4 novembre 2014 i due compari

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno x - n° 226 - marTedì 4 noVembre 2014 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Bobo Vincenzi

I 2 compari

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Bobo Vincenzi. Da anni punta di diamante della cucina e ristorazione molisana, ora è entrato nella Guida come “La buona tavola della Tradizione”. Il simpatico e bravo ristoratore molisano è stato da sempre particolarmente apprezzato e riconosciuto come un vero e proprio ambasciatore della cucina regionale con interpretazioni internazionali. Anche questa volta è riuscito a cogliere un buon successo nella scia e nella tradizione che hanno reso famosi e irrinunciabili alcuni suoi piatti.

Il Tapiro del giorno a Ciocca e Ioffredi

Servizio a pagina 3

Il Tapiro del giorno lo diamo a Salvatore Ciocca e Domenico Ioffredi. I due consiglieri regionali, i due delegati rispettivamente alla Protezione civile e alla Cultura, hanno disputato molto per controllare quanti Tapiri a testa avessero. Noi li abbiamo controllati dall’inizio dell’anno all’ultimo assegnato a uno dei due proprio per evitare che perdessero ulteriormente tempo o si distraessero più del dovuto. Ne hanno collezionati ben sette a testa e si mantengono in perfetto equilibrio, in parità, sotto il segno della X.


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4 novembre 2014

L’organizzazione del lavoro alla Regione Molise firmato Di Mirco: ancora una bufala

L’Ente non funzionava prima per eccesso di burocrazia e nullaggine amministrativa, continuerà a brillare degli stessi difetti e delle stesse manchevolezze Il Centrosinistra, a distanza di anni, dopo aver valutato uomini e cose, poteva intervenire e correggere le storture. Invece, ha peggiorato le cose

Beh!, qualcosa in materia di organizzazione, sebbene a tempo scaduto, e in regime di prorogatio, il direttore generale della Regione Molise, Pasquale Mauro Di Mirco, l’ha fatta. Non ha dovuto spremere più di tanto le meningi, né inventarsi soluzioni ad effetto. Gli è bastato incasellare il personale nella pletora degli uffici (282), che della Regione fanno un enfatico falansterio. Un’operazione meccanica, priva di riflessione, di valutazione, di analisi, se, come diciamo, gli uffici (un pletora indicibile e inqualificabile) sono sempre gli stessi e alcuni che erano stati depennati per manifesta inutilità, sono statati riesumati e fatti risorgere. Un’operazione meccanica, altrimenti sarebbe stata accompagnata da una relazione esplicativa del perché tanti uffici, in base a quale esigenza, sulla scorta di quale valutazione della quantità e della qualità del lavoro. La locuzione “carichi di lavoro” alla Regione Molise non è stata mai di casa. Poteva introdurla il Di Mirco annunciato come un deus ex machina della pubblica amministrazione meneghina, e per questo voluto e fatto atterrare nel misero, derelitto, obsoleto e ignavo Molise, ma se n’è ben guardato il direttore generale dal mettere le mani nude nell’arnia politica di Palazzo Vitale. Magari frenato e impedito (qualora avesse pensato di agire) dai suoi generosi datori di lavoro. Sta di fatto che l’assegnazione del personale regionale all’interno dei Servizi della Presidenza della Giunta regionale, della Direzione generale

della Giunta regionale e delle Direzioni d’Area, e l’approvazione del relativo organigramma degli uffici, con contestuale conferim e n t o dell’incarico di responsabilità ai funzionari indicati in corrispondenza di ciascuna unità operativa, è una brutta copia del preesistente. La Regione non funzionava prima per eccesso di burocrazia e nullaggine amministrativa, continuerà a brillare degli stessi difetti e delle stesse manchevolezze. Uffici con il solo capufficio c’erano prima, e uffici con il solo capufficio continuano a esserci: assurdità tecnica e amministrativa che il deus su ex machina della pubblica amministrazione meneghina ha bellamente confermato nel derelitto, obsoleto, povero e ignavo Molise. Evidentemente, la razionalizzazione della spesa pubblica (spending review) con il taglio delle superfetazioni da noi (poveri, derelitti, ignavi e obsoleti) non fa testo. Ne diamo qualche esempio. Il servizio mobilità consta di 4 uffici e, quindi, di 4 capiufficio, e

un solo collaboratore. Questo cireneo si presuppone non abbia nemmeno il tempo di respirare. Magari, però, gli uffici non producono alcunché, per cui può bastare e avanzare. Il servizio geologico e sismico ha 3 uffici e, quindi, 3 capiufficio, e nessun collaboratore. Fanno tutto i capiufficio: dal lavoro di concetto e a quello esecutivo. Capiufficio di se stessi! Ancora: il servizio edilizia pubblica conta 8 uffici, 8 capiufficio, e nessun collaboratore! Ma si può? Uno dei colmi lo offre il servizio pianificazione e gestione territoriale e paesaggistica: 10 uffici, 10 capiufficio e 2 collaboratori. Di contro, però, per dire quale e quanta sia la razionalità in questa organizzazione del lavoro firmata da Di Mirco, il servizio imprese, produzione e mercati agricoli conta 7 uffici, 7 capiufficio e, udite udite, 32 collaboratori. Non male, inoltre, il servizio risorse umane e organizzazione del lavoro, uno dei pilastri della Regione, con 5 uffici (Trattamenti retributivi fissi - Contabilità finanziaria, monitoraggio e certificazione della spesa; Attuazione dei processi di riforma e sviluppo organizzativo; Relazioni sindacali e

gestione istituti trattamento accessorio; Gestione organici e posizioni giuridiche del personale e Formazione), 5 capiufficio e 13 collaboratori. Nel magma scomposto dei servizi e degli uffici abbiamo letto anche amenità e controsensi, come quello che uno stesso compito a Isernia venga svolto da un capoufficio (D3) e a Campobasso da un istruttore amministrativo (C). Strabismo? Tolleranza? Clientelismo? Certamente una vistosa discrepanza, che a un direttore generale della caratura di Di Mirco non sarebbe dovuta sfuggire. Quel lavoro o vale un direttivo o non lo vale, e viceversa. Ma tant’è. Il mandato di Di Mirco è scaduto, egli gestisce la direzione generale in regime di prorogatio e aver dato una mano a tenere in vita una struttura ridondante di incarichi e di cariche tanto cara ai politici, magari gli varrà la riconferma. Comunque, la verità storica è questa: gli uffici a centinaia (282) li ha creati il centrodestra con l’evidente marchio della clientela. Ma a quel tempo di vacche grasse, il controllo governativo ha chiuso un occhio e non c’era la spending review. Lo ha chiuso anche sulla vergognosa legge quadro (soldi in aggiunta ai direttivi - alias capiufficio senza giustificazione pratica). Il centrosinistra, a distanza di anni, dopo aver valutato uomini e cose, poteva intervenire e correggere le storture. Invece, ha fatto di peggio. Dardo

Agricoltura, dalla Regione nessun segnale Il fallimento di molte aziende è dietro l'angolo. Una situazione disastrosa CAMPOBASSO. L'agricoltura molisana è da tempo che attende segnali di attenzione da parte dell'assessorato e della classe politica regionale. Anche alla luce del tavolo verde o tecnico che, pure, si era tentato di mettere su qualche tempo addietro. Poi, però, null'altro. Una situazione disastrosa che aggiunge disagio e conseguenze nefaste ai problemi esistenti e quelli derivanti dalla crisi globale della economia. La crisi dell’agricoltura però ha molteplici padri ed in buona parte è dovuta all’eccessivo potere della grande distribu-

zione che da anni impone prezzi sempre più risicati ai produttori che hanno visto assottigliarsi il loro guadagno sempre più. Addirittura l’agricoltura è uno dei pochissimi ambiti dove in alcuni casi si produce sotto costo, cioè l’agricoltore produce un prodotto in perdita. Succede per l’uva e per tantissimi altri prodotti agricoli che però arrivano al produttore finale con un rincaro anche del mille per cento. Il risultato è che moltissime aziende agricole soprattutto quelle familiari e piccolissime sono sul lastrico. Secondo alcuni dati

un buon 40% sarebbe già stato raggiunto da avvisi di pignoramenti da

parte di istituti di credito che richiedono indietro i loro soldi. Il fallimento per questo è proprio dietro l’angolo. L’agricoltura molisana rischia il coma profondo, dicono i rappresentanti sindacali. Tra gli agricoltori regna un forte malessere. Nei prossimi tre - quattro anni rischia di chiudere il 25 per cento delle imprese. Ecco perché occorre intervenire subito con interventi straordinari e concreti. Gli imprenditori agricoli sono alle prese con grandi difficoltà.

Dai pesanti costi produttivi, contributivi e burocratici al crollo dei prezzi praticati sui campi, ai problemi, spesso insormontabili, di accesso al credito. Per questo c'è la necessità che l'assessorato regionale all'agricoltura prenda per mano il problema perchè non sono più rinviabili le risposte e le soluzioni. Occorre avere bene impresso in mente cosa si vuole fare, quali i progetti da mettere in campo, quali le scelte da compiere. E' questo il ruolo che spetta alla politica e che, negli ultimi tempi, non ha svolto.


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4 novembre 2014

Di Pietro 'soccorre' Frattura Dopo i 10 punti con Ruta il presidente della Giunta abbraccia l'ex leader dell'Idv

CAMPOBASSO. Confronto pubblico sui temi strategici legati alla crescita, allo sviluppo e al rilancio del Molise nel 2015 quello voluto ieri sera a Campobasso dall'ex leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro con il presidente Frattura e i consiglieri regionali di maggioranza. Non è la prima volta, e non sarà certo l’ultima, che l’onorevole Di Pietro si produce nel salvatore della patria molisana e, in particolare, del suo pupillo politico, Paolo di Laura Frattura, nei momenti in cui viene trovarsi in seria difficoltà. E mai come in questa transizione storica il Frattura è con le ruote sgonfie, devitalizzato, e fatto oggetto di critiche, le più varie, per l’inerzia e per l’indeterminatezza del suo modo di fare e di dire in netto contrasto con la determinazione con cui ha perseguito il progetto delle biomasse nell’area del Matese. Una messa a punto gli serve come il pane, e non c’è fornaio più prodigo e scafato dell’onorevole di Montenero di Bisaccia. Che, dicia-

Biomasse: se non arriva la revoca il presidio si sposta in via iv novemBre CAMPOBASSO. A seguito della manifestazione tenutasi a Campobasso il 22 Ottobre, il Presidente della regione Molise, ha assunto un impegno con i sindaci dell’Area del Matese e i cittadini, ha, infatti, promesso che entro il 5 Novembre si pronuncerà in merito ai provvedimenti di revoca/annullamento per la realizzazione delle centrali a biomasse di Campochiaro e San Polo Matese. Se entro il 4 Novembre non dovesse arrivare la “bella” notizia, mercoledì 5 saremo tutti presso la sede regionale di via Genova, per sollecitare nuovamente il Presidente a prendere una decisione in merito… ” Questo è quanto fanno sapere dal presidio permanente di Campochiaro.

molo, approfitta di questa sua “maestà” politica per tenersi vivo e a galla soprattutto nel Molise cui guarda con occhio attento, prefigurando (tutto lo lascia pensare) per lui una comoda successione a Frattura

quando sarà il momento di godersi una parte sostanziale della sua vita politica tra le amicizie e le riverenze dei molisani. Di Pietro soccorre con l’esperienza che lo distingue e con l’abilità di proiettare in avanti i pro-

blemi che il Molise si trascina e aggrava per l’incapacità manifesta di chi lo governa. La sua declinazione è sempre al futuro. Mai al presente. Semmai al passato. Giusto per lisciare ancora una volta il pelo agli ammini-

stratori del primo decennio del Terzo Millennio. Coi quali, tra l’altro, non ha disdegnato di confrontarsi e, se si vuole, anche di collaborare, ma con scarsa fortuna. E’ ancora vivo il ricordo dei quaranta milioni del Governo centrale da mettere a sostegno della rinascita dell’area del cratere sismico d’accordo con la Regione Molise che in quel tempo era retta da Michele Iorio. Mai visti, quei 40 milioni, nonostante un Accordo di programma. Così, dopo i 10 punti sottoscritti dal senatore Roberto Ruta con il presidente della Giunta, Frattura; quindi con la nomina di una Cabina di regia in Consiglio regionale tra i gruppi di maggioranza alla cui guida è stato posto Francesco Totaro, ora ci ha pensato Antonio Di Pietro a parlare di strategie legate alla crescita, allo sviluppo e al rilancio del Molise. Il problema è che alle parole difficilmente seguiranno i fatti. La storia in tal senso, è maestra di vita.

L’INTERVENTO

Le mamme che hanno saputo dire No alla devastazione dell'ambiente di Antonino Picciano Nei loro occhi lo smarrimento e la rabbia, la delusione e la caparbietà di non darla vinta. Si domandano per l’ennesima volta: perché ancora la nostra terra? Vogliono risposte, si informano, studiano, accettano il contraddittorio. Desiderano conoscere la verità senza doppi fini e giri di parole. Sono di esempio alle figlie e ai figli che combattono con loro. Sono le madri di Campochiaro che guidano la protesta. Forse è più giusto dire che sono le donne matesine perché, anche chi mamma non lo è, conduce con la stessa passione, entusiasmo, la lotta contro chi vorrebbe distruggere un patrimonio naturale di pregio. Non sono state a guardare in tutti questi giorni, anzi sono state le prime a manifestare la rabbia. Hanno affrontato più di tutti con decisione e caparbietà chi voleva iniziare i lavori. Conoscono benissimo le trasformazioni che la loro terra ha avuto dagli anni ’70, quando la stessa pianura antistante il paese ha dovuto subire aggressioni che hanno la-

sciato ferite profonde. Non dimenticano neanche quello che lo stesso versante del Matese ha dovuto patire con le cave insediatisi nella zona della “Valle” che hanno spolpato a poco a poco ettari di territorio oramai completamente violentato. E’ stato bello vederle sfilare sempre in prima fila e gridare, con quanta più forza in corpo, il proprio no a decisioni sciagurate, portando in piazza i loro striscioni colorati e sapienti fino a quello che hanno esposto durante la manifestazione di mercoledì 22 ottobre a Campobasso (“Biomassa di stronzi!”). Le donne non

si fermano, pensano solo al benessere del paese e dei loro figli. Donne matesine che incontrano, ascoltano, aiutano, coinvolgono, solidarizzano! Stufe di sentirsi raccontare da troppo tempo menzogne. Sono stanche non di lottare, ma delle parole vuote dei politici di turno! Propongono e sollecitano un dibattito. Rintuzzano e si scagliano contro chi rema contro. Sostengono e ammirano chi pervicacemente combatte. Ammaliano con i loro sorrisi. Sensibilizzano chi è titubante. Donne, immensamente donne! Che amano, cantano, giocano, rallegrano, nonostante tutto! Hanno la nostra ammirazione. Le madri di Campochiaro, le donne del Matese, sono di fatto donne ambientaliste che rivendicano i propri valori. Impegnate per la tutela della natura e per preservare una qualità di vita della loro terra. Baluardo invalicabile per proteggere il “museo naturalistico all’aperto” che è Campochiaro e tutta la zona del Matese. Convincono con le parole e con i gesti. Spronano ad andare avanti, mai domate. Gridano il loro: Basta! Basta! Basta!


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4 novembre 2014

"GaM, crisi occupazionale senza precedenti" La denuncia è del consigliere regionale Salvatore Micone che richiama la Giunta CAMPOBASSO. “Come già più volte sottolineato, per i lavoratori della filiera avicola il famoso 4 Novembre, coincidente con la scadenza degli ammortizzatori sociali, è arrivato. Ci si chiede a questo punto quale sarà il loro futuro e quello delle loro famiglie". Questo il grido d'allarme del consigliere regionale Salvatore Micone, più volte intervenuto sul tema della crisi della filiera avicola che per l'ennesima volta chiede che il Governo Regionale ed in particolare l'Assessore Petraroia intervengano per dare delle risposte concrete ed immediate alle centinaia di lavoratori dell'area matesina. "Nell'ultimo anno e soprattutto negli ultimi mesi più volte mi sono fatto portavoce delle preoccupazioni dei lavoratori del Gam di Bojano a cui è mancato, a parte qualche inconsistente annuncio, qualsiasi fattivo intervento e alcuna considerazione da parte dell'attuale Assessorato alle politiche del lavoro. L'Assessore Petraroia che per anni sembra aver lavorato in senso unidirezionale su assunti sindacali, in qualità di Assessore invece sembra aver perso qualsiasi propensione alla individuazione di soluzioni atte

a salvare i livelli occupazionali dei lavoratori interessati. La situazione per numerose famiglie dell'area matesina è drammatica e ancor più grave è l'atteggiamento passivo, stagnante, poco concreto e poco chiaro di questo Governo Regionale. Da un Governo di centro sinistra ci si aspetterebbe anzitutto una maggiore attenzione al lato umano e a quello lavorativo dei cittadini. Invece purtroppo dobbiamo riscontrare una totale assenza delle Istituzioni nella vita, nei problemi e nei drammi dei cittadini molisani. Dai proclami e dalle battaglie fatte come consigliere di opposizione, ci saremmo aspettati un grande attivismo da parte di chi attualmente detiene il potere di gestione nell'ambito delle politiche per l'occupazione. Dov’è finita la figura imprenditoriale che avrebbe dovuto rilevare l’azienda?Eppure sembrava un’operazione imminente! A poche ore dalla scadenza degli ammortizzatori sociali sento il dovere morale e giuridico di associarmi al grido di questi lavoratori e di chiedere quindi al Governo regionale come intende affrontare e risolvere il problema dei livelli occupazionali della Gam”.

"Fiduciosi ma cauti sull'approdo della variante " Sulla questione della linea ferroviaria Termoli-Lesina interviene l’assessore Nagni CAMPOBASSO. l’assessore regionale ai Trasporti Pierpaolo Nagni ha incontrato a Roma i vertici di RFI per discutere della richiesta di variante al tracciato relativa alla tratta Termoli - Lesina avanzata dalla Regione Molise. Cauta soddisfazione è stata espressa dall’assessore per la disponibilità dimostrata dall’amministratore delegato di RFI Maurizio Gentile con il quale ha affrontato la questione. “La proposta del Molise, infatti , non è mai stata valutata nella sua interezza – ha sottolineato Nagni - ma sembra, ora, che le differenze tra la realizzazione di una galleria, e la realizzazione del viadotto previsto, vadano attenuandosi. Abbiamo elementi per poter ben sperare, dunque, ma restiamo comunque vigili sulla vicenda. Laddove infatti, le parole e le

prospettive che si sono delineate nell’ambito dell’incontro di oggi con RFI , non dovessero trasformarsi in azioni concrete, siamo decisi a non firmare alcuna promessa al buio e a portare avanti il nostro diniego rispetto all’attuale progetto. Nelle prossime 48 ore – ha pro-

seguito l’assessore- si dovrà procedere ad una stima dei costi che sia il più possibile realistica per poter poi affrontare la discussione con la struttura tecnica di missione del Ministero Infrastrutture e Trasporti, e capire se davvero ci siano, anche per noi , margini di azione. Crediamo che in questo anno molti passi in avanti siano stati compiuti, ma vien da pensare che, se invece di ostacolare con sospetto la richiesta del Molise sulla quale, dopo tanto penare, oggi si è aperto un varco, con ogni probabilità, avremmo già ottenuto quanto richiesto, senza inficiare la posizione di altri. Seppur fiduciosi – ha concluso Nagni - manteniamo alta l’attenzione sulla Termoli Lesina, almeno fino a quando non avremo la certezza che la variante da noi proposta possa approdare al Cipe.

l’intervento

Molise: Fatti non parole; anche perché le parole coMe dice un detto se le porta il vento Questo, è in estrema sintesi, il commento che si potrebbe fare vista la stasi che caratterizza il Molise. Fatti che rappresentano la base perché si sviluppi una qualsiasi realtà, specialmente una come la nostra fino a questo momento non troppo incisiva, anche se eravamo una delle Regioni più promettenti del Mezzogiorno. Un invito esplicito affinché si possa dare avvio alla parte più difficile degli impegni presi in più occasioni. Un invito forte che faccia decollare, coniugando assieme, le proposte e i fatti come se fossero le dita di una mano. Un invito in cui tutti remino a favore di corrente e se ne necessita anche contro, a dimostrazione che il Molise c’è e intende restarci senza alcun timore di essere accantonato. Invito che si trasformi in realtà partendo da alcuni punti fermi: turismo, ambiente, edilizia, energia, trasporti, viabilità e infrastrutture, anche se alcuni di questi devono essere migliorati. Sette capisaldi che permettano alla nostra realtà di imporsi su quello che è definito il “deserto Meridionale”. Appellativo che spesso è venuto fuori a discapito di questa porzione di Paese appetita da molti ma guardata con sospetto per le sfaccettare non sempre favorevoli che presenta. Sette capisaldi su cui si deve insistere se si vuole che il Molise esca dalle paludi e faccia si che la “desertificazione” che negli anni ci ha penalizzato sia un ricordo ma anche monito per agire. Sette piloni di una costruzione che ci auguriamo possa erigersi senza alcuna crepa, altrimenti è destinata a crollare subito. Sette punti fermi che possano essere il punto di partenza di un qualcosa che rimanga a dimostrazione che non servono elefantizzazioni per svilupparsi; anche perché l’elefantizzazione spesso è causa di fallimenti, cosa che nella fattispecie ci si augura non accada. Ecco perché ora le idee che si strombazzano da tempo devono lasciare spazio alle azioni. Azioni che sinergicamente ed in positivo uniscano le forze. Le quali, prima di ogni cosa devono essere prettamente locali e non mascherate da tali. Forze che nascano e che si materializzino nel Molise a dimostrazione che la nostra non è una regione “rannicchiata su se stessa”. Una regione capace di camminare con le proprie gambe senza l’ausilio di alcun “tutore” che nella maggior parte delle volte indebolisce e non fortifica.

Massimo Dalla Torre


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4 novembre 2014

Molise dati: società a capitale regionale avvolta nella nebbia, indecifrabile e indecifrata

Guarracino (Uil) a Frattura e Petraroia: “Mantenete le promesse” L’enigma “Molise Dati” ancora una volta passato alla lente d’ingrandimento di Pasquale Guarracino della Uil. Ne viene fuori, ancora una volta, l’immagine di una Società a capitale regionale avvolta nella nebbia, indecifrabile e indecifrata. Con 13 lavoratori senza contratto; con un’assunzione che non si riesce a capire se ci sia stata o meno, in quanto sul sito della Società l’obbligo della pubblicizzazione della trasparenza degli atti viene spudoratamente ignorato e a sua volta ignorato dagli organi di controllo interni ed esterni; con il sospetto che dinanzi alla crisi gli stipendi ed i rimborsi di quanti occupano le posizioni apicali dell’organigramma continuino ad essere esagerati. Una società a capitale regionale non si troverebbe nella condizione in cui si trova se il socio di maggioranza, ovvero la Regione Molise, fosse meno sfug-

gente, meno viscido e inafferrabile. Lo rileva il sindacalista Uil che del personale della “Molise Dati” s’è dato titolo di mallevadore. Un sindacalista meno for-

L’INTERVENTO

Formazione professionale, paziente moribondo di Sergio Sorella* Con il documento unitario del 13 settembre 2014, come è noto, le Segreterie Regionali di FLC CGIL Molise, CISL Scuola Molise, UIL Scuola Molise e Snals Con.F.S.A.L. hanno già concordato sull’esigenza di migliorare e potenziare il sistema formativo e dell’istruzione regionale, in modo da renderlo adeguato alle molteplici innovazioni normative intervenute nell’ultimo ventennio. La FLC valuta positivamente la volontà del Governo Regionale, manifestata dall’Assessore di competenza nelle riunioni del 12 e del 22 settembre, di dotare la Regione Molise, finalmente, di una legge quadro che faccia da cornice alle politiche per l’istruzione, la conoscenza e la formazione professionale. Allo stesso tempo, però, si è più volte richiamata l’attenzione dell’Assessore al Lavoro, della Giunta e del Consiglio Regionale sulla necessità di affrontare con urgenza questa prima fase emergenziale. Il 30 settembre 2014, infatti, scadrà il progetto finanziato con il Fondo Sociale Europeo in cui sono impegnati i 90 lavoratori della Formazione Professionale, di cui 75 iscritti all’Albo Regionale e altri 15 che svolgono attività di supporto. In una prima fase la FLC CGIL del Molise ha chiesto, insieme ai lavoratori e alle altre organizzazioni sindacali un rifinanziamento del progetto come primo pezzo di un disegno complessivo che vedeva al suo interno un ruolo prioritario per il “Sistema regionale di Orientamento Permanente”. Insieme al rifinanziamento, infatti, si è chiesto di procedere, in tempi rapidissimi, alla definizione delle linee guida che portassero allo stesso tempo garanzie operative per i diversi operatori del settore e benefici per il si-

stema ancora in via di definizione. Su questi temi, mercoledì 17 settembre, il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno impegnando la Giunta Regionale “a salvaguardare e valorizzare le competenze professionali e le buone pratiche del sistema di orientamento e formazione del Molise, attivando ogni verifica istruttoria sui residui dei fondi strutturali europei 2007-2013, sul piano garanzia giovani e sul POR plurifondo FSE – FESR 2014-2020”. Nel corso della riunione con le organizzazioni sindacali tenuta all’Assessorato al lavoro in data 22/03/2014, ci è stato comunicato chiaramente come non ci sia la possibilità di disporre rifinanziamenti al progetto in essere. L’impegno della Regione sarà solo quello di garantire la transizione tra il sistema attuale e quello futuro, cercando di avvalersi delle buone pratiche e delle competenze professionali acquisite, anche sulla base di proposte, spunti e contributi che possano venire da un “tavolo permanente” che verrà istituito con la presenza delle Organizzazioni Sindacali. Le risorse, in questo caso, ci sarebbero, e verrebbero da quelle insite nel plurifondo FSE –FESR per il periodo 2014-2020, dal Piano garanzia giovani, dai residui che possono finanziare il nuovo bando dell’obbligo formativo e del diritto dovere etc. Si tratta, in ogni caso, di impegni ancora generici che rinviano a data da destinarsi la messa a regime del sistema. Che fare però nell’immediatezza, per evitare i licenziamenti di 90 lavoratori a partire dal 1 ottobre 2014? Pur comprendendo la drammaticità della situazione e la difficoltà di dare risposte immediate, vista la penuria di risorse, sono evidenti le insidie di

bito di Guarracino, però, dinanzi al quadro disastroso della Società informatica, all’inerzia dell’amministrazione, al disinteresse della Regione, al dramma dei lavoratori senza contratto, alla eventuale assunzione di un’unità di cui non si arriva a trovare il capo e la coda, dopo aver criticato l’atteggiamento qualunquista e di circostanza assunto da chi doveva risolvere il problema (Frattura e Petraroia – ndr), certamente non avrebbe concluso nel modo in cui Guarracino ha concluso. Ovvero non si sarebbe certo limitato ad invitare appellarsi al presidente Frattura “affinché si dedichi seriamente alla questione e con onestà e responsabilità dica quali sono le intenzioni sue e del suo esecutivo in merito alla vertenza. E stavolta vi dia seguito”.C’è sempre una misura nelle cose, e questa sembra poco adeguata.

Il sIlenzIo del grIllo parlante Siamo preoccupatissimi e in ansia. Dopo aver letto Petraroia sullo scibile umano, non ancora ci capita di leggere cosa pensa delle coppie gay e della polemica tra i sindaci che trascrivono il matrimonio omosessuale nei registri di stato civile e i prefetti che li vogliono cancellare. Rimaniamo trepidanti in attesa!

un percorso che guardi agli ammortizzatori sociali, che rischiano di dare solo un pò di ossigeno ad un paziente in realtà già moribondo. Per tali ragioni, riteniamo necessario investire della questione in prima persona il Presidente della Regione, onde ottenere risposte definitive sulla possibilità di un rifinanziamento del progetto in essere. In ogni caso, relativamente alla legge quadro di riordino del sistema di istruzione e Formazione Professionale, urge che la Regione Molise chiarisca tempi, modi e contenuti dei percorsi che intende portare avanti, onde verificare in concreto la possibilità per i diversi operatori del settore di contribuire con le loro buone pratiche all’attuazione del sistema d’istruzione e di formazione professionale, che risulta ancora tutto da definire. La FLC CGIL Molise, per quanto di competenza, farà come sempre la sua parte, ad iniziare dalla presentazione di una proposta sul riordino del sistema di Istruzione e della Formazione Professionale. *Segretario Flc Cgil Molise


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Campobasso

4 novembre 2014

ApprovAte le linee progrAmmAtiche del SindAco Quattro i punti strategici e nove direttrici per un cambio di passo CAMPOBASSO. Approvate in Consiglio comunale a Campobasso le linee programmatiche 20142019. La deliberazione è stata approvata con 19 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astenuti. “Con l’approvazione delle linee programmatiche l’Amministrazione comunale potrà portare avanti un programma innovativo e migliorativo per la città di Campobasso che coinvolgerà tutti i cittadini per una migliore qualità della vita” ha sostenuto il sindaco Antonio Battista. Il programma del Sindaco, che delinea l’azione di governo dell’Amministrazione comunale di Campobasso, parte dalle quattro linee strategiche d’intervento presentate nel programma elettorale: Campobasso che si rinnova; Campobasso che lavora; Campobasso da vivere; Campobasso dei flussi. Le quattro linee strategiche vengono declinate nelle

seguenti Linee Programmatiche che attengono ai vari ambiti di intervento dell’Ente: n.1 linee programmatiche per la gestione urbanistica e per il controllo del territorio; n.2 linee programmatiche per i lavori e le opere pubbliche, la manutenzione del patrimonio comunale e la protezione civile; n.3 linee programmatiche europee, culturali e giovanili e per lo sviluppo del sistema turistico locale e del centro storico; n.4 linee programmatiche per il sociale, per le politiche giovanili, per lo sport, per l’educazione alla legalità, per le pari opportunità; n.5 linee programmatiche per lo sviluppo

economico, sicurezza e legalità del territorio; n.6 linee programmatiche per la programmazione finanziaria e tributaria, per la gestione e valorizzazione del patrimonio, per la gestione e valorizzazione delle

petrella ricorda il maestro cicchitto Intitolata una piazza al musicista che portò in paese la cultura musicale petrellA tiFerninA. È stata intitolata, a Petrella Tifernina, la piazza al compianto maestro di musica Giovanni Cicchitto. La cerimonia si è tenuta domenica 2 novembre 2014 alla presenza di molti cittadini e del figlio del celebre musicista, Gaetano, della nuora Maria Maura e della nipote Aurora. Il sindaco di Petrella Tifernina, Alessandro Amoroso, dopo aver ringraziato i presenti, ha affermato: “Siamo qui per omaggiare, nella maniera più giusta e significativa, il maestro Giovanni Cicchitto, scomparso 25 anni fa. L’importanza che ha avuto nella nostra comunità si può facilmente percepire, si ricorda quanto si sia speso in generosità a favore dei giovani, della musica e nel nome di Petrella Tifernina. Le sue doti artistiche, il suo carattere e la sua capacità di saper coinvolgere giovani e meno giovani sono caratteristiche che hanno conferito a Petrella la cultura della musica, intesa come arte e come uno strumento educativo nel percorso della vita. È motivo di orgoglio per tutti noi ascoltare a distanza di tanti anni ancora la Banda di Petrella Tifernina, diretta con impegno e passione dal maestro Nicola Marasca, a sua volta allievo del maestro Cicchitto. Siamo altrettanto contenti che nella nostra comunità, così come nel 1960, c’è la possibilità di frequentare una scuola di orientamento musicale, indiscusso vivaio di talenti del posto. La mia esortazione è quella di continuare perché il binomio musica–Petrella Tifernina continui a essere motivo di vanto per tutti i cittadini. Siamo grati ai musicisti Elia Francesco Lanza, Giuseppe Gasbarrino e Salvatore Di Lallo, perchè negli anni hanno diffuso con grande sacrificio la disciplina musicale nella nostra collettività e nei vari centri della regione. Non ho avuto dubbi nel decidere di intitolare la piazza di Petrella Tifernina a Giovanni Cicchitto, in ricordo di chi con tenacia e amore ha saputo infondere nei giovani la cultura della musica”. Don Domenico, parroco di Petrella Tifernina, dopo

attività produttive; n.7 linee programmatiche per la riqualificazione ed il potenziamento della mobilità urbana; n.8 linee programmatiche per la realizzazione del sistema unificato di raccolta differenziata; n.9 linee programmatiche per il verde pubblico, l’arredo urbano e la sanità urbana. Il Gruppo di Democrazia Popolare, seppur ha apprezzato molto l’impianto strutturale della proposta,

parco dei pini, ci pensa Fare verde L’associazione ambientalista ha ripulito e piantumato nuove essenze nell’area cittadina CAMPOBASSO. La collinetta di Parco dei Pini è stata rimessa a nuovo domenica mattina, dai volontari di ‘Fare Verde’, guidati da Simone Cretella, presidente dell’associazione ambientalista, insieme con alcuni cittadini, che hanno voluto dedicare la bella e calda giornata all’arricchimento del patrimonio arboreo cittadino. I volontari, dopo aver ripulito la col-

la benedizione della targa, ha voluto ricordare il maestro Ciccchitto: “Ho conosciuto e collaborato con Giovanni Cicchitto e questo evento è importante per Petrella Tifernina. Onorare un nostro compaesano significa costruire una comunità, che si arricchisce di tutto quello che ciascuno di noi mette a servizio della collettività. Grazie a chi ha voluto questa celebrazione e grazie anche a chi, l’eredità del maestro Cicchitto, la fa persistere nel tempo, coinvolgendo molti giovani”. Emozionato Gaetano Cicchitto, figlio del compianto maestro di musica: “Per me è un giorno molto bello ed emozionante. Non immaginavo che mio padre fosse così amato. Ogni volta che torno a Petrella sento parole di stima e ciò mi riempie di orgoglio e di felicità. Io ricordo con affetto tutti coloro che con mio padre hanno collaborato, aiutandolo a portare avanti questa grande passione. Ringrazio il sindaco, l’amministrazione comunale e tutti i cittadini, per l’affetto che avete dimostrato in questi anni verso la nostra famiglia”. A fine cerimonia sono state consegnate alcune targhe-ricordo a Gaetano Cicchitto, Elia Francesco Lanza, Giuseppe Gasbarrino, Salvatore Di Lallo e al maestro attuale della Banda di Petrella Tifernina, Nicola Marasca.

dove alla matrice delle 4 aree strategiche vanno a collocarsi i 9 assi progettuali, ha evidenziato l’assenza di una tematica molto importante dalle linee come quella della gestione della macchina amministrativa!” Come viene coordinato il personale, le maestranze, la dirigenza? Le cose non vanno affatto bene!!! Sarebbe stato auspicabile un approfondimento strategico tale da dare sul serio quello “shock” del quale si parla nelle premesse programmatiche. Purtroppo, qui l’unico shock lo hanno avuto i cittadini quando per l’ennesima volta si sono visti recapitare bollette pesanti che dovranno pagare per la TASI e per la TARI. Così come “shoccati” sono rimasti quei cittadini che a scadenza 30 Ottobre per il pagamento della TARI, ad oggi ancora non sanno cosa, come e quando pagare”.

linetta, “patrimonio verde della città di Campobasso”, come ha definito l’area Simone Cretella, hanno tagliato l’erba e piantato alcuni alberi: due aceri, tre pini, due Ginkgo biloba, un Lauro, un Licustro, un piccolo olivo e un’azalea. Piante che hanno reso ancor più preziosa un’area “per la quale si attende che il Comune di Campobasso se ne faccia carico”, le parole dell’amministratore cittadino, numero uno di Fare Verde. “Ringrazio i cittadini - ha proseguito Simone Cretella - che hanno raccolto il nostro invito, dandoci un prezioso aiuto per ripulire la

collinetta, arricchendola dal punto di vista arboreo. Questa è un’area privata e noi, questa mattina, siamo ‘abusivi’. Il proprietario avrebbe diritto di mandarci tutti via. Per questo motivo, spero che il Comune si riappropri della collinetta, auspicando che, in tempi brevi, venga regolamentata la gestione delle aree verdi private. La lottizzazione di Parco dei Pini prevedeva, infatti, la sistemazione dell’area verde attrezzata da consegnare contestualmente al permesso di abitabilità. Sono venticinque anni che gli inquilini hanno preso possesso degli appartamenti dei palazzi, situati davanti a quest’area, ma le varie amministrazioni comunali non hanno mai ripristinato la legalità. Consapevoli, evidentemente, di dover provvedere successivamente alla manutenzione della zona. Non si può non curare, lasciando a se stesse con tutte le conseguenze del caso, aree come quelle di Parco dei Pini, la cui gestione e manutenzione non dovrebbe mai mancare”. I volontari di ‘Fare Verde’ e i cittadini che hanno aderito all’iniziativa hanno anche avuto cura di raccogliere circa 500 euro, che sono stati necessari per l’acquisto delle piante, che da domenica mattina hanno reso la collinetta di Parco dei Pini più bella da vedere e più ricca dal punto di vista arboreo.


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Campobasso

4 novembre 2014

l’attIvItà comunale a Palazzo san GIorGIo e la cIttà In sonno Fintanto l’ Amministrazione non caverà il coniglio dal cilindro, cioè non presenterà un progetto, un’idea, un’ipotesi che riguardi in maniera seria e concreta un’opera pubblica, un intervento strutturale, un proposito di sviluppo, non resta che rassegnarsi alle chiacchiere Il territorio comunale passato al microscopio dai consiglieri comunali di Campobasso che, privati di argomenti e di progetti in prospettiva, non hanno meglio da fare che dedicarsi a interrogare e a interpellare il sindaco Battista e la giunta su questioni (il completamento e la gestione della piscina comunale in località Colle dell’Orso) e questioncelle (l’assegnazione di locali e strutture per il funzionamento dei gruppi consiliari). In verità, le interpellanze sono tre, e le interrogazioni sono sette. Alle quali, per aver il quadro completo delle faccende (piccole e grandi) che terranno impegnata l’assemblea municipale il 6 novembre, in prima convocazione, ed eventualmente l’11 novembre, in seconda, si devono aggiungere tredici mozioni. Dicevamo: argomenti

di tenore quotidiano, niente di incisivo; sembra quasi che la città non abbia voglia di destarsi dal sonno. D’altronde, i mesi della nuova amministrazione stanno passando con assoluta rilassatezza, compresa la solerte accondiscendenza del sindaco Battista a distribuire deleghe parziali e circoscritte ai consiglieri della maggioranza che potrebbero dargli fastidio, se lasciati nell’inerzia. Probabilmente ci vorrà ancora tempo per vedere cosa valgono e cosa riescono a combinare. Sempre e comunque su questioni definite, problematicità di corto respiro, che con il destino di un capoluogo di regione, oltre il primo decennio del Terzo millennio, non hanno niente da spartire. Ma se le interrogazioni, le interpellanze e le mozioni sono un assemblaggio di umori, di mo-

tivo di visibilità dei singoli consiglieri e dei gruppi, le proposte di deliberazione, ovvero il succo dell’attività dell’amministrazione, fanno cascare le braccia. Ve le diamo una dietro l’altra: 1) Permuta suoli. Comune/Eredi Di Cristofaro Paolo. Stipula atto di permuta. Determinazioni. Rettifica ed integrazione delibera del consiglio comunale numero 7 del 2012. 2) Accordo di programma ai sensi dell’articolo 34 del Dlgs. 267/2000 denominato: “Parco S. Pietro” – Quartiere Casa Clima. Concessione proroga al termine fissato per l’esecuzione dei lavori di “plusvalenza”. 3) Regolamento per l’istituzione della Consulta dei cittadini migranti e del consigliere comunale straniero aggiunto, ai sensi degli articoli 8 bis e 54 dello statuto comunale. Una

seduta del consiglio pesa parecchio sul bilancio comunale. Sprecare risorse per faccende di scarso rilievo e interesse collettivo, non è una buona cosa. Fintanto questa amministrazione non caverà il coniglio dal cilindro, cioè non presenterà un progetto, un’idea, un’ipotesi che riguardi in maniera seria e concreta un’opera pubblica, un intervento strutturale, un proposito di sviluppo, non resta che rassegnarsi a comunicare ai cittadini di Campobasso consigli comunali su interrogazioni, interpellanze e mozioni. A proposito delle quali si sono dati battaglia a chi ne presentava di più i Grillini, da un parte, e i consiglieri dei gruppi Polo civico, Democrazia popolare e Città amica, dall’altra. Cretella, Felice, Gravina, Praitano di mozioni ne hanno presentato

sette; Coralbo, Tramontano e Pilone si sono contentati di cinque. Di rilievo (per modo di dire) si possono ritenere le mozioni riguardanti la riduzione dello spreco di acqua, la raccolta di olio vegetale esausto, l’adeguamento dei giochi presenti nei parchi pubblici cittadini alle esigenze dei bambini con disabilità, la realizzazione urgente di una rotatoria stradale per consentire l’uscita o l’immissione in sicurezza dei veicoli provenienti dalla Fondovalle Rivolo nei pressi dello Stadio Selvapiana, da parte dei Grillini; il concorso di idee per la progettazione della sede della Regione Molise, il transito pedonale dal Terminal alla viabilità cittadina; la valorizzazione di Bosco Faiete e di Monte Vairano, da parte degli altri. Dardo

“discarica, faremo appello” Il Codacons ricorrerà al Consiglio di Stato dopo la sentenza del Tar Molise MONTAGANO. Rifiuti a Montagano, il Codacons annuncia appello al Consiglio di Stato: “Massima attenzione per il rischio di rifiuti provenienti da fuori regione. Ennesima decisione calata sulla testa dei cittadini senza alcun coinvolgimento e nel silenzio generale”. Il Codacons annuncia l’appello al Consiglio di Stato contro la sentenza con la quale il Tar Molise ha dato il via libera alla decisione della Regione di ampliare di ben cinque volte l’impianto di trattamento dei rifiuti di Montagano, in deroga al piano regionale dei rifiuti e senza alcun coin-

volgimento né del Consiglio regionale, né della Provincia, né del Comune di Montagano né dei cittadini. Contrariamente a quanto dichiarato dal Presidente della Regione e dall’Assessore al ramo, il Giudice amministrativo non è entrato nel merito della questione ma si è limitato, invece, a dichiarare una presunta carenza di interesse del Codacons senza invece confermare né la correttezza né la bontà della scelta di ampliamento dell’impianto, come erroneamente affermato nel comunicato stampa da Frattura e Facciolla che in modo del tutto inappropriato

hanno parlato addirittura di sentenza esemplare. Proprio per tali ragioni sostanziali (volte ad impedire che nella discarica di Montagano vengano trattati rifiuti provenienti da fuori regione), ragioni che ad avviso degli avvocati Pino Ruta e Massimo Romano restano ad oggi oltremodo attuali, è necessario impedire, ancora una volta, così come è accaduto con le autorizzazioni delle biomasse di Campochiaro, non soltanto che si proceda alla realizzazione, nel Comune di Montagano, a poca distanza dal fiume Biferno, di un impianto por-

L’intervento di Giovanni Muccio al Pagano quell’incendio che deve fare riflettere

Le perplessità del Movimento regionale del Guerriero Sannita sulla natura colposa dell’incendio verificatosi al Liceo classico “M. Pagano” di Campobasso hanno trovato conferma, almeno stando alle dichiarazioni rilasciate su Fb da una professoressa dell’Istituto, che ha attribuito la “cosa bruttissima” ad un “pericoloso piromane”, dicendo, tra l’altro, che bisogna aiutare gli inquirenti e difendersi da chi “sminuisce l’accaduto e ride dello sdegno manifestato dai più”. La vicenda che ha interessato il Liceo classico offre lo spunto, a questo Movimento, per una riflessione più in generale sul mondo della scuola, su cui, proprio in questi giorni, si è appresa l’intenzione del Governo d’investire in termini di progettualità concreta. Il Guerriero Sannita, che da sempre si batte per i giovani e le loro esigenze, convinto che rappresentino la speranza, quando è il loro momento, per una società migliore, vuole ora esulare da quanto accaduto al “Mario Pagano”, intendendo, dunque, con questo intervento, rimarcare l’importanza che rivestono, nelle scuole di ogni ordine e grado, i cc.dd. “Centri d’Informazione e Consulenza”, più comunemente noti come “Sportelli d’ascolto e orientamento”. Istituiti con legge 162/90, si tratta di preziosi strumenti di prevenzione, informazione, sostegno e consulenza per studenti, genitori e docenti, con interventi di esperti mirati ad affrontare problematiche personali e relazionali, attraverso, ad esempio, consigli su metodi di studio, attività di riorientamento, risoluzione di situazioni di tensione o disagio interne alle classi o tra queste e gli insegnati. Sportelli che, quindi, contribuiscono alla creazione di un clima disteso e sereno, giovevole per lo stato psico-fisico di allievi e non e per l’attività didattica globalmente intesa, ma che non sempre vengono attivati, spesso per ragioni economiche legate alla loro gestione, specie in un tempo di crisi quale quello che stiamo

attraversando. Ed è per questo che, anche a livello regionale, si dovrebbe provvedere ad un potenziamento del servizio e ad un’intensificazione di accordi e convenzioni con Comuni ed ASL per la disponibilità di psicologi, educatori ed altro personale qualificato. Gli sportelli d’ascolto consentono di raccogliere le istanze in un mondo che presenta dinamiche e meccanismi sociali e relazionali sempre più complessi e che necessita, a volte, di “decodificazioni” ed interventi duttili e tempestivi da parte dei grandi, attraverso il dialogo, il confronto, il senso di fiducia, la sicurezza di riservatezza. Questioni, a parere del Movimento, tutt’altro che risibili, perchè qualsiasi disagio, piccolo o grande che sia, possa essere analizzato ed estirpato alle radici, evitando che, se trascurato, si aggravi, con deleterie conseguenze sulla psiche di discenti e non. La parola d’ordine deve essere prevenzione, e certamente la repressione non può costituire rimedio utile alla risoluzione di eventuali espressioni di disagio, come pure inefficaci sono la “caccia alle streghe” ed eventualmente l’abolizione di attività culturali curricolari, cosa che, invece, si evince, su Fb, da alcune dichiarazioni degli studenti. Tutti fattori cui a livello nazionale si sta dando ogni cura e rilievo, basti pensare al portale “Scuola in chiaro”, che, entro luglio 2015, raccoglierà rapporti autovalutativi di ogni Istituzione scolastica d’Italia. Non solo. La “scuola va a scuola” non sarà un gioco di parole cacofonico, perchè ad essere valutati, anche da soggetti esterni, non saranno più solo gli studenti, ma anche i professori, i dirigenti scolastici e l’Istituzione in sè. I giovani, a parere di questo Movimento, rappresentano “materiale delicato” su cui puntare ed investire per un futuro migliore in cui ognuno, qualsiasi sia il ruolo o la funzione che rivesta, guardi prima dentro se stesso e poi giudichi gli altri. Il Presidente regionale del Guerriero Sannita

tato ad una capienza di 50.000 tonnellate di rifiuti l’anno, ma che tale scelta venga calata sulla testa dei cittadini e delle amministrazioni senza alcun coinvolgimento sociale ed istituzionale, in deroga al piano regionale dei rifiuti, in assenza di qualsivoglia valutazione tecnico ambientale (VIA o VAS), con un investimento di 10 Milioni di euro, a carico dei cittadini, 7,5 dei quali dovrebbero essere cofinanziati dalla Comunità Montana (ente, peraltro, commissariato ed in liquidazione). L’attenzione del Codacons, peraltro, è massima rispetto al rischio che

giungano in Molise rifiuti da fuori regione, con tutti i rischi ambientali e sociali che ciò immancabilmente comporta, posto che l’impianto in questione dovrebbe e potrebbe addirittura trattare quantitativi di rifiuti addirittura maggiori rispetto a quelli prodotti in ambito regionale. Spieghino, pertanto, il Presidente e l’Assessore Facciolla da dove saranno importati i maggiori quantitativi destinati all’impianto di Montagano, cosicché tutti i molisani sappiano se la loro volontà è quella di rendere il Molise regione importatrice di rifiuti.

Il tour de la buona scuola fa tappa a campobasso oggi dibattito aperto all’auditorium del “Pagano” CAMPOBASSO. Oggi, “La Buona Scuola” fa tappa a Campobasso, scelta fra le città cheospiteranno il tour del Ministero. L’appuntamento è dalle ore 11.00 alle 13.00 pressol’Auditorium dell’Istituto Superiore “M. Pagano” di Via Scardocchia a Campobasso. L’incontro sarà un dibattito aperto, a cui tutti possono partecipare: “La Buona Scuola” èinfatti una grande consultazione popolare, per raccogliere pareri e consigli in vista dellariforma scolastica. Interverrà il dott. Luciano CHIAPPETTA, Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Il confronto è organizzato per raccogliere i contributi delle scuole e dei genitori, del mondo universitario, produttivo e sociale, di fondazioni e associazioni, dei comuni edei singoli cittadini. Sul sito www.labuonascuola.gov.it è possibile accedere ai materiali che consentono diprepararsi al dibattito e, una volta concluso, di commentarne i risultati. La Scuola è al primo punto dell’Agenda del Governo: l’incontro molisano sarà pertutti un’occasione importante per comprendere l’orizzonte di riferimento



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Isernia

4 novembre 2014

la prefettura di iSernia va Salvaguardata

Apposito ordine del giorno sulla paventata soppressione della struttura ISERNIA. Preannunciato un ordine del giorno da parte del consigliere Vincenzo Cotugno di “Rialzati Molise “ relativamente alla paventata ipotesi di soppressione della Prefettura di Isernia. “ Da giorni sento il neo presidente della provincia di

Isernia Luigi Brasiello dichiarare con preoccupazione che potrebbe essere già stato scritto il destino della Prefettura di Isernia. Al di là delle comprensive ragioni di spending review non si può pensare di cancellare quella che rappresenta la

presenza istituzionale dello Governo sul nostro territorio. Isernia oltre ad essere una delle province italiane che maggiormente vive le difficoltà della crisi economica, è da sempre un baluardo a difesa della legalità verso i territori confinanti e la “can-

cellazione” della Prefettura alias della Rappresentanza del Governo, aumenterebbe il pericolo di infiltrazioni malavitose, che facilmente attecchiscono in un territorio che vive una crisi economica senza precedenti. Sarebbe questo un segnale

preoccupante ed un potenziale primo passo per lo smantellamento dei presidi di sicurezza della nostra Provincia quali questura, tribunale, comandi delle. forze dell’ordine ed altre istituzioni o rappresentanze presenti sul nostro territorio ... “

Droga, armi ed altri reati, quattro persone denunciate Sotto sequestro dosi di hashish, armi, munizioni ed esplosivo A conclusione di una serie di attività condotte dai Carabinieri su tutto il territorio della Provincia di Isernia nelle ultime ore, quattro persone sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria per reati in materia di stupefacenti, armi, lesioni personali, minaccia, smaltimento illecito di rifiuti ed altri reati. Nel dettaglio, ad Isernia, i Militari del Nucleo Operativo e Radiomobile hanno denunciato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, un 19enne del posto, sorpreso nel centro cittadino in possesso di varie dosi di hashish. La droga è finita sotto sequestro, mentre continuano le indagini per accertare a chi erano destinate le dosi e meglio definire l’attività di spaccio da parte del giovane. A Bagnoli del Trigno, i militari della locale Stazione, hanno denun-

ciato un 70enne del luogo, che per futili motivi ha prima aggredito e poi minacciato di morte la figlia 25enne. L’uomo dovrà rispondere di lesioni personali e minaccia aggravata, ed inoltre nei suoi confronti, in via precauzionale, è scattato il sequestro di quattro fucili calibro 12, una pistola calibro 7,65, circa 800 munizioni di vario calibro, 700 grammi di polvere da sparo e 2 pugnali, il tutto regolarmente detenuto. A Venafro, i militari della locale Stazione hanno denunciato un 48enne del luogo, il quale dopo aver smaltito illecitamente materiali di scarto edile su un terreno, li incendiava causando un ulteriore inquinamento dell’ambiente circostante. L’area è finita sotto sequestro. Infine, A Cantalupo nel Sannio il titolare di un’impresa commerciale, 40enne di Telese

“in italia le norme si fanno male e si applicano peggio” Per il segretario del Psi di Isernia, De Mattia, il caso della Campania è esemplare ISERNIA: A pronunciarsi è il segretario provinciale del PSI di Isernia, Pasqualino De Mattia formulando pieno appoggio a quanto dichiarato dal senatore PSI Enrico Buemi Capogruppo socialista in Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari in riferimento alla questione di costituzionalità della legge Severino, sollevata dal TAR della Campania che ha reintegrato il sindaco De Magistris. Il senatore Buemi ha affermato: “È sconfortante che un ex presidente della Corte costituzionale ammetta tranquillamente che per i parlamentari si debba avere una tutela minore di quella riconosciuta a tutti gli altri eletti a cariche politiche locali”, - sottolineando - “Sarà la Corte europea dei diritti dell’uomo che esprimerà la parola fine sul complicato nodo giuridico che s’è aggrovigliato intorno a quella cattiva normativa, così come sulla sua attuazione a macchia di leopardo”, ricordando che un anno fa il Molise fu privato della possibilità di eleggere Marcello Miniscalco al Consiglio regionale, senza che né il TAR né il Consiglio di Stato sentissero il bisogno di portare alla Consulta la sua richiesta di giudicare la costituzionalità di quell’esclusione retroattiva. A rafforzare la posizione del senatore socialista à il segretario provinciale pentro che ribadisce: “Mentre in Molise si esclude un candidato alle regionali, a Roma si fa decadere il senatore Berlusconi, a Napoli invece vengono sollevati dubbi di legittimità costituzionale sulla norma, per questo noi ci aspettiamo che la Corte Europea per i diritti umani, cui Marcello Miniscalco ha inoltrato istanza di ricorso già dichiarato ammissibile, entrando nel merito inviti lo Stato italiano a riformulare la norma Severino”.

Terme nel Beneventano, è stato denunciato dai Militari della locale Stazione poiché resosi responsabile di violazione delle norme sulla tutela degli infortuni sul lavoro e sfruttamento di lavoro nero, avendo impiegato alle sue dipendenze due operai mai regolarmente assunti.

L’intervento di Massimiliano Scarabeo*

Cotugno cerchi fughe in avanti senza senso? Leggo con stupore, quanto riportato da alcuni quotidiani, dell’indiscrezione secondo cui un’azienda legata ad una multinazionale nel nucleo industriale di Pozzilli, avrebbe deciso di dirottare lo sviluppo industriale in altra sede. Con altrettanto stupore, leggo dell’esternazione allarmistica del Consigliere Vincenzo Cotugno che sulla questione chiama in causa il Presidente Frattura. Non credo, che in questo momento il governo regionale abbia bisogno di azioni solitarie, fughe in avanti che generano solo allarmi ingiustificati nella popolazione molisana, già contratta da una crisi senza precedenti e a cui abbiamo l’obbligo istituzionale e amministrativo di

offrire risposte adeguate: distensive e positive. L’impegno del sottoscritto e del presidente Frattura, è da mesi proiettato verso un meticoloso quanto capillare screening delle difficoltà e delle esigenze dei singoli imprenditori molisani. Affrontiamo insieme quotidianamente, le principali problematiche cercando di trovare risposte adeguate in termini di misure creditizie e servizi, con lo scopo di preservare gli attuali posti di lavoro e contribuire ad incrementarne. Sul merito della questione sollevata dal Consigliere Cotugno. Egli Sto arrivando! Bene che non compete al governo regionale, un eventuale intervento. L’azienda di

Pozzilli da qualche anno fa capo ad una multinazionale, che qualora avesse deciso investimenti in altra sede, a nulla servirebbero prese di posizione ed interventi:nemmeno ministeriali. Voglio augurarmi che l’idea di chiamare in causa pubblicamente il presidente Frattura, attraverso gli organi di stampa, sia solo frutto di uno scivolone mediatico di leggera valutazione per le conseguenze che tale comunicato avrebbe determinato. Spero, che nella sede opportuna – quella regionale- si possa chiarire questo spiacevole episodio. *Assessore regionale

SuCCeSSo per le innerine del Club di iSernia La manifestazione per sostenere il progetto di solidarietà Caritas Ha riscosso un grande successo l’evento organizzato dalle innerine del Club di Isernia che, lo scorso 31 ottobre c/o la ludoteca “la Bacchetta Magica”, hanno organizzato la Festa di Halloween. Tanti i piccoli amici che hanno allietato e riscaldato un freddo pomeriggio di ottobre, tanti i genitori che hanno sposato l’iniziativa di sostenere il Progetto Solidarietà della Caritas. La presidente del Club Rita Di Luozzo Gianfrancesco, ringrazia tutti coloro i quali hanno manifestato particolare sensi-

bilità a sposare l’iniziativa della Caritas: ringrazia le socie del Club che, con il loro prezioso contributo, hanno reso possibile l’organizzazione dell’evento e ribadisce che tante sono le iniziative che il Club ha intenzione di portare avanti perché, come diceva una piccola ma grandissima donna “Tutto quello che facciamo non è che una goccia nell’oceano, ma se non lo facciamo quella goccia mancherà per sempre” (cit. Madre Teresa di Calcutta”)


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Termoli

4 novembre 2014

“la giunta non sa amministrare” L’opposizione incalza il sindaco Notarangelo sulla questione dell’Ente Fiera LARINO. La polemica sul nuovo polo fieristico mette benzina nel motore dell’opposizione frentana, che con Rossella Mammarella, Giulio Pontico e Michele Urbano accusa di inefficienza la giunta Notarangelo. “Ennesima dimostrazione dell’incapacità di questi amministratori di saper svolgere il proprio ruolo istituzionale e di saper mediare” anziché arrogarsi il diritto di pensare di essere i portatori di verità . Questo è il primo e inevitabile commento alla pubblicazione delle osservazioni, firmate dal capogruppo Vitulli, sulla questione dei fondi assegnati al Comune di Larino per la realizzazione dell’area fieristica. Prima di tutto, va ricordata al consigliere Vitulli l’importanza dell’onestà morale nell’attribuire i giusti meriti poiché, nel suo fazioso ed impreciso intervento, evita di precisare che il finanziamento ottenuto è sì

pari a 1.850.000 euro ma è anche frutto del lavoro della precedente amministrazione. Cosi come, se vi fosse oggettività, purtroppo non conosciuta da questa compagine politica, il caro Vitulli avrebbe dovuto sentire anche gli Ordini Professionali prima di sentenziare e commentare, come avvenuto, in maniera alquanto impropria. E’ un intervento estremamente inopportuno e di parte e ci chiediamo di nuovo, in tutto ciò, dove sta il vostro rispetto dei ruoli e delle istituzioni? Il Sindaco ha incontrato di persona gli Ordini per avanzare un confronto? Pensate di risolvere i problemi attraverso discutibili ed imbarazzanti articoli giornalistici come quello firmato da Vitulli; pensate veramente che l’annunciato fallimento di questa vostra approssimazione nel gestire un argomento tanto delicato come la costruzione dell’ Ente Fiera

per il comune di Larino, possa essere addebitato, dai Larinesi, all’intervento degli Ordini Professionali? Non solo state mortificando l’istituzione che state amministrando, pensate veramente di poter impunemente mortificare ancor più il popolo larinese, ritenendo che questi non sia capace di discernere le responsabilità? Ripetiamo, il principio del “basta che si faccia” non è accettabile e non lo è nemmeno a Larino. Perché, più che preoccuparvi della bega sulla questione della correttezza o meno del bando, non avete pensato a valutare la scelta (scellerata!!), fatta dal punto di vista urbanistico?! E ribadiamo, scelletara per vari motivi, in primis perché l’area, difficilmente potrà essere destinata all’uso fieristico; area impegnata con accordo di programma con la Provincia di Campobasso; area non servita da

una adeguata viabilità; non ultimo area che non ne consentirebbe la possibilità di sviluppo e crescita. Crediamo pertanto che ci si sarebbe dovuti basare piuttosto sulla necessità di un dibattito culturale attorno a questo aspetto, a prescindere dal fatto che l’area sia gratuita in quanto già di proprietà del Comune. Parlano di nuove idee ma in realtà non si rendono conto che quell’area nemmeno all’ultimo dei profani apparirebbe idonea. Come definire poi il passaggio sui compensi professionali? Oltremodo vergognoso ed indegno per un paese, Larino, che ha un storia anche culturale, mortificata quotidianamente da chi evidentemente non conosce l’essenza rappresentata dalle professioni intellettuali ! Forse, sfugge a voi de “La fabbrica delle idee” che esistono relative tabelle di riferimento stabilite da leggi dello Stato e sminuire tutto rispetto ai do-

vuti compensi professionali è un atteggiamento fazioso e per altro non rispettoso delle leggi, anche se siamo certi, e lo verificheremo, che le osservazioni mosse dagli Ordini Professionali, sono sicuramente anche di altra natura. Così come non abbiamo conoscenza di professionisti, tecnici e non, militanti in questo vostro illuminato movimento, che abbiano svolto o svolgano la propria attività professionale, regalando le proprie prestazioni alle pubbliche amministrazioni. Non bisognava, inoltre, scivolare in maniera così vergognosa, sul personale, confondendo l’azione dovuta nello svolgimento del proprio ruolo istituzionale dai citati professionisti Larinesi, anzi! Avreste piuttosto dovuto cercare un confronto, diverso e costruttivo con le categorie coinvolte e rappresentate, a pieno titolo, anche dai detti professionisti”

scuola di legalità ‘don Peppe diana’ A Termoli nasce la prima realtà del Molise. Si parte l’8 novembre TERMOLI. Sull’esperienza biennale della commissione regionale anticorruzione, il Corea Molise, nasce la prima scuola della legalità in Molise: sarà intitolata alla memoria di don Peppe Diana. Ad illustrarci le finalità dell’iniziativa è stato il meritorio presidente Vincenzo Musacchio. “Lo scopo della Scuola è di creare momenti di incontro, confronto e condivisione con tutti i soggetti e gli operatori che si occupano a vario titolo di legalità. Il progetto si focalizzerà sulle scuole, ma lo estenderemo poi a tutti i cittadini e le persone dai quattordici anni in su. L’iscrizione e la frequenza delle lezioni saranno totalmente gratuite. La sede operativa sarà la Chiesa del Carmelo in Termoli dove il parroco don Ulisse Marinucci è stato entusiasta dell’idea e

del progetto offrendoci massima disponibilità. La Scuola sarà anche itinerante. Andremo in tutti i Comuni e le Scuole che appoggeranno la nostra idea ed il nostro progetto. Il programma 2014/2015 sarà suddiviso in due parti. La prima affronterà il concetto di legalità nei vari contesti. La seconda, tratterà degli uomini e delle donne che hanno lottato, combattuto e perso la vita per il trionfo della legalità. Sono fermamente convinto che la nostra società vive una profonda crisi culturale e di valori, a fronte di questa difficile situazione una delle risposte può essere proprio l’idea di una Scuola della Legalità. Queste lezioni serviranno a socializzare, a condividere e sviluppare riflessioni progettando e realizzando azioni concrete per innalzare di nuovo il vessillo della legalità. Siamo coscienti

san giacomo, arriva il nuovo parroco si tratta di don alessandro sticca, nativo di lupara, proveniente da tavenna SAN GIACOMO DEGLI SCHIAVONI. Dall’amico Oscar De Lena riceviamo e pubblichiamo un interessante annuncio che riguarda la comunità di San Giacomo. “Sabato 8 novembre, proveniente da Tavenna, dove ha svolto il suo ministero sacerdotale negli ultimi tre anni, arriverà a S.Giacomo il nuovo parroco don Alessandro Sticca. Don Alessandro prenderà il posto di don Timoteo Limongi che è stato parroco della nostra parrocchia Santissima Maria del Rosario per quasi nove anni e che il nostro vescovo Gianfranco De Luca ha destinato ora alla parrocchia di Sant’Antonio di Termoli sita nella zona dove don Timoteo era vissuto da ragazzo. Don Alessando è nato a Lupara nel 1977 ha quindi 37 anni, è stato per alcuni anni il vice-parroco a San Martino in Pensilis, poi a Ta-

venna ed ora a San Giacomo. Accogliamo il nuovo parroco con gioia ed amicizia perchè siamo certi che, anche a San Giacomo, don Alessandro riuscirà a trovare il calore e l’affetto che negli ultimi anni gli hanno donato gli amici di Tavenna. La figura del parroco è un importante punto di riferimento e una guida morale per tutti i cittadini. C’è molto bisogno di tutto questo anche nella nostra piccola realtà sangiacomese. C’è bisogno soprattutto che si dia spazio e ascolto ai giovani, che da sempre trovano nella parrocchia un luogo per crescere ed esprimersi, ai ragazzi e alle tante persone anziane alla ricerca di aiuto e solidarietà per rendere meno pesante la loro solitudine. Diamo quindi il benvenuto tra noi a don Alessandro, nella certezza che la sua presenza sarà a servizio di tutta la nostra comunità”.

che la ricostruzione e la diffusione della cultura della legalità devono tornare ad essere una priorità. Offriremo ai nostri corsisti gli strumenti culturali per capire le radici della crisi dei valori e per delineare le ragioni e le modalità di un possibile e realistico cambiamento che rivaluti il valore della legalità anche come “modus vivendi”. Si partirà l’8 novembre al Cinema Oddo dove alle 10.30 ci sarà l’inaugurazione dell’anno scolastico alla presenza di Emilio Diana fratello di don Peppe Diana trucidato dalla camorra a Casal di Principe. Vogliamo provare anche a svolgere una funzione morale e politica fondamentale: trasformare l’informazione in responsabilità. Condurre la persona ad “essere responsabile” davanti alla società che lo circonda. L’impresa è ardua ma sono certo che la speranza sia un rischio da correre”

Casalinghe, è il momento di mettersi in gioCo

A Termoli approda il Moica. Colaci: “Associarsi è facile” TERMOLI. Si chiama Moica e letteralmente sta per Movimento italiano casalinghe. Presentata nei giorni scorsi a Campobasso, la realtà associativa ha fatto tappa anche a Termoli e, attraverso la referente regionale Rita Colaci, ha inteso “chiamare alle armi” le donne del territorio per spiegare il senso dell’attività svolta. “Il Moica – precisa Rita Colaci – è un movimento che, nato a Brescia, oggi conta oltre centocinquanta sedi tra Italia ed Europa e si occupa di tutte quelle che sono le problematiche del lavoro casalingo; delle donne, quindi, che si occupano della cura della famiglia, degli anziani, dei figli e di tutto ciò che concerne la famiglia. Il Moica, quindi, lavora sul territorio anche attraverso formazione, convegni, eventi di beneficenza o anche offrendo il proprio apporto nell’ambito di progetti di solidarietà”. Centinaia, le donne iscritte, e già a Termoli sono state in tante a prendere parte all’evento per una realtà che nei prossimi giorni annuncia: “Saremo chiamate – precisa Colaci – a nominare un responsabile provinciale e poi le tante cittadine che dovranno poi rapportarsi con gli organi nazionali”.

L’incontro, decisamente partecipato, ha visto in platea anche don Silvio Piccoli, quasi nelle vesti di futuro “consigliere o assistente spirituale” della neonata realtà locale che proprio in Basso Molise cerca nuove adesioni. “Associarsi è facile”, tiene a precisare Rita Colaci, perché non richiede null’altro che: “buona volontà, voglia di lavorare, aiutare gli altri e mettersi in gioco”.


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Termoli

4 novembre 2014

“InsIeme per rIlAnCIAre TermolI”

Gino Balice ribadisce la necessità di fare quadrato per sostenere l’economia cittadina TERMOLI. Spunti interessanti e discussioni a margine dell’incontro pubblico aperto a tutte le associazioni voluto dal vice sindaco Maria Chimisso. Decine di presenze in rappresentanza di altrettante realtà associative, tra cui Gino Balice, che ci ha proposto questo contributo. “Pochi giorni fa, in veste di appartenente ad una delle circa quaranta associazioni e comitati cittadini presenti, ho partecipato all’incontro che si è tenuto nella Sala Consiliare del Comune di Termoli, propedeutico alla costituzione di un Forum delle Associazioni. Lo scenario socio-economico in cui viviamo (stigmatizzato con realistica crudezza dal rapporto dello Svimez del 28 ottobre scorso), purtroppo non consente agli enti locali, come av-

veniva in passato, di destinare risorse finanziarie a beneficio del mondo dell’associazionismo. Siamo tutti consapevoli, istituzioni e cittadini, che questa triste realtà può essere affrontata solo in due modi. Il primo (passivo), porta all’autocommiserazione; il secondo (attivo), alla reazione propositiva e creativa. All’interno dell’assise, gremita come è solo per gli appuntamenti importanti, si respirava una atmosfera pregna di positività. A turno ogni rappresentante ha presentato l’associazione di cui è parte, illustrandone le finalità. Mentre gli interventi si susseguivano, ascoltando tutte quelle persone abituate a fare prima che a parlare, piene di spirito di iniziativa, di volontà, di saperi, di abnegazione, di amore

per il prossimo, in me si è fatta strada una idea meravigliosa. La creazione di un organismo direttivo, che interfacciandosi con l’amministrazione cittadina, abbia la capacità di mettere in circolo queste energie positive, razionalizzando e massimizzando la l’efficacia dell’azione dei singoli soggetti. Qualcosa che somigli ad una cabina di regia dell’associazionismo e del costituendo Forum: una sorta di ‘Superassociazione’. Molto importanti sono le prerogative e le peculiarità di cui dovrebbe essere dotata questa ‘creatura’: poca burocrazia e molta operatività; che fungano da volano atto a valorizzare e moltiplicare le splendide risorse sociali che Termoli ha già in ‘pancia’. Si tratta solo di usarle al meglio e

al massimo della loro potenza. Forse si riuscirebbe a sopperire (parzialmente) anche alla mancanza di risorse finanziarie. Qualche idea in merito l’avrei, ma questo fa parte di un capitolo successivo. Cda (Coordinamento delle Associazioni, Consulta delle Associazioni) o Cdc (Coordinamento dei Comitati), o qualunque sia l’acronimo ed il relativo nome, che potremmo dare a questa sorta di ‘Direttivo delle Associazioni’, quello che conta è la sostanza che racchiude. In un’epoca come l’attuale, in cui le povertà di natura economica coesistono con quelle di origine culturale, morale ed etica, originando una SPIRALE perversa e difficilmente arginabile, penso che sia un dovere ineludibile (che riguarda

tutti) utilizzare al meglio le ricchezze umane di cui la nostra società per fortuna dispone. Non farlo sarebbe un delitto sociale ed un lusso che come comunità non possiamo permetterci. Chi scrive non ha la presunzione di avere ricette sicure e soluzioni certe; è mosso solo dalla determinazione di non far mancare il suo contributo di cittadino in momenti così difficili. Pertanto invito tutte le autorità politiche di Termoli, quelle religiose, i membri delle associazioni e dei comitati, e tutti i termolesi a valutare e giudicare questa proposta (integrandola e migliorandola) scaturita spontaneamente all’interno dell’aula magna del nostro municipio, in un pomeriggio autunnale di fine ottobre”.

Termoli, i problemi in agenda Lungomare Nord, parcheggi e piazza Sant’Antonio i più importanti posto dal primo cittadino. Ma forse la vera rivoluzione sarà quella connessa a Piazza Sant’Antonio. “Abbiamo stabilito un termine fino al 15 dicembre per presentare una proposta poi quella che viene ritenuta la proposta migliore la si mette a bando ad evidenza pubblica e possono partecipare tutti gli altri. Se la proposta

TERMOLI. Il tiro sulle questioni più scottanti di Termoli lo spostiamo sulle sfide e sui problemi da risolvere in concreto, come ad esempio il secondo lotto del lungomare nord, attraverso le parole del sindaco Sbrocca. “Stanno facendo le gare ed esaminando le proposte. I parcheggi che stanno sul lungomare sono gli stessi che c’erano prima e per le moto sono 100 in più. Non è vero che ci sono meno parcheggi. Invito ad andare a Giulianova a Fano e vedete se ci sono i parcheggi che ci sono a Termoli. Dobbiamo accogliere le persone e non fargli vedere il caos. Altra cosa è il doppio senso di marcia ho fatto di tutto per poterlo ripristinare ma c’è un punto dove la strada si restringe ed è proprietà privata e quindi non si è potuto fare niente”, questo lo stato dell’arte pro-

non si aggiudica la gara quello che vince dovrà pagare le spese tecniche a chi non ha vinto. Nel giro di sei mesi dal 15 dicembre”. Infine, questione parcheggi: “Per via Campania si deve riattivare perché abbiamo già inviato la lettera all’Aipa. C’è da fare la messa in sicurezza contro gli atti di vandalismo e persone che andavano a dormire all’interno del parcheggio. La società ha fatto richiesta di lavori di chiusura del parcheggio per evitare l’ingresso di persone dall’esterno soprattutto di notte. E’ già in affidamento all’Aipa. Un eventuale vigilantes una volta che si farà la richiesta di una chiusura non ci sarà io credo che quello è un parcheggio di cui si conosceva poco l’esistenza. Si chiedeva alla ditta una segnalazione come si fa per i parcheggi e che abbia efficacia perché altrimenti è difficile che chi viene da fuori conoscano che quello è il parcheggio per il centro di Termoli. Non si sa quando sarà riaperto”.

Aumentano i furti con destrezza

Con una bottiglia minaccia i passanti

Presi di mira i matrimoni. Sottratti soldi e oro destinati agli sposi

Panico in centro ieri a Termoli. La Polizia ferma un immigrato dell’Est

TERMOLI. Ora anche sposarsi diviene pericoloso e non per i motivi che potreste immaginare ironizzando su una ipotetica gabbia coniugale. Sempre più stesso sposi e invitati incappano in autentiche disavventure. Ci sono ormai bande di ladri che si informano sui giorni in cui si svolgono cerimonie in chiesa, specie quelle che hanno un parcheggio ampio e dispersivo, per saccheggiare le auto di chi si reca ad assistere allo scambio d’anello. Recenti sono stati i furti al santuario della

Madonna di Bisaccia a Montenero, ma sposi di Termoli hanno subito lo stesso trattamento sia in città che in santuari oltre il confine regionale. Tutto qui? Magari. L’assalto alla diligenza continua anche nei posti abituali che ospitano i banchetti. Non serve custodire in foresteria e magari col chiavistello borse, contanti e oggetti di valore, poiché il Lupin di turno sa dove mettere le mani e come agire per aggirare gli ostacoli. Così, capita sovente che a fine ricevimento si contino ammanchi e danni. Insomma, una vera iattura,

specie quando spariscono telefoni, chiavi e documenti, perché c’è anche la beffa di dover pensare al recupero numeri e ai duplicati. Ma non è finita. In un caso che ci hanno segnalato, alcuni invitati o gabbati a loro volta o furbastri, hanno persino riempito le buste destinate al regalo per gli sposi con banconote fasulle. Allibiti i novelli coniugi quando si sono recati in banca per versare il malloppo, con l’impiegato di turno che gli ha detto come alcuni dei tagli da 50 e 100 euro fossero contraffatti

TERMOLI. Panico in piazza Monumento: nella tarda mattinata di oggi un immigrato dell’est ha impaurito molteplici passanti mentre stringeva in mano una bottiglia di vetro rotta. In pochi istanti, contattate le Forze di Polizia, è iniziata la caccia all’uomo con l’immigrato, con molta probabilità proveniente dall’Est Europa, che è stato dapprima raggiunto e poi invitato a deporre

l’arma improvvisata che stringeva tra le mani. Dal racconto di alcuni testimoni pare che l’uomo avesse opposto resistenza, ma si sarebbe successivamente piegato al volere degli agenti che sono riusciti a disarmarlo ed assicurare la tranquillità nel pieno centro termolese. L’uomo è tuttora in stato di fermo dopo essere stato condotto in commissariato.



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O pinioni

4 novembre 2014

di Monsignor Gabriele Teti Esattamente 96 anni fa si concludeva vittoriosamente la prima guerra mondiale, giungendo così a definitivo compimento l’opera di unificazione territoriale dell’Italia. A tutti noi la famosissima “canzone del Piave” ricorda che la guerra contro l’Austria-Ungheria iniziò il 24 maggio 1915. L’Esercito Italiano, inferiore per numero di uomini e mezzi, con fede incrollabile e costante tenacia, la condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi. Alla gigantesca battaglia ingaggiata il 24 ottobre 1918, presero parte 51 Divisioni Italiane, 3 Britanniche, 2 Francesi, 1 Cecoslovacca e 1 reggimento Americano, contro 73 Divisioni AustroUngariche. Per questo rocordiamo, con le giovani generazioni, che 4 anni di guerra costarono all’Italia 600mila morti e 900mila feriti. La forza d’animo ed il coraggio dei nostri fanti seppero rovesciare la disfatta di Caporetto. Infatti, dopo una valorosa resistenza sulla linea del Piave, rilanciarono l’offensiva finale e costrinsero gli avversari alla resa. Come è tradizione, anche quest’anno, noi molisani, ricordiamo i nostri caduti con tutte le Associazioni Combattentistiche e d’Arma con sentita e commossa partecipazione e con la lodevole attività dell’Associazione Nazionale Alpini che cura la pulizia dell’area e il ricordo di ogni caduto Alpino con la deposizione di un fiore vicino ad ogni albero del viale che conduce al

pobasso nel 1921 dichiarò che i caduti sarebbero stati assunti sulla cima del Colle, vicino al tempio consacrato alla Madre del Signore, nelle mura del Castello Monforte, che è il simbolo della Città. E lo stesso Consiglio Comunale deliberò in tale anno in senso conforme alle dichiarazioni del Sindaco. Il trascorrere del tempo rese sofferta l’attesa dei familiari dei caduti intenti a veder realizzato, in via definitiva, quanto deliberato e promesso; essi, si sono sentiti veramente paghi e riconoscenti allorchè la sera del 16 maggio 1937 le salme dei Caduti furono trasferite fin sulla cima del Colle accompagnate dalla presenza, dalla riconoscenza e dall’amore di tutta la popolazione. Alle salme dei caduti della Guerra

Il significato del 4 novembre Sacrario dei Caduti. Situato nel Castello Monforte è stato realizzato nel 1937 e la sera del 16 maggio di quell’anno trovarono in essso definitiva sepoltura le Salme dei Caduti della

IV guerra d’Indipendenza che, rientrate dai Cimiteri di guerra, erano state temporaneamente tumulate nei loculi di proprietà comunale nel cimitero cittadino. Il Sindaco di Cam-

Larino onora i suoi caduti L’opera di Enzo Puchetti scultore Attraverso una apposita pubblicazione curata dal Dr.Napoleone STELLUTI già Ispettore Onorario ai Beni Archeologici , ex dipendente del Comune di Larino in pensione , dal titolo “L’opera di Enzo Puchetti scultore” con la quale l’autore evidenzia tutti i monumenti realizzati da questo artista , proprio per celebrare i Caduti nella Guerra del 15/18, disseminati nella provincia di Campobasso. I comuni che si fregiano avere alla base del proprio monumento la firma di Enzo Puchetti, nativo di Campobasso da padre larinese e madre di Casacalenda, è bene ricordarlo sono: Bojano, Bonefro, Campobasso,Larino, Riccia, Ripabottoni, Rotello, Termoli, Trivento. Il libro è stato già presentato con successo prima a Larino in febbraio,poi Riccia a luglio e infine a Termoli nel mese di agosto, la novità è che a questi monumenti presenti nella

pubblicazione, dove si documenta anche l’intervento di restauro di quello frentano, va ad aggiungersi un altro inedito realizzato a Bagnara Calabra, vedi foto di Bruno Ienco. A scoprirlo è stato proprio Stelluti dopo l’ampia risonanza avuta dal suo volume sul sito internet “larinumlarino” molte sono state le richieste di notizie da più parti d’Italia . Inoltre per completare la

cronaca lo stesso volume di Stelluti è stato dato in dono al Prof.Vittorio Sbarbi intervenuto a Montorio nei Frentani il 13 agosto scorso in occasione della manifestazione Noi Artisti di questa terra, un evento celebrato nella foto e immortalata da Giammario Ruocco,dove l’autore posa insieme al Sindaco di Larino Notarangelo e il famoso critico d’arte. In proposito volendo aggiungere qualche altra nota biografica di Enzo Puchetti egli era nato a Campobasso in Via Ferrari nel 1894,la sua formazione a Napoli, dove studiò,insegnò e vi morì nel 1947, lasciò un segno importante e costante nella sua produzione: il verismo, radicato nella cultura artistica partenopea e italiana , è testimoniato dalle bellissime figure neoclassiche dai gruppi bronzei fusi per la maggior parte presso la Fonderia Chiurazzi di Napoli.

1915-18 si sono aggiunte poi, quelle dei caduti della Guerra 1940-45 e delle Guerre Coloniali precedenti. Sarebbe opportuno ricordare qualche episodio della vita da combattente dei militari dell’Esercito, della Marina, dell’Aereonautica, dei Carabiniere e della Guardia di Finanza ma, forse, è meglio ricordare soltanto che con il loro sacrificio essi sono saliti al cielo da eroi, paghi di aver dato la propria vita alla grande Madre Italia. E’ doveroso, infine, ricordare accanto ai nostri eroi caduti in guerra, gli eroi caduti nelle Missioni a sostegno della Pace, i caduti di Nassiria, i 53 caduti in Afganistan e i nostri giovani campobassani, il Tenente Giulio Ruzzi e il carissimo parà Alessandro Di Lisio; il Finanziere Antonio Zara caduto vittima del dovere all’aeroporto di Fiumicino nel 1973 con tutti i giovani molisani appartenenti alle Forze Armate e di Polizia che hanno donato la vita per garantirci il bene dell’ordine e della sicurezza.


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