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TuTTo quello che gli alTri non dicono
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L’Oscar del giorno a Giovanni Muccio
L'Oscar del giorno lo assegniamo a Giovanni Muccio. Ha scritto: "Oggi è il 1° maggio festa dei lavoratori. Mi chiedo e vi chiedo cosa si debba festeggiare in un Molise dove negli ultimi due anni con il Presidente Frattura abbiamo assistito solo ed esclusivamente ad una "macelleria sociale", migliaia di posti di lavoro persi e non una vertenza risolta positivamente. E mentre la disperazione attanaglia le famiglie i signori Consiglieri regionali su proposta sempre del "Molise di tutti" , si sono approvati il loro bel "vitalizio" o "Pensione" alla faccia di chi soffre".
Il Tapiro del giorno a Diego Volpe Pasini
Il Tapiro del giorno lo diamo a Diego Volpe Pasini. Portato e sostenuto dai vertici regionali quasi come salvatore della Patria (Zuccherificio e Gam) per, poi, essere scaricato oggi si è svelato nella sua nuda intierezza. E' andato via dinanzi alle garanzie chieste per l'impianto saccarifero dal giudice. Meno male che ci ha pensato il magistrato a chiedere le garanzie come condizione vincolante affinché si potesse concedere il nulla osta a questa operazione. E, ora, che fine farà lo Zuccherificio e la campagna bieticola?
1 maggio senza lavoro il Molise muore Frattura, grazie SERVIZIO A PAGINA 3
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TAaglio lto
2 1maggio 2015
Ci sono società partecipate che stanno a cuore al presidente della giunta regionale e società partecipate che al presidente della giunta stanno sullo stomaco
Autostrada del Molise spa ha chiuso il 2014 in perdita, non serve a niente eppure viene tenuta in vita
Il finanziamento della Termoli - san Vittore è totalmente estraneo alla programmazione regionale, lasciato al buon cuore di Matteo Renzi, se vorrà ricordarsene e tenerne conto Ci sono società partecipate che stanno a cuore al presidente della giunta regionale, che provvede a tenerle in vita nonostante diano segni di problematicità, e società partecipate che al presidente della giunta stanno sullo stomaco. Tra le prime trovano “alloggio” Autostrade del Molise spa, Sviluppo Montagne molisane spa, Funivie del Molise spa e la Fondazione Molise Cultura (sulle quali i consiglieri regionali 5 Stelle Manzo e Federico hanno chiesto di sapere); tra le seconde, il Korai, Esattorie, Molise Dati, Fin Molise, per le quali il futuro è stato cancellato (Korai) o è nebuloso. Disparità di valutazione e di trattamento; conferma che il governo regionale si nutre di risentimenti, di favoritismi, di negazioni e non di razionalità, obiettività, riflessione, come dovrebbe. Prendiamo Autostrada del Molise spa. Viene tenuta in vita pur sapendo che il finanziamento della Termoli - san Vittore è totalmente estraneo alla programmazione regionale, la-
sciato al buon cuore di Matteo Renzi, se vorrà ricordarsene e tenerne conto. Tutto lascia credere che il primo ministro italiano abbia ben altro per la testa. Per cui la società cara a Frattura, che la mantiene in esercizio perché gli amministratori da lui nominati prendano il ristoro economico previsto, non avrebbe motivo di esistere. Tanto più che il 2014 s’è
chiuso con una perdita d’esercizio di 97.569 euro, proseguendo la tendenza in perdita degli esercizi 2011 (186.487 euro), 2012 (153.326 euro), 2013 (129.894 euro). La qualcosa, se Frattura avesse ragionato come ha ragionato per chiudere di brutto il Korai mettendo sul lastrico una dozzina di persone, avrebbe dovuto imporgli di fare altrettanto, senza peraltro mettere sul
lastrico nessuno. Invece, il 24 aprile scorso, la giunta regionale, esercitando i poteri di vigilanza, controllo della regolarità, economicità, efficacia ed efficienza dell’amministrazione e della gestione della società, ha deliberato di prendere atto dei documenti trasmessi dall’Amministratore delegato, ovvero: del “Bilancio al 31 dicembre 2014; della nota integrativa al Bilancio al 31 dicembre 2014; della relazione sulla gestione del Bilancio al 31 dicembre 2014 e della relazione dell’Organo di controllo, e ha deciso che il presidente Frattura, quale rappresentante del socio unico (la Regione Molise), li approvi nel corso dell’Assemblea di Autostrada Molise spa. Cosa ci sia di serio in questo provvedimento è difficile scovarlo, non trovando alcuna indicazione sulla volontà della Regione Molise (socio unico) di realizzare il collegamento autostradale. Che alla fine del 2013, quando Frattura ha deciso di togliere la presidenza all’ingegnere Enzo Di Gre-
Quella Volpe di Pasini alla fine si da a gambe Mai date le garanzie chieste dal giudice. L’imprenditore friuliano solo un bluff Questo Pasini è davvero una Volpe. Astutamente avrà pensato: “Sarà il Molise il mio Paese dei Balocchi?” E si è fatto un giro, annusando; poi prendendo per il naso più di un Pinocchio, tra governatore e signor assessore. Per fortuna, in (quasi) tutte le favole c’è un giudice che alla fine mette tutto a posto (si fa per dire, qui comunque la frittata è fatta; e bella grossa) e schioppetta la (il) Volpe nelle chiappe furbe. Se l’è data a gambe, infatti, il, si fa per dire, imprenditore che aveva sedotto Frattura e Facciolla. “Puntiamo e lavoriamo per la crescita, il rafforzamento e la qualità dell’intero comparto”. Era sicuro e fiducioso, il governatore, nell’estate 2014. “Il governo regionale sta portando avanti un lavoro congiunto, teso a ottimizzare e migliorare le condizioni di coltivazione della barbabietola attraverso politiche di incentivazione, con gli assessori al ramo delle Regioni Puglia, Abruzzo e Marche presso il Ministero dell’agricoltura.” Interconnesso, l’assessore. Peccato che lo fosse con le Regioni sbagliate, però. Se infatti avesse prestato orecchio a come si stava muovendo la Regione Emilia Romagna sullo stesso tema, avrebbe potuto prendere uno spunto (la creazione di una cooperativa detentrice del 51% , affiancata da una società privata di commercializzazione, al 49%), invece che per-
dere un anno e un po’ di faccia correndo dietro alla Volpe (Pasini). Un personaggio improbabile simile ad altri che evidentemente pensano al Molise come ad un villaggio di gente appena scesa dall’albero, dove andare a praticare un po’ di sano saccheggio. Come Di Palma e Di Stefano nel caso delle acquisizioni del Campobasso calcio, ad esempio. I loro piani vanno raramente a segno ma la figuraccia ce la facciamo comunque, anche soltanto per avergli dato una chance, a questi. Il caso dello Zuccherificio è emblematico, purtroppo. Della miopia e della mancanza di un vero disegno strategico nelle intenzioni di chi governa questa Regione. Come quello della GAM del resto. Anche in quel caso il partener privato, la AVI, si è rivelato inconsistente, un bluff, una clamorosa bufala. I nostri politici sarebbero disposti a farsi vendere la fontana di Trevi, pur di togliersi dagli impicci di queste società controllate. Ma si ostinano a fare annunci tanto roboanti quanto, alla luce dei fatti, tragicomici. Peccato che legati al destino di queste società ci siano anche quelli di migliaia di molisani, tra dipendenti, stagionali, indotto. La pessima gestione della filiera agroalimentare molisana è affare vecchio di decenni, non la scopriamo ora; ma ora come allora registriamo solo approssimazione, grossolanità; accompagnate,
purtroppo, da una tronfia boria da salvatori della patria che aggiunge fiele all’amaro. Facciano una telefonata, Frattura, Petraroia, Facciolla, a quelle Regioni che il sistema lo hanno fatto funzionare (l’Emilia Romagna, insistiamo). Si guardino intorno, chiedano a chi ha dato prova di saperne. Ma pensiamo proprio che non lo faranno. L’umiltà, infatti, è virtù dei grandi.
zia, era un’opera definita in tutte le sue complicate e numerose valutazioni, attestazioni, approvazioni e nullaosta. Da quella posizione tecnica e amministrativa che avrebbe consentito di procedere all’appalto del primo tronco, la Termoli – san Vittore è stata inopinatamente degradata a eventualità: quella, come abbiamo accennato, che Renzi se ne ricordi. Eventualità lontanissima. La Termoli - san Vittore infatti non è più nell’elenco delle opere strategiche. E’ una richiesta di elemosina, tra le tante, che la Regione ha confezionato al Governo di Roma (ammortizzatori sociali, cassa integrazione in deroga, revisione del decreto Balduzzi per la sanità, riconoscimento di area di crisi del distretto produttivo (?) Boiano, Isernia, Venafro). In attesa di risposta. Frattanto l’Amministratore delegato di Autostrada del Molise spa continuerà a fare compagnia al suo imperterrito mallevadore. E ad accumulare perdite d’esercizio. Senza un perché.
L’addio di Aria Food TERMOLI. Tre mesi di attese e speranze, ma alla fine la rivoluzione industriale allo Zuccherificio del Molise targata Aria Food e annunciata nel febbraio scorso da Diego Volpe Pasini non si farà. Un pomeriggio rinchiusi nello studio del notaio a Termoli per formalizzare gli adempimenti necessari al fitto d’azienda da parte del gruppo Aria Food rispetto allo Zuccherificio del Molise, oppure ad uno svincolo ormai definitivo del gruppo agroalimentare guid a t o dall’imprenditore friulano Diego Volpe Pasini. Presenti in sede notarile l’amministratore della Newco Enrico Cianciosi, lo stesso Volpe Pasini, il liquidatore Lorenzo Di Nicola e la commissaria giudiziale Mirella Mileti. Secondo indiscrezioni reperite in serata, si è andati verso un disimpegno da parte di Aria Food, che non ha messo sul piatto quelle garanzie che secondo il giudice delegato Rinaldo D’Alonzo erano condizione vincolante affinché si potesse concedere il nulla osta a questa opera-
TAaglio lto
3 1 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Primo Maggio, festa del (io) lavoro Numeri da brividi per l’occupazione molisana. Il disastro viene da lontano e ne siamo tutti colpevoli. Ci vorrà tempo Il lavoro in Molise bisogna davvero festeggiarlo! Oggi, primo Maggio, bisognerebbe davvero festeggiare quel 45% di fortunati occupati molisani che, chissà ancora per quanto, potranno portare avanti la baracca, provvedere alle famiglie, faticosamente mantenere in tutti noi la percezione di una normalità che sta, pian piano, scemando. Come l’appena menzionato tasso di occupazione, calato di un punto all’anno dal 2013, essendo da sempre oltre la linea rossa. Chi ce l’ha un lavoro, quindi (lo), deve festeggiare. Tra i ragazzi entro i 24 anni faranno festa solo 50 su cento, più o meno. L’altra metà non potrà. O Lo farà con i soldi dell’amico/a che lavora, a scrocco. Complessivamente il tasso di disoccupazione in Molise, nel primo trimestre del 2014, segna un bel 16,4%, a fronte della media nazionale inferiore di tre punti. Numeri da sudore freddo sulla schiena. Certo non è tutta una questione locale o, meglio, localistica; siamo anche noi molisani immersi in questo bagno globale (occidentale) che, dopo decenni di vacche oltraggiosamente grasse, sta cominciando inesorabilmente a pagare il conto. La crisi, la crisi. Sono sette, otto anni che non si parla d’altro. Gli Stati Uniti hanno fatto scoppiare la bolla (e i loro tycoon ne hanno tratto profitti miliardari), ma con iniezioni di risorse federali hanno ripreso a galoppare. In Europa, invece, la BCE eccelle in
Macroeconomia
Con le chiusure messe in atto, con la ‘cacciata’ dei precari e l’indotto saltato 10mila molisani senza lavoro
quelle pratiche autosoffocatorie che tanta soddisfazione danno a i cultori dell’autoerotismo. Ci strangoliamo da soli e dobbiamo anche dire che ci piace un sacco. L’irlanda, l’Argentina, la Spagna, il Portogallo, ad esempio, sono stati a lungo con un piede nella fossa ed un altro su una buccia di banana, ma con onestà e pragmatismo ne stanno venendo a capo. Purtroppo noi italiani non siamo né onesti né pragmatici; è evidente, allora, che facciamo il doppio della fatica e la metà della strada. Il Molise, poi, per stringere i cerchi dei massimi sistemi, da decenni è amministrato e gestito da una classe dirigente pigra e svogliata tanto quanto
L’ACEM a distanza di quattro mesi dagli affidamenti, esprime preoccupazione per il mancato avvio degli appalti inerenti la ricostruzione post sisma aggiudicati a dicembre 2014 per un totale di ben 160 milioni di euro e rivolge un accorato appello affinché si provveda alla stipula dei contratti ed alla consegna dei lavori. Le aspettative per il rilancio del settore edile in Regione, secondo l’Associazione, sono strettamente legate anche al riavvio dei
CAMPOBASSO. L’8 e il 9 Maggio prossimi tornerà in Molise il Segretario Generale Nazionale della CGIL Susanna Camusso per una due giorni di confronto aperto alla partecipazione di lavoratori, istituzioni e associazioni sulla necessità di rilanciare il Molise partendo da alcuni punti strategici: ricerca, innovazione e nuove politiche industriali in linea con le peculiarità del territorio regionale, e soprattutto investimenti per la prevenzione del rischio idrogeologico, per la manutenzione del territorio e per la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio edilizio; elementi questi ultimi in grado da una parte di far nascere nuovi posti di lavoro, ed all’altra di frenare la fuga dei giovani e la conseguente
tutti noi che l’abbiamo tenuta in vita dal 1963 ad oggi; con pochissime e, quindi, brillantissime eccezioni. Fino ai capolavori contemporanei. Ma la storia è un filo che si svolge, niente è estemporaneo, quasi niente casuale. Quindi per poter un giorno festeggiare davvero un primo maggio di (vero) lavoro ci vorranno anni, probabilmente lustri. Ed una generazione nuova, integra, non compromessa che ci porti fuori dalla palude in cui ci siamo cacciati con le nostre stesse mani; facendo croci nelle cabine elettorali, stringendole incautamente a chi non avremmo dovuto. Tutti noi, indistintamente. Non ci sono innocenti, questa è la verità.
Si pone subito dopo una considerazione, di natura politica e non economica. La chiusura di Ittierre, Gam e Zuccherificio, unitamente alla eliminazione dei contratti precari della Regione e delle sue articolazioni supera i confini della gestione ordinaria della macchina amministrativa regionale e si posiziona nell’area di sistema. In poche parole questa azione di repulisti ha impatti sull’intero sistema economico regionale. Nel gergo degli economisti ha un impatto macroeconomico. Facendo i conti a spanne l’azione di chiusura intrapresa da Frattura e dal suo governo cancellerà una fonte di reddito (o una speranza di reddito) per almeno 10.000 molisani, tra lavoratori diretti, loro famiglie e indotto. In una economia piccola come quella molisana 10.000 persone senza più la prospettiva di un reddito determinano immediatamente un impatto sui consumi. E l’effetto a cascata si estende, dai 10.000 cittadini iniziali a tanti altri cittadini molisani. Pensiamo ai piccoli commercianti oppure ai bar, spesso piccolissime aziende familiari che vedranno inaridirsi qualsiasi speranza di incasso quotidiano. E quindi secondo un vortice keynesiano al contrario la piccola economia molisana, già tartassata e poco efficiente si avvita in un vortice di depressione, ossia di crollo dei consumi e della produzione. Ed è qui che si affacciano tutte le nostre perplessità.
“Siano avviati i lavori della ricostruzione” L’Acem sottolinea che a 4 mesi dalla stipula dei contratti tutto è fermo cantieri della ricostruzione post sisma le cui commesse sono state affidate alla fine dello scorso anno ad imprese del posto, facendo tesoro delle esortazioni più volte espresse dall’ACEM
La Cgil non ci sta ai tagli di Frattura E in Molise torna Susanna Camusso
desertificazione dei comuni molisani. Accanto a ciò la mobilitazione è finalizzata a difendere i posti di lavoro a rischio e per questo la
CGIL continuerà a dare voce ai lavoratori delle aziende partecipate e delle società in house della regione. “Verificheremo nei prossimi giorni
- ha affermato Del Fattore - se il consiglio regionale provvederà, così come ci aspettiamo, a rimodulare le addizionali IRPEF. I primi
per una maggiore tutela dell’imprenditoria locale. “Occorre rimettere in moto la macchina della ricostruzionecommenta il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro - per cui esortiamo vivamente ad accelerare gli atti necessari per riavviare i cantieri visto che siamo ormai a maggio, mettendo da parte le preoccupazioni e tramutando le stesse in un impegno costante affinché sia data continuità ai flussi finanziari necessari per pagare i lavori”.
due scaglioni di reddito, dove è concentrato il lavoro dipendente e i redditi dei pensionati, vedono attualmente delle addizionali IRPEF troppo alte e questo per noi è inaccettabile. Infine, il Segretario Generale della CGIL Molise ha annunciato anche la nuova manifestazione unitaria con CISL e UIL che si terrà il 15 Maggio sotto la sede della giunta regionale. In quell’occasione la Triplice tornerà a chiedere con forza al governo regionale di scongiurare il taglio di centinaia di posti di lavoro precari in un momento di grave difficoltà economica e occupazionale che mette a rischio le stesse prospettive di sopravvivenza dell’autonomia regionale.
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1 maggio 2015
A Campobasso è stato presentato il movimento politico legato alla Lega Nord
“Con Salvini per rilanciare il Molise”
CAMPOBASSO. Eccellente risultato alla prima uscita pubblica a Campobasso del movimento Noi con Salvini, di mercoledì 29 aprile, non solo per la nutrita presenza di cittadini, ma anche per i contenuti. Presentata la carta dei valori, illustrata da quella che può definirsi la nuova classe politica. Grazie a Stefano De Benittis (studente universitario),”basta euro e made in Italy”. Grazie a Agostino Di Giacomo (responsabile regionale Sovranità), “fermiamo l’invasione, prima la nostra gente”. Grazie a Francesca Iafelice (studentessa universitaria), “stop allo Stato ladro, flattax e rivoluzione fiscale”. Grazie ad Alessandro Zandoli (pubblico impiego), “Giustizia, legalità e sicurezza sono un diritto”. Grazie ad Anna Perrella (operatrice sociale), “Autonomia, federalismo e rispetto per identità, famiglia e tradizione”.Grazie anche all’ottima conduzione dei lavori di Claudia Mistichelli, direttore editoriale Campo basso Insieme. Riportiamo di seguito l’intervento conclusivo del coordinatore regionale del movimento Luigi Mazzuto. “Parliamoci chiaro: la politica è saper fare delle scelte, che non sono derivate da ricatti! E le
scelte fatte in tempi non sospetti, lontano dalle tornate elettorali, come sono state le mie e saranno le nostre, a partire da questa sera con tutti voi, sono indiscutibili e scevre (o prive) di qualsiasi condizionamento. Credo, che in nostro Vice Presidente nazionale Sen Raffaele Volpi, al quale và tutta la nostra riconoscenza per l’immane lavoro svolto dalle eu-
ropee in poi, in occasione della presentazione della candidata Poli Bortone in Puglia, ha tracciato quello che potranno essere le linee guida per ricostruire il vero centro destra. In maniera chiara, richiamando il giorno dopo le prossime amministrative, regionali in testa, ed evidenziando come la scelta di campo fatta con F.I. per questa tornata,
potrà rappresentare la fase di ricostruzione dell’area moderata con l’obiettivo di costruire l’alternativa a Renzi. L’unico vero centro-destra.Noi, anche in questa regione, ci atterremo a quelle che saranno le scelte della politica nazionale. Messaggio univoco dalle Alpi a Lampedusa. La politica dei due forni non potrà in nessun modo appartenerci.
Anzi. Se non c’è chiarezza siamo pronti a correre da soli. In tutte le circostanze. Come si stà verificando in alcune situazioni locali, dove la Lega al Nord, Noi con Salvini al centro sud, presenteranno liste proprie. Il nostro obiettivo è quello di proporre soluzioni per le innumerevoli problematiche, in evidenza anche nella nostra regione. In modo chiaro, coerente e determinato, con chi ci stà, ovviamente. Noi, siamo portatori di un valore politico che riporta alla tradizione, all’essenza ed alla vera ricerca di italianità. Il modello di gestione amministrativa che portiamo nella nostra regione si rifà a regioni le cui eccellenze, per operatività ed efficienza, sono a livello a cui il Molise può sicuramente aspirare. ( Sanità, salvaguardia e promozione ambientale, politica del sociale). Vado a concludere: comunicando che a breve inizieranno le operazioni di tesseramento, con tutte le modalità che porteremo a conoscenza, partendo dai dati raccolti stasera (per chi ha voluto lasciarli) e sulle piazze in precendenza. Lavoriamo anche per dotarci di strutture sul territorio.
Dopo le richieste dei movimenti, interviene l’assessore Nagni TERMOLI. L’assessore regionale ai Lavori pubblici Pierpaolo Nagni ha concesso 10 giorni in più ai Comuni per presentare le osservazioni circa l’articolato per la costituzione dell’Ente di Governo che dovrà gestire il servizio idrico integrato. La proroga concessa da Nagni arriva dopo che era stato lo stesso presidente dell’Anci Molise, Pompilio Sciulli, ad avanzare la richiesta “considerato – si legge nella nota inviata all’assessorato regionale – che risulta necessario concedere ai sindaci la possibilità di approfondire meglio l’argo-
Il Segretario Interregionale della CISL Poste Antonio D’Alessandro, nella mattinata di oggi 29 aprile, in un incontro con i lavoratori postali della Provincia di Campobasso comunicava come la situazione in Azienda non è assolutamente rosea, l’utile in Poste Italiane S.p.A. nel 2013 era di 1005 milioni di euro, nel 2014 è sceso a 212 milioni di Euro, una perdita del 79%. Un Piano Industriale – continuava il Segretario del Abruzzo Molise Antonio D’Alessandro - che non prevede un minimo di crescita e investimenti in Azienda che preoccupa il Sindacato e tutti i lavoratori. Con questi dati e prospettive la quotazione in borsa del 40% di Poste Italiane S.p.A., inoltre il Governo potrebbe per necessità di fare cassa, essere tentato di spacchettare Poste, portando in borsa solo le parti appetibile come Poste Vita e il Bancoposta, creando una bad company, decretando la fine certa della
Molise Acque 2, prorogate le osservazioni
mento e quindi i termine del 30 aprile risulta troppo ristretto per rappresentare delle osservazioni”. Una proroga che era stata richiesta anche dai Movimenti per l’Acqua pubblica per i quali si tratta della “prima vittoria del lavoro sinergico tra Comuni e
Forum nazionale dei Movimenti per l’acqua e dei comitati molisani”. Gli stessi che oggi pomeriggio, dalle 18.30, si ritroveranno presso la chiesa del Sacro Cuore di Termoli per un incontro al quale sono stati convocati anche i primi cittadini. Sotto
la lente la possibilità, da parte del Forum che da anni sta studiando la ‘questione’ acqua pubblica, di fornire ai primi cittadini degli strumenti adeguati per comprendere la questione e attuare tutti insieme un ‘piano di intervento’
Poste, insieme riusciremo a venirne a capo La Cisl torna a denunciare la situazione esistente all’interno dell’azienda
“nostra azienda”. Questa è la sintesi di ciò che sta succedendo – precisava il Segretario della CISL Poste Antonio D’Alessandro -, questo sta creando molto nervosismo all’interno
dell’Azienda e tra i lavoratori, il fatto accaduto di recente a Milano, confronto tra lavoratori e l’Amministratore Delegato, è il riepilogo dell’assenza di prospettive, che inducono la SLP-CISL a forme di
lotte diverse, senza sciopero per adesso, ma a tutela degli interessi e dei bisogni quotidiani dei lavoratori. Proseguiamo con la campagna dei Diritti – evidenziava Antonio
D’Alessandro -, al rispetto delle regole del manuale di sicurezza dell’Ufficio Postale. Regole che se seguite alla lettera rallenteranno i processi, evidenziando le palesi contraddizioni di un’azienda che si ostina a scaricare le proprie responsabilità e inefficienze sui lavoratori. Regole che al contrario se non seguite portano a pesanti sanzioni disciplinari (in alcuni casi alla proposta di licenziamento) a carico dei lavoratori. In questo momento – concludeva Antonio D’Alessandro - è necessario muoversi con intelligenza, lasciar perdere coloro che non conoscono nemmeno il contesto e si muovono solo per provocare reazioni che non fanno nient’altro che aggravare l’ambito dei lavoratori stessi. Quindi – esortava D’Alessandro restiamo uniti, non lasciamoci tentare da falsi profeti, e insieme riusciremo a venirne a capo.
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5 1 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Intervista agli Indignati del Molise (mai fatta) Questa che pubblichiamo è una intervista mai fatta; un’intervista immaginaria, redatta nel giorno in cui anche il residuo di libertà d’espressione lasciato credere, è stato sbeffeggiato, oltraggiato, mortificato, annullato. La realtà sociale del Molise è dura da accettare. Ricorrere all’immaginarietà è parsa la soluzione possibile per restituirla nella sua precaria condizione morale a chi governa e a chi è costretto a viverla. D - Oggi 27 aprile 2015 siete presenti per presidiare i lavori del consiglio regionale convocato per l’approvazione del Bilancio R – Da due anni noi siamo quelli che cercano di far capire ai cittadini che questa classe politica ha preso per i fondelli gli elettori con false promesse e con la loro incapacità porteranno allo sfascio questa regione. Abbiamo raccolto 6mila firme per presentare una proposta di legge popolare per la riduzione dei costi della politica. Sappiamo che questi politicanti da strapazzo ci stanno prendendo in giro non portando in discussione la proposta di legge. Ma il tempo sarà galantuomo, gli eventi futuri travolgeranno questi politici incapaci D – Però Frattura rivendica che
con questo Bilancio 2015 ci saranno tagli alla spesa R – Certamente i tagli ci saranno, ovviamente nei confronti dei cittadini. Mentre i costi della politica aumenteranno. Si sono inventati la pensione ereditaria che, in effetti, è un nuovo vitalizio a carico dei contribuenti D – Insieme a voi indignati ci sono anche i lavoratori delle Aziende in
crisi, quindi, l’unione fa la forza R- Senta, mi faccia dire quello che penso. Noi oggi ci sentiamo come 4 fessi al bar, ci siamo illusi di poter far capire ai cittadini che nessuno può calpestare i diritti sacrosanti del popolo sovrano. Che chi siede nelle istituzioni deve amministrare la cosa pubblica per il bene degli amministrati e non per il tornaconto personale in modo anche arrogante.
Ma tornando all’oggetto della sua domanda, dove cavolo stanno i lavoratori delle aziende in crisi? Io vedo uno striscione dello Zuccherificio senza operai; uno strizione della Gam senza né polli né operai; questi credono che le manifestazioni basta delegarle ai famosi 4 fessi di cui sopra. Dove sono i disoccupati della Protezione civile? Della Biblioteca Albino? Della Molise Dati?
Degli edili? Della sanità? Eccetera eccetera. Però devo costatare che un gruppo dei cosiddetti lavoratori della Formazione è sull’altro lato della strada lontano dai pochi lavoratori presenti. In effetti la distinzione ci deve essere; fino ad oggi anche loro hanno goduto dei privilegi non lavorando o lavorando per qualche mese all’anno prendendo uno stipendio; nel loro intimo sperano che i privilegiati dentro le istituzioni possano trovare una soluzione per i privilegiati fuori. La verità è :“Ma chi ce lo fa fare!”. Forse Frattura conosce molto meglio di noi i molisani perciò fa quello che vuole. Siamo un popolo di servitori, cui piace strisciare per non inciampare e che fa finta di indignarsi ma sotto sotto va col cappello in mano ad elemosinare prebende dal potente. Le confesso che quasi quasi vado a fare un corso di pesca, così trascorrerò le giornate con una canna in mano e a parlare coi pesci che certamente non romperanno le palle con false promesse e false proteste. Forse altri amici faranno altre cose: chi si darà all’ippica, chi frequenterà la scuola di ballo e chi si iscriverà all’Auser. D – Ma le sembra possibile? R – Più che possibile, doveroso.
Il giudice di prima istanza ha dato ragione ai dirigenti Smargiassi, Palange, Lisella, Pavone, Di Lisa, Mastronardi e Rossi
Gli incarichi di direzione d’Area non dovuti sono stati revocati e ai ricorrenti è stato pagato il danno subito
Le carte bollate hanno avuto il loro momento di gloria, e il portafogli s’è ingrossato di 4.271,52 euro Tutto. Hanno voluto tutto quanto loro spettava, fino all’ultimo centesimo, come ha stabilitoperaltro il Tribunale di Campobasso in prima istanza. Ora però c’è da vedere cosa ne pensa il giudice d’appello. Stiamo parlando dei dirigenti regionali Luciana Smargiassi, Manlio Palange, Antonio Lisella, Nicola Pavone, Nicola Di Lisa, Emidio Vittorio Mastronardi e Vincenzo Rossi che il 3 luglio 2012 si sono rivolti al Giudice del Lavoro per ottenere l’annullamento della delibera della giunta regionale (63/2012) con la quale a Pietro Notarangelo e Gabriella Guacci era stato assegnato l’incarico di direzione d’Area, e per ottenere il risarcimento del danno. Richiesta soddisfatta con sentenza del 21 ottobre 2014 che ha annullato il conferimento degli incarichi e ha condannato l’amministrazione regionale al pagamento di 4mila euro ciascuno in favore dei ricorrenti, oltre agli interessi da calcolarsi dalla data della notifica del ri-
corso. Il giudice ha stabilito anche la rifusione delle spese di lite quantificate in 2.800 euro. La Regione Molise è anche questo: incarichi non dovuti, ricorsi, rimborsi, dirigenti formalmente inflessibili, rigorosi e rispettosi delle leggi e dei regolamenti. Capaci, come diciamo, di mettere alle corde il proprio datore di la-
voro cui non dispiace, quando gli viene fatta, di assumere decisioni di favore. Per Notarangelo e la Guacci però il cerchio della direzione d’area non s’è chiuso. Sono l’eccezione che conferma la regola. Quella che una dirigenza, un incarico, una direzione alla Regione Molise non la si nega a nessuno, se la dirigenza,
l’incarico, la direzione possono avere un buon ritorno per colui o per coloro che le hanno determinate. Tra l’altro, non sempre si trovano controparti offese che hanno la forza e il coraggio di farsi valere. La sentenza del giudice intanto è stata eseguita, vale a dire che alla Smargiassi, a Palange, a Lisella, a Pavone, a Di
Lisa, a Mastronardi e a Rossi è stato liquidato ciò che gli spettava: 4mila euro più 88,99 euro ciascuno per interessi (per complessivi 31.931,89 euro, di cui 28.000 euro per sorte capitale); e una seconda tranche di 195,23 euro (per un totale di 1.366,63 euro) quantificata a seguito della rettifica intervenuta per correggere il calcolo errato della quota interessi. Rettifica chiesta e fatta valere con un nuovo atto di precetto. Insomma, le carte bollate hanno avuto il loro meritato momento di gloria, e il portafogli dei dirigenti s’è ingrossato di 4.271,52 euro in aggiunta alla soddisfazione di veder rimessi i tasselli delle direzioni d’Area al posto giusto. Almeno in questo caso. C’è da aggiungere, però, come abbiamo accennato, che la Regione ha impugnato la sentenza di primo grado e che la prima udienza d’appello è stata fissata al 19 giugno prossimo. Secondo atto di una commedia all’italiana, in salsa regionale.
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Campobasso
1 maggio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Il 3 maggio a Torella del Sannio la premiazione conclusiva dell’undicesima edizione di “Di corsa in Molise!”
I tratturi molisani si camminano e si corrono
“Cammina Molise” ha superato le venti edizioni e ha varcato di recente anche l’Oceano Atlantico, sbarcando in Argentina I tratturi del Molise c’è chi li cammina e chi li corre. La differenza non è solo di ordine motorio, quanto economico e promozionale. Chi li cammina infatti chiede ed ottiene interventi finanziari e promozionali dalla Regione; chi li corre, nisba, o poca roba. Importante, però, è che i tratturi siano in qualche modo “vissuti”. Anche se molta parte di essi è andata perduta, aggredita dall’uomo che l’ha destinata alla coltivazione e, purtroppo, alla speculazione edilizia. Comunque manomessa, favorita dalla carenza di una saggia politica di conservazione e di valorizzazione. L’interesse turistico (con “Cammina Molise”) e l’interesse sportivo, con la gara podistica nazionale “Di corsa in Molise! Gara a tappe sui tratturi del Molise” organizzata dalla Promosport Borgo
Molisano di Stefano Ciallella, un campione della corsa campestre italiana e un vanto per il Molise, concorrono utilmente alla conoscenza della bellezza e della suggestione che si vivono scarpinando queste “autostrade del Medioevo” (Natalino Paone). “Cammina Molise” ha superato le venti edizioni e ha varcato di recente anche l’Oceano Atlantico, sbarcando in Argentina; “Di corsa in Molise” il 3 maggio, a Torella del Sannio, celebra l’undicesima edizione e procede alle premiazioni dei concorrenti. Entrambi gli eventi, sebbene con differenti dotazioni e disponibilità, sebbene uno marcatamente a carattere turistico, e l’altro marcatamente a carattere sportivo, vanno annoverati tra le cose cui gli enti territoriali dovrebbero dedicare maggiore attenzione e sostegno.
Hashish, arrestato un giovane Operazione dei Carabinieri a Petrella Tifernina che hanno rinvenuto la sostanza stupefacente PETRELLA TIFERNINA. Il secondo arresto eseguito dall’Arma frentana, invece, è scaturito a seguito di una mirata perquisizione domiciliare, svolta per riscontrare alcune informazioni acquisite. In questo caso hanno operato i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di Petrella Tifernina che hanno proceduto sempre nei confronti di un italiano (P.F., classe ’76).
L’esito è stato il rinvenimento, nella casa dell’uomo, di quattro panetti da circa cento grammi ciascuno di sostanza stupefacente del tipo “hascisc”, oltre che del classico bilancino elettronico di precisione. Avuto il riscontro, egli è stato sottoposto ad arresto in flagranza e, a sua volta, condotto presso la già menzionata Casa Circondariale, mentre la sostanza ed il bilancino sono stati sequestrati.
Oggi, Museo Palazzo Pistilli aperto La struttura ospiterà una mostra sulla Prima Guerra Mondiale e continuerà ad essere aperta CAMPOBASSO. Il Museo Palazzo Pistilli a Campobasso è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì su richiesta o prenotazione, la domenica e i giorni festivi con orario 9.00-13.00 e 15.00-19.00. A partire da giovedì 30 aprile, e successivamente per tutti i giorni feriali di martedì e giovedì, fino a giovedì 16 luglio 2015 garantirà il servizio al pubblico dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Un’occasione per visitare la collezione d’arte di Michele Praitano che comprende oltre a dipinti e disegni anche sculture in marmo e bronzo. La raccolta completa è una testimonianza della sua passione artistica come passione civile di oltre cinquant’anni di ricerca in Italia e all’estero fruibile dai cittadini molisani e dai visitatori italiani e stranieri
In Prefettura le Stelle al Merito Tradizionale appuntamento il 1 maggio a Campobasso al Palazzo di governo CAMPOBASSO. Oggi., alle ore 11.00, presso il Palazzo del Governo, avrà luogo la cerimonia per la consegna delle decorazioni della “Stella al Merito del Lavoro” e dei relativi brevetti. Per il 2015 sono stati insigniti della prestigiosa ed ambita onorificenza, per particolari benemerenze acquisite nel corso dell’attività lavorativa, i Signori: Luigi CANTORO residente a Termoli Schindler S.p.A- Termoli Nino CASCIANO residente ad Agnone Poste Italiane S.p.A - Agnone
Carmelina FELICE residente a Campobasso UnipolSai Assicurazioni S.p.A – Campobasso Mario GRIGUOLI residente a Trivento Enel Distribuzione S.p.A. - Campobasso Salvatore LEONARDO residente a Campobasso Telecom Italia S.p.A. – Campobasso Liberato TAMBURRO residente a Campobasso Enel Distribuzione S.p.A. - Campobasso
Campobasso
7 1 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
L’Intergruppo comunale (Udc –Popolari per l’Italia e Centro democratico) contro l’assessore all’urbanistica sul Piano Casa
Caso aperto
Come far capire a quella parte del Pd che si considera depositaria del potere di decidere nel senso voluto, che i tempi sono cambiati L’intergruppo (Udc – Popolarti per l’Italia e Centro democratico) di recente formazione a Palazzo san Giorgio, ha dato un primo segnale forte della volontà e della capacità di determinare una profonda innovazione di metodo di gestione della cosa pubblica e di confronto politico all’interno della maggioranza. In un documento firmato dai capigruppo Michele Ambrosio (Udc), Lino Colarusso (Popolari per l’Italia) ed Elio Madonna (Centro democratico), una durissima reprimenda all’indirizzo dell’assessore all’urbanistica Bibiana Chierchia e, di riflesso, a quella parte della maggioranza che non avverte il bisogno di essere consultata, di essere partecipe, di essere coinvolta
quantomeno sulle questioni di maggiore incidenza politica e amministrativa. In causa il comportamento dell’assessore all’urbanistica che sulla delicatissima questione relativa al nuovo Piano Casa varato dalla Regione a metà aprile, ha fatto tutto di testa sua. Ovvero, ha omesso di coinvolgere il gruppo di maggioranza e la commissione consiliare che tratta delle questioni urbanistiche come avrebbe dovuto per statuto e regolamento, ma soprattutto per dovere e sensibilità politica. Il Piano Casa: provvedimento regionale che fagocita e comprime l’autonomia decisionale delle amministrazioni locali, indotte piegarsi alla visione permissivista degli speculatori edilizi e degli or-
dini professionali. Provvedimento sul quale almeno il comune di Campobasso avrebbe dovuto preventivamente discutere e, se del caso, sollevare obiezioni o dare suggerimenti. Cosa che, stando alla nota dell’Intergruppo, l’assessore Chierchia non ha fatto. Uno schema decisionale verticistico che contrasta con i principi basilari di collegialità, confronto e condivisione (oltre che di trasparenza), e che perpetua il centralismo democratico di antica memoria e una vetera concezione ideologica. Comportamento che i consiglieri comunali di Udc, Popolari per l’Italia e del Centro democratico qualificano senza mezzi termini scorretto, “non solo verso i livelli istituzionali del comune,
quanto nel rapporto interno alle forze politiche di minoranza e maggioranza, e dell’intero consiglio comunale, unico organo deputato al governo del territorio, in grado di rappresentare alla Regione Molise la posizione dell’assise sull’argomento”. La reazione dell’intergruppo è dovuta al fatto che solo ieri è venuto a conoscenza che l’amministrazione comunale, tramite l’assessore all’urbanistica, ancorché autonomamente, aveva presentato osservazioni al Piano Casa in sede di audizione dei comuni da parte della commissione regionale. Osservazioni frutto del pensiero e delle valutazioni (autonome) dell’assessore che si sa essere profondamente legata al duo
Ciocca/Frattura, che del Piano Casa sono gli ispiratori. Osservazioni – dicono Ambrosio, Colarusso e Madonna - mai discusse all’interno della maggioranza per una valutazione tecnica e per la condivisione politica, né nella competente commissione consiliare, nonostante la rilevanza del tema e le sollecitazioni al sindaco e all’assessore a discuterne. Il caso è stato aperto. Riteniamo farà capire a quella parte del Pd che si considera depositaria del potere di decidere nel senso voluto, che i tempi sono cambiati. Sicuramente in meglio sul piano della condivisione e della partecipazione democratiche. Dardo
Dal prossimo anno Campobasso avrà una Piazza titolata al Primo Maggio Campobasso come tutte le città d’Italia avrà una Piazza titolata alla ricorrenza del Primo Maggio, festa dei lavoratori. L’avrà in quanto la proposta avanzata nel marzo 2011 dal consigliere Michele Ambrosio ha trovato conferma nel piano triennale delle opere pubbliche,
con l’inserimento della scheda progettuale a valere sul 2015, per uno stanziamento di 150.000 euro. Individuato anche lo spazio che renderà onore a tutte le categorie di lavoratori e a tutte le tipologie di lavoro. Si tratta dell’area corrispondente all’ampia rotatoria che ordina
la confluenza delle Vie De Capoa, Falcione, Giovannitti e Molinari nella zona industriale di Colle delle Api. Il sito verrà preventivamente sistemato e attrezzato per il corretto deflusso veicolare e pedonale, oltre che arredato in modo da rappresentare degnamente la destinazione e
la titolazione, non esclusa l’installazione di opere artistiche che esaltino il lavoro e, perché no, l’emigrazione. La notizia merita di essere celebrata in concomitanza del Primo Maggio malgrado l’assenza di una Piazza che lo ricordi. Dal prossimo anno non più.
Siti danneggiati dal maltempo, domenica la riapertura Il Comune di Campobasso ha stabilito la data per consentire ai cittadini di usufruire degli spazi verdi Campobasso. Con ordinanza sindacale n.12 del 30.042015, a far data da domenica 3 maggio, vengono riaperti al pubblico i seguenti siti ubicati nel territorio di Campo-
basso: la Villa comunale “De Capoa”,la Pineta di San Giovannello e il parco di Via Campania. Con ordinanza n10/2015, infatti, a causa di una situazione di pericolo
dovuta alla eccezionale ondata di maltempo, si inibiva l’accesso al pubblico dei suddetti siti. In particolare nella Villa “De Capoa” sono stati fatti oltre ai la-
vori di messa in sicurezza, anche lavori di sistemazione dei viali, potatura degli alberi e delle siepi in modo da restituire il Parco ai cittadini in maniera adeguata alla sua importanza. Con l’occasione della riapertura
della Villa “De Capoa”, Domenica 3 maggio 2015, a partire dalle ore 11,00 l’Assessorato alla cultura di questo Comune ha organizzato nella detta Villa, un concerto con la collaborazione del Conservatorio “Perosi” di Campobasso.
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Isernia
Tutto quello che gli altri non dicono
1 maggio 2015
senza alcun finanziamento pubblico
Ittierre, ancora timori
Stanno per scadere i termini per salvare il concordato in continuità iSernia. Giungono altre tre offerte per la Oti-Ittierre. Eppure, i timori sono ancora fortissimi: il tempo per salvare il concordato in continuità sta per terminare. Entro la prossima settimana scadranno i termini per l’offerta del fondo Ikf, a meno di un’ulteriore proroga (e sarebbe la terza nel giro di poche settimane). Accanto a questa proposta, resta in piedi una seconda opzione, sempre legata a un fondo (Europa Investimenti). Nelle ultime ore arrivano anche altre
novità. Massimo Calugi, patron della Missardi, la prossima settimana sarà a Isernia per incontrare sindacati e istituzioni a cui sottoporrà una bozza di piano industriale: 50 dipendenti in fase di start up che dovrebbero moltiplicarsi nel giro di due anni. Torna in auge anche il nome di Italo Dossi: stando alle indiscrezioni che circolano con insistenza nel mondo del tessile isernino, il patron della Max Com-
pany, dopo aver salutato il Molise in modo burrascoso qualche settimana fa, potrebbe ugualmente decidere di investire a Isernia . Il terzo imprenditore che potrebbe atterrare sul territorio isernino è Casini, proprietario di una maglieria a Reggio Emilia il quale avrebbe già opzionato l’incubatore d’imprese di Pettoranello per avviare un’attività imprenditoriale dedicata al mondo dell’alta moda con una ventina di lavoratori.
“Il Piano è contro gli interessi della città” Sono 130 i cittadini di Agnone che hanno impugnato al Tar il nuovo Piano urbanistico aGnone – Le forze economiche della cittadina impugnano l’adozione del nuovo Piano regolatore generale (Prg) e ricorrono al Tar Molise. Chiesto l’annullamento delle delibere con cui l’amministrazione comunale di Agnone ha approvato il Piano regolatore. Tra le motivazioni del ricorso il fatto che il nuovo strumento urbanistico andrebbe contro l’interesse collettivo del paese. Centotrenta i cittadini tra imprenditori, artigiani, commercianti e lavoratori di aziende, che hanno sottoscritto il documento depositato al Tribunale amministrativo regionale il 27 aprile scorso. Cosa prevede il Prg e cosa vorrebbero gli imprenditori – Così come adottato dall’amministrazione comunale, il Prg – scrivono i ricorrenti – prevede quattro svincoli di accesso al paese nella sola zona nord-ovest di Agnone tra cui, in particolare, due nuovi ingressi: uno dalla zona San Lorenzo al viale Vittorio Veneto, l’altro dalla zona San Lorenzo a via Giovanni Ionata, in corrispondenza dell’ingresso del cimitero. Tale soluzione penalizza fortemente la zona centrale di Agnone e l’area artigianale – proseguono – sulle quali fino ad oggi si è investito, essendone stato piani-
ficato programmaticamente lo sviluppo, ma che con il nuovo Prg sarebbero danneggiate economicamente e anche dal punto di vista sociale. Il piano regolatore prevede infatti quattro accessi nella zona nord-ovest e solo uno nella zona di “Agnone centro”: un accesso peraltro tortuoso, lungo, con una carreggiata sempre più stretta, con salite e discese, con curve strozzate e difficilmente percorribile soprattutto dagli autocarri e dagli autobus. Eppure,Via Aquilonia – sottolineano i 130 firmatari del ricorso – ha da sempre rappresentato l’asse viario più importante, essendo la strada più trafficata, percorsa anche dagli autobus, che negli anni ha visto la nascita di diverse attività commerciali. L’unica via di accesso tracciata nel PRG per questa parte della città non è affatto agevole e dunque pregiudica non solo il traffico commerciale, ma anche quello diretto all’area artigianale, per la quale non sono state previste altre infrastrutture di accesso diretto. Appelli inascoltati - Già nello scorso ottobre – chiariscono – dopo la prima adozione del nuovo piano regolatore, alcuni dei firmatari del ricorso al Tar avevano pre-
sentato al Comune un’osservazione (così come previsto dalla normativa in materia) in cui proponevano una soluzione diversa per l’accesso ad Agnone centro, con un progetto di realizzazione diverso che prevedeva una strada dritta, larga e senza particolari pendenze. Ma l’amministrazione l’ha respinta, salvo in una piccola parte, senza dare alcuna motivazione. Oggi i ricorrenti chiedono di annullare i provvedimenti comunali, per evitare la costruzione di strade che siano a beneficio solo di pochi, contro l’interesse collettivo. In particolare, si chiede ancora una volta all’amministrazione di adottare la soluzione tecnica già suggerita nell’osservazione presentata ad ottobre per facilitare l’accesso alla zona più popolata a livello commerciale ed imprenditoriale del paese, eliminando anche i due svincoli aggiuntivi previsti nell’area nord-ovest, che tra l’altro porterebbero alla cementificazione della zona San Lorenzo (dove c’è un’area archeologica!) e inciderebbero sul viale del cimitero, dove ci sono alberi secolari, croci e lapidi di soldati agnonesi morti durante i conflitti mondiali.
Castel del Giudice premiato per la qualità del paesaggio Gli amministratori del piccolo centro hanno ricevuto l’attestazione dal Ministero l Consiglio d’Europa, in esecuzione dell’art.11 della Convenzione Europea del Paesaggio, ha indetto un “Premio del Paesaggio”, quest’anno alla sua quarta edizione, da assegnare ai progetti ritenuti esemplari per la sua tutela e la sua valorizzazione. Allo scopo di individuare la candidatura italiana al Premio, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) ha attivato, come per le precedenti edizioni, una procedura concorsuale per la ricognizione delle azioni esemplari svolte nel territorio nazionale: una Commissione, appositamente istituita con la partecipazione di esperti della materia, ha selezionato, tra le proposte pervenute, quella destinata a rappresentare l’Italia a Strasburgo. L’esperienza del “Parco dei Paduli”, in provincia di Lecce, è stata individuata quale candidatura italiana per l’originalità, l’articolazione e l’incisività delle azioni che ne hanno caratterizzato lo sviluppo. La documentazione acquisita dal Ministero in occasione della procedura di selezione della Candidatura, costituisce inoltre una preziosa ricognizione di politiche e pratiche virtuose attuate nel territorio nazionale, tutte dimostrative di quanto sia diffusamente espresso dalle comunità locali il bisogno di riconoscersi nei luoghi di appartenenza e di come la qualità del Paesaggio, adeguatamente perseguita, possa offrire nuove e significative opportunità di sviluppo: tra i progetti pervenuti, tutti ritenuti meritevoli di grande attenzione, il Ministero ha operato una selezione individuando quelli
di particolare qualità, per i quali sono consegnati speciali attestati e riconoscimenti nel corso di una cerimonia che ha avuto luogo il 28 aprile a Roma, presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, alla presenza del Sottosegretario di Stato On. Ilaria Borletti Buitoni, del Direttore Generale del Ministero Arch. Francesco Scoppola e del Capo di Gabinetto del Ministero On. Giampaolo D’Andrea. Fra questi, è stato premiata la “Fabbrica in comune”, del Comune
di Castel del Giudice, in provincia d’Isernia. Al piccolo comune altomolisano, rappresentato dal Sindaco Lino GENTILE, dal Vice Sindaco Claudio Cenci e dal Tecnico Comunale Rosita Levrieri, è stata consegnata una attestazione speciale in cui viene esplicitata l’apprezzamento del Ministero per la qualità del lavoro svolto ai fini della tutela e della valorizzazione del patrimonio paesaggistico italiano. Il progetto, si legge nella motivazione, è stato “selezionato per la capacità di mettere a sistema entro un piccolo borgo il recupero edilizio, con l’acquisizione e la rifunzionalizzazione di immobili rurali in stato di abbandono e organizzando in essi un ‘albergo diffuso’ capace di accogliere fino a 150 ospiti. All’iniziativa, portata avanti dall’amministrazione comunale e da alcuni imprenditori , si aggiunge il recupero di 50 ettari di terreno in stato di abbandono, riconvertito per la produzione di mele biologiche, che integra i redditi agricoli dei proprietari. La capacità di azioni collettive coordinate ha contribuito negli anni a valorizzare il territorio e l’economia locale, mettendo in pratica la partecipazione diretta dei cittadini”. L’Amministrazione comunale di Castel del Giudice esprime viva soddisfazione per quest’ulteriore riconoscimento che premia l’iniziativa e il lavoro della comunità locale impegnata ormai da quasi un ventennio per la rigenerazione del tessuto sociale ed economico del luogo, nel rispetto rigoroso del paesaggio e della sostenibilità ambientale.
Taglia abusivamente un albero monumentale: uomo denunciato dalla Forestale
San Pietro avellana – È accaduto nell’alto Molise, un’aerea di notevole pregio naturalistico e paesaggistico, più precisamente nel comune di San Pietro Avellana in località “Piana Fusaro”. In un giorno di ordinaria attività operativa finalizzata al contrasto degli illeciti ambientali una pattuglia di forestali del locale Comando stazione ha notato, già a notevole distanza, l’assenza di una grossa quercia che ben caratterizzava quell’area per la sua maestosità. I forestali si sono portati immediatamente sul posto dove era radicato il “patriarca verde” e hanno verificato con molta amarezza che ne rimaneva solo la ceppaia, accuratamente mascherata da una notevole quantità di ramaglie abbandonate sul posto. Da alcuni elementi è stato possibile desumere che il taglio era stato
eseguito il giorno precedente. Le indagini sono state avviate nell’immediatezza e nel giro di poche ore è stato ascoltato dagli agenti il proprietario del terreno, il quale ha riferito spontaneamente di aver abbattuto la quercia in questione. L’uomo residente in Roma, ma oriundo di San Pietro Avellana, ha anche precisato di ignorare che sull’albero gravava il vincolo paesaggistico e che ne era vietato rigorosamente l’abbattimento. In ogni modo, avendo il fatto rilevanza penale, l’uomo è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Isernia. Dal Comando provinciale di Isernia fanno sapere che il CFS effettua costantemente un monitoraggio su tutti gli alberi monumentali
presenti in provincia, la maggior parte dei quali è anche cartografata, ciò per prevenire e reprimere comportamenti che possano dan-
neggiarli, ma anche per verificare il loro stato sanitario, giacché i vecchi alberi sono più soggetti alle fitopatologie.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
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Termoli
1 maggio 2015
Il Consiglio approva il Bilancio Le opposizioni non partecipano al voto. Sotto accusa le consulenze TERMOLI. Un minuto di silenzio per le vittime del catastrofico terremoto in Nepal e per coloro che hanno perso la vita in mare sull’ennesimo barcone ha avviato la sessione del Consiglio comunale del 30 aprile. Al centro delle discussioni l’approvazione del bilancio consuntivo 2014. Sono sedici i milioni di euro che il Comune vanta in avanzo di cui 11 rintracciabili quali fondi di svalutazione crediti; secondo quanto reso noto dall’assessore al bilancio Vincenzo Ferrazzano, l’Ente comunale avrebbe asciugato le spese abbassandone l’influenza sui cittadini con conti più che positivi. Circa 800mila euro le somme risparmiate per i costi di personale e superiori le entrate sulle tasse rispetto alla Giunta Di Brino (anno 2013). Diminuisce intanto il fondo di solidarietà mentre tutti d’accordo sulla ottima condotta in commissione della questione da parte di Oscar Scurti. Il primo a intervenire è Nicola Di Michele che critica le spese relative al personale che tra Petrosino, Macchiagodena e Fauzia (dirigente, responsabile cultura e addetto stampa) superano le 80mila euro l’anno. Questo si contrapporrebbe direttamente alle dichiarazioni del bilancio è che, se è vero che ci sarebbe un risparmio, questo sarebbe da rintracciare nel pensionamento e nelle mancate assunzioni e non nel reale risparmio. Inoltre, lo stesso Di Michele espone il proprio scetticismo circa gli 11milioni di debito da parte della Edison e non considera i nove milioni che Pappalepore avrebbe chiesto alla stessa città di Ter-
moli. “Ferrazzano non si glori”, ha concluso Di Michele evidenziando il suo votare contrario al bilancio. “Diciamo le cose come stanno – ha aggiunto – io ho presentato una interrogazione il 14 aprile sulla questione della dirigente al settore finanze; un atto per il quale ho avuto risposta, o meglio, giustifica, in appena 48 ore. Allora io chiedo perché mai a questa interrogazione sono stato risposto mentre alle altre no?”. Gli segue Antonio Di Brino che afferma: “Il risultato odierno è frutto di una riduzione della spesa avviata già da me quattro anni fa. Avevamo circa 8milioni di possibile scoperto con altri duemilioni e poco più pignorati alle Poste a seguito della vicenda Torno datata addirittura agli anni ’90. Noi cosa abbiamo fatto? Abbiamo ridotto gradualmente da 14 a 4 i dirigenti e messo in liquidazione società quali la Tua, abbiamo risolto dei contenziosi
(vedi quello del parcheggio a Sant’Antonio che oggi si può fare ma in realtà è tutto merito nostro) e se oggi abbiamo otto milioni di fondo cassa e un salvadanaio rispettoso è anche merito mio per cui rivendico questo risultato. Partendo da questo, vorrei dire che sì, i conti paiono buoni, ma attenzione: “avete aumentato le tasse a tutti i cittadini”. “Questa amministrazione dovrà stare attenta – ha aggiunto l’ex sindaco – in quanto le due classiche bucce di banana potrebbero essere quella dell’avvocato Pappalepore, anche se sostengo l’ipotesi che la richiesta sia enorme e quella dell’Edison. Questa è una situazione delicata e cruciale”. Di Brino si esprimerà in modo contrario all’approvazione del bilancio mentre, Michele Marone, in un breve intervento che ha inteso esprimere il proprio scetticismo, ha evidenziato il suo non partecipare in
alcun modo al voto. Daniele Paradisi, criticando “i tempi di consegna della documentazione completa anche ai revisori contabili” ha dichiarato di non partecipare al voto. Completa poi il suo intervento, Di Brino, che afferma: “Qui esiste un problema di procedura perché, come diceva Marone, qui c’è il mancato rispetto dei tempi previsti sia dal Tuel che dal regolamento di contabilità approvato dal commissario prefettizio. Problema che ho sollevato in commissione fin da quando è stata consegnata la documentazione che è arrivata a scaglioni. Il 9 aprile la Giunta si riunisce e approva la delibera 78 con il bilancio consuntivo. Il 10 aprile la presidente invia tutto ma il collegio dei revisori approva e dà la relazione sul bilancio. Sarete dei superman per leggere tutti questi fascicoli. Il regolamento di contabilità
all’articolo 65 stabilisce che cinque giorni dopo l’approvazione in giunta ci deve essere la consegna dei documenti ai revisori che hanno 20 giorni per consegnare la documentazione. Entro 25 giorni ai consiglieri e poi consiglio. Ammesso che la giunta avesse deliberato il 5 marzo, il 10 ai revisori dei conti, il 30 marzo i revisori rilasciano la relazione, il 4 aprile la documentazione nelle mani dei consiglieri. Bilancio illegittimo e faremo la nostra parte perché lo dobbiamo alla cittadinanza”. Per la maggioranza parla Di Campi che afferma, rivolgendosi alla minoranza: “anche attraverso i pareri e gli interventi della minoranza possiamo dire che la cittadinanza non ha avuto danni da questi presunti inadempimenti; è così perchè altrimenti avreste riportato puntualmente delle omissioni e delle contrazioni di spesa che andavano a danneggiare il funzionamento e l’erogazione dei servizi che conoscete meglio di me. Di questo ne prendiamo atto perché anche gli interventi degli altri autorevoli consiglieri sono stati impostati sul mancato rispetto dei tempi tecnici. Un aspetto formale per il quale se c’è stato qualche ritardo ne prendiamo atto, perché siamo qui per cercare di migliorare la città. La riduzione di personale ha influito anche sull’efficienza del settore che con forza lavoro ridotte non è riuscito ad andare bene dietro al rispetto dei tempi nelle loro date stringenti e scadenze perentorie”. Evidenzia invece “la giusta e perentoria risposta data alla cittadinanza” il consigliere Di Giovine. Segue l’abbandono dell’aula da parte della minoranza che, a questo punto, ha inteso non partecipare al voto.
L’Azalea della ricerca in piazza In occasione della Festa della Mamma la raccolta di fondi per i progetti contro i tumori femminili TERMOLI. Anche a Termoli arriverà l’Azalea della Ricerca. Il 10 maggio, infatti, in tutte le principali piazze italiane i volontari dell’associazione saranno, infatti, impegnati a raccogliere fondi per finanziare e sostenere i progetti di ricerca contro i tumori femminili. Per promuovere quest’iniziativa sul sitowww.lafestadellamamma.it è stato realizzato LoveCoupon. Con pochi click sarà possibile realizzare un biglietto d’auguri davvero speciale. Basta registrarsi al sito, scegliere il coupon che più ci piace tra i diversi proposti, personalizzarlo e inviarlo via mail, condividerlo sui social o stamparlo in modo da consegnarlo personalmente alla mamma.
Vi scrivo quindi per chiedere un vostro gentile contributo, quello di aiutarci a promuovere sul vostro sito l’iniziativaLoveCoupon e l’evento nelle piazze “l’Azalea della ricerca”. Siamo a vostra disposizione per offrire tutte le informazioni necessarie nel caso in cui foste interessati a scrivere sul sito un articolo con all’interno un link al sitohttp://www.lafestadellamamma.it/lovecoupon/ Nel caso sia necessario, siamo anche disponibili a fornire direttamente articoli originali anche sotto forma di guest posting , redatti secondo le vostre indicazioni e con all’interno il numero massimo di link da voi indicato.
Prima carovana di Viandando La manifestazione oggi primo maggio con partenza da Larino LARINO. Oggi, con partenza a Larino alle ore 9,00 da Piazza Monumento, prenderà il via la “Prima Carovana di Viandando”. La carovana vedrà la partecipazione di cicloamatori di Larino e dei soci “Vespa club”, “PigRider’sMotoclub” e “Club Fiat 500” di Larino. Il percorso della Carovana sarà: LARINO, PALATA, ACQUAVIVA COLLECROCI, GUARDIALFIERA e ritorno a LARINO.
L’iniziativa è stata organizzata dal Presidio di LIBERA Larino nell’ambito del progetto “Migranti e Migrati” dell’Associazione VIANDANDO per sensibilizzare le popolazioni sulle problematiche riferite ai temi della migrazione, dell’accoglienza e a tutto ciò che essa comporta. Il 28 marzo scorso, dal Molise, dall’Istituto omnicomprensivo “Carriero” di Campomarino, si è dato
inizio alla raccolta di “#12000km in bici” - ma non solo – con la partenza di Gaia Ferrara dell’Associazione viandando che tuttora sta attraversando le regioni italiane. Ai chilometri che percorre Gaia verranno sommati i chilometri percorsi con iniziative analoghe nelle diverse regioni. Sul sito di Viandando tutte le notizie sul progetto in corso. “Migranti e Migrati” è la campagna
di Viandando che affronta uno dei temi più sentiti ed attuali nel nostro paese. Punta ad avvicinare l’universo dei migranti a quello delle comunità che li accolgono, contribuendo alla formazione del tessuto sociale tramite un’azione sostenuta da cinque pilastri: Memoria, Denuncia, Informazione e Cultura, Responsabilità, Partecipazione alla costruzione del futuro. Articolato in 6 progetti “Migranti e Migrati”
nasce per promuovere l’informazione e la conoscenza, facilitare il confronto ed il dibattito costruttivo, aumentare la consapevolezza riguardo al fenomeno della migrazione: puntiamo alla presa di posizione, ripartendo dalla dignità e dai diritti delle persone che del fenomeno sono protagoniste (quindi noi tutti), per formulare istanze da sottoporre ai governanti.”
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Termoli
1 maggio 2015
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
In Consiglio il grillino infilato nel Gruppo Misto Il consigliere Di TERMOLI. La notizia è “bella fresca” e vede Nicola Di Michele denunciare a Termolionline.it, il fattop che il simbolo del Movimento 5 stelle non sarà più utilizzabile da lui all’interno delle comunicazioni. Questo perché “il presidente del consiglio comunale all’inizio della legislatura ha definito i gruppi consiliari e il rappresentante eletto del MoVimento 5Stelle è stato messo nel gruppo misto”. Un’azione “naturale” e quasi “automatica” che ha sì spiazzato Di Michele ma lo ha anche visto confermare: “Abbiamo dovuto accettare perché anche il Prefetto ha ribadito questa interpretazione e abbiamo continuato a lavorare come sempre in questi mesi. Quindici giorni fa, su richiesta di un membro di una commissione, il Presidente ha scritto una comunicazione urgente dove ci dice che il simbolo del MoVimento 5 Stelle non doveva essere più presente in consiglio comunale e che il consigliere Di Mi-
chele doveva scrivere e presentare le proprie istanze come appartenente al gruppo misto. Ho contestato subito la sua decisione perché dopo essere stato votato da quasi 2500 persone mi pareva assurdo che non ci fosse la rappresentanza del Movimento 5Stelle, ma questo non ci obbliga a non lavorare anzi, continueremo a farlo spinti dalla trasparenza e l’onestà che ci contraddistingue”.
E parlando appunto dei lavori posti in essere Di Michele conferma: “abbiamo fatto due interrogazioni, quella sulla dirigente Cravero (alla quale il sindaco ha risposto in due giorni, cosa assolutamente strana perché decine e decine di interrogazioni presentate dalla minoranza sono ancora in attesa di risposta addirittura siamo costretti a trasformarle in interpellanze) e una ulteriore, come già fatto al-
l’inizio della legislatura, sul super consulente Petrosino che continua a incassare 3660 euro al mese. Noi continueremo a scrivere queste cose ma il Sindaco preferisce andare nelle fiaccolate negli altri paesi ma non affrontare i problemi che attanagliano questa città. Siamo veramente costernati e delusi da questo comportamento e stigmatizzeremo per tutte quelle che sono le nostre possibilità questo modo di
fare”. Condivide poi una sorta di critica a circa un anno dall’amministrazione Sbrocca ed afferma: “dal punto di vista della minoranza, credo che sia andato tutto bene perché non ci fermiamo davanti al nulla, ma guardatevi in giro: non credo che ci siano delle novità assolute per quello che riguarda Termoli e i cittadini. Anzi, credo che ci sia stato un passo indietro anche grave rispetto a quello che avevamo prima”. Conclude poi con un pensiero sulla “conquista” in Regione dei fondi per il Reddito di Cittadinanza ed afferma: “siamo felicissimi perché due consiglieri regionali Patrizia Manzo e Antonio Federico sono riusciti nell’intento di tutto il MoVimento 5Stelle anche nazionale vuol dire che il buon senso a volte premia e la nostra caparbietà porta a benefici per i cittadini se continuiamo sull’altra strada anche gli altri amministratori capiscono quali sono le azioni vere e di trasparenza che portiamo avanti”.
“Meglio in carcere che con mia moglie” Un uomo ai domiciliari litiga con la consorte e si costituisce ai Carabinieri LARINO. Nel quadro di attività di controllo e mirate operazioni di p.g. effettuate nel Basso Molise in prossimità del ponte del 1° maggio, negli ultimi giorni sono stati eseguiti
due arresti da parte di comandi dipendenti dalla Compagnia Carabinieri di Larino. Il primo ha riguardato un cittadino italiano (R.G., classe ’82), per il delitto di evasione.
Particolare il contesto in cui l’atto è maturato. L’uomo, già ristretto agli arresti domiciliari, ha riferito di aver avuto significativi alterchi con la propria consorte e, in ragione
di ciò, di essere volontariamente uscito dalla propria abitazione per recarsi presso la Stazione di Larino. I militari, per quanto sorpresi dalla singolare situazione, hanno preso
atto dell’illecito costituito dall’essersi ampiamente allontanato dal luogo di detenzione, e lo hanno sottoposto ad arresto. Ora si trova ristretto presso la Casa Circondariale di Larino.
Carresi sì, ma con altra gara La continuità della tradizionale corsa potrà aversi ma senza violenza sugli animali TERMOLI. L’avvocato Antonio De Michele ha evidenziato alcuni passaggi dell’ordinanza di diniego con cui il gip del Tribunale di Larino Roberto Cappitelli ha confermato il sequestro preventivo dei 20 carri e dei 126 capi tra bovini ed equini, imponendo di fatto lo stop alle Carresi. “La continuità nella disputa delle Carresi necessariamente dovrà transitare, attraverso l’adeguamento delle modalità di disputa delle gare – senza per questo snaturarne il contenuto, storia e rilevanza dal punto di vista sociale culturale e religioso – ai principi sopra indicati in tema di procurata idoneità delle superfici di percorso, di eliminazione di qualsivoglia trattamento sanitario e di eli-
sione della utilizzazione di strumenti atti a ledere la fisicità degli animali impiegati (ben essendo possibile a questo ultimo riguardo stimolare l’animale attraverso metodi non violenti). Intanto, è stata fissata nel prossimo 5 maggio la data dell’udienza in tema dello svolgimento delle Carresi. Al centro del dibattito il sequestro preventivo di oltre 120 animali (tra buoi e cavalli) e i 20 carri delle carresi di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone. Data storica, invece, quella di ieri perché per la prima volta la comunità di San Martino in Pensilis ha festeggiato San Leo senza la Carrese ma solo attraverso la Solenne celebrazione
eucaristica e la benedizione nel sacrato da parte del parroco don Nicola Mattia.
Amarezza e delusione in paese, ma dopo i disordini della giornata di ieri, postumi appunto all’ufficialità
delle disposizioni del Gip, non si registrano particolari segnali di contestazione.
Dead Letters......Termoli 1 Maggio “In risposta a una mia inserzione, un bel mattino mi trovai sulla soglia dell’ufficio- si era d’estate e la porta restava aperta- un giovane immobile. Ancora adesso rivedo quella figura, così sbiadita nel suo decoro, miserabile nella sua rispettabilità, così disperata nella sua solitudine.....” Bartleby, lo scrivano, il prota-
gonista dell’anonima opera di Melville, conosciuto meglio come autore di Moby Dick. Quel giovane aspira a un posto di scrivano, in pratica di impiegato, ed è lì con la rassegnazione di chi sa già di dover eseguire un lavoro alienante e senza creatività. Tacendo, copia fogli e fogli, mentre fuori pulsa la vita degli affari.
Non ha amici e neppure una casa sua, non intesse dialoghi, ma respinge ogni coercizione o prevaricazione con un atono I Would prefer not to, “preferirei di no”. Ignorato dai colleghi e dagli stessi padroni, egli chiuderà la sua storia in modo drammatico, dopo un’esistenza grigia nell’ufficio delle “Lettere Smarrite” di Washin-
gton( in inglese dead letters, “lettere morte”.. Il pensiero va oggi ai tanti precari che, per sopravvivere, devono accettare condizioni di lavoro aleatorie e che non possono neppure obbiettare: “Preferirei di no”.Pensiamo anche agli stranieri costretti spesso a situazioni umilianti di quasi schiavitù. Oppure a chi ha
messo inserzioni e inviato il curriculum e non ha uno straccio di risposte. Un pò tutti dobbiamo raccogliere l’appello silenzioso di Bartleby e dei tanti suoi colleghi, anche più sfortunati. Ognuno nella propria condizione o di cittadino che vota, o di cittadino che fà “politica”. cappellaroccodettotommaso
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Opinioni
1 maggio 2015
La Pajara Maje maje, R Puoajar d ‘ Maj o ancora “Maije Dde le Defenze” è una tradizione popolare la cui origine si perde nella notte dei tempi. Probabilmente nasce come “festa pagana” e poi si radica nella tradizione popolare con il passare del tempo. La tradizione, una delle più antiche della regione, si fa risalire al medioevo, il ” pajaio” è simbolo di fertilità, auspicio per un buon raccolto e celebra l’arrivo della primavera, la rigogliosità dei campi e dei raccolti. In Molise la tradizione sopravvive in quattro paesi: Acquaviva Collecroce, Fossalto, Lucito, dove si svolge nella giornata del primo maggio e Colledanchise dove invece si svolge ogni prima domenica di maggio. Il cono adorno di fiori e frutti della terra culmina in cima con una croce, simbolo della cristianità, dalla tradizione pagana si è passati a quella popolare legata alla religione ed ai riti di benedizione.
Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico
Lucito 1 maggio “Maije Dde le Defenze” Un pagliaio adorno con con giunchi , fiori e primizie come le fave, con in cima rami di ginestra in fiore, è portato in giro, per le vie di Lucito ed è accompagnato dai cantori e musicanti che eseguono il canto “Maije Dde le Defenze” . Anche a Lucito la tradizione e è antichissima. L’arciprete Gennaro Piedimonte nel suo libro del 1899, “Notizie civili e religiose di Lucito” ( ed. Colitti), scrive : “ Da tempo immemorabile nel primo maggio si fa una festa floreale, quasi saluto alla primavera… per l’esecuzione del brano musicale vengono utilizzate zampogna, tamburelli e castagnole”, strumenti tipici della civiltà contadina molisana.
La tradizione della Pajara maje maje
Acquaviva Collecroce 1 maggio La ricorrenza della pajara viene celebrata il 1 maggio ad Acquaviva Collecroce grazie alla collaborazione tra l’associazione culturalenNas Zivolt, la Pro Loco e il Comune. La tradizione vuole che un colorato corteo sfili per il paese, guidato dal Maja, il grande cono adornato di fiori, piante e ramoscelli, simbolo di fertilità, auspicio per un buon raccolto e celebrazione dell’arrivo della primavera. Dopo una ‘pausa’ di diversi anni, la tradizione è tornata in auge circa 20 anni fa grazie alla passione e all’impegno del professor Giovanni Piccoli con l’associazione “Nas Zivolt”. Da allora è diventata un appuntamento imperdibile e peculiare per la piccola comunità croata che richiama partecipanti anche da altri paesi.Il canto del Maja recita:”Ko je reka ka maja nimaša dokj? Jiskod vana ka ga vidiš prokj”.”Chi ha detto che maggio non sarebbe venuto? Esci fuori che lo vedi pas-
Sono quattro i comuni che presentano oggi questa manifestazione sare” 1 maggio 2015 ore 09 Sfilata del “Maggio” per le vie del paese con accompagnamento del gruppo folkloristico “Toma Toma” e dei partecipanti al Laboratorio di Danze e Musiche Croato Molisane ore 13.30pranzo presso la palestra comunale ore 16.30 incontro presso il Caffè Letterario”Il maggio ad Acquaviva. Maj Nas Grad ore 21Concerto degli “Amasud” musica folk pop Fossalto: 1 maggio La tradizione fossaltese della Pagliara è un’usanza mantenuta nel tempo che rappresenta parte della storia dell’intera comunità.Quanti partecipano alla sfilata del monumento floreale hanno l’occasione di conoscere gli angoli ed i monumenti più significativi del comune di Fossalto e di assistere ai suggestivi rituali che la tradizione detta.
Il cono ricoperto di fiori, foglie, ma anche frutti della terra come fave ed asparagi, dopo essere stato benedetto dal parroco sul sagrato della chiesa, accompagnato da zampognari e gruppi folk inizia a sfilare per le strade del centro storico del paese, fermandosi negli angoli più suggestivi e intonando canti tipici come quello del “Maggio”. Durante la sfilata, da alcuni balconi e finestre arrivano getti di acqua fredda indirizzati sul cono di fiori, un gesto di buon augurio ed ogni secchiata viene accompagnata dalla frase “Grascia, maie!”, un augurio di abbondanza. 1 maggio 2015 ore 10 -benedizione della Pajara e sfilata per le vie del paese – inaugurazione mostra fotografica ed esibizione del gruppo folkloristico “Lu Passarielle” ore 12 arrivo della pajara in piazza e scambio della croce tra parroco e sindaco a seguire degustazione della tradizionale “lessima” ore 16 esibizione in piazza dei ragazzi della Scuola Civica di Musica di Fossato. A seguire musica e ballo fino a sera
Il Corpo e l’Anima della Terra
Sono aperte le iscrizioni per il concorso fotografico dal titolo Il corpo e l’anima della terra, promosso dal GAL Innova Plus di Larino nell’ambito del Progetto Itinerari – Scrigni di memoria, e curato dall’associazione culturale Finis Terrae. L’obiettivo del concorso è quello di promuovere e valorizzare il territorio dell’area Gal mostrandone luoghi, tradizioni, prodotti tipici, paesaggi caratteristici e particolarità tradizionali o innovative. L’area GAL comprende i Comuni di: Acquaviva Collecroce, Bonefro, Casacalenda, Civitacampomarano, Colletorto, Guglionesi, Larino, Lupara, Mafalda, Montecilfone, Montelongo, Montorio nei Frentani, Palata, Ripabottoni, Rotello, San Giuliano di Puglia, Santa
Croce di Magliano, Tavenna. Il concorso è aperto a fotografi professionisti e non, ed è suddiviso in 3 sezioni, dedicate a: “settore agro-alimentare”, “i borghi e la campagna”, “i beni materiali e immateriali”. Ogni fotografo può inviare fino ad un massimo di 5 foto per ciascuna categoria entro il 3 maggio 2015. La scheda di iscrizione e il regolamento sono disponibili sul sito del Gal, allindirizzo http://www.innovaplus.it/home/articolivari/concorso-il-corpo-e-l-anima-della-terra. Nel regolamento sono spiegate nel dettaglio le regole di partecipazione e le linee guida per l’invio del materiale.
Sono previsti quattro premi: tre assegnati dalla giuria tecnica e uno dalla giuria popolare. La giuria tecnica, composta da fotografi professionisti, assegnerà per ogni categoria un premio del valore di 1000€ in attrezzature e materiali fotografici. Il quarto premio verrà assegnato dal pubblico, che potrà votare visitando la pagina Facebook: Concorso fotografico Il corpo e l’anima della terra. Le foto più significative saranno raccolte in una mostra itinerante che verrà allestita nei comuni dell’area Gal il prossimo giugno. La cerimonia di premiazione avverrà in occasione dell’inaugurazione della mostra.
Colle D’Anchise ( prima domenica di maggio) Come ogni prima domenica di maggio, l’arrivo della primavera, si festeggia attraverso musiche danze e canti tipici della cultura popolare, così a Colle D’Anchise si ripete l’antica tradizione popolare. Fin da tempi oramai lontani, la gente del posto riveste un cono di ferro con fiori di campo di ogni genere e lo porta in giro per case e contrade del paese. L’obiettivo è di auspicare, cosi, la bella stagione e sopratutto di augurare alle famiglie del posto un prosperoso e fruttuoso raccolto, con un canto propiziatorio. ” R Puogliar d’Maj “, come tutte le tradizioni, ha un forte significato simbolico. Finito lo spettacolo di balli folkloristici, il ” pagliaio ” viene posto su un carro e con il gruppo folkloristico viene accompagnato presso le contrade del paese: cantando, ballando e assaporando i prodotti genuini, pane, salami, vino e dolci, offerti dagli abitanti di Colle D’Anchise, fino a tarda notte.Fin da tempi oramai lontani, la gente del posto riveste un cono di ferro con fiori di campo di ogni genere e lo porta in giro per case e contrade del paese. L’obiettivo è di auspicare, cosi, la bella stagione e sopratutto di augurare alle famiglie del posto un prosperoso e fruttuoso raccolto, con un canto propiziatorio. ” R Puogliar d’Maj “, come tutte le tradizioni, ha un forte significato simbolico. 3 maggio 2015 ore 09 santa messa, a conclusione della celebrazione R Puogliar d’Maj viene benedetto all’interno della chiesa ore 10 corteo per raggiungere la piazza ed esibizione del gruppo fokloristico con balli e canti della tradizione contadina ore 13 in poi ” R Puogliar d’Maj ” viene accompagnato in tutte le contrada del paese ed al gruppo folkloristico che segue vengono offerti prodotti tipici. Canti e balli fino a tarda notte.