15mila senza lavoro e la regione pensa ai consulenti

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 205 venerdì 18 seTTembre 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’oscar del giorno all’Acem

Area di crisi, ignorate le parti sociali servizio A pAginA 3

L'Oscar del giorno lo assegniamo all'Acem. L'Associazione dei costruttori molisani ci sta provando in ogni modo a cercare di fare comprendere alla Regione Molise che le imprese sono sul lastrico e non possono conoscere inauditi ritardi nei pagamenti delle opere già realizzate. In assenza, poi, di progetti futuri. Anche per i fondi in perenzione ha scritto più volte e, nonostante gli impegni della classe politica, i ritardi e la burocrazia stanno mandando tutto all'aria. Solo che a rotoli va l'intero comparto edile molisano con gravissime ripercussioni sul sistema economico.

il Tapiro del giorno a Michele petraroia

Il Tapiro del giorno lo diamo a Michele Petraroia. Tapiro per il secondo giorno consecutivo all'assessore regionale al Lavoro che si va beando della nomina all'interno degli assessori nazionali alle Politiche sociali. Possibile, che si glorifichi per la nomina dimenticando dei guasti politici lasciati in Molise? Aziende chiuse, lavoratori in mobilità, Piano Giovani in ritardo e, soprattutto, nessuno spiraglio per il futuro. Ma va glorificandosi e trova i plauditores per la nomina. A questo punto, farebbe bene a lasciare l'assessorato e restarsene fuori dal Molise. Forse, farebbe meno danni.

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TAaglio lto

2 18 settembre 2015

Ordine del giorno programmato per l’incontro a Campobasso del 21 settembre

Il sindaco Battista alle Ferrovie: “Risolviamo il sottopasso di Via Mazzini, il passaggio a livello di Via san Giovanni e l’allargamento di Via delle Frasche”

Andasse felicemente a conclusione l’incontro, saremmo, come cronisti, a registrare un primo passo qualitativamente e programmaticamente rilevante dell’amministrazione Qualcosa si muove a Palazzo san Giorgio. Intanto, è stata avviata la modifica della struttura organizzativa dell’Ente di cui diremo più dettagliatamente in altra corrispondenza, sulla scorta del piano studiato da Antonio Iacobucci, responsabile delle linee d’indirizzo e del controllo amministrativo; quindi si muove il sindaco Battista che lunedì 21 settembre incontra i vertici delle Ferrovie dello Stato per verificare i lavori del sottopasso dei binari all’altezza di Via Mazzini, relativi al collegamento pedonale del centro con la stazione dei pullman di Via G.B.Vico, e la possibilità di concordare gli aspetti tecnici che ancora rimangono irrisolti. L’occasione servirà al primo cittadino di porre alle Ferrovie l’idea di eliminare il passaggio a livello di S. Giovanni. Una necessità per le Ferrovie, che hanno in atto un piano nazionale di ammodernamento della rete, in cui è inclusa la cancellazione delle sbarre, residuo di una condizione gestionale superata e antieconomica; una necessità per il Comune di snellire la circolazione automobilistica e pedonale in una zona nevralgica della

Il Collegio IP.AS.VI., quale organismo di rappresentanza professionale degli INFERMIERI MOLISANI sente la necessità di farsi portavoce delle condizioni precarie in cui gli stessi “sono costretti” ad operare svolgendo spesso “ATTIVITA’ IMPROPRIE”. Con nota del 28 gennaio 2015 avente per oggetto “Proposta integrativa di riorganizzazione Piano Sanitario 2013-2015” il Direttivo del Collegio IP.AS.VI. formulava proposte con modelli organizzativi, già sperimentati in altre regioni, al fine di “MIGLIORARE L’ASSISTENZA SANITARIA”. I suddetti modelli prevedevano : 1. rideterminazione dell’offerta sanitaria pubblica e privata; 2. adeguamento degli organici;

città. Entrambi gli intereventi avrebbero la necessaria copertura finanziaria. Un’eventuale intesa significherebbe certezza dell’opera e accelerazione dei lavori. Un miracolo. Al quale il sindaco Battista crede, e nel quale pone in gioco la sua figura di amministratore pragmatico che difficilmente si lascia andare alle suggestioni. Nella prefigurazione di una soluzione concordata, vi è la proposta alle Ferrovie di essere progettista dell’opera

relativa al superamento del passaggio a livello di san Giovanni nell’ottica più confacente alle regole per sicurezza del traffico ferroviario e della circolazione automobilistica e pedonale, nonché il soggetto attuatore. Mossa intelligente e pragmatica di Battista, che pregusta la soddisfazione di essere il sindaco capace di liberare la città da un nodo scorsoio (il passaggio a livello di san Giovanni) e di realizzare un’opera complessa quale quella di sotto pas-

sare i binari, ma con una progettazione che egli immagina, d’accordo con le Ferrovie, in grado di contenere anche altre soluzioni di mobilità tra il centro e la periferia. In questa prospettiva, tra l’altro, sempre nell’incontro di lunedì, è prevista una riflessione sul modo migliore di trovare un’intesa per l’allargamento di Via delle Frasche, mercé la concessione da parte delle Ferrovie di un terreno adiacente. Se accordo ci sarà, un’altra strozzatura d’impedi-

mento allo scorrimento della circolazione automobilistica verrebbe finalmente meno. Il cumulo delle speranze è notevole, ma oggettivamente affrontabile e realizzabile. Molto dipenderà dal grado di disponibilità delle Ferrovie a collaborare e dalla certezza dei finanziamenti. L’accettazione dell’incontro sulla base di un ordine del giorno preventivamente concordato è un elemento rassicurante, che lascia la porta aperta a successive definizioni di dettaglio. Tra cui anche la sistemazione del parcheggio intorno all’area della stazione ferroviaria. Un’appendice, questa, rispetto all’importanza di un accordo di programma per il sottopasso di Via Mazzini e per l’eliminazione del passaggio a livello di san Giovanni. Il sindaco Battista ci prova, forte anche dell’essere esso stesso un ferroviere. Andasse felicemente a conclusione l’incontro, saremmo, come cronisti, a registrare un primo passo qualitativamente e programmaticamente rilevante. Dardo

Noi infermieri molisani allo sbaraglio 3. sviluppo della sanità territoriale. Gli OSPEDALI, così come sperimentato in altre realtà, devono divenire il luogo dell’intensità dell’assistenza con la presa in carico delle persone con gravi acuzie e di processi di cura che richiedono competenze specialistiche. Il TERRITORIO, invece, deve essere il luogo della continuità assistenziale con strutture alternative all’ospedale, dove l’assistenza infermieristica deve agire con autonomia d’intervento interfacciandosi con un’équipe multidisciplinare al fine di fornire risposte correlate ai bisogni espressi dalla popolazione molisana.

Nonostante ciò ancora oggi si è in attesa di decisioni risolutive che consentano di: - GARANTIRE la salute del citta-

dino/utente; - GARANTIRE le attività professionali nel rispetto dei ruoli; - GARANTIRE la sicurezza del

professionista e dei pazienti. Invitiamo, pertanto, gli Organi Istituzionali, Politici e Sindacali a trovare, in tempi brevissimi, le giuste soluzioni al fine di: - Migliorare la sostenibilità e la qualità del sistema sanitario; - Favorire la partecipazione dei cittadini e il coinvolgimento dei professionisti; - Rinnovare e Qualificare le strutture e le tecnologie per meglio rispondere ai bisogni di salute. Agli infermieri molisani: troppo gli è stato chiesto e troppo hanno dato… è giunto il momento di dar loro il giusto riconoscimento professionale. Ipasvi- Collegio Infermieri del Molise


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3 18 settembre 2015

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La Regione dovrà nominare suoi rappresentanti nel Nucleo Tecnico che gestirà i cento milioni di euro che arriveranno a seguito del riconoscimento dell’area di crisi. Su chi siano e su quali siano i criteri per selezionarli c’è un silenzio totale

La UIL: “Chiarite i criteri e fuori i nomi” Cento milioni di euro sono un sacco di soldi. Costituiscono la concreta possibilità, per questa regione, di realizzare una serie di investimenti tali da poter rimettere in moto dinamiche di crescita e progresso che il Molise non vede da tempo. Cento milioni di euro dovrebbe essere la dote che il riconoscimento dell’area di crisi Venafro-Isernia.Bojano porterà con se. Attorno ad una cifra simile è facile immaginare quanti occhi s’illuminino, quante mani inizino a sfregarsi, quante insopprimibili acquoline prendano forma in bocche più o meno insospettabili. E’ per questo che la somma, il piano degli investimenti, più correttamente, sarà gestito da un Nucleo Tecnico. Una squadra di (speriamo) esperti e gente altamente professionalizzata che dovrà, da zero, immaginare come usare e mettere a regime i milioni di cui sopra. La squadra sarà composta da rappresentati dei ministeri del lavoro, ambiente, infrastrutture, sviluppo economico ma ne faranno parte anche alcuni rappresentanti nominati dalla Regione. Visto che la firma del decreto da parte del ministro Guidi dovrebbe proprio arrivare a breve è quanto mai lecito ed opportuno chiedersi, e chiedere a chi di dovere, a quali

CAMPOBASSO. Troppa burocrazia dovuta ad una serie di tecnicismi che stanno generando estenuanti passaggi di carte tra i vari assessorati regionali, con tutti i ritardi consequenziali, rallentano in maniera inaccettabile i pagamenti degli appalti pubblici i cui fondi sono finiti in perenzione, ossia cancellati dalle scritture contabili da parte della Regione Molise. Lo denunzia l’ACEM, l’Associazione che rappresenta le imprese edili della Regione, la quale lamenta che a distanza di un mese e mezzo dall’approvazione del bilancio consuntivo regionale, nonostante le rassicurazioni avute dal Presidente Frattura durante l’incontro del 27 luglio, la liquidazione dei pagamenti alle imprese avviene ancora a singhiozzi e con estrema lentezza, evidenziando nel contempo che le imprese non possono più attendere in quanto si tratta di crediti riguardanti lavori eseguiti anche oltre due anni prima e che avrebbero dovuto già essere liquidati nel

profili stia pesando la Regione Molise; chi siano queste persone cui si dovrà affidare un così delicato compito e con quali criteri si stia provvedendo alla loro selezione. Tutte questioni sulle quali, al momento,è sceso un fittissimo buio. “Una domanda (anzi più d’una) sorge spontanea - commenta Tecla Boccardo, leader della UIL mo-

lisana - Chi li sta individuando? Chi sono costoro? Qual è la loro esperienza in materia di attrazione degli investimenti e sviluppo d’impresa? In poche parole: chiarite i criteri e fuori i nomi!” chiede la UIL. Eh, già. Come se fosse facile. Finora non è che da via Genova abbiano brillato per chiarezza di visione e coraggio nel tirarne fuori

provvedimenti concreti da perseguire con tenace determinazione. Speriamo davvero che l’importanza del momento, praticamente un’ultima spiaggia, faccia in modo che per una volta si abbandonino tentennamenti e balbettii per ordinare una serie di scelte strategiche frutto soltanto di puro raziocinio e meritocrazia. Ma, si sa, che chi di speranze visse, non ebbe poi una dolce e serena morte, per così dire. Staremo a vedere. Intanto cominciamo, anche grazie alla sollecitazione della UIL, a fare un po’ di luce sulla questione; iniziamo a ronzare nelle orecchie dei nostri amministratori finchè questi nomi non finiranno per saltare fuori, insieme ai criteri che hanno effettivamente provveduto alla selezione. “Anche per evitare - insiste la Boccardo - di andare in ordine sparso e con una “creatività” spesso inconcludente e dispersiva: chi vuole oggi migliorare la ferrovia verso la dorsale tirrenica, chi vuole finanziare domani la rete informatica, chi appena possibile vuole allargare l’area a Trivento, chi pensa di utilizzare in eterno le opportunità per altri ammortizzatori sociali, e chi già conta di poter affidare consulenze ai soliti amici, così si dice.” Come darle torto?

“Fondi in perenzione, troppa burocrazia” L’Acem denuncia:“Le imprese non possono più aspettare i pagamenti” corso del 2014. “La situazione è insostenibile – dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – perché non possiamo accettare che le problematiche della burocrazia e le inefficienze dell’apparato amministrativo finiscano per gravare totalmente sul bilancio delle nostre imprese, costrette così a sostenere il costo del debito della Pubblica Amministrazione, per questo invitiamo vivamente ad accelerare le procedure prima che sia troppo tardi per la sopravvivenza delle aziende interessate”.

Leva: “Perchè via l’autoimpiego?”

CAMPOBASSO. Autoimpiego e Autoimprenditorialità: l’On. Leva presenta una interrogazione al Ministro dell’Economia. L’on. Leva come primo firmatario e i colleghi parlamentari del mezzogiorno On.li Vincenzo Folino, Nico Stumpo, Vicenza Bruno Bossio e Giorgio Piccolo hanno depositato, oggi, una interrogazione al Ministro dell’ Economia in merito alla sospensione delle misure di autoimpiego e autoimpreditorialità gestite da Invitalia. “Gli incentivi all’Autoimprenditorialità e all’Autoimpiego hanno consentito, negli anni, di promuovere in maniera efficace la creazione e lo

sviluppo d’impresa nel nostro Paese - afferma l’on. Leva-. Dal 9 Agosto le agevolazioni sono sospese a causa dell’esaurimento fondi. Sarebbe un errore gravissimo non dare continuità alle misure gestite da Invitalia. L ’Autoimpiego (le cui agevolazioni, a differenza di altri strumenti, non preve-

dono l’assistenza di garanzie reali o finanziarie), infatti, è gestito con procedure chiare, trasparenti e collaudate e rappresenta una concreta ed efficace alternativa nella ricerca di occupazione, soprattutto nel mezzogiorno. Nel corso degli oltre 15 anni di applicazione gli incentivi hanno permesso la creazione

di 194.446 posti di lavoro a fronte di 5,3 Miliardi di Euro di agevolazioni concesse per la nascita di 111.650 nuove imprese. È per questa ragione che chiediamo al Ministro di intervenire tempestivamente affinché il fondo venga rifinanziato e le misure sbloccate. Le buone politiche di lotta alla disoccupazione e soprattutto quelle che promuovono la cultura d’impresa in territori dalle caratteristiche sociali storicamente meno inclini di altri all’intrapresa economica, devono assolutamente andare avanti ed essere rilanciate.”


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4 18 settembre 2015

Plauso incondizionato all’amministrazione comunale di Agnone per la capacità di fare delle sua storia e delle sue tradizione un messaggio culturale “universale” e un fattore di sviluppo della sua particolare produzione economica e artigianale

Il 26 settembre Milano prenderà fuoco: alla Darsena sfileranno le “Ndocce” La Regione Molise - bontà sua – ha stabilito di contribuire con le risorse ancora disponibili a valere sul progetto “Valorizzazione dei siti archeologici della Regione Molise”: un euro, migliaia di euro o quanto? Sarà un 26 settembre letteralmente di fuoco quello annunciato nell’ambito delle attività promozionali del Molise all’Expo di Milano, nel nome e nel segno della città di Agnone detentrice di uno dei più grandi e spettacolari riti del fuoco solstiziale che si conosca al mondo, con la tradizionale ‘Ndocciata’, la sfilata delle grandi torce d’abete portate a spalla. Agnone, città in cui risiede la millenaria Pontificia Fonderia Marinelli, fabbrica di campane diffuse in tutto il mondo che, tra l’altro, per Expo 2015 ne ha realizzata una apposita e speciale, con la raffigurazione di san Francesco Caracciolo, patrono nazionale dei cuochi, soggetti cardine delle attività culinarie della Mostra intenzionale. L’iniziativa è tutta del comune altomolisano, al quale la Regione Molise - bontà sua - ha attribuito un valore promozionale per l’intero sistema turistico regionale nonché una vetrina internazionale imperdibile, soprattutto per la visibilità e la valorizzazione dell’offerta econo-

mica, turistica e culturale che il Molise può trarne, e un’occasione unica per promuovere, affermare e incrementare la conoscenza del nostro territorio, le peculiarità turistiche e culturali, i prodotti di eccellenza del sistema produttivo agroalimentare, le ricchezze artistiche e culturali, stabilendo di contribuire con le risorse ancora disponibili a valere sul progetto “Valorizzazione dei siti archeologici della Regione Molise” –

Promozione del territorio e della filiera produttiva nelle fiere e nei workshop nazionali ed internazionali, e con le risorse a valere sul Piano di comunicazione dei Programma operativo Fesr/Fse 2007/2013. Non c’è chi non veda in questa formula una strana, incomprensibile, indeterminatezza che può valere un euro o miglia di euro. Un modo barbino di fare amministrazione, che lascia, nei cultori della

trasparenza degli atti amministrativi, non poco stupore. Tenuto conto della unicità dell’iniziativa agnonese nel cuore di Milano (le ‘Ndocce’ sfileranno alla Darsena) accompagnata dalla benedizione della Campana Expo 2015, da un intrattenimento musicale di una band molisana, e dall’esposizione di prodotti tipici, dando possibilità a imprese, produttori e operatori turistici e culturali di essere presenti negli stand e nelle vetrine allestite durante l’intera giornata, vogliamo credere che la contribuzione sarà adeguatamente considerata, cioè che le risorse ancora disponibili del progetto “Valorizzazione dei siti archeologici della Regione Molise” – Promozione del territorio e della filiera produttiva nelle fiere e nei workshop nazionali ed internazionali e quelle del Piano di comunicazione riescano a sommare una cifra degna, e un ristoro economico per l’amministrazione comunale di Agnone. Se è vero che l’Esposizione universale è un evento mondiale ed un appunta-

mento irripetibile in ragione del numero e della natura dei Paesi partecipanti, del grande flusso e della diversa provenienza dei visitatori, dei rapporti internazionali in grado di sviluppare, della consistenza dei progetti di cooperazione, degli scambi culturali e della natura e del carattere globale del tema scelto (“Nutrire il Pianeta, energia per la vita”), un’occasione per lanciare e promuovere attività/eventi di carattere culturale, turistico e commerciale, è anche vero che la sfilata delle “Ndocce”, la sua spettacolarità, il suo rimando ai riti più ancestrali sul fuoco, sono altrettanti unici e meritevoli di essere sostenuti non in maniera incerta e aleatoria, ma con una precisa volontà di valorizzarla per ciò che vale. Un plauso incondizionato pertanto all’amministrazione comunale di Agnone per la capacità di fare delle sua storia e delle sue tradizione un messaggio culturale “universale” e un fattore di sviluppo della sua particolare produzione economica e artigianale.

La legge è uguale per tutti? La legge è uguale per tutti. E’ la massima che campeggia nelle aule di giustizia e che sinteticamente esprime i concetti ed i principi enunciati nella nostra Carta Costituzionale. Ma quanti cittadini hanno la percezione che sia davvero così? L’opinione prevalente è orientata ormai a considerarla un concetto astratto quando non addirittura solo una frase ipocrita. Non è difficile convincersene quando sono proprio le Istituzioni che si sottraggono al rispetto delle regole: in Molise è ormai prassi consolidata. Il campo privilegiato sul quale la politica e la dirigenza regionale da tempo giocano la partita più sporca è la Sanità: non a caso da più parti viene ormai segnalata come il covo del malaffare, della corruzione e dello sperpero di denaro pubblico. Intorno alla succulenta torta da spartirsi c’è, infatti, il gotha dei poteri forti: politici, (im)prenditori, medici intrallazzatori e persino la curia. Se il presidente della regione afferma dati alla mano, in un pubblico dibattito, che una clinica privata è produttiva per le sole prestazioni di radioterapia ma disastrosa nei bilanci delle altre discipline e continua, nonostante tutto, ad assegnarle ingenti risorse, non agisce per il

bene del Molise. Se il presidente-commissario ad acta dichiara al telegiornale regionale che ritirerà il suo Decreto n. 37/2014 - contenente l’accreditamento di una nuova struttura riabilitativa privata, illegittimo in regime di disavanzo - ma al contrario lo lascia a produrre i suoi effetti, non solo viene meno ai suoi impegni (e non sarebbe la prima volta) bensì conferma l’intento di voler “favorire” l’alleato politico, proprietario della suddetta struttura. Se in ogni verbale del Tavolo Tecnico si afferma che le cliniche private del Molise offrono, nella maggior parte dei casi, solo prestazioni in sovrapposizione al servizio pubblico - peraltro non sottoposte ad alcun controllo - logica vorrebbe che si intervenisse col tagliare queste e non con il chiudere gli ospedali i quali, non bisogna dimenticarlo, sono gli unici a fronteggiare le emergenze (anche quelle che si determinano nelle prime). Se non bastasse tutto questo a censurare l’operato del presidente Frattura e del suo staff, è d’uopo segnalare che gli unici atti ufficiali (pubblicati sul BURM) recanti le direttive ed i Piani Operativi funzionali al riassetto del sistema sanitario molisano, sono i Decreti

del presidente-commissario ad acta n. 21/2014 e n. 37/2014. Di quest’ultimo si è già detto mentre, con riguardo al DCA n. 21, le posizioni delle strutture regionali e di quella commissariale sono ancora più assurde. Questo provvedimento, lo ricordiamo, è stato oggetto di un ricorso al TAR per il Molise promosso dall’Associazione “Comitato Civico Frentano” e dall’Amministrazione Comunale di Larino, ad adiuvandum. All’indomani della pubblicazione della Sentenza n. 297 del 09/07/2015, con cui il TAR ha accolto il ricorso e ha di fatto annullato il Decreto in questione, la dirigente regionale Marinella D’Innocenzo ha inviato una comunicazione nella quale, con un discutibile italiano, testualmente dichiara: “si comunica che il provvedimento annullato, quale atto con il quale vengono dettate le linee di programmazione sanitaria regionale non ha ancora trovato esecuzione per quanto attiene al riassetto della rete ospedaliera in esso contemplata”. Considerando, poi, che il TAR non si è limitato ad annullare il Decreto 21/2014 ma ha sancito anche (richiamando al riguardo le pronunce della Corte Costituzionale) che: “Il commissario ad acta, essendo legittimato ad adottare solo atti

di carattere amministrativo, non poteva dunque introdurre modifiche alla rete ospedaliera regionale in contrasto con quanto previsto dal piano sanitario regionale approvato con legge regionale preesistente.” ed ancora “La decisione commissariale di dismettere l’ospedale Vietri di Larino e di disporre la riconversione in RSA è dunque illegittima perchè comporta l’abrogazione parziale di norma di legge regionale preesistente ...” Alla luce di quanto fin qui esposto e dovendo registrare che struttura commissariale ed ASREM stanno, nonostante tutto, procedendo alla chiusura degli ospedali pubblici è lecito affermare che il loro operato è del tutto fuori legge. Quello che, inoltre, emerge in tutta la sua gravità è l’usurpazione di ruoli e poteri del Consiglio Regionale da parte del “presidentissimo”: e qui una digressione sul valore dei politici nostrani è d’obbligo. Viene da pensare alla modalità con cui li abbiamo eletti: una X, la firma dell’analfabeta. E per ritrovarci questo Consiglio Regionale noi Molisani abbiamo davvero espresso il massimo dell’analfabetismo politico! Chiusa questa amara parentesi, è opportuno ricondurre l’attenzione sul leitmo-

tiv di questo resoconto: la mancanza di legalità nella nostra regione. Se non fosse sufficiente questa pubblica denuncia a determinare l’avvio di un’inchiesta da parte della Magistratura, sarà cura dell’Associazione consegnarle un corposo dossier affinché si prenda finalmente atto di tutti i torbidi interessi che ruotano intorno ad oltre 650.000.000,00 di Euro: ci sono questi e solo questi anche dietro alle “nobili” parole “mai più viaggi della speranza”: non ci si illuda! Tanto più che i Molisani (quelli che possono) non hanno mai smesso di recarsi fuori regione per curarsi in maniera degna. I primi a rivolgersi alle strutture extra-regionali sono proprio i politici: se hanno lavorato e lavorano ad un sistema tanto efficiente ed efficace, che bisogno hanno di andare altrove? Evidentemente non si fidano del “mostro” che hanno creato. L’Associazione “Comitato Civico Frentano” invoca, pertanto, un intervento immediato della Magistratura. E’ il momento della verità: la legge è uguale per tutti? Associazione “Comitato Civico Frentano


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5 18 settembre 2015

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Eureka! La Centrale unica di committenza ha preso forma e sostanza

Finalmente trasparenza nel settore degli appalti dei servizi e delle forniture

Dirigente Giocondo Vacca, quindi Sabine Cancelliere titolare all’’Ufficio “Osservatorio regionale dei contratti pubblici e rapporti con l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici”; Giacomo Carmosino titolare dell’Ufficio “Gare per la realizzazione dei lavori pubblici”; Gennaro Struzzolino ad interim all’Ufficio “Soggetto aggregatore; di nuovo Giacomo Carmosini ad interim all’Ufficio “Gare per forniture di beni e servizi” Alla gazz il 16 sett 2015 Incredibile. La Regione Molise è riuscita ad avvertire l’urgenza di dare una struttura funzionale alla Centrale unica di committenza e regolarsi di conseguenza. Ne avevamo fatto una questione vitale nella corrispondenza su queste colonne il 3 settembre scorso. Dunque, si colgono sintomi di risveglio nel corpo flaccido della struttura regionale e non è cosa da poco. La Centrale unica di committenza è un organismo essenziale per molte attività amministrative, vi fanno capo la gestione delle procedure contrattuali e di appalto e l’acquisizione di beni e servizi. In maniera più esplicita aggrega e standardizza le domande di interesse generale, monitora i consumi di beni e servizi, assicura la trasparenza del mercato degli appalti pubblici dei servizi e delle forniture, stimola l’ordinato sviluppo delle capacità concorrenziali, adegua gli standard di qualità agli effettivi fabbisogni e semplifica i processi di acquisto attraverso il miglioramento dell’efficienza delle attività delle pubbliche amministrazioni che vi fanno capo (l’Azienda regionale per lo sviluppo dell’Agricoltura e della Pesca – Arsap - ; l’Ente del turismo di Campobasso; l’Azienda regionale per la Protezione ambientale - Arpa -; gli Istituti autonomi delle case popolari di Campobasso e Isernia; la Molise Dati; il Servizio tutela e

valorizzazione della Montagna), nonché l’economicità di gestione. L’attività di programmazione del Centro unico di committenza sarebbe dovuta essere effettuata dalla giunta regionale entro il 30 luglio 2015. Tempo non rispettato e al quale, come diciamo, si sta ponendo riparo. Infatti, il direttore generale DI Mirco ha assunto la necessaria determinazione per assegnare al Centro il personale necessario per farlo funzionare. Dal Servizio competente in materia di risorse umane ha avuto il nomina-

tivo del dirigente regionale cui affidare l’incombenza. Si tratta di Giocondo Vacca, già titolare di diversi incarichi direttoriali nell’ambito delle strutture autonome della Presidenza della giunta, quindi personaggio particolarmente vicino e legato alle indicazioni e alle esigenze della presidenza che, della Committenza unica, verosimilmente, ha particolare interesse ad aver di prima mano e in tempo reale gli sviluppi e il funzionamento. Per completezza d’informazione va detto che l’incarico a Vacca ha ca-

rattere di transitorietà ed improcrastinabilità, necessario comunque a garantire le attività d’istituto, in attesa della conclusione delle procedure di pubblicità per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali: una sorta di tela di Penelope tessuta di giorno e disfatta di notte. La riorganizzazione è un capitolo perennemente aperto nelle mani di Di Mirco; un incarico che il direttore generale in “prorogatio” avrebbe dovuto realizzare da tempo, avendo annunciato peraltro da mesi la trasformazione delle quattro aree

strutturali in tre dipartimenti. Evidentemente l’opera è più complessa di quanto potesse credere. Per cui va avanti a colpi di deroghe, di incarichi transitori, ancorché improcrastinabili, e reggenze: immagine compiuta di provvisorietà, dilettantismo e disorganizzazione. Fortunatamente, la serietà dei compiti della Centrale unica di committenza e la necessità di dover rispettare le norme, ha generato, seppure con alcuni mesi di ritardo, il primo abbozzo della struttura operativa del Centro. Dirigente Vacca, quindi Sabine Cancelliere titolare all’’Ufficio “Osservatorio regionale dei contratti pubblici e rapporti con l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici”; Giacomo Carmosino titolare dell’Ufficio “Gare per la realizzazione dei lavori pubblici”; Gennaro Struzzolino ad interim all’Ufficio “Soggetto aggregatore; di nuovo Giacomo Carmosini ad interim all’Ufficio “Gare per forniture di beni e servizi”. Un provvedimento che si spera concorra a rendere la Regione Molise più efficiente e, soprattutto, più trasparente. Specialmente nel settore degli appalti e delle forniture. Senza perdere di vista la possibilità realizzare di non pochi risparmi di spesa. Lentamente dunque si migliora lo stato di fatto, e si prendono provvedimenti mirati. Dardo

l’intervento La rete s’è mobilitata. Gli avaaziani saranno a Bari oggi con i movimenti e le telecamere di tutta Italia per consegnare ai presidenti delle Regioni Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria, le oltre 90mila firme raccolte a sostegno del referendum per stoppare l’idea di trivellare il fondale dei nostri mari. A Bari domani i presidenti sono riuniti per decidere se andare avanti col referendum. Questo è il momento fondamentale per fargli sentire la voce dei cittadini e spingerli a fermare la folle corsa al petrolio nei nostri mari. Non c’è un attimo da perdere; entro il 30 settembre i consigli regionali devono depositare in Cassazione i quesiti referendari. I Presidenti di Regioni si giocano la loro credibilità: hanno firmato un manifesto dicendo che se Renzi non avesse fatto marcia indietro, ci sarebbe stato il referendum. Staremo a vedere. I punto controverso riguarda il governo Renzi che ha

I presidenti delle Regioni Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria a Bari per decidere il Referendum contro le trivellazioni in mare passato il segno, autorizzando nuove trivellazioni che mettono in pericolo non solo l’ambiente ma anche il turismo e la pesca, incurante del fatto che il petrolio nei nostri mari basterebbe solo per 8 settimane dei consumi energetici italiani. Questo che si vuole indire sarebbe il primo referendum convocato dalle Regioni, una possibilità storica per l’Italia. Dopo il nucleare, il no alle trivelle è chiesto da una mobilitazione enorme di cittadini in tutto il Paese. Il presidente Frattura è chiamato a dare di sé e del Molise una risposta conseguente all’affermazione dei valori ambientali purtroppo messi a rischio.


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Campobasso

18 settembre 2015

Il Comune si affida a Equitalia Per la riscossione dei tributi non versati dai cittadini Con delibera del Consiglio Comunale n. 11 del 25 maggio 2015 il Comune di Campobasso ha affidato alla società EQUITALIA SUD – Agente Pubblico della Riscossione per l’ambito provinciale di Campobasso, il servizio di riscossione coattiva delle proprie entrate. La scelta dell’Amministrazione si innesta all’interno del più vasto programma di gestione delle entrate comunali che vede, ormai dal 2011, il Comune impegnato con la gestione diretta della riscossione spontanea delle proprie entrate e l’affidamento a concessionario della sola riscossione coattiva. Nella scelta del modello per la riscossione coattiva l’Amministrazione ha ritenuto di utilizzare il sistema esattoriale disciplinato dal D.P.R. 602/1973, del quale ci si può avvalere esclusivamente attraverso l’’Agente Pubblico della riscossione Equitalias.p.a. La scelta è stata determinata dalla

considerazione che il sistema esattoriale è garantito da norme certe che assicurano una sempre maggiore tutela dei contribuenti e contemporaneamente assicura la correttezza della gestione in quanto affidata ad una società pubblica. Grazie a questo modello organizzativo, già da quest’anno, il ruolo della società Equitalia si concentrerà nella

fase del recupero, in via coattiva, di imposte, tasse ed entrate extratributarie che non risultano riscosse. Nella sostanza è stato attivato l’ultimo anello della catena della riscossione, quello che permetterà il recupero dei tributi e delle entrate dovute e non versate spontaneamente dai contribuenti entro gli ordinari termini di scadenza.

Come in passato, il Comune di Campobasso procederà in via diretta ad inviare ai propri cittadini i modelli per il pagamento dei tributi comunali ove previsti, ovvero a fornire consulenza per i tributi e le entrate in autoliquidazione, mentre affiderà ad Equitalia sud, per il recupero coattivo, solo quelle partite che risulteranno non pagate dopo i termini di scadenza sia se dovute spontaneamente che a seguito di emissione di atti di accertamento, intimazioni o ingiunzioni di pagamento. Sono state ultimate in questi giorni le procedure per l’affidamento, finalizzato a favorire la collaborazione, lo scambio di informazioni e garantire maggiore efficacia all’attività di recupero di tributi e tariffe inevase. L’attività di Equitalia garantisce al Comune efficienza nell’attività di riscossione grazie a processi e strutture consolidate, servizi innovativi nonché un insieme di elementi che garantiscono il giusto equilibrio tra

la dovuta assistenza ai contribuenti e l’esigenza di recupero delle risorse pubbliche con l’impegno congiunto di ottimizzare in chiave sinergica le rispettive competenze e professionalità.Nell’ottica di un rapporto trasparente e improntato alla massima collaborazione tra amministrazione, concessionario e contribuente,Equitalia offre ai cittadini, anche nell’ambito dello Sportello Amico, servizi improntati alla massima semplificazione, tutela ed assistenza anche in situazioni di particolare difficoltà economiche e personali.Con l’affidamento della riscossione coattiva ad Equitalia il Comune intende recuperare in tempi certi le proprie entrate non riscosse, in modo da rendere sempre più equo il prelievo tributario, nel rispetto delle norme di legge e delle legittime esigenze di tutti i cittadini.Gli uffici comunali restano comunque a completa disposizione dei cittadini per tutte le informazioni e le richieste.

Tutto pronto per la 32^ Tappino-Altilia Fissata per il 27 settembre la data per la mezza maratona con arrivo nell’area archeologica

L’aria bolle. Come non era capitato mai, alle porte dell’autunno. E, in sintonia, è caldissima l’aria che si respira in casa dell’Atletica Amatori Molise di Campobasso che sta rifinendo i preparativi per la 32^ edizione della Tappino-Altilia, gara nazionale di mezza maratona, valida per il campionato regionale, amatori master e individuale di società.

Fissate da tempo le date. La gara si disputerà nella mattina di domenica 27 settembre, con partenza da Tappino e arrivo e premiazione presso il teatro area archeologica di Altilia. Lunedì 21, alle ore 16,00, in Comune, ci sarà la presentazione ufficiale da parte dei vertici societari, mentre sabato 26, presso il Centro commerciale Manforte, come nelle recenti edizioni, ci sarà l’accoglienza dei partecipanti, consegna dei pettorali e serata d’onore con gli ospiti, col il trionfo del Pasta party e degustazione di prodotti regionali. La Tappino-Altilia è diventata ormai una gara di grande fascino che riesce ad intercettare quasi mille partecipanti per ogni edizione. Un numero di

riguardo, se si tiene conto che arrivano da fuori almeno la metà dei concorrenti, i quali si caricano sulle spalle non solo la fatica dei 21 chilometri di asfalto, ma anche i costi vivi per trasferimento.

Napoleone Stelluti relatore al XV° Congresso Internazionale di Numismatica a Taormina Lunedì 21 settembre iniziano a Taormina i lavori del XV° Congresso Internazionale di Numismatica e proprio nella prima giornata sarà presente come relatore il Dr.NapoleoneStelluti,storico larinese, che parlerà delle MONETE della zecca di AESERNIA. VENAFRVM, BOVIANVM, AQVILONIA e BELLVM SOCIALE. Questo Congresso che si tiene ogni sei anni si è tenuto in precedenza nel 2009 in Scozia a Glasgow, dove lo stesso Stelluti partecipò come relatore con Le Monete della Zecca di Larinum,Frentrum e Pallanum, del quale

poi sono stati pubblicati gli Atti a Londra nel 2011 e raccolti in due corposi volumi. Al Convegno di Taormina previsto dal 21 al 25 settembre organizzato da una Commissione Internazionale,con la collaborazione e patrocinio dell’Università di Messina Dipartimento di Civiltà antiche e moderne diretto dalla Prof.ssa Maria CALTABIANO, saranno presenti oltre 400 relatori provenienti da tutto il mondo,suddivisi nelle seguenti sezioni numismatiche; Antichità Greche,Romane,Celtiche e Generali, Medievali e

Moderne, Orientali e Africaneed infine Medaglistica e Numismatica Generale. Per la cronaca il Dr. Napoleone Stelluti dopo la presentazione fatta a Isernia e Larino porterà il suo volume sulle Monete della Zecca di Aesernia… anche a Taormina ,quindi non ci rimane che complimentarci con l’autore per l’uscita del suo ultimo lavoro e dell’impegno congressuale e, il fatto che sarà ambasciatore della nostra storia in terra di Sicilia ci fa ancora di più piacere e merita sicuramente “un in bocca al lupo!” .


Campobasso

7 17 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La partenza negativa impone subito i correttivi Campobasso, servono vittoria e rinforzi di Gennaro Ventresca Si accumulano le polemiche intorno alla stucchevole partenza del Campobasso: quattro punti in tre partite, due delle quali giocate a domicilio. Un’iliade di acciacchi ha ridimensionato sul nascere la nostra squadra, costruita per veleggiare in testa alla classifica. Ma, forse, siamo ancora in tempo per correggerla. Non c’è niente di male aver sbagliato qualche acquisto, cosa normale nel mondo dei calci d’angolo. Mentre sarebbe gravissimo non volerlo ammettere. La difesa della nostra squadra balla, il centrocampo è statico e in avanti si segna poco. Il discorso degli under è tutta una storia a sé, come sempre. Comune alla maggior parte delle formazioni. Giusta chiosa alla carenza di giovani di autentica prospettiva. Punto primo: bisogna tornare subito

a vincere. A Jesi non sarà una passeggiata, ci attende una battaglia dura. Senza prigionieri. Chi ha buona memoria sa benissimo che la nostra squadra storicamente, negli pochi anni in cui ha vinto qualcosa (escludo quindi l’Eccellenza) è partita sempre male. Accadde nel 1974 con Veneranda che fu esonerato per far posto a Balleri, per passare poi al 1982 a Montefusco che slittò alle prime curve e al suo posto fu chiamato Pasinato, per finire al 1999 con Anastasio che lasciò presto la panchina a Busetta. Questo non vuol dire che è già tempo di far preparare il bagaglio a Cappellacci. Ma spiega che quando abbiamo avuto avvii difficili siamo ricorsi ai correttivi, tanto a livello tecnico che con l’acquisto di alcuni giocatori importanti. Il Campobasso che centrò la B sembrava forte sin dall’estate, ma pieno

di doppioni. Aggradi che al mercato di Milano ancora non c’era, prese dal Lecce a campionato in corso, prima Biondi e subito dopo Biagetti e Maragliulo che diedero velocità e creatività alla squadra.. Pare che questo Campobasso sia

Non andiamo lontano dalla verità se scriviamo che i vertici societari hanno concesso una linea di credito troppo ricca a Cappellacci, ispiratore della discutibile costruzione della squadra. Cominciata con l’arrivo di “capitan” Gattari. Anche se un capitano (Todino) la nostra squadra lo aveva già, un grado conquistato sul campo attraverso una lunga lista di prestazioni fiammanti La mancanza di esperienza ha indotto Tonino Minadeo a farsi prendere la mano dal tecnico abruzzese che si è fidato ciecamente di gente conosciuta in altri spogliatoi, ma che alle prime difficoltà non ha saputo imporsi. P.S. Il Fano ha vinto per 3-0 anche la terza partita. Come era nei voti dei suoi tifosi. Ora i punti di vantaggio sulla nostra squadra sono diventati 5, tanti, ma non impossibili da recuperare.

pieno di “lentopede”,cioè di gente che non è capace di cambiare passo. Eccetto Dimas che con la Samb è uscito malconcio e che potrebbe anche aver bisogno di restare ai box per qualche tempo, gli altri traccheggiano.

“Il sindaco Battista non è in discussione” Il capogruppo del Pd al Comune di Campobasso, Trivisonno, conferma la linea politica CAMPOBASSO. “Non abbiamo bisogno di confermare la fiducia al sindaco Battista perché non è mai stata in discussione. Il gruppo Pd al Comune di Campobasso è unito nel sostenere e dar forza al governo della città”. Lo dichiara il capogruppo del Pd, Giose Trivisonno. “Vogliamo concentrare la nostra azione amministrativa nei settori dove il Pd è impegnato attraverso le deleghe e le presidenze di commissioni. Il gruppo del Partito Democratico è forza propositiva e costruttiva, attenta e proiettata al fu-

turo della Città di Campobasso e dei campobassani. Il documento presentato al Sindaco dai consiglieri del Pd nel mese di maggio è un documento che va nella direzione di focalizzare le tematiche che riteniamo centrali per la nostra amministrazione. E’ evidente che i consiglieri Pd hanno sentito propria l’amministrazione anche nel momento di votare il documento di bilancio previsionale, approvato dal consiglio con 18 voti favorevoli dei quali 9 sono quelli del gruppo che con orgoglio rappresento”.

“Riccia, antenne pericolose“ Il Comitato no alle antenne continua il monitoraggio della situazione RICCIA. “Il giorno 31/08/2015 a Riccia in via della libertà sul traliccio telecom sono state montate 3 antenne di nuova generazione 4G LTE e un radar per trasmissioni dati dieci volte più potenti, quindi hanno bisogno di una nuova autorizzazione sia dell’arpa che del comune che le ospita e non si possono sostituire con le vecchie e farle passare per ordinaria manutenzione perché hanno caratteristiche tecniche e potenza superiore“. Lo scrive Mario Tronca, responsabile del Comitato civico “No antenne selvagge a Riccia”. “Morire si, ma non di onde elettromagnetiche e cercare dopo responsabilità come è successo con l’amianto a Casale monferrato. Che le antenne di telefonia mobile nel raggio di 500

mt siano pericolose per la salute umana lo sanno tutti, lo dicono tutti e non solo. Lo dice la legge quadro nazionale, la legge europea sulla pre-

venzione, la legge regionale n.20 del 2006, il consiglio di stato n.1481 del 31/03/2010, la cassazione n. 17438 del 12/10/2012, l’agenzia internazionale sulla ricerca sul cancro, tutte le ricerche scientifiche mondiali, l’ex e attuale sindaco di Campobasso che hanno revocato definitivamente l’autorizzazione in contrada Vazzieri, costringendo i gestori a montare le antenne fuori del centro abitato, il consiglio comunale di Roma che il 14/05/2015 ha deliberato il regolamento costringendo i gestori a delocalizzare le antenne da obiettivi sensibili e zone densamente abitate entro 12 mesi, l’ordine dei medici della provincia di Campobasso. É bene ricordare che in via della libertà (Colle Croci) sul traliccio Telecom sono state montate 15 antenne per telefonia mobile, tutte autorizzate dal Sindaco Micaela Fanelli e l’ex assessore all’ambiente Domenico Panichella. Riccia è costantemente sotto le invisibili onde elettromagnetiche, è in gioco il bene più prezioso. Chiediamo alle autorità di intervenire”


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Termoli

18 settembre 2015

Inaugurato nuovo punto vendita di MECA POCE in via Corsica a Termoli Ci fa piacere riportare le foto che ritraggono l’apertura del nuovo punto vendita Meca Poce a Termoli. Un’azienda familiare che sta crescendo passo dopo passo con un’intelligente combinazione tra sistema famiglia e sistema azienda, tra valori familiari e prestazioni d’eccellenza.

E’ una particolarità che ha determinato la base di impostazione dell’azienda. Per sopravvivere e per aver successo nel tempo l’azienda ha imparato a sviluppare e ad aggiornare costantemente le proprie strutture di management e di leadership. Tanto che, oggi, è un marchio nel

mondo della commercializzazione delle calzature. Meca Poce ha saputo essere competitiva perchè azienda protesa al futuro, sapendo intercettare e anticipando il cambiamento. Ecco perchè ci fa piacere, oggi, riportare questa nuova apertura di un punto vendita dell’azienda molisana

ha si è saputa dare un’organizzazione moderna e attenta alle problematiche sociali, culturali e ambientali seppure in un contesto variegato. Nei magazzini, nelle relazioni con la clientela e con i fornitori, nella prospettiva feconda di una partnership che non si esaurisce

nella singola commessa. Con questa vision, che costituisce non un ideale ma la quotidianità dell’azienda, il Gruppo Meca Poce si è distinto nei decenni per la capacità di gestire il difficile mondo delle calzature. E, oggi, ha raggiunto un nuovo traguardo.


Termoli

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Isernia

18 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Prefettura, Leva incontra Bubbico. Il parlamentare molisano ha illustrato le ragioni al vice ministro Si è tenuto a Roma un incontro tra l’ On. Leva e il Viceministro Bubbico per affrontare la questione relativa alla paventata soppressione della Prefettura di Isernia. “Abbiamo approfondito la questione -dichiara l’on. Leva- ed è indiscutibile come la situazione sia particolarmente delicata e complessa. Per portare a casa il risultato serve l’impegno e la mobilitazione vera di tutti, istituzioni e cittadini compresi. Perché la soppressione della prefettura di Isernia determinerebbe a catena anche la chiusura del Comando Provinciale dei Carabinieri, della Questura e dei Vigili del Fuoco. Parliamo comunque di un percorso ancora lungo, quindi c’è, di fatto, tutto il tempo

per studiare e coordinare una soluzione efficace che scongiuri questa sciagurata ipotesi. Nei prossimi giorni verranno valutate delle proposte che dovranno essere poi sottoposte alle Commissioni parlamentari competenti. Ad oggi è difficile prevedere quali saranno gli esiti, ma solo facendo fronte comune avremo la possibilità di salvare il territorio della Provincia pentra già pesantemente colpito e martoriato dalla crisi economica ed industriale. Un ulteriore ridimensionamento delle istituzioni pubbliche esistenti impoverirebbe ulteriormente l’offerta dei servizi ed andrebbe ad aggravare la già pesante situazione occupazionale.

Movida sicura, controlli, denunce e sequestri Operazione dei Carabinieri a Isernia per prevenire incidenti ISERNIA. Controlli dei Carabinieri sono stati eseguiti in varie zone del territorio della provincia di Isernia, durante le ore serali e notturne, in particolare nei pressi di locali pubblici e luoghi della movida, al fine di contrastare l’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti e l’abuso di alcool, soprattutto da parte dei più giovani. Ad Isernia, militari del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno fermato nel centro cittadino, un 40enne del luogo, alla guida della propria autovettura, completamente ubriaco. Nei suoi confronti è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza alcoolica, il sequestro del veicolo e il ritiro della patente di guida. Al confine tra Ciorlano, in provincia di Caserta, e Sesto Campano, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Venafro, hanno fermato un medico, 36enne della provincia di Napoli, che era alla guida della sua autovettura. Nel corso del controllo, mostrava chiari segni di nervosismo, pertanto i Carabinieri hanno proceduto ad una perquisizione personale e veicolare, rinvenendo occultati all’interno di un porta oggetti della portiera

anteriore destra, involucri contenenti complessivamente circa 26 grammi di hashish. La droga è stata sottoposta a sequestro, mentre il 36enne è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Sono tutt’ora in corso indagini per accertare il canale di rifornimento e la destinazione delle dosi rinvenute. Nell’area venafrana, ai confini con l’alto casertano, sono stati anche istituiti numerosi posti di blocco, con l’impiego di unità cinofile antidroga, nel corso dei quali sono stati eseguiti accertamenti su settanta veicoli in transito, identificate novantacinque persone, contestate tredici violazioni al codice della strada e sottoposti a sequestro due veicoli privi di copertura assicurativa. Ispezionati inoltre sei esercizi pubblici, in due dei quali sono state accertate sanzioni di tipo amministrativo, controllate infine sedici persone attualmente sottoposte a misure cautelari o di prevenzione. Le attività dei Carabinieri hanno suscitato numerose testimonianze di approvazione e plauso da parte dei cittadini.

“Fresilia, presto gli appalti” E’ il vice presidente della Provincia Carrino a garantire l’indizione delle gare FROSOLONE. “I tre progetti riguardanti la sistemazione del primo tratto della Fondovalle “Fresilia”, per un importo di 2 milioni di euro, sono stati definiti dal competente ufficio tecnico della Provincia di Isernia che rimane in attesa solo della concessione del finanziamento. Si tratta di fondi già frutto del programma attuativo regionale (Par). La Provincia di Isernia è pronta a espletare le relative gare di appalto rispetto alla data utile indicata dalla Regione al 31 dicembre del corrente anno”. Lo sostiene il vice Presidente della Provincia Cristofaro Carrino in merito alle polemiche sulla situazione di degrado in cui si trova la strada. “Dalla riunione indetta dall’assessore Nagni, lo scorso mese di febbraio la Regione ha richiesto la progettualità esecutiva entro il mese di maggio, cosa che la Provincia ha puntualmente presentato. Inoltre la Regione, nella stessa riunione, ha preteso l’affidamento dei lavori entro il 31

dicembre pena la revoca del finanziamento. A oggi la Provincia ha ottemperato alle autorizzazioni e ai permessi ci costruzione e rimane in attesa del decreto di concessione dei finanziamenti per poter indire la gara di appalto. La struttura dell’Ufficio tecnico regionale e l’assessore Nagni in primis- ha aggiunto Carrino – hanno mostrato grande sensibilità nel voler definire non solo le problematiche dei lotti già realizzati ma anche le tematiche relative al completamento del terzo lotto che servirà a collegare le tre importanti arterie: la Fondovale Biferno, la Trignina la Fondovalle Verrino. In questo modo si punta a realizzare un collegamento strategico tra zone interne, il capoluogo di regione e il litorale adriatico offrendo una reale opportunità di rilancio delle attività industriali e artigianali del medio-alto Molise (Agnone, Frosolone e Bojano) “


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Termoli

18 settembre 2015

“Al Cosib nessuno spreco di denaro” Il sindaco di Guglionesi, Antonacci, replica alle accuse dei Cinque Stelle

TERMOLI. “Al Cosib di Termoli non c’è stato nessuno sperpero di denaro pubblico”. Replica punto per punto alle accuse che gli sono state mosse dal MoVimento 5Stelle il sindaco di Guglionesi, Leo Antonacci. Sotto la lente dei pentastellati era andata a finire la questione riguardante i gettoni di presenza al Cosib di Termoli oltre alla legge di riforma dei consorzi industriali mai veramente portata a termine dalla Regione Molise. Antonacci non ci sta a sentir parlare di spreco di denaro pubblico durante la sua gestione “da persone che non sanno neanche quale è l’iter di preparazione di tutte le carte che vengono

discusse nel corso delle riunioni dove non andiamo solo per alzare la mano”. Secondo il primo cittadino la ricostruzione dei 5Stelle conterrebbe delle “inesattezze che non corrispondono alla verità. Ogni amministratore – ha affermato Antonacci contattato telefonicamente – frequenta il Consorzio in maniera più assidua e senza che ci sia un contributo in merito”. Un lavoro che, secondo Antonacci, starebbe dietro alla preparazione di ogni singola seduta del consiglio e che, quindi, ‘giustificherebbe’ il ricorso all’indennità “una sorta di compenso per il tempo dedicato a queste attività che non sono solo le quattro presenze mensili”. E sull’aumento delle spettanze Antonacci afferma che: “il consorzio non fa altro che applicare i contratti nazionali di merito e in particolare quello che riguarda i consorzi industriali. Facendo questo è venuto fuori quell’aumento dei compensi”. Le gestioni Antonacci e Mascio, però, avrebbero ‘riequilibrato’ l’aumento con l’abolizione delle figure esterne riportando tutti gli incarichi all’interno dell’ente “con un grande risparmio da parte del Cosib perché dovete considerare che solo un dirigente tecnico o amministrativo all’epoca costava circa 130mila euro l’anno. Noi invece abbiamo portato tutto all’interno pagando in questa maniera contratti più bassi”. Per quello che riguarda la riforma dei consorzi il sindaco è stato chiaro.

“Il Cosib di Termoli è l’unico consorzio che si regge con finanze proprie a differenza di tutti gli altri che sono in perdita secca e non per questo vengono commissariati nonostante gli oltre 7milioni di euro di debiti ciascuno. Al Cosib – ha affermato Antonacci – queste cifre non sono neanche lontane perché il consorzio ha una gestione attiva e attenta tanto è vero che la Regione, proprio per questo motivo, ha difficoltà a unificare consorzi che sono in rosso perenne con uno che, invece, è attivo”. Il tutto incrementato dal fatto che il Cosib “è nato con decreto ministeriale e non regionale e ci sono delle proprietà di quote in capo ai Comuni che lo differenziano da tutti gli altri consorzi. Prima non volevamo un rappresentante di Termoli – ha affermato Antonacci – perché era un nome imposto dall’alto. Questa volta (con la presidenza Sbrocca, ndr) non ci sono state imposizioni dall’alto ma si è tornato a parlare di territorio. Non è un problema nostro se a qualcuno da fastidio il forte legame che si è creato tra i sindaci perché siamo sicuri di stare facendo gli interessi del basso Molise e dei suoi cittadini. Se qualcuno vuole venire a vedere i lavori che si stanno portando a termine sia al Cosib che alla Net Energy sarò ben lieto di aprire loro le porte per capire che non si tratta solo di una questione di poltrone ma di bilanci da far quadrare”.

Gtm verso lo sciopero Fallito il tentativo di conciliazione in prefettura sugli stipendi non pagati TERMOLI. Sciopero del trasporto pubblico urbano a Termoli sempre più vicino. E’ fallito, nella sede della Prefettura a Campobasso, l’estremo tentativo di conciliazione tra i dipendenti iscritti alla Filt-Cgil rappresentati dalla delegazione sindacale regionale e l’azienda Gtm srl, concessionaria del servizio in regime di prorogatio. La presenza del prefetto Francescopaolo Di Menna non ha frutta le rassicurazioni attese e sperata, poiché non sono stati forniti dai referenti aziendali della Gtm nessuna data tanto meno una eventuale possibilità di pagamento degli stipendi pregressi, “al che dopo aver documentato il prefetto della drammaticità che questo permanere ha causato a noi e alle nostre famiglie, siamo andati sul mancato accordo quindi in brevissimo tempo andremo allo sciopero”, ha dichiarato il segretario regionale della Filt-Cgil Cristino Lepore.

“Ci hanno tolto il parco, ed è degrado” L’Ati Vivere il parco non ci sta e apre la polemica sugli atti del Comune TERMOLI. L’Ati Vivere il parco non ci sta. Ormai ha riconsegnato provvisoriamente il polmone verde al Comune di Termoli, in attesa della pronuncia del giudice civile ordinario, dal 9 settembre scorso, ma a dire del responsabile dell’associazione temporanea d’impresa Fedele Leccese da allora nessuno più si sarebbe preoccupato di pulire le aree verdi all’interno della struttura intitolata alla memoria dell’onorevole Giro-

lamo La Penna. “Lo stesso gestore non ha effettuato più nessun servizio di manutenzione e pulizia ed è accaduto che in seguito ad affidamento dell’intera area verde della città all’associazione Tennis – delibera di giunta 216 del 4 settembre – pare senza alcuna convenzione successiva, nessuno ha più effettuato le pulizie dello stesso. In pochi giorni hanno ridotto male tutto il parco di Termoli”.

Acqua, lavori alla rete rinviati Posticipati i termini per l’effettuazione della manutenzione alla rete idrica di Termoli TERMOLI. Il minimo sindacale, in quanto a opportunità, dopo la quasi silente sollevazione popolare di residenti ed esercenti. In merito alla sospensione del servizio idrico prevista per il 16 settembre 2015 annunciata ieri dall’azienda Molise Acque e da Crea e riportata dal Comune di Termoli, si comunica che, su esplicita richiesta del Comune di Ter-

moli, l’azienda Molise Acque ha deciso di posticipare i lavori di manutenzione a data da destinarsi. Pertanto il servizio idrico nei prossimi giorni sarà garantito e proseguirà regolarmente. La prossima data di sospensione del servizio idrico sarà preventivamente comunicata dall’azienda Molise Acque.


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Termoli

18 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Vasto incendio nella zona industriale Due i Canadair in azione nell’area del Cosib di Termoli TERMOLI. Dopo una lotta di quasi nove ore è stato domato l’incendio che nella notte ha davvero fatto tremare tutti gli operai al lavoro al nucleo industriale, che hanno visto le fiamme avvicinarsi e quasi lambire le cancellate delle fabbriche più esterne al perimetro consortile. Vigili del fuoco, Protezione civile, con i volontari del Cvp di Campomarino, Corpo forestale dello Stato hanno agito senza tregua per far rientrare l’emergenza ed impedire guai peggiori, anche se danni ci sono stati. Il costone tra Campomarino e Porto-

gono i 30 gradi e di giorno sforando i 35 l’attività di bruciatura delle stoppie dovrebbe essere vietata assolutamente. Piccola curiosità sull’aereo, il Bombardier è un bimotore turboelica ad ala alta e vanta diversi utilizzi nell’ambito civile: nella sua configurazione primaria è concepito per la lotta aerea antincendio ma la versione multi-ruolo opera per pattugliamento marittimo e ricerca e soccorso (SAR). Il Bombardier Superscooper ha una capacità di oltre seimila litri di acqua e raggiunge i 376 km/h.

cannone si rivela ancora una volta un focolaio di grande rischio e pericolosità, tanto che dalle prime ore del mattino in volo c’è anche un Canadair che rifornendosi in Adriatico ha sorvolato la zona effettuando i lanci che hanno chiuso la partita. Ma c’è una riflessione, occorre un modello di prevenzione diverso sia per luoghi così vicini agli insediamenti industriali ad alta tensione, come le chimiche, ad esempio, ma anche aggiornare e attualizzare ordinanze contingenti anche alle situazioni meteo, poiché con temperature che di notte raggiun-

“Piazza Monumento, e i lampioni?” La denuncia è del consigliere Ciarniello che ritiene immotivato che siano spenti TERMOLI. Le panchine sono state installate e già un primo sollievo si è avuto, ma in piazza Monumento manca ancora qualcosa, ad esempio la pubblica illuminazione. A recepire le lamentele di residenti e astanti è stato il capogruppo dei Popolari per Termoli, il consigliere di opposizione Annibale Ciarniello. “Comprendo bene che per gli arredi il corso principale e piazza Monumento devono attendere qualche mese (o meglio ad attendere

sono i cittadini) e ciò a differenza di altre vie o traverse. Ma almeno l’illuminazione di piazza Monumento potrebbe essere ripristinata considerando che la stessa vive della luce riflessa dei bar circostanti. Se per assurdo una sera le attività limitrofe decidessero di chiudere tutte assieme la nostra attuale splendida piazza sarebbe totalmente al buio. L’augurio è che presto si provveda alla riattivazione delle 16 lampade ai quattro angoli della piazza”.

“Montenero, una Giunta attiva” Il sindaco Travaglini ha fatto il punto della situazione dopo 4 mesi di attività MONTENERO DI BISACCIA. Il primo giugno l’insediamento e oggi, a quasi quattro mesi d’incarico, è il momento di tirare le somme per il sindaco di Montenero Nicola Travaglini. “Non abbiamo mai interrotto la nostra azione amministrativa, abbiamo continuato con il lavoro già intrapreso con lo slancio nuovo eravamo in prossimità dell’inizio dell’estate e abbiamo realizzato in tempi brevissimi un cartellone estivo che ha riscontrato un bel gradimento ma abbiamo proseguito anche in lavori più importanti. Abbiamo appena finito di ristrutturare tutta la scuola materna con quasi 30omila euro di intervento, siamo in procinto di iniziare con la ristrutturazione delle scuole elementari per un finanziamento di quasi 400mila euro. Stessa cosa per la passeggiata panoramica sotto la valle, un’opera importante perché siamo intorno agli 800mila euro. Cosa sulla quale stiamo lavorando tanto è la promozione del territorio cercando di valorizzare quanto ci appartiene sulla scorta dei bei risultati che stiamo avendo. E’ un’azione a 360 gradi che tende in ogni caso a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini”. Quanto però destabilizza un po’ gli equilibri all’interno dell’amministrazione è il rapporto con la minoranza a fronte di un gioco di squadra costruttivo e produttivo con la maggioranza. “Io sono entusiasta del rapporto che c’è e si è creato tra gli amministratori. Sono felicissimo di avere degli amici di cammino preparati professionalmente, gente attenta a quelle che sono le esigenze del territorio, persone con cui c’è un confronto intel-

ligente e quotidiano. Tutte le decisioni sono prese insieme su cui abbiamo discusso assieme e si è creato un gruppo interessante. Anche su questo sono fiducioso e credo che alla fine saremo in grado di fare un buon lavoro. La minoranza devo dire purtroppo con una parte della minoranza non c’è dialogo perché hanno una impostazione completamente diversa dalla nostra. Noi abbiamo più volte cercato di invitarli a questo tipo di ragionamento ma loro puntualmente mettono in campo azioni che non hanno nulla a che vedere con il resto della comunità,

che anzi tendono a mistificare la realtà, a far apparire questa amministrazione incompetente, il più delle volte creando anche allarmismo sociale. Per quanto riguarda l’altra parte che è quella del Pd devo dire che c’è un bel dialogo nel senso che abbiamo più volte ragionato su argomenti che riteniamo essere importanti accogliendo anche le loro proposte. Credo che sia nel rispetto dei ruoli perché voglio dire loro devono svolgere anche il ruolo del controllo che compete loro ma penso che il fine ultimo sia sempre quello del benessere della comunità”. Nelle prossime settimane, assicura il sindaco, si discuterà dei fondi sul sociale, della passeggiata a mare per collegare Montenero a San Salvo. “La prossima scadenza abbiamo comunque intenzione di continuare sulla nostra zona a mare CostaVerde. Manca pochissimo per terminare la passeggiata che ci ricollega a San Salvo quindi dobbiamo avviare anche un confronto con le realtà limitrofe per avere una giusta crescita. Stiamo lavorando su diversi fronti su quelle che possono essere le infrastrutture importanti del nostro Comune, su quella che può essere lo sviluppo del nostro Comune cercando di dargli questo taglio che guardi positivamente sia al turismo che alla promozione di tutte quelle eccellenze che abbiamo e poi un occhio particolare alla materia del sociale, a chi sta passando dei momenti non proprio belli. Siamo vicini – ha concluso Travaglini – alla scuola con interventi a una collaborazione fattiva che, in ogni caso, esiste con tutte le istituzioni convinti che oggi è importante lanciare un messaggio positivo dove c’è un allontanamento dalle istituzioni sono convinto che lavorare insieme può ridare fiducia”.



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Opinioni Di Claudio de Luca LARINO. Mai come quest’anno, soprattutto a Larino (ma anche a Termoli ed a Campomarino) si è straparlato di concessioni di suolo pubblico. Il problema si ripresenta ciclicamente soprattutto in relazione all’occupazione dei marciapiedi ad opera degli esercenti di bar, ristoranti e pizzerie, per l’installazione di tende, fioriere, tavolini e sedie. I titolari di queste attività intendono consentire ai loro clienti di stare all’aria aperta mentre mangiano un panino o semplicemente sorbiscono un “drink”. Ma, in molti comuni, ciò non è permesso vuoi per l’esiguo spazio offerto dai marciapiedi, vuoi perché la cosa è vietata dal regolamento edilizio o da quello di polizia urbana. Non pochi casi finiscono al Tar, chiamato a dirimere controversie tra Amministrazioni comunali ed esercenti. Per esempio a Larino la Giunta Notarangelo ha resistito contro il ricorso presentato dalla Società gestrice di un “caffè letterario”, anticipando 3.000 euro all’avv. Umberto Colalillo. Poiché gli abusi di cui è possibile prendere atto sono veramente tanti, sarà opportuno riferire al lettore come si ponga la materia dal punto di vista legislativo, di modo che ciascuno possa verificare le deviazioni e domandarsi perché, bene spesso, non siano perseguite. Le concessioni di suolo pubblico sono regolamentate dal Codice stradale che – per i centri abitati – ferme restando le limitazioni e i divieti previsti nelle strade classificate di tipo A), B), C) e D) (autostrade, strade extraurbane principali e secondarie e strade urbane di scorrimento) prevede che l’occupazione dei marciapiedi da parte di chioschi, edicole o altre installazioni (quali tende, fioriere, tavolini e sedie) possa essere assentita fino alla metà della loro larghezza, purché in adiacenza ai

di Claudio de Luca “Posso rendere felici tutti gli amici. Basterà che possa legiferare e questa o quell’altra categoria, la tale o la tal’altra comunità, potranno fare passi da gigante. Votatemi. Potrete trascorrere anni degni d’essere vissuti. Ma fate bene attenzione: so pure gettarvi nella disperazione più nera ove non sovveniste ai miei desideri elettorali”. Se solo potesse farlo apertamente, c’è da credere che un politico molisano esternerebbe proprio così. Per il momento, glielo inibisce la decenza e la paura dei sentimenti di rivalsa avvertibili anche tra le fila degli “aficionados”. Che così la vedano i “potenti” nostrani è “comprensibile”; ma meno giustificabile è che ci credano gli stessi elettori. Se vi capita di parlare con qualcuno che conti, valutate il suo ed il vostro atteggiamento. Dall’alto della supponenza sembra ricordarci:”Sta’ attento perché non c’è foglia che possa muoversi se io non voglio”. E’ così che questa genìa di politicanti (con le dèbite eccezioni) si guadagna da vivere rivolgendosi al cittadino con la sicumèra dei prepotenti. Muovendosi tra le pieghe delle regole, e grazie alla collaborazione di burocrati che hanno abdicato dalla propria funzione notaril, possono erogarti un finanziamento, un contributo a fondo perduto, magari affidarti una consulenza oppure diminuire l’importo di un tributo, sovvenzionare la cultura “amica” e sabotare quella di chi sia “cliente” di un avversario. Per di più, possono far lievitare le tariffe dei trasporti pubblici ed addizionare il costo della

18 settembre 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Bar e suolo pubblico: la legge e gli abusi non perseguiti

fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga almeno 2 metri. Le occupazioni non possono ricadere all’interno dei triangoli di visibilità degli incroci. Se ciò avviene nelle zone di rilevanza storico-ambientale, o sussistano particolari caratteristiche geometriche della strada, i Comuni, limitatamente alle occupazioni già esistenti, possono autorizzare l’occupazione dei marciapiedi in deroga alla

disposizione di cui sopra, a condizione che sia garantita una zona per il passaggio dei pedoni e dei portatori di “handicaps”. Il legislatore ha previsto una forte sanzione (500 € circa) per chi occupa abusivamente il marciapiedi, conferendo all’esercente l’onere di vigilare affinché l’occupazione permanga nei limiti della concessione. Nel caso in cui la Polizia locale trovasse le misure superiori a quelle assentite, l’esercente sarebbe perseguibile in via ammi-

nistrativa; e, se recidivo, potrebbe vedersi revocare il titolo. Ma vi è anche un altro aspetto da non sottovalutare: la tassazione a cui ogni esercente è sottoposto, versando al Comune, in certe zone, somme anche ragguardevoli. In effetti, il c. 1 dell’art. 38 del dlgs n. 507/1993, modificato ed integrato, stabilisce che sono soggette a tassazione le occupazioni di qualsiasi natura, da chiunque effettuate (anche senza titolo) nelle strade, nei corsi, nelle piazze ed in ogni caso sui beni facenti parte del demanio e del patrimonio indisponibile dei Comuni e delle Province. La legge attribuisce il potere impositivo agli enti locali con popolazione superiore a 10.000 abitanti sui tratti di strada, statali o provinciali, che attraversano il loro centro abitato ed esonera dal pagamento dell’imposta le tende poste a protezione degli stabili, senza estendere il beneficio a quelle che “aggettino” sulle aree di pertinenza di pubblici esercizi od esercizi commerciali. La tassa è dovuta al Comune, o alla Provincia (a seconda della proprietà della strada), dal titolare dell’atto concessorio o autorizzatorio. Questi si identifica in colui che pone in essere materialmente l’occupazione, o, in mancanza, dall’occupante di fatto, sia pure abusivo, in relazione alla superficie sottratta all’uso pubblico. E’ prevista la restituzione della tassa pagata in anticipo, senza interessi, nel caso in cui il Comune revochi la concessione all’esercente.

Votatemi perchè devo poter campare benzina. Si trovano nella condizione di riconoscere (o meno) ai cittadini il diritto alla salute, e quindi quello di vivere meglio, oppure di negarglielo nascondendosi dietro il Governo nazionale, applicando questo moralismo (da sagrista post-democristiano e da opportunista ex-comunista) con grande “nonchalance”. Un Signore della Politica, se ti prende in simpatia, può addirittura far crescere nella piccola area verde posta sotto casa tua, alberi di zecchini d’oro come fece Carlo Collodi nel libro di Pinocchio. Un politico, dotato com’è di superpoteri, può fare: 1) dei suoi “clientes”, tante persone realizzate; 2) dei lavoratori in genere, dei soggetti assicurati contro ogni sventura dell’economia; 3) di un padre di famiglia, un uomo sereno. Infine, può rendere felice uno studente e far apparire il futuro più roseo ad un imprenditore. Un sacerdote in vena di predicozzi direbbe ch’egli è “il Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola”. Insomma colui che Tu hai votato può tutto, persino innalzarci ad un livello di poco più inferiore al suo, premiandoci come Calìgola fece col suo cavallo. Tutto ciò posto, resta da capire perchè gli elettori continuino a prenderli sul serio ed a votarli, quando è evidente che i politici – almeno durante la campagna elettorale – non hanno affatto i superpoteri di cui si vantano (perché saremo noi a conferirglieli, accedendo in cabina). Dopo, coi loro interventi, con le loro “regolamentazioni”, con i congressi di

partito, con le loro incompetenze e le loro fabbriche dei programmi provvederanno solo a rallentare ciò che un tempo – con brutta espressione e con esagerato ottimismo – veniva chiamata “la marcia del progresso”. Ascoltare i politici che si lodano e che s’imbrodano, nelle tivvì locali e nelle interviste ai giornali, nei manifesti murali ed ovunque appaiano un taccuino o un microfono, è un’esperienza sempre più surreale. Fanno peggio che mentire. Sono pomposi, e cantano come i galli, beccandosi l’uno con l’altro (fatte le dèbite eccezioni). Questi Signori usano i punti esclamativi, mai quelli interrogativi. Perciò,

diffidate. Non può essere brava una persona non abituata a porsi domande. Scrivono con le maiuscole; non si accontentano di temere la crisi, di chiedere giustizia, d’essere preoccupati per il futuro dei giovani. “Vogliono” la Giustizia, “temono” la Crisi, sono preoccupati, ma solo a parole, per il futuro dei figli nostri. Mai di quelli partoriti grazie ai colpi dei loro magnanimi lombi perché il sangue del proprio sangue l’hanno spedito da tempo a studiare all’estero. In Molise ritornano solo per mangiare le “brioches” della Regina Maria Luisa, perché loro possono tranquillamente astenersi dal pane.



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