84 ragazzi della protezione civile li manda a casa

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 76 - mercoledì 1 aprile 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rotostampa molise sede legale: sessano del molise (zona industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Salvatore Colagiovanni

L’Oscar del giorno lo assegniamo a Salvatore Colagiovanni. L’assessore comunale è stato tra i primi a prendere posizione contraria alla realizzazione di una centrale biomasse a Mascione a Campobasso. Una posizione forte, poi, alla luce della sua presenza in Giunta che, però, non gli ha impedito di manifestare il proprio dissenso rispetto all’impianto, seppure di piccola taglia, da realizzarsi a Campobasso. Mentre tutti preferiscono il silenzio, almeno l’assessore parla.

Il Tapiro del giorno a Bibiana Chierchia

84 ragazzi della Protezione Civile li manda a casa

Agli amici degli amici elargisce denari. Ersilia Occhionero 10.574,57 Giovanni Musacchio 10.574,57

Premiati per il grande lavoro svolto

Il Tapiro del giorno lo diamo a Bibiana Chierchia. E’ il suo assessorato quello deputato all’istruzione della pratica per la costruzione della centrale a biomasse. Come mai, ci si interroga, da più di sei mesi la pratica giaceva nel cassetto ed è comparsa all’improvviso? L’assessore all’Urbanistica, mentre si appresta a dare via libera ai writers in una città degradata, per la realizzazione di pseudo opere d’arte, dimentica troppo spesso di volere fare di Campobasso una città europea. Ad oggi, sconsolatamente, registriamo una città da terzo mondo.

Il Molise e la Grande Guerra in edicola e libreria


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Tutto quello che gli altri non dicono

1 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

La punzecchiatura In assenza del presidente e degli assessori Nagni e Facciolla la maggioranza consiliare regionale s’è data alle lepidezze e l’opposizione ha potuto continuare nella sua totale inincidenza politica e amministrativa, spettatrice ignava e incoerente del ruolo istituzionale. Il Consiglio del 31 marzo ha dato la dimensione dell’entità demagogica che lo permea e quanto la maggioranza sia condizionata ad esprimersi e ad affrontare argomenti di rilievo non avendo un punto di riferimento su cui far leva. Da soli, i consiglieri di maggio-

31 marzo 2015: il Consiglio regionale s’è preso una giornata di vacanza ranza (quelli di minoranza fanno tappezzeria), sono come i bambini che giocano a mosca cieca. Non c’è da meravigliarsi che si sia discusso degli alberi monumentali e come conservarli e valorizzarli, della difesa d’ufficio dei segretari comunali e provinciali, dell’ampliamento dei posti nella Polizia di Stato al fine di assumere gli allievi che hanno superato il concorso nell’anno 2014, e del trasferimento in favore del Comune di Riccia di un

appezzamento di terreno di proprietà regionale a titolo gratuito. Il consigliere Di Pietro che avrebbe dovuto .relazionare su la Riforma dei consorzi per lo sviluppo produttivo del Molise e del Riordino delle funzioni in materia di aree produttive, preso dal panico per l’assenza del suo mentore e nume tutelare Frattura, ne ha chiesto il rinvio accordato all’unanimità. Rinvio, l’ennesimo anche per il Piano casa che la generalità delle amministrazioni locali e dei

professionisti progettisti ritiene essere un toccasana per la ripresa economica. Mancava Nagni, e nessuno avrebbe saputo dare spiegazioni se richieste. Sicché, la proposta di legge d’iniziativa popolare sul dimezzamento degli emolumenti ai consiglieri continua a restare inevasa, sopravanzata dalle questioni sopra dette cui evitiamo per decenza ogni ulteriore commento. La volontà popolare è niente di fronte all’arroganza del potere.

Renzi e il Pd vogliono smantellare le conquiste della Scuola democratica e imporre gli idoli del neoliberismo: competizione ed efficientismo

Netta l’opposizione degli insegnanti

aAl sottosegretario Faraone i professori glielo hanno detto in buona lingua, con garbo e molta incisività che la loro idea di Scuola è in antitesi con quella della Scuola azienda che il governo propone Venuto per suonare è stato sonoramente suonato. Non porterà con sé un buon ricordo il sottosegretario Faraone, emissario di Renzi nella magnificazione del documento del Governo definito “La buona scuola”, dell’incontro a Campobasso con il mondo scolastico in tutte le sue articolazioni tecniche e professionali. Glielo hanno detto in buona lingua, con garbo e molta incisività i professori che la loro idea di Scuola è in antitesi con quella della Scuola azienda che il governo propone. Una Scuola sempre meno finanziata dallo Stato e sempre più dipendete dai finanziamenti dei privati che non hanno alcun altro interesse se non il profitto. La difesa professorale è stata strenua soprattutto sul punto che vuole la Scuola formatrice di persone capaci di pensare con la propria testa e che abbiano il coraggio di usarla sia nel lavoro che nella politica. L’obiettivo non può essere inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze ma piuttosto quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali presenti e futuri. Un documento questo letto al sottose-

di Laura Venittelli La segreteria regionale del Pd Molise si conferma la meno idonea a rivendicare l’unità del Partito democratico, poiché lo scadimento etico in cui incorre con una frequenza piuttosto imbarazzante è indifendibile. La nostra regione è schiacciata da problemi seri e gravi, quali l’occupazione, il riordino della sanità e il dissesto idro-geologico,

gretario che per densità d’argomentazione e chiarezza di dimostrazione gli imporrà di riferirlo “al capo” perché quantomeno prenda appunti dal fronte della insoddisfazione di un disegno di legge che viene ritenuto deludente e insoddisfacente. In cui si ignorano la complessità e lo spessore problematico di ogni intervento didattico efficace fondato su una professionalità che affronti simultaneamente le dimensioni relazionale, disciplinare, collegiale, sperimentale, organizzativa e progettuale, da coniugare con le specificità dei contesti. Manca un’idea di Scuola articolata e organica che rappresenti la stella polare per le politiche didattiche. La Scuola che viene prospettata è

schiacciata sul presente, nelle sue forme dominanti della produzione economica e della tecnologia, dove il presente è punto di arrivo definitivo e la conoscenza sembra orientata alla sua conferma e al suo mantenimento. In definitiva manca un’idea di cultura e di apprendimento che deve calarsi nella quotidianità del fare scuola e da cui tutto deve discendere. Sarebbe ovviamente errato non porsi la questione del nesso scuola/economia. Esso va posto e largamente considerato. Ma ridurre a ciò il compito formativo è gravemente unilaterale, e denuncia una netta subalternità all’economicismo oggi dominante. Dal ministro Gelmini in poi – hanno rimarcato gli insegnati al sottosegretario e ai qua-

dri politici del Pd - si è rinunciato a qualsiasi elaborazione pedagogica, sostituita da una controriforma tesa a smantellare le conquiste della Scuola democratica e a imporre gli idoli del neoliberismo: competizione ed efficientismo. Pertanto ritengono indispensabile tornare a riflettere criticamente sull’idea di scuola che per gli insegnati è cruciale, per superare questa subalternità culturale e reimpostare le politiche per l’istruzione. Il parere è stato netto e tranciante: “La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità o di svantaggio”. Si sono domandati e domandiamoci: che Scuola può essere mai “La buona scuola” di Matteo Renzi se il Governo intende mettere nelle mani del Dirigente scolastico il potere di decidere l’attribuzione della premialità individuale dei docenti e addirittura quello di assumere discrezionalmente insegnanti più adatti ai suoi progetti e agli insegnamenti che intende offrire, creando così le premesse per abolire la libertà di insegnamento e legalizzare quella piaga tutta italiana del clientelismo?

Fanelli è la meno idonea a rivendicare l’unità del Pd ma c’è chi fa politica solo per avere i riflettori e i flash della stampa. Esempio chiarissimo quello di ieri a Roma, nella direzione Pd al Nazareno, di cui è stata fatta circolare una fotografia

che esclude la sottoscritta, nonostante sia parlamentare molisana eletta nella lista del Pd e presente nella scena in cui l’immagine è

stata immortalata. Delle due l’una, o l’accorto fotoreporter fanelliano ha tagliato all’uopo l’inquadratura, riuscendo persino a far apparire il nostro Segretario-Premier Matteo Renzi in posizione defilata, oppure il ‘taglio’ è avvenuto dopo. In ambedue i casi si evidenzia la pochezza politica e personale di chi ricorre a

Che scuola è mai quella in cui il Governo ha ridotto in modo indecente gli investimenti, ha mortificato la figura e il ruolo sociale degli insegnanti che, remando controcorrente e a mani nude, si sono fatti carico non solo delle inadempienze dello Stato ma anche delle famiglie che a causa delle precarie condizioni socioeconomiche hanno delegato alla Scuola l’educazione e la formazione dei ragazzi e dei giovani? Che Scuola può essere mai quella in cui il Governo definisce i professori di volta in volta impreparati, fannulloni, lavativi che godono di oltre tre mesi di vacanze all’anno? E che Governo è mai quello che etichetta i professori e dinanzi alla crisi non immagina di dover tagliare le proprie remunerazioni – le più altre de’Europa – prima di pensare di tagliare il salario dei degli insegnati che sono i più bassi d’Europa? Conclusione: la lettura e l’approfondimento de “La buona scuola” e la successiva presentazione del disegno di legge governativo hanno provocato dapprima delusione poi gradatamente amarezza e rabbia negli insegnanti per essere statati traditi e ingannati da forze che predicano una società equa, giusta. Dardo simili mezzucci per cavalcare la ribalta, mentre i molisani devono convivere con questioni ben più rilevanti, a cui la segreteria regionale del Pd pare non essere interessata. Sarebbe opportuno, invece, un profondo bagno di umiltà, nel rispetto di chi ha consegnato le sorti del Molise nelle mani dei rappresentanti istituzionali del Partito democratico”.


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3 1 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Fai il tuo lavoro? Diecimila euro di premio!

Tanto è stato riconosciuto a due funzionari regionali per l’assistenza tecnica ad un’unica misura (la 5.1) del P.O. - F.E.P. 2007/20013 Diecimila euro a testa di “premialità” a due funzionari regionali (Dr. Giovanni Musacchio e Arch. Ersilia Occhionero) del servizio coordinamento e gestione delle politiche europee per agricoltura acquicoltura e pesca, per il periodo compreso dal primo gennaio del 2011 al 31 novembre del 2014, per l’espletamento delle attività di assistenza tecnica al P.O. – F.E.P. Molise 2007/2013; programma operativo che prevedeva una serie di bandi e misure in favore della pesca produttiva e dell’acquicoltura (investimenti a bordo dei pescherecci, trasformazione e commercializzazione del pescato, progetti pilota…). Diecimila euro a testa per aver fatto il loro lavoro. Tutto legale, per l’amor di dio, formalmente ineccepibile ma come per le indennità di carica dei politici resta il pro-

blema morale del rapporto tra costo (spesa di danaro pubblico) e beneficio (per la collettività). Il sistema degli incentivi, delle premialità non è in discussione; avviene in stretti

termini (casomai soltanto moralmente opinabili) di legge; nessuno ruba nulla a nessuno. Resta la domanda se uno stipendio, di per sé già corposo, non sia sufficiente a co-

prire quella che sembra un’attività ordinaria per un funzionario regionale, come l’assistenza tecnica a bandi pubblici (tra l’altro, nel caso specifico si tratta di un’unica mi-

sura, la 5.1). Il vero premio dovrebbe essere dato in conseguenza di particolari sforzi eccezionalmente produttivi; in occasione del raggiungimento di un obiettivo particolarmente significativo per l’Ente regione e per l comunità regionale, o quantomeno per il settore di riferimento. Magari a seguito di un impegno oltremodo gravoso. Questo dovrebbe essere il vero senso dato al merito. In un frangente in cui ogni centesimo di euro di risorsa pubblica sembra dover essere distillato in preziosi alambicchi prima di poter essere destinato ai “servizi” (a volte anche quelli che fino a pochissimo tempo fa ci sembravano acquisiti e al riparo da rovinosi rovesci), spiace vedere assegnate certe cifre per lo svolgimento ordinario del proprio compito di funzionario pubblico. Tutto qui.

Protezione civile, in 84 perdono il lavoro Duro il giudizio del sindacato sulla Regione e domani parte la mobilitazione CAMPOBASSO. A seguito dell’assemblea sindacale straordinaria tenuta ieri nella sede regionale della CGIL a Campobasso, questo l’appello lanciato dal coordinamenti dei precari della Protezione Civile della CGIL Moliose. “Oggi 31 Marzo scade anche l’ultimo dei tre mesi di ricontrattualizzazione part-time degli ottantaquattro professionisti precari, vincitori di concorso dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile. A allo stato non abbiamo acnora ricevuto alcuna notizia sul nostro futuro. Il Presidente della Regione Molise, più volte sollecitato dal Segretario Generale della FP CGIL Susanna Pastorino, ha ignorato la nostra richiesta di riconvocazione urgente del tavolo di con-

CAMPOBASSO. L’Api Molise (Associazione della Piccola e media Industria) manifesta di condividere pienamente le posizioni espresse giorni fa da Mauro Natale all’indomani della sua conferma al vertice dell’Associazione Industriali del Molise, sul ruolo nevralgico che rivestono le imprese nella Regione e sull’assioma che il lavoro passa necessariamente per il rilancio di queste ultime. L’Associazione ritiene, tuttavia, che è necessario che alle imprese, soprattutto alle piccole e medie, siano date delle garanzie e delle certezze temporali non legabili a variabili di circostanza che non solo non consentono di programmare il futuro, ma addirittura ne minano la stessa sopravvi-

fronto presso la sede della Giunta Regionale del Molise. La nostra Organizzazione Sindacale ha avanzato proposte alle quali incredibilmente non si è tenuto conto. Eppure ricordiamo al Presidente Frattura che esiste un accordo sindacale da lui stesso sottoscritto, che ad oggi è stato rispettato solo in parte. Ci troviamo in uno stato di totale incertezza e permane una evidente discriminazione nei nostri confronti. Eppure, il Presidente della Regione dovrebbe ricordarsi che oltre ad essere vincitori di un concorso pubblico, siamo soprattutto cittadini molisani. Non è questo il modo di trattare 84 professionisti che meritano dignità e rispetto. Noi non siamo nè tanto meno nu-

meri, nè tanto meno delle bestie. Per questo, se entro questa sera non dovessero giungere notizie dai vertici della Regione e dell’Agenzia di Protezione Civile, sulla base delle decisioni emerse nel corso dell’assemblea sindacale di ieri, annunciamo che già dalla mattinata di giovedì 2 Aprile, riprenderemo la mobilitazione sotto la sede della Giunta Regionale del Molise. E se non dovessimo essere ricevuti, siamo pronti ad avviare neui prossimi giorni iniziative di protesta eclatanti. Il primo pre-

“Tornare ad investire sulle imprese” L’Associazione piccola e media industria del Molise rilanca la necessità che la Regione si muova venza, visto il momento di difficoltà anche sul fronte creditizio. Secondo l’Api, le imprese hanno bisogno di certezze su tante questioni: sulla programmazione economica, finanziaria ed industriale della Regione, sulla sua attuazione e sull’attuazione di quella comunitaria, sui tempi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, sulle regole da osservare, sugli adempimenti da porre in essere; tutti aspetti che non possono essere lasciati alla libera interpretazione o

all’improvvisazione dettata dalla contingenza del momento, ma che concorrono a formare quelle condizioni di contesto dalle quali non si può prescindere per rafforzare il mercato locale e consentire alle PMI, spesso di natura familiare, di stabilizzarsi, crescere, consolidarsi e strutturarsi. “Abbiamo bisogno di garanzie certe – spiega la Presidente dell’API Matilde Iosue – in funzione delle quali poterci organizzare, e questa necessità è tanto più forte se si considera che le no-

sidio si terrà giovedì 2 Aprile, a partire dalle ore 10:00 sotto la sede della Giunta Regionale in via Genova a Campobasso.”

stre imprese sono di piccole dimensioni, spesso sottocapitalizzate, costrette a ricorrere all’indebitamento bancario ed a lottare quotidianamente contro mille storture del sistema generale, imprese che lavorano e soffrono con i propri dipendenti, molti dei quali si ritrovano senza lavoro, anche se ciò non fa notizia proprio perché parte di questo mondo fatto di piccole realtà”. “ Ad ogni modo – conclude la presidente Iosue – pur trattandosi di piccole realtà prese individualmente, esse costituiscono il vero tessuto economico della nostra Regione e perciò vanno salvaguardate


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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4 1 aprile 2015

“Il Molise dei ritardi: fermo un altro anno il viadotto Callora” E’ il responsabile del dipartimento economico del Pd, Tedeschi, a sottolineare i danni già prodotti al sistema produttivo molisano CAMPOBASSO. “Si apprende dagli organi d’informazione che la riapertura del viadotto ‘Callora’ a Bojano, prevista per giugno 2015, sta per slittare al giugno 2016”. A sottolinearlo, è il responsabile del dipartimento economico regionale del Pd, Cosmo Tedeschi. “L’Anas ha, infatti, pronto un nuovo appalto da tre milioni di euro per realizzare lavori che prevedono la sostituzione dei traversi e il sollevamento delle campate del ponte. Come inizialmente previsto anche per gli attuali lavori, era stabilito che gli interventi debbano essere effettuati ‘in costanza di traffico’. Tuttavia, nonostante ciò, già dal 2014 il traffico sul ponte è stato bloccato costringendo gli utenti a una deviazione dispendiosa in termini economici e di tempo, disage-

vole e anche pericolosa. È dunque lecito ipotizzare che anche per i lavori futuri il viadotto rimarrà chiuso al traffico. Tutto ciò non può essere

consentito: i molisani non possono essere ancora costretti a pagare il prezzo di disservizi interminabili. Non si può tollerare che a fare le

spese di tutto siano sempre i cittadini: l’Anas faccia chiarezza sull’entità e sulla durata effettiva dei lavori e, soprattutto, si impegni a trovare una soluzione per garantire il transito sul viadotto. I lavori devono essere effettuati realmente in ‘costanza di traffico’, anche regolando la percorribilità a corsie alterne e attraverso l’uso di semafori. La deviazione ha già causato ripercussioni economiche sia per le aziende e le attività economiche, sia per gli utenti. L’interruzione ha visto lievitare le spese per il carburante, il cui prezzo in Molise è già più alto in percentuale rispetto alle altre regioni italiane, necessario per raggiungere Campobasso. Spese che diventano insostenibili per chi opera nel settore dei trasporti: un mezzo pesante che

Il consigliere Cavaliere sottolinea l’azione posta in essere

“Piano casa, qualcosa si muove” CAMPOBASSO. Prima dell’inizio dei lavori della seduta odierna a Palazzo Moffa, il Consigliere regionale Nicola Cavaliere ha chiesto l’inversione dell’Ordine del giorno per dare assoluta precedenza alla discussione e all’approvazione della proposta di legge sul cosiddetto Piano casa, già approvata lo scorso febbraio in Commissione. “Basta perdere tempo, ha tuonato in Aula l’esponente di Forza Italia uno dei settori più importanti per l’economia molisana non può più aspettare, la crisi che affligge ormai da anni l’edilizia locale merita risposte concrete e immediate, c’è in gioco il futuro di migliaia di lavoratori”. “Con l’inizio

della sessione di bilancio e la conseguente sospensione dei lavori consiliari - ha spiegato Cavaliere - rischiamo di rimandare il tutto a maggio. Un ritardo intollerabile e ingiustificabile”. La seduta a quel punto è stata interrotta per una riunione urgente della maggioranza. Grazie all’intervento dell’esponente di Fi, la discussione del Piano casa, che potrebbe dare un impulso significativo all’intero sistema economico regionale, sarà nel primo punto dell’Ordine del giorno della prossima seduta, in programma mercoledì 8 aprile. Scongiurato quindi il rischio di dover attendere un altro mese per l’approvazione di un testo di vitale importanza.

Moldaunia, la proposta pugliese

TERMOLI. L’obiettivo è quello di “promuovere un referendum consultivo per il passaggio dalla Provincia di Foggia alla Regione Molise nonché il successivo iter tecnico amministrativo, regionale e parlamentare del risultato del referendum affinché, in caso di esito elettorale positivo, la volontà popolare sia tradotta in legge dello Stato”. L’hanno denominato “Daunia chiama Molise” ed è il comitato nato dall’iniziativa di Gennaro Amodeo, autore e promotore del progetto “Moldaunia”. Il fine è uno solo: quello di annettere la zona della Capitanata al vicino Molise e per riuscirci si sono messi insieme trenta i cittadini che hanno firmato l’adesione al comitato per un progetto che affonda le sue radici nella storia di quella parte dell’Italia al confine tra due regioni diverse che un tempo, però, erano unite. A spiegarlo nelle pagine della costituzione del comi-

tato è lo stesso Amodeo, molisano di origine ma pugliese di adozione che radica le ragioni nella storia, una storia che risale fino al 1670 quando il Regno di Napoli ‘inglobava’ anche il Contado del Molise, ‘schizza’ fino al censimento fiscale del 1669-1670 quando la Capitanava “inglobava nel suo territorio quasi interamente il Contado del Molise”, parla di “configurazione geografica dei relativi territori” che “ha influenzato i legami culturali e socio economici sviluppatisi tra la Capitanata e il Contado del Molise” e che guarda fino ai giorni nostri senza meravigliarsi più di tanto che nell’odierna estensione della Provincia monastica dei Cappuccini di Foggia siano ancora annessi anche i conventi di Agnone, Campobasso, Isernia, Venafro e Sant’Elia a Pianisi, solo per citare quelli molisani a tutti gli effetti.

viaggia da Isernia a Campobasso, ad esempio, finisce per impiegare quasi il doppio del tempo perché deve percorrere un tratto di Trignina transitando per Trivento, e vede lievitare i costi di conseguenza. Senza contare l’incremento in termini di inquinamento ambientale che tutto ciò comporta. Ancora una volta il Molise paga le conseguenze di decisioni non sue, e non riesce a dare risposte concrete ai propri cittadini, che hanno tollerato anche troppi disagi. Tutte le parti istituzionali coinvolte facciano squadra e si attivino per far sì che l’Anas si impegni a tutelare le esigenze degli utenti molisani: è una responsabilità che chi di competenza deve assumersi per evitare un ulteriore danno per la popolazione.

L’INTERVENTO

Verba volant...scripta manent di Massimo Dalla Torre Torniamo molto volentieri, tanto per tenere alta la guardia, di questi tempi non si sa mai, su di un argomento che ci sta particolarmente a cuore, ma crediamo anche ai nostri lettori, per riattrarre l’attenzione su di un problema che, nonostante si sia cercato di cambiare pagina, forse, è ancora irrisolto. Un problema che necessita un commento serio e approfondito e non schermaglie da contrada. Il problema è quello del rilancio della nostra immagine. Un’immagine che ogni giorno di più sbiadisce. E’ Inaudito che, per il rilancio della nostra identità, ci si debba affidare ancora una volta allo scambio di bordate al vetriolo, che non servono assolutamente a nulla quando è tutto deciso, anche se si vuole far credere il contrario. Giorni addietro, analizzando i fatti che riguardano la situazione politica del Molise, sempre alla luce di quanto si discute quasi ogni giorno per il rilancio di questa porzione di Paese, siamo sempre di più convinti che “siamo a bocce ferme”. Dati che lasciano alquanto sgomenti, soprattutto, se si pensa che per anni si è guardato al Molise come “l’enfant prodige” da cui aspettarsi grandi cose. Un problema che tiene banco senza soluzione alcuna perché, a questo punto fatecelo dire a voce alta anche se siamo sicuri di non essere i soli, non c’è volontà di risolverlo. Un problema che fa gridare nel silenzio più assordante allo scandalo con rabbia all’indirizzo di chi dovrebbe agire e non agisce. Una

situazione che la dice lunga su come certe questioni, pur di portare vantaggi a pochi, anzi a pochissimi, puntualmente sono rinviate “sine die” se non addirittura accantonate, perché qualcuno non gradisce che se ne parli. Eppure le cronache che sono riportate dai media si commentano da sole. Fatti che ci convincono sempre di più che “l’affaire Molise è quanto mai scottante. Allora quali le soluzioni? “Chissà chi lo sa” direbbe il compianto Febo Conti. In nome dell’intera collettività molisana suggeriamo di agire senza alcuna esitazione. Non raccontateci che si fa da tempo, perché quello che si fa è soltanto un palliativo. Il tempo delle favole della buona notte è finito. Non siamo più disposti a farci dileggiare e prendere in giro da chi ci considera cittadini di serie B. Il Molise e i suoi abitanti sono stanchi di essere considerati “i servi sciocchi” di chi ci vende “ciarpame”. Lasciate da parte i personalismi, il protagonismo, le lotte fra fazioni, date un segnale forte. Soltanto così i problemi che affliggono questa realtà, ne sono molti, potranno essere risolti e non procrastinati nel tempo, ma soprattutto non affidateli ai proclami che acuiscono ancora di più i nostri mali. Fate si che le speranze dei Molisani, non vadano vanificate. Non permettete di chiudere le illusioni nelle valige di chi sempre più sconcertato lascia il Molise per cercare risposte e non promesse che sapete di non poter mantenere, altrimenti avvalorerete il titolo di quest’ articolo.


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5 1 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

APPALTI PUBBLICI: a qualche decina di chilometri dal capoluogo regionale la Guardia di Finanza sta mettendo le mani nei fascicoli di alcune amministrazioni e, a quanto pare, il cerchio si va allargando

Campobasso è vicina

L’Ordine degli architetti intanto ha chiesto l’accesso agli atti relativi al progetto e alla gara d’appalto della nuova scuola di Via S. Antonio dei Lazzari Non era mai capitato prima, vuol dire che qualcosa sta cambiando nella sostanza L’autorità nazionale anticorruzione, il magistrato Raffaele Cantone, sta parlando chiaro in favore della legge che il Parlamento italiano si appresterebbe a varare; ancora più chiaramente sulla necessità che si arrivi ad una sorta di regolamento che disciplini in maniera uniforme le procedure della gare d’appalto, convinto che il problema più complesso da risolvere - nella forma e nei contenuti - sia nei bandi di gara. E’ li che il sistema corruttivo converge e manipola per creare le condizioni in favore di Tizio a danno di Caio. Insomma, evitare, ad esempio, che siano sempre le stesse imprese ad essere avvantaggiate, ad avere la straordinaria capacità di accaparrarsi i lavori. A Campobasso succede da anni, tanto che abbiamo segnalato il caso come esemplificativo di una tecnica procedurale talmente perfetta, talmente serrata, talmente impenetrabile ad ogni dubbio o critica che dir si voglia, da porla come paradigma per tutte le altre amministrazione che vogliono evitarsi fastidi trovandosi nella condizione di vedere prevalere una stessa impresa su tutte le altre concorrenti. A qualche decina di chilometri dal capoluogo regionale la Guardia di Finanza sta mettendo le mani nei fascicoli di alcune amministrazioni e, a quanto pare, il cerchio si va al-

E’ sfuggita ai più la postilla conclusiva dell’intervento del rettore dell’università del Molise, Gianmaria Palmieri, durante la conferenza stampa di lunedì 30 marzo scorso. Sarà che la questione focale era la formale adesione dell’università del Molise a partecipare attivamente al processo di trasformazione dell’offerta sanitaria regionale (mediante la costituzione di un’azienda ospedaliera universitaria), ma è passata in cavalleria la chiosa del rettore: “Quanto agli impegni assunti dalla Regione Molise nei confronti dell’Università con gli accordi stipulati all’inizio del 2014, destinati a specifici progetti di ricerca e non al funzionamento dell’Ateneo, si confida, come da tempo assicuratoci, possano finalmente iniziare a trovare effettiva e sostanziale esecuzione”. Eh già, il veleno nella coda. Offre sempre spunti ìlari la politica di questi tempi, specie

largando. Magari supererà anche i confini geografici e probabilmente interesserà il versante campobassano del territorio regionale. Certi fenomeni, infatti, si sa come iniziano, non si sa come si sviluppano e soprattutto come vanno a finire. Comunque, dicevamo, sono le procedure di gara ad essere la pietra dello scandalo. E’ li che si consolidano gli obiettivi e come si vuole e da chi vengano centrati. Capita che alcuni imprenditori di lungo corso, di solida tradizione datoriale, ormai hanno le scatole piene di vedere gli appalti comunali, quale che sia la natura dei lavori (stradali, manutentivi, edilizi eccetera), incanalarsi sempre verso una sola direzione. Capita che

anche gli Ordini professionali si stiano svegliando per sindacare la qualità dei progetti, per verificare se vengano rispettate le norme in vigore e quali le eventuali responsabilità da mettere in risalto. Fintanto non si lavora su progetti definitivi, rimarranno sempre le porte aperte alle correzioni, alle varianti, alle revisioni prezzi e via dicendo, che oggi vengono ritenuti gli elementi alimentatori della corruzione nella Pubblica amministrazione. Risulta che l’Ordine degli architetti abbia chiesto l’accesso agli atti relativi al progetto e alla gara d’appalto della nuova scuola in Via s. Antonio dei Lazzari. Non era mai capitato prima, vuol dire che qualcosa sta cam-

biando nella sostanza. Anche se molto probabilmente mentre l’Ordine si procurerà l’accesso agli atti, l’impresa avrà provveduto a realizzare l’opera e buonanotte al secchio. Qualcosa, dunque, si muove nello stagno campobassano. Acque placide, mai smosse da un refolo di vento. Eppure, lamenti e mugugni non sono mancati e non mancano nell’ambito delle imprese alle quali, però, dobbiamo dirlo, manca il coraggio di una denuncia aperta, circostanziata da cui sia possibile prendere spunto per approfondire le questioni che sollevano. Si dirà, “cane non morde cane”. Ma davanti ad una sequenza impressionante di appalti unidirezionali quantomeno la curiosità di capire come e perché ciò si verifichi, dovrebbe portare ad una lettura meno superficiale della situazione complessiva in cui la stazione appaltante e il lotto delle imprese devono prendere atto della capacità, dell’abilità e della intelligenza di una impresa su tutte altre. Capace di aggiudicarsi i lavori della scuola di Via s. Antonio dei Lazzari su un lotto 283 concorrenti e di prendere in subappalto il 30 per cento dei lavori della nuova scuola in Via Crispi dalla ditta aggiudicatrice con la quale, in associazione temporaneo d’impresa, aveva vinto anche una gara indetta dall’Anas e poi annul-

lata dal Tar Lazio. L’accenno al subappalto non è casuale. E’ uno dei punti deboli dei bandi di gara emessi da Palazzo san Giorgio, che si scontra in maniera vistosa con la quasi totalità delle amministrazioni locali che un tantino meglio rispettose delle norme e della buona amministrazione, nei loro bandi di gara lo escludono in maniera tassativa, seguendo anche i suggerimenti e gli indirizzi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, dato il caso Incalza, certo non appare un ottimo maestro di vita. Tant’è. Ma nelle indicazioni sulle amministrazioni aggiudicatrici, sulle caratteristiche generali dell’opera, sul luogo d’esecuzione dei lavori, sull’importo a base d’asta, ha previsto espressamente che le imprese partecipanti al pubblico incanto non possano essere subappaltatrici. Nel suo piccolo (per dire) anche il Consorzio di bonifica Trigno/Biferno nel bando per i lavori di razionalizzazione ottimizzazione della rete di adduzione del sistema irriguo del basso Molise ha previsto di non consentire subappalti a soggetti che in qualche forma abbiano partecipato al bando. Accenni di virtuosità. A Campobasso neanche questi. “Panta rei”: tutto scorre. Dardo

Innovazione e ricerca: dopo un anno zero fondi Petraroia (maggio 2014): “Con fattiva collaborazione si superano le criticità” quella regionale. Gustosi viaggi nel tempo, per esempio. Prendete ad esempio questa dichiarazione dell’assessore Michele Petraroia circa gli accordi con la Regione cui il rettore fa riferimento (maggio 2014): “Pur agendo in un contesto nazionale e regionale complesso per via di tagli ai finanziamenti ordinari che mettono in difficoltà gli Atenei minori l’intera comunità regionale è pronta a sostenere ogni iniziativa a tutela del ruolo propulsore, innovativo e di eccellenza che può svolgere l’Università degli Studi del Molise per le prospettive di sviluppo della nostra regione. Con una fattiva e proficua collaborazione possono superarsi meglio le criticità pre-

senti nell’interesse del territorio, della qualità del lavoro di ricerca condotto dall’Ateneo e di tanti giovani ricercatori impegnati su progetti significativi fortemente connessi con le vocazioni del tes-

suto sociale e produttivo locale”. A maggio dello scorso anno la collaborazione era già fattiva e proficua; dopo quasi un anno intero, però, del milione e mezzo di cui si parla neanche ancora l’ombra, il profumo. Sarà che si agiva in un contesto nazionale e regionale complesso! Eppure eravamo tutti pronti, noi comunità regionale, assessore Petraroia in testa “…a sostenere ogni

iniziativa a tutela del ruolo propulsore, innovativo e di eccellenza che può svolgere l’Università degli Studi del Molise…”, ma solo fintanto che sia gratis, intendiamoci; questo milione e mezzo ma chi lo tira fuori? Quante vecchie, vuote parole. Eppure, a leggere le carte, tra i progetti che avrebbero dovuto essere finanziati (un anno fa) qualcuno innovativo c’era davvero, come: “Analisi comparativa di tecnologie della valorizzazione ecocompatibile dei residui dei cicli urbani ed agroindustriali” (153.855 euro). Ma magari sarà stato tanto innovativo che era meglio aspettare un anno (probabilmente di più, staremo a vedere) prima di finanziarlo.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Campobasso

1 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

In convento a Cercemaggiore sindaci, amministratori regionali e provinciali

Viabilità, la grande imputata Intriga la formula del confronto conviviale e la interattività istituzionale che mette assieme Frattura, Nagni e De Matteis da un parte e dall’altra i sindaci Testa di Cercemaggiore, Semiele di Cercepiccola, Vecchiullo di Gildone e Codagnone di San Giuliano del Sannio Sindaci uniti in difesa della sicurezza stradale e della mobilità nei rispettivi territori attraversati dalla Strada statale ex s.s. 17 Appulo Sannitica. L’unione fa la forza, si saranno detti nel trovare le motivazioni giuste per esporre il problema al presidente della giunta regionale, all’assessore regionale ai lavori Pubblici e al presidente della Provincia coi quali, infatti, stasera alle ore 18 s’incontreranno nella refettorio del Convento s. Maria della Libera di Cercemaggiore noto anche per le ospitate correntizie della Democrazia Cristiana quando era la Balena Bianca e l’sopite cercese Padre Tito. Cambiano i tempi e i protagonisti. I sindaci e gli antagonisti. Intriga la formula del confronto conviviale e la interattività istituzionale che mette assieme Frattura, Nagni e De Matteis da un parte e dall’altra i sindaci Testa di Cercemaggiore, Semiele di Cercepiccola, Vecchiullo di Gildone e Codagnone di San

Giuliano del Sannio. A ragion di logica, il presidente De Matteis sarebbe dovuto essere capofila dei sindaci essendo uno dei maggiori sostenitori del trasferimento del finanziamento della metropolitana leggera tanto cara a Frattura e a Nagni in favore della messa in sicurezza e della manutenzione delle strade interne. Invece lo troviamo con il presidente e l’assessore che intanto cercheranno di difendere la metropolitana leggera, il finanziamento e la realizzazione dell’opera, quindi, il solito impegno, il solito sostegno ad un bacino di utenza di 10mila persone. Probabilmente questa del convivio si risolverà positivamente per le parti in causa, ciascuna disponibile ad assicurare e ad essere assicurata. Frattanto però le strade provinciali soprattutto vanno progressivamente in malore, interrotte da frane e smottamenti, cedimenti strutturali e altri problemi tecnici e ambientali. L’oggetto dell’incontro è altro:

è la strada statale ex 17 Appulo Sannitica. L’imputato probabilmente l’Anas che nel Molise è noto per le connessioni con la Regione sui grandi appalti. Chissà, pertanto, se sarà disposta a valutare il problema che gli viene dalla Statale che attraversa Cercemaggiore, Cercepiccola, Gildone e Sam Giuliano del Sannio. Non è da escludere che partendo dai problemi viari il discorso e il confronto si allarghino ad altri aspetti comunitari: lo spopolamento, la lenta regressione economica, l’assenza di lavoro e di un piano di sviluppo territoriale. Eppoi, quando li ritrovi a portata di mano il presidente l’assessore ai Lavori pubblici e il presidente della Provincia? La diversa coloritura politica potrebbe annacquare la credibilità dell’operazione su entrambi i versanti. Ma il tentativo dei sindaci di unirsi su casi specifici quanto comunitari, va sostanzialmente incoraggiato.

Ritornano le vernici dei writer Campobasso sarà ancora una volta teatro dei graffittari. Iniziativa sostenuta dall’assessore Chierchia CAMPOBASSO. Torna dopo due anni di pausa la terza edizione del ‘Draw The Line graffiti – street art festival’, il progetto di riqualificazione urbana finalizzato al recupero di diverse aree della città, attraverso la realizzazione di opere artistiche. Il programma ufficiale

non è stato ancora diffuso dall’associazione ‘Malatesta’ che ha, attraverso la pagina Facebook, già iniziato a pubblicizzare l’evento in programma per il 4, 5 e 6 aprile a Campobasso. Una manifestazione alla quale faranno seguito altri tre appuntamenti“spalmati” fino al

mese di ottobre 2015. Nei prossimi giorni l’iniziativa sarà presentata a Palazzo San Giorgio, dai rappresentanti dell’associazione e dall’assessore all’Urbanistica Bibiana Chierchia, che nella sua relazione sull’attività del primo semestre di legis-

latura aveva preannunciato l’iniziativa. L’evento che negli anni passati ha prodotto in numerosi punti del capoluogo disegni capaci di fare il giro delle rassegne mondiali, grazie all’arrivo in Molise di artisti quotati,questa volta sarà dedicato

a uno degli ideatori del progetto, vero e proprio precursore del writing Campobassano. Dunque, quella in programma a Campobasso nel periodo di Pasqua sarà una manifestazione all’insegna dell’arte volta al recupero degli spazi urbani.

Villa Flora, un degrado Sono numerosi i nostri lettori che ci hanno inviato foto in merito all’estremo degrado di villa Flora a Campobasso. Lo specchio d’acqua è ricolmo di immondizia e di vegetazione spontanea che ne cancella la bellezza e la visione. Un segno di degrado che sta abbracciando tutta la città e villa Flora ne è solo un esempio.


Campobasso

7 1 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Alla Provincia se ne occupa un dirigente che dovrebbe denunciare se stesso e sottoporsi a procedimento disciplinare

La trasparenza e l’anticorruzione sono una cosa seria non un gioco a rimpiattino

La responsabilità del servizio, come per i comuni, toccherebbe al segretario provinciale Ma si può mai nominare responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione un dirigente che, nel caso, dovrebbe denunciare se stesso e sottoporsi a procedimento disciplinare? A norma di legge no. E neppure a lume di naso. Alla Provincia di Campobasso di cui, nostro malgrado, siamo costretti ad occuparci nella fase che precede il suo rivolgimento “in peius” per via della riforma Delrio e l’allentamento dell’attenzione dei vertici amministrativi e dello staff dirigenziale, purtroppo sì. Hanno nominato responsabile della trasparenza e dell’anticorruzione il dirigente che, come abbiamo riportato su queste colonne senza – ahi no ! – riuscire a muovere foglia, è stato sanzionato di circa 15 mila euro da parte dell’Ispettorato provinciale del Lavoro per irregolarità di gestione “debitamente” accertate, somma abilmente ,oltre che indebitamente, scaricata sul bilancio provinciale. Aggiungiamo che lo stesso dirigente è anche responsabile dell’ufficio dei procedimenti di-

sciplinari!!!. Ed abbiamo detto tutto. Tutto sulla allegria con cui l’insieme dei ruoli e delle persone si dispone a reggersi in piedi, a tenersi il posto, ad assicurarsi lo stipendio e, nel caso che diciamo, oltre all’impunità, anche la retribuzione di risultato. Ma si può? E a dire che la legge 190 è di una chiarezza inappuntabile là dove indica che per le attività tipicamente a rischio non può essere individuato quale responsabile dell’anticorruzione il dirigente preposto a tali attività. Sarebbe bastato attenersi alla legge, invece di farsene beffe. Il popolo sta assistendo tra l’incuriosito e l’annoiato al dibattito parlamentare sulla corruzione, sente i commenti, guarda le immagini alla Tv, cerca di rendersi conto della gravità del problema nell’ambito della Pubblica Amministrazione, avverte disagio, ed di tanto in tanto si convince che qualcosa possa finalmente cambiare in “Questo Paese di ladri”, per dirla con Antonello Venditti. Di tanto in tanto. Poi però legge su La Gazzetta

del Molise che alla Provincia di Campobasso si sono creati i presupposti per dare una indicazione di trasparenza e di correttezza amministrativa, una indicazione di linearità procedurale, una indicazione di come si possa e si debba distinguere il grano dall’oglio, e invece si rende conto che si sono creati i presupposti perché tutto ciò non venga preso in considerazione e, soprattutto, non abbia alcun seguito. All’Amministrazione provinciale la responsabilità della trasparenza e dell’anticorruzione, come per i comuni, toccherebbe al segretario provinciale. Toccherebbe. Ma il segretario provinciale è stato sollevato ( o s’è sollevato?) dall’incarico, passandolo al dirigente meno indicato a svolgerlo. Di contro però s’è dilettato nell’assumere la dirigenza del Bilancio: un diversivo, un modo pratico per uscire dal guscio segretariale per entrare in quello più incisivo e dialogante del dirigente di settore. Non si potrebbe. Dovunque, ma non alla Pro-

vincia di questo periodo e di questi tempi in cui le mozioni che scottano si riesce a raffreddarle e a ritirarle. Il detto antico, ma sempre attualissimo, “Una mano lava l’altra ed entrambe lavano la faccia”, nel caso della mozione sul segretario che diventa dirigente, avrebbe dovuto lavare la faccia della ipocrisia. La legge 190 del 2012 e tutta un’altra serie di provvedimenti normativi avrebbero imposto la rotazione dei dirigenti. Ma neanche questo provvedimento minimale ha trovato applicazione. Come siamo certi non troverà alcuna incidenza la dimostrazione delle tante piccole e grandi circostanze in cui a Palazzo Magno si sarebbe potuti essere, come da tradizione, protagonisti di un ente modello e non di un ente in cui la dirigenza è molto attenta ad evitare che alcune cose si sappiano e poco attenta a curare le entrate (vedasi la Gazzetta del Molise del 17 marzo). Facciamocene una ragione. Dardo

“Biomasse, no alla centrale” Anche il consigliere comunale di maggioranza, Durante, interviene sul progetto presentato CAMPOBASSO. Sulla questione della centrale a biomasse a Mascione, è intervenuto il consigliere comunale, Michele Durante. “Ho verificato il procedimento autorizzativo in corso relativamente all’impianto di produzione di energia da biomasse sul territorio di Campobasso. Ho rilevato che l’impianto è da 190 kw e dovrà alimentare termicamente una struttura sportiva privata, mentre il surplus di produzione sarà trasferito al GSE. Questo non risponde alla nostra posizione sul tema in quanto: siamo sempre

stati contrari, vista la mancanza del piano energetico regionale, all’insediamento di impianti di “industria energetica” in specie se potenzialmente inquinanti; abbiamo invece sostenuto la scelta strategica della costruzione di piccoli impianti destinati all’autoconsumo di energia, prima di tutto pubblici (pensiamo alle scuole, agli altri edifici pubblici) al fine di alleggerire il costo energetico. Questo anche perché è garantito il ciclo della combustione, evitando le speculazioni possibili e anche dannose. Per

quanto riguarda i privati guardiamo favorevolmente all’autoproduzione di energia prima di tutto nelle aziende agricole (poche sul nostro territorio a dire la verità) e comunque nei limiti delle necessità di autoconsumo e senza possibilità di sovrapproduzione. In ogni caso nessuno di questi dovrà creare, neanche in via ipotetica, alcun pregiudizio all’ambiente e alla salute pubblica: andranno quindi verificati i livelli di antropizzazione delle zone interessate da eventuali interventi. Inoltre il comune di

Campobasso dovrà emanare con rapidità le proprie linee guida sul tema, al fine di redigere il piano energetico comunale, prima di essere inondati di richieste di autorizzazione per centrali di “piccola taglia” che comunque possono procurare pericoli in base ai cumuli di inquinanti nell’aria ambiente del territorio comunale. Per quanto sopra esposto credo sia opportuno convocare una conferenza stampa per informare la pubblica opinione sulla nostra visione e posizione politica.”

Nasce LEXGENDA.IT, un portale di professionisti vicino ai cittadini Supporto gratuito agli utenti. In rete anche servizi ed offerte formative. Oggi la presentazione in Camera di commercio CAMPOBASSO. Professionisti in rete per supportare i cittadini...e non solo. Nasce in Molise LEXGENDA.IT, un portale edito da C.S.E., Centro Soluzioni Editoriali, azienda da anni presente a Campobasso. Il sito, dal carattere principalmente giuridico-fiscale, è aperto alla totalità degli ordini professionali presenti sul territorio, all’Uni-

versità degli Studi del Molise, alla Camera di Commercio del capoluogo e a tutte quelle realtà istituzionali, associative, consortili, ed altro ancora, disponibili a fugare specifici dubbi nelle materie di competenza, ad aggiornare sui propri servizi ed offerte formative. Il tutto a disposizioni di chiunque voglia avvalersi, a titolo assoluta-

mente gratuito, dell’opportunità offerta da LEXGENDA.IT. In buona sostanza, l’utente potrà porre delle domande ai professionisti in rete che, a loro volta, risponderanno all’interno di una finestra dedicata. Inoltre, sarà possibile essere costantemente aggiornati sulle attività ed i servizi offerti da Unimol e Camera di Commer-

cio, mentre sono in aumento le adesioni al portale di altri ‘soggetti’ pronti a chiarire eventuali perplessità o ad informare sulle proprie attività. Non mancheranno poi pubblicazioni di illustri ‘nomi’ ed approfondimenti su iniziative o avvenimenti. Infine, gli stessi professionisti saranno in rete, tra loro,

attraverso un apposito forum visibile esclusivamente agli stessi. Dunque, un sito di esperti, dedicato ai professionisti e vicino ai cittadini. Il portale LEXGENDA.IT verrà presentato, e nell’occasione inaugurato, questa mattina, alle ore 10, alla sala convegni della Camera di Commercio di Campobasso.



Puoi dirlo a tutti: ad Isernia è iniziata la differenziata “porta a porta”. A casa, a lavoro, a scuola, negli ambiti di vita quotidiana, differenzia correttamente i rifiuti… il tuo gesto può contribuir e a salvaguardare l’ambiente e a garantire alle generazioni future un luogo pulito in cui vivere, nell’interesse del bene comune .

Area urbana > Raccolta Porta a Porta 800.199.708

Conferisci i rifiuti nelle ore serali secondo il calendario di conferimento che ti è stato consegnato.

dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00 ed il sabato dalle 9.00 alle 12.00

Località Tremolicci (nei pressi della piscina comunale) Telefono 0865.290463

Area extraurbana > Raccolta di Prossimità Spinta Conferisci i rifiuti nelle ore serali presso l’ecopunto differenziata presente nella tua area.

dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 17.00 il sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30

Non abbandonare i rifiuti! L’abbandono di rifiuti costituisce reato. I trasgressori saranno puniti a norma di legge.



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Isernia

1 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Appaltopoli, nuove perquisizioni Prosegue l’attività degli uomini della Guardia di finanza di Isernia nell’ambito dell’inchiesta sui lavori pubblici ISERNIA. Un’ inchiesta sugli ‘appalti pilotati’ nel Molise va avanti. Dopo le perquisizioni avviate nel mese di dicembre in vari comuni delle provincie di Isernia e Campobasso, le

Fiamme Gialle del Comando provinciale di Isernia dirette dal col. Gravina e coordinate dal capo della Procura Paolo Albano hanno fatto ‘visita’, anche nelle sedi della Provincia e del

Comune pentro. Top secret da parte degli inquirenti sull’esito delle operazioni di perquisizione e acquisizione atti nelle sedi istituzionali. Da alcune indiscrezioni sembrerebbe che nella

‘lista’ degli indagati si siano uniti altre venti persone. L’indagine continua nel piu’ stretto riserbo, vista la sua particolarita’. Si parla di associazione a delinquere, corruzione, con-

cussione e abuso di ufficio, oltre che della turbativa d’asta. Nei prossimi giorni o addirittura nelle prossime ore ci potranno essere clamorosi sviluppi

Inaugurazione delle mini isole ecologiche Questa mattina la conferenza stampa di presentazione per la raccolta rifiuti per le attività commerciali ISERNIA. È convocata per questa mattina, alle ore 11, presso la Stazione terminal autobus “Francesco Martino” di Isernia, la conferenza stampa di inaugurazione delle mini isole ecologiche per la raccolta dei rifiuti differenziati derivanti dalle attività commerciali. Le mini isole ecologiche sono state collocate in cinque aree: terminal “Francesco Martino”; via Alighieri; piazza Puccini; via Oc-

cidentale; via Maiorino (nei pressi della scuola Pascoli). Nel corso della conferenza saranno illustrate le principali novità del servizio, che prevede il coinvolgimento diretto delle utenze commerciali. Interverranno: il sindaco Luigi Brasiello, l’assessore comunale Marco Amendola, l’amministratore Achab Massimo Santucci, il responsabile della Smaltimenti Sud Antonio Pirolli.

Grande successo per Scapoli Il Comune si afferma Bandiera Arancione del Touring Club Italiano fino al 2017 SCAPOLI. Il 27 marzo a Milano con una cerimonia presso il Castello Sforzesco sono stati insigniti i Comuni Italiani “Bandiera Arancione”. Il riconoscimento del Touring Club Italiano riservato a pochi Comuni in tutta Italia e soltanto a quattro Molisani, ha voluto premiare lo sforzo di questi ultimi anni del Comune di Scapoli per la valorizzazione delle tradizioni legate alla Zampogna, alla gastronomia e all’ambiente. Compiacimento e grande soddisfazione sono stato espressi dall’Amministrazione comunale attraverso il Sindaco Renato Sparacino che afferma: “è un percorso iniziato nel 2010 con tanta fatica e con il sostegno concreto di tutti i cittadini, che

si è dimostrato vincente per la promozione delle attività strettamente legate alla cultura vera del nostro territorio, vocato principalmente al turismo, all’artigianato artistico, alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e dei beni storici e culturali. Con questa ulteriore brillante affermazione, Scapoli si conferma a pieno titolo nel prestigioso circuito turistico del Touring Club Italiano, quale meta privilegiata di un turismo qualificato e attento alla esaltazione delle peculiarità vere dei Comuni Italiani”. Nei prossimi giorni si svolgerà presso la Presidenza della Giunta Regionale la presentazione ufficiale dei Comuni molisani insigniti.

Neuromed e le scienze neurologiche Una due giorni fitta di appuntamenti all’istituto di Pozzilli per la neurochirurgia POZZILLI. “In questi due giorni Pozzilli ha visto il meglio della neurochirurgia italiana darsi appuntamento qui. Un’impresa notevole, resa possibile da Neuromed e Fondazione Neuromed, e che ha portato nel nostro istituto i massimi esponenti a livello nazionale”. Il professor Vincenzo Esposito, che assieme al dottor Gualtiero Innocenzi coordina la Neurochirurgia Neuromed, riassume in queste parole il bilancio del convegno che si è svolto venerdì e sabato nell’aula magna dell’I.R.C.C.S. Neuromed. Un convegno che ha visto oltre 100 specialisti provenienti da tutta Italia riunirsi sotto due obiettivi: affrontaregli sviluppi più recenti delle tecniche neurochirurgiche e ricordare la figura del professor Giampaolo Cantore, che per tanti anni ha diretto il Dipartimento di Neuroscienze oggi a lui intitolato e che lo ha fatto crescere fino a renderlo una realtà di livello internazionale. E proprio questo ricordo gli organizzatori hanno voluto legarlo

specificamente a uno degli aspetti a cui il professore teneva di più: la formazione dei giovani. “E’ stata – dice Innocenzi – una scelta nostra e della Società Italiana di Neurochirurgia proprio per andare ancora più vicini alla personalità di Cantore. Uno dei punti fondamentali del suo insegnamento è sempre stato quello di puntare molto sulla formazione dei giovani, dando loro fiducia. Era una persona molto severa, e pretendeva molto. Ma dava anche molto, e sapeva riconoscere il merito. Non era uno di quelli che “oscurano” gli allievi. Ha sempre tenuto a dare spazio e opportunità”.


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Tutto quello che gli altri non dicono

Termoli

1 aprile 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Raccolta di firme contro il gas radon La Giusta scuola ha promosso l’iniziativa per garantire istituti scolastici sicuri TERMOLI. Prosegue incessante l’attivatà delle aderenti all’associazione onlus “La giusta scuola” che da stamane, e sino a mercoledì, hanno avviato una campagna tesa all’informare le mamme degli scolari dei plessi scolastici del quartiere San Pietro circa le ultime novità sulla presenza del gas negli istituti scolastici del quartiere. Le referenti dell’associazione hanno avviato una raccolta di adesioni allo scopo di sensibilizzare le istituzioni a rendere pubblici i documenti di valutazione dell’esposizione al gas radon delle strutture. La Mariani, presidente della realtà bassomolisana, nonostante tante criticità annota oggi la sua soddisfazione perché del tema si occuperà un esperto ricercatore di Bologna. Per Maria Assunta Mariani, presidente Associazione “La Giusta Scuola”, “circa il gas radon c’è da dire che è stata fatta una delibera, nel dicembre 2013, in cui si diceva che nella scuola dell’infanzia di via Volturno il valore era elevato. Nei mesi scorsi, inoltre, si è svolto

un tavolo tecnico tra Arpa e Asrem e noi siamo soddisfatte di come si sono mossi; ad oggi abbiamo fatto un esposto e inviato lo stesso al sindaco Sbrocca, al dirigente scolastico e alla Prefettura, allo scopo di richiedere l’estensione del piano di

monitoraggio e studio della prevenzione sul gas radon. Unica soddisfazione è che è stato incaricato un esperto qualificato di terzo grado di Bologna attraverso un appalto esterno. Il rischio attuale è che il gas c’è ed è ancora lì ed

anche che i limiti, secondo le nuove disposizioni europee, sono calati e quindi, oltre ad attendere i risultati, confidiamo in un avvio monitoraggi anche per le altre scuole cittadine”. Pare inoltre di prossima riapertura il plesso di via Tremiti ed è proprio sul tema che interviene la Giusta scuola, spronando le istituzioni a pubblicare i risultati dei nuovi monitoraggi prima della riapertura dello stesso istituto, che dovrebbe avvenire, ad ogni modo, tra qualche settimana a conclusione della bonifica effettuata lo scorso anno. Eppure, la presidente della Onlus rivolge un appello al governatore Frattura affinchè dia attuazione alla mozione approvata lo scorso anno che avviava monitoraggi in tutta la Regione. “Abbiamo fatto la raccolta firme – aggiunge la Mariani – perché c’è un decreto che tutela i cittadini che dice che quella del radon è la seconda causa di cancro ai polmoni dopo il fumo di tabacco. Su via Tremiti il Comune non ci ha

risposto su nulla e rendo noto che abbiamo fatto un esposto a vari enti e chiesto il certificato di questo radon, ma non abbiamo ricevuto nulla. Preghiamo i genitori che al momento della riapertura della scuola di esigere che questo certificato sia affisso, altrimenti non sappiamo come stanno le cose. Abbiamo portato, inoltre, tutto a conoscenza della Procura ed è stata fatta una mozione nella quale si chiedeva che questo studio e monitoraggio del gas radon in tutti gli istituti molisani deve essere attivato. La mozione è datata 6 maggio 2014 è passato un anno faccio un appello al Governatore Frattura di attivarsi immediatamente perché il rischio c’è in Molise dopo i casi di Campobasso, Isernia e Termoli di farci sapere con una nota stampa quando inizierà il monitoraggio considerando che la mozione è stata approvata all’unanimità”. Il gas radon è un importante agente di rischio per la salute, classificato come la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di tabacco.

Per gli studenti del Geometri numerosi premi I ragazzi si sono aggiudicati la vittoria nella fase del Torneo del paesaggio promosso dal Fai TERMOLI. Davide Carito, Giusy Fatima Pia De Sanctis, Amalia Simigliani, studenti della classe I B C.A.T. dell’ I.I.S.S. “ Boccardi – Tiberio “, indirizzo Costruzione Ambiente Territorio di Termoli, si sono aggiudicati la vittoria, nella seconda fase del Torneo del paesaggio, presentando una scheda sul paesaggio rurale del proprio territorio. L’Istituto continua a collezionare premi, il quarto, in que-

st’ultimo anno scolastico. Ora è la volta di un altro importante riconoscimento, una vera gara di cultura a squadre. Il FAI Fondo Ambiente Italiano con il patrocinio di EXPO Milano 2015, ha proposto alle scuole di esplorare il paesaggio rurale e la forma che l’uomo, con le sue attività agricole produttive, ha impresso al paesaggio naturale nel corso dei secoli.

La partecipazione al Torneo del paesaggio è stata ben accolta dagli studenti, i quali si sono organizzati in gruppi di tre squadre , seguiti dall’insegnante referente , il prof. Antonio Brunetti. I tre studenti hanno sbaragliato la concorrenza di oltre 1400 partecipanti presentando una foto, seguita da una scheda descrittiva, intitolata “ Dalle frane alle vigne “scattata all’ interno

dell’ azienda agricola Vi.Ni.Ca. , ubicata in contrada Lama del Gallo di Ripalimosani. Il titolo è stato scelto per dare risalto al progetto di un piccolo gruppo di imprenditori locali, per lo più professionisti impegnati in altri settori lavorativi, i quali nel 2007 hanno deciso di investire nel settore agricolo. Le squadre hanno indagato,studiato e raccontato il territorio della nostra

piccola regione, che una giuria -composta da esperti in didattica, educazione al patrimonio e professionisti di paesaggio – ha valutato secondo specifici criteri . Per i futuri geometri del Tiberio si tratta di un nuovo ed ulteriore grande successo che evidenzia la qualità dell’offerta didattica dell’Istituto che lo ha portato a vincere numerosi e prestigiosi premi Nazionali.

Il Lions club e l’Expò Si è chiuso a Termoli il ciclo di incontri sul tema della manifestazione mondiale in Italia TERMOLI. Il Lions Club Termoli Host ha chiuso il ciclo di incontri sul tema nazionale dell’Expo 2015 con un seminario rivolto ai professionisti dal titolo “Nutrire il pianeta, Energie per la vita – Tutela dell’ambiente”, ospitato venerdì scorso presso l’auditorium del Consorzio Industriale termolese. Un’occasione per parlare di problematiche legate ad un uso più consapevole e parsimonioso delle risorse del Pianeta Terra e dei materiali da costruzione che possono avere un minor impatto ambientale. Particolare rilevanza è stata data ai problemi della limitatezza e della esauribilità delle risorse del nostro pianeta, ai cambiamenti climatici, al problema dell’inquinamento e del riciclo compatibile dei rifiuti e delle scorie. I saluti iniziali sono stati affidati al presidente del club Host adriatico Antonio Plescia. “L’ultima tappa di un percorso che ci ha portati a sviscerare i vari temi dell’Expo, improntata a una politica più rivolta alla prevenzione e alla tutela dell’ambiente e del territorio perché mai come oggi è importante ri-

pensare sia all’approccio delle professioni in materia di prevenzione e all’utilizzo di materiali da costruzione. Lo scopo di questi incontri, e i Lions hanno questa mission, è quella di smuovere le coscienze oggi smuoviamo quelle dei professionisti andandoli a indirizzare sui possibili ripensamenti sugli studi dei territori”. Tra i relatori che si sono avvicendati al Cosib il professor Filippo Cantucci de Magistris, sula mitigazione del rischio frane. “Il Molise sappiamo bene è una delle regioni in cui le problematiche di dissesto idrogeologico, rispetto alle caratteristiche del territorio, sono quelle in cui la rilevanza è più importante a livello nazionale. Quindi c’è da una parte un problema di miglioramento del sistema infrastrutturale della regione e tutto il nuovo deve essere ovviamente messo a norma e funzionare in modo che il dissesto idrogeologico non rappresenti più un problema. Tutte le costruzioni esistenti e le infrastrutture devono es-

sere salvaguardate e le tematiche del rischio sismico e del dissesto idrogeologico sono gli argomenti e le sfide che devono essere portate avanti con la logica della collaborazione tra le istituzioni. Noi come Università del Molise sono ormai 10 anni che abbiamo stabilito una facoltà di Ingegneria, lavoriamo prevalentemente su queste tematiche di protezione del costruito dal rischio sismico e dal dissesto e come università ci mettiamo a disposizione rispetto alle istituzioni regionali per proteggere il territorio, i cittadini e vivere con un sistema quanto più possibile. Il problema delle risorse è un problema reale e la strategia che più comunemente viene utilizzata anche in altre zone del territorio a livello internazionale è quella di fare una graduatoria di interventi attraverso la quale si può pensare di programmare in tempi medi e lunghi tutta una serie di politiche per la difesa del territorio e la salvaguardia della popolazione e delle infrastrutture”.


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Termoli

1 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Il progetto-idea del nuovo porto A Termoli la Giunta comunale ha approvato il Piano regolatore dell’attracco TERMOLI. Il piano regolatore del porto, otto anni dopo, è approdato in Giunta comunale. Il passaggio avvenuto lo scorso 30 gennaio, giorno in cui l’esecutivo di Angelo Sbrocca ha fatto propria la relazione tecnica del settore Urbanistica, che ha registrato l’assenza di elementi di contrasto tra il progetto, affidato allo studio di architetti di Pescara Proger, e il

Piano inviato dalla Regione Molise. L’iter durato tanti anni si avvia quindi alla conclusione, con il via libera al livello locale, prima del suo invio al Consiglio superiore dei Lavori pubblici per il parere. Il Piano regolatore del porto ridisegna completamente l’approdo marittimo, le sue funzioni, e gli spazi, con la previsione di nuove

attività che «potrebbero contribuire a integrarne il ciclo produttivo e quello dedicato al diporto». Quel che balza maggiormente agli occhi è il trasferimento del porto turistico, che oggi si trova più a sud, che dovrebbe traslocare nella parte più vicina al Borgo antico, cioè lo specchio acqueo dove attualmente attraccano i pescherecci. La prima scelta di particolare rile-

vanza è quella di collegare il porto commerciale a un nuovo molo, posto a mezzogiorno di quello esistente. L’attuale molo dovrà essere dedicato totalmente ad attività di tipo urbano e turistico. Il nuovo braccio, secondo la previsione dello studio urbanistico, è posizionato a una distanza tale da quello già presente da poter accogliere il traffico di merci, passeggeri e

pesca. Il bacino esistente potrà quindi essere destinato interamente al diporto nautico e le sue banchine alla “città sul porto”. Al nuovo molo fanno capo sia il molo martello già esistente sia il nuovo bacino commerciale esterno, protetto dalle opere di difesa, dotato della banchina e in grado di attrezzato di accogliere significativi sviluppi di traffico.

La chiusura della sede del Pd a Termoli è surreale di Vincenzo Cordisco Ultimamente sembra che ogni situazione riguardate il PD sia pretesto per rimarcare un solco tra chi è con una parte e chi con l’altra, diversamente e contrariamente a quanto dovrebbe essere in un partito plurale e democratico. Per esempio, la vicenda della sede PD a Termoli ha del surreale. Nel giorno della sua inaugurazione, settembre 2014 e non certo 30 anni fa, la Segretaria di federazione basso- Molise dichiarò pubblicamente ed ai media: “Questa sede risponde al circolo Pd di Termoli, alla Federazione del Basso Molise, alla segretaria regionale..”. Oggi qualcuno mette in discussione il tutto e senza nemmeno avere rispetto per coloro i quali hanno contribuito economicamente per tenerla aperta, contrariamente a chi – eletto o nominato in nome e per conto del PD – avrebbe dovuto. Un luogo di discussione, aperto a tutti, usato da tutti ogni volta che è servito e senza nessun impedimento con la scusante se il tizio appar-

tiene a quella corrente ed il caio all’altra o se il primo è comunista vecchio stampo o il secondo è uno “sporco democristiano”. Senza il rispetto della storia politica del nostro recente passato, dove già Berlinguer e Moro avevano ragionato ed impostato il famoso “compromesso storico”. Oggi, invece, c’è chi non rispetta lo Statuto del nostro partito, non versa le quote dovute in qualità di eletto e/o nominato (10% degli emolumenti, mica cifre faraoniche alla Forza Italia maniera!) e mette anche la scusa che “non è accessibile ai disabili”. Per favore, non scarichiamo le nostre beghe politiche interne su persone diversamente abili, ben accette in tutte le sedi del PD, strumentalizzandole. A proposito, la sede regionale di Via Ferrari a Campobasso ha le caratteristiche necessarie? Non mi sembra! Come non trovo corretta la “sconfessione” del bene placido dato a suo tempo dal regionale, sia perché non vi è necessità alcuna di autorizzazione specifica per aprire una sede PD, in

assenza di altra nella cittadina, sia perché – se non erro – dalla sua apertura in settembre detta sede è stata utilizzata per convegni e conferenze stampa di eletti e nominati PD (a tutti i livelli, comunale e segreteria cittadina compresi) senza mai avere chiuso le porte a nessuno. Poi, tanto per chiarire un equivoco sul quale qualcuno gioca intenzionalmente per confondere diritti e doveri degli appartenenti ad un partito che dovrebbe rispettare le proprie regole, i versamenti di eletti e nominati in sede locale devono confluire sul conto della tesoreria provinciale o, in mancanza, su quello regionale. È la provinciale che poi dovrebbe farsi carico di pagare la sede della federazione. Del resto per la federazione la basso Molise si può contare su 2 consiglieri provinciali e su Termoli ben 6 eletti ed un nominato esterno, senza computare altri che rivestono ruoli in enti proprio in virtù dell‘appartenenza al PD. Ad onore di precisazione, rispetto ad una ine-

Frana di Petacciato, il Governo dica la sua L’interrogazione dell’onorevole Venittelli ha posto il problema a livello nazionale TERMOLI. Si torna a discutere del rischio di dissesto idrogeologico in Molise. Dopo l’ondata di maltempo delle scorse settimane che ha provocato anche la riapertura dell’antica frana di Petacciato è la parlamentare termolese del Partito Democratico, Laura Venittelli, assieme al collega Borghi a chiedere al Ministero dell’Ambiente di intervenire sulla questione. Sotto la lente anche la situazione dei corsi di acqua del Molise, soprattutto del Sinarca che, ad ogni ondata di maltempo, rompe gli argini allagando i campi circostanti. A destare ancora interrogativi, però, è anche la situazione del Biferno dove da tempo dovevano essere attuati i lavori per la messa in sicu-

rezza degli argini che, però, non sono mai entrati nel vivo. D’altronde il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, in collaborazione con il dipartimento dei servizi tecnici nazionali, il dipartimento della protezione civile e Anpa, ha individuato, anche sulla base dei dati disponibili presso la protezione civile e l’Autorità di bacino del Po, che il Molise detiene il primato nazionale per percentuale di comuni ad alto rischio di alluvioni e frane (51 per cento). Il Molise, infatti, è al terzo posto della classifica nazionale per rischio di dissesti idrogeologici ed in particolare per le frane, ci sono 8800 frane attive, con ben 88 comuni a ri-

schio per l’instabilità dei versanti caratterizzati da una quasi totale natura argillosa con circa 3560 chilometri su un totale di 4618. Secondo una classifica del quotidiano “La Stampa” il Molise si posiziona al primo posto con una media di rischio per la popolazione residente pari al 19,4 per cento per frane e smottamenti; il rischio coinvolge anche i beni culturali del territorio molisano: il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha stilato la «Carta del rischio» ed ha evidenziato che il Molise detiene anche il primato per opere culturali che rischiano di crollare a causa di fenomeni franosi (144 beni solo per la provincia di Campobasso).

sattezza che ho letto in un articolo, i parlamentari sono obbligati da Statuto a versare al partito centrale romano, come fanno regolarmente ogni mese, ma l’on.le Venittelli contribuisce economicamente per mantenere aperta anche la sede termolese come molti di noi, il sottoscritto compreso, proprio in virtù di quella necessità di avere un luogo definito e specifico per confrontarsi, dialogare, litigare e provare a fare sintesi. Tutto quello che in un partito bisognerebbe fare. Se altri, pur iscritti PD, ritengono che quella sede non sia adeguata, possono tranquillamente parlarne con tutti noi che con sacrificio la teniamo aperta e cercare una soluzione condivisa, ma non possono usarla quale scusa per non versare. Sono eletti da quasi un anno, la sede è stata aperta in settembre, non hanno mai versato ed è ora che si mettano in regola senza appigliarsi a nulla, gradino più gradino meno, autorizzazione si autorizzazione no, intitolazione accettata o meno.



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Opinioni

1 aprile 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

di Claudio De Luca In quest’ultimo mese la Stampa locale ha segnalato arresti “a gogò” in Molise. Non c’è da stupirsi. La Dia ha sempre affermato: 1) che la regione rischia concretamente; 2) che i clan campani si sono interessati al Basso Molise ed all’Isernino, per lo smaltimento illecito dei rifiuti, al Campobassano ed al Termolese, per il riciclaggio di denaro in immobili ed in attività commerciali; all’area amministrativa, per il controllo degli appalti pubblici; 3) che il modello organizzativo orizzontale della Camorra casertana è individuabile in centri decisionali minori ancorati al conseguimento di obiettivi immediati. Nel Napoletano le forme di aggregazione criminale controllano ambiti caratterizzati da un elevato numero di piccoli insediamenti produttivi e di micro-attività economiche, condizionandone il mercato legale.Però indagini recenti hannodimostrato che la tradizionale solidità di certi assetti è destinata a patire scissioni alimentate dall’indebolimento delle “leadership”, oggi meno in grado di svolgere una funzione aggregante in seno agli organismi criminali. Insomma il “business” delle ecomafie rappresenterebbe un pericolo grande per il Molise. Le scorse operazione della Dia a Venafro consen-

Molise terra felice? ‘Mi faccia il piacere’ tirono di scoprire conti sospetti, intestati ad un 80enne, che conducevano ad una famiglia di Cassino legata ai “Casalesi” oltre che alla banda della Magliana. Il Venafrano, stretto tra il Casertano ed il basso Lazio, rappresenterebbe una delle zone più vulnerabili. Anni addietro, esponenti della famiglia Ragosta di Napoli acquistarono due aziende nel Nucleo industriale di Pozzilli. I riferimento della Dia rimandano alle parole del prof. Donato Masciandaro (“Bocconi” ed Università di Lecce)

di Pasquale Di Lena Non servono grandi spazi per fare grandi cose, ma idee, persone capaci e una dose giusta di passione di chi di un evento ne diventa il protagonista. L’Oleonauta, a poco più di un chilometro in linea d’aria dal Lungomare Toscanelli di Ostia, è, più che un negozio di olio e confetture varie, una teca attrezzata che accoglie bottiglie, barattoli, pubblicazioni e mette tutto a disposizione di una clientela di intenditori e di esperti, oltre che di un normale consumatore. Simona Cognòli è l’anima di questo delizioso ambiente, dove senti scorrere, liscio come l’olio, il tempo, che ha visto sabato scorso animarsi, dalle 19 alle 23, di esperti di enogastronomia, blogger e giornalisti, richiamati dal Molise e dalle sue eccellenze: dal tartufo all’olio; dalla birra artigianale al vino; dal caciocavallo ancora fresco a quello stagionato, essenziale per una delle tante bontà di Agnone, la “zuppa a la Santé”; dalla soppressata e mitica ventricina (il salume che si scava e non si taglia) alla salsiccia di fegato, che solo palati aperti a un gusto netto, forte, speciale, sono in grado di apprezzare. L’accettazione entusiasta che fa spalancare gli occhi, prim’ancora che la bocca e lo stomaco, o il rifiuto con uno scatto della

che, in un suo libro del 2008, aveva disegnato una “geografia del pericolo” che investiva in pieno il Molise contrassegnando la regione con le tre “A” del rischio massimo. Per fortuna, il fenomeno corre ancora sotto traccia perché il Molise, super presidiato dalle Forze dell’ordine, vanta un efficace controllo di tipo sociale, derivante dalla sua scarsa entità demografica. Tutti si conoscono, e perciò diventerebbe immediatamente sospetto chiunque si mostrasse in giro senza far parte

della comunità A portare soldi nelle casse dei criminali sarebberola pratica dell’usura, lo spaccio degli stupefacenti, la gestione della prostituzione, l’estorsione ed il contrabbando. Per valutare l’impatto di taluna di queste tipologie delinquenziali sul Molise, non occorre fare riferimento al numero delle denunce o pesare il presunto giro d’affari che ne deriverebbe. Milano ha ben altri numeri; ma quelli di Campobasso vanno posti in relazione col suo potenziale

Il Molise del gusto all’Oleonauta di Roma testa come senso di fastidio, è’ la sorte di prodotti che il Molise ha e conosce, come il tartufo, l’ostrica, la pampanella di San Martino in Pensilis, la scolatura delle acciughe, la scapece alla vastese (il pesce marinato in vino, aceto e zafferano), l’anguilla o lo stesso capitone, il formaggio con i vermi o la testina di agnello, insieme con altri bocconi deliziosi che ti restano nella mente per lungo tempo ancora.I presenti erano quasi tutte donne, sia quelle che stavano dietro i tavoli a raccontare e far degustare sia quelle che hanno partecipato e vissuto con grande attenzione la degustazione delle eccellenze molisane. Un gioco ideato da Fabrizio Fazzi, un attivissimo promotore di olio (Pignatelli) e vini, quelli di Campi Valerio di Monteroduni, che ha convinto Simona Cognòli e la sua Oleonauta, ad accogliere i prodotti e ad ospitare i produttori di una Regione, il Molise, che non esiste, anche se sono alcune decine di migliaia i molisani che vivono a

Roma. Un gioco che ha divertito molto quanti hanno risposto all’invito e hanno avuto la fortuna di essere presenti all’incontro e, così, sopportare anche la brezza di una sera della primavera da poco arrivata, entrando ed uscendo dallo stretto ambiente dell’Oleonauta per gustare i frutti della terra e dell’artigianato molisano; sentir parlare di un territorio ricco di ambienti, paesaggi e tradizioni che, da Roma, non è poi così lontano. Un gioco che si ripeterà alla fine di maggio (25) sempre a Roma, questa volta nella splendida cornice di Villa Miani, con la partecipazione alla manifestazione “Solstizio d’estate”, organizzato da Daniele De Ventura. Con questi ed altri protagonisti ad affiancare i produttori di olio, di formaggi, salumi, vini, birra, elaborazioni gastronomiche molisane presenti sabato scorso all’Oleonauta. Due appuntamenti – è il mio auspicio - da ripetere in

economico e demografico. Solo così potrà comprendersi come il “fenomeno-usura”, di maggior peso nelle aree cosiddette “mafiose”, potrebbe avere un impatto ben più forte in Molise se posto in rapporto con la debolezza della realtà locale. Analogo discorso va fatto sul fronte del riciclaggio, concentrando l’attenzione sul numero degli sportelli bancari. Insomma, in un’area più arretrata (dove nei fatti si realizzano meno scambi), potrebbe girare più danaro inquinato di quanto ne circoli nella ricca Lombardia, antica lavanderia di capitali poco puliti. Perciò, “il tasso di inquinamento effettivo della finanza italiana è molto più alto (di quanto non si percepisca) anche in Basilicata ed in Molise“, benché per anni questo territorio sia stato considerato un’isola felice, ad onta della debolezza della struttura economica e della limitatezza dei mercati che, però, lo hanno reso espugnabile dai capitali dei criminali. Sarebbe stato possibile arrivare a tanto pure grazie ai provvedimenti delMinistero dell’interno che ha reso la patria di Cuoco un “buen retìro” di “pentiti” con tanto di famiglie al seguito. Il “personaggio” arriva, si gira intorno, parla bene della zona agli “amici” che poi, incuriositi, vi faranno una capatina, trovandola “promettente”.

autunno per presentare l’olio nuovo e, con esso, tutto il buono e il bello che il Molise è in grado di mettere sulla tavola delle bontà. I prodotti, accuratamente scelti da Manuela Mancino e Sebastiano Di Maria della Scuola del Gusto, hanno ricevuto il giusto applauso dei partecipanti all’incontro all’Oleonauta. Con l’olio “Principe Pignatelli” di Monteroduni,c’erano: l’Olio Benedetto di Benedetto Salvatore di Lupara e L’Olio di Flora de La Casa del Vento di Larino; il vino “Opalia”, la Tintilia del Molise Doc dei Campi Valerio di Monteroduni e i vini di Angelo D’uva, vignaiolo in Larino, “Lagenio”, un bianco doc, la “Tintilia” e un delizioso passito Igt, l’Egò; la Ventricina e la Soppressata, due dei salumi di Casa Florio di Montecilfone; il Caciocavallo del Caseificio Antonio Di Nucci di Franco Di Nucci di Agnone dal 1662; la “Ru Sprusciat” e la Salsiccia di fegato di Salumi Antonelli di Vastogirardi; i tartufi e le delizie di Francesco Tasillo di Frosolone; le Birre di Dario Fardone; le preparazioni della TavoladelMolise di Mimmo Borrelli e Carmelina Del Monaco di Miranda; i confetti e il cioccolato Papa Dolceamaro di Monteroduni. E, infine, la presenza preziosa de La Molisana, il pastificio di Campobasso che il mondo conosce, con i suoi spaghetti quadrati e le orecchiette rigate.



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