Quotidiano - 30 Giugno 2012

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ANNO VIII - N° 152 - SABATO 30 GIUGNO 2012 - DISTRIBUZIONE GRATUITA Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 05 del 05/03/2005 - Direttore Responsabile: Franco Boccia - Direttore Editoriale: Diana Esposito Blob di A. Piccirillo sede legale: via Veneto, 113 - 80054 Gragnano (NA) Tel. 0874.318092 - Fax 0874.413631 E-mail Redazione Campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it E-mail RedazioneIsernia: lagazzettaisernia@alice.it E-mail: Amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it Stampa: Centro Offset Meridionale srl Caserta Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita

GIORNALE SATIRICO

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L’Oscar del giorno a Luigi Velardi

L'Oscar del giorno lo assegniamo all'assessore regionale ai Trasporti, Luigi Velardi che sta cercando di evitare il tracollo di imprese del comparto attraverso la rateizzazione a quattro anni del debito con le banche. Fino ad ora, però, un solo istituto di credito ha dato l'assenso. Nel frattempo, però, dovrebbe attivarsi anche l'assessore al Bilancio che non ha iscritto le dovute somme nel documento finanziario regionale del 2010 e nei due esercizi consecutivi.

Il Tapiro del giorno a Massimo Romano

Il Tapiro lo diamo al consigliere regionale di Costruire democrazia, Massimo Romano. Ancora una volta, in occasione dell'apertura del confronto sulla questione del tessile in seconda commissione, ha preferito la strada della denuncia a quella della proposta. Le aziende sono in difficoltà, c'è chi chiude e a questo la politica deve dare risposte. Le responsabilità, se ci dovessero essere, appartengono ad un'altra sfera. Chi legifera è chiamato a proporre soluzioni.

REGIONE

Chi non vuole l’autostrada non fa il bene del sistema economico regionale A PAG. 2

REGIONE

I problemi del settore tessile affrontati in seconda Commissione A PAG. 5

TRASPORTI

Le aziende reclamano gli arretrati dal 2010 per evitare i rientri bancari A PAG. 7


2 30 giugno 2012

Pronti a porgere le terga in difesa dell’autostrada Termoli San Vittore CAMPOBASSO. I partigiani, caro Bersani, vi prenderebbero a calci in culo. Così Beppe Grillo ha, di recente, fatto arrossire tutti noi durante uno dei tanti tafferugli verbali con il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani. Con sempre maggiore facilità, infatti, le chiappe si accostano agli onorevoli e agli amministratori locali, impegnati in summit erotici a villa Certosa come pure oggetto di infelici contestazioni a mezzo stampa. I culi lividi della classe dirigente – a dispetto di anni passati su poltrone dorate e ben remunerate – sono al centro di un’offensiva perniciosa, nel mirino del fuoco incrociato di mocassini arroventati dall’afa e dall’ideologia. In Molise poi, c’è chi si prepara a vilipendere le terga del presidente della Giunta e degli assessori regionali, accusati di voler “distruggere la nostra regione”. Il riferimento di Franco Valente – storico e architetto di vaglia, ma polemista indefesso – è all’ormai imminente realizzazione dell’autostrada Termoli – San Vittore, un’arteria fondamentale per una migliore circolazione di uomini e merci nel copro martoriato di un’economia priva di slanci, culturalmente appiattita sul passato. Civilmente, come fa chi è avvezzo al dialogo piuttosto che alle (minacce di) pedate, ci chiediamo come e quando si possa distruggere un territorio, quale opera deviasti e quale, invece, debba o possa essere intesa come un’opportunità di sviluppo, di crescita, di guadagno (in termini economici e di tempo per chi percorre una data tratta). Il Molise ha bisogno di correre verso la modernità, non in direzione ostinata e contraria, per conquistare infrastrutture materiali ed immateriali che sono l’ovvio preambolo di un maggiore benessere economico e sociale. Come abbiamo già sostenuto su questo quotidiano, ci sono motivazioni progettuali che rendono impossibile il potenziamento della rete stradale già in essere: non si possono abbattere abitazioni, capannoni e migliaia di alberi per aumentare la larghezza della carreggiata esistente. Inoltre, le statali che percorriamo sono state progettate per livelli di traffico esponenzialmente inferiori a quelli censiti dall’Anas: stiamo pressando un enorme grassone in una minuscola utilitaria. Infine, puntare al rallentamento di chi attraversa il Molise fino a fermarlo, equivale

a difendere il concetto di un imbuto che strangola il flusso invece di dirigerlo dove serve. Esattamente il problema che l’autostrada può e deve risolvere, senza pedate né, per convesso, con le chiappe a vento dei sostenitori dell’opera. Cirano

Parliamo di un’arteria fondamentale per migliorare la circolazione di uomini e merci

Dovremmo correre verso la modernità e non in direzione ostinata e contraria

Le strade esistenti sono state progettate per livelli di traffico assai inferiori: stiamo pressando un enorme grassone in un’utilitaria

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Prepariamoci a prendere a calci in culo chi vuole distruggere il nostro Molise Meglio l’economia della cultura dell’economia a 200km/h. Da qualche anno la Regione Molise è impegnata a sostenere uno dei progetti che, se realizzati, stravolgeranno irrimediabilmente il suo territorio: l’autostrada Termoli – San Vittore. Questo progetto si regge su un’idea: attraversare velocemente il Molise dal Tirreno all’Adriatico, in altri termini, dal casello di San Vittore del Lazio (Tratto Roma - Napoli) partirà un ramo dell’autostrada del Sole che attraverserà tutto il Molise per congiungersi all’Autostrada dell’Adriatico (Pescara - Bari) all’altezza di Termoli. All’altezza di Boiano, questo tratto dovrebbe biforcarsi per arrivare direttamente a Campobasso. Ora sono state avviate le procedure per il primo lotto San Vittore – Boiano – Campobasso con un progetto che prevede la realizzazione di 8 gallerie naturali per una lunghezza di circa 9 km; 4 gallerie artificiali per complessivi 950 metri; 38 viadotti, per

un’estensione di circa 20 Km; 5 ponti, 40 sottovia e 13 cavalcavia. Un’autostrada che nella sostanza si sovrappone all’attuale rete stradale riducendo in maniera drastica le uscite intermedie. Concettualmente questo progetto è l’esatta negazione del concetto di rete stradale a servizio del territorio perché l’autostrada Termoli – San Vittore diventerà un corridoio che di fatto determinerà il definitivo isolamento del territorio. La pretesa che questa autostrada il Molise tolga la regione da un suo presunto isolamento è pura demagogia. Il Molise ha bisogno che venga messa in sicurezza l’attuale rete stradale potenziando con quattro corsie le tratte fondamentali esistenti. La messa in sicurezza dell’esistente e il potenziamento della rete attuale non stravolgerà l’assetto del territorio e garantirà facilità di collegamento di tutti i centri urbani molisani. Dobbiamo pretendere che il Molise venga attraversato con sufficiente rapidità e sicurezza, ma con l’obiettivo di sollecitare il rallentamento e l’interesse a fermarsi. Chi si ferma nel Molise aumenta la sua ricchezza. Chi lo attraversa velocemente da un capo all’altro lo inquina senza lasciare benefici. Franco Valente


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3 30 giugno 2012

Iorio si affida a Facebook “Preziosa l’identità regionale” In vista del confronto aperto a La Piana dei Mulini di martedì 3 luglio, il presidente parla di autonomia CAMPOBASSO. "Voglio aprire con quanti riterranno di esserci martedì 3 luglio alla Piana dei Mulini a Colle D'Anchise, un colloquio franco e aperto per parlare del futuro di questo nostro Molise". E' il messaggio che il presidente, Michele Iorio, affida al suo profilo di Facebook per sottolineare il perchè dell'iniziativa assunta. La costruzione di una piattaforma programmatica che deve diventare uno strumento importante per iniziare un confronto aperto e democratico con la città ma soprattutto con i cittadini che sono e rimangono l'unico motore dello sviluppo di un territorio. "Voglio aprire un dibattito rivolto a quanti fuori dagli schemi, fuori dagli ordinamenti tradizionali, in piena libertà senza posti in prima fila. Per parlare di come fare a ripensare e rilanciare la realtà regionale. La crisi attuale è dura, pesante e forse durerà ancora per mesi se non, forse, per anni. La Regione vive questa difficoltà in maniera particolare e, per questo, intendo cogliere con voi quale l'interesse prioritario per il territorio, di come difenderne le caratteristiche, l'identità e la stessa autonomia se dovesse prevalere la politica dei numeri e passare la semplificazione istituzionale che ci farebbe rischiare di brutto l'autonomia. Dobbiamo, invece, riprendere la coscienza di essere una regione,

I problemi e gli interessi dei molisani nell’agenda del dibattito per il dialogo con i cittadini con una nostra cultura, una nostra storia e la difesa di questi valori la si fa solo affrontando il tutto con la necessaria fermezza ma anche con una nuova politica rispetto a quella passata. Identità forte, allora, voglia di lavorare e di stare insieme per individuare i percorsi giusti perchè il Molise continui la sua marcia. Per questo, spero possiate intervenire ed intervenire con proposte e suggerimenti". I cittadini chiedono più partecipazione, più ascolto alle esigenze, più risposte immediate ai loro problemi; ecco che l' impegno del presidente Iorio vede quindi, al centro della azione politica, i problemi e gli interessi dei cittadini, ma anche e, soprattutto, indicazioni per garantire, a questo nostro Molise, la sua piena autonomia. Non per mero campanilismo ma come prospettiva di crescita e sviluppo futuro passata la crisi. Ma è anche un modo per cercare di superare un'ulteriore emergenza, molto seria, forse tra le più gravi tra quelle di cui un progetto di rinascimento regionale deve tenere conto: 'l'emergenza della partecipazione' che scaturisce dal fatto che le persone partecipano sempre di meno alla vita attiva della comunità. Il cittadino, invece, ha il diritto/dovere di ritornare decisivo nelle scelte della politica; solo in questo modo si avrà un vero concetto di democrazia legata al confronto e al dibattito, in modo che vengano rispettati i principi costituzionali di eguaglianza e solidarietà tra gli uomini.

Il fatto. La prima uscita del segretario regionale alla manifestazione degli amministratori del partito

CAMPOBASSO. Primo impegno da segretario regionale dell’Udc, per Teresio Di Pietro all'assemblea ‘Più Sud'. L’evento di ieri rappresenta la conclusione del ciclo di iniziative organizzato dall'Udc per l'ascolto dei problemi del territorio e per il coinvolgimento dei suoi rappresentanti regionali nel nuovo progetto politico. L'appuntamento di Napoli, ha visto confrontarsi parlamentari ed esponenti nazionali del partito con i dirigenti e gli amministratori Udc del Sud, in un dibattito incentrato su temi di carattere nazionale e sulle problematiche del Mezzogiorno. “Questa assemblea - ha dichiarato Di Pietro - così vivace e partecipata, ha visto lanciare da parte di tutti noi un messag-

L’Udc riparte dal territorio Di Pietro: “Il bipolarismo è fallito” gio chiaro al Partito: non abbassare mai la guardia sui problemi del Mezzogiorno, ultimamente messo in una condizione di ombra dalle Istituzioni e dai ragionamenti politici nazionali. Le parole del nostro segretario Cesa, sono state molto rassicuranti, infatti egli a inteso ricordare a tutti noi che l’unico partito che ha votato contro l’ipotesi di Federalismo fiscale, che di fatto avrebbe destabilizzato tutta l’area meridionale, è stato un solo partito, l’Udc. Non ha mancato poi di rimarcare come il sistema bipolare abbia

portato alle conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, lasciando un’eredità complicata dal punto di vista amministrativo, generando livelli di disoccupazione elevatissimi, nonché responsabile di aver creato quel fenomeno noto ai più come antipolitica. Il nostro Partito - ha aggiunto Di Pietro, inizia oggi un nuovo corso ed determinando un approccio diverso alla politica ed ai politici, diretto, senza sconti e di grande responsabilità. Tornare per strada, rimettersi in discussione, affrontare di petto le questioni.

Questi i messaggi inviati dalla Direzione del Partito, che noi rappresentanti regionali e locali abbiamo condiviso a pieno, approvando sin da subito tale metodo autentico ed onesto. Sin da subito - ha chiuso il segretario regionale dell'Udc mi attiverò in Regione così da stabilire le nuove strade da percorrere sul territorio, attraverso un calendario di incontri che stiamo ponendo in essere così da consolidare le nostre strutture locali e armonizzare i lavori dei nostri amministratori e dei nostri rappresentanti.”


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4 30 giugno 2012

Quando il dibattito aiuta a guardare le situazioni e pensare al futuro CAMPOBASSO. Il confronto dialettico non ha mai fatto male quando contenuto nei termini e propositivo nelle istanze. Così, volentieri, abbiamo dato vita sul nostro giornale ad un confronto a distanza tra le diverse anime che girano nell'emisfero Ittierre. Una grande azienda, che continua a produrre, che ha conosciuto un passato di turbolenze e che oggi può guardare al domani anche se restano aperti alcuni nodi. Da quanti rimasti fuori dai cancelli, da chi ha ritenuto andare via, dai fasonisti che non riescono a rimettersi al passo produttivo. Il dibattito, ci auguriamo, possa servire a non far dimenticare le situazioni lavorative di chi è rimasto fuori al pari di quanti hanno ritenuto mettersi in proprio ed avviare una piccola attività. Per questo, c'è bisogno di una strategia industriale, di una politica regionale capace di fare rete e creare le giuste e dovute condizioni di sviluppo per tutti. Il tessuto produttivo molisano ha necessità che le sue piccole e medie aziende riescano a superare la crisi e, per farlo, hanno la necessità di avere il giusto supporto per l'innovazione. Ecco perchè siamo certi che il dialogo tra più parti e più voci possa aiutare questo processo e, soprattutto, possa restituire spazio ai cittadini che devono riconquistare il diritto alla parola nel rispetto delle parti e delle persone.

Non capisco il motivo della bufera mediatica Non capisco il motivo della bufera mediatica sui giornali regionali quando Bianchi chiede alla Regione di attivarsi per una azienda che occupa attualmente 720 lavoratori e un indotto di migliaia di persone, mentre nessuno parla dell’enorme quantità di denaro pubblico ricevuto da altri imprenditori responsabili di fallimenti plurimi aziendali. La giustizia ha assolto tutti e nessuno è responsabile di questi gravi misfatti. Qualcuno si è chiesto dove siano finiti questi soldi? Mi sembrano domande importanti e ancora oggi prive di risposta. Noto invece che faccia più notizia il gossip da quattro soldi e la campagna pro Regione governata ancora sempre dagli stessi personaggi, sempre criticatissimi dalle masse ma poi rivotati. Oggi addirittura ho letto su un articolo che Bianchi sia simpatizzante di Nichi Vendola e che sia stato visto ad un suo comizio. E che tutti ce l’hanno con lui perché non si è prostrato alla corte di Iorio. Non me ne frega molto di chi sia o meno simpatizzante il mio datore di lavoro, non me ne frega con chi vada a letto, mi interessa che creda nell’azienda e che la porti avanti nella legalità, che ascolti i suoi dipendenti, che li motivi e che non faccia affari loschi ai danni della gente che lavora, come hanno fatto quelli prima di lui… Antonio Prisco

Non sono i comunisti che si sono mangiati la Itr !!! Mi fa piacere che il sig, Monaco Vittorio mi conosce molto bene sia come dipendente della ex Itr e sia come ex Rsu, invece io, me ne dispiaccio, ma non lo conosco, se non di vista. Forse il fatto che io non lo conosca derivi dalla circostanza che in circa 18 anni di mia militanza nel sindacato Cgil non l’ho mai visto presente in nessuna della assemblee indette. Concorderà con me il sig. Vittorio che nella precedente gestione della Itr, il sindacato era considerato addirittura fuori legge e i pochi coraggiosi partecipanti alle assemblee, venivano annotati sul libro nero delle presenze e intimiditi dai responsabili, capi e capetti dall’astenersi alla partecipazione delle adunanze sindacali e, ove maturassero l’idea bislacca, addirittura di iscriversi ad una sigla sindacale, le pressioni dello staff manageriale diventavano addirittura minacciose. Il sindacato aveva dati certi dei bilanci pubblici del gruppo Holding, ma l’informativa sui pericoli di dissesto finanziario a cui andava incontro l’azienda, non era un dato da poter portare a conoscenza dei lavoratori, che parliamoci chiaro, hanno ubbidito e sono stati proni a queste logiche e a queste regole di pura condotta antisindacale, fino alla morte definitiva dell’azienda. Neanche l’informativa sul pericolo di vedersi congelato il Tfr e di iscriversi a forme di previdenza complementari più garantite, come il previmoda, ha scosso le coscienze dei lavoratori, se non di pochissimi, che oggi hanno la fortuna, rispetto alla maggioranza, di poter avere i propri soldi, mentre la quasi totalità dei lavoratori ha dovuto fare l’insinuazione al passivo e i tempi di attesa per il recupero dei loro soldi, saranno naturalmente lunghissimi. Molti façonisti, anch’essi vittime del dissesto finanziario, sono stati costretti a chiudere e oggi sono creditori, purtroppo chirografari, di laute somme che probabilmente non potranno incassare. Mi ricordo perfettamente la tendopoli dei façon posizionata da-

vanti alla Itr e gli slogan contro la Itr, così come ho memoria della mia personale solidarietà prestata, altro certamente non potevo fare, se non mangiarmi i bambini perché sono comunista. Fatte, con questa premessa, le dovute presentazioni tra classi di lavoratori che erano sulla medesima barca affondata, anche un po’ per colpa nostra, perché ci siamo sempre tappate le orecchie e gli occhi e non abbiamo mai voluto identificarci con la reale classe di appartenenza, ovvero di proletari, ma abbiamo voluto credere nell’illusione di vivere in una oasi speciale, con leggi proprie e addirittura qualche operaio, in una assemblea ha pure obiettato che non gli interessavano le leggi che facevano a Roma, ma quelle della Itr, come se fossimo una nazione a statuto speciale. Ebbene una volta che lo sfacelo è avvenuto abbiamo avuto una ulteriore fortuna: non la procedura fallimentare, ma l’amministrazione straordinaria grazie alla legge Marzano. E’ assolutamente normale, legittimo e dovuto che la Regione abbia dovuto svolgere un ruolo istituzionale presso i ministeri, perché erano in gioco migliaia e migliaia di disoccupati che comprendevano naturalmente anche tutto l’indotto della Itr. Non riesco a capire cosa vuole il sig. Vittorio e perché gli duole tanto che l’impresa Itr New stia ancora lavorando e soprattutto perché lui dovrebbe essere il destinatario di risposte su numeri, programmi e progetti, che tra l’altro sono riportati sugli atti pubblici del bilancio 2011 regolarmente depositato. Io non sono la portavoce dell’azienda e non ho scritto la replica di ieri e di oggi, perché voglio sostituirmi agli avvocati e ai manager aziendali. Il mio chiarimento nasce dal senso civico di un cittadino che sa quello che abbiamo ottenuto e ribadisce ancora una volta che la fideiussione non è una assunzione di debito per La Regione Molise, ma un elemento essenziale della trattativa pubblica per la cessione di ramo d’azienda,

Siccome sono anche una contabile, voglio oltremodo chiarire, ma questo risulta anche dal bilancio pubblico, che la fideiussione ..di 12 milioni di euro, si è ridotta alla metà circa, perché man mano che vengono pagate le rate, la garanzia diminuisce e qualora avvenisse il grave misfatto che la Itr New non paghi, la regione non pagherà nulla, perché dovrà essere la capogruppo Albisetti a dover onorare il debito. La garanzia istituzionale è solo un tecnicismo burocratico che richiede per legge la “Marzano” e quindi un atto dovuto della Regione che semplicemente ha fatto il suo dovere. Quanto alla continuità aziendale è chiaro che ci auguriamo tutti che continui e che prosperi, per il bene comune di tutta la regione e che sia un molisano o un comasco l’imprenditore, credo che non faccia differenza e quindi continuo a non capire, perché intorno a decine di imprenditori disonesti molisani e non solo, che hanno defraudato la regione Molise ormai divenuto cimitero delle aziende… vedi zona industriale Pozzilli/ Venafro…etc, si è taciuto per anni e si continua a tacere e invece sulla Itr... che ha i cancelli aperti, si mormora, si scrive, si dileggia... e la cosa più triste è che lo fa, o chi non ha più nulla da perdere, ... o chi tuona vituperi servendosi di pseudonimi . Sono invece contenta che da venti anni, le mie battaglie, i miei dissensi, le mie idee, sempre contro un potere imperante e le difese come lavoratrice presso l’ispettorato del lavoro, le ho vinte sempre con il mio nome e il mio cognome e per fortuna sono degna di non dover vaporizzare la mia memoria, perché il mio passato ideologico è rimasto esattamente uguale al presente e spero al futuro… e non sono diventata eroina solo quando mi hanno messo le mani in tasca i mi hanno privato dei soldi… o perché il clientelismo di questo o di quell’altro politico non mi può più garantire… e quindi non godo del fatto che se muore Sansone debbano morire tutti i filistei !!! Donatella Petrino


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5 30 giugno 2012

Le aziende devono restituire 5 milioni erogati dalla Finmolise Non hanno possibilità di farlo

Tessile, un settore in crisi L’indotto Ittierre chiede aiuto alla Regione Il consigliere Tamburro ha presieduto l’audizione in Seconda commissione dei fasonisti locali

di Anna Di Matteo CAMPOBASSO. Prosegue senza sosta il lavoro della Seconda commissione, presieduta dal consigliere Riccardo Tamburro che sta portando avanti da settimane una serie di audizioni con i rappresentanti di tutti i settori dell’economia molisana. L’obiettivo è quello di fornire al governo regionale un quadro dettagliato della situazione, in modo da poter studiare le linee d’intervento più appropriate. Ieri la Commissione ha incontrato i rappresentanti del settore tessile. Un settore fortemente in crisi, che coinvolge centinaia e centinaia di addetti. Presidente Tamburro, gli operatori del tessile chiedono aiuto alla Regione. Cosa è venuto fuori dall’audizione? “E’ venuta fuori una situazione estremamente preoccupante”. A cosa si riferisce? “Una quarantina di aziende che ruotavano attorno al circuito dell’Ittierre dell’epoca, vantavano crediti nei confronti dell’azienda. Crediti che, una volta che l’Ittierre entrò in crisi, non furono mai pagati. La Regione andò incontro a queste piccole aziende, concedendo un prestito attraverso la Finmolise.La Ittierre, la nuova proprietà,

aveva assicurato che avrebbe garantito le commesse ai fasonisti locali. Nei due anni che sono trascorsi, però, tutto ciò non si è verificato, ed ora i fasonisti sono chiamati a restituire alla Regione circa cinque milioni di euro, soldi che ovviamente, vista la situazione, non hanno”. In sostanza i rappresentanti del tessile hanno chiesto alla Regione aiuto. Ma la Regione, che già vanta un credito consistente nei loro confronti come intende muoversi? “Al momento siamo nella fase iniziale del confronto. Ho convocato questa prima audizione e conto di convocarne un’altra alla presenza della Finmolise, dell’assessorato alle Attività produttive e possibilmente anche della nuova proprietà, vale a dire del patron Bianchi. Dovremo capire come stanno le cose per poter poi decidere come muoverci”. Il settore del tessile non attraversa un periodo favorevole. Di recente, uno studio elaborato dalla Banca d’Italia ha evidenziato come nel corso del 2011 le esportazioni siano letteralmente crollate. “Non sono in possesso di

dati ufficiali. Posso solo dire quello che ci è stato riferito in Commissione, cioè che Bianchi avrebbe dato lavoro fuori regione, anche all’estero. Quindi è chiaro che la produzione è crollata. Comunque anche questo aspetto andrà approfondito”. Eppure quando Bianchi arrivò in Molise assicurò che tutta la produzione sarebbe rimasta in Molise e che, anzi, sarebbe stata incrementata. “La Regione dovrà vederci chiaro, anche perché il Gruppo ha anche avuto una serie di agevolazioni, di garanzie, a fronte di impegni assunti con il governo regionale. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta, non so se dall’altra parte i patti siano stati rispettati”. Consigliere, la Commissione da lei presieduta sta comunque portando avanti il monitoraggio sulla situazione dell’intera economica del Molise, coinvolgendo tutti i settori. “Si, stiamo procedendo. Abbiamo fatto le audizioni del settore del Commercio, dalle quali sono venute fuori numerose problematiche”. Com’è la situazione? “La situazione è drammatica. Molte aziende hanno chiuso, altre sono in procinto di farlo. Mi riferisco, in particolare, a quelle di piccole dimensioni, quelle a conduzione familiare che non riescono ad andare avanti”. Da cosa dipendono, a suo giudizio, le difficoltà che incontrano le

aziende commerciali? “Sicuramente pesa la crisi, ma la causa va ricercata anche in altri fattori, come le aperture domenicali che hanno penalizzato soprattutto i piccoli esercizi”. Se il problema risiede nella legge varata nel corso della precedente legislatura, la Regione può intervenire, magari adottando dei correttivi? “Certo, c’è sempre la possibilità di intervenire. Cercheremo di capire in che modo muoversi. Se dovesse venire fuori che il problema risiede solo nelle aperture domenicali , si può tornare su questo argomento. Comunque va detto che c’è una concomitanza di fattori “. C’è preoccupazione per la situazione di difficoltà che attraversa la regione? “Non viviamo un momento facile sicuramente. La gente non ha soldi e non spende, rinunciando all’acquisto di beni superflui. Dobbiamo evitare che ci sia il blocco della nostra economia”. Quali sono i prossimi appuntamenti della Seconda commissione? “La prossima settimana ci saranno nuove audizioni, ci sono altri comparti da sentire, dall’edilizia ai servizi, alle pulizie. Insomma, c’è tanto lavoro da fare ancora”. Una volta concluso questo lavoro, il risultato sarà portato all’attenzione del governo regionale? “Sì, certo. Sarà presentato con una relazione di accompagnamento che conterrà la sintesi e le proposte che sono state avanzate nel corso delle audizioni. Poi toccherà alla Giunta regionale decidere le modalità ed i tempi di intervento”.

Convocheremo un nuovo incontro al quale inviteremo tra gli altri anche il patron Bianchi Dobbiamo vederci chiaro e capire se tutti gli impegni assunti dalla proprietà sono stati rispettati



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7 30 giugno 2012

La questione. Si tratta di 22 milioni di euro che non ci sono in bilancio

Trasporti, le aziende richiedono i soldi del 2010 La protesta. Cgil, Cisl e Uil in piazza

Comunità montane, Lsu a casa “Un dramma”

L’assessore Velardi ha chiesto alle banche un piano di rientro in quattro anni: un solo istituto ha risposto positivamente volmente. A questo, però, potrebbe aggiungersi l'ulteriore aggravio dovuto al fatto che a partire dal 1 agosto prossimo la Regione non avrà più i soldi necessari per coprire la restante parte dell'anno. A questo punto si incrinerebbe l'intero settore del trasporto con conseguenze pericolosissime per imprenditori e dipendenti. E' pur vero che la coperta è sempre corta ma bisogna provvedere prima a coprire le parti vitali e funzionali e, poi, semmai quelle meno fondamentali. Far

Le valute locali sono strumenti di scambio utilizzati su base volontaria,in una cerchia associativa fatta da domanda e offerta dei vari associati,imprenditori, commercianti, e consumatori stessi, sono pensate per facilitare le transazioni, non nel risparmio o nell’investimento. Perchè Moneta locale? Negli ultimi anni abbiamo assistito all’impoverimento delle economie locali in atto oramai da decenni: le piccole attività industriali commerciali artigianali e contadine una volta fulcro della vita economica del nostro territorio, si stanno

redazione@lagazzettadelmolise.it

Le valute locali, strumenti di scambio contro l’usura inesorabilmente spegnendo: le cause vanno ricercate in due fattori: 1) Il meccanismo di emissione della moneta ufficiale, perchè ogni euro emesso dalla banca centrale e prestato al sistema bancario genera debito per la collettività o per il singolo, e uno stato fortemente indebitato con la banca centrale crea quel debito pubblico che grava sulle spalle degli italiani. 2) La grande distribuzione oggi quasi totalmente in mano alle multinazionali estere, drenano continuamente ricchezza

nel territorio,e questa ricchezza non viene reinvestita localmente, e le loro politiche di vendita diventano ogni giorno più aggressive sottraendo guadagno alle imprese locali. Quindi l’obbiettivo e quello di invertire questo processo e revitalizzare l’economia attraverso l’adozione di un buono/o moneta locale denominato (eco money) di pari valore che si affianchi alla valuta ufficiale, facendo accadere transazioni nel territorio che trattengono ricchezza in loco , arginando il drenaggio di mo-

neta da parte delle multinazionali, sviluppando un economia locale in funzione anticiclica rispetto all’andamento imposto dalla moneta a corso legale(Euro) aiutando le categorie indicate in epigrafe a toglierle il cappio al collo messogli dagli usocrati banchieri. * Presidente Associazione Ecomoney ECOMONEY369@gmail.com fbbfrancesco@gmail.com

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Francesco Battista*

correre le imprese a un indebitamento continuo e ripetuto nel tempo e non pagare o farlo in parte, non è concetto di buona amministrazione. Sono state tagliate alcune corse, ridotti i chilometri, costi all'osso rispetto ad altre realtà ma i soldi per garantire la copertura dell'intero anno non ce ne sono, comunque. E, a prescindere, il rischio è che le aziende non possano partecipare alla gara per l'individuazione del soggetto concessionario unico. Al danno, la beffa.

CAMPOBASSO. Sono le segreterie della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, in considerazione della delicata attualità del mondo del lavoro regionale, a sollecitare l’attenzione degli organi istituzionali nei confronti dei lavoratori socialmente utili che alla fine di questo mese, ad oggi termine ultimo di servizio presso gli enti, si troveranno nelle condizioni di estrema povertà. "E sarebbe colpita proprio la frangia più sfortunata : quella di chi non si è trovato a lavorare in un ente che ha avuto la possibilità e la volontà di stabilizzarli. Proprio per questo, in occasione del nostro impegno a difesa del personale dipendente delle Comunità Montane, dobbiamo recepire anche le istanze di questa categoria che si è sempre affidata alle istituzioni ed a chi li rappresenta soffrendo in silenzio e con dignità. Tutti noi dobbiamo riflettere sul fatto che i L.S.U. sono ormai costituiti da ben poche unità, di cui circa la metà ormai prossima al pensionamento, per i quali potrebbero essere trovate soluzioni diversificate consentendo ai primi una dignitosa fuoriuscita dal bacino ed ai secondi alternative opportunità di prosieguo nel mondo del lavoro. Di fronte a tali considerazioni e pur dando atto della disponibilità delle strutture regionali a risolvere le aspettative dei lavoratori (perché tali sono stati anche senza averne lo status giuridico) si chiede, stante i tempi ristretti, una rapida conclusione in concerto con le parti sociali e con i lavoratori stessi.

L E T T E R E

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L E T T E R E

CAMPOBASSO. Il problema, nel settore dei trasporti pubblici su gomma, potrebbero farsi davvero seri. Nel bilancio 2010, la copertura è stata ridotta del 50 percento, lo stesso è accaduto per l'anno successivo e nel 2012, dopo i tagli fatti al chilometraggio non si può arrivare a fine anno perchè manca il 40% della somma necessaria a garantire i costi dei servizi. Vale a dire, qualcosa come 10 milioni di euro. La risposta dell'assessorato al Bilancio? Aumentate le tariffe del 10 percento. Già è grave pensare, in un momento come questo, di appesantire ancora più il biglietto di quanti usufruiscono del mezzo pubblico per ragioni di lavoro o di studio. Ma poi, lo sanno gli strateghi dell'assessorato alla Programmazione che il 10% in più sulla tariffa porterebbe nelle casse della Regione meno di 500mila euro? Così, invece di risolvere il problema si andrebbe solo ad aggravarlo. Ad oggi le imprese che operano nel trasporto pubblico locale hanno dovuto fare ricorso all'anticipazione bancaria per 22 milioni di euro. E risultano essere scoperti perchè la Regione non ha pagato. La sola Seac di Campobasso è fuori di due milioni e 500mila euro. Cosa significa questo? Che nessuna società potrà partecipare al bando di gara indetto dalla Regione perchè le banche, a breve, potrebbero segnalare le imprese per il rosso dovuto ai conti. Questo, nonostante l'impegno dell'assessore ai Trasporti Luigi Velardi che ha chiesto alle banche stesse di spalmare il debito complessivo in quattro anni a carico dell'ente. Fino a questo momento, però, solo un istituto di credito, sembra, abbia risposto favore-

Il rischio. Molti concessionari potrebbero non partecipare alla gara perchè insolventi


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Regione

30 giugno 2012

Se il prezzo della gpl è calato, dal primo luglio le bollette di luce e gas saranno più care. Lo ha stabilito l'Autorità per l'energia comunicando che i prezzi per l’elettricità resteranno sostanzialmente invariati (+0,2%) mentre per il gas l’innalzamento arriverà fino al 2,6%. Una ‘mazzata’ su famiglie e piccoli consumatori che si traduce in circa 32 euro pro capite l’anno in più. Il positivo dato riferito all'energia elettrica si spiega con il mutamento dello scenario e, in particolare, con le più favorevoli previsioni di andamento del Pun (il prezzo dell'energia elettrica sulla borsa elettrica) nel 2012, per effetto del decremento del petrolio. Infatti, dopo i massimi storici, oltre i 125 dollari al barile registrati in marzo, le quotazioni del greggio hanno registrato una progressiva diminuzione attestandosi su valori inferiori ai 100 dollari al barile. Il quadro ribassista dei prezzi degli idrocarburi, accompagnato da una riduzione della domanda elettrica, è confermato nelle aspettative per il secondo semestre dell'anno. Nonostante lo sfavorevole andamento dell'euro, la diminuzione del petrolio ha comportato una

Da domani bollette più care: nuova stangata per i consumatori riduzione dello 0,1% della componente materia prima per la famiglia tipo. Tale riduzione è tuttavia controbilanciata dalle necessità di copertura tariffaria di alcuni oneri generali di sistema quali la promozione dell'efficienza energetica (UC7), i regimi ta-

Mentre il prezzo del gpl cala, s’impenna quello del gas a causa dei costi superiori per la materia prima che assorbe il 2,4% dell’incremento complessivo (2,6%)

riffari speciali (A4) e le compensazioni economiche per le comunità che vivono in territori con impianti nucleari (MCT), che hanno comportato un incremento dello 0,3%. Per il gas, invece, i prezzi di riferimento vengono aggiornati sulla base di indicatori legati alle quotazioni medie sui mercati internazionali di petrolio, olio combustibile e gasolio nei nove mesi precedenti, fatto salvo l'ultimo mese, al fine di attenuare e diluire nel tempo l'incidenza dei periodi di picco dei prezzi degli idrocarburi. Per questo motivo, i recenti cali del greggio non si riverberano ancora in modo significativo sui prezzi: il 2,4% dell'incremento complessivo del 2,6%, si riferisce all'aumento dei costi della materia prima. Dal primo maggio, la tariffa elettrica era aumentata già del 4,3% con una maggiore spesa annua di 21,44 euro. L'Authority aveva, infatti, approvato l'adeguamento della componente tariffaria a copertura dei costi per gli incentivi diretti alle fonti rinnovabili e assimilate (la componente A3 degli oneri generali di sistema) per tutte le categorie

di utenti. L'adeguamento confermava le stime dello scorso 30 marzo 1 1, quando l'Autorità aveva approvato l'aggiornamento del secondo trimestre 2012 per le sole componenti legate alla materia prima, alle tariffe di rete e agli oneri di dispacciamento (+5,8%), annunciando che a fine aprile si sarebbe reso necessario un ulteriore incremento. Dall'inizio dell'anno, tra gas e luce, l'incremento è di 103 euro a famiglia a cui oggi si sommano i 33 euro del nuovo aumento a partire dal primo luglio. In pratica, con questi ultimi aumenti, la bolletta per l'energia elettrica è aumentata in sei mesi del 13 % e quella del gas del 4,4 %.

Anche l’energia elettrica subisce un aumento seppur di pochi euro in più a famiglia Negli ultimi sei mesi gli italiani hanno speso il 13% in più per la luce e il 4,4% per cucinare e scaldarsi


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Regione

30 giugno 2012

Imu, boccata d’ossigeno in arrivo per il Comune Azzeccate le previsioni del governo centrale: incassati già 9 miliardi di euro CAMPOBASSO. La prima rata dell’Imu, ha già portato nelle casse dei Comuni 9 miliardi di euro. Cifra ancora suscettibile di essere rivista al rialzo poiché all'appello mancano i dati di alcune grandi banche che attraverso le loro certificazioni consentiranno di raggiungere i 9,7 miliardi previsti dal governo. Anche la tesoreria di palazzo San Giorgio sta lavorando per capire quanto il Comune del capoluogo riuscirà a guadagnare dall’odiato tributo immobiliare. La conferma arriva dall’assessore al Bilancio, Aldo De Benedittis, che ieri ha detto: “Lunedì avremo qualche dato più preciso, purtroppo dobbiamo attendere le certificazioni bancarie sugli F24, ma al momento non è possibile fare nemmeno una stima giacché i numeri più recenti sono quelli del 2007 che si attestavano attorno ai 2 milioni di euro”. Ad ogni modo nelle casse dell'Erario e dei Comuni sarebbe già entrata quasi metà dei 21,4 miliardi contabilizzati dall'esecutivo nel decreto salva-Italia per l'intero 2012. Una notizia che se ufficializzata all'inizio della prossima settimana, quando il governo comunicherà i numeri ufficiali sui proventi dell’Imu, potrebbe fare immaginare un ‘dividendo’ complessivo superiore alle aspettative. Le anticipazioni del Sole 24 ore non sono state ancora confermate dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Ma vero è che se ciò avvenisse i motivi per sorridere all'interno dell'esecutivo Monti non mancherebbero. Innanzitutto perché il gettito della prima rata Imu sconta l'effetto rateizzazione prevista dal decreto 16/2012 sulle semplificazioni fiscali. Sulla

prima casa i contribuenti potevano infatti optare per il pagamento in tre tranche anziché in due, con l'effetto di sborsare a giugno il 33% dell'imposta e non il 50%. Ci sono altre due ragioni che giustificano un certo ottimismo. La prima deriva dal l'incompletezza delle certificazioni bancarie sugli F24 pervenuti finora; la seconda dalla possibilità concessa ai proprietari meno convinti a pagare di ricorrere al ravvedimento operoso e quindi presentarsi alla cassa nei prossimi giorni, effettuare il pagamento e vedersi applicata la sanzione minima. Va inoltre considerato che la prima rata è stata calcolata sulle aliquote base (4 per mille sull'abitazione principale e 7,6 per mille dalla seconda in su) mentre a dicembre si terrà conto di quelle definitive che i municipi potranno fissare entro il 30 settembre. E che potranno salire del 2 per mille sulla prima casa e del 3 per mille sugli altri beni. Oppure scendere in egual misura. E, a giudicare dai primi risultati sul gettito, quest'ipotesi non è più così peregrina. Al tempo stesso sembra scongiurata l'ipotesi che anche lo Stato ritocchi verso l'alto il livello della tassazione con il Dpcm di revisione atteso entro il 10 dicembre. Una volta resi noti i dati definitivi, partirà la fase due sul l'Imu. Il confronto tra Governo e Anci sulle possibili modifiche all'imposta ripartirà poggiandosi su basi solide e non sulle proiezioni che in questi mesi si sono succedute, con esiti spesso divergenti l'una dall'altra. Tenendo presente qual è l'intenzione reciproca dell'Esecutivo e degli amministratori locali: trasformare dal l'anno prossimo l'Imu in un tributo completamente municipale. Evitando l'attuale configurazione che destina all'Erario metà del l'imposta versata su tutti gli immobili diversi dall'abitazione principale. Ciò lascerebbe ai sindaci maggiori margini di manovra sulle aliquote sulla detrazione di 200 euro per ogni nucleo familiare (più 50 per ogni figlio). In cambio di una riduzione praticamente a zero del fondo di riequilibrio sul federalismo.

L’assessore De Benedittis: lunedì sapremo quanto abbiamo guadagnato dalla prima rata del tributo immobiliare La sentenza.

Il Comune deve pagare quasi 2,5 mln di euro di danni alla Seac CAMPOBASSO. Un Terminal aperto 'provvisoriamente' dall'allora sindaco Augusto Massa e tale la situazione è rimasta fino ad oggi. E oggi bisogna pagare i danni che l'Amministrazione comunale ha prodotto alla Seac vincitrice della gara d'appalto per la gestione della struttura alla quale, dopo avere realizzato lavori interni, non le è stato affidato il compito. Così il Comune si è visto smontare in sede amministrativa e giudiziaria gli atti prodotti ed oggi deve pagare alla Seac più di due milioni di euro.

La sentenza, infatti, è divenuta esecutiva. In definitiva, dovrà risarcire il danno procurato all'azienda per la mancata assegnazione della gestione dell’autostazione, nonostante avesse vinto la gara d’appalto e realizzato lavori di ammodernamento e riqualificazione della stessa fino ad acquistare una scala mobile di collegamento tra la zona bus e l'ingresso principale su via San Giovanni. I due milioni e passa di euro, oggi, dovranno essere messi in bilancio sottraendoli ad altri scopi. Fermo re-

stando il fatto di racimolarli. Nel frattempo tutto è rimasto all’insegna della provvisorietà in assenza di un responsabile della gestione; andato avanti in condizione di precarietà e abbandono (mancano tutt’ora i collaudi tecnici e amministrativi). Una vicenda che non è riuscita mai a trovare la parola fine e continua, invece, a trascinarsi tra caos, incuria e approssimazione e, non guasta, bisogna anche pagare i due milioni e passa di euro alla Seac per sentenza acclarata.

Rivedere gli estimi catastali nei quartieri popolari di Michele Petraroia Il Governo Monti ha introdotto l'Imposta Municipale Propria IMU che di fatto ha penalizzato le famiglie numerose e in maggiore difficoltà economica. Dai pagamenti delle prime rate dell’IMU relative agli immobili della città di Campobasso emerge la necessità di rivedere la classificazione catastale di immobili siti nel Centro Storico e nei quartieri popolari della città a partire dal CEP e San Giovanni dei Gelsi, per evitare una penalizzazione economica a danno di piccoli proprietari della prima ed unica casa costretti a pagare somme superiori al reale valore di tali appartamenti con conseguenti aggravi di tassazione per famiglie già prese da disagi economici e difficoltà di lavoro. Villini, residenze signorili e dimore di pregio, risultano oggi inspiegabilmente classificate nelle medesime categorie o immediatamente al di sopra di excase popolari o appartamenti modesti del quartieri popolari della città. Pertanto, è necessario procedere con solerzia all’avvio delle procedure di controllo e revisione della classificazione catastale degli immobili della città di Campobasso così da permettere alle famiglie proprietarie di abitazioni nei quartieri in oggetto di pagare quanto effettivamente dovuto e ridurre gli importi eccessivi dell’imposta.

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Campobasso

30 giugno 2012

Il Comune dà in adozione spazi di verde pubblico Singolare iniziativa di palazzo San Giorgio per migliorare le aree urbane CAMPOBASSO. Il Comune di Campobasso ha deciso di dare in adizione i propri spazi di verde pubblico. ‘Adotta un’area urbana’ è il nome del bando – privo di scadenza - con cui palazzo San Giorgio intende sensibilizzare i cittadini alla cura del verde e, nel contempo, avviare un programma di riqualificazione urbana e ambientale, affidando a titolari di esercizi commerciali e

i privati cittadini queste piccole oasi del capoluogo. Chi è interessato può fare richiesta all’Urp municipale, oppure chiamare i signori Abbazia (0874405480) e Discenza (0874405296) che forniranno tutte le informazioni. Chiaramente chi decide di adottare l’area, dovrà assumersi anche gli oneri di manutenzione e di abbellimento. Sarà cura dell'am-

ministrazione, poi, controllare che la manutenzione sia stata eseguita. Caso contrario, invierà un richiamo formale e dopo 15 giorni revocherà d’ufficio l’aiuola. Chi si prenderà cura del verde cittadino, potrà pubblicizzare la sua adozione mediante collocazione di uno o più targhe informative direttamente in loco con la dicitura ‘Il verde di questa area è curato da…’

Palazzo Magno.

Imprenditoria femminile, seminario della Provincia Come costruire una pagina web è l’evento promosso dalla consigliera di Parità, Filomena Matteo CAMPOBASSO. Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis e l’assessore Micone comunicano che nelle giornate del 2 e 3 luglio rispettivamente presso la sede del Centro per l’impiego di Campobasso e Termoli si terranno gli incontri seminariali dal titolo: “Donne in B&B e Agriturismo: come costruire una pagina web”. L’evento è organizzato dalla Consigliera di Parità della Provincia di

Campobasso, prof.ssa Filomena Matteo, in collaborazione con lo IAL CISL Molise, con lo scopo di attivare iniziative che diano sempre maggiore impulso alle imprese al femminile nonché per migliorare l’accoglienza nel territorio molisano con l’intento di valorizzarlo e farlo conoscere. I succitati appuntamenti sono rivolti a coloro che hanno partecipato al corso di formazione per operatrici di B&B denomi-

Per la pubblicità su questo giornale e su Quick Reporter la news in diretta Telefonare allo 0874 413631 E-mail: commerciale@lagazzettadelmolise.it

nato “Donne in B&B e in Agriturismo”, anch’esso promosso dalla Consigliera di Parità Provinciale. All’incontro saranno presenti per un saluto a Campobasso il Dirigente dott. Vincenzo Toma e a Termoli il dott. Marcello Vecchierelli, responsabile del Centro per l’Impiego di Termoli. “Un’iniziativa interessante che mi sento di promuovere – ha dichiarato l’assessore alle politiche del lavoro e dell’impiego Salvatore Micone – come una delle tante occasioni di confronto, sviluppo e crescita che la Provincia cura. Una due giorni alla quale credo che non mancherà la partecipazione degli interessati e degli addetti ai lavori”.

Forum dei giovani, lunedì la presentazione Un organismo permanente per la promozione di politiche rivolte ai ragazzi CAMPOBASSO. Lunedì alle 16 nella sala della giunta provinciale si terrà una conferenza stampa per l’apertura del bando di iscrizione al Forum dei Giovani della Provincia di Campobasso. Il Forum è un organismo a carattere consultivo e propositivo, che svolgerà le sue attività in piena autonomia decisionale al fine di permettere il miglior raggiungimento delle finalità per le quali si costituisce. Esso vuole essere uno strumento di confronto e di rappresentanza giovanile, un luogo d’incontro per il dibattito e la condivisione di esperienze tra i giovani, le associazioni giovanili, le consulte, le istituzioni italiane ed europee. Il forum provinciale intende proporsi, in generale, quale piattaforma di riferimento ed espressione dei giovani territorio. Tramite il Forum l’Ente Provincia intende favorire la partecipazione dei cittadini e dei giovani alla vita civile, sociale e politica, anche in attuazione alla Carta Europea riveduta della Partecipazione dei Giovani alla vita locale e regionale. Il Forum rappresenterà un organismo permanente di rappresentanza dei giovani, teso a promuovere e coordinare le politiche rivolte ai giovani, attraverso funzioni propositive e consultive. Le modalità di iscrizione sono pubblicate sul sito della Provincia di Campobasso. Al Forum potranno iscriversi tutte le associazioni giovanili della provincia, i giovani di età inferiore ai 35 anni, le consulte studentesche e i giovani amministratori.


Campobasso La recensione.

La fonte di Mazzacane, Cicchino presenta il suo romanzo Sarà presentato oggi pomeriggio alla libreria del centro commerciale Leclerc di Campobasso il romanzo ‘La fonte di mezzacane’ di Enzo Antonio Cicchino, già programmista regista della Grande Storia di Rai 3. Pubblichiamo un passo della recensione di Enzo Natta: “Divengono sculture...le tue parole”. E' una battuta che può essere presa a campione di La fonte di Mazzacane di Enzo Antonio Cicchino (Laruffa Editore. Reggio Calabria, 2012. Pagg. 243. € 14,00), romanzo dove ogni parola sembra scolpita nella dura e selvaggia terra del Molise. In questo ambiente desolato e sperduto, in un mondo arcaico e crudele, ferino e primitivo, reso ancor più ostile dalle ferite ancora non rimarginate della guerra e dal ricordo dell'eccidio di Colle Impergola, si dipana la storia di Anacleto, veterinario ma anche medico all'occasione, che va su e giù per queste valli che conservano intatto l'orgoglio sannita sannita con la sua assordante motocicletta. Povero Anacleto, invischiato in un matrimonio stanco e rattrappito in una n gelida indifferenza, cireneo che porta sulle spalle tutte le pene del mondo confluite in questa Macondo, un non-luogo che si popola di un'umanità tanto enigmatica quanto paradossale, incarnazione del bene e del male che procedono appaiati, tenendosi a braccetto sui sentieri di una terra di mezzo. In un impasto di materia e poesia, eros e thanatos si intrecciano di continuo nel racconto e Anacleto è il primo personaggio che si incontra, parimenti segnato dall'amore e dalla morte, dal desiderio e dalla gelosia, ma nello stesso tempo da un fato inesorabile, da una condanna che tutto stritola e divora. Straziato, disperato, ossessionato da un'esistenza mai condivisa nel suo divenire, Anacleto si dibatte inutilmente in un'energia emotiva che si fa febbre dionisiaca, estasi, eccitazione, vertigine, ma che lentamente lo consuma e lo svuota. Il tutto in un turbine di sentimenti, amarezza, fatalità, mistero, alimentato da una natura primitiva e da uno spirito lirico fusi in un linguaggio sperimentale, corposo e sanguigno. In questo quadro magico e arcano, lo scenario descritto da Enzo Antonio Cicchino si dilata fino a diventare paesaggio universale, palcoscenico dove l'amore, eternamente cercato e inseguito, si fa sofferenza, oscurità, angoscia.

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Primo esempio nel suo genere perché coinvolge le procure, la consigliera di Parità regionale e l’Ordine dei giornalisti

No alla discriminazione, siglato il protocollo CAMPOBASSO. E’ appena stato siglato, per la prima volta in Italia, un importante protocollo d’intesa finalizzato alla ‘Promozione di strategie condivise, finalizzate ad azioni di contrasto contro ogni forma di discriminazione’ tra la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello, la Procura della Repubblica presso il Tribunale Campobasso, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino, la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Campobasso, l’Ufficio della Consigliera Regionale di Parità Giuditta Lembo e l’Ordine dei Giornalisti del Molise. Il protocollo, primo esempio nel suo genere in Italia, rappresenta un importante passo in avanti verso la tutela alle vittime di discriminazioni, ma anche una stretta ed importante collaborazione tra le istituzioni. Il tema della promozione delle Pari Opportunità contro la lotta alle discriminazioni, ha assunto un'importanza fondamentale nell'attuale contesto di forti mutamenti sociali e culturali e rappresenta l’avviamento ad una azione di contrasto a ogni forma di tale illecito. Le discriminazioni sono azioni che potenzialmente possono colpire chiunque si trovi nelle condizioni definite dalla Carta e il cui contrasto necessita di un radicale processo di cambiamento culturale. Molti Paesi europei hanno già avviato azioni in questa direzione a seguito di fenomeni sociali che ne hanno accresciuto l'urgenza. Il protocollo appena siglato, prevede una serie di importanti impegni nell’ambito di tale collaborazione interistituzionale. La novità di interesse è quella di una valutazione delle Procure stesse circa l’opportunità di indicare nelle richieste di rinvio a giudizio, quale parte offesa, anche l’ufficio della Consigliera di Parità della Regione Molise in relazione alle fattispecie penali che implichino forme di discriminazione di genere. Il 25 febbraio 2011 la Corte di Assise di Campobasso

ammise per la prima volta la costituzione di parte civile della Consigliera di Parità della Regione Molise, Giuditta Lembo, in un processo con numerosi imputati per reati di grave allarme sociale, quale la riduzione in schiavitù, la tratta, l’induzione e il favoreggiamento della prostituzione. L’ammissione di parte civile della Consigliera di Parità in tale processo, oltre a rappresentare un momento storico, ha segnato un traguardo importante, rafforzando di fatto il ruolo che le Consigliere di Parità svolgono sul territorio nazionale, regionale e provinciale.


Codice bianco è il termine con cui gli operatori sanitari del Pronto Soccorso individuano tutti quei pazienti che manifestano problemi di lieve endità e che potrebbero rivolgersi al proprio medico curante. La limitata gravità delle loro condizioni li porta però ad affrontare lunghe attese al Pronto Soccorso.

AMBULATORIO CODICI BIANCHI Per dare loro una risposta più puntuale l’Asrem ha attivato, in via sperimentale, presso gli ospedali di Campobasso, Isernia, Termoli e presso lo stabilimento ospedaliero di Venafro, l’ambulatorio dei codici bianchi, attiguo ai locali del Pronto Soccorso. L’istituzione dell’ambulatorio dei codici bianchi in via sperimentale intende raggiungere più traguardi

importanti: oltre a ridurre i tempi di attesa per i casi con minore priorità e garantire una maggiore velocità per i casi urgenti, consentirà agli operatori del Pronto Soccorso di lavorare in condizioni migliori. Consentirà inoltre, di raccogliere alcune informazioni che potranno essere utili per programmare in futuro una risposta territoriale ai bisogni del cittadino. L’ambulatorio dei codici bianchi si pone quindi l’obiettivo di risolvere le numerose criticità esistenti quali:

. . . .

lunghe attese per i cittadini;

elevata pressione sul personale sanitario; disagi e difficoltà nello svolgimento di attività sui pazienti a maggiore criticità; incremento rilevante sei costi.

Durante il giorno: rivolgiti a loro con fiducia. E’ il medico di famiglia, infatti, che ti visita per primo, ti segue periodicamente, suggerisce come stare bene, ti indirizza verso gli specialisti. Non rivolgerti a lui solo per le ricette! Verifica gli orari di ricevimento e informati sugli orari di disponibilità telefonica, così potrai contattarlo anche oltre gli orari di ricevimento.

L’Asrem ha attivato, in via sperimentale, presso gli ospedali di Campobasso, Isernia, Termoli e presso lo stabilimento ospedaliero di Venafro, l’ambulatorio dei codici bianchi, attiguo ai locali del Pronto Soccorso. L’utente al quale è stato assegnato dall’infermiere del triage un codice bianco, verrà invitato a recarsi presso l’ambulatorio appositamente istituito e dove verrà preso in carico dal medico dell’ambulatorio. E’ aperto dalle 8:00 alle 20:00 dal lunedì al venerdì. CAMPOBASSO tel. 0874.409613 TERMOLI tel. 0875.7159472

ISERNIA tel. 0865.442529 VENAFRO tel. 0865.907860

Non si paga il Ticket per la visita. Durante la notte è il servizio di continuità assistenziale. E’ aperta dalle 20:00 alle 8:00, nei giorni prefestivi dalle 10:00 alle 20:00 e nei festivi tutto il giorno. Non si paga il Ticket per la visita

I più gravi passano prima indipendentemente dall’ordine di arrivo ROSSO

paziente in pericolo di vita, viene visitato immediatamente

GIALLO

paziente grave, viene visitato nel più breve tempo possibile

VERDE

paziente non grave, l’attesa può risultare molto lunga

BIANCO

Chiama il 118 e vai al Pronto Soccorso (PS) All’arrivo la gravità del tuo stato di salute viene valutata da un infermiere specializzato che ti assegna un codice-colore (triage).

il tuo stato di salute non è affatto grave e i tempi di attesa sono sicuramente lunghi e imprevedibili. Inoltre si paga il Ticket per la visita (25 euro).

Contatta il tuo medico/pediatra o rivolgiti all’ambulatorio codici bianchi o alla guardia medica.


ANNO VIII - N° 152 - SABATO 30 GIUGNO 2012 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

ISERNIA Redazione: via Carlomagno, 9 - Tel. 0865.414168 e-mail: lagazzettaisernia@alice.it

30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | redazione@lagazzettadelmolise.it

L’Oscar del giorno a Antonio Di Pietro Portare ogni problema molisano in parlamento non è il modo migliore per risolverlo ma, almeno, così facendo il leader dell’Italia dei valori accende i fari su questioni che altrimenti verrebbero inghiottite dal quotidiano. 174mila euro per i filtri dell’acqua dell’ospedale Veneziale gridano giustizia, soprattutto perché nello stesso nosocomio si continuano a bruciare soldi pubblici senza migliorie evidenti per pazienti e personale. L’augurio è che tutto possa essere chiarito, in modo da restituire ad Isernia un ospedale d’avanguardia, con o senza interrogazioni a Roma.

Il Tapiro del giorno a Luigi Mazzuto Il presidente della Provincia d’Isernia, dopo lo scivolone mediatico con il quale invocava due casinò in Molise, viene ripreso anche dal numero uno della Camera di commercio pentra, Luigi Brasiello. Quest’ultimo ribadisce l’importanza del percorso condiviso con associazioni e istituzioni locali per la buona riuscita del progetto PaeSi insieme, rivolto ai cittadini di paesi terzi. L’obiettivo dell’integrazione va perseguito attraverso la formazione dei nuovi isernini, superando la logica puramente assistenziale e progettando di comune il futuro. Un concetto che Mazzuto dovrebbe applicare anche all’ente che amministra.

LEGNANO

Lite familiare nel milanese Isernina massacrata a martellate dal marito A PAG. 14

VENAFRO

I pazienti del Neuromed sfidano il Parkinson con la teatroterapia A PAG. 15

ISERNIA

Tagli alle Poste, l’ira dell’Idv: non si tiene conto dei bisogni della gente A PAG. 14


14 30 giugno 2012

Isernia

39enne isernina muore a Legnano, nel milanese, dopo un litigio familiare Shock per i figli della coppia, due dei quali fuggono durante il massacro

Il marito la uccide a martellate LEGNANO. Massacrata nel milanese dove viveva da anni, pur essendo nata ad Isernia. Stefania Cancellieri è stata uccida dal marito a colpi di mattarello durante un litigio familiare. Le sue condizioni erano apparse subito disperate anche se si è tentato un ricovero urgente nell’ospedale locale. Shock per vicini, soprattutto perché al momento dell’aggressione la donna cullava il figlio, di soli due anni. Il consorte è stato trovato dagli agenti del commissariato di polizia in casa, mentre gli altri due bambini della coppia (di 5 e 7 anni) erano fuggiti per le scale della palazzina durante il massacro, chiedendo aiuto ai vicini che hanno contattato le forze dell’ordine.Disar-

mato e subito arrestato, l’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato. “Nell’autunno scorso – si legge sul sito web del Corriere della sera – la Cancelliere aveva presentato un esposto in Procura a Milano nella quale denunciava di essere vittima di stalking da parte dell’ex marito. Una persecuzione che si concretizzava in continue telefonate, con le quali l’uomo rivendicava la volontà di vedere più spesso i figli e faceva riferimento a questioni economiche pendenti tra i due. Viste le controversie tra i coniugi dopo la separazione, all’oculista erano state sequestrate le armi (pare una pistola o un fucile) che aveva in casa” in via precauzionale.

PaeSi insieme, Brasiello corregge Mazzuto ISERNIA. Si è conclusa mercoledì 27 giugno 2012, l’importante iniziativa “PaeSI Insieme: Parlare e Sviluppare Impresa Insieme”, cofinanziata dal Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007-2013, programma annuale 2010 e sorta dalla collaborazione della Camera di Commercio di Isernia, capofila di progetto, della Provincia di Isernia, del Comune di Isernia e della cooperativa sociale NuovAssistenza onlus. Il progetto in questione era rivolto ai cittadini di Paesi Terzi, residenti nella provincia di Isernia, dai 16 ai 65 anni quali destinatari di un’offerta integrata di servizi, tale da garantirne il miglioramento linguistico, lavorativo e sociale. Il progetto ha riscontrato un notevole successo, superiore alle aspettative, e si è distinto per le modalità innovative di realizzazione e per la notevole rispondenza da parte dei beneficiari. Nello specifico sono state realizzate due tipologie di intervento, complementari e contigue, di formazione ed orientamento. Per migliorare le competenze in termini di ascolto, comprensione ed accoglienza degli operatori sociali che appartengono al settore di riferimento (mediatori culturali e linguistici, assistenti sociali, consulenti familiari, tutor scolastici e aziendali) è stato realizzato un corso di aggiornamento professionale articolato in dodici ore che ha coinvolto 51 soggetti. Sono state poi realizzate due edizioni del corso “L’italiano per lavorare”, presso la struttura X settembre del Comune di Isernia, dove 38 cittadini di Paesi Terzi hanno potuto acquisire quelle nozioni tecnico-economiche la cui conoscenza risulta essere indispensabile per l’avvio di un’attività imprenditoriale o per l’inserimento lavorativo all’interno di un’impresa del territorio. L’entusiasmo dei beneficiari si è poi palesato anche nei 29 partecipanti al percorso “Cantieri formativi: alla riscoperta di antichi mestieri”. Questo, sviluppatosi in due momenti, 80 ore di lezioni in aula e 20 ore di tirocini di osservazione e orientamento presso 5 aziende della provincia, era programmato per far acquisire competenze tecniche e professionali nell’ambito dei mestieri tradizionali e nei settori a maggiore propensione occupazionale. L’innovazione di questo secondo corso è stato l’approccio multidisciplinare con cui è stato svolto. Le diverse professionalità coinvolte (13 professionisti e imprenditori esterni, una mediatrice culturale e

linguistica, due assistenti sociali, 5 imprese locali) hanno, infatti, adottato un programma flessibile e rispondente alle esigenze dei partecipanti. La realizzazione dei tirocini, sotto forma di viste aziendali, inoltre, ha permesso alle persone a cui si è rivolto il progetto, di conoscere e “toccare con mano” importanti realtà produttive del territorio quali: “Hotel Capracotta”, “Arredamenti Ferretti”, “Tim 44”, “Dolceamaro” e il residence “Santa Maria di Loreto”. Nell’intervento formativo, fondamentale è stato l’apporto della Camera di Commercio di Isernia e della cooperativa sociale NuovAssistenza: questi due partner hanno lavorato sinergicamente per garantire l’ottima realizzazione delle iniziative e per consentire il raggiungimento di risultati in linea con le attese. Rilevante il ruolo svolto dalla mediatrice linguistica culturale e delle assistenti sociali che hanno favorito il dialogo interculturale, perseguito anche nella fase di orientamento lavorativo e supporto alla creazione d’impresa. Questo secondo aspetto è stato caratterizzato dall’erogazione di tre servizi: uno sportello itinerante di ascolto, orientamento e assistenza che è stato attivato nei comuni della Provincia di Isernia con una maggiore presenza di cittadini di Paesi Terzi (Comuni di Castelpetroso, Frosolone, Macchia d’Isernia, Miranda, Montaquila, Pesche, Pozzilli ); i pomeriggi di lavoro che sono stati un momento di incontro/confronto tra 20 cittadini di Paesi Terzi e imprenditori locali, rappresentanti di enti, istituzioni e autoctoni; un servizio di orientamento all’impresa per oltre 50 cittadini di Paesi Terzi per far conoscere la normativa locale, regionale e nazionale su finanziamenti e agevolazioni. Il successo di questo progetto è stato il lavoro sinergico compiuto giornalmente dai partner che hanno gestito il carico di lavoro sempre insieme mettendo a disposizione gli uni degli altri competenze, strumenti e mezzi propri. Un’esperienza innovativa che ha dato la possibilità di sperimentare e consolidare, in partnership allargate, pratiche e procedure di formazione e orientamento rivolte ai cittadini di Paesi Terzi per migliorarne l’integrazione lavorativa, sociale e culturale, e a cui si cercherà di dare sostenibilità futura con il coinvolgimento di tutti gli attori locali che vorranno aderire.

Razionalizzazione Poste, l’Idv non ci sta Antonio Monaco: “Decisione bieca che non tiene conto dei bisogni reali” Con l’approvazione del Piano di Interventi per il 2012, presentato dalla Società Poste Italiane, si concretizza l’idea, che a questo punto non può che essere definita bieca, di far quadrare il bilancio societario passando esclusivamente sulla testa dei cittadini inermi, soprattutto di quelli che vivono quotidianamente le difficoltà derivanti dal fatto di voler continuare a dimorare nelle aree più interne e disagiate della nostra regione. Aree dove, da qualche anno a questa parte, i servizi essenziali sono diventati sempre più una chimera. Nella esclusiva logica del profitto, la chiusura/razionalizzazione degli uffici postali si abbatte quindi come una mannaia sulla testa di tanti poveri cittadini i quali hanno già una infinità di problemi con i quali confrontarsi giornalmente. La rete degli Uffici Postali del Molise sarà dunque pesantemente ridimensionata, essendo interessata dalla “soppressione” di 7 Uffici oggi aperti al pubblico e dalla “razionalizzazione” di altri 37 che interesseranno altrettanti comuni del nostro territorio. Le razionalizzazioni riguarderanno l'orario al pubblico mediante l'apertura a giorni alterni secondo i criteri del decreto ministeriale del 7 ottobre 2008 (Decreto Scajola). La logica aziendale che sta alla base delle chiusure/razionalizzazioni degli uffici postali è sostanzialmente racchiusa nella ubicazione dell'ufficio in un territorio che viene considerato “a basso potenziale” e che perciò presenta, a dire di Poste Italiane, caratteristiche di “bassa operatività”, tale non da non giustificare gli attuali giorni di apertura. Per cui va razionalizzata l’apertura o peggio ancora vanno chiusi gli uffici più improduttivi. Questa logica, del tutto ragionieristica, fatta di numeri e nulla più, priva pertanto di connotazioni che abbracciano ed interessano l’ambito squisitamente sociale, quello cioè che dovrebbe muovere gli interessi anche delle società che devono fere profitto, porta ad un unico, inevitabile risultato: il depauperamento del sistema sociale ed economico di aree dove la crisi è ancor più sentita che in altre parti del territori e dove le ricadute potrebbero essere devastanti. A questo punto ci si chiede se non sarebbe opportuna una sollevazione generale delle piazze, anche di quelle dove questi fenomeni al momento sono inesistenti o meno avvertibili perché il “potenziale economico generato” rende quelle realtà solide. Ma per quanto ancora potranno esserlo? Se ora la chiusura/razionalizzazione è toccata a 44 realtà del nostro territorio che non si sono dimostrate all’altezza di mantenere gli standard economici richiesti, chi dice che in futuro la soglia di produttività degli uffici postali non sarà portata a livelli talmente elevati che anche gli uffici situati nelle realtà più dinamiche non saranno più in grado di mantenerla? Per evitare questa deriva sociale, è opportuno un intervento forte e risoluto in primi delle istituzioni locali, quelle che a questo punto dovrebbero decidere di alzare la voce in difesa dei propri territori e della propria gente. Antonio Vincenzo Monaco coordinatore provinciale Idv Isernia


Isernia

15 30 giugno 2012

Assurdo spendere oltre 174mila euro per dotare l’ospedale Veneziale di nuovi filtri dell’acqua:“Le inadempienze ricadono ancora sui cittadini”

Antonio Di Pietro invoca l’intervento del ministro ISERNIA. “Il ministro della Salute intervenga urgentemente in merito all’ordine delle priorità dei lavori da svolgere all’ospedale Veneziale di Isernia al fine di evitare, in una Regione in grave sofferenza economica, l’ennesimo spreco di denaro pubblico ingiustificato, immorale e ora più che mai inaccettabile”. A dichiararlo è il presidente dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro in un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al ministro Balduzzi. L’iniziativa parlamentare è successiva all’atto di sindacato ispettivo numero 4/16186 del 21 maggio, ancora senza risposta in cui si chiedeva al titolare del dicastero della Salute quali iniziative intendesse intraprendere al fine di evitare l’ennesimo spreco di denaro pubblico in una struttura nuova, “ma già fatiscente”, quale è il nosocomio pubblico Veneziale, “che a lungo ha sofferto della gestione familiare degli Iorio. A seguito di notizie stampa – scrive Di Pietro – abbiamo appreso che l’Azienda sanitaria regionale del Molise, ha deciso una spesa di 174.240 euro all’anno per l’acquisto di filtri dell’acqua – utili alla prevenzione e protezione

dai rischi di contaminazione da legionella e altri agenti microbici – destinati, tra l’altro, ad una struttura tutt’oggi inutilizzata. Pur essendo nuova, ultra moderna e costata circa 2 milioni e 250 mila euro, non è fruibile a causa della mancanza dell’ascensore che consentirebbe l’accesso all’intero blocco di chirurgia e alla sala operatoria, completata nel 2010”. La spesa prevista dall’Asrem, in un tale momento risulta essere del tutto fuori luogo. Vale la pena ricordare che la violazione del blocco totale del turnover da parte della direzione aziendale dell’Asrem ha fatto sì che per gli organismi di verifica del ministero non sussistessero i presupposti per erogare alla Regione Molise i fondi residui ed accedere ai fondi Fas destinati alla copertura del disavanzo a tutto il 2009. Il disavanzo della Regione Molise – ad oggi di oltre 42 milioni di euro – verrà ridotto attraverso un ulteriore incremento delle aliquote fiscali di Irap e addizionale regionale all’Irpef per l’anno di imposta in corso, rispettivamente nelle misure di 0,15 e 0,30 punti percentuali. “Non è più possibile – conclude Di Pietro – che le scelte sbagliate e le inadempienze della Regione ricadano ancora una volta sui cittadini molisani, che oltre al danno economico subiranno la beffa di non poter usufruire di un servizio sanitario per il quale continuano, e continueranno, a pagare”.

Dr e Chery insieme a Termini Imerese L’11 luglio vertice tra i due presidenti Massimo Di Risio e Zhou Bi Ren per acquisire lo stabilimento siciliano MACCHIA D’ISERNIA. Mercoledì 11 luglio, Zhou Bi Ren, numero uno di Chery international, sarà a Termini Imerese con Massimo Di Risio. Lo rende noto il presidente della Dr Motor in una nota stampa, rimarcando come l’azienda “stia continuando a lavorare alla ricapitalizzazione necessaria per poter attuare il proprio piano industriale", sulla base degli accordi del 4 giugno assunti presso il ministero dello Sviluppo economico. Di Risio e Zhou Bi Ren “definiranno gli accordi di partnership relativi all'acquisizione dello stabilimento", si legge ancora. Il leader di Chery incontrerà direttamente a Palermo il presidente di Dr poiché il costruttore cinese ha già formalmente manifestato, nelle scorse settimane, la volontà di supportare l’operazione di espansione industriale della casa automobilistica molisana. La visita siciliana rappresenta quindi un "momento cruciale del lungo iter che l’azienda sta strenuamente portando avanti".

Il 30 giugno a Venafro in scena i pazienti dell’Istituto Neuromed

La teatroterapia per combattere la malattia di Parkinson VENAFRO. Può davvero il teatro fungere da terapia per combattere la malattia di Parkinson? La risposta la daranno gli attori dell’Associazione Parkin-zone, pazienti del Centro per la cura del Parkinson dell’IRCCS Neuromed, che si esibiranno sabato 30 giugno, alle ore 19, presso la sala Orchidea del ristorante Amphitryon di Venafro, per l’annuale Saggio conclusivo del Corso di Teatro tenuto sotto la direzione di Anna Maria Loliva e con la supervisione dell’attore Paolo De Vita e del dottor Nicola Modugno, responsabile del Centro Parkinson dell’Istituto Neuromed, nonché deus ex machina di ParkinZone, nata nel 2004 a seguito del sodalizio con la regista Imogen Kusch della compagnia teatrale Klesidra. Il Parkinson, tra le più diffuse malattie neurodegenerative ad evoluzione lenta e progressiva, provoca gravi disturbi del movimento. Oltre alle difficoltà motorie, il soggetto colpito si ritrova con una mimica impoverita, non riuscendo più ad esprimere col volto i suoi sentimenti e a generare quella motilità involontaria che accompagna i movimenti intenzionalmente programmati attraverso la quale manifesta la propria emotività. È in quest’ottica che ParkinZone si propone di intervenire sfruttando la chiave di volta di un’arte performativa come quella teatrale: stimolando, riattivando, mediante l’utilizzo di apposite tecniche recitative che simulino azioni e gesti tipici della quotidianità, oltre il movimento, tutto ciò che vi sottende in termini emozionali. Il palcoscenico e la sua carica vitale diventano quindi un possibile antidoto terapeutico contro l’invalidante malattia, come “ricetta” per superare il disagio e vincere la paura dell’emarginazione: questo l’obiettivo che l’Irccs Neuromed e l’Associazione Parkin-zone Onlus si sono sempre prefissi nella collaborazione che li vede costantemente impegnati nel fornire sostegno ai soggetti affetti da malattia di Parkinson o da sindromi parkinsoniane correlate. Un sostegno che, al di là della clinica, si riversa anche in momenti “ludici” come l’esibizione di sabato e a seguire, domenica, una gita alla famosa Reggia Vanvitelliana di Caserta per una visita alle stanze e una passeggiata nei noti giardini.

Isernia, limitazioni al traffico per il corteo del Sacro Cuore ISERNIA. Oggi, in occasione della festa del Sacro Cuore, un corteo religioso sfilerà nel centro città. Pertanto, l’ufficio comunale per la viabilità ha disposto, dalle ore 19 e per il tempo strettamente necessario al passaggio del corteo, il divieto di transito automobilistico in piazza Veneziale, via XXIV Maggio, piazza Tedeschi, via Ponzio, via De Gasperi, corso Garibaldi e via Petrarca.Inoltre, dalle ore 18.30 alle ore 24, varrà il divieto di sosta in via Berta, nel tratto antistante la chiesa del Sacro Cuore.


16 30 giugno 2012

Termoli

Scuola di via Stati Uniti “Va ristrutturata per evitare drammi”

"Dopo aver ricevuto la nota dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Campobasso con il prot. n.0006450 del 22/06/2012 in cui si diceva che il quadro fessurativo evidenziato da noi interessa le pareti divisorie interne e perimetrali esterne, vorremmo avere un quadro generale e più dettagliato della condizione della struttura della suddetta scuola, in modo tale da sapere quali sono le reali problematiche dell’edificio e conoscere a quali pericoli vanno incontro i bambini che la frequentano e il personale che ci lavora, visto che gli stessi Vigili del Fuoco hanno detto che è necessario un monitoraggio continuo da parte di tecnico qualificato, a causa dell’assestamento continuo del terreno, e quindi attuare al più presto tutti gli interventi necessari a ripristinare le ordinarie condizioni di sicurezza". Così il presidente del

Comitato dei genitori "La giusta scuola", Maria Assunta Mariani. "Di conseguenza si prega di attuare al più presto questi interventi , perché le problematiche sono visibilmente gravi, perché c’è in ballo la sicurezza di molte persone e perché ci sono pericoli non prevedibili e sempre in agguato come i terremoti che possono creare vere catastrofi, come ad esempio accadde a San Giuliano di Puglia, a L’Aquila o come è accaduto ultimamente in Emilia Romagna, a dimostrazione che in un territorio come quello italiano il sisma è sempre dietro le spalle. Inoltre alleghiamo foto commentate da un genitore il quale illustra la condizione della centrale termica, tenendo conto di apposite norme specifiche (DPR 462/2001 Impianti Elettrici della messa terra; DLgs 81/08 Art 71 comma 11-12-13) e delle conformità degli impianti (elettrico ,riscaldamento, centrale termica) ,chiedendo di mettere in sicurezza anche questi impianti. Attendiamo una risposta al più presto per garantire la sicurezza di tutti i frequentanti in un ambiente sicuro e rispondente a tutte le norme igieniche e di sicurezza. Si invitano le Autorità , ognuno per la propria competenza, a prendere immediate iniziative atte a risolvere tale critica situazione”.

Avis, nuovi traguardi per la sezione termolese TERMOLI – Regalare ad ogni donatore una piantina è stata una bella idea nata due anni fa al vice presidente degli avisini termolesi, Michele Fanelli, che cura personalmente a invasare le piantine grasse. Sino a fine scorta, oltre 450, nella Sala donatori dell’ospedale San Timoteo, tutti i donatori (non solo quelli dell’Avis) possono prenderne una. Lo scorso 14 giugno è stata festeggiata la giornata mondiale del donatore. Quest’anno gli organizzatori hanno definito i donatori “eroi”. A Termoli, compreso quelli di Guglionesi, Petacciato, Campomarino, San Giacomo degli Schiavoni, Palata e Portocannone, gli eroi sono 1600 e potrebbero esserne molti di più su ua popolazione di oltre 55.000 abitanti. Le statistiche dicono che il 97% dice no alla nazione. Eppure diventare volontari è semplice: basta recarsi in Sala donatori del San Timoteo, sottoporsi a varie analisi completamente gratuite, e se risultano negative si entra nella grande famiglia. L’Avis di Termoli, con orgoglio, comunica che annovera un socio con 325 donazioni tra plasma, sangue e piastrine, uno con 175 donazioni, 3 con 150, 5 con 140, altrettanti con 120 e 10 con 100 donazioni. Il motto dell’Avis termolese è “Donare sangue può tornarti utile”. Un gesto generoso per i meno fortunati.

Agronet, scoperta del territorio Si è conclusa ieri mattina, con la visita guidata allo stabilimento Del Giudice nella zona industriale di Termoli, la tre giorni di lavori del progetto Agronet, il network permanente tra le strutture della distribuzione logistica nell’agroalimentare tra i Paesi dell’area Adriatico-Ionica, finanziato dal programma europeo Ipa. Nel pomeriggio di ieri, dopo la tavola rotonda tecnica, presso l’auditorium del Consorzio per lo sviluppo industriale della valle del Biferno, si è tenuto il convegno al quale hanno preso parte il presidente dell’ente organizzatore ed ospitante, Luigi Mascio, il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, l’assessore provinciale alle Attività produttive, Rita Lisia Colaci, oltre ai partner dell’iniziativa e agli stakeholder locali. “L’essenza di quest’incontro – ha spiegato Paolo Perin, lead partner della Finest spa, capofila del progetto – è ascoltare le esigenze del territorio per meglio coordinarle e supportarle. Tra i nostri obiettivi principali, c’è quello di incrementare la cooperazione economica tra le due sponde dell’Adriatico nonché di sviluppare sistemi distributivi transnazionali. Come raggiungere la meta? Innanzitutto, interagendo noi stessi con le aziende locali e, subito dopo, mettendole in rete secondo la logica, ormai imprescindibile, dell’internazionalizzazione in base alle richieste del mercato che offre questa possibilità. Cosa fa il progetto Agronet? Unisce le necessità della zona balcanica con il knowhow e le tecnologie di parte italiana. Il nostro compito è prendere tutti per mano e guidarli verso la soluzione”. All’incontro, erano presenti anche alcuni dei sostenitori locali del progetto. “I recenti dati di Bankitalia non sono confortanti – ha spiegato Teresio Di Pietro, presidente della Finmolise – e questo è sicuramente dovuto anche alla stretta creditizia, tant’è che l’ente che rappresento ha già esaurito tutti i fondi dell’iniziativa ‘Mi fido di te’ senza poter soddisfare tutte le istanze pervenute. In quest’ottica, Agronet può essere la strada verso la ripresa”. Sulla stessa lunghezza d’onda, Giuseppe Montesanto (Camera di commercio): “In questo momento storico, stiamo facendo molta fatica a far comprendere alle aziende locali di relazionarsi con le realtà estere. Agronet dimostra che le possibilità ci sono e bisognerebbe solo saperle cogliere”. Molto realista il rappresentante di Coldiretti, Adamo Spagnoletti. “Il modo migliore per uscire dallo stallo è ascoltare le aziende. E’ importante, però, non soffermarsi solo su alcune ma tenere in considerazione tutto il sistema dell’agroalimentare molisano che agonizza”. “Mi sento – ha affermato Serafino Bulmetti di Confagricoltura – di fare autocritica partendo dalla considerazione di un’atavica mancanza di iniziativa nel campo della cooperazione locale, figuriamoci transnazionale. Spero che questo progetto possa finalmente fare da spartiacque tra la vecchia mentalità e una nuova idea di impresa”. Fondamentale è stato il contributo apportato dall’esperienza di Molise Trading, altro sostenitore dell’iniziativa.


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Termoli

30 giugno 2012

Sfruttamento sessuale, il progetto pilota Sirio “Progetto pilota per il trattamento di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale”. Questo il titolo dell’azione messa in campo dalla cooperativa sociale SIRIO e che ha incassato il beneplacito del Ministero per le Pari Opportunità, accedendo ai contributi a sostegno di minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale oggetto del bando pubblicato in data 07/11/2011dal Ministero. il Progetto Pilota presentato è stato ammesso al finanziamento, classificandosi utilmente al sesto posto come si evince dalla graduatoria nazionale emanata dal Ministero in data 26/06/2012. Il forte radicamento della cooperativa Sirio nel territorio molisano che da anni gestisce i servizi sociali, con la creazione di ormai consolidate reti territoriali con i vari protagonisti pubblici e privati e i diversi attori del sociale Molisano, ha consentito l’accoglimento dell’idea progettuale. Infatti il bando premiava le proposte progettuali caratterizzate dalla sperimentalità, innovatività, e trasversalità settoriale con l’obiettivo di coinvolgere quante più realtà ed attori possibili in una prospettiva di sinergia che ha conferito al progetto una forte valenza territoriale. L’iniziativa si è concretizzata in virtù di una larga intesa stipulata tra la cooperativa SIRIO, che ha proposto il progetto, l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Molise, che interviene con un cofinanziamento, l’ASREM - Distretto Sanitario di Termoli, l’Ambito Sociale di Termoli con tutti i Comuni ad esso Aderenti e la Procura della Repubblica. In fase di realizzazione interverrà anche il Tribu-

nale per i minori. Si prevede la nascita a Termoli di un Centro Clinico Specialistico per la presa in carico dei minori vittime, e delle loro famiglie con finalità di valutazione clinica e di trattamento. Il centro, da realizzarsi con il coinvolgimento delle istituzioni giudiziarie e dei soggetti sociali e sanitari presenti nel territorio, consentirà di dare attuazione concreta ai principi espressi dalla nuova Strategia del Consiglio d’Europa sui diritti del bambino per gli anni 2012-2015. L’approccio diagnostico e terapeutico cui farà riferimento l’equipe del Centro sarà di tipo sistemico-relazionale e psico-dinamico, in un’ottica di integrazione multidisciplinare. Hanno partecipato allo studio e alla realizzazione della proposta progettuale le elevate e qualificate professionalità in forza alla Cooperativa Sirio, in collaborazione con il dott. Nicola Malorni, coordinatore dell’Ambito Sociale di Termoli ed analista junghiano esperto nel trattamento di bambini vittime di abusi e maltrattamenti. L’iniziativa è stata finanziata in quanto assicura prestazioni di tipo socio-assistenziale ai minori vittime di abusi in una prospettiva di forte integrazione tra le Istituzioni i Settori Sociale, Sanitario e Giudiziario del sistema locale.

Va sottolineato che tale progetto rappresenta una grossa opportunità per la nostra Regione in quanto, oltre ad affrontare le problematiche degli abusi sui minori con un approccio sicuramente innovativo, è il presupposto per creare in futuro nuove prospettive di sviluppo del sociale molisano. Il progetto pilota infatti ha le caratteristiche per essere trasferito non solo in altri ambiti territoriali della regione ma anche in tutto il territorio nazionale. E’ previsto che la sperimentazione sarà oggetto di confronto in tavoli di concertazione nazionali, ai quali prenderanno parte la Sirio e tutti gli attori del progetto, da cui saranno rielaborate le nuove Linee guida nazionali per il Trattamento dei minori vittime di abuso e sfruttamento sessuale.

Il senso della religione nella società

Nuovi pastori per la Chiesa “Ogni anno l’esperienza della tre giorni del presbiterio cresce in profondità, intensità e frutti”. Con queste parole, mons. Gianfranco De Luca, vescovo diocesano, apre la comunicazione ufficiale con la quale comunica al Popolo di Dio le nuove dei nuovi Pastori per alcune comunità parrocchiali. Mentre il Vescovo esprime la “profonda gratitudine al Signore”, scrive mons. De Luca, “che continua a mandare operai nella sua messe” perché, ad avviare l’anno sarà l’Ordinazione presbiterale di don Pio di Rosario il prossimo 14 settembre. Di seguito sono indicati i trasferimenti e le nuove destinazioni di alcuni presbiteri della Diocesi: Don Elio Moretti, parroco moderatore, don Stefano Chimisso e don Pio di Rosario coadiutori nella Comunità Pastorale di Montenero di Bisaccia. Don Claudio D’Ascenzo, parroco di Sant’Antonio in Termoli Don Silvio Piccoli, parroco del Sacro Cuore in Termoli Don Nicola Mattia, parroco di San Pietro in San Martino in Pensilis Don Rosario Candigliota, parroco moderatore e don Stefano Rossi coadiutore della Comunità Pastorale di Santa Maria a Mare e Sant’Anna in Campomarino Don Ulisse Marinucci, parroco di Santa Maria del Monte Carmelo in Termoli. “La disponibilità di ciascuno e lo spirito di donazione e di servizio che ho colto – com-

menta mons. De Luca rivolgendosi a tutti i sacerdoti – mi edificano e costituiscono la vera “roccia” sulla quale si colloca il mio servizio episcopale in questa carissima Diocesi. Posso dire, senza retorica e con piena coscienza, che il nostro presbiterio è per me scuola alla vita e al servizio ecclesiale, ma soprattutto luogo dove il Padre mi accompagna in una profonda esperienza di libertà e di affidamento a Lui”. Rivolgendosi ai Presbiteri coinvolti nei trasferimenti, inoltre, afferma: “Grazie carissimi fratelli, il vostro sì, chiude un cerchio che impegna il Signore: è sulla sua grazia che confidiamo”. Alle comunità coinvolte da questi trasferimenti asserisce: “Come Vescovo so bene che le varie comunità parrocchiali percepiscono questi trasferimenti come uno strappo e che vivono con una certa sofferenza tutto questo. So anche che questo nasce dall’amore e dalla stima per i propri parroci. A tal proposito dico “Grazie a Dio”. I nostri presbiteri sono stimati e amati, perché si donano con dedizione e competenza. Conosco anche la grande devozione e docilità che la nostra gente ha nei confronti della Chiesa, e allora, mi sento di dire che non si tratta di uno strappo, ma di un dono che ogni comunità fa all’altra. Sono sicuro che ciascuna ne beneficerà: infatti, “Dio ama chi dona con gioia!”.

Ad Alberobello il ricordo di Ruppi Nel mese di maggio dello scorso anno ha concluso il suo pellegrinaggio terreno S. E. Mons. Cosmo Francesco Ruppi. Alberobello , la sua città natale, è stato anche il luogo ove lui aveva deciso di vivere gli ultimi anni della sua esistenza, ma una grave malattia, prematuramente, l’ha stroncato. Il ricordo della sua amabile persona è ancora vivo in tutti, non solo nella Chiesa di Lecce, che lo ebbe lungamente come Arcivescovo, ma anche nella Diocesi di Termoli-Larino che fu la sua prima destinazione come pastore appena eletto vescovo il 13 maggio del 1980. Oggi due saranno i momenti con cui verrà ricordata la sua figura, il suo ministero e il tempo del suo congedo da questa vita. Ad Alberobello alle ore 19.00 nei pressi della Basilica SS. Medici verrà inaugurato, con la benedizione da parte di S.E. Mons. Benigno Papa, il Museo “Cosmo Francesco Ruppi”; successivamente alle ore 20,00 presso il teatro delle Oblate in via Umberto Saba ci sarà la presentazione del libro di S. E. Mons. Cosmo Francesco Ruppi e Antonio Chella dal titolo: “I varchi di speranza il vissuto di un vescovo e del suo oncologo”. Questo incontro sarà presieduto da S. E. Mons. Domenica Padovano Vescovo di Conversano Monopoli. Meritatissima e doverosa attenzione quella riservata a un Pastore buono, attivo, generoso ed attento oltre che capace e uomo di cultura e di ricca spiritualità. Una buona occasione per ricordarlo, onorarlo e pregare per lui. Un ringraziamento a suo fratello Gino Ruppi che ha voluto, organizzato ed attuato questa lodevole circostanza.


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Cultura

30 giugno 2012

L’idea era quella di garantire la nascita di partiti veri e propri per superare la limitatezza dei collegi

di Giuseppe Di Iorio In questi giorni è rimbalzato a livello nazionale la questione della legge elettorale. Una storia tipicamente italiana ed anche ciclica considerate le volte nel corso delle quali la questione è venuta a galla. Così siamo andati a scovare cosa accadeva nel lontano 1882 quando si avviò la prima fase dell'allargamento del suffragio e le speranze di poter dare vita a veri e propri partiti. Il 7 maggio 1882 entrava in vigore la riforma promessa da Agostino Depretis nella campagna elettorale del 1876 che aveva visto impegnata la Sinistra fin dal 1864. La legge, che portava le firme di Agostino Depretis e di Giuseppe Zanardelli, era imperniata su tre capisaldi, “il lavoro, la patria, l’intelligenza”, e conteneva due novità rilevanti: l’allargamento del suffragio, ottenuto attraverso l’abbassamento del censo (a

La legge portava la firma di Depretis e Zanardelli circa venti lire) e dei requisiti di capacità (la licenza di quarta classe elementare, che si riduceva alla sola seconda per gli alfabetizzati che avessero compiuto il servizio militare), e lo scrutinio maggioritario di lista. Il processo di democratizzazione seguiva una dinamica plurifase che si connetteva con “l’emancipazione civile” delle classi subalterne. Il progressivo allargamento del suffragio era strettamente correlato con il riconoscimento di quella serie di diritti a tutte “le persone socialmente ed economicamente dipendenti”. La Sinistra premeva, da tempo, per l’allargamento del suffragio e per l’introduzione dello scrutinio di lista che, “dando una composizione politica alla variegata schiera degli elettori” e riflettendosi questa “sull’assemblea dei deputati”, avrebbe potuto condurre “alla tanto sospirata de-

Il suffragio universale Quel 1882 in Molise finizione dei partiti”. Si pensava che lo scrutinio di lista potesse essere uno strumento atto a superare i vizi del campanilismo, del notabilato e del trasformismo parlamentare, imputati all’uninominalismo. La proliferazione dei comitati elettorali, connessa allo scrutinio di lista, sembrava potesse interrompere artificialmente le “correnti reciproche di simpatia e di fiducia” tra eletti ed elettori, creando, così, una barriera nei confronti dell’attaccamento all’ordinamento. Al contrario proprio l’aumento dei mediatori elettorali avrebbe bloccato il sorgere di schieramenti più chiari finendo con l’ingigantire le deformazioni di quel sistema. Al censo altissimo si affiancava un nuovo tipo di notabilato, non più della proprietà ter-

Fino ad allora in regione aveva votato il 2 percento della popolazione riera ma delle professioni. Con la riforma il corpo elettorale del Paese si sarebbe attestato su 2.017.829 aventi diritto, pari al 6,9% della popolazione totale e in Molise gli aventi diritto furono 20.604

pari al 7,43 per cento della popolazione. Nel 1880, invece, gli elettori erano stati 621.896,

Alla nuova tornata elettorale furono 21mila i molisani al voto pari al 2,2% della popolazione totale del Regno, mentre in Molise gli iscritti furono 5.542. Era Il Sannio che sottolineava la necessità di arrivare a gruppi di partiti in Parlamento. “I due partiti, qual è costituito il Parlamento italiano, non possono che essere liberali, essendo usciti tutti dalla nostra gloriosa rivoluzione pura e bella e il vero partito conservatore non essendosi ancora costituito… E questo partito, se avesse la maggioranza di governo, potrebbe essere capace di introdurre nel governo del Re anche qualche elemento dell’estrema Sinistra, fidando in tal guisa di continuare nel processo di trasformazione e di assorbimento”. Il nuovo tipo di rappresentanza portava al venir meno dei partiti parlamentari senza che si venissero a formare partiti nella società civile. Così venne a crearsi uno spazio politico nel quale pro-

liferarono le clientele e i partiti personali. “La nostra provincia, piccola, tranquilla, disciplinata, laboriosa meglio di tante altre, perché fra le sorelle è stata una delle più neglette? Com’è potuto avvenire che dopo vent’anni di sacrifizi ella, che avrebbe dovuto prosperare rapidamente, debba riconoscersi così poco progredita da sentirsene umiliata?”. Era l’interrogativo che poneva Il Biferno, alla vigilia della campagna elettorale che vedeva l’applicazione della riforma elettorale che cancellava i sette collegi uninominali cui era diviso il Molise. Gli elettori, fino allora, erano ripartiti nei collegi di Agnone, Bojano, Campobasso, Isernia, Larino, Palata e Riccia. Con la riforma se ne vennero a formare solo due: Campobasso 1

Il territorio non fu più diviso in sette collegi ma in due circoscrizioni e Campobasso 2. Il passaggio dal collegio uninominale allo scrutinio di lista nell’ambito di circoscrizioni allargate era stato visto come un antidoto alla personalizzazione del rapporto deputato- elettore. Un

momento, si disse, per uscire dalla logica del collegio ristretto e tentare di assicurare

Si rafforzò invece il sistema della clientela per i comitati elettorali alla politica un respiro più vasto. Al contrario in Molise si venne a registrare una nuova territorializzazione del consenso circoscrivendo, di fatto, gli spazi della politica a specifiche realtà sedi dei nuclei forti dell’elettorato fedeli al singolo candidato. Si finiva, così, per rafforzare il sistema garantendo la piena attivazione delle pratiche notabilari di organizzazione del consenso. In “Volontà collettiva” il giornale Il Sannio richiamava tutti ad una visione più organica e nazionale della politica. “Or le elezioni politiche stando alle nostre leggi non sono manifestazioni della volontà collettiva nazionale, non richiedono che si affermi l’individualità della nazione; ma sono manifestazioni della volontà collettiva nei singoli collegi elettorali, esigono che si affermi l’individualità indivisibile di ogni singolo collegio”.


ANNO VIII - N° 152 - SABATO 30 GIUGNO 2012 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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Serie D, il 30 luglio partirà il ritiro del Termoli che si svolgerà in Molise

Europei, caroselli d’auto nei principali centri molisani per la vittoria degli Azzurri

Dopo aver bruciato le tappe con la scelta “lampo” del direttore sportivo, Pino De Filippis, e dell’allenatore Mimmo Giacomarro, il Termoli ha già deciso la data del ritiro pre campionato che prenderà il via il prossimo 20 luglio. Resta da definire la location che quasi certamente sarà in Molise, presumibilmente nella zona del cratere vicina al centro adriatico e facilmente raggiungibile anche dai tifosi che vorranno assistere agli allenamenti della squadra che sarà ai nastri di partenza del prossimo campionato di serie D. La scelta del ritiro in zona vicina è tra l’altro dettata anche da un’esigenza di budget, non vi sono dubbi che, visti i tempi difficili, bisogna ponderare bene non solo le scelte di mercato. E a proposito di calciomercato da lunedì si aprirà ufficialmente la campagna acquisti e cessioni. Il diesse De Filippis ha un’agenda ricca di nomi interessanti, qualche contatto c’è stato, con un attaccante di categoria superiore, il cui nome al momento è top secret. A PAG. 21

Dopo sei anni la storia si è ripetuta, per l’ennesima volta. Stesso turno, la semifinale, e stesso avversario, la Germania. Diversa solo la competizione: allora erano Mondiali, oggi Europei. Medesimo il risultato: l’Italia batte la Germania e approda in finale. Nei momenti che contano la nostra Nazionale riesce a tirar fuori energie insospettabili, ma questa volta anche un grande calcio. La storia si è ripetuta anche per le strade di Campobasso. Soprattutto a vico Italia, quel vico Persichillo ribattezzato così proprio dopo la vittoria nel 2006. Stesse emozioni e rinnovato entusiasmo. Dai grandi ai più piccini, tutti uniti sotto la bandiera italiana. Tra birre e cori si è seguita la gara sul maxischermo ed incontenibile è stata la gioia dopo il triplice fischio. E poi via ai caroselli, come tradizione impone, per le strade della città capoluogo. A PAG. 22


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Sport

30 giugno 2012

Lega Pro - seconda divisione

E’il giorno della verità per il Campobasso Corsa contro il tempo per il vicepresidente Gaudiano Capone che nella giornata di ieri è stato impegnato su più fronti. Con un unico obiettivo: riuscire a reperire le somme necessarie per formalizzare l’iscrizione. Alla serata di ieri la situazione volgeva al meglio. Nel senso che mancava pochissimo per centrare l’obiettivo. Pertanto, con ogni probabilità, questa mattina Capone jr si recherà a Firenze per consegnare tutta la documentazione necessaria per iscrivere il Campobasso al prossimo campionato di seconda divisione. C’è di tempo fino alle 14, ma la società dovrebbe recarsi nel capoluogo toscano di buon ora per evitare l’affanno degli ultimi minuti. Sempre nel pomeriggio di ieri Gaudiano Capone era in attesa del numero della fidejussione svincolata dalla Lega, evidentemente per integrarla. In più, sempre il vicepresdiente, ha chiesto all’assessore Cimino la licenza d’uso dello stadio, che è stata inviata, anche se incompleta. Queste sono le informazioni reperite nel pomeriggio di ieri e le riportiamo senza la volontà di creare false illusioni. Non sono da escludere nuovi repentini cambiamenti della situazione che possano portare alla mancata iscrizione. Le sensazioni, tuttavia, sono positive e il Campobasso dovrebbe partecipare, diciamo all’80%, al prossimo torneo di Lega Pro. La certezza potremo averla soltanto nella giornata odierna, quando i giochi saranno ormai fatti. Anche se poi bisognerà attendere il 3 luglio quando è in programma il consiglio direttivo della Lega Pro che ratificherà le società che hanno provveduto a depositare domanda di iscri-

Scenari in continua evoluzione, ma sembra molto probabile che questa mattina Gaudiano Capone si recherà a Firenze per consegnare la documentazione necessaria. Ieri l’assessore Cimino ha inviato la licenza d’uso dello stadio, anche se incompleta zione. Successivamente ci sarà il controllo della Covisoc e infine la Figc deciderà gli organici definitivi della prossima Lega Pro. Possibile anche che il Campobasso presenti una documentazione incompleta. In questo caso, se poi verrà l’iscrizione verrà completata, la squadra partirà con una penalizzazione. Alla prossima stagione si inizierà a pensare a partire da domani, dagli aspetti economici per affrontarla a quelli tecnici. Potrebbero tornare di moda, ad iscrizione acquisita, le possibilità di nuovi ingressi societari, supporti alla famiglia Capone e quant’altro, così come lasciato intendere dal sindaco Di Bartolomeo nell’ultima conferenza stampa. Nella quale, lo ricordiamo, il patron Ferruccio Capone ha ribadito di non poter iscrivere la squadra. Probabilmente nelle ore seguenti qualcosa dovrà essere successo, ovviamente se ci sarà, così come tutti si augurano, un nuovo campionato di seconda divisione. Altrimenti diventerebbe difficile spiegare le prese di posizione del presidente. Ad ogni modo è presto per i commenti perché bisogna ancora avere

Dalle altre sedi

L’Alma Fano ha provveduto all’iscrizione Con un comunicato stampa, la società dell'Alma Juventus Fano – si legge su TuttoLegaPro.com – ha annunciato di aver formalmente protocollato, l'iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro. Il tutto è avvenuto giovedì 28 giugno presentando la fidejussione necessaria, nonché le quote d'iscrizione. La società - nello stesso comunicato - dichiara si essere ancora all'oscuro di dove giocherà la prossima stagione, anche se - a loro modo di vedere - la C unica è sempre più una realtà.

Milazzo, la famiglia Lo Monaco obbligata ad iscrivere il club Il vicepresidente Gaudiano Capone la certezza dei fatti. Tuttavia sino alla serata di ieri il presidente Capone era in attesa di una risposta che sarebbe dovuta giungere. Resta il dubbio, in caso di iscrizione, sul campionato che si andrà ad affrontare. Secondo i rumors, infatti, sarebbero molte le società che non provvederanno ad inoltrare la domanda. Se così fosse si andrebbe, già da questa stagione, verso una Lega Pro unica a 60 squadra con tre gironi. rs

Svincolo di tutti gli under 18 e perdita dei contributi per i giovani. Questo sarebbe successo se la famiglia Lo Monaco non avesse iscritto il Milazzo in Seconda Divisione. La squadra mamertina – riporta TuttoLegaPro.com – quindi, è stata iscritta in maniera quasi obbligata dall'attuale dirigenza che però si autodichiara "vecchia". "Ho pensato io ad iscrivere il Milazzo, pagando la fidejussione e presentando la documentazione. Tutto questo per non perdere il titolo, garantire un futuro al calcio mamertino ed evitare il fallimento”. Così Pietro Lo Monaco su TuttoLegaPro.com

L’iniziativa di un gruppo di amici

Un murales in centro per ricordare Polpetta Piero Ioffrefi, per tutti Polpetta, sarà ricordato anche grazie all’enorme murales realizzato da un gruppo di amici alle spalle del vecchio Romagnoli (curva sud). Un modo originale per non far perdere la memoria di un personaggio che è stato importante per la storia di Campobasso. Forse anche il luogo non è stato casuale, visto l’amore viscerale che ‘Pulp’ ha avuto per la squadra della sua città, oltre che per l’Inter.


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Sport

30 giugno 2012

Calcio serie D Da definire ancora la location che sarà sicuramente in Molise Lunedì per il club giallorosso si aprirà il calciomercato

Dopo aver bruciato le tappe con la scelta “lampo” del direttore sportivo, Pino De Filippis, e dell’allenatore Mimmo Giacomarro, il Termoli ha già deciso la data del ritiro pre campionato che prenderà il via il prossimo 20 luglio. Resta da definire la location che quasi certamente sarà in Molise, presumibilmente nella zona del cratere vicina al centro adriatico e facilmente raggiungibile anche dai tifosi che vorranno assistere agli allenamenti della squadra che sarà ai nastri di partenza del prossimo campionato di serie D. La scelta del ritiro in zona vicina è tra l’altro dettata anche da un’esigenza di budget, non vi

Cesare, Giacomarro e De Filippis

cret. L’allenatore Giacomarro, del resto, ha ribadito nel corso della conferenza stampa di presentazione che la scelta dei due attaccanti, nel suo 4-4-2, è fondamentale pertanto non si può assolutamente fallire. In attesa di sviluppi dalla Lega Pro, dove diverse squadre potrebbero fallire nelle prossime ore, l’operatore di mercato del Termoli procede con cautela. Per quanto riguarda la vecchia rosa, la società sembra intenzionata a riconfermare Corazzini, D’Onofrio e Lapiccirella, bisognerà però trovare un’intesa economica tra le parti, in tal senso ad inizio della prossima settimana potrebbero giungere le prime ufficializzazioni. AP

Termoli, il 30 luglio inizierà il ritiro sono dubbi che, visti i tempi difficili, bisogna ponderare bene non solo le scelte di mercato. E a proposito di calcio-

mercato da lunedì si aprirà ufficialmente la campagna acquisti e cessioni. Il diesse De Filippis ha un’agenda ricca di

Basket.

nomi interessanti, qualche contatto c’è stato, con un attaccante di categoria superiore, il cui nome al momento è top se-

Trail Running.

Capobianco rifiuta la panchina dell’Avellino Il coach venafrano ha preferito rispettare l’accordo con la Federazione e proseguire la collaborazione con la Nazionale di Pianigiani Sembrava cosa fatta tant’è che molti autorevoli quotidiani nazionali sportivi avevano riportato la notizia nelle scorse ore, avvallata da un comunicato stampa ufficiale della società. L’accordo tra Andrea Capobianco e lo Scandone Avellino pareva andato a buon fine ma l’allenatore venafrano ha rifiutato l’offerta del club campano, benché abbia dichiarato di essere lusingato per il fatto che la società abbia individuato in lui la prima scelta. Un nulla di fatto motivato dalla volontà dello stesso Capobianco di rispettare l’accordo contrattuale vigente con la Federazione Italiana Pallacanestro con la quale ha avviato e sta portando avanti un proficuo progetto tecnico/organizzativo nell’ambito dello staff azzurro e voluto fortemente dal Presidente Meneghin e da coach Pianigiani di cui il tecnico molisano è uno stretto collaboratore. AP

Perrella e Marino in mostra alla Monte Terminillo Skyrace Alla nona edizione della Monte Terminillo Skyrace, una delle gare di trail running più importanti e più dure di tutto l'Appennino, hanno partecipato con buoni risultati anche due runners molisani, ovvero Mariano Perrella, della Podistica Castellino, e Stefano Marino, dell'AVIS Campobasso. Per Perrella, alla seconda esperienza in gare di trial running in meno di un mese, un lusinghiero ottavo posto finale in classifica generale, posizionato nel bel mezzo della pattuglia di specialisti abruzzesi che ha dominato la gara. Ottima e altamente professionale l’organizzazione dell'evento, con un percorso perfettamente segnalato e ristori garantiti anche nei punti meno raggiungibili e scomodi. Da ricordare il ristoro finale, con pasta prosciutto, dolci e frutta a non finire, oltre ad estrema cortesia e gentilezza delle persone dello staff. Ad aggiudicarsi la gara è stato anche quest'anno il marsicano Simone Silvestri. Intelligente e scaltra la condotta di gara dell’atleta molisano della Podistica Castellino che, dopo il primo tratto di salita (7,5 km circa), si trovava in quarta posizione, potendo sfruttare la possibilità di correre ad un buon ritmo. Nel tratto di salita più duro, dove spesso si cammina a causa della pendenza che raggiunge e supera il 30%, un gruppetto di trailer esperti ha sopravanzato Perrella sfruttando il migliore passo. Sulla Cresta Sassetelli, Perrella era però già di nuovo in settima posizione, mentre nel tratto in discesa ripida dalla vetta del Terminillo si posizionava al nono posto. Quando però la discesa si è fatta nuovamente pedalabile Perrella è riuscito ad assestarsi fino alla fine della gara in ottava piazza. Con un tempo finale di due ore e diciotto minuti circa, Mariano Perrella è stato il primo dei due molisani a giungere sul traguardo. Per Stefano Marino, dell’AVIS Campobasso, un altrettanto lusinghiero tempo finale di tre ore e trentasette minuti, ma per l’atleta campobassano si trattava della prima esperienza in questo genere di gare molto particolari e tecniche.


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30 giugno 2012

Europei di calcio

Le foto sono di Lello Muzio

La storia si ripete

Anche per le vie di Campobasso La Nazionale di Prandelli continua a regalare emozioni: nei momenti che contano gli azzurri tirano sempre fuori energie insospettabili

Dopo sei anni la storia si è ripetuta, per l’ennesima volta. Stesso turno, la semifinale, e stesso avversario, la Germania. Diversa solo la competizione: allora erano Mondiali, oggi Europei. Medesimo il risultato: l’Italia batte la Germania e approda in finale. Nei momenti che contano la nostra Nazionale riesce a tirar fuori energie insospettabili, ma questa volta anche un grande

calcio. La storia si è ripetuta anche per le strade di Campobasso. Soprattutto a vico Italia, quel vico Persichillo ribattezzato così proprio dopo la vittoria nel 2006. Stesse emozioni e rinnovato entusiasmo. Dai grandi ai più piccini, tutti uniti sotto la bandiera italiana. Tra birre e cori si è seguita la gara sul maxischermo ed incontenibile è stata la gioia dopo il triplice fischio. E poi via ai caroselli, come tradizione impone, per le strade della città capoluogo. Che si è colorata d’un tratto e si è riscoperta viva, proprio come in quel 2006. Si stanno ripetendo gli stessi riti,

FOTONOTIZIA.

forse anche per scaramanzia. L’appuntamento è per domani sera, altri novanta minuti da consegnare, si spera, alla gloria. Con una città pronta per esplodere in una gioia irrefrenabile. dim

Tra i tanti tifosi della Nazionale che hanno seguito da vicino le gesta degli azzurri in questi Europei ci sono anche due calciatori molisani, i difensori Antonio Minadeo e Danilo Fusaro che sono stati in visita nel ritiro in Polonia ed hanno immortalato il momento, senza dubbio unico ed emozionante, con alcuni scatti che sono stati pubblicati su Facebook.




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