A fanelli 400mila euro e sul disastro frattura non si dice niente

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Largo Fondaco della Farina, 26 CAMPOBASSO Tel. 0874.979043

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TuTTo quello che gli alTri non dicono

anno xi - n° 177- venerdì 31 luglio 2015 - disTribuzione graTuiTa Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: angelo santagostino rootostampa Molise sede legale: campobasso Fax: 0874.494461 e-mail redazione campobasso: redazione@lagazzettadelmolise.it e-mail: amministrazione - Pubblicità: commerciale@lagazzettadelmolise.it ufficio pubblicitario: Tel.: 0874.1919119 - Cell.: 334.2239180 stampa: Rootostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) il lunedì non siamo in distribuzione la collaborazione è gratuita

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L’Oscar del giorno a Antonio Battista

L'Oscar del giorno lo assegniamo a Antonio Battista. Nonostante i mal di pancia interni alla sua maggioranza riesce a tenere dritta la barra in attesa di potere mettere in pratica l'intero suo programma. Innanzitutto, cercando di partire da una ricognizione sui tributi locali perchè qualche voce possa conoscere un segno meno. Questo passaggio potrebbe diventare fondamentale perchè andrebbe a garantire le fasce più deboli della città in un momento così forte di crisi.

Il Tapiro del giorno a Massimo Sabusco

Il Tapiro del giorno lo diamo a Massimo Sabusco. L'assessore comunale di Campobasso al Bilancio non pare avere ingranato la marcia giusta e stenta a portare avanti l'assessorato. Tra l'altro, proprio nel momento in cui ci sarebbe la necessità di avere la massima flessibilità e immediatezza nell'applicazione del bilancio. Da un anno la sua presenza politica all'interno della Giunta è poca cosa e i risultati si vedono con gravi risvolti nell'attività amministrativa.

Si smarcano dalla segreteria regionale e chiedono una verifica nel Pd

“A Fanelli 400mila euro e sul disastro Frattura non dice niente” SERVIZIO A PAGINA 2


Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

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2 31 luglio 2015

Molise Democratico, neonata corrente PD, sfiducia virtualmente il segretario regionale Fanelli ed il governatore Frattura

Partito Democratico: lotta e governo

Una cosa è certa: quelli di Molise Democratico fanno nomi, cognomi e danno pure i numeri. Nella conferenza stampa di ieri mattina presso l’hotel Sayonara di Isernia, il direttivo della neonata corrente interna al Partito Democratico ha dato una bella lezione a tutti su come ci si assuma le proprie responsabilità e su come sarebbe semplice liberare il politichese da espressioni come “qualcuno” o “chissà per quale motivo”, abusatissime tanto quanto il dannato “importante” nelle conferenze stampa di ambito calcistico. Nello sfiduciare (per essere gentili) il segretario regionale Micaela Fanelli, i cinque componenti del direttivo (Stefano Buono, Giuseppe Laurelli, Maria Di lauro, Giocondino Rossi e Vincenzo Di Giacomo) non fanno tanti giri di parole: “Organi rappresentativi inesistenti, mancanza di collegialità nelle decisioni, un’ assemblea regionale che non viene convocata ormai da un anno; la direzione regionale nata monca per effetto del mancato coinvolgimento della minoranza del partito; assenza di proposte, progetti su come affrontare le tante crisi che interessano la regione, a partire dalle numerose vertenze irrisolte fino al collasso della sanità regionale; la dubbia transazione sottoscritta con la

Regione, grazie alla quale il segretario regionale del PD potrà tornare a ricoprire, al termine del suo mandato, l’incarico all’interno del Nucleo di valutazione per gli investimenti pubblici con un contratto quinquennale da 400 mila euro; fatto imbarazzante che spiegherebbe l’appiattimento di Micaela Fanelli sulle posizioni più che discutibili del governatore Frattura.” Già nomi e numeri. Quattrocentomila buoni motivi per credere nell’onestà intellettuale di Molise Democratico.

Oltre a quello di Frattura ne sono saltati fuori altri di nomi, tanto perché non restassero questioni in sospeso: “La nostra è un’ iniziativa autonoma. Dunque, non un’operazione che vedrebbe come registi occulti i parlamentari Ruta e Leva, ma un contributo di chi non si rassegna all’idea che il Molise e i molisani debbano vivere perennemente tra due alternative: Frattura e Iorio”. Buono a sapersi, che altro aggiungere. Tanto di cappello a Molise Democratico, davvero: per la chiarezza del-

l’esposizione e lo spessore dei contenuti. Parlando di contenuti, qualche altra considerazione di Molise Democratico sull’operato del democratico acquisito, governatore Paolo Frattura: “Mancato impegno sulla riduzione dei costi della politica; bocciatura della legge di iniziativa popolare, sottoscritta da 6 mila cittadini, sulla riduzione delle indennità e lo stato di abbandono e di agonia in cui si trova la provincia di Isernia. Il governo regionale è condizionato da una visione Campobassocentrica, in nome della quale le aree periferiche del Molise sono state completamente dimenticate.” Durissimo l’affondo, poi, sul fronte della sanità regionale: “… gestita solo in funzione degli interessi delle lobby private mentre gli ospedali collassano.” In verità di cosa certa ce ne sarebbe un’altra: il Partito Democratico andrebbe ringraziato. Svolgere contemporaneamente il ruolo di principale partito di governo e di opposizione nella stessa legislatura dev’essere tutt’altro che operazione semplice; e sicuramente non senza danni collaterali. Dall’una e dall’altra parte. Al PD, e solo al PD, dobbiamo in questa Regione il corretto funzionamento della vita democratica ed istituzionale. Un’impresa eroica. Tragica, ma pur sempre eroica.

Scarabeo “Ss.Rosario? Cotugno non può parlare” VENAFRO. Il consigliere regionale, Massimiliano Scarabeo, interviene sulla posizione del consigliere regionale Cotugno che “prende in carico” “le istanze del Comitato S.S. Rosario accompagnando i vertici, nel tour istituzionale regionale alla ricerca di strade alternative alla già discussa questione del futuro dell’ospedale di Venafro. Tengo a precisare: che egli ė il meno indicato ad entrare nel merito della situazione sanitaria, in quanto direttamente legato, attraverso stretti familiari negli interessi della sanità privata regionale! Ritengo che questi elementi di incompatibilità morale e sostanziale, rendono superfluo ogni ulteriore commento”.

L’iniziativa la si deve al “contadino” Rocco Cirino, presidente ultratrentennale della sezione molisana dell’Associazione insegnanti di geografia Dal 26 agosto prossimo al 31 dello stesso mese la biodiversità del Molise, ossia il più grande patrimonio identificativo che possiamo annoverare, costituito tra l’altro dalle centinaia di piante autoctone individuate e selezionate dal Michele Tanno, sarà protagonista a Milano nel Padiglione dell’Associazione italiana insegnati di geografia (Aiig). In quel padiglione non in quello del Molise dove evidentemente per la lungimiranza dei responsabili non ha trovato accoglienza. Una fortuna insperata. La sei giorni della biodiversità del Molise si fosse tenuta in quel padiglione, sicuramente non avrebbe avuto ciò che sicuramente avrà come interesse scientifico, come valore culturale ed economico, nel padiglione dell’Aiig. Non a caso gli è stato riservato un arco temporale tra i più importanti (26/31 agosto); non a caso gli organizzatori hanno valutato la dotazione naturale e autoctona del Molise una peculiarità assoluta, che solo la cecità della classe dirigente del Molise tiene ancora confinata nel cerchio ristretto dei convegni settoriali e non fatta conoscere al mondo. L’iniziativa milanese la si deve al

La biodiversità del Molise per 6 giorni protagonista fortunatamente nel padiglione dell’Aiig all’Expo di Milano, non in quello del Molise “contadino” Rocco Cirino, presidente ultratrentennale della sezione molisana dell’Aiig, professore merito di geografia, che da decenni è protagonista di una battaglia di civiltà in difesa del territorio, della natura, della bellezza del paesaggio e delle specularità naturali del Molise. Lo si trova, con i suoi associati, dovunque è in atto una manomissione violenta e volgare dell’ambiente; dovunque c’è necessità di preservare la storia, le testimonianze storiche e archeologiche dalle aggressioni autorizzate da un governo regionale politicamente incolto e amministrativamente affaristico. Battaglie contro l’eolico selvaggio ( ultima barricata in questi giorni per difendere lo skyline di Sant’Angelo Limosano, Limosano e San Biase da decine e decine di pale eoliche), contro la prepotenza di un forno crematorio programmatico a S. Stefano, contro le biomasse ai piedi

del Matese e finanche sullo Scarafone a Campobasso, contro anche l’addomesticabilità, per stretto utilitarismo, di alcune sigle dell’ambientalismo, contro coloro che danno spazio, come nel caso del

già sovrintendente del Molise, Pagano, a gente che al Molise ha fatto del male. Sbaglia però chi dovesse ritenere l’Aiig impegnato solo sul fronte della protesta. Sbaglia perché dimostrerebbe di non cono-

scere la vastità dell’opera di educazione e di divulgazione scientifico/ naturalistica che viene svolta assiduamente sul territorio con la cattedra itinerante a favore soprattutto dei giovani. Nella casa/laboratorio di Matrice Nicola Petrella e Maria Cristina, del direttivo dell’Aiig Molise, meritoriamente intrattengono decine di bambini, opportunamente distolti dai videogiochi e dalla playstation, alle prese con la conoscenza dei minerali e a giocare con le “pietre”. Dal padiglione dell’Aiig all’Expo di Milano, dai luoghi del Molise manomessi e aggrediti dalla speculazione, dai paesaggi salvati, dalla cattedra naturale itinerante, da gente onesta, colta, sensibile e preparata si può cogliere un filo di speranza in un futuro in cui ci sia ancora posto per il rispetto del passato, della storia, della natura, dell’ambiente … dell’uomo.


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3 31 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

Stilata la graduatoria provvisoria per la selezione dell’idea progettuale per la realizzazione della sede del consiglio, della giunta regionali e dei servizi comuni nelle aree dell’ex hotel Roxy e dell’ex stadio Romagnoli

Abbiamo in casa, nel Molise, a Campobasso, con l’architetto Guglielmi, il meglio della ideazione architettonica e urbanistica, in grado di prevalere su studi professionali italiani e spagnoli l grumo umano e professionale che ha per vertice Frattura rappresenta inoppugnabilmente la sintesi di un cambiamento epocale in politica, nella dirigenza pubblica, in ambito consulenziale regionale e nella pubblica progettazione. Un vecchio detto: “Chi sta col sole si riscalda, chi con la paglia si brucia” La migliore idea progettuale per la realizzazione della sede del consiglio, della giunta regionali e dei servizi comuni nelle aree dell’ex hotel Roxy ed ex stadio Romagnoli è straordinariamente campobassana. A parere della commissione valutatrice domestica (Giocondo Vacca – presidente - Massimo Pillarella – Nicola Carovillano – Ivana Mustillo – Claudia Angiolini – componenti, e Angelo Pastò segretario) nominata dalla giunta regionale presieduta dall’architetto Paolo di Laura Frattura, abbiamo in casa, nel Molise, a Campobasso, il meglio della ideazione urbanistica, capace di prevalere su studi professionali italiani e spagnoli, messi debitamente in fila fino all’ottantatreesimo posto: quanti sono stati gli ammessi a partecipare. La graduatoria stilata è provvisoria, in attesa che vengano compiuti gli ultimi adempimenti per renderla definitiva. Non ci dovrebbero essere sorprese. La migliore idea selezionata appartiene all’architetto Nicola Guglilemi che a Campobasso, tra l’altro, ha firmato il progetto dell’intervento edilizio - “La città nella città” - condiviso professionalmente, tra l’altro, dal collega Paolo di Laura Frattura. Che, dicono, abbia fatto salti di gioia nell’apprendere il risultato. I sentimenti di amicizia, di colleganza, di con-

di Guido Puchetti*

divisione professionale sono, al pari di tutti i veri sentimenti, incontenibili. Salti di gioia pare li abbia fatti anche Massimo Pillarella che di Guglielmi e di Frattura è molto amico, e felici dell’esito si sarebbero mostrati anche gli altri componenti la commissione (tranne Carovillano che s’è dimesso nel corso dei lavori) per aver fatto (involontariamente?) felice il presidente che aveva avuto la bontà di nominarli, e il collega di commissione Pillarella (vero “deus ex machina” del governo regio-

nale). Il grumo umano e professionale che ha per vertice Frattura (con Pillarella, Mogavero, Lalli, Guglielmi i più significativi), rappresenta decisamente e inoppugnabilmente la sintesi di un cambiamento epocale in politica (con Frattura che ha frantumato Iorio); nella dirigenza pubblica (con Pillarella nominato da Frattura direttore dell’Area seconda della Regione: Programmazione regionale, attività produttive, agricole, forestali e politiche dell’ambiente); in ambito consulenziale regionale (con l’avvocatessa Lalli depositaria dei problemi della Gam di Boiano); nella pubblica progettazione (con Guglielmi). Dicono che il progetto preveda la realizzazione di un grattacielo, idea che Gugliemi evidentemente coltiva nel profondo della sua visione architettonica ed urbanistica che avrebbe voluto manifestarla con la torre appena abbozzata all’interno della “Citta nella

Città” , ridotta ad un multiplo di una lattina di Coca Cola dai tremebondi Agusto Massa ed Emilio Natarelli (sindaco e assessore all’urbanistica del tempo). L’occasione pare gli sia tornata propizia con la sede regionale, con la presidenza Frattura e la commissione domestica che lo ha premiato come il migliore. Alla conclusione dei lavori di valutazione della Commissione seguirà certamente un dibattito, come del resto è previsto nel bando e, soprattutto, talune emittenti televisive locali si sono dichiarate disponibili ad ospitare i professionisti che hanno concorso per dare loro modo di illustrare e comparare il proprio lavoro con quello premiato. Ne vedremo e ne sentiremo delle belle! Intanto, la graduatoria dei primi 10: Nicola Guglielmi Campobasso; Ottavio Di Blasi & Partners - Ottavio Di Blasi Milano; Roberto De Cosmo Campobasso; Salvatore Abbate Vico Equense (Na); Abdr Architetti Associati Srl - Maria Laura Arlotti Roma; Concreatelab - Leonardo Venezia Roma; Tommaso Nasti Bari; Cooprogetti Scrl - Matteo Bordugo Pordenone; Pica Ciamarra Associati – Pca int Srl Massimo Pica Ciamarra Napoli; Ottaviani Associati - Alessandro Ottaviani Roma . Dardo

Sulla commissione i dubbi tecnici dell’Ordine degli Architetti

L’Ordine degli architetti esprime perplessità sulla composizione della commissione giudicatrice del concorso di idee relativo alla realizzazione di uffici regionali all’interno dell’area dell’ex Roxy e del Romagnoli. “Manca la qualità”. E’ questo, in sintesi, il “difetto” della commissione giudicatrice che ha spinto l’ordine professionale a criticarne la composizione. Una carenza che non può essere trascurata visto che la commissione dovrà leggere, interpretare e valutare elaborati tecnici, progetti di architettura. “Ad oltre un mese di distanza dalla data stabilita nel bando e dopo un’ iniziale, come riporta testualmente la determina dirigenziale, “difficoltà a reperire, entro la scadenza dei termini ( 22.12.2014) figure interne di adeguata professionalità idonee a ricoprire l’incarico di componenti della commissione giudicatrice….”, con atto n. 7 del 03.02.2015 si conoscono i nominativi dei componenti la commissione. Certo, all’apparenza tutto legittimo, tutto in ossequio alla normativa. Ma lo sforzo profuso dagli Ordini Professionali e

l’iniziale sensibilità mostrata dal Presidente Frattura che fine faranno?La sospensione dell’iniziale bando e la riformulazione dello stesso, grazie al buon senso comune, hanno reso credibile l’iniziativa tanto da garantirne il successo con una partecipazione di quasi cento

gruppi.Perché questa commissione Presidente Frattura?Avevamo chiesto di crederci fino in fondo e di perseguire non solo la legittimità degli atti ma di cogliere l’opportunità di nominare una commissione di esperti che potesse vantare anche esperienze riconosciute da tutti i concorrenti, garantendo comunque la presenza di membri della stazione appaltante.Gli iniziali tre componenti, per la commissione indicata nel bando, sono diventati cinque.Bene, ma perché esasperare il tutto con questa nomina e non soddisfare i criteri di qualità e trasparenza che tutti i partecipanti

e noi degli Ordini, garanti degli iscritti, abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere?Riconoscimento pieno della professionalità di ogni singolo componente la commissione.Validissimi professionisti della macchina amministrativa.Ma forse serve ben altro per ben giudicare il prodotto di quanti quotidianamente svolgono per professione esclusivamente il mestiere di progettista.E poi, si tratta di un concorso di idee, con tre elaborati tecnici, dove vengono illustrati progetti di architettura. Che senso ha, inoltre, inserire in commissione due membri non tecnici, non capaci di leggere, interpretare un progetto e formulare un relativo giudizio supportato dal sapere, dalla conoscenza ma che di fatto però, esprimono un voto alla pari degli altri componenti tecnici? Ci spiace Presidente Frattura.Un’altra occasione persa per fare la differenza …Un’altra occasione sfumata per poter condividere un percorso comune.Auspichiamo che si ravveda in modo da garantire che, a conclusione dei lavori della commissione, emerga il miglior progetto”. *Presidente dell’Ordine degli A.P.P.C.


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4 31 luglio 2015

Magagna scoperta dagli addetti al Servizio controllo e vigilanza

Il Comune di Riccia costretto a restituire alla Regione i soldi incassati per due borse lavoro

Della questione potrebbe interessarsi la magistratura inquirente potendosi ipotizzare nel comportamento dell’amministrazione comunale un falso in atto pubblico (aver omesso di indicare l’avvio delle borse lavoro prima della sottoscrizione della convenzione) e/o un’appropriazione indebita (l’aver incassato l’anticipo di 2700 euro che deve restituire) Tutto sembrava in regola e invece non lo era. Ci sono voluti quasi due anni perché la Regione Molise si rendesse conto che la convenzione sottoscritta in data 15 aprile 2014 con il Comune di Riccia per la concessione e l’attivazione di 2 borse lavoro (5.400 euro) era fasulla. Della fasullaggine non si erano resi conto nemmeno quelli del Servizio rendicontazione della Regione, che avevano approvato per il rendiconto finale del progetto. Sono stati bravi invece, e la cosa, data l’eccezionalità che la distingue, va detta e sottolineata, quelli dello stesso del Servizio, con compiti di controllo e vigilanza però. Bravi ad accorgersi che l’avvio delle attività dei borsisti presso l’amministrazione comunale è avvenuta prima della sottoscrizione della convenzione. Vale a dire che l’amministrazione di Riccia, che per mano del primo cittadino, Micaela Fanelli, viene segnalata dalle cronache giornalistiche e politiche come un esempio di sapienza amministrativa, volitività, capacità gestionale e realizzatrice, e pertanto additata ad esempio, nella circo-

stanza sarebbe venuta meno a tutte queste sue belle qualità così bene raccolte e rappresentante nelle virtù della Fanelli. Gli addetti al Servizio controllo e vigilanza della Regione Molise infatti hanno rilevato che prima della convenzione, quindi prima che venisse approvata la richiesta delle borse lavoro (avanzata il 12 febbraio 2013), i corsi erano stati avviati, venendo meno al punto che li vuole possibili solo e unicamente dopo la sottoscrizione della convenzione con la Regione. Evi-

dentemente a Riccia, coperti della notorietà del sindaco, della sua forte incidenza (per essere anche il segretario regionale del Pd, il partito che con il transfuga dalla Destra, Paolo Frattura, governa la Regione Molise), erano certi che la richiesta sarebbe stata accolta e la convenzione sottoscritta e per non perdere tempo si sono dati alle borse lavoro incassando anche l’anticipo di 2.700 euro. Ciò facendo, è stato violato l’articolo 9 dell’Avviso pubblico del 15 gennaio 2013, che prevede la sotto-

scrizione di una apposita convenzione tra il comune beneficiario e la Regione Molise, perché siano rispettati tutti gli obblighi dettagliati a carico dei comuni. Eppure è accaduto e i corsi (“Solidarietà: il lavoro per la storia”) sono stati avviati prima della convenzione. Come abbia potuto il comune di Riccia anticipare ciò che non conosceva, non avendo ancora sottoscritto la convenzione, rimarrà un mistero fintanto non verrà svelato. Compito, questo, crediamo spetti alla Regione Molise e ai solerti addetti al controllo e alla vigilanza. A meno che, leggendo questa nota, non voglia intervenire la magistratura inquirente potendosi ipotizzare nel comportamento dell’amministrazione comunale un falso in atto pubblico (aver omesso di indicare l’avvio delle borse lavoro prima della sottoscrizione della convenzione) e/o un’appropriazione indebita (l’aver incassato l’anticipo di 2700 euro). Frattanto si arrivi a un chiarimento, il direttore generale Pasquale Mauro Di Mirco, valutando l’accaduto e rispettando gli obblighi di legge, sulla

di Antonio Tomassone

base di quanto disposto con determinazione dirigenziale 97 del 15 aprile 2015 dal Servizio controllo e vigilanza, ha deciso di revocare al Comune di Riccia le 2 borse lavoro concesse con determinazione dirigenziale 60 del 23 luglio 2013 e di disporre che il Comune di Riccia effettui il pagamento della somma di 2.700 euro quale anticipo del 5° per cento della somma complessiva di 5.400 euro a favore della Regione Molise, mediante il versamento alla Banca Popolare Società Operativa Servizio Tesoreria Regionale (con la seguente causale : “Programma operativo regionale/Fondo sociale europeo 2007-2013” restituzione anticipo del 50% della somma concessa). Il fatto è grave, è inutile girarci intorno. Tanto più che non solo per Riccia è stato necessario l’intervento di Di Mirco e la revoca del finanziamento, quant’anche per Rotello, Limosano,Cercepiccola, Macchia D’Isernia, Filignano, Castelverrino e Bagnoli del Trigno. Probabilmente si tratta di un virus. Dardo

controllata di buona parte dei parchi eolici esistenti”.

San Biase e Limosano, si riaccendono i riflettori sull’Eolico in Molise. La salvaguardia del paesaggio dall’eolico selvaggio. Tomassone, responsabile energia PD Molise: velocizzare l’iter del nuovo Piano Energetico. Ancora una volta vengono depositati due progetti di realizzazione di parchi eolici nei comuni di San Biase e Limosano, ed avviati ad iter, nonostante l’attesa per la redazione del nuovo PEAR, e vengono bloccati dalla Soprintendenza i lavori di costruzione di una pala eolica da un megawatt nell’agro di Pietracatella, a confine con Riccia e Jelsi. Che cosa succede in Molise? O meglio in Italia?. In seguito alla Riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, l’energia è rientrata tra le materie di competenza concorrente; pertanto le Regioni dovevano operare all’interno di un quadro di indirizzo nazionale. Ma come accade spesso in Italia il recepimento della normativa e la conseguente attuazione scontano dei gap che sono di intensità diversa a seconda della sensibilità dei soggetti coinvolti, dei territori e della burocrazia connessa. Per cui ci si ritrova a far ricorso, quasi fosse prassi, a strumenti di giustizia competente, che poi diventano in

In tal senso l’attenzione buona di comitati, cittadini e associazioni, oltre che alcuni Enti, il diretto coinvolgimento della Soprintendenza ed altri soggetti, hanno in parte aiutato a mettere un freno ad una incontrollata gestione energetico-ambientale del territorio, nell’ottica di una tutela dello stesso. “Ma ciò non basta. Infatti – – se da un lato il ruolo positivo delle reazioni e dall’altra l’incontrollata gestione iniziale del territorio si sono in parte bilanciati, questo non basta a restare in un limbo normativo né tantomeno a giustificare il cd nimby. Dall’altra parte buono l’approccio messo in campo dalla regione, attraverso la regia del prof. De Santoli dell’Università di Roma, sulla predisposizione del Piano Energetico Ambientale, confermando l’approccio buttom up, ascoltando tutti gli stakeholders e chiedendo l’impegno di tutti per la tutela e lo sviluppo del territorio”. Mi auguro che la Regione velocizzi l’iter di approvazione del nuovo PEAR, per altro già in fase di VAS, e che venga applicata la legge 23 del dicembre 2014 Misure urgenti in materia di energie rinnovabili, proposta da Facciolla e Petraroia, nella quale si potrebbero ravvisare i presupposti sospendere gli iter in corso, in attesa del nuovo PEAR, strumento più consono alla tutela ed alla valorizzazione del territorio.”

Fermate i pali eolici e subito il Piano Energia molti casi linee guida da seguire, a volte in contrasto con altre normative. Il Molise, sotto la guida di Iorio, non è stato da meno, passando da un PEAR mai del tutto ratificato, a varie leggi alcune molto permissive e

altre restrittive, fino ad adeguarsi, almeno per quanto concerne l’eolico, alla normativa nazionale, recependola quasi in toto. Occorre una vera e propria programmazione, e la dimostrazione lo sono l’installazione in-


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31 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

Approvato dalla giunta regionale il calendario venatorio 2015/2016

Dal 20 settembre al 31 gennaio 2016 la fauna molisana è a rischio impallinatura

Per essere cacciatori, per stare nelle regole, per rispettare le norme del calendario venatorio senza la tentazione di violarle, per imbracciare il fucile, scarpinare il territorio, appostarsi e sparare, bisogna avere una passione infinita. E la chiamano attività venatoria Saranno felici i cacciatori, non la fauna e, siccome nel territorio di Campochiaro è stata accertata la presenza della Lepre Italica ( Lepus corsicanus) in aggiunta alle lepri presenti in altri territori comunali, non sarà contenta neanche questa. Stiamo facendo riferimento al “Calendario e al regolamento per la stagione venatoria 2015/2016” sottoposto all’approvazione preventiva della giunta regionale, prima che passi al vaglio della seconda commissione consiliare permanente del Consiglio regionale per l’acquisizione anche qui “ del previsto parere”. Di parere in parere (non vanno dimenticati, infatti, quello dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, e quello dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica) si arriverà, quindi, alla pubblicazione del calendario venatorio e delle specie che possono essere impallinate. A quanto pare sono da escludere gli uccelli selvatici durante la stagione riproduttiva e di dipendenza dei giovani dai genitori e, per quanto riguarda gli uccelli migratori, durante il ritorno ai luoghi di nidificazione (migrazione pre - nuziale), nonché

l’’Orso bruno marsicano” per effetto del protocollo d’intesa che lo tutela, sottoscritto dalla Regione con la delibera 43 del 2014. Varare un calendario venatorio è un procedimento lungo e complesso, al quale lavora (supponiamo per tutto l’anno) il Servizio coordinamento e gestione delle Politiche europee per agricoltura, acquacoltura e pesca – Attività venatoria, con l’accortezza di non urtare la suscettibilità delle associa-

Cgil: “Un grido d’allarme ignorato dal Governo” CAMPOBASSO. “Le anticipazioni del rapporto della SVIMEZ sull’economia del Mezzogiorno evidenziano una situazione drammatica”. Lo sostiene il segretario regionale Cgil, Sandro Del Fattore. “L’allarme che la nostra organizzazione aveva annunciato nell’assemblea pubblica dell’8 e del 9 maggio scorso conclusa da Susanna Camusso non era infondato. Siamo di fronte ad una crisi drammatica: c’è il rischio di una vera e propria desertificazione industriale, i consumi continuano a scendere, il dramma della disoccupazione si allarga, aumeta il numero delle famiglie che si trovano in condizioni di disagio e di povertà. Nonostante questa situazione drammatica la crisi del Mezzogiorno è scomparsa dall’agenda politica dell’attuale Governo. Anzi si è fatto di peggio: è stato ridotto il co-finanziamento nazionale per i fondi comunitari, sono state tagliate molte risorse ordinarie, sono scomparsi gli investimenti e ridotto il finanziamento al Servizio Sanitario Nazionale. Si rischia il declino definitivo del Mezzogiorno. C’è un silenzio desolante di chi ha responsabilità politiche. E’ giunto il momento che si apra una vera e propria vertenza con il Governo sulla crisi del Mezzogiorno. Il sindacato, come da tempo sta facendo, continuerà nell’iniziativa e nella mobilitazione. Quando, però, le Istituzini, i Presidenti delle Regioni, faranno sentire la loro fin qui flebile voce? Se continua il silenzio si diventerà corresponsabili di una crisi irreversibile.

zioni dei cacciatori che, è noto, sono particolarmente reattive ai problemi della loro agibilità sul territorio, qualora i problemi vengano creati o sollevati. Per questo, quando la pubblicazione avviene, il calendario assume il carattere di una dichiarazione dell’Onu. La giunta regionale la proposta del “Calendario e del regolamento per la stagione venatoria 2015/2016” l’ha approvato il 27 luglio; l’atto dovrà rimanere esposto

all’albo della Regione fino al 12 agosto per essere definitivamente agibile per l’avvio dell’annata venatoria che è stata fissata dal 20 settembre al 31 gennaio 2016. Il calendario è un enorme e complicato documento (un papiello) la cui lettura pretende tempo, pazienza, e competenza. Parte con l’annata venatoria, quindi prosegue con le specie cacciabili e i periodi, con il carniere (per ogni giornata consentita, ciascun cacciatore potrà abbattere complessivamente due capi di selvaggina stanziale con i seguenti limiti per specie: specie limite giornaliero e limite stagionale (lepre 1 capo non previsto, cinghiale 1 capo non previsto). Per la selvaggina migratoria, il limite massimo giornaliero è stabilito in complessivi 20 capi, con i seguenti limiti: specie limiti giornaliero allodola 10 capi, beccaccia 3 capi, quaglia 5 capi, tortore 5 capi, merlo 5 capi, codone 5 capi e pavoncella 5 capi; limite stagionale allodola 50 capi, beccaccia 20 capi, quaglia 25 capi, tortora 25 capi, merlo 25 capi, codone 25 capi e pavoncella 25 capi. Sono escluse dalle limitazioni la cor-

nacchia grigia, la gazza, la ghiandaia e la volpe. Per queste specie quindi doppiette in libertà. Che peccato abbiano fatto a nascere cornacchia, gazza, ghiandaia e volpe non si sa. La caccia al cinghiale è consentita nei giorni di mercoledì, sabato e domenica. Negli altri giorni se la godono. L’uso del cane è consentito dal 1 ottobre 2015 fino al 20 gennaio 2016. Per la caccia alla volpe organizzata in squadre, è consentito esclusivamente l’uso del cane da seguita, fino al 31 gennaio 2016. L’addestramento dei cani è consentito dal 1 settembre 2015 al 28 settembre 2015. Nel calendario seguono poi l’indicazione degli àmbiti territoriali di caccia, i divieti e le sanzioni: una marea indicibile di indicazioni e prescrizioni, nonché le disposizioni particolari per la beccaccia e il cinghiale. Insomma, per essere cacciatori, per stare nelle regole, per rispettare le norme del calendario venatorio senza la tentazione di violarle, per imbracciare il fucile, scarpinare il territorio, appostarsi e sparare, bisogna avere una passione infinita. E la chiamano attività venatoria. Dardo

“Nel Sud, situazione insostenibile” Sul Rapporto Svimez, interviene l’europarlamentare Aldo Patriciello CAMPOBASSO. “E’ fin troppo evidente che fino a quando si continuerà a marginalizzare e ad escludere il Mezzogiorno da qualsiasi progettazione economica nazionale, lo sviluppo delle Regioni meridionali proseguirà ad essere una semplice programmazione di intenti, piuttosto che un obiettivo realmente perseguibile. Le preoccupazioni del Fondo Monetario Internazionale, emerse nei giorni scorsi nei confronti del nostro Paese, non fanno altre che evidenziare una realtà nota a tutti: per ripartire davvero, l’Italia ha bisogno di recuperare il Sud e la sua capacità economica e produttiva”. Commenta così Aldo Patriciello, eurodeputato di Forza Italia e membro della Commissione Industria, Ricerca e Energia (ITRE) al Parlamento europeo, il rapporto semestrale curato da Confindustria e SRM sullo stato di salute delle imprese meridionali. “I timidi segnali di ripresa economica degli ultimi mesi – spiega Patriciello – interessano soprattutto le Regioni del centro-nord Italia. Il Mezzogiorno, invece, patisce le conseguenze di un’emarginazione politica che lo rende sempre più periferia sociale, economica ed istituzionale del Paese: una

situazione che è divenuta ormai insostenibile e che rischia di minare irreversibilmente la tenuta del sistema imprenditoriale del meridione. Se, quindi, la strategia del Governo per ridimensionare il divario tra nord e sud è quella dell’assoluto disimpegno e del totale immobilismo – prosegue l’europarlamentare azzurro – allora penso che non sarà semplice risalire la china e ridare ossigeno alle nostre imprese. Credo invece che l’elevatissimo tasso di disoccupazione e il quadro macro-economico generale necessitino di interventi strutturali immediati: il crollo degli investimenti pubblici degli ultimi anni ha messo fin troppo a dura prova il già precario stato di salute di moltissime aziende. Non può essere la sola Unione Europea a contribuire al finanziamento delle politiche di coesione, né si può pensare che sia Bruxelles a risolvere l’annosa questione meridionale. Fare impresa senza un’adeguata rete infrastrutturale, un solido sostegno finanziario e una forte spinta ai consumi – conclude Patriciello - è un’impresa proibitiva per chiunque, figuriamoci per le aziende del meridione costrette ad operare in un contesto di forte disagio sociale ed economico”.


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Campobasso

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Prostituzione, denunciate tre persone Operazione della Squadra Mobile di Campobasso per chiudere le case del sesso CAMPOBASSO. Lo scorso 28 luglio, nell’ambito di specifici servizi di contrasto alla prostituzione, la Polizia di Stato di Campobasso ha denunciato all’Autorità Giudiziaria tre cittadini stranieri per i reati di favoreggiamento, sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli uomini della Sezione Antiprostituzione della Squadra Mobile, dopo aver tenuto per alcuni giorni sotto stretta osservazione due case ubicate in questo centro cittadino, appuravano che al loro interno alcune donne esercitavano l’attività di prostituzione, ricevendo uomini di

varia età ed estrazione sociale. In un caso, un centro massaggi thailandesi celava, in realtà, una casa di appuntamenti allestita in vecchio stile antecedente alla Legge Merlin. I “servizi” offerti allettavano a tal punto i clienti che

questi giungevano anche da fuori provincia. In un altro appartamento oggetto di controllo, oltre a trovare una donna cinese irregolare (ingaggiata per fare sesso con i clienti da un uomo ed una donna suoi connazionali che di fatto gestivano la casa), poi destinataria di decreto di espulsione con intimazione, gli agenti hanno identificato e denunciato la “maîtresse”, rinvenuto e sequestrato circa cinquemila euro in contanti, provento dell’attività, numerosi contraccettivi e un foglio con un testo in italiano sul quale erano rappresentate le varie opzioni sessuali da proporre ai clienti.

Tirocini, convenzione Unimol-Comune Sottoscritta la convenzione tra i due enti per 28 possibilità di formazione CAMPOBASSO. L’Università degli Studi del Molise e il Comune capoluogo hanno sottoscritto una convenzione per l’avvio di 28 tirocini di formazione ed orientamento di studenti universitari all’interno di Palazzo San Giorgio. L’obiettivo degli stage di studenti Unimol presso la sede comunale è quello di agevolare le scelte professionali degli allievi mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, nonchè realizzare momenti di alternanza tra studio e occupazione nell’ambito dei processi formativi. Le attività e le modalità del tirocinio saranno rimandate alle previsioni dei singoli progetti formativi

che non costituiscono rapporto di lavoro e che sono a carico dell’Università molisana per quanto riguarda le assicurazioni contro gli infortuni e la responsabilità civile. “Gli studenti non saranno relegati nella struttura tecnica ma potranno fare esperienza anche nel campo politico” ha affermato il sindaco di Campobasso Antonio Battista. La convenzione tra Unimol e Comune ha una durata di tre anni, ed è rinnovabile alla scadenza, mediante espressa manifestazione di volontà di entrambe le parti. Una sottoscrizione che apre a future iniziative dedicate all’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

A Oratino il festival “Ugo Calise” Dodici i finalisti. Per il sindaco Fatica: “Riconoscimento alla cultura” ORATINO. Il festival della Canzone d’Autore “Ugo Calise, organizzato dal Comune di Oratino, in collaborazione con la Pro Loco e l’Associazione Culturale “Arturo Giovannitti”, propone una gara tra cantautori emergenti. Dal 30 luglio al 2 agosto, dopo l’inaugurazione affidata alle Scuole Jazz del Conservatorio “L. Perosi” di Campobasso, con l’omaggio ad Ugo Calise, ci saranno le tre serate all’insegna della musica d’autore. I due premi, del valore di 1000 euro l’uno, andranno al miglior brano inedito e alla migliore reinterpretazione di un brano della tradizione cantautoriale italiana dagli ’50 agli anni ‘80. In giuria ci saranno addetti ai lavori come Claudio Poggi, il primo produttore di Pino Daniele, Lello Savonardo, docente di sociologia della musica alla Federico II, Desirèe Lombardi del Premio Tenco e Mauro Calise, docente universitario. Il regolamento della gara è su www.ugocalisefestival.it. Inoltre, ogni sera, dopo l’esibizione delle band in gara, è previsto un concerto: il 31 luglio i Vandalia, il 1 agosto, Vincenzo Rossi, con la band Diversamente Rossi, e la sera della finale con la chiusura affidata agli artisti del collettivo “Be Quiet”. Questo primo festival, intitolato a Ugo Calise, straordinaria figura di cantautore italiano attivo tra gli anni ‘50 e ‘60 del secolo scorso (tra i suoi successi “Nunn’è peccato”, “‘Na voce ‘na chitarra e ‘o poco ‘e luna”), vivrà un’appendice ad Ischia dove oltre a suggellare il gemellaggio tra i Comuni di Oratino ed Ischia, il 7 agosto verranno premiati i vincitori durante il Premio Internazionale Calise. “Noi crediamo che questa rassegna possa diventare di livello nazionale e oltre. Gli ingredienti ci sono tutti: un grande artista come ‘nume’ tutelare, la scena cantautoriale italiana di oggi, due luoghi splendidi come Oratino e Ischia per ospitare le manifestazioni”, ha detto Giovanni Block. E ha continuato: “Il nostro impegno è per il rilancio della musica d’autore italiana. Ci piace pensare che sia dal Sud, e da un luogo ai margini della co-

municazione ufficiale come il Molise che questo cammino riparta”. Luca Fatica, sindaco di Oratino: “L’Amministrazione Comunale sta producendo uno sforzo per portare cultura e intrattenimento sano nelle nostre terre. Agganciandoci alla nobile tradizione napoletana pensiamo di fare un’operazione importante per il Meridione di cui il Molise è una delle porte d’ingresso. In questo senso il gemellaggio con Ischia è significativo”. I 12 finalisti selezionati dalla giuria sono, per la sezione “Premio Miglior Brano Inedito” : Gerardo Attanasio con il brano “Mistral” Pasquale Bellotta con il brano “Il Voyeur” Marco D’Anna con il brano “La Mela” Noemi De Simone con il brano “L’Idiota” Pierpaolo Iermano con il brano “Fandango” Pennelli di Vermeer con il brano “Boredom” Sabba e gli Incensurabili con il brano “Valzer Senza Peso” Ciro Tuzzi con il brano “Dalla parte del torto” Cristiana Verardo con il brano “Nanneri” Per la sezione “Premio Miglior Cover” : Marco Francini con la cover “Amara Terra Mia” (Modugno) Asse mediano con la cover “Colpo di stato” (Stefano Rosso)

La Metamorfosi con la cover “Tu si na cosa grande” (Modugno) La Suonata Balorda con la cover “Ho visto Nina volare (De Andrè) Massimiliano Nicosia con la cover “Se stasera sono qui” (Tenco) Pennelli di Vermeer con la cover “Maria Batman” (Cattaneo) Sabba e gli Incensurabili con la cover “Basta che mi vuoi” (The Showmen) Ciro Tuzzi con la cover “Rosa d’o mese e maggio (Trevi)


Campobasso

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Tutto quello che gli altri non dicono

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senza alcun finanziamento pubblico

“Qualità scuole materne, opportunità mancata“ L’Ordine degli Architetti denuncia le tipologie costruttive di due plessi CAMPOBASSO. L’Ordine degli architetti della provincia di Campobasso ha elaborato un documento quale contributo di metodo alle progettazioni di opere pubbliche e si basa su una delle funzioni istituzionali di un Ordine professionale, che deve garantire attraverso professionalità, competenza ed etica dei propri iscritti, il perseguimento dell’interesse generale. Altra funzione di un Ordine professionale, che può costituire una risorsa fondamentale per Ia società, sta anche e soprattutto nel favorire fo scambio di conoscenze. “La progettazione, tanto più se riferita ad un’opera pubblica deve essere sempre contraddistinta da un elevato livello di qualità e deve porre l’attenzione verso tutti gli aspetti che concorrono alla sua redazione integrando i bisogni primari dell’essere umano, ed in particolare dei soggetti più deboli, con quelli economici, tecnici, architettonici, di bio-compatibilità e di ecosostenibilità, di risparmio energetico e di utilizzo di fonti di energia rinnovabile a tutela dell’ambiente. Sulla base del principio precedentemente esposto, l’analisi dei progetti per le nuove scuole “materne” in via Sant’Antonio dei Lazzari e via Crispi, redatte dal personale interno dell’Amministrazione comunale di Campobasso, ha costituito unicamente dei “casi studio” per accertarne la coerenza. Nel dettaglio le criticità emerse dal non rispetto dei principi culturali, architettonici e pedagogici che dovrebbero ispirare la progettazione di una moderna scuola per l’infanzia induce l’Ordine a porre all’attenzione

dell’amministrazione comunale di Campobasso i seguenti interrogativi: Cosa, in merito ai principi costruttivi, culturali e pedagogici, che dovrebbero guidare la progettazione di una scuola dell’infanzia moderna ed al passo con i tempi, è riscontrabile nei progetti attualmente in corso di costruzione? Perché in alcuni luoghi del territorio nazionale si è riusciti di recente a realizzare scuole pubbliche per l’infanzia di livello eccellente, con ambienti luminosi, confortevoli, colorati, funzionali, ad elevato risparmio energetico dove è possibile attuare progetti pedagogici innovativi e di elevata qualità per l’apprendimento e la crescita dei bambini? Perché un bambino/a di Campobasso che nascerà nel quartiere di Sant’Antonio dei Laz-

zari o nella zona di via Crispi dovrà frequentare una scuola concepita con principi progettuali vecchi, non più attuali e fruirà di una scuola con spazi ‐ interni ed esterni ‐ non conformi alla normativa vigente oltre che inadeguati allo svolgimento delle attuali attività didattiche? Per quanto ancora ci si dovrà accontentare di progetti di opere pubbliche di scarsa qualità architettonica ed impiantistica, energeticamente dispendiosi e funzionalmente inadeguati per l’uso a cui sono destinati? Quando ancora si dovranno tollerare scelte improvvisate e di mediocre qualità i cui effetti ricadranno inevitabilmente sulla comunità che avrebbe il pieno diritto di avere una scuola con spazi sicuri, adeguati, belli, funzionali, flessibili, trasformabili, colorati, insonoriz-

zati, caldi d’inverno e freschi d’estate e senza più fogli di giornale attaccati sui vetri delle finestre, dove è possibile assicurare la crescita e l’apprendimento secondo principi pedagogici e programmi didattici innovativi? Per quanto si dovrà aspettare perché si decida di investire sulla qualità dei progetti di opere pubbliche? Quanto ancora si dovrà accettare il principio secondo il quale la quantità del costruito debba prevalere sempre e comunque sulla qualità dello stesso? Quando ci si affrancherà dalla convinzione, difficile da sradicare nella pubblica amministrazione, che sia “meglio avere una scuola con un’aula in più, che investire saggiamente risorse pubbliche per dotarsi di progetti integrati di qualità”?“

Estate in città: le iniziative culturali e non vanno in vacanza a scapito di chi rimane di Massimo Dalla Torre La scusa potrebbe essere il caldo che non permette di mettere in campo le iniziative culturali cittadine. Scusa che non regge perché Campobasso, a differenza di altri centri del Molise, si contraddistingue ancora una volta per la carenza di manifestazioni che attraggono quelli che non sono partiti per le ferie e che hanno preferito sfidare la caligine e i disagi specialmente notturni per restare in città. Questa e’ la chiosa ad alcune considerazioni che abbiamo sentito fare dalla gente che, sconcertata e attonita, non si accontenta del cartellone proposto dal comune capoluogo o delle iniziative meritorie, ma diluite nel tempo, che caratterizzano il parco san Giovanni e villa de Capoa o il centro storico spesso ostaggio di “movida” che disturba i campobassani

che invece, vorrebbero più dinamismo culturale e meno confusione favorita dai “beveroni” spesso a base di alcool. Considerazioni che condannano senza appello alcuno, di questo ce ne dispiace, chi durante i periodi invernali, invece, si da da fare e fa si che il capoluogo di regione sia fucina di cultura a trecentosessanta gradi e di estate forse, più per mancanza di mezzi, alcuni dicono per il non coordinamento di idee, si abbandona tra le braccia di Morfeo in attesa del risveglio autunnale. Senza voler essere giudici accusatori in nome della collettività cittadina, anche se dovremo esserlo, vorremo capire il perché di questo torpore culturale estivo a scapito di chi non lascia la città. La quale, specialmente, il tardo pomeriggio o la sera, offre solo e unicamente “lo struscio”: ossia il passeggio lungo corso Vittorio Emanuele. Sport caro a chi preferisce non abbandonare

Campobasso e tuffarsi o nel caos della costa dove i lidi e le poche discoteche accolgono i villeggianti che si agitano sconnessamente al suono di ritmi latino/caraibici o fare il tour a mo di “zingarate”, come gli interpreti del film “amici miei”, nei paesi limitrofi che si animano in questo periodo dell’anno. Campobasso no! Chiude i cancelli per riaprirli agli inizi di settembre, quando una volta rientrati dalle vacanze, a volte estenuanti e soprattutto dispendiose, si sentono i racconti delle manifestazioni che hanno caratterizzato i centri delle regioni viciniori con la speranza che la prossima estate campobassana subisca uno scossone facendola rianimare. Estate, la quale, non offre neanche più la freschezza delle acque che sgorgano dalle fontanelle cittadine un tempo ristoro e conforto per chi considera la parola vacanza un sogno che prima o poi si concretizza.

Lotta senza quartiere ai traffici di stupefacenti 25 persone segnalate dalla Guardia di Finanza a vario titolo dall’inizio dell’anno, di cui 5 tratte in arresto CAMPOBASSO. Nel corso dell’anno 2015, i Finanzieri del Comando Provinciale di Campobasso hanno sequestrato oltre 3,5 Kg. di sostanza stupefacente riconducibile ad hashish, cocaina e marijuana. Alle competenti Autorità sono state complessivamente deferite 25 persone, di cui 5 tratte in arresto in flagranza di reato.

Le attività hanno interessato le principali arterie stradali della Provincia, luoghi di ritrovo e di affluenza turistica, stazioni ferroviarie, terminal bus, ma anche rotabili interne. Determinante l’impiego sistematico e coordinato delle unità cinofile, della componente specialistica del Gruppo Operativo Antidroga del G.I.C.O. nonché delle articolazioni territoriali in forza alle Compagnie di Campobasso e Termoli

e alla Tenenza di Larino. Parimenti efficace, l’adozione di turnazioni “insolite” e la stretta sinergia info-investigativa ed operativa tra tutti i Reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Campobasso. Analoghi servizi di prevenzione e repressione dei traffici illeciti di stupefacenti, proseguiranno senza soluzione di continuità, anche in relazione all’esodo estivo.



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Isernia

Tutto quello che gli altri non dicono

31 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

La Polizia ‘setaccia’ il territorio Vasta operazione degli uomini della questura di Isernia per prevenire i reati ISERNIA. Prosegue l’attività di controllo straordinario del territorio da parte della Questura di Isernia, predisposto in occasione dell’esodo estivo al fine di prevenire la commissione di reati di tipo predatorio. Nel corso di tale attività, negli ultimi giorni, sono stati effettuati oltre 70 posti di controllo, identificate oltre 850 persone, molte delle quali con pregiudizi di polizia e controllati oltre 450 veicoli; sono stati ritirati 9 documenti di circolazione ed elevate 125 contravvenzioni al Codice della Strada. Il Questore, Dott. Vincenzo Vuono, ha emesso, inoltre, due provvedimenti di “rimpatrio con foglio di via obbligatorio” nei confronti di due cittadini italiani, rintracciati da personale del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia in due distinti comuni di questa provincia.

I due, che vantano numerosi pregiudizi di polizia per vari reati, tra i quali furto e possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli, sono stati ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica

e non potranno far ritorno nei predetti comuni per tre anni. Inoltre, anche con la collaborazione della Polizia Municipale di Isernia, sono stati effettuati controlli amministrativi in molti esercizi pubblici e commerciali del centro cittadino, procedendo alla identificazione delle persone presenti all’interno dei locali e verifi-

cando il rispetto della normativa. Infine, la locale Sezione di Polizia Postale ha deferito in stato di libertà alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di truffa un cittadino italiano, L.G. di anni 38, residente in una provincia del nord Italia, il quale, dopo aver messo in vendita alcuni ricambi per auto su un noto sito di e-commerce, si accordava con l’acquirente, tramite applicazione WhatsApp, per farsi versare la somma pattuita su una sua carta prepagata ma, ad operazione effettuata, L.G., come da copione, si rendeva irreperibile. La tempestiva denuncia sporta dalla vittima della truffa ha permesso, anche in questo caso, di attivare subito le indagini da parte della Polizia Postale di Isernia che, in tempi, brevi hanno condotto alla identificazione dell’autore del raggiro.

Progetto Sprar, grave lacuna del Comune di Giovanni Muccio* Le dichiarazioni dell’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Isernia, Cosmo Galasso, sulla non adesione al progetto Sprar da parte dell’Amministrazione comunale, per via dell’impossibilità di gestione dell’accoglienza dei ragazzi, sono, a parere del Movimento regionale del Guerriero Sannita, un grave errore di valutazione, sia sotto l’aspetto delle opportunità di lavoro perse per tanti operatori professionali sia sotto l’aspetto di una vera e incisiva integrazione, che avrebbe potuto esserci per tanti ragazzi nel tessuto sociale isernino. Il progetto Sprar, finalizzato all’accoglienza di minori stra-

nieri non accompagnati, poteva rappresentare un’occasione importante per le numerose famiglie isernine che volevano dare un supporto educativo, affettivo e materiale. La Legge prevede, infatti, per questi ragazzi minori stranieri, l’affidamento a coppie con o senza figli, sposate o conviventi, ad adulti singoli, di nazionalità italiana o straniera. Si potevano prevedere tutte le tipologie di affidamento: residenziale, part-time, diurno, per parte della giornata o della settimana. Il Movimento è convinto che all’affidamento sarebbero state interessate tantissime famiglie isernine, pertanto crede che Isernia fosse in grado di gestire l’accoglienza. Inoltre, l’insieme delle attività nell’ambito del progetto Sprar doveva essere affidato a figure professionali specifiche, quali

assistenti sociali, educatori, mediatori interculturali e psicologi. Ciò avrebbe rappresentato anche una fonte di occupazione per i tanti giovani isernini, considerando che il finanziamento era a carico del Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo (FNPSA). Il Movimento auspica che l’Amministrazione d’Isernia e in generale le Amministrazioni comunali della Regione Molise colgano l’occasione di presentare un progetto Sprar, per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati, per le ragioni su esposte. E’ possibile accedere a tali progetti fino al 31.12.2016. *Presidente Guerriero Sannita

Fornelli: l’amministrazione comunale aderisce alla “Città dell’Olio” L’oro verde fornellese sarà protagonista all’Expo di Milano ad ottobre. FORNELLI. Dopo la partecipazione di grandissimo successo con il borgo medievale all’Expo di Milano all’interno del padiglione dei Borghi più Belli d’Italia, l’amministrazione comunale di Fornelli mette a segno ancora un colpo ad effetto che avrà sicuramente un rilievo commerciale – turistico di grande importanza. Nei giorni scorsi il comune guidato dal primo cittadino Giovanni Tedeschi, su proposta del coordinatore regionale Antonio Sorbo, ha aderito all’associazione “Città dell’Olio”. Si tratta di un’adesione che provocherà notevoli benefici per il comune della Valle

del Volturno. Oltre a valorizzare l’oro verde locale, per il conosciuto olio di Fornelli, ci sarà una nuova vetrina promozionale proprio ad Expo di Milano nel mese di ottobre 2015. L’olio di Fornelli viaggerà alla volta di Milano per essere conosciuto dai turisti di tutto il mondo e anche dagli esperti del settore, soprattutto. Nei prossimi giorni i soggetti interessati dei comuni che hanno aderito a questa associazione si incontreranno per pianificare la partecipazione ad Expo e per valorizzare al meglio l’oro verde del Molise ed in questo caso quello di Fornelli.


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Termoli

31 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

In Consiglio comunale i temi finanziari Dodici i punti passati a maggioranza. Via libera anche al Consuntivo ritenuto ‘illegittimo’ TERMOLI. Dodici punti iscritti all’ordine del giorno, quasi tutti contemplati nei documenti economico-finanziari legati alla pressione fiscale locale, con un focus sul piano triennale delle opere pubbliche e sul bilancio nel complesso. Ma non solo. Sulla questione preminente vigevano gli emendamenti presentati dal Ncd, ma né le otto proposte di modifica predisposte dall’ex sindaco Basso Antonio Di Brino, respinti al mittente dal collegio dei revisori dei conti di nomina prefettizia, poiché erano stati bocciati dai responsabili dei servizi competenti, quelli delle Finanze e dei Lavori pubblici. Il sindaco Sbrocca, affiancato alternativamente dagli assessori, non ha condiviso, ed era immaginabile, la ‘pulce’ sulla illegittimità del bilancio basato sull’inciampo formale ‘assestato-accertato’ per il rendiconto 2013, prendendo in mano

l’esempio notarile proposto da Di Brino per spiegarne l’esatto opposto. Poca storia, dunque, nelle votazioni, con una maggioranza schiacciante, 15-4, che ha sterilizzato la bellige-

ranza di minoranza, se non del proponente. Opposizione che ha fatto meravigliare il centrosinistra per il voto contrario, ma ininfluente, sull’istitu-

zione del fondo di solidarietà fiscale per le famiglie bisognose, ma lì occorre accertare la ratio politica della decisione di denegare la condivisione della proposta. Stessa

sorte anche per gli undici emendamenti avanzati da portavoce del Movimento 5 Stelle Nicolino Di Michele e di quello partorito dal capogruppo di Azione civica Molise Michele Marone. Da emendamenti silurati a emendamenti affondati, anche la triplice richiesta di modifica della documentazione fondativa dell’Egam, di matrice marinucciana, è stata giudicata inammissibile, poiché andrebbero a modificare un impianto prerogativa della Regione Molise. Un primo stop che ha consigliato la minoranza a chiedere con mozione d’ordine il rinvio della discussione e del voto sul punto specifico, volontà chiaramente disattesa e respinta al mittente e tanto meno il successivo dibattito animato da Marinucci, Di Francia, dal sindaco Sbrocca, da Di Michele e Di Giovine ha avvicinato le parti.

Fulminea azione dei Carabinieri Conferenza stampa per illustrare le azioni messe in atto per bloccare i tre pugliesi TERMOLI. Tre criminali in manette, di 42, 45 e 48 anni, tutti pregiudicati, originari di San Severo e artefici del tentativo di estorsione ai danni del ristorante-bar ‘Il centrale’ di Campomarino Lido, lo stesso locale devastato da una bomba carta alle 4 del mattino di sabato 18 luglio. I Carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Termoli, i militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Campobasso e il personale della stazione di Campomarino hanno orchestrato un perfetto gioco di squadra integrandosi e coprendo l’intero territorio per assicurare alla giustizia chi, a distanza di 5 giorni dall’attentato dinamitardo, aveva avviato i contatti con le vittime per avanzare la pretesa di un pizzo da 5mila euro. L’Arma ha seguito minuziosamente ogni mossa, presidiando la pizzeria di via De Gasperi e le zone limitrofe, fino al giorno della consegna, avvenuta in un parcheggio isolato del borgo turistico molisano. I dettagli del blitz sono stati resi noti in una conferenza stampa tenuta al comando compagnia di Termoli dal capitano Paolo Nichilo, dal capitano Vincenzo Di Buduo e dai mare-

scialli Filippo Cantore e Arturo D’Amico. L’anomalia di questa azione delinquenziale è risieduta nel fatto che non sono stati contattati i titolari del ‘Centrale’ prima dell’attentato, minacciando e paventando ritorsioni in caso di mancata adesione alla loro richiesta, ma dopo l’esplosione del 18 luglio, trascorsi appunto 5 giorni, qualche strana telefonata ha spianato poi la strada all’istanza estorsiva. Tutto sotto il controllo stretto dei Carabinieri, che come ha spiegato il comandante della compagnia Nichilo, non hanno lasciato soli un minuto i ristoratori, specie coi militari della Stazione, circostanza fondamentale per avviare la collaborazione delle vittime dell’attentato. Come hanno spiegato Nichilo e Di Buduo, in casi simili occorre rassicurare chi ha subito attenzioni particolari dalla malavita, anche se nel caso di specie non si tratta di esponenti della criminalità organizzata. Due scambi sono saltati sia per ritrosia dei titolari, sia per incomprensioni su luoghi e orari, e al terzo tentativo è stata messa in moto la trappola che ha portato all’arresti del terzette dauno. Una ventina di militari impegnati tra man-

sioni di pattugliamento e osservazione e pedinamento, il classico metodo d’indagine, capace ancora di portare frutti considerevoli. Carabinieri mimetizzati da inservienti, netturbini, commessi, che non hanno perso di vista i malviventi quando hanno messo piede al Lido, con sopralluoghi diversi a bordo di una station wagon di loro proprietà. Qui, due in macchina e uno a piedi, si sono dislocati al Lido e dopo che il proprietario del ristorante ha depositato nel luogo con-

cordato il denaro contante, 5mila euro, lo sono andati a prelevare parecchio tempo dopo, sempre in due, mentre il terzo era tenuto sott’occhio da altri Carabinieri. Fulminea l’azione dell’Arma, che ha ammanettato i tre e li ha portati al carcere di Larino, dove ora le richieste di custodia cautelare e convalida dell’arresto promosse dal Pm Venturi e dal Procuratore Vaccaro saranno al vaglio del Gip del tribunale frentano.

Pedofilia, interrogato il 58enne In Tribunale a Larino è comparso l’uomo accusato di avere molestato una tredicenne. Ma rigetta l’accusa

LARINO. Si è svolto questa mattina presso il Tribunale di Larino l’interrogatorio di garanzia al 58enne frentano accusato di pedofila. L’uomo, tuttora agli arresti domiciliari, ha risposto alle domande poste dal gip Maria Paola Vezzi affermando, tra l’altro, di conoscere la 13enne ma negando di aver avuto con lei dei rapporti sessuali. In aula, al momento dell’interrogatorio, era presente il sosti-

tuito procuratore Ilaria Toncini oltre ai legali dell’uomo che, al momento, non hanno presentato istanza di richiesta di revoca degli arresti domiciliari. Resta probabile che la difesa, curata dall’avvocato Antonio De Michele, stia pensando di ricorrere direttamente ai giudici del riesame di Campobasso. Il Gip adesso avrà 48 ore di tempo per prendere la sua decisione. Nel frattempo le indagini dei Carabinieri di Larino pro-

seguono allo scopo di ricostruire tutti i dettagli di una vicenda che ha creato parecchio scalpore nella comunità Basso Molisana. Pare, infatti, che l’indagine si starebbe allargando verso altre persone. L’adolescente, ricordiamo, aveva denunciato lo scorso 5 luglio di aver subito violenza da un uomo. L’ipotesi di reato a carico del 58enne, ai domiciliari dal 27 luglio, è pedofilia.


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Termoli

Tutto quello che gli altri non dicono

31 luglio 2015

senza alcun finanziamento pubblico

“Sbrocca ricordato per il Termoli in Eccellenza” Il ritorno nel campionato regionale contestato dall’associazione Gente di Mare TERMOLI. L’associazione Gente di Mare ha tenuto una conferenza stampa per far conoscere il dossier che racchiude la storia dal 2012 al 2015 dell’Asd Termoli calcio 1920. A parlare Alessandro Petriella, presidente dell’associazione di supporter giallorossi, che si è espresso con toni alquanto amareggiati. “L’amarezza odierna è nei confronti di chi ha sbagliato e ha fallito calcisticamente e ancora continua imperterrito a voler gestire questa società

che a quanto sembra non gode affatto di buona salute. Noi ci aspettavamo da parte loro un passo indietro, ma questo passo non c’è stato. Noi da questo momento non collaboreremo più con chi usa questi modi di fare calcio. Cercheremo insomma di unire le forze per costruire un nuovo progetto che seppur non troverà successo quest’anno, lo farà l’anno prossimo. E’ un calcio che si avvia a fare un mesto ritorno nell’anonimato più assoluto, ritorniamo in campio-

nati regionali, ritorniamo all’indifferenza della tifoseria e dell’imprenditoria termolese, troppe volte scettica verso il calcio e ritorniamo anche nell’anonimato di un’amministrazione comunale alla quale si potrà dire anche bene, ma verrà ricordata come l’amministrazione dove il Termoli è retrocesso in eccellenza”. Anche se più che retrocedere si è retrocessa… “Noi avevamo sondato degli amici che potevano entrare nella società,

ma questa possibilità è stata ostacolata da richieste sempre più onerose, a quel punto gli amici constatato che non volevano farli entrare in società hanno fatto un passo indietro e si sono ritirati, si sono stancati di questo tira e molla anche perchè una trattativa si fa seriamente, ci si siede attorno ad un tavolo e si tirano fuori i bilanci, qui invece ogni giorno questi bilanci cambiavano e quindi la serietà è venuta meno e quindi è venuto meno anche il loro interessa-

mento”. Gente di Mare non è intenzionata ad assistere passivamente alla partecipazione ai campionati anonimi. “Cercheremo di costruire parallelamente qualcosa”. La tifoseria è stata chiara non seguiranno questa società e la contesteranno fin dalla prima partita per la società attuale si preannuncia un autunno caldo e non solo sotto il profilo meteo…

Gtm, da 4 mesi senza stipendio La Cgil sul piede di guerra anche se chiede al Prefetto un nuovo incontro TERMOLI. Ennesimo coinvolgimento del prefetto di Campobasso Di Menna da parte del segretario generale della Filt-Cgil Giorgio Simonetti sulla vertenza del trasporto urbano di Termoli. “Eccellenza, confidando nella sua consueta sensibilità e del personale dell’ufficio da Lei presieduto, è mia intenzione sottoporle una vicenda che sta assumendo sempre più caratteristiche emergenziali. I dipendenti della Gtm sono consapevoli, involontarie vittime di una serie di elementi negativi che hanno compromesso la regolarità nella erogazione degli stipendi a loro favore,

da alcuni mesi ad oggi. Una discutibile determinazione amministrativa, tra l’altro bocciata senza appello nello scorso giugno da una sentenza del Tar Molise, che riduceva della metà la compensazione finanziaria a favore della Impresa, ha provocato una vertenza che ha visto coinvolte l’Amministrazione Regionale, l’Amministrazione comunale di Termoli, l’Azienda Gtm e questa organizzazione sindacale che rappresenta circa il 90% dei lavoratori. Le ripetute riunioni, l’ultima delle quali senza la Filt-Cgil, hanno avuto come conseguenza un accordo tra

Amministrazione Regionale, Azienda e Comune che ha stabilito come modalità di pagamento, una parziale compensazione a favore della Gtm, tre versamenti di cui i primi due sono andati a totale beneficio della stessa ed il terzo dovrebbe essere destinato al pagamento delle mensilità arretrate a favore dei dipendenti. Abbiamo chiesto con insistenza al presidente della giunta regionale di anticipare il mandato della terza tranche per evitare di incorrere nella pausa di agosto che rinvierebbe a fine mese il pagamento degli stipendi arretrati (quattro). Volendo evitare ai dipen-

denti questo ulteriore, inutile, ingiustificato sacrificio e non avendo altri strumenti per intervenire presso l’amministrazione regionale convincendo i suoi vertici ad una opportuna anticipazione, Le chiedo la convocazione di un incontro immediato tra tutte la Presidenza della Giunta Regionale, l’assessorato regionale competente, L’amministrazione comunale, l’impresa Gtm, oltre naturalmente questa sigla. Certo della consueta considerazione che vorrà dedicare alla presente richiesta, mi è data la opportunità di inviarLe i più distinti saluti”.

Acqua pubblica, confronto aperto L’adesione del Comune di Termoli all’Egam apre nuovi scenari e timori TERMOLI. “Sicuramente speriamo di poter costruire una città migliore. Anche in questo consiglio la maggioranza è stata granitica e l’approvazione del bilancio previsionale è di certo un punto fondamentale per l’amministrazione di una città, soprattutto per una città grande come Termoli”. Lo dichiara il sindaco Angelo Sbrocca al termine dell’assise civica svolta ieri. Tanti i punti all’ordine del giorno che hanno interessato le discussioni dinanzi una maggioranza sempre più coesa e una minoranza che presentava cinque assenze su nove. Mancavano, infatti, i consiglieri Roberti, Rinaldi, Ciarniello, Di Giandomenico e Paradisi. “Siamo molto contenti – ha aggiunto Sbrocca – perché quello approvato è un bilancio che guarda al futuro della nostra Termoli e soprattutto dà una grande speranza ai cittadini”. Ampio dibattito sulla questione “acqua” con Sbrocca che si è detto certo che: “Il tutto si è concluso positivamente con la costituzione dell’Egam, ente di governo del sistema idrico integrato che vedrà un ambito territoriale molto vasto formati da tutti i Comuni del Molise e poi un ente di governo più ridotto a cui parteciperanno il Comune di Termoli, Campobasso e Isernia e poi altri Comuni che verranno delegati dai sub ambiti”. Parallelamente, critiche giungono dall’esterno del comune con gli attivisti per l’acqua che dissentano e tramiteMarcella Stumpo affermano: “Chiediamo che nell’aderire all’ente di gestione delle acque molisane il Comune di Termoli si impegni a ottenere una gestione totalmente pubblica. La gestione pubblica rispetterà, senza alcun dubbio, il mandato dei cittadini, quello che i molisani e i termolesi si sono auspicati con il referendum e riparerà a due anni inutilmente persi durante i quali

si poteva costituire un’azienda pubblica comunale. È possibile seguire questa strada, ce lo dimostra Napoli e le tante città del mondo che hanno ripubblicizzato, ma anche la legge della regione Sicilia che è avanzatissima e ripubblicizzerà totalmente l’acqua nei prossimi giorni. Chiediamo, alla luce di questo, che in Molise venga fatta la stessa cosa e ribadiamo la nostra totale disponibilità come è stato in questi anni per collaborare”. Collaborazione che il Sindaco accoglie affermando: “Noi siamo qui sempre per ascoltare tutti i cittadini e siamo pronti ad ascoltare le proposte degli attivisti. Ovviamente le valuteremo e valuteremo che cosa dicono in relazione a quello che la legge

ci impone con la gestione dell’ente di governo che è stato dettato da una disposizione legislativa e quindi ci siamo adeguati come Molise e con molto ritardo”. Critico anche il consigliere di minoranza Paolo Marinucci che afferma: “Spero che Egam non rischi di diventare un’autostrada del Molise bis perché è di fatto qualcosa in più rispetto ai vecchi Ato proposti negli anni passati e conclusi nel 2011 in maniera penosa. Con lo Sbocca Italia, infatti, si ripropongono i vecchi Ato chiamandoli ente di governo e la paura è che rispetto ai costi che abbiamo oggi dovremo aumentare di quello che sarà il costo dell’Egam. Già oggi sappiamo che il costo della tariffa sarà superiore non solo rispetto al costo effettivo dell’acqua e del servizio idrico ma quelle che sono le sovra strutture che la politica crea per compiacersi come nel caso di Autostrade del Molise che dopo anni di CdA hanno portato a non metterla proprio in atto. Di fatto sarebbe una ripubblicizzazione beffa perché si continua a dire che l’acqua rimane pubblica, anche se viene gestita dai privati, ma il dato di fatto è che andremo a pagare dei costi molto superiori rispetto a quello che effettivamente è il costo del servizio idrico integrato”.



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Opinioni Lettera aperta Mi chiamo Violi Carmelo e sono un medico anestesista Responsabile di un Servizio di Anestesia di una Struttura privata convenzionata con il S.S.N. calabrese. Al di là dei titoli formali, sono, soprattutto, il cognato di una paziente in cura presso la Fondazione Giovanni Paolo II, la Sig.a Maria Scudo, affetta da una gravissima forma di recidiva di leiomiosarcoma uterino. Desidero, con questa lettera, esprimere, come medico tutta la mia stima professionale e come persona la mia umana gratitudine, nei confronti di tutti coloro che, in vari modi, secondo le diverse e specifiche competenze professionali e senza distinzioni di livello gerarchico, sono impegnati e collaborano nella gestione del caso clinico di mia cognata. Un grazie sincero e dal profondo del cuore da parte di mia moglie, anche lei medico e sorella della paziente, e da tutta la nostra famiglia che, ormai da tempo, vive in una condizione di profonda apprensione. Non potendomi ricordare di tutti, è corretto che io non nomini nessuno, per non correre il rischio di dimenticare qualcuno, in una vicenda, dove nessuno merita il torto di essere tralasciato nella menzione. E’ doveroso, comunque, oltre che costituire per me un immenso piacere, fare il nome, ringraziando lui per tutti, del Prof. Vito Chiantera, che per primo si è fatto carico di questa gravosissima e complicatissima situazione. In tanti, di fronte al caso difficilissimo, al limite della situazione disperata, di una giovane donna, afflitta da una malattia terribile, poco più che quarantenne, moglie e madre di due ra-

Di Claudio de Luca In un certo settore economico l’Italia opera un miracolo con cui “olia” il “business” utilizzando il trucco del” sounding” fatto in casa. Lo Stivale produce la metà dell’olio d’oliva che vende ma riesce persino ad esportarne. Ma si tratta davvero di un evento “sovrannaturale”? Dopo le difficoltà del 2014, gli esperti confidano che la situazione del mercato possa riprendere. Di solito la produzione oscilla fra i 6-7 milioni di quintali, a seconda delle annate. Due milioni e mezzo non arrivano alla vendita perché utilizzati per il consumo personale di chi ha raccolto le olive. Eppure l’industria confeziona, ogni anno, 7-8 milioni di quintali, cifra buona a coprire il fabbisogno interno che, mediamente, ammonta a dodici chilogrammi a testa per un totale di circa sei milioni. Il restante (1,5 milioni) serve per soddisfare la domanda estera. Perciò l’Italia deve acquistare necessariamente dall’Estero almeno tre milioni di quintali di cui l’80% arriva dalla Spagna, il resto dalla Siria, dalla Turchia, dalla Grecia e dal Marocco. Si tratta di dati che pongono sotto una luce diversa il mondo dell’olio d’oliva italiano, soprattutto dal punto di vista di tanti ingenui consumatori che credono di comprare un prodotto che di italico ha ben poco. Per esempio, in Toscana se ne imbottigliano due milioni. Quasi il 25% per valore nazionale. All’incirca uno arriva dalla Spagna e soltanto 600mila sono italiani. Il resto è greco (250mila) e turco (150mila). Ecco perché urge legiferare per avere etichette sempre più chiare. Quante bottiglie non hanno impressa alcuna indicazione d’origine oppure recano la dicitura “italiano” mentre soltanto poche sono “dop” ed “igp”? Alcune contengono addirit-

31 luglio 2015

Tutto quello che gli altri non dicono senza alcun finanziamento pubblico

La Fondazione Giovanni Paolo II è garanzia per la salute

gazzi, non hanno esitato un attimo a gettare il cuore oltre l’ostacolo, in uno slancio dettato più dal cuore che dai limiti dell’umana ragione; senza porre limiti temporali, non risparmiando né le energie personali, né le risorse di cui potevano disporre, avvicendandosi attorno alla paziente in un meraviglioso e perfettamente sincronizzato approccio multidisciplinare. Animati dal giusto spirito, nella piena , doverosa e corretta consapevolezza che chi eser-

cita una professione sanitaria produce un bene impalpabile, la salute, dal valore inestimabile, che mai, dico mai, può o deve essere costretto a piegarsi a sterili logiche burocratiche, amministrative ed economiche. Oggi, purtroppo, da più parti assistiamo al tentativo sciagurato, eticamente miserabile, di ridurre la sanità ad una semplice questione di economia aziendale. Mi sia consentito, però, nel contempo, muovere anche se con tono bonario, un rimpro-

vero. La Fondazione Giovanni Paolo II è, forse, troppo poco conosciuta anche tra gli addetti ai lavori e la dice lunga su questo grosso limite, il fatto che io mi sia trovato lì solo per un puro e fortuito caso, rappresentato da un quasi “miracoloso” passa parola. La Fondazione è un “nido di angeli” e, certamente, gli angeli operano nella più totale invisibilità, ma forse in qualche caso e questo della Fondazione Giovanni Paolo II è uno di quelli, per il bene di tanti, occorrerebbe dare a questi angeli il massimo della visibilità. Io farò, da oggi, la mia parte per far conoscere al meglio questa istituzione, Centro di eccellenza, in grado di fornire, quotidianamente, risposte di alto livello clinico, alla domanda di salute, in molti e delicatissimi campi, grazie alla qualità professionale dei suoi Dipartimenti. A voi, come organi istituzionali, oltre all’orgoglio di dirigere una simile meravigliosa realtà, spetta il dovere sociale di garantirla e promuoverla. Ad maiora , semper. Carmelo Violi

Perchè distruggere l’olivicoltura?

tura olio lampante sottoposto a deodorazione al fine di eliminare i difetti e ritornare extravergine; oppure olio di semi di girasole ad alto contenuto di acido oleico aggiunto al raffinato di oliva. In Molise, la distribuzione delle aziende (per forma di conduzione) conferma il carattere familiare che le contraddistingue. In maggioranza vengono condotte direttamente o con l’ausilio di pochi salariati. In netto declino ogni altra forma di conduzione, come la colonia parziaria appoderata. La condizione dell’olivicoltura conferma che, da Trento ad

Agrigento, lavorano (e producono) oltre 1.300.000 imprese; che il valore della produzione, ai prezzi-base del settore, si approssima ai 3 mln di euro e sviluppa un mercato pari a circa 50 mln di giornate lavorative per anno. L’Italia vanta un patrimonio di piante che supera i 250 mln di esemplari, con più di 350 varietà diverse, ed una 40ina di “dop”. Si tratta di un comparto mercatale i cui indici di consumo hanno superato il livello di circa 9 mln di litri, per un valore di 100 mln di euro che potrebbe lievitare ad oltre 250. In provincia di Campobasso, si contano quasi 1.800.000 piante; nella

Pentria poco meno di 30mila. Producono meno del Molise: il Piemonte (appena 67 quintali); la Lombardia (8mila); il Trentino-Alto Adige ed il Veneto (2mila); il Friuli-Venezia Giulia (800); la Liguria (30mila); le Marche (22.095). Tra le regioni confinanti, la Puglia supera abbondantemente i 2.500.000 quintali; l’Abruzzo, i 140.000; la Campania, 350.000. In sostanza, l’andamento appare essere in calo un po’ dovunque, mentre vanno in controtendenza solo il Veneto e la Lombardia. A livello di macro-aree geografiche, le stime prevedono un calo sensibile del prodotto proprio nel Meridione ed una drastica riduzione al Centro. Al Nord, tranne che in Liguria, le previsioni appaiono leggermente più ottimistiche. Dunque, in quanto a produzione, l’88% proviene da Puglia, Calabria, Sicilia, Campania, Basilicata e Sardegna; il 5,5% da Toscana, Umbria e Lazio; il 6,5% da tutte le altre (Molise compreso). Riepilogando, la classifica generale vede la “leadership” italiana (600 mln di dollari di prodotto, esportato soprattutto verso gli Usa e nei Paesi nuovi consumatori). Negli ultimi tempi si è registrato un incremento delle vendite pure sui mercati di Germania, di Gran Bretagna e di Francia; quindi di Russia, Cina ed India. Quanto sopra costituisce un segno evidente dell’accelerazione della domanda di “extravergine”, cosicché occorre approntare necessariamente ulteriori mosse per difendere il “made in Italy” se si vuole che continui a furoreggia un po’ dovunque.


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