Vivere da campione” fa tappa oggi a Campobasso Il portabandiera di questa iniziativa è Aldo Maranzina che corre con una protesi all’anca e percorrerà ben 6.000 kilometri attraversando tutta l’Italia Questa mattina, alle ore 11,00 circa, sul piazzale del Castello Monforte, l'Amministrazione comunale accoglierà il tour “Vivere da Campione" che, attraverso l'atleta Aldo Maranzina che ha 65 anni e corre con una protesi all'anca, diffonde un messaggio di pace, impegno sociale e sport. Si tratta di una iniziativa unica, la maratona in solitaria più lunga per km e durata, mai tentata nel mondo, percorre l'intera penisola italiana. Lo scopo dell’evento sportivo è dare una risposta concreta a tutte le famiglie ed
imprenditori d’Italia, affinché possano avere, attraverso i partner della stessa, uno strumento a basso costo ed alta professionalità in grado di difenderli da questi continuati attacchi da parte di Equitalia, banche, assicurazioni. Grazie all’associazione ALT (la legge è uguale per tutti), che combatte in prima linea contro l’ anatocismo /usura bancaria, ipoteche giudiziarie/Equitalia e assicurativo/infortunistico oltre ad altri servizi di pubblica utilità www.infoalt. “Vivere da campioni tour 2012” nasce
sotto il segno degli insegnamenti di Giovanni Paolo II, che ha saputo avvicinarsi a tutte le etnie e età, parlando di sport, di musica, di impegno e gioia: oggi è importante riprendere e diffondere questi valori. Aldo Maranzina nato ad Ancarano nel 1946, sta realizzando la maratona in solitaria più lunga per km e durata, mai tentata nel mondo, percorrerà oltre 6.000 km. Egli sarà il faro per tutte le persone che nella vita hanno perso fiducia e speranza e, il simbolo di un’ Italia che non si arrende.
Tennis.
Nuoto.
E’ terminata la stagione per il team dell’Emmedue Già da settembre è previsto il ritorno in acqua per preparare gli appuntamenti per la stagione 2012/2013 Con la partecipazione ai campionati Italiani di nuoto Masters , tenutisi a Bari dal 9 al 15 luglio, è terminata la lunga stagione agonistica degli atleti della squadra di nuoto master dell’Emmedue di Campobasso. Anche nel capoluogo pugliese, dopo i risultati ottenuti ai campionati del mondo di Riccione dello scorso giugno , vi è stata ulteriore conferma della crescita dei nuotatori campobassani in termini di riscontri cronometrici. Sette gli atleti del team biancazzurro scesi in vasca a Bari, allenati dai Mister Paolo Di Lullo ed Elisabetta Chiarolla, che hanno ottenuto ben 3924.540 punti piazzandosi al 118° posto su 227 squadre partecipanti. Al termine di questo evento nazionale, c’è stato il rompete le righe per la corrente stagione agonistica,
durante la quale il fenomeno Master si è definitivamente imposto anche a Campobasso, nel panorama delle discipline sportive del modernissimo centro Emmedue. Già da settembre è previsto il ritorno in acqua per preparare gli appuntamenti per la stagione FIN 2012/2013 ove la Emmedue conta di presentarsi con un team sempre più competitivo con il chiaro obiettivo di diventare leader del settore a livello regionale.
Santa Croce, al via l’Open Tour Femminile Il circolo tennis di Colletorto, in collaborazione con il Circolo Tennis di S. Croce di Magliano, organizza la sedicesima edizione del Torneo Tennis Nazionale OPEN TOUR femminile singolare “REGIONE MOLISE”. La competizione ha preso il via ieri presso il campo da tennis di S. Croce di Magliano, in via Carducci, e si concluderà il prossimo 29 luglio.