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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 156 -marTedì 7 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Bibiana Chierchia

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Bibiana Chierchia. Ci ha provato, questa volta, con la tematica ambientale e un lancio prova di fioriere frutto di materiali di recupero come i copertoni. Certo, non è un gran bel vedere quelli posti nell'aiuola spartitraffico in via San Giovanni dei Gelsi. Speriamo che, per davvero, siano solo stati messi lì provvisoriamente. Ma, almeno, ci ha provato a fare muovere un assessorato che, fino ad oggi, è stato oggetto di non poche critiche.

Il Tapiro del giorno a Rosario De Matteis

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Il Tapiro del giorno lo diamo a Rosario De Matteis. Il presidente della Provincia di Campobasso pur in assenza di fondi va, comunque, girando per le manifestazioni più disparate anche per giustificare, forse, la presenza. La Provincia, ormai, è ridotta all'osso e non riesce a garantire se non un'ordinaria amministrazione seppure rabberciata. In attesa che finisca l'anno prima che si aprano le nuove danze politiche per un'elezione non più sinonimo di democrazia.


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TAaglio lto

2 7 luglio 2015

In risposta alle sollecitazione del presidente dell’Ance Molise Umberto Uliano

Pierpaolo Nagni: “La riprogrammazione del finanziamento della Termoli/San Vittore dipende dal governo di Roma” Il Molise di Frattura purtroppo non ha alcun peso politico, non ha carisma, non ha stima né considerazione a livello nazionale Ha ragione da vendere il già presidente della giunta regionale del Molise Michele Iorio nel dire che per l’inettitudine politica e le titubanze amministrative di chi lo ha surrogato al vertice del Molise, il finanziamento della Termoli - San Vittore è fortemente a rischio. Centinaia di milioni, destinati ad un’opera viaria su cui s’è discusso per decenni indicandola soluzione cardine per uscire dall’isolamento e per entrare nel circuito delle grandi vie di comunicazione (Tirreno/Adriatico), andrebbero a rimpolpare programmi e strutture di altre Regioni. Una cessione di credito tanto stupida quanto riprovevole da parte di una classe politica priva di strategia programmatica, di lungimiranza, di prospettiva a venire. Una classe politica invischiata nella contingenza storica che la vede, purtroppo per noi molisani, coinvolta nella crisi globale totalmente incapace di uscirne e talmente frastornata da rinunciare a un’opera pubblica di valore infrastrutturale che, stando a quanto ha riferito il presidente della Società Autostrade del Molise Enzo Di Grezia prima che venisse sollevato dall’incarico, era stata già definita tecnicamente e finanziariamente. La rinuncia è stata decisa d’imperio dall’attuale governo regionale, per cui si porterà dietro per sempre la responsabilità di questo atto ammini-

CAMPOBASSO. “Registro con grande amarezza quanto sta accadendo nel PSI molisano – dice il vice segretario prv.le di Campobasso Antonio Potalivo- perché non può essere consentito a nessuno di censurare la libera espressione del pensiero politico, anche quando esso non coincide con quello proprio o di pochi”. Lo sostiene il vice segretario della federazione di Campobasso del Psi, Antonio Potalivo dopo la decisione della segreteria regionale del partito di commissariare Bonomolo e D’Ilio. Una decisione che sta aprendo un’ampia polemica nel Psi e nello stesso centrosinistra. “Esprimo, come iscritto e come dirigente politico, la mia piena ed assoluta solidarietà ai compagni

strativo che toglie al Molise un primario asse viario e centinaia di milioni di euro d’investimento. Quest’ultimo aspetto è drammaticamente difficile da digerire. Non tanto dalla gente comune, che ha mostrato di non avere un’idea né la voglia di farsela (un’idea) sulla questione, quanto da parte delle categorie imprenditoriali che sanno bene cosa significhi perdere centinaia di milioni d’investimento e qual è l’incidenza di un asse viario a carattere autostradale per lo sviluppo dell’economia locale. Difatti, di

ciò s’è fatto portavoce il presidente della Sezione molisana dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance) Umberto Uliano, preoccupato che il finanziamento della Termoli / San Vittore venga sottratto alla disponibilità del Molise. Al presidente dell’Ance ha risposto l’assessore regionale ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni. Costretto a barcamenarsi tra la speranza che quel finanziamento non prenda altra “strada” e l’improbabilità che il primo ministro Renzi lo lasci ai molisani per altri

obiettivi, ha avuto l’onestà di affermare che i fondi dell’Autostrada sono interamente nella mani del governo. A differenza dei 91 milioni di euro destinati alla viabilità, e dei 44 milioni per il sistema dell’idrico integrato, che sono totalmente gestiti dalla Regione. Nagni, non la ha detto, ma lo sa bene, a livello nazionale il Molise di Frattura non ha alcun peso politico, non ha carisma, non ha stima né considerazione. Per cui la speranza che gli venga concesso la riprogrammazione dei fondi dell’Autostrada, è una flebile fiammella. Dovesse spegnersi (com’è probabile), al disastro seguito all’assenza di Frattura alla riunione della Conferenza Stato/Regioni in cui era in ballo il destino sanitario del Molise (decreto Balduzzi), se ne aggiungerebbe un altro. A proposito dei 91 milioni di euro, Nagni ha informato Uliano che le schede di monitoraggio (ossia il rilievo delle strade) sono pronte, e quasi tutti i progetti preliminari sono stati acquisiti; questo significa - ha aggiunto - che presto la Regione procederà alla sigla dell’Accordo di programma quadro (Apq). I tempi sono ristretti, ma l’assessore è dell’avviso di riuscire a portare a termine l’iter tecnico/amministrativo entro la fine dell’anno. Almeno questo. Dardo

“Il Psi regionale è da commissariare” Dopo le decisioni assunte nei confronti di Bonomolo e D’Ilio, c’è chi chiede il congresso Francesco Bonomolo e Fabio D’Ilio nella speranza che prevalga il senso di responsabilità e di rispetto che ha sempre contraddistinto la nostra azione politica in tutte le sedi. Auspico che il segretario regionale voglia immediatamente convocare gli organi del Partito per evitare, in un momento così delicato della politica regionale, l’acuirsi di incomprensioni e di contrasti che vanno risolti non con prese di posizione anti statutarie ed illiberali, ma con il confronto interno sulla linea politica del Partito. Confido che il Segretario

nazionale Riccardo Nencini prenda atto di questa incresciosa situazione e ristabilisca le regole, anche eventualmente mediante il necessario commissariamento del Partito in Molise fino al nuovo congresso. Sul piano più strettamente politico non posso che essere come sempre dalla parte dei lavoratori e di chi vive una realtà difficile e con poche speranze. L’assenza del Partito dalle istituzioni ed il suo silenzio sui grandi e difficili temi che il Molise sta vivendo in questi anni verrebbe diversamente interpretata come complicità.”


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3 7 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Cgil, Cisl e Uil tornano a sottolineare come l’assenza programmatica della Regione sia un pericolo

“Sanità, il caos danneggia i cittadini” CAMPOBASSO. Sanità, ancora preoccupazioni per i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Del resto, per il solo 2014, il Molise ha maturato un debito di poco più di 37 milioni di euro da sommare ai 290 milioni di perdita complessiva. Le conseguenze sono ben note ai molisani: aumento delle tasse (aliquota Irap +0,15%, addizionale Irpef + 0,30%), blocco del turn over fino al 31 dicembre 2016 e divieto di effettuare spese non obbligatorie. Riformare la Sanità molisana: per FP CGIL, CISL FP e UIL FPL il tempo è abbondantemente scaduto! “Il SSR va riqualificato attraverso una riforma strutturale vera che incida fortemente sulla qualità del servizio e sul risparmio garantendo il diritto alla salute e i LEA per tutti i cittadini. Auspichiamo che questa ri-

la lettera

qualificazione tenga realmente conto dei bisogni di salute della popolazione molisana, eliminando sprechi, sperperi ed inappropriatezze che ancora oggi si stanno perpetrando e

che continuano ad incrementare il debito sanitario che ricadrà ancora una volta sui cittadini e sui lavoratori molisani. Il 2 luglio p.v. a partire dalle 10.30

presso la Biblioteca Provinciale “Albino” in Campobasso, le OO.SS. CGIL , CISL e UIL presenteranno le loro proposte in un’assemblea pubblica aperta a cittadini e lavora-

tori per avviare quel confronto che la politica ha sempre negato ai molisani, relegandolo a sterili rituali presso le Commissioni Consiliari. Il sindacato si confronta con gli interlocutori che ci sono. L’unica vera novità è che alla grave situazione debitoria della sanità molisana va ad aggiungersi il l’ulteriore taglio previsto nel FSN. Il Molise avrà ancora il diritto universale alla tutela della salute? La possibilità di accedere a cure sanitarie adeguate è uno degli elementi principali che contribuiscono alla realizzazione del diritto alla salute riconosciuto a ciascuna persona. Chi oggi continua con questo atteggiamento distruttivo della sanità si assume la responsabilità politica, civile e morale di mettere in discussione il diritto alla salute sancito dalla Costituzione”.

Veterinari precari, figli di un Dio minore

In tempi di crisi oltre al danno si unisce anche la beffa. In riferimento al Provv. del D. G. Asrem N° 172 del 27 marzo 2015 “Avviso pubblico per incarico a prestazione con partita IVA libero professionaleper12 medici veterinari” per un totale di 9000 ore annuali per le attività connesse alla sorveglianza epidemiologica e profilassi ai fini dell’eradicazione delle malattie infettive e diffusive e 1800 ore annuali per le attività connesse alla lotta al randagismo. Così strutturato sembra un vero contratto della medicina specialistica la quale in Molise non è stata ancora recepita, ma dove vige solo quella per i pediatri e i medici di base. Tale Provvedimento sembra cozzare col Protocollo n° 2013/sst/86/ che va sotto il nome di: Direttiva FADDA. Infatti, secondo la direttiva del sottosegretario alla Salute, dovranno essere prorogati tutti i contratti di lavoro precari in sanità, compresi quelli atipici e flessibili. Proroga finalizzata a far sì che le Aziende sanitarie programmino al meglio l’utilizzo delle risorse umane e professionali. La proroga di tutti i contratti di lavoro dei precari in sanità sino al 31 dicembre 2016 è la direttiva che il Sottosegretario di Stato alla Salute, Paolo Fadda, ha inviato (2013)alle Regioni (in molise non ancora recepita) al fine di mantenere l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e la ricerca in sanità, stante il blocco delle assunzioni ed in attesa dell’emanazione dello specifico decreto che permetterà la sta-

bilizzazione. La permanenza del blocco del turn-over, in sanità induce a ritenere il mantenimento in essere dei rapporti di lavoro flessibile del personale del comparto sanità, ivi compreso quello appartenente alle aree dirigenziali, medico, veterinario ecc. purchè concorra a garantire l’attuale livello di erogazioni delle prestazioni previste dai LEA (livelli essenziali di assistenza) in osservanza all’art. 32 della Costituzione. Con data 2 aprile c.a. la registrazione da parte della CORTE dei CONTIe’ stato pubblicato sulla G.U. (23-04-2015) su proposta del Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione il dPCM del 6-marzo- 2015 “Disposizionidi attuazione e procedure di assunzione di personale precario del comparto sanità, di procedure di stabilizzazione dei precari con contratti ATIPICI E FLESSIBILI della sanità che da anni sono impegnati a garantire la tutela della salute con dignità, professionalità ed impegno. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 marzo 2015 di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Ministero per le semplificazioni e la pubblica amministrazionedisciplina le procedure concorsuali riservate per l’assunzione del personale precario del comparto sanità Art. 1 ambito di applicazione, Art.2 procedure concorsuali riservate anche al personale che alla data del 30 ottobre

2013 abbia maturato negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio, anche non continuativo, Art.3 L’avvio delle predette procedure tiene altresì conto di quanto previsto dall’Art. 1 comma 174, della legge 30 dicembre 2004, n°311, in materia di blocco automatico del turn-over, nonché per le regioni soggette a piani di rientri.Non va trascurata la sentenza della Corte di giustizia europea sul precariato26/11/2014, una sentenza chiara e limpidache fuga ogni dubbio, sancisce la totale incompatibilità della normativa italiana in tema di contratti. Un duro colpo per lo Stato italiano, che ora non ha più alibi e deve procedere alla stabilizzazione di tutto il personale precario della scuola, della sanità, dei ministeri, comuni ecc., Se la situazione non verrà sanata nel breve periodo, essendo il nostro paese sotto procedura di infrazione da parte della Commissione europea (procedura 2124/2010) per abuso dei contratti a termine, procedura estesa ad agosto 2013 a tutto il precariato pubblico, l’Italia sarà condannata al pagamento di una multa milionaria, che certamente, con la grave crisi economica attuale, non possiamo permetterci. Una sentenza di giustizia sociale per tutti quei precari che, abusati dalla Pubblica amministrazione, senza alcun riconoscimento degli scatti di anzianità e di molti istituti contrattuali, sono stati relegati ad un angolo come se fossero figli di un Dio minore.Va menzionato a tutti i politici il

discorso di Papa Francesco: “Lavoro e dignità” conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro! Pertanto, i diversi soggetti politici, sociali ed economici sono chiamati a favorire un’impostazione diversa, basata sulla giustizia e sulla solidarietà. Oltre al danno anche la beffa, ritornando ad un altro provvedimento del D.G. Asrem il 224 del 2004-2015 con il quale si intende reclutare personale sanitario da contrattualizzare fuori regione provocando una sostanziale disparità di trattamento a danno degli attuali precari molisani. Il tutto è da ritenersi in evidente contrasto con i principi stabiliti dall’Art. 97 della Costituzione Italiana e della Legge n° 241 del 7 agosto 1990, inoltre ne fa menzione anche la Legge Regionale 3/2015 dove l’Art. 1 recita: La presente legge è diretta a garantire la migliore programmazione dell’utilizzo delle risorse umane e professionali già operanti all’interno del Sistema Sanitario Regionale. A tutto questo si aggiunge la nota del 20 gennaio 2015 del Direttore di U.O.C. Sanità Animale dove sono state programmate tutte le attività da svolgere nel corrente anno prevedendo una precisa tempistica nell’esecuzione dei controlli finalizzata al mantenimento delle qualifiche sanitarie acquisite dagli allevamenti. Programmazione valutata più volte positivamente dagli Audit svolti dalla Regione Molise ai sensi del Regolamento CE n°882/2004. Otto veterinari collaboratori e precari


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4 7 luglio 2015

Incontro col presidente dell’Associazione nazionale Franca Biglio

I piccoli comuni non vogliono morire

Programmata per il 22 luglio una grande manifestazione a Roma sotto Palazzo Chigi Prima delle Province e delle Regioni sono nati i comuni: senza distinzione di grandezza. Ora però c’è qualcuno al governo di Roma che vuole sovvertire la Storia e cancellare i piccoli comuni che però a questo “attentato” sono intenzionati ad opporsi con tutta la forza della ragione e della loro ferrea volontà ad esistere. Il 22 luglio i sindaci dei piccoli comuni (quelli con meno di cinquemila abitanti) saranno a Roma dinanzi a Palazzo Chigi a protestare e a ricordare al fresco smemorato di Fiorenze , Matteo Renzi, ciò che ha detto in un twitter il 12 novembre 2013: “questa storia che i piccoli comuni sono il problema dell’Italia non mi convince per niente. Non mi direte mica che lo spreco in Italia sono i piccoli comuni? Gli sprechi sono a Roma e nelle Regioni”.Peccato che se ne sia dimenticato e che stia procedendo alla loro cancellazione. Basta leggere, come i sindaci dei piccoli comuni hanno letto, il contenuto del decreto legge 78/2015. In cui hanno rilevato che in esso non c’è alcuna norma esclusiva a favore dei piccoli comuni tra le tante promesse. Da qui la decisione di manifestare il proprio dissenso e di farlo, se sarà possibile, in permanenza. Il presidente dell’associazione nazionale dei piccoli comuni italiani Franca Biglio sta girando l’Italia per muovere le coscienze degli amministratori e

“Positiva l’udienza in merito al giudizio di parificazione sul rendiconto generale della Regione Molise dell’anno precedente” - lo afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale Filippo Monaco che ha partecipato all’incontro svoltosi in Corte dei Conti questa mattina. “Il giudizio dell’organo di controllo regionale appare nel complesso positivo, e questa è davvero una buona notizia. Mi preme però sottolineare una stortura che più volte ho evidenziato e

dei cittadini delle piccole realtà demografiche perché dopo il 22 luglio possano dire “Io c’ero a Roma e ho fatto di tutto per difendere un’istituzione antica, venuta prima di tutte le altre, virtuosa, l’unica ad avere ancora un contatto diretto con il cittadino, pilastro di democrazia”. Franca Biglio nel suo giro d’Italia ieri ha fatto tappa a Campobasso per incontrare i sindaci dei piccoli comuni molisani capitanati dal primo cittadino di Campodipietra (una ruspa umana), Peppe Notartomaso, nella sala del consiglio provinciale. Il Molise crediamo sia la regione italiana dal maggior numero di comuni con popola-

zione al di sotto di cinquemila abitanti. Quindi, volendo, avendo coscienza della sua realtà storica , economica, sociale e culturale, dovrebbe essere particolarmente interessato alla iniziative che l’Associazione sta portando avanti. I punti nodali rilevati nel corso del confronto sono stati che “diversamente da altri, i piccoli Comuni hanno, grazie alla loro virtuosità, disponibilità di risorse, rese inutilizzabili solo a causa dei vincoli posti dal Patto di Stabilità (superato in parte dal DL 19 giugno 2015 n. 78 che però sottrae risorse ai Comuni per ulteriori 100 milioni; che a partire dal 31/12/2015 i Comuni sotto i 5000

abitanti saranno costretti a gestire in forma associata le funzioni obbligatorie, ritenendo, il legislatore, di ottenere in questo modo delle economie di scala quando è ormai assodato e dichiarato, anche dalla Cotte dei Conti, che non generano risparmi, ma costi aggiuntivi; che a partire dal 1° settembre 2015, per i comuni sotto i 10.000 abitanti, vi è l’obbligo di avvalersi della centrale unica di committenza (CUC) che allunga i tempi ed aumenta i costi; che i continui tagli lineari, iniziati nel 2012, imposti dallo Stato agli Enti Locali continuano ad essere applicati in modo indiscriminato ed in misura insostenibile come si è verificato

“E quegli affidamenti al posto di Molise Dati? La Corte dei Conti ha bacchettato la Regione. La sottolineatura di Filippo Monaco fatto presente alla Giunta e al Consiglio regionale e che oggi la Corte dei Conti ha riportato nella relazione introduttiva: si tratta di Molise Dati e precisamente di alcuni appalti per forniture e servizi concessi con procedura di affidamento diretto ad altre due aziende

dalla Regione Molise. Tale questione la sottoposi al consiglio regionale, facendo presente che non era possibile avvalersi di altre due società informatiche per taluni servizi quando la stessa Molise Dati, convenzionata e partecipata appunto con la Regione, di per se e

secondo contratto svolgeva tali compiti.” “Spero dunque che adesso la Regione, in ottemperanza al giudizio della Corte dei Conti possa risolvere tale vicenda per non incorrere in sanzioni che penalizzerebbero l’istituzione regionale stessa”.

anche per il fondo di solidarietà, mettendo in ginocchio in particolare i piccoli comuni; che al fine di impedire il collasso dei Comuni e quindi di evitare ricadute negative sui servizi essenziali a favore delle proprie comunità è necessario chiedere al governo “ il blocco dei tagli ai comuni sotto i 5000 abitanti e il ripristino dei trasferimenti erogati prima del 2011; l’eliminazione del Patto di Stabilità a partire dall’anno 2016; in subordine per i Comuni virtuosi, con decorrenza 2016, possibilità di utilizzo dell’avanzo di bilancio per la messa in sicurezza del territorio, delle scuole da realizzare e di quelle esistenti offrendo possibilità di lavoro alle imprese operanti nel proprio territorio; l’abolizione dell’associazionismo obbligatorio delle funzioni, visti i maggiori costi generati dalla sua vincolante e indiscriminata applicazione (come ultimamente relazionato anche dal Presidente Squitieri della Corte dei Conti) e libero associazionismo nel rispetto dei costi standard, consentendo ai Sindaci di scegliere ciò che è più vantaggioso per l’esercizio delle funzioni stesse; il mantenimento dell’affidamento diretto per acquisto di beni e servizi per importi fino a 40.000,00 euro e per lavori fino a 207.000,00 euro”. Una rivendicazione motivata; una difesa ragionata; una realtà insopprimibile.


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5 7 luglio 2015

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Sicurezza nelle scuole

Gli Eco.Dem leggono solo la stampa di regime

Questa che segue è una nota degli Eco.Dem del Molise che vanno intesi il prolungamento ideologico, ideale e strumentale del pensiero e dell’azione del vice presidente della giunta regionale Michele Petraroia. Una nota critica, rivolta alla stampa molisana “colpevole” di non aver dato risalto al rilevamento e alla classificazione degli edifici scolastici esistenti sul territorio regionale. Un lavoro reso possibile dalla collaborazione offerta (dietro convenzione e pagamento) al Molise dalla Regione Toscana. Dell’iniziativa, questo giornale ha pubblicato, in successione, tutti i passaggi, fino alla fine del rilevamento (Gazzetta del Molise del 4 luglio: “Grazie alla decisiva collaborazione della Regione Toscana / I dati relativi ai 353 edifici scolastici del Molise sono sul tavolo del Sistema nazionale dell’anagrafe scolastica”), compresa la trasmissione dei dati raccolti al ministero dell’Istruzione e il loro inserimento nel Sistema nazionale dell’anagrafe degli edifici scolastici. Un’attenzione dettata dalla importanza dell’iniziativa, dalla novità rappresentata dall’intervento collaborativo della Toscana, e dalla pos-

AA La vertenza degli Operatori della formazione professionale del Molise, dopo mesi di trattative, promesse ed impegni formali, sta giungendo lentamente all’epilogo. Non è però un lieto fine quello che si paventa, anzi: l’esito a cui si è giunti è largamente lontano dalle attese, ed è foriero di molte incertezze per il futuro. Non vogliamo tornare troppo indietro nel tempo, anche se sarebbe necessario verificare in concreto tutte le responsabilità da parte di quelli che, ora ma anche in passato, con una scellerata gestione del sistema, hanno portato all’esplosione delle criticità odierne. Volendo esaminare solo gli ultimi mesi, non possiamo che partire dagli impegni assunti dalla Regione Molise verbalizzati in seguito al tavolo tecnico tenutosi in data 23.12.2014 alla presenza del Presidente della Regione Frattura , dell’Assessore all’Istruzione ed alla Formazione Professio-

sibilità d’ora i avanti, per la Regione Molise di utilizzare elementi tecnici e strutturali delle scuole in esercizio per programmare eventuali e necessari interventi di messa in sicurezza. Noi della Gazzetta, che siamo svincolati da qualsiasi condizionamento e che non subiamo alcun fascino “autoritario”, del rilevamento statistico abbiamo scritto a sufficienza, motivo per cui la nota degli Eco.Dem che segue, riprodotta nella versione integrale, è palesemente riduttiva della verità. L’accomuna-

mento di questa testata al silenzio altrui, è una deformazione che riteniamo discenda dalla constatazione che gli Eco.Dem, nell’esercizio della rassegna stampa, difettano d’ attenzione o sono viziati da parzialità. Nell’un caso e nell’altro non rendono a se stessi e a quanti intendono rivolgersi un buon servizio. Ecco ciò che hanno diffuso e sottoscritto Anna Pellecchia, Maria Antonietta Conti e Rossella Petrecca del coordinamento regionale: “E’ passata sotto silenzio la notizia che il 29 giu-

gno scorso il Ministero dell’Istruzione ha validato il caricamento sul Sis t e m a Nazionale dell’Anagrafe degli Edifici Scolastici dai numeri delle strutture riferite alla Regione Molise pari a n. 549 e a n. 364 tra plessi ed edifici. L’approntamento dell’Anagrafe Regionale delle Scuole su una piattaforma digitale unica ha finalmente consentito ad ogni comune e alle due province di immettere i dati e le certificazioni dei propri edifici adibiti a scuola. Un risultato concreto raggiunto grazie alla convezione stipulata con la Regione Toscana che ha incaricato i tecnici della Provincia di Pisa di sostenere l’avvio del Sistema in Molise attraverso iniziative seminariali promosse dall’ANCI, dalla Provincia insieme al Provveditorato

agli studi e all’Assessorato Regionale all’Istruzione. Un risultato che permetterà di tenere monitorate tutte le scuole del Molise e di sapere quali interventi di messa in sicurezza e di certificazione sono ancora necessarie edificio per edificio, scuola per scuola, orientando gli investimenti sui plessi scolastici individuati nei piani di dimensionamento approvati dalle Conferenze dei Sindaci delle due Province e adottati dal Consiglio Regionale. Un risultato concreto che giunge a 12 anni dal terremoto di San Giuliano di Puglia e che mira a superare scelte poco oculate di costruzione di edifici sicuri rimasti vuoti al cospetto di tante scuole con migliaia di ragazzi che attendono interventi di messa in sicurezza dei loro edifici scolastici. E’ singolare che una delle rare notizie positive di questo rilievo non abbia suscitato la giusta attenzione tesa a consolidare la vigilanza della società civile sull’operato delle istituzioni locali, provinciali e regionali, in tema di messa in sicurezza delle scuole”. E’ singolare che si faccia di tutt’erba un fascio. Dardo

Formazione professionale verso la chiusura nale Petraroia, dei vertici della struttura regionale e del Sen. Roberto Ruta. Sono rispettati fino ad ora quegli impegni? A nostro avviso no, se pensiamo che oggi, a distanza di più di 6 mesi da quell’incontro, i lavoratori si trovano senza lavoro, senza stipendio, senza aver percepito alcun sostegno al reddito e soprattutto senza solide prospettive per il futuro. Qualche risultato è stato ottenuto con il finanziamento al cd “esodo incentivato”, sul cui utilizzo però sono state evidenziate alcune criticità, da chiarire al più presto. Per coloro che restano nel sistema (o meglio, che vorrebbero farlo…) invece, unica alternativa prevista è quella di partecipare ad un bando di concorso gestito dal FORMEZ PA per essere utilizzati per 12 mesi (se si risulterà tra i

“vincitori…”), come orientatori specializzati nei Centri per l’Impiego, per mezzo un non meglio identificato “incarico di collaborazione”. Una prospettiva svilente, che vede i lavoratori di fronte ad un bivio che sembra un ricatto: prendere o lasciare! Come FLC CGIL, al riguardo, abbiamo presentato un organico documento all’Assessore, con le nostre osservazioni di merito e di metodo sul progetto ponte in questione. Sul metodo, abbiamo rilevato che il progetto Formez PA, nella sua strutturazione ed articolazione, non è stato né discusso né condiviso con le OO.SS rappresentative del comparto. Il “modello” di sistema di orientamento ideato, inoltre, risulta evidentemente scollegato da quanto sino ad ora prodotto grazie anche al proficuo lavoro

degli Operatori della formazione professionale. Avremmo ritenuto più opportuno (e sicuramente meno dispendioso) procedere direttamente alla sperimentazione del “SISTEMA INTEGRATO PER L’ORIENTAMENTO PERMANENTE”, tra l’altro deliberato dalla Giunta Regionale del Molise con delibera n.107 del 18 marzo 2014 e DDG n.123 del 28 marzo 2014. Nel merito, si tratta di un progetto a nostro avviso non condivisibile, per i riferimenti teorici presenti (si pensi al DDL sulla Buona Scuola ed al Jobs Act), per la sovrapposizione di competenze non previste, estremamente generico per le attività, che non assume l’orientamento in entrata ed in uscita – dal sistema d’istruzione e dal mondo del lavoro – come elemento deter-

minante per progettare le tipologie d’intervento. Inoltre, come FLC CGIL abbiamo evidenziato evidenti criticità circa i costi eccessivi di organizzazione ed i tempi di realizzazione, sulle modalità di reclutamento degli operatori stessi e sulla tipologia contrattuale prevista (incarico di collaborazione), assolutamente inaccettabile alla luce dell’inquadramento attuale dei lavoratori e dello stesso quadro legislativo in vigore, che prevede il progressivo superamento delle forme contrattuali a progetto. In conclusione, la soluzione trovata ci sembra inadeguata, mancante di una prospettiva futura, eccessivamente onerosa rispetto ad altre alternative praticabili, e con incerti benefici per il sistema formativo regionale. Flc- Cgil Molise


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Campobasso

7 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Una città che può tornare verde” L’iniziativa è del consigliere comunale delegato, Molinari CAMPOBASSO. Continua l’impegno dell’Amministrazione comunale per rendere Campobasso sempre più “verde” e, dunque, più bella e accogliente per i suoi abitanti. In tal senso la nostra città deve essere gestita attraverso la partecipazione dei cittadini e delle associazioni. Una città bella e ben curata, infatti, non è solo il biglietto da visita di un’amministrazione ma soprattutto di un’intera comunità e dei suoi cittadini. “Dopo aver affidato nel mese di giugno c.a., con apposita delibera di Giunta Comunale, le attività di gestione e cura di circa 80.000 mq di aree verdi della città ad associazioni, comitati di quartiere

e alla cooperativa Laboratorio Aperto, stiamo continuando la nostra azione di tutela e valorizzazione del verde cittadino” –

spiega il consigliere del PD Antonio Molinari, incaricato al verde pubblico dal Sindaco. “Infatti, al fine di rendere più bella la nostra città, in particolare nel periodo estivo, quando le persone sono invogliate ad uscire di più e i bambini si riversano festosi nelle nostre ville per giocare, abbiamo provveduto alla pulizia e sistemazione delle aiuole e delle fioriere del centro cittadino, arricchendole di piante basse con numerosi fiori disposti in modo tale da conseguire, grazie anche al gioco dei colori, un maggior effetto ornamentale. Sono fermamente convinto che la nostra città con tanto verde, ben curato, ritorni ad essere la città giardino di un tempo sempre più vivibile e sana. Ovviamente, oltre all’impegno profuso dall’Amministrazione Comunale nel provvedere alla cura delle aree verdi della città, occorre anche che i privati cittadini siano soprattutto essi parte attiva nel mantenere le stesse in maniera sempre decorosa” – chiude Molinari.

Il sistema cittadino di videosorveglianza Il Comune di Campobasso ha presentato il progetto per 200 telecamere alla Regione CAMPOBASSO. Anche in risposta alle sempre più crescenti esigenze di sicurezza della città, all’interno del programma ministeriale “PATTO PER LA SICUREZZA” sottoscritto presso la Prefettura di Campobasso il13 febbraio 2015 e nel contesto del programma regionale per la videosorveglianza del territorio, terminati i lavori di ricognizione riguardo le esigenze di Campobasso, è stato presentato alla Regione Molise il piano per l’installazione a Campobasso di circa duecento (200) telecamere. Il progetto, redatto unitamente alle Forze dell’Ordine, prevede la copertura pressochè totale del territorio comunale. La priorità è stata riservata ai punti sensibili della nostra comunità, agli ingressi della città, alle scuole, agli edifici pubblici, ecc. L’obiettivo è di elevare la tranquillità citta-

dina e fornire contemporaneamente strumenti investigativi agli organi deputati. Buona parte delle 200 telecamere di cui è stata richiesta la collocazione è prevista in punti strategici. L’impianto complessivo genera una rete logica di supervisione dell’intero articolato sistema territoriale. Nel progetto sono state selezionate e individuate diverse tipologie di telecamera in funzione dei luoghi di collocazione, delle finalità e degli obiettivi specifici a cui lo strumento deve assolvere. La conseguenza finale dovrà essere una ottimizzazione del controllo del territorio, miglioramento della convivenza civile, la prevenzione di atti ed azioni che possano turbare la coesione sociale, la prevenzione e il contrasto di azioni di alterazione del contesto socio economico.

Petrella Tifernina celebra il 50° anniversario di sacerdozio del parroco Don Domenico Emozionante la giornata vissuta dalla popolazione dei petrellesi, sabato 4 luglio 2015. La comunità ha celebrato il 50° anniversario dell’ordinazione sacerdotale del parroco Don Domenico Di Franco, ed i 35 anni di servizio presso la parrocchia San Giorgio Martire. Cerimonia solenne officiata da S.E. Mons. Bregantini, con la presenza di altri parroci, diaconi ed allievi seminaristi di Don Domenico. “ Celebrare un giubileo è importante, non solo per la chiesa ma per la comunità intera, nel caso di Don Domenico non solo di Petrella, ma anche di Castellino che gli ha dato i natali e dove è stato ordinato, Castellone di Bojano, la prima parrocchia assegnatagli, a seguire San Polo e Bojano. E’ singolare come questo parroco, in un certo senso , abbia precorso i tempi, riuscendo a rimanere nei cuori e nei pensieri di tante persone venute oggi a Petrella per questa celebrazione, e soprattutto per essere in grado di individuare e valorizzare carismi e talenti.

Con una attenzione caritatevole verso gli anziani ed i giovani, a testimonianza di ciò le tante realtà parrocchiali presenti e le attività svolte”, queste le parole di affetto e ringraziamento del presule Bregantini. “ Io con molta emozione ringrazio tutti i presenti – ha affermato il parroco di Petrella – durante questo percorso il Signore mi ha permesso di incontrare molte persone, di fare esperienze di fede ed umanità. Ricordo con affetto gli anni passati nelle varie parrocchie prima di arrivare a Petrella, dove da insegnante, sono diventato costruttore e poi educatore”. Don Domenico infatti nel corso degli anni è riuscito a far nascere l’Oratorio Salesiano, a costruire una residenza per anziani, un centro di aggregazione Casa Betania, ad insistere, piantando tanti chiodi con pazienza, a costruire i vari gruppi parrocchiali, tuttora funzionanti. “ Da primo cittadino esprimo un grande ringraziamento al nostro parroco a nome dell’intera collettività. Una guida spirituale di

grande spessore che Petrella ha avuto ed ha per guidare ad un percorso di fede comunitaria, sempre attento e soprattutto propositivo di esperienze dettate dalla condivisione e della fraternità, proprio come oggi ci insegna e esorta a fare Papa Francesco”, così ha ringraziato il sindaco di Petrella Tifernina Alessandro Amoroso. A seguire i ringraziamenti dell’Amministrazione e della comunità di San Polo Matese e Castellino del Biferno. La celebrazione si è conclusa con la consegna della pergamena della benedizione di Papa Francesco al 50° di sacerdozio da parte della comunità petrellese. La celebrazione del giubileo sacerdotale è stata inserita nella celebrazione delle festività di sant’Antonio e del Sacro Cuore, a cura del Comitato Festa, che inoltre ha richiesto ed ottenuto che due sacre reliquie arrivassero a Petrella, la ex massa Corporis e la costola fluttuante di Sant’Antonio accompagnate da padre Luciano Marini.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

7 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

La fortuna di rientrare nella sfera d’influenza del presidente della giunta regionale

Del Piano strategico territoriale si sono salvati la Metropolitana leggera e Massimo Pillarella C’è stato un tavolo istituzionale intorno al quale sono stati seduti l’allora sindaco di Campobasso, Di Fabio, i rappresentanti della Proger Spa, la società che ha redatto il progetto preliminare della Metropolitana leggera (urbana e extraurbana) sulla tratta ferroviaria Matrice-Campobasso-Boiano; i rappresentanti della società Proma incaricata di redigere il master plan delle aree d’ingresso alla città e dell’area edilizia corrispondente all’ex campo sportivo Romagnoli indicata ad accogliere la nuova sede della Regione Molise; i rappresentanti della Società di Trasformazione Urbana (Stu) incaricata di elaborare la sistemazione edilizia ed urbanistica della fascia compresa tra Via S. Antonio Abate e Via Garibaldi, e il rappresentante della Regione Molise, Massimo Pillarella, incaricato di coordinare i progetti e gli interventi contenuti nell’Accordo di

programma quadro sottoscritto dalla Regione Molise e dal Comune di Campobasso con l’obiettivo di migliorare la viabilità, l’ambiente, e la funzionalità della città per una diversa qualità della vita. Intorno a quel tavolo si discuteva il Piano strategico territoriale. Chi era seduto intorno a quel tavolo non vi era a titolo gratuito. Aveva precisi e diretti interessi da difendere. Dei rappresentanti di quegli interessi sono rimasti in piedi, sono vegeti, e guardano avanti solo quelli della Proger e Massimo Pillarella: società ben conosciuta dal presidente della giunta regionale e tecnico a lui molto prossimo. Gli altri sono usciti dalla scena, sono andati a rimpolpare l’elenco delle cose che potevano essere e non sono state. Avremo invece la Metropolitana leggera, sulla cui utilità in termini di stretta convenienza economica non si hanno ancora notizie, e un diri-

gente regionale in costante ascesa che dalla poltrona dirigenziale regionale ha allungato i tentacoli in tutte le direzioni (tecniche e amministrative) in cui ci sono risorse finanziarie da spendere, tra cui la programmazione dei fondi europei per il settennio 2014/2020. In questo andirivieni di iniziative, di Tavoli, di Piani territoriali, l’opinione pubblica molisana è stata sempre tenuta fuori, considerata un’astrazione e come tale destinata ad essere estranea da ogni forma di controllo sulla spesa pubblica che pure, per destinazione, gli apparterrebbe di diritto. Tagliata fuori, in quanto gli organi istituzionali e coloro che in essi la rappresentano, sebbene tenuti a rendere note le vicende amministrative (i Tavoli di lavoro, i Piani territoriali, i progetti assegnati, pagati, e non portati a termine), si guardano bene dal farlo. Vistosa omissione, figlia della prossimità

politica, amministrativa, professionale, ordinamentale che, combinandosi, riesce a coprire e a giustificare ogni cosa. La collettività, inerte, assiste alla dilapidazione delle risorse pubbliche, all’indebito arricchimento di professionisti e società di progettazione, al dissolvimento di programmi ed impegni istituzionali. Volta pagina con assoluta disinvoltura; butta alle spalle tutto e, con assoluta nonchalance, guarda a nuove e improbabili iniziative, a progetti, a incarichi e a finanziamenti che gli vengono fatti passare sotto il naso. Un gioco che molti, nella loro irresponsabilità, ritengono finanche divertente, ma nella sostanza equivale al progressivo impoverimento socio-economico e culturale del Molise e dei molisani. Dardo

Ti ricordo ancora

Numero nove Di Soccio, numero undici Insogna di sergio genovese Nella metà degli anni sessanta, quando Corrado Calenda e Angelo Struzzolino (in arte il re) raccontavano agli amici di partire per le spiagge romagnole mentre si consegnavano ( per qualche settimana) al sole e al tetto della casa di vicoletto S. Nicola, al Vecchio Romagnoli ( un autentico Santuario dello sport molisano) sgambettavano due calciatori con la puzza sotto il naso, al secolo Michele Di Soccio e Tonino Insogna. Giocavano nella Juvenes di Camardo, allenatore Fortunato Iurillo, dirigente accompagnatore Don Giovanni Ferro. La Juvenes era la seconda squadra di Campobasso aveva una veste più artigianale pur giocando in una categoria appena dietro l’U.S. Campobasso. Certi scontri del giovedì, nelle partite di allenamento, richiamavano sulle tribune migliaia di persone. Li ho definiti scontri perché le caviglie “scintillavano” a prescindere proprio perché Insogna e soci, con l’esperienza dei campi campani, non ci stavano proprio a recitare la parte delle vittime sacrificali. Molti dalla Juvenes passavano in rossoblu, è successo anche a Tonino e a Michele. Ho avuto lo spunto di parlare di loro perche sono stato involontario testimone di un loro incontro , qualche giorno fa. Come in un flash back si è riavvolta la pellicola. Parlando di altro, di dichiarazioni dei redditi e delle tasse da pagare, è riemersa quella sottile competizione che serpeggiava quando le loro ginocchia si riempivano di carbonella. Bravi entrambi, si auto convincevano, fingendo di non mostrarlo, di essere ognuno,

superiore all’altro. Forse se avessero pensato di più alla partita invece di avere il pallino di dover, tout court, impaurire l’avversario prima della palla al centro,la Juvenes e il Campobasso avrebbero vinto più partite e avrebbero finito gli incontri in parità numerica. Ma al di là degli attributi che Michele e Tonino mostravano di avere, c’è da mettere in risalto la passione che avevano per quei palloni duri come pietre. Tutte le mattine, prima di andare a Scuola, appena albeggiava, con i loro compagni, si allenavano, guidati dallo scomparso Fortunato Iurillo che si ispirava ad Oronzo Pugliese. Che tempi quei tempi. Era raro trovare un ragazzo non a piombo. Lo sport era roba per materiale umano di sostanza.

Le docce quando erano calde facevano notizia. Armando, l’indimenticabile custode aveva l’ordine di dover risparmiare sulla bolletta della luce. Ma acqua calda o acqua fredda, quei ragazzi si tempravano a vivere le sfide della vita, con la schiena dritta e con la puzza sotto il naso, appunto. Oggi sono tutti ultra sessantenni, con qualche acciacco ma con la stessa determinazione di allora. E’ per questo che Michele ed Antonio discutendo sulle tasse competevano sulla teoria vincente. Una coppia affiatata solo per la letteratura dei romanzi pallonari. Ognuno inseguiva il protagonismo per marchiare a fuoco il tabellino dei marcatori. Per loro nutro una ancestrale riconoscenza poiché essendo più giovane ho sempre avuto il privilegio di giocare con i grandi in quelle tante occasioni in cui mancavano i numeri per la partitella finale. In quelle fredde mattine al Vecchio Romagnoli la loro raccomandazione serviva a convincere Fortunato Iurillo ad autorizzare l-entrata in campo di un bambino di dodici anni. Che spettacolo di vita quelle mattine. Dopo l’allenamento dell’alba , si andava a Scuola. I ragazzi dei tatuaggi, di internet e di Facebook rinuncerebbero dopo un solo giorno. Per questo è emozionante ricordare la voce del Mister che annunciava:” Numero nove Di Soccio, numero undici Insogna.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

7 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Ambiente, respira la Piana di Venafro Dopo la conferenza di servizio sugli impianti Hera e Coalcem VENAFRO. Si è tenuta la conferenza di servizi decisoria per le A.I.A. degli impianti di Hera Ambiente e Colacem, i quali, secondo le conclusioni cui è giunta, potranno proseguire l’attività finora svolta con significative prescrizioni. Esprimiamo la nostra soddisfazione per il lavoro svolto dall’ARPA Molise che ha colto un’esigenza di imparzialità proveniente dal territorio e non ha chiuso gli occhi di fronte ai problemi che esso vive. Nel fare ciò, come essa ha più volte ribadito, si è

limitata ad applicare la legge e a utilizzare gli strumenti messi a disposizione. Ugualmente ha fatto un buon lavoro la Conferenza di Servizi che ha recepito in toto l’operato dell’ARPA. Infatti diamo atto che la procedura di valutazione è stata svolta coniugando le esigenze produttive con la tutela dell’ambiente, e che le prescrizioni per il rilascio dell’autorizzazione sono state ispirate al principio di precauzione a fronte di una criticità conclamata della piana

di Venafro. Va dato atto altresì che entrambe le aziende (almeno così è sembrato) hanno accettato le prescrizioni, proposte dall’Arpa e fatte proprie dalla Conferenza di servizi, tra le quali segnaliamo: limiti più restrittivi per le emissioni, la trasmissione dei dati grezzi del monitoraggio in continuo e non solo di quelli validati dalle aziende medesime, il miglioramento del sistema di controllo della combustione e dei rifiuti in ingresso, la realizzazione di un piano

di monitoraggio sulle condizioni meteo-climatiche, sulla caratterizzazione del PM2,5 e le ricadute al suolo degli emessi, E’ un primo passo, ma importante (e nemmeno scontato), perché ciascun impianto è stato guardato ed esaminato nel contesto geografico e ambientale in cui è collocato, e al contempo ponendosi l’obiettivo di garantire il miglioramento della qualità dell’aria e renderla soddisfacente per la salute umana, così come prevede la legge. Ciò ha implicato una

seconda e importante affermazione: ossia che il rispetto dei limiti di legge non garantisce l’assenza di impatti significativi sull’ambiente né è sufficiente ad escludere l’obbligo di eseguire indagini appropriate in tal senso. Ci auguriamo che nella stesura dell’autorizzazione la Regione recepisca integralmente le prescrizioni approvate dalla Conferenza di servizi e soprattutto vedremo quali saranno i risultati delle indagini prescritte.

“La Giunta Brasiello sta bloccando la città” Il consigliere comunale di Isernia, Stefano Testa, interviene sulla crisi in atto ISERNIA. “Guardo allibito a tutto quello che si sta verificando nella nostra amata regione ed ancor più nella nostra devastata provincia e cerco di capire dove ci stanno portando i tanti “Schettino” che guidano la politica regionale e quella dei comuni più importanti”. A sostenerlo è il consigliere comunale di opposizione, Stefano Testa. “Ebbene sempre per usare la metafora “Schettino” non vedo all’orizzonte capacità e/o professionalità capaci di superare il mare in tempesta nel quale ci troviamo ma solo personaggi senza idee che non hanno neanche la capacità di scegliersi consulenti in grado di segnare una rotta che abbia degli obiettivi chiari e definiti. Ci si serve esclusivamente di “yes man”, di parenti più o meno capaci scegliendo strategicamente quelli che non hanno lo stesso cognome in maniera da rendere invisibile l’operazione. Si tratta di operazioni totalmente in danno delle nostre realtà in quanto i migliori, in barba a tutte le dichiarazioni di principio che vengono evocate senza crederci, sono costretti ad

emigrare per affermarsi laddove vige il principio della meritocrazia. Sarebbe troppo semplice fare un elenco di nomi, ma sono convinto che ognuno nella nostra piccola realtà demografica è in grado di aggiungerne altri: resta il fatto evidentissimo che lo spopolamento continua e solo nella nostra provincia negli ultimi anni siamo diminuiti di oltre 4.000 abitanti. A questo punto cerco, avendo ben chiaro il quadro socioeconomico nel quale operiamo, di pensare al futuro ipotizzando una attività politica ricca di contenuti, ricca di proposte mirate alla nostra realtà, ricca di coinvolgimenti professionali che abbiano la vista lunga di chi ha esperienze certe e documentate. Questo mi porta a riflettere che la politica si può fare in due modi: o rivolgendosi alla base, ai cittadini elettori cioè alla gente; oppure attraverso accordi ed intrallazzi al vertice. Si tratta di due strategie che confliggono totalmente ove si consideri che la prima è stata utilmente utilizzata dopo i grandi rivolgimenti sociali. Infatti dopo la

caduta del fascismo e per un certo numero di anni i grandi partiti storici come la DC, il PCI, il PSI,il MSI ecc. si sono rivolti direttamente alla gente. Successivamente, raggiunto un nuovo equilibrio, gli appelli alla gente sono diventati sempre più radi per affidarsi sempre di più agli accordi di vertice. Questo concetto raggiunge la sua apoteosi con la legge cosiddetta “maggioritaria” dove diventa possibile candidare un quid qualsiasi, al di là delle capacità reali dello stesso, sul quale i vertici (maggiorenti) hanno raggiunto l’accordo. In genere gli accordi sono sempre contro i cittadini amministrati perché i vertici (i maggiorenti) designano solo persone di scarsa qualità che non devono creare problemi ai loro interessi acquisiti, cioè non devono crescere, anche in barba agli interessi dei partiti di appartenenza. Questa è la motivazione per la quale la gente diserta le urne e il partito delle astensioni è diventato il primo partito d’Italia”.

Diabete, la prevenzione in Molise Con i suoi venticinquemila partecipanti, il grande studio epidemiologico Moli-Sani ha collaborato a definire i metodi più efficienti per la diagnosi precoce del diabete POZZILLI. Era una delle promesse più importanti fatte ai cittadini del Molise: la loro partecipazione allo studio Molisani avrebbe avuto ripercussioni per la scienza e la medicina in tutto il mondo. Oggi, ancora una volta, questa promessa viene mantenuta. I dati ottenuti dai ricercatori del Progetto, che oggi ha la sua base nell’I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (IS), sono stati utilizzati, assieme a quelli di altri 96 studi condotti in tutto il mondo, per caratterizzare i migliori sistemi di diagnosi precoce del diabete. Valutare la situazione del diabete in tutto il mondo è un obiettivo cruciale perché la patologia è in costante aumento e le autorità sanitarie sono fortemente impegnate in campagne di prevenzione. Conoscere quanto sia diffusa, e quanto gli interventi siano efficaci nel ridurne l’in-

cidenza, significa affrontare meglio quella che è da considerare una vera e propria emergenza sanitaria. Il diabete, infatti, è uno dei principali fattori di rischio per le patologie cardio e cerebrovascolari, tra le principali responsabili di morte e di conseguenze invalidanti. Il lavoro scientifico, pubblicato sulla rivista britannica Lancet Diabetes & Endocrinology, ha così messo assieme una vasta gamma di studi per ottenere risposte chiare su quali siano i metodi migliori per individuare precocemente i diabetici e per valutare l’efficacia degli interventi, sia di prevenzione che di terapia. In totale sono state coinvolte 331.288 persone. “Venticinquemila – dice Licia Iacoviello, Responsabile dello studio Molisani e capo del Laboratorio di

epidemiologia molecolare e nutrizionale, nel Dipartimento di epidemiologia e prevenzione del Neuromed – sono i partecipanti al nostro studio. A dieci anni dal suo inizio, i dati raccolti da questo Progetto stanno contribuendo a far avanzare le conoscenze scientifiche internazionali, soprattutto nel campo della prevenzione delle patologie croniche”. Le conclusioni della ricerca, le cui analisi sono state condotte da un team internazionale che ha visto la partecipazione di diverse istituzioni scientifiche, nonché dell’Organizzazione mondiale della sanità, sono che il metodo migliore per individuare precocemente il diabete, per tenere sotto controllo il suo andamento e per valutare l’efficacia dei trattamenti, rimane la classica misurazione della glicemia a digiuno, l’esame del sangue a

cui tutti siamo abituati. Meno efficace, invece, è risultata la misurazione dell’emoglobina glicata. Basandosi unicamente su di essa, scrivono gli autori, una certa percentuale di persone diabetiche rischierebbero di non essere individuate nel corso di programmi di screening. “Sono risultati – dice Giovanni de Gaetano, Capo del Dipartimento di epidemiologia e prevenzione del Neuromed – molto importanti anche per le nostre autorità sanitarie, soprattutto quando parliamo di campagne di prevenzione. Troppe persone non sanno di essere diabetiche, ed è quindi necessario far emergere tutti questi casi nascosti per i quali un intervento tempestivo significherebbe evitare gravi conseguenze. Sapere quale è lo strumento più preciso e affidabile è quindi fondamentale. Questo studio con-

ferma il valore della tradizionale analisi della glicemia a digiuno, un esame rapido che, oggi, eseguiamo anche nei “gazebo della salute” allestiti in varie occasioni sul territorio anche fuori del Molise, che raggiungono sempre più persone anche al di fuori dei laboratori di analisi”. “ Voglio sottolineare ancora una volta – continua de Gaetano – il grande contributo che la gente del Molise, con la sua partecipazione allo studio Moli-sani, sta dando a tutto il mondo. Questa piccola regione, grazie alla generosità e all’entusiasmo dei suoi cittadini e alla presenza di un centro di eccellenza come Neuromed, è ormai entrata da protagonista sulla scena scientifica internazionale”.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

7 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Polemiche sulla strada del porto Difficoltà anche per l’ultimazione della nuova sede della Capitaneria di Porto TERMOLI. Che sta succedendo alla strada del porto, in viale Marinai d’Italia? Entro fine luglio il comandante della Capitaneria di Porto Antonio Nasti era certo di inaugurare la nuova sede della Guardia costiera, ma c’è qualcosa che sta rallentando il giusto corso dell’opera che permetterebbe di liberare l’ingombro attorno al presidio militare marittimo. Ci riferiamo alla viabilità, quella che con l’arretramento dei cantieri navali Ciarabellini e l’abbattimento di alcuni piccoli manufatti, avrebbe garantito uno sfogatoio significativo alla circolazione che ora è costipata alle spalle del mercato ittico e delle proprietà della Capitaneria, vecchie e nuove. Di questa impasse si è occupata

anche la IV commissione Lavori pubblici, nella seduta di ieri mattina. Ma il carteggio prodotto dalla società Marinucci Yachting club in corrispondenza non certo poco netta col responsabile del procedimento Matteo Caruso, dirigente ai Lavori pubblici, evidenzia una lamentela sull’altezza di alcuni arredi urbani, che impedirebbero loro l’accesso di imbarcazioni all’area adiacente al porto turistico Marina di San Pietro, da qui la decisione di cautelarsi con dei paletti che obbligano il fermo cantiere dell’amministrazione comunale. Secondo quanto appreso in via Sannitica, su questa ostativa, di merito e di forma, è già stata presentata una denuncia alla Polizia municipale e alla Capitaneria di Porto contro i privati

“Cartellone estivo? E’ perfetto” Il sindaco di Termoli, Sbrocca difende dalle critiche le scelte fatte dall’amministrazione TERMOLI. Le polemiche legate all’estate termolese suscitate da facebook e dai giovani del Nuovo centro destra e condivisi da tanti lettori che, seppur senza valore statistico, in oltre sette su dieci hanno bocciato il programma estivo termolese,

non sfiorano il sindaco Angelo Sbrocca che a domanda risponde. Con l’estrazione della barca del Santo si entra nel vivo anche dell’estate termolese: come giudica anche quello che sta succedendo e cosa pensa delle critiche sul pro-

gramma degli eventi estivi? “Io credo che sia un’estate bellissima quella da noi pensata e organizzata. Non ho alcun dubbio e sono certo che, ovviamente, le parti politiche fanno le critiche perché è nel loro gioco quindi

l’opposizione deve fare la critica. Credo che quanto stilato sia un cartellone per tutti, per i bambini, per i giovani, per le tante persone adulte e, perché no, anche per le persone di una certa età”.

“Costa molisana a rischio erosione” Una mozione è stata presentata in Consiglio regionale da Filippo Monaco TERMOLI. Il dossier Legambiente 2015 “Spiaggie indifese” ha evidenziato come nel Molise, su un tratto di costa marina di 36 km, la percentuale delle spiagge in erosione è di ben 20km pari esattamente al 90% dell’intera costa; Considerato che Come riportato dallo studio Legambiente, l’erosione delle spiagge è causata da diversi fattori quali <<l’intensa antropizzazione delle coste (porti, abitazioni, strutture e infrastrutture), l’impoverimento dell’apporto di materiale solido dei fiumi, determinato dalla massiccia estrazione di materiale dagli alvei e dagli interventi di regimazione dei corsi d’acqua, i cambiamenti climatici in atto ed infine, dagli stessi interventi di difesa dall’erosione>>. E’ stato inoltre evidenziato che Uno dei risultati più evidenti è la scomparsa quasi totale dei sistemi dunali, che hanno lasciato il posto spesso a vie di comunicazione, centri residenziali e villaggi turistici. L’effetto di questi grandi sconvolgimenti nell’am-

biente costiero è stato il brusco aumento dei processi erosivi e la perdita di un ecosistema di alto valore ecologico, geomorfologico e paesistico; Constatato che Così come riportato dall’articolo, la Regione sarebbe rimasta silente nei confronti delle richieste di scogliere frangiflutti in quel tratto di costa al fine di evitarne l’erosione; IMPEGNA Il Presidente della Regione ed il consiglio regionale: - a riferire dello stato della costa molisana ed in particolar modo di quali siano le maggiori criticità; - a riferire del perché sull’evasione alle richieste di scogliere frangiflutti a largo della costa di Petacciato; - quali sono le politiche attuali messe in campo per evitare che ulteriori tratti di spiaggia ed i conseguenti stabilimenti balneari vengano inghiottiti dalle maree insieme al sacrificio dei tanti balneatori che si impegnano per garantire all’intera regione un flusso turistico maggiore.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

7 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Guardie mediche fantasma Blitz degli uomini del Nas in basso Molise per scoprire i medici non in servizio TERMOLI. Ancora la mannaia della Procura di Termoli e dei Carabinieri del Nas sulla sanità in Basso Molise. Blitz dei militari del nucleo antisofisticazioni e sanità dell’Arma stamani nei di-

stretti sanitari Asrem di Termoli e Larino e anche in qualche postazione di guardia medica, come San Martino in Pensilis ma non solo. Decine i Carabinieri guidati dal comandante

regionale Antonio Forciniti all’opera sul territorio, col supporto del personale delle compagnia di Termoli e Larino. Stavolta nel mirino del Nas ci sono le guardie mediche.

Secondo indiscrezioni alcuni medici lasciavano la postazione negli orari in cui garantivano la copertura asserendo di andare a fare visite a domicilio, ma si dedicavano ad altre attività… vedremo gli sviluppi

Violenza sessuale, fermato un 60enne L’episodio si sarebbe avuto a Larino. La denuncia ai Carabinieri di una 14enne LARINO. Finisce al pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo ancora adolescente dopo aver subito le attenzioni spregevoli di un anziano. Violenza sessuale consumata nella notte tra sabato e domenica nel territorio della compagnia di Larino dell’Arma dei Carabinieri.

I dettagli sicuramente si apprenderanno nelle prossime ore a conclusione delle indagini portate avanti con scrupolo e tempestività dalla procura di Larino, ma quel che è certo è che la ragazzina, che non ha compiuto ancora i 14 anni, sia stata costretta a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale San Timoteo di Termoli, nella notte tra sa-

bato e domenica, dopo aver subito le azioni malsane del suo stupratore. Da lì è partita la caccia a un 60enne, indicato dalla vittima della violenza sessuale, coi Carabinieri della compagnia di Larino a raggiungere in breve tempo l’autore del crimine a sfondo sessuale e a portarlo in caserma

Tenta di fuggire, finisce contro un palo L’inseguimento dei Carabinieri ad un pugliese che aveva rubato un’auto a Vasto TERMOLI. Inseguimento con schianto thrilling a mezzanotte, lungo il vialone Santa Maria degli Angeli. I residenti di Difesa Grande e Colle Macchiuzzo hanno persino pensato si trattasse di un conflitto a fuoco, ma gli scoppi erano relativi al traliccio elettrico dell’Enel centrato in pieno da una Fiat Grande Punto rubata a Vasto nella se-

rata di ieri. La denunciata è stata lampo e sulle tracce del malvivente, un pugliese della provincia di Foggia domiciliato a Termoli, con precedenti, si sono messi i Carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Termoli. E’ stato agganciato all’altezza di Petacciato e per diversi

San Basso ha scelto il Pegasus Per la prima volta la statua del Santo patrono di Termoli sarà portata a mare dal peschereccio TERMOLI. San Basso “ha scelto”: per lui ci sarà il Pegasus di Antonio D’Ippolito. Abbiamo incontrato l’armatore che, emozionato come non mai e accompagnato dalla famiglia, ha risposto ad alcune domande. Dopo 50 anni di riporta San Basso, quale emozione? “Sono molto emozionato e ancora non riesco a capacitarmi perché questa è una cosa improvvisa. Noi, abbiamo portato il Santo l’ultima volta oltre 50 anni fa e io ancora nascevo; avevamo un’altra barca e allora ci capitò per due anni di fila, ma con questa non siamo riusciti”. Lei che da sempre accompagna San Basso per le strade cittadine “a spalla” … quest’anno lo farà in mare…

“Si, sono oltre 30 anni che io e un gruppo di amici portiamo San Basso in processione a terra e “a spalla” il 3 e 4 agosto e quest’anno ci è toccata la buona sorte. Per noi è una grande emozione perché spe-

cialmente la marineria è legata a San Basso. Lui è il nostro protettore e noi che lo portiamo in spalla siamo legati ulteriormente quindi, per noi, questo è un grande peso e una grande responsabilità”.

chilometri il 112 non l’ha mollato di un metro, fino a giungere nel centro abitato di Termoli, tra i due quartieri sopra citati. La corsa folle del 22enne è finita contro il traliccio dell’Enel, con l’auto disintegrata. Un colpo che ha causato anche un black-out. Il giovane è stato arrestato dai militari dell’Arma e ora è in cella a Larino



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Opinioni Alla presenza dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Cercemaggiore, dei referenti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, dell’Assessorato all’ambiente della Regione Molise, dell’Agenzia della Protezione civile, del Dipartimento di Prevenzione dell’Arem, dell’Arpa e dei Vigili del fuoco. la Commissione tecnica per la valutazione ambientale si è occupata del sito “Capoiaccio” di Cercemaggiore. Nell’occasione si è provveduto a sentire i rappresentanti della “Edison”, titolare della concessione per coltivare gli idrocarburi. Dopo di avere approfondito e valutato una serie di dati, il consesso ha rinviato i lavori a settembre quando saranno stati resi disponibili gli esiti degli accertamenti dell’Ispra. In sostanza si procede “lento pede“. L’ultima riunione si era tenuta nel giugno del 2014; e né allora né oggi è stato possibile conoscere cosa sia stato sversato nelle vasche di quella località, quali pericoli dovrebbe affrontare la popolazione, come procedere (e con quale danaro) ai lavori di bonifica una volta accertate le eventuali responsabilità. Ma un fatto è certo: la verifica condotta nell’area, affidata all’Agenzia regionale di pro-

di Claudio de Luca LARINO. Giocare d’azzardo è una delle manie dei Molisani. Secondo i contenuti di uno studio dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, su 40mila studenti, la percentuale di 15-19enni che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel corso dell’anno sarebbe lievitata rispetto al passato, soprattutto tra le ragazze. Quasi un adolescente su due (compresi gli infradiciottenni) si sarebbe lasciato prendere la mano da giochi come il “Gratta e vinci”, il “Superenalotto”, i “videopoker” e le puntate “on line“. Lungo lo Stivale, questi giochi vengono praticati da giovani e da adulti e sarebbero cresciuti al ritmo del 13% ogni anno. Ammonterebbero a poco meno di 60 i miliardi di euro puntati. Tutto questo è accaduto (e continuerà ad accadere) nonostante si sappia che, sui tempi lunghi, finisce col perdere sempre chi gioca. Una constatazione sicuramente poco allettante per gli incalliti praticanti dell’azzardo. La Dea bendata non esiste; ma, seppure Madama Fortuna fosse un’entità reale, bacerebbe raramente gli audaci. A dirlo non è un esperto di psicologia, e manco un educatore impegnato in una campagna contro siffatta tipologia di dipendenza, quanto piuttosto gli èsiti di un principio elaborato da alcuni matematici. Grazie ad una moltiplicazione, dal meccanismo difficile da esplicitare dai non addetti ai lavori, pure un “jouer” inarrestabile potrebbe conoscere in anticipo – e con estrema esat-

7 luglio 2015

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Cercemaggiore e l’ambiente

tezione ambientale, ha consentito di elaborare i dati delle indagini effettuate nella zona del fosso vernile, costeggiante il sito “Santa Croce 1” per circa un chilometro. Secondo il Presidente della Quarta Commissione Ciocca, è stata rilevata la presenza di contaminazioni di benzene e di diclorometano oltre i limiti prescritti del Testo unico ambientale. Se ne è originata dap-

prima una radioattività elevata ed anomala (laddove si praticavano le estrazioni) e poi presenze di benzene e di diclorometano. Di qui l’urgenza di verificare sia le cause delle tracce anomale di radioattività γ (superiori fino a 10 volte il valore del fondo naturale rilevate in una porzione di territorio in prossimità delle vasche destinate alla decantazione delle acque di estrazione, per la successiva reinfezione nei pozzi stessi) sia le motivazioni del superamento dei parametri di benzene e di diclorometano rilevati attraverso il prelievo di sedimento nell’area circostante il fosso vernile. Purtroppo, soltanto a distanza di un anno, il Ministero dell’Ambiente ha replicato all’interrogazione dell’M5s, Per di più riferendo cose già note; quelle per cui le vasche

di decantazione della contrada Capoiaccio di Cercemaggiore, realizzate per raccogliere le acque provenienti da pozzi destinati allo stoccaggio di materiali generalmente non considerati radioattivi, contengono radionuclidi naturali in concentrazioni superiori alla media della crosta terrestre che possono provocare un aumento significativo delle esposizioni a radiazioni. Di qui l’obbligo (come ribadito dal Presidente Ciocca) di classificare “urgente” il problema. In effetti, nell’area in questione, quando lo stabilimento Montedison era operante, insistevano impianti (tra cui serbatoi e vasche) destinati alla decantazione di acque di estrazione per la successiva reiniezione nei pozzi di estrazione. In queste vasche venivano trattate pure acque di estrazione provenienti da pozzi extraregionali, come quelli della Masseria Spavento di Melfi. Ed ora una parte di quel territorio vicino alle vasche appare interessata da abnormi valori di radiazioni, riscontrati anche in altre aree interessate dal fenomeno e che corrispondono ai luoghi attraversati dal fosso vernile che costeggia il sito che poi sfocia nel Torrente Freddo.

I molisani e il gioco d’azzardo tezza – quanto danaro avrà perduto dopo mesi (od anni) di assidua pratica del tavolo verde. Gli esperti nel calcolo delle probabilità sono stati chiari: ”Per sua natura, ogni gioco rimane organizzato allo scopo di portare guadagni al banco che, quasi sempre, fruisce di un margine fisso e sicuro”. Dunque, sui tempi lunghi, la sconfitta rappresenterebbe soltanto un dato da calcolare; e, “ciò che uno perde costituisce il prodotto del margine di guadagno del banco moltiplicato per la somma messa in palio nel tempo”, dal momento che ogni trattenimento (“roulette“, “Superenalotto”, “Win for life” od altro che sia) ha una sua percentuale di vincita sicura. Ciò nonostante è stato calcolato che un’aliquota di adolescenti, pari all’11%, una volta coinvolta, rischia di diventare vittima della cosiddetta “patologia dello scommettitore”. Sulla scorta degli ultimi dati pubblicati, in testa alla classifica della gioventù che gioca si trova la Campania (57,8% di studenti); seguono la Basilicata (57,6%) e la Puglia (57%) ed il piccolo Molise conferma il suo 50%, unitamente a Sicilia, Lazio, Abruzzo, Sardegna, Calabria e Umbria. Per quanto riguarda i luoghi adibiti a siffatte attività ludiche, ai primi tre posti si trovano i locali pubblici, sia pure non dedicati espressamente al gioco (come bar, tabaccherie, “pubs“: 32%; case private: 20%; sale-scommesse: 12%). Il gioco virtuale viene utilizzato nel 7% dei casi; ed una quota

di quello praticato nelle dimore rimane effettuato tramite “internet” ed appare destinato a lievitare. Rispetto alla frequenza, cresce il numero di coloro che ammettono di avere giocato più di 2 volte in un anno (transitati dal 43% al 45%). Invece chi riferisce di avere giocato oltre 20 volte è parte di un’aliquota che oscilla tra il 13 ed il 14%. Infine, diminuiscono i soggetti che si sono impegnati 1 o 2 volte (dal 44% al 41%), mentre rimane pressoché stabile l’importo delle poste. In proposito, il 6,5% degli studenti dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese. In molti casi il vizio del gioco è tracimante; e

chi arriva a concretare una vera e propria dipendenza può essere paragonato tranquillamente ad un tossicodipendente che accusi una compulsione, vale a dire una necessità irrefrenabile che lo spingerà ad impegnarsi sempre di più, ed una sorta di astinenza nel caso in cui non riuscisse a prodursi nella “performance“. Gli psicologi descrivono tali soggetti (che nei Paesi molisani abbondano soprattutto fra gli adulti di sesso femminile) come abbisognevoli di forti emozioni, presumibilmente perché non riescono a ricavare scosse emotive dagli affetti familiari e dai rapporti con gli altri.


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