4milioni di euro annui agli ex consiglieri

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 181- mercoledì 5 agosTo 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Danilo Leva

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Danilo Leva. Il parlamentare molisano ha detto il fatidico sì nella Chiesa di Castelpetroso a Carla De Santis. E' il coronamento della sua vita dopo anni impegnato nelle battaglie politiche della sua carriera. E' arrivato, così, anche per Danilo il momento di coronare il suo sogno che ha voluto con la celebrazione nel Santuario di Castelpetroso. L'Oscar vuole rappresentare il nostro augurio più forte per un cammino di vita felice.

Il Tapiro del giorno a Pierpaolo Nagni

Il Tapiro del giorno lo diamo a Pierpaolo Nagni. Un'altra gloriosa azione quella dell'assessore ai Trasporti. La mancata adozione della decisione del Tar e dell'accordo a Termoli lascia senza stipendio da quattro mesi i lavoratori della Gtm, l'azienda di servizio locale di trasporto della cittadina adriatica. Come se non bastassero i guasti già registrati nelle ferrovie e nello stesso sistema dei trasporti pubblici locali questa volta ci si aggiungono anche gli autisti Gtm. Che bel risultato!

4 milioni di euro annui agli ex consiglieri Ai molisani, un calcio in culo SERVIZIO A PAGINA 3


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

TAaglio lto

2 5 agosto 2015

Il collante festaiolo, la voglia di immergersi nella goduria, per l’assessore regionale Petraroia sarebbe un segno di vitalità per “affrontare e superare con animo determinato questo momento non bello della nostra terra”

Questo dei mesi estivi è un Molise che disconosce il suo stato di crisi, l’urgenza di programmare il futuro, la impalpabilità della classe dirigente Il Molise dell’estate 20215 s’è scoperto festaiolo, enogastronomico, musicale, folkloristico, ridanciano. Quasi a voler buttarsi alla spalle, almeno per un breve periodo, i problemi gravi che lo affliggono, la impalpabilità della classe politica che lo governa, la foschia del futuro. Fa parte della storia umana che ai periodi bui, ai quali ha corrisposto sempre una classe dirigente imbelle e inefficace, nella massa salga la voglia di una effimera spensieratezza e nella classe dirigente la furbizia di assecondarla (la massa), di modo che non pensi troppo e non gli si ritorca contro. Accade pari pari in questi mesi roventi. Soprattutto che uno degli uomini più in vista del governo regionale, l’assessore Petraroia, usi la furbizia di assecondare la massa nella sua vertigine estiva, con l’aggiunta di un compiacimento fatto traslare, con abilità luciferina, nella espressione di un positivo stato d’animo collettivo che a sua volta tradurrebbe, secondo l’assessore alla Politiche sociali, vitalità ed dinamismo. Per cui il collante festaiolo, questa esplosione di gioia improvvisa dalle Mainarde al litorale adriatico, questa voglia di immergersi

nella goduria, per Petraroia diventa una forza vitale per “affrontare e superare con animo determinato questo momento non bello della nostra terra”. Con questo artificio dialettico l’assessore regionale cui fanno capo le difficoltà a vivere di migliaia di disoccupati, l’illusoria fiducia nel progetto Garanzia Giovani, che ai giovani tutto garantisce tranne un futuro stabile e praticabile, ha let-

lettera aperta di Valerio Mancini Gentile direttore, pur riconoscendo all’assessore molisano Michele Petraroia un amore sconfinato per il Molise e un’onestà intellettuale che non tutti gli amministratori possono vantare, tuttavia le sue frequenti comunicazioni, diffuse dagli organi d’informazione regionali, non fanno altro che evidenziare quel che del Molise già si conosce, trascurando – viceversa – qualsiasi proposta progettuale per il futuro. Insomma, queste note dell’assessore sono molto coerenti con quel diffuso “conservatorismo” che da sempre rappresenta più croce che delizia del territorio, mancando di “affacci sul futuro” e di soluzioni concrete per tentare di frenare un inarrestabile declino che vede associati alla regione – vedi ultimo rap-

teralmente by-passato i problemi esistenziali di marginalità, di esclusione, di povertà, la crisi economica, l’assenza di una programmazione, la scelta di pochi utili obiettivi per tentare di uscire dal tunnel della crisi. Ha dimenticato di dire che anche queste feste disseminate in tutti i borghi, le contrade e i paesi, figlie di una autarchia locale e non di un calendario studiato e messo in piedi per

dare del Molise un’immagine ragionata, una proposta alternativa ai turisti in cerca di novità, di esperienze diverse da quelle standardizzate che, per essere tali, hanno perso ormai vigore ed interesse, altro non sono che il risultato della messa in mora di un progetto turistico regionale. Il governatore Frattura e il vice governatore Petraroia hanno deciso, infatti, di eliminare ogni parvenza

di organizzazione turistica sul territorio, di eliminare anche l’assessore al turismo (difatti, mancando la materia prima: il turismo, l’assessore sarebbe un non senso), per liberare, come abbiamo accennato, lo spirito dei molisani mortificato dalla crisi e dall’assenza di un futuro, nella sarabanda della tavolate all’aperto, delle band musicali, delle sagre (finanche della birra!), insomma di quell’armamentario festaiolo di cui s’è fatto portavoce e cantore colui che più degli altri, anche per la sua storia di sindacalista, avrebbe dovuto quantomeno astenersi. Evitando di andare, egli per primo, di sagra in sagra a sorridere e a stringere mani. Per darsi, animo e corpo, al dovere di lavorare e programmare il possibile, al fine di riorganizzare la filiera avicola, il settore agroalimentare, la produzione saccarifera, la squinternata economia locale e, se dovesse capitargli, anche di riassumere il turismo in ben altra espressione e funzione di quella di cui s’è beato in quest’estate rovente. Dardo

Petraroia e l’assenza di un progetto porto Svimez – numeri da record negativo in ambito di Pil, occupazione, ecc. (tra l’altro, materie di cui si occupa proprio il Petraroia). Nell’ultima comunicazione, intitolata un po’ troppo entuusiasticamente “Il Molise in fermento”, l’assessore ci ricorda che i borghi molisani in questi giorni “sono vestiti a festa per accogliere turisti (davvero pochi, aggiungo io) ed emigranti (sempre meno)” e, a supporto di ciò, stila un lungo elenco di eventi ed iniziative culturali da Termoli a Capracotta, da Guglionesi ad Agnone. Tutto bene? Sì, ma in fondo niente di nuovo. Anche l’accento posto e riposto su “Molise Cinema” o su “Cammina Molise” fa un po’ sorridere dal momento che queste manifestazioni si svolgono da tanti anni ed il cinema molisano è reduce da quel “capolavoro” co-

struito con l’arte di Checco Zalone (a proposito, dov’è quel fiume di turisti che la pellicola avrebbe dovuto smuovere verso le nostre terre?). E se, nonostante questo “fervore”, il Molise continua a perdere ricchezza, numero di residenti, turismo, rientri di emigrati, ecc., evidentemente quanto messo in campo finora non è sufficiente o addirittura è sbagliato. La “forza di volontà”, che richiama l’assessore, da sola evidentemente non basta. Il Molise è sempre più emarginato, debole, sfiduciato. Colpa anche di una classe politica incapace di grandi slanci, anche perché assiduamente e diligentemente legata a ciò che stancamente si ripete ogni anno. Socio dell’associazione “Forche Caudine”


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3 5 agosto 2015

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Quattro milioni di euro ogni anno spesi per garantire i vitalizi agli ex consiglieri regionali. La politica è un mesitere, una professione o piuttosto un servizio reso alla comunità? Una tradizione familiare o una missione disinteressata?

Vitalizio: la pensione dei mestieranti della politica Ciclicamente ritornano, come il reflusso che riporta in bocca l’amaro ed allo stomaco i bruciori, le questioni più odiose e spinose legate alla casta, ai suoi costi, alla sua bulimica ed insopprimibile fame, a come regolamentare il diritto ad un trattamento, diciamo così, pensionistico per coloro che ne hanno fatto parte. Parliamo, infatti, dei quattro milioni annui che la Regione deve sborsare per i vitalizi agli ex consiglieri regionali. Una somma già di per sé assai consistente che diventa urticante, abrasiva per la generale capacità di sopportazione, se la si scompone nelle frazioni dovute a ciascun singolo beneficiario. Migliaia di euro al mese vengono garantite a figure che niente hanno dato a questa comunità se non danno e dispiaceri, tanto per essere chiari. Ma al di là del “quanto”, crediamo sia più giusto fare un discorso generale: è giusto, innanzitutto, l’istituto stesso del vitalizio? L’attività pubblica al servizio della comunità può, e deve, essere equiparata qualsiasi altro impiego, mestiere, professione, o è piuttosto, per l’appunto, un servizio che si offre e che non dovrebbe portare ulteriori benefici se non quelli di cui si gode durante il suo esercizio? Per quello che conta, pensiamo che la risposta giusta ad entrambe le domande sia NO. La politica non è un mestiere, non è una professione,

men che meno una tradizione di famiglia da portare avanti; e NO la politica, il suo sistema di regole, non dovrebbe garantire nessun vitalizio, nessun beneficio che vada un giorno più in là del suo reale esercizio al servizio della comunità di riferimento. Assumere questi due principi darebbe, oltre al relativo risparmio di risorse, anche il beneficio di escludere dalla lista dei candidati

per il futuro tutta una serie di mestieranti e cacciatori di affari e dote che, allo stato attuale, ammorbano le istituzioni, centrali e locali, ad ogni livello, in questo Paese. Ammesso (ma non concesso) che non si vogliano assumere questi principi si potrebbe, con un briciolo di buon senso ed onestà intellettuale, legare questi stramaledetti vitalizi al reddito. Se l’ex consigliere X dichiara

già un reddito sufficiente (che potrebbe essere un multiplo a scelta di quanto guadagna un operaio con due figli e ci starebbero ampiamente dentro tutti!), perché assegnarli un vitalizio? O almeno gli si riconosca una cifra, diciamo così, simbolica. Non uno sproposito di migliaia di euro al mese, magari per cinque anni passati a scaldare la sedia presso il consiglio regionale del Molise, una ventina d’anni fa. Ammesso (ma non concesso) che non si voglia fare neanche questo sforzo di buon senso e onestà intellettuale, ci si potrebbe aspettare che una classe dirigente alle prese con una situazione talmente grave che non fa altro che implorare l’accoglimento dello stato di crisi da parte del governo di Roma (e lo fa come se si trattasse di un successo politico, roba da non credere!) riducesse con suo atto unilaterale queste prebende come segno di sensibilità, di lucida analisi delle reali priorità della sua gente? Dimostrando così, per una volta, di essere capace di mantenere almeno uno degli impegni presi in campagna elettorale?. No, non avremo queste soddisfazioni. I potenti stanno con i potenti, da che mondo è mondo. Si proteggono ed insieme proteggono il loro status di potenti. Da che mondo è mondo. L’unica speranza verrà dalla capacità che avremo di sceglierci, per il futuro, una classe dirigente diversa.

I dipendenti della GTM da quattro mesi senza stipendio

Guidare bus urbani a Termoli e, da quattro mesi, non percepire lo stipendio. Certo c’è di peggio nella vita: cadere nella vasca degli squali, farsi un panino prosciutto e filo spinato ed un boccale di birra calda, per esempio. Ma anche guidare bus urbani a Termoli e, da quattro mesi, non percepire lo stipendio non è una passeggiata. Sarà stato il caldo, il traffico, il non ricevere lo stipendio, la disperazione (più verosimilmente) ma i dipendenti della GTM, sindacalizzati CGIL, l’hanno presa a ridere.I servizi pubblici vanno garantiti così come gli stipendi dei dipendenti. La Regione non dovrebbe comportarsi come tante amministrazioni private capaci di esercitare ricatti chiudendo i rubinetti, accampando scuse, prendendo tempo. L’ATM prima, la GTM ora. La Regione Molise dispone o no delle risorse per garantire un servizio pubblico convenzionato? Se si, bene, le tiri fuori. Se no, beh allora chiudiamola questa inutile Regione centrale di disservizi, ritardi, inadempienze, lungaggini di ogni sorta. Se anche per un servizio di base siamo a questo è ora di mettere in discussione l’intero sistema. “I dipendenti della GTM ringraziano l’Amministrazione Regionale, l’Amministrazione Comunale, l’Impresa e le altre Istituzioni che questa Federazione sindacale ha ritenuto di dover coinvolgere in questa surreale vicenda; rin-

ha visto, anche questa volta quali vittime sacrificali i dipendenti, andava a compensare gli esiti nefasti di una contrapposizione generata da una frettolosa ed improvvida determinazione regionale, clamorosamente bocciata dal TAR Molise. Abbiamo caparbiamente chiesto a TUTTI di intercedere affinché il pagamento delle prime tre rate concordate venisse erogato entro la terza settimana di luglio, così da non incappare nella pausa di agosto, quando notoriamente, il ridotto regime degli Uffici porta ad un ulteriore allungamento dei tempi e conseguenti ritardi dei pagamenti degli stipendi; abbiamo ottenuto da tutti coloro che abbiamo interpellato lo stesso risultato: nulla! E in quell’accordo neanche l’accortezza di impegnare le risorse delle prime rate vincolandole a favore dei lavoratori e delle loro famiglie, come se il sacrificio di essere arrivati a tre mesi senza percepire lo stipendio non fosse ancora un motivo sufficientemente valido per inserire nell’accordo un elemento di urgenza per permettere ai dipendenti di percepire almeno una parte di quanto loro atteso.” Anche stavolta dobbiamo aspettarci minacce, da parte della Regione, di denuncia per interruzione di pubblico servizio se, un giorno, questi lavoratori dovessero decidere di fermare i mezzi? Cosa impedisce di pagare loro gli stipendi,quando anche la giustizia amministrativa, pare, si sia espressa?

Dalla Regione solo promesse. A dispetto anche del TAR

graziano per il grande interesse dimostrato a risolvere la vertenza che li vede, ancora oggi, senza stipendi e senza quattordicesima mensilità.” Comincia così il comunicato stampa della Federazione Lavoratori Trasporti della CGIL. Non basta vedere una propria determinazione dirigenziale boc-

ciata da TAR, non bastano tavoli, incontri, promesse: il pagamento anche parziale di quanto dovuto entro le prime tre settimane di luglio è rimasto puro esercizio teorico. “E dire che la nostra azione di accelerare la procedura burocratica di un improbabile accordo tra Regione, Comune ed Impresa che


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5 agosto 2015

Scuole sicure: arrivano i soldi della Banca europea d’investimenti

10milioni di euro per 14 strutture scolastiche

L’esperienza fatta con la Regione Toscana in veste di fornitrice del meccanismo che ha portato in poco tempo ad avere il quadro generale delle scuole molisane è stata un’esperienza positiva. Da ripetere per le altre circostanze in cui l’organizzazione regionale molisana è carente Stando alla regola dei grandi numeri era lecito attendersi finalmente una buona notizia tra le tante negative che ogni giorno affliggono la cronaca molisana. Motivo per cui c’è da rallegrasi che 14 strutture scolastiche avranno la possibilità di migliorare la loro sicurezza grazie alla disponibilità finanziaria creata dal ministero dell’Istruzione, di concerto con il ministero dell’Economia e con il ministero dei Lavori Pubblici. E’ di ieri, infatti, il decreto che autorizza le Regioni a sottoscrivere a tal fine mutui con la Banca Europa per gli Investimenti. Il Molise è dentro il decreto e dentro la possibilità di accedere ai mutui con la Bei. Nel corso di quest’anno possono beneficiare del provvedimento le amministrazioni Provinciali di Campobasso e d’Isernia, e le amministrazioni comunali di: Petacciato, Termoli, Petrella Tifernina, Pietracatella, Vinchiaturo, Jelsi, Spinete, Montecilfone e Larino, in provincia di Campobasso, e di Pesche in provin-

di Michele Paduano*

cia d’Isernia. Gli importi vanno da un milione e mezzo di euro (Provincia d’Iserrnia) ai 130mila di Petrella Tifernina. Comunque ossigeno per la piccola e media imprenditoria molisana, comunque una maggiore sicurezza per chi le scuole le frequenta e le vive per lavoro, comun-

È sicuramente positivo che 102 mila precari della scuola saranno assunti con contratti a tempo indeterminato, stabili e sicuri, entro la fine del 2015 ed è una notizia importante che tra di loro ci siano 800 docenti molisani che dopo tanti sacrifici finalmente entreranno in ruolo.

dell’anagrafe degli edifici scolastici sul territorio. La mappatura s’è rivelata decisiva e servirà per tutte le altre occasioni in cui sarà utile conoscere di ogni scuola molisana l’anno di costruzione, la superficie, le aule, le palestre e la condizione delle strutture portanti e degli im-

La Buona Scuola...il sistema dei tappabuchi

“Con l’entrata in vigore della nuova legge sulla scuola (la 107/2015) – afferma Michele Paduano - l’attuale sistema di reclutamento ordinario non ha subito alcuna modifica. Resta in piedi il criterio della suddivisione, metà e metà, dei posti per le immissioni in ruolo ordinarie (si veda il comma 109, lettera C) dell’articolo 1 della legge 107/2015: c) per l’assunzione del personale docente ed educativo, continua ad applicarsi l’articolo 399, comma 1 (è quello della suddivisione metà e metà n.d.r.), del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, fino a totale scorrimento delle relative graduatorie ad esaurimento;). Resta in piedi anche il sistema delle supplenze fino al 30 giugno con la cosiddetta nomina del provveditore. La novità è la lotteria delle 100 province. Un sistema inventato da Renzi con la quale vengono poste in palio 52mila assunzioni a tempo indeterminato sull’organico aggiuntivo dei tappabuchi. E ciò su una dotazione aggiuntiva di 6 o 7 docenti per

di Nicola Palombo*

que un provvedimento destinato a generare altri interventi per gli anni a seguire. Ciò è stato reso possibile dalla sinergia che ha visto la Regione Molise avvalersi della competenza e della organizzazione tecnica/amministrativa della Regione Toscana per la costituzione

pianti. Nella fase d’avvio della ricognizione c’è stato qualche momento di tensione per via che non tutte le amministrazioni locali si sono dimostrate sollecite e disponibili ad agire con tempestività, ma poi tutto è filato liscio e il Piano d’interventi è stato redatto in tempo utile per essere sottoposto alla valutazione degli organismi governativi. L’esperienza fatta con la Regione Toscana in veste di fornitrice del meccanismo che ha portato in poco tempo ad avere il quadro generale delle scuole molisane è stata un’esperienza positiva che ai “presuntuosi e pretestuosi” amministratori regionali dovrebbe pur dire qualcosa. Ovvero, quantomeno suggerire di abbassare la cresta, ammettere il ritardo organizzativo di molti servizi regionali, la loro lentezza (degli amministratori di Palazzo Moffa) nelle scelte programmatiche e, soprattutto, l’ammissione “apertis verbis” di avvalersi di chi ne sa molto di più.

istituzione scolastica che servirà a garantire le sostituzioni di docenti assenti fino a 10 giorni (si veda il comma 85 della legge 107/2015: il dirigente scolastico può effettuare le sostitu-

zioni dei docenti assenti per la copertura di supplenze temporanee fino a dieci giorni con personale dell’organico dell’autonomia “) e a porre in atto progetti e progettini. Per parteci-

pare alla lotteria - continua il coordinatore della Gilda Molise - (quella che chiamano fase B e fase C) bisogna presentare una domanda tramite “istanze on line” indicando tutte e 100 le province italiane secondo un ordine di proprio gradimento. Alla lotteria parteciperanno tutti coloro che presenteranno la domanda (potenzialmente circa 60mila persone). L’immissione in ruolo viene disposta nella prima provincia dove il candidato sia risultato sufficientemente competitivo con il proprio punteggio per entrare nella rosa degli aventi titolo ad entrare nel novero delle disponibilità della provincia medesima. Che può essere Potenza, ma anche Belluno, Nuoro o Trapani. Dopo di che bisogna farsi la valigia e partire, perché la proposta non si può rifiutare, pena il depennamento da tutte le graduatorie”. *Gilda Scuola

Sulla scuola il Ministero apra un confronto sui precari Contestualmente però è utile per SINISTRADEM del Molise che il Ministero dell’Istruzione apra un confronto con i precari per andare incontro alle loro osservazioni sui doppi trasferimenti previsti per gli anni scolastici 2015-2016 e 20162017.

Il Ministero deve riflettere sul fatto che ci si trova di fronte a persone che hanno tra 40 e 50 anni d’età con figli piccoli e mutui della casa da pagare. Ipotizzare un doppio trasferimento in due anni a centinaia di chilometri di distanza non è una cosa banale o da derubricare a sterile protesta. Al

contrario occorre trovare dei correttivi che non facciano perdere il diritto in graduatoria ai precari e non impongano obbligatoriamente il “tutto o niente”. Il Coordinamento Regionale SINISTRADEM sollecita le istituzioni nazionali e locali a sostenere queste

giuste richieste dei precari della scuola ed auspica l’accoglimento delle stesse da parte del MIUR. *Coordinatore Regionale SinistraDem Assemblea Nazionale Partito Democratico


TAaglio lto Storia vecchia

5 5 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I depuratori che non funzionano fanno danno all’ambiente e all’immagine del Molise Il processo di depurazione non si realizza e però sulle bollette ai cittadini il costo viene addebitato e fatto pagare. Un furto autorizzato; una truffa delle più sordide e volgari Alcuni decenni fa il Molise i molisani di compiacquero della realizzazione dei depuratori delle acque luride. Alcune amministrazioni locali, e tra queste quella del Capoluogo regionale, ne fecero un motivo di orgoglio, di sana e buona amministrazione, dissero che finalmente sarebbe migliorata la qualità igienica del territorio e con essa la qualità della vita. Non furono lesinate iperboli, giustificate dalla certezza che i depuratori erano ed apparivano uno strumento che avrebbe tra l’altro salvaguardato il patrimonio idrico regionale: i fiumi, i laghi, rendendoli e mantenendoli limpidi, e ai pescasportivi la possibilità di esercitare la loro passione. L’avvio fu effettivamente confortante. Ma durò poco. Nel giro di qualche anno i depuratori, specie dei comuni che affacciano sul Biferno, smisero di funzionare, le acque luride di essere depurate e i fiumi e i laghi di essere limpidi e pescosi. Accadeva che il processo di depurazione costava in maniera esagerata e che le risorse per questa attività non erano sufficienti a garantirla. Sono seguiti anni

ad intermittenza: a volte funzionavano, quando la situazione arrivava al limite della tolleranza, a volte no. L’emblema di questo diagramma tormentato, in saluta e in discesa, l’ha offerto l’amministrazione comunale di Campobasso. I depuratori gestiti dalla ditta Dondi hanno funzionato e funzionano, quando funzionano, a scartamento ridotto;

Campobasso. Lieve ripresa all’anagrafe delle imprese molisane nel secondo trimestre del 2015. Rispetto allo stesso periodo del 2014, tra aprile e giugno di quest’anno, gli indicatori sulla vitalità del sistema imprenditoriale segnalano un aumento delle iscrizioni di +17,2%, mentre le cessazioni sono aumentate del 5,5%. Qualche segnale negativo proviene ancora dalle aperture di fallimenti e concordati preventivi, 33 in questo secondo trimestre del 2015, che rispetto ad un anno fa sono aumentati del 32%. In termini numerici, il trimestre primaverile ha visto nascere 594 nuove attività e certificato la chiusura di 383 attività già esistenti, con il risultato di un saldo positivo pari a 211 imprese in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo: recuperato, quindi, il saldo negativo (179 imprese) registrato nei primi tre mesi del 2015. In termini relativi, lo stock delle imprese si è pertanto accresciuto dello 0,61% (contro lo 0,59% rilevato nel secondo trimestre 2015 e in linea con il risultato nazionale pari a +0,63%), portando il totale delle imprese registrate in Molise, al 30 giugno di quest’anno, al valore di 34.901 unità.

spesso vanno in tilt; sono stati oggetto anche di furto delle componenti in rame; il personale si lamenta e protesta e l’amministrazione comunale rimane, inerte, a guardare. Nei periodi in cui i depuratori non hanno funzionato, specie quelli che sversano le acque nei fiumi e nei laghi, si sono registrati non pochi disservizi e non pochi problemi d’in-

quinamento; anche la morte della fauna ittica (memorabile la moria di pesci alla foce del Trigno causata dallo sversamento di una fabbrica del nucleo industriale di Vasto). L’episodio è tornato in cronaca , per chi di quella vicenda ha avuto conoscenza, con la morte della fauna ittica nel tratto del Biferno in agro di San Polo, sollevando più do un interrogativo su quale potesse essere la causa. Storia vecchia che si ripete. E i depuratrici (pubblici e privati) inevitabilmente sott’accusa. Pare, che siano più casi a creare un allarme igienico. La qualcosa non deve far piacere all’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pierpaolo Nagni, che la questione dei depuratori e il problema del loro stabile funzionamento se l’è posto da subito, non appena ha preso possesso dell’assessorato, andando a scovare tra le pieghe del bilancio regionale somme non spese per destinarle alle amministrazioni in difficoltà con il processo della depurazione. Evidentemente alle intenzioni, per quanto serie e lodevoli, non seguono gli interventi. Vecchia storia che si

ripete. Molti depuratori sono ormai obsoleti, per cui andrebbero aggiornati e ammodernati. Occorre un piano organico che risolva alla radice una disfunzione che ha pesanti riflessi negativi sul piano igienico, sulla limpidezza delle risorse idriche, sulla qualità dell’ambiente. La qualcosa dovrebbe vedere diversamente attiva e impegnata l’Arpa Molise, soprattutto nel dare esempi visibili e tangibili di capacità di controllo. La questione, per come s’è venuta a creare e permane in essere, pone anche un problema di carattere economico e finanziario. I depuratori - è accertato - non funzionano -; il processo di depurazione non si realizza e però sulle bollette ai cittadini il costo viene addebitato e fatto pagare. Un furto autorizzato; una truffa delle più sordide e volgari. Alla quale, purtroppo, è praticamente impossibile al cittadino sfuggire. Una delle tante vergogne della Pubblica amministrazione. Che nessuna riforma, siamo certi, riuscirà mai a modificare. Dardo

Imprese, in Molise crescita esponenziale dei fallimenti

Nel dettaglio provinciale Campobasso si pone al 36° posto per tasso di crescita, con un valore pari a +0,63% e in miglioramento rispetto ad un anno fa (+0,51%). La provincia di Isernia registra, al contrario, un peggioramento, passando da +0,80% di un anno fa a +0,55% in

questo trimestre. Dal punto di vista delle forme giuridiche, contributi positivi al saldo provengono dalle imprese costituite in forma di società di capitali (+126 unità nel trimestre, in aumento rispetto al 2014), dalle ditte individuali (+83 unità il

saldo) e dalle altre forme societarie (+7 unità). L’unico risultato negativo del trimestre proviene dalle società di persone che chiudono il secondo trimestre dell’anno con 5 imprese in meno. Tra i settori, si registra un consistente saldo positivo per le imprese agricole che chiudono il trimestre con +83 unità. Risultati positivi anche per i servizi a supporto delle imprese e le attività di noleggio (+6 unità), per le costruzioni (+2 unità), per le attività di servizi di informazione e comunicazione e per le attività immobiliari entrambe con una unità in più. Permangono difficoltà anche in questo trimestre per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-22 unità), per il le imprese del commercio (-10 unità) e per le attività manifatturiere (-9 unità). Risultato favorevole anche per le imprese artigiane che chiudono il trimestre con un saldo positivo pari a 5 unità in più rispetto alla fine dello scorso mese di marzo.


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Campobasso

5 agosto 2015

“E le corse autobus per la Fiat? Il consigliere regionale Filippo Monaco ha presentato una mozione BONEFRO. Il consigliere regionale, Filippo Monaco, ha presentato una mozione sulla corsa auobus da Bonefro a alla Fiat. Mozione, riferita al ripristino della corsa “arretramento da Termoli alla Zona industriale Pantano Basso delle corse Fiat 1 I e II in partenza rispettivamente da Bonefro alle 04:35 e da Termoli alle 06:00” – DGR n.344/2015 IL CONSIGLIO REGIONALE Premesso che Con DGR n. 344 del 30 giugno 2015 sono state apportate modifiche ad alcuni programmi di esercizio del Trasporto Pubblico su Gomma, come ad esempio la soppressione della corsa autobus relativa a “arretramento da Termoli alla Zona industriale Pantano Basso delle

corse Fiat 1 I e II in partenza rispettivamente da Bonefro alle 04:35 e da Termoli alle 06:00”; Letta La nota dei sindaci dei Comuni di Bonefro, Colletorto, Rotello, San Giuliano di Puglia e Santa Croce di Magliano indirizzata all’assessore regionale ai Trasporti; Sentite Le rappresentanze sindacali; L’azienda Fiat dello stabilimento di Pantano Basso, Termoli; Ravvisata La necessità di garantire ai lavoratori Fiat l’incolumità della propria vita nel recarsi a lavoro; Considerato che La soppressione di tale linea di autobus comporterebbe pesanti ricadute sulla salvaguardia della vita dei lavoratori che si troverebbero costretti ad utilizzare altri mezzi di trasporto – il

proprio – andando incontro a seri pericoli di vita soprattutto dopo una intera notte di lavoro; Visto infine che Non può essere addotta come giustificazione alla soppressione di tale linea il fatto che “Da verifiche effettuate alla Z.I. di Termoli non è risultata utenza significativa sulle Fiat domenicali”, come a dire che la vita di una persona è meno importante della vita di molti; iMPEGNA Il Presidente della Giunta e l’assessore ai Trasporti a modificare la DGR n.344/2015 ripistinando dunque la corsa autobus relativa ad “arretramento da Termoli alla Zona industriale Pantano Basso delle corse Fiat 1 I e II in partenza rispettivamente da Bonefro alle 04:35 e da Termoli alle 06:00”

“Una convocazione illegittima” I consiglieri comunali di Campodipietra hanno contestato il sindaco per l’irritualità procedurale CAMPODIPIETRA. In data 27 Luglio 2015, i Consiglieri Comunali del Gruppo di Minoranza “Unione e Partecipazione”, Giovanni Barra, Massimiliano Pietrantuono e Roberto Eugenio Persichilli, telefonicamente apprendevano dal Sindaco del Comune di Campodipietra Giuseppe Notartomaso, che era stato convocato in sessione ordinaria di prima convocazione in seduta pubblica il Consiglio di cui in oggetto; infatti alle ore 10.56 del medesimo giorno è pervenuta la comunicazione telematica. I Consiglieri rappresentavano allo stesso che per la brevità di tempo era difficile la loro presenza, in quanto non c’era la possibilità di preparare emendamenti, in particolare al punto 7 dell’ordine del giorno, ovvero: “approvazione del Bilancio di previsione per l’esercizio 2015, del Bilancio pluriennale 2015/2016/2017 e della Relazione Previsionale e Programmatica 2015/2016/2017”. Tale convocazione deve ritenersi illegittima in quanto l’articolo 12 Comma a dello Statuto

Comunale recita: “gli avvisi di convocazione sono recapitati ai Consiglieri nel domicilio dichiarato rispetto al giorno di convocazione almeno 5 giorni prima per le convocazioni in Seduta Ordinaria”. Giova precisare che su richiesta esplicita del Sindaco nel primo Consiglio di insediamento, ogni consigliere, al fine di facilitare e collaborare, ha consegnato il proprio indirizzo email cui far pervenire tutte le comunicazioni. L’avviso di convocazione è trasmesso ai Consiglieri via e-mail all’indirizzo di posta elettronica, dagli stessi indicato, depositato con apposita dichiarazione scritta, per analogia a quanto riportato dallo Statuto almeno 5 giorni prima. Conseguentemente a quanto su scritto, ribadendo che non vi era il tempo necessario per prendere visione degli atti e presentare emendamenti al Bilancio, in particolare sui fondi previsti per lo smantellamento dell’eternit sui capannoni ex Fasolino Carni e con quali fondi si restituirà la somma di circa 90 mila

euro alla ditta LGB Invest, a seguito di giusta sentenza del TAR Molise del 21 giugno u.s., come previsto dalla delibera di Giunta n.76 del 23 luglio 2015, i Consiglieri di mino-

ranza, ritenendo illegittima la convocazione, non partecipavano alla Seduta di consiglio in argomento. Per quanto sopra i Consiglieri di Unione e Partecipazione hanno chiesto al Signor Prefetto di Campobasso, riten e n d o illegittima la convocazione e la conseguente approvazione del Bilancio di Previsione 2015, di attivare le procedure per il Commissariamento dell’Ente come previsto dal punto 4 lettera C dell’articolo 141 del TUEL/2000.

Jelsi, un bilancio sano Soddisfazione è stata espressa dall’amministrazione comunale per il documento contabile JELSI. Il Consiglio Comunale di Jelsi, nella serata del 28 luglio 2015 ha approvato il Bilancio di previsione 2015. Una gestione finanziaria sana certificata anche dal rispetto del Patto di stabilità per l’anno 2015, così come già per gli anni 2013 e 2014. Nonostante le notevoli difficoltà nella chiusura dei bilanci per le amministrazioni comunali a causa dei continui tagli, anche quest’anno l’amministrazione comunale è riuscita a chiudere il bilancio in positivo realizzando una serie di tagli alle spese e non aumentando le tasse ai cittadini, anzi nel caso della TARI, riducendo di 15.000 euro il piano finanziario con una leggera di munizione degli importi in bolletta. Sul fronte tagli, basta pensare che nel 2001 i fondi nazionali trasferiti ammontavano a 633.668, nel 2014 a 354.463 euro e nel 2015 solo a 311.646 euro, con un taglio di oltre 43.000 euro rispetto allo scorso

anno. Oltre alla riduzione dei trasferimenti e alla rigidità del patto di stabilità, quest’anno le difficoltà sono aumentate per i nuovi principi di armonizzazione e di contabilità che rendono sempre più rigido il bilancio e lo armonizzano a quello nazionale. Va poi evidenziato che l’ammini-

strazione comunale ha deliberato la conferma sostanziale delle scelte operate lo scorso anno, e quindi nessun aumento delle imposte municipali IMU-TASI, tra le più basse della zona, e di tutte le altre tariffe (acqua, …). In definitiva, non c’è alcuna modifica peggiorativa per i cittadini di Jelsi ma anzi una leggera ridu-

zione della TARI, dovuta all’ottimizzazione del servizio di raccolta differenziata. In questo contesto così difficile, l’Amministrazione ha deciso di non aumentare le tasse ai cittadini ma prevedere una serie di riduzione delle spese del personale, dei servizi, delle utenze, puntando su una maggiore efficacia ed efficienza della macchina amministrativa. Inoltre, il Comune sta continuando ad percorrere la strada degli investimenti. Da qualche giorno sono terminati i lavori del progetto Misura 125 del PSR con un progetto di 150.000 euro destinati alla riparazione e all’adeguamento di varie strade interpoderali. Fra qualche settimana, poi, partiranno i lavori di messa in sicurezza e adeguamento della zona adiacente al plesso scolastico, progetto di 200.000 euro nell’ambito dell’iniziativa #scuolesicure. Nei prossimi mesi, sempre sul fronte edilizia scolastica,

saranno espletate tutte le procedure per consentire l’avviamento dei lavori per il completamento del plesso scolastico con un finanziamento da 1 milione di euro, concesso al Comune nell’ambito dell’iniziativa ‘Decreto Mutui’. Il comune, poi, quale capofila del PAI Fortore è stato promotore di un progetto che lo ha visto vincitore di un finanziamento nell’ambito del programma regionale per l’avvio e il potenziamento del servizio di raccolta differenziata. Da maggio in poi sono iniziati i lavori di disinfezioni, disinfestazioni che dal 2015 sono a esclusivo carico dei comuni. Molti altri sono i progetti su cui l’amministrazione comunale sta lavorando e che nelle prossime settimane potrebbero risultare finanziati per poter contribuire a migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini, in un clima di unità e speranza per un futuro migliore.


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

5 agosto 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Ridotte nel numero, peggiorate nella missione e abbondantemente ristorate

Le Commissioni consiliari a Palazzo san Giorgio sono a comando

Quale spazio di autonomia può avere mai una commissione il cui presidente appartiene allo stesso schieramento politico dell’Assessore? Le commissioni consiliari a Palazzo san Giorgio sono state ridotte di numero ma, se possibile, peggiorate nella loro missione. Se considerate correttamente, dovrebbero esaltare il ruolo dei consiglieri rendendoli quanto più autonomi possibile nel giudizio e nel merito. In questo senso la logica suggerirebbe di dare la presidenza delle commissioni ai consiglieri di opposizione. A Palazzo san Giorgio invece sono considerate semplici strumenti di potere, nonché una possibilità per dare ai consiglieri una parvenza di compiti, peraltro strettamente connessi all’interesse politico della maggioranza e dei gruppi di appartenenza, e al grado di ubbidienza a chi gli sta sopra (Sindaco e assessore). Per cui, tutto questo andirivieni di meriti e demeriti espressi sulle commissioni finendo per ridurle di numero ma non cambiandone la natura e la missione (di supporto agli assessori e al sindaco), non è stato altro che un diversivo, un lenimento ai dolori di pancia di questo e di quel consigliere, un assestamento interno agli stessi gruppi consiliari, un appianamento degli umori, senza mai venir meno, però, al

precetto che i presidenti designati fossero strettamente funzionali al partito di maggioranza (Pd) e/o all’assessore di riferimento. Tanto, da annodare strettamente le commissioni al volere dei superiori, privandole di autonomia di giudizio, di proposta e di controllo. Insomma, non sono altro che una sorta di gettoniera (a getto continuo). Le hanno ridotte nel numero, ma assisteremo ad un sequenza impressionante di convocazioni, tali e tante,

fino ad arrivare agli importi massimi consentiti per consigliere. Sarebbe estremamente interessante avere sottomano i verbali delle commissioni, le ragioni dei rinvii per poi essere riconvocate, il numero e la qualità delle proposte elaboratore e fatte discutere dal consiglio e quali, semmai, di queste in controtendenza con gli indirizzi della maggioranza, degli assessori e del sindaco. Commissioni a comando. Quale spazio di autonomia può

avere mai una commissione il cui presidente appartiene allo stesso schieramento politico dell’Assessore? E’ il caso Pietro Montanaro (Udc) con Sabusco; Ferdinando Massarella con Pietro Maio; Giuseppe D’Elia e Carlo Landolfi col sindaco Battista, tutti del Pd. Presidenti a comando. Quale spazio di autonomia può mai esercitare il presidente di un commissione cui il sindaco in precedenza lo ha gratificato di una delega settoriale e funzionale? E’ il caso di Lello Bucci e di Stefano Ramundo del Pd. Altri presidenti a comando. Si distaccano dalla formula dell’appartenenza allo stesso schieramento politico Pasquale Colarusso (Ppi), Giovanni Di Giorgio (Molise di tutti) e Giovanna Viola (Pd). Commissioni di tale fatta e così composte sono un paravento, prive oggettivamente della capacità di sviluppare alcunché di autonomo, al di fuori di ciò che gli viene dettato e fatto discutere giusto per sottostare (formalmente) allo statuto e al regolamento comunali. Ridotte di numero, dicevamo, peggiorate nella missione. E abbondantemente ristorate.

Pubblicato il bando per l’ammissione ai Corsi di Laurea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Tra le diverse sedi anche Campobasso, riattivato il corso di laurea in Infermieristica Preside di Medicina Bellantone: “La nostra aspirazione, facendo tesoro delle parole di San Giovanni Paolo II, è di formare infermiere e infermieri che siano capaci di esprimere dal punto di vista umano e culturale il meglio della professione e che siano al tempo stesso capaci di mantenere fede ai valori dell’Istituzione”. E’ stato pubblicato, già da qualche settimana, il bando per l’ammissione ai corsi di laurea per le professioni sanitarie dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tra la diverse sedi di insegnamento c’è anche Campobasso, è infatti stato riattivato presso la Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” il corso di laurea in Infermieristica con 40 posti disponibili. La domanda di partecipazione alla selezione dovrà essere presentata entro il 26 agosto tramite il portale web www.roma.unicatt.it. La prova scritta si svolgerà il 7 settembre 2015 nei luoghi che verranno indicati. Possono partecipare al concorso i candidati che siano in possesso di un Diploma di scuola media superiore, rilasciato da Istituti italiani, o di un titolo conseguito all’estero e ritenuto valido per l’ammissione a corsi universitari attivati presso Atenei italiani. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.unicatt.it. Il corso di laurea in Infermieristica a Campobasso è attivo sin dal 1997 ed ha formato decine di professionisti alcuni dei quali oggi lavorano presso la Fondazione “Giovanni Paolo II”. Il percorso formativo si svolge all’interno del Centro e gli studenti partecipano attivamente anche all’attività clinica e di ricerca. Il primo Coordinatore del Corso di Laurea è stato il professor Rocco Bellantone oggi Preside della Facoltà di Medicina e

Chirurgia: “Da quest’anno si riattiva una grande opportunità formativa per i giovani molisani“, sottolinea il docente. “Si tratta di un percorso solido, ricco di contenuti e di esperienze pratiche, in un settore che offre ancora interessanti sbocchi professionali e che - già in passato - ha dimostrato la sua efficacia in termini di occupazione a breve tempo dalla Laurea” Lunga è la storia della formazione infermieristica all’interno dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, datata 1962 quando nasce a Roma la Scuola per Infermieri Armida Barelli, intitolata alla più stretta collaboratrice di Padre Agostino Gemelli, per volere del Fondatore dell’Ateneo “che aspirava a realizzare un servizio infermieristico qualificato nell’Ospedale annesso alla Facoltà di Medicina e chirurgia”. Nel 1989, in occasione del XXV anniversario della fondazione della Scuola per Infermieri dell’Università Cattolica,

San Giovanni Paolo II, si rivolgeva a docenti e studenti con queste parole: “Voi operando nel campo della sanità avvicinate la persona sofferente, la quale desta compassione, desta anche rispetto. In un certo senso desta timore, perché è contenuta in essa la grandezza di un mistero che trascende l’uomo”. “La nostra aspirazione, facendo tesoro delle parole di San Giovanni Paolo II, cui il centro di Campobasso è inscindibilmente legato – conclude il Preside di Medicina Bellantone , è quella di formare infermiere e infermieri che siano capaci non solo di esprimere dal punto di vista umano e culturale il meglio della professione, ma che siano al tempo stesso capaci di mantenere fede ai valori dell’Istituzione cui apparteniamo, che vedono la persona malata il centro esclusivo del nostro agire e delle nostre cure”.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

5 agosto 2015

senza alcun finanziamento pubblico

OPERAZIONE DIRTY MONEY, un arresto Gli uomini della Polizia di Isernia hanno fermato un imprenditore per usura ISERNIA. Grazie ad una brillante operazione di polizia giudiziaria condotta dalla Polizia di Stato della Questura di Isernia, finalizzata a reprimere il fenomeno dell’usura in questo capoluogo, è stata eseguita la misura cautelare personale degli arresti domiciliari a carico di: CIAMPITTIELLO Mario, nato in Civitanova del Sannio residente in Isernia, noto imprenditore locale, pregiudicato. Al Ciampittiello, indagato per i reati di cui agli artt. 81 e 644 c.p., sono contestati ben 5 distinti episodi di usura, le cui vittime sono imprenditori locali, con tassi di interesse che andavano dal 24% al 465%. L’attività della Squadra Mobile della Questura di Isernia nasceva da una denuncia sporta da una delle persone offese, la quale

riferiva di essersi rivolta al Ciampitiello per ottenere denaro in prestito, in quanto era noto che prestasse soldi a chi versava in stato di bisogno. Sulla base di queste prime dichiarazione, dopo una lunga e complessa attività di indagine, i poliziotti della Sezione Narcotici della Squadra Mobile Questura di Isernia iniziavano a rompere il muro di omertà e ad acquisire i primi elementi di riscontro a quanto denunciato. Infatti, nell’ambito del procedimento penale, il Signor Procuratore della Repubblica del Tribunale di Isernia, Dott. Paolo Albano, delegava, in tempi diversi, due perquisizioni a carico dell’indagato che permettevano di rinvenire nei locali nella sua disponibilità circa

190.000,00 euro in contanti ed un numero elevatissimo di cambiali, assegni, scritture private ed altri documenti contabili che attestavano rapporti di credito/debito tra il Ciampitiello ed altri imprenditori locali. Acquisita tale rilevante documentazione, fondamentali elementi di prova venivano raccolti sulla base delle sommarie informazioni testimoniali delle numerose persone offese che permettevano di accertare che l’indagato era solito prestare denaro in contante e pretendere, come corrispettivo, rilevanti interessi usurari pari, in alcuni casi, anche al 465%. Sulla base degli elementi raccolti dalla Squadra Mobile della Questura di Isernia, il Signor Procuratore della Repubblica, Dott. Paolo Albano, avanzava richiesta di misura

cautelare personale al Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Isernia. Questi emetteva ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari a carico di Ciampittiello Mario per usura aggravata dallo stato di bisogno della persona offesa, ricostruendo e contestandogli ben 5 distinti episodi. In sostanza al Ciampittiello si contesta, come rilevato dal G.I.P. del Tribunale Isernia, la circostanza “di essere privo di remore al cospetto delle Autorità posto che, nonostante conoscesse la pendenza di un procedimento penale a suo carico per usura, nonostante i suoi precedenti penali e di polizia, ha continuato nell’attività di erogazione di prestiti usurari, denotando una personalità negativa incline alla commissione dei reati”.

S. Maria del Molise, Progetto SPRAR Il Comune deve assumersi le proprie responsabilità!! La cooperativa che gestisce il progetto di accoglienza SPRAR del Comune di S.Maria del Molise, ha deciso di interrompere i servizi sinora erogati ai beneficiari ospiti nella frazione di S.Angelo in Grotte. I fondi ministeriali destinati all’accoglienza e alla gestione del progetto, giacciono inspiegabilmente bloccati nelle casse comunali da mesi, invece di essere dirottati all’utilizzo per cui sono stati destinati e precisamente: l’accoglienza per tre anni di 15 rifugiati nella frazione di S.Angelo in Grotte tramite la rete ministeriale del Sistema di Protezione di Richiedenti Asilo e Rifugiati. I rifugiati sono presenti nella nostra comunità di S.Angelo in Grotte dal 2014 - dicono gli operatori che lavorano al progetto - si sono integrati e avvicinati alla nostra cultura con grande umiltà e speranza! Seguono tutti i programmi che costantemente dal loro ingresso nel progetto, vengono studiati per loro. Dal momento dell’arrivo nella struttura di accoglienza - continuano gli operatori - concentriamo il nostro lavoro su più aspetti: accertamenti sanitari, corsi di apprendimento della lingua italiana, accompagnamento all’utilizzo e ai servizi offerti dal territorio, storia della nostra cultura e nozioni di educazione civica. È un progetto individuale pensato con l’obiettivo di rendere autonomi i beneficiari con l’avvio anche di tirocini for-

mativi e corsi di avviamento al lavoro. Appena ottengono i documenti dalle commissioni ministeriali e sono in grado di essere autonomi, i beneficiari vengono dimessi dal progetto capaci di proseguire la loro vita autonomamente in Italia o come nella maggior parte dei casi accade, all’estero nel Nord Europa. “Ecco allora!! Tutti i bei risultati raggiunti finora da questo progetto SPRAR a S.Maria del Molise stanno per divenire vani!” - afferma un’operatrice. Questo splendido lavoro di abnegazione al sociale di tutti gli operatori del territorio impiegati nel progetto, nonostante abbia ricevuto anche i complimenti degli osservatori del Ministero che monitorano costantemente l’andamento del progetto dal suo inizio nel 2014, da questo mese potrebbe vederne la fine. La cooperativa che gestisce il progetto ha dichiarato di essere allo stremo e di non essere più in grado di sostenere gli anticipi degli stipendi e di tutti i costi del progetto. “Inutili, inascoltate e senza alcun esito finora sono state le comunicazioni inviate al Comune. Come si può gestire un progetto in questo modo?” - e’ lo sfogo di uno dei responsabili. Se com’è vero ci sono indagini in corso da parte della Magistratura riguardanti la

vecchia amministrazione, queste afferiscono al 2014 e non al 2015. Non capiamo il motivo di tale blocco dei fondi ministeriali già erogati e trattenuti nelle casse comunali ingiustificatamente, visto che la convenzione firmata tra Comune e Cooperativa prevede il trasferimento delle somme entro 30gg dall’accredito da parte del Ministero. Inutile dire che tale notizia, in questo periodo di crisi totale del nostro territorio e’ suonata come un fulmine a ciel sereno, essendo paradossale la motivazione che mai come in questo caso, visti gli ottimi risultati finora ottenuti da questo piccolo progetto, ha dell’incredibile! I rifugiati e gli operatori della cooperativa presenti pacificamente alla manifestazione innanzi al Comune affermano - “Non riusciamo a capire come mai ora si voglia portare al collasso burocratico questa realtà! Da questa settimana non saranno più erogati i servizi finora anticipati e garantiti dalla cooperativa. Come si farà? Non si chiede la luna, ma solo ciò che il progetto ministeriale prevede e per cui noi operatori stiamo rispettosamente e dignitosamente lavorando, indirizzando a chi di competenza, un grido di sensibilizzazione e di bisogno urgente alla risoluzione di questo problema.

“Tasi, l’opposizione stia zitta” Il sindaco di Isernia, Brasiello, replica alle dichiarazioni del centrodestra ISERNIA. In riferimento alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal consigliere Domenico Chiacchieri, e riguardanti la riduzione della TASI sulla prima abitazione di recente deliberata dal consiglio comunale di Isernia, il sindaco Luigi Brasiello ha voluto fare alcune precisazioni.

«Innanzitutto – ha detto Brasiello – devo evidenziare che tutti i consiglieri comunali di centro-destra presenti in aula hanno votato contro la riduzione della TASI proposta e approvata dalla mia maggioranza. Quindi, hanno votato contro un provvedimento che indiscutibilmente va a favore dei

cittadini; ed è un fatto che reputo molto grave». Il sindaco ha poi aggiunto: «La riduzione dello 0,3 per mille della TASI (abitazione principale e sue pertinenze) è solo il primo passo verso un più consistente ridimensionamento della pressione fiscale. Quest’ultima va intesa in

modo più generale rispetto alla sola TASI, includendo la TARI, che siamo riusciti a non aumentare, e i ruoli per il pagamento dell’acqua, che sono fra i più bassi d’Italia». Infine, Brasiello ha ribadito l’impegno ad attuare mirate azioni di lotta all’evasione. «Come ho avuto modo di

affermare recente-mente già altre volte, – ha concluso – la riduzione della pressione fiscale è uno dei prossimi obiettivi della mia amministrazione, da raggiungere anche sulla base di decisi interventi di lotta all’evasione. A tal fine, ho già attivato le competenti strutture».

I lavori ENEL sul Volturno nel rispetto del territorio Per il progetto ottenute otto autorizzazioni dagli enti preposti Isernia. Enel ha avviato il piano di interventi per la manutenzione della galleria della centrale Volturno I Salto, nel comune di Rocchetta al Volturno (IS). Si tratta di lavori urgenti e indifferibili da effettuare sulla galleria che convoglia le acque dalla sorgente del fiume alla centrale, per i quali verranno adottate soluzioni tecniche ampiamente studiate e condivise, tra cui l’installazione di canali temporanei in un tratto dell’alveo del fiume, attualmente in corso. Per Enel è sempre prioritario il massimo rispetto dell’ambiente, dei territori e delle loro risorse paesaggistiche, artistiche e culturali e l’installazione di tali canalizzazioni è volto proprio a tutelare un’area di grande rilievo. Per tutelare le aree degli scavi del complesso monastico medioevale di San Vincenzo al Volturno dall’aumento della portata del fiume, per tutta la durata dei lavori sulla galleria le acque verranno infatti incanalate attraverso due canali prefabbricati che si sviluppano per la lunghezza strettamente necessaria a salvaguardare gli scavi - circa 180 metri - e che impediranno fuoriuscite dall’alveo. E’ come se venisse creato un argine più alto, solamente nell’area prospiciente agli scavi,

che sarà presente per un periodo limitato di tempo: si tratta di infrastrutture temporanee, che verranno rimosse dopo che saranno conclusi gli interventi sull’impianto. E’ opportuno evidenziare che, in condizioni normali di esercizio, la presenza della Centrale ha un effetto di mitigazione delle acque, ma durante i lavori questo verrà meno perché l‘impianto sarà fermo e quindi tutta la portata della sorgente del Volturno raggiungerà direttamente l’alveo del fiume. Tutti gli accorgimenti adottati e le modalità esecutive del posizionamento dei canali prefabbricati all’interno dell’alveo sono stati concordati con le Soprintendenze competenti e sono stati preceduti da indagini conoscitive per verificarne la compatibilità e la fattibilità rispetto alle preesistenze. Anche la fase esecutiva sarà accompagnata dalla costante vigilanza della Soprintendenza Archeologia. L’intervento, in base alle valutazioni fatte da parte di tutti i soggetti competenti al rilascio delle autorizzazioni debitamente ottenute (Regione, Provincia, Comune, Soprintendenza archeologica e paesaggistica), si è dimostrato il più idoneo per tutelare gli scavi e ridurre ogni

possibile impatto ambientale e paesaggistico, mentre altre soluzioni vagliate, come l’utilizzo dei canali scolmatori presenti sul luogo, si sono rivelate non praticabili. La posa dei canali viene effettuata sul fondo dell’alveo senza l’apporto di materiali estranei, sotto la supervisione di un archeologo e rispettando tutte le prescrizioni. Enel ha ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie per il progetto, otto in totale. La pianificazione e la progettazione dei lavori sono state stata condivise con gli enti preposti alla tutela dell’ambiente, compresa la calendarizzazione, evitando in particolare di effettuare interventi nel periodo riproduttivo della lontra e dei chirotteri. Conclusa l’attività di installazione dei canali, verranno avviati i lavori sulla galleria, che Enel prevede di effettuare in tre mesi circa. La centrale idroelettrica Enel di Volturno 1° Salto, entrata in esercizio nel 1917, è situata lungo l’asta fluviale dei fiumi Rio Torto – Volturno; ha una potenza installata di circa 23 megaWatt e produce ogni anno energia verde per il fabbisogno di circa 28.000 famiglie.


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Termoli

5 agosto 2015

“Il mare va salvaguardato” Il direttore generale del ministero della pesca a Termoli per San Basso TERMOLI. Giorni di festa a Termoli e a prendere parte alle celebrazioni in onore del Santo Patrono Basso quest’anno è anche il Direttore generale della pesca marittima e acquacoltura Riccardo Rigillo che intrattenutosi con la stampa ha trattato il tema del fermo pesca e delle trivellazioni in adriatico: “Il fermo quest’anno ripete grosso modo lo schema solito perché i piani di gestione sono quelli di quest’anno, ma ha cercato di venire incontro alle esigenze locali spostando di una settimana in avanti il periodo di fermo che va comunque fatto perché, anche biologicamente e non solo economicamente, ha una valenza

reale. Il cambio secondo le specie di riproduzione di cui si parla è una cosa da vedere con i piani di studio che dovranno avere un valido supporto biologico e in quel caso qualunque soluzione è bene accetta”. “Sulla questione trivelle – aggiunge – abbiamo molta attenzione per tutelare il ceto peschereccio. Chiaramente noi diamo la nostra pic-

cola parte nel processo di autorizzazione delle trivelle e per quello che ci riguarda abbiamo già segnalato al Ministero competente tutte le zone di tutela biologica che quindi interessano la riproduzione giovanile e siamo molto attenti a che queste aree vengano tutelate”. Al centro del dibattito anche il ruolo di Governo e dell’Europa: “Io credo che – continua Riccardo Rigillo – per quello che riguarda la nostra competenza, una volta che tuteliamo i giovanili, le aree di riproduzione, le zone di tutela e quindi l’interesse del ceto peschereccio io credo che la nostra parte l’abbiamo fatta. Il ruolo dell’Europa è anch’esso a

tutto tondo: adesso dobbiamo mettere in pratica una riforma che ci ha dato una nuova politica comune della pesca e richiede un cambio di mentalità da parte di tutti, dell’amministrazione, degli operatori, dei pescatori, delle Capitanerie che fanno un ottimo lavoro e garantiscono il controllo in mare. La programmazione è completa, va fatta in modo intelligente accompagnando anche il ceto peschereccio nella realizzazione della riforma”. Rigillo ha preso parte ad un incontro riservato tra lui, una delegazione dell’amministrazione comunale, una rappresentanza della Regione e l’onorevole Laura Venittelli.

Competition Puglia in danza: il trionfo delle termolesi TERMOLI. Si è svolta nella città di Bari, la Competition Puglia in Danza, concorso internazionale di danza, che ha visto la partecipazione di oltre 50 scuole di danza, e il Centro Danza ” Amici della Musica ” di Termoli con un gruppo di bambini di circa 8 anni si è aggiudicato meravigliosamente un Terzo Posto nella categoria Gruppo Moderno Children. Davanti ad una giuria, formata da noti artisti del mondo dello spettacolo, quali Alessandro Papa, Kristina Grigorova, Milena Zullo, Veronica Peparini, Amilcar e Steve Lachance, i piccoli che si sono esibiti in un brano di danza moderna dal titolo “Meneando la Cintura”,

hanno entusiasmato il pubblico di esperti per la loro ottima preparazione e spontaneità, riportando cosi a casa un eccellente risultato, nonostante sia stata la loro prima esperienza. Oltre ad aver meritato il Terzo Posto, su tante scuole, a questi piccoli talenti è stata consegnata anche una borsa di studio per poter continuare a studiare in modo professionale con artisti del settore. Grande entusiasmo da parte della direttrice del Centro Danza ” Amici della Musica”, Antonella De Blasiis, che si augura possa essere l’inizio di un cammino ricco di successi per questi e per tutti gli allievi della sua scuola.

NOTTE NEL BORGO ANTICO IL 6 E 7 AGOSTO UNO DEGLI EVENTI PIÙ RILEVANTI DELLA TRADIZIONE ESTIVA MONTENERESE MONTENERO DI BISACCIA. Sarà inaugurata giovedì 6 e proseguirà fino alla tarda notte di venerdì 7 agosto, una delle iniziative più popolari della tradizione estiva montenerese: la Notte nel Borgo Antico. L’evento, organizzato dalla Pro Loco Frentana e patrocinato dal Comune di Montenero di Bisaccia, prevede canti, balli e spettacoli di ogni genere, che faranno da cornice allo scenario incastonato nei vicoli del borgo antico, dove i visitatori potranno scoprire numerose botteghe artigianali e stand gastronomici. “Una delle principali attrazioni dell’edizione di quest’anno - fanno sapere dalla Pro Loco - sarà la rievocazione itinerante degli antichi tratturi e della civiltà della transumanza. Montenero di Bisaccia, infatti, custodisce antiche radici

pastorali anche per via dell’attraversamento nel suo territorio di due tratturi: L’Aquila - Foggia e il Santa

Maria di Centurelle - Montesecco; tutto ciò conferisce alla nostra comunità una rilevante appartenenza

alla civiltà della transumanza. Il prossimo 6 agosto, a partire dalle ore 21,30, la Pro Loco Frentana pro-

pone una suggestiva e coreografica sfilata di pastori transumanti, con prodotti della pastorizia, canti e balli popolari e campagnoli, con momenti di recitazione ricchi di pathos e note storiche locali; si tratta, nello specifico, di un dialogo tra pastori che si accingono a preparare la partenza, cioè la discesa della greggi dalla montagna al Tavoliere delle Puglie. L’invito è quindi quello di rivivere a Montenero l’atmosfera di serenità e pacatezza tipica della civiltà della transumanza, in compagnia della gente che ha costruito nel tempo quei valori di condivisione, aggregazione, accoglienza e religiosità, che ancora oggi sono alla base del nostro vivere quotidiano. Vi aspettiamo quindi per immergerci con voi nel mare della ricca storia locale”.


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Termoli

5 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

I falò di San Basso Tantissimi sulla spiaggia per i fuochi a mare in onore del Santo patrono TERMOLI. È una delle tradizioni storiche di Termoli, alla quale i ragazzi non riescono proprio a rinunciare. C’è chi ha dormito già la scorsa nelle zona che va dal lido “Buena Vista” a tutto il lungomare di Rio Vivo per ‘presidiare’ l’area ed evitare, quindi, che qualche altro gruppetto potesse ‘invadere’ quello che, per una notte, diventerà uno spazio a dir poco “esclusivo”. Già questa mattina erano in tanti (principalmente ragazzi visto che il gentil sesso ancora non arrivava in spiaggia) a preparare l’area per i falò di San Basso. Problemi di spazio e ‘convivenza’ per le comitive che hanno perso la zona storicamente dedicata ai falò, quest’anno occupati dalle giostre fatte installare dall’amministrazione comunale. La certezza, però, è che alla fine tutto andrà alla grande e il divertimento sarà assicurato. Perché se c’è una consapevolezza è che “al falò non si rinuncia perché è

una tradizione che avviene ogni anno per noi ragazzi è un modo per stare tutti insieme, per divertirci, e creare nuovi spunti. Cercheremo di trovare la nostra area di riferimento in cui piantare le nostre piante e creare il nostro spazio”. Fondamentali saranno i ‘turni’ (di solito affidati

ai maschietti) per evitare spiacevoli intromissioni “in modo da fare si che il falò vada tutto liscio”. E per quello che riguarda il cibo “di solito si mangia a casa e poi porteremo stuzzichini e cose da bere per mantenere tutta la serata”. “Oggi abbiamo organizzato una gri-

gliata con tutti gli amici e un barbecue sulla spiaggia con chitarra e gente attorno saremo circa 25-30 persone – raccontano altri ragazzi – Pochi ma buoni rispetto ad altre comitive sulla sessantina di persone. Insomma non è il massimo rispetto agli altri anni ma questa mattina siamo riusciti a trovare posto rispetto ad altri che non ci sono riusciti”. Le comitive più numerose, invece, hanno già realizzato il falò con la legna da ardere. “Saremo circa 7080 persone, stanno arrivando altri amici con altra legna, e quindi cercheremo di recintare un po’ meglio per fare una cosa ottimale e metteremo il falò per riscaldare e per la luce aspettando l’alba la chitarra non mancherà”. Anche in questo caso una tradizione irrinunciabile. “Il falò è importante perché è una tradizione che unisce tutti e che sta diventando un’usanza termolese è bello una volta l’anno stare tutti insieme in un

clima di serenità e aspettare l’alba vedere i fuochi e fare il bagno a mare a mezzanotte. E’ una esperienza”. “No non si rinuncia al falò anche se quest’anno lo spazio è stato molto ridotto a causa della cementificazione davanti al circolo della vela – hanno affermato altri ragazzi – però ci siamo attrezzati ugualmente e sicuramente uscirà una bella cosa anche quest’anno”. I gruppi più organizzati hanno deciso di stazionare sulla spiaggia già da ieri pomeriggio. “I nostri amici già da ieri pomeriggio hanno iniziato ad attrezzare la zona noi siamo arrivati stamattina ci diamo il cambio ogni due ore in modo da fare partecipare tutti visto che siamo in parecchi siamo ben 80 quindi siamo parecchi”. Per una notte dedicata al divertimento. “Stanotte faremo balli, un po’ di sano alcool un po’ di sano divertimento che non fa mai male a nessuno. Il divertimento giusto diciamo così”.

L’intervento

Tributi locali, a Campomarino l’amministrazione ha limitato tutto Alla luce delle affermazioni, presentate dal Consigliere di minoranza, Antonio Saburro, l’Amministrazione Comunale di Campomarino vuole fare un po’ di chiarezza sui contenuti dell’ultimo consiglio comunale e su quanto contestato mediante i giornali telematici, facendo alcuni appunti alla presunta “ricetta” per ridurre la tassazione. Tra le dichiarazioni del Saburro la prima cosa che balza agli occhi è che una delle sue principali preoccupazioni sia rivolta a quegli agricoltori che non hanno versato l’ IMU 2014, per necessità; che dire, invece, di tutti quegli agricoltori che l’hanno versata nonostante le difficoltà? Il consigliere Sa-

burro, non sa che il taglio o una riduzione di tale imposta presupporrebbe l’innalzamento di altri tributi e sarebbe solo una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini di Campomarino? A quanto pare il consigliere Saburro che vuole fare dell’IMU agricola un suo cavallo di battaglia, non ricorda che il Sindaco e tutta l’Amministrazione Comunale su tale questione si sono molto adoperati e ciò è testimoniato dal fatto che sono stati presentati 2 ricorsi, unitamente ad altri comuni, per chiedere, con forza, la revoca totale di tali provvedimenti. Per quanto riguarda l’affidamento della riscossione a ditte esterne, per il consigliere Saburro, non bi-

Carabinieri, la nuova caserma Sarà consegnata dal Provveditorato il 10 agosto in via Brasile TERMOLI. L’annunciato risiko delle caserme cittadine vivrà a breve un nuovo passaggio. Il prossimo 10 agosto, come comunicato dal Provveditorato interregionale alle opere pubbliche, sarà consegnata all’Arma dei Carabinieri la nuova caserma di via Brasile. Il trasferimento dei militari avrà luogo in autunno e libererà l’attuale presidio destinato alla Guardia di Fi-

nanza. Si conclude una vicenda amministrativa che da troppo tempo era rimasta in sospeso, per questioni di varianti d’opera e di finitura dell’edificio militare, al centro di uno scambio di corrispondenza tra Agenzia del Demanio e lo stesso Provveditorato delle Opere pubbliche. Infatti, a differenza dell’attuale comando, la struttura sarà di proprietà del Ministero della Difesa.

sogna effettuare il controllo sull’evasione? E’ lecito fare disparità tra chi versa e chi non versa favorendo questi ultimi? E’ noto che tali ditte percepiscono il compenso soltanto in percentuale alla riscossione effettuata pertanto se non riscuotono nulla, tale compenso è pari a zero. Negli ultimi anni le maggiori entrate, non sono dipese dalla volontà dei Comuni, ma dall’introduzione di maggiori imposte da parte dello Stato; basti pensare che soltanto nel 2015 più di 3.000.000 di euro di imposte locali di Campomarino andranno ad impinguare le casse statali a prescindere dall’effettivo incasso da parte del Comune.

Maggiore controllo sugli appalti pubblici? Come già ribadito in Consiglio Comunale, e come tutti dovrebbero sapere, non si può incidere sulle gare pubbliche né, tantomeno “controllare” le stesse in termini di ribasso dell’offerta. Per quanto riguarda, poi, gli incarichi esterni, si ricorda che essi vengono dati soprattutto per far fronte a progettazioni finanziate dalla Regione o altri enti, pertanto non hanno nessuna incidenza sulla spesa corrente del bilancio comunale; per quel che concerne, invece, le spese legali, poiché il Comune di Campomarino sta affrontando questioni di notevole complessità, al fine di controllare la spesa ed evitare spiacevoli sor-

prese, come accaduto in passato, determina già in fase di affidamento dell’incarico l’importo da corrispondere al professionista cercando di contrattarlo il più vicino possibile ai minimi legali. Il consigliere Saburro conosce bene quali siano le problematiche che l’ufficio tecnico si trova ad affrontare quotidianamente, legate alle questioni di settori delicati come il demanio, l’urbanistica, l’ambiente e la gestione dei rifiuti, anche pericolosi; a fronte di ciò, sebbene le risorse umane esistenti siano appena sufficienti a garantire l’efficienza del servizio, la spesa relativa al personale è stata ridotta. Nonostante tutte le difficoltà



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Opinioni di Pasquale Di Lena Con la seconda tappa di Girolio d’Italia nel Molise, tre giorni ricchi di tante iniziative in tre piccole ma deliziose Città dell’Olio di Sant’Elia a Pianisi, Macchia Valfortore, Colletorto, che guardano il Fortore e l’esteso lago di Occhito, il secondo in Europa tra i laghi artificiali. Tre giorni intensi di riflessioni su uno dei comparti più importanti della nostra agricoltura che, con i caratteri dei suoi paesaggi unici, firma i nostri territori più belli, sia nelle limitate pianure o dolci colline della fascia litoranea delle regioni meridionali che in quelle, altrettanto dolci, delle regioni del centro e del nord Italia dove gli olivi hanno il respiro di un lago o di un mare. Un Girolio che ha confermato le premesse della prima tappa di Matera, in Basilicata, e che, risalendo lo stivale fino a metà dicembre, si affermerà come la più grande iniziativa promozionale dei territori olivetati e dei 400 possibili oli monovarietali offerti da quello straordinario patrimonio, unico al mondo, di biodiversità. L’iniziativa più importante delle tante messe in piedi dall’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio, guidata dall’inossidabile presidente Enrico Lupi, che, sabato a Macchia Valfortore, con il direttore Antonio Balenzano e i cinque vicepresidenti, ha concordato, nel corso di un incontro con il Presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura e l’Assessore Vittorino Facciolla, la stipulazione di un protocollo d’intesa tra la Regione e le città dell’olio, l’associazione che è nata, ventuno anni fa, proprio qui nel Molise, a Larino. Tre giorni intensi di riflessioni sul comparto olivicolo molisano e nazionale, con gli interventi d’illustri docenti dell’Università del Molise, che hanno aperto la discussione sulle malattie dell’olivo (Filippo De Curtis), Biodiversità e paesaggio olivicolo (Sebastiano Delfine e Antonio De Cristofaro), Gli “impegni” di Milano e i nuovi sentieri per la valorizzazione dell’olio extravergine (Angelo Belliggiano). A parlare

di Claudio de Luca “Posso rendere felici tutti gli amici. Basterà che possa legiferare e questa o quell’altra categoria, la tale o la tal’altra comunità, potranno fare passi da gigante. Votatemi. Potrete trascorrere anni degni d’essere vissuti. Ma fate bene attenzione: so pure gettarvi nella disperazione più nera ove non sovveniste ai miei desideri elettorali”. Se solo potesse farlo apertamente, c’è da credere che un politico molisano esternerebbe proprio così. Per il momento, glielo inibisce la decenza e la paura dei sentimenti di rivalsa avvertibili anche tra le fila degli “aficionados”. Che così la vedano i “potenti” nostrani è “comprensibile”; ma meno giustificabile è che ci credano gli stessi elettori. Se vi capita di parlare con qualcuno che conti, valutate il suo ed il vostro atteggiamento. Dall’alto della supponenza sembra ricordarci:”Sta’ attento perché non c’è foglia che possa muoversi se io non voglio”. E’ così che questa genìa di politicanti (con le dèbite eccezioni) si guadagna da vivere rivolgendosi al cittadino con la sicumèra dei prepotenti. Muovendosi tra le pieghe delle regole, e grazie alla collaborazione di burocrati che hanno abdicato dalla propria funzione notaril, possono erogarti un finanziamento, un contributo a fondo perduto, ma-

5 agosto 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Girolio e la qualità molisana

della politica olivicola con i sindaci delle città dell’olio del Molise, ci hanno pensato i due vicepresidenti dell’associazione nazionale, Antonio Sorbo di Venafro e Benedetto Miscioscia di Andria, e i rappresentanti delle organizzazioni professionali, cooperative e delle Op (organizzazioni dei produttori), l’On. Laura Vennittelli, membro della Commissione agricoltura della Camera, responsabile della pesca, che ha raccontato dei risultati della sua commissione e del Parlamento per l’olivicoltura, non ultimo l’approvazione dopo decenni di attesa del Piano Olivicolo e la dotazione di 32 milioni di euro per rilanciare, con gli interventi delle regioni, il comparto e renderlo competitivo sul mercato globale. L’Assessore regionale all’agricoltura e all’ambiente, Vittorino Facciolla, si è soffermato sui programmi co-

munitari recepiti dalla Regioni e le risorse a disposizione con l’approvazione del Psr. Particolarmente interessante l’intervento, tutto politico, del consigliere nazionale di Pax Christi, Antonio De Lellis, con spunti e riflessioni sulla Enciclica di Papa Francesco “Laudato Sii”, che hanno completato il quadro di una situazione, ben più grande del comparto olivicolo, riferita al cibo, alla natura, al pianeta che sta morendo per colpa dell’avidità di un sistema fallito da un po’ di tempo. La Carta di Milano, che Girolio d’Italia porta in mezzo alla gente, quale eredità di Expo 2015, partita con un impegno ambizioso, quello di “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, è un valido documento che riporta alla realtà di un mondo che perde ogni giorno suolo e, con esso, il cibo, la prima vera energia per la vita. Energia

vitale di cui c’è sempre più bisogno per assicurare la sicurezza alimentare ai 7 miliardi e più di uomini e donne, bambini che popolano il pianeta e ciò è possibile se si afferma la sovranità alimentare che la Carta di Milano in gran parte riporta. Anche di olio, soprattutto di qualità, il mondo ha sempre più bisogno al pari del nostro Paese che importa oltre sette milioni di quintali, in una fase in cui l’olio ha già iniziato ad affrontare il giro di boa che porta a nuove prospettive, non ultima quella di un consumatore sempre più attore che ha bisogno di un comparto, quello olivicolo, ben attrezzato a dare le risposte che, nel caso del nostro Paese, sono tutte nella qualità e nella biodiversità. Due i testimonial: Leonardo Colavita, molisano di Sant’Elia a Pianisi, già presidente dell’Assitol e ora vicepresidente della Federalimentari, protagonista, insieme con fratello Enrico e gli altri membri della famiglia, di Colavita SpA, la più grande azienda olearia tutta italiana che, partita da Sant’Elia oggi è la più conosciuta in America e su altri 70 e più mercati del mondo; Antonio Mastrantonio di Colletorto, giornalista conosciuto e stimato, che per anni ha curato la pagina agricoltura del grande quotidiano economico, il Sole24Ore, prima di dirigere il settimanale Agrisole. Bella e indicativa la manifestazione di apertura, a Macchia Valfortore, del Museo civico di Storia naturale, ricco di esemplari che popolano un territorio di straordinario interesse naturalistico. Un punto di partenza, come rilevava un esperto venuto da Firenze, e non di arrivo del visitatore come nel caso di un Museo d’Arte, che può aiutare a far conoscere una realtà ancora incontaminata. Con Girolio d’Italia 2015 nel Molise il dibattito si è fatto più serrato e il domani dell’olivicoltura italiana sarà più a portata di mano se si ha voglia di programmare e progettare il futuro di questo fondamentale comparto della nostra agricoltura.

Votatemi perchè devo poter campare gari affidarti una consulenza oppure diminuire l’importo di un tributo, sovvenzionare la cultura “amica” e sabotare quella di chi sia “cliente” di un avversario. Per di più, possono far lievitare le tariffe dei trasporti pubblici ed addizionare il costo della benzina. Si trovano nella condizione di riconoscere (o meno) ai cittadini il diritto alla salute, e quindi quello di vivere meglio, oppure di negarglielo nascondendosi dietro il Governo nazionale, applicando questo moralismo (da sagrista post-democristiano e da opportunista ex-comunista) con grande “nonchalance”. Un Signore della Politica, se ti prende in simpatia, può addirittura far crescere nella piccola area verde posta sotto casa tua, alberi di zecchini d’oro come fece Carlo Collodi nel libro di Pinocchio. Un politico, dotato com’è di superpoteri, può fare: 1) dei suoi “clientes”, tante persone realizzate; 2) dei lavoratori in genere, dei soggetti assicurati contro ogni sventura dell’economia; 3) di un padre di famiglia, un uomo sereno. Infine, può rendere felice uno studente e far apparire il futuro più roseo ad un imprenditore. Un sacerdote in vena di predicozzi direbbe ch’egli è “il Dio che atterra e suscita, che af-

fanna e che consola”. Insomma colui che Tu hai votato può tutto, persino innalzarci ad un livello di poco più inferiore al suo, premiandoci come Calìgola fece col suo cavallo. Tutto ciò posto, resta da capire perchè gli elettori continuino a prenderli sul serio ed a votarli, quando è evidente che i politici – almeno durante la campagna elettorale – non hanno affatto i superpoteri di cui si vantano (perché saremo noi a conferirglieli, accedendo in cabina). Dopo, coi loro interventi, con le loro “regolamentazioni”, con i congressi di partito, con le loro incompetenze e

le loro fabbriche dei programmi provvederanno solo a rallentare ciò che un tempo – con brutta espressione e con esagerato ottimismo – veniva chiamata “la marcia del progresso”. Ascoltare i politici che si lodano e che s’imbrodano, nelle tivvì locali e nelle interviste ai giornali, nei manifesti murali ed ovunque appaiano un taccuino o un microfono, è un’esperienza sempre più surreale. Fanno peggio che mentire. Sono pomposi, e cantano come i galli, beccandosi l’uno con l’altro (fatte le dèbite eccezioni). Questi Signori usano i punti esclamativi, mai quelli interrogativi. Perciò, diffidate. Non può essere brava una persona non abituata a porsi domande. Scrivono con le maiuscole; non si accontentano di temere la crisi, di chiedere giustizia, d’essere preoccupati per il futuro dei giovani. “Vogliono” la Giustizia, “temono” la Crisi, sono preoccupati, ma solo a parole, per il futuro dei figli nostri. Mai di quelli partoriti grazie ai colpi dei loro magnanimi lombi perché il sangue del proprio sangue l’hanno spedito da tempo a studiare all’estero. In Molise ritornano solo per mangiare le “brioches” della Regina Maria Luisa, perché loro possono tranquillamente astenersi dal pane.


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