TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno x - n° 219 - sabaTo 25 oTTobre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa Molise sede legale: sessano del Molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno ad Aldo Patriciello
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Aldo Patriciello. L’europarlamentare molisano, finalmente, entra nel merito della questione autonomia della Regione Molise. Lo fa alla luce della proposta del parlamentare del Pd, Morassut, che vorrebbe spedire la provincia di Isernia sull’Adriatico e quella di Campobasso tra la Puglia e Matera. Ora tocca alla politica molisana muoversi. Per questo, abbiamo ritenuto dovere assegnare l’Oscar a Patriciello che, per primo, ha fatto sentire la sua voce sull’assurdità della proposta del Pd.
il pd ‘sega’ il molise L’onorevole Morassut fa la proposta di portare Isernia sull’Adriatico e Campobasso con la Puglia e Matera
Il Tapiro del giorno a Cristiano Di Pietro
Servizi a pagina 3 Il Tapiro del giorno lo diamo a Cristiano Di Pietro. Sulla questione dei cinghiali ne ha fatto una questione, quasi, personale. Ha tenuto incontri sul territorio con i sindaci e i prefetti. Ieri, poi, ha voluto incontrare i sindaci a Campobasso anche se solo una sparuta di primi cittadini ha ritenuto essere presenti. Del resto, i danni provocati dai cinghiali saranno pure di una certa consistenza ma non crediamo che la questione sia diventata prioritaria per la politica molisana. Ci sono tanti problemi che avrebbero necessità di una stessa partecipazione. Non ce l’hanno.
Iacp, sospesi gli sfratti Nagni: “Un aiuto concreto” CAMPOBASSO. Ufficializzata attraverso l’approvazione di delibera di Giunta, l’istituzione del fondo regionale per la morosità incolpevole in favore degli inquilini degli Istituti Case Popolari di Campobasso e Iser-
nia e la temporanea sospensione di tutte le procedure di sfratto in atto. Per l’assessore Pierpaolo Nagni, si tratta di “un aiuto concreto a chi si trova in stato di disagio”. SERVIZIO A PAGINA 4
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25 ottobre 2014
la residenza sveva di termoli e la piana dei Mulini di colle d’anchis protagoniste alla sedicesima assemblea dell’associazione nazionale
nel deserto turIstIco MolIsano, la felIce eccezIone dell’albergo dIffuso Questa formula ricettiva potrebbe essere la riproposizione moderna delle vecchie locande che punteggiavano i tratturi Solo due le strutture molisane alla sedicesima Assemblea Nazionale degli Alberghi Diffusi (Adi) tenuta nei giorni scorsi a Ortignano Raggiolo (Arezzo); solo due (la Residenza Sveva di Termoli e La Piana dei Mulini di Colle d’Anchise), ma di qualità, che hanno molto interessato gli altri partecipanti e, soprattutto la stampa estera che sta seguendo il fenomeno tutto italiano di questa particolare formula ricettiva. I due rappresentanti molisani sono stati bravi, soprattutto, a sviluppare una considerazione in cui gli Alberghi Diffusi potrebbero essere la riproposizione moderna delle vecchie locande che punteggiavano i tratturi. La formula ha intrigato l’assemblea che ha preso nota anche della dotazione tratturale molisana e della sua adattabilità a un turismo scarpinato di particolare interesse. Il segretario regionale dell’Adi molisana, Nardone, ha sintetizzato il tutto affermando che soggiornare in un Albergo Diffuso significa vivere il borgo e il territorio
godendo delle caratteristiche e delle peculiarità naturalistiche, storiche, culturali enogastronomiche e folkloristiche dei luoghi. Poi, una volta allargato il dibattito, peraltro alla presenza di Ottavia Ricci in rappresentanza del Ministro Dario Franceschini, è stata posta in evidenza la necessità di risolvere il problema dei problemi per l’Associazione: la condivisione, tra le diverse Regioni italiane, di una omogenea normativa regionale in grado di valorizzare e tutelare la formula dell’Albergo Diffuso, quale formula alberghiera sostenibile. Al momento le normative differiscono e ciò non aiuta a dare una immagine unitaria dell’ospitalità. Sul fronte della pubblicizzazione dell’offerta logistica, l’assemblea è stata informata della stipula di una convenzione con la società “Per Caso Srl” titolare della trasmissione televisiva “Turisti per caso” condotta sulle reti nazionali della Rai da Patrizio Roversi e Siusy Blady. Turistipercaso.it è stato premiato come “miglior sito di turismo 2014”. Pertanto, gli Alberghi Diffusi entrano nel progetto “Italia Slow Tour” e ha come obiettivo la presentazione dell’Italia al Mondo dando voce agli utenti stranieri che soggiornano nel nostro Paese attraverso web, tv, e portale. Lo scopo è mettere in rete le eccellenze d’Italia in termini di ospitalità e servizi, e di considerare gli Alberghi Diffusi un’eccellenza del nostro territorio e una risorsa per il rilancio di zone turistiche meno conosciute. Obiettivi ambiziosi, giustificati dal gradimento di un’utenza in crescita, che andrebbero meglio sostenuti dalle amministrazioni locali e, massimamente, dalla Regione che del turismo, in maniera generica e qualunquistica, si fa scudo nei momenti in cui si
il dibattito sull’autonomia
vede costretta a trovare una via di fuga dalle critiche d’immobilismo che la sommergono. Il Molise ha una legislazione turistica obsoleta, largamente insufficiente a tenere testa alle esigenze dei viaggiatori moderni, e di garantire livelli d’accoglienza adeguati. Né si vergogna di aver smantellato gli enti provinciali per il turismo, l’azienda autonoma di Termoli, di aver mortificato il ruolo delle Pro Loco, di aver, insomma, azzerato ogni forma di garanzia e di governo del settore. Né pare disposta a riorganizzare rapidamente il comparto. In questo deserto programmatico e organizzativo, la felice eccezione degli Alberghi Diffusi. Dardo
Il MolIse coMe terra dI sepolcrI di Oreste Campopiano
la proposta Morassut dIlanIa la nostra regIone di Antonio Chieffo Sono state tante le occasioni d’incontro sia istituzionali che sociali dove si è parlato delle sorti della nostra regione, tanti momenti dove diverse anime hanno espresso pensieri e progetti che potessero offrire alla Terra molisana possibilità di crescita, di maggiore valorizzazione, di ricerca di una possibilità nuova. Ma mai fino ad oggi avevo ascoltato nessuno pronunciare pensieri inerenti la divisione della nostra Terra. Quest’oggi ho dovuto leggere a malincuore che esiste chi per il solo fatto di voler dare “fiato alle trombe” suggerisce di dividere il Molise, una provincia di qua e l’altra di là, così da spezzare una identità popolare che per anni si è difesa e che mai vorrei vedere mortificata per colpa di inconcludenti azioni di rilancio nazionale. Roberto Morassut, Deputato del Partito Democratico, che vede nella riduzione del numero delle Regioni d’Italia la soluzione ai problemi economici del Paese, non vede quanto importate sia conservare la identità di una regione. Nel dibattito fatto negli anni passati abbiamo parlato di MoliSannio, abbiamo parlato di Moldaunia ma sempre con lo scopo di mantenere la centralità della Regione Molise. Pur comprendendo la necessità di un ridimensionamento mi auguro che questo mai possa significare vedere ridotta a brandelli la Nostra regione. Occorre una risposta utile e opportuna, non lasciamo che sia l’inerzia a “fornire la spalla” a progetti disaggreganti come questo.
L’on. P.D. Roberto Morassut ha depositato alla Camera dei Deputati una proposta di legge che prevede la riduzione del numero delle Regioni,dalle attuali 20 a 12, spiegando alla stampa che, a suo modo di vedere “…la storia del regionalismo in Italia ha avuto un corso contraddittorio,importante per la crescita e lo sviluppo del Paese,ma anche, a distanza di anni, portatore di distorsioni se non di degenerazioni che sono parte in causa ed effetto del progressivo sfaldamento del sistema politico italiano…” Pare di capire che l’idea guida del progetto di legge non sia solo quella di ridurre il numero delle Regioni e quindi i costi, ma di mettere in discussione il regionalismo ed il sistema delle autonomie che ormai è diventato portatore di “distorsioni e di degenerazioni” Il fatto nuovo è che per la prima volta l’idea della revisione dell’attuale regionalismo viene tradotto in un atto parlamentare formale e con singolare coincidenza temporale con le esternazioni fatte dal Presidente del Consiglio sul medesimo tema, proprio in questi giorni. Di qui la sensazione più che concreta, che la sortita dell’on Roberto Morassut ,che appartiene allo stesso Partito di Matteo Renzi, non sia solo una uscita estemporanea di chi cerca di ritagliarsi uno spazio di visibilità, ma che possa essere invece il classico sasso nello stagno per far discutere un progetto già definito in sede politica nelle sue linee essenziali, un disegno entrato nell’agenda parlamentare destinato a mettere in discussione l’attuale concezione delle autonomie locali e del regionalismo. Non ci vuole grande acume politico per registrare che da qualche tempo è in atto nel governo del Paese un complessivo disegno di “smantellamento” di quel sistema di garanzie e di decentramento dei poteri, dei servizi territoriali e più in generale del welfare costruito a partire dagli anni settanta ed oggi considerato non più sostenibile sul piano dei costi economici e della complessiva inefficienza. Sono sempre stato convinto che la Politica assolve al suo ruolo solo se è in grado di leggere gli eventi ed ove possibile anticiparne le soluzioni. E qui vengo al problema del Molise ( come anche di altre realtà territoriali minori). Siamo ormai di fronte ad una scelta drammatica: insistere sulla linea di difesa della “identità e della autonomia” o raccogliere l’invito che pure si è levato in più occasioni dal vicino Abruzzo a ragionare in termini di macro area, così da diventare interlocutori veri di un progetto complessivo di revisione della geografia regionale già irreversibilmente in atto. E mi chiedo se questo silenzio delle Istituzioni regionali, espressioni peraltro dello stesso Partito politico dell’on Morassut, non sia più dannoso per il Molise rispetto ad una auspicata presa di posizione qualunque essa sia. L’idea, inserita nel progetto di legge Morassut, di portare la Provincia di Isernia nella Regione Adriatica e Campobasso quale punta estrema della Regione del Levante mi sembra francamente un eccesso, ma se l’obiettivo vero fosse quello di smembrare il Molise non vi è dubbio che non avremmo altra soluzione che raccogliere la disponibilità di chi ce l’ha già offerta. E non sarebbe il caso che qualcuno si attivasse con assoluta urgenza per saperne di più sulla vicenda e su quanto eventualmente gia deciso circa le sorti di questa “bella d’erbe famiglia e d’animali” ? Perchè se si continua così temo davvero che al nostro Molise non resteranno altro che… i Sepolcri
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25 ottobre 2014
AUTONOMIA, pERChè LA SI DISCUTE? Sono troppi gli appetiti che minacciano la Regione Molise CAMPOBASSO. E' un gran parlare in queste ore di soppressione della regione Molise come entità autonoma fino a pensare ad una divisione delle due province, con quella di Isernia, da mandare in riva all'Adriatico e Campobasso tra Puglia e Matera. In molti si fregano le mani senza conoscere la storia e le vicissitudini registrate negli anni andati. Certo, questo imporrebbe alla classe politica molisana il ridisegno dell'ossatura strutturale e un piano programmatico per il futuro: un piano di sviluppo, ovvero. Il 17 dicembre 1963 la Camera dei deputati approvava la modifica costituzionale con la quale si riconosceva l'esistenza della Regione Molise. Come disse in aula l'onorevole Girolamo Lapenna, quel voto assumeva "il valore di un attestato di fiducia che il Parlamento rilascia al popolo molisano, nell'intraprendere un nuovo corso della sua vita amministrativa e civile". Era la correzione dell'errore storico fatto nel 1861 quando il Molise venne aggregato all'Abruzzo "a soli fini uffiziali e statistici ". Perchè, allora, non ripartire da quell'attestato di fiducia? E' pur vero che negli ultimi venti anni abbiamo fatto di tutto per meritare attenzioni non positive. Tornare, però, indietro non si può. Cosa accadeva? Basti ricordare che il Molise dipendeva
da Napoli per il provveditorato alle opere pubbliche, per la corte di appello, per il compartimento ferroviario, per gli uffici di polizia stradale, di polizia ferroviaria, per la direzione sanitaria militare e per l'Associazione nazionale controllo combustione, nonché per il tribunale militare e i comandi militari. Dipendeva da Pescara per l'ispettorato compartimentale agrario, per l'ispettorato della motorizzazione civile, per l'ufficio compartimentale dei monopoli, per la capitaneria di porto, per il servizio radio-televisione e l'ufficio regionale del lavoro. Dipendeva da L'Aquila per la sovrintendenza ai monumenti e le gallerie e per l'ispettorato regionale delle foreste; da Chieti per il comando legione carabinieri e per la sovrintendenza alle antichità e alle belle arti. Dipendeva da Foggia per il commissariato reintegro tratturi e per l 'istituto zooprofilattico; da Benevento per l'ufficio tecnico imposte di fabbricazione e per l'ufficio metrico pesi e misure; niente di meno che da Bari per il comando militare di zona e per una parte del compartimento di polizia ferroviaria; e da Ancona per l 'ispettorato di zona delle guardie di pubblica sicurezza. A questo si vuole tornare? E' chiaro ed evidente, però, che c'è la necessità che la classe politica esca dal torpore intellettuale e
CAMpObASSO A LEvANTE E ISERNIA IN ADRIATICO La proposta della riduzione delle Regioni è stata presentata dall'onorevole Roberto Morassut del Pd CAMPOBASSO. Il parlamentare democratico ha depositato alla Camera una proposta di legge che prevede la riduzione delle regioni, che passerebbero dalle attuali 20 a 12. Dopo 45 dalla nascita delle istituzioni potrebbe quindi cambiare radicalmente la cartina politica del paese. Secondo Roberto Morassut, “La storia del regionalismo in Italia ha avuto un corso contraddittorio, certamente importante per la crescita e lo sviluppo del Paese ma anche – a distanza di anni – portatore di distorsioni se non di degenerazioni che sono parte in causa ed effetto del complessivo sfaldamento del sistema politico italiano e di un distacco delle istituzioni dalla società civile che ha ormai raggiunto livelli allarmanti”. Chiari i riferimenti alle tante inchieste giudiziarie che hanno coinvolto i consigli regionali negli ultimi anni. “Le Regioni – recita la proposta di legge Morassut – hanno contribuito alla crescita delle comunità locali, alla tutela del patrimonio storico e ambientale, allo sviluppo delle infrastrutture e dell’impresa ed alla estensione del welfare in particolare alla estensione del diritto alla salute. Sarebbe sbagliato non considerare tutto questo e cancellare, nell’attuale momento di crisi, le ragioni di un sano regionalismo e di un sano federalismo. Tuttavia non può negarsi che negli ultimi 15 anni circa sono venute crescendo soprattutto a livello delle istituzioni regionali forme di dispersione della pubblica amministrazione con sprechi di danaro pubblico e con forme di inquinamento non controllabili con gli attuali strumenti e sottratte alla stessa autorità regolativa dello Stato centrale”. In questo quadro, appare assai faticosa la stessa opera di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica che molte amministrazioni regionali hanno avviato in questi anni. Ma la nuova norma, oltre a ridurre gli sprechi, servirebbe anche – secondo il deputato PD – a semplificare l’architettura del regionalismo italiano, nell’ottica di un processo di integrazione europea che “pone naturalmente l’esigenza di ridurre l’articolazione regionale in tutti i Paesi e le Nazioni che fanno parte dell’Unione”. Nel testo presentato, due sole regioni (Sicilia e Sardegna) manterrebbero lo statuto speciale. La città di Roma, in quanto capitale
funzionale e pensi ad una riprogrammazione dell'ossatura istituzionale regionale per potere guardare nuovamente alle sfide del domani.
L’ INTERVENTO
NO ALL’AGGREGAZIONE DEL MOLISE A TUTTI I COSTI di Antonio Vincenzo Monaco
d’Italia, assumerebbe il rango di Regione in considerazione della specialità e degli oneri particolari e aggiuntivi derivanti dalla sua funzione di Capitale della Nazione e di centro della Cristianità. Queste sarebbero le nuove regioni italiane se passasse la proposta Morassut, che precisa che le denominazioni date sono indicative e che quelle definitive andrebbero discusse con le comunità locali: Regione Alpina (comprensiva delle ex Regioni Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria); Regione Lombardia; Regione Emilia – Romagna (comprendente la ex Regione Emilia – Romagna e la provincia di Pesaro); Regione Triveneto (comprendente le ex Regioni del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e del Trentino); Regione Appenninica (comprendente le ex Regioni della Toscana, dell’Umbria e della provincia di Viterbo); Regione Adriatica (comprendente la ex Regione Abruzzo e le province di Macerata, Ancona, Rieti, Ascoli e Isernia); Regione di Roma Capitale (comprendente la ex Provincia di Roma); Regione Tirrenica (comprendente la ex Regione Campania e le province di Latina e Frosinone); Regione del Levante (comprendente la ex Regione Puglia e le Province di Matera e Campobasso); Regione del Ponente (comprendente la ex Regione Calabria e la Provincia di Potenza); Regione Sicilia; Regione Sardegna.
Non credo che i molisani meritino un processo di estinzione come fosse un evento naturale. Con molta probabilità sarò una voce fuori dal coro, ma assolutamente non seguo la moda che ora spopola e che sta facendo dell’abolizione dell’identità regionale una bandiera da sventolare a tutti i costi. Sono fermamente convinto che la nostra Regione debba conservare la propria identità e per questo sono in totale disaccordo con coloro che propugnano una supina aggregazione (perché di ciò si tratta) con la Regione Abruzzo. Non condivido le tesi che l’unificazione sia la strada per ottenere il risparmio dei costi della politica. Sotto questo aspetto le strade percorribili sono altre, di immediata realizzazione, a cominciare dal taglio dei privilegi e dei costi della politica. Oggi siamo di fronte ad un apparato regionale creato in decenni di gestione amministrativa che ha depauperato l’intero sistema regionale rendendolo debole sotto ogni punto di vista. Non abbiamo avuto percezione di reale programmazione, ma solo interventi di puro assistenzialismo che hanno fatto precipitare i conti della nostra regione nel baratro, attraverso uno spaventoso indebitamento frutto di operazioni di stravagante ingegneria finanziaria (questo termine andava molto in voga qualche anno fa), ma senza alcuna prospettiva di sviluppo. La crisi industriale, nazionale ed internazionale, si è fatta sentire pesantemente anche nella nostra regione, dove le più importanti aziende non hanno avuto la capacità di rinnovarsi con infrastrutture adeguate ai tempi e si sono poste fuori dai nuovi mercati della globalizzazione. Inoltre, caso più unico che raro, buona parte del tessuto industriale privato è passato nelle mani del pubblico. Così ci siamo ritrovati con una Regione che trascurando il proprio ruolo di programmazione, ne ha assunto uno meramente imprenditoriale, fuori dalle più elementari logiche di mercato. In un contesto socioeconomico molisano molto fragile, è gioco facile propendere per l’abolizione della Regione Molise. Ma siamo veramente sicuri che questa sia la strada giusta? Io penso di no. Rischiamo di diventare la periferia di una nuova entità che ha interessi diversi dai nostri. Proviamo ad immaginare questo nostro territorio “aggregato” all’Abruzzo ed alle Marche. Siamo proprio convinti che ci sarà la giusta attenzione nei nostri confronti? E perché dovrebbe esserci? Se oggi da soli non riusciamo ad affrontare la miriade di problemi che ci assillano, perché altri dovrebbero riuscire a farlo, da lontano, senza nemmeno conoscere a fondo le nostre problematiche. Accantoniamo per un momento il peso delle enormi responsabilità del passato, che ci hanno portato in questa penosa condizione; guardiamo con attenzione al futuro. Sicuramente talune tematiche vanno affrontate e risolte insieme ad altri organismi, altre regioni, altre istituzioni. Ma questo è un discorso ben diverso della supina aggregazione. Se poi il discorso della macro regione dovesse avvenire in un contesto nazionale e generale di rivisitazione dell’assetto istituzionale nazionale, ben venga perché tutto cambia, e la problematica andrebbe affrontata con attenzione e senza pregiudizi. Da queste riflessioni dobbiamo ripartire con un’unità di intenti, scevri da faziosità politiche. Dobbiamo esser consci che la nostra Regione ha tanto da esprimere attraverso scelte mirate ed efficaci. Il Molise c’è, esiste. Ridiamogli vita. Tutti insieme, con un forte scatto di orgoglio molisano.
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25 ottobre 2014
"Morosità incolpevole, sospesi gli sfratti agli iacp" L'assessore Nagni:" Aiuto concreto per chi realmente si trova in condizione di grave disagio" CAMPOBASSO. Ufficializzata attraverso l'approvazione di delibera di Giunta, l’istituzione del fondo regionale per la morosità incolpevole in favore degli inquilini degli Istituti Case Popolari di Campobasso e Isernia e la temporanea sospensione di tutte le procedure di sfratto in atto, almeno per il periodo strettamente necessario a verificare quali siano effettivamente i casi da includere nella concessione del fondo”. È quanto fa sapere l’assessore regionale ai LL.PP. con delega all’edilizia residenziale pubblica, Pierpaolo Nagni. 560.000 euro la somma complessiva stanziata per far fronte ai casi già interessati da procedura di sfratto, ma solo se rispondenti a precisi requisiti già individuati dalla struttura. Per morosità incolpevole - si legge nel testo licenziato dalla Giunta - si intende, infatti, la sopravvenuta impossibilità di provvedere al pagamento del canone locativo a causa della perdita o della consistente riduzione( in misura non inferiore al 60%), della capacità reddituale del nucleo familiare nel periodo che va dal 1 gennaio 2011 al 30 settembre 2014. L’accesso al fondo consiste in un ristoro, parziale o totale, del debito del nucleo familiare moroso maturato. Requisiti essenziali sono la per-
dita del lavoro per licenziamento, la riduzione dell’orario di lavoro stabilita con accordi aziendali o sindacali, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, mancato rinnovo di contratti a termine o di lavori atipici, cessazione di attività libero professionale o di impresa registrata derivante da causa di
termoli - lesina, l'intesa c'è
Anche se il Molise resta privo di una linea ferroviaria verso l'interno CAMPOBASSO. Il Molise deve cedere perchè vengano realizzati i 31 chilometri di raddoppio ferroviario sulla Termoli-Lesina ma non ha una linea ferroviaria da Termoli a Venafro. Un assurdo programmatico e strategico. Intanto, si è svolto a Palazzo Moffa tra il presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Niro, il collega della Puglia, Onofrio Introna, assieme all’Ufficio di Presidenza, agli assessori regionali ai trasporti Pierpaolo Nagni e Giovanni Giannini, al sindaco di Termoli Angelo Sbrocca, all’assessore del Comune di Campomarino, Vincenzo Norante, un incontro al fine di affrontare le difficoltà alla realizzazione del raddoppio ferroviario tra Termoli e Lesina e il conseg u e n t e potenziamento della linea dorsale adriatica. Dal dibattito è emerso l’impegno a dar vita, entro quindi giorni, ad un incontro tra i vertici istituzionali del Molise, della Puglia e dell’Abruzzo, con Rete Ferroviaria Italiana e il Cipe per superare le problematiche che ancora ostacolano la realizzazione della tratta. Giovedì 30 ottobre, a Roma, nella sede di Ferrovie dello Stato Italiane, alle 13, è già previsto un incontro con l’amministratore delegato RFI Michele Elia. Parte-
ciperanno con i Presidenti Niro ed Introna, gli assessori Nagni e Giannini, i sindaci di Termoli e Campomarino e dirigenti e tecnici interessati. “Puglia e Molise lavorano insieme, in una logica da macroregione, per il raggiungimento di obiettivi importanti, come questa infrastruttura strategica che consente di avvicinare il Mezzogiorno al centro dell’Europa – dichiarano i presidenti Niro e Introna – stiamo facendo squadra per liberare il Sud dall’isolamento, assolvendo così alla responsabilità di garantire trasporti moderni, rapidi
forza maggiore o da perdita di avviamento in misura considerevole. In ultimo, gravi malattie infortuni o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato la consistente riduzione (sempre in misura non inferiore al 60%) del reddito complessivo o la necessità di impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche o assistenziali. “Potranno accedere al fondo di sostegno, gli inquilini di alloggi di edilizia pubblica residenziale gestiti dagli Iacp, intestatari di regolare contratto di fitto ad uso abitativo, in possesso dei requisiti richiesti e già destinatari di un provvedimento esecutivo di rilascio dell’immobile per morosità. Procedura che verrà sospesa - assicura l’assessore - almeno per il periodo compensato dal contributo concesso. Rispondiamo così, anche alle sollecitazioni del sindacato Usb- associazione inquilini e abitanti e del suo rappresentante Italo Di Sabato, e, soprattutto, diamo modo a chi realmente vive in una condizione di disagio tale da determinare uno stato di morosità incolpevole di poter tirare un sospiro di sollievo, di non perdere il diritto all’alloggio e di poter riprendere, con modalità concordate, il pagamento del canone di locazione”.
Zuccherificio, solito caos Lavoratori che sono ancora senza stipendio. Ma è il futuro che preoccupa TERMOLI. Settimana “calda”, quella prossima ad iniziare, allo Zuccherificio del Molise. Alcuni lavoratori, infatti, lamentano il mancato pagamento della spettante mensilità di settembre e così avrebbero deciso di dare vita a un sit-in di protesta dinanzi ai cancelli dell’azienda proprio lunedì; analoga circostanza si sarebbe comunque già verificata ieri. A dibattere del tema con Antonio Di Lisio della Fiom-Cgil si ricevono rassicurazioni circa un “pagamento assicurato che potrebbe arrivare comunque già nei primi giorni della prossima settimana”. La protesta, ad ogni modo, riguarderebbe una ventina di dipendenti che non avrebbero visto sul proprio conto l’attesa retribuzione: un problema vero e proprio che non consentirebbe agli stessi anche di presentare l’attesa domanda per ricevere la miniAspi. Secondo le disposizioni, infatti, per ricevere l’indennità sarebbe necessaria l’ultima busta
paga, della quale gli stessi sarebbero ancora sprovvisti. Sul fronte aziendale, invece, mentre alcuni dipendenti attendono la retribuzione, altri sono prossimi a vedere avviata l’attesa cassa integrazione che, trovati ormai gli accordi, sarà a “rotazione”. I dettagli sulla stessa saranno discussi proprio la prossima settimana. “Quelle che ci attendono, saranno 12 settimane di sacrifici che affronteremo di buon grado per andare incontro alle esigenze aziendali”, ha evidenziato Antonio Di Lisio della Fiom
L’INTERVENTO
La contraffazione deL made in itaLy di Giovanni Venuto
ed efficienti alle comunità del Mezzogiorno, ai cittadini e ai passeggeri. Il raddoppio dei 31 km di binari tra Termoli e Lesina garantirà un sensibile incremento dei convogli ferroviari sulla dorsale adriatica ed una considerevole riduzione dei tempi di percorrenza. Un traguardo irrinunciabile, rispettando e valorizzando le vocazioni dei territori interessati. Tanto, nel rispetto dei tempi stabiliti dal cronoprogramma di realizzazione delle opere già definito.
Mentre i Paesi emergenti del Mondo continuano a crescere ed a rafforzare le loro esportazioni ed il loro benessere, noi in Italia passiamo molto tempo a guardare la TV dove gli spazi dedicati ai Bla,Bla,Bla della politica, continuano ad occupare sempre piu' ore di trasmissioni, dove la Musica è fatta sempre dalle stesse facce e dalle tante parole senza fatti concreti. Intanto il nostro settore Economico TRAINANTE (L'Agroalimentare), perde posizioni significative a causa della contraffazione galoppante che continua a spacciare prodotti scadenti, come provenienti dalla nostra ITALIA? Risollevare la nostra economia passa in primis soprattutto attraverso la difesa e lo sviluppo delle nostre produzioni, che sono riconosciute vere eccellenze ed in secundis nella protezione dei posti di lavoro degli italiani, però di quelli che fanno il proprio dovere che restano la stragrande maggioranza, i lavativi e i FASULLI beh! andrebbero invitati a lavorare per se stessi, cosi' capirebbero la differenza che passa tra la sicurezza di ricevere sempre uno stipendio a fine mese e quello di guadagnarselo con il proprio sudore quotidiano.
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25 ottobre 2014
Idee chiare sullo stato della comunicazione in Molise
I giovani del centrosinistra che hanno chiesto, inascoltati, una legge sull’editoria, non hanno fatto i conti con i volponi di Palazzo Moffa Il pluralismo e la libertà di informazione non si difendono con incentivi economici a pioggia senza vincolo di spesa, ma affermando i diritti dei lavoratori del settore e l’indipendenza di giudizio degli operatori I politici di centrosinistra della stampa farebbero piacevolmente a meno; non potendo farne a meno, alla stampa riservano pregiudizi e, se del caso, qualche atto giudiziario. Diverso, e in modo evidente e significativo, invece, e vale la pena ricordarlo nel momento in cui il consiglio regionale è intenzionato a prendere in esame una nuova legge sull’editoria, ciò che Luca Mitri dell’Italia dei valori, Davide Vitiello, Caterina Cerroni e Francesca Di Cristofaro del Partito democratico, Giuseppe Iglieri di Sel e Andrea Vertolo del Partito dei Comunisti italiani, hanno detto sulla comunicazione nel Molise (scritta e parlata). Sono i giovani di centrosinistra che prima della campagna elettorale del 24 e 25 febbraio 2013 si sono resti protagonisti di alcune iniziative dal vago sapore autonomistico tra cui, come diciamo, il punto di vista sulla urgenza e sull’opportunità di mettere in cantiere una legge regionale a sostegno dell’editoria
l’intervento
di Vincenzo Cordisco
Leopolda si, Leopolda no! Questo sembra essere oggi il dilemma che coinvolge gran parte del Partito Democratico In un momento delicato per l’Italia, e per la nostra Regione, dove oramai tutti dicono il contrario di tutti, dove i provvedimenti adottati o adottandi sono vuoti e privi di progettualità, dove nonostante le proposte si naviga, approvando il tutto a colpi di fiducia, ecco che si presenta all’orizzonte la soluzione di tutti i problemi: rinnovamento, riforme, confronto, formazione. Questi saranno gli argomenti, le proposte, le azioni e le indicazioni che usciranno fuori dalla Leopolda. Bene, la cosa potrebbe anche farmi piacere, ma coloro i quali oggi
che elimini le insufficienze e le parzialità contenute in quella in vigore. Alla quale, per fare un esempio, hanno addebitato i 500mila euro erogati nel 2012 a sole quattro testate giornalistiche, ancorché senza incidere sulle condizioni di precarietà delle redazioni. Hanno detto all’unisono: “Occorre restituire dignità a Tv, web e radio, media ignorati dal testo in vigore: il pluralismo e la libertà di informazione non si difendono con incentivi economici a pioggia e senza vincolo di spesa, ma affermando i diritti dei lavoratori del settore, in modo da creare le condizioni di obbiettività ed equidistanza, da cui discende una critica non interessata”. Sensatezza e consapevolezza, abbiamo avuto modo di commentare. Sensatezza e consapevolezza che fanno difetto ai legislatori di Palazzo Moffa, ai quali, in un contesto di valutazioni politiche e di opportunità, i giovani suddetti hanno aggiunto anche l’urgenza di disciplinare la
pubblicità istituzionale. Che, usata in maniera probabilmente impropria, ha messo amministratori regionali e giornalisti a disagio con la giustizia. Così come tutt’ora è disciplinata, la pubblicità istituzionale si presta ad essere interpretata più come un atto di compiacenza e non un effettivo valore sociale. Per dare un esempio, i giovani di centrosinistra sopra menzionati hanno considerato una promozione condannabile lo slogan "L'acqua è vita", fatto circolare dall’azienda regionale “Molise Acque”. Invece, sarebbe uno slogan, anzi un dettato da inserire negli statuti e nei regolamenti regionali, provinciali e comunali, altro che esempio di dubbia utilità! Ma la storia e la cronaca locali, delle risorse finanziarie destinate alla comunicazione e alle sue articolazioni (giornali e Tv), hanno fatto emergere e tradotto il sospetto di favoritismi, di unilateralità, che la legge sull’editoria in vigore, continua a mantenere in vita. Motivo per cui abbiamo
considerato oggi, come ieri, fortemente attuali le riflessioni dei vari Mitri, Vitiello, Cerroni, Di Cristofaro, Iglieri e Vertolo. Una in particolare. Quella secondo cui il settore dei media vada sostenuto e non foraggiato, in modo da renderlo “ in grado di competere con innovazioni e risorse proprie”. Torna fortemente attuale anche il perentorio invito al legislatore regionale a non indugiare ad approvare una legge sull'editoria che non sia “una semplice spartizione di risorse, ma uno strumento atto a garantire un'informazione indipendente”. Purtroppo dispiace constatare, e ricordare ai giovani del centrosinistra portatori di apprezzabili convinzioni innovatrici, che i quasi due anni di governo a guida Frattura inducono a raffreddare le nostre e le loro speranze riposte nel cambiamento e nella trasparenza. Dardo
Leopolda, solo una convention di Renzi sono minoranza nel PD, come me, queste cose le facevano già. Forse chi è arrivato oggi si dovrebbe documentare un pò. Ogni anno il Partito Democratico nazionale con i vari segretari, da Veltroni a Franceschini, da Bersani ad Epifani, ha sempre organizzato incontri specifici dove gli “stati generali” del PD incontravano gli amministratori locali e i segretari di circolo, proprio nel segno del confronto, del dialogo e della conoscenza delle problematiche di tutto il partito, senza riferirsi ad una sola parte del partito, ad una corrente seppur maggioritaria. Renzi è l’unico che, dalla sua elezione a Segretario nazionale del PD quasi un anno fa, non ha mai fatto un incontro, non ha mai ascoltato i segretari cittadini, non ha mai ritenuto di “scendere” tra la base del partito. Tutti sappiamo come le primarie aperte droghino il voto e questo è confermato dal calo degli iscritti,
visto che quelli di destra che sono venuti ad aiutare il tizio o il caio di turno alle primarie certo non si sognano di tesserarsi nel PD, anche perché diventerebbe difficile visto lo Statuto nazionale. È ovvio, e conveniente, che qualcuno a questa situazione voglia metterci “una pezza”, ma i numeri sono numeri. Altro progetto sparito con questa nuova dirigenza è la scuola di formazione politica dove si stavano preparando i nuovi dirigenti di questo partito, e dove una ottantina di giovani appartenenti a tutte le regioni e senza distinzione di correnti, discutevano, si confrontavano su temi economici, politici, storici, preparandosi anche amministrativamente ad essere protagonisti del futuro. Il Molise ne aveva ben 3 inseriti in quel progetto che è stato cancellato. E non voglio nemmeno dimenticare d menzionare il progetto “final-
mente sud” messo in piedi sempre con la segreteria Bersani dove 2000 giovani del sud Italia si incontravano su una piattaforma telematica, scambiandosi informazioni, notizie, dubbi, idee e proposte. Anche quel progetto serviva per aiutare i nostri ragazzi e crescere per affrontare le molteplici problematiche del mezzogiorno. Uno scambio fattivo di esperienza da dare ed acquisire per una politica migliore a favore della nuova Italia, del Molise e delle altre Regioni del sud. In questo progetto erano inseriti oltre 20 ragazzi molisani, ora nessuno di loro viene chiamato e/considerato. A mio avviso, quindi, la Leopolda non rappresenta null’altro che un luogo “astratto” dove una corrente, quella che oggi è maggioritaria e non certo per merito o per demerito dell’altra, ma per un opportunismo legato a meccanismi che vanno rivisti, si riunisce per discutere su argomenti importanti (stabilità, vertice
Arsem, occupazione, jobact) che invece dovrebbero essere discussi nelle sedi giuste, quelle ufficiali del PD. La Leopolda è arrivata alla sua 5^ edizione, e di questo ci fa piacere, ma proprio per questo non può sostituirsi a quello che è il PD nella sua intierezza. Essa, come già detto, rappresenta l’attuale maggioranza, ma non tutto il PD, mentre i temi sono di tutti e vanno affrontati insieme. Non è fattibile scambiare un incontro di corrente, seppure quella del segretario che pure ha sempre detto che per lui le correnti non esistevano, come quella del PD. E il Segretario non può smentire, perché basta leggere le news che invia per capire come sia – organizzativamente – settoriale e di parte la Leopolda. Trattasi di convention renziana, senza se e senza ma. Significa ghettizzare quella parte del partito che invece avrebbe molto da dire in luoghi ufficiali e non di parte.
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Campobasso
25 ottobre 2014 Nella sala della Costituzione della Provincia
presentato il volume ”la strage di caiazzo 10 ottobre 1943” di Paolo Albano, procuratore della repubblica d’Isernia Significativi contributi critici e storici dell’avvocato Arturo Messere e del professore Gianni Cerchia. Sul piano editoriale i magistrati/scrittori sono autori di successo E’ stato presentato ieri, nella sala della Costituzione della Provincia, il libro “La Strage di Caiazzo” opera del procuratore della Repubblica d’Isernia, Paolo Albano. Al mosaico delle stragi naziste in Italia mancava una tessera, quella dell’eccidio di Caiazzo, appunto, che s’affianca a Marzabotto e Sant’Anna di Stazzema. Il 13 ottobre 1943 furono barbaramente passati per le armi 22 civili (7 adulti e gli altri donne e bambini). Anche il Molise è stato toccato dall’odio e dalla rappresaglia nazista con il sacrificio del sindaco di Fornelli, Laurelli, e di altri cinque civili. Dicevano, si
deve a Paolo Albano, giovane sostituto procuratore a Santa Maria Capua Vetere la ricerca, avviata nel 1988, e l’incriminazione degli autori della strage di Caiazzo. Il processo celebrato in contumacia nel 1994, s’è concluso con al condanna all’ergastolo degli autori . Prima ed unica sentenza di un Tribunale ordinario a carico di criminali nazisti. Purtroppo una sentenza mai eseguita per beffarde ragion di stato e di opportunità politica. La riproposizione di quell’atroce delitto è un’opera di rigore storico, con notevoli risvolti umani, e importanti nota-
zioni giuridiche che ne fanno un testo di rilevante importanza. La lettura prende e avvince il lettore, ponendolo dinanzi ad una delle tante efferatezze della guerra, e inducendolo a riflettere su quanto sia stato impegnativo, faticoso, difficile amministrare e fare giustizia e quanto sia stato facile negarla. Del valore storico, giuridico e documentale dell’opera di Albano, ne hanno fatto motivo di riflessione, di analisi e di critica l’avvocato cassazionista Arturo Messere (relatore) e il docente universitario Gianni Cerchia. Serratissima l’analisi di Messere, un succo giuridico di
UNA CITTA’ SENZA BARRIERE E’ (IM)POSSIBILE? In programma oggi la Giornata Nazionale Abbattimento Barriere Architettoniche in Piazza Vittorio Emanuele II Si terrà sabato oggi dalle ore 16.00 la II Edizione di un’iniziativa sociale intitolata “Una città senza barriere è (im)possibile?” volta a favorire l’abbattimento delle Barriere Architettoniche. L’appuntamento di sensibilizzazione, sposato in pieno dal Comune di Campobasso, è promosso e realizzato dal C.D.H. (Centro Documentazione Handicap), gestito dall’associazione C.N.I.S. (Coordinamento Nazionale Insegnanti Specializzati - sez. di Campobasso) in collaborazione con l’Associazione Fare Verde e con l’Associazione Italiana Fisioterapisti della Regione Molise. Il C.D.H. nato nel 2000, con l’intento di diffondere il significato di diversità e il rapporto tra diversità e normalità, ha elaborato ed elabora azioni educative e formative finalizzate alla valorizzazione delle differenze e all’inclusione delle persone con disabilità. In occasione della Giornata Nazionale per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche, in continuità con quanto realizzato lo scorso anno, il Comune di Campobasso unitamente al C.D.H. presenta un’iniziativa di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza campobassana attraverso la creazione di un percorso da svilupparsi lungo le principali strade urbane del centro cittadino con l’ausilio di una sedia a
rotelle gentilmente concessa dall’Ortopedia Sanitaria Orthocenter e coinvolgendo i rappresentanti politici e i cittadini che vorranno immedesimarsi nelle difficoltà quotidiane vissute da una persona con disabilità motoria. L’evento inizierà alle ore 16.00 in piazza Vittorio Emanuele II e nella
stessa piazza verrà allestito un punto informativo, piccola finestra aperta sul mondo della disabilità. Il percorso, pensato dagli operatori del C.D.H., toccherà i tessuti urbani principali del capoluogo: Piazza Vittorio Emanuele II, C.so Vittorio Emanule II, via Milano, via Pietrunto, Piazza Giuseppe Pepe, via Sauro, via Garibaldi, via Cardarelli, piazza Cesare Battisti, Piazza Vittorio Emanuele II. L’edizione 2014 vedrà la partecipazione degli alunni delle classi IV e V della Scuola Primaria Paritaria “Maria Immacolata” del capoluogo che apriranno la manifestazione con una canzone scritta da Claudio Im-
prudente dal titolo: “Un amico a quattro ruote” e per un giorno si trasformeranno in “vigili morali” e insieme agli altri protagonisti individueranno le difficoltà che una persona con disabilità vive quotidianamente. Il C.N.I.S./C.D.H., coerentemente con i progetti nazionali di sensibilizzazione soc i a l e promuove percorsi culturali aventi, quindi, come obiettivo quello di facilitare l’accessibilità e fruibilità globale e universale attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche, culturali, psicologiche e sensoriali. Tale manifestazione, infatti, nasce in linea con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 febbraio 2003 “Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche” su proposta dell’associazione FIABA Onlus - Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche al fine di attuare azioni atte a diffondere la cultura della diversità come ricchezza della società e organizzare giornate di eventi e di promozione per coinvolgere le Istituzioni, i cittadini, le forze sociali e produttive per la presa di coscienza delle problematiche legate alla disabilità e rappresentare, inoltre, “le buone pratiche”.
rilevante interesse, largamente apprezzato dalla platea formata da numerosi operatori di giustizia e dell’avvocatura. Puntuale, altresì, l’inquadramento storico del professore Cerchia, cosi come si sono mostrati efficaci nel rendere il contenuto del libro gli interventi di Lucio Di Gaetano e di Natalino Paone, autore, tra l’altro del volume “Il Molise e la guerra di liberazione”. Momenti di emozione si sono vissuti alla lettura di alcuni brani significativi della libro da parte di Emilia Vitullo. L’incontro, tra gli applausi, è stato concluso brillantemente dall’Autore.
In pIazza per la rIcerca sulla FIbrosI cIstIca Oggi e domani la XII campagna nazionale per sostenere la ricerca Anche quest’anno la Lega Italiana Fibrosi Cistica Onlus (LIFC) ha
scelto di supportare, con la collaborazione dei suoi volontari, la Campagna Nazionale per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, promossa dalla Fondazione FC. L’obiettivo di LIFC è quello di portare la Ricerca più vicino alle necessità dei pazienti, adottando, un progetto di Ricerca che verrà finanziato con il ricavato della raccolta fondi e che sarà scelto dal Patient Advisory Board (PAB) tra quelli approvati dal Comitato Scientifico della Fondazione FFC. Dal 11 al 26 ottobre sarà possibile contribuire a finanziare la Ricerca di una terapia migliore per i pazienti con FC, acquistando un ciclamino presso gli stand FFC/LIFC in più di mille piazze italiane. Si può inoltre donare alla Ricerca anche mediante il numero
solidale 45502, attivo dall’11 al 26 ottobre. La Campagna FFC è veicolata da uno spot che ha come protagonista Carlo Verdone. Sabato 25 e Domenica 26 Ottobre 2014 la Lega Italiana Fibrosi Cistica MOLISE ONLUS rinnova l’appuntamento con la giornata Nazionale di Solidarietà, allo scopo di raccogliere fondi per finanziare la Ricerca sulla Fibrosi Cistica. Nella Regione Molise, a mobilitarsi a favore dell’iniziativa, saranno n.60 volontari della LIFC-Molise Onlus presenti c/o : Sabato 25 Centro Commerciale “CENTRO del MOLISE” - CAMPOBASSO ; Centro Commerciale “IN PIAZZA” – ISERNIA Domenica 26 CAMPOBASSO: Centro Commerciale “CENTRO del MOLISE”; Piazza Vittorio Emanuele II; ISERNIA: Centro Commerciale “CENTRO in PIAZZA” RICCIA c/o Piazza Umberto I; CAMPODIPIETRA c/o Piazza della Rimembranza; CASACALENDA c/o Corso Roma ;
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Campobasso
25 ottobre 2014
Per evitare il tracollo finanziario occorrerebbe una coraggiosa e radicale riorganizzazione dei servizi comunali
TribuTi, ulTima spes
Si parla sempre meno di federalismo fiscale mentre sarebbe opportuno tenerne conto e muoversi in mondo tale da utilizzarne gli aspetti pratici. Un comune alle soglie del dissesto, qual è il comune di Campobasso, dovrebbe pertanto essere il primo ad avvertire la necessità di tenere sotto controllo tutti i meccanismi che presiedono al reperimento delle risorse. Ma se il dissesto è alle porte, vuol dire che il controllo delle entrate e i meccanismi che dovrebbero garantirle nella misura massima possibile non funzionano. E’ un dato di fatto: il servizio tributi di Palazzo san Giorgio è dimensionato in mondo insufficiente e nes-
suno muove un dito per cambiare lo stato delle cose. Soprattutto ora, con l’introduzione dell’Imu e con il servizio di riscossione dei tributi (acqua e rifiuti solidi urbani) passato direttamente a carico della struttura comunale dopo la traumatica e ancora aperta questione con il vecchio concessionario , si dovrebbero adottare gli accorgimenti organizzativi e funzionali che possano rendere il servizio l’asse portante dell’economia municipale. Se non si capiscono cose elementari come queste, c’è poco da sperare che gli amministratori in carica e la dirigenza che li accompagna, siano in grado e in condizione di operare in maniera incisiva per evi-
tare il tracollo finanziario. Della rappresentazione politica e amministrativa e gestionale in essere a Palazzo san Giorgio, manca un regista che sia tale, ovvero dotato della professionalità e dell’autorevolezza necessarie per coordinare lo staff dirigenziale e per elaborare proposte operative. Tutto ciò mentre sul territorio cittadino fioriscono e si sviluppano sistemi plurimi di evasione (allaccio alla rete idrica e alla rete fognante in maggioranza, ma non solo: lavori edilizi, sistemazioni interne, scassi, riparazioni eccetera eccetera la fanno franca per carenza di controllo) che, se debitamente individuati e sanzionati, potrebbero dare
L’intervento Quella capanna nel degrado
un apporto consistente al capitolo delle entrate. Problemi di organizzazione dei servizi, quindi, e di controllo del territorio in materia di edilizia, di commercio, di pubblicità, di sicurezza stradale, di mobilità, di ambiente. Occorrerebbe una task-force, un nucleo addestrato di vigili urbani e di personale tecnico e amministrativo che partendo da uno dei controlli tra i tanti che gli competono, incrociando i dati, sia capace di risalire alla piena e completa verifica di tutti i tributi i dovuti. Altro che il continuo, stucchevole, lamento greco e la storia dei debiti pregressi, le colpe del centrosinistra, le difficoltà finanziarie ricevute in eredità.
Diamo tutto per vero e per scontato, ma di grazia cosa è stato fatto, deciso, realizzato, per raddrizzate la barca comunale? Assolutamente nulla. Volendo cambiare marcia e registro, tra le prime azioni da compiere e le prime volontà da realizzare, la priorità va data alla riorganizzazione e al potenziamento del settore tributi: il vero, unico, collettore delle risorse reperibili e il vero, unico, strumento di salvezza di un’amministrazione boccheggiante. Mettendo mano ad una profonda, coraggiosa, e inappellabile riorganizzazione dei servizi e dei carichi di lavoro. dardo
Il rIschIo da radIazIonI IonIzzantI
di Giovanni Muccio* Sono trascorsi circa tre mesi e mezzo dalla visita pastorale di Papa Francesco nel capoluogo di regione, ma, tutti i campobassani, ancora oggi, possono assistere, presso l’ex stadio Romagnoli, al lento degrado della capanna di bambù dove fu celebrata la messa di sua Santità. Una capanna di bambù, costruita in tempo da record per la visita del Papa, e che, oggi, non si capisce come mai, continua a stare in quell’area, vista la penuria di parcheggi che interessa il centro cittadino, forse è considerata opera d’arte? Molte sono le lamentele che giungono al Movimento regionale del Guerriero Sannita, da parte di semplici cittadini campobassani, i quali si domandano: se in quell’area il parcheggio fosse stato a pagamento, con molta probabilità, quella capanna di bambù, che riduce il parcheggio di decine e decine d’auto, sarebbe stata smontata o no? Ma, in quello spiazzo, riservato a parcheggio libero, quell’ingombro continua a restare al suo posto, e con
Oggi presso la Fondazione Giovanni Paolo II diCampobasso il convegno sulle nuove tecnologie
evidenti segni di deterioramento. Il Guerriero Sannita non entra nel merito di chi dovrebbe intervenire e smontare quella struttura. Una cosa è certa, però: il suolo pubblico, ad oggi, è occupato (chi paga per quest’occupazione?), pertanto il sindaco Battista deve provvedere ad intervenire, liberando quello spazio e ridando, a campobassani e non, maggiore agio, nel centro cittadino, per parcheggiare le proprie autovetture. Possibile mai che in quell’area vi siano parcheggi di serie a e di serie b (posteggi riservati a cittadini comuni e posteggi per i dipendenti regionali)? Possibile mai che una cosa banale, a detta dei molti cittadini, possa apparire difficoltosa, per i vari rappresentanti politici a cui si rivolgono? Possibile mai che il Guerriero Sannita debba intervenire con un comunicato stampa per sollecitare il ripristino funzionale di quell’area, che in altre realtà cittadine avrebbe costituito normale adempimento. *Il Guerriero Sannita
caMPoBasso. Oggi dalle ore 8.30 si svolgerà presso la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” di Campobasso il Corso di Formazione: “Il rischio da radiazioni ionizzanti” In seguito alla continua evoluzione delle nuove tecnologie in ambito diagnostico e terapeutico, la protezionistica sanitaria ha assunto negli anni sempre maggior importanza. Tale disciplina ha oggi trovato la sua attuazione in un insieme di leggi, norme e procedure rivolte alla tutela non solo dei lavoratori ma anche dei pazienti esposti ad esami e terapie che prevedono l’utilizzo di radiazioni. Il Corso ha l’obbiettivo di fornire le conoscenze basilari di fisica delle radiazioni e degli effetti biologici delle radiazioni ionizzanti; for-
nire le conoscenze radioprotezionistiche come disposto dai decreti lgs 187/00 e 230/95 per il personale che opera in ambiti professionali direttamente connessi con l’esposizione medica; aggiornare le buone pratiche basate sulle migliori evidenze scientifiche nell’utilizzo delle tecnologie radianti a fini preventivi, diagnostici e terapeutici. Dopo l’indirizzo di saluto del Direttore Generale, Ing. Enrico Zampedri, e del Direttore Sanitario, dott. Carlo Di Falco, introdurranno i lavori il dott. Savino Cilla, dell’Unità di Fisica Sanitaria, il Prof. Alessio Morganti, Direttore dell’Unità di Radioterapia e il dott. Gennaro Barone, Presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso.
iocca presidente sci club campitello Sono state rinnovate le cariche della prestigiosa società sciistica CAMPOBASSO. Lo Sci Club Campitello Matese Campobasso ha rinnovato le cariche sociali per il quadriennio 2014-2018 con elezioni del Presidente. Risultano eletti: Antonio Iocca Presidente, Antonio Di Cesare Vice Presidente, Mario Laudati Segretario, Leonardo Giuliano Tesoriere, Vincenzo Di Lallo Consigliere, Mario Di Zinno Consigliere, Gerarardo Martone Consigliere, Salvatore Milone Consigliere, Angelo Palladino Consigliere, Ermanno Pizzuto
Consigliere. Risultano eletti Revisori dei Conti Antonio Cerio, Franco Santopolo e Domenico Urciuoli. Il Presidente, nell’augurare un buon lavoro a tutti i componenti del consiglio, intende imprimere un nuovo corso allo Sci Club Campitello Matese, puntando soprattutto ad incrementare la squadra agonistica ed il numero dei soci, con l’auspicio che la stagione invernale 2014/2015 sia propizia ad attuare al meglio i propositi del sodalizio.
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Isernia
25 ottobre 2014
Provincia fondi Per Pagare i fornitori
Tre milioni e mezzo la somma ottenuta dall’ente dalla Cassa depositi e prestiti ISERNIA. La Provincia di Isernia ha chiesto ed ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti 3.5 milioni di euro per pagare i fornitori fino al 31 dicembre 2013. “Si tratta di una boccata d’ossigeno per le casse anemiche dell’Ente – ha commentato il nuovo presidente Luigi Brasiello – e quindi per tutte le aziende che attendevano d’essere pagate. I riverberi saranno positivi per l’intero territorio”. La Provincia di Isernia dalla pros-
sima settimana inizierà con i pagamenti partendo dai creditori in attesa da più tempo. Il piano di pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione, recentemente rifinanziato con il DL 66/2014, contiene una misura che consente agli enti locali che non dispongono di cassa sufficiente per pagare i debiti maturati nei confronti delle imprese di chiedere anticipazioni di liquidità alla Cassa Depositi e Prestiti.
Con decreto del 15 luglio scorso, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha destinato circa 3 miliardi di euro all’attuazione di questa misura di cui possono beneficiare anche le spese per investimenti, a condizione che gli enti dispongano di spazi finanziari sul patto di stabilità interno. In applicazione di tale previsione, la Cassa Depositi e Prestiti ha recentemente messo a disposizione i documenti necessari alla
“In edilizia contro la precarietà del lavoro”
presentazione, da parte degli enti locali (Comuni, Province e Unioni di Comuni), delle richieste di anticipazione di liquidità destinate a consentire il pagamento dei debiti maturati dagli stessi enti locali, ma anche dei loro enti e società partecipati, prima del 31 dicembre 2013. La presentazione delle domande dovrà avvenire entro lunedì 15 settembre 2014, secondo la procedura inoltrata alle Pubbliche Amministrazioni.
Latitante arrestato daLLa PoLizia
Era stato condannato a cinque anni di carcere per un’estorsione a IserI Servizi Ispettivi delle Direzioni Territoriali del Lavoro del Molise connia nel 2002 fermano l’intensificazione della propria presenza sul territorio con azioni dirette a contrastare l’insicurezza delle condizioni di lavoro. ISERNIA. L’operazione, condotta sul territorio della provincia di Isernia, si pone in continuità con
ziata il 7/10/2014 e conclusasi il 21/10/2014, sono stati verificati 62 cantieri edili, dei quali 55 (pari al
controllate 71 imprese, di cui 63 (pari al 89% circa) irregolari. Sono stati trovati al lavoro 125 lavoratori, di cui 44 (pari al 35% circa) con un rapporto di lavoro irregolare e 13 risultati totalmente in nero (30% circa). Inoltre, nel corso dell’operazione sono stati adottati 2 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale (ai sensi dell’art. 14 D.Lgs. n.81/2008 e s.m.i.) e contestate 71 sanzioni amministrative per un importo complessivo di € 54.367,80. Infine, con specifico riguardo all’ambito della sicurezza sul lavoro, sono stati adottati dagli ispettori ben
l’azione avviata nel mese di maggio u.s. a seguito degli infortuni mortali verificatisi nei primi mesi dell’anno nelle medesima provincia. L’iniziativa, coordinata dalla Direzione Regionale del Lavoro, è stata condotta, congiuntamente, dagli ispettori del lavoro delle Direzioni Territoriali del Lavoro di Campobasso ed Isernia e dai militari dei Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro incardinati nelle due predette
Direzioni Territoriali. In occasione dell’operazione, ini-
ISERNIA. Era stato condannato per una estorsione compiuta a Isernia nel 2002 ad una pena di cinque anni. Da tre mesi però Ferdinando Di Silvio, appartenente alla comunità Rom di Avezzano, era latitante. E’ stato arrestato dalla Polizia alcune
ore fa mentre si trovava in un appartamento del centro abruzzese. Gli agenti lo hanno scovato durante una perquisizione all’ultimo piano dell’immobile. Dopo le formalità di rito è stato associato al carcere di Avezzano.
CoNfERmA ARRESto pER Il NIgERIANo L’uomo è accusato di sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale ISERNIA. Dopo l’interrogatorio di garanzia, il Gip del tribunale di Isernia ha confermato l’arresto per il nigeriano accusato di sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale disponendo al contempo il trasferimento del trentenne dal carcere di Ponte San Leonardo ad un albergo di Agnone (che ospita
già altri migranti) in regime di arresti domiciliari. Per l’accusa il profugo martedì ha segregato per oltre due ore due dipendenti della struttura di Macchiagodena dov’era ospitato ed ha poi brandito un grosso pezzo di vetro contro Polizia e Carabinieri intervenuti per liberare le due operatrici.
Premiazione fedeltà al lavoro e progresso economico Domenica a Isernia saranno 25 i diplomi di merito da consegnare
89% circa) sono risultati irregolari. All’interno dei cantieri sono state
69 provvedimenti di prescrizione di misure antinfortunistiche, a norma del D.Lgs. n.758/94, per un ammontare di € 61.968,40. Il Direttore Regionale per il Molise del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Dott. Luca Camplese, ha espresso un sincero apprezzamento per il positivo esito dell’operazione, reso possibile grazie alla consolidata capacità di collaborazione degli organi preposti alla vigilanza a livello locale, orientata ad un deciso contrasto delle situazioni d’illegalità nel mondo del lavoro.
ISERNIA. Venticinque i diplomi di merito, accompagnati da altrettante medaglie, pronti ad essere consegnati, domenica prossima, alla presenza delle autorità e della stampa, a imprenditori del nostro territorio che si sono particolarmente distinti durante la loro attività lavorativa per dedizione, impegno, professionalità, a imprenditori operanti nei settore dell’innovazione della responsabilità sociale, agli emigrati di origine molisana affermatisi all’estero e a personalità che hanno apportato significativi contributi allo sviluppo economico e sociale del territorio isernino nel campo dell’economia, della cultura, dell’arte, della scienza e della tecnica. E’ questa la decima premiazione della fedeltà al lavoro e del progresso economico, evento
ormai tradizionale per l’Ente camerale isernino e in programma, domenica prossima, 26 ottobre 2014 alle ore 10:00 presso l’Aula Magna dell’ ”I.T.I.S. “E. Mattei” di Isernia, sito in Viale dei Pentri. “Con questo premio vogliamo esprimere apprezzamento e riconoscimento a tanti lavoratori e personalità di rilievo della nostra provincia che hanno operato, e stanno operando in un momento difficile – dice il presidente Piersimoni – per la crescita socio-economica del nostro territorio. Vogliamo riconoscere le loro preziose capacità imprenditoriali, la dedizione, la valenza del loro operato per creare ricchezza, progresso e occupazione.”. I nomi dei premiati saranno resi noti domenica mattina nel corso della cerimonia.
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Termoli
25 ottobre 2014
pluriClaSSE a CollEtorto, il tar aCCogliE il riCorSo La soddisfazione dei legali Pino Ruta e Massimo Romano, avvocati del Comune e dei genitori COLLETORTO. il tar molise ha accolto il ricorso presentato dal comune di colletorto e dai genitori degli alunni della Scuola secondaria di primo grado di colletorto contro la decisione dell’ufficio Scolastico regionale di costituire una pluriclasse tra la prima e la seconda. con ordinanza cautelare n.
139/2014, resa in esito alla camera di consiglio che si è svolta ieri 23 ottobre, i Giudici amministrativi hanno accolto pienamente le tesi dei ricorrenti, difesi dagli avvocati Pino ruta e massimo romano, e dunque sospeso il provvedimento dell’ufficio scolastico regionale a cui è stato ordinato di procedere a riesaminare la decisione in osse-
quio alle disposizioni normative richiamate nel ricorso e condivise dal tar, che prevedono un numero massimo di alunni superato il quale lo sdoppiamento è obbligatorio, tanto più in ragione della presenza di alunni con gravi disabilità tali da richiedere particolari attenzioni didattiche e di socializzazione che la pluriclasse non può
“Ecco tutto quello che abbiamo fatto per la discarica di Sant’Eramo” A Guglionesi la replica della maggioranza all’attacco promosso dal gruppo di Unità democratica GUGLIONESI. non si è fatta attendere la replica della maggioranza all’attacco promosso dall’opposizione di unità democratica, a Guglionesi. casus belli l’ex centro di raccolta rifiuti, sequestrato dal noe e ora dismesso, ma non ancora bonificato. a intervenire contro Bellocchio, aristotile e di carlo è stata l’intera compagine di ‘Guglionesi nel cuore’, che supporta l’azione amministrativa della giunta antonacci. “in relazione ad interventi della minoranza che, a partire dalla denuncia, con diversi interventi sugli organi di stampa, vorrebbe fare intendere grosse responsabilità, inadempienze e trascuratezza da parte dell’amministrazione (parte politica ed amministrativa), elenchiamo in ordine cronologico tutto quanto è stato esperito in questi mesi: 23 maggio – sequestro del centro di raccolta provvisorio in località Sant’eramo; 4 giugno- lettera all’arpa molise per sollecitare il sopralluogo di legge per la caratterizzazione dei rifiuti per inoltrare l’istanza di dissequestro e potere bonificare l’area; 15 luglio- operazioni analitiche sui rifiuti; 28 agosto- lettera all’arpa per sollecitare le risultanze delle analisi al fine di
programmare la bonifica dell’area sequestrata; 11 settembre- l’arpa con propria lettera risponde che, trattandosi di attività di polizia giudiziaria, le informazioni devono essere richieste ai noe di campobasso. 22 settembre- Verbale di consegna da parte dei noe delle risultanze delle analisi dell’arpa e della necessità di bonifica dell’amianto rinvenuto; 26 settembre- offerta della Pa.Ve.Sa con l’allegato piano di sicurezza per lo smaltimento dell’amianto; 30 settembre- determinazione n.516 del dirigente per impegnare la spesa necessaria alla bonifica; e lettera alla Pa.Ve.Sa di comunicazione dell’avvenuto affidamento e, infine, 15 ottobre- nulla osta della asrem all’esecuzione dei lavori di bonifica; a questo punto, però, i lavori non possono essere iniziati se non avviene il dissequestro da parte del giudice che dovrebbe essere imminente. rimarcando che poco o niente è stato detto a chi, in spregio dell’ambiente, pur in presenza di un centro di raccolta provvisoria, perpetrava il vero delitto, quasi a volere solo ricavare un vantaggio di natura politica, si è realizzato il detto che l’ottimo è nemico del meglio
Campomarino, la nuova viabilità
Finalmente si avvia a soluzione il problema dello svincolo per il Lido sulla Statale 16 CAMPOMARINO. non più incidenti drammatici e violenti sulla statale 16 adriatica nel tratto che collega termoli a campomarino. e’ stato postato sulla pagina ufficiale facebook dell’amministrazione di campomarino una notizia attesa da anni, quella dell’accordo per la nuova viabilità all’incrocio del lido. “nella consapevolezza che il tratto della statale 16 tra campomarino e termoli è un punto nero di grande pericolosità e sentendo l’esigenza di metterlo in sicurezza uniformandolo alle altre strade, da circa un anno, il comune di campomarino ha avviato con l’anas una collaborazione finalizzata alla realizzazione dell’innesto al passaggio ferroviario di campomarino. dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte del consiglio comunale di campomarino e dopo le diverse conferenze di servizi svoltesi in questi mesi, ieri il sindaco cammilleri si è recato presso il compartimento della Viabilità per il molise a campobasso per firmare, finalmente, la convenzione con l’anas, uno degli ultimi tasselli necessari per far partire l’opera”.
garantire. Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati dei ricorrenti, Pino ruta e massimo. “decisione, quella del tar molise, puntuale ed ineccepibile, che ripristina la legalità violata e risponde concretamente ad un bisogno scolastico e socio educativo degli alunni che è stato condiviso e so-
stenuto anche dal comune di colletorto, che ha dimostrato grande attenzione e sensibilità alle necessità della comunità in qualità di ente esponenziale dei suoi bisogni. a questo punto ci aspettiamo che l’ufficio scolastico ottemperi al decisum cautelare senza ulteriore ritardo per evitare ulteriori pregiudizi agli alunni.”
Chiude la centrale Enel di Campomarino A rischio Larino e la Edison di Termoli. Un vero e proprio paradosso termoli. un’inchiesta de il Sole 24 ore ha portato in evidenza come ci sono ben tre centrali a rischio chiusura in Basso molise. non quella della Sorgenia, per cui i problemi sono altri, ma parliamo della edison da 100 mw a termoli e di quelle enel da 41 mw a Biomasse di larino e di 88 mw come turbine a gas a campomarino. a conti fatti un vero paradosso, poiché si tratterebbe di centrali considerare efficienti, ma il mercato non riesce più ad assorbire con margini significativi la produzione e così la rete risulta sovradimensionata. nessuno, prima del 2008 avrebbe mai immaginato un crollo verticale della domanda di energia da parte dell’industria e un regresso nelle abitudini dei consumatori, ma tant’è e i rischi su convenienza ed economicità sono alla base anche dell’incerto destino della madre di tutte le centrali, Sorgenia. c’è chi vorrebbe introdurre una sorta di future elettrico, ossia vendere la disponibilità di megawatt e andarli a produrre in caso di necessità, non altri. Per il momento il destino è segnato solo per quella di campomarino, annoverata tra le 9 già in dismissione dall’amministratore delegato dell’enel Francesco Starace, ma a rischio vi sono anche le altre due.
Solidarietà comunale, la claSS action Il Comune di Campomarino ha aderito all’azione per chiedere i danni allo Stato CAMPOMARINO. il comune di campomarino si è attivato per aderire ad una “class action” promossa da quei comuni che hanno avuto conseguenze negative in seguito all’applicazione della norma fiscale relativa al Fondo di Solidarietà comunale. in base a tale meccanismo, complicato e perverso, non solo tutti i comuni devono alimentare tale Fondo con una quota considerevole del gettito imu e taSi, ma in italia 298 di essi, pari a circa il 4% dei comuni d’italia, tra cui campomarino unico caso nella regione molise, addirittura hanno un saldo negativo e cioè, vengono ingiustamente penalizzati al contrario della stragrande maggioranza dei comuni. in altre parole, non solo lo Stato non eroga più fondi al nostro ente ma, al contrario, trattiene somme per circa 835.054,14 euro a titolo di imu e taSi che si vanno ad aggiungere alla trattenuta ordinaria di 1.427.316,99 euro finalizzati ad alimentare il Fondo di Solidarietà tra i comuni. Pertanto, campomarino, che nel 2013 ha già versato nelle casse dello Stato la somma di 1.670.222,16 euro, si vedrà costretto, nell’anno corrente, a corrispondere la “pazzesca” cifra di 2.262.371,13 euro. tutto questo è inaccettabile perché oltre a ridurre notevolmente gli spazi di manovra dell’ amministrazione comunale in materia di bilancio, penalizza i cittadini che, costretti a versare una buona parte delle imposte nelle casse dello Stato, si vedono privati di quei servizi che sono indispensabili per una cittadina a vocazione turistica come campomarino. ritenendo intollerabile tale considerevole sottrazione di risorse finanziarie, campomarino, insieme ai comuni interessati chiede al Governo nazionale una revisione della norma al fine di correggere tale anomalia e riportare alla luce i principi di uguaglianza e di autonomia finanziaria sanciti dalla costituzione a tutela dei diritti di tutti i cittadini
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Termoli
25 ottobre 2014
piazza sant’antonio, Quale futuro? Il vescovo di Termoli incontra l’amministrazione comunale sui progetti di riqualificazione TERMOLI. “Bisognerebbe per prima cosa valutarne la fattibilità. Stiamo ristrutturando il seminario con soldi che vengono dai beni culturali, per cui è ovvio che in una parte del seminario ci saranno gli uffici della sovraintendenza e l’altra ospiterà la struttura che per noi sarà il centro diocesano pastorale; con molta probabilità, inoltre, ci sarà l’abitazione del Vescovo, la curia vescovile e altri uffici, ma anche appartamenti per i sacerdoti e, nel
piano terra, spazi adatti ad ospitare convegni”. Quanto sopra non è proprio un’ultima ora ma sono le parole che il vescovo diocesano Gianfranco De Luca ebbe a pronunciare, in esclusiva a Termolionline.it, nei mesi scorsi circa i progetti su piazza Sant’Antonio. Di lavori sul corso Nazionale già se ne parlava e di progetti che, stando al detto avrebbero incluso anche piazza Sant’Antonio, ne aveva di-
TROvaTO sEnza vITa In auTO, s’Indaga I Carabinieri stanno effettuando rilievi sulla morte di un 58enne nel Cratere MOnTORIO nEI FREnTanI. Giallo nel Cratere. Un 58enne originario di Santa Croce di Magliano è stato trovato senza vita nella serata di oggi dentro a una utilitaria ferma in una stradina in agro di Montorio nei Frentani. Sul posto sono giunti i carabinieri della compagnia di Larino, col maggiore Dominici, che stanno compiendo tutti i rilievi del caso, dopo aver perimetrato l’area.
Voci di paese attribuivano la possibile causa del decesso a percosse subite, ma sulle prime il comandante dell’Arma frentana ha smentito queste circostanze, lasciando l’ufficialità legata a quanto verrà fuori dagli esami necroscopici. La salma del 58enne sarà trasferita nel corso della notte all’obitorio dell’ospedale San Timoteo di Termoli.
Quale futuro per la pesca molisana? Un seminario si svolgerà a Termoli e interesserà l’area adriatica e ionica TERMOLI. Pesca sostenibile, attività turistiche legate alla pesca e co-gestione delle aree marine protette: “Quale futuro per la pesca nel bacino Adriatico-Ionio?”. È tutto pronto per il seminario organizzato a Termoli dalla Regione Molise con il sostegno finanziario della Commissione europea, nel quadro dei progetti Com&Cap Marina-Med (Programma Med 2007-2013) e AdriGov (Ipa Adriatic Cbc Programme 2007-2013). Dal 29 al
versi lo stesso Vescovo che si auspicava: “Siccome c’è una pendenza tra la parrocchia di Sant’Antonio e il Comune, che non è stata ancora risolta dopo quarant’anni, io ho proposto al Comune di restituirci la chiesa in modo che possa essere ristrutturata; a ciò seguirà la nostra apertura a sistemare e consegnare al Comune un centro civico ove poter svolgere le attività culturali offrendo inoltre la possibilità di allargare l’attuale galleria civica mettendola in
comunicazione con una sala accanto di 90 posti e con le vecchie sacrestie. Ciò permetterà, stabilendo annualmente un calendario dei giorni in cui la sala deve essere a disposizione, di avere in centro una struttura polivalente validissima. In più la possibilità di portare sul frontespizio la biblioteca comunale alla quale uniremo i nostri testi; infine, allo scopo di risolvere l’obbrobrio sul castello, daremmo a disposizione all’Aeronautica il sot-
totetto per la sede della loro stazione meteorologica. Il frutto sarà un centro polifunzionale di proprietà della Curia a disposizione del Comune: questo ho proposto al Comune ora sta a loro decidere”. Un progetto chiaro che è stato al centro di un incontro tra Sbrocca e De Luca avvenuto proprio nei giorni scorsi e che apre le porte a nuove prospettive: che piazza Sant’Antonio possa assumere queste nuove vesti?
sisma, i risarcimenti anticipati dalla Regione I soldi da destinare ai familiari delle vittime di San Giuliano di Puglia attinti dal bilancio regionale san gIuLIanO dI PugLIa. I soldi per pagare il risarcimento dei danni ai familiari delle vittime del crollo della scuola di San Giuliano di Puglia, avvenuto il 31 ottobre del 2002 dopo una scossa di terremoto e costato la vita a 27 bambini e alla loro maestra, saranno anticipati al Comune di San Giuliano dalla Regione Molise (8milioni sono già stati elargiti, altri 4 dovrebbero arrivare a breve), lo stesso Comune del piccolo centro si è impegnato a restituire la somma, 12 milioni di euro, con 35 rate in scadenza ogni 12 mesi, che partiranno dal prossimo anno per finire nel 2050. Gli importi delle rate saranno crescenti: si parte con 15mila euro nel 2015 per finire con 550mila euro nel 2050. La vicenda va avanti da anni, da quando la Cas-
sazione ha condannato al risarcimento (appunto 12 milioni di euro) cinque persone tra ex amministratori e tecnici e con loro lo stesso Comune di San Giuliano. L’accordo è ora sancito da una delibera della giunta regionale che approva il piano di restituzione deciso dal Consiglio comunale di San Giuliano lo scorso mese. La Regione utilizza le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-2013 (assegnazione decisa dal Cipe nel 2011 per gestire la fase del post terremoto). “La vicenda ovviamente non si chiude con questo piano – spiega il sindaco di San Giuliano, Luigi Barbieri – perché è ovvio che noi potremo pagare le prime rate, quelle più basse, ma poi non saremo in grado di far fronte alle cifre più ele-
vate. Questa intesa era necessaria per non perdere i finanziamenti. Ora serve una soluzione. Non a caso tutti i governi ci hanno sempre garantito che sarebbe arrivato un contributo definitivo e non un prestito, quindi noi faremo ogni azione per risolvere una questione che da soli non possiamo fronteggiare”. Intanto nei prossimi giorni, probabilmente prima del 31 ottobre, anniversario del sisma, dovrebbe arrivare la firma dell’accordo tra Regione e Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione del Ministero dello Sviluppo Economico che consentirà di elargire ai familiari delle vittime gli altri 4 milioni che ancora non sono stati corrisposti (8 sono già stati corrisposti nello scorso mese di gennaio
“COn IL TERMOLI CaLCIO hO ChIusO” Il presidente dimissionario Nicola Cesare risponde a Gente di mare
30 ottobre prossimi le principali parti interessate al settore della pesca e dell’acquacoltura si confronteranno su strategie e buone pratiche attuabili per favorire lo sviluppo di una politica marittima integrata nel bacino Adriatico-Ionico. L’iniziativa ha l’obiettivo di creare una piattaforma informale in grado di far incontrare gli attori principali responsabili per la definizione e l’attuazione delle politiche della pesca e dell’acquacoltura in tutto il bacino Adriatico-Ionico. La piattaforma rappresenta il primo passo di un follow-up tecnico e politico della Politica comune della pesca (PCP) finalizzato alla costruzione di un dialogo concreto tra la Commissione europea, il Parlamento europeo, le Regioni, i Governi nazionali, i rappresentanti del settore della pesca, le ong, il mondo accademico e i rappresentanti dei progetti di cooperazione territoriale che si occupano di pesca, acquacoltura e questioni ambientali. Nel corso del seminario, cui prenderanno parte il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, e l’assessore regionale Vittorino Facciolla, saranno presentate esperienze di buone pratiche già messe in campo. Una sessione interattiva verrà sviluppata dai rappresentanti del progetto Med-Iamer allo scopo di validare una metodologia di analisi sullo stato ambientale delle acque del mare Adriatico Ionico. Il seminario affronterà anche il tema della cooperazione transfrontaliera e della cooperazione transnazionale. Gli incontri si terranno nelle sale del Meridiano Hotel – Lungomare Cristoforo Colombo,
Termoli. “In risposta all’associazione Gente di Mare e a quanti chiedono chiarezza e che io ceda, rispondo che, se qualcosa non è chiaro, rivedano la mia intervista di domenica scorsa, 29 ottobre, su youtube“. Così il presidente dimissionario del Termoli calcio, Nicola Cesare. “Questa è la mia ultima nota sul Termoli Calcio perché non ho più nulla da dire: il 31 ottobre saranno ufficializzate le mie dimissioni in consiglio direttivo e da quel momento sarò responsabile solo di quanto fino ad ora fatto. Bilanci e carteggio del Termoli Calcio sono nella nostra sede, ben visibili a tutti i soci. Quindi tifosi e associazioni potranno tranquillamente interloquire con il nuovo consiglio direttivo e decidere il futuro di squadra e società. Io spero per il bene del Termoli Calcio che qualcuno voglia riprendere questo percorso, sto provando a farlo con qualcuno interessato e spero che si stiano prodigando anche altri, sebbene a me non sia arrivata alcuna richiesta da parte di altri.
Quindi non ho nulla da cedere o da chiarire, se non spiegare conti e carte a chi lo desidera, in quanto
intenzionato ad entrare in società. Dal 31 ottobre toccherà a qualcun altro e non a me, come voluto, giustamente e a gran voce, anche dagli ultrà perché la squadra è loro e della città e non di Nicola Cesare. Ringrazio i tifosi e i dirigenti che mi sono stati vicini in questi anni, auguro alla squadra ed ai nuovi responsabili le migliori fortune e spero, una volta e per tutte, di essere stato chiaro, come mi sembrava di esserlo stato già a giugno scorso”.
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O pinioni
25 ottobre 2014
di Mons. Giancarlo Bregantini Dal convegno di SALERNO: “Nella precarietà, la speranza. Educare alla speranza in un tempo di precarietà le giovani generazioni, nella ricerca del lavoro e nel progettare la loro famiglia” Tre mi sembrano gli obiettivi che ci poniamo, con questo tono di rispetto e con il cuore volto a scrutare i segni di speranza, nel cielo e nella storia. 1. Nel labirinto della precarietà Il primo obiettivo è quello di saper leggere con chiarezza il dramma della crisi in atto, sempre più vasta, globale. Da etica si è fatta sociale ed economica. Ne sgorga quel grido che papa Francesco, nella Evangelii gaudium ci invita ad ascoltare, nello stile della Bibbia: Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto ed ho udito il suo grido, conosco le sue sofferenze e sono sceso a liberarlo…. (Es 3,7-8.10), che si completa con il testo di san Giacomo: il salario dei lavoratori che hanno mietuto e che voi non avete pagato, grida e le proteste dei mietitori sono giunte agli orecchi del Signore onnipotente! (5,4). Papa Francesco ci insegna così una strada, la strada dell’ascolto, che si fa via alla solidarietà (cfr n. 187-188). Diventa condivisione, preghiera reciproca nell’intercessione eucaristica, cammino insieme. Tanta fiducia, molta pazienza, sguardo nuovo, positivo, gioioso, fiducioso. E credo, anche nuovo impulso al cammino vocazionale specifico, nei seminari e nei noviziati. A cominciare dai fidanzati, nella cui preparazione è decisivo che entri questa tematica educativa: come partecipare all’opera della Creazione attraverso la maturità affettiva. L’aspetto culturale risulta infatti decisivo. Conoscere per capire, capire per progettare. Cioè conoscere bene questo mondo che il papa Francesco ha racchiuso in un immagine eloquentissima nel suo inatteso e sorprendente viaggio in Molise, il 5 luglio scorso. Egli, parlando proprio a migliaia di giovani nel santuario di Castelpetroso, ha utilizzato l’immagine del labirinto . Queste le sue parole: “La società
Nella precarietà, la speranza contemporanea e i suoi prevalenti modelli culturali – per esempio, la “cultura del provvisorio” – non offrono un clima favorevole alla formazione di scelte di vita stabili con legami solidi, costruiti su una roccia d’amore, di responsabilità piuttosto che sulla sabbia dell’emozione del momento. L’aspirazione all’autonomia individuale è spinta fino al punto da mettere sempre tutto in discussione e da spezzare con relativa facilità scelte importanti e lungamente ponderate, percorsi di vita liberamente intrapresi con impegno e dedizione. Questo alimenta la superficialità nell’assunzione delle responsabilità, poiché nel profondo dell’animo esse rischiano di venir considerate come qualcosa di cui ci si possa comunque liberare. Oggi scelgo questo, domani scelgo quell’altro… come va il vento vado io; o quando finisce il mio entusiasmo, la mia voglia, incomincio un’altra strada… E così si fa questo “girare” la vita, proprio del labirinto. Ma il cammino non è il labirinto! Quando voi vi trovate a girare in un labirinto, che prendo di qua, prendo di qua,
prendo di qua… fermatevi! Cercate il filo per uscire dal labirinto; cercate il filo: non si può bruciare la vita girando. 2. La nostra conversione Il secondo obiettivo è quella della nostra conversione. Quel grido, infatti, ci cambia, ci provoca, ci mette in crisi. E’ un grido che ci chiede di convertirci. La precarietà non va vista come una sventura insuperabile, pur nella sua vasta drammaticità, ma come una provocazione. Un’occasione di conversione, uno spazio di scelte nuove. La Chiesa, se sapremo accompagnare i giovani precari, tornerà ad essere più evangelica, come fece san Francesco, abbracciando il lebbroso. Da lì, da quel abbraccio, consolidò la sua vocazione. Mostrare Cristo, più che narrarlo! E’ la grane sfida educativa. Ma i primi a cambiare sono gli adulti: cambiano i preti che stanno vicino ai giovani; compiono scelte più coraggiose i genitori che si confrontano con loro; frati e consacrate, specie in questo anno a loro dedicato, vivono la povertà con cuore più radicale e
solidale perché i giovani precari sono più poveri di loro; i politici, se ascolteranno questo grido, sapranno impostare una politica più vera e attenta, più decisa, con un cuore meno attento ai conti e più fedele ai segni, con un monito alla stessa Europa e con precisi consigli che potremo dare anche all’onorevole Renzi! E se mi permettete, ne vorrei già da ora suggerire tre, come tre piste, proposte da valutare bene insieme. Perché non trasformare gli 80 euro in una forma di aiuto ai più poveri, ai giovani precari, con modalità amministrative da ben studiare, perché siano di guida e forza agli investimenti produttivi creati dai giovani e con i giovani. Credo che vada poi continuato il lavorio educativo nello scuotere i sindacati, ad allargare sempre più la loro attenzione ai precari, ai giovani disoccupati, nella logica dell’illuminante testo di papa Benedetto XVI, nella Caritas in veritate, quando scrive: “si aprano alle nuove prospettive, superando le limitazioni proprie dei sindacati di categoria, per farsi carico dei nuovi problemi, capaci di innovative espe-
Sial di Parigi e Salone del Gusto: il Molise agroalimentare c’è CAMPOBASSO. Due vetrine mondiali per promuovere le eccellenze agroalimentari molisane: si tratta del SIAL, il Salone parigino appena conclusosi, e del Salone del Gusto, “creatura” del patron di Slow Food, Petrini, che richiama a Torino, ogni anno, migliaia di appassionati del buon mangiare. Per quanto riguarda il Sial, che quest’anno ha festeggiato il 50 anniversario, c’è da dire che si tratta di una “piattaforma export” in grado di offrire ai produttori e ai compratori la possibilità di sviluppare le basi di una collaborazione in funzione delle loro esigenze. Circa 6.500 gli espositori presenti alla manifestazione, di cui almeno l’85% provenienti dall’estero. Circa 150.000 i visitatori (di cui il 54% distributori di commercio, il 24% appartenenti all’industria alimentare, il 18% ristoratori ed il 4% dei servizi) che hanno avuto la possibilità di apprezzare gli oltre 400.000 prodotti in esposizione, appartenenti a 20 settori/prodotto e filiere alimentari. Al Salone Internazionale dell’Alimentazione di Parigi il Molise ha partecipato nell’ambito del progetto SIAFT V; un progetto che ha
coinvolto 16 Camere di Commercio delle 8 regioni del Centro Sud Italia e che è partito proprio da Campobasso con l’organizzazione del B2B Olio lo scorso mese di giugno. All’evento parteciparono oltre 60 aziende olivicole del mezzogiorno d’Italia e circa 20 buyers provenienti da Russia, Giappone, Inghilterra, Francia e area scandinava. Dopo la tappa molisana, il progetto è proseguito a Chieti con il B2B Wine riservato ai produttori di vino, poi a Fiuggi dove le protagoniste sono state le aziende del Food e a Matera con le strutture ricettivo/turistiche che hanno avuto la possibilità di promuovere vendere i propri pacchetti turistici. Il Sial di Parigi, dunque, ha rappresentato l’ultima tappa di un progetto che può essere – a tutti gli effetti – considerato una best practice, apprezzata dalle aziende che hanno avuto la possibilità di giungere alla formalizzazione di veri e propri contratti di vendita, acquisendo nuove ed importanti fette di mercato. Al Sial il Sud Italia si è presentato con circa 30 aziende con un paniere completo di prodotti in cui spiccavano la pasta,i prodotti lat-
tiero-caseari ed il tartufo del Molise. Tartufo che è presente, assieme all’olio extra vergine di oliva, ai sott’oli e conserve, ai salumi ed ai dolci anche al Salone del Gusto, l’importante vetrina del Food di altissima qualità, inaugurato ieri a Torino. Lo stand del Molise, ubicato nel padiglione 2 (Area H 127 – J 128) è un vero e proprio scrigno dei sapori, in cui i prodotti di nicchia del nostro territorio, esposti dalle 5 aziende presenti, e dalle altre 4 presenti in stand propri, rappresentano un fiore all’occhiello della produzione agroalimentare molisana. Una produzione che è perfettamente in linea con il messaggio di “Agricoltura familiare” lanciato per questa edizione del Salone del Gusto dal promotore della rassegna, Petrini, e rimarcato ieri anche dal Ministro dell’Agricoltura Martina, in occasione della cerimonia inaugurale. Il Molise, dunque, grazie allo sforzo congiunto dell’assessorato Regionale all’Agricoltura e dell’Unioncamere Molise, c’è ! E grazie alla qualità delle proprie produzioni e professionalità dei propri produttori, si sta facendo apprezzare ancora una volta a livello mondiale.
rienze sindacali, volgendo lo sguardo anche verso i non iscritti e verso i paesi in via di sviluppo!…(n. 64). Come terza pista, mi permetto, come vescovo che ha sempre operato al Sud, pur essendo della Val di Non, di chiedere una costante crescente attenzione al Sud, al Mezzogiorno, regione oggi sempre più dimenticata e perciò più facilmente esposta alla pirateria della malavita organizzata, in diverse forme. Qui, al sud, si potrebbero costruire, tutti insieme, come dei grandi laboratori di speranza, utilizzando tutta una serie di opportunità che il Sud possiede ma che vanno sempre più valorizzate ed applicate, partendo da un’accresciuta consapevolezza spirituale e culturale. 3. – I laici, attori del cambiamento Come TERZO obiettivo poniamo la capacità di cogliere la bellezza di una serie di risposte già in atto nelle nostre chiese locali, in Italia, a diversi livelli. E’ il posto dato alla concretezza, alla forza del domani imparando dall’oggi e dalla storia della Chiesa dell’ottocento. Dopo il dramma della Rivoluzione francese, quella Chiesa, tramite una schiera di Santi, Fondatori di numerose Congregazioni religiose, che dal basso ricostruirono le fondamenta della società, su basi di giustizia con un grande impegno nelle scuole, negli oratori, tra gli artigiani, nella carità, fino a produrre la Rerum Novarum (1891) che a sua volta ebbe una feconda ricaduta sociale con le Casse Rurali e il movimento cooperativistico, creando così le basi per la presenza dei Cattolici in Politica, con il partito popolare. Ci aiuti la mano di Maria, che ha visitato la cugina Elisabetta in un serio memento di precarietà, con quello stile che è della Evangelii Gaudium: Maria si alzò, salutò, sussultò, esclamò, cantò. Cioè un cuore che obbedisce, entra in ogni ambiente portando Shalom, sussulta di empatia relazionale, sa ammirare tutti i segni già presenti anche in un grembo sterile, canta le scelte di Dio, un Dio che disperde i superbi, rovescia i potenti, manda a mani vuote i ricchi. Ma è lo stesso Padre che innalza gli umili, ricolma di beni gli affamati, soccorre i suoi servi.