anità S Molise Anno I Numero 2 2 novembre 2010
QUINDICINALE D’INFORMAZIONE
supplemento di
All
’interno
IL BORSINO Chi sale, chi scende nella sanità molisana A pagina 7
IN PRIMO PIANO Pronto Soccorso, a Campobasso sta scoppiando Ecco perché
IL GIOCO DEGLI EQUIVOCI
A pagina 4
CONTRORDINE COMPAGNI, A VENAFRO SI CHIUDE PIU’ IN LA’ Mancavano pochi giorni alla chiusura dell’ospedale di Venafro ma poi è arrivata una lettera al direttore Manfredi Selvaggi nella quale si chiedeva “di soprassedere a quanto concordato” lo scorso 20 settembre. Apriti cielo. Alcune ore più tardi certe testate locali sono andate in tilt. In poche parole quel contenuto rappresentava una vera e propria abiura del governatore Iorio. Invece si tratta solo di una mossa organizzativa e niente di più. Andare piano. In sintesi è il senso della lettera inviata dal direttore sanitario Asrem, Giancarlo Paglione, sul rinvio della chiusura anticipata del reparto di medicina del SS. Rosario. Nessun dietrofront dunque del commissario e presidente della Regione, Michele Iorio, ma solo una ristrutturazione “importante” come quella della rete ospe-
daliera da manovrarsi con cautela. Almeno per un altro po’ di tempo. I boatos anticipati in questi giorni si sono quindi rivelati più minuscoli di un petardo. E se qualcuno maliziosamente aveva visto nella lettera firmata da Giancarlo Paglione una sorta di auto revoca di quanto già disposto da Iorio e dal sub commissario Mastrobuono dovrà, seppur a malincuore, ricredersi. “Non si fa una disposizione per attuare un processo così delicato. Si va sul posto e con un referente locale si verifica lo stato dell’arte”, spiega Angelo Percopo, Direttore generale Asrem. E sarà proprio un referente che dovrà realizzare quanto previsto dal decreto commissariale n. 68/10 che già da ieri si è messo all’opera individuando il numero dei posti letto da ridurre. Di pari passo continua l’opera-
zione-Rsa (Residenza sanitaria assistita) tanto che a breve sarà istituita all’interno dei reparti del nosocomio di Venafro. Insomma, tanto rumore per nulla. La via è stata tracciata e il gattopardismo non è di certo il partito della maggioranza. Il tavolo tecnico nell’ultima riunione tenutasi con la struttura commissariale, Iorio e Mastrobuono, certo non ha tessuto nei loro confronti lodi ma ha spronato a fare di più tenendo conto di tutte le frizioni esistenti sul territorio, a partire dalla questione della mobilità fino ad arrivare a quella della riconversione degli ospedali di Larino, Venafro e Agnone. E in questo numero potrete leggere uno speciale sul verbale del Tavolo Tecnico, cosa ha scritto, quali indicazioni sono state date al commissario. Senza censure.
IL PRIMO FREE PRESS MOLISANO DEDICATO ALLA SANITA’ E’ ON LINE SU:
LA POLITICA L’opposizione non ha una ricetta per la sanità Alle pagina 15
DAL TERRITORIO Assistenza psichiatrica qualche strappo nella rete Alle pagina 12
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Molise
IL PUNTO COSTI & RICAVI
Regione-Governo il confronto continua. Ma sul territorio qualcosa scricchiola
Intanto tiriamoci fuori dai guai on è successo nulla di irreparabile. E c’è una abissale differenza tra ciò che si accanisce a scrivere la stampa molisana e ciò che accade veramente nelle stanze dei Ministeri romani. Il confronto sul piano di rientro, giudicato non ancora sufficiente, continua, entro i prossimi giorni qualcosa di positivo ci potrebbe essere- Neuromed e Cattolica potrebbero far pace con la Giunta Iorio, ad esempio – e forse entro fine anno le cose – conti compresi – potrebbero andare meglio. Ma sul territorio molisano le polemiche eccitano gli animi, alimentano le tensioni, il tessuto connettivo della sanità locale scricchiola. Proteste, dimissioni, nervosismi. E paga sempre il cittadino-utente. I politici locali hanno ragione nell’essere critici, è il loro mestiere, ma quel che manca è un contradditorio. A leggere alcun e interviste si poteva dare tranquillamente per spacciato il presidente-commissario Iorio. Dai titoli la bocciatura espressa dal tavolo tecnico di Roma era netta, inequivocabile. Gli uomini di Tremonti, si è scritto, hanno già mandato a casa Iorio, che dal canto suo ha dichiarato che se il suo piano verrà bocciato se ne andrà sul serio. Pubblichiamo integralmente il documento redatto al termine della riunone cruciale. Così tutti potranno leggerlo e farsi un’idea. Certo, lo hanno già pubblicato un quotidiano telematico e un giornale cartaceo, ma siamo convinti che l’abbiamo letto in pochi. Noi lo proponiamo con accanto una analisi tecnica, con delle spiegazioni. E’ giusto che iu molisani si interroghino, che capiscano dove stanno le ragioni e dove i torti;leggendo quel gesto ci si piuò fare un’idea sulla realtà e sulle tante sciocchezze che molti politici dichiarano ai giornali, magari senza aver ben capito la sostanza dei problemi. Quegli stessi politici che intervistiamo nelle pagine seguenti e che purtroppo dimostrano di non avere
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Negoziato infinito tra tecnici del Tesoro (nella foto il palazzone di via Venti Settembre a Roma) e rappresentanti della Regione Molise. Nelle foto piccole il ministro Tremonti e il subcommissario Mastrobuono
ricette alternative, di non avere strategie. Forse sarebbero più diligenti di chi fin qui ha gestito la sanità molisana, ma nella stanza dei bottoni non saprebbero fare nulla di diverso. Colpisce nel documento il tono e il linguaggio adottato dai tecnici di Tremonti. Sembrano severi insegnanti di matematica che esprimono giudizi sui compiti fatti dagli allievi. Pare che sia giusto così, che questa sia la prassi. Ma pare anche che diversi dei rilievi fatti (vedi dichiarazioni del subcommissario Isabella Mastrobuono che pubblichiamo più avanti) non abbiano ragione d’essere, che siano superati dalla realtà o peggio inficiati da letture parziali
dei documenti. E allora sorgono tanti dubbi, tante perplessità.E’ possibile che la salute dei molisani (il discorso vale in assoluto anche per altri tavoli di confronto, ovviamente, ma abbiamo purtroppo la netta sensazione che alcune regioni abbiamo forti sconti in questo senso e che il Molise di sconti non ne abbia affatto) sia appesa al fino di confronti e contenziosi tecnici, di dispute lontanissime dalla vita reale? La necessità di far quadrare i conti, ovviamente c’è, ma anche quella di tener conto della realtà delle cose. Si può affidare la vita delle persone ad un ragioniere? Non è necessario almeno consultare una cartina geografica e
alcune tabelle Istat per analizzare gli effetti di talune misure? Si dirà che i tecnici quello sanno fare, e che c’è la politica a mettere le cose a posto, dopo. Ma quel dopo non si può anticipare? Non si possono evitare questi snervanti rimandi di settimana in settimana,di mese in mese. Alcune questioni, tipo la gestione della mobilità attiva e passiva, non sono problemi di una regione ma di più regioni. E allora perché non rivedere talune materie nell’ambito della Conferenza Stato Regioni e perché non prendere in quella sede delle decisioni comuni? Intanto sul territorio le cose se non vanno a rotoli poco ci manca. Alla Direzione generale
della Azienda sanitaria molisana tranquillizzano, stiamo lavorando per voi, le parziali sofferenze di queste settimane, di questi mesi, saranno ricompensate da una sanità complessivamente migliore nei prossimi mesi. Forse è più opportuno concentrarsi su questo, capire, farsi spiegare come sia possibile ricomporre il puzzle dopo che i pezzi sono stati gettati per aria da come da un bambino capriccioso. Blocco del turn over, chiusura di reparti, “rottamazione dei camici bianchi” ( dovevamo occuparcene in questo numero, mancano all’appello ancora molti dati, ne daremo conto nel prossimo numero), apertura di nuovi servizi; e ancora, rimodulazione dell’offerta pubblica dopo i tagli ai budget dei due colossi della sanità privata, Neuromed e Cattolica. Sembra facile riconvertire in fretta. Ci vogliono dei tempi fisiologici e nessuno vuole perdere privilegi, prerogative. Il fatto che ci siano di mezzo poco più di trecentomila persone sparse in un territorio ridotto per dimensioni non agevola l’opera degli amministratori regionali. Che sicuramente qualche colpa ce l’hanno e che certamente non sono stati fin qui in grado di portare avanti una operazione di marketing politico che poteva mettere chiunque al riparo dalle critiche. Basta spiegare e insistere per farsi capire, giocare d’attacco e non di rimessa con chi attacca, accusa e contesta senza sapere offrire alternative. Su queste pagine ci chiediamo anche di che cosa abbia bisogno la popolazione molisana: di Rsa, di una rete di assistenza domiciliare, di Hospices, di assistenza per i disabili di copertura per il pianeta dolente delle malattie mentali, di una efficace azione di prevenzione e di educazione. Anche così si amministra e si risparmia. Ma per i politici queste sono mediamente sciocchezze, meglio ironizzare sul numero di commissari e sub commissari.
DIETRO AI FATTI
La sanità, un affare che scotta
Alla fine, ha scritto qualcuno, il Cavaliere ha salvato il presidente Iorio. E come poterva essere altrimenti, si è subito commentato, Berlusconi poteva mettere a rischio il fedele Molise solo per fare contenti i tecnici di Tremonti? Poteva fare un clamoroso autogol consegnando la Regione all’opposizione alla vigilia di importanti scadenze elettorali .locali e forse nazionali? Certo che no. In ultima
analisi sono solo stati messi a dura prova i nervi del presidente Iorio, che da vecchio animale politico si è difeso con ordine senza ai forzare i toni nella convinzione che il tempo avrebbe lavorato per lui. Secndo i bene informati il caso Molise sarebbe dovuto essere nell’ordine del giorno del consiiglio dei ministri dell’altro venerdì. Ebbene, non c’era. Il Cavaliere ha altro da pensare e il presidente-commissario può
continuare il suo lavoro nonostante l’incessante fuoco di sbarramento. Manca la voglia di capire e di approfondire, o almeno di sentire alttre campane prima di bocciare in blocco una strategia. Le riconversioni in sanità sono complicate, molto più complicate che nel comparto produttivo. Ci sono di mezzo obiettivi sensibili, e cioè i malati. Sul piano politico ci hanno rimesso le penne in molti (vedi
Fitto nella vicina Puglia), meglio procedere per gradi. In fin dei conti Iorio sta cercando di mediare tra l’esigenza di portare i conti vicino al pareggio e la necessità di tutelare i molisani. La politica sanitaria non si fa con il bilancino del farmacista, lo abbiamo già detto e non può essere un esercizio ragionieristico. Ma va spiegata bene, fino in fondo, ai cittadini, perchè la condividano.
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ATTUALITA’
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IN PRIMO PIANO/1 Cosa c'è dietro il caso delle otto ore di attesa al Cardarelli di Campobasso
Quel Pronto Soccorso scoppia Parla Angelo Camillo, direttore del servizio: “Tutta colpa dei tagli siamo sotto organico, di più non possiamo fare”. Ma c’è polemica Antonella Basile tto ore di attesa per un codice bianco? “Per un codice che viene assegnato a un paziente non critico, non urgente, ci possono anche stare”. La risposta secca è di Angelo Camillo direttore del Pronto Soccorso del Cardarelli di Campobasso. “Guardi che in quella giornata abbiamo avuto ben 124 accessi che non sono, mi creda, poca cosa”. Una struttura che comunque deve fare inesorabilmente i conti con la mannaia dei tagli previsti dal Piano di Rientro. E così il Pronto Soccorso si trova sotto organico. “Adesso abbiamo in turno due medici la mattina, due per il, pomeriggio, ed uno soltanto che copre il turno di notte”. Il Piano di Rientro ha bloccato le assunzioni. “E’ vero, la Asrem – continua il dott. Camillo – può fare assunzioni solamente a tempo determinato, per soli 8 mesi. Per questo motivo sono davvero pochi quelli che rispondono alla nostra chiamata. Chi può accetta incarichi di durata superiore e naturalmente in altre sedi fuori regione”. Una boccata d’ossigeno è rappresentata comunque dalla disposizione firmata la settimana scorsa dal Direttore Sanitario dell’Asrem con la quale i medici del servizio di emergenza territoriale 118 debbono svolgere turni al Pronto Soccorso. Una enorme mole di lavoro quella svolta dagli operatori tutti del Pronto Soccorso. Dal primo gennaio di quest’anno gli accessi sono stati 45336 di cui 27110 dimessi, circa 16 mila ricoverati e 2250 sono stati i pazienti curati in astanteria, che hanno necessità di ritornare ad esempio per le medicazioni. Gli accessi spontanei al Pronto Soccorso la fanno da padrone con il 77,6 %, il 118 nel ha inviati il 13,1% la guardia medica ne ha inviati solo il 2,4%. “L’enorme afflusso spontaneo al Pronto Soccorso, spiega naturalmente anche “l’intasamento” che c’ è nella struttura. “Senz’altro – dice Camillo – ma pochi sanno che fino ad oggi nel 60% si è trattato di accessi catalogati come codici bianchi, cioè il codice che viene assegnato a pazienti non critici cioè pazienti non urgenti, che per riallacciarmi alla polemica di questi giorni, si può purtroppo aspettare anche otto ore. Secondo il triage, la priorità
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Completamente riorganizzata l’intera area del Pronto Soccorso L‘attività di pronto soccorso secondo la logica del Triage (classificazione delle priorità) necessita di un supporto logistico adeguato che in grado cioè di supportare ed amplificare gli effetti del modulo organizzativo basato sulla valutazione dell’urgenza. Per questo motivo si è reso necessario riprogettare l’area di pronto soccorso dotandola di una distribuzione degli spazi totalmente funzionale alla logica organizzativa. La disposizione degli ambienti ed i relativi percorsi sono dunque stati progettati per massimizzare i benefici del modulo organizzativo basato sul triage.
massima viene assegnata al codice rosso codice rosso, molto critico, priorità massima pazienti con compromissione delle funzioni vitali, accesso immediato alle cure poi tocca al codice giallo che è mediamente critico, e quindi ha una priorità intermedia, segue il codice verde, poco critico, priorità bassa, prestazioni differibili e da ultimo il codice bianco che ribadisco riguarda pazienti non urgenti”. Inaugurata quattro anni fa, con l’utilizzo dei fondi ex articolo 71 della legge 448/98, la nuova struttura che caratterizza il Dea di II livello del Servizio Emer-
Otto ore di attesa in un Pronto Soccorso sono tante anche se il paziente non è un "codice rosso". Servizio sotto accusa
genza di Pronto Soccorso del Presidio ospedaliero del capoluogo di regione, è assolutamente all’avanguardia sia in termini logistici che tecnologici. Otto le sale visita, 2
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sale d’attesa e stabilizzazione, reparto astanteria e/o osservazione pazienti, due postazioni di triage e rivalutazione, box chirurgici, box rianimazione, tac, ecografo, attrezzature per diagnostica di laboratorio urgente (emogasanalizzatore), sistema di monitoraggio degli enzimi cardio-specifici (per la valutazione dell’’infarto), un sistema che evidenzia le intossicazioni da monossido di carbonio. E ancora il Pronto Soccorso dell’ospedale A. Cardarelli, è dotato da 10 giorni di un nuovo sistema operativo informatizzato che prevede un maggiore controllo del sistema infermieristico sui pazienti in attesa o da stabilizzare. Ma il fiore all’occhiello è senz’altro la rete. “Oggi, sul territorio regionale – conclude Camillo – sono in rete i tre punti di Pronto Soccorso, Campobasso, Isernia e Termoli, i punti di primo pronto soccorso a Larino, Venafro e Agnone attivi 24 ore su 24. Un sistema questo che ci consente di ridurre notevolmente i tempi di intervento, di fare diagnostica, stabilizzare il paziente e per quelli più critici ci consente il trasferimento immediato negli ospedali di riferimento”.
Asportazione di caratatta Al Cardarelli, una strategia chirurgica d’avanguardia Presso la U.O. di Oculistica dell’ospedale “A. Cardarelli” di Campobasso, con l'acquisizione di una nuova apparecchiatura, lo " Stellaris " è iniziata una nuova procedura chirurgica per gli interventi di asportazione della cataratta con la tecnica di microincisione (FACO-MICS). Questa metodica, che in Molise attualmente si esegue soltanto presso l'Ospedale di Campobasso, consiste nell'asportare il cristallino catarattoso mediante una tecnica di facoemulsificazione , attraverso una incisione di solo 1,8 o al massimo 2,0 mm. Successivamente nel corso dell'intervento che dura circa 10 minuti, si introduce attraverso questa stessa incisione un cristallino artificiale morbido e pieghevole che ripristina perfettamente e rapidamente la capacità visiva del paziente. Sono notevoli i vantaggi – spiega il dott. Gianfranco Lombardi Direttore dell'U.O. di Oculistica dell'Ospedale Cardarelli di Campobasso - si pratica anestesia topica (in pratica solo istillazione di un paio di gocce anestetiche), quindi
senza iniezioni di farmaci anestetici, si esercita una ridotta e programmata fluidica durante l'intervento che riduce lo stress chirurgico sulle strutture oculari, si ottiene un decorso postoperatorio meno fastidioso e duraturo, senza sofferenza dei mezzi ottici e con un recupero funzionale più rapido. Non sono più necessarie le suture chirurgiche per la micro apertura, e quindi si riducono anche i fastidi legati a queste ed alla loro eventuale rimozione, ed infine ma non meno importante si può evitare la ospedalizzazione”. I pazienti, che non presentano patologie importanti, possono essere sottoposti all'intervento muniti soltanto degli esami di laboratorio di routine e del tracciato elettrocardiografico, seguendo i protocolli diagnostici e terapeutici previsti nel pre e post operatorio, che saranno indicati dai Sanitari dell'U.O. di oculistica dell’ospedale Cardarelli di Campobasso.
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ATTUALITA’
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IN PRIMO PIANO/2 I risultati dei monitoraggio effettuato dall’Asrem e le ricette anti-crisi
Liste di attesa, diamoci una mano Dalla risonanza all’ecodoppler all’oculistica, l’elenco delle criticità è lungo Il CUP dovrebbe cambiare la situazione. Ma gli utenti devono essere meno “pigri” Valerio Bruschi a gestione delle liste di attesa rappresenta, in tutti i Servizi Sanitari pubblici e privati,uno dei problemi maggiormente avvertiti dai cittadini. La presenza di una lunga lista di attesa per le prestazioni specialistiche è interpretata come indicatore di domanda non soddisfatta e fenomeno di uno squilibrio fra richiesta di assistenza e risorse effettivamente disponibili per soddisfarla. Nella nostra regione le maggior criticità riscontrabili nelle liste di attesa dei Cup Pass si evidenziano nell’erogazione di prestazioni diagnostico strumentali che rallentano di fatto il soddisfacimento della domanda da parte del cittadino. Dal monitoraggio dei tempi d’attesa effettuato dalla ASREM nel periodo gennaio-giugno 2010 emergono situazioni di criticità e sofferenza per le seguenti specialità: risonanza magnetica , ecografia addominale; ecocolor doppler; cardiologia; dermatologia; oculistica; ortopedia; urologia e ginecologia. La riduzione dei tempi d’attesa per le visite specialistiche e gli esami diagnostici è un’azione complessa che coinvolge la ASREM unitamente ai medici prescrittori -di base e specialisti- fino ai singoli cittadini. Analizzando a cascata le diverse responsabilità è possibile evi-
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Se i cittadini si ricordassero di disdire le prenotazioni il servizio sarebbe piùl snello e rapido. Sanzioni per gli inadempienti?
denziare una serie di punti: l’Azienda Sanitaria Regionale del Molise ha il compito–dovere di verificare l’offerta di prestazioni a disposizione dell’utenza
al fine di renderla compatibile con la domanda espressa dai cittadini. A tal fine, compatibilmente con le risorse economiche messe a disposizione
dalla Regione, ha avviato un monitoraggio delle attività specialistiche a livello regionale al fine di poter creare, sulla base di quanto disposto dalla Giunta Regionale, un CUP Pass Regionale che permetta ai cittadini dell’intera regione di poter prenotare la prestazione richiesta nell’ambulatorio specialistico dell’Azienda ove la lista di attesa risulti più breve. La creazione di un unico centro di prenotazione permetterà uno snellimento delle procedure con una sicura riduzione delle liste di attesa attualmente rilevate. I medici prescrittori dovrebbero attenersi ad una maggiore attenzione clinica nel richiedere le prestazioni in modo corretto ed appropriato al fine di evitare un appesantimento in termini di tempo e di costi a carico del Servizio Sanitario Regionale; a tale scopo, l’Azienda Sanitaria Regionale ha previsto ,tra le attività da intraprendere, la predisposizione di protocolli clinico-terapeutici per la diagnosi e cura delle maggiori patologie al fine della creazione di percorsi mirati . I cittadini, dal canto loro, possono contribuire a snellire il sistema ricordandosi di disdire con sollecitudine le prenotazioni di cui non intendono più fruire e di prenotare per tempo visite ed esami successivi. In alcuni casi accade anche che il cittadino non si rechi presso gli ambulatori
ove ha eseguito le prestazioni per ritirare il risultato degli esami. I casi interessano soprattutto gli esami eseguiti da cittadini esenti che non hanno, pertanto, pagato il ticket. Questo comportamento è stato sottoposto a sanzione dalla normativa nazionale che prevede in questi casi un’azione risarcitoria nei confronti del cittadino che non ha ritirato il referto. Il mancato ritiro del referto lascerebbe presupporre che l’indagine effettuata non rivestiva la indispensabilità dell’accertamento. Tale comportamento, certamente non giustificabile, compromette la ragione dello stesso sistema di prenotazione in quanto vengono immesse richieste non aventi carattere di necessità a danno di altri cittadini che vedono protrarsi nel tempo la possibilità di effettuare la prestazione, magari urgente. L’Azienda Sanitaria Regionale del Molise intende affrontare tali criticità avviando politiche tese all’ appropriatezza della richiesta di prestazioni (incluse le linee guida) e ai relativi sistemi di controllo, alla sensibilizzazione del cittadino alla richiesta al proprio medico delle sole prestazioni effettivamente importanti per la diagnosi della malattia, al potenziamento delle apparecchiature attualmente esistenti e alla unificazione delle Agende di prenotazione a livello regionale.
Assistenza domiciliare, Molise all’avanguardia S
i è tenuto a Roma il 21 ottobre 2010 il convegno nazionale "L'Assistenza Domiciliare Integrata nelle Regioni del Mezzogiorno". L'importante appuntamento ha messo in evidenza i risultati conseguiti nelle prime due annualità dal progetto AdiSud "Azioni di Sistema e Assistenza Tecnica per il conseguimento dei target relativi ai servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) per la popolazione anziana". La giornata ha preso le mosse dalla presentazione dei risultati maturati nelle otto Regioni partecipanti al Progetto, tra cui la Regione Molise, ed è proseguita mettendo a confronto Governo, Amministrazioni Regionali, Comuni e strutture della sanità pubblica sulle strategie future che vedono nell'ADI l'alternativa ai ricoveri ospedalieri. All’incontro ha partecipato anche il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, il quale ha ribadito l’importanza strategica dell’Assistenza Domiciliare Integrata per lo sviluppo dell’assistenza territoriale. Le Regioni intervenute sono firmatarie in maggioranza dei cosiddetti piani di rientro, finalizzati a ristabilire l’equilibrio economico e finanziario e che, tra gli altri aspetti, prevedono programmi di riorganizzazione della rete ospedaliera, con la riduzione dei posti letto e percorsi di deospedalizzazione. In que-
sta prospettiva, i servizi rivolti agli anziani, che sono destinati ad aumentare e assorbono una notevole quota di risorse, assumono valenza strategica e vanno certamente pianificati e potenziati.I feedback sull’ADI nelle singole regioni sono stati presentati dai referenti delle otto regioni del Mezzogiorno. Per il Molise ha relazionato, su delega della Regione, la d.ssa Gianfranca Testa, Direttore Amministrativo della ASREM, quale Azienda deputata all’attuazione delle azioni di implementazione e sviluppo dell’assistenza domiciliare nel Molise. In coerenza con quanto stabilito dal Piano di Rientro e dall’Obiettivo di Servizio del Quadro Strategico Nazionale 2007/2013 la Regione, unitamente alla ASREM, dovrà raggiungere l’obiettivo di aumentare la percentuale degli anziani ultra65enni assistiti in ADI almeno al 3,5% della popolazione anziani assistita che attualmente ammonta a circa 71.000 persone. Per l’anno 2009 la Regione Molise si pone al 2,45% della popolazione anziana ultra65enne in ADI rispetto al 2,2 % dell’anno 2008. Le azioni avviate dalla ASREM quali l’introduzione della Porta Unica di Accesso e delle Unità di Valutazione Multidimensionale in tutti e 7 Distretti aziendali, la qualificazione delle prestazioni e la formazione professionale degli operatori,
unitamente alla adozione di piattaforma web condivisa tra distretti e ambiti territoriali sociali, per l’anno 2010 fanno prevedere un ulteriore aumento della popolazione assistita in ADI.
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Molise
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ATTUALITA’ RUBRICHE
Volti, nomi e personaggi: diamo i voti alla sanità molisana
IL BORSINO
Michele Scasserra merita una nomination. Il presidente degli industriali molisani è intervenuto nerl dibattito sulla sanità regionale con una proposta solo apparentemente provocatoria. Certo, rimettere insieme le sanità abruzzese e molisana è un esercizio retorico, accademico, ma attesta una strategia dell’attenzione che forse alla imprenditoria locale mancava. E’ una buona apertura di discorso.Vale più delle reiterate prediche di alcuni membri dell’opposizione alla giunta Iorio che evitano di prendersi addosso serie responsabilità. Petraroia, ad esempio, lo stesso senatore Astore, che criticano la controparte con parole spesso pesanti ma non sanno contrapporre proposte serie. Un voto di fiducia a Patricello, meno aggressivo del solito nell’intervista che gli abbiamo fatto: il braccio di ferro si può fare, i dispetti agli amici-nemici lasciano il tempo che trovano. Ma quando è il momento di chiudere i conti molti ritrovano la lucidità necessaria. Anche l’europarlamentare Patricello. Meno lucido appare il “ministro”plenipotenziario della Cattolica di Campobasso, Savino Cannone. Avrebbe discorsi più seri e propositivi da fare, potrebbe sceglere la via della collaborazione e del dialogo
Chi Sale
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Chi Scende
con la controparte regionale, piuttosto che cercare lo scontro fisico ad ogni costo. Spenti i riflettori sul Tar anche la Cattolica arriverà a più miti consigli (e da questo punto di vista la nota che state leggendo potrebbe essere in parte superata nei prossimi giorni). Forse se i potenti mezzi di cui dispone questa corazzata della sanità privata fossero stati usati a Roma per influenzare i tecnici di Tremonti forse non saremmo a questo punto. Due note vorremmo aggiungere su quello che può essere definito l’uomo per tutte le stagioni. Magari non atterrerà in Molise,ma il solo fatto che se ne parli è di per sè a nostro avviso rilevante. Parliamo di Mario Morlacco, in nomination per un posto di terzo subcomissario ad acta per il contenzioso della Regione con Cattolica e Neuromed. Non è detto che venga (anche se pare abbia detto di gradire l’incarico perchè lo avvicina a casa): ma lascerebbe il posto che lo vede a fianco della Polverini, nel Lazio? Non ha fatto finora una gran figura . E qualcuno ricorda che quando governava la sanità pugliese destava più di qualche perplessità. Forse il Molise ha bisogno di un po’ di tregua, non di un altro subcommissario.
A sinistra dall’alto Michele Scasserra, Aldo Patriciello, Isabelle Mastrobuono. A destra dal basso Savino Cannone, Peppino Astore
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ittadino si interroga
MO NEL PRI NUMERO E MBR DI NOVE O DI: EM PARLER
Infermieri maleducati, medici in fuga
Tante, troppe cose non vanno al S. Timoteo. Colpa del piano? Che succede al San Timoteo di Termoli? Si ha l’impressione che l’operazione piano di rientro si possa rivelare un boomerang. Il nosocomio è tra quelli che si salvano, ma la “pressione” derivante dalla chiusura o dal ridimensionamento di altre strutture evidentemente è addirittura preventiva. Sospesi fino all’anno prossimo determinati esami e accertamenti di laboratorio - denuncia la stampa locale - stop a ecografie, ecodoppler, radiografie; liste d’attesa che si allungano, malumore pronunciato dei dipendenti, fenomeni di intolleranza (quando qualcuno arriva a denunciare sui giornali gli “infermieri maleducati” è segno che il malessere è serio). Ce n’è parecchio sul piatto. E se da un lato esistono responsabilità oggettive da parte degli amministratori sanitari forse c’è da dire qualcosa sulla politica che in materia sta soffiando un po’ troppo sul fuoco. Noi utenti siamo sempre me no pazienti ( passateci il gioco di parole). Tra qualche mese si vota, qualcuno potrebbe trovarsi con delle amare sorprese. Che ne pensate? Pino Germano Perfettamente d’accordo. La politica sanitaria non si può fare con il bilancino del farmacista o con la calcolatrice del ragioniere. Il presidente Iorio può non essere simpatico a qualcuno ma difende queste tesi con veemenza a Roma tutte le settimane. Lo ascoltassero...
I veri conti della sanità molisana. Perchè le stime previsionali diventano deficit già acquisito? Assistenza domiciliare e hospice: come può cambiare la rete dei servizi sul territorio Sanità di montagna e sanità di pianura, i conti non si fanno con il bilancino. Agnone e Larino insegnano
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ATTUALITA’
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POLITICA A ruota libera / Parla il presidente della Regione Michele Iorio
“Sfido Roma per difendere il mio Molise”
“ll problema più grosso è che non vogliono capire che la nostra Regione ha delle peculia che vanno rispettate”. “Il Tavolo tecnico è troppo severo. Errori? E chi non ne fa” Giuseppe Chiari l presidente-commissario Michele Iorio aveva preso la strada di Roma inseguito dalle polemiche dell’opposizione. Lo davano per spacciato. Il Tavolo tecnico del Ministero lo aveva bocciato senza attenuanti, si diceva, dovrà farsi da parte. Non è andata così, ormai lo sanno tutti. C’è ancora margine tecnico-politico per rimettere le cose in ordine. Ha avuto anche la benedizione dl Cavaliere, inutile nasconderselo, e qualcuno dice che più forte di prima. In queste pagine diamo spazio ai suoi avversari; nell’ottica della chiarezza è doveroso capire il suo punto di vista, la sua strategia.
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Presidente, dicono che il tavolo tecnico sia troppo severo con il Molise. Condivide? C’è un’intransigenza nella considerazione di un percorso complesso, ma sostenibile, che noi abbiamo messo a punto per rammodernare il nostro sistema sanitario e riassorbire il disavanzo. E’ del tutto evidente che occorre il tempo necessario per ottenere i risultati previsti, per cui appare opportuno un atteggiamento di maggiore comprensione e di accompagnamento. Atteggiamento che al momento manca. E’ vero che Lei sta sfidando il mondo? Io sto facendo il Presidente di questa regione, sto difendendo i suoi interessi, sto cercando di far valere le ragioni di un popolo che ha diritto ad una sanità adeguata. No sfido nessuno, ma non accetto, non posso farlo, giudizi sommari, semplicistici e del tutto inappropriati. Perché nessuno spiega esattamente come stanno le cose? Che non si chiude ma si potenzia e si ridistribuiscono le risorse? Ho cercato di spiegarlo in tutti i modi, sia nei tavoli tecnici nazionali, che agli organi di informazione. Evidentemente il messaggio che noi lasciamo è controbilanciato negativamente da un certo pregiudizio anti sud e soprattutto da un’informazione, che parte direttamente dal Molise, di alcuni esponenti politici che descrivono delle realtà e delle condizioni non rispondenti alla ve-
rità. Questo ingenera una condizione negativa a livello nazionale e un disorientamento tra i cittadini molisani. Abbiamo avviato un processo che ammoderna il sistema sanitario, lo riorganizza rendendo efficiente ed efficace ogni risorsa umana e finanziaria disponibile. Ad ogni modo attiveremo una campagna di informazione più incisiva e capace di far comprendere a tutti che stiamo scrivendo una pagina nuova e importante della storia sanitaria di questa regione. Parimenti sono convinto che il Governo come debbo dire sta già facendo, comprenderà a pieno le nostre ragioni e le sosterrà nei modi e nelle forme più opportune e possibili. 1. Però in alcune aree montane il declassamento dell'ospedale porta miseria e abbandono. Cosa può fare la regione per invertire il corso degli eventi? Innanzitutto va detto che proprio per questi motivi ci siamo opposti a logiche ragionieristiche che volevano una chiusura immeditata e radicale del 50% dei nostri ospedali. Una logica che avrebbe creato un depauperamento del territorio e un grave danno all’economia sociale e demografica delle aree più interne e montane della regione. Per questo motivo abbiamo disegnato una strutturazione sanitaria che non prevede alcuna chiusura ma una riconversione dei vari nosocomi di Agnone, Larino e Venafro con un potenziamento e una diversificazione dei servizi offerti. Servizi che, come l’RSA, erano del tutto carenti o assenti. A tutto questo abbiamo affiancato una nuova organizzazione dei servizi sul territorio. Qualche sbaglio, in passato è pur stato fatto.E' vero che lei ha chiuso un occhio su alcune distorsioni del sistema? Nella vita quando si opera si può sempre sbagliare, ed io non sono certamente immune da questa possibilità. Ma in questo caso penso di aver fatto il mio dovere, di aver impegnato le risorse disponibili per costruire un sistema sanitario moderno e che rispondesse alle esigenze di 136 comuni dislocati in aree molto vaste, in gran parte montane, e con una popolazione non solo non ampia, ma anche in gran parte fatta di anziani. Un lavoro che ci ha portato a realizzare un sistema che vari organi di rilevazione scientifica, ultimo lo studio Intesa Sanpaolo,
Il presidente della Regione Michele Iorio parla a ruota libera e difende le sue scelte e la sua strategia. “E’ difficile spesso farsi capire.”
hanno definito il migliore d’Italia per il rapporto strutture ospedaliere e territoriali rispetto alla popolazione e alla sua dislocazione in aree con varie complessità orografiche. Questo spendendo le stesse risorse che sono date ad un quartiere di Roma con una sola ASL (noi ne abbiamo trovato 4 e le abbiamo ridotte a uno), magari con un solo ospedale e con pochi laboratori o strutture sanitarie. Con quelle stesse risorse, che come dicevo sono pari a quelle destinate un quartiere di Roma di 320 mila abitanti, noi abbiamo mantenuto e manteniamo 6 ospedali, un servizio 118 su tutti i comuni, una rete complessa e particolareggiata di ambulatori medici, una serie di strutture ambulatoriali e varie iniziative di sostegno sociale a tutta la popolazione anziana e infantile, oltre che a portatori di handicap e malati
cronici o gravi. Certo un sistema così complesso ci possono essere delle sacche di in appropriatezza e di sprechi, ma esse non rappresentano assolutamente la sanità molisana nella sua interezza. Il Piano che abbiamo messo in atto serve proprio ad ottimizzare e rivedere la strutturazione del sistema alla luce delle nuove strutture di ospedalizzazione e di medicina sul territorio. Il tutto al fine di arrivare ad una sanità che non dia costi inutili. E adesso come va con i privati? Per efficientare il sistema occorre che le strutture private si integrino con quelle pubbliche cercando di fornire ai cittadini prestazioni di qualità e in quantità confacente alle esigenze della popolazione. Ognuno
deve fare la propria parte in questa strategia. Le iniziative private sono molto importanti. Esse sono peraltro in Molise di estrema qualità ma debbono essere complementari con quelle pubbliche, non concorrenziali. Non ha senso duplicare le prestazioni che già fornisce il pubblico, lasciando magari spazi vuoti di specialistiche particolari che i molisani debbono andare a prendere furori regione. Il Piano, e quindi la nostra proposta, mira proprio a dare a ciascuno un ruolo evitando contrapposizioni e valorizzando le tante positività presenti sia nel pubblico che nel privato. Credo su questa base alle fine troveremo un’intesa anche con la Cattolica e con la Neuromed, la stesso accordo che abbiamo già stilato con le altre strutture private presenti sul territorio molisano.
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arità
Sono necessarie, indispensabili, joint ventures, alleanze con le sanità limitrofe Stiamo lavorando ad intese, o come le chiama lei alleanze, con le regioni limitrofe. Questo per ottimizzare il sistema e rendere un sempre migliore servizio ai cittadini molisani e a quelli dei territorio limitrofi che trovano nella nostra regione la risposte ad alcune richieste di prestazioni. Abbiamo già concluso un accordo con la Regione Campania (primi tra le regioni del sUD) e stiamo in attesa della disponibilità di Abruzzo, Lazio e Puglia Che cosa le dà più fastidio delle critiche? Il non voler capire che il nostro sistema sanitario, come l’intero nostro tessuto economico-sociale ha delle peculiarità. Il Molise è per tradizione una regione virtuosa, fatta di gente che lavora, che risparmia, che ha il senso delle istituzioni e con una visione positiva del futuro. Una regione con una classe dirigente all’altezza che negli anni l’ha traghettata da una delle zone più povere dell’Italia ad una realtà che, puro con le sue criticità, à tra le più dinamiche del Mezzogiorno e dell’Italia centrale. Lo dicono gli studi scientifici dei più grandi istituti di ricerca economici, finanziari e tecnici. Un risultato che appartiene a tutti e che non è giusto che venga sporcato da critiche demagogiche e soprattutto basate su elementi valutativi non veritieri. Quando imboccheremo il corso virtuoso? Credo che con il Piano messo a punto lo abbiamo già imboccato, mi auguro ce lo facciano continuare.
Apertura in via sperimentale del servizio
Arriva lo “Sportello diabete”
In Molise la patologia sta assumendo dimensioni preoccupanti
Il diabete rappresenta una delle patologie croniche a più larga diffusione in tutto il mondo e, con le sue complicanze, costituisce un problema sanitario e sociale che colpisce persone di tutte le età nelle diverse aree geografiche. Per tali motivi molti Paesi Occidentali stanno orientando la loro azione politica verso azioni che sostengono la qualità dell’assistenza rivolta al paziente diabetico. Anche in Molise la malattia diabetica continua a causare ripetuti ricoveri ospedalieri dovuti alle serie complicanze che questa patologia comporta e che gravano notevolmente sulla spesa sanitaria regionale. Pertanto si è resa evidente la necessità di intervenire con percorsi di integrazione socio-sanitaria verso i portatori di diabete mellito e le loro famiglie. Proprio in quest’ottica si colloca il progetto “Sportello Diabete”, a valenza regionale, che sarà attivato in fase sperimentale nei Distretti Sanitari di Isernia, Venafro ed Agnone, con lo scopo di favorire interventi di educazione sanitaria (prevenzione), ascolto dei bisogni ed assistenza sanitaria. Si vuole offrire, in sostanza, specifici percorsi integrativi socio-sanitari implementando l’assistenza territoriale a domicilio, per affrontare, superare e gestire nel miglior modo possibile le problematiche scaturenti quotidianamente dalla patologia diabetica, cercando, allo stesso tempo, di evitare i ricoveri ospedalieri impropri che spesso derivano più da un disagio familiare che da uno realmente sanitario. Il progetto “Sportello Diabete” per la sua realizzazione si avvarrà di personale esperto e qualificato che si affiancherà ad operatori dipendenti afferenti alle aree di interesse. Obiettivi principali: - realizzare un sistema informativo della cartella diabetologica per ciascun paziente; - favorire il territorio con interventi socio-sanitari a domicilio; - evitare ricoveri impropri e ricorrenti dovuti più ad un disagio socio-familiare che sanitario; - aiutare il portatore di diabete mellito e/o suo familiare ad affrontare e superare meglio le problematiche per la gestione quotidiana della patologia; - mettere in pratica una comunicazione efficace ed un coordinamento tra i Medici di Medicina Generale e Specialisti Diabetologi; - programmare attività educativo-formative dirette ai pazienti, sotto forma di iniziative periodiche di educazione e di un’assistenza ad personam da parte delle diverse figure assistenziali; - facilitare l’accesso dell’utenza alle strutture ed ai servizi interessati; - progettare una campagna di informazione e comunicazione sulla gestione del diabete e sulla prevenzione delle complicanze, conducendo un’indagine qualitativa sui bisogni delle persone con diabete e delle loro famiglie rispetto alla gestione della patologia. Fase operativa: - presa in carico globale dl cittadino/utente, introducendo maggiori elementi di umanizzazione dell’accoglienza; - presa in carico del paziente ospedalizzato, mediante dimissione programmata o dimissione protetta in pazienti con concomitanza di patologie plurime e con necessità di interventi integrati; - inserimento del paziente nel percorso di cure domiciliari CDI e CDP; - distribuzione dei presìdi sanitari ( a domicilio, qualora se ne ravvisi l’urgenza e/o necessità; presso il Centro Diabetologico).
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ATTUALITA’
2 novembre 2010
IL FATTO Un po’ di chiarezza sul “giallo” dei pazienti extraregione
Roma ordina, il Commissario esegue Il confronto in sede di tavolo tecnico non è del tutto negativo come qualcuno vuol fare credere. Mastrobuono spiega, chiarisce e anticipa. Stefania Pascucci ubblichiamo nelle pagine seguenti il testo integrale della relazione redatta dagli uomini di Tremonti al termine del Tavolo Tecnico dello scorso 8 ottobre e contenente la valutazione di documenti e atti adottati dalla struttura commissariale della Regione Molise. Alle critiche contenute nel documento risponde il sub commissario governativo Isabella Mastrobuono che spiega, al di là delle mere suggestioni contabili, cosa si nasconde dietro il parere tecnico. Una realtà complicata, difficile da dipanare. E se da una parte per esempio l’eurodeputato Patriciello, su queste pagine, invoca il diritto alla libera circolazione dei cittadini che scelgono di curarsi fuori regione indignandosi sul fatto che “al Nord si può”, dall’altra la Mastrobuono spiega che non può non applicare – e qui l’allegato evidenzia la volontà del Governo nazionale –ciò che le viene semplicemente “ordinato” di fare. E cioè che la cosiddetta mobilità attiva dei pazienti il Sud se la deve conquistare attraverso accordi con le regioni di confine .In base al Patto per la salute, firmato a dicembre dello scorso anno, l’obiettivo è chiaro: occorre programmare i fabbisogni della mobilità extraregionale attraverso un protocollo d’intesa sottoscritto con la regione di provenienza del paziente. Solo così si potrà avere un quadro limpido e trasparente di quanto costa. E se le critiche e gli “schiaffoni” i commissari molisani se li sono pigliati è perché a frenate la riforma della sanità locale sono in troppi. Tutti gattopardiani, bella la rivoluzione, l’importante però è che nulla cambi. La storia si ripete? Il nuovo corso politico non se lo può permettere. Pena l’uscita di scena e il rammarico umano per non aver saputo gestire l’obiettivo prefissato. Il sub commissario è tenace e non lo manda a dire. “Vorrei rinfrescare la memoria sulla questione degli accordi con le altre regioni per gli extraregionali”, dice la Mastrobuono, “La regione Molise è stata la prima a firmare con la Campania, in extremis, a marzo scorso mentre la vecchia giunta era in uscita. Poi abbiamo tentato anche con Lazio e Puglia ma entrambe erano nel periodo elettorale. Su questo punto sta per partire una relazione molto det-
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tagliata su Neuromed e Cattolica”. Un accordo-madre, come ama definirlo, quello sancito tra Molise e Campania sulla mobilità attiva e che potrebbe rappresentare un modello apripista per le altre regioni limitrofe. Anche chi non ha a che fare con i piani di rientro si predispone a firmare intese. Come sta facendo, ad esempio, la Basilicata con la confinante Puglia. Perché? “La mobilità pesa tantissimo – spiega il sub commissario del Molise - centocinquanta milioni di euro che vanno dal Sud al Nord e purtroppo non è possibile fare accordi se non con le regioni limitrofe”. E poi: “Mentre le strutture del Nord non introducono limiti alle loro strutture per accogliere pazienti extraregionali noi, invece, Nella foto Isabella Mastrobuono, subcommissario governativo incaricato di gestire assieme al presidente Iorio il piano di rientro dal deficit sanitario. E’ direttore sanitario del Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata
siamo obbligati a farlo dal Patto per la salute”. Intanto in questi mesi il braccio di ferro tra Molise e le due aziende private molisane leader, Neuromed e Cattolica, è stato estenuante. I privati, ai quali è riconosciuto il carattere pubblico delle loro prestazioni, non hanno intenzione di mollare anche se il futuro per entrambe non sembra così roseo. Paradossalmente la sentenza Tar non le avrebbe rafforzate. Una sorta di vittoria di Pirro. Trattare ora sembra l’imperativo del momento. “La parola ‘tetto’ relativa a budget e prestazioni è sbagliata perché ingenera confusione – sostiene la Mastrobuono – preferisco riferirmi al “Piano delle Attività”. Il presidente Iorio ha scritto a tutti i presidenti delle regioni confinanti chiedendo di chiudere gli accordi sulla mobilità soprattutto per le due grandi strutture (Neuromed e Cattolica, ndr) che hanno un bacino di utenza extraregionale di milioni di persone e troppo grandi per il piccolo Molise”. Allo stato attuale le trattative tra il presidente Iorio, Neuromed e Cattolica sarebbero timida-
mente riprese in attesa di definire un l“ruolo” delle due strutture non circoscritto al territorio molisano ma visto nell’ambito di un’area più vasta del Meridione. Il break even è previsto il prossimo 31 ottobre, giorno in cui si dovrebbe arrivare a un’ipotesi di accordo per gli extraregionali limitato, però, esclusivamente all’Alta Complessità (oncologia, radioterapia, risonanza magnetica e medicina ultra specialistica). “Sulla base dei flussi epidemiologici ho fatto una previsione anche se voglio sottolineare che sono stime – afferma il sub commissario – e che non ho la palla di vetro”. L’altra linea di demarcazione è quella fissata al 31 dicembre, data entro la quale si vedrà chi è dentro e chi è fuori. “Noi dobbiamo accreditare tutte le strutture in convenzione entro e non oltre la fine
dell’anno, altrimenti i tavoli tecnici metteranno a rischio tutta la loro produzione, non solo quella contrattata”, fa sapere la Matrobuono. E sull’accorpamento delle 4 Asl viene un’ammissione di colpa. “E’ vero, siamo in ritardo e la messa a regime è stata lenta. Tuttavia entro fine ottobre oltre l’80% delle fatture saranno nel sistema online e in un unico bilancio saranno contabilizzate le spese dell’Asrem”. Una considerazione sulla vicenda della rete ospedaliera che non sarebbe in linea con quanto programmato. “Non è assolutamente vero, tant’è che sono state avviate – come previsto – le operazioni di chiusura dei posti letto”, chiarisce la Mastrobuono, “ ma rimane da chiarire con la Conferenza Stato-Regioni quanti posti letto saranno destinati ai pazienti di
fuori regione”. E a proposito delle dichiarazioni sulla mobilità attiva che sarebbe una ricchezza e non un costo per la Regione Molise infine il sub commissario fa chiarezza. “Sul disavanzo si registra la differenza tra mobilità attiva e passiva. Faccio un esempio: Se abbiamo 10 di mobilità passiva e 8 attiva si registra nel conto economico 2, la differenza tra i due totali. E questo penalizza la regione Molise. Con un accordo sulla mobilità con le altre regioni il problema sarebbe risolto perché per ognuna si calcolerebbe la quota in bilancio e la realtà sarebbe diversa”. Sicuramente ancora c’è molto da lavorare e la relazione è stata recepita politicamente come uno sprone. Ma per fare di più occorrono regole del gioco diverse.
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ATTUALITA’ IL DOCUMENTO
Il testo integrale del verbale della riunione dell’8 ottobre
Cosi scrivono i tecnici di Tremonti Sotto esame Il piano di rientro dal deficit sanitario della regione Molise RIUNIONE CONGIUNTA DEL TAVOLO TECNICO PER LA VERIFICA DEGLI ADEMPIMENTI REGIONALI CON IL COMITATO PERMANENTE PER LA VERIFICA DEI LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA Regione Molise Riunione dell'8 ottobre 2010 Oggetto della riunione: Valutazione degli atti adottati dalla Regione Molise a seguito della riunione del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2010 e della ulteriore documentazione inviata entro la data del 30 settembre 2010; Stima del risultato d'esercizio per l'anno 2010; Verifica adempimenti 2009 e aggiornamento verifica adempimenti 2008 e 2007 Sono presenti: per il Tavolo di verifica degli adempimenti: i rappresentanti delle Amministrazioni centrali (Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero della salute), della Segreteria della Conferenza delle Regioni e Province autonome, dell'Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, del Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri" dell'ulteriore rappresentante della Conferenza delle Regioni e Province Autonome - Regione Campania; per il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza (LEA) i rappresentanti delle Amministrazioni centrali (Ministero dell' economia e delle finanze, Ministero della salute) del Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell'Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, delle regioni - Toscana e Campania; il Subcommissario ad acta della Regione Molise; l'advisor contabile. OGGETTO DELLA RIUNIONE La riunione odierna è convocata in ottemperanza a quanto disposto nella riunione del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2010 in cui il Commissario ad acta è stato invi-
tato ad integrare tempestivamente i Programmi operativi per l'anno 2010 con l'adozione di tutti gli atti idonei al fine di garantire il raggiungimento dell'equilibrio economico per l'anno 2010 e la correzione strutturale del disavanzo. In particolare: a) accordi sottoscritti con gli erogatori privati negli importi coerenti con il predetto equilibrio per l'anno 2010 ovvero le lettere di diffida a sottoscrivere i medesimi accordi, pena la sospensione dell' accreditamento; b) adozione di idoneo atto di ritiro della DGR 638/2008 relativa ad un accordo con gli erogatori privati per il rimborso di farmaci e degli oneri contrattuali per gli anni dal 2006 a12010; c) adozione delle norme riguardanti l'abolizione delle deroghe al blocco. del turn-over per gli anni 2010-2012 conseguentemente a quanto previsto dalla legge 191/2009 (finanziaria2010); d) la sospensione degli atti amministrativi in atto riguardanti le procedure per la stabilizzazione del personale; e) riorganizzazione della rete ospedaliera in coerenza con le esigenze di correzione strutturale della spesa. Oltre all'esame dei provvedimenti trasmessi dal Commissario ad acta entro e non oltre la data del 30 settembre 2010, la riunione è convocata per la stima del risultato d'esercizio alla luce della trasmissione del II trimestre relativo all'anno 2010 nonché per effettuare la verifica adempimenti 2009 e aggiornare la verifica adempimenti 2008. A. STIMA RISULTATO D'ESERCIZIO RELATIVO ALL'ANNO 2010 Prioritariamente Tavolo e Comitato procedono alla valutazione della stima del risultato d'esercizio dell' anno 2010 a partire dalle informazioni relative al II trimestre 2010 trasmesse dalla regione al NSIS nonché a partire dalla relazione sull'andamento dei conti 2010 inviata dalla regione e redatta dall'advisor contabile. L'advisor contabile fa presente prioritariamente che la relazione è coerente con le informazioni che la regione ha messo a disposizione sino al 10 ottobre 2010.
Che la stima a chiudere per l'anno 2010 è influenzata dall'attendibilità di alcune voci di bilancio e si basa sull'ipotesi di tenuta dei tetti di spesa degli erogatori privati inclusi Neuromed e Cattolica e di limitato impatto economico sul II trimestre 2010 delle manovre previste sull' anno 2010 stante il ridotto orizzonte temporale di applicabilità e la carenza di dati analitici. L'advisor, in linea di continuità con quanto dichiarato dal Commissario nel programma operativo, evidenzia che vi sono diversi problemi concernenti la disponibilità di informazioni contabili e di attività. ASREM A partire dal 1° gennaio 2010 l' ASREM ha adottato un sotto sistema contabile unico e un sotto sistema paghe-personale aziendale. Tale adozione dovrebbe consentire il superamento delle difficoltà nell' aggregazione di dati provenienti dai sotto sistemi delle ex 4 zone che sono stati alla base della costruzione dei dati a tutto il consuntivo 2009. Tuttavia tale passaggio dai quattro sotto sistemi al sotto sistema unico ha generato, in questa prima fase, criticità aggiuntive ritardando la rilevazione dei fatti aziendali con l'av-
vio solo di recente della registrazione delle fatture passive 2010. La conferma di tale criticità si rileva nei dati fomiti. Infatti: circa il 25% dei costi operativi ASREM esposti nel modello CE II trimestre 2010 coincidono con il CE Consuntivo 2009 diviso due o con il Programmatico 2010 diviso due; con riferimento al personale non sembrano essere superate le criticità già rilevate dai Tavoli congiunti nella precedente riunione dell'8 luglio né risulta essere stata completata la richiesta definitiva verifica dei dati prodotti. Inoltre, contrariamente a quanto previsto dalla DGR 284/2009, l' ASREM non ha prodotto il bilancio di verifica e i prospetti derivanti dalle contabilità sezionali, tranne che per i privati accreditati gestiti direttamente dall' ASREM. Pertanto non è stato possibile verificare i dati esposti nel CE, tranne che per i privati accreditati, con le risultanze delle contabilità generale dell' ASREM la sua corretta alimentazione a partire dai sezionali. Neuromed e Cattolica Non risultano sottoscritti i contratti ed entrambe le strutture sono state diffidate in data 1° ottobre a sottoscrivere i contratti proposti per un
importo di circa 68 mln di euro entro il 7 ottobre 2010 pena la sospensione dell'accreditamento. In ogni caso la proiezione storica dei dati di produzione del II trimestre porterebbe ad un maggior valore rispetto all'importo di 68 mln di euro di 14,7 mln di euro. Permesso quanto sopra, l'advisor fa presente che il disavanzo atteso ponderato al 31 dicembre 2009, sarebbe pari a 60,7 mln di euro, ciò nell'ipotesi di tenuta dei tetti. Considerando le coperture disponili derivanti dalle entrate fiscali da massimizzazione delle aliquote, valutate sulla base delle entrate fiscali stimate per l'anno d'imposta 2011 dal competente Dipartimento delle entrate, al netto dei 2 mln di euro per il pagamento della rata del debito pregresso, pari a 24,810 mln di euro, residuerebbero un disavanzo non coperto di 35,890 mln di euro. Tale perdita, incrementata della perdita 2009 portata a nuovo, pari a 54,810 mln di euro, ammonterebbe complessivamente a 90,7 mln di euro. Ciò nel presupposto di tenuta dei tetti di spesa dei principali erogatori privati, pari a 68 mln di euro, valore che, in ogni caso, non trova riscontro nei provvedimenti commissariali
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IL DOCUMENTO in merito inviati al 30 settembre 2010. Qualora i tetti di spesa non venissero rispettati, anche alla luce del contenzioso in atto, e qualora insorgessero contenziosi in merito all'annullamento della delibera 638/2008, tali valori potrebbero peggiorare rispettivamente fino ad un massimo di 14,7 e 40 mln di euro. Tavolo e Comitato non possono non rilevare ancora una volta che sul previsto risultato negativo di esercizio per l'anno 2010 pesa in maniera determinante il ritardo dell'azione commissariale nel conseguire i cambiamenti strutturali necessari per la razionalizzazione del servizio sanitario regionale. Rilevano altresì il peggioramento della tenuta delle scritture contabili conseguenti alla mancata positiva gestione del passaggio dai quattro sottosistemi di contabilità al sistema unico ASREM. Dall'esame dei dati di stato patrimoni aIe inviati al NSIS e relativi al consuntivo 2009 emerge un credito verso lo stato per spesa corrente di 119,484 mln di euro e di 10,281 per mobilità attiva. Tuttavia le spettanze statali della regione Molise a tutto il 2009 ammontano a 111,077 mln di euro. Pertanto sarebbe necessario spiegare tale disallineamento. Inoltre risulta un'iscrizione di disponibilità liquide per complessivi 209,703 mln di euro di cui: - 166,755 mln di euro per cassa iscritti sul modello '000' - 40,925 mln di euro presso l'istituto tesoriere dell' ASREM - 2,023 presso il conto corrente postale dell'ASREM. Tavolo e Comitato chiedono alla regione spiegazioni in merito in quanto l'importo costituente disponibilità liquide è pari a circa il 40% del fabbisogno indistinto e vincolato del Molise. In ogni caso, stante la carenza di dettaglio nella relazione di accompagnamento allo stato patrimoniale, sottolineano la necessità di ulteriori spiegazioni sui contenuti dello stesso. La regione non è nelle condizioni di rispondere alle osservazioni formulate e si riserva di inviare una relazione da esporre successivamente in un incontro dedicato. B. PROVVEDIMENTI INVIATI ALLA DATA DEL 30 SETTEMBRE 2010 Tavolo e Comitato provvedono a dettagliare l'esame dei provvedimenti adottati e trasmessi dal Commissario ad acta entro e non oltre la scadenza del 30 settembre 2010 a seguito della determinazione del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2010. Il Commissario ha inviato i seguenti provvedimenti: a. Programmi operativi 2010 Il Commissario ha trasmesso: - il decreto 7112010, Relazione su
interventi attuativi e integrazioni al Programma operativo 2010 e azioni propedeutiche alla realizzazione del Programma operativo 2011-2012. Tavolo e Comitato ricordano che il programma operativo era stato già valutato non essere in grado di assicurare il raggiungimento dell'equilibrio finanziario a partire dagli interventi proposti che non erano supportati da evidenze plausibili sia nell'entità delle stime di risparmio che nella capacità effettiva di aggressione della spesa non era stato adeguatamente integrato in quanto l'ulteriore provvedimento trasmesso, valutato nella riunione dell'8 luglio, nell'individuare manovre aggiuntive, peraltro non certe negli effetti economicofinanziari contabili, non operava le correzioni segnalate da Tavolo e Comitato nella riunione del 19 maggio 2010. Il programma operativo inviato risulta privo della totalità delle quantificazioni economiche per ogni obiettivo richiamato e, in proposito, la stessa struttura commissariale sottolinea come "la stima degli impatti economici risenta ancora oggi in termini di sostenibilità oggettiva della carenza di alcuni dati indispensabili per una più puntuale definizione" A tal riguardo la struttura commissariale ha avviato due attività: una relativa ad una più puntuale definizione delle unità di personale ASREM afferenti alle diverse unità operative, della qual cosa Tavolo e Comitato non possono che prendere atto pur sottolineandone il grave ritardo; un 'altra di affiancamento AlFA per gli interventi sulla farmaceutica e la conseguente valutazione d'impatto. La struttura commissariale conferma quanto sopra riportato e cioè che la già precaria base informativa presente presso l'ASREM si è ulteriormente deteriorata nel 2010 con il passaggio dai quattro sottosistemi contabili e dai quattro sottosistemi paghepersonale ad un unico sottosistema contabile e nella registrazione delle fatture per l'anno 2010. Con riferimento al modello CE tendenziale e programmatico allegato al decreto si evidenzia che la manovra riportata non corrisponde alla differenza tra il predetto tendenziale e il programmatico e che inoltre la modulistica inviata non è correttamente compilata. Prescindendo da quanto appena segnalato, non disponendo di alcuna relazione tecnicad'impatto degli interventi e in molti casi non disponendo degli interventi operativi stessi, non è possibile riscontrare alcuno dei valori riportati e di conseguenza anche il risultato di gestione prospettato.
Pertanto ad oggi Tavolo e Comitato valutano che la programmazione operativa 2010, sulla quale sono state più volte chieste integrazioni e modifiche, al fine di raggiungere gli obiettivi di risanamento strutturale del sistema sanitario regionale e il raggiungimento degli obiettivi finanziari programmati, risulta non ancora adeguata e ciò peraltro è stato confermato dalla previsione di disavanzo atteso di 60,8 e ciò nell'ipotesi di tenuta dei tetti. Inoltre la struttura commissariale ha trasmesso i seguenti provvedimenti attuativi del programma operativo: - i decreti n. 54/2010 e 67/2010 con cui dispone la riduzione ulteriore delle consulenze per i restanti mesi del 2010 per un risparmio totale di circa 1,364 mln di euro. Il provvedimento è sprovvisto di relazione tecnica, tuttavia sulla base dei costi del II trimestre e dei costi annuali su tale voce il risparmio associato risulta assolutamente sproporzionato; - il decreto n. 52/2010 concernente "Ulteriori interventi per la razionalizzazione delle utenze A.S.Re.M. con cui si dispone: -l'obbligo di adottare ogni utile misura finalizzata alla ulteriore riduzione del 12% delle spese inerenti le utenze telefoniche (telefonia fissa e mobile); -l'obbligo di adottare ogni utile misura finalizzata alla ulteriore riduzione del 12% delle spese inerenti la fornitura di energia elettrica mediante la promozione di fonti energetiche alternative. Il provvedimento è sprovvisto di relazione tecnica e delle azioni finalizzate al raggiungimento dell'obiettivo finanziario impartito per cui non è possibile scontarne alcun effetto. - decreto 44 di approvazione dell' Atto aziendale dell' ASREM, con cui il Commissario ad acta approva l'Atto aziendale riportato in Allegato ed il relativo piano economico. Fornisce disposizioni affinché il Direttore generale dell'ASREM provveda a dare attuazione allo stesso entro 15 giorni decorrenti dal Decreto, concludendo "perentoriamente" tutta la riorganizzazione entro il 31.12.2010. L'Atto è accompagnato da Il Allegati e da 3 "Appendici", con le quali si descrivono le attività realizzate dalla Direzione ASREM dal settembre 2009 ad oggi, gli aspetti demografici del territorio interessato e le caratteristiche quali-quantitative del bisogno espresso, nonché le economie di spesa riviste in relazione all'applicazione di quanto disposto dall' Atto stesso. Gli Allegati riportano il quadro delle unità operative complesse esistenti e quello relativo alle unità operative previste nell' Atto, nonché i reparti specialistici e l'articolazione in unità operative relative alla nuova orga-
nizzazione ospedaliera. Vengono anche descritti la riorganizzazione dei Distretti e le loro funzioni, nonché le. strutture dipartimentali e i coordinamenti e le posizioni organizzative dell'area del Comparto, con l'indicazione della situazione esistente e di quella che consegue all'attuazione del provvedimento. Nel merito Tavolo e Comitato osservano quanto segue: - il provvedimento risulta non coerente in alcune parti dello stesso; sono necessari chiarimenti ed integrazioni in merito a figure professionali, di staff e di coordinamento e ai relativi costi corre-
della riorganizzazione aziendale che non sono supportati da sufficiente documentazione di dettaglio e che comunque si configurano come mere esercitazioni matematiche e che in ogni caso, devono trovare coerenza con il programma operativo dell'intera regione; - manca dell'elenco delle strutture operative dotate di autonomia gestionale o tecnico professionale soggette a rendicontazione contabile e della nuova dotazione organica del personale.
lati che potrebbero anche essere sorgenti così come anche per la previsione di dipartimenti, distretti e unità operative semplici e complesse; - prevede la stabilizzazione del personale del 118 in assenza nella legislazione statale vigente di norme che consentano tali stabilizzazioni e in contrasto con quanto disposto dal decreto commissariale 64/2010; - prevede la possibilità di una "esodo incentivato" dell'area della dirigenza fino a 24 mensilità; - prevede deroghe al turn-over nella misura del 10% in contrasto con l'attuazione della legge 191/2009 e dei decreti commissariali 55 e 65; - necessita di una più stringente coerenza con le scelte contenute nel piano di riassetto della rete ospedaliera di cui al decreto 19/2010; - sconta risparmi nell'attuazione
2010 La struttura Commissariale aveva già provveduto ad inviare la totalità dei contratti sottoscritti per l'Asrem. Per quanto riguarda le due strutture di competenza regionale Neuromed e Cattolica il Commissario ha inviato i decreti 53 e 62 con cui sono stati rimodulati ulteriormente i budget per i due principali erogatori privati i quali, a partire dal mese di aprile 2010, hanno visto l'attribuzione di diversi valori di budget (decreto n. 14/2010; decreto n. 15/2010; decreto 45/2010; decreto n. 53/2010; decreto n. 62/2010, come riepilogato, peraltro, in una nota trasmessa a firma delCommissario ). Il decreto n. 53 del 2 agosto 2010 assegna a Neuromed un budget di circa 27 mln di euro e a Cattolica di circa 34 mln di euro (assumendo che rientrino nei budget anche le prestazioni di alta complessità seppur non specificato nel decreto); con il decreto n. 62 del lO settem-
b. Contratti firmati con gli erogatori privati accreditati per l'anno
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Molise
bre 2010, invece, rimodula il budget assegnato a Neuromed innalzando lo a circa 30 mln di euro motivato "sulla base di più approfondite valutazioni istruttorie". In ogni caso non sono pervenuti i relativi contratti sottoscritti come precisato in una nota trasmessa dal Commissario con cui quest'ultimo sottolinea il mancato rispetto della scadenza del 30 settembre 2010 in quanto risultano essere ancora in atto le trattative contrattuali con le strutture in questione. Nella stessa nota il Commissario precisa che la definizione dei procedimenti si sarebbe dovuta perfezionare nella giornata del 1° ottobre 2010. In data 1° ottobre 2010 sono perve-
ATTUALITA’ IL DOCUMENTO vie brevi ha rappresentato che la problematica principale per il perfezionamento dei contratti con Cattolica e Neuromed è costituita dalla fissazione di un tetto di spesa per la mobilità attiva extraregionale. La Cattolica con nota del 17 agosto 2010 indirizzata agli organi centrali e al Commissario ha definito incomprensibile la fissazione di tetti di spesa non solo per i molisani ma ancor più per utenti provenienti da altre regioni definendosi ente di diritto pubblico così come anche precisato nel vigente Protocollo d'Intesa. Nella nota vengono contestate le valutazioni in merito all'indice di inappropriatezza della struttura contenute nel decreto com-
Nella foto il ministro dell’economia Giulio Tremonti. A sinistra il ministro della salute Ferruccio Fazio
nuti i decreti n. 72 e 73 con cui il Commissario ha diffidato le due strutture a sottoscrivere l'accordo proposto entro il 7 ottobre 2010 pena la sospensione dell'accreditamento per le attività di ricovero, assistenza specialistica ambulatoriale a far data dal l°novembre 2010. Tavolo e Comitato, fanno prioritariamente presente che ad oggi non è conosciuto il valore del budget contrattato con le due strutture stante il fatto che i decreti 53 e 62 determinerebbero un importo di circa 64 mln di euro, mentre dalle valutazioni fornite dall 'advisor si evince un importo superiore e pari a circa 68 mln di euro. In ogni caso i due importi non risultano compatibili con le disponibilità finanziarie della regione. Inoltre nei decreti 72 e 73 sono richiamate diverse note contenenti le proposte di budget alle due strutture che non sono mai state inviate ai Ministeri affiancanti. In via ulteriore Tavolo e Comitato fanno presente che la regione per le
missaria n. 19/2010. La Neuromed ha invece chiesto formalmente al Presidente del Consiglio un'audizione in merito alla fissazione del tetto sulle prestazioni da mobilità attiva extraregionale e ai tagli operati evidenziando uno stato di confusione istituzionale da parte della regione dimostrata dalle innumerevoli proposte di budget. A tal proposito Tavolo e Comitato ribadiscono che nell'ambito della programmazione regionale nella cornice finanziaria di riferimento la regione deve programmare il valore delle prestazioni che intende acquistare da tutti gli erogatori privati, e quindi anche dai due maggiori erogatori privati presenti in Molise, e ciò ricomprendendo le prestazioni acquistate anche per curare pazienti provenienti da altre regioni. In merito alla mobilità attiva extraregione che grava sulle due strutture Neuromed e Cattolica, data la rilevanza di tale attività, il Commissario, in coerenza anche con l'articolo 19 del
Patto per la salute del 3 dicembre 2009, avrebbe dovuto stipulare accordi di confine con le regioni limitrofe al fine di programmare i fabbisogni relativi alla mobilità attiva extraregionale in accordo con la regione di provenienza e i conseguenti effetti finanziari in termini di saldi di mobilità. In proposito risulta pervenuto un unico Accordo di corifìne stipulato con la regione Campania recepito con decreti commissariali n. 2/2010 e 10/2010. In tali decreti, peraltro valutati negativamente dai Ministeri affiancanti, sono escluse dall 'Accordo le prestazioni rese in mobilità attiva dagli IRCCS delle due regioni e le prestazioni di alta complessità. Trattandosi le prestazioni degli ircss e quelle di alta complessità della quasi totalità delle prestazioni rese in mobilità attiva da Neuromed e Cattolica, ne discende che il decreto commissariale di fatto esclude tali strutture dall'accordo di confine. Il Subcommissario ritiene che tale accordo contenga invece sia le prestazioni degli IRCCS che le prestazioni ad alta complessità e fa presente che gli accordi con le altre regioni confinanti sono in via di definizione. Tavolo e Comitato, nel ribadire il ritardo e le problematicità con cui si è affrontato tale argomento, sottolineano che il Commissario non ha approntato alcuna delle misure propedeutiche alla gestione del fabbisogno di prestazioni extraregionali esponendo la regione al rischio di contenzioso. Come è noto, infatti, Neuromed e Cattolica hanno instaurato avanti al TAR Molise numerosi giudizi avverso provvedimenti regionali e commissariali di attuazione del Piano di Rientro. Da ultimo (6 ottobre 2010) il TAR Molise ha accolto le istante di sospensione, formulate dalle due strutture, dei decreti commissariali n. 13-14-15-34-45-53 (tetti di spesa e schema di accordo contrattuale per l'anno 2010). Secondo il TAR la Cattolica avrebbe natura pubblica, per cui sarebbe incompatibile la previsione di tetti di spesa; tale previsione, comunque, è stata giudicata, seppure in fase cautelare, illegittima per difetto di istruttoria e di motivazione. Alla medesima conclusione (illegittimità dei provvedimenti commissariali per difetto di istruttoria e di motivazione) è pervenuto il TAR anche nei confronti di Neuromd per il quale il G.A. si è riservato ogni valutazione "in ordine alla natura giuridica ed alla conseguente appartenenza o meno al SSR". c. Provvedimento ritiro dgr 638/2008 Il Commissario ha inviato: - il decreto 66/2010 con cui è stata annullata la DGR 638/2008. Nel provvedimento da ultimo adottato non viene fatto riferimento a decreti precedenti (decreto 15/2010;
decreto 20/2010; decreto 37/2010; decreto 47/2010) con i quali la gestione commissariale aveva comunque assunto determinazioni in merito alla suddetta DGR 638/2008. Si osserva che l'annullamento d'ufficio, disposto ai sensi dell'art. 21-nonies L. 241/1990, deve essere adottato, onde evitare censure, a seguito di un procedimento ad hoc, nel rispetto della L. 241/1990. La procedura seguita, per l'adozione del decreto n. 66/2010, non emerge dal testo del provvedimento in esame. In proposito Tavolo e Comitato nel prendere atto del decreto evidenziano che è necessaria una ricognizione degli oneri da indicare a fondo rischi in caso di contenzioso. Il Subcommissario dichiara che il reale superamento delle problematiche legate alla DGR 638/2008 potrà aver luogo in sede di rinnovo del Protocollo d'Intesa scaduto. d. Abolizione deroghe al turn over Il Commissario ha adottato i decreti n. 55/2010 e 65/2010 con cui si stabilisce per l'anno 2010 il blocco totale del tum over del personale dipendente. Il decreto è sprovvisto di relazione tecnica e, in ogni caso, limitato all'anno 2010 e quindi non conforme all'attuazione di quanto disposto in merito dalla legge 191/2009 . In via ulteriore il provvedimento non risulta coordinato con l'Atto aziendale ASREM. A partire dalla documentazione inviata il 28 settembre 2010 dal direttore ASREM al Commissario al fine di dare dimostrazione degli interventi in attuazione del programma operativo del 10/05/2010 si rileva la presenza di interventi relativi all'indizione di avvisi pubblici per il reclutamento del personale a tempo determinato stante il perdurare della carenza di organico causata dal blocco del tum-over. Dall'altro lato risulta che il Direttore Generale abbia adottato un provvedimento il 29 settembre 2010 di recepimento delle disposizione dei decreti 64 e 65/2010. Tavolo e Comitato evidenziano che dalla documentazione inviata sembrerebbero persistere comportamenti aziendali in contrasto con le disposizioni di legge e commissariali in materia di blocco del turn-over che evidenzierebbero un comportamento autonomo dell'azienda rispetto agli indirizzi commissariali. e. Sospensione procedure di stabilizzazione il Commissario ha inviato il decreto n. 64/2010 con cui viene disposta la sospensione dell' efficacia degli atti amministrativi posti in essere dall' Asrem riguardanti le procedure per la stabilizzazione del personale; Nel prendere atto del provvedimento si fa presente che lo
stesso non risulta coordinato con l'Atto aziendale ASREM. Tavolo e Comitato non possono non rilevare che, dalla documentazione trasmessa in allegato al decreto 64, si evincono procedure di stabilizzazione messe in atto dal giugno 2008, in piena vigenza del piano di rientro, senza averne data alcuna comunicazione ai ministeri affiancanti. La stessa ASREM nella documentazione inviata il 28 settembre al fine di dare dimostrazione degli interventi in attuazione del programma operativo del 10/05/2010 cita la delibera 1657/2009 di stabilizzazione del personale precario in contrasto con il decreto commissariale e la normativa vigente. Tavolo e Comitato non possono che ribadire le considerazioni del punto precedente, evidenziando inoltre che il comportamento non coordinato fra la gestione commissariale e la direzione ASReM potrebbe aver creato aspettative del personale interessato e comportare quindi un rischio di contenzioso. f. Riorganizzazione della rete ospedaliera Il Commissario ha inviato: - il decreto n. 63 con cui, nel trasmettere una nuova tabella riportante il numero corretto dei posti letto presenti, conferma quanto disposto con il decreto n. 19/2010. - il decreto 68/2010 con cui ha anticipato al 10 novembre 2010 gli effetti della riorganizzazione della rete ospedaliera di cui al precedente decreto commissariale 19/2010; - nota commissariale con la quale vengono trasmessi, in allegato, una serie di provvedimenti ASReM, inerenti la ristrutturazione della rete ospedali era, accompagnati da una nota riepilogativa degli stessi sottoscritta dal Direttore Amministrativo e dal Direttore Sanitario della ASReM. I provvedimenti aziendali inviati riguardano in generale le disposizioni della Direzione Generale dell' ASReM finalizzate all'attuazione di interventi relativi alla modifica delle strutture organizzative, all' attivazione in via sperimentale di alcune RSA, al riassetto organizzativo di alcune discipline, alla attivazione di un provvedimento diretto afavorire l'esodo volontario dei dirigenti. Viene inoltre avanzata una proposta di linee guida e regolamento per le RSA. n provvedimento del DG AsREM n. 904 del 2 agosto 2010 riepiloga le diverse iniziative disposte dall' Azienda sanitaria e produce un quadro del risparmio stimato su base annua, conseguente alle diverse azioni correttive, che non riporta l'indicazione degli anni di riferimento e non specifica se tali risparmi sono stati calcolati al netto dei costi conseguenti ad alcuni interventi di rimodulazione dell'organizzazione e delle funzioni dei vari presidi.
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14 Anno I Numero 2
ATTUALITA’
2 novembre 2010
IL DOCUMENTO - decreto 71 del 30.09.2010 con il quale, in risposta alle conclusioni cui era pervenuto sinteticamente il Tavolo Tecnico e il Comitato nella riunione dell' 8 luglio 2010, il Commissario relaziona sugli interventi attuativi e sulle integrazioni al programma operativo 2010 indicando conclusivamente una serie di azioni propedeutiche alla realizzazione del programma operativo per il successivo biennio 2011-2012. Per quanto riguarda il programma operativo 2010 il provvedimento allegato al decreto elenca, rispetto ai vari obiettivi, gli interventi adottati dalla Regione e dall' ASReM, i risultati attesi e gli indicatori di risultato con i termini temporali di adozione. Si tratta in generale di disposizioni regionali che producono, a cascata, disposizioni della Direzione Generale dell' ASReM alle diverse strutture organizzative aziendali, senza indicazioni riguardo alla avvenuta attuazione delle stesse disposizioni. Anche dove si richiamano riduzioni di costi, si rimanda al modello CE dell'anno 2010 non ancora concluso. Dal documento non si rilevano integrazioni al programma operativo 2010 che giustifichino i risultati attesi in termini di riduzione dei costi, salvo allegare un nuovo CE programmati co che riduce i costi complessivi, rispetto al precedente inviato con DCA 17/2010, di ulteriori 15 mln circa di euro.n documento allegato si completa con una elencazione di interventi programmati per il biennio 2011 - 2012 per alcuni dei quali sono già state avviate le premesse. In proposito Tavolo e Comitato ricordano che nella riunione dell'8 luglio 2010 era stata evidenziato che il decreto 19/2010 avrebbe dovuto essere oggetto di modifiche ed integrazioni per poter essere considerato idoneo ed adeguato a garantire l'equilibrio economico finanziario del sistema sanitario regionale a regime e il dispiegarsi dei processi di riconversione assistenziale in connessione con l'attuazione del piano aziendale (da modificarsi), con il 10 programma operativo 2010 (da modificarsi) e il programma operativo 2011-2012 (da formularsi). E' necessaria una relazione commissariale dalla quale risulti lo stato di attuazione dei diversi interventi programmati e la compatibilità degli stessi con il programma attuativo 2010 nonché una tabella dalla quale risultino distribuite per anno le economie conseguenti. Inoltre il decreto n. 71/2010 non risponde alle osservazioni ed alle conclusioni di cui al parere ministeriale espresso sul Programma operativo 2010. In conclusione il necessario riassetto della rete ospedaliera non risulta compiutamente ed adeguatamente programmato. g. ulteriori provvedimenti tra-
smessi al 30 settembre 2010 i. Provvedimenti regionali e aziendali in materia sanitaria in contrasto con il Piano di rientro A seguito del decreto 18/2010 che revocava le DGR 155/2009 e 292/2009 i Ministeri affiancanti avevano chiesto l'invio degli atti deliberativi revocati che non erano mai stati trasmessi. Il Commissario aveva sottolineato che tali D GR, relative al conferimento di incarichi di coordinatori di zona, non avevano mai trovato attuazione in ambito regionale. Tuttavia è pervenuta ai Ministeri affiancanti una comunicazione di un funzionario ASREM che ha provveduto ad inviare copia dei provvedimenti di attribuzione formale di incarico di coordinatore di Zona. I Ministeri affiancanti hanno quindi chiesto al Commissario chiarimenti in merito senza ottenere alcuna risposta. Il Subcommissario si riserva di produrre i chiarimenti richiesti. ii. Riorganizzazione rete laboratoristica pubblica e privata Il Commissario ha inviato il decreto n. 32/2010 recante il Piano definitivo di attuazione del piano regionale di riorganizzazione della rete delle strutture pubbliche e private di diagnostica di laboratorio. Tale aspetto è ripreso nel decreto 71/2010 di integrazione ai Programmi operativi 2010. Il provvedimento viene valutato come abbisognevole di modifìche ed integrazioni per quanto attiene sia la rete laboratoristica pubbliche che privata. iii. Farmaceutica Con decreto commissariale 2212010 si è proceduto ad una revisione del P.T.O.R. ed al monitoraggio farmaci. Relativamente alla farmaceutica convenzionata il Commissario ha inviato il decreto n. 41 con cui provvede a rinnovare l'accordo per la distribuzione dei farmaci del PHT e dei farmaci individuati da specifici provvedimenti regionali. Per entrambi i provvedimenti Tavolo e Comitato, coerentemente con pareri espressi al riguardo dall'AlFA, sospendono al momento la valutazione degli effetti economici attesi sul versante della spesa farmaceutica ospedaliera giacché, come si legge nel parere AlFA reso sulla relazione commissariale del 07/06/2010, la Regione Molise sta provvedendo afornire le richieste valutazioni economiche dei provvedimenti messi in atto sul versante della spesa farmaceutica ospedaliera. iv. Definizione e sottoscrizione dei protocolli d'intesa con le Università pubbliche e private Il Commissario ha trasmesso il decreto 42/2010 con cui approva il protocollo di intesa fra Università e Regione. Il provvedimento necessita di integrazioni, come da parere dei Ministeri affiancanti, e deve essere
corredato di un quadro riassuntivo ed articolato dei costi complessivi che conseguirebbero dall'applicazione del Protocollo.
pubblica. Vengono chiesti chiarimenti che da parte regionale ci si riserva di far pervenire con urgenza.
v. Provvedimenti propedeutici alla conclusione delle procedure di accreditamento degli erogatori privati in coerenza con quanto previsto dal nuovo Patto per la salute del 3 dicembre 2009 Gli ultimi provvedimenti trasmessi dalla gestione commissariale sono in istruttoria.
i. Misure di compartecipazione al costo delle prestazioni proporzionate al disavanzo Non risulta adottato alcun provvedimenti da parte della gestione commissariale. C. VERIFICA ADEMPIMENTI ANNO 2009 E AGGIORNAMENTO VERIFICA 2008 e 2007 Si conferma la situazione già riportata nel verbale dell' 8 luglio 2010. CONCLUSIONI Tavolo e Comitato, a partire da quanto dettagliatamente riportato nei paragrafi precedenti, valutano quanto segue: - la stima del risultato di gestione che si prospetta per l’anno 2010 evidenzia un disavanzo non coperto di 35,890 mln di euro. Tale risultato, sommato alla perdita non coperta dell'anno 2009 e precedenti, pari a 54,810 mln di euro, determinerebbe una perdita
vi. Ricognizione del contenzioso Il Commissario ha inviato una nota in merito in cui ribadisce la difficoltà di pervenire ad una precisa definizione dell' impatto economico in caso di soccombenza in giudizio e in cui afferma che la quasi totalità del contenzioso è imputabile alle strutture Neuromed e Cattolica che è stato esposto a rischio nella parte eccedente i tetti programmati negli anni 2007 e 2008. Nell'anno 2009 il Commissario afferma di aver contabilizzato sia i tetti che la produzione
extratetto a costo. Nel corso della riunione dell'8 luglio 2010, Tavolo e Comitato hanno rilevato che quanto affermato dal Commissario risultava coerente con quanto contabilizzato a IV trimestre 2009 mentre in sede di redazione del conto consuntivo la regione aveva eliminato il costo della produzione extratetto senza valorizzare alcun rischio nell'apposita voce contabile. Stante la situazione di mancato perfezionamento dei contratti e di contenzioso, Tavolo e Comitato hanno deciso di rettificare prudenzialmente il risultato di gestione di un importo a fondo rischi pari alla produzione extratetto. h. Ulteriori problematiche rilevanti Nel corso della riunione di verifica i rappresentanti del Ministero della salute consegnano ai rappresentanti della Regione Molise copia di una nota pervenuta dal Dipartimento per la Sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti, che evidenzia, tra l'altro, una situazione in cui nella Regione Molise le attività di sanità veterinaria e sicurezza degli alimenti non sono assicurate con evidenti rischi per la salute
complessiva non coperta di 90,7 mln di euro; - i dati di stato patrimoniale 2009 evidenziano che l'importo delle disponibilità liquide è pari a circa 210 mln di euro, corrispondenti a circa il 40% del fabbisogno indistinto e vincolato del Molise, e ciò nonostante vi siano spettanze statali non erogate per circa 111 mln di euro; - la situazione amministrativo contabile dell'azienda ASREM risulta ad oggi peggiorata a seguito della mancata positiva gestione del passaggio alla contabilità unica con il superamento delle contabilità delle quattro ex zone; - il programma operativo che era stato valutato non essere in grado di assicurare il raggiungimento dell'equilibrio finanziario a partire dagli interventi proposti che non erano supportati da evidenze plausibili sia nell'entità delle stime di risparmio che nella capacità effettiva di aggressione della spesa non è stato adeguatamente integrato in quanto l'ulteriore provvedimento trasmesso, nell'individuare manovre aggiuntive, peraltro non certe negli effetti economico-finanziari scontabili, non opera le correzioni segnalate dal Tavolo e Comitato sia nella riu-
nione del 19 maggio 2010 che nella riunione dell'8 luglio 2010. Pertanto ad oggi la programmazione operativa 2010 risulta non ancora adeguata al raggiungimento degli obiettivi finanziari programmati; - il necessario ridimensionamento della rete di offerta ospedaliera sia pubblica che privata accreditata non appare né conseguito né adeguatamente programmato compresi i piccoli ospedali; - tetti di spesa dei soggetti privati accreditati: questo settore continua a non essere stabilizzato sotto il profilo della programmazione assistenziale ed economico-finanziaria, con rilevanti effetti strutturali sull'equilibrio economico finanziario del sistema regionale. Con specifico riferimento alla regolarizzazione dei rapporti con Cattolica e Neuromed appare indispensabile la sottoscrizione degli accordi interregionali che avrebbero già dovuti essere sottoscritti a febbraio 2010 ai sensi dell'articolo 19 del Patto per la salute del 3 dicembre 2009; - i provvedimenti di blocco totale del tum over e di sospensione delle procedure di stabilizzazione del personale precario sono stati adottati con ritardo e comunque non in totale conformità con quanto richiesto dalla determinazione del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2010; - non risulta attivata alcuna forma di compartecipazione al costo delle prestazioni proporzionato al disavanzo che si prospetta; - la verifica adempienti conferma la situazione già rappresentata nella riunione dell'8 luglio 2010. In tale stato di cose, alla luce della grave situazione finanziaria determinata dai ritardi nell'attuazione del Piano di rientro, dalla insufficienza dei programmi operativi 2010 e della rete ospedaliera coerenti con gli obiettivi finanziari programmati, Tavolo e Comitato valutano che permangono criticità ed inadeguatezze tali da confermare i presupposti già manifestatisi nella riunione del 19 maggio 2010 e confermati nella riunione dell'8 luglio 2010 ai fini della procedura di cui all'art. 2, comma 84, della legge 191/2009. Il Direttore dell' Assessorato alle politiche per la salute, a nome del Commissario, segnala che: - relativamente alla diffida del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2010 il Commissario ha adottato tutti gli atti di blocco del tum over del personale e precisa che non è stata mai né stabilizzata né assunta alcuna unità di personale; - in ordine alle problematiche dei contratti con i privati il Commissario ha adottato i provvedimenti di diffida per la sospensione dell'accreditamento. In proposito Tavolo e Comitato fanno rinvio a quanto ampiamente trattato nel verbale.
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Molise
ATTUALITA’ POLITICA
Viaggio tra le quinte dell'opposizione, I “no” al piano Iorio
La ricetta alternativa per la sanità del Pd? Non esiste. Ma attacchi e polemiche si sprecano Aldo Fabio Venditto ’operato del commissario ad acta Iorio, non ci piace. La sanità è sull’orlo del collasso, gravata da una gestione inadeguata e pressappochistica. Il Pd lo ricorda quasi ogni giorno, dati alla mano. Eppure, sul tema del riordino del comparto sanitario, gettando un sasso in casa democratica si ha la sensazione di un pozzo secco, vuoto: aspetti il guizzo dell’acqua rotta dalla pietra mentre invece emerge soltanto un rumore sordo. L’attestazione del nulla. La mano è quella di Petraroia, che affonda: “Sulla sanità il Pd aveva avviato con Carlo Pedicino, direttore della clinica Villa Maria, un tavolo che avrebbe dovuto sfornare progetti per tutta l’opposizione. Progetti poi a disposizione dei dirigenti di partito e degli amministratori del centrosinistra, chiamati a condividere e muoversi su quella progettualità”. Invece, continua il consigliere, “mi è giunta notizia di un secondo forum, avviato dall’avvocato Ruta”. Nessuna proposta, un vociare che inciampa nelle beghe interne, il lievitare di malumori intestini e l’allergia allo strapotere dell’Italia dei valori, paludando i democratici in un’opposizione propagandistica e mai amministrativa. Se appare coerente alla natura di ogni opposizione la richiesta di defenestrare Iorio e avviare un serio confronto sulla sanità, meno chiara è la controproposta, utile a colmare il deficit che grava sulle tasche dei molisani. Accertato che il buco di bilancio è andato crescendo e non
L
diminuendo negli ultimi mesi, il Pd (e con esso tutta l’opposizione) galleggia in una ostruzione generica e in una bocciatura zelante dell’operato del commissario ad acta. Sul punto i democratici hanno partita facile, sbandierando la bocciatura di Iorio da parte del tavolo tecnico go-
linfa. Per ora tanti nomi, competizione esasperate e nessuna proposta. Una iattura soprattutto per i cittadini, a cui non bastano le idee confuse e tutt’altro che unanimi dei democrats. In compenso le richieste di chiarimento scaricate addosso alla maggioranza sono
vernativo. Peccato che il presidente della regione Molise, nonostante i tanti inciampi e pur continuando ad offrire il fianco alla minoranza sul mancato riassesto del deficit sanitario, non venga messo in difficoltà dall’opposizione con un progetto alternativo di riassetto generale. Già, perché Iorio a parte, nessuno sembra avere idee alternative. E quando il sasso tocca il fondo in casa Pd, prende forma un silenzio assordante. Qui si spera nel recente incontro tra i vari segretari dei partiti d’opposizione, per ritrovare un fremito di compattezza, nuova
Nelle foto da sinistra a destra il presidente della Regione Michele Iorio, il senatore del gruppo misto Giuseppe Astore, il senatore Pdl Ulisse di Giacomo, il consigliere regionale pd Michele Petraroia. Sotto il segretario regionale Pd Danilo Leva
ritto, ignorando persino i suoi - e dall’altro l’inefficacia del Pd come perno dell’opposizione. Proprio la sanità, settore nevralgico e complesso, possibile caporetto della giunta Iorio, diventa il banco di prova di un’alternativa ancora in fieri, acerba e impreparata all’immi-
nente tornata elettorale. Manca un’azione di concerto e le ultime ore lo hanno confermato, se è vero che la diatriba sanitaria vive quasi esclusivamente sull’inesauribile confronto tra i senatori Astore e Di Giacomo. Non resta che domandarsi dove sia il Pd
centinaia: un muro invalicabile di interrogazioni che rivelano da un lato la scarsa collaborazione tra maggioranza e minoranza - Iorio tira di-
“Molle è la giunta Iorio, non il Pd” Leva, segretario regionale dei democratici, respinge le accuse Ma quale vuoto, quale sasso. “Chi dice queste cose è in malafede”. Il segretario del Pd Molise non molla sul tema della sanità e replica puntuto alle accuse di un’opposizione troppo molle: “non siamo deboli. Deboli sono i risultati fallimentari di Iorio che, pur ereditando un quadro finanziario tutto sommato sostenibile, circa 10 milioni di debito, vanta oggi un passivo
di 600 milioni”. Da parte nostra, continua Leva, “rilanceremo con le proposte che emergeranno dalla prossima conferenza programmatica; abbiamo già avuto un confronto con le parti sociali e non è affatto vero che non abbiamo idee su come riordinare la sanità molisana”. Ma in concreto? Chiediamo, precisa il consigliere regionale dei democratici, “chiarezza. Per fare le ri-
forme bisogna abbandonare la logica delle clientele e degli interessi particolari, come il governo regionale ha fatto in questi anni. Più volte Iorio è stato richiamato proprio per non aver eliminato né gli sprechi né le numerose consulenze esterne”. Insomma, il Pd per discutere chiede di “cominciare a cancellare questi sperperi impressionanti”.
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16 Anno I Numero 2
ATTUALITA’
2 novembre 2010
PIANO DI RIENTRO Parla il patron della struttura di Pozzilli, on. Aldo Patriciello
Neuromed, ecco perchè non firma L’europarlamentare Pdl non vuole tetti per le prestazioni agli utenti che vengono da fuori regione. Ma il budget va in altra direzione Stefania Pascucci ’ socio di maggioranza dell’Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) Neuromed di Pozzilli, convenzionato con il Sistema sanitario nazionale ed equiparato alle strutture di ricovero pubbliche. Fin da giovanissimo gioca su due campi: politico e imprenditoriale. In entrambi i casi si rivela un self made man, diventa un uomo di successo. Al di là delle critiche e di alcune ombrose vicende giudiziarie sfociate in condanne penali passate “di cui una con sentenza definitiva e altre in corso” Aldo Patriciello è comunque ritenuto uno dei personaggi chiave della passata e presente politica molisana e non. Da vicesindaco del comune di Venafro a vicepresidente della giunta molisana, è oggi un deputato del Parlamento europeo (per il secondo mandato) dopo aver ottenuto oltre centomila preferenze nel 2009 in quota Pdl. Patriciello a vanta u primogenitura Dc, passato per i Popolari di Marini, poi per Democrazia Europea, partito fondato assieme all’ex sindacalista della Cisl, Sergio D’Antoni. Ritornato nei centristi con l’Udc nel 2006, sembra un passato preistorico, quando solo due anni dopo, nel 2008, si stacca dal partito di Casini per approdare in quello più confortevole di Berlusconi che lo accoglie a braccia aperte. Oggi siede sugli scranni di Bruxelles per il Pdl e segue “a distanza” – come lui sottolinea, per evitare (forse?) una sorta di conflitto d’interessi – le vicende di Neuromed. Gioie e dolori per il politico molisano, soprattutto in questo periodo di scontro-incontro per il Piano di Rientro con il suo ex vecchio amico, ex democristiano, ex collega di giunta Michele Iorio, attuale presidente della Regione Molise e commissario ad acta della sanità. E nell’intervista che segue l’europarlamentare molisano spiega il suo punto di vista “a tutto campo. Le mie- dice - sono opinioni politiche non di parte” sulla sanità molisana e rivendica “il diritto di ogni cittadino a rivolgersi nelle regioni in cui sono presenti strutture eccellenti”. Per lui
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Nella foto l’europarlamentare Pdl Aldo Patriciello, socio di maggioranza dell’Irccs di Pozzilli. Mantiene una linea “politica” rigida nei confronti dei “lacci” previsti dal piano di rientro
un nome a caso: .Neuromed. Appunto. Onorevole Patriciello, è disponibile a firmare la convenzione con la Regione Molise? Io non devo firmare nulla, non sono io ad occuparmi di Neuromed , ma i
miei familiari. Ma lei auspica che questo avvenga? Parto da un assunto politico: il Molise ha una grande ricchezza, quella di attrarre i pazienti da fuori regione ma non si capisce perché ad alcune
aziende è concessa questa prerogativa e ed altri no. A chi si riferisce? Alla Medical Center di Termoli, per esempio, e ad altre piccole strutture sanitarie, le quali nel contratto con la Regione non hanno nessun limite nel budget extraregionale. Se pensiamo che attrarre pazienti da altre regioni non sia un fatto positivo allora è difficile comprendere il Piano. Anche il Tar ci ha dato ragione. Non possiamo coprirci gli occhi di fronte alle eccellenze che esprimono Neuromed e Cattolica. La prima ha una capacità di attrazione di 90 pazienti su 100 provenienti da fuori regione, mentre per la struttura di Tappino si calcola una mobilità attiva del 45% . Questa è una ricchezza straordinaria per il Molise perché significa che
l’utente riconosce alla struttura un’alta capacità e affidabilità nella cura, sia per le risorse sia per la tecnologia. Questo è il punto: la contestazione degli “extraregionali”. La Regione vuole porre un limite alla mobilità attiva. In nessuna regione italiana è consentito porre limiti. Non si comprende perché un cittadino calabrese, un pugliese o di un'altra regione non può più venire a curarsi in Molise, mentre può andare in Veneto, in Lombardia, in Piemonte e cosi via. Questa, a mio avviso, è una norma anticostituzionale, una distorsione del mercato. Neuromed contesta il budget. Perché pone un tetto agli extraregionali, non si può limitare il diritto di cura del cittadino.Ma la Regione vuole impostare il Piano di Rientro imponendo il rigore dei conti pubblici per rientrare dal deficit. Non le sembra giusto? Ripeto: i cittadini devono curarsi dove vogliono, senza limiti territoriali. E’ un principio di civiltà. La mobilità passiva quanto costa alla Regione? Costa zero. Al contrario gli extra-
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Molise
regionali sono una ricchezza per l’Ente perché incassa prima di quanto paghi. L’unico rischio amministrativo sarebbe un ipotetico pagamento anticipato a 6 mesi perché i rimborsi extraregione sono rimborsabili dopo un anno dalle regioni di provenienza dell’utente. Ma in questo caso il problema non si pone: il Molise incassa e paga dopo tre anni. Firmereste la convenzione se si togliesse il tetto? Neuromed e Cattolica direbbero sì a condizione che ci fosse libertà di cura per il cittadino extraregione. E su questo punto il sub commissario Mastrobuono è disponibile a trovare una soluzione. E allora siamo d’accordo. Ovviamente il mio è un giudizio politico, da parlamentare. D’altro canto sono accordi che si stanno sottoscrivendo in altre regioni, quelle in cui si ha una grande capacità di attrazione del pubblico, la Lombardia per esempio, dove la ricerca non è un “peso” come sembrerebbe esserlo in Molise. Onorevole, la Lombardia non è commissariata e i conti sono a posto In Molise non è colpa di Neuromed. Ma lei, come politico e imprenditore, avrebbe interesse che il Molise potesse uscire fuori dal debito sanitario? Bisogna avere la lucidità di ridurre gli sprechi. Ma lei lo sa che qualche laboratorio privato in convenzione, con un solo dipendente, fattura più di Neuromed che di dipendenti ne ha 800? In Molise ci sono 50 strutture tra laboratori di analisi e piccole strutture sanitarie… ma non se ne parla. Il riordino è complessivo … Ma lei lo sa che c’è qualche centro oculistico che in Molise fattura più di Neuromed? No,non lo so, però secondo lei non sarebbe giusto che Neuromed si sentisse partecipe del piano di
ATTUALITA’ PIANO DI RIENTRO
“Neuromed e Cattolica vanno potenziate perchè grazie alla mobilità extraregionale si aumentano le ricchezze del Molise”
rientro? Non posso rispondere, ma le ribalto la domanda. Per rientrare con il Piano e mettere a posto i conti bisogna potenziare ciò che va bene. Che fa l’imprenditore quando vanno male gli affari? In genere taglia, ristruttura l’organizzazione aziendale. Quando un’azienda si trova in difficoltà economica taglia i costi. Le due
strutture come Neuromed e Cattolica vanno invece potenziate proprio perché grazie alla mobilità extraregionale si aumentano le ricchezze del Molise. Neuromed, sul versante sindacale, sembra non applichi il contratto. Cosa succede? Conosco il problema dalla lettura dei giornali. Si tratta di una rivendicazione del contratto. Ma c’è un errore
di fondo. La struttura di Pozzilli è associata all’Aiop (associazione italiana ospedalità privata, ndr) firmataria del contratto di lavoro nazionale nel quale è sancita questa norma: tutte le regioni del sud sottoposte al piano di rientro non applicano il contratto con le maggiorazioni. Punto. E’ una norma contrattuale erga omnes. Applicabile a tutti i lavoratori.
Allarme, obeso un bambino su due. Il Molise corre ai ripari porzioni
In Molise 1 bambino su 2 pesa troppo. E’ questo il risultato dell’indagine “Okkio alla Salute” svolta in Italia e nella nostra regione dai Dipartimenti di Prevenzione dell’Asrem in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità ), con l’Istituto Nazionale della Nutrizione (INRAN),il Ministero dell’Istruzione, con l’Assessorato regionale dalle Politiche della Salute, e con l’Ufficio Scolastico Regionale del Molise sulle abitudini alimentari e sull’attività fisica dei bambini delle scuole primarie (8-9 anni). I dati sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa. L’indagine nel Molise ha coinvolto circa il 70% dei bambini nella fascia di età prescelta. Il tasso di prevalenza riscontrato nella nostra regione è certamente preoccupante: 42% di prevalenza complessiva tra sovrappeso (26%) e obesità (16%). Sono dati allarmanti - ha affermato la dottoressa Tersa Manfredi Selvaggi dell’Asrem - che mostrano come il problema obesità sia non solo un problema sanitario, ma soprattutto educativo e sociale, che coinvolge la famiglia, poi la scuola e le istituzioni. Bisogna quindi cominciare a pensare e trattare l'obesità e il sovrappeso come una patologia seria che produce malattie invalidanti nell'età adulta". L’indagine ha permesso anche una raccolta di dati sulle abitudini alimentari, sull’attività fisica e sulla percezione del problema da parte dei genitori. Tra le cattive abitudine alimentari, un’assente o scorretta prima colazione. Infatti, l’11% dei bimbi salta la colazione e il 28% non la fa in maniera adeguata. Troppe calorie (più di cento) , invece, alla merenda
e quasi un bambino su quattro non consuma né frutta né verdura. Anche l’attività fisica, nella nostra regione, dai risultati dell’indagine, sembra non avere la sua giusta collocazione. Molta televisione e videogiochi e poca attività fisica sia a scuola che a casa. La metà dei bambini, infatti, possiede un televisore in camera propria e solo 1 bambino su 10 svolge il livello di attività fisica raccomandato per la sua età. La percezione del problema da parte dei genitori sembra inversamente proporzionale alla frequenza statistica del peso in eccesso: quattro mamme su dieci di bimbi in sovrappeso non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all’altezza. Anche la quantità di attività fisica sembra non avere la giusta valutazione. I dati rilevati da "OKkio alla Salute", hanno rafforzato quindi la convinzione della necessità di affiancare al monitoraggio del fenomeno la realizzazione di interventi di educazione alla salute diretti ai bambini ed alle famiglie. "Forchetta e Scarpetta" e "Canguro SaltalaCorda" rappresentano gli strumenti, messi a punto dai due Dicasteri e dall’ISS, per favorire nei bambini l’adozione ed il mantenimento di uno stile di vita sano, con l’aiuto fondamentale degli insegnanti e degli operatori sanitari, in particolare dei pediatri. IL gruppo di lavoro “Okkio alla Salute” è stato coordinato dalle dott.sse Teresa Manfredi Selvaggi (Asrem Campobasso) , Ornella Valentini (Asrem Isernia) e Concetta Di Nucci (Asrem Agnone).
porzioni di pane porzione di pasta o riso
(meglio se integrali)
porzioni
volte
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volte volte volte volte
cucchiai di olio extravergine di oliva al giorno
volte
Questo materiale è stato prodotto dal progetto "Programma di informazione e comunicazione a sostegno degli obiettivi di Guadagnare Salute" del Ministero della Salute/CCM, in collaborazione col Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) e coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (Finanziamento sul capitolo 4393/2007 - CCM)
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Nella foto l'avvocato Roberto Ruta, esponente della opposizione "intelligente" a Michele Iorio. Con il suo nuovo partito cerca spazio
Molise
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Interviene nel dibattito Roberto Ruta, leader del nuovo movimento
Una Alternativ@ in Sanità? Esaltare le eccellenze, togliere di mezzo ciò che non funziona Un forum per offrire delle proposte convincenti Carmelo D’Oro l dibattito intorno alle tematiche che fanno riferimento alla sanità nella regione Molise, in quest’ultimo periodo risulta particolarmente vivace, e non solo perché il rinnovo delle cariche politiche regionali è ormai prossimo. Quando si parla di sanità non risulta neanche difficile imbattersi in nuovi movimenti (politici?) che pongono il nostra sistema sanitario al centro del proprio dibattito: è il caso di Alternativ@, che come ci ha spiegato il suo fondatore l’avvocato Roberto Ruta “è un’occasione di confronto, di partecipazione diretta di cittadini molisani per raccogliere idee, proposte ed indicazioni programmatiche che siano in grado di far cambiare rotta al Molise: è un luogo di libertà dove conta la qualità delle idee e delle proposte piuttosto che la tessera di partito”. “La nostra regione – prosegue Ruta - vive una difficoltà senza precedenti, una situazione di emergenza in tutti i settori a partire da quello della tutela della salute, dell’infrastrutture e della ricostruzione, fino ad una mancanza di prospettive lavorative che comportano la fuga dal Molise delle nuove generazioni per un tasso di disoccupazione non sostenibile. Le scelte compiute in questo decennio da parte del governo regionale in perfetta sinergia con quello nazionale a trazione leghista e nordista ci hanno portato di corsa verso il declino, immeritato dai molisani, gente sana, ospitale, solidale e laboriosa che ha contrastato nei
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decenni qualsiasi forma di criminalità organizzata, che ha mantenuto quasi intatta una rete familiare e sociale che rappresenta una risposta insostituibile al sistema di protezione sociale, caricandosi in tal modo gran parte dei costi del welfare molisano. Da queste considerazioni siamo partiti, convinti che la risposta vada ricercata insieme, al di là delle appartenenze politiche, coinvolgendo le migliori energie, perché in gioco è il nostro futuro, la nostra regione”. Come laboratorio di idee di governance nella gestione del territorio regionale, Alternativ@ ha in programma l'adozione di una serie di azioni che possano dare risposte alla gente e allo stesso territorio al passo dei tempi, per dare un futuro al Molise e ai cittadini. Si parte con una serie di forum di cui è uno dedicato alla sanità. Quale è l’intento? “Lo stato nei decenni scorsi ha dato soldi per costruire ospedali e strutture sanitarie senza fissare limiti di spesa vincolanti e stringenti: dopo si è accorto che il debito pubblico era fuori controllo e non poteva essere sostenuta una spesa sanitaria diventata così grande anche per gli sprechi , per la mancanza di controlli efficaci, senza peraltro assicurare un omogeneo alto livello qualitativo delle prestazioni. Nel Molise si è registrato un innalzamento dell’inefficienza nella spesa sanitaria dal 5,7% del periodo 1993/2004 al 14,4% nel solo biennio 2004/2006 (rielab. Da Piacenza e Turati 2010) ossia in prossimità della tornata elettorale che racconta come la sanità sia stata pensata ed utilizzata da chi
Al via la campagna regionale per la vaccinazione anti-influenzale 2010-20111
da nove anni governa la nostra regione: il debito sanitario contratto è l’altro indicatore che non lascia spazio ad interpretazioni. Oggi di fronte all’azione politica del governo Berlusconi improntata ad una logica meramente ragionieristica e fortemente penalizzante per il sistema sanitario del mezzogiorno d’Italia c’è bisogno di una risposta collettiva capace di respingerla e contrastarla, non con i piagnistei o chiedendo misericordia, ma facendo valere le nostre ragioni costituzionalmente garantite nella qualità di cittadini italiani , titolari come gli altri del diritto alla tutela della nostra salute. Né vale il ragionamento per il quale “chi governa la vostra regione ha fatto male i conti “ perché non possono pagare i cittadini per un diritto costituzionalmente
garantito gli errori o le scelte miopi di chi li governa : resta fortunatamente il nostro uno Stato di diritto. Ed è attuale più che mai la ricerca di una ricetta per ridurre e razionalizzare la spesa sanitaria della nostra regione senza intaccare i diritti costituzionali dei cittadini molisani. Da tempo , da troppo tempo c’è bisogno di scrivere e sottoscrivere un nuovo patto per l’offerta sanitaria che aumenti la qualità della vita nella nostra regione, che coinvolga responsabilmente le parti in causa: cittadini, medici ed operatori sanitari del sistema sanitario regionale , titolari e responsabili di strutture pubbliche e private accreditate , comuni , province , regione e Stato. Nel forum sanità di alternativ@ proveremo con il contributo dei tanti
medici operatori sanitari e cittadini in modo responsabile e non demagogico a formulare una proposta convincente e che abbia le gambe per camminare e far camminare il Molise con la schiena dritta , senza essere additato come la regione degli spreconi , provando a mettere in campo , con coraggio , quelle proposte che perseguano , con forza e determinazione , l’obiettivo di una sanità di qualità. E’ questa la vera scommessa per il nostro futuro : togliere tutto ciò che non risponda a livelli qualitativi significativi , esaltare ed incoraggiare con mezzi adeguati tutto ciò che può diventare di qualità , di alta qualità , garantire controlli ferrei sulla spesa e l’eliminazione delle cose inutili e di tutti gli sprechi.
Al via sul territorio regionale dell’Asrem la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2010-2011. Il vaccino è stato distribuito a medici di medicina generale e pediatri di libera scelta per la campagna di vaccinazione antinfluenzale gratuita per gli anziani sopra i 65 anni, per i cittadini appartenenti alle categorie a rischio. Anche quest’anno sul territorio dell’Asrem è stata raggiunta una tra le più altre percentuali di copertura vaccinale( il 75% della popolazione interessata), così da ridurre in modo significativo per la società e per il singolo individuo le possibili complicanze, i ricoveri o addirittura le mortalità dovute alla patologia antinfluenzale. La vaccinazione è infatti l’arma più sicura per prevenire la malattia e le sue complicanze e va vista non solo come prevenzione individuale ma come forma di prevenzione collettiva, visto che riduce sia il numero dei malati che la circolazione del virus. Presso i distretti sanitari, gli ambulatori comunali, i medici curanti e i centri vaccinali dell’Asrem si procederà esclusivamente alla somministrazione del vaccino e non alla consegna. I soggetti affetti da diabete potranno recarsi dal lunedì al sabato dalle ore 9,30 alle ore 12,00 presso la U.O.C di Diabetologia, diretta dal dottor Antimo Aiello, presso l’ospedale Cardarelli in contrada Tappino. I soggetti ai quali potrà essere somministrato gratuitamente il vaccino antinfluenzale sono: -soggetti di età pari o superiore a 65 anni -Bambini di età superiore ai 6 mesi affetti da: a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa la malattia asmatica, la displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica); malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite; diabete mellito e altre malattie metaboliche; malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi empopoietici ed emoglobinopatie; diabete ed altre malattie dismetaboliche; sindromi da malassorbimento intestinale; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici. 3) Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale. 4) Bambini affetti da patologie neurologiche e neuromuscolari. 5) Adulti affetti da patologie gravi quali: a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio inclusa l’asma, malattie dell’apparato cardiocircolatorio, diabete mellito e altre malattie metaboliche, persone che soffrono o hanno sofferto di processi oncologici, malattie renali con insufficienza renale, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali, malattie degli organi emopoietici edemoglobinopatie, malattie congenite o acquisite che comportino produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici. 6) Donne che saranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza durante la stagione epidemica. 7) Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti. 8) Medici e personale sanitario di assistenza. 9) Contatti familiari ad alto rischio. 10) Soggetti addetti a servi pubblici di primario interesse collettivo. 11) Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.
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20 Anno I Numero 2
CRONACA
2 novembre 2010
DAL TERRITORIO I sindaci del Basso Biferno e del Basso Molise puntano i piedi
“Pronti a sacrifici, ma con garanzie” Un documento comune sul piano di riordino: ridistribuzione di posti letto e potenziamento dei servizi rimasti attivi Walter Quici attuale situazione economico-finanziaria del sistema sanitario regionale impone una politica sanitaria rigorosa ed una profonda riconsiderazione dell’assetto complessivo del settore, con interventi di razionalizzazione, riconversione, nuovo dimensionamento delle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate e un contemporaneo potenziamento dell’assistenza territoriale e domiciliare”. Questo, in sintesi, il contenuto del documento che i sindaci dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno, d’intesa con i colleghi dell’area del basso Molise, hanno sottoscritto nelle scorse settimane dopo aver incontrato il Direttore Generale ASREM, Angelo Percopo. Un documento in tema di riorganizzazione nel quale gli stessi sindaci hanno aggiunto che l’indirizzo di politica sanitaria risulta nel suo complesso contenuto nel documento di programmazione aziendale, il quale però, proprio per le notevoli ricadute assistenziali sulla popolazione molisana, deve essere improntato al rispetto di oggettivi parametri sanitari e valutazioni organizzative, demografiche, territoriali che portino ad un sistema efficiente di risposta al bisogno di salute; sulla base di tali indicazioni il disegno complessivo della rete ospedaliera e della offerta di assistenza e di ricovero deve permettere ai cittadini molisani abitanti nelle
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aree territoriali di Campobasso, Isernia e Termoli di ottenere le medesime opportunità assistenziali. Nel Piano Aziendale approvato, nell’ambito del riassetto della rete
Un desiderio alla volta ......
Ho avuto un sogno….erano stati chiusi gli ospedali di Agnone, Larino e Venafro e l’indomani eravamo attesi dal Tavolo Tecnico….Sbloccheranno i fondi, porteranno la regione fuori dal Commissariamento, la porteranno ad esempio per la Campania, la Puglia, per il sud intero….Quando una voce ferma e nello stesso tempo inquietante, dal fondo della stanza, cominciò a dire:”..Certo lo sforzo è stato lodevole, apprezzabile….però mantenere tre DEA, Campobasso, Isernia e Termoli con Cattolica e Neuromed è troppo per una regione piccola come il Molise….occorre ridurre!...Ma allora aditelo che volete chiudere il Molise!
ospedaliera – sottolineano i sindaci , si procede alla riduzione complessiva del numero di posti letto e si attuano tagli anche nei presidi sanitari del Basso Molise. Dall’analisi del documento si rivela che la riduzione complessiva del numero di posti letto prevista per gli ospedali risulta fortemente penalizzante perché non si rapporta al parametro della popolazione residente e nell’area di riferimento dei nosocomi e risulta, peraltro, inferiore all’ indice nazionale del 3 posti letto per mille abitanti residenti. Non risulta minimamente valutato inoltre il grande carico assistenziale a cui sono sottoposte le strutture per le miglia di persone domiciliate e non residenti, le migliaia di lavoratori dell’ industria afferenti ogni giorno, le migliaia di studenti che giornalmente si recano dai centri delle interne e delle regioni limitrofe presso le scuole e l’ Università, il raddoppio della popolazione nei centri costieri nel periodo estivo, le frequenti emergenze
Nella foto una immagine della sede dell’ASREM di via Ugo Petrella di Campobasso. Nel riquadro il direttore generale dell’ASREM Angelo Percopo
derivanti dalla localizzazione geografica di Termoli posta a crocevia di grandi arterie stradali ad elevato flusso e alto rischio di incidenti stradali. Risulta quindi indispensabile e urgente per gli amministratori locali dl Basso Molise evitare condizioni di emergenza e di gravissima difficoltà e garantire un’adeguata assistenza sanitaria ai cittadini degli ambiti di territoriali di Termoli e di Larino. Si conferma altresì la necessità di potenziare il P.O. di Termoli, vista la sua posizione di confine e la capacità di attrarre le popolazioni residenti delle regioni limitrofe. Sono necessari pertanto, fermo restando il numero com-
plessivo dei posti letto regionali individuati nell’atto di programmazione sulla base delle indicazioni nazionali, una ridistribuzione del numero dei posti letto ed un potenziamento dei “servizi” attribuiti agli ospedali di Termoli e di Larino, agendo attraverso un riequilibrio territoriale nella distribuzione degli stessi. Su queste premesse i sindaci in ultima analisi hanno chiesto: una reale integrazione dei servizi con la rete ospedaliera; il riequilibrio territoriale nella distribuzione dei posti letto nei presidi ospedalieri, fermo restando la complessiva riduzione dei posti letto previsti nell’atto aziendale; la riduzione dei posti letto, avverrà gradualmente su base regionale, nei presidi ospedalieri dell’ASREM : Campobasso DEA di II° livello, Termoli DEA di I° livello, Isernia DEA di I° livello, in rapporto al potenziamento dei servizi ospedalieri e territoriali; verifiche periodiche dello stato di attuazione del Piano Operativo previsto nell’Atto Aziendale. Percopo e i suoi collaboratori sono avvisati.
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Molise
ATTUALITA’ DAL TERRITORIO
Luci ed ombre della rete per l’assistenza psichiatrica nella regione
Salute mentale, manca qualcosa Non è un problema di posti letto, ma di strutture sul territorio. Come il CSM, elemento portant e del sistema ma assente a Campobasso e Isernia Antonella Basile l quadro organizzativo dell’assistenza psichiatrica nel Molise è abbastanza complesso, con luci ed ombre come del resto pare sia in tutto il risulta essere in Italia. Va però detto che non vi sono quei quadri drammatici che pur si sono verificati e sono stati oggetto di interventi della magistratura in altre regioni del nostro paese (dalla vicina Campania, alla Emilia Romagna e alla Sardegna dove addirittura gli inquirenti si stanno occupando sia dei medici che operano in un reparto di Psichiatria sia dell’Associazione dei familiari che li ha denunciati e che gestisce un servizio riabilitativo). Purtroppo si tratta di un settore molto delicato dove le pratiche scientifiche sembrano essere vissute come antagoniste dei percorsi terapeutici di sostegno alla persona, dove la necessità di valutare gli esiti sembra riservata a pochi eletti, invisa ancora a una moltitudine di protagonisti che preferiscono affidarsi alla propria esperienza, dove la partecipazione degli utenti, dei loro familiari e dei volontari è alta e il confronto non sempre è sostenuto dal rispetto delle diverse posizioni, delle diverse percezioni, dalla necessità di ammettere che i bisogni di salute sono necessariamente diversi sulla base del diverso ruolo che si copre e quindi delle diverse modalità proposte di intervento. Il modo dunque più semplice per affrontare questo argomento è partire dall’organizzazione dei servizi come prevista dalle Leggi Nazionali e Regionali anche nella prospettiva del Piano Sanitario Regionale approvato l’anno precedente per il piano operativo di rientro del deficit economico. Allo stato, l’assistenza ospedaliera è ben calibrata e a differenza di quanto succede per gli altri posti letto regionali (in sovrannumero) è in linea con quanto previsto dagli standard nazionali e anzi ha preceduto le misure di “rientro”. I posti letto per la Psichiatria sono sostanzialmente quelli previsti in ragione di 1 per ogni 10.000 abitanti (33 per il Molise) compresi i day-hospital. Anzi risultano esservi le condizioni positive in qualche area per ridurre ulteriormente il tasso di questi posti letto. Servizi di particolare importanza per l’assistenza psichiatrica
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sono le Strutture Residenziali (SR) per pazienti gravi, dove i programmi riabilitativi sono di particolare intensità e quindi prevedono che l’utente sia assistito sulle 24 ore. La regione è ben fornita di queste strutture definite Centri di Riabilitazione Psichiatrica (CRP) con 7 strutture a Campobasso, 6 ad Isernia ed 1 a Casacalenda. Ogni struttura è dotata di 10 posti, quindi vi sono 140 pazienti assistiti con un tasso di 4,2 posti per 10.000 abitanti. Questo tasso sembra essere superiore a quello previsto dal Progetto Obiettivo Nazionale (PON) ma è pur vero che i dati epidemiologici nazionali ed internazionali sostengono questo fabbisogno. Va notato che Isernia e Campobasso ne hanno avuto storicamente in abbondanza (13) a fronte di Termoli che ne ha avuto solo 1. Il punto critico sta nel fatto che tutte q u e s t e strutture sono simili tra loro, manca cioè una residenzialità meno intensa (presenza degli operatori per 12 ore al giorno, con i pazienti quindi che possono dormire da soli) ed una residenzialità di intensità ancora minore (i Gruppi Appartamento, GA), dove i pazienti vivono da soli ma hanno una supervisione periodica per fasce orarie solo per il controllo delle attività più importanti (ad es., pranzo e cena, ecc.). Vi sono solo due esperienze tra l’altro positive di questo ultimo tipo di approccio (con 3-4 pazienti che vivono insieme), una a Termoli ed una a Campolieto (CB) sostenuta dai pazienti stessi e dal limitrofo CRP. Il Piano Sanitario Regionale (PSR) per la psichiatria ha
previsto la collaborazione, il confronto e l’accordo tra tutti i protagonisti (primari, operatori, cooperative sociali, associazioni di familiari ed utenti) e soprattutto ha coniugato per la riorganizzazione principi di risparmio con evoluzione in positivo
tipologia dei servizi c’è da aggiungere che sono previsti le Strutture Semiresidenziali, i cosiddetti Centri Diurni (CD), dove i pazienti sono inseriti in complesse attività terapeutico riabilitative, la cui intensità è calibrata su 8 ore al giorno. Esiste in
dei servizi. Infatti proprio per la residenzialità è prevista l’implemento dei Gruppi Appartamento che sono meno costosi, possono ospitare più pazienti e permettono la diversificazione dei Centri di Riabilitazione Psichiatrica.Questo processo potrebbe far sì che queste CRP possano ospitare una nuova utenza che ha problematiche che non trovano allo stato risposta in regione e per le quali bisogna rivolgersi alle altre regioni. Ci si riferisce alle Comunità Terapeutiche per i gravi disturbi di personalità, a Centri terapeutici per Disturbi Alimentari, a Comunità terapeutiche per Doppie Diagnosi (disturbo psichiatrico e collegato disturbo di abuso di sostanze) fino a Centri per l’Autismo. Continuando il nostro viaggio nella
regione allo stato solo a Campobasso da ormai 9 anni, ma sono quasi pronte per essere aperte, in linea con il PSR, quelle di Isernia e Termoli. Ultimo, ma non meno importante, il Centro di Salute Mentale (CSM). Questa struttura rappresenta sotto certi aspetti il vero dramma di questa regione. Previsto dalla legge del 1968, ritenuta la struttura più importante per erogare tutte le prestazioni “fulcro dell’attività assistenziale psichiatrica sul territorio” come previsto da tutte le leggi, purtroppo non è presente a Campobasso, e Isernia, ma solo a Termoli in una adeguata struttura, anche se a regime pomeridiano ridotto per la carenza del personale. In verità si è a conoscenza che lo stabile che ripagherebbe il torto subito per 40 anni dovrebbe essere consegnato a breve a Campobasso (grazie ad un rinnovato impegno economico della Regione), ma anche qui resta il problema della carenza del personale
(medici, infermieri, personale di tipo amministrativo e della riabilitazione). Si ha notizia che vi è disponibilità dei locali anche per Isernia, ma la problematica del personale è simile a quella di Campobasso. Si deve prendere atto che la grave assenza del Centro di Salute Mentale è stata ritenuta talmente grave che a questa struttura sono dedicate le prime due pagine del Piano Sanitario Regionale. Il Centro di Salute Mentale serve tra le altre cose per differenziare l’attività ambulatoriale pur intensa e gravosa per il servizio (solo a Campobasso essa riguarda circa 8.000 prestazioni annue per circa 1200 pazienti che ripetutamente accedono alle cure) che si può articolare con i distretti, da tutta l’attività assistenziale territoriale. Infatti l’attività ambulatoriale pur importante (controllo dei pazienti in cura, depressioni, ansie, interventi psicoterapici e colloqui di sostegno, svariate tipologie di certificazioni, ecc.) non è certo l’attività psichiatrica più importante! Quella più pertinente ed efficace riguarda infatti i progetti terapeutici personalizzati per pazienti gravi e gravosi. Si tratta cioè di complessi programmi terapeutici che prevedono un dettagliato progetto fatto da una microequipe territoriale (medico, psicologo, assistente sociale ed altre figure a seconda dell’azione) con l’utente e il suo familiare e/o con la rete di sostegno del paziente. Dalle buone pratiche in Italia e nel Mondo si evince che questa è l’unica pratica di contrasto alla cronicità che si traduce nell’aumento della spesa sanitaria. Non a caso nel Piano Sanitario Regionale è prevista oltre all’attivazione del Centro di Salute Mentale anche un’attività domiciliare aggiuntiva da svolgersi in accordo con i Centri di Riabilitazione Psichiatrica e coordinata dallo stesso CSM. I progetti personalizzati sono dunque attuati a macchia di leopardo e con grande difficoltà.. Il PSR prevede per garantire l’omogeneità dei servizi su tutto il territorio un organo funzionale di collaborazione tra i DSM, a costo zero, che si interfaccia soprattutto con Regione (oltre che con l’ASReM) per fornire il supporto tecnico per l’elaborazione del Progetto Obiettivo Regionale per la Tutela della Salute Mentale di cui siamo ancora privi.
DA NOVEMBRE ANCHE A ROMA LAZIO SANITA’ E DA DICEMBRE SBARCA NELLA CAPITALE IL PRIMO FREE PRESS DEL CENTRO SUD LA GAZZETTA DI ROMA
Nella foto il senatore Giuseppe Astore, ieri Italia dei Valori oggi Gruppo Misto. Uno dei maggiori critici della Giunta Iorio. La sua ricetta: riordino, non tagli
22 ATTUALITA’
Anno I Numero 2 2 novembre 2010
LE CRITICHE DEL SEN. ASTORE
Ora vi spiego dove sbaglia Iorio “Fa la vittima a Roma e il carnefice nel Molise” Aldo Fabio Venditto ignoso, indiavolato, deciso “a fare chiarezza”. Il senatore Giuseppe Astore mi accoglie con una premessa: “le concedo l’intervista ma deve scrivere le cose che le dico, tutte le bugie di Iorio”. E allora mi dica, quali sono le bugie di Iorio? “Iorio ha gestito la sanità per più di vent’anni, dal 1990. Nelle giunte dei primi anni Novanta era già assessore alla Sanità. A questo punto il Presidente non può mentire ai cittadini, deve assumersi le sue responsabilità e rimediando alla sua gestione”. Sì, ma le bugie? “La prima è del 1995 quando vincemmo con Veneziale e Iorio era assessore ai Lavori pubblici con noi, con il centrosinistra, mentre io ero assessore anche alla Sanità. Ebbene, litigammo subito perché lui voleva gestire tutto, ospedali, medici, eccetera. Ci fu una rottura di cultura tra noi, su come intendere la sanità: io intuivo che pur essendo i conti in ordine, avremmo dovuto fare un riordino per scongiurare un quanto poi accaduto”. Che riordino? “Portai a termine una sua idea - che sarebbe rimasta tale senza me - di un piano sanitario che venne approvato come urgente”. Urgente, ripete due volte. “Era il 1996 e c’era un piano sanitario e una programmazione sanitaria, approvati quasi all’unanimità che bisognava semplicemente attivare. Ma proprio nell’imminenza dell’attuazione ci fu lo sbarra-
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CAMPOBASSO ospedale Cardarelli centralino
mento di Iorio che capitanò l’allora centrodestra, dando il via al ribaltone. A quel punto io mi dimisi, per non dire che mi cacciarono tre masnadieri capitanati da Iorio”. Vecchie ruggini… “Però il leit-motive è sempre lo stesso: non si deve toccare nulla, ma solo aumentare i servizi nei vari ospedali. Mentre io chiedevo di riordinare, non di razionalizzare che è una parola sbagliata, lui invece bloccava ogni tentativo di riordino della sanità e continua a farlo anche oggi. Infatti, è dal ribaltone di Iorio comincia l’inizio del deficit sanitario della regione Molise”. Un debito che cresce e tanto. “Mi chiamava Pierino, accusandomi di dire fesserie”. Sorride Astore, un fremito di soddisfazione prima di rituffarsi nell’intervista. “A partire dal 2002 denunciai il deficit, ma lui ha sempre negato che ci fossero debiti. Se ho sbagliato è sull’entità del deficit che, nel 2007, si è poi scoperta superiore alle mie denuncie”. Ancora oggi le cifre ballano, si parla di decine di milioni di euro? “Già nel 2006, il governo Prodi stanzia 12 miliardi di euro per le cosiddette regioni canaglia. Quasi una manovra finanziaria, di cui beneficiario è anche il Molise, che introduce il meccanismo del piano di rientro. Dopo due anni, Berlusconi conferma l’impostazione del provvedimento già in essere: io vi aiuto - di-
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cono dal governo - ma voi riordinate la sanità in modo da evitare futuri deficit. Così al Molise sono stati dati 405 milioni di euro”. Scandisce le sillabe come a pesare i finanziamenti il senatore Astore. E poi rintuzza: “Questi i soldi, ma voi abbattete le spese annuali in un triennio”. Tra anni per riprogettare la sanità? “Esatto. Solo che Iorio in questo gioco fa la vittima a Roma e il carnefice in Molise. Il governo non vuole chiudere nulla, ma assicurare livelli di spesa coerenti con i fondi e livelli sanitari nei parametri essenziali, stabiliti a livello nazionale”. Invece? “Invece, Iorio ha firmato il primo piano di rientro, poi il secondo, si è fottuto i soldi, è stato nominato commissario e siamo ancora nelle stesse condizioni di prima, anzi peggio”. Anche lei chiede il commissariamento del commissario Iorio. “E’ una fesseria, personalmente sono contrario. Iorio ha preso un impegno e lo deve portare a termine. Anni fa io presentai una richiesta per non dare il commissariamento della sanità al presidente di Regione. Andai contro il mio governo, c’era Prodi, proprio perché ero convinto che sarebbe stato un errore. Ma oggi dico a Iorio: sei commissario e allora risolvi i problemi. Chiedere la sostituzione di Iorio è un modo per deresponsabilizzarlo della cattiva gestione sanitaria operata sotto la sua amministrazione”.
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E allora cosa contesta al commissario? “Di tentare di riordinare la sanità senza i partiti, senza i senatori, senza i deputati, senza un tavolo di concertazione. Da solo, é assurdo”. E che altro? “Le balle, tante balle”. Freme Astore, è un fiume in piena di date, cifre: “Fanno un incontro al tavolo tecnico, un incontro suppletivo, concesso per stima personale tra Iorio e Berlusconi. Tutto era già stato deciso l’8 luglio e Iorio è già diffidato, peccato che la lettera della diffida del 4 agosto non venga diffusa. In questa diffida si dice chiaramente che Iorio ha tempo fino al 30 settembre per rimediare al deficit. Altro che incontro interlocutorio, altro che tutto a posto come dice Iorio”. Beh, il documento del tavolo è… “Disastroso. Peggiore dei precedenti che già erano stati critici. Io da molisano mi sento preso in giro e per la prima volta sono evidenziate inadempienze, come nel caso dell’Università cattolica o di dubbi sollevati dal punto di vista contabile”. Irregolarità contabili di che tipo? “Non me ne intendo e prima di dire qualcosa voglio studiare per bene le carte. Ma non ho finito con le bugie, potremmo stare qui un anno”. Allora parliamo dello studio di Intesa Sanpaolo che premia la sanità molisana. “Ma quale premio. Io vado a leggermi questo studio dell’Intesa Sanpaolo e scopro che tra i tanti parametri in cui siamo ultimi, è stato preso solo quello dove eccediamo. E cioè la presenza di strutture sul territorio: e ci voleva l’Intesa Sanpaolo, lo sap-
OSPEDALI & FARMACIE
piamo che ce ne sono tante. Anzi troppe proprio grazie a Daimmo, alla Penna, a lui (Iorio ndr), grazie a una classe dirigente che non decide. Le tante strutture sono un’opportunità ma allo stesso tempo, oggi, la nostra debolezza”. Lei dice ti tagliare? “Riordinare, è diverso. Invece Iorio ha instaurato con la sanità una cappa incredibile di clientele. Non si muove foglia che lui non voglia. Una rete di consenso paurosa. E potrei farle i nomi uno per uno, io non ho paura e non invento nulla”. Ne faccia uno. “Non si inventa un reparto per favorire un amico”. Cioè, sia meno criptico. “Quello che ha fatto con il fratello, Neurofisiopatologia. Io so che il fratello è anche bravo come medico, ma non esiste che uno inventata un reparto così, di sana pianta e peraltro a 10 chilometri dal Neuromed che è un centro di eccellenza, specializzato nello stesso campo”. Però, Astore, l’opposizione non ha molte proposte sulla sanità, sbaglio? “No hai ragione”, incassa ma non demorde. “Io ripartirei dal piano di riassetto del 1996, ma sarebbe opportuno presentare una proposta organica, condivisa da tutti”. Partendo da cosa? “Dalla certezza delle regole, per non andare a Roma mendicare fondi. Ci vuole maggiore chiarezza sui finanziamenti. E poi riordinare il sistema sanitario reale”. Chiudere alcuni ospedali? “Ospedali chiusi o non chiusi: è una polemica ridicola. Bisogna finirla di dire che non si può toccare niente: io ho fatto partire il 118 in Molise. Se attrezziamo una medicina territoriale seria, facendo rete e chiudendo alcuni reparti che sono solo doppioni. Unire, non chiudere”. Una rete di competenze che permetta di risparmiare risorse, senza perdere in competenze? “Esatto. Io avevo nominato dell’Omo, primario di oculistica regionale. Parlo di lui perché è in pensione e non voglio strumentalizzazioni. Ebbene, lui andava in tutti gli ospedali molisani a fare interventi particolarmente difficili, mettendo in rete la sua abilità. Peccato che la cosa è stata bloccata. Ma la ricetta giusta per il Molise è questa."
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