TuTTo quello che gli alTri non dicono
anno x - n° 220 - domenica 26 oTTobre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita
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L’Oscar del giorno a Laura Venittelli
Lasciano o raddoppiano?
L’Oscar del giorno lo assegniamo a Laura Venittelli. La parlamentare molisana del Pd ha rimbrottato il suo collega di partito, Roberto Morassut, che ha ritenuto di dovere presentare una proposta di legge per la ridefinizione del numero delle Regioni prevedendo la divisione del Molise. La provincia di Isernia, destinata in riva all’Adriatico e quella di Campobasso con Puglia e Matera. Per la Venittelli quanto previsto da Morassut è fuori da ogni logica e, per questo, ha chiesto che venga messa da parte. E il silenzio degli altri?
Il Tapiro del giorno ad Antonio Di Pietro
Il Tapiro del giorno lo diamo ad Antonio Di Pietro. Il politico di Montenero di Bisaccia, vuole candidarsi sindaco a Milano, alle prossime elezioni amministrative, e la trasmissione Lo schiaffo, in onda su ClassTv canale 27 e condotta da Marco Gaiazzi, lo ha sottoposto a un test di cultura meneghina. L’esito per l’ex pm di Mani pulite e fondatore dell’Italia dei valori non è stato però esaltante. Non sarebbe meglio che si presentasse a sindaco al suo paese natale? La storia di Montenero di Bisaccia, di sicuro, la dovrebbe conoscere.
Proposta Morassut Di Pietro a Milano bocciata dal Pd Che c’azzecca? Servizio a pagina 3
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26 ottobre 2014
Incontro cardine dell’organizzazione scolastica con gli apparati regionali
Domani giorno decisivo e importante per una scuola moderna, dotata di strumenti e di nuove norme per essere a passo coi tempi Domani, lunedì 27 ottobre, le dirigenze delle 54 autonomie scolastiche del Molise e il provveditore agli Studi avranno molto da dire e da chiedere agli interlocutori politici, alle strutture tecniche e agli amministratori invitati a discutere della bozza della legge - quadro regionale che si propone di raccogliere le direttive comunitarie e quelle nazionali per una scuola moderna, efficiente, funzionale e sicura. Il dato indicativo più interessante riguarda l’anagrafe degli edifici scolastici e l’anagrafe degli studenti. Un lavoro necessario, utile e interessante da quale verranno fuori elementi di giudizio a valere per tutti. L’anagrafe degli edifici equivale a conoscere oltre ai dati tecnici (dimensione, capienza eccetera) degli edifici, il loro stato di conservazione, della sicurezza e dell’agibilità. Uno screening e, come tale, una fonte esauriente di notizie da considerare, da valutare e da sviluppare. Analoghe valutazioni sulla bontà dell’anagrafe degli studenti per conoscere il numero (quanti maschi e quante femmine), le destinazioni scolastiche e le esigenze relazionali che pongono e che si pongono in materia d’istruzione, di conoscenza, di formazione e di orienta-
mento. Se i partecipanti all’incontro presso il “parlamentino” della presidenza della giunta regionale vorranno fare le cose seriamente, ne hanno la possibilità. Soprattutto se dinanzi ai 6,6 milioni disponibili per essere investiti sul Piano Scuola 2.0 e nelle infrastrutture digitali, sul potenziamento delle competenze di base sulle materie: italiano, matematica e lingue straniere, e sulla dotazione strumentale dei laboratori tecnici, manterranno la calma e non si faranno tentare dal raffa arraffa. Le materie da trattare sono particolarmente solleticanti in proposito: traguardano una scuola sicura, efficiente, attrezzata e organizzata. E ciascuno vorrà il meglio per sé, partendo da una condizione non proprio ideale. Qualcosa s’è fatto per la sicurezza e, crediamo si voglia continuare a fare; molto resta da realizzare sulle infrastrutture digitali e sui due potenziamenti di base appena sopra riportati. Disponibilità finanziaria assicurata, rimane da verificare l’adeguatezza delle strutture tecniche e amministrative che devono gestirla e realizzarla. Sono all’altezza? O hanno loro per primi da correggere difetti organizzativi e operativi, e colmare difetti di conoscenza? Nessuno vorrebbero sentirseli
chiedere, ma sono interrogativi che vanno posti. La scuola italiana è a un passaggio delicato di mentalità, di prospettive, di organizzazione. Deve confrontarsi con l’Europa e coi Paesi che sono avanti, molto più avanti. Accennavamo all’utilità dell’anagrafe degli studenti ristendendo quest’ultima necessaria e utile come l’altra, quella degli edifici scolastici. Andava fatta già da tempo, in relazione alla creazione dei Poli e alle autonomie scolastici. Sono 54, ma con a disposizione l’anagrafe degli studenti sarebbero potute essere di più o di meno, certamente meno autarchiche e meno influenzate dagli opportunismi territoriali che a loro volta fanno capo agli opportunismi politici. Per l’organizzazione scolastica molisana domani è un giorno importante se non lo svuoteranno di contenuti, se i partecipanti non si faranno prendere dalla voglia di polemizzare, se riusciranno a creare una piattaforma di interessi comuni, gerarchicamente definiti e accettati. Dardo
la discussione
BIOMASSE: ALTRE DIECI DIETRO L’ANGOLO
Almeno la morte teniamola fuori
Sospese le autorizzazioni regionali dei due impianti a biomasse nella Vallata Matesina, la protesta continua giorno e notte, senza abbassare la guardia. “L’associazione Falco di Bojano - fa presente il suo Presidente, Antonino Desiata - già dal 2012 aveva presentato richiesta di documentazione relativa ai due impianti in questione. Il 7 aprile di quest’anno una delegazione dell’associazione si era recata presso l’Assessorato regionale all’Ambiente, in via Nazario Sauro, prima che il dirigente firmasse l’autorizzazione contro la quale oggi si combatte, esortandolo a non firmare!” Quando ci fu la protesta sulle eco balle che avrebbero voluto stoccare nella provincia di Benevento a ridosso dei confini molisani (Sepino), si formò un comitato spontaneo, compatto ed eterogeneo ma unito nella stessa lotta per contrastare questa iniziativa. La nostra associazione intervenne, anche allora, con forza in sostegno dei manifestanti con striscioni e gente al seguito. A protesta conclusa, con esito positivo, la Falco è stata invitata a festeggiare con gli amici di Sepino. In quell’occasione, il sodalizio matesino invitò a non disperdere le energie, a mantenere in vita il gruppo di protesta dell’epoca, invitando a riflettere sul fatto che tali iniziative scellerate non hanno mai fine, e possono ripresentarsi in qualsiasi momento. Come è stato. Per proteggere e salvaguardare il territorio, e quindi il nostro futuro e quello dei nostri figli, dobbiamo essere vigili tutti i giorni. Per questo motivo, rinnoviamo l’appello anche oggi a rimanere uniti agli amici del Comitato di Campochiaro e di Bojano che stanno difendendo il territorio dalle biomasse, estendendolo a tutta la Vallata Matesina, ai Sindaci, agli amministratori e a tutti i cittadini responsabili di Sepino, Cercemaggiore, Cercepiccola, San Giuliano, Guardiaregia, Campochiaro, Vinchiaturo, San Polo Matese, Baranello, Bojano, Colle d’Anchise, Spinete, San Massimo, Sant’Elena, Frosolone, Macchiagodena, Cantalupo, Roccamandolfi, Santa Maria del Molise, Castelpetroso. Significando che il problema non è solo della vallata matesina, ma di tutto il Molise; quando si evidenzia una criticità ambientale nella nostra Regione, che sia a Bojano, a Termoli, o Venafro, è necessario difendere tutto il territorio, perché il problema che ne deriva è di tutti e ognuno di noi
di Sergio Genovese
deve sentirsi responsabile, al di là di certi campanilismi che fanno il gioco di chi ci vuole divisi (divita et impera!). Tant’è che, per chi non lo sapesse, se ne paventano altre 10 di centrali dietro l’angolo, aprano gli occhi i Sindaci del Basso e Alto Molise e vadano a visionare i progetti di altrettante centrali a biomasse, che sono stati depositati presso le Attività Produttive della Regione Molise. Qualche funzionario potrebbe pure autorizzarli (non si sa mai!), qualcuno dei Sindaci interessati, probabilmente neppure sa della ipotesi di costruzione di tali impianti sul suo territorio! Per questo motivo occorre fare una coalizione dei Sindaci e non abbassare i riflettori a sipario chiuso sulla protesta di Campochiaro. La Falco chiede dunque, come ha già fatto in passato, a gran voce, una programmazione sensata del territorio, che precluda la possibilità di costruzione di qualsiasi impianto deputato alla distruzione della terra, dell’aria, dell’acqua. Se fossimo stati tutti un po’ più vigili, non saremmo arrivati così avanti nell’iter autorizzativo. I fatti accaduti devono diventare un esempio, un messaggio, un chiaro spunto per una attenta vigilanza da parte degli amministratori locali per la tutela dell’intero nostro Molise, perché siffatti impianti rappresentano una seria minaccia per l’intero territorio e non si sa fino a che punto, una volta realizzati, possano essere gestii in maniera controllata: nell’area matesina, d’altronde, ne abbiamo avuto un esempio che è stato sotto gli occhi di tutti! “E’ ora di cambiare stile di vita - fa presente la Vice Presidente della Falco, Alessia Clemente - Il territorio può dare più occupazione delle industrie (e in particolare quello molisano, col marchio di qualità delle sue produzioni, che l’associazione Falco ha chiesto ripetutamente negli anni a tutti gli assessori e referenti istituzionali che si sono succeduti nel tempo). E’ scritto nel territorio il nostro domani; il futuro, lo sviluppo, i posti di lavoro sono incastonati in questa terra che ci ospita! Quella delle biomasse è una vicenda emblematica, tipico esempio di quando la pubblica amministrazione fa più danni delle calamità naturali!” Associazione Falco Parrocchia di Monteverede
Decido di toccare un argomento sul quale la prudenza non è mai troppa. I riflessi del tema continuano a stimolare la sensibilità di quelle persone ( poche ) che vogliono affermare la propria cittadinanza in un percorso di vita che non si abbandoni all’indifferenza. La domanda è se il dolore insuperabile della morte meriti frastuono o silenzio. Mi capita, purtroppo sempre più spesso, di partecipare ad eventi funebri nei quali oltre al Sacerdote, sul pulpito si alternano parenti ed amici del defunto come in una seduta congressuale. Con una certa regolarità è possibile verificare la presenza di telecamere, macchine fotografiche e il silenzio della Chiesa. Anzi più che il silenzio la condivisione. Insomma si prende parte ad un evento rumoroso pieno di voci e di applausi, di poesie ascetiche (…dal cielo ci guiderai) un po’ scontate e persino prolisse. La incertezza resta: il trapasso impone la riservatezza oppure si vuole consegnare ad una versione edonistica che può servire a qualcuno per distinguersi ? ( se si leggono alcuni necrologi personalizzati il dubbio ti assale) Giusto per non restare dentro all’equivoco, personalmente propendo per il silenzio. Le uniche note che si possono accettare, capire e condividere sono quelle che escono dalle voci strozzate dal dolore, altro che canzoni dei cantanti preferiti. E’ forte il dubbio che nella nostra Società in cui tutti si indignano perché nessuno si indigni, si sia riusciti persino a spettacolarizzare la morte. Le generazioni recondite, anche la mia, erano abituate ai cortei nei quali la cadenza dei passi doveva essere felpata e al ritmo del carro funebre che i cavalli tiravano con la marcia del galoppo rallentato. Era ammesso solo il rumore dello zoccolo che impattava con l’asfalto. Chi l’avrebbe pensato! Stiamo materializzando correnti di pensiero per un funerale. Clamore o silenzio? Proscenio o riservatezza ? In questo mondo che ci scappa via, dove tutti siamo attori e poi spettatori di una vita che ci da’ poche speranze di socialità vera, almeno la morte dovremmo tenerla fuori. Almeno la morte dovremmo escluderla dalla finzione. Dovremmo capire una volta per tutte che la nostra esistenza vale e si certifica sotto e non sopra il palcoscenico e senza copione. Le lacrime lasciamole ad un mutismo straordinariamente comunicativo. Almeno quelle.
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26 ottobre 2014
Pd sull’orlo dI un’altra crIsI dI nervI: ruta nuovo governatore? Leopolda, Cgil, Molise segato: il partito va in frantumi, il senatore e Frattura lavorano al salvataggio CAMPOBASSO. La crisi politica che attanaglia tutti i partiti, da destra a sinistra passando per il centro, pare avere un solo obiettivo: il ricollocamento dei posti di chi quei posti al sole già li ricopre. La confusione latente regna sovrana, nel Pd è manifesta. In chiave nazionale si distingue tra la Leopolda di Renzi e la manifestazione di piazza della Cgil. “L’edizione 2014 della Leopolda, la convention politica promossa da Matteo Renzi e dal suo entourage, si caratterizza per essere la «Leopolda di governo», per usare le parole di Maria Elena Boschi, da sempre in prima fila all’appuntamento fiorentino. Non è in realtà la prima volta che la kermesse si celebra con il Pd a Palazzo Chigi. Ma è la prima volta con Renzi a capo dell’esecutivo. E a capo del partito. Quella che andrà in scena sarà dunque anche la prima «Leopolda dei due Pd», dove ancora di più risulta evidente la contrapposizione fra chi partecipa e chi no, fra la maggioranza e la minoranza del Nazareno” scrive il Corriere. Dal Molise partecipa l’onorevole Laura Venittelli, la renziana rossa che con i renziani locali (Frattura e Fanelli) non va di certo a braccetto. Con la Cgil in piazza, che a Roma ha raccolto un milione di manifestanti, si sono schierati il vicepresidente della Giunta regionale Michele Petraroia e, con un tweet, l’onorevole dalemiano Danilo Leva. “Il ruolo del sindaco è essenziale – scrive il parlamentare di Fornelli – La manifestazione della Cgil nazionale del 25 ottobre deve rappresentare occasione di riflessione per tutto il Pd”. In Molise la discussione nazionale sembra attecchire poco nel partito, impegnato tra l’altro a risolvere le questioni di “conflitto d’interesse” del governatore Frattura
e dei suoi ex soci e le biomasse a Campochiaro che mette tutti in un imbarazzo generale. Ma i silenzi nascondono movimenti in atto mascherati da ritrovate unità su chiavi tematiche che in realtà racchiudono riposizionamenti in vista delle prossime elezioni. Le divisioni interne però rischiano di mandare al macero il lavoro rutiano svolto negli anni passati e che ha portato alla nascita di Frattura presidente di Regione. In Molise proprio Ruta e Frattura, però, nonostante le contrapposizioni degli ultimi mesi, pare siano a lavoro per salvare il salvabile. A dimostrarlo sono la passata conferenza stampa lanciata sul marciapiede di Piazza Prefettura e la seconda puntata che si svolgerà lunedì. Stavolta però alla sede del Partito Democratico. Gli osservatori politici sono convinti: il neo nato rapporto tra Ruta (il senatore che non è renziano perché ha appoggiato Cuperlo alle primarie ma non è neppure di sinistra) e Frattura (il governatore che è renziano perché ha appoggiato Renzi alle primarie ma non è un militante del Pd visto che ha studiato tra le seconde fila di Berlusconi) nasconde la classica dietrologia del riposizionamento politico per conservare le poltrone seppur in chiave ribaltata. Non c’è nulla di male, per carità. In fondo anche la Leopolda ha il sapore di un annuncio di scissione del Pd. E’ opinione diffusa che la lettura locale debba andare nella direzione di Ruta nuovo governatore del Molise, il renziano Frattura alla camera dei deputati. E al senato? Li è un’altra partita, anche perché così come disegnato, Palazzo Madama non sembra più essere al centro dell’attenzione di chi vuole essere coinvolto nei giochi politici. Quindi quel posto potrebbe essere occu-
pato da chi vuol fingere di contare. Della serie: al Senato si potrebbe mandare la Fanelli che quindi, in questo quadro, potrebbe avere una candidatura in Regione (non andando in conflitto con il compaesano comunista Salvatore Ciocca) giocandosi la carta del maggioritario come segretaria regionale del Pd. Questo però solo se Parlamento e Regione dovessero tornare ad essere protagonisti delle urne nella stessa giornata: sia che si tratti del 2018 (la fine naturale della legislatura) sia nel caso del 2015 (in caso di elezioni anticipate).
"Il Molise non va spacchettato"
"Proposta Morassut, da rigettare"
L'onorevole Venittelli respinge la proposta del suo collega di partito
Lo sostiene il segretario del Medio Molise del Pd, Pietro Maio
CAMPOBASSO. “La proposta di revisione costituzionale presentata dal collega parlamentare del Pd Roberto Morassut è irricevibile”. L’onorevole molisana del Pd Laura Venittelli non usa mezzi termini per respingere al mittente una idea di snellimento della geografia amministrativa delle Regione che smembrerebbe il Molise consegnandolo a due macroregioni distinte, separando i destini della provincia di Isernia da quella di Campobasso. “Come accade anche per la revisione della geografia giudiziaria, altro nervo scoperto del riformismo istituzionale, non è giocando con l’atlante che si perviene a soluzioni funzionali e utili a risparmiare soldi pubblici, senza conoscere peculiarità territoriali, ambiti socioeconomici e la stessa storia. Il Molise quest’anno celebra i 51 anni di autonomia e la Provincia di Isernia 44, epoche e generazioni che hanno contribuito a uno sviluppo indubbio, ora solo depresso da una crisi globalizzatrice che ha cause profonde e verso cui non siamo riusciti a dare risposte concrete e tempestive, ma non è agendo di cesoie e forbici sulla cartina dell’Italia che tutto ciò si risolve”. Per l’onorevole Venittelli la
bozza Morassut non è nemmeno da prendere in considerazione nel dibattito costituzionale, poiché non esprime esigenze concrete nell’ipotesi di scissione del Molise e poiché non si alimenta con richieste provenienti dalle comunità a cui vorrebbe riservare un destino politico strabico. “Il confronto sul macro-regionalismo e lo studio corposo sulla Marca Adriatica meritano rispetto, con contributi e impianti legislativi seri”.
CAMPOBASSO. Sulla proposta del parlamentare del Pd, Morassut, che vorrebbe dividere il Molise in due tronconi: Isernia con le regioni adriatiche e Campbasso con la Puglia e Matera, interviene il segretario del Medio Molise del Pd, Pietro Maio. “Noto con rammarico – scrive – che a livello preliminare si avviano azioni e iniziative istituzionali senza alcuna verifica parlamentare in sede politico – amministrativa con i territori interessati. Leggere sulla stampa l’estemporaneità di una proposta di legge di smembramento del Molise in una fase in cui la nostra regione vive una forte crisi economica, sociale e produttiva che ha indotto Papa Francesco, il 5 luglio scorso in una visita a Campobasso, a lanciare un appello per un Patto per il Lavoro da sottoscrivere con il Governo in favore del Molise che, ad oggi, è stato totalmente disatteso dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Ministero dell’Economia. Pensare di girare lo sguardo dall’altra parte su licenziamenti, crisi aziendali e nuove emigrazioni e rimanere in silenzio al cospetto di tagli macroscopici ai servizi elementari, nel mentre non si registrano iniziative parlamentari a sostegno della regione, lascia già costernati, ma aggiungere a ciò la provocazione di uno smembramento del Molise, immotivato dal punto di vista sia storico che culturale, è oggettivamente troppo. La Fon-
dazione Agnelli nel 1991 proponeva la riduzione delle regioni prefigurandone l’accorpamento in Macro – Aree più vaste, ma senza dividere i territori. Ci si confronti sulla futura articolazione dello Stato con cognizione di causa, conoscenza dell’orografia del paese e tenendo presente l’interesse del cittadino che ha bisogno di capire se i suoi diritti sono esigibili rivolgendosi al comune (e non è il caso del Molise, visto che 100 comuni su 136 sono di dimensioni modeste), alla provincia (e non è il caso del Molise o di altri territori italiani, visto che sono state declassate a enti di area vasta senza chiarirne funzioni, competenze e finanziamenti), alla regione (e si tratta di capire come e se questi enti continueranno ad operare e con quali margini di manovra più che con quali estensioni geografiche) o direttamente all’articolazione dello Stato che tornerebbe ad organizzarsi con uffici periferici coordinati da Roma e gestiti a livello nazionale. Su questo argomento è preferibile evitare scorciatoie e tornare a confrontarsi seriamente sulle questioni. Nell’attesa potrebbe essere ripreso a Roma anche l’appello di Papa Francesco per un Patto per il Lavoro a sostegno del Molise. O in Parlamento non si è compreso il perché il Papa ha voluto cominciare la propria visita scegliendo le periferie del Molise per l’Italia e l’Albania per l’Europa?”
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26 ottobre 2014
la nuova Pac e le imprese molisane La Coldiretti ha affrontato il tema che riguarderà le politiche di sviluppo agricolo CAMPOBASSO. La nuova Politica Agricola Comune 2014/2020, con le sue regole, frutto di un lungo percorso negoziale per alcuni aspetti ancora in atto, fra Stati, Regioni ed Unione Europea, va nella direzione di assicurare un sostegno ai settori portanti della nostra agricoltura ed andrà ad incidere sull’occupazione e sullo sviluppo dei nostri territori. Un approfondimento autorevole e di spessore è quello organizzato dalla Coldiretti Molise con due convegni, la mattina del 23 ottobre a Campobasso ed il pomeriggio ad Isernia, sul tema: “La Nuova Politica Agricola Comune, tra sostenibilità ed Innovazione, Cosa Cambia per le Imprese Molisane”. Agli incontri hanno partecipato Dirigenti Nazionali e Regionali della Coldiretti e Rappresentanti delle Istituzioni della Regione Molise. Nell’impianto della nuova PAC 2014/2020, sono state effettuate alcune scelte importanti come: • Ricambio generazionale – Sono previste misure a favore dei giovani Imprenditori agricoli, con la maggiorazione del 25% degli aiuti diretti, per i primi 5 anni di attività, per le aziende condotte da under 40. • Sostegno alle zone montane – L’azione è finalizzata alla tutela del territorio ed al mantenimento della vitalità dei contesti socio-economici più a rischio. Verrà sostenuta la spinta per un nuovo modello di sviluppo delle aree montane.
• Agricoltore attivo – Con l’ampliamento della “black list”, non riceveranno più contributi PAC le banche, le società finanziarie, assicurative ed immobiliari. Vengono definite le condizioni per la figura di agricoltore attivo: IAP, CD, titolare di partita IVA. • Convergenza – Viene stabilito di considerare l’Italia come Regione Unica, con una progressiva unificazione del valore dei titoli per i sostegni PAC. • Sostenibilità ambientale – Previsti incentivi a
"Eolico, si faccia chiarEzza"
L’INTERVENTO
A chiederlo sono gli Ecodem alla luce dell'inchiesta a Verbania
BlocchiaMo lo sBlocca- iTalia L’associazione Fare Verde Onlus, aderisce alla campagna nazionale denominata “Blocca lo Sblocca Italia” e denuncia i danni all’ambiente che saranno provocati dal cosiddetto decreto “Sblocca Italia” ideato dal Governo Renzi. Il provvedimento che in questi giorni è in corso di approvazione in Parlamento è una vera e propria aggressione all’ambiente, che condanna l’Italia all’arretratezza di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e concentrata in poche mani Con questo decreto, qualsiasi area urbana potrà essere definita dal Consiglio dei Ministri “di interesse nazionale”. A quel punto scatterà un commissariamento automatico che toglierà potere alle autonomie locali, potendo riscrivere qualsiasi regola per quel territorio. Nel decreto spuntano inoltre incentivi e commissari per nuove attività edificatorie. Sarà un bel regalo ai costruttori con enormi sgravi fiscali ai costruttori di autostrade. Invece di valorizzare il settore turistico
favore di sistemi produttivi maggiormente sostenibili e non impattanti per l’ambiente. • Qualità degli alimenti – Forte attenzione alla qualità dei prodotti alimentari ed al benessere degli animali. • Pagamenti diretti – Gli aiuti accoppiati vengono concentrati su settori più in difficoltà, con l’obiettivo di recuperare margini di efficienza e sostenere le produzioni “made in Italy”. Per il Molise la nuova Politica Agricola Comune 2014/2020 rappresenta un contributo fondamentale alla centralità dell’impresa agricola nello sviluppo socioeconomico della regione, contribuendo al presidio agricolo delle aree svantaggiate e montane, condizione imprescindibile per la tutela ecosostenibile del territorio e difesa contro il degrado ed i disastri ambientali, nell’Alto come nel Basso Molise. Per Coldiretti Molise risulta, quindi, gravissima la decisione della Commissione Ue di tagliare fondi, a livello comunitario, per quasi mezzo miliardo di euro dalla Politica Agricola Comune (PAC) per destinarli ad altri settori, poiché rappresenta uno schiaffo non solo alle imprese agricole, ma anche a quel 92 per cento degli italiani che, secondo Eurobarometro, considera la PAC un elemento “importante per il futuro”, capace di offrire benefici non solo agli agricoltori ma all’intera società.
ed eno-gastronomico, per il governo Renzi diviene strategico il comparto idrocarburi. In pratica, profitti per pochi, trivelle e cambiamenti climatici per tutti. È incentivata la costruzione di altri inceneritori invece del riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti. L’articolo 35 del decreto affida alle ciminiere degli inceneritori la gestione dei rifiuti, impianti che diventano anch’essi di interesse strategico nazionale. In Italia esistono già 55 inceneritori che guarda caso, proprio grazie alla dif-
CAMPOBASSO. "La mancata adozione di un nuovo Piano Energetico Regionale ed i ritardi nel riordino della normativa in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili non aiutano a superare i problemi causati da una proliferazione selvaggia di installazioni di ogni tipo che minano il territorio, penalizzano l’agricoltura, accentuano i fenomeni di dissesto idrogeologico e arrecano danni al patrimonio rurale, al paesaggio e al settore turistico che perde attrattive, flussi di visitatori e opportunità di sviluppo". Lo sostiene l'associazione Ecodem legata al Pd. "Serve una nuova consapevolezza regionale che stenta ad emergere su questi temi per evitare il ripetersi di vicende come quelle del Gruppo CO-VER oggetto di attenzione da parte della Procura di Verbania per imferenziata e al riciclo, hanno difficoltà a reperire “materia” da bruciare. Infine, si realizza la privatizzazione dell’acqua andando contro il voto espresso nel referendum da 26 milioni di italiani.” Finora all’appello contro lo “Sblocca Italia” hanno aderito 200 realtà territoriali. Sono associazioni, movimenti, comitati e amministrazioni comunali, come quelli dell’Associazione Comuni Virtuosi, che
pianti eolici costruiti anche in provincia di Campobasso. Il Molise non può essere un luogo di scorribande per chiunque arrivi ed intende conseguire profitti privati senza curarsi dell’impatto di quelle opere sul resto dell’economia locale".
negli anni con un lavoro e un confronto continuo dal basso assieme a tanti altri cittadini hanno contribuito a svelare scandali, prevenire disastri, proporre soluzioni e cercare di salvare quello che è rimasto del Belpaese, divorato dagli interessi di chi viene premiato da questo Decreto. Fare Verde Onlus
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26 ottobre 2014
le cose che avrebbero dovuto far grande Il MolIse e non sono state
“InvestIre In MolIse”: un’altra bufala sesquIpedale! Retecamere, Unioncamere Molise, Cosmo Servizi, Matese per l'Occupazione, Istituto Tagliacarne e l’Università degli Studi del Molise raggruppati in Associazione Temporanea d'Impresa ne portano la responsabilità Il presidente della giunta regionale Paolo di Laura Frattura, con il piglio amministrativo che mostra di avere, invita a ricordare quanto sia stata fertile di proposte e d’idee la sua presidenza alla Camera di Commercio di Campobasso e di Unioncamere Molise, e quanto povera si sia dimostrata nei fatti. Ciò può aiutarlo ad essere prudente nelle esternazioni e maggiormente concreto nel governare. In questa circostanza vogliamo rammentargli l’enfasi con cui, assieme a Retecamere, Unioncamere Molise, Cosmo Servizi, Matese per l'Occupazione, Istituto Tagliacarne e l’Università degli Studi del Molise raggruppati in Associazione Temporanea d'Impresa (Ati), qualche anno fa ha accolto la Business Community italiana (imprenditori ed amministratori delegati di aziende del settore energetico provenienti da varie parti d’Italia che si occupano di
sistemi per turbine eoliche ed elettriche, produttori di impianti idroelettrici e fotovoltaici, società di ingegneria ambientale) invitata a prendere in esame le opportunità d'investimento offerte dal programma di marketing territoriale "Investi in Molise". L’arrivo qui da noi concludeva una serie di missioni, soprattutto al Nord (a Biella, a Roma, a Trento, a Rovereto e a Ravenna), della delegazione molisana dell'Ati, in missione per illustrare i contenuti e le possibilità offerte dal programma "Investi in Molise”. Contenuti e possibilità di un certo interesse se la Business Community italiana è venuta nel Molise a rendersi conto della convenienza o meno a investire in Molise. Accolti con tutti gli onori, gli ospiti hanno visitato il borgo di San Martino in Pensilis, il cui agro è particolarmente ricco di impianti eolici, per valutare le opportunità d'in-
vestimento in relazione alla dotazione di un sistema energetico autonomo; quindi sono passati a Lucito per vistare la centrale idroelettrica “Defenza” e stimare le opportunità di investimento mediante il rinnovamento tecnologico/potenziamento dell'impianto, e a Oratino, alla centrale idroelettrica “Centrale Bivaro”, in prospettiva della sua riattivazione. Altra tappa alla diga di Arcichiaro, in territorio di Guardiaregia, considerata nell'ottica della produzione di energia elettrica. Infine a San Giuliano del Sannio, borgo preso in considerazione per le sue caratteristiche strutturali e ambientali idonee a essere recuperate per la rete dell’albergo diffuso. Un notevole ventaglio di possibilità d’intervento e di opzioni che non a caso aveva mosso l’attenzione degli investitori del Nord, attenzione favorita da una serie di motivazioni: la conoscenza degli
adempimenti burocratici e amministrativi, la vicinanza geografica, la disponibilità di manodopera qualificata, la condivisione delle regole in vigore (con particolare riferimento alla normativa del mercato del lavoro). I luoghi sopraindicati sono stati peraltro giudicati in possesso di notevoli potenzialità da sviluppare per future altre iniziative in settori diversi da quelli specifici della Business Community. Questo, almeno, è stato detto in aggiunta al substrato del programma “Investi in Molise” messo in piedi non senza dispendio di risorse economiche e finanziarie da parte di Retecamere, Unioncamere Molise, Cosmo Servizi, Matese per l'Occupazione, Istituto Tagliacarne e l’Università degli Studi. Agli ospiti della Business Community è stata data anche la possibilità di avere una visione d’assieme dei maggiori ambiti collinari moli-
sani, luoghi dove poter applicare le politiche innovative e gli interventi di pianificazione del territorio (nuovi modelli di e-government, progetti di ricerca e di innovazione sull’uso e il riuso dei materiali, tecniche costruttive e di gestione energetica e gestione di servizi connessi al turismo). Finalmente ci siamo, è stato il commento a conclusione della visita. Poi, com’è nelle cose, alle tante buone intenzioni non è stato mai aggiunto alcunché di concreto. Sicché, seppure a distanza di qualche anno, sarebbe interessante una riflessione del presidente della giunta regionale su questa ennesima occasione persa. E le motivazioni del perché non ha avuto seguito l’esperienza dell’Ati e la volontà dei suoi promotori.
Dardo
dI pIetro sIndaco? non c'azzecca Al test sulla città di Milano per la candidatura risposte quasi tutte sbagliate MILANO. Antonio Di Pietro fondatore dell’Italia dei Valori, i cui incontri nazionali sono stati organizzati per diversi anni a Vasto, ci riprova a candidarsi. Questa volta vuole diventare sindaco del capoluogo lombardo, presentandosi alle prossime elezioni probabilmente con il Movimento cinque stelle. E mentre anche il figlio Cristiano e due dei suoi uomini di fiducia: Nagni e Parpiglia si preparano a lasciare il partito, ma non sappiamo per quale schieramento, l’ex Pm guadagna una brutta figura perchè non conosce la storia di Milano, come si evince dal pessimo risultato di un test con cinque domande. Quattro volte su cinque Di Pietro non è stato in grado di rispondere esattamente. Nella trasmissione di Class Tv, Lo schiaffo, il giornalista Marco Gaiazzi ha sottoposto il politico ad una serie di domande per valutare la conoscenza della cultura della città. Qual è il simbolo di Milano? Dove si trova L’ultima cena di Leonardo? Fino alla traduzione del modo di dire dialettale Ofelè fa el to mesté, sono alcune delle domande a cui il politico ha risposto in modo sbagliato. Solo una risposta esatta. Insomma, Di Pietro per conquistare Milano dovrà prima studiarne la storia.
Inps, Inpdap pensIonI Il 10 Dal 1 gennaio 2015 scatterà l'unica data uguale per tutti
CAMPOBASSO. Una necessaria, quanto opportuna, informazione per abbassare la fibrillazione in atto nella vasta platea dei pensionati per il ventilato differimento del pagamento degli assegni mensili, viene dal responsabile delle relazioni istituzionali della sede Inps di Campobasso, Michele Ambrosio, che riportiamo integralmente. “ L’unificazione del pagamento di tutte le pensioni (Inps, ex Inpdap e Inail) con la previsione della riscossione unica fissata al 10 di ciascun mese a decorrere dal gennaio 2015 è previsto dal comma 3 dell’articolo 26 della bozza della Legge di stabilità che letteralmente recita “ a decorrere dal 1° gennaio 2015, al fine di razionalizzare e uniformare le procedure ed i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sono poste in pagamento il giorno 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico paga-
mento, ove non esistano cause ostative, nei confronti dei beneficiari di più trattamenti”. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), ha diramato una nota nella quale precisa che tale unificazione riguarderà i soli pensionati bititolari di prestazione ex Inpdap e prestazione Inps (esempio titolare di pensione diretta e di reversibilità - inps/inpdap e viceversa – titolare di pensione diretta e di pensione supplementare inpdap/inps). Di fatto ad oggi le pensioni Inps vengono poste in pagamento sin dal primo giorno feriale del mese, mentre quelle ex Inpdap dal giorno 16 del mese: con la proposta in discussione, così come “corretta” in corsa dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, il pagamento delle pensioni verrebbe fissato al giorno 10 di ciascun mese anticipando di 6 giorni la data fissata per le riscossioni delle pensioni ex Inpdap e posticipando di nove giorni la data prevista per il pagamento delle pensioni Inps. La platea dei soggetti interessati da tale innovazione, sarebbe circoscritta a circa 800.000 pensionati ex Inpdap rispetto agli oltre 15 milioni di pensionati per i quali resta invariata la data di riscossione dell’assegno”.
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Campobasso
26 ottobre 2014
scuoLe, cINque MILIoNI dI euro Per la sicurezza degli edifici in bilancio i soldi dell’accordo tra Regione e Comune CAMPOBASSO. Per il comune di Campobasso il programma ‘Scuole sicure’, grazie al quale ben cinque milioni di euro serviranno per mettere in sicurezza gli istituti scolastici cittadini. L’opera di fatto rientra nell’accordo di programma denominato “Scuole sicure nella città di Campobasso”, sottoscritto il 9 luglio 2012 tra la Regione Molise con a capo il governatore Iorio e il Comune di Campobasso, con l’allora sindaco Di
Bartolomeo. L’accordo stanziava per il capoluogo 3 milioni di euro, di risorse statali, per la costruzione di ben due edifici. Quella di Sant’Antonio dei Lazzari non sarà, infatti, l’unica scuola che dovrà sorgere ex novo. Insieme a questo intervento in cantiere c’è già la realizzazione di un’altra scuola materna, quella che dovrà essere relizzata tra via Crispi e via Berlinguer. Un edificio quest’ultimo pensato per poter ospitare 150
E’ stato presentato a Roma dall’associazione “Forche Caudine” e dalla Cim il libro “Una valigia di cartone”, scritto da Claudio Camillo, ex dirigente dell’Atac, l’azienda dei trasporti pubblici romani, originario di Pietracupa. Il testo, attraverso la storia, i ricordi personali ed i racconti orali di persone oriunde o nate nel piccolo borgo molisano, percorre un viaggio all’interno della comunità attraverso un arco di tempo che si snoda dagli anni Quaranta sino ai giorni nostri. Filo conduttore della narrazione sono i grandi avvenimenti storici che hanno caratterizzato questo periodo di profonda evoluzione socio-economica ed istituzionale e come questi avvenimenti hanno influito sul costume e sulle scelte di vita delle persone del piccolo borgo. La serata, che ha avuto luogo in una sala molto affollata, è stata aperta da Angelo Sollazzo, presidente della Confederazione degli italiani nel mondo, il quale ha fornito i numeri dell’emigrazione molisana, sottolineandone la mutazione antropologica: non più gli emigrati di prima
alunni. Anche in questo caso i lavori sono già stati appaltati alla ditta ‘Colanzi’ della provincia di Chieti per un importo contrattuale di 1.152.000 euro. Oltre a tali interventi ce ne sono poi altri, già iniziati o che saranno appaltati nel volgere di qualche settimana: quelli per la messa in sicurezza delle scuole elementari di via Gramsci (48.170 euro), di contrada Mascione (55.330 euro), della ‘Enrico D’Ovidio’ (82.670 euro),
delle materne di via Iezza (89.830 euro) e del Cep Nord (117.170 euro).Inoltre, in canitere anche i lavori per un importo di 476mila più 165mila euro arrivati grazie al ‘Decreto del Fare’, per opere riguardanti l’antincendio, l’illuminazione, la controsoffittatura, le uscite d’emergenza, la sostituzione di alcuni infissi e di parte del pavimento della scuola media ‘Enrico d’Ovidio’.
preseNTaTo a roMa “uNa vaLIgIa dI carToNe” dI cLaudIo caMILLo generazione, con tutte le sofferenze dovute al radicale cambio di ambienti e alla ricerca di lavoro, ma una comunità complessa e variegata composta sia dai nuovi italiani all’estero, per lo più professionisti stimati e inseriti, ma anche dai milioni di oriundi, interessati a conservare la memoria delle proprie origini. L’ex parlamentare socialista ha ricordato anche le sue origini materne di Pietracupa. Dopo Sollazzo è intervenuto Giampiero Castellotti, presidente dell’associazione “Forche Caudine”, il circolo dei Romani d’origine molisana che opera ormai da 26 anni nella Capitale con un curriculum forte di oltre 230 eventi pro-
mossi in questi anni “con partnership di spessore e un seguito sempre crescente”, come ha ricordato il presidente. L’associazione, che ha circa 1.500 iscritti (tra cui lo stesso autore del libro), mentre a Roma è ormai fortemente radicata anche presso i tavoli istituzionali, soffre però dello scarso legame con gli organismi molisani di rappresentanza. L’architetto Franco Valente ha quindi illustrato i luoghi culturali del Molise, affascinando una platea composta anche da tanti non molisani. Presenti in sala, tra gli altri, Alberto Benzoni, ex vicesindaco di Roma, numerosi dirigenti del-
TuMorI Le Nuove cure e TerapIe Se ne parlerà in un convegno martedì nella Cattedrale a Campobasso CAMPOBASSO. Martedì 28 ottobre 2014 alle ore 19.00 presso la Chiesa Cattedrale di Campobasso si svolgerà il Convegno “PREVENZIONE E NUOVE TERAPIE PER LA CURA PER I TUMORI”, promosso dalla Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”, dalla Parrocchia di Santa Maria Maggiore nella Cattedrale di Campobasso in collaborazione con l’Associazione Amici dell’Università Cattolica del Molise. Questo evento sarà il primo dell’anno pastorale di una serie di appuntamenti formativi e informativi organizzati sul territorio con l’obiettivo di promuovere una “cultura della salute, illuminata dai valori cristiani”, seguendo la linea tracciata dal fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Padre Agostino Gemelli, che volle la Facoltà di Medicina e Chirurgia con l’obiettivo principale di formare “professionisti in grado di vedere nel malato un fratello da aiutare”. Verranno coinvolti i principali Centri molisani, ma anche piccole realtà, continuando una “antica” tradizione che ha visto le Parrocchie delle Diocesi molisane (e non solo) coinvolte in un progetto di educazione alla salute che possa anche aiutare ad orientarsi meglio nella scelta dei servizi sanitari. Dopo i saluti del Parroco, don Michele TARTAGLIA, del Presidente dell’Ordine dei Medici, dott. Gennaro BARONE, introdurrà i lavori il Direttore Generale della Fondazione “Giovanni Paolo II”, Ing. Enrico ZAMPEDRI; relazionerà il prof. Alessio MORGANTI, Direttore dell’U.O.C. di Radioterapia e Oncologia della Fondazione “Giovanni Paolo II”. Si parlerà di Prevenzione e Nuove Cure per i Tumori: negli ultimi decenni sono stati fatti passi avanti notevolissimi su alcuni tipi di tumore (come quello del seno
l’87% delle donne alle quali è stato curato è ancora viva a 5 anni dalla diagnosi).I farmaci e la Radioterapia sono sempre più mirati ed efficaci andando dritti al bersaglio salvaguardando i tessuti sani. La radioterapia viene concentrata il più possibile nell’area affetta dalla malattia per evitare di danneggiare le cellule sane. Può essere usata prima della chirurgia per ridurre la dimensione di un tumore solido o, talvolta, come unica terapia, se il tumore è molto sensibile all’effetto delle radiazioni. Nell’approccio alla cura è importante la multidisciplinarietà, la patologia, infatti, spesso interessa più discipline mediche e le eventuali problematiche o i controlli devono essere discussi collegialmente in modo da avere una visione globale e poter velocizzare la diagnosi e l’accesso del paziente al percorso clinico. In programma anche un intermezzo musicale a cura del Maestro Antonio Colasurdo.
l’Atac, gli scrittori molisani Gabriella Iacobucci e Giuseppe Tabasso, il segretario dell’associazione “Forche Caudine” Gabriele Di Nucci. Ha chiuso la serata l’autore del libro, Claudio Camillo, che ha ripercorso il mosaico storico che ha rappresentato nel volume, composto dall’intreccio dei numerosi tasselli della macrostoria e delle tessere della microstoria della comunità stessa. Ha spiegato le finalità del suo lavoro: non solo mantenere viva la memoria di questi ultimi settantacinque anni di vicende italiane, ma soprattutto far riflettere su come eravamo, su come siamo e su come affrontare il futuro memori degli insegnamenti del passato. Camillo fa parte dei tanti Romani d’origine molisana. E’ infatti nato nella Capitale nel 1939 da padre pietracupese e madre romana, rimanendo fortemente legato alla terra paterna. Si è laureato in Economia e Commercio con successiva specializzazione in Economia e Politica dei trasporti. Nel corso degli anni è stato docente presso l’Università dell’Aquila ed ora presso l’Università di Roma “La Sapienza”.
L’assessore Mazzocco per L’aNcI E’ l’unico amministratore giovane molisano selezionato per la formazione JELSI. La settimana scorsa a Torino presso la sede del Comune, c’è stata la consegna degli attestati dei Corsi di Formazione della Scuola dei Giovani Amministratori dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, all’interno dell’evento “L’innovazione che nasce dalle competenze”. Presente all’evento anche Michele Mazzocco, assessore del Comune di Jelsi(CB) e da poche settimane coordinatore regionale di ANCI Giovani, che dall’estate 2013 a quella del 2014 ha partecipato a due percorsi formativi ad alta specializzazione, e ritirato gli attestati alla presenza del sindaco di Torino, nonché presidente Nazionale di ANCI, Piero Fassino e il Ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta. Per quanto riguarda i due percorsi: il primo è stato il ForsAM (Corso di formazione specialistica in Amministrazione Municipale), in qualità di unico molisano selezionato tra i 38 partecipanti alla Seconda edizione. Concepito come un Executive master ha visto la collaborazione del Politecnico di Torino, della Seconda Università di Napoli e di tecnici e politici che tutt’ora lavorano per vari ministeri (Di-
partimento Sviluppo Economico, …). Data l’alta levatura e professionalità dei relatori il master ha permesso alla nuova leva di giovani amministratori locali, che hanno voluto investire in un percorso di miglioramento delle loro competenze, di appropriarsi di strumenti tecnici e concettuali per affrontare la propria missione amministrativa e per sviluppare una visione del futuro e delle scelte politiche di medio periodo. Il secondo percorso formativo, invece, si è svolto a Lecce nella primavera 2014 ed è denominato “Innovatori per cambiare la PA” ha visto la partecipazione del Politecnico di Milano e di Wikitalia, associazione da tempo impegnata nella diffusione della cultura e innovazione digitale. “Sono state due bellissime esperienze di crescita culturale e personale, che mi hanno permesso di conoscere tanti giovani amministratori seri, onesti e preparati, con i quali costruire una rete a servizio delle nostre comunità. In questo momento di profonda crisi e riorganizzazione della società è importante non rimanere ancorati a vecchie logiche, ma innovare e andare verso una Pubblica Amministrazione più efficiente e al passo coi tempi”.
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Isernia
26 ottobre 2014
sVentatO fUrtO a isernia Gli agenti della Polizia hanno bloccato il tentativo in un negozio di abbigliamento ISERNIA. Furto in un negozio in pieno giorno sventato dagli agenti della Polizia di Stato. A seguito di una segnalazione telefonica giunta nella giornata di ieri, 24 ottobre, presso gli uffici della Questura di Isernia, gli agenti si sono tempestivamente recati sul posto (una zona centrale del capoluogo pentro) con la Squadra Volante. Quattro persone,
alla vista della Polizia, si sono date alla fuga a bordo di due auto. Gli agenti hanno inoltre constatato che i malintenzionati, dopo aver forzato la porta d’ingresso di un negozio di abbigliamento, avevano già provveduto a riempire svariati grossi borsoni con numerosi indumenti per un valore complessivo di circa 15.000 euro.
Le ricerche dei fuggitivi sono state avviate immediatamente. Sul posto anche gli uomini della Scientifica per effettuare i rilievi tecnici al fine di individuare elementi probatori utili all’identificazione degli autori del tentato furto. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario che ha sporto denuncia. Indagini in corso.
illegittimO anche l’aUtOVelOx di sestO campanO Il Comitato Pro Trignina sottolinea l’ennesima decisione del giudice di pace SESTO CAMPANO. “E’ giunta una nuova e bella notizia all’ufficio di Presidenza della nostra associazione, infatti il nostro delegato alle attività legali di Isernia, l’avvocato Michele Iadisernia ci ha riferito che nella udienza di ieri il Giudice di pace Avvocato Lucia Sorrentino ha riconosciuto la ragionevolezza e fondatezza del nostro ricorso dandoci ragione contro le ingiunzioni della Prefettura, e cosa molto importante la Prefettura è stata condannata a pagare le spese pari a € 100,00“. Lo scrive Antonio Turdò dell’associazione Protrignina. “L’udienza si riferiva al ricorso del nostro associato di San Salvo Nicola Sannino, già
assessore del Comune nonché attuale Consigliere Comunale di Centro Democratico. Sono mesi che comunichiamo la illegalità di quella postazione appena dopo una curva che provoca un grossolano ingrossamento e rallentamento del traffico, vessando e spremendo i tanti automobilisti. La nostra associazione riconosce all’ufficio del Giudice di pace di Isernia un comportamento encomiabile ed esemplare nel dispensare la giustizia a favore degli automobilisti contro i Comuni che continuano a spremere e tartassare i cittadini,questo è un vero comportamento da “ gabellatori del Sannio”.
Urge un passaggio pedonale al Verlasce La richiesta è stata fatta al Comune e alla Soprintendeza da un gruppo di cittadini VENAFRO. Una precisa richiesta, apertamente condivisibile, arriva dalla collettività venafrana ed é rivolta alla Direzione Regionale dei Beni Culturali del Molise, nella persona del dr. Gino Famiglietti. “Chiediamo -affermano tanti in città- che
due accessi della struttura, creando un corridoio pedonale nel mezzo del “Verlasce”, delimitato con robuste reti metalliche. Ai due ingressi, onde consentire il transito solo ai pedoni e non già a bici, moto ect., si potranno apporre colonnine e sbarramenti ad
OliO Una brUtta stagiOne è alle porte la stagione olivicola ma a Venafro la produzione non è delle migliori
VENAFRO. E’ alle porte la stagione olivicola molisana 2014/15, ma le prospettive non sono affatto delle migliori. Si prospetta infatti un calo di raccolta di olive e produzione di olio addirittura del 90% (!), con danni ingenti per olivicoltori e frantoiani e preoccupazioni più che giustificate per consumatori e famiglie. Il fenomeno negativo interessa praticamente l’intero Molise da est ad ovest, con le aree storicamente produttrici di “oro verde” di qualità ed in quantità considerevoli come Larino, Rotello, Volturno altissimo, alto Molise, Venafro ect. in grossissime difficoltà. Le dichiarazioni di un
frantoiano venafrano : “Prepariamoci ad un calo di produzione d e l 90%, addirittura d e l 95%”, afferma sconsolato l’uomo. “Le piante di olivo nel Venafrano sono praticamente senza frutto, per cui quest’anno di olio nuovo se ne produrrà decisamente poco. Saranno problemi per consumatori e famiglie sia per reperire il prodotto e sia per il costo dell’olio che si riuscirà a produrre e che è destinato a salire di parec-
chio, data la si realizzi un passaggio pedonale al- hoc. Così facendo verrà adeguataridottissima l’interno del “Verlasce”, al fine di mente promossa e proposta a visitaofferta riconsentirne l’attraversamento esclu- tori e turisti la storica e suggestiva spetto alla dosivamente a piedi. In tal modo si fa- struttura nell’attesa dell’ultimazione m a n d a . ciliteranno gli spostamenti di donne, del suo recupero strutturale. Del Personalminori, pensionati ed anziani nel- resto non sussistono pericoli per mente ho telel’abitato cittadino attraversando il l’incolumità delle persone all’infonato ad un “Verlasce. Si accorceranno notevol- terno del “Verlasce” dato che le parti collega di Lamente le distanze e quindi i tempi di dell’antica fortezza ancora da risarino e mi è percorrenza tra i quartieri a nord nare sono chiuse ed inaccessibili, stato detto che della Colonia Giulia e quelli a sud. mentre è regolarmente consentito a quest’anno il In effetti il persistente sbarramento tanti l’accesso al “Verlasce” in ocprezzo all’in(foto Giustino Guarini) e la chiusura casioni di incontri culturali, confegrosso deldel complesso costringe i pedoni a renze stampa, fruizione dell’aula l’olio partirà giri lunghi e viziosi, assolutamente storico/didattica ed altro ancora”. Si, da € 6.50 al fuori luogo e da evitare una volta per pensiamo proprio che si possa fare e litro, un costo tutte”. Quale la proposta in concreto che l’intervento richiesto sia più che altissimo ri? “Togliere sbarramenti e chiusure ai mai opportuno ed utile. spetto al passato”. Perché tanta penuria olive presenti infatti risultano ma? “In parte per la late e molte sono a terra, inserviciclicità naturale bili. Si pensi che tantissimi spiega il frantoolivicoltori e proprietari di oliveti i a n o hanno deciso di non procedere afvenafranofatto alla raccolta data la situazione ma sopratquantitativa e qualitativa”. Alla tutto per il luce di tutto questo, quale olio useclima e remo nelle nostre cucine ? “Diffil’umidità, cile rispondere -ribatte l’uomo- ma c o m e certamente quello molisano, tanto piogge e nebbia, quest’ultima il nemico buono e ricercato, sarà pochissimo. Un gran numero uno delle olive, nel periodo peccato per l’intera economia di settore !”. Ed della fioritura. Tale aspetto ha inciso intanto è partita … la caccia all’olio nuovo sia sulla quantità di olive sulle piante, ma per approvvigionarsi per tempo e sia per riinciderà anche sulla qualità dell’olio sparmiare, operazioni quest’anno decisamente che si riuscirà a produrre. Le poche problematiche.
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Termoli
26 ottobre 2014
“GiudiCe di paCe, e il Comune?” I consiglieri Marinucci e Paradisi hanno incalzato l’amministrazione sull’Ufficio TERMOLI. I consiglieri comunali Paolo Marinucci e Daniele Paradisi incalzano l’amministrazione Sbrocca sull’Ufficio del Giudice di Pace di Termoli, che continua nella sua travagliata esistenza. “Dopo che il Governo ne decretò la soppressione il Comune di Termoli decise di mantenere a proprie spese l’esistenza di questo servizio. Purtroppo però da lettera inviata dall’Ufficio del Giudice di Pace di
Termoli il 16 ottobre scorso si rappresenta la assoluta insufficienza del personale comunale assegnato. Per questo motivo visto che in data 29 ottobre cesserà l’affiancamento formativo da parte del personale ministeriale, vi è il fondato rischio, che ove mai il Comune non provvedesse ad integrare con urgenza, distaccando almeno 2 funzionari con idonea qualifica, il Ministero in applicazione della disposizione del comma 5 dell’art. 3 del D.lvo
Girandola di parroCi nelle dioCesi Ancora cambi a Termoli. Don Caserio trasferito a Montenero di Bisaccia TERMOLI. Ancora cambi in diocesi, e precisamente a Termoli, dove il vescovo diocesano monsignor Gianfranco De Luca ha disposto il trasferimento per don Giuseppe Caserio dall’attuale parrocchia di “Gesù Crocifissso” alla comunità pastorale di Montenero di Bisaccia. Manca l’ufficiale atto curiale ma l’annuncio suddetto si è avuto dall’ambone qualche settimana fa dalle stesse labbra del Vescovo diocesano che, in tal mondo, hanno reso ufficiale ogni indiscrezione. Don Giuseppe, da un triennio alla parrocchia citata, lascerà così la comunità centrocittadina e accompagnerà don Claudio D’Ascenzo nell’atteso ritorno a Montenero che, a scanso di eventi disattesi, avverrà entro il mese di novembre. Monsignor De Luca avrebbe inoltre rassicurato i parrocchiani del Crocifisso confermando loro l’individuazione del successore in tempi stretti, ma si cela il silenzio su queste disposizioni che, a dirla tutta, paiono com-
plesse. Senza nuovi parroci e con tutte le “caselle” già riempite, il neo parroco del Crocifisso potrebbe essere uno dei “liberi” quali don Elio Moretti, padre Luciano Pescatore o uno degli altri prossimi al trasferimento (e qui ci sono solo rumors) quali don Alessandro Sticca. Ipotesi che, nel secondo caso, abbasserebbe di certo l’età dei parroci in città che, escluso don Ulisse, sono tutti over 50. Si attendono evoluzioni ma, nell’attesa, resterebbe viva anche un’altra possibilità: quella dell’amministratore parrocchiale che, nel recente passato, è stata già vissuta dalla stessa parrocchia cittadina con don Benito Giorgetta. Ad ogni modo, i parrocchiani reclamano stabilità e progettualità perchè, a detta di molti, “cambiare sacerdote per eventi o scelte ogni due o tre anni non è cosa bella, soprattutto perchè in tal modo non esisterebbe alcuna programmazione pastorale di possibile attuazione”.
156/2012 (“Qualora l’ente locale richiedente non rispetti gli impegni relativi al personale amministrativo ed alle spese di cui al comma 2 per un periodo superiore ad un anno, il relativo ufficio del giudice di pace verrà conseguentemente soppresso con le modalità previste dall’articolo 2, comma 2, della legge 21 novembre 1991, n. 374.”) disporrà per la soppressione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Termoli.
Considerando anche l’ipotesi ancora in discussione della chiusura del Tribunale di Larino – con eventuale soppressione anche dello stesso Giudice di Pace – la sede di Termoli diventerebbe l’unica per gli oltre 30 comuni limitrofi. Quindi la sede di Termoli diventerebbe necessaria oltre che strategica. Considerato che i cittadini di Termoli e quelli dei comuni che fanno capo a Termoli non potranno far
valere i propri diritti (si pensi al cittadino che deve opporsi ad una sanzione amministrativa , la cui impugnazione, soggetta a termini di decadenza, non può essere presentata, perché non vi è il personale per riceverla) chiediamo al Sindaco di capire quali sono le azioni che intende eventualmente intraprendere per il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace di Termoli soprattutto in merito al personale”.
zuCCherifiCio: manCaTi paGamenTi e Cassa a roTazione Settimana calda quella che va ad aprirsi all’impianto saccarifero di Termoli TERMOLI. Settimana “calda”, quella prossima ad iniziare, allo Zuccherificio del Molise. Alcuni lavoratori, infatti, lamentano il mancato pagamento della spettante mensilità di settembre e così avrebbero deciso di dare vita a un sit-in di protesta dinanzi ai cancelli dell’azienda proprio lunedì; analoga circostanza si sarebbe comunque già verificata ieri. A dibattere del tema con Antonio Di Lisio della FlaiCgil si ricevono rassicurazioni circa un “pagamento assicurato che potrebbe arrivare comunque già nei primi giorni della prossima settimana”. La protesta, ad ogni modo, riguarderebbe una ventina di dipendenti che non avrebbero visto sul proprio conto l’attesa retribuzione: un problema vero e proprio che non consentirebbe agli stessi anche di presentare l’attesa domanda per ricevere la miniAspi. Secondo le disposizioni, infatti, per ricevere l’indennità sarebbe necessaria l’ultima busta paga, della quale gli stessi sarebbero ancora sprovvisti. Sul fronte aziendale, invece, mentre alcuni dipendenti attendono la retribuzione, altri sono prossimi a vedere avviata l’attesa cassa integrazione che, trovati ormai gli accordi, sarà a “rotazione”. I dettagli sulla stessa saranno discussi proprio la pros-
sima settimana. “Quelle che ci attendono, saranno 12 settimane di sacrifici che affronteremo di buon grado per andare incontro alle esigenze aziendali”, ha evidenziato Antonio Di Lisio della Flai
Termoli, la prima senza Cesare Oggi il derby con l’Olimpia Agnonese. Società alla ricerca di un presidente TERMOLI. Oggi è in programma il primo dei quattro derby di stagione per il Termoli calcio e si viaggia alla volta del Civitelle per giocarsela contro l’Olimpia Agnonese che certamente non sta poi tanto meglio del Termoli in classifica. In altri tempi questa gara avrebbe incentrato le previsioni sull’aspetto tecnico, ma soprattutto qui a Termoli in questi sette giorni dal dopo Fano si è parlato di tutto, si sono fatte polemiche tra presidente uscente e dirigenti via youtube ,comunicati stampa e contro comunicati, cordate prima teramane, anconetane, seguite a ruota da quelle emiliane, anche loro spazzate via da operatori nel campo della riabilitazione sportiva, non citiamo il nome perché ci è giunta voce che l’interessato si sarebbe offeso per averlo visto scritto a mezzo stampa prima della firma (veramente prima della stampa, il suo nome è impazzato in lungo e in largo sui social Facebook su tutti come un tam tam,e certamente non è stata la stampa locale a divulgarla sui social) ma ormai questo è il gioco delle parti che tanto
piace recitarlo a chi ruota attorno al mondo del calcio e non solo. Noi dopo tanti anni che lo stiamo vivendo non ci facciamo nemmeno più caso, non serve a nulla fare le candide verginelle tanto questa è
la solita solfa, si fa circolare ad arte una voce spesso per sviare i fruitori, i giornali la riprendono e poi quando la notizia diventa pubblica si cerca di smentirla in alcuni casi il giochetto riesce e anche noi stiamo al gioco.
Ora, gli operatori nel campo della riabilitazione sarebbero a quanto dichiarato dal presidente ad interim Cesare ieri l’altro, sorpassati da un altro fantomatico gruppo estero, staremo a vedere. Ripetiamo noi rispettiamo e ringraziamo Cesare per quello che ha fatto in questi anni e non abbiamo preclusioni per nessuno a patto che pensino al bene e al buon nome del Termoli calcio oltre anche al loro interesse, noi polemiche e comunicati stampa da una parte e dall’altra accuse di assenteismo o di altro non interessano qui c’è in ballo la credibilità di una gloriosa società e anche della città cerchiamo di fare in fretta se si hanno reali intenzioni di fare bene, solo cosi si potrà costruire qualcosa di positivo. Tornando alla gara di Agnone, ancora Cardamone che in settimana ha compiuto gli anni (auguri mister) siederà sulla panchina giallorossa gli mancheranno Giovanni Sorianello e ancora Dispoto squalificati come dire problemi su problemi su una classifica sempre più penalizzante.